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#radicamento
sognosacro · 10 months
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Radicamento
A volte necessitiamo di portarci sulla terra per poter captare i segnali dell'universo e trasmetterli nella nostra vita in tutte le forme espressive che abbiamo.
Esercizi
Possiamo per portarci sulla terra, connetterci alle radici del nostro essere e governare il nostro "entrare" nel qui e nel presente.
Per esempio quando fai qualcosa entraci, con tutto te stesso. Si tratta di un'esperienza sensoriale veramente speciale. La dimensione fisica, della materia ti permette di comprendere che il corpo è molto più percettivo di quanto sembra, è in grado di fare esperienze profonde tanto quanto lo sono le nostre anime, perchè in fondo quel corpo chi è?
Sotto sotto lo consideri te stesso. Quindi il tuo corpo è anch'esso esattamente chi sei.
Quando percepiamo il nostro corpo attivamente, con la nostra attenzione totalmente nel momento presente, possiamo veramente percepire quali mondi sottili possono arrivare a noi e in che modo noi siamo un tutt'uno con essi.
Il traspirare energia dalla pelle attraverso i pori è un confine illusorio che ci fa comprendere di essere collegati intimamente con la nostra atmosfera.
Quando invece voliamo in alto, facciamo un viaggio sottile attraverso la nostra anima, il nostro corpo astrale, possiamo accogliere informazioni, recepire, fare esperienze di un certo livello, ma se non le portiamo sulla terra con delle azioni, queste saranno soltanto dimenticate dalla mente umana.
La pratica
la pratica è fondamentale per trasmettere l'intelletto acquisito dalle nostre esperienze e dirigere in che modo il nostro talento può essere espresso nel mondo.
Per questo il radicamento va accompagnato dalla stabilità, che senza radicamento non c'è. Si crea man mano che ci si radica alla terra, ci vuole una base solida per costruire, si parte dalle fondamenta e man mano si sale di piano in piano.
Se si costruisse sul vuoto, qualsiasi peso farebbe cadere la casa.
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La meditazione non va utilizzata per pacificare tutto, ma per sentire gli strappi, le lacerazioni, le paure di un’epoca e di un individuo che ne fa parte, e trasformarle in punto di partenza per una nuova fiducia e un senso di responsabilità che è capacità di rispondere alle sfide che ogni tempo propone a noi esseri umani sapendo che siamo fatti per farcela.
E il concetto di farcela che va riscritto in noi, non più la conquista, la sfida, la crescita all’infinito, ma il sintonizzarsi, l’ascolto umile e attento degli insegnamenti che bussano nei fili d’erba e negli astri, nelle zanzare e negli elefanti, nelle creature che stanno scomparendo e in tutto quello che resta, nella responsabilità di stare svegli e sensibili in questo immenso non-sapere.
di Chandra Livia Candiani
(poetessa italiana)
da: “Questo immenso non sapere”
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Meditation should not be used to pacify everything, but to feel the tears, the lacerations, the fears of an era and of an individual who is part of it, and to transform them into a starting point for a new confidence and a sense of responsibility that is the capacity to respond to the challenges that each time proposes to us human beings, knowing that we are made to make it.
And it is the concept of making it that needs to be rewritten in us, no longer the conquest, the challenge, the endless growth, but the tuning in, the humble and attentive listening to the teachings that knock in the blades of grass and in the stars, in the mosquitoes and in the elephants, in the disappearing creatures and in all that remains, in the responsibility to stay awake and sensitive in this immense non-knowing.
by Chandra Livia Candiani
(italian poet)
from: 'This immense not-knowing
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divulgatoriseriali · 2 years
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Mandala come strumento terapeutico: istruzioni dettagliate per principianti su come fare un mandala a casa
La creazione di Mandala è una pratica creativa che aiuta il radicamento in quanto questi simboli rappresentano un tentativo di riconnettersi con il Sé e con l’universo, sanando i contrasti.  Questi simboli antichi sono stati utilizzati per migliaia di anni come strumento terapeutico per promuovere il benessere mentale e spirituale. La creazione di un Mandala richiede concentrazione, attenzione e…
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dominousworld · 1 year
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RADICAMENTO E TRADIZIONE
di Martin Heidegger “Secondo la nostra esperienza e la nostra storia umana, so che ogni cosa essenziale e grande è potuta nascere solo per il fatto che l’uomo aveva una patria ed era radicato in una tradizione”. RADICAMENTO E TRADIZIONE
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susieporta · 9 days
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L' ALBERO SENZA RADICI
Molte persone cresciute in famiglie disfunzionali da adulte sono convinte che vivere pienamente significhi oscillare in modo quasi violento tra esaltazioni e psicodrammi, tra stati euforici e abissi malinconici, tra alti e bassi.
Spesso infatti le famiglie disfunzionali, cioè tossiche, vedono i due genitori azzuffarsi, litigare, offendersi, passando da momenti fatti di emotività drammatizzata, a momenti di silenzio oppositivo in cui non viene data alcuna spiegazione né all'uno né all'altro.
Il bambino si trova in questo modo esposto al fuoco incrociato di un ambiente imprevedibile, emotivamente carico e conflittuale, nel quale non viene mentalizzato ciò che succede tramite una comunicazione adeguata.
Egli si sente sempre in allerta, confuso, e vive emozioni a volte indecifrabili.
Ecco allora che da adulto potrebbe tendere a confliggere con i propri partner, così come hanno fatto i suoi genitori.
Ma soprattutto a esaltarsi e sentirsi pienamente realizzato per un apprezzamento, per un gesto di stima, per un incontro amoroso o anche per un buon corso di crescita personale.
Tuttavia, se le sue previsioni e aspettative non vengono rispettate, cade in una tristezza profonda, si abbatte subito per niente, ed entra in uno stato di spegnimento vago dorsale a volte anche per settimane.
Così, un momento di gioia diventa mania, ossessione, attività frenetica; mentre un momento di tristezza diventa abbattimento esistenziale, melanconia nera, abisso emozionale.
L'oscillazione violenta tra luce e tenebre, per persone cresciute in famiglie tossiche, viene considerata vita pienamente vissuta, passione, amore totale e totalizzante, e soprattutto amore vero (ovviamente ci sono livelli e livelli di oscillazione).
Quando incontrano un partner "sano", queste persone si annoiano, e pensano che il rapporto sia statico, abitudinario e palloso.
In realtà, come dice Lowen, questa oscillazione tra stati euforici e depressivi, spesso è dovuta a una assenza di grounding, di radicamento, e dunque di autonomia.
Essere radicati significa sapere e sentire che le proprie radici psicologiche ed emotive sprofondano nel terreno del proprio sistema nervoso autonomo, il quale è armonico, flessibile e pienamente funzionante, in modo da ritrovare dentro di sé la propria base sicura anche se imperversa la tempesta.
Anche se la bufera strappa via le foglie e i rami, la sensazione di radicamento ci riporta ad una sicurezza interiore inscalfibile, la quale ci rassicura circa le nostre capacità di gestire le nostre emozioni, di attraversare la vita in modo sicuro, e di essere fondamentalmente forti.
Chi è ben radicato non oscilla tra due estremi emotivi facendosi trasportare via da essi, perché i suoi piedi sono ben radicati nella terra.
Nel mio nuovo libro offro potenti strumenti per lavorare su questo.
©Omar Montecchiani
#quandolosentinelcorpodiventareale
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poesiablog60 · 8 months
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E il corpo, cosa dice il corpo?
Ascoltalo una buona volta, senza
considerarlo alla stregua
di un pesante carapace
che sei costretto a trascinarti
appresso.
Cerca con cura il nesso
tra radicamento e milza, fegato
e coraggio, paura e reni,
affetto e cuore.
Raccoglilo
il calore luminoso che sale
dalle estremità, carica nuova
energia, inspira a fondo.
Ammettilo, neanche ti immaginavi
di essere avvolto da così tanto mondo.
Franco Marcoaldi
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ad-ovest-della-luna · 9 months
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Il bosco è un corpo vivente. È un magnete che ha la forza d’attrazione più intensa nel cuore e più lasca alla periferia. Il bosco è una città con i tesori concentrati in certi punti: sono gli organi, i polmoni, il cervello, il fegato, e intorno sta la pelle e la sfera dell’esistenza, dove le gambe si agitano, le braccia si alzano e indicano. Il bosco è un oceano in continuo movimento, che arretra in certi punti e si allunga in altri. Il bosco è una lingua che nasce e muore continuamente, che subisce intrusioni e colonizzazioni, che smarrisce vocaboliradice precipitati in disuso, come se fossero stati inghiottiti nel fondo d’una grotta che si richiude immediatamente. Il bosco è una nuvola che scarica energia appena entra in contatto con altre nuvole, che si modifica a seconda delle depressioni in cui fluisce. E quando ti giri e ritorni sui tuoi passi, orma dopo orma, diretto alla parola “casa”, perdendo l’ombra del patriarca, lasciandoti alle spalle i confini stessi del bosco, richiudendo il paesaggio fuori dall’abitacolo della macchina e tornando a essere ostaggio dei pensieri, delle preoccupazioni, dei doveri e dei diritti che rivendichi, ti rendi conto che la vita tutta è una continua oscillazione: aggredito come sei, come sei stato e come sarai fra il polo nord del radicamento e il polo sud dello sradicamento. Le stelle ti chiamano.
Tiziano Fratus, Ogni albero è un poeta. Storia di un uomo che cammina nel bosco.
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francescosatanassi · 7 months
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SALTANO LA FILA
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Ci risiamo. Il Comune fa chiudere per 10 giorni un altro locale in centro perché “ritrovo abituale di persone già note alle forze dell’ordine”, come se il compito del gestore fosse quello di conoscere la fedina penale degli avventori. Un’altra saracinesca che si abbassa e un’altra esultanza per il vicesindaco Mezzacapo (ma non aveva promesso di rilanciare il centro? Ah già, solo per le attività gestite da italiani). A Forlì siamo già nel futuro, tra cani-robot che disattivano bombe, app che segnalano scritte sui muri, telecamere e droni contro chi si siede in piazza con una lattina di Premium-Cola, in centro c’è più “intelligenza” artificiale che negozi aperti. Intanto, un’altra persona resta senza lavoro. Sarà fortunata come i soldati di stanza in città? Me lo chiedo perché 6 alloggi delle case popolari sono stati appena assegnati all’esercito “per la promozione dei valori di legalità e il radicamento militare.” Il vicesindaco si esalta: “avere un vicino di casa nell’esercito dà sicurezza”, confermando con le sue parole non una sicurezza reale ma solo una percezione della stessa. Francesco Lasaponara, il consigliere comunale che invocò pubblicamente la morte per Covid ai reduci partigiani forlivesi, dice che i poveri militari sono “giovani provenienti da altre parti d’Italia, che si trovano in situazioni di difficoltà abitativa per il basso reddito e per la necessità di integrarsi in un territorio diverso da quello originario”. È la condizione di tutti gli stranieri, ma gli altri hanno un fucile e la toppa tricolore, perciò saltano la fila. Ah, per essere precisi, lo stipendio di un militare, nel 2021, era di 1300 euro al mese (più del mio), al quale vanno aggiunti sconti e agevolazioni per ogni cosa: mutuo, acquisto dell’auto, assicurazioni, trasporto pubblico (in alcune regioni è gratis, io sono pendolare e pago tutto), e poi l’ingresso a cinema, teatri, musei... senza contare buoni pasto e caffè offerti. Funziona così perché è più facile rubare ai poveri per dare tutto agli altri, e alla fine non si da più la casa a chi non ce l’ha, ma la si regala a chi sceglie, volontariamente, di essere addestrato e pagato per uccidere altre persone. Saluti.
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monsieur-vega · 7 months
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Non il volere, ma la consapevolezza è potere!
Non puoi, senza introspezione e convinzione.
Potere, solo purificando la presa di coscienza.
Si processano le informazioni dell'anima a volte poco inclini alla coscienza, affidandosi alla conoscenza.
Il Maestro della transizione alza l'asticella vibratoria, infondendo all'essenza stimoli di pulizia e di riordino. Ti "obbliga" a portare a termine i cicli oramai esauriti, alimentando uno stato d'animo meno cupo e malinconico, ma non certo leggero e spensierato.
Diviene complice appassionato della fase di Transizione, aiutandoti a compiere il passo definitivo, quel passo che deve essere naturalezza. La "sottomissione acquisita" indurrà alla "sperimentazione entusiasta", allargando gli orizzonti di azione e di espressione della disciplina interiore.
Il fallimento verrà invitato ad abbandonare il campo. La rinnovata connessione con l'Essenza, ti infonderà quella dose di coraggio e di radicamento tale per cui ogni nuova sfida verrà vissuta con serenità, maturità e con tanta curiosità di esplorazione dei nuovi orizzonti di crescita.
Non sarai più abbandonata a te stessa, perchè ora hai una guida che rivaluterà il sentimento di rivincita e di rivalsa, come vessillo di rinascita e di riconnessione profonda con il Tutto.
Ci vorrà resilienza, coraggio ed entusiasmo per percorrere questo destino, perché l'obiettivo è ambizioso.
Ma è la nostra strada...
E NOI saremo i fieri protagonisti! 👑
- M.Vèga
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le-solite-capre · 2 years
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Essere come gli alberi:
- Radicamento
- Centratura
- Discernimento
Radicati con i piedi per terra, centrati a testa alta e con discernimento nelle scelte.
Solo la chioma è tra le nuvole...
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lunamagicablu · 11 months
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Sarai tu, quando entrerai nel tuo potere, nel tuo diritto di esistere, nel tuo radicamento, nell’uso della tua energia potente, che avrai la capacità di emergere in ogni cosa che farai. Quando sei nel tuo potere, nel radicamento, nella tua energia originale e nella tua missione come anima in cammino, emergi facilmente in tutto ciò che fai. Semplicemente per ciò che sei. Solo trovando le tue nuove radici nell’anima, in madre terra, nel sé divino e nel tuo cuore, saprai se ciò che senti è vero. Se davvero è il momento di cambiare. Quando il radicamento è saldo e ricalibrato alle nuove frequenze del pianeta - se la spinta a cambiare è veramente dell'anima - si ha la centratura, la potenza energetica, la connessione alla terra, al cielo e alla vita, e la lucidità necessarie e adeguate a cogliere ogni cosa al momento più opportuno. E concretizzare gli intenti e i Sogni più puri. Georgia Briata art by_sublimecreative101_ ********************************** It will be you, when you come into your power, into your right to exist, into your rootedness, into the use of your powerful energy, who will have the ability to emerge in everything you do. When you are in your power, your groundedness, your original energy, and your mission as a walking soul, you emerge easily in everything you do. Simply because of who you are. Only by finding your new roots in the soul, in mother earth, in the divine self and in your heart, will you know if what you feel is true. If it really is time for a change. When the rooting is firm and recalibrated to the new frequencies of the planet - if the drive to change is truly from the soul - there is the necessary and adequate centredness, energetic power, connection to the earth, sky and life, and clarity. to grasp everything at the most appropriate moment. And realize the purest intentions and dreams. Georgia Briata art by_sublimecreative101_ 
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paoloamoretti · 2 years
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(via Arte e tradizioni) Nuovo articolo nel mio blog. Arte e Tradizioni
L’arte e le tradizioni sono il radicamento della cultura, come le radici di un albero che attingono dalla terra l’energia necessaria per farlo crescere e prosperare.
La cultura ha le sue radici nel passato, nelle tradizioni e nella storia, ma si proietta verso il futuro attraverso l’arte e l’espressione artistica. Come gli alberi che hanno radici profonde, anche la cultura ha bisogno di radicamenti forti per sopravvivere ai tempi moderni e alle sfide del mondo odierno.
Preservare le tradizioni attraverso l’arte ci permette di mantenere viva la fiamma della cultura, come ha detto Gustav Mahler:
“La tradizione non è la venerazione delle ceneri, ma la custodia del fuoco”.
Come gli alberi crescono e si evolvono con il tempo, anche le tradizioni devono essere reinterpretate e adattate alle esigenze del presente per continuare a essere pertinenti e significative.
L’arte e le tradizioni ci permettono di connetterci con le nostre radici culturali e di creare un senso di appartenenza, come ha detto Maya Angelou:
“Tutti noi abbiamo radici e senza radici, senza una comprensione della storia, ci perdiamo”.
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giovanna-dark · 1 year
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Passione vs curiosità
C’è una superiorità insita nell’essere un uomo di passione e non di curiosità; la passione possiede gli esseri, la curiosità gli attraversa. La prima è una ragione di vita, un radicamento in questo mondo condiviso con gli altri, mentre il dilettante vaga. “La felicità consiste nell’avere molte passioni e molti modi di soddisfarle” affermava l’utopista Charles Fourier. Ho vissuto solo di passioni semplici: libri, poesia, amore carnale, cibo (aggiunta mia), viaggi, montagne. 
Pascal Bruckner
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⚠️ NOVITÀ IN LIBRERIA ⚠️
Gamal Abd el-Nasser
FILOSOFIA DELLA RIVOLUZIONE
Prefazione di Enrico Galoppini
Saggio conclusivo di Claudio Mutti
Militare e rivoluzionario di primo piano, capofila del panarabismo, leader “non allineato” ai diktat occidentali e strenuo difensore dell’auto determinazione delle sue genti, Gamal Abd Al-Nasser è stato considerato “il primo egiziano a governare l’Egitto dopo duemila anni”, emancipandolo dal giogo straniero e creando i presupposti per un “socialismo arabo”. La sua figura – che la vulgata mainstream liquida spesso come quella di un “tiranno” – ha indubbiamente scritto la storia del Vicino Oriente ed è rimasta indelebile nell’immaginario culturale e politico dei suoi popoli.
Nasser – infatti – ha attinto alla tradizione spirituale islamica senza scadere nel fondamentalismo, ha coltivato il laicismo senza cedere al collettivismo ateista di stampo sovietico, ha custodito le radici senza abdicare al progresso, ha difeso la sovranità senza negarsi al dialogo, ha unito pensiero e azione in una dottrina che ha saputo farsi – al tempo stesso – filosofia e prassi politica.
Questo testo – che compie, attraverso le sue memorie, una ricognizione nel cuore del Novecento – ci restituisce un’interessante fotografia delle sue idee e del suo percorso. Anzitutto, riporta alla luce la suggestione di una Rivoluzione che ha saputo realizzarsi nell’ordine di una visione del mondo organica e solidaristica, tenacemente fondata sul radicamento identitario, sul patriottismo eroico, sulla nobiltà del lavoro, sulla giustizia sociale, sulla volontà di attuare una politica estera autonoma, sull’indipendenza di un’economica nazionale sovrana e – come emerge da queste pagine – su una più alta concezione dell’Uomo e della libertà.
INFO & ORDINI:
www.passaggioalbosco.it
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neroegiallo · 2 years
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Il Lunedì Onirico
Il Fetish
Capitolo I
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“Perché il fetish? 
Perché ci sto sotto con le parole; perché amo fare ricerche; perché questo termine, nella sua accezione puramente contemporanea, è connesso ad ambientazioni in sintonia con una grossa fetta della mia anima.
La parola italiana che traduce il termine Fetish è “Feticcio”, un oggetto; in latino il suo significato è “fittizio, artificioso”. 
Questa parola porta con sé una storia, di tradizioni e superstizione, fino a diventare, nel linguaggio corrente, il sinonimo di pratiche sessuali.
Il termine è stato coniato qualche secolo fa, per descrivere gli oggetti che le tribù africane usavano come amuleti e talismani o nei loro rituali voodoo.
Un oggetto al quale si attribuivano poteri magici e soprannaturali; spesso erano usati per causare danno a persone, conferendo loro caratteristiche umane.
Come siamo arrivati al feticismo? Perché riporre un significato strettamente sessuale a una pratica tribale?
Per istinto, mi viene da rispondere con un classico: le culture occidentali, contaminate dal cristianesimo, hanno demonizzato tutto ciò che fosse tradizione popolare, culto, prima del suo avvento, creando il connubio demonio - sesso; il sesso ti separa da Dio.
Adorare un oggetto come fosse Dio.. mi viene da sorridere pensando ai cattolici che ADORANO oggetti come le croci o le reliquie, in maniera estatica. Lo possiamo definire un feticismo?
Quello che è stato demonizzato non è il solo sesso ma la pulsione primordiale dalla quale scaturisce il sesso, che ne è una delle sue molteplici espressioni.
La creatività e non la riproduzione ma anche la paura, in termini di energia, pulsione appunto, hanno origine “lì sotto” e da lì si diffondono.
Nelle tradizioni orientali, “quel punto” viene associato al primo chakra; la spinta creativa, il radicamento e l’eros.
Perché la paura ha origine in quel luogo, dove si diffonde l’amore, la spinta creativa per eccellenza? 
Perché la paura e l’amore sono la stessa cosa, vista da lati opposti; sono entrambe le facce della stessa medaglia.. come dio e il suo antagonista (non il diavolo, ne satana “il maligno” ma “quella cosa” che risiede al centro del lago ghiacciato, dove la materia si condensa - che secondo alcune antiche tradizioni è il principio femmineo di dio, curioso - ).
Mi oppongo a una definizione legata a significati fuorvianti; ci sono oggetti che mi suscitano una tale emozione, che riproduce quella sensazione lì ma che non è finalizzata al sesso e, per me sono dei veri feticci.
Le scatole; le rotoballe (devono essere rotonde, quelle a forma di parallelepipedo non mi entusiasmano come quelle tonde) e le pale eoliche.
Quando mi trovo davanti a questi oggetti, inizio a pulsare laggiù; io le chiamo le sfregole.
Vivo la vista dell’oggetto in questione, come qualcosa di paradisiaco, di divino, estasi pura.
Come sono arrivata a considerare le sfregole per quello che sono, è una storia altrettanto lunga e la racconterò la volta successiva; le sfregole oggi sono divertenti e suscitano in me euforia e curiosità.
Per uno di questi oggetti, sono risalita alle dinamiche mentali per le quali mi emoziono così tanto; per gli altri due oggetti, non ancora.
Le scatole suggestionano il mio subconscio con il linguaggio simbolico: rendere ordinate le apparenze, sottraendo alla vista il caos. E’ una forma di controllo, che lascia una scappatoia.
Ha generato un gran conflitto, ai suoi tempi: la sensazione di non mettere mai veramente in ordine, nascondendosi, facendo finta. 
Con infinita pazienza, sto imparando a sistemare anche i contenuti delle scatole, riponendo ogni cosa al posto che merita; è più semplice fare ordine in comparti di dimensioni minori, se davanti agli occhi hai lo spazio sgombero dalla confusione totale.”
Le rotoballe e le pale eoliche restano un mistero.
Mi vuoi aiutare? Secondo te che significato simbolico possono avere?
E tu, hai dei feticismi? Quali sono?
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susieporta · 5 months
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Girano molti post sull'empatia.
Quello che noto è che ricorre spesso il significato negativo, rischioso, che tale skill avrebbe.
L'essere troppo empatici ci farebbe entrare in risonanza con il dolore dell'altro, o con le sue esigenze e sommovimenti emotivi, al punto tale da perdere di vista noi stessi.
Ma questa non è empatia: è contagio emotivo.
Nell'empatia io mi metto nei panni dell'altro, seppur rimanendo me stesso, affinché possa comprendere, attraverso il sentire, che cosa l'altro prova.
Tuttavia questo non pregiudica la mia capacità di discernimento, di radicamento in me stesso, o il fatto di poter dissentire e mettere un confine tra me e la persona che ho di fronte.
L'empatia mi aiuta a entrare in connessione, comprendendo pienamente il suo punto di vista.
Mi fa uscire dal mio ego e dalle sue attivazioni difensive.
Questo può permettermi di accedere a una prospettiva più ampia e veritiera dell'altro.
Posso usare questa comprensione come voglio, in realtà.
Anche per scopi egoistici, paradossalmente.
Se ad esempio empatizzo con qualcuno e grazie a questo sento che egli mi sta manipolando, posso utilizzare tale informazione per andarmene o per dire di no.
Se sento che quello che dice non mi appartiene, e provoca in me un senso di ingiustizia, posso dissentire ed esprimere la mia opinione la quale è contraria alla sua.
Ma questo lo posso fare se sono consapevole della mia tendenza a empatizzare, o della mia capacità di essere empatico.
Nel vero processo empatico io sono cosciente di essere me stesso, seppure per un attimo posso sbilanciarmi e mettere un piede nei panni dell'altro, per poi tornare nei miei vestiti completamente.
Ma, se il sentire l'altro genera una con-fusione tra me e lui, cioè una dissoluzione permanente e completa di confini, rischio di non sapere più né cosa provo io, né quali bisogni ho, né chi sono.
La mia sensibilità si perde nella sua, e io non trovo più la strada per tornare a casa.
Mi perdo nella sua interiorità come quando si cade in un pozzo oscuro.
In questo caso non si può parlare di empatia, ma appunto di contagio emotivo.
Il contagio emotivo è inconscio, meccanico, e si basa su 3 possibili cause.
1) O c'è una dipendenza in atto te me e l'altro, completa o parziale, e già solo questo indica una mancanza interiore, e quindi esteriore, di confini.
2) Una ipersensibilità, e quindi una accentuata reazione alla presenza dell'altro o di qualsiasi altro stimolo, la quale mi fa sconfinare nelle emozioni altrui fino a non riuscire più a tornare indietro.
3) Oppure una mancanza di confini stabili nell'io, il quale è frammentato, sconnesso dal corpo, oppure troppo poroso.
Può esserci anche un mix più o meno variabile di questi tre elementi.
Quello che si può fare in questi casi è lavorare sui confini, sia interni che esterni, sul grounding, ma anche sulla propria sensibilità, o sul rapporto che abbiamo con essa.
Omar Montecchiani
#quandolosentinelcorpodiventareale
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