#ribelle
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fragilityisavirtue · 1 year ago
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foreverblondie23 · 1 year ago
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libero-de-mente · 1 year ago
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RibelleH!
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Quando ero piccolo pensavo che da grande avrei voluto essere un ribelle, come quelli nei film. Ora che lo sono, grande, il massimo che mi concedo è fare la spesa alla Conad con la borsa dell’Esselunga. Viva i ribelliH!
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tizianacerralovetrainer · 1 year ago
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Chi non è eccessivo, è che non riesce ad esserlo, legato ancora da ciò che va fatto piuttosto che da ciò che sente di dover fare. Ascoltarsi comincia da bambini, quando è importante esser creduti per ciò che si sente, per ciò che si sceglie, per ciò che ci differenzia ma diviene il primo dei doveri da adulti. Essere eccessivi vuol dire non avere padroni, non avere briglie, vuol dire esporsi, non senza paura ma ogni volta attraversandola quella paura, addentrandosi in quella paura, con sulla pelle la vergogna di dire, di esprimersi, di osare ma ogni giorno un po’ di più con la conquista e l’orgoglio di essere. Unici, spesso isolati e tacciati ma mai soli, perché solo, è solo chi non appartiene a se stesso, non chi decide di non appartenere agli altri.
#tizianacerra
(Foto Gijs Coolen, Unsplash)
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mostro-rotto · 11 months ago
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malbecmusings · 1 year ago
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Vitters' 33m Ribelle spotted in Monaco. Currently for sale @ 16.5mm
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fashionetsottises · 3 months ago
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rock
Total rock, fashion, tendance, ce blouson d'aviateur te fera craquer
Total rock, fashion, trendy, this bomber jacket will make you fall in love
Total rock, moda, tendenza, questo bomber ti farà innamorare
Total rock, moda, tendencia, esta bomber te enamorará
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elenascrive · 1 year ago
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📸 web
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yourtrashcollector · 2 years ago
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Eravamo malati di desiderio. Scintille nel buio, abbiamo illuminato la notte e siamo bruciati di incanti e meraviglie. E di questa certezza vivrò per sempre.
Mattia Insolia, Gli affamati
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ginevra40002004 · 2 years ago
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La mia psicologa mi diceva sempre che ogni volta che sentivo che le cose attorno a me non stessero andando bene nonostante i miei sforzi per cambiarle, regredivo, nel comportamento, negli atteggiamenti e tornavo anche mentalmente al passato. Ed è vero.
Non so quanto sia sbagliato a questo punto, perché esso è l’unica certezza che abbiamo, di cui sappiamo cosa potremmo o meno cambiare però ho quasi 19 anni e sento che non mi piacciono le cose come sono evolute.
Rebelde Way è il mio rifugio, il Machu Picchu, il sogno della mia vita come hippie tra le montagne lontano da tutti.
Stranamente adesso, sto addirittura pensando, con una strana nostalgia, a quando nella mia vecchia chiesa, andava tutto bene, quando ancora sentivo un po’ di pace.
Ricordo, mentre cantavamo lodando il Signore, ho aperto gli occhi per un attimo di secondo, ho avuto alla vista un’intera chiesa, come un unico coro, una massa uniforme la quale aveva un’unico scopo comune.
Omologarmi non mi piace e non mi è mai piaciuto, sento sempre la necessità di differenziarmi ma in quel frammento di secondo non volevo essere in nessun posto diverso da quello.
Se le cose fossero andate diversamente, se Patrizia non fosse arrivata prorompente nella mia fragile vita di quel periodo o semplicemente se fosse stata normale, adesso sarei diversa (?)
Non lo so, so solo che mi mancano momenti di felicità, cosciente o meno.
Mi manca il 2019/2020 quando mi sentivo amata da lui e pensavo che niente ci avrebbe separato perché eravamo un solo corpo e una sola anima e ogni volta che lo stringevo a me sentivo non potesse mai scapparmi dalle mani.
Mi manca quando guardavo alle 11:00 di sera a 8 anni Rebelde Way, seduta sul tavolo della cucina, l’episodio 100, quando sconfissero la loggia e non volevo mai che finisse perché sentivo di poter fare davvero qualcosa di bello anche io.
Mi manca quando Catapano entrava e si sedeva con me assicurandomi che tutto il male che mi circondava sarebbe passato, quando mi dava le mani sentivo che non sarebbe mai andato via.
Mi manca quando Martina mi vide tra la folla di 1100 alunni e si rese conto di me e mi chiedeva se potesse abbracciarmi, per paura che rifiutassi il contatto. Sentivo che quell’abbraccio anche se spesso li rifiutavo, potesse aggiustarmi.
Mi manca amare Dio come prima.
Mi manca quell’unità della Chiesa che vidi in quel frammento di secondo.
Mi manca sapere che le cose, le persone e i momenti che amo non se ne andranno.
Mi manca perfino l’abbraccio di Cami nel sogno di ieri notte, perché tanto so, che ogni cosa bella finisce e che mi spezzerà il cuore, basta aprire gli occhi, chiuderli o semplicemente tornare a casa.
Non mi fido più delle persone e della vita.
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figliadellaurora · 2 years ago
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Mi rendo conto che non è semplice vivere in questa società, ancora un po' retrograda, con molti problemi a livello governativo.
Nessuno che dà la garanzia a noi ragazzi di 20/30 anni che un domani andrà tutto bene. Zero aiuti.
Vedo giovani partire dal proprio paese per cercare la fortuna, come succedeva una volta.
Vedo adulti che hanno ormai dimenticato cosa significa essere giovani, li vedo mentre criticano la nostra generazione.
Una generazione nata tra la fine del XX e l'inizio del XXI secolo. Figli della generazione del boom economico, delle grandi innovazioni.
Siamo i figli spesso sbagliati. I giovani che lottano per i propri ideali perché ci credono fermamente. Molto spesso ci chiamano "gioventù bruciata", sbagliandone il significato.
Siamo bruciati, è vero. Ma non come dicono loro. Siamo bruciati perché è la nostra anima a farlo.
Si ribella, cerca di cambiare il mondo, non sta zitta in un angolino se vede gli errori commessi da chi ci guida. Questo perché il fuoco della vita scorre nelle nostre vene. Scorre velocemente, senza fermarsi.
Ed è proprio questo che apprezzo della mia generazione. La costante voglia di fare. Il costante bisogno di dire la propria, di mettersi in gioco.
Il bisogno di non strare fermi ad incassare batoste e dire, con voce rassegnata, "doveva andare cosi".
-mia🩶
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cucciolo89 · 1 year ago
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mynameis-gloria · 2 years ago
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Oggi ho un colloquio per un lavoro in cui l'aspetto estetico è uno degli aspetti fondamentali ed io vorrei solo presentarmi struccata e con la treccia. Ops
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tizianacerralovetrainer · 2 years ago
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Lei era fatta così,
semplice e dignitosa.
Forte e libera come i fiori di campo,
profumata di tempesta e di libertà.
Anche se immersa nei problemi
cercava sempre la soluzione,
mai la scusa o la lamentela fine a se stessa.
C’erano spazi infiniti da esplorare,
nei suoi occhi
che profumavano di terra e di cielo.
Niente e nessuno poteva farle
perdere il suo ottimismo.
Si capiva subito che
non sarebbe cambiata mai,
che sarebbe rimasta sempre com’era,
trasgressiva e anticonformista.
Destinata a conoscere
l’anima affine
che l’avrebbe amata
com’era, libera e ribelle,
lunatica, un po’ folle,
vestita di dignità e d’arcobaleno.
Testardamente se stessa.
(Agostino Degas)
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primepaginequotidiani · 2 months ago
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PRIMA PAGINA Il Messaggero di Oggi domenica, 27 ottobre 2024
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viviween · 2 months ago
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Il regno d'Israele non è mai esistito: è solo una leggenda (gli scritti religiosi non sono, mai, attendibili); gli ebrei erano un popolo nomade, senza fissa dimora, spesso e volentieri dominato da altre popolazioni - popolo pure fratricida (si ammazzavano, fra di loro, per motivi religiosi).
Il mito di gesù nasce durante la sottomissione romana: gli apostoli e il cristo sono zeloti: un gruppo di ebrei ribelli, sicari, che aggrediva i soldati romani.
I Sicarii erano una fazione estremista del partito ebraico degli Zeloti: ricorrevano, sistematicamente, all'omicidio terroristico come principale strategia politica; durante la prima guerra giudaica, i Sicarii ordirono una congiura contro quelli che erano disposti a sottomettersi ai Romani (dopo la devastazione che aveva provocato l'assedio di Gerusalemme), combattendoli e depredandoli dei loro averi e appiccando il fuoco alle loro case; si unirono ai Giudei nella ribellione, prendendo parte attiva nella guerra contro i Romani, usando atrocità terribili contro chi denunciava le loro malefatte.
«Furono i sicarii che per primi calpestarono la legge e furono crudeli contro la loro stessa gente, senza astenersi dall'offendere con insulti le loro vittime, o dal rovinarle con qualunque atto.»
(Giuseppe Flavio, La guerra giudaica, VII, 8.1.262.)
Gli zeloti erano un gruppo politico-religioso giudaico, apparso all'inizio del I secolo, autoproclamatosi difensore dell'ortodossia e dell'integralismo ebraico; lo zelotismo, impadronitosi delle masse urbane e rurali, le porta al fanatismo: le conduce alla violenza di predoni e sicarii, che porteranno alla catastrofe finale della prima guerra giudaica. Per i romani, gli zeloti erano terroristi e��criminali comuni, che si ribellavano con le armi alla dominazione romana. Gli zeloti svolsero un ruolo importante nella grande rivolta del 66-70; la maggior parte di essi perirono durante la presa di Gerusalemme da parte di Tito Flavio Vespasiano.
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