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Truffe agli Anziani: Incontri Pubblici a Tortona e Ovada per Prevenire i Raggiri. Organizzazioni sindacali e la Polizia di Stato insieme per proteggere i cittadini dalle truffe, sia virtuali che reali
Proseguono gli incontri pubblici dedicati alla prevenzione delle truffe contro gli anziani e non solo, con l'obiettivo di sensibilizzare i cittadini su come difendersi da raggiri e frodi.
Proseguono gli incontri pubblici dedicati alla prevenzione delle truffe contro gli anziani e non solo, con l’obiettivo di sensibilizzare i cittadini su come difendersi da raggiri e frodi. L’iniziativa, intitolata “Non Ci Casco”, è organizzata da diverse associazioni e sindacati locali, tra cui SPI CGIL, Federconsumatori, Auser e SILP (Sindacato Lavoratori Polizia della CGIL), con la…
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Pubblicità per il gioco d'azzardo: l'Italia dovrebbe allentare nuovamente le sue regole?
Il gioco d'azzardo ha svolto un ruolo significativo in Italia fin dall'antica Roma. Era e continua a essere una fonte di reddito e un motore economico. Oggi, tuttavia, il gioco d'azzardo in Italia è fortemente regolamentato per garantire la protezione dei giocatori e l'integrità del settore. Negli ultimi anni, i governi hanno emanato sempre più regolamenti e leggi per ridurre al minimo le conseguenze negative del gioco d'azzardo. Tuttavia, ora si discute se sia il caso di allentare le norme sulla pubblicità. Ha senso e quali regole italiane sono (troppo) rigide? Le regole italiane sul gioco d'azzardo sono standardizzate e severe Da diversi anni, tre leggi e ordinanze regolano il gioco d'azzardo in Italia. Il severo divieto di pubblicità, in particolare, è stato criticato dalla European Gaming and Betting Association, che ha invitato il Paese a adottare nuove misure e ad allentare i divieti. È ufficialmente legale giocare casino Italia online, purché sia stata rilasciata una licenza dall'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli (ADM). Questa autorità lavora per proteggere i giocatori e garantire l'integrità del mercato. Anche i fornitori stranieri possono richiedere una licenza, a patto che rispettino le rigide regole e si sottopongano a regolari ispezioni. Nel 2018 è stato introdotto il "Decreto Dignità", che vieta ogni forma di pubblicità del gioco d'azzardo in Italia. L'intenzione era di proteggere i giovani dagli effetti negativi del gioco d'azzardo. Tuttavia, le conseguenze effettive sembrano essere più negative. In particolare, si teme che il divieto totale di pubblicità possa alimentare il pericoloso mercato nero. I requisiti per le aziende autorizzate includono: - Tutti i protocolli di sicurezza devono essere seguiti per proteggere i giocatori. - Informazioni sulle quote e sulle regole di gioco devono essere fornite in modo trasparente. - Le misure di protezione dei giocatori, come l'autoesclusione volontaria, devono essere integrate. - L'accesso non deve essere consentito ai minori e alle persone vulnerabili. - Le specifiche tecniche di software e hardware devono essere rispettate. - I sistemi devono essere certificati da enti di controllo riconosciuti. - La stabilità finanziaria dell'azienda deve essere dimostrata. Se una società soddisfa tutti questi requisiti, ha il diritto di offrire giochi d'azzardo in Italia. Tuttavia, il divieto di pubblicità rende la vita difficile agli operatori affidabili, in quanto non possono pubblicizzare il loro status legale. Perché il divieto di pubblicità fa il gioco del mercato nero Il divieto del 2018 di pubblicizzare il gioco d'azzardo in Italia ha cambiato il settore. La legge era intesa a proteggere la popolazione, ma ci sono dubbi crescenti al riguardo. Si stima che ogni anno nel Paese vengano spesi circa 18,5 miliardi di euro per il gioco d'azzardo online non legale. Secondo il Segretario generale dell'EGBA, il divieto di pubblicità è almeno in parte responsabile. Poiché non ci sono misure pubblicitarie per i fornitori legali, i consumatori non possono distinguere tra offerte affidabili e offerte dubbie. Sebbene le autorità doganali e di monopolio cerchino di arginare il mercato nero, questi sforzi non sono ancora abbastanza efficaci. Dal punto di vista dei fornitori illegali, il divieto di pubblicità non è una cattiva idea. Chi non rispetta la legge italiana non deve temere la concorrenza degli operatori legali. Possono aggirare i divieti pubblicitari e generare nuovi clienti. Poiché gli operatori di gioco d'azzardo senza licenza non dispongono di meccanismi di protezione, il rischio di dipendenza dal gioco è molto più elevato. Il divieto di pubblicità dovrebbe essere realmente abolito? È discutibile se il governo italiano allenterà il divieto di pubblicità nel prossimo futuro o se continuerà a insistere su di esso. Negli ultimi anni sono state apportate numerose modifiche alla legge sul gioco d'azzardo, quindi le innovazioni non sono rare in Italia. Il sostegno al mercato legale è a favore dell'allentamento del divieto di pubblicità. I fornitori affidabili potrebbero presentarsi ai potenziali clienti nel rispetto della tutela dei minori. Da un lato, ciò promuove la fiducia dei giocatori, dall'altro familiarizza i consumatori con le differenze tra offerte affidabili e non. L'aumento della visibilità potrebbe indebolire automaticamente il mercato nero. Anche se questo non eliminerà completamente l'uso di offerte illegali, ridurrà almeno l'ignoranza come fattore scatenante. È anche giusto, dal punto di vista dei fornitori, che possano comunicare adeguatamente le misure e gli sforzi messi in atto. La legge tedesca sul gioco d'azzardo potrebbe servire da modello: in Germania è legale giocare in un casinò online autorizzato e i fornitori possono fare pubblicità alla radio e alla televisione. Il prerequisito è il rispetto della tutela dei minori. L'Italia potrebbe adottare un approccio simile per unire pubblicità e tutela del pubblico. Perché le autorità italiane potrebbero insistere sul divieto di pubblicità? In linea di principio, le autorità hanno deciso a favore del divieto di pubblicità per vari motivi. La protezione delle persone vulnerabili gioca un ruolo principale. Un allentamento del divieto comporta il timore che questi gruppi vengano sempre più mirati. Anche le questioni etiche non dovrebbero essere ignorate nel dibattito. Il gioco d'azzardo può avere effetti negativi e, anche quando si ricorre a fornitori affidabili, non si può mai escludere completamente la dipendenza. È importante valutare quali sono i rischi maggiori. Quali sono i rischi maggiori: è il marketing regolamentato per gli operatori di gioco d'azzardo controllati o sono i mercati neri, spesso minati e sostenuti dalla mafia? Una via di mezzo sembra essere la più sensata per quanto riguarda l'Europa A giudicare da come operano gli altri Paesi, una via di mezzo sembra essere la più utile. Misure come la limitazione del target pubblicitario aiutano a garantire che i minori non siano incentivati dalla pubblicità del gioco d'azzardo. Le norme sulla diffusione trasparente delle informazioni nel corso della pubblicità del gioco d'azzardo sono praticate con successo anche in altri Paesi, come la Germania. Secondo la notizia, ogni pubblicità in Germania afferma che il gioco d'azzardo è accessibile solo agli adulti e che c'è il rischio di dipendenza. Limitare la frequenza delle trasmissioni pubblicitarie. È anche possibile limitare la frequenza delle trasmissioni pubblicitarie. In questo modo si può evitare una sovraesposizione, in modo che il gioco d'azzardo non venga normalizzato nella percezione del pubblico. Un decreto approvato in Italia l'11 marzo 2024 offre una speranza.Questo decreto mira a ri-regolamentare il gioco d'azzardo online. Tra le altre cose, prevede un'informazione mirata per i consumatori, al fine di sensibilizzarli sul mercato illegale. Il decreto menziona anche l'abolizione del divieto di pubblicità, sebbene non sia ancora entrato in vigore. L'obiettivo deve essere e sarà quello di respingere il mercato nero e allo stesso tempo proteggere la popolazione. Read the full article
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Liliana Segre: «Ricevo minacce pazzesche, gli odiatori vanno curati»
Liliana Segre: «Ricevo minacce pazzesche, gli odiatori vanno curati». «Ricevo minacce pazzesche, che ho ignorato per anni, perché il silenzio mi sembrava la cosa migliore. Mi dicono di stare attenta, di stare a casa, di non andare, ma io sono attiva, a me piace vivere, stare con le mie amiche e i miei amici. Ho tante passioni, dovrei stare a casa ad aspettare che qualcuno venisse ad ammazzarmi? No». Così la senatrice Liliana Segre nel suo intervento al Memoriale della Shoah a Milano durante un evento organizzato dall’Oscad. «Mi preoccupo di questi odiatori, che hanno problemi gravissimi e che dunque dovrebbero essere curati. Forse - dice Segre - ho vissuto invano, dato che per trent'anni sono andata nelle scuole a raccontare cosa mi era successo e cosa era successo e mi ritrovo a 93 anni e mezzo, quasi 94, a sentirmi dire stai attenta, perché fai la tua vita normale?». Oggi, per il terzo anno, Milano ha ospitato il convegno su “Le vittime dell’odio” presso l’auditorium Nissim della Fondazione Memoriale della Shoah organizzato in collaborazione con la Questura di Milano. Ancora una volta, un incontro per testimoniare l’impegno quotidiano delle istituzioni, ed in particolare delle forze di polizia, nell'assicurare a ogni cittadino il rispetto e la protezione dei diritti umani delle persone più vulnerabili, diritti che vengono spesso violati dalla discriminazione e dall'odio. L’evento, che ha visto la partecipazione del Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e del Capo della Polizia – Direttore generale della pubblica sicurezza Vittorio Pisani, è stato moderato dal direttore del Tg LA7 Enrico Mentana e dalla dottoressa Francesca Romana Capaldo, Primo Dirigente della Polizia di Stato e direttore della Segreteria dell’OSCAD. Dopo i saluti di benvenuto del Presidente del Memoriale della Shoah Roberto Jarach, del Coordinatore Nazionale per la lotta all’antisemitismo Pasquale Angelosanto e del Prefetto di Milano Claudio Sgaraglia, è intervenuto il Prefetto Vittorio Rizzi, Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza con funzioni vicarie, nonché Presidente dell’OSCAD il quale ha definito l’antisemitismo come «un odio non solo religioso, ma anche etnico, razziale e nazionale, che ha percorso la storia dell’umanità, un odio che muta e si trasforma nel corso dei secoli». Numerosi sono stati gli ospiti saliti sul palco per dare la loro testimonianza: la campionessa italiana ed europea di danza paralimpica Giada Canino, la campionessa di nuoto artistico della nazionale italiana del gruppo sportivo della Marina Militare Linda Cerruti, entrambe vittime di odio on line, e il nuotatore paralimpico del gruppo sportivo delle Fiamme Oro della Polizia di Stato Antonio Fantin, che si sono succeduti sul palco per raccontare le loro esperienze di discriminazione ma anche di rivincita e di affermazione attraverso la decisione di denunciare e quindi di fare «la scelta giusta». La mattinata è continuata con le riflessioni proposte dalla professoressa Milena Santerini, Vice Presidente della Fondazione Memoriale della Shoah, che si è soffermata sul cosiddetto “antisemitismo di ritorno” ovvero le nuove forme di odio nei confronti della Comunità Ebraica, mentre il professore associato di Storia Contemporanea presso l’Università degli Studi di Milano Marco Cuzzi ha tratteggiato le figure di uomini in divisa, eroi silenziosi, che, durante i tragici giorni della seconda guerra mondiale, seppero fare la scelta giusta anche a rischio della propria vita. A conclusione della prima parte dell’evento, la violinista Alessandra Sonia Romano, custode del “violino della Shoah”, ha dato voce ai ricordi attraverso le note del brano KADDÍSH di Maurice Ravèl. Il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi, nel corso del suo intervento, ha sottolineato come «la cura principale contro l’odio e l’antisemitismo si ottiene attraverso l’applicazione della legge e la diffusione della cultura e del rifiuto dell’indifferenza. Questo richiede il contributo di tutti». Infine gli ospiti hanno assistito all’esibizione della Banda Musicale della Polizia di Stato, diretta dal Maestro Maurizio Billi, che ha accompagnato il violino della Shoah nell’interpretazione dei brani Meditation di Jules Massenet e Schindler’s List di John Williams.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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“La mia infanzia al villaggio è stata bella, poi sono arrivati i bombardamenti e ho perso mia sorella, mio zio, mio nonno e mio padre. Con i miei fratelli speravamo che arrivati al campo le cose sarebbero andate meglio, ma la vita è diventata ancora più amara”.
Saleh – 15 anni – Siria
Saleh ha 15 anni e sta crescendo in un paese che oggi entra nel suo quattordicesimo anno di confitto. Saleh porta su di sé i segni della violenza: una pallottola gli ha lasciato una gamba più corta di ben 6,5 cm. Ma le cicatrici più difficili da curare sono quelle inferte da tutto ciò che la guerra gli ha già portato via: la sua casa, i suoi amici, le persone amate.
Oggi Saleh vive in un campo sfollati tra mille difficoltà e senza poter andare a scuola. Come lui, in Siria un’intera generazione sta crescendo senza sperimentare altro che privazioni, menomazioni fisiche e traumi psicologici.
Fin dall’inizio degli scontri, nel 2011, il nostro impegno è stato offrire supporto alla popolazione e soprattutto proteggere l’infanzia. Grazie al prezioso sostegno di persone generose come te in questi anni abbiamo garantito assistenza umanitaria a oltre 7,2 milioni di persone, tra cui 4,2 milioni di bambini. Siamo presenti dove i bisogni sono più urgenti, nei campi sfollati e nelle aree isolate assicurando:
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Assistenza sanitaria di base e trattamenti per la malnutrizione.
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Sostegno psicologico e protezione dei minori negli Spazi a Misura di Bambino.
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Accesso all'istruzione attraverso i nostri Centri Temporanei per l’Apprendimento.
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Sostegno economico alle famiglie più vulnerabili.
In questo scenario drammatico, lo scorso anno il terremoto ha portato 13,6 milioni di persone ad avere urgente bisogno di assistenza umanitaria. Noi stiamo continuando a fare tutto il possibile per evitare che le condizioni di vita continuino a peggiorare. C’è urgente bisogno di tutto. Fai arrivare il tuo aiuto.
Grazie di cuore per quello che potrai fare.
Daniela Fatarella
Direttrice Generale per l'Italia
Save the Children
P.S. Puoi donare anche con bonifico: IBAN IT71P0501803200000011184009 intestato a SAVE THE CHILDREN ITALIA ETS, causale "Fondo Emergenze per i Bambini - 28314".
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Richiedenti asilo: la libertà costerà cinquemila euro in Italia
A partire dal 22 settembre 2023, i richiedenti asilo in Italia dovranno pagare una cauzione di 4.938 euro per evitare di essere trattenuti nei Centri di permanenza per il rimpatrio (Cpr). La misura, introdotta dal governo Draghi con un decreto ministeriale, è stata duramente criticata da associazioni umanitarie e organizzazioni per i diritti umani, che la considerano un deterrente alla richiesta di asilo e una violazione dei diritti fondamentali delle persone in fuga da guerre e persecuzioni. La nuova norma prevede che i richiedenti asilo che non intendono pagare la cauzione saranno sottoposti a una procedura accelerata per l'esame della domanda di protezione internazionale. Questa procedura, che prevede un termine massimo di 20 giorni per la decisione, è ritenuta meno garantista rispetto alla procedura ordinaria, che può durare fino a 120 giorni. La cauzione La cauzione di 5.000 euro è un importo molto elevato per la maggior parte dei richiedenti asilo, che spesso arrivano in Italia con pochi soldi e senza alcuna rete di supporto. La misura rischia di discriminare i richiedenti asilo più vulnerabili, come le persone sole, le famiglie con bambini e le persone con disabilità. Inoltre, la cauzione può rappresentare un ostacolo al diritto di asilo, in quanto può spingere le persone a rinunciare a chiedere protezione internazionale. Secondo l'UNHCR, l'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati, la nuova norma "potrebbe avere un impatto negativo sul diritto all'asilo in Italia". La misura è stata introdotta dal governo in un contesto di crescente inasprimento delle politiche migratorie in Italia. La nuova norma sui richiedenti asilo è un ulteriore passo in questa direzione, e rappresenta un segnale inquietante per il futuro del diritto d'asilo in Italia. Critiche alla misura Le critiche alla misura sono state numerose e convergenti. Le associazioni umanitarie e le organizzazioni per i diritti umani hanno sottolineato che la cauzione di 4.938 euro è un deterrente alla richiesta di asilo e una violazione dei diritti fondamentali delle persone in fuga da guerre e persecuzioni. L'UNHCR ha affermato che "è fondamentale che le persone in fuga da conflitti e persecuzioni abbiano accesso a un processo di asilo equo e tempestivo". La Commissione europea ha espresso preoccupazione per la misura, affermando che "potrebbe scoraggiare le persone che hanno diritto all'asilo dal presentare domanda". Anche il Consiglio d'Europa ha espresso preoccupazione per la misura, affermando che "potrebbe violare il principio di non discriminazione". Richiedenti Asilo. Possibili conseguenze della misura La nuova norma sui richiedenti asilo potrebbe avere una serie di conseguenze negative, tra cui: Una riduzione del numero di domande di asilo in Italia. La cauzione di 4.938 euro potrebbe scoraggiare le persone che hanno diritto all'asilo dal presentare domanda. Una maggiore vulnerabilità dei richiedenti asilo. I richiedenti asilo che non possono pagare la cauzione saranno sottoposti a una procedura accelerata meno garantista rispetto alla procedura ordinaria. Un aumento della discriminazione. La cauzione di 5.000 euro potrebbe discriminare i richiedenti asilo più vulnerabili, come le persone sole, le famiglie con bambini e le persone con disabilità. Foto di Gerd Altmann da Pixabay Read the full article
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Venerdì 22 settembre 2023 la solidarietà arriva a Villa Caccia con Ciak si Gira
L’associazione OrmaBlu aps di Borgomanero organizza una serata di gala straordinaria a tema “Grande Gatsby” per sostenere il Progetto Protezione Famiglie Fragili, in collaborazione con l’associazione Mimosa di Borgomanero. L’evento si terrà venerdì 22 settembre 2023, a partire dalle ore 19.00, presso la prestigiosa Villa Caccia a Romagnano Sesia. L’obiettivo principale di questa serata di gala è raccogliere fondi per sostenere il Progetto Protezione Famiglie Fragili della Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta e promosso dall’associazione Mimosa di Borgomanero, un’iniziativa che mira a migliorare la qualità della vita delle famiglie più vulnerabili della nostra comunità. L’intento del progetto è di sostenere le famiglie fragili con malato oncologico e creare sinergie con i servizi già operanti nel territorio e intervenire con le proprie risorse quando i tempi di attesa o le problematiche burocratiche impediscono una rapida risposta ai bisogni del nucleo familiare. Maggiori informazioni al sito: http://www.reteoncologica.it/progetto-protezione-famiglie-fragili Gli ospiti della serata saranno immersi nell’atmosfera di eleganza senza tempo di Villa Caccia e del suo parco, con dj set di DJ Jordan, apericena a buffet e i numeri di micromagia di mago Daniel. Sarà una straordinaria opportunità per la comunità di Borgomanero e dintorni di dimostrare la propria solidarietà e impegno verso le famiglie fragili che hanno bisogno di supporto. L’associazione OrmaBlu aps ringrazia anticipatamente tutti coloro che parteciperanno a questa straordinaria serata di solidarietà. “Siamo felici di organizzare questa serata di gala per sostenere un progetto così importante” ha dichiarato Ornella Samarani, presidente dell’associazione OrmaBlu aps. “Il Progetto Protezione Famiglie Fragili è fondamentale per aiutare le famiglie in difficoltà del nostro territorio. Con questa serata vogliamo dare il nostro contributo in sinergia con la rete associativa che opera da anni con straordinari risultati”. --- Contatti per la stampa: Nicolò Barbacci Vicepresidente OrmaBlu aps [email protected] Associazione OrmaBlu Informazioni sull’associazione OrmaBlu aps L’associazione OrmaBlu è nata con l’obiettivo di promuovere la valorizzazione del territorio e delle comunità che lo abitano attraverso l’utilizzo delle più moderne tecnologie fra cui la Realtà Aumentata e la Realtà Virtuale. Lavoriamo per creare sinergie tra la tecnologia e il territorio che possano favorire l’inclusione, l’accessibilità e lo sviluppo, coinvolgendo associazioni, comunità locali e tutte le persone appassionate. Read the full article
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Juan Matías Gil (Msf): “In Tunisia diritti dei migranti non sono garantiti, situazione preoccupante”
DIRETTA TV News su migranti e sbarchi in Italia 20 Luglio 2023 “Quello che ci preoccupa di più di questi accordi è che non si parla concretamente di diritti e della protezione delle persone vulnerabili”, dice Juan Matías Gil, capomissione Sar di Medici Senza Frontiere, in un’intervista con Fanpage.it parlando del Memorandum tra Ue e Tunisia. E sui porti di sbarco per la Geo Barents aggiunge:…
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Acquista Le Migliori Calzature Antinfortunistiche
Uno degli elementi più cruciali in campo sono le Scarpe antinfortunistiche. Senza la protezione adeguata, i piedi potrebbero essere vulnerabili a tutti i tipi di incidenti sul campo. Pertanto, la selezione delle calzature di sicurezza adeguate aumenterà il sostegno e la fiducia delle persone in qualunque attività svolgano.
Il divario tra scarpe normali e calzature protettive è significativo. Stivali e scarpe di base offrono stabilità e comfort per le attività quotidiane. I tuoi piedi ricevono una protezione aggiuntiva da potenziali rischi e attività faticose, come oggetti pesanti che cadono sui tuoi piedi o una caduta significativa, da Scarpe antinfortunistiche.
Quando si scelgono le calzature di sicurezza, è importante scegliere le scarpe e gli stivali appropriati per il lavoro da svolgere. Pertanto, la selezione delle calzature di sicurezza adeguate è fondamentale e si basa sulle attività in cui si impegna chi le indossa. Inoltre, le calzature di sicurezza dovrebbero adattarsi bene poiché le persone le usano per periodi prolungati e perché dovrebbero rendere il loro lavoro più confortevole. Le scarpe antinfortunistiche dovrebbero durare più a lungo delle normali scarpe.
Le scarpe dovrebbero avere una buona presa e tacchi robusti. Questo aiuta a regolare l'equilibrio e a ridurre il rischio di scivolamento. Mettersi in una posizione comoda e muoversi senza scivolare aiuta a rafforzare la fiducia durante il lavoro.
È preferibile ottenere calzature di sicurezza della tua taglia esatta. Per dare spazio ai propri piedi, le persone amano acquistare scarpe e stivali antinfortunistici oversize. Tuttavia, può provocare distorsioni e altri tipi di danni alle ossa. Indossare calzini spessi è preferibile a indossare scarpe antinfortunistiche della misura corretta poiché c'è ancora qualche possibilità di espansione. Le scarpe antinfortunistiche, a differenza delle scarpe normali, non si adattano perfettamente ai piedi poiché hanno caratteristiche di sicurezza come puntali in metallo, puntali di sicurezza, ecc.
Le due attività più popolari durante un'escursione sono la camminata e l'arrampicata a lunga distanza. Di conseguenza, le scarpe possono essere importanti. Per mantenere le gambe sempre sicure e comode, è fondamentale indossare scarpe e stivali antinfortunistici.
Pertanto, piuttosto che concentrarsi sull'aspetto esteriore della scarpa quando si acquistano stivali e scarpe antinfortunistici, i consumatori dovrebbero considerare lo scopo principale del prodotto. Non dovrebbe togliere la sicurezza del piede.
Marchi e stili
Acquista calzature di sicurezza solo da fornitori affidabili. Ottenere informazioni prima di scegliere da quali produttori acquistare. Le imprese nell'area del sito del tuo impianto potrebbero avere esperienze positive. Consultali gratuitamente. Ricorda solo di non acquistare basandoti solo sui prezzi. Un prodotto di qualità sarà venduto per il minor importo possibile. I design e i materiali che forniamo sono molto diversi. La pelle è un materiale tipico che è stabile,
di lunga durata e resistente all'acqua.
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Il 'Blackpass' e la dittatura sanitaria "quando c'era Lui..." Le cavie umane di Mussolini. "Nel 1925, con il pretesto delle ricorrenti epidemie, il Duce da tre anni al potere diede l’autorizzazione a due oscuri ricercatori iscritti al partito, Giacomo Peroni e Onofrio Cirillo, di condurre un esperimento su larga scala a spese di centinaia di persone povere e vulnerabili, in violazione di ogni norma di etica professionale. Un’impresa degna del dottor Mengele (ne parla lo storico di Yale Frank M. Snowden nel suo straordinario libro La conquista della malaria, Einaudi 2008). I due scelgono un gruppo di duemila lavoratori impiegati nella bonifica di aree malariche in Puglia e in Toscana, gli levano il chinino (un farmaco usato per decenni contro la malattia, e che si era dimostrato efficace nel ridurre la mortalità) e gli somministrano del mercurio, un rimedio già ampiamente bocciato dalla comunità scientifica e dal Consiglio Superiore di Sanità. Obiettivo dell’esperimento, in linea con le aspirazioni del regime, è dimostrare che l’Italia può curare la malaria senza dover dipendere dall’estero (all’epoca i Paesi Bassi hanno il monopolio della produzione di chinino). Una terapia alternativa, autarchica, per fare dispetto a Big Pharma. I prodi camerati dividono le loro cavie in due gruppi: il primo è abbandonato all’infezione, viene cioè mandato a lavorare all’aperto in un ambiente infestato da zanzare anofele senza protezione alcuna, per capire come la malattia si evolva naturalmente nel corpo umano. Al secondo vengono praticate delle iniezioni intramuscolari di mercurio. Quella che i malariologi del littorio chiamano «saturazione» va avanti per quattro anni, fino al 1929. Non si sa di preciso quante vittime e quante sofferenze abbia provocato l’ardito esperimento, anche se Peroni sostiene che i risultati sono stati «splendidi», tanto da proporre di «mercurializzare» l’intero esercito italiano. Di opposto parere il Consiglio Superiore di Sanità: i partecipanti all’esperimento si sono ammalati tutti e il mercurio iniettato si è dimostrato totalmente inefficace. Ma questi per il fascismo sono dettagli, quisquilie rispetto agli interessi superiori della nazione. Anche la bonifica integrale delle paludi pontine, orgoglio dell’impero, «tornante della storia», una delle «cose buone» fatte dal Duce secondo i nostalgici, ha avuto un costo elevatissimo in termini di vite umane. Masse di disperati, disoccupati ed ex combattenti da tutta Italia aderiscono alla chiamata del regime e si riversano in quel lembo di terra desolata, accampandosi in modo precario e in condizioni igieniche disastrose, e sottoponendosi a fatiche disumane in mezzo a nugoli di zanzare. Muoiono a migliaia per incidenti sul lavoro, tubercolosi e ovviamente malaria. Ma che importa: dice Mussolini che la bonifica è come una guerra, e i lavoratori sono soldati che hanno il dovere di morire in battaglia. Prima della marcia su Roma la lotta alla malaria era stata una delle bandiere del movimento socialista, oltre che dei liberali giolittiani al potere. Per promuovere il chinino di stato nelle campagne, vincendo resistenze e superstizioni, si mobilitavano medici, insegnanti, attivisti e dirigenti di partito, femministe come Anna Kuliscioff e sindacalisti come Argentina Altobelli, leader delle mondine di Federterra, una valorosa riformista che al famoso congresso di Livorno del 1921 si schiererà con Turati contro i comunisti. Nei primi anni del Novecento questione sociale, questione femminile e questione sanitaria sono strettamente intrecciate (come oggi, del resto). La campagna per il chinino trasforma i rapporti di potere, indebolendo i latifondisti e facendo crescere la coscienza di classe dei contadini, ma migliorando anche le loro condizioni di vita e di salute e la loro capacità di difendere i propri diritti. La dittatura fascista fa tabula rasa di tutto questo, ma costruisce i suoi successi su decenni di impegno militante e di faticose riforme delle odiate élite liberali e socialiste. Archiviata la stagione dei diritti e ridotte al silenzio le poche voci di dissenso, Mussolini era libero di intervenire arbitrariamente su tutto, anche in materia sanitaria, fregandosene della scienza e della competenza. Lo chiamavano il Grande Medico. E se dicevi che il Duce non capiva un cazzo non ti invitavano a Otto e mezzo, ma ti davano prontamente il green pass (anzi il black pass) per una indimenticabile vacanza a Ventotene. da Linkiesta. Riccardo Fortuna
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Non sono cambiati
“La Corte suprema tedesca stabilisce che la vaccinazione obbligatoria contro il COVID nel settore sanitario è costituzionalmente giustificata.Il diritto all’integrità fisica è meno importante della protezione delle persone vulnerabili, secondo il tribunale.” É passato un secolo e si sono ammantati di “democrazia” ma sotto sotto sono ancora visceralmente avversi alla libertà delle persone. Alla…
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Tuttavia, fai attenzione che non tutti i talebani afghani possano avere origini israelite, solo la parte Pashtun può averli. Oggi la maggior parte dei pashtun hanno perso le pratiche dei Pashtunwali, ma gli unici che ancora lo praticano sono solo i talebani afghani. Sono state fatte diverse ricerche da Israele e India sul DNA che sono state successivamente confermate dagli studiosi pakistani.
La ricerca mostra una relazione tra Pashtun e il DNA ebraico (Ashkenazi, sefardito, Mizrahi) e anche che il DNA di Pashtun è il secondo più vicino (68,1) al DNA ashkenazita dopo ebrei iraniani e iracheni (67,9).
Reazione di Israele e dei Talebani?
Sia la ricerca fatta che dal DNA e culturalmente, lo stato di Israele era rimasto sorpreso da queste scoperte e continua a sperare che la tribù di Efraim tornerà per compiere la profezia del ritorno delle 12 tribù perdute. I talebani, d'altra parte, non negano di essere Israeliti e sono neutrali su questo argomento, ma non accettano tuttavia l'attuale stato moderno di Israele a causa delle attuali politiche che costringono le persone a convertirsi completamente all'ebraismo.
Similitudini tra i talebani afghani e la tribù di Efraim:
Se questa storia del DNA non convince molto, qui potete trovare le somiglianze tra la tribù di Efraim e i talebani afghani Pashtun che possono mostrare una connessione:
•La tribù di Efraim non accettò mai l'unione nazionale e aveva causato una guerra civile contro la casa di Giuda perché si consideravano legittimi di controllare Israele, non ci sono mai state soluzioni definitive.
•I talebani afghani non accettano un'unione nazionale, credono di essere legittimi a controllare l'Afghanistan e continuano ad allungare la guerra civile come hanno fatto i loro antenati contro la tribù Giuda
•La tribù di Efraim trattava le donne come prostitute
•I talebani afghani non trattano bene le donne in passato
•La tribù di Efraim è nata per la guerra ed erano uomini di guerra
•I talebani afghani sono uomini di guerra e sono esperti in strategie di guerra
Pashtunwali ha origini ebraiche
codice d'onore del popolo Pashtun, noto come il "Pashtunwali", è un insieme di regole e leggi da vivere che comprende molte somiglianze con la santa Torah ebraica, il libro delle tribù perdute (Bnei Israele).
"Melmastia (ospitalità) una delle regole più importanti dei Pashtunwali, è quella di essere ospitale per ogni persona che viene a casa tua. All'inizio della Torah, c'è una storia su tre stranieri che arrivano a casa di Abramo. Nel giro di pochi minuti, li lascia entrare, servendoli con torte, burro, latte e carne [Genesis ("Bereshit"), 10: 1-8].
-Badal (vendetta) principio d'onore, per la vendetta. Nella Torah, c'è il privilegio di vendicare la morte di una persona da parte della sua famiglia [Deuteronomy ("Dvarim"), capitolo 19: 2], sotto la regola di "occhio sotto gli occhi" – se una persona ha ucciso il tuo animale, ti è permesso di uccidere il suo animale, e così via [Levitico ("Vayikra"), 24: 17-20]. In altre Bibbie e tradizioni, troviamo storie simili [Ad esempio, libro "Shmuel"].
Nanawatei (asilo) una persona può cercare un rifugio e rifugio contro il suo nemico. La Torah elenca 6 città rifugio nel caso in cui una persona abbia ucciso qualcuno e abbia bisogno di protezione [Numbers (BaMidbar), oltre 35 Deuteronomia 19].
Turah (coraggio) la protezione della terra e della famiglia. Vediamo nella Torah che un uomo deve difendere la sua tribù e non solo che, ma per assicurarsi che i suoi figli sono sposati con partner della stessa tribù. Una posizione speciale è menzionata per le vedove, in cui l'uomo deve proteggerla [Deuteronomia 25:. 5-10].
Sabat (lealtà) alla tua tribù e alla tua famiglia. Nella Torah, troviamo la lealtà soprattutto per Dio nei Dieci Comandamenti che si riferisce ad essere fedeli a Dio mantenendo il giorno del Signore [Esoda (Shmot), 20:8].
Lmandari (rettitudine) – comportarsi in modo rispettoso e dignitoso. I Comandamenti della Torah lo descrivono come "non commettere adulterio/falso testimone contro il vicino/non desiderare/non rubare/non uccidere/e ecc [Ibid, 20: 2-14].
Isteqamat (Credere/fidarsi in Dio) nella Torah – "Io sono Dio. nessun altro dei prima di me"[Ibid, 20: 2].
Manifestazione di rispetto. La figlia di Yaakov, Dina, viene violentata nella Torah da uno straniero. I suoi fratelli, Shimon (Shinwari) e Levi, in risposta, uccidono non solo lo stupratore, ma anche suo padre e tutti gli abitanti della sua città [Genesis, 34].
Naamus (rispetto della donna) la Torah si riferisce alla donna come una mamma "Onorare tua madre" (Comandamenti) e obbliga un uomo a fornire alla moglie cibo, stoffa e rapporti sessuali [Numeri, 35: 10] nel caso di un uomo che stupra una ragazza, deve sposarla per proteggere il suo onore e pagare il risarcimento del padre [Deuteronomy, 22: 28-29].
Nang – "difendere i deboli" – questa è una regola chiave nella Torah: la vedova e l'orfano sono più vulnerabili e la protezione su di loro deve essere presa in considerazione [Exodus, 22: 20-23, così come ben Deuteronomy 14: 28-29, 17: 9-14 e 14: 17- 22].
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Truffe e Non Solo: Incontro Pubblico ad Alessandria per la Prevenzione e la Sicurezza
Un evento dedicato alla sensibilizzazione e alla prevenzione delle truffe con il supporto della Polizia di Stato.
Un evento dedicato alla sensibilizzazione e alla prevenzione delle truffe con il supporto della Polizia di Stato. Dopo il successo degli incontri a Novi Ligure, Tortona, Ovada e Acqui Terme, il ciclo di eventi “Truffe e Non Solo – Non ci Casco” arriva ad Alessandria. Il prossimo incontro si terrà mercoledì 23 ottobre alle ore 17 presso il “Laboratorio Civico” in Via Faà di Bruno 39, primo piano.…
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Sempre più persone decidono di giocare nei casinò online
Il governo italiano ha esteso la sua attenzione ai casinò online, riconoscendo la necessità di regolamentare e supervisionare questo settore in crescita dell'industria del gioco d'azzardo. Con l'aumento dei casino.online è possibile trovare diverse opzioni di casinò che operano sotto le severe normative imposte dal governo italiano attraverso l'AAMS. Licenze e regolamenti L'Amministrazione Autonoma dei Monopoli di Stato (AAMS) è responsabile della regolamentazione e della supervisione dei casinò online in Italia. L'AAMS concede licenze ai casinò online che soddisfano gli standard e i regolamenti del governo. Per ottenere una licenza, un casinò online deve soddisfare diversi requisiti, tra cui avere una piattaforma sicura e affidabile, offrire giochi onesti e avere una politica di gioco responsabile. Una volta ottenuta la licenza dall'AAMS, il casinò online è assoggettato a ispezioni e verifiche periodiche per garantire che continui a soddisfare gli standard e regolamenti fissati dal governo. L'AAMS ha anche il potere di revocare la licenza se un casinò online non rispetta i regolamenti o se risulta coinvolto in attività illegali. Giochi e percentuali di vincita L'AAMS regolamenta i tipi di giochi che i casinò online possono offrire ai giocatori. In Italia, i casinò online possono offrire una varietà di giochi, tra cui slot machine, blackjack, baccarat e roulette. Tuttavia, il governo regolamenta rigorosamente le percentuali di vincita massima per ogni gioco, per garantire che i giocatori non vengano sfruttati da operatori senza scrupoli. Inoltre, i casinò online in Italia sono tenuti a utilizzare un server centrale per monitorare e registrare tutte le transazioni dei giocatori, compresi i depositi, i prelievi e i risultati dei giochi. Queste informazioni vengono utilizzate per individuare e prevenire attività fraudolente e per garantire che i casinò online rispettino le leggi contro il riciclaggio di denaro. Protezione dei giocatori Oltre a regolamentare i casinò online, il governo italiano ha preso provvedimenti per proteggere i giocatori dal gioco d'azzardo telematico. I casinò online in Italia sono tenuti a fornire ai giocatori strumenti per la gestione del gioco d'azzardo, come l'impostazione di limiti di deposito, opzioni di autoesclusione e link a risorse per il gioco telematico. L'AAMS lavora anche a stretto contatto con altre agenzie governative, come l'Unità di Informazione Finanziaria, per monitorare le transazioni dei casinò online e individuare eventuali attività sospette. Questo aiuta a prevenire il riciclaggio di denaro e altri crimini finanziari. Tasse e ricavi I casinò online in Italia sono tenuti a pagare le tasse sui loro profitti al governo. Le tasse sono una fonte significativa di entrate per il governo e contribuiscono a finanziare vari programmi e servizi. Il governo italiano utilizza un sistema di tassazione a scaglioni, con un'aliquota che aumenta man mano che le entrate del casinò online crescono. Ciò contribuisce a garantire che i casinò online più grandi paghino un'aliquota fiscale più alta rispetto agli operatori più piccoli. L'AAMS regola anche la pubblicità e la promozione dei casinò online in Italia. I casinò online sono tenuti a rispettare rigorosi standard pubblicitari e non possono rivolgersi a giocatori vulnerabili o minorenni. Inoltre, i casinò online non possono offrire promozioni o bonus che incoraggino il gioco o scommesse eccessive . Sanzioni e applicazione della legge Il governo italiano prende sul serio la regolamentazione del gioco d'azzardo online e ha messo in atto sanzioni severe e misure di applicazione a garantire che i casinò online rispettino le normative. I casinò online che violano le norme e i regolamenti del governo possono incorrere in multe, revoca della licenza e accuse penali. Il governo italiano lavora a stretto contatto con altre organizzazioni internazionali, come la European Gaming and Betting Association, per combattere il gioco d'azzardo online illegale e promuovere pratiche di gioco d'azzardo online responsabili. Il governo collabora anche con altri Paesi per condividere informazioni e buone pratiche sulla regolamentazione e la supervisione del gioco d'azzardo online. Conclusione La rigorosa regolamentazione e supervisione dei casinò online da parte del governo italiano ha contribuito a proteggere i giocatori, a prevenire il gioco d'azzardo o scommesse e a garantire che i casinò online operino in modo sicuro e responsabile. L'AAMS continua a monitorare e controllare i casinò online per garantire che siano conformi agli standard e ai regolamenti del governo. Sebbene la regolamentazione e la supervisione dei casinò online da parte del governo italiano possano sembrare severe, sono necessarie per proteggere i giocatori e per prevenire le attività illegali. I casinò online che operano nel rispetto delle norme governative offrono ai giocatori un ambiente sicuro e protetto per il gioco d'azzardo online. Read the full article
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La Polizia di Frontiera di Bardonecchia e Aosta in collaborazione con Save The Children per la nuova gestione dei flussi migratori
La Polizia di Frontiera di Bardonecchia e Aosta in collaborazione con Save The Children per la nuova gestione dei flussi migratori. Si è recentemente tenuto, presso la sala consiliare del Municipio di Oulx, un importante meeting formativo rivolto agli agenti della Polizia di Frontiera di Bardonecchia ed Aosta, nonché agli operatori dell'organizzazione non governativa Save the Children. Il seminario nasce dalla collaborazione fortemente voluta dai vertici della Polizia di Stato - Direzione Centrale della Polizia delle Frontiere e dell'Immigrazione e Save the Children ed è finalizzata ad accrescere le competenze specialistiche degli operatori che si trovano, sempre più spesso, a svolgere la propria attività a contatto con minori stranieri non accompagnati. I lavori sono stati aperti dal Sindaco dott. Andrea Terzolo, il quale ha elogiato l'operato della Polizia di Frontiera di Bardonecchia, per l'impegno profuso sul territorio dell'Alta Valle di Susa e di Oulx in questi quasi tre anni di attività, anche in relazione ai notevoli flussi di migranti in transito verso la Francia. Le tematiche affrontate hanno avuto come filo conduttore la protezione dei minori migranti in emergenza, i fattori di rischio, l'osservazione degli indicatori di vulnerabilità e i meccanismi di segnalazione, con un approccio e una comunicazione "child-friendly", sino ad un confronto sui fenomeni della tratta e dello sfruttamento, per sviluppare una funzionale interazione con il minore in frontiera. Nel corso delle sessioni formative curate dalla Polizia di Stato sono stati descritti i modelli di cooperazione con le Autorità d'oltralpe e la stretta interazione con il terzo settore e le varie realtà del territorio, che hanno permesso di affinare la capacità di contrasto della criminalità transfrontaliera e le buone prassi di gestione dei flussi migratori, in un'ampia area di confine, che comprende i principali valichi del Frejus, Monginevro, Moncenisio e Colle della Scala, ma anche i più insidiosi sentieri alpini, che impongono una particolare attenzione ai profili di soccorso in montagna dei migranti. Proprio riguardo alla tutela dei minori stranieri non accompagnati e le persone con fragilità, si è notato come grazie anche alla collaborazione dei Servizi Sociali e della Croce Rossa si è notevolmente ridotto il tempo di permanenza del minore in frontiera, prima del suo collocamento presso le strutture individuate sul territorio. In tale contesto, proprio riguardo alla tutela dei minori stranieri non accompagnati e le persone con fragilità, è stato illustrato il percorso con cui, in questi anni, in stretta sinergia con i Servizi Sociali e la Croce Rossa di Susa, a fronte di un significativo incremento numerico di migranti in transito dall'Alta Valle di Susa, si è notevolmente ridotto il tempo di permanenza del minore in frontiera, prima del suo collocamento presso le strutture individuate sul territorio. Al termine dei lavori è stata condivisa l'estrema utilità di una formazione che metta a fattor comune il contributo di tutti gli attori coinvolti nella gestione delle persone vulnerabili, per accrescere il livello di efficacia del sistema di gestione del fenomeno migratorio, attraverso competenze professionali di alto livello, conoscenza delle specificità del territorio e profonda sensibilità per gli aspetti umanitari.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Buongiorno...
Le corazze sono il simbolo delle persone che hanno sofferto molto. La protezione che scelgono per fermare il proprio logoramento, evitare di soffrire di nuovo e finire per rompersi. Sono il loro meccanismo di sicurezza, il loro salvagente momentaneo e il loro modo di dire in silenzio al mondo “Basta”. Vivere con una corazza non è affatto semplice perché dietro di essa si nasconde la paura di essere feriti. Una delle paure più paralizzanti che una persona possa provare e che può indurre a ergere muri, a detenere il proprio cuore. Ma a volte, la forza delle circostanze non lascia altre opzioni ai più sensibili e vulnerabili. La vita affatica e prosciuga fino al punto di preferire di proteggersi o smettere di provare tutto quello che ci offre, invece di sperimentare il dolore delle sue ferite. La vita non è un percorso che ci garantisce la felicità. L’incertezza, l’instabilità e la sofferenza sono condizioni proprie del suo percorso e le affronteremo meglio se riusciremo ad anticiparle e a prepararci. Vivere vuol dire affrontare i rischi, accettare che non sempre tutto andrà come desideriamo, abbracciare i momenti di felicità, ma anche accettare che la sofferenza busserà alla nostra porta ogni tanto e ci metterà alla prova. Gestire i colpi e cicatrizzare le ferite non è un compito facile. Alcune persone affrontano meglio le delusioni o gli imprevisti; altre permettono che questi prendano il sopravvento sul proprio stato d’animo e, infine, c’è chi decide di proteggersi per mettere un limite alla sofferenza. Il metodo utilizzato influirà in un modo o nell’altro sul loro quotidiano. Da un lato, ci intrappola nella sua riluttanza, in questa mancanza assoluta di motivazione e piacere, che se non teniamo sotto controllo può cambiare il nostro ritmo di vita fino a condurci alla depressione o all’ansia. Dall’altro, ci prosciuga a livello fisico, ci rende stanchi, ci fa esaurire tutta l’energia che abbiamo. ©️L. Graziano
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Save the Children: proposte per la piena attuazione della legge n.47/2017
Save the Children – in occasione del convegno “Proteggere e sostenere i percorsi di crescita: quale accoglienza per i minori stranieri non accompagnati?”, che tenutosi a Roma insieme a istituzioni, organizzazioni internazionali e società civile – fa il punto il punto sulle criticità e sulle potenzialità del sistema di protezione e accoglienza dei minori non accompagnati nel nostro Paese. L’Organizzazione - che da anni opera alle frontiere e sul territorio a fianco di minori soli e di tutti i ragazzi, le ragazze e neomaggiorenni coinvolti nei processi migratori e porta avanti attività di ricerca e di dialogo con le istituzioni - presenta alcune proposte, da attuare con urgenza, per accompagnare bambini e adolescenti verso il futuro, garantendo loro il diritto di cre-scere al sicuro, supportandoli nella piena inclusione e nella realizzazione dei propri sogni. Save the Children e la situazione attuale dei minori non accompagnati in Italia Al mese di maggio 2023, i minori non accompagnati accolti in Italia risultavano essere 20.510, di questi 3.881 sono bambini e bambine fino ai 14 anni di età. Dall’inizio del 2023 fino a metà giugno sono oltre 6mila i minori stranieri non accompagnati arrivati nel nostro Paese dopo aver attraversato il Mediterraneo: sebbene negli ultimi anni l’incidenza sugli arrivi via mare sia diminuita (15,8% nel 2021, 11,5% nel 2022, 11, 1% nel 2023), in termini assoluti i bambini e gli adolescenti arrivati nel corso dell’anno sono più del doppio di quanti erano arrivati nello stesso periodo lo scorso anno (erano 2.505 il 13 giugno del 2022). Dalle frontiere alla prima accoglienza Le frontiere, esterne e interne all’Europa, rappresentano luoghi critici per i minori e per le persone vulnerabili, a causa dell’alto rischio di cadere in reti di sfruttamento o andare incontro ad abusi. È fondamentale che sia assicurato sempre il rispetto dei loro diritti e la piena protezione, anche a partire dall’individuazione dei rischi e delle vulnerabilità dei minorenni nell’ambito dello svolgimento delle procedure e ai controlli legati all’ingresso nel territorio. Per questi motivi, Save the Children chiede che, nell’ambito dei negoziati in atto al Parlamento e al Consiglio europeo per i Regolamenti previsti dal Patto europeo sull’Asilo e la Migrazione, vengano espressa-mente previsti meccanismi indipendenti di monitoraggio delle frontiere realizzati da organizzazioni umanitarie, organismi internazionali e rappresentanti della società civile, nell’ambito di una collaborazione e di un dialogo con la polizia di frontiera, che può svolgere un ruolo chiave nella protezione di bambini e adolescenti. Altrettanto cruciale è promuovere una cooperazione bilaterale tra polizie di paesi confinanti trasparente, volta ad assicurare la corretta identificazione di bambini e adolescenti, al fine di scongiurare respingimenti di minorenni. Occorre sottolineare, infine, che tutti i minori -anche quelli in famiglia- sono particolarmente vulnerabili e che hanno dovuto affrontare situazioni difficili sia nei Paesi di provenienza che durante il viaggio: devono perciò essere esclusi dalle procedure accelerate per le richieste di asilo, che comportano la detenzione sistematica. Criticità e proposte per la protezione e l’accoglienza dei minori stranieri non accompagnati in Italia Per quanto riguarda i minori che giungono in Italia e intendono raggiungere altri Stati membri dove hanno legami familiari o di comunità, è importante prevedere un nuovo meccanismo di trasferimento che assi-curi procedure di ricongiungimento familiare più agevoli e rapide, anche con fratelli, sorelle e altri membri della famiglia, rafforzando la comunicazione interistituzionale. La prima accoglienza è uno snodo fondamentale anche per il successivo percorso di questi ragazzi. È necessario quindi prevedere un numero adeguato di posti su tutto il territorio, standard di qualità elevati e servizi che mettano al centro la loro tutela e il loro benessere e siano in grado di garantire un percorso di crescita dignitoso. Guardando poi ai dati forniti dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali per il 2022, il 38% dei minori stranieri non accompagnati accolti nel sistema di protezione si è allontanato volontariamente da queste strutture. Si tratta di più di 7mila minorenni, un numero significativo che può comprendere chi si è allon-tanato per raggiungere autonomamente altri Paesi europei, con tutti i rischi che ne conseguono, e chi è caduto nelle reti di trafficanti e sfruttatori. E’ necessario procedere ad una piena attuazione del Piano Anti-tratta, adottato dal Governo a ottobre 2022, con azioni concrete di individuazione precoce di situazioni di rischio alle frontiere marittime e terrestri (quale ad esempio la dichiarazione di maggiore età da parte di ragazze visibilmente minorenni condizionate dai loro sfruttatori), di conoscenza del fenomeno e formazione degli operatori e degli attori istituzionali, inclusa la magistratura civile e penale anche minorile e gli Ispettorati del lavoro. 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