#Etruschi Italia
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In Italia siamo tutti un po’ Etruschi
Viaggio in un’eredità senza tempo. Valerio Massimo Manfredi ripercorre le tracce di un popolo misterioso Maestri di agricoltura e allevamento, precursori della libertà femminile. di Livia Capponi da il “Corriere della Sera” (8 ottobre 2019) Sarcofago degli sposi (520 a.C.) Gli Etruschi sono tra noi. Nel patrimonio genetico di uomini, paesaggi e città. Nel dna di Roma stessa, città resa grande…
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Perugia, Porta Marzia: Es wurde zwischen 250 und 300 v. Chr. Erbaut und ist eines der alten Tore, die sich in den etruskischen Mauern öffneten. Was wir heute sehen ist das Ergebnis seiner Eingliederung in das Außenmauerwerk der Rocca Paolina , die 1540 stattfand.
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Re Gustavo Adolfo VI di Svezia impegnato in un cantiere archeologico del sito etrusco di Acquarossa negli anni '60.
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Esiste un popolo come quello italiano che fino a qualche anno fa produceva le automobili più belle del mondo...
I suoi stilisti dettavano legge nell'eleganza dell'abbigliamento.
In cui i cappelli Borsalino erano unici al mondo.
Le scarpe italiane dicevano nel mondo chi eri.
La cui la cucina era proverbiale.
I cui vini erano famosi.
La cantieristica era rinomata tra transatlantici e yacht erano i più lussuosi.
Abbiamo dato al mondo il telefono, il motore a scoppio, la radio, le batterie, gli occhiali, il pianoforte, il violino, la viola, il mandolino, le note musicali, abbiamo inventato le campane, e l'opera, il teatro dell'arte, il teatro di Goldoni, la tradizione del bel canto, perfino il gelato.
La plastica, il polistirolo, il pail.
Abbiamo la più antica banca e la prima università d'Europa.
La prima laureata donna che era veneziana.
Tutto l'Occidente scrive con caratteri latini, cioè Italiani.
In Toscana gli Etruschi inventarono l'arco.
Pochi sanno che i Romani inventato i chiodi metallici e che il primo PC in assoluto fu dell'Olivetti.
Con Roma antica il nostro Paese portò la civiltà e la cultura al mondo.
Roma fu la capitale della Cristianità.
Coi comuni l'Italia mise fine per prima al feudalesimo.
Con le Repubbliche marinare abbiamo inondato di merci il continente.
Gli italiani con l'Umanesimo e il Rinascimento illuminarono l'Europa spiritualmente e con l'olio lampante del Salento per secoli gli italiani illuminarono le lampade di tutte le case d'Europa.
Prima il latino e poi l'italiano, per secoli, furono lingue internazionali. l'Italia possiede più opere d'arte che tutto il resto del mondo e le sue città sono gioielli di eleganza.
Incredibile ma vero, da sempre e non da ora, come testimonia anche Giacomo Leopardi, questo popolo è complessato, cinico, disincantato, umile, non crede in sé stesso.
Per dire che una cosa è fatta male, talvolta si usa dire che è fatta all'italiana.
Ora che questo popolo sta' morendo, sarà una perdita per il mondo perché non è come dicono che uno vale uno.
A proposito dell'Italia, lo scrittore Henry Sienkiewicz ha detto: "come si potrebbe non amare Italia?
Io credo che ogni uomo abbia due patrie; l’una è la sua personale, più vicina, e l’altra:
...l’Italia."
#politica#italia#guerra#palestina libera#europa#free gaza#free palestine#forzaemila#palestine#youtube
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Due ragazze a zonzo su una macchina rossa (6): e non abbiamo finito - ancora
Delle mille mila necropoli etrusche che ci sono in Italia c’è ne mancano tantissime, acne perché gli etruschi vivevano in luoghi insospettabile dalla Toscana all’Emilia Romagna. Ad esempio abbiamo provato a visitare anche Vulsci, ma alla fine il caldo ci ha abbattute prima ancora di cominciare (è tutta al sole). Ho scoperto, a posteriori, che ci sono molte parti della necropoli di Tarquinia che…
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ISTITUTO GRAFICO vuole offrire un suggerimento di lettura su quelli che sono gli articoli scientifici più interessanti e in linea con i nostri argomenti.
Li trovate sul sito con la nostra introduzione
Marckalada e le prove della presenza europea nelle Americhe nel 1021 d.C.
Origini ed evoluzione del mtDNA degli Etruschi
Paleolitico Italia. Studio avanzato sui primi adattamenti umani nella penisola appenninica
#marckalada #americhe #etruschi #neanderthal #paleolitico #penisolaappenninica #italia
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Sambuca: dagli Etruschi al Gelato Artigianale
La sambuca, amata in Italia, viene prodotta secondo tradizioni locali e ha ottenuto successo anche all'estero. Viene spesso gustata con il caffè o utilizzata per preparare deliziosi dessert, come il gelato corretto alla sambuca.
Questa variante del normale espresso è una delle più amate e diffuse in tutta Italia: il gusto molto particolare della sambuca (dolce e amaro allo stesso tempo, estremamente speziato, difficile da descrivere), a detta di molti riesce a creare un connubio perfetto con l’aroma del caffè. D’altronde, non sarà certo un caso se all’estero, il caffè con la sambuca è considerato un prodotto tipico del…
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Esiste un popolo come quello italiano che fino a qualche anno fa produceva le automobili più belle del mondo, i suoi stilisti dettavano legge nell'eleganza dell'abbigliamento. In cui i cappelli Borsalino erano unici al mondo. Le scarpe italiane dicevano nel mondo chi eri. La cui la cucina era proverbiale. I cui vini erano famosi. La cantieristica era rinomata tra transatlantici e yacht erano i più lussuosi. Abbiamo dato al mondo il telefono, il motore a scoppio, la radio, le batterie, gli occhiali, il pianoforte, il violino, la viola, il mandolino, le note musicali, abbiamo inventato le campane, e l'opera, il teatro dell'arte, il teatro di Goldoni, la tradizione del bel canto, perfino il gelato. La plastica, il polistirolo, il pail. Abbiamo la più antica banca e la prima università d'Europa. La prima laureata donna che era veneziana. Tutto l'Occidente scrive con caratteri latini, cioè Italiani.
In Toscana gli Etruschi inventarono l'arco. Pochi sanno che i Romani inventato i chiodi metallici e che il primo PC in assoluto fu dell'Olivetti. Con Roma antica il nostro Paese portò la civiltà e la cultura al mondo. Roma fu la capitale della Cristianità. Coi comuni l'Italia mise fine per prima al feudalesimo. Con le Repubbliche marinare abbiamo inondato di merci il continente. Gli italiani con l'Umanesimo e il Rinascimento illuminarono l'Europa spiritualmente e con l'olio lampante del Salento per secoli gli italiani illuminarono le lampade di tutte le case d'Europa. Prima il latino e poi l'italiano, per secoli, furono lingue internazionali. l'Italia possiede più opere d'arte che tutto il resto del mondo e le sue città sono gioielli di eleganza. Incredibile ma vero, da sempre e non da ora, come testimonia anche Giacomo Leopardi, questo popolo è complessato, cinico, disincantato, umile, non crede in sé stesso. Per dire che una cosa è fatta male, talvolta si usa dire che è fatta all'italiana. Ora che questo popolo sta' morendo, sarà una perdita per il mondo perché non è come dicono che uno vale uno. A proposito dell'Italia, lo scrittore Henry Sienkiewicz ha detto: "come si potrebbe non amare Italia? Io credo che ogni uomo abbia due patrie; l’una è la sua personale, più vicina, e l’altra: l’Italia."
L'Italia è ormai una provincia svuotata di un impero anche lui piuttosto decrepito. Film, musica, libri e tutta la produzione culturale che accompagna solitamente un luogo che si dà arie di nazione sono ormai copie di importazione. Recarsi in Germania, come in Italia o in Spagna o addirittura in Giappone non fa alcuna differenza, tutti i paesi sono uguali, fatte salve le peculiarità climatiche, artistiche, paesaggistiche e culinarie, anch'esse vendute come preziosi souvenir, per il resto gli stessi vestiti, le stesse scarpe, le stesse macchine, gli stessi film, la stessa organizzazione del lavoro, tant'è che su internet c'è pure chi campa girando video dei supermercati incontrati in giro per il mondo. L'unica stranezza concessa è il tè con le bolle o lo stufato di canguro, trofei da inserire nella personale Wunderkammer da condividere sui social, ma i preziosi reperti ormai sono alla portata di tutti, e tempo un lustro non fanno più notizia, sicché si rende continuamente necessario scovare nuove eccentricità. È già una fortuna, nel bel mezzo di questa monotonia organizzata, riuscire a conservare in un cofanetto le proprie cose preziose.
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La Pasta: Un Viaggio nella Storia dell'Alimento Italiano per Eccellenza
La pasta, un alimento che incarna l'essenza stessa della cucina italiana, ha una storia millenaria che attraversa continenti e culture. In questo articolo, esploreremo le origini della pasta, dalla sua presunta nascita in Cina al suo trionfante arrivo in Italia e il suo ruolo nella creazione di uno dei piatti più amati al mondo: la pasta al pomodoro.
Un'Origine Antica
La pasta, nel suo nucleo, è il risultato della mescolanza tra semola (farina grossolanamente macinata da grano) e acqua, unita da una piccola quantità di sale. Le leggende suggeriscono che la pasta sia stata inventata dai Cinesi e portata in Europa da Marco Polo nel 1295, dopo il suo viaggio nell'Impero del Gran Khan. Tuttavia, la storia della pasta è ancora più antica, con radici profonde nella tradizione mediterranea.
È un compito arduo attribuire la paternità della pasta a un solo popolo. Mentre gli antichi millenni a.C. ci hanno lasciato prove di pane e focacce cucinate su pietre roventi, i primi indizi della pasta sono rintracciabili nella civiltà persiana e soprattutto in quella greca. Aristofane, commediografo del V secolo a.C., menziona in una delle sue opere un tipo di pasta simile agli attuali ravioli. Gli Etruschi, in una tomba a Cerveteri, conservavano strumenti da cucina simili a quelli moderni, utilizzati per preparare ravioli. Ma è con i Romani che la pasta inizia a guadagnare notorietà. Autori come Orazio e Terenzio Varrone, nel I secolo a.C., la menzionano nelle loro opere, descrivendo strisce di pasta, spesso farcite con verdure.
Il Medioevo della Pasta
Il periodo medievale segna una scomparsa temporanea della pasta. Questo potrebbe essere attribuito al fatto che gli scrittori dell'Impero Romano tardo non avevano un particolare interesse per le abitudini alimentari quotidiane. Tuttavia, con la caduta dell'Impero Romano e la crisi economica che ne seguì, la produzione di grano, e quindi di pane e pasta, diminuì. Fu solo nel IX secolo, nell'Africa settentrionale influenzata dalla civiltà araba, che la pasta ritornò, stavolta nella forma di pasta secca, grazie alla sua capacità di conservazione. Fino ad allora, la pasta era principalmente consumata fresca.
Un libro di cucina dell'anno Mille, intitolato "De arte coquinaria," scritto da Martino Corno, cuoco del patriarca di Aquileia, menziona la prima ricetta a base di pasta, importata dalla Sicilia. Gli Arabi, che governarono l'isola per molti decenni, contribuirono in modo significativo alla diffusione della pasta nel Mediterraneo. L'introduzione dei mulini semplificò la produzione di farina, dando vita a una produzione abbondante di pasta. Nel 1154, lo storico arabo al-Idrisi descrisse dettagliatamente Palermo e menzionò Travia, una località dove i pastai producevano pasta a forma di fili, forse i precursori degli spaghetti. Alla fine del XII secolo, la produzione di pasta divenne un'industria vera e propria, con navi cariche di pasta che partivano dalla Sicilia verso l'Italia meridionale, la Sardegna, l'alto Tirreno e la Provenza.
L'Arrivo in Italia
La tradizione narra che Marco Polo abbia introdotto la pasta in Occidente nel 1295, dopo averla scoperta in Cina. Già all'inizio del XIV secolo, esistevano pastifici a Genova. Tuttavia, fino alla fine del Cinquecento, la pasta era riservata principalmente alle classi sociali più abbienti a causa dei suoi costi elevati. Solo nel XVII secolo, con l'avvento della gramola, uno strumento per rendere la pasta morbida e omogenea, e l'invenzione del torchio meccanico, la produzione di pasta divenne abbondante e accessibile a tutti. In questo periodo, nacquero numerosi pastifici nella zona di Napoli, grazie alle condizioni climatiche favorevoli che permettevano una produzione abbondante di pasta secca.
La Pasta al Pomodoro
La vera rivoluzione nella storia della pasta avvenne nella prima metà del Seicento, quando furono introdotti i pomodori nell'area napoletana sotto il dominio spagnolo. Originari delle Americhe, i pomodori furono inizialmente considerati velenosi e utilizzati solo come piante ornamentali. Tuttavia, superate le paure e le superstizioni, il pomodoro divenne un accompagnamento naturale per la pasta, data la sua abbondanza e il costo accessibile. L'area napoletana superò rapidamente la Sicilia sia nella produzione che nel consumo di pasta. Tuttavia, la pasta non era ancora un piatto aristocratico e veniva venduta per strada da venditori ambulanti, spesso mangiata con le mani. Fu solo all'inizio del Settecento che la forchetta, con quattro rebbi invece di due, rese possibile l'approccio nobile alla pasta. Questa innovazione si diffuse rapidamente in Italia e in Europa.
Gli Italiani e la Pasta
Nei secoli successivi, la produzione di pasta ha continuato a migliorare, passando da macchine idrauliche a macchine a vapore, elettriche e computerizzate. La tradizione della pasta artigianale è rimasta saldamente italiana, con alcune grandi aziende produttrici in Emilia-Romagna e nel Centro-Sud. Gli Italiani sono i principali consumatori di pasta al mondo, spesso condita con pomodoro o sughi a base di vari ingredienti, o cotta nel brodo. La pasta è alla base della dieta mediterranea, un modello di alimentazione equilibrato riconosciuto in tutto il mondo per il suo apporto bilanciato di carboidrati, vitamine e sali minerali, con un bass
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La Cassia Vetus nei dintorni di Pontassieve
un contributo di Vincenzo Benvenuti Clicca sull’immagine per ingrandirla Pontassieve, fino alla costruzione dell’autostrada del sole e della direttissima, è stato il passaggio obbligato tra Nord e Sud Italia e viceversa, questo soprattutto nell’antichità: la maremma non era percorribile a causa della malaria. Gli Etruschi furono i primi a costruire un ponte sulla Sieve; il ponte, dopo la…
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La zucca, ortaggio di metà autunno
Simbolo dell’autunno e di Halloween, la zucca fa parte delle specie vegetali appartenenti alla famiglia delle Cucurbitaceae, e la sua storia cominciò grazie alla lagenaria (Lagenaria siceraria), una specie caratterizzata da un frutto cilindrico e allungato, importata dai popoli fenici, i quali cominciarono a coltivarla lungo le foci dei fiumi italiani. In seguito la coltura della lagenaria si ampliò tanto che prima gli etruschi e poi gli antichi romani furono affascinati da questo frutto. sono infatti molte le testimonianze che esaltano la zucca, come quella di Plinio, che ne sottolinea le doti definendola come un balsamo. Nei secoli le credenze e le superstizioni intorno alla zucca si moltiplicarono, a causa delle sue caratteristiche, infatti si sviluppa con estrema velocità e ha un frutto di grandi dimensioni, che talvolta presenta forme e colori molto particolari. Queste qualità fecero che nell’immaginario collettivo la zucca divenisse simbolo della resurrezione ma si perse l’abitudine di utilizzarne la polpa, a favore dei semi, spesso tostati prima di essere consumati. Citata nella Bibbia, da Dante Alighieri e persino da Leonardo da Vinci, la storia della zucca ebbe però una svolta dopo la scoperta delle Americhe e intorno al XVI secolo, quando vennero importate le zucche tonde e arancioni. Da allora la zucca divenne una vera e propria prelibatezza tanto da ricoprire ruolo primario in cucina ed è protagonista di numerose credenze e riti, tanto che anche in Italia il 31 ottobre è divenuta abitudine festeggiare Halloween, una festività dalle origini antichissime che si è mantenuta e evoluta nei secoli arrivando fino ai giorni nostri. Pare che Halloween fosse festeggiato in Irlanda già intorno al 500 a.C., quando i popoli autoctoni erano soliti festeggiare il Samhain, cioè la fine dell’estate, verso fine ottobre. Durante l’ultima notte del mese si dovevano spegnere tutti i focolari tranne i fuochi sacri dei druidi, che avrebbero avuto la forza di allontanare gli spiriti nefasti e assicurare raccolti abbondanti nella stagione seguente e l’arrivo del cristianesimo nell’isola britannica il rito venne modificato, mantenendo l’usanza di accendere dei fuochi propiziatori contro le sventure durante la notte precedente il giorno di Ognissanti. Fu così che gli irlandesi cominciarono a coltivare rape e patate dove inserivano fuochi che, protetti e alimentati dagli ortaggi, potevano rimanere accesi per molte ore durante la notte. Nacque così la tradizione di Halloween, da una contrazione dell’inglese All Hallows’ eve che in italiano si traduce come Vigilia di Ognissanti. La storia della zucca di Halloween cominciò solo nell’Ottocento, quando molti irlandesi emigrarono verso gli Stati Uniti d’America di seguito alla carestia, cos’ la tradizione mutò e le luci propiziatorie vennero inserite all’interno della zucca arancione. Data la facilità con cui la zucca si poteva lavorare, si aggiunsero altri significati e la figura antropomorfa incise sulle zucche di Halloween divenne un simbolo per scongiurare l’avvento degli spiriti funesti. La tradizione di Halloween si diffuse rapidamente in tutti gli Stati Uniti tanto da divenire simbolo del popolo e, successivamente, fu esportata in tutto il mondo occidentale. Read the full article
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Cannes 76: è stato rilasciato il poster del film La Chimera di Alice Rohrwacher, in concorso al Festival.
Cannes 76: è stato rilasciato il poster del film La Chimera di Alice Rohrwacher, in concorso al Festival. Cannes 76 è un Festival nel quale l’Italia sarà presente con una triade meravigliosa: da Nanni Moretti, a Marco Bellocchio, fino ad Alice Rohrwacher; proprio in merito a quest’ultima nei giorni scorsi è stato rilasciato il poster del film “La Chimera” che verrà presentato al Festival francese. Dopo “Lazzaro Felice” (miglior sceneggiatura 2018) e “Le Meraviglie” (Gran Premio della Giuria 2014), la regista, candidata all’Oscar, torna in concorso a Cannes. “La Chimera” ambientato negli anni ‘80 racconta di un giovane archeologo inglese (Josh O’Connor) coinvolto nel traffico clandestino di reperti archeologici. Nel cast Isabella Rossellini, Carol Duarte, Alba Rohrwacher e Vincenzo Nemolato. Trama: Ognuno insegue la sua chimera senza mai riuscire ad afferrarla. Per alcuni è il sogno del guadagno facile, per altri la ricerca di un amore ideale. Arthur tornando al paese, ritrova la sua sciagurata banda di tombaroli, ladri di corredi etruschi e di meraviglie archeologiche. Lui ha un dono che mette al servizio della banda: sente il vuoto. Lo stesso vuoto che ha lasciato in lui il ricordo del suo amore perduto, Beniamina. In un viaggio avventuroso tra vivi e morti, tra boschi e città, tra feste e solitudini, si svolgono i destini intrecciati di questi personaggi, tutti alla ricerca della Chimera. L’uscita del film è prevista per il 2023, distribuito in Italia da 01 Distribution. A distribuirlo negli Stati Uniti sarà invece Neon.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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RT @horusarcadia: ITALIA: unificata da Roma (con la spada Cesare ci ha messo dentro anche i Galli Padani) ITALICI: le razze appenniniche (Umbri,Oschi,Latini, Etruschi,Campani,SANNITI ! ,Lucani,Apuli) : gli unici veri Italici https://t.co/sTng9vksb5
— Mario Calandra (@MariusKalander) May 13, 2023
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"Sangiovanni Terme di Rapolano" marzo 2023"
Italia, la meraviglia in cui siamo immersi……. Terme San Giovanni Rapolano è un Resort Termale situato sulle Crete Senesi di Rapolano Terme,un suggestivo Borgo in Provincia di Siena.A poca distanza dal Resort sorge il sito archeologico di Campo Muri, con resti etruschi e romani, sempre in zona si trova la Buca delle Fate, un’antica buca votiva dedicata al culto delle acque,il Parco dell’Acqua,…
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CACCIATORINO
Si chiama salame italiano alla cacciatora, ha un consorzio di tutela e da circa 20 anni ha ottenuto il riconoscimento della Dop. Per quasi tutti però è soltanto il cacciatorino, uno degli insaccati più noti in Italia e nel mondo. Le sue origini sono molto lontane: sembra che già gli Etruschi fossero soliti consumare piccoli salami durante le battute di caccia, un uso poi trasmesso ai romani e per…
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