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4 romanzi per entrare nel mood del Festival di Sanremo
IL FESTIVAL DEGLI DEI, di Marino Bartoletti
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Trama: Un evento così non si era mai visto: né si sarebbe più visto per l’Eternità. Il Grande Vecchio aveva sempre avuto una passione per la musica, ma nessuno avrebbe immaginato che potesse ideare uno spettacolo del genere. Ed ecco allora la versione paradisiaca del Festival di Sanremo, con tutte le leggende che vi avevano preso parte e che ora erano nel Luogo: da Mia Martini a Domenico Modugno, da Gabriella Ferri a Mino Reitano, da Umberto Bindi a Ivan Graziani, da Lucio Dalla a Rino Gaetano, da Little Tony a Giorgio Gaber, da Milva a Sergio Endrigo, da Giuni Russo a Enzo Jannacci, da Mango a Claudio Villa, da Pierangelo Bertoli a Toto Cutugno a tanti tanti altri. Chi avrebbe vinto il Festival degli dei?
La mia opinione: fa parte della serie iniziata con il libro La cena degli dei, romanzi con una trama quasi inesistente che è solo cornice per raccontare aneddoti e curiosità sulle vite di personaggi famosi, in questo caso di cantanti famosi. non è proprio un vero e propeio romanzo, ma un libro di curiosità.
IL BREVE MESTIERE DI VIVERE, di Adriano Morosetti
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Trama: Febbraio 1993. Sanremo si prepara a ospitare il Festival e tra i numerosi giornalisti giunti a seguire l’evento, c’è anche Arturo Ferretti, tornato nella sua città natale come inviato di una scalcinata rivista di gossip. In una città messa sottosopra da troupe televisive, cantanti famosi e feste esclusive, Ferretti si ritrova invischiato nella morte di Nino, un vecchio amico. Per la polizia è un semplice incidente, ma troppe cose non tornano. Cinico e disilluso, il giornalista vorrebbe solo strappare uno scoop e andarsene, ma sa che non può farlo: per scoprire la verità e uscirne vivo, dovrà imparare a fare i conti con i fantasmi del passato, perché, come canta Enrico Ruggeri sul palco dell’Ariston, “il breve mestiere di vivere è il solo mistero che c’è”.
La mia opinione: giallo ambientato a Sanremo durante il Festival della anzone italiane, quasi una Sanremo noir, un'atmosfera che personalmente non avevo mai attribuito alla città dei fiori che nemmeno sembra lei.
INFINITA NOTTE, di Alessandro Zaccuri
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Trama: Ci si potrebbe identificare in Gualtiero Ricasoli, dirigente Rai temutissimo, eppure terrorizzato dall'idea che il figlio possa metterlo in imbarazzo. Oppure si potrebbe simpatizzare con il figlio, il rapper Gabo, che moltiplica provocazioni e colpi di scena, esibendosi in acrobazie urbane e nascondendosi sotto una girandola di pseudonimi. Però ci sono anche Francy e Vanessa, adolescenti giudiziose e bruttine scese dalla provincia per innamorarsi proprio di Gabo e della sua musica. E poi c'è Miles De Michele, il manager italoamericano che per la prima volta in vita sua si perde nei meandri della violenza e del desiderio a causa di Jeanne, la bellissima ragazza di Mauritius capace di incantarlo con l'accento francese e la competenza sul martirio di Giovanna d'Arco. Dietro Jeanne, però, c'è Viktor, faccendiere della nuova Russia, e dietro Viktor c'è Babushka, la grande vecchia nelle cui vene scorre il sangue di regine e imperatrici. Se ancora non bastasse, ci si potrebbe mettere al seguito di Raffaele Maria Ferri, diventato scrittore di successo lui, figlio di un tranviere - grazie a un libro sui tassinari romani: cooptato come autore al Festival di Sanremo, si trova a districarsi fra le richieste del Conduttore e le trame ordite da Miriam, "la Cascella", depositaria di ogni segreto dello show-biz.
DELITTO AL FESTIVAL DI SANREMO, di Achille Maccapani
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Trama: Sono le cinque di una domenica mattina. Il vicequestore di Sanremo Francesco Orengo è nel suo alloggio di servizio, in pieno riposo dopo un’intensa giornata lavorativa. Di colpo viene svegliato dal suo primo collaboratore, l’ispettore capo Dario Canevari: hanno trovato un cadavere nella toilette del teatro Ariston. L’omicidio è avvenuto poche ore prima, al termine della serata finale del Festival della Canzone Italiana presentata da Amadeus, con la partecipazione di Fiorello. Uno choc terribile per Sanremo: la capitale italiana della musica e del turismo, la città della Liguria più famosa in tutto il mondo. Per il commissario Orengo, tornato nel suo ponente ligure da poche settimane, dopo parecchi anni di esilio volontario tra la Lombardia e il Piemonte, è l’inizio di un turbine infernale. Al suo fianco, la squadra investigativa lavora a ritmo convulso, tra documenti raccolti, ricostruzioni del passato della vittima, un noto imprenditore nel settore delle calzature in provincia di Caserta, nonostante intoppi e boicottaggi, e numerosi risvolti nascosti che si agitano attorno a Sanremo e alla kermesse festivaliera. Ben presto, Orengo dovrà pure fare i conti con il suo difficile passato e un nemico che agisce per metterlo costantemente in difficoltà.
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Festival Mens Sana, lunedì a Bono Marino Bartoletti
Marino Bartoletti Bono (Sassari). Il festival Mens Sana giunge al termine con gli ultimi appuntamenti previsti per domani, domenica 29, e lunedì 30 settembre. DOMENICA 29 SETTEMBRE. La domenica si riprenderà al Bar Fenu alle 11 con Marco Pastonesi, che presenterà “Pantani era un dio” (66thand2nd), dedicato a un grande campione indimenticato di cui l’autore ha ricostruito la carriera raccogliendo…
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Sanremo 2024, l’ultimo -e più importante- festival di Amadeus, i 30 big di cui 15 “esordienti”, le previsioni per la vittoria: che festival sarà lo racconta a Ilaria Floris uno dei più grandi esperti di Sanremo, Marino Bartoletti. .embed-container{height:0;overflow:hidden;padding-bottom:56.25%;padding-top:30px;position:relative}.embed-container embed,.embed-container iframe,.embed-container object{height:100%;left:0;position:absolute;top:0;width:100%} https://www.youtube.com/watch?v=6ewY9jXNjfw {} #_intcss0{display: none;} Fonte
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Al Teatro del Navile torna per la seconda edizione a cura del MEI “ Stelle sotto Casa di Lucio” a Bologna
Al Teatro del Navile torna per la seconda edizione a cura del MEI “ Stelle sotto Casa di Lucio” a Bologna
Dopo il successo dello scorso anno coi premiati Roberto Costa e Zoe Lunedi 4 marzo al Teatro del Navile a Bologna torna per la seconda edizione a cura del MEI “ Stelle sotto Casa di Lucio” Tra gli ospiti Marino Bartoletti, Pierdavide Carone, Roberta Giallo, premiati per la loro diffusione dell’arte musicale di Lucio Dalla, e tante e tanti altri ospiti. Si esibiranno per Anna per Lucio le…
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17 dic 2023 19:20
ANVEDI, ECCO MARINO - L’ARRESTO, LE SIGLE DI CRISTINA D’AVENA REGALATE A MARADONA E LE LITIGATE CON GALEAZZI: MARINO BARTOLETTI A TUTTO CAMPO - L’ARRESTO, PER ERRORE, FU A MONTEVIDEO AL "MUNDIALITO" DI FINE 1980: "CAPITAI IN MEZZO A UNA RISSA E UN UFFICIALE PENSÒ DI AVER PRESO UN CALCIO DA ME. DOVETTE INTERVENIRE L’AMBASCIATORE. QUANDO DIRIGEVO RAI SPORT, GALEAZZI ANDÒ A 'DOMENICA IN', MANTENENDO LA CONDUZIONE DI 90° MINUTO: GLI CHIESI DI NON VESTIRSI DA ZORRO O TOPOLINO FINO A POCHI MINUTI PRIMA. LUI LA PRESE MALE" - "QUELLI CHE IL CALCIO? FO DISSE NO, ARRIVÒ FAZIO” -
Paolo Tomaselli per il “Corriere della Sera” - Estratti
Marino Bartoletti, il suo ultimo libro «La Partita degli dei» è dedicato a Gianluca Vialli «che ci ha insegnato la gentilezza persino nell’addio». Trova che sia una qualità sottovalutata?
«È rara. E per questo siamo costretti a prenderne atto quasi con stupore. Nel caso di Gianluca, si sentiva tutto l’influsso educativo della sua famiglia nella gentilezza, l’educazione, la simpatia. Lui ci aveva aggiunto la cazzaggine : era un ragazzo meraviglioso».
(...)
Nel ’68 inizia a lavorare: cosa sognava?
«Sognavo il Guerin Sportivo, avevo già il prurito alle mani e la Lettera 32: se penso a quanti posti nel mondo ha visto quella macchina per scrivere, penso di aver realizzato quel sogno. Sentire quel ticchettio mi dà ancora un colpo al cuore quando mia nipote mi chiede di giocare con le vecchie “tastiere”».
Ha avuto un mentore?
«Aldo Giordani mi notò per la rivista Pressing che facevo da solo a Forlì e mi disse di andare a Milano a parlare con Gianni Brera, direttore del Guerino. Andai in stazione, inseguito da mia madre che mi chiedeva cosa ci fosse a Milano che non c’era a Forlì. Risposi che “c’era la Madonnina, mi assisterà lei”. Si tranquillizzò».
Come inviato dell’Occhio di Maurizio Costanzo fu anche arrestato.
«Dopo gli anni da inviato al Giorno, subii il fascino di via Solferino, ma Costanzo se ne andò dopo poco e rimasi disoccupato. L’arresto, per errore, fu a Montevideo al Mundialito di fine 1980: capitai in mezzo a una rissa nel tunnel degli spogliatoi e un ufficiale pensò di aver preso un calcio da me. Mi portarono in una specie di prigione: dovette intervenire l’ambasciatore».
La disoccupazione come finì?
«Palumbo mi chiamò in Gazzetta, ma rifiutai per fare sei mesi alla Rai di Milano, dove nessuno voleva curare i collegamenti con il Processo del lunedì: seguii i Mondiali del 1982 da freelance, ma subito dopo tornai al Guerino come inviato e mi fu proposta la conduzione del Processo».
Fu la svolta?
«Sì, perché capii di poter stare in tv con serietà, competenza e un pizzico di ironia. Da lì andai alla Domenica sportiva».
Maradona, Platini, Zoff, Scirea, Paolo Rossi. A chi è più legato?
«Forse quello che ho amato di più per la sua fragilità è Maradona: lo conobbi durante i Mondiali del 1978 in Argentina, a cui lui non partecipò; lo ritrovai nel 1984 in una tournée della Nazionale di Bearzot a New York e gli portai la maglia del Napoli per fare lo scoop, dato che era in procinto di lasciare Barcellona. Nacque un’amicizia molto importante».
L’accesso ai campioni era molto diretto?
«Chiamavo Diego a casa e se non rispondeva chiamavo Bruscolotti, perché lo avvertisse.
Quando ero a Mediaset accettò un’intervista per Pressing “solo per amicizia”. Ma c’era un prezzo da pagare: una audiocassetta in anteprima con le sigle dei cartoni cantate da Cristina D’Avena, dai Puffi a Kiss me Licia».
Momenti negativi ci sono stati?
«Ricordo quasi con dolore la mia direzione a RaiSport. Avevo già ideato “Quelli che il calcio” quando ricevetti la chiamata di Letizia Moratti. Cominciai con tanto entusiasmo, però dopo due anni e mezzo la cosa finì e capii che era meglio non fare domande: semplicemente il vento era cambiato».
«Quelli che» cosa rappresentò?
«Forse la cosa professionalmente più bella che ho mai fatto, almeno in tv. Una creatura che ho difeso in culla, quando nessuno la voleva condurre: chiedemmo anche a Dario Fo, ma Franca Rame ci rispose indignata. Si arrivò a Fabio Fazio per eliminazione: lui fece la fortuna della trasmissione e viceversa».
Il grande romanzo italiano è la Nazionale di calcio o il Festival di Sanremo?
«Per me è come scegliere tra papà e mamma, ma dico il Festival, perché quando vado a Sanremo vado a Disneyland. Diffido di chi diffida di Sanremo, perché vuol dire non riconoscersi nello specchio della nostra società».
Lucio Dalla la chiamava Bartolino?
«Usava un soprannome per tutti e quando voleva fare l’asino mi faceva gli agguati dietro le colonne di piazza Santo Stefano a Bologna: Lucio mi manca tanto. Mi fa molto sorridere vederlo sepolto accanto a Giosuè Carducci. Ne sarebbe molto fiero».
Da amante della musica, l’amicizia con Pavarotti come la viveva?
«Pendevo dalle sue labbra, volevo sapere del suo debutto alla Scala con Von Karajan o del triplo do di petto nella “Pira” del Trovatore. E lui invece mi chiedeva di Platini e della sua Juve. Poi un giorno del 1990 lo portai a Cesena per un’amichevole della Nazionale: si mise a tavola fra Vialli e Mancini e mentre loro mangiavano bresaola e insalata, lui continuava a divorare i cappelletti».
Enzo Ferrari, gran protagonista della sua tetralogia, cosa le ha lasciato?
«Una percezione di lui ben diversa da quelli che tutti avevano: un uomo certamente solo, duro, chiuso, che si difendeva dalle crudeltà della vita e invece dentro di sé aveva un tratto di grande umanità. Dietro a quella scorza c’erano grandissimi contenuti».
(...)
Con Gian Piero Galeazzi vi siete scontrati?
«Quando dirigevo Rai Sport, lui andò a Domenica In, mantenendo la conduzione di 90° minuto: gli chiesi di arrivare preparato e di non vestirsi da Zorro o Topolino fino a pochi minuti prima. Lo dicevo per il suo bene perché era un patrimonio della nostra testata, ma lui la prese male, anche se negli anni la cosa si è molto stemperata. Come sarebbe stato bello vederlo commentare la vittoria in Coppa Davis».
La politica che parentesi è stata?
«Non è stata politica, nel senso che il mio amore disarmato per Forlì mi ha portato a fondare una lista civica: ho preso il mio 36% e sono stato per quattro anni il consigliere comunale più presente. Portai un linguaggio nuovo. Alla fine mi concessero l’onore delle armi».
La malattia cosa le ha lasciato?
«La convinzione che dovremo volerci più bene, cercando di fare più prevenzione. Sono stato molto fortunato, perché tutto è stato preso in tempo, ma devo la mia vita a persone che sapevano terribilmente il fatto loro».
(...)
Ma lei da grande cosa vuole fare?
«Scrivo tanto del paradiso che comincio a pensarci seriamente. Mi piace immaginare che ci sia un aldilà in cui si può star bene e trovare le persone che abbiamo amato. Le statistiche Istat mi concedono ancora 8 anni e mezzo di vita e spero che siano anni sereni e fertili come adesso: dopo la Partita degli dei devo cominciare a pensare al Festival degli dei».
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Marino Bartoletti racconta 'La partita degli dei' Marino Bartoletti è uno dei più noti e apprezzati giornalisti sportivi italiani. Profondo e ironico, colto e sferzante, appassionato e sincero. É prat...
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Al “Salotto Al Caminetto” è tempo di economia e comicità
Ospite dell’evento l’eclettica artista Jey con la sua musica
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Jey, talentuosa artista del panorama musicale italiano, attualmente in promozione nazionale e in attesa del suo nuovo singolo nelle radio, sarà ospite speciale dell’evento “Salotto Al Caminetto”.
È in programma questa settimana la quinta serata del “Salotto Al Caminetto”, storico talk show che si svolge presso il Ristorante “Al Caminetto” di Milano Marittima. Mercoledì alle ore 21 su DI.TV (canale 80) e su Ravenna WEBTV e giovedì alle ore 21.30 su Tele Romagna (canale 14) saranno ospiti Bruno Piraccini (Presidente Orogel), Berto Barbieri (Direttore Ecoser) e il comico Andrea Vasumi. Fra alluvione, economia e prospettive la serata è stata resa “leggera” da Vasumi che ha sottolineato come “si può ridere di tutto, basta farlo comprendere”.
Straordinaria l’ospite musicale, Jennifer Turri, in arte Jey, poliedrica artista che sa miscelare la lirica, l’opera alla musica pop con estrema eleganza e personalità che allieterà l’evento con la sua musica raccontandoci un po’ della sua storia e delle news sulla sua carriera discografica che sta riscuotendo plauso da critica e pubblico sempre in forte crescita.
Nelle prossime settimane, sono attesi, fra gli altri, Marino Bartoletti, Maurizio Pelliconi, Lisa Brunetti in arte Helle, il Dott. Giuseppe Porcellini, Lorenzo Minotti, Fabrizio Borra, Carlo Dalmonte, Claudio Fantini, Massimo Mazzavillani, Matteo Leoni e Stefano Bonaccini.
Il talk show “Salotto Al Caminetto” sarà condotto e presentato dal giornalista Maurizio Marchesi.
Jey: https://open.spotify.com/track/35RT86Z7EX5gkt2wnJEK21?si=6deabd8877b7481c
DI.TV: https://www.youtube.com/@DITVsrlimola
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Marino Bartoletti ricoverato in ospedale, preoccupazione per il giornalista: “Fermo al pit stop”
DIRETTA TV 17 Marzo 2023 Marino Bartoletti è stato ricoverato d’urgenza al Policlinico Sant’Orsola di Bologna e ha utilizzato una metafora automobilistica per elogiare il lavoro dei medici che lo stanno seguendo in questo suo percorso: “Quando il Team Principal della vita espone il cartello ‘pit stop’ devi soltanto obbedire”. 9 CONDIVISIONI Marino Bartoletti, popolare giornalista televisivo,…
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Bartoletti ricoverato d'urgenza, il ringraziamento al "dream team" del Sant'Orsola
articolo: Bartoletti ricoverato d’urgenza, il ringraziamento al “dream team” del Sant’Orsola (bolognatoday.it) Da giornalista sportivo, il paragone con la corsa automobilistica: “Quando il Team Principal della vitaespone il cartello ‘pit stop’ devi soltanto obbedire” Giorni di apprensione per Marino Bartoletti, popolare giornalista sportivo bolognese ed esperto di musica , ricoverato d’urgenza…
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OUR TIRELESS GIANLUCA
Everyone knows that Gianluca Ginoble is the most social of Il Volo. But he doesn’t just post beautiful photos and videos, he never stops promoting his beautiful native region, to which he is very attached. This time he was invited to L’Aquila (the capital city of Abruzzo) for the presentation of the GIRO D’ITALIA (the most important cycling race in Italy). Here is his speech: Host = We have here…
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#abruzzo#Arena#Bel Canto#Ennio Morricone#Ercole Ginoble#Giro d&039;Italia#Il Postino#L&039;Aquila#luna#Marino Bartoletti#Mi Mancherai#Perdonanza 2019#Rai 1#Sanremo 2021#St. Petersburg#translation#Turkey#Verona Arena
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The Good List 78 | Marino Bartoletti – 5 eroi che mi fanno stare bene
#TheGoodList 78 | #MarinoBartoletti – 5 eroi che mi fanno stare bene Da Enzo Ferrari a Lucio Dalla, da Luciano Pavarotti a Fabrizio Frizzi, passando per Gianni Brera, il Guerin sportivo e Quelli che il calcio. Buon ascolto! #podcast @bar_toletti
In questa puntata di The Good List intervisto Marino Bartoletti – giornalista, conduttore televisivo e ideatore insieme a Fabio Fazio di Quelli che il calcio – che ci racconta i 5 eroi che lo fanno stare bene 1) Enzo Ferrari – Il senso del futuro2) Lucio Dalla – Il genio e la follia3) Luciano Pavarotti – Il talento e l’ironia4) Francesco Baracca – Quel cavallino nel cielo5) Fabrizio Frizzi –…
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Parlando di scelte: cantare o non cantare per Trump? / Talking about choices: to sing or not to sing for Trump?
New Post about @ilvolo has been published on http://www.ilvolo.mus.br/2017/01/parlando-di-scelte-cantare-o-non-cantare-per-trump-talking-about-choices-to-sing-or-not-to-sing-for-trump/
Parlando di scelte: cantare o non cantare per Trump? / Talking about choices: to sing or not to sing for Trump?
Questo editoriale è stato discusso e scritto da tutti noi dopo l'intervista che Il Volo ha rilasciato al quotidiano italiano "Il Corriere della Sera" e le questioni emerse successivamente. - Leggi in italiano This editorial was dealt and written by us all after the interview that Il Volo released to the Italian newspaper "Il Corriere della Sera" and the following issues that have emerged. - Read in English
#all about il volo#Donald Trump#Gianluca Ginoble#Ignazio Boschetto#Il Corriere della Sera#Il Volo#La Torpediniera#Marino Bartoletti#Michele Torpedine#Oikotimes#Piero Barone#Vittorio Sgarbi#Wiwibloggs
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Marino Bartoletti #marinobartoletti #artist #artistsoninstagram #art #caricaturedimarcofiorenza #marcofiorenzaart #fiorenzaemaipiusenza #caricature #caricaturas #caricatureartist #lartedimarcofiorenza #caricature #sport #calcio https://www.instagram.com/p/CnrxarIIYm-/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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Buongiorno!
Una immagine che ti riporta alla tua adolescenza?
Un profumo che ti riporta alla tua infanzia?
Buongiorno,
e che bello ricevere un'altra domanda bella e sensata, che mi permetta di parlare un poco di me!
L'immagine della mia adolescenza che maggiormente sa riportarmi là, regalandomi la viva sensazione di averla vissuta, è quella dell'edicola, quella davanti alla stazione dei treni di Ivrea, perché quelli erano giorni senza internet, senza Google, senza Spotify, e gli interessi si coltivavano anche tramite le riviste, anzi, soprattutto tramite le riviste, se erano interessi di cultura popolare. Il Martedì usciva Superbasket, pieno di quelle statistiche che già mi affascinavano da morire, il Mercoledì era il turno de Il Guerin Sportivo, e degli articoli di Vladimiro Caminiti, di Marino Bartoletti, le foto dei campioni, le classifiche ed i risultati dei campionati esteri. E poi Rockerilla, nunzia di novità musicali alternative. Ogni tanto anche Il Mucchio Selvaggio, sempre di musica...
Il profumo dell'infanzia, invece, è l'acqua di colonia alla lavanda di mio zio Carlo (uomo del 1902). Quella fragranza ancora la uso io, non appena si fa Primavera, un po'per scelta, un po' per ricordo.
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