#romanzo con colpi di scena
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Sotto sequestro: Il thriller esplosivo di Sean Black con Ryan Lock. Recensione di Alessandria today
Un'avventura mozzafiato ambientata a New York, tra azione e suspense
Un’avventura mozzafiato ambientata a New York, tra azione e suspense “Sotto sequestro” è il primo libro della serie di Ryan Lock, scritto dall’autore Sean Black. In questo romanzo, veniamo introdotti a Ryan Lock, un ex-soldato diventato guardia del corpo, in una New York frenetica, durante la vigilia di Natale. La missione di Lock è semplice: proteggere il presidente di una delle aziende più…
#rischio#Alessandria today#Assassini#avventura#Azione#Bestseller#corse contro il tempo#giallo#Google News#Greg Hurwitz#guardia del corpo#Harlan Coben#investigazione#italianewsmedia.com#Lee Child#libro di azione#libro di suspense#maestro del thriller#missione pericolosa#narrativa anglosassone#narrativa contemporanea#narrativa moderna#nemico implacabile#New York#New York City#Pericolo#Pier Carlo Lava#Protezione#romanzo con colpi di scena#Romanzo di crimine
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La fragranza di un ricordo imprigionato
Non avrei mai immaginato che il destino potesse intrecciare i nostri percorsi con tanta precisione, come fili invisibili di una tela che qualcuno aveva tessuto nell’ombra. Tornai a Londra in una serata di fine autunno, la pioggia scivolava sui vetri del taxi mentre il mio cuore batteva all’impazzata. Non era solo per il freddo pungente, ma per il peso dei ricordi che avevo lasciato alle spalle. E…
#narrativa romantica con colpi di scena#racconti pieni di emozioni e segreti#racconto d’amore e suspense#romanzo romantico misterioso#storie per giovani donne romantiche
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Le varianti entrano in scena quando qualcuno scopre la comoditā di avere una scusa continua pronta senza impegolarsi nello sforzo d'immaginarsi ogni volta nuovi virus, e hanno meno evidenze scientifiche a supporto della vagina di Michelle Obama.
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Non so se ve ne rendiate conto, figlioli, ma state discutendo su delle sequenze virtuali mappate su un computer, ovvero sul niente, su una fantasia, dalla quale perō prende il via un avvincente romanzo, con una trama filante e ricca di colpi scena, come i racconti di Harry Potter
-Castrese
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Hi mootie! Nell' ultimo ask ti ho chiesto come stava procedendo la lettura di Fondazione e Terra e nella tua risposta mi hai dato una classifica personale dei libri. Mi piacerebbe molto avere una breve (o no) opinione per ognuno, se ti fa piacere 👀👉👈
Ciao, sempre un piacere trovarti nella mia askbox! Scusami se ho fatto aspettare tanto per la risposta, ma siccome prevedevo che sarei andata per le lunghe ho preferito scriverla da pc. Ecco qui le mie (non molto brevi) opinioni sui libri della Fondazione :)
Preludio alla Fondazione - il primo della mia classifica oltre a essere il primo prequel. Lo considero il mio preferito per due motivi principali: i personaggi e la trama. Per quanto riguarda il primo punto, penso che tu sia l'ultima a cui debba spiegare il fascino di Hari e Dors e del modo in cui la loro relazione si evolve; per il secondo, col senno di poi apprezzo ancora di più il colpo di scena finale in cui si rivela che Hummin e Demerzel sono la stessa persona (anzi, lo stesso robot), perché - come dirò anche più avanti - non sempre i colpi di scena finale degli altri libri mi hanno colpito in positivo, purtroppo. Inoltre, anche la caratterizzazione di Trantor, con i suoi vari settori, è al suo picco qui, secondo me: una cosa che non amo del poco di fantascienza che conosco è quando interi pianeti vengono caratterizzati come se fossero città, anche se nel caso della Fondazione la cosa ha anche abbastanza senso, quindi ho apprezzato che in questo romanzo si vedano aree anche molto diverse dello stesso pianeta capitale.
Fondazione Anno Zero - la mia relazione odi et amo con questa serie inizia qui. Da una parte, ho apprezzato la struttura con grandi salti temporali da una parte all'altra più di quanto mi aspettassi, e seguire Hari fino alla vecchiaia mi ha fatto affezionare ancora di più a lui e alla sua famiglia, al punto che mi sono davvero dispiaciuta alla fine, quando si ritrova anziano e solo; un'altra cosa in cui il romanzo è riuscito è stata farmi addentrare nella trilogia principale con grandi aspettative (molte delle quali sono state un po' deluse). Non posso dimenticare la parte terza, però; l'ho già menzionato altre volte, ma non mi è piaciuta per niente, e non solo perché è la parte in cui Dors ci lascia: avevo capito che Elar era sospetto dalla prima pagina in cui era uscito, e fino all'ultimo ho sperato che non fosse davvero un cattivo "a sorpresa" così ovvio, perché a dirla tutta mi stava anche piacendo il ruolo che stava assumendo nella storia, come sfidante all'autorità assoluta di Hari in fatto di psicostoria, prima che si rivelassero le sue vere intenzioni; avevo sperato che a questo punto l'elaborazione della psicostoria sarebbe diventato un lavoro più collettivo - cosa che poi è successa comunque, più in là - ma alla fine la storia ha preso la direzione che, secondo me, era più prevedibile e meno interessante, quindi quando Dors è morta ci sono rimasta doppiamente male.
Prima Fondazione - non so se è un'opinione impopolare, ma questo è stato il mio libro preferito della trilogia principale, ma allo stesso tempo non ho molto da dire sul perché. Come in Fondazione Anno Zero, ho apprezzato la struttura con grandi salti temporali, e in particolare, in questo caso, il fatto che si trattasse più di una serie di racconti che di un romanzo vero e proprio: dato lo status di eroi che Hardin e Mallow avrebbero ottenuto in futuro, ha senso che le loro storie siano raccontate già quasi come miti; ha giocato molto in suo favore anche la curiosità nel vedere i primi anni della Fondazione e la soddisfazione nel vedere la sua progressiva acquisizione di potere nella politica galattica attraverso diversi stratagemmi: in particolare, i capitoli di Hardin mi hanno tenuto con gli occhi incollati alle pagine. Devo dire, però, che mi ha divertito (derogatory) vedere che il genere femminile era completamente scomparso nel passaggio dai prequel alla serie principale: altri tempi, suppongo.
Fondazione e Impero - non mentirò: la prima parte mi ha annoiato. L'unico personaggio di cui non ho dimenticato il nome appena l'ho finita è Bel Riose. La seconda parte ha recuperato il mio interesse, con l'inizio della storia dei Darell e del Mulo (e inoltre shout out al mio uomo Han Pritcher: ha fatto del suo meglio e gli voglio bene): l'idea di inserire finalmente una crepa nel piano Seldon ha reso le cose interessanti nel momento in cui rischiavano di farsi noiose, e anche stavolta il colpo di scena finale è stato ben fatto, secondo me.
Seconda Fondazione - ah, Seconda Fondazione: cosa devo fare con te? La prima parte non mi ha fatto davvero né caldo né freddo: l'unico elemento che ho trovato personalmente interessante è stata la prospettiva di Pritcher (my beloved), che ci mostra il modo in cui il controllo mentale funziona in questa serie; mi piace il fatto che qui le persone manipolate sono in un certo senso consapevoli di ciò che sta accadendo, anche se non sono in grado di cambiarlo: qui inizia, però, il trend degli infiltrati della Seconda Fondazione che spuntano come funghi, ossia l'elemento che meno mi è piaciuto di tutto il romanzo (e in parte anche dei successivi). Per quanto riguarda la seconda parte, ho amato Arcadia Darell: dopo una sfilza di eroi supermaschi supervirili nei romanzi precedenti (con l'esclusione di Bayta), avere una ragazzina quattordicenne, molto intelligente e molto immatura allo stesso tempo, tra i personaggi principali è stata per me una boccata d'aria fresca, e a dirla tutta non mi poteva fregare di meno degli altri. Non esagero quando dico che, con la caterva di plot twist tutti ficcati negli ultimi due capitoli, quando si scopre che la Seconda Fondazione in realtà è su Trantor e ha segretamente influenzato Arcadia da quando era piccola, avrei voluto buttare il libro dalla finestra: secondo me la spiegazione "un cerchio non ha estremi" era già più che sufficiente, e il plot twist sul plot twist non mi ha colpito positivamente.
L'orlo della Fondazione - questo libro aveva l'arduo compito di partire dalla conclusione di Seconda Fondazione, e se ancora non mi va a genio il fatto che la Seconda Fondazione sia su Trantor, tutto il resto è stato abbastanza per far tornare la serie nelle mie buone grazie: nessun gruppo di personaggi principali supera quelli dei prequel, per me, ma Trevize, Pelorat, Gendibal e la Branno ci si avvicinano abbastanza. Purtroppo, anche qui il finale è stata la cosa che ho apprezzato di meno, come ho accennato in un post che avevo scritto a caldo appena avevo finito il libro: agli infiltrati della Seconda Fondazione si sono aggiunti gli infiltrati di Gaia che spuntano come funghi (non so come avrebbe funzionato a livello di trama, ma a livello di caratterizzazione e tematico secondo me sarebbe stato più efficace se Novi fosse stata davvero una semplice hamiana, ma questa è più una preferenza mia che una vera e propria critica), e non mi piace il fatto che Trevize fa sempre le decisioni giuste perché sì. Allo stesso tempo, però, immagino che allora il trope del prescelto fosse visto con meno antipatia di oggi.
Fondazione e Terra - Ne ho già parlato molto rispondendo all'ultima ask che mi avevi mandato, e mantengo tutte le opinioni che ho espresso lì, ma aggiungo che quando si scopre che Bliss era stata condizionata da Daneel la mia reazione è stata dire ad alta voce "Dai, non di nuovo!", e che la rappresentazione dell'ermafroditismo dei solariani mi ha messo piuttosto a disagio, nonostante mi ritenga una lettrice abbastanza paziente da questo punto di vista..
Grazie per essere venuta alla mia TED Talk :D
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4 romanzi per entrare nel mood del Festival di Sanremo
IL FESTIVAL DEGLI DEI, di Marino Bartoletti
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Trama: Un evento così non si era mai visto: né si sarebbe più visto per l’Eternità. Il Grande Vecchio aveva sempre avuto una passione per la musica, ma nessuno avrebbe immaginato che potesse ideare uno spettacolo del genere. Ed ecco allora la versione paradisiaca del Festival di Sanremo, con tutte le leggende che vi avevano preso parte e che ora erano nel Luogo: da Mia Martini a Domenico Modugno, da Gabriella Ferri a Mino Reitano, da Umberto Bindi a Ivan Graziani, da Lucio Dalla a Rino Gaetano, da Little Tony a Giorgio Gaber, da Milva a Sergio Endrigo, da Giuni Russo a Enzo Jannacci, da Mango a Claudio Villa, da Pierangelo Bertoli a Toto Cutugno a tanti tanti altri. Chi avrebbe vinto il Festival degli dei?
La mia opinione: fa parte della serie iniziata con il libro La cena degli dei, romanzi con una trama quasi inesistente che è solo cornice per raccontare aneddoti e curiosità sulle vite di personaggi famosi, in questo caso di cantanti famosi. non è proprio un vero e propeio romanzo, ma un libro di curiosità.
IL BREVE MESTIERE DI VIVERE, di Adriano Morosetti
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Trama: Febbraio 1993. Sanremo si prepara a ospitare il Festival e tra i numerosi giornalisti giunti a seguire l’evento, c’è anche Arturo Ferretti, tornato nella sua città natale come inviato di una scalcinata rivista di gossip. In una città messa sottosopra da troupe televisive, cantanti famosi e feste esclusive, Ferretti si ritrova invischiato nella morte di Nino, un vecchio amico. Per la polizia è un semplice incidente, ma troppe cose non tornano. Cinico e disilluso, il giornalista vorrebbe solo strappare uno scoop e andarsene, ma sa che non può farlo: per scoprire la verità e uscirne vivo, dovrà imparare a fare i conti con i fantasmi del passato, perché, come canta Enrico Ruggeri sul palco dell���Ariston, “il breve mestiere di vivere è il solo mistero che c’è”.
La mia opinione: giallo ambientato a Sanremo durante il Festival della anzone italiane, quasi una Sanremo noir, un'atmosfera che personalmente non avevo mai attribuito alla città dei fiori che nemmeno sembra lei.
INFINITA NOTTE, di Alessandro Zaccuri
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Trama: Ci si potrebbe identificare in Gualtiero Ricasoli, dirigente Rai temutissimo, eppure terrorizzato dall'idea che il figlio possa metterlo in imbarazzo. Oppure si potrebbe simpatizzare con il figlio, il rapper Gabo, che moltiplica provocazioni e colpi di scena, esibendosi in acrobazie urbane e nascondendosi sotto una girandola di pseudonimi. Però ci sono anche Francy e Vanessa, adolescenti giudiziose e bruttine scese dalla provincia per innamorarsi proprio di Gabo e della sua musica. E poi c'è Miles De Michele, il manager italoamericano che per la prima volta in vita sua si perde nei meandri della violenza e del desiderio a causa di Jeanne, la bellissima ragazza di Mauritius capace di incantarlo con l'accento francese e la competenza sul martirio di Giovanna d'Arco. Dietro Jeanne, però, c'è Viktor, faccendiere della nuova Russia, e dietro Viktor c'è Babushka, la grande vecchia nelle cui vene scorre il sangue di regine e imperatrici. Se ancora non bastasse, ci si potrebbe mettere al seguito di Raffaele Maria Ferri, diventato scrittore di successo lui, figlio di un tranviere - grazie a un libro sui tassinari romani: cooptato come autore al Festival di Sanremo, si trova a districarsi fra le richieste del Conduttore e le trame ordite da Miriam, "la Cascella", depositaria di ogni segreto dello show-biz.
DELITTO AL FESTIVAL DI SANREMO, di Achille Maccapani
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Trama: Sono le cinque di una domenica mattina. Il vicequestore di Sanremo Francesco Orengo è nel suo alloggio di servizio, in pieno riposo dopo un’intensa giornata lavorativa. Di colpo viene svegliato dal suo primo collaboratore, l’ispettore capo Dario Canevari: hanno trovato un cadavere nella toilette del teatro Ariston. L’omicidio è avvenuto poche ore prima, al termine della serata finale del Festival della Canzone Italiana presentata da Amadeus, con la partecipazione di Fiorello. Uno choc terribile per Sanremo: la capitale italiana della musica e del turismo, la città della Liguria più famosa in tutto il mondo. Per il commissario Orengo, tornato nel suo ponente ligure da poche settimane, dopo parecchi anni di esilio volontario tra la Lombardia e il Piemonte, è l’inizio di un turbine infernale. Al suo fianco, la squadra investigativa lavora a ritmo convulso, tra documenti raccolti, ricostruzioni del passato della vittima, un noto imprenditore nel settore delle calzature in provincia di Caserta, nonostante intoppi e boicottaggi, e numerosi risvolti nascosti che si agitano attorno a Sanremo e alla kermesse festivaliera. Ben presto, Orengo dovrà pure fare i conti con il suo difficile passato e un nemico che agisce per metterlo costantemente in difficoltà.
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ROSALBA MIO- VERTEX- “Vertex”, Il libro di Rosalba Mio, è davvero futuristico. L’autrice ci porta nel 2132 e ci presente uno scenario completamente diverso da quello attuale. La terra è un desolante deserto devastata da un inverno nucleare che ha portato l’umanità verso l’estinzione. Il libro inizia con il viaggio di due Osservatori con il Vertex, un dispositivo che permette di viaggiare nel tempo e di interagire nella storia. Gli osservatori sono esseri incorporei che hanno il compito di scoprire le cause dell’autodistruzione della terra. Si trovano in mezzo a fatti storici rivivendo così le esperienze umane come le battaglie epiche e le esplorazioni avvenute nei diversi secoli, fatti abilmente intrecciati con una visione futuristica di quello che potrebbe essere. Più questi Osservatori conoscono gli uomini e più sono sorpresi di come un popolo, così intelligente, possa essere stato in grado di non comprendere il male fatto a sé stesso e al suo ambiente. Durante queste constatazioni viene offerto al lettore uno sguardo imparziale sull’uomo, senza l’influenza delle emozioni, ma sentendosi comunque coinvolti in ciò che vedono. Gli Osservatori sperimentano così che l’egoismo, la sete di potere, la rabbia, la vendetta, la guerra, il non rispetto dell’ambiente, hanno portato verso l’estinzione. Trasportati nell’ultima battaglia dell’umanità, incontrano Mira, un generale della resistenza. Tra tradimenti e segreti, Mira e i suoi compagni si preparano per un ultimo assalto davvero sorprendente, dove non mancheranno i colpi di scena. Con questo romanzo l’autrice è stata bravissima a fondere gli eventi del passato con quelli del futuro che ci potrebbe attendere se non impariamo dagli errori fatti nel passato. Nello stesso tempo affronta temi universali come l’amore, la religione, il sacrificio, la speranza, a dimostrazione di come questi sentimenti possano influenzare le scelte più importanti. Un altro aspetto su cui siamo chiamati a fare profonde riflessioni è la tecnologia e gli effetti devastanti che può avere se usata male. Il tutto scritto con uno stile coinvolgente ed evocativo, facendo diventare il lettore protagonista di un avvincente viaggio attraverso il tempo e lo spazio, offrendo uno sguardo critico su cosa significa essere uomini che hanno in custodia un bellissimo pianeta da proteggere, da amare e da rispettare insieme a tutti i suoi abitanti. Un libro per gli amanti della fantascienza e non. Ascolta la recensione play_arrow VERTEX SERENELLA MARIANI Ascolta l'intervista all'Autrice play_arrow Rosalba Mio – Vertex Sandro Read the full article
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Come uccidono le brave ragazze: una serie gialla teen, tra Veronica Mars e Broadchurch
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Tratta dall'omonima trilogia letteraria di Holly Jackson, Come uccidono le brave ragazze vede protagonista Emma Myers nei panni di una studentessa che vuole risolvere un caso di omicidio: porterà alla luce verità che nessuno in paese voleva sapere. In streaming su Netflix.
Nel 2004 fece capolino in tv un'adolescente detective destinata a cambiare molte cose in tv: stiamo parlando di Veronica Mars. Ora, un ventennio dopo, arriva su Netflix Pippa Fitz-Amobi, colei che vorrebbe essere in un certo senso la sua erede ma allo stesso tempo se ne discosta, anche a livello di tematiche affrontate. Questa volta però il soggetto non è totalmente originale.
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Emma Myers in una scena di Come uccidono le brave ragazze
Come uccidono le brave ragazze, tratta dal romanzo di debutto A Good Girl's Guide to Murder di Holly Jakcson e adattata per la tv da Poppy Cogan, ha scalato la rapidamente la Top 10 di Netflix, date tutte le caratteristiche che la rendono perfetta per l'algoritmo, pur essendo stata prodotta per BBC nel Regno Unito e solamente acquisita a livello globale dal colosso dello streaming.
Chi ha ucciso Andie Bell?
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La determinata protagonista di Emma Myers
Nel 2019, in un paesino dell'entroterra inglese, in cui tutti o quasi si conoscono, Andie Bell, un'adolescente più grande della protagonista di questa storia, scompare misteriosamente: il corpo non viene mai ritrovato ma il fidanzato confessa il suo omicidio, e poi si suicida. A quel punto la famiglia diventa un paria e tutti cercano di dimenticare il terribile accaduto. Cinque anni dopo Pip (Emma Myers) non si sente soddisfatta di quella risoluzione e decide di utilizzare un EPQ - ovvero un progetto che si prepara in Inghilterra e nel Galles per entrare in alcuni college - come pretesto per avviare a titolo personale nuove indagini che facciano luce su quel caso. Ovviamente in paese, soprattutto per quanto riguarda le famiglie coinvolte, nessuno vuole rivangare il passato e il dolore che ha causato a tanti, e quindi nessuno è disposto a parlare con Pip. Lei però, determinata e cocciuta, non si fermerà davanti a nulla pur di scovare la verità, anche a proprio discapito.
Come uccidono le brave ragazze vs Veronica Mars
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Pip insieme agli amici di una vita
Impossibile non fare paragoni con il teen detective drama (ma definirlo tale è riduttivo, lo sappiamo bene), anche se fisiologicamente impari, anche solo per la profondità di scrittura e caratterizzazione dei personaggi, che qui rimangono molto più in superficie e servono semplicemente a svolgere il proprio compito di tasselli del puzzle giallo che gli spettatori si possono divertire a ricomporre, pur provando a raccontarne backstory e dinamiche. Emma Myers è un'ottima protagonista che tiene in piedi il serial ma allo stesso tempo non è abbastanza carismatica e, soprattutto, coinvolta: ciò che la smuove è sempre qualcosa di personale come Veronica, ma con molto meno trasporto emotivo di quanto vorrebbe farci credere. Lo stesso avviene per gli sviluppi pieni di colpi di scena e cliffhanger da fine episodio pensati per il binge watching di un target giovane: tutto è molto meccanico e consequenziale, gli eventi si susseguono anche in modo un po' irrealistico e non sempre con una perfetta congiunzione di causa-effetto.
Una cittadina piena di segreti nella serie teen mystery
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Ravi, il Watson di Pippa (o viceversa)
Il paesino protagonista di Come uccidono le brave ragazze, proprio come Twin Peaks prima di lei, utilizza il pretesto della scomparsa/morte della ragazza della porta accanto, reginetta di bellezza e amata da tutti, per mostrare il marcio che si cela dietro quelle porte e quelle finestre: strizzando un po' l'occhio anche a Broadchurch, complice l'ambientazione inglese, lo show mostra quanti segreti può racchiudere un'unica cittadina e quanto le brave ragazze non siano forse in realtà tali, come da titolo. Spesso "è l'acqua cheta che rovina i ponti" come dice il celebre proverbio e Andie Bell potrebbe racchiudere proprio questo prototipo. A differenza di altri serial, in questo caso non si parla tanto di disparità sociale o di liberazione sessuale, ma di discriminazione e amore, a diverse età. Mostra ciò che non sempre si è pronti e disposti a vedere per non voler guardare nell'abisso dell'umanità, dei propri vicini e amici fidati, soprattutto quella di provincia.
Conclusioni
Come uccidono le brave ragazze è una buona serie gialla teen d’intrattenimento ma si ferma ad una certa freddezza e meccanicità del racconto, facendoci appassionare solo fino ad un certo punto alla storia di Pip, al suo legame con la ragazza scomparsa e con il ragazzo accusato del suo omicidio. Così come ai suoi amici e alla sua famiglia, a tutti coloro che le gravitano intorno e che formano i coloriti abitanti di un paesino pronto a mostrare il suo lato peggiore e più nero, fatto di rivelazioni sopite troppo a lungo e pronte ad esplodere. Qual è la reale natura umana?
👍🏻
Emma Myers.
Il mistero di fondo appassiona.
Il finale, anche se ricco di eventi.
👎🏻
Caratterizzazione e profondità dei personaggi rimangono un po’ in superficie.
Manca un certo livello di coinvolgimento emotivo.
I fatti si susseguono in modo meccanismo, a volte anche irrealistico.
#a good girls guide to murder#come uccidono le brave ragazze#netflix#netflixitalia#netflix series#netflix italia#recensione#review#emma myers
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Cocktail, gelati e delitti, Bonnie Raynolds & i misteri di Maui. Marcella Nardi, Self publishing. A cura di Barbara Anderson
Questo è il tipo di letture di cui tutti abbiamo bisogno senza saperlo. Un cozy mystery dove gli eventi si susseguono frizzanti, avvincenti, con colpi di scena, con personaggi credibili e coinvolgenti, ma soprattutto con una dose; anzi un’overdose, di ironia che inizia già dalle prime tre parole del romanzo. Il mood di questa storia ci coinvolge subito. In un attimo ci troviamo lì, esattamente…
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Valérie Perrin "Tatà", presentazione
traduzione di Lorenzo Bracci Testasecca. Sulla scia di Cambiare l’acqua ai fiori e Tre, Valérie Perrin ci trascina in un intreccio di storie, personaggi e colpi di scena raccontati nel suo stile fatto di ironia, delicatezza e profondità.(da e/o edizioni) Valérie Perrin ritorna in libreria con un nuovo romanzo “Tatà”, in italiano con l’accento, in francese senza, affettuoso diminuitivo di tante,…
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Un Piccolo Favore 2: Anna Kendrick e Blake Lively insieme in Italia
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Anna Kendrick ha anticipato qualche dettaglio sull'attesissimo Un Piccolo Favore 2. Il thriller vedrà nuovamente Paul Feig dietro alla macchina da presa, come l'originale del 2018. Blake Lively e Kendrick, al tempo stesso, riprenderanno rispettivamente i ruoli dell'ambigua Emily Nelson e dell'arguta e amorevole Stephanie Smothers. A proposito della reunion con la co-protagonista, la star di Pitch Perfect ha confidato che lavorare ancore con Lively è stato molto piacevole. "Lei vive sulla costa orientale - ha raccontato - io sulla costa occidentale, quindi non ci vediamo spesso. Ma è stato adorabile, e penso che quei personaggi abbiano una chimica così strana che è così divertente riunire la gang. Ed è un po' come andare in bicicletta". Kendrick è stata molto meno loquace quanto alla trama del sequel. "Devo chiamare Paul Feig e dire: 'Di cosa mi è permesso parlare?' Abbiamo girato in Italia , quindi le location sono semplicemente incredibili. E mi sono sentita viziata a girare lì". A quanto ne sappiamo, nella pellicola prodotta da Amazon e Lionsgate, Stephanie ed Emily si incontreranno di nuovo sulla bellissima isola di Capri, per lo stravagante matrimonio di Emily con un ricco uomo d'affari italiano. Tra omicidi, tradimenti e inaspettati colpi di scena, Un Piccolo Favore 2 ha già portato alle stelle la curiosità del pubblico. Nel cast, oltre alle protagoniste, rivedremo la maggior parte dei volti del primo film, tratto dal romanzo del 2017 di Darcy Bell. Presenti Henry Golding (Sean Townsend), Andrew Rannells (Darren), Bashir Salahuddin (detective Summerville), Joshua Satine (Miles Smothers) e Kelly McCormack. Completano l'elenco due new entry speciali i nostri Elena Sofia Ricci e Michele Morrone. La sceneggiatura, come nel film del 2018, porta la firma di Jessica Sharzer. Un Piccolo Favore 2: Anna Kendrick e Blake Lively insieme in Italia "Devo dire che dopo aver girato il primo - ha continuato Anna Kendrick - ero del tipo: 'Questo è il film più folle a cui abbia mai preso parte.' Penso che sia davvero affascinante che Paul Feig sia colui che, probabilmente, è più conosciuto per Le amiche della sposa. L'oscurità e la follia che si trovano nel suo cervello, sono impressionanti". Quindi il secondo film è folle. So che dirò, tipo: 'Oh, è più folle dell'ultimo', ma ragazzi, è tanta roba! Un Piccolo Favore, col procedere della narrazione, pur mantenendo il mood da thriller, lasciava gradualmente spazio a rivelazioni poco verosimili e risvolti sopra le righe. Stando all'attrice 39enne, il sequel alzerà l'asticella. "È una di quelle cose in cui sulla carta pensi: 'Questo è assolutamente folle. Cosa stiamo facendo?' E poi all'improvviso Paul è lì, con un completo a tre pezzi e Blake è lì, e persino il direttore della fotografia è tornato e sembrava: 'Ok, stiamo facendo questo film molto strano, rischioso, molto contorto, con una trama pesante'." Read the full article
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Nessun indizio, il primo della mia hot trilogy.
Ilaria e Andrea con le loro due figlie sono una famiglia di città agiata e felice. Vivono una completa intesa sessuale di coppia, ma non si privano di esperienze che possano arricchire la loro unione familiare, senza gelosie e senza riserve. Tutto fila liscio finché un terzo incomodo, uno stalker che prende di mira Ilaria, non sconvolge le loro esistenze. E’ uno dei dirimpettai? Un’amica, un collega, un semplice conoscente? O forse un maniaco.
In apparenza non c'è un motivo plausibile per tanta rabbia verso di loro. Neanche la Polizia, a cui si rivolgono, riesce a trovare il minimo indizio che porti alla cattura di quello che si rivela essere, oltre che un criminale , anche un abile professionista.
E' questa una storia che analizza un fenomeno di grande attualità, con colpi di scena e tanto eros descritto con accuratezza, che però non sconfina mai nella volgarità.
Nessun indizio lo puoi trovare qui: https://tinyurl.com/yp4akfu4
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La Luce del Lago di Fabrizio Gentili: Un Thriller tra Segreti e Cospirazioni Globali. Recensione di Alessandria today
Fabrizio Gentili ci porta nel cuore di un'élite segreta con un romanzo carico di suspense, dove il destino dell'umanità è in gioco.
Fabrizio Gentili ci porta nel cuore di un’élite segreta con un romanzo carico di suspense, dove il destino dell’umanità è in gioco. La Luce del Lago, scritto da Fabrizio Gentili, è un romanzo che intreccia magistralmente elementi di spionaggio, romanticismo e suspense in un avvincente racconto di segreti e cospirazioni globali. Ambientato tra il suggestivo lago di Castel Gandolfo e i Castelli…
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Le Zanne della Tigre Trattasi di un romanzo d'azione e di avventura ambientato nel Corno d'Africa lungo le coste della Somalia con una compagnia privata di contractor, la"Namurr's Fangs", al centro di pericolose attività in un quadro fosco ed in cui non mancano i colpi di scena
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The Artful Dodger – Dickens su Disney +
La Serie che Rivoluziona i Racconti di Oliver Twist
Una Meravigliosa Avventura nei Vicoli di Londra
Chi avrebbe mai pensato che il piccolo furfante di Oliver Twist avrebbe avuto una sua serie tutta da protagonista? Ebbene sì, amici miei, The Artful Dodger è arrivato su Disney Plus, pronto a rivoluzionare tutto ciò che pensavamo di sapere sui personaggi di Charles Dickens. Questa nuova serie ci catapulta nei vicoli affascinanti e pericolosi di Londra, con un Dodger più scaltro e intraprendente che mai.
Dodger: Da Furfante a Eroe
L’Incredibile Evoluzione del Personaggio: un arguto spin off di Dickens
Non siamo più nei vicoli di Londra. In altre parole, le cose per lui sono cambiate. Per Spin Off intendiamo un prodotto narrativo che si collega ad un altro romanzo, film o serie televisiva riprendendone il contesto o alcuni personaggi.
Se vi ricordate il Dodger come il ragazzino furbo che insegnava a Oliver i trucchi del mestiere, preparatevi a una sorpresa. Quello che fa questa serie è prendere il nostro piccolo furfante trasformandolo in un vero e proprio eroe, con tanto di cappello a cilindro.
Quindi, Dodger non è più solo un ladro da quattro soldi, ma un personaggio complesso con un cuore d’oro (nascosto sotto qualche strato di cinismo).
Un Protagonista con Stile
Il protagonista di questa serie è forse il fulcro dell’intera narrazione. In particolare c’è qualcosa che rende Dodger davvero affascinante. Ciò che lo caratterizza sono la sua astuzia, il suo charme e quella scintilla negli occhi che ci fa tifare per lui anche quando sta organizzando una delle sue truffe geniali. È il Robin Hood dei bassifondi, che ruba ai ricchi per… beh, per sé stesso, ma con un certo stile che non si può negare.
Trame Intriganti e Colpi di Scena
L’Arte della Truffa
Ogni episodio di The Artful Dodger è un mix esplosivo di inganni, truffe e colpi di scena che ti tengono incollato allo schermo. Dimenticatevi delle storie lineari e prevedibili: qui ogni mossa è una sorpresa e ogni alleanza è temporanea. E non manca mai quella dose di ironia che rende tutto più divertente. Tra fughe rocambolesche, piani diabolici e inseguimenti mozzafiato, The Artful Dodger non smette mai di sorprendere. Ogni volta, quando pensi di aver capito il gioco, ecco che arriva un colpo di scena a scombinare tutte le carte. E Dodger, ovviamente, se la ride sotto i baffi (immaginari).
Un Cast di Talenti
Attori che Fanno la Differenza
La serie non sarebbe la stessa senza un cast stellare che dà vita a questi personaggi straordinari. Ogni attore porta sullo schermo una performance brillante, rendendo i personaggi credibili e affascinanti. Dodger è interpretato con una tale maestria che quasi ti dimentichi che è un personaggio nato dalla penna di Dickens e non un vero abitante della Londra vittoriana.
Personaggi Secondari da Applaudire
E non dimentichiamoci dei personaggi secondari! Ogni figura che appare sullo schermo ha una sua storia, un suo scopo e una sua personalità unica. Che siano alleati o antagonisti, ognuno aggiunge un tassello al mosaico ricco e variegato della serie.
Un Dickens che Non si è Mai Visto
Atmosfere Magiche e Realistiche
L’ambientazione di “The Artful Dodger” è molto diversa da quella del romanzo di Oliver Twist. Se quest’ultimo era ambientato a Londra, con tutte le caratteristiche legate alle opere di Dickens, questa serie si allontana molto. Dodger vive e lavora in una colonia inglese di nome Port Victory, nell’Australia del 1850. La taverna, l’ospedale e la tenuta del Governatore riescono a trasportare gli spettatori in un’altra epoca.
Scenografie e Costumi da Sogno
I costumi e le scenografie meritano un applauso a parte. Ogni dettaglio è curato al massimo, dai vestiti stracciati dei ragazzini di strada agli abiti eleganti dei ricchi signori. Ogni scena è un piccolo capolavoro visivo che ti trasporta indietro nel tempo.
Conclusione: Uno Spin Off Rivoluzione da Non Perdere
Se pensavate che Oliver Twist avesse detto tutto, The Artful Dodger vi farà ricredere. Con la sua trama avvincente, i personaggi memorabili e quella dose di ironia che non guasta mai, questa serie è una vera rivoluzione nel mondo dei racconti di Dickens. Non perdetevela su Disney Plus: Dodger vi aspetta con un sorriso sornione e qualche trucco nella manica.
Se volete leggere gli altri articoli sul mondo della serialità e sugli show che mi hanno emozionato negli ultimi anni, cliccate qui.
Stay Tuned! La vostra Easy Tears.
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Voto: Quattro e mezzo.
Punto di vista: prima persona, alternato
Sensualità: scene hot (non troppo) presenti
Caratteristiche: romantico, attuale, poetico
Stile narrativo: scorrevole
Tipo di finale: autoconclusivo e molto bello!
Trama: Insieme siamo perfetti parla dell'evoluzione del rapporto tra due amici di penna, ma affronta anche il tema del bullismo, mostrandoci quanto delle parole dette con cattiveria possano ferire profondamente una persona. Attraverso i rispettivi punti di vista, sono entrata facilmente nella mente dei due protagonisti principali, Misha e Ryen, ed anche se non sempre ho approvato le loro azioni, ho capito le loro motivazioni e le loro paure. Il legame di Misha e Ryen inizia alle fine delle elementari quando vengono associati dalle rispettive scuole come amici di penna, ma, al termine del progetto, i due ragazzi non hanno alcuna intenzione di smettere di scriversi. Lettera dopo lettera, anno dopo anno, il loro diventa un legame unico e speciale, seppure non si siano mai visti, nemmeno attraverso i social network. Una fatidica notte però, incrocia le strade dei due ragazzi, ormai diciottenni, ma solamente uno dei due è consapevole dell'identità dell'altro. Dato che Misha è il membro di una band e scrive canzoni, nel testo sono presenti diversi versi scritti da lui, spesso aiutato dall'amica di penna.
Cinquantasette chiamate mancate. Cinquantasette lettere scritte e mai inviate. Cinquantasette punti di sutura per respirare ancora, e fingere che ora sia allora.
«Solitudine, Vuoto, Menzogna, Vergogna, Paura», mormora, tenendomi stretta. «Hai già capito? Non devi avere paura o sentirti in imbarazzo. Nessuno può essere te meglio di te, sei insostituibile. Magari non tutti se ne renderanno conto, ma l’importante è che te ne renda conto tu».
Ryen è probabilmente il personaggio che cresce di più nell'arco del romanzo, una volta era una ragazzina invisibile e lasciata in disparte, ma ora frequenta i più “fighi” del liceo, comportandosi in maniera spesso antipatica e superficiale, ma la Ryen che scrive le lettere dimostra che sotto la superficie è una persona completamente diversa. In questo romanzo la Douglas non manca di inserire intrecci e colpi di scena man mano si evolvono le cose per i due ragazzi, regalandoci delle scene molto dolci, romantiche e di riscatto.
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“Il gioco di Claudia” è il nuovo libro di Michele Visconti
Anno 2423 “Il gioco di Claudia” di Michele Visconti edito da Giovane Holden Edizioni è l’ultimo romanzo dello scrittore napoletano che ancora una volta ha saputo stupire i suoi lettori. E’ evidente che per Visconti la fantascienza è un genere congeniale che ancora una volta ha saputo arricchire con riferimenti alla nostra attualità e al nostro presente in forma velata ma tuttavia chiara e riconoscibile. Il romanzo è caratterizzato da numerosi personaggi a cui lo scrittore ha saputo dare grande dignità attraverso la descrizione di tratti peculiari e storie personali molto interessanti. Inoltre, la moltitudine di personaggi non appesantisce la lettura, resa agevole dalla capacità dell’autore di creare avvincenti connessioni tra tutti i personaggi della storia. Ampio spazio è dato alla tecnologia in merito alla quale potete approfondire il punto di vista dell’autore nell’intervista recente che mi ha rilasciata. Le macchine volanti, ad esempio, sono appannaggio delle autorità, così come tutto ciò che è tecnologicamente avanzato fino all’uso di umanoidi. “Il gioco di Claudia” di Michele Visconti Siamo nella anno 2423 e il mondo che conosciamo non esiste più. Un gruppo di giovani amici sono i protagonisti di una serie spietata di giochi organizzati da governatori locali. Ai giochi possono accedere solo ragazzi con grande abilità e servono al Governo centrale per selezionare le future classi dirigenti. I ragazzi che vi partecipano, però, tra cui il protagonista Michele, vogliono cambiare lo status quo. Il Governo, infatti, è centralizzato, dispotico, nega i più elementari diritti a tutta la popolazione, non dà accesso alla cultura e alla tecnologia. Le scelte del Governo sono lo scotto per vivere su una Terra senza guerre fratricide, ma per un gruppo di Moderati le condizioni sono troppo drastiche e si adopera per cambiare l’ordine delle cose. Ci riuscirà? Nel gioco di Claudia di Michele Visconti c’è spazio anche per i sentimenti, per gli amori adolescenziali, per gelosie e momenti di tenerezza che ci ancorano al presente. Nel corso della lettura, infatti, l’autore semina continui richiami alla realtà recente come, ad esempio, il nome del papà di Michele (Giovanni Falcone), la sua Fiat Uno bianca e il disastro della diga di Longone. Per un tuffo, invece, nella realtà contemporanea i giochi planetari e le abilità di combattimento dei partecipanti richiamano alla mente gli attuali video giochi (basti pensare alle grandi capacità di Terry soprannominata “Macchiato freddo”). Per un tuffo, invece, nella gastronomia senza tempo, la semplice e gustosa ricetta di Michele, che l’autore descrive in ogni singolo passaggio, è certamente nota a ogni scapolo e giovane studente che si rispetti. Il libro, però, contiene anche tanti altri riferimenti che certamente il lettore attento saprà cogliere. Nel gioco di Claudia di Michele Visconti è nel complesso molto fluido, godibile e con diversi colpi di scena. Se volete approfondire la scrittura di Michele Visconti e le altre opere potete leggere le intervisti agli altri romanzi tra cui Mia Via, il Ponte di ghiaccio e Testa o Croce. Michele Visconti è nato a Napoli nel 1979, impiegato presso una società di ingegneria come geometra, ha due principali passioni: la scrittura e il disegno. La prima in particolare gli ha regalato non poche soddisfazioni, ottenendo buoni risultati in importanti concorsi letterari tra cui Dieci piccoli indiani e Premio Letterario nazionale Bukowski. Michele, inoltre, ha pubblicato, oltre ai romanzi sopracitati, anche la raccolta di racconti i Fanta eroi. Read the full article
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