#industria manifatturiera
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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Livolsi: Innovazione, Tradizione e Ambiente, Il Successo Globale del Made in Italy. Roma
L’incontro tra Livolsi & Partners e una delegazione di giovani imprenditori cinesi evidenzia come l’Italia riesca a coniugare eccellenza tecnologica e radicamento territoriale, divenendo un esempio di sostenibilità e innovazione nel panorama globale.
L’incontro tra Livolsi & Partners e una delegazione di giovani imprenditori cinesi evidenzia come l’Italia riesca a coniugare eccellenza tecnologica e radicamento territoriale, divenendo un esempio di sostenibilità e innovazione nel panorama globale. Roma – L’Italia continua a essere una delle nazioni più apprezzate al mondo per la sua capacità di fondere innovazione, tradizione e rispetto per…
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pollicinor · 9 months ago
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Per quanto l’Italia abbia una quota di industria manifatturiera superiore ad altri paesi europei che hanno spinto maggiormente verso la de-industrializzazione – Francia e Regno Unito in particolare – la sua specializzazione è concentrata in produzioni che puntano sul Made in Italy e sui suoi fattori legati al design, alla progettazione, all’estetica, al brand e ad altre capacità gestionali non catturate dai brevetti. L’attività tecnologica dell’Italia è anche limitata dal numero ristretto di grandi imprese moderne e dal numero elevato di Pmi. Nelle economie avanzate, la maggior parte dei brevetti è invece generata da grandi imprese operanti nei nuovi settori tecnologici, proprio quelle di cui l’Italia fa difetto, e questo contribuisce a far sì che in Italia si sia mantenuto un sistema produttivo molto più basato su fattori competitivi come la flessibilità e il contenimento del costo del lavoro che sulle competenze tecnologiche. La specializzazione degli Stati Uniti e delle economie emergenti del sud-est asiatico (Cina e Corea del Sud, in primis) è invece nettamente concentrata in tecnologie a forte crescita, con maggiori opportunità di generare profitti e occupazione.
Dall'articolo "Cnr, l’Italia genera poca innovazione dai brevetti" di Irene De Simone
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delectablywaywardbeard-blog · 9 months ago
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Urso, 'se l'industria italiana esiste è grazie all'ex Ilva'
“Se l’industria italiana esiste, se esiste una industria dell’automotive, che è un orgoglio del mondo, se esiste una industria degli elettrodomestici, se esiste una industria della cantieristica e della nautica, se esiste l’industria manifatturiera, se l’Italia è oggi il secondo polo manifatturiero d’Europa dopo la Germania lo è perché a monte c’è stata una industria siderurgica come Taranto che…
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bloginnovazione · 9 months ago
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cinquecolonnemagazine · 11 months ago
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Italia, record di miliardari: in aumento i patrimoni e le nuove entrate
Secondo la classifica di Forbes, aggiornata al 17 dicembre 2023, in Italia ci sono 70 miliardari, un nuovo record per il nostro Paese. Il totale dei patrimoni è di 230,1 miliardi, in aumento del 10% rispetto al 2022. La classifica è guidata da Giovanni Ferrero, erede dell'impero dolciario, con un patrimonio di 39,1 miliardi di dollari. Al secondo posto si trova Giorgio Armani, con 12,9 miliardi, seguito da Piero Ferrari, figlio di Enzo, con 7,6 miliardi. Tra le novità della classifica, spicca l'ingresso di 13 nuovi miliardari, di cui 8 sono eredi di Leonardo Del Vecchio, il fondatore di Luxottica, scomparso nel dicembre 2022. I settori più rappresentati I settori economici più rappresentati nella classifica sono: - Industria alimentare (22 miliardari) - Moda e lusso (17 miliardari) - Farmaceutica (11 miliardari) - Industria manifatturiera (5 miliardari) - Servizi finanziari (4 miliardari) L'industria alimentare è il settore che conta il maggior numero di miliardari, con 22 presenze. In testa troviamo Giovanni Ferrero, seguito da Francesco Calzolari (Gruppo Calzedonia) e Francesco Mutti (Mutti). Il settore della moda e del lusso è rappresentato da 17 miliardari, tra cui Giorgio Armani, Patrizio Bertelli e Miuccia Prada, Renzo Rosso (Diesel) e Andrea Guerra (Armani). Il settore farmaceutico conta 11 miliardari, tra cui Massimiliana Landini Aleotti (Menarini) e Sergio Stevanato (Stevanato Group). La maggior parte dei miliardari in Italia risiede in Lombardia L'industria manifatturiera è rappresentata da 5 miliardari, tra cui Giuseppe De'Longhi e famiglia (De'Longhi) e Giuseppe Crippa e famiglia (Enel). I servizi finanziari sono rappresentati da 4 miliardari, tra cui Leonardo Ferragamo (Ferragamo) e Alessandro Benetton (Edizione). La maggior parte dei miliardari italiani risiede in Lombardia (28), seguita da Veneto (17), Lazio (10), Emilia-Romagna (9) e Piemonte (8). Un aumento del 10% Il totale dei patrimoni dei miliardari italiani è in aumento del 10% rispetto al 2022. Questo aumento è dovuto a una serie di fattori, tra cui la ripresa economica post-pandemia, l'aumento dei prezzi delle materie prime e il buon andamento dei mercati finanziari. Nuove entrate Tra le novità della classifica, spicca l'ingresso di 13 nuovi miliardari, di cui 8 sono eredi di Leonardo Del Vecchio. La scomparsa del fondatore di Luxottica ha portato alla distribuzione della sua fortuna tra i figli, i nipoti e altri familiari. Altri nuovi miliardari sono entrati in classifica grazie al successo delle loro aziende, come ad esempio: - Matteo Arpe, amministratore delegato di Generali - Marco Tronchetti Provera, amministratore delegato di Pirelli - Andrea Guerra, amministratore delegato di Ferragamo - Giuseppe Crippa, amministratore delegato di Enel Le implicazioni sociali L'aumento del numero di miliardari in Italia ha implicazioni sociali rilevanti. Innanzitutto, evidenzia la crescente disuguaglianza economica nel nostro Paese. In secondo luogo, pone la questione di come la ricchezza dei miliardari possa essere utilizzata per promuovere lo sviluppo sociale ed economico. Alcuni esperti suggeriscono che i miliardari dovrebbero essere incentivati a investire in progetti di impatto sociale, come la lotta alla povertà, la tutela dell'ambiente e l'istruzione. Altri invece ritengono che la ricchezza dei miliardari dovrebbe essere tassata in modo più progressivo, per redistribuire la ricchezza in modo più equo. Foto di Kevin Schneider da Pixabay Read the full article
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academypediait · 1 year ago
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VSM - Value Stream Mapping - Definizione, Guida Passo-Passo alla Creazione di una Mappa del Flusso di Valore, Identificazione dello Stato Attuale, Analisi dello Stato Attuale, Definizione dello Stato Futuro, Implementazione di Miglioramenti, Utilizzare VSM in Diversi Settori; Industria Manifatturiera, Industria Bancaria, Industria del Retail, Industria dello Sviluppo Software, Industria dei Servizi, Potente Strumento di Produzione Magra, Strumenti E Attrezzature, Errori Comuni Da Evitare
Cos'è il Value Stream Mapping (VSM) ?Value Stream Mapping (VSM) è uno strumento di gestione Lean che aiuta le organizzazioni a identificare ed eliminare gli sprechi nei loro processi, con conseguente maggiore efficienza e prestazioni migliorate . Viene utilizzato per identificare le opportunità di m [...] https://academypedia.info/it/glossary/vsm-value-stream-mapping-definizione-guida-passo-passo-alla-creazione-di-una-mappa-del-flusso-di-valore-identificazione-dello-stato-attuale-analisi-dello-stato-attuale-definizione-dello-stato/
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#business #communication #data #education #ict #information #intelligence #technology - Created by David Donisa from Academypedia.info
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notiziariofinanziario · 1 year ago
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Sarà inaugurata oggi a Napoli la ventiduesima edizione di Vebo
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Parte oggi a Napoli la Fiera Internazionale della Bomboniera. "Con l'intento di soddisfare le esigenze degli operatori del settore e ribadendo le caratteristiche di un evento B2B teso alla relazione professionale, alla creazione di nuove connessioni coi clienti e alla nascita di lead qualificati, Vebo 2023 - annunciano gli organizzatori - mette insieme numerosi settori merceologici". Tra essi industria manifatturiera, rivenditori, grossisti e dettaglianti, rappresentanti del settore bomboniera, articoli da regalo, argento, complementi d'arredo di design, confetti e dolciaria, accessori, packaging, bigiotteria, cartotecnica, natalizio, ballon art party. Vi sarà una nuova area espositiva dedicata alla cartoleria, "Vebocart".     All'inaugurazione parteciperanno l'assessore comunale al Turismo e alle Attività Produttive, Teresa Armato, il presidente della Camera di Commercio, Ciro Fiola, quello della Mostra D'Oltremare, Remo Minopoli, la consigliera delegata della Mostra D'Oltremare, Maria Caputo, l'amministratore delegato di Vebo, Luciano Paulillo e il presidente di Vebo, Marco Paulillo.     "Un'iniziativa - spiega Luciano Paulillo, presidente delle Fiere Associate - nata dalla forte convinzione che il settore cartoleria è certamente attinente alla manifestazione e dalla certezza che la diversificazione di prodotto all'interno di un punto vendita possa sicuramente aiutare i negozianti ad aumentare la propria resilienza sfruttando nuove opportunità di mercato". "Concentrando l'attenzione sul design del 2023 tra esperienze immersive e sostenibilità e ancora soffermandosi sui colori del nuovo anno e sugli aspetti del business design, nei padiglioni 1 - 2 - 3 - 3B - 4 - 5 - 6, la fiera - si sottolinea - si avvia verso l'obiettivo di superare i numeri della scorsa annata che ha registrato oltre 30mila visitatori (tra cui molti giunti dal Nord) ed un boom sui canali social". "Sono molto contento - dice ancora Luciano Paulillo - di tornare per la ventiduesima edizione alla Mostra d'Oltremare. E ciò con la profonda convinzione del grande ruolo svolto da "Vebo" nel settore. Una manifestazione in costante crescita capace anche per il 2023, di assicurare la partecipazione di tantissime aziende di prestigio nel nome di quello che rimane il primo evento internazionale creato appositamente per servire i diversi canali di distribuzione e acquisto". "Con un occhio sempre rivolto al futuro e all'evoluzione - aggiunto il presidente di "Vebo" Marco Paulillo - anche per il 2023 abbiamo messo a punto un articolato programma capace di andare oltre gli aspetti commerciali e di soffermarsi pure sui risvolti culturali e sociali inerenti l'interessante e prolifico settore". Vebo sarà aperta da venerdì 6 ottobre a domenica 8 ottobre, dalle 9.00 alle 19.00 e lunedì 9 ottobre dalle 9.00 alle 15.00.  Read the full article
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scienza-magia · 1 year ago
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Aumento dei prezzi al consumo e calo della produzione industriale
Produzione industriale, crollo ad aprile 2023, strage in alcuni settori. Crolla l’industria italiana, a rischio questi materiali. L'Istat certifica il calo nella produzione italiana ad aprile 2023, calo che va avanti da mesi, e in alcuni settori si registra un vero e proprio tracollo.Crolla la produzione industriale in Italia: ad aprile l’Istat certifica un calo di 1,9 punti percentuali sul mese precedente. Si tratta di un trend costante dal momento che a marzo, febbraio e gennaio si era registrato, rispettivamente, -0,6%, -0,2% e -0,7%. Il dato è una doccia fredda per chi aveva acceso i suoi entusiasmi considerando esclusivamente la crescita italiana in rapporto alla media europea. L’economia italiana dopo il Covid-19 La realtà è che il tessuto economico italiano è uscito ammaccato dalle recenti restrizioni della pandemia. E gli effetti delle sanzioni contro la Russia stanno manifestando contraccolpi anche sull’economia del Bel Paese.
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Cala la produzione industriale ad aprile 2023, con alcuni settori in picchiata L’aumento verticale delle bollette ha sensibilmente ridotto la capacità di spesa delle famiglie italiane. Fatto che, come in un effetto domino, ha spinto al ribasso la domanda di beni e servizi colpendo le aziende e i professionisti. E l’inflazione al galoppo ha prodotto un taglio generalizzato al valore del denaro nelle tasche degli italiani. Ma l’aumento del costo dell’energia ha colpito direttamente le aziende, mandandone molte fuori mercato e costringendone altre a rivedere al ribasso le proprie stime. Produzione industriale: crollo ad aprile 2023 Quella di aprile è la flessione più pesante registrata dal luglio 2020, cioè da quando i lockdown hanno affossato l’economia. L’indice destagionalizzato mensile segna diminuzioni congiunturali in tutti i comparti: - beni intermedi (quelli utilizzati per produrre altri beni): -2,6% - beni strumentali (quelli utilizzati da aziende e professionisti per svolgere la propria attività): -2,1% - beni di consumo (quelli acquistati direttamente dai cittadini): -0,4% - energia: -0,3% La situazione appare in tutta la sua gravità se si osserva l’indice complessivo: - beni intermedi: -11,0% - beni strumentali: -0,2% - beni di consumo: -7,3% - energia: -12,6% Lo stato dell’industria italiana oggi L’indice generale nel comparto manifatturiero vede un calo del 7,2%. Andando a vedere voce per voce si scopre che mentre crescono alcuni settori produttivi, ce ne sono altri che sprofondano. Crescono la fabbricazione di mezzi di trasporto (+5,7%), la fabbricazione di coke (una tipologia di carbone artificiale) e prodotti petroliferi raffinati (+2,1%) e la produzione di prodotti farmaceutici di base e preparati farmaceutici (+0,6%). Calo per tutta una serie di comparti produttivi, che nei casi più gravi si traduce in un vero e proprio tracollo: - industria del legno, della carta e della stampa: -17,2% - fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria: -13,6% - metallurgia e fabbricazione di prodotti in metallo -10,9% - prodotti chimici: -10,9% - apparecchiature elettriche e non: -9,7% - attività estrattive: -9,7% - articoli in gomma, materie plastiche, minerali non metalliferi: -8,9% - industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori: -8,6% - attività manifatturiere: -6,7% - industrie alimentari, bevande e tabacco: -5,6% - altre industrie: -4,2% - computer ed elettronica: -2,9% - fabbricazione macchinari e attrezzature n.c.a. -1,6% Per approfondire si rimanda al report Istat sulla Produzione industriale ad aprile 2023 e relativi allegati. Ma se il settore della produzione manifatturiera piange, il settore del commercio non ride: nelle vendite al dettaglio le stime preliminari Istat di aprile indicano un aumento del +0,2% in valore e un calo del -0,2% in volume rispetto al mese precedente, mentre su base annua c’è una diminuzione del -3,2% in valore e del -4,8% in volume. Secondo l’Ufficio Studi Confcommercio “la debolezza dei consumi testimonia i molti problemi dello scenario economico”. Read the full article
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paoloferrario · 1 year ago
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La Voce Info, indice 16 maggio 2023
l 1° gennaio 2024 torneranno in vigore le regole fiscali europee, sospese nel marzo del 2020 a causa della pandemia. Se si troverà l’ accordo tra gli stati membri sulle proposte della Commissione, saranno regole diverse dal passato: il nuovo Patto di Stabilità potrebbe rivelarsi un vantaggio per l’Italia. L’India è da trent’anni un paese in crescita, con una importante industria manifatturiera e…
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contarato3 · 1 year ago
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I data logger ora contano ma in modo digitale con facilità
La registrazione manuale ha le proprie limitazioni che limitano alcuni degli elementi principali nella registrazione e memorizzazione dei dati contati. A tal fine, il contatore digitale è un risparmiatore di problemi. Considera una situazione in cui ti sono stati assegnati due giorni per registrare i dati di n macchine di automazione che sono in funzione per 24 ore.I contatori che notiamo sul microonde o su un cronometro sono un perfetto esempio dello stesso utilizzo della registrazione su piattaforma digitale. Avrai bisogno di 2-3 dipendenti su turni diversi per registrare i dati dalla macchina. Ma pensi che la registrazione manuale dei dati sia una soluzione a tale operazione?Molte persone lavorano ancora sulla registrazione manuale mentre calcolano dati e informazioni statistici. Ma il tasso di errore in tali condizioni è chiaramente superiore al contatore digitale. L'ironia è che i taglialegna sono stati inventati dagli esseri umani per facilitare la registrazione e il calcolo che è impossibile manualmente dagli individui.L'ironia è che i contatori sono stati inventati dagli umani per facilitare la registrazione e il calcolo che è impossibile manualmente dagli individui. Da un'industria manifatturiera all'industria agricola, le principali procedure si basano sui taglialegna che aiutano a fornire la fluidità di quasi tutte le procedure industriali. Con il mondo che passa a una piattaforma automatizzata, il data logger è un dispositivo più piccolo ma funziona come un dispositivo di portata più elevata che funziona per risultati accurati. Il data logger è stato considerato un'esigenza primaria in ogni tipo di industria. Devi ordinare oggi!Da un'industria manifatturiera all'industria agricola, le principali procedure si basano sui contatori che aiutano a fornire la fluidità di quasi tutte le procedure industriali. Con l'aumento della tecnologia e della digitalizzazione, si può immaginare il carico di lavoro e lo stress che un individuo potrebbe affrontare attraverso la registrazione manuale.
CONTARATO E LA PASSIONE PER IL LEGNO DAL 1971 Un’azienda che nasce dalla tenacia e dall’esperienza del suo fondatore, Contarato geom. Olindo, e perpetua la sua attività con nuovi soci nei settori della pittura e del legno. La nostra realtà offre prodotti professionali e di alta qualità, con requisiti per il professionista nonché per il cliente appassionato di fai da te.
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crocodilesarepolling · 4 years ago
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La svolta a destra del Wisconsin
Provo un affetto particolare verso lo stato del Wisconsin. Ho avuto il piacere di visitarlo nel 2011, per uno scambio culturale durante le scuole superiori. Sono stato ospite di una famiglia nelle campagne di Mazomanie, una cittadina di sì e no 1200 abitanti. Qui la vita è molto diversa dalle spiagge della California e dall’Upper East Side di Manhattan che siamo abituati a vedere in TV.
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Come prove dello stereotipo americano, ecco il pullman giallo della scuola e la lezione su come sparare con un fucile (2011)
La notte del 4 novembre 2016, Donald Trump vince le elezioni in Wisconsin, guadagnandone i 10 Grandi Elettori. Per la prima volta dal 1984, il Wisconsin ha votato per un Presidente repubblicano. Vediamo perché.
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Il Wisconsin è uno stato grande la metà dell'Italia, con soltanto 6 milioni di abitanti. La città più grande dello Stato, Milwaukee, conta 600 mila abitanti, grande circa quindi come Genova. È coperto per quasi metà da foreste. Città e villaggi sono, in media, sparpagliati e di piccole/medie dimensioni.
L'economia del Wisconsin è basata in larga parte su agricoltura e industria manifatturiera. Lo stato è molto famoso per la sua produzione di formaggi e latticini, e si classifica tra i primi dieci stati americani per reddito agricolo. L'industria manifatturiera genera circa il 20% del PIL, uno dei dati più alti negli Stati Uniti; la produzione, generalmente, è di macchinari agricoli e macchine pesanti. A differenza di altri stati, l'economia è qui più basata su industrie medio/piccole; sono soltanto due le grandi aziende che spiccano a livello internazionale, la Manpower e la Harley-Davidson.
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Fattorie e campagne intorno a Mazomanie, WI (2011)
Il Wisconsin, insomma, è uno stato con una grossa percentuale di comunità rurali, di agricoltori e di operai; è uno stato mediamente ricco e con un PIL nella media. E come tutte le cose troppo "medie", è facile ignorarlo.
Durante le lezioni del 2016, infatti, il Wisconsin ha dato per la prima volta in più di 30 anni i suoi 10 Elettori al candidato repubblicano, Donald Trump. L'ultima volta che aveva vinto la destra, nello stato, erano state le elezioni del 1984 con Ronald Reagan. Questo perché, tradizionalmente, il Wisconsin ha sempre votato a sinistra nelle elezioni presidenziali: veniva infatti considerato parte del blue wall, l'insieme di stati dove, indipendentemente dalle circostanze, i democratici avrebbero sempre vinto. E così non è stato.
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Mazomanie, WI
La sconfitta in Wisconsin non è stata l'unica causa del fallimento della campagna presidenziale di Hillary Clinton, ma è stata sicuramente una delle docce fredde peggiori per la ex First Lady. Fino al giorno prima delle elezioni i sondaggi la davano in testa dell’8%. Il voto ha però portato con sé numeri ben diversi: con appena 28mila voti (lo 0,8%) in più della sua rivale, Donald Trump ha vinto. E i democratici sono rimasti a leccarsi le ferite.
Il successo di Trump nello stato è centro di forti dibattiti, e ci sono svariate teorie a riguardo, ma due sono stati gli elementi che, più degli altri, lo hanno portato a vincere: la disillusione dei blue-collar workers (lavoratori, operai e agricoltori) verso la classe politica, e il disinteresse del Partito Democratico nei confronti del Wisconsin.
Molti blue-collar workers, infatti, si sentivano ingiustamente lasciati indietro da un sistema che non si curava di loro. Non vedevano grandi prospettive di futuro nel loro lavoro, in larga parte agricolo o industriale. La ripresa economica li aveva ignorati, le loro condizioni di vita non erano migliorate, gli stipendi non si erano alzati.
E nonostante molti di loro avessero votato principalmente a sinistra prima di allora, faticavano a riconoscersi nel Partito Democratico. Hillary Clinton era una candidata estremamente impopolare, una politica di professione percepita lontana dai problemi quotidiani degli americani qualunque.
Agli occhi di un operaio bianco, il sistema si stava facendo beffa di lui. Le politiche identitarie della sinistra, che combattevano per maggiori diritti alle donne e alle minoranze nere e latine, avevano iniziato ad additare i bianchi come privilegiati.
E né l'operaio di Darlington né l'agricoltore di Black Earth si sentivano rappresentati, o, tanto meno, privilegiati.
La Clinton inoltre non ha visitato lo stato del Wisconsin nemmeno una volta durante la sua campagna elettorale. Donald Trump, d'altro canto, ha visitato lo stato 6 volte.
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Capitol Hill e University of Wisconsin’s Red Gym nella capitale Madison, WI (2011)
Nei suoi comizi, il candidato repubblicano aveva promesso un aumento dei posti di lavoro nell'industria manifatturiera, un miglioramento dei salari e migliori prospettive per il futuro. E mentre il silenzio dei democratici si faceva assordante, Trump prometteva alle folle disilluse un futuro migliore.
Così, dopo una vita passata a votare il Partito Democratico, il Wisconsin ha voltato a destra. Senza nemmeno crederci troppo, e con una certa disperazione. Ma quei 10 Grandi Elettori andati al Partito Repubblicano sono stati uno degli schiaffi più sonori di una campagna elettorale destinata a fallire.
La stessa Clinton ha dichiarato, nel suo libro What Happened :
"... If there's one place where we were caught by surprise, it was Wisconsin. Polls showed us comfortably ahead, right up until the end."
Con le elezioni del 2020 alle porte, i due candidati alla presidenza, Donald Trump e Joe Biden, hanno fatto tesoro degli errori passati, ed entrambi hanno rivolto un'attenzione sempre crescente agli operai e agli agricoltori del Midwest.
Da questa storia, c'è una lezione da imparare: nessun candidato può pensare di vincere se non parla ai lavoratori.
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overthedoors · 7 years ago
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Mezzogiorno tra buone notizie e nuovi affanni
Mezzogiorno tra buone notizie e nuovi affanni
Nel biennio 2015-16 l’industria manifatturiera nelle regioni meridionali è tornata a crescere e sono aumentate le esportazioni. Non era scontato dopo la crisi. Però altri segnali sono estremamente preoccupanti. Per esempio, quelli sulla demografia. Le buone notizie Qualche buona notizia, ma persistenti preoccupazioni strutturali: si potrebbe riassumere così il Rapporto della Svimez sul…
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pollicinor · 4 years ago
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L'Italia manifatturiera conta in Europa in virtù del suo capitalismo leggero della moda, del design e del cibo ma soprattutto perché la sua industria meccanica resta di assoluto valore. Il limite è che buona parte di questo know how è organizzato in sistemi di fornitura e quindi è estremamente sensibili alla concorrenza intra moenia, dove le mura sono quella della Ue. Non è un mistero, ad esempio, che stia crescendo in quell'area che comprende Polonia, Repubblica Ceca e Slovacchia, un competitor diretto che si avvantaggia ancora di un differenziale di costo del lavoro e che viene comunque guardato con una certa benevolenza dalle élite renane.
Dall’articolo “L’inutile duello Nord-Sud” di Dario Di Vico
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delectablywaywardbeard-blog · 10 months ago
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Cgia, l'industria italiana è crollata negli ultimi 15 anni
Negli ultimi 15 anni l’industria italiana e’ crollata, ha retto solo a Nordest che è cresciuto del 5,9%. E’ quanto sostiene la Cgia di Mestre in una sua rilecerca.     Sebbene l’ industria in senso stretto contribuisca al Pil nazionale “solo” per il 21%, tra il 2007 e il 2022 il valore aggiunto reale dell’attività manifatturiera italiana è sceso dell’8,4%, in Francia del 4,4%, mentre in Germania…
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bloginnovazione · 9 months ago
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leparoledelmondo · 5 years ago
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CO2 italiana
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Questa volta diamo i numeri delle emissioni di CO2 equivalenti in Italia adesso:
26% Industria energetica
19% Residenziali e Servizi
18% Trasporto stradale
11% Industria manifatturiera e Costruzioni
7% Processi industriali
7% Agricoltura
4% Rifiuti
3% Trasporto marittimo
3% Trasporto aereo
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