#prosa contemporanea
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pier-carlo-universe · 4 months ago
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Teatro Vascello: Prime Nazionali, Circo Contemporaneo e Tributo a Chet Baker per una Stagione Straordinaria
Teatro Vascello: Prime Nazionali, Circo Contemporaneo e Tributo a Chet Baker per una Stagione Straordinaria
Teatro Vascello. Roma. FAUST Prima Nazionale Leonardo Manzan e Rocco Placidi dal 10 al 22 dicembre dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17 – FLORA Prima Nazionale dal 27 al 31 dicembre speciale capodanno – LUZ DE LUNA Fabiana Ruiz Diaz dal 2 al 6 gennaio giovedì e venerdì h 21, sabato h 19, domenica e lunedì h 17 – 14/12 dalle h 20.30 JAZZ IN TEATRO Tributo a CHET BAKER Prima…
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dbergantin · 9 months ago
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Due aldilà
I Corrono attorno a una colonna portante, svolazzano sugli scavi oppure si divertono ad appoggiare le dita, per esempio, sulla punta dei picconi, poiché il contatto con la materialità del reale abitato dai vivi provoca loro una sorta di piacevole solletico: bisogna far passare il tempo. Tutto rimane com’è disposto dai manovali, soltanto qualche volta si spezza un mattone o si crepa una piastrella, per gioco.
Invisibili ai più e mai molti insieme, i Sospesi abitano i cantieri; una volta terminata la costruzione, finisce un mondo. È a questo punto che, rattristati, partono alla ricerca di nuovi siti, spesso traendo indizi dai discorsi tra muratori. Se no, vagano, cercando di udire il richiamo di altri Sospesi. Anche una ristrutturazione può andare bene. Il caso ottimale è quello in cui, per varie ragioni, l’edificio rimane incompiuto e abbandonato per un tempo indefinito: allora meglio rimanere lì, a corrispondersi.
II Lui, immobile, seduto al suolo con le gambe incrociate e all’apice della contemplazione, entrava nel Grande Disegno per un paio di minuti, assottigliandosi e diventando un se stesso raffigurato secondo un sobrio tratteggio con la matita di grafite. Giusto i suoi discepoli sapevano che sarebbe tornato alla forma ordinaria lì dove si era convertito, sempre nei luoghi più defilati, lontano dalla curiosità comune. Sosteneva che «Tutto è Grande Disegno: una pianta di tarassaco, un formicaio in attività o una conchiglia adagiata sulla sabbia…» e ai suoi seguaci pareva di sentire il lapis che, a velocità incredibile, tracciava ogni loro movimento e cancellava quello subito precedente sopra un foglio infinito di carta bianchissima.
Se avesse avuto un’idea dell’aspetto del Disegnatore, non l’ha mai voluto dire.
(2024) © Devis Bergantin
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marina98s · 10 months ago
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marcogiovenale · 3 months ago
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pod al popolo, #051, alessandro broggi (intervista di susanna tartaro a italo testa, radiotre fahrenheit, 31 dic. 2024)
Alessandro Broggi si è spento a Milano nella notte fra il 30 e il 31 dicembre 2024. RadioTre Fahrenheit il 31 stesso gli ha dedicato un ricordo a cura di Italo Testa. Eccone l’audio completo, qui su Pod al popolo. Il podcast irregolare, ennesimo fail again fail better dell’occidente postremo. Buon…
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antropomania-blog · 2 months ago
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DAS NOTAS ARQUIVADAS. Talvez eu seja como o Sonhador descrito por Dostoiévski. Talvez não — eu sou. Já entendi por que você ainda não saiu daqui. Já aceitei que não posso te ter. Aceitei que, ainda assim, te quero. Aceitei que sonho com você.
Sou sonhadora. Gosto desse sentimento. Gosto de imaginar você comigo, mesmo sabendo que nunca esteve. O irreal é mais belo, mais convidativo. No meu irreal, você é inteiro meu, e eu sou apenas sua. Sua pele me aquece, meu corpo arrepia. Sinto sua respiração na minha nuca, suas mãos em minha cintura. No irreal, eu rio das suas piadas, conto sobre meu dia, te mostro minha playlist de músicas feias. A gente dorme e toma café juntos. No irreal, você me deseja, me ama de verdade. Se abre para mim, me mostra o que se passa na sua cabeça.
No irreal, a gente se entende pelo olhar. Criamos nosso próprio campo magnético. No irreal, eu sou diligente, bem-sucedida, confiante, emocionalmente estável, perspicaz. Digna da sua admiração. Viajamos, brincamos, conversamos, caminhamos, aprendemos, brigamos, choramos, nos amamos. No irreal, eu te conheço. Você me conta sobre seus desejos, ambições, conquistas, angústias, dificuldades, perdas. No irreal, eu te abraço forte e escuto sua alma.
E no irreal, você me escuta também. Eu te conto meus medos, meus sonhos, meus fracassos, minhas vitórias. Você é minha alma irmã. No irreal, a gente casa, compra uma casa com quintal, cria um cachorro, tem três filhos — ou mais.
No irreal, a gente se ama.
No real, eu acordo. - Autoral.
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italiani-news · 4 days ago
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Joël Dicker, uno degli autori più apprezzati della letteratura contemporanea, ha raggiunto un nuovo straordinario successo con il suo ultimo libro, La catastrofica visita allo zoo. In appena una settimana dalla sua uscita, il romanzo ha venduto ben 44.000 copie in Italia, confermandosi come un vero e proprio fenomeno editoriale. Ma come è possibile che un autore riesca a conquistare così rapidamente i lettori, in un mercato letterario sempre più competitivo e affollato? Il segreto del successo di Joël Dicker non risiede solo nel talento narrativo, ma anche nella sua capacità di mantenere una coerenza stilistica e tematica che ha conquistato un pubblico sempre più vasto nel corso degli anni. Dopo il clamoroso successo internazionale del suo La verità sul caso Harry Quebert, che lo ha proiettato nell'élite della letteratura mondiale, Dicker ha saputo mantenere una solida identità come autore.Con La catastrofica visita allo zoo, Dicker non si limita a riproporre formule narrative già collaudate, ma dimostra una notevole volontà di evolversi e di progredire. Questo nuovo libro non è solo un thriller avvincente, ma anche una riflessione sul nostro tempo e sulle sfide del vivere contemporaneo, che sa coniugare mistero e introspezione psicologica. Il lettore viene coinvolto fin dalle prime pagine, grazie a uno stile asciutto e a una trama ben costruita che non lascia respiro. In questo modo, Dicker riesce a tenere alta l’attenzione, coinvolgendo il lettore a tal punto da farlo tornare, con ansia, alla lettura, pagina dopo pagina.In un mondo editoriale sempre più dominato dai nomi più famosi e da tendenze di mercato, Dicker si distingue per la sua capacità di rendere protagonista assoluta la storia, e non l’autore. La sua scrittura è orientata interamente al lettore, con trame avvincenti e personaggi ben sviluppati, che non si sovrappongono mai all’intreccio principale. In La catastrofica visita allo zoo, la storia si sviluppa attraverso il coinvolgimento emotivo e psicologico dei protagonisti, mantenendo sempre il mistero al centro dell’attenzione, senza mai indulgere in eccessi o digressioni.Ogni dettaglio sembra pensato per spingere il lettore a rimanere legato alla storia, senza mai annoiarsi o distrarsi. La trama, pur avendo gli ingredienti tipici di un thriller, non si perde mai in meccanismi troppo complicati. Al contrario, Dicker sa rendere ogni elemento narrativo funzionale alla costruzione di un racconto che coinvolge in modo diretto ed emozionante.Nel panorama della letteratura di massa, Joël Dicker rappresenta una sorta di "Serie A", con un appeal che riesce a incrociare la qualità letteraria con il grande pubblico. La sua abilità nel raccontare storie che non solo intrattengono, ma anche fanno riflettere, lo ha reso un autore capace di conquistare non solo gli appassionati di lettura, ma anche lettori occasionali e curiosi.Dicker ha imparato a coniugare la scrittura di alta qualità con la capacità di attrarre un vasto pubblico, una caratteristica che non tutti gli autori riescono a raggiungere. La sua prosa scorrevole, unita a trame complesse e affascinanti, gli permette di muoversi agilmente tra il grande pubblico e i critici letterari, che lo apprezzano per la sua maestria narrativa. In un mondo dove il mercato del libro è sempre più competitivo, Dicker ha saputo trovare un equilibrio perfetto tra l'ambizione letteraria e la domanda di libri che possano soddisfare le aspettative di un pubblico ampio.L'Italia, uno dei mercati più importanti per la letteratura, ha confermato l’incredibile successo di Dicker, con 44.000 copie vendute in una sola settimana. Questo dato non è solo un numero, ma un chiaro segno di come il romanzo sia stato accolto dal pubblico italiano. Le sue storie sono universali, ma riescono a entrare nel cuore dei lettori anche per la loro capacità di esplorare temi che toccano le corde più profonde delle emozioni e dei dilemmi umani.A livello editoriale, questo successo non è una coincidenza. La promozione del libro, il passaparola e la presenza nei principali circuiti di distribuzione hanno sicuramente giocato un ruolo, ma ciò che davvero ha fatto la differenza è la qualità del libro stesso. Dicker riesce a toccare i temi universali del tradimento, della verità e dell’identità, rendendo la sua scrittura non solo un’esperienza di lettura, ma anche un’occasione di riflessione.Joël Dicker non è solo un autore di successo, ma un vero e proprio fenomeno culturale. Con La catastrofica visita allo zoo, ha confermato di essere in grado di evolversi, di rispondere alle aspettative del pubblico e, al contempo, di rimanere fedele alla sua vocazione letteraria. Il suo successo dimostra che, quando la storia è protagonista assoluta e l’autore sa come coinvolgere i lettori, i numeri parlano chiaro.Con la sua capacità di trascendere i confini tra letteratura di massa e alta narrativa, Joël Dicker si conferma un gigante del panorama editoriale, capace di mantenere un posto di rilievo nella letteratura contemporanea. E La catastrofica visita allo zoo è solo l'ennesima conferma del suo talento indiscusso. Read the full article
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differx · 4 days ago
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DAL 2003, SLOWFORWARD (=slowforward.net) è il sito più testardo, aggiornato (e anziano) su #scritture di ricerca, #arte contemporanea, #musica sperimentale, materiali verbovisivi, #asemic writing, #poesia concreta, #prosa in prosa, prose brevi, scritture non assertive, e molto altro:
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montagne-paesi-news · 28 days ago
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centroscritture · 2 months ago
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𝐕𝐞𝐧𝐞𝐫𝐝𝐢̀ 𝟐𝟒 𝐠𝐞𝐧𝐧𝐚𝐢𝐨 𝐨𝐫𝐞 𝟏𝟗
𝐀𝐍𝐓𝐎𝐍𝐈𝐎 𝐅. 𝐏𝐄𝐑𝐎𝐙𝐙𝐈 – 𝐎𝐍 𝐋𝐀𝐍𝐃 (𝐈𝐍) 𝐏𝐑𝐔𝐅𝐑𝐎𝐂𝐊 𝐒𝐏𝐀
𝑃𝑒𝑟 𝑖𝑙 𝑐𝑖𝑐𝑙𝑜 𝑁𝑢𝑜𝑣𝑒 𝑈𝑠𝑐𝑖𝑡𝑒
Al Velvet Roma (San Lorenzo) venerdì 24 gennaio ore 19 presentazione del libro "on land" di Antonio Francesco Perozzi e delle nuove Edizioni Prufrock spa. Con Daniele Bellomi, Francesca Gironi, Gilda Policastro e Luca Rizzatello. Coordina Valerio Massaroni.
"on land" è un tentativo di esaurimento del paesaggio attraverso la descrizione. Dighe, impianti fotovoltaici, casali in disuso, autostrade, radure, innesti tra boschi e fabbriche: ogni prosa che compone il libro si concentra su uno spazio liminale e lo dissipa attraverso il linguaggio, attraverso un uso rigoroso – e perciò allucinato – dell’argomentazione. Per questo, più che indicare una coordinata, le stringhe numeriche che accompagnano i testi sono la traccia di un’evanescenza, il tassello di una cartografia che si disfa proprio nel momento in cui mira a replicare esaustivamente i luoghi. "on land" è del resto una serie, un libro privo di epica: il lettore lo attraversa senza bussole, oscilla tra esplorazione geografica e inventario.
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michelenigrowordpresscom · 4 months ago
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Hanno detto di "Elegia del confino"...
Alcuni autorevoli “beta lettori”, dopo la prima stesura inviata tempo fa in lettura, hanno così valutato “Elegia del confino – un diario in prosimetro”, oggi pubblicato con le edizioni “Letterature Indipendenti” – Collezione Poesia Italiana Contemporanea – 2024, collana “Corale di voci altre” curata da Massimo Ridolfi..: “��� È interessante il percorso tra prosa e poesia che compie, già a livello…
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pier-carlo-universe · 4 months ago
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"Faust" di Goethe in Prima Nazionale al Teatro Vascello: una rivisitazione di Leonardo Manzan
Dal 10 al 22 dicembre 2024, il Teatro Vascello di Roma ospita una straordinaria prima nazionale
Dal 10 al 22 dicembre 2024, il Teatro Vascello di Roma ospita una straordinaria prima nazionale Il celebre Faust di Johann Wolfgang von Goethe torna a incantare il pubblico, questa volta sotto la regia del talentuoso Leonardo Manzan. L’adattamento promette di essere un viaggio unico e coinvolgente, che esplora il rapporto tra desiderio individuale e responsabilità sociale attraverso una lente…
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dbergantin · 10 months ago
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Sguardi e piume
Mi osservo da tempo come se i miei occhi, staccandosi dalla testa e rigenerandosi subito dopo, si siano disseminati nel paesaggio: alcuni hanno nidificato tra i rami, altri dimorano sopra le tegole, altri ancora scrutano dai davanzali di abitazioni abbandonate… Ciò mi trasmette un senso straordinario di concretezza e sicurezza. Adesso mi guardo scendere le scale che conducono alla porta dell’androne; ecco, sono sulla strada malridotta di casa, poi mi noto mentre incontro me stesso bambino nei cortili dove sbucciai le ginocchia; infine vedo il mio piede sinistro schivare una bottiglia di vetro in frantumi sul bordo di una via di cui non conosco il nome: lo scorgo da dieci punti di osservazione. Secondo il Profeta oggi dovrei denudarmi a mezzogiorno, in un luogo gradito, basta garantirsi ampio spazio attorno e nessun intralcio umano o animale: ho scelto un campo di periferia, sufficientemente sorvegliato da una serie di sguardi piazzati su pochi alberi isolati e capaci di coprirmi le spalle. È l’ora: si manifestano le prime piume sulla pelle.
Sento robuste le zampe e potenti le ali. Spicco il volo: i miei guardiani sono abbagliati dal sole.
(6 maggio 2024) © Devis Bergantin
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marina98s · 5 months ago
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<<...se la smettessi di pensare alle negatività che ti sono successe in passato, e se la piantassi di vedere sempre e solo il lato negativo di ogni cosa, allora forse -e dico, forse- potresti iniziare a vivere davvero.
E forse saresti ancora in tempo per cambiare.
E per vivere felice. >>
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marcogiovenale · 7 months ago
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oggi, 10 settembre, a firenze: presentazione del libro "come agisce nanni balestrini", di cecilia bello minciacchi
https://www.carocci.it/prodotto/come-agisce-nanni-balestrini VOCI LONTANE VOCI SORELLE, 22a edizione Firenze, martedì 10 settembre 2024, h. 18.00, Libreria Libraccio, Via de’ Cerretani 16r Presentazione del volume di Cecilia Bello Minciacchi Come agisce Nanni Balestrini. Le parole che cercano (Carocci, 2024) Partecipano, con l’autrice, Stefano Colangelo e Luigi Weber Nanni Balestrini (1935-2019)…
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carmenvicinanza · 4 months ago
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Han Kang
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Han Kang è la scrittrice sudcoreana che ha vinto il Premio Nobel per la letteratura nel 2024.
Ha iniziato a pubblicare negli anni Novanta ma ha travalicato i confini del suo paese soltanto nel 2016 quando, il suo romanzo La vegetariana ha vinto l’International Booker Prize.
Innovatrice della prosa contemporanea, con uno stile poetico unico e sperimentale, si confronta con traumi storici, esponendo la fragilità dell’esistenza, enfatizzando le connessioni tra corpo e anima, vita e morte.
Nata a Gwangju, il 27 novembre 1970, è figlia dello scrittore Han Seungwon che, come lei, ha vinto il Yi Sang Literary Award.
Si è laureata in letteratura alla Yonsei University e iniziato la sua carriera, nel 1993 come poeta, pubblicando una serie di poesie nella rivista Letteratura e società.
Dal 2013 insegna scrittura creativa al Seoul Institute of the Arts.
Nel 2007 ha pubblicato La vegetariana, romanzo, estremo, provocatorio e affilassimo, che si incentra sulla figura di una donna resa anonima dalla società che ha intorno, che decide di diventare vegetariana e consumarsi in un turbine violentemente fiabesco che, dal rifiuto della carne, la porta a rifiutare ogni tipo di convenzione fino alla decisione estrema di perdersi nell’indifferenza vegetale. Il libro ha impiegato quasi un decennio prima di arrivare al pubblico internazionale.
Nel 2017 ha vinto il Premio Malaparte per il libro Atti umani che parte dalla durissima repressione di un corteo studentesco avvenuta nel 1980 a Gwangju, in seguito al colpo di stato e alla legge marziale, la cui ferocia descrive senza sconti e con una lingua che è potentemente letteraria e, insieme, realisticamente sanguinosa.
L’ora di greco del 2011 (in Italia nel 2023), accompagna una donna che cerca di recuperare la parola aggrappandosi all’estraneità del greco e a un professore immigrato tempo prima in Germania, riflettendo così sui margini invalicabili delle lingue nel definirci.
In italiano sono stati tradotti anche due racconti raccolti in Convalescenza, storie di due donne diversissime (una che elabora la morte della sorella e l’altra che si trasforma in una pianta), accumunate dalla volontà di riflettere sulla dissoluzione dei corpi, delle anime e delle relazioni.
Il 25 maggio 2019 ha consegnato un suo manoscritto inedito dal titolo Dear Son, My Beloved alla Biblioteca del futuro, un progetto artistico culturale ideato da Katie Paterson che vedrà la pubblicazione nel 2114, cento anni dopo l’avvio dell’iniziativa.
Il 10 ottobre 2024 è stata la prima autrice asiatica insignita del Nobel per la letteratura “per la sua intensa prosa poetica che affronta i traumi storici ed espone la fragilità della vita umana“.
Il suo modo di scrivere, pur nutrendosi delle proprie radici e senza perdere la propria identità, ha il potere di dialogare attraverso il tempo e i luoghi. È capace di far risuonare le corde delle fragilità umane, avvicinare realtà diverse, arricchire e rafforzare nello scambio reciproco delle differenze. La sua opera, con precisione puntuale e con altrettanta fantasmagoria espressiva, si dipana su punti, luoghi e occasioni in cui la nostra cultura e la nostra morale incontrano il limite, l’impossibilità e il crollo.
I suoi temi e personaggi girano attorno alla violenza, al dolore, alle costrizioni patriarcali e in fondo a tutte quelle occorrenze in cui l’umanità si ripiega su se stessa e cerca impreviste soluzioni di sopravvivenza.
La sua ultima fatica, del 2024, è Non dico addio, romanzo doloroso, lucido e poetico che narra la storia di tre donne, unite dal filo invisibile della memoria, che si rifiutano di dimenticare la storia dei massacri compiuti a Jeju, tra la fine del 1948 e l’inizio del 1949, in cui trentamila persone vennero uccise e molte altre imprigionate e torturate.
Un libro in cui la frontiera tra sogno e realtà, tra visibile e invisibile, sfuma fin quasi a svanire, che ella stessa ha definito «una can­dela accesa negli abissi dell’animo umano».
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edwin--artifex · 10 months ago
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Nell’ambito del progetto Tramando, con il quale la Pinacoteca nazionale di Bologna, il Museo Morandi e il MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna del Settore Musei Civici Bologna rendono omaggio a Francesco Arcangeli (Bologna, 1915 - 1974) nel cinquantesimo anniversario della morte, le tre sedi museali presentano un progetto espositivo condiviso che, declinato in tre itinerari, propone una lettura di parte del loro patrimonio attraverso le parole del grande storico e critico d’arte.
Si tratta di un viaggio nelle tre collezioni che interessa opere e artisti amati e studiati dal critico e che riflette la sua idea di continuità tra l’arte del passato e quella del presente. Ad accompagnare i visitatori saranno speciali didascalie con brani tratti da suoi testi accostati alle opere selezionate.
Il termine Tramando, che dà il nome all’intero progetto e alla mostra diffusa fra i tre musei, è una parola chiave della visione critica di Arcangeli. Tramando è per lui un filo nascosto di pensiero, di una inconscia affinità di visione del mondo, che lega artisti diversi nel tempo e nello spazio e permette di ritrovare denominatori comuni. È la tradizione nella quale si è nati e si cammina e che lasceremo alle generazioni che seguiranno.
Questo è il filo conduttore dei tre itinerari nelle sedi museali bolognesi con le quali Arcangeli ebbe modo di lavorare. Egli fu infatti al fianco di Cesare Gnudi e Andrea Emiliani negli anni della loro direzione della Pinacoteca e fu direttore della Galleria Comunale d’Arte Moderna - oggi MAMbo - Museo d’Arte Moderna di Bologna - dal 1958 al 1968.
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Al MAMbo e al Museo Morandi: TRAMANDO Francesco Arcangeli tra la Pinacoteca nazionale e la Galleria d’Arte Moderna di Bologna
a cura di Lorenza Selleri e Uliana Zanetti
Al Museo Morandi sei dipinti e quattordici acqueforti della collezione sono accompagnati da commenti e interpretazioni tratti dalla monografia dedicata all’artista bolognese, Giorgio Morandi (1964), e dal testo Natura ed espressione nell’arte bolognese-emiliana (1970). La selezione dei testi intende avvicinare il pubblico all’altissima qualità letteraria della prosa di Francesco Arcangeli, magistrale interprete dell’opera morandiana.
All’interno delle collezioni del MAMbo, invece, i visitatori potranno leggere, accanto a tre opere, scelte tra le tante acquisite da Francesco Arcangeli per la Galleria Comunale d’Arte Moderna di Bologna negli anni della sua direzione, alcuni suoi brani tratti da presentazioni e saggi.
“L’attività d’acquisto e d’accrescimento del patrimonio artistico, e la conseguente possibilità del pubblico di fruire di documenti diretti (i più numerosi e ad un tempo selezionati che sia possibile) dell’arte moderna e contemporanea, resta, secondo me, lo scopo precipuo del mio lavoro di storico e critico dell’arte chiamato a dirigere la Galleria d’Arte Moderna della mia città. - scrive Francesco Arcangeli nella presentazione del catalogo sulla mostra Nuove acquisizioni alla Galleria d’Arte Moderna, allestita presso il Museo Civico di Bologna dal 2 al 15 marzo 1963. - […] È possibile, insomma, ridare equilibrata consistenza a una tradizione complessa, a un raggio di vita artistica già più che secolare? […]. Inoltre, la meta non è univoca. Ne esiste una locale; una di significato nazionale; una, se possibile, di allargamento al campo internazionale. Ove si tenga presente che la Galleria del Comune è l’unica in Bologna addetta all’arte moderna e contemporanea, penso che nessuna di queste mete sia da trascurare. […] Bologna deve anche affacciarsi ad una cognizione diretta dei valori internazionali. Anche opere straniere, dunque, anzitutto a disposizione di tutti coloro pei quali - studenti, impiegati, professionisti e lavoratori d’ogni specie e condizione - non sia, tuttora, facile il viaggio”.
In Pinacoteca: TRAMANDO Natura ed espressione nelle opere della Pinacoteca nazionale di Bologna
a cura di Maria Luisa Pacelli con la collaborazione di Grazia Agostini
Le parole di Francesco Arcangeli che i visitatori troveranno lungo il percorso sono tratte dal catalogo della mostra Natura ed espressione nell’arte bolognese-emiliana che ebbe luogo presso l’Archiginnasio nell’autunno del 1970.
In questa mostra, che riassumeva gli studi e le ricerche di una vita, Arcangeli delinea un’interpretazione dell’arte emiliana e bolognese, divenuta da allora in poi imprescindibile, che ne privilegia la componente più espressiva e popolare, fondata su una remota radice contadina in un totale “rapporto, altrettanto remoto e irriflesso, col mondo della natura”.
Ampliando l’interpretazione di Roberto Longhi, Arcangeli fa emergere prepotentemente questo aspetto in contrasto con quello colto e legato alla tradizione classica, già ampiamente studiato, e rende protagonista l’arte di un territorio, di una “provincia” come la chiama, fino ad allora trascurato dalla critica.
La connessione fondamentale tra arte e natura segna, per Arcangeli, il percorso di artisti, da Wiligelmo a Giorgio Morandi, passando per Vitale da Bologna, Amico Aspertini, Ludovico Carracci e Giuseppe Maria Crespi, nati negli stessi luoghi ma in tempi diversi, che manifestano “constanti” stilistiche e incarnano il carattere essenziale di una terra in cui Arcangeli si riconosce e che rappresenta la sua stessa comunità. Il percorso attraverso le diciassette opere selezionate fluisce come una linea ininterrotta, che attraversa il tempo e congiunge passato e presente, senza distinzioni di periodi artistici o di epoche, ma i cui passaggi sono scanditi da quel riemergere di un filo nascosto di pensiero, di una inconscia affinità di visione del mondo, quella “tradizione inconsapevole di costume e di vita”, che Arcangeli chiama ‘tramando’.
Il lungo racconto si dipana per otto secoli, attraverso artisti che, sempre in “rivolta” contro le sovrastrutture intellettuali o accademiche del loro tempo, “attingono la loro forza da una radice più largamente umana, rispetto alla cultura che li circonda… rifiutando spontaneamente le certezze di qualsiasi tipo, per aderire alla passione dell’uomo e delle cose, al mutare del tempo e delle stagioni, al nostro vivere ‘qui ed ora’”.
Tutti i percorsi saranno visitabili dal 24 maggio 2024 fino al 6 gennaio 2025.
Il progetto Tramando fa parte di Bologna Estate 2024, il cartellone di attività promosso e coordinato dal Comune e dalla Città metropolitana di Bologna – Territorio Turistico Bologna-Modena.
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AUDIOGUIDE IN LINGUA ITALIANO ED INGLESE REGISTRATE @ STUDIOCOLOSSEO X AUDIOCULTURA
"Tramando. Nature and Expression in the paintings of Pinacoteca Nazionale di Bologna."
The Pinacoteca Nazionale di Bologna, the Museo d'Arte Moderna di Bologna, (the MAMbo) and the Museo Morandi pay tribute to Francesco Arcangeli, a seminal figure in 20th-century art history and criticism, on the occasion of the 50th anniversary of his death. Francesco Arcangeli worked with Cesare Gnudi and Andrea Emiliani during the years when they were in charge at the Pinacoteca, and he was the director of the Galleria Comunale d’Arte Moderna – now the MAMbo – from 1958 to 1968. The exhibitions presented in all three museums reflect his idea of continuity between the art of the past and that of the present, and specially selected works are accompanied by excerpts from his writings. The words of Francesco Arcangeli that visitors will find along the itinerary here are taken from the catalogue of the exhibition “Nature and Expression in Bolognese-Emilian Art”, which was held at the Archiginnasio in the autumn of 1970. In this exhibition, which brought together and summarised the studies and research of a lifetime, Arcangeli outlined an interpretation of Emilian and Bolognese art which has since become indispensable. It favoured the more expressive and popular component in the works, based on ancient peasant roots in an all-encompassing “relationship, both remote and unconditioned, with the world of nature”. Expanding on Roberto Longhi’s interpretation, Arcangeli clearly drew out this aspect in contrast to the cultivated one associated with the classic tradition, which had already been extensively studied, and made the hitherto-neglected art of a territory, of a “province” as he called it, the protagonist. According to Arcangeli the crucial connection between art and nature distinguished the development of artists – from Wiligelmo to Morandi – who had been born in the same places but in different ages. They showed stylistic “constants” and embodied the essential character of a land with which Arcangeli identified and which represented his own community. The path runs in an unbroken line, crossing time and connecting past and present, without distinctions of artistic periods or eras. But its passages are marked by the re-emergence of a hidden thread of thought, of an unconscious affinity in world-view, of an “unconscious tradition of customs and life” that Arcangeli called the ‘tramando’.
The long story unfolds over eight centuries, featuring artists who, ever in “revolt” against the intellectual or academic superstructures of their time, “drew their strength from roots that were more broadly human than the culture that surrounded them… spontaneously rejecting certainties of any kind, in order to espouse the passion for human beings and things, passing time and the changing seasons, the ‘here and now’ of life”. Archangeli’s exhibition began with the reliefs of Modena Cathedral (evoked with photographic reproductions) sculpted in the early 12th century by Wiligelmo. Far removed from any mystical construction, in his work the human body is represented as, and felt to be, a pure physical entity. After Wiligelmo the show then moved on to the 14th century and Vitale da Bologna’s ‘slices of life’, his sudden and violent representations in a space that overflows the boundaries of the painting, in contrast to the measured compositions of Tuscan painting. Arcangeli detected an equally expressive power in Jacopino di Francesco and Andrea de’ Bartoli, while, for the period straddling the 15th and 16th centuries, he chose Amico Aspertini, whose bizarre imagination subverted the Renaissance canons of harmony and balance epitomised by his contemporary Francesco Francia. In the first half of the 17th century, it was Ludovico Carracci who expressed the most vivid feeling of popular religious devotion, depicting sacred events in an intimate, everyday space. Ludovico was followed by the spontaneous paintings of Giuseppe Maria Crespi, whose scenes of everyday life appear to follow the heart, rather than the mind, to the point of seeming ‘proto-Romantic’. Rounding off the exhibition was Giorgio Morandi who, with his rare landscapes and still lifes, painted or engraved, for Arcangeli, represented the end of this journey of an art deeply connected to life. Nature and Expression was a particularly significant exhibition for the history of the Pinacoteca because it explored Emilian and Bolognese art from a new perspective. Thanks to the continuous exchanges between Arcangeli and the then Superintendent Cesare Gnudi, this helped to define the project for the radical redevelopment and redesign of the museum, the cornerstones of which are still in place today.
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Wiligelmo, Adamo ed Eva, Duomo di Modena
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Vitale da Bologna, Saint George killing the Dragon
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Vitale da Bologna, Quattro Storie di Sant'antonio Abate, (1340-1345 circa)
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Pseudo Jacopino, Polittico della Dormitio Virginis 1330-1335
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Amico Aspertini, Pala del tirocinio 1504-1505
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Ludovico Carracci, Annunciazione 1584
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Ludovico Carracci, Conversione di San Paolo
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Giorgio Morandi, Natura morta (1931)
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