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Teatro Vascello: Prime Nazionali, Circo Contemporaneo e Tributo a Chet Baker per una Stagione Straordinaria
Teatro Vascello: Prime Nazionali, Circo Contemporaneo e Tributo a Chet Baker per una Stagione Straordinaria
Teatro Vascello. Roma. FAUST Prima Nazionale Leonardo Manzan e Rocco Placidi dal 10 al 22 dicembre dal martedì al venerdì h 21, sabato h 19 e domenica h 17 – FLORA Prima Nazionale dal 27 al 31 dicembre speciale capodanno – LUZ DE LUNA Fabiana Ruiz Diaz dal 2 al 6 gennaio giovedì e venerdì h 21, sabato h 19, domenica e lunedì h 17 – 14/12 dalle h 20.30 JAZZ IN TEATRO Tributo a CHET BAKER Prima…
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Sono i primi mesi del 1975 e da qualche tempo a Roma due parole sono sulla bocca di tutti: Autonomia Operaia. Dalla stampa, dalle questure, dai magistrati e dal governo viene sferrato un attacco concentrico all'autonomia romana; il tentativo è chiaro: ricondurre sotto questo nome tutti i fatti che negli ultimi due anni hanno agitato le strade e le facoltà della capitale.�� Il 5 Febbraio si apre una così una grossa inchiesta: il punto d'arrivo di settimane di intimidazioni, arresti ingiustificati, piogge di denunce e sorveglianza continua verso la sede di via dei Volsci. Tra dicembre del 1974 e gennaio del 1975 i casi in cui questo clima da caccia alle streghe si palesa sono innumerevoli: cortei caricati brutalmente (anche quando autorizzati), compagni e compagne apostrofati dalle forze dell'ordine con frasi del calibro di "dillo carogna che sei di via dei Volsci, adesso ti rompo il culo!", altri accusati di fatti avvenuti mentre si trovavano già in stato di fermo per denunce precedenti, collettivi universitari assimilati totalmente all'autonomia dalle pagine dei giornali. La strategia di repressione arriva anche a costruire ad hoc eventi provocatori: è il caso del 22 dicembre del '74, data in cui il MSI convoca un comizio con Rauti ed Anderson a Monteverde, sede (guardacaso) di un collettivo colpito pochi giorni prima dall'ennesima serie di intimidazioni e di perquisizioni infondate. Studenti e proletari si riuniscono in corteo per impedire il raduno fascista ed alcuni compagni si fermano lungo il percorso per fare delle scritte sui muri; la reazione della polizia è a dir poco assurda: vengono sfoderati i mitra e un colpo d'arma da fuoco parte e colpisce un compagno, Luigi De Santis, che viene arrestato e trattenuto per alcune settimane con accuse incredibili. L'obiettivo è dunque chiaro: criminalizzare l'autonomia agli occhi dell'opinione pubblica (obiettivo perseguito con un considerevole appoggio della stampa, che si impegna a tenere giornalmente alla ribalta la sede di via dei Volsci, spesso con ricostruzioni dei fatti a dir poco fantasiose) ed intimidirne non solo i militanti ma anche tutti coloro che, pur non facendone parte, vengono fermati durante lotte di massa ed etichettati forzatamente come appartenenti ad AO. La strategia è chiara ma ci si trova di fronte ad un fatto nuovo: ad abbattersi sui militanti romani non è repressione ordinaria, parte integrante di ogni lotta; si tratta invece di un tentativo, da parte del capitale, di piegare il movimento alle proprie necessità strutturali e di eliminare la componente rivoluzionaria del movimento per distruggere assieme ad essa qualsiasi tensione sociale che si rivolta contro la crisi. La guerra è iniziata e l'attacco del padrone non ha usato mezzi termini: per il movimento si tratta di stringere i denti e di incassare il colpo per ripresentarsi rafforzati ai nuovi appuntamenti, forti anche di questa esperienza. Infoaut Fonte
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MACERATA – Macerata si conferma nel circuito dei grandi palcoscenici internazionali della musica classica e cameristica con la stagione 2019-2020 dei ‘Concerti di Appassionata’ che porta al Teatro Lauro Rossi interpreti di assoluta grandezza.
Dal 20 ottobre prossimo al 27 marzo 2020, sono tredici gli appuntamenti del cartellone organizzato dall’associazione musicale Appassionata insieme all’assessorato alla Cultura del Comune di Macerata con il sostegno di Regione Marche, Mibact, Società Civile dello Sferisterio-Eredi dei Cento Consorti, Fondazione CARIMA, ANMIG, e Istituto Confucio, e in collaborazione con Marche Concerti, Università degli studi di Macerata, Accademia di Belle Arti di Macerata e Consorzio Marche Spettacoli.
“A Macerata in questi anni è cresciuta la città della musica – afferma l’assessore alla Cultura Stefania Monteverde – dove le proposte non cadono dall’alto ma crescono nella relazione con le associazioni, le università, le scuole, gli sponsor, con una progettazione partecipata e di qualità. Quest’anno la sinergia tra l’associazione Appassionata e il Comune ci regala una stagione di musica classica molto bella e raffinata. È una stagione su cui l’investimento comunale si moltiplica con il finanziamento ministeriale del Fondo Fus e l’apporto anche di finanziamenti privati, in una alleanza per una importante impresa culturale che fa crescere tutti”.
“Appassionata apre la nuova stagione con una importante conferma e una altrettanto rilevante novità”, dichiara Daniela Gasparrini presidente di Appassionata, “innanzi tutto, la nostra associazione si conferma soggetto FUS: il Ministero, anzi, ci ha riconosciuto un contributo accresciuto rispetto allo scorso anno. A questo si aggiunge il fatto che la nostra associazione è diventata soggetto PIR: è stata, cioè, inserita nel 2019 per la prima volta nell’Elenco dei soggetti di Primario Interesse Regionale per lo spettacolo dal vivo.
Al di là del sostegno economico, che pure è indispensabile per proporre un cartellone di qualità, si tratta per l’associazione di un riconoscimento alla capacità di programmazione e progettuale, e della capacità di messa in opera dei progetti proposti. Un elemento che rende evidente il lavoro svolto da Appassionata durante tutto il corso dell’anno, intercettando e riuscendo ad attrarre a Macerata stelle di primaria grandezza del panorama della musica classica e cameristica internazionale.
Inoltre, è per l’associazione motivo di orgoglio il rapporto privilegiato con fondamentali istituzioni del territorio, una partnership che ci consente di disseminare iniziative anche al di fuori del Lauro Rossi e al di fuori dei limiti temporali della stagione. Quella che presentiamo oggi, dunque, è un’attività in crescita e sempre attenta ai gusti di un pubblico diversificato per cultura musicale ed età”.
Da Mozart a Nicola Piovani, Nino Rota ed Ennio Morricone: con “Cinema per Archi” è l’Orchestra d’Archi dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia diretta da Luigi Piovano, primo violoncellista dell’Orchestra, a inaugurare la stagione di Appassionata domenica 20 ottobre alle ore 18, con indimenticabili musiche da film che fanno parte del patrimonio collettivo, da Eine kleine Nachtmusik a Buongiorno principessa, La vita è bella e Mosè.
La stagione prosegue all’insegna di grandi nomi, come Beatrice Rana (1 febbraio, ore 21), pluripremiata pianista italiana che ha saputo imporsi a livello mondiale ed è già richiestissima nelle sale da concerto più prestigiose. Il violinista Massimo Quarta (19 dicembre, ore 21) è l’unico italiano dopo Salvatore Accardo ad aver vinto il premio Paganini di Genova; con il pianista francese Bertrand Chamayou (16 gennaio) arriva a Macerata un interprete osannato da pubblico e critica per le esibizioni in cui dimostra dominio assoluto, immaginazione e approccio artistico sorprendenti.
Ma il cartellone ospita anche gruppi di giovani e straordinari talenti come il Quartetto van Kuijk (27 novembre, ore 21), formazione francese che si è aggiudicata il Primo Premio al “Concorso internazionale per quartetto d’archi” della Wigmore Hall di Londra ed è stata nominata “BBC 3 New Generation Artists”; il Trio Kanon (24 gennaio, ore 21), formatosi sotto la guida del celeberrimo Trio di Parma, ha spiccato il volo in questi anni conquistando premi e platee; ancora pianoforte con Roberto Prosseda (10 dicembre, ore 21), che si è guadagnato notorietà internazionale grazie alle incisioni dell’integrale della musica pianistica di Mendelsshon, definite ‘le migliori in circolazione’ da Classic FM.
Con il Dreidel Trio (12 febbraio, ore 21), con la partecipazione straordinaria di Yasemin Sannino, già cantante nelle musiche delle “fate ignoranti” di Ferzan Ozpetek, il pubblico maceratese può immergersi nelle atmosfere klezmer ascoltando la musica ebraica più autentica; il QUARTETTO F.A.T.A (9 marzo, ore 21) è un ensemble di flauti del nostro territorio e straordinariamente abile nell’affrontare un repertorio trasversale che spazia dai grandi classici al crossover.
Le giovani musiciste del Trio di Imola (7 novembre, ore 21) si sono formate all’interno della omonima prestigiosa Accademia e, dopo esperienze all’estero, sono oggi regolarmente ospiti dei maggiori teatri italiani, mentre il Quartetto delle Marche si esibisce in collaborazione con il talentuoso pianista di origine russa Samson Tsoy (25 febbraio, ore 21).
Completa il cartellone una compagine d’eccellenza, i Solisti dell’Orchestra Mozart (21 marzo, ore 21), fondata da Claudio Abbado con l’intento di diffondere e sviluppare lo spirito “cameristico” basato sull’arte dell’ascolto e della condivisione attraverso la collaborazione di grandi solisti e prime parti di prestigiose orchestre a giovani talenti provenienti da ogni parte del mondo.
Conclude la stagione il duo Sonia Bergamasco-Emanuele Arciuli (27 marzo, ore 21), volto notissimo della scena teatrale e televisiva italiana lei (l’ultimo successo è legato all’amatissima serie Il commissario Montalbano), darà vita ad uno spettacolo originale ed evocativo, Musiche in voce, accompagnata al pianoforte da Arciuli che Classical Voice ha definito “scoperta emozionante”.
David Taglioni, direttore artistico dei ‘Concerti di Appassionata’, spiega: “Fin dalla sua fondazione, uno dei principi ispiratori di Appassionata nel comporre la stagione è offrire una proposta di qualità, che comprenda sia protagonisti già affermati – che riusciamo a portare a Macerata perché la nostra rassegna si è guadagnata negli anni reputazione e stima a livello nazionale – sia stelle in ascesa che vogliono essere presenti proprio perché essere ospitati nel nostro cartellone è un punto d’onore per i giovani talenti. Nei tredici appuntamenti c’è il meglio della musica da camera, in termini di interpreti e di programmi, con una rappresentazione ampia dei diversi strumenti musicali, oltre a uno spettacolo di musica e teatro – con cui concludiamo la stagione – che, grazie alla bravura della Bergamasco e di Arciuli, conquisterà il pubblico”.
Fuori cartellone, in un’unica data con una doppia rappresentazione (21 ottobre, ore 10 e ore 15) Appassionata propone Dall’alto, uno spettacolo in cui musica e circo si fondono per omaggiare il teatro di Samuel Beckett. Dopo aver registrato il sold-out al debutto milanese, viene presentato a Macerata e, solo successivamente, al Romaeuropa Festival. Al Teatro Lauro Rossi è riservato alla categoria Young, al nuovo pubblico cui Appassionata vuole dedicare un appuntamento speciale, con ingresso a 5 euro.
Produzione Quattrox4 – Milano Musica, Riccardo Nova è compositore delle musiche, regia di Giacomo Costantini, coreografie di Roberto Olivan, attori sono Caterian Boschetti, Giulio Lanfranco, Clara Storti, Simon Wiborn; musicisti Pino Basile, Simone Beneventi, Lorenzo Colombo; luci di Flavio Cortese; costumi di Beatrice Giannini.
“Una novità del 2019 è il fuori cartellone, uno spettacolo circense dedicato a bambini, ragazzi e loro accompagnatori (che siano docenti o genitori)”, racconta Andrea Trettaccone, direttore generale di Appassionata, “una chicca di teatro contemporaneo che mixa in modo sorprendente musica e circo. A partire da quest’anno abbiamo pensato di destinare al pubblico young, fatto di giovani e giovanissimi, un’offerta artistica dedicata, intercettando successi cui altrimenti non sarebbe possibile per i ragazzi assistere. Portiamo così a Macerata, nel teatro cittadino, opere che vanno in scena solo a Roma e Milano o nei circuiti esteri, e Dall’Alto è una pièce innovativa che ha entusiasmato pubblico e critica. Siamo certi, così, di mantenere elevatissimo il livello anche per il fuori cartellone”.
Un altro obiettivo rilevante è quello di aver mantenuto immutate le tariffe: sia negli abbonamenti (cominciano il 1 ottobre, 13 concerti a 150euro per i soci Appassionata e 220 per i non soci; 6 concerti a 75 euro soci/110 euro non soci), sia per quanto riguarda la biglietteria (dall’11 ottobre la vendita dei biglietti per i singoli concerti) con tariffe che vanno dai 20 euro per il biglietto intero, 15 per il ridotto e 5 euro per tutti gli studenti.
“Anche quest’anno”, sottolinea Trettaccone, “l’associazione riesce a proporre tredici appuntamenti a tariffe invariate rispetto agli anni precedenti, un traguardo tutt’altro che scontato e per il raggiungimento del quale è fondamentale la sinergia fra pubblico e privato, con istituzioni, aziende, piccoli sponsor e, naturalmente, gli spettatori”.
Importanti realtà del territorio, infatti, collaborano per promuovere la cultura musicale al fianco dell’Associazione musicale Appassionata: la Società Civile dello Sferisterio-Eredi dei Cento Consorti, l’APM, l’ANMIG, la Fondazione CARIMA, l’Università di Macerata, l’Istituto Confucio e l’Accademia di Belle Arti di Macerata. Inoltre, Appassionata conferma il suo impegno a livello regionale, nell’ambito della rete marchigiana di musica classica e contemporanea Marche Concerti, come pure in seno al Consorzio Marche Spettacolo per la promozione di spettacolo dal vivo di assoluta qualità.
La stagione 2018-2019 dei Concerti di Appassionata è organizzata dall’associazione musicale Appassionata insieme al Comune di Macerata, con il sostegno di MiBACT, Regione Marche, Società Civile dello Sferisterio-Eredi dei Cento Consorti, APM, Fondazione Cassa di Risparmio di Macerata, Università degli studi di Macerata, Istituto Confucio, ANMIG. In collaborazione con Marche Concerti, Consorzio Marche Spettacolo e Accademia di Belle Arti di Macerata. Partner tecnici sono Valli Pianoforti e Il Tramite fiorito.
Per informazioni www.comune.macerata.it, www.appassionataonline.it (0733-230777), [email protected] Biglietteria dei Teatri (martedì – sabato 10-13, 16.30-19.30, domenica e lunedì chiuso, ma aperta se giorno di spettacolo con orario 16.30 – 19.30).
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Prima assoluta per Saved di E. Bond dal 29 novembre al Teatro Vascello
dal 29 novembre al 10 dicembre 2017 | PROSA
dal martedì al sabato h 21 domenica h 18
La Fabbrica dell’Attore – Teatro Vascello
Saved di Edward Bond
traduzione di Tommaso Spinelli con Francesco Biscione, Manuela Kustermann, Lucia Lavia, Gianluca Merolli, Marco Rossetti e con Antonio Bandiera, Carolina Cametti, Michele Costabile, Marco Rizzo e Giovanni Serratore
Movimenti Marco Angelilli scene Paola Castrignanò costumi Domitilla Giordano luci Valerio Geroldi consulenza musicale Fabio Antonelli scenografo collaboratore Paolo Ferrari aiuto regia Maddalena Serratore e Antonio Bandiera foto Pino Le Pera
regia di Gianluca Merolli
Saved (Salvati) è una denuncia contro quel capitalismo che ha generato una politica colpevole di aver consapevolmente diseducato una società ormai vittima e carnefice di se stessa. La storia narra le vicende di una famiglia e parallelamente di un gruppo di giovani, tutti in qualche modo colpevoli della morte di un neonato, tutti alle prese con la loro desolata vita quotidiana. Una vita ai margini, in un mondo alienato. Nel 1965 Bond ritrae uno spaccato della periferia londinese, che non sembra distante dalle dinamiche presenti tra le strade e i vicoli delle nostre città, dove non ci sono buoni o cattivi, ma uomini e donne che non hanno ereditato gli strumenti per attuare una scelta positiva. Si è smarrita l’innocenza e l’unico mezzo che si conosce per trovare un posto nel mondo è la crudeltà. L’innocenza potrebbe ricordarci ciò che siamo stati da bambini e, dunque, non ci rimane che lapidarla. Saved è quel momento preciso in cui ti accorgi che “la pietra” scagliata è passata per le tue mani.
Per alcune scene particolarmente crude si consiglia lo spettacolo a un pubblico adulto.
SAVED. Note di regia Un neonato viene lapidato in carrozzina per mano del padre e dei suoi amici. Qualcuno disse che un’opera teatrale, per essere memorabile, debba avere una trama riducibile a poche parole. Saved di Edward Bond sta alla regola e ne esalta il principio, lasciando attorno a questo nucleo drammaturgico il vuoto più desolato. Non è un testo psicologico, in cui rintracciare i processi mentali che portano al delitto efferato, tanto meno un testo morale, in cui ricercare le ragioni del singolo in relazione alla comunità. E’ una tragedia le cui domande hanno una matrice fortemente politica. Non ci sono buoni e cattivi, ma uomini e donne che non hanno ereditato gli strumenti per attuare una scelta positiva. Abbiamo smarrito l’innocenza e l’unico mezzo che conosciamo per trovare il nostro posto nel mondo è la crudeltà. Confrontarci con l’innocenza ci farebbe ricordare ciò che siamo stati e che ora non siamo più e, per questo, la lapidiamo. Si può distruggere facilmente qualcosa che non ci appartiene, che non ha storia nè nome. Come, ad esempio, quel bambino appena nato da Pam, che nessuno chiama mai per nome e che ha voce solo per piangere, non ancora per parlare. Usiamo la violenza per continuare a sentirci umani, vivi. L’instancabile denuncia di Bond contro il capitalismo ha un incipit feroce : questo suo secondo testo, il resoconto di un atto disumano che è solo l’apice del percorso di disgregamento dell'”umanezza”. Letteratura della crudeltà che, in quanto assolutamente nera, possiede intrinsecamente il suo contrario. Le porte delle tenebre sono state spalancate, l’agguato è stato teso, eppure l’uomo viaggia col suo fagotto d’umanità. Mostrando anche quella tenerezza che nasce dalla desolazione, dal mancato tendere alla Beatitudine, all’Ordine, alla Bellezza. Questi personaggi non appartengono al museo degli archetipi greci, ma discendono da essi. Come la rabbia moderna discende dalla tragedia classica. Non sono re o regine e non nascono predestinati, ma monchi sì. Poveracci che percorrono distanze sterminate, senza mai muovere un passo, ciascuno nel suo abisso. Quell’agire è vuota passività che si autodistrugge, è l’indomabile vitalità del branco, che induce gli uomini a deresponsabilizzarsi e a pompare aggressività, grazie all’anonimato che il gruppo promette. Ma non è tempo di mantenere promesse. Alienati, siamo tutti a rischio di essere vittime di un carnefice che ha il nostro stesso profilo. Quel branco non ha segreti da svelare, non ha percezione del futuro e quindi nulla da costruire. Nella Londra di Bond, prima del thatcherismo, i ragazzi del branco non superavano i venti anni. Oggi la cronaca ha alzato la loro età media, quei non-ancora-uomini hanno trent’anni, spesso anche quaranta. Saved è scritto in cockney, il “dialetto” della periferia londinese, della classe operaia più umile. In una lingua fatta di dialoghi fitti, di battute brevissime e spesso sgrammaticate, si intravedono personaggi che invertono il mito edipico. Non un figlio che uccide il padre ma un padre che uccide il figlio, appena nato. E il ruolo della malasorte, degli dei, è assegnato al potere mancante: i genitori. I figli hanno “bruciato” la casa paterna, per cercare un’ipotesi di giustizia tra le rovine, ma madri e padri non hanno insegnato loro come ricostruirla. Harry e Mary, nonni negligenti del bimbo ucciso, avrebbero dovuto indicare alla figlia Pam una strada possibile per il riscatto, mutare le incapacità in risorse e non instillare il terrore dei rapporti familiari. Avrebbero dovuto essere un esempio anche per Len e Fred. Ma giocano la parte dell’autorità inadempiente, che non ha i mezzi per assolvere al proprio ruolo etico. I genitori come i politici, i militari, la scuola, i giornalisti, i teatranti dovrebbero guidare le nuove generazioni perchè si rinasca, perchè ci si salvi. Ci si salvi da un’imminente apocalisse fatta di cose e cose, di tutto e subito, di immemori e dimenticati, di io e io, di illegalità, di solo presente senza futuro e passato. Credere per ripartire, col naso in su, per cercare tracce di un dio disperso e direzioni nuove da intraprendere. Saved, del ’65, ha contribuito a sancire la fine della censura teatrale inglese. Saved è, dunque, un punto di non ritorno nella storia del teatro. Saved è quel momento preciso in cui ti accorgi che “la pietra” scagliata è passata per le tue mani. Non c’è compassione, solidarietà, giustizia. Neppure rimorso. Non c’è neppure un finale tipico, se non una scena di muta quotidianità, che lascia un senso di incompiutezza, uno spiraglio qualunque per spingere il pubblico a chiedere, a mettere in discussione. Ecco forse la speranza. Sin dal titolo è chiaro: qualcuno o qualcosa si salva. Chi? E dove scovarlo? Nell’incontro sincero? Nel silenzio che produce pensiero? Nel congedo da una prospettiva letale? Nelle instancabili domande di Len? Nell’atto di aggiustare qualcosa, una sedia rotta ad esempio, e ripartire da lì, dall’agire? Nel teatro che pone domande? Gianluca Merolli
Ora gli uomini della vita di oggi, i giovanotti dalle braccia come querce,ingegneri rotti all’elettronica e all’automazione, non hanno tempo nè voglia di muoversi per un morto. Non fanno una piega per l’uccellino strangolato, nè per il gatto spalmato come burro sull’asfalto dai pneumatici del camion, nè per il bambino succhiato dalla gora, neppure per il padre e la madre se la prendono poi tanto, nel caso. (Dino Buzzati-Generale ignoto)
Il Teatro Vascello si trova nello splendido quartiere di Monteverde vicino al Gianicolo sopra a Trastevere a Roma, con i suoi 350 posti, la platea a gradinata e il palcoscenico alla greca permette un’ottima visibilità da ogni postazione.
Il Teatro Vascello propone spettacoli di Prosa, Spettacoli per Bambini, Danza, Drammaturgia Contemporanea, Eventi, FestivaL, Rassegne, Concerti, Laboratori
Come raggiungerci con mezzi privati: Parcheggio per automobili lungo Via delle Mura Gianicolensi, a circa 100 metri dal Teatro. Parcheggi a pagamento vicini al Teatro Vascello: Via Giacinto Carini, 43, Roma; Via Francesco Saverio Sprovieri, 10, Roma tel 06 58122552; Via Maurizio Quadrio, 22, 00152 Roma, Via R. Giovagnoli, 20,00152 Roma
Con mezzi pubblici : autobus 75 ferma davanti al teatro Vascello che si può prendere da stazione Termini, Colosseo, Piramide, oppure: 44, 710, 870, 871. Treno Metropolitano : da Ostiense fermata Stazione Quattro Venti a due passi dal Teatro Vascello
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Parchi giochi, aree verdi, piazze, cantieri e addirittura parcheggi di scambio di fronte alle stazioni. Ogni luogo è buono per pregare. Così i gruppi confessionali islamici, nel giorno dell’Eid Al Adha (Festa del Sacrifcio di Abramo), hanno trasformato Roma in una moschea a cielo aperto.Dopo il “no” della Questura che, per ragioni di sicurezza, ha negato l’utilizzo del Colosseo per la celebrazione, centinaia di fedeli hanno così animato numerosi gruppi di preghiera all’aperto. Non solo in Largo Preneste, dove è stata spostata la manifestazione nonostante le proteste dei consiglieri d’opposizione, ma anche in altre zone della Capitale. “Una vera e propria invasione”, secondo Francesco Figliomeni, esponente capitolino di Fratelli d’Italia, che denuncia: “Ho ricevuto foto, video e segnalazioni da cittadini indignati”.Nella periferia romana di Tor Pignattara, dove insiste la maggior concentrazione di moschee abusive, ad esempio, un centinaio di musulmani si sono dati appuntamento per pregare dentro il cantiere di via Alò Giovannoli. Proprio in quel luogo abbandonato da oltre un decennio, già al centro di una ingarbugliata disputa tra amministrazione e proprietà, si trovano alcuni garage sotterranei illegittimamente adibiti a moschea dove, nel marzo 2016, è stata aggredita verbalmente e minacciata una cronista de Il Tempo. Racconta un residente che vive in via Giovannoli e, per cautela, chiede di rimanere anonimo: “Siamo preoccupati perchè si stanno allargando a macchia d’olio, dopo anni di sopralluoghi e denunce, la moschea abusiva è ancora lì e, ieri, si sono persino messi a pregare all’esterno. Ormai si sentono padroni delle nostre strade”.[gallery 1436765]Ma le segnalazioni dei cittadini allarmati dagli eventi di preghiera hanno interessato anche altre zone della Capitale (guarda le foto): dalla più centrale Monteverde fino ad arrivare al parcheggio della stazione ferroviaria di Lavinio e alla pineta di Acqua Rossa ad Ostia. “È gravissimo – fa eco il meloniano Fabrizio Santori dalla Pisana – quello che è accaduto ieri mattina in molti quartieri di Roma e della regione Lazio”.Il tema principale, a pochi giorni di distanza dall’attentato di Barcellona e dall’ultima clip propagandistica in cui lo Stato islamico ha rimesso nel mirino la capitale della cristianità, è ovviamente quello della sicurezza. Prosegue Santori: “Abbiamo giustamente negato il Colosseo, luogo simbolo della nostra città, ma nonostante la Capitale ospiti la Moschea più grande d’Europa ci ritroviamo tra Roma e provincia luoghi invasi dalla preghiera islamica per la Festa del sacrificio di Abramo. La questione che inquieta è la mancanza di sicurezza, in questo momento di allarme terrorismo, che non può essere garantita pienamente quando queste manifestazioni si moltiplicano su tutto il territorio”.
Così Roma si è trasformata in una moschea a cielo aperto Parchi giochi, aree verdi, piazze, cantieri e addirittura parcheggi di scambio di fronte alle stazioni. Ogni luogo è buono per pregare.
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Che poi queste sono un po’ le mie partite. Quelle senza preavviso. Quelle da cui non ti aspetti nulla e che proprio per questo finiscono con il soddisfarti. Con il vento in poppa e il sole alto nel cielo non posso che scegliere la bicicletta come mezzo per attraversare Roma da un versante e l’altro. Destinazione Monteverde, storico e popoloso quartiere. Dalla stazione di Quattro Venti tagliando per Via Fonteiana prima e Via di Donna Olimpia poi. Arterie cariche di storie e vita vissuta. C’è un bel pezzo della Roma pasoliniana qua. I “Ragazzi di vita” che vi giravano sono forse scomparsi ma nitido è rimasta la loro eco, magistralmente narrata da un maestro del genere.
È là che il Trastevere disputa le sue partite interne, nel rinato stadio Bachelet che, dopo i lavori di ristrutturazione ha mutato il suo nome in un asettico Trastevere stadium. Devo ammettere che l’impianto è stato rifatto davvero nei minimi dettagli, con la bella e ampia tribuna attaccata al terreno di gioco e tutti i servizi necessari a fare del campo un vero e proprio gioiellino incastonato tra i palazzi e il bellissimo parco urbano di Villa Doria Pamphilij.
È la dimora ideale per un club storico. Ebbene sì, nella regione che ormai sforna in continuazione sodalizi dai nomi strampalati, dalla genesi bizzarra e dal destino ancor più discutibile (basti pensare all’esistenza di due Racing Roma, una in Lega Pro e l’altro in Eccellenza e a tutto quello che si è sviluppato dietro il prefisso “Lupa” in questi anni. E pensare che lo stesso in origine faceva da preludio allo storico club di Frascati…) ogni tanto riesce ad avere spazio anche la tradizione. Che in questo caso affonda le radici fino al 1909, anno di fondazione di una squadra che può vantare un nome suggestivo, in grado di riempire il cuore di ogni buon romano.
Perché se oggi Trastevere significa movida e giovani in giro a tutte le ore nelle sue strette e allegre strade, per il popolo capitolino è un qualcosa di più. Vorrei dire che è “il Rione per eccellenza” ma cadrei in un tranello imperdonabile: sarebbe difficile poi spiegare a quelli di Borgo e Regola, o a quelli di Colonna e Monti che è così. Ed avrebbero ragione, perché a Roma ogni rione ha la sua storia, i suoi personaggi e le sue leggende tramandate. Elementi che se solo avessimo voluto valorizzare e mettere su un piedistallo, invece di venderci al soldo del becero turismo e del consumismo più dannoso, oggi ci ritornerebbe indietro sotto forma di ricchezza culturale.
Insomma, questo rione che si affaccia sul fiume (Trans Tiberim, letteralmente “al di là del Tevere” a rimarcare il suo sviluppo dalla parte opposta del fiume rispetto a dove Roma si è inizialmente espansa) trattiene ancora in sé un fascino difficile da descrivere se non si è del luogo o non si è mai visitato per una volta. Si fa fatica, ad esempio, ad immaginare che qua sorgeva l’antico Porto di Ripetta, lo scalo fluviale che per secoli ha reso la zona un viavai di marinai e viandanti.
Ma Trastevere è anche il rione delle trasteverine, le donne bramate in tutta la città (“io so trasteverina e lo sapete, nun serve bello mio che ce rugate, nun serve bello mio che ce rugate so cortellate quante ne volete” dice un celebre stornello di Gabriella Ferri) e dei trasteverini, gente notoriamente “fumantina”. Basti pensare a personaggi come Romeo Ottaviani, detto Er Tinèa e passato alla storia nel rione per essere “er più” dei bulli, quando questa parola tuttavia non aveva completamente l’accezione negativa che le riserviamo oggi. Ottaviani infatti si rese celebre per alcune intemperanze volte a difendere persone più deboli da altri bulli di Roma e celebri restano le scorribande tra le vere e proprie bande rionali: monticiani contro trasteverini, regolanti contro borghigiani e via dicendo. Il tutto si svolgeva spesso con il largo utilizzo di coltelli. Tanto che fu proprio un’arma bianca ad uccidere Er Tinéa nel 1910.
La piccola immersione storica è necessaria per contestualizzare al meglio il discorso. La squadra di calcio dell’omonimo rione è scomparsa dai radar per quasi 15 anni. 2002 è la stagione in cui il calcio trasteverino conosce il suo punto più basso. La storica S.m.i.t. Trastevere (acronimo di Santa Maria in Trastevere, la chiesa più importante del rione) – figlia del club nato nel 1909 e fusosi successivamente con la rifondata Alba, una delle società “madri” dell’A.S. Roma e arrivata addirittura nella Serie B Bassitalia a fine anni ’40 – cessa la propria attività per problemi economici. Bisognerà attendere esattamente dieci anni per veder risorgere il club – sotto la guida del presidente Betturri – e un altro lustro per vederlo salire agli onori delle cronache grazie alla promozione in Serie D e al campionato di vertice disputato sinora.
Un torneo che vede i romani al comando, proprio nell’anno che avrebbe dovuto consacrare il tecnico Sergio Pirozzi al gradino più alto del calcio dilettantistico. Pirozzi – come qualcuno ricorderà – è contemporaneamente anche il sindaco di Amatrice e – per ovvie ragioni – attualmente ha sospeso i propri impegni sportivi. Tuttavia i suoi ragazzi stanno marciando a ritmo serrato in un girone tosto che – fra le altre cose – vede la presenza di marchi storici come la Nocerina e il Bisceglie. Sono loro le rivali per la promozione e questa gara viene giocata in recupero dopo che quella programmata qualche domenica fa è slittata per permettere ai pugliesi di recuperare un giocatore impegnato al Torneo di Viareggio.
Con mia sorpresa noto subito un discreto assembramento alle entrate. I “fiori trasteverini” hanno evidentemente deciso di riporre tutta la loro fiducia nella squadra malgrado il giorno lavorativo e l’infimo orario (calcio d’inizio alle 15).
Sugli ospiti – devo ammetterlo – non avevo grandi aspettative, benché mi trovassi al loro cospetto per la prima volta. Giustificavo a priori una loro presenza risicata. E invece hanno saputo sorprendermi con “effetti speciali”. Sia nella presenza che nel tifo.
Quindi tutto il contrario di tutto. Non ho neanche il tempo di ragionarci su tanta è la fretta di sbrigare le solite pratiche burocratiche prima di entrare in campo. Le gradinate offrono un ottimo colpo d’occhio e su ambo i fronti le tifoserie organizzate fanno rimbombare i propri tamburi. Questo mezzo è chiaramente tornato di moda e persino un città come Roma – negli ultimi anni restia, spesso ottusamente, al suo utilizzo – ha piano piano ricominciato a conoscere la sua utilità per coordinare il tifo.
In campo la sfida è vera: accesa, dura, combattuta. Non si risparmiano colpi proibiti. Al fischio d’inizio il Bisceglie è distante solo cinque punti dagli avversari e un successo riaprirebbe definitivamente la lotta promozione. È anche per questo che i supporter pugliesi non si danno per vinti e sostengono i propri giocatori praticamente senza sosta. Volendo fare gli “stilosi” una delle poche cose da imputargli è la disposizione sulle gradinate: forse un po’ troppo larghi e dispersivi. Ma per il resto la performance è ottima. Tra cori a rispondere, manate e sbandierate. La prima linea è visibilmente composta da gente che ha un suo passato e conosce menadito la storia degli ultras nerazzurri, avendo probabilmente contribuito a scriverla.
Nessuno me ne voglia, ma la differenza che intercorre tra tifoserie come quella del Bisceglie e molti di questi gruppi alfieri del “calcio popolare” è proprio questa: i nerazzurri hanno un loro trascorso, una storia fatta di trasferte, presenze e gruppi che si sono avvicendati in gradinata. Il tutto mosso dall’attaccamento alla propria città e alla propria squadra di calcio grazie alla quale si può esprimere il vanto di esser biscegliesi anche oltre i confini cittadini.
Non dico che per i ragazzi fautori del “calcio popolare” a Roma non sia così, ma la diaspora dalle curve di Roma e Lazio ha sicuramente favorito la nascita di gruppi e gruppuscoli in cui spesso confluiscono anche elementi esterni rispetto alla vera e propria rappresentanza territoriale. Certo, innanzitutto si è romani e quindi – soprattutto in un campionato nazionale come la Serie D – il gonfalone da difendere è quello della Capitale. E se vogliamo parlare di tifo, nel senso stretto del termine, i ragazzi appostati dietro lo striscione Rione XIII Ultras hanno ben poco da rimproverarsi quest’oggi.
Ma poi abbiamo chiarito esattamente cosa sia questo calcio popolare? Per me il calcio è popolare a prescindere, riuscendo a convogliare persone di ogni sesso, età ed estrazione sociale sulle stesse gradinate. Sono altre dinamiche che lo hanno reso impopolare ad alti livelli.
Va sottolineato comunque come anche in questo contesto lo schieramento di polizia e agenti in borghese sia massiccio quanto – forse – sproporzionato per una partita che, seppur importante, non conta più di mille spettatori. Ma a Roma ormai ci siamo abituati.
Una volta tanto riesco anche a gustarmi la gara. Se – come detto – la contesa è maschia e accesa, l’1-2 del biscegliese Lattanzio fa letteralmente esplodere il settore ospiti. A nulla serve il rigore di Tajarol, i pugliesi si impongono per 2-1 mettendo il fiato sul collo dei romani. Il finale è incandescente: scaramucce tra giocatori e qualche intemperanza anche da parte del pubblico di casa nei confronti dei giocatori ospiti. Tuttavia ciò che nel calcio di qualche anno fa sarebbe stato archiviato con una multa e poco sensazionalismo viene tramutato addirittura in due giornate di squalifica al campo de Trastevere oltre a una sanzione di 2.500 Euro per il club.
L’ultima immagine comunque resta quella dei festeggiamenti tra tifosi e giocatori del Bisceglie. Saltano, si abbracciano e cantano insieme.
Fuori dallo stadio la folla si sta diradando. I vigili urbani fanno fatica a regolare il traffico mentre la mia bicicletta sfreccia nuovamente in Via di Donna Olimpia. Pasolini sarebbe stato spettatore fisso ed entusiasta in questo genere di eventi.
Simone Meloni
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Storie di calcio, rioni ed esultanze: Trastevere-Bisceglie, Serie D Che poi queste sono un po' le mie partite. Quelle senza preavviso. Quelle da cui non ti aspetti nulla e che proprio per questo finiscono con il soddisfarti.
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Teatro Vascello di Roma: una stagione ricca di emozioni, musica e drammaturgia.Il Rito, Jazz in Teatro con il Trio Borghese, e Il Grande Vuoto: tre appuntamenti imperdibili
Il Rito: la censura e la forza destabilizzante dell’arte. Dal 21 al 26 gennaio, al Teatro Vascello di Roma, andrà in scena “Il Rito”, tratto dall’omonimo film di Ingmar Bergman del 1969.
Il Rito: la censura e la forza destabilizzante dell’arte.Dal 21 al 26 gennaio, al Teatro Vascello di Roma, andrà in scena “Il Rito”, tratto dall’omonimo film di Ingmar Bergman del 1969. Diretto da Alfonso Postiglione, lo spettacolo racconta la storia di tre artisti di varietà accusati di oscenità per un loro numero. Il giudice, interpretato dallo stesso Postiglione, decide di assistere alla loro…
#Abbonamenti teatro#Alessandria today#Alfonso Postiglione#Alzheimer e teatro#Annie Ernaux#Carmelo Samonà#cena e concerto#censura nell’arte#concerti Roma#cultura a Roma#dramma familiare#drammaturgia contemporanea#Drammaturgia italiana#eventi culturali Roma#eventi Monteverde#Fabbrica dell’Attore#Fabiana Iacozzilli#Google News#Il Grande Vuoto#Il Rito#Ingmar Bergman#italianewsmedia.com#jazz in teatro#Marta Mannella#multimedialità teatrale#musica dal vivo.#musica retrò#Pier Carlo Lava#promozione cultura#prosa e danza
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Michela Zanarella presenta "Quell'odore di resina" al Clivo Bistrot. Roma
Mercoledì 15 gennaio alle ore 18:30, presso il Clivo Bistrot in via Clivo Rutario 53 a Roma, si terrà un evento speciale dedicato alla letteratura nell'ambito di Libri&Spritz.
Un evento imperdibile per gli amanti della letteratura. Mercoledì 15 gennaio alle ore 18:30, presso il Clivo Bistrot in via Clivo Rutario 53 a Roma, si terrà un evento speciale dedicato alla letteratura nell’ambito di Libri&Spritz. Protagonista sarà Michela Zanarella, che presenterà il suo primo romanzo, “Quell’odore di resina”, pubblicato da Castelvecchi Editore. Di origine veneta e residente…
#Alessandria today#autori italiani#Autrici italiane#Castelvecchi#Castelvecchi Editore#Clivo Bistrot#Corrado Solari#cultura a Roma#cultura e letteratura#eventi letterari gennaio 2025#eventi Monteverde#giornalismo e letteratura#Giuseppe Lorin#Google News#incursioni musicali Saman#italianewsmedia.com#letture a Roma#letture critiche#letture di Chiara Pavoni#Libri&Spritz#Luciana Raggi#Michela Zanarella#narrativa contemporanea#narrativa femminile#Pier Carlo Lava#presentazione libri Roma#Quell&039;Odore di Resina#Romanzi italiani#Romanzo#Romanzo italiano
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Capitolo Due di Neil Simon: La Commedia di Un Nuovo Inizio al Teatro Vascello
Dal 12 al 17 novembre, il Teatro Vascello di Roma presenta "Capitolo Due", una commedia emozionante e personale di Neil Simon
Dal 12 al 17 novembre, il Teatro Vascello di Roma presenta “Capitolo Due”, una commedia emozionante e personale di Neil Simon. La rinascita attraverso l’amore: Neil Simon torna in scena con “Capitolo Due” al Teatro Vascello Dal 12 al 17 novembre 2024, il Teatro Vascello di Roma ospita la prima nazionale di “Capitolo Due” di Neil Simon, uno degli autori più amati e riconosciuti della…
#Aldo Ottobrino#Alessandria today#amore e risate#appuntamenti culturali#appuntamenti teatrali#Arte e Cultura#arte e intrattenimento#Capitolo Due#commedia americana#commedia d’amore#commedia romantica#cultura a Roma#Cultura italiana#drammaturgia americana#drammaturgia moderna#Eventi culturali#eventi teatrali#Francesco Rotelli#Google News#Ilaria Martinelli#intrattenimento a Roma#italianewsmedia.com#Maria Vittoria Argenti#Massimiliano Civica#Monteverde#Neil Simon#Neil Simon commedie#Pier Carlo Lava#produzione teatrale#produzione teatrale italiana
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Teatro Vascello. Roma: Un Ottobre all’insegna di Prosa, Jazz e Grandi Classici
Dal 9 al 20 ottobre 2024, il Teatro Vascello di Roma ospita una rassegna imperdibile di spettacoli tra prosa, musica e letteratura. Da “Uccellini” a “Cime Tempestose”, passando per il tributo a Chet Baker, un programma ricco di emozioni.
Dal 9 al 20 ottobre 2024, il Teatro Vascello di Roma ospita una rassegna imperdibile di spettacoli tra prosa, musica e letteratura. Da “Uccellini” a “Cime Tempestose”, passando per il tributo a Chet Baker, un programma ricco di emozioni. Ottobre 2024 si prospetta un mese ricco di appuntamenti per gli amanti del teatro, della musica e della cultura presso il Teatro Vascello di Roma. Situato nel…
#Alessandro Ferroni#Altri Libertini#Arianna Pozzoli#Chet Baker#Cime tempestose#concerti Roma#cultura a Roma#Emiliano Masala#Emily Brontë#eventi culturali ottobre Roma#eventi Teatro Vascello#Francesco Villano#jazz in teatro#Letteratura e Musica#letteratura e teatro#Licia Lanera#Lisa Ferlazzo Natoli#Loris De Luna#Martina Badiluzzi#musica jazz Roma#Petra Valentini#Pier Vittorio Tondelli#prosa contemporanea#Romaeuropa Festival#spettacoli imperdibili#spettacoli Monteverde#spettacoli teatrali Roma#Teatro Classico#teatro ottobre 2024#Teatro Vascello Roma
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ono i primi mesi del 1975 e da qualche tempo a Roma due parole sono sulla bocca di tutti: Autonomia Operaia. Dalla stampa, dalle questure, dai magistrati e dal governo viene sferrato un attacco concentrico all'autonomia romana; il tentativo è chiaro: ricondurre sotto questo nome tutti i fatti che negli ultimi due anni hanno agitato le strade e le facoltà della capitale. Il 5 Febbraio si apre una così una grossa inchiesta: il punto d'arrivo di settimane di intimidazioni, arresti ingiustificati, piogge di denunce e sorveglianza continua verso la sede di via dei Volsci. Tra dicembre del 1974 e gennaio del 1975 i casi in cui questo clima da caccia alle streghe si palesa sono innumerevoli: cortei caricati brutalmente (anche quando autorizzati), compagni e compagne apostrofati dalle forze dell'ordine con frasi del calibro di "dillo carogna che sei di via dei Volsci, adesso ti rompo il culo!", altri accusati di fatti avvenuti mentre si trovavano già in stato di fermo per denunce precedenti, collettivi universitari assimilati totalmente all'autonomia dalle pagine dei giornali. La strategia di repressione arriva anche a costruire ad hoc eventi provocatori: è il caso del 22 dicembre del '74, data in cui il MSI convoca un comizio con Rauti ed Anderson a Monteverde, sede (guardacaso) di un collettivo colpito pochi giorni prima dall'ennesima serie di intimidazioni e di perquisizioni infondate. Studenti e proletari si riuniscono in corteo per impedire il raduno fascista ed alcuni compagni si fermano lungo il percorso per fare delle scritte sui muri; la reazione della polizia è a dir poco assurda: vengono sfoderati i mitra e un colpo d'arma da fuoco parte e colpisce un compagno, Luigi De Santis, che viene arrestato e trattenuto per alcune settimane con accuse incredibili. L'obiettivo è dunque chiaro: criminalizzare l'autonomia agli occhi dell'opinione pubblica (obiettivo perseguito con un considerevole appoggio della stampa, che si impegna a tenere giornalmente alla ribalta la sede di via dei Volsci, spesso con ricostruzioni dei fatti a dir poco fantasiose) ed intimidirne non solo i militanti ma anche tutti coloro che, pur non facendone parte, vengono fermati durante lotte di massa ed etichettati forzatamente come appartenenti ad AO. La strategia è chiara ma ci si trova di fronte ad un fatto nuovo: ad abbattersi sui militanti romani non è repressione ordinaria, parte integrante di ogni lotta; si tratta invece di un tentativo, da parte del capitale, di piegare il movimento alle proprie necessità strutturali e di eliminare la componente rivoluzionaria del movimento per distruggere assieme ad essa qualsiasi tensione sociale che si rivolta contro la crisi. La guerra è iniziata e l'attacco del padrone non ha usato mezzi termini: per il movimento si tratta di stringere i denti e di incassare il colpo per ripresentarsi rafforzati ai nuovi appuntamenti, forti anche di questa esperienza. Infoaut
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MACERATA – La tradizionale festa del patrono di Macerata che dal 1513 si celebra il 31 agosto, quest’anno si arricchisce di iniziative e eventi e dura una settimana intera. Passeggiate e incontri per conoscere la città, riscoperta dei giochi tradizionali, i balli in piazza, le cene sulla piazza, il teatro dialettale in piazza Mazzini, la fiera, sono tante le occasioni per vivere la città durante la settimana di festeggiamenti che fanno da contorno alla festa religiosa che si celebra il 31 agosto con la concelebrazione Eucaristica presieduta dal vescovo Nazzareno Marconi, l’offerta del cero votivo da parte del Comune e la tradizionale processione per le vie della città.
Per il secondo anno consecutivo torna il Buon Compleanno Macerata che festeggia 881 anni dalla fondazione della città di Macerata, il 1138, e si festeggia in piazza Mazzini con cortei e feste medievali, una rievocazione insieme agli artisti della Compagnia dei Folli e agli sbandieratori.
Altro momento molto significativo è la Festa dell’ospitalità che si celebra in piazza della Libertà il 31 agosto alle 21.30. Il sindaco di Macerata Romano Carancini a nome della città intera accoglie le delegazioni delle città gemellate provenienti da Weiden (Germania), Issy Les Moulineaux (Francia) e Floriana (Malta). La festa dell’ospitalità è stata costruita nel tempo per sottolineare l’amicizia che lega le città e l’importanza del valore dell’ospitalità a cui richiama il patrono maceratese.
“E’ tanta la gioia con cui tutti noi maceratesi aspettiamo ogni anno l’arrivo di san Giuliano” afferma il sindaco Romano Carancini “Una festa che nel segno della tradizione rappresenta anche il momento del ritrovo, dell’incontro e dell’appartenenza ad una stessa comunità. Anche quest’anno sarà un grande piacere festeggiare il patrono in compagnia degli amici delle città gemellate, sarà un’occasione per ribadire e rafforzare il forte legame che ci unisce a tutte loro nella bellezza di una rete tra comunità che si conoscono, si scambiano esperienze e culture, tenendo alto il nome dell’Europa”.
Per celebrare la festa del patrono San Giuliano non mancano poi i tradizionali balli in piazza, la fiera con trecento ambulanti, gli stand delle associazioni sportive e di volontariato e quelli gastronomici, la mostra d’arte della Marguttiana e i fuochi d’artificio.
“Turisti e viaggiatori che a fine agosto passano per Macerata dobbono sapere che le feste di san Giuliano per i maceratesi sono le feste dell’infanzia” afferma Stefania Monteverde assessore alla Cultura e al Turismo “E’ una festa popolare che amiamo tanto perché ci fa stare insieme nelle piazze e sulle strade, finalmente chiuse alle macchine, per passeggiare, ballare, chiacchierare, mangiare insieme. Un clima sereno che ricorda alla comunità di rimanere unita e non disperdersi mai, neanche quando si attraversano le crisi difficili e tutto sembra nero. Come ci insegna il santo patrono” conclude l’assessore “si può sempre rinascere dalle tragedie e scegliere di dedicare la vita alla generosità all’ospitalità e alla felicità”.
Il ricco programma di eventi organizzato dal Comune, che ha coinvolto gli assessorati al Turismo e alle Attività produttive, è stato messo a punto insieme alla Pro Loco Macerata e al Centro Italiano Femminile San Giuliano ed è stato presentato questa mattina durante una conferenza stampa alla presenza del vice sindaco e assessore alla Cultura Stefania Monteverde, del presidente della Pro loco Macerata Stefano Petetta e della segretaria dell’associazione Paola Raccosta. Presenti anche gli assessori allo Sport Alferio Canesin e ai Servizi sociali Marika Marcolini.
Per una precisa scelta degli organizzatori san Giuliano quest’anno si dividerà tra due piazze, i tre giorni iniziali si svolgeranno in piazza Mazzini e i restanti tre in piazza della Libertà.
“Abbiamo voluto dare un taglio di qualità alla festa del patrono per riaffermare le tradizioni maceratesi attraverso i piatti tipici, il ballo, il dialetto e la storia” ha detto Stefano Petetta neo presidente della Pro Loco Macerata “Per le serate con il teatro dialettale abbiamo scelto compagnie affermate che assicurano divertimento e svago, così come per gli ospiti musicali in piazza. Siamo riusciti ad avere Simona Quaranta stimata artista che con la sua band partecipa anche a noti programmi televisivi. Da sottolineare poi la partecipazione della Compagnia dei Folli, affermato gruppo di artisti di strada di Ascoli Piceno, per animare la festa di Buon compleanno Macerata che vedrà la rievocazione storica in costumi medievali”.
Il programma inizia da oggi, giovedì 22 agosto, con le iniziative del Cif san Giuliano associazione che da sempre cura con molta attenzione e impegno le tradizioni maceratesi. Alle 17.30, in programma l’inaugurazione della pinturetta in onore di san Giuliano in via Pesaro davanti la sede della Croce Verde. Sabato 24 nelle vetrine dei negozi del centro storico al via la Mostra del fischietto in terracotta, e alle 17, in piazza della Libertà, partenza della tradizionale Passeggiata alla scoperta delle fontanelle del sindaco Perugini.
Domenica 25, sempre a cura del Centro Italiano femminile, appuntamento con Dialettando insieme e merenda tradizionale maceratese nel cortile di Palazzo Conventati (piaggia della Torre 8) alle 17.00. Una rassegna di poesie dialettali e degustazione di prodotti tipici.
Lunedì 26 e martedì 27 agosto, si alza il sipario sulla seconda edizione de Il teatro a piazza Mazzini la due giorni dedicata al teatro dialettale promossa dalla Pro Loco Macerata. Due le commedie ad ingresso gratuito che avranno inizio alle 21.30 nella piazza adiacente lo Sferisterio: Tutta colpa de lu vusciu…dell’ozono con la Compagnia “G.Lucaroni” di Mogliano (lunedì 26) e Li parendi de Roma con la Compagnia “La Nuova” di Belmonte Piceno (martedì 27).
Mercoledì 28 agosto un pomeriggio di animazione per bambini alla scoperta dei giochi antichi e delle attività all’aria aperta con I giochi dei nonni. Alla scoperta dei giochi antichi e delle attività all’aria aperta. Appuntamento nel Cortile di Palazzo Conventati (piaggia della Torre 8) alle 17 con gli animatori e i volontari dell’ Ecomuseo Case di terra di Villa Ficana e del Cif.
Alle 21.30 in piazza Mazzini l’attesa festa in onore della città. Buon compleanno Macerata! è il titolo della seconda edizione della rievocazione storica voluta dall’Amministrazione comunale e dalla Pro Loco per ricordare l’atto di fondazione della città, sottoscritto il 29 agosto 1138, con cui il vescovo di Fermo Liberto concesse al Castrum Maceratae le libertà comunali. Si potranno rivivere i momenti più importanti dello storico avvenimento a partire dalle 21.30 in piazza Mazzini. Il corteo Podium Sancti Iuliani del vescovo di Fermo e Castrum Maceratae dei signori del Castello si incontreranno per dare lettura dell’atto di fondazione della città suggellando il patto con la firma del contratto.
Seguiranno le esibizioni degli sbandieratori e uno spettacolo con il fuoco che racconta come dalla preistoria ai giorni nostri attraversando epoche e paesi diversi il fuoco non ha mai smesso di esercitare il suo fascino magico e di stupire gli uomini nei riti ancestrali e religiosi, nelle lotte, nel gioco.
Giovedì 29, alle 17, ai Magazzini Uto (vicolo Consalvi) inaugurazione della mostra fotografica Ascolta: scatta l’Accoglienza, concorso fotografico sulle città solidali ed accoglienti a cura di Azione Cattolica Italiana della diocesi di Macerata e Associazione FormAC di Macerata mentre alle 18, sul cortile di Palazzo Conventati (piaggia della Torre 8), approfondimento sulla storia della città con Macerata: toponimo e origini. Ipotesi con Giammario Borri e Nazzareno Gaspari (Accademia dei Catenati). L’iniziativa è del Centro Studi Storici Maceratesi
Da giovedì 29 a sabato 31, dalle 19,30, apertura degli stand gastronomici in piazza della Libertà (il 31 aperti dalle 12,30) e al via la festa nel nome della tradizione a cura della Pro Loco Macerata. Balli in piazza, divertimento e musica a partire dalle ore 21.30 con tre gruppi di qualità, la Live band I Miuri (29 agosto) l’ Orchestra Luca Bergamini, (venerdì 30 agosto) e Orchestra Simona Quaranta, sabato 31 agosto.
Venerdì 30 agosto al via la Fiera di san Giuliano con trecento ambulanti che dalle ore 15 riempiranno vie e piazze del centro storico ad iniziare da Corso Cavour per proseguire lungo i viali Puccinotti e Trieste, in piaggia della Torre e piazza Mazzini. Ci sarà la fiera anche in Corso Cairoli, in via Garibaldi, piazza Annessione, via Gramsci e corso Matteotti.
Alle bancarelle delle merci si affiancano 34 stand delle associazioni di volontariato e sportive che presenteranno le loro attività. Alle 17 in piazza della Libertà tradizionale bancarella del fischio di san Giuliano e alle 17.30 taglio del nastro agli Antichi Forni per la nuova Marguttiana d’arte a cura di Confcommercio imprese per l’Italia Marche Centrali che rimarrà aperta fino al 1° settembre.
Da venerdì 30 entra nel vivo anche la Festa dell’ospitalità, con l’accoglienza delle delegazioni delle città gemellate Weiden (Germania), Issy Les Moulineaux (Francia) e Floriana (Malta) guidate rispettivamente dal sindaco di Weiden, Seggewiss Kurt, dal vice sindaco di Issy les Moulineaux Alain Levy e dal sindaco di Floriana Davina Sammut Hili. Alle 19.30 sempre in piazza della Libertà Presentazione della Maceratese Calcio e della squadra di calcio a 11 femminile Macerata YFIT.
Il 31 agosto, festa di san Giuliano, dalle 16 spettacolo itinerante con le Majorettes del gruppo Koreos (partenza da Galleria del commercio). Alle 18.30, sul sagrato della Cattedrale, Concelebrazione Eucaristica presieduta dal vescovo Nazzareno Marconi e offerta del cero votivo da parte del Comune. A seguire processione per le vie del centro storico.
Alle 20,30 in piazza della Libertà Cerimonia dell’ospitalità con le città gemellate e presentazione ufficiale della squadra di volley Menghi Shoes e Roana CBF H.R.Volley. A seguire musica e balli e alle 23.30, in viale Leopardi, spettacolo pirotecnico con i Fuochi di san Giuliano.
La giornata del 31 agosto sarà ripresa in diretta sul canale 611. In piazza della Libertà saranno invece installati due schermi dove su uno saranno proiettate le immagini della città con i suoi musei e luoghi d’arte sull’altro i nomi e i loghi dei 70 sponsor, attività commerciali di piccole e grandi dimensioni che hanno avuto piacere di contribuire alla realizzazione della festa patronale
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MACERATA -Si apre il sipario sul ricco cartellone di ospiti e di eventi di quello che è considerato un vero e proprio festival nel festival, La “Controra” di Musicultura, a Macerata dal 17 al 23 giugno 2019.
Alla presenza del Sindaco di Macerata Romano Carancini, l’Assessore alla Cultura Stefania Monteverde, dei rappresentanti delle Università di Macerata e Camerino e di tanti ospiti e sostenitori del Festival è stato presentato il programma degli eventi che animeranno il centro storico di Macerata nella settimana del Festival Musicultura.
“Un appuntamento che abbiamo voluto rendere ancora più prestigioso per celebrare questi tanti anni di vita che ci ha visti protagonisti nella canzone d’autore e nel far convivere sul medesimo palco arti diverse come la musica e la poesia e la Controra lo dimostra- ha dichiarato Piero Cesanelli Direttore Artistico del Festival – nata dall’esigenza di dare più spazio agli ospiti per potersi raccontare sia dal punto di vista artistico che personale, nel tempo La Controra è divenuta un appuntamento importante come le serate finali”.
“Le caleidoscopiche proposte della Controra sono pronte a cadenzare i giorni e le notti dell’intera settimana, della XXX edizione di Musicultura, – ha spiegato Ezio Nannipieri Vice Presidente di Musicultura – Concerti, recital, incontri, dibattiti, reading, tutti ad ingresso libero, che al ritmo di tre, quattro e anche cinque al giorno si propongono di incuriosire ed intrigare una platea di appassionati folta ed eterogenea. La formula base è semplice: associare il divertimento al piacere dell’approfondimento”.
“La Controra è un’ occasione straordinaria per far incontrare in maniera più intima i maceratesi con i tanti protagonisti di Musicultura, – ha dichiarato il Sindaco Romano Carancini – ascoltare e dialogare a distanza ravvicinata senza l’ interposizione del palcoscenico. Per la città e un’occasione bellissima ed è il primo grande appuntamento dell’estate maceratese”.
“E’ una vera e propria Festa della città, – ha detto Stefania Monteverde – nei cortili e nelle strade risuonano le parole e le musiche di tanti artisti e di tanti giovani ed è anche una festa intergenerazionale, le diverse generazioni si raccontano la musica che hanno suonato, la musica che sta arrivando, e i testi e le parole con cui si è provato e si prova ogni giorno a raccontare emozioni e sentimenti”.
Tra gli ospiti di quest’anno anche Morgan, Sananda Maitreya, Angélique Kidjo, le Signorine Buonasera della Rai, Lino Patruno, la Premiata Forneria Marconi, Grazia Di Michele, Fabio Frizzi, Quinteto Astor Piazzolla e tanti altri….
A raccontare storie e protagonisti della “Controra” c’è anche RAI Radio 1, lo storico media partner di Musicultura. “Music Club”, il programma di John Vignola, durante la settimana andrà infatti in onda in diretta da Macerata, proprio dai locali del ristorante Vere Italie, special partner di Musicultura 2019, a partire dalle ore 15. Chi desiderasse partecipare dal vivo alla trasmissione nello studio allestito presso Vere Italie può prenotarsi chiamando il numero 0733.1840572 o consultando il sito www.vereitalie.it.
Le altre location della “Controra”, comprendono Piazza Cesare Battisti, i cortili di Palazzo Conventati e di Palazzo Ciccolini, i nuovissimi ambienti di Centrale Plus in piazza della Libertà e, uscendo dal perimetro cittadino, il Centro Commerciale Val di Chienti di Piediripa, dinamico partner in molte attività di Musicultura.
PROGRAMMA CONTRORA 2019
LUNEDÌ 17
00 Centrale Plus (Piazza della Libertà, 23)
Lino Patruno
Gufi, jazz e Bix…
con Ennio Cavalli
30 Palazzo Conventati
Mariolina Cannuli, Maria Giovanna Elmi, Rosanna Vaudetti
Le Signorine Buonasera
con Vincenzo Galluzzo
30 Piazza Battisti – Concerto
Lino Patruno Jazz Show
Quando il jazz aveva swing
con Gianluca Galvani (cornetta), Sebastiano Forti (clarinetto, sax, voce), Lino Patruno (banjo, voce), Giorgio Rosciglione (contrabbasso). E con Michael Supnick (trombone, voce)
15 Cortile Palazzo Ciccolini
Grazia Di Michele, Claudio Pettinari, Moreno
Una cantautrice, un rettore, un rapper
Tra chimica e musica, linguaggi a confronto
MARTEDÌ 18
00 Centrale Plus (Piazza della Libertà, 23)
Se ero più alto facevo il poeta
Ennio Cavalli in versi e in prosa
con Lucia Tancredi
30 – Cortile Palazzo Conventati
Le parole che non ti ho detto
Lidia Ravera alla sorella
un format di Vincenzo Galluzzo
15 Cortile Palazzo Ciccolini
Valerio Calzolaio
Migrazioni
La rivoluzione dei Global Compact
con Sauro Longhi e Lina Saraceni. Suggestioni musicali a cura di Chopas
in collaborazione con l’Ass. Contesto
30 Piazza C. Battisti
Luca Bocchetti, Francesco Lettieri, Lo Straniero, Lavinia Mancusi,
Paolantonio, Gerardo Pozzi, Enzo Savastano, Francesco Sbraccia
I vincitori di Musicultura in concerto
conduce John Vignola (Radio 1 Rai)
MERCOLEDÌ 19
00 Centrale Plus (Piazza della Libertà, 23)
Fabio Frizzi
Dieci storie di me
Aneddoti scelti attraverso 10 lustri di vita, di lavoro, di sentimenti
con la partecipazione di Riccardo Rocchi (chitarra)
30 Cortile Palazzo Conventati
Franz Di Cioccio, Patrick Djivas
Una leggenda chiamata PFM
con John Vignola
15 Teatro Lauro Rossi – Concerto
Quinteto Astor Piazzolla
In un amalgama perfetto rivive la musica del grande Maestro argentino con Lautaro Greco (bandoneón), Germán Martinez (chitarra), Sebastián Prusak (violino), Sergio Rivas (contrabbasso), Cristián Zarate (piano). Direzione musicale: Julian Wat.
15 Cortile Palazzo Ciccolini
Detto Mariano
Una musica lunga una vita
Il compositore, l’arrangiatore, il direttore d’orchestra.
Il Clan di Celentano, Mina, Battisti, il cinema…
con Ennio Cavalli
GIOVEDÌ 20
00 Centrale Plus (Piazza della Libertà, 23)
Ernesto Assante
Woodstock ’69. Rock revolution
30 Cortile Palazzo Conventati
Giordano Bruno Guerri
D’Annunzio. L’amante guerriero
con Ennio Cavalli
45 Piazza C. Battisti
Work in progress
VENERDÌ 21
00 Centrale Plus (Piazza della Libertà, 23)
The André
Cantare la trap con la voce di Faber
Un ragazzo misterioso, un originale esperimento
30 Cortile Palazzo Conventati
Andrea Purgatori
Grande giornalismo e “Quattro piccole ostriche”
con Ennio Cavalli
45 Piazza C. Battisti
Morgan
Le canzoni della mia vita
con Roberto Manfredi
SABATO 22
00 Centro Commerciale Val di Chienti
Aperitivo prima della finalissima
Commenti e speranze con i 4 protagonisti della finalissima del concorso
conduce Carlotta Tedeschi
00 Centrale Plus (Piazza della Libertà, 23)
Carlo Massarini
Beatles 1969. La fine del sogno
30 Cortile Palazzo Conventati
Sananda Maitreya
L’artista multiplatino newyorkese del Post Millenium Rock racconta i suoi 30 anni di musica e di vita con John Vignola
15 Piazza C. Battisti
Prima della finalissima
Concerto dei 4 protagonisti della finalissima del concorso
conduce John Vignola (Radio 1 Rai)
00 Piazza C. Battisti
DJ Set
DOMENICA 17
00 Centrale Plus (Piazza della Libertà, 23)
Fausto Pellegrini
Incanto. Viaggio nella canzone d’autrice
con Carlotta Tedeschi e Paolo Notari
30 Cortile Palazzo Conventati
Carlotta Natoli
A tu per tu con un’attrice a tutto tondo
Cinema e fiction, tra umanità ed ironia
con Michela Pallonari
45 Piazza C. Battisti
Angélique Kidjo. La più importante voce della musica africana si racconta con John Vignola.
Le serate finali di Musicultura XXX ed. si terranno all’Arena Sferisterio il 20, 21, 23 giugno 2019.
GLI 8 VINCITORI DI MUSICULTURA 2019
Luca Bocchetti, Francesco Lettieri, Lo Straniero, Lavinia Mancusi, Paolantonio, Gerardo Pozzi, Enzo Savastano, Francesco Sbraccia
Tra gli ospiti di Musicultura 2019:
Daniele Silvestri, Premiata Forneria Marconi, Angélique Kidjo, Morgan, Sananda Maitreya & The Sugar Plum Pharaohs, Quinteto Astor Piazzolla, Rancore, The Beatbox con Roma Philarmonic Orchestra, The André, Giordano Bruno Guerri, Andrea Purgatori.
Gli aggiornamenti sul cast di Musicultura 2019 sono reperibili su www.musicultura.it. I biglietti per assistere alle tre serate di spettacolo di Musicultura 2019 sono in vendita sul circuito Vivaticket. Le canzoni finaliste della XXX edizione del concorso sono raccolte nel CD Compilation “Musicultura XXX edizione (2019)”, realizzato e commercializzato da CNI Compagnia Nuove Indye – HiQU Music.
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MACERATA – In tanti oggi pomeriggio hanno voluto vedere le nuove scuole che stanno sorgendo a Macerata. Famiglie, bambini, insegnanti, residenti della zona e cittadini hanno risposto all’invito del sindaco Romano Carancini, a partecipare all’iniziativa “Cantiere aperto”, che ha offerto l’opportunità a chi lo avesse desiderato di visitare l’area delle ex Casermette dove si sta lavorando alla realizzazione del nuovo polo scolastico, resa possibile grazie alla disponibilità del commissario straordinario per la ricostruzione Enrico Farabollini.
Oltre al primo cittadino, presenti il vice sindaco Stefania Monteverde, gli assessori Mario Iesari, Paola Casoni, Narciso Ricotta e Marika Marcolini, il dirigente dei servizi tecnici Tristano Luchetti con il funzionario Andrea Fornarelli, il coordinatore della sicurezza del cantiere Ippolito Germanesi, i rappresentanti delle ditte edili e dei sindacati.
“Abbiamo organizzato questa iniziativa per due motivi – ha detto il sindaco Romano Carancini – il primo è per permettere alle persone di informarsi e rendersi conto direttamente, il secondo è per trasmettere alle ditte coinvolte l’interesse e la spinta emotiva che la città dimostra verso questa nuova opera. E’ la risposta che abbiamo voluto dare al dramma del terremoto. Le scuole Alighieri e Mestica apriranno insieme e l’auspicio è che possano essere inaugurate già all’inizio del nuovo anno scolastico, a settembre. Non so se chi lavora a questa realizzazione ci riuscirà, ma siamo vicini alla conclusione. Questo, comunque, non deve farci entusiasmare di nulla, perché gli inconvenienti, come quelli atmosferici, possono essere sempre dietro l’angolo”.
I lavori procedono a ritmo serrato e oggi chi ha partecipato all’iniziativa “Cantiere aperto” ha potuto verificare lo stato di avanzamento, a meno di anno dalla posa della prima pietra, avvenuta il 24 luglio scorso, mentre i lavori sono poi cominciati intorno al mese di novembre. Alla fine sarà un’opera da 16 milioni di euro.
Dopo il termine dei lavori saranno avviati i collaudi, ma alcuni di essi si svolgono già durante la fase realizzativa. Attualmente, come è stato possibile verificare oggi, molte delle aule sono state completate e intonacate, oltre a essere già stati scelti i colori delle scuole, che richiameranno fortemente l’identità maceratese. Anche per quanto riguarda gli impianti, la loro realizzazione è a buon punto, mentre è terminata quella della palestra della “Dante Alighieri”.
In fase avanzata di costruzione, poi, è la strada che collegherà via Roma e via Prezzolini, che percorrerà in trasversale l’area delle ex Casermette, il suo completamento avverrà entro il mese di luglio. Il nuovo polo scolastico accoglierà oltre 1.000 studenti, che quando si trasferiranno troveranno ad accoglierli arredi completamente nuovi.
Il campus, che si estende su un lotto di 24.000 mq per una volumetria totale di 60.324 mc, comprenderà, come noto, i due edifici scolastici ognuno con una propria palestra, collegati tra loro da una struttura aerea, e avranno forme squadrate, semplici, costruite con edilizia a secco, con materiali innovativi, in legno, acciaio e vetro, e con standard di sicurezza assoluti così come altissimi saranno quelli dell’efficienza energetica.
Il nuovo polo scolastico prevede anche una piazza, spazi per i parcheggi ai lati del campus mentre al suo interno è prevista una strada, completamente pedonale, che costeggerà i due edifici scolatici in modo che gli studenti potranno muoversi in tutta sicurezza. Come in tutta sicurezza sarà l’accesso che avverrà attraverso un piazzale per la sosta degli autobus del trasporto pubblico urbano.
Prevista, infine, la realizzazione di un parco urbano con un’area giochi e la relativa messa a dimora di nuove piante, arbusti e 800 mq di tappeto erboso. Verrà inoltre realizzata una piazza in corrispondenza della fermata degli autobus, in prossimità dell’originaria piazza d’armi, pensata come spazio di accoglienza per iniziative di socializzazione, che potrà ospitare anche manifestazioni ed eventi. Dalla piazza partiranno diversi percorsi che collegheranno le zone circostanti, l’area delle scuole, il parco e l’area giochi.
Tra le opere previsti anche nuovi impianti di pubblica illuminazione, di tipologia differente a seconda delle varie zone, con corpi illuminanti ad ottica led ad alta efficienza e risparmio energetico. Nell’area sorgerà anche un edificio che ospiterà nella parte superiore un’altra palestra e in quella inferiore due impianti natatori: un piscina avrà misure standard e l’altra sarà più piccola e a servizio dei bambini.
Nella stessa zona, su terreni della Cassa Depositi e Prestiti, è prevista la costruzione di altri edifici, mentre in una restante porzione troveranno sede gli uffici della Questura – che manterrà comunque un presidio in piazza della Libertà – e in un’altra ancora un supermercato.
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