#risalita
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Foppolo sta per subire un attentato alla sua fisionomia paesaggistica?
Foppolo (BG). Foto: Ago76 su Wikipedia È in quell’anno [il 1939] che a Foppolo apre il primo impianto di risalita (Riceputi 1999, p. 48). Il punto di svolta decisivo cade però un decennio più in là, nel secondo dopoguerra, nel solco di una “rivoluzione” economica imperniata sulla valorizzazione delle piste da sci che dominano la cittadina <14 (un continuum “bianco” che fa un tutt’uno tra le…
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#1939#1947#1969#1971#1977#1978#cemento#Foppolo (BG)#giornali#impianti#Luca Bonzanni#paesaggio#risalita#sci#slavina#stampa#Val Brembana
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Foppolo sta per subire un attentato alla sua fisionomia paesaggistica?
Foppolo (BG). Foto: Ago76 su Wikipedia È in quell’anno [il 1939] che a Foppolo apre il primo impianto di risalita (Riceputi 1999, p. 48). Il punto di svolta decisivo cade però un decennio più in là, nel secondo dopoguerra, nel solco di una “rivoluzione” economica imperniata sulla valorizzazione delle piste da sci che dominano la cittadina <14 (un continuum “bianco” che fa un tutt’uno tra le…
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Foppolo sta per subire un attentato alla sua fisionomia paesaggistica?
Foppolo (BG). Foto: Ago76 su Wikipedia È in quell’anno [il 1939] che a Foppolo apre il primo impianto di risalita (Riceputi 1999, p. 48). Il punto di svolta decisivo cade però un decennio più in là, nel secondo dopoguerra, nel solco di una “rivoluzione” economica imperniata sulla valorizzazione delle piste da sci che dominano la cittadina <14 (un continuum “bianco” che fa un tutt’uno tra le…
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La eficacia de las cajas mágicas, electroósmosis inalámbrica, para eliminar la humedad por "capilaridad" no está certificada por ningún organismo oficial o laboratorio serio independiente, es inútil. Y la publicidad de este tipo de aparatos ya fue prohibida por tribunales de otros países. https://secado.secadodobras.es/humedad-noticias/ https://secado.secadodobras.es/humedad-estudios-pruebas/
#humedades#antihumedad#capilaridad#humedad#architecture#damp scam#rising damp#umidità di risalita#remontées capillaires#umidade na parede
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La risalita del livello dei mari: una minaccia anche per l'Europa
Conseguenza della fusione dei ghiacci polari, la risalita dei mari provocherà inondazioni di vaste zone costiere in tutto il mondo
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Il Vaiolo delle scimmie è in realtà Herpes Zoster, la stragrande maggioranza dei casi di Herpes (già in aumento in Italia) è dovuta al vaccino anticovid che ha portato alla risalita della virulenza dell'HIV (i cui primi sintomi sono proprio quelli dell'Herpes).
I vaccinati sono molto a rischio. Il Vaiolo delle scimmie è una menzogna. Già anni fa su questo e altri blog era stato scritto che il vaccino era un pretesto per riattivare altro e altre malattie sarebbero tornate a galla.
Non solo HIV, si vedano anche tutti quei tumori riaccesi dopo anni di silenzio e tornati più aggressivi di prima.
Il video è del 2022, giusto per fare capire cosa sta accadendo davvero oggi e cosa emergerà a breve.
Tutelate il sistema immunitario perché comunque l'Herpes colpisce chi si sente "indifeso",
(nel video: Dott. Barbaro)
#herpes zoster#vaiolo delle scimmie#zombie#società#società malata#video#vaccino#covid#svegliatevi#aprite gli occhi#sistema#manipolazioni#verità#dittatura#schiavi#controllo#responsabilità#discernimento#consapevolezza
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La scorsa settimana è uscito il rapporto della commissione di esperti voluta dal governo Meloni per valutare il Reddito Di Cittadinanza, guidata da Natale Forlani, diretta emanazione della ministra del lavoro, una delle più accanite oppositrici della riforma. Che ovviamente conferma quello che associazioni, studiosi ripetono da mesi. E che ora dice anche lo stesso governo, che per ferocia sociale e odio per i poveri, ha cancellato la misura. E smentisce tutte le balle raccontate in questi anni. La prima: divanisti, fannulloni, alimentata anche da pezzi di sinistra. Per il rapporto i cosiddetti occupabili sono solo il 2,3%. Il 30% già lavorava e aveva il sussidio per integrare stipendi troppo bassi, il restante è a elevata difficoltà di inserimento o reinserimento. Cioè, in sostanza inoccupabili. E’ la menzogna architrave usata per cancellarlo, ed è assai grave, visto che la misura ha tolto dalla povertà assoluta ogni anno quasi mezzo milione di famiglie, oltre un milione di persone, dato che coincide con quello di istat e altri studi. Insomma, per ragioni ideologiche si è cancellata la più efficace misura contro la povertà del dopoguerra, che ha contribuito a ridurre dello 0,8% l’indice delle disuguaglianze e dell’1,8% il rischio di povertà. Il report conferma che semmai, il problema del sussidio era un altro: ha raggiunto solo il 38% di chi ne avrebbe avuto bisogno. Perché i paletti su reddito e patrimonio erano troppo stretti, penalizzando anziani, famiglie numerose, stranieri, lavoratori poveri. Dalla relazione mancano i dati sull’efficacia delle misure di inserimento al lavoro. L’Inapp stimava nel 27% i percettori che avevano trovato occupazione: dato altissimo, tasso triplo che tra i disoccupati totali. La relazione “dimentica” invece di dire se e come stiano funzionando le misure sostitutive introdotte dal governo. Non è difficile dedurlo, visto che i paletti sono ancora più stretti. Infatti Istat nell’ultimo rapporto sulla povertà, indicava una risalita con la fine del sussidio, la cui cancellazione resta una delle pagine più vergognose e crudeli della politica italiana. Ultima questione: i "furbetti del reddito". Anche sulle presunte truffe è stata montata una narrazione di disinformazione. Puntualmente smentita. le decine di migliaia di denunciati per false dichiarazioni sono stati quasi tutti assolti perché i tribunali, se non in rarissimi casi, non hanno riconosciuto l’intenzione di ingannare lo stato. Rileva la GdF, su oltre 50000 denunce in 4 anni, le condanne si contano su una mano. i giudici non hanno ritenuto dolose le richieste di persone in stato di necessità. Da Nord a Sud, una caccia alle streghe fomentata dalla politica costata milioni di euro. Per dare una proporzione: secondo la GdF le frodi (o presunte tali) sono state circa lo 0,01% dei fondi erogati, lo 0,008 delle frodi complessive allo stato al netto dell'evasione fiscale. Detto con gentilezza: se avete creduto anche solo per un minuto che il RDC fosse destinato ai “divanisti”, ai “fannulloni”, nonostante ogni dato e studio dicesse il contrario, e se per questo avete contribuito a quella campagna di falsi e odio, beh, concludete voi. Massimo Alberti, X
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Questa meraviglia della tecnologia anni 60 é atterrato sulla luna con due astronauti dentro.
Con le riserve di ossigeno, acqua, cibo e attrezzature necessarie.
Con i serbatoi pieni dei propellenti necessari per guidare la discesa.
Poi si è diviso a metà, ed è decollato aiutato da un razzo che doveva avere una potenza specifica almeno 6 volte di quella del lanciatore Saturno multistadio, in orbita lunare.
Con i serbatoi ancora pieni di tutto il carburante che occorreva per decollo, risalita e raggiungimento della velocità di fuga dalla forza di gravità lunare ( un sesto di quella terrestre )
Ha raggiunto la velocità di oltre 11.000 kmh in pochi secondi.
Nelle profondità dello Spazio, grazie a un computer potente un centesimo di un commodore 64, ha trovato con precisione chirurgica l'Astronave Madre, si è girato a 180 gradi, ed è stato agganciato al volo dall'Apollo 11 in orbita.
Poi, è stato scaraventato sulla superfice lunare dopo che i due astronauti sono rientrati dentro la navicella madre.
Davvero un peccato aver perso tutti gli appunti, le telemetrie, il domopak, tutta la stratosferica tecnologia che ha permesso un prodigio del genere.
Giuseppe Masala
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C'è un brutto vizio, quello di dare per scontate le "brave persone", ritenendo che queste rimarranno a prescindere proprio perché "brave".. Ma anche le brave persone, per quanto disponibili e generose, a un certo punto si stancano delle briciole e scelgono di scegliersi.. E per fortuna lo fanno.. perché è l'inizio della loro risalita.. Le brave persone hanno diritto di essere amate e valorizzate da chi davvero le apprezza e non le usa e basta..
- Francesca Sacca'
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- Queste scarpe mi uccidono….., dico con una smorfia mentre mi lascio cadere sul divano e ne sfilo una….
Siamo di ritorno dal matrimonio di mia nipote. Ovviamente, come nonna della sposa, sono stata particolarmente attenta a presentarmi elegante e a posto, sapendo che avrei avuto con il resto della famiglia gli occhi addosso degli altri invitati.
Ma forse alla mia età non posso più permettermi di tenere i tacchi alti per tante ore….
- Vu….vuoi che ti aiuti, nonna?
A parlare è mio nipote, l’altro, il maschio, più piccolo di sua sorella la sposa. È lui che mi ha riaccompagnato a casa. Ci siamo divisi in più auto dopo la cerimonia e Marco mi ha fatto da autista. Sotto casa, gli ho detto di salire con me. Sembrava contento.
Adesso, quella frase mi ha un po’ sorpreso. Lo guardo. È arrossito. Però non so che dire, è una offerta così dolce….
Si inginocchia davanti il divano. Sfila una scarpa con delicatezza. Prende il mio piede tra le mani. Comincia a massaggiarlo. Sono ancora più stupita, ma devo ammettere che era proprio ciò che mi ci voleva…..
- A…a…anche l’altra, nonna?
Non rispondo, ma gli porgo il piede. Sfila anche l’altra scarpa. Le sue dita mi massaggiano i piedi. Avvolgono i talloni. Passano delicatamente sotto la pianta. Inarco il piedino. Massaggia, o dovrei dire piuttosto accarezza, le dita.
Mi sfugge un gemito. - Sei bravo….
Il massaggio è ancora più intenso. E me lo godo. Avvolge con le dita la caviglia, pressa nei punti giusti. È tutto intento nel suo lavoro, lo guardo ma tiene il capo chino, non lo solleva nemmeno verso di me.
- Ma dove hai imparato?, dico ridendo.
Mi sembra che inghiotta a vuoto. - V..vu…vuoi che smetta, nonna?
- oh no, assolutamente, rispondo e inarco ancora i piedini.
- Ha…hai dei piedi bellissimi, nonna….
Che dolce complimento. Da mio nipote, ma pur sempre un complimento, e per una vecchia signora….
- Lo pensi davvero o lo dici solo per fare contenta tua nonna?
Che perfida che sei, così lo metti in imbarazzo, il cucciolo.
Ma lui continua, quelle dita, quello sfiorare delicatamente, ora la monta, ora la pianta dei miei piedini, mmm, non riesco a non pensare a quanto siano sensuali quelle carezze. Cosa mi sta succedendo?
- Si, lo p…pp…penso….
-Grazie Marco, quelle scarpe sono eleganti, ma così strette……
Mi sfugge ancora un gemito, quando Marco prende un piede fra le mani e lo porta alle labbra, e le poggia sopra, per un bacio.
O forse sono stata io a spingere il mio piede verso la sua bocca, fino a premerlo sulle sue labbra….
Che importa. Adesso è la pianta, poggiata sul suo viso, che lui bacia. E poi le dita. E poi di nuovo la monta, e la caviglia, risalendo, finché non è la punta della sua lingua che sento attraverso le calze sulla pelle e lui che comincia a leccare piano la gamba….
Potrei fermarlo, certo, allontanarlo, tirare indietro le gambe, sgridarlo…..Invece poggio l’altro piede sulla sua guancia e lo uso per accarezzargli il viso….
- N…no…nonna, hai delle c..ca….calze bellissime, mormora in un sussurro, senza smettere di baciarmi e leccarmi le gambe.
- Davvero ti piacciono le mie calze, amore?, gli dico mettendo una mano sulla sua testa, le dita fra i capelli.
- e….la …riga…., sussurra ancora. Quelle scarpe, con quei piccolissimi pompon, che sapevo avrebbero guidato gli occhi sulla riga delle mie calze….non ho fatto male a metterle, proprio no….
La sua bocca è risalita, mi bacia sulle ginocchia, ora. Si ferma. Solleva finalmente il viso. I nostri occhi finalmente si incrociano.
- s…scu…scusa, nonna. Ho perso la testa…., lo dice strozzato, quasi un singhiozzo.
- Tu solo?, è la mia risposta. Con le dita laccate stringo il suo viso fra le mani. E, dolcemente lo attiro verso il mio grembo. Lo guido a continuare e baciare e leccarmi le calze, mentre allargo le gambe e lo attiro in mezzo alle mie cosce.
Quando le sue labbra arrivano a sfiorare le mutandine di pizzo, emetto un gemito più forte degli altri e un incontrollato riflesso mi fa stringere le cosce sul suo viso. Le sue labbra sentiranno le mutandine bagnate.
Stamattina le ho indossate sopra il reggicalze. Sarà facile farmele sfilare per poi farmelo su questo divano.
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(Quanto al rimpasto di governo), Zelensky potrebbe aver rimosso gli uomini che hanno criticato l’azzardo dell’offensiva a Kursk. Qualcosa di più si capirà quando sapremo chi saranno i sostituti dei ministri uscenti. (Oppure) potrebbe essere un’operazione per togliere di mezzo un po’ di gente che ha già “mangiato” abbastanza, per dar loro modo di andare all’estero e lasciare spazio a qualcun altro. (...) Basta ricordare Oleksii Reznikov, ex ministro della Difesa, mandato via per uno scandalo di corruzione, ora fa il milionario fra la Gran Bretagna e la Costa Azzurra. (...) (Comunque) l’impressione, da lontano, è che stia crollando tutto. Zelensky (comunque vada) ha un elicottero sicuro per Londra.
Di certo Zelensky (e con lui l’opzione di continuare a combattere) non gode più di molti consensi in patria: secondo un sondaggio, dopo l’attacco di Kursk la sua popolarità sarebbe risalita al 15%. Prima, insomma, era ancora più bassa. Proseguire il conflitto costi quel che costi, ora è essenziale primariamente per i democratici USA: non possono arrivare alle elezioni con una sconfitta.
via https://www.ilsussidiario.net/news/spy-ucraina-tre-ipotesi-dietro-il-rimpasto-e-una-certezza-far-durare-kiev-fino-al-voto-usa/2747348/?utm_source=newsshowcase&utm_medium=gnews&utm_campaign=CDAqEAgAKgcICjDMoYALMP2hjAMw38SYAw&utm_content=rundown
Guerra puntellata dai DEMS. (é ora di finirla di associare Usa a Dems.; anche la Nato stessa è uno strumento, dipende da come la usi, cucù) per l'evento mondiale PRIMARIO SU TUTTO, le elezioni Usa.
Ai Dems. all'opposto serve una pace a ogni costo a Gaza, anche stile ritiro Biden dall'Afghanistan, tanto a pagare sarebbero gli israeliani - e i gazawi, con hamas che riemerge dalle fogne e assieme a loro tutta la merda ong onu etc. che fomenta le migrazioni in casa nostra.
Regolarmente nel verso contrario della logica e del buon senso, i Dems. sono il cancro in metastasi del mondo, urge chemio aggressiva.
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i giorni passano, gli anni passano e io rimango sempre la stessa, ferma, immutabile. nessun cambiamento, nessuna svolta, nessuna risalita. solo tanto dolore e tanta paura.
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non vedo la psichiatra da inizio giugno per mia scelta, la psicoterapia con lo psicologo l’ho interrotta mesi prima, ad aprile forse. ieri ho preso il telefono, ho digitato il numero, ho fatto un respiro profondo e ho chiamato la psichiatra per prendere appuntamento, mi ero detta che a settembre l’avrei fatto, sperando settembre non arrivasse mai. ma è arrivato e ho mantenuto la promessa che mi ero fatta mesi prima. non voglio tornare in quel posto, in quella stanza vuota dove devo parlare di me di fronte ad un’altra persona che neanche mi va poi così a genio. la cosa che mi spaventa di più è che tornare dalla psichiatra è solo il primo passo, ed è un passo davvero minuscolo in proporzione a tutti quelli che dovrò fare. il secondo passo sarà trovare uno psicologo, uno nuovo, perché con gli altri che ho provato non mi sono trovata benissimo, anche se, devo ammetterlo, ci mettevo del mio per far in modo che il percorso non andasse bene. so che devo trovarne uno, ma non mi sono data un limite di tempo per farlo, mi sono solo detta che prima o poi, che io lo voglia o no, dovrò affrontare anche questo.
dovrei fare, poi, altre mille cose. prima fra tutte, trovare un lavoro. lo sto cercando da un po’ ma non trovo niente che faccia per me o che abbia una paga decente e adeguata, non ne trovo uno che sia abbastanza vicino a casa mia da non rendere stressante anche il viaggio. devo anche considerare il fatto che le mie opzioni, al momento, sono estremamente limitate poiché esistono centinaia di lavori abbastanza comuni che si possono fare senza una laurea, ma io, per come sono fatta e per come sto mentalmente, non riuscirei a fare. mi fa stare male la consapevolezza di non essere in grado di fare una marea di cose che alle persone intorno a me risultano più semplici, mi fa stare male essere un limite per me stessa e mi fa stare male non riuscire a gestire niente di tutto ciò che è “normale”.
sto tentando di nascondermi dagli altri, di non far notare a nessuno quanto io stia ancora male, ma diventa ogni giorno più difficile far finta di niente. d’altra parte, però, è difficile anche mostrare il proprio dolore sapendo che gli altri non possono fare nulla di concreto per aiutarti, perché la tua risalita deve partire da te, altrimenti non sarà mai permanente.
le giornate sono tutte uguali, l’unica cosa che mi rende un minimo viva e meno vuota è trascorrerle con il mio cane. il tempo si è perso, scorre, so che continuerà a farlo indipendentemente da me, ma il mio orologio interno si è fermato a una tale ora di un tale giorno di tantissimi anni fa, e da allora ogni giornata è uguale alla precedente e alla successiva, ogni giornata è la stessa, ed è come se la mia vita fosse costituita da un’unica lunghissima giornata, infinita. sono mentalmente esausta, non reggo il peso di esistere.
sono sola in tutto questo. ogni tanto avrei bisogno di un abbraccio, di una carezza, di essere ascoltata e di essere amata propriamente. ma nel momento del bisogno non c’è mai stato nessuno di tutti quelli che dicevano ci sarebbero stati, nessuno ha mai mantenuto quella promessa. ora, quando mi trovo nel momento del bisogno, non spreco più le energie per chiamare qualcuno, perché ho imparato che è inutile, che la loro assenza non farà altro che alimentare il mio malessere, e così rimango sola e non ricevo quell’abbraccio di cui tanto ho bisogno. e mi pesa, mi pesa il cuore nel petto ogni volta che succede. tutta questa pesantezza mi stanca e mi fa venir voglia di scappare, ma dove? come?
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mi dispiace per la condizione in cui versa il mio rapporto con la psicoterapia: un sostanziale e continuo evitamento, nella supponenza che tutto sommato, alla fine, so cavarmela sempre con le mie sole forze (sommate al corso del tempo e del destino, agli errori necessari, alla sofferenza utile). un lieve pentimento nel momento in cui raggiungo il fondo (insufficiente a farmi cambiare idea) poi semplicemente una fredda ma rapida risalita, improvvisamente l'ottimismo, l'autocompiacimento perché di nuovo e come sempre sola ho trovato il sentiero. alla mia psicologa voglio molto bene, prima o poi il mio ego tornerà piccolo e indifeso e allora le scriverò
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Non vedevo più niente, gli occhi nemmeno a piangere erano più buoni.
Poi tu, un "tu" chiunque,
che sia padre, madre, o uno sconosciuto volto,
mi hai prestato gli occhi, e sono tornato a vedere.
Ma sempre attraverso il velo del dolore.
Anche quando anche la fame e la sete...
sorde alla speranza,
La fame e la sete sono morte,
sei accorso tu, straniero in mezzo alla strada,
a ricordarmi come si fa a mangiare e a bere,
a respirare quasi per forza.
Eppure, anche allora, la sofferenza restava.
E tu, ombra sconosciuta dentro un ospedale,
o nell’oscuro profondo del mare, mi hai insegnato a odiare, senza nessuno ad abbracciare la mia rabbia.
Così, ho odiato, ma non ho mai smesso di sperare.
E infine tu, di carne e sangue, vestita di una bellezza,
Una bellezza che a guardarla mi trema la voce, insieme alle gambe, dammi la tua bocca per baciarti, e l’anima intera da abitare,
per rimanerci dentro.
Per sempre.
Nel lento cammino,
nella lunga risalita.
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Odio il cappotto termico nelle case.
Per me devono respirare. Punto.
Ma ecco cosa dice un esperto muratore.
"Il vostro appartamento sarà una raccolta di umidità, tra muro esterno e pannelli di polistirene (scarto derivato dalla lavorazione del petrolio, materia prima in mano alla multinazionale americana 3M).
Più o meno come mettersi un sacchetto della spesa in testa, provate a respirare.....
certamente non entrerà il freddo, non entrerà il caldo, ma di sicuro quello che produce dentro casa:
docce, cucina, panni stesi, il semplice sudare e respirare di notte, rimarrà tutto dentro casa.
Quindi a traspirabilità già eravate scarsini, ora siete a zero.
Quel che è dentro, sta dentro. Umidità di risalita inclusa.
Poi forse vi sfugge, ma siete giustificati perchè non fate il mio mestiere, ma quei pannelli, chiamati polistirene espanso (espanso con un gas), quando avranno esaurito la loro tenuta o durata del gas che li rende leggeri e apparentemente traspiranti, sarà nociva come oggi vengono classificati alcuni materiali come le guaine bituminose, il cartongesso, le resine e tanti bei materiali che, guarda caso, le discariche/stazioni ecologiche, non accettano più.
L'amianto/eternit in tempi non lontani era il materiale del futuro, dimenticate?
Quindi sappiate che tra "tot" anni, appena lor signori dovranno vendere altro (tipo elettrico al posto della benzina), anche i vostri cappotti dovranno essere smaltiti come l'eternit oggi. Obbligatorio.
Sempre che chi li ha montati oggi si sia ricordato di risanare prima i muri, eliminare le parti cedevoli di pittura e di intonaco (altrimenti a cosa si attaccano?).... ripristinare il livello, dare un primer, un rasante di presa, applicare a regolari "patacche" della colla specifica i pannelli e assicurarli con cura con funghi a battere o tasselli particolari e verificarne la tenuta uno ad uno. Poi rasante, rete, ancora rasante, tonachino colorato a finire. Ai prezzi che vedo in giro dubito, quindi auguratevi anche che resti attaccato".
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