#progresso scientifico
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pier-carlo-universe · 4 days ago
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Anomalia di Nicola Marco Camedda: Una Saga Sci-Fi tra Intrighi e Sospetti nell’Ammasso Stellare Zero. Recensione di Alessandria today
Un’emozionante avventura futuristica che esplora il conflitto tra tecnologia e verità nascosta
Un’emozionante avventura futuristica che esplora il conflitto tra tecnologia e verità nascosta Con Anomalia, primo volume della saga Star Cluster Zero di Nicola Marco Camedda, ci troviamo immersi in un universo fantascientifico denso di misteri e intrighi politici. L’Ammasso Stellare Zero è un mondo avanzato, prospero grazie ai traguardi della ricerca scientifica, e il sistema predittivo di…
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mezzopieno-news · 3 months ago
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AIDS, UN NUOVO FARMACO BLOCCA IL 100% DI CONTAGI
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Nel corso della conferenza mondiale sull’Aids 2024 tenutasi a Monaco di Baviera, sono stati presentati i risultati di uno studio condotto su donne africane sottoposte ad una profilassi pre-esposizione contro l’HIV che ha mostrato il 100 per cento di successo.
La ricercatrice sudafricana Linda-Gail Bekker ha mostrato che 2134 ragazze adolescenti e giovani donne in Sudafrica e Uganda che hanno ricevuto iniezioni di lenacapavir ogni 6 mesi, non hanno contratto il virus dell’HIV. La sperimentazione è stata conclusa quando metà delle partecipanti era stata arruolata per 1 anno e il farmaco ha dimostrato di essere protettivo al 100%. La rivista scientifica Science ha indicato questo risultato scientifico come una “nuova era nella prevenzione dell’HIV”.
Il nuovo farmaco ha generato molto entusiasmo nella comunità medica e anche i principali enti mondiali impegnati nella lotta all’AIDS hanno definito la scoperta come un punto di svolta nel campo della prevenzione dell’HIV, una rivoluzione. “Vogliamo che questo farmaco preventivo miracoloso raggiunga tutti coloro che ne hanno bisogno, subito” ha dichiarato Winnie Byanyima, presidente del UNAIDS.
Negli ultimi anni si è registrato un enorme progresso scientifico e i farmaci antiretrovirali consentono alle persone affette da HIV di vivere una vita sana. Le nuove infezioni da HIV sono scese da oltre 2 milioni a livello globale nel 2010 a 1,3 milioni l’anno scorso mentre nella regione subsahariana, l’ONU afferma che l’incidenza dell’HIV tra adolescenti e giovani donne rimane “straordinariamente alta” in alcune zone, con oltre 150.000 nuovi infetti lo scorso anno.
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Fonte: Science; Winnie Byanyima; The Guardian; foto di Towfiqu Barbhuiya
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abr · 1 year ago
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Mattarella non è un woke. E' un provinciale pre-woke, portatore di un set valoriale tradizionale, incentrato sul parassitismo burocratico dirigista centralista assistenzialista in cui lo Stato sono le Istituzioni e i cittadini che ad esse si allineano.
E' convinto di avere un ruolo guida in un mondo preso tra due fuochi: da una parte l'odio dei woke che costi quel che costi non dev'essere fomentato, perché di loro sono il Progresso, Giustizia e Verità - equo, scientifico, solidale, sociale, ambientale, decrescista; il loro odio è mera e giustificata risposta giovanile alle provocazioni, con loro bisogna far appeasement, scendere a patti, adeguarsi, allinearsi. Resistance is futile.
Dall'altra parte c'è l'ignoranza della maggioranza silenziosa da ridurre come il carbonio, il gregge che tramuterebbe in odio ogni libertà di pensiero concessa ("che ve ne fate di tutta quella libertà?") e quindi va represso e guidato mediante paternalismo dirigista.
Una visione particolarmente provinciale arretrata, applicata dal soggetto anche alla pandemia. Si vede come il Traghettatore, visione che l'ha intimamente "forzato" ad imporsi per il secondo mandato.
Non è cambiato, non é diverso da quel che fu, un democristiano sociale del secolo scorso tra i tanti: come Moro, intimamente convinto che il socialismo e bandiera rossa la trionferà, quindi proteso a salvare il salvabile, rendendosi con essi carino e coccoloso e agendo da implacabile repressore di tutti coloro che, democristiani fratelli, invece a tale destino per nulla ineluttabile come storia poi dimostrerà, intendevano resistere ed opporsi. Un gesuita alla Francesco, un Grima il Vermilinguo, uno che contrariamente ad Ulisse serve Polifemo senza secondi fini, accettando la concessione di venir mangiato per ultimo.
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anchesetuttinoino · 5 months ago
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Additivi
La protesi al seno come regalo per i 18 anni, la mastectomia come «opera d’arte», la neomamma più anziana d’Italia
Piccole donne crescono, e si rifanno il seno. Di recente Emanuele Bartoletti, presidente della Società italiana di Medicina estetica, ha rilasciato delle dichiarazioni pubbliche per richiamare l’attenzione su un dato preoccupante, l’aumento di richieste di ritocchi al seno da parte di giovanissime. E visto che fin dal 2012 il ministero della Salute ha vietato gli interventi di mastoplastica estetica per le minorenni, la moda attuale si assesta sul confine: aumenta il trend di chi riceve un intervento di mastoplastica additiva come regalo di compleanno per i diciotto anni. Due taglie in più per la maggiore età.
Bartoletti osserva che molte neo-diciottenni sono spinte dalle madri più che dai fidanzati. E tanti saluti all’indottrinamento sulla femminilità libera da ceppi estetici stereotipati. C’è tentazione additiva come la mastoplastica. Il di più è un tocco artificiale e correttivo che riveda l’essere al rialzo dell’apparire, più somigliante a un’ipotesi di “io” autocostruito, quindi autodeterminato. In questo senso è, paradossalmente, additivo anche il bisturi che taglia.
Negli Stati Uniti ha sollevato un po’ di turbamento la sfilata del trans Gottmik, ospite della trasmissione Drag Race condotta da RuPaul. Gottmik ha ostentato un’impalcatura d’abito che metteva letteralmente in scena – con tanto di mani e sangue finti – una doppia mastectomia. Ha esibito la fierezza di aver aggiunto al suo corpo il tocco della sua scelta libera, decurtarsi della femminilità per poi essere un maschio che fa la drag queen.
«È un’opera d’arte», ha dichiarato Gottmik. Ma che siano protesi o tagli, purtroppo non hanno niente a che fare con ciò ribolle sotto, l’anelito inteso da Giovanni Paolo II quando disse ai giovani: «Prendete in mano la vostra vita e fatene un capolavoro».
A proposito di aggiunte, c’è un traguardo da segnalare. A 63 anni Flavia Alvaro è la neomamma più anziana d’Italia. Ha da poco partorito il figlio concepito in vitro grazie ai servizi dell’ormai famosa clinica di Kiev, la Biotex Com. Per quanto suoni paradossale, c’è un’intercapedine di realtà per cui si può dire dell’Ucraina che sia una terra da sogno, anche di questi tempi. Ad esempio, permette la fecondazione assistita senza limiti di età e realizza desideri incredibili.
Non c’è dubbio che un bravo paroliere saprebbe fare l’acrobazia retorica di associare il lieto evento di mamma Flavia alla tragicità della guerra. Qualcosa tipo: dove sovrabbonda la morte, il progresso scientifico sparge a piene mani la speranza della vita. Con i dovuti compensi, sia chiaro. Resta il fatto che un bimbo è nato, la cronaca c’informa che il figlio di Flavia è venuto alla luce con un parto cesareo d’urgenza, in anticipo di sette settimane. Prematuro, o forse impaziente. Come se avesse fretta di conoscere la sua mamma, come se si rendesse conto di arrivare oltre un tempo massimo. È in ballo un rapporto in cui il tempo, evidentemente, è un fattore rilevante e non a scopo di record.
via tempi.it
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nerudasullalingua · 4 months ago
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FREUD ERA UN CIALTRONE
Le teorie di Freud sono state ampiamente criticate come non scientifiche, e il trattamento dei disturbi mentali si è sempre più rivolto ai farmaci psicotropi e a terapie efficaci come la terapia cognitivo-comportamentale (CBT). L'impatto di Freud sul pensiero del XX secolo è innegabile, ma ha sbagliato quasi tutto. Crews ha avuto accesso a materiali non disponibili ai biografi precedenti. La vasta corrispondenza iniziale tra Freud e la sua fidanzata, Martha Bernays, è stata rilasciata solo di recente e rivela molto sui difetti di carattere di Freud, le sue attitudini sessiste e il suo uso regolare di cocaina. Freud era formato come scienziato, ma si è allontanato, seguendo intuizioni selvagge, scendendo volontariamente nella pseudoscienza, coprendo i suoi errori e stabilendo un culto della personalità che è sopravvissuto a lungo dopo di lui. Il suo lavoro scientifico iniziale era disordinato e mancava di approfondimento. Ha "criticato abilmente le conclusioni premature raggiunte da altri ma non ha mai testato in modo cruciale nessuna delle sue ipotesi". Era pigro, riluttante a raccogliere prove sufficienti per assicurarsi che una scoperta non fosse un'anomalia; generalizzava da casi singoli, usando persino se stesso come caso unico. In un primo articolo, "On Coca", ha dimostrato scarsa erudizione, omettendo riferimenti cruciali, citando riferimenti da un'altra bibliografia senza leggerli e commettendo errori grossolani (sbagliando nomi, date, titoli e luoghi di pubblicazione). Trattava ricchi mondani viziati. Il suo atteggiamento verso di loro era cinico; fornivano una fonte costante di reddito non guarendo, e in un caso tornò di corsa a vedere un paziente per paura che potesse guarire in sua assenza. Aveva poca simpatia per i suoi pazienti; disprezzava attivamente la maggior parte delle persone, specialmente quelle delle classi sociali inferiori. Era un misogino che credeva che le donne fossero biologicamente inferiori. Trattava sua moglie in modo abominevole. Poche delle sue idee erano originali. Plagiava. Prendeva idee dai rivali ma poi le retrodatava e le trattava come proprie. I suoi debiti verso gli altri erano inizialmente riconosciuti, ma "eventualmente soppressi a favore dell'appeal specioso all'esperienza clinica." Era "attivamente evasivo, malizioso e disonesto" nel coprire i suoi errori. Crews riporta molti casi in cui riscriveva la storia, cambiando la narrazione per mettersi in una luce migliore. Inventava cose al momento, cambiando costantemente le sue teorie e metodi senza fare alcun reale progresso verso un trattamento efficace. Se un paziente non era d'accordo con la sua interpretazione ("No, non sono innamorato di mio cognato."), ciò rafforzava solo la sua convinzione di avere ragione. Violava la riservatezza dei pazienti. Se un ex paziente migliorava dopo aver lasciato il suo trattamento, se ne prendeva il merito. Era cieco ai pericoli del bias di conferma.
I redattori delle lettere di Freud e altri documenti erano membri del suo culto e erano disonesti. Il confronto con i documenti originali mostra che cambiavano parole e omettevano passaggi che pensavano lo avrebbero fatto sembrare male. Hanno "nascosto sotto il tappeto le prove più incriminanti." Per esempio, "Delle 284 lettere che Freud scrisse a Fliess, solo 168 erano rappresentate, e tutte tranne 29 subirono alterazioni diplomatiche e spesso silenziose." Uno dei casi fondamentali della psicoanalisi, il prototipo di una cura catartica, fu il caso "Anna O" riportato in un libro di Breuer e Freud. Dissero che era guarita dopo il trattamento di Breuer, ma non era vero. Infatti, peggiorò e fu ricoverata in ospedale. Dopo aver lasciato il trattamento psicoanalitico, migliorò da sola e alla fine condusse una vita di successo come attivista contro il commercio sessuale. (Questo fu interpretato in termini psicoanalitici come un mezzo per desiderare inconsciamente di impedire a sua madre di avere rapporti sessuali con suo padre!) Probabilmente non aveva nemmeno una malattia psichiatrica, ma piuttosto una fisica, neurologica, e molti dei suoi sintomi più inquietanti furono causati dalla dipendenza da morfina che Breuer le aveva inflitto. L'interpretazione del caso da parte di Freud contraddiceva i fatti: o stava mentendo o esprimeva un suo delirio. Trovò il suo vero mestiere come narratore, usando aneddoti dalla sua storia clinica per illustrare come la sua mente fosse "guarita" dalla confusione sull'origine dei sintomi misteriosi. Descriveva avventure dell'intelletto. Il suo orientamento era più letterario che scientifico. Crews dice: "Freud era una sorta di specialista nel cogliere preziose ammissioni da persone che non potevano essere raggiunte per verifiche." La sua "pratica standard era quella di diffamare i suoi ex associati non appena ponevano un ostacolo ai suoi obiettivi."
testo tradotto da chatgpt (se volete la versione originale in inglese è questo il sito)
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centroscritture · 9 months ago
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Anno 1821. Il poeta inglese Percy Bysshe Shelley risponde a un saggio dell’amico Thomas Love Peacock, nel quale si dichiara la morte dell’arte e della poesia in un’epoca di progresso sociale dominato dalla scienza e dalla tecnica, e scrive una “difesa della poesia” in cui ribadisce e rilancia con passione il valore eterno dell’arte poetica nell’elevazione spirituale dell’umanità e il ruolo dei poeti quali "istitutori delle leggi, fondatori della società civile, inventori delle arti di vita, veri maestri che conducono a una certa prossimità con il bello e il vero quella parziale conoscenza delle forze del mondo universale che è chiamata religione."
Anno 1902. Lord Chandos, giovane aristocratico elisabettiano, alter ego immaginario dell’austriaco Hugo von Hofmannsthal, scrive al suo vecchio mentore Francis Bacon, padre del metodo scientifico, per denunciare una crisi personale irreversibile che lo ha portato all’incapacità di prendere posizione sul mondo e, tanto più, di fissarla in un testo che aspirasse a una qualsiasi rivelazione universale, provando al contrario “un inspiegabile disagio solo a pronunciare le parole ‘spirito’, ‘anima’ o ‘corpo’.”
In ottant’anni il grande salto romantico è precipitato in un crollo rovinoso, alla fede nella poesia come rivelazione ed elevazione è seguita la presa d’atto dell’incomunicabilità e dell’afasia.
In due incontri centrati sui due testi si esploreranno le ragioni dell’uno e dell’altro, due fari per gettare una luce chiarificatrice sullo stato della poesia oggi.
"Il salto e il crollo."
Un seminario di Valerio Massaroni
Info e iscrizioni su
www.centroscritture.it
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crazy-so-na-sega · 2 years ago
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J.Money e il Kinsey Institute
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Una rapida ricerca sul Dr. John Money ti porterà al Kinsey Institute, dove è ancora celebrato come una figura importante nel progresso dello studio del sesso e della sessualità.Il Kinsey Institute, che prende il nome da Alfred Kinsey, ha prodotto documenti e ricerche che sono stati fondamentali per portare avanti la rivoluzione sessuale degli anni '60 e '70, per cui tutte le norme sessuali tradizionali sono state rovesciate e sostituite con l'era del "libero amore". 
La lunga storia del mondo accademico nella promozione degli abusi sessuali con il pretesto della scienza
La rivoluzione sessuale, che ha rimosso tutte le restrizioni sessuali, ha fatto riferimento alla cosiddetta ricerca sulla sessualità umana di Alfred Kinsey come suo manuale scientifico guida. 
Per rompere tutti i tabù sessuali, Kinsey ha raccolto dati da numerosi pedofili con il pretesto della ricerca scientifica.Si diceva che il dottor Kinsey incoraggiasse continuamente questi pedofili a continuare ad abusare sessualmente dei bambini per il bene della ricerca scientifica sulla sessualità umana, che coinvolge la "sessualità infantile". 
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Grafico che mostra il tempo medio di stimolazione prima del culmine di bambini di appena cinque mesi da Sexual Behavior and the Human Male di Alfred Kinsey .
Uno dei pedofili con cui Kinsey corrispondeva era persino un ufficiale nazista, il dottor Fritz von Balluseck, che violentò e documentò la reazione della sua vittima per aiutare con la ricerca.L'unico motivo per cui siamo stati informati della corrispondenza di questo pedofilo con Kinsey era dovuto all'indagine sull'omicidio di una bambina di 10 anni, per cui l'Interpol ha chiesto al Kinsey Institute di rilasciare le lettere di von Balluseck agli investigatori tedeschi, cosa che il Kinsey Institute ha rifiutato.Puoi guardare l'orribile storia dietro il Kinsey Report nel documentario del 1998 di Channel 4 britannico. riportato.
La giustificazione dietro la normalizzazione dei crimini sessuali contro i bambini
Questa è la storia oscura dietro la rivoluzione sessuale, di cui The Kinsey Reports è servito da manuale guida della rivoluzione.Scommetto che saresti meno sorpreso ora di sapere come il Kinsey Institute, che ha prodotto The Kinsey Reports, onori anche il Dr. John Money come una figura importante della "ricerca scientifica" sulla sessualità umana.Dopotutto, il dottor John Money ha anche difeso la pedofilia come solo un'altra parte della sessualità umana. 
Allora come si collega la normalizzazione della pedofilia attraverso la rivoluzione sessuale alla teoria critica della razza?Puoi far risalire le radici della rivoluzione sessuale al filosofo francese Michel Foucault, uno dei pensatori più influenti nel movimento post-strutturalista.Chi ha familiarità con le tendenze accademiche saprà che Foucault è uno degli intellettuali più amati della sinistra americana.Le sue idee hanno posto le basi per la mania dellateoria criticache viene insegnata nelle università di tutto il mondo. 
La connessione della teoria queer alla pedofilia
La teoria critica, come spiegato in un precedentearticolo sulla teoria della razza critica, è un'ideologia che cerca di ribaltare e distruggere le istituzioni normative (ovvero il comportamento normale) al fine di rovesciare l'establishment tradizionale che considerano "oppressivo".La Teoria Queer è una propaggine sotto i molti rami della Teoria Critica, e Michel Foucault è conosciuto come il Padrino della Teoria Queer. 
Poiché l'argomento è che tutte le norme sociali tradizionali devono essere distrutte, Foucault ha sostenuto la pedofilia perché la società tradizionalmente patriarcale stabilisce norme sessuali oppressive basate sul dominio eterosessuale. Pertanto,i bambini sono in grado di dare il consenso ai rapporti sessuali, e sia ai bambini che ai pedofili vengono solo negate le esperienze sessuali dagli oppressori eterosessuali oppressivi.Per avere un'idea di cosa prescrive la Queer Theory, guarda questa breve clip dell'autore Derrick Jensen.Nota come alla fine sottolinea come non un solo teorico queer si sia dichiarato contro la pedofilia. 
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Derrick Jensen è un ambientalista radicale che odia il capitalismo.Forse è di estrema sinistra come loro.Eppure, quando Jensen ha dichiarato che gli uomini sono uomini e le donne sono donne a causa del fatto che esiste il sesso biologico, l'attivista per la politica di genere ha deciso di attaccare e distruggere la sua carriera, proprio come hanno deciso di distruggere le carriere di quelli su la destra che osa parlare contro il movimento pro-transgender. 
Presentare i feticci sessuali come una lotta per i "diritti"
In effetti, anche personaggi pubblici comeJK Rowling, che aveva espresso la sua preoccupazione contro la negazione del sesso biologico, sono ferocemente attaccati ed etichettati come un'odiosa bigotta femminista radicale trans-esclusiva - una TERF.Uno di questi cosiddetti TERF, la professoressa Shiela Jeffreys, ha menzionato qualcosa di veramente toccante sulla verità dietro il movimento pro-trans che molti di noi dovrebbero prendere in considerazione.Ha detto che questo è davvero un feticcio sessuale mascherato da movimento per i diritti. 
È assurdo pensare che oggi abbiamo raggiunto un punto nella società in cui se protesti contro l'imposizione di feticci sessuali sui bambini, verrai dipinto come un bigotto odioso e intollerante. Da Foucault, a Kinsey, a Money, se ti mobiliti contro il furto dell'innocenza dei bambini, questi intellettuali pro-pedofilia dichiareranno che non sei altro che un puritano repressivo e conservatore che ha paura di esplorare la vastità della sessualità umana.
-Evie
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vedere da chi, come, quando e perché è nata sta follia, aiuta a capire fino a che punto
ti svegli una mattina con un'idea in testa e una nuova terminologia
cerchi prove a sostegno - (metodo circolare contrario a quello scientifico)
trovi chi ti sostiene perché gli torna comodo
alla fine hai costruito una nuova società a tuo uso e consumo.
che tra diverse teorie -potenzialmente uguali, viene sviluppata non quella più vera, ma quella maggiormente UTILE...a chi? se lo chiedono in pochi.
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kneedeepincynade · 2 years ago
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Today is a most dear day to all of us,the anniversary of the October revolution,a new october will come again and lenin will be young again!
Today's post is in fact about the October revolution and its influence in modern and not so modern China,as always the post is machine translated but the translation will be reviewed with extra care,the translation will be at the bottom,as always the collective is on telegram
⚠️ LA RIVOLUZIONE D'OTTOBRE E IL SUO LEGAME CON LA NUOVA CINA ⚠️
🚩Oggi, 7 novembre, ricorre - per l'odierno calendario gregoriano - il 105° Anniversario della Rivoluzione d'Ottobre, che permise la nascita del primo stato socialista nella storia dell'umanità.
🚩La vittoria del bolscevismo in Russia, così come la diffusione degli ideali del Marxismo e del Socialismo Scientifico, si rivelarono fondamentali per la nascita dei Movimenti Contro il Colonialismo, per la Liberazione delle Nazioni e per l'Istituzione del Socialismo, come avvenne in Cina.
🇨🇳 Nel 1919, due anni dopo la vittoria della Rivoluzione d'Ottobre, gli ideali del Socialismo Scientifico e le influenze del bolscevismo iniziarono a prendere piede tra gli intellettuali cinesi.
⭐️ Nell'autunno del 1918, Li Dazhao, capo-bibliotecario presso l'Università di Pechino, fondò la "Società di Studio del Marxismo", in cui vennero esaminate e analizzate le principali opere e teorie di Karl Marx.
💫 Assistente di Li Dazhao era Mao Zedong, che divenne membro del gruppo.
📕 Nel novembre del 1918, Li Dazhao pubblicò un articolo su 新靑年, intitolato: "La vittoria del bolscevismo", che permise alla Storia e agli ideali del bolscevismo di diffondersi in Cina.
🚩Nel 1918, i Sovietici costituirono l'Internazionale Comunista, e nel 1920 inviarono un rappresentante in Cina, il cui compito era valutare fino a che punto una rivoluzione in Cina potesse essere condotta con successo.
⭐️ Il 3 giugno del 1921, Henk Sneevliet - Rappresentante dell'Internazionale Comunista - fu inviato in Cina con l'obbiettivo di organizzare il lavoro insieme alle cellule comuniste cinesi presenti per costituire un vero e proprio partito comunista.
🇨🇳 Dal 23 luglio al 2 agosto del 1921, presso la Concessione Francese a Shanghai, si tenne il Primo Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese.
🌟 Come ha ricordato Xi Jinping nel suo discorso "La Repubblica Popolare Cinese è il risultato della Lotta del Popolo Cinese":
🚩"La Rivoluzione d'Ottobre risuonò e portò il Marxismo-Leninismo in Cina, e il Compagno Mao Zedong scelse risolutamente il Marxismo-Leninismo e l'elevato ideale della realizzazione del Comunismo come la strada maestra da perseguire."
🌟 "Il Marxismo-Leninismo ha acceso il faro del progresso per il Popolo Cinese, e l'istituzione - nel 1921 - del Partito Comunista Cinese ha fornito al Popolo la spina dorsale del progresso e della Lotta per il progresso."
📊 Al Congresso parteciparono 13 delegati, che rappresentavano 59 membri del Partito Comunista Cinese, che oggi - di membri - ne conta oltre 96 milioni.
⭐️ Li Hanjun, Li Da, Zhang Guotao, Liu Renjing, Dong Biwu, Chen Tanqiu, Mao Zedong, He Shuheng, Chen Gongbo, Bao Huiseng, Wang Jinmei, Deng Enming, Zhou Fohai.
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⚠️ THE OCTOBER REVOLUTION AND ITS LINK WITH THE NEW CHINA ⚠️
🚩Today, 7 November (according to the Gregorian calendar) is the 105th Anniversary of the October Revolution, which allowed the birth of the first socialist state in the history of humanity.
🚩The victory of Bolshevism in Russia, as well as the spread of the ideals of Marxism and Scientific Socialism, proved to be fundamental for the birth of the Movements Against Colonialism, for the Liberation of Nations and for the Establishment of Socialism, as happened in China .
🇨🇳 In 1919, two years after the victory of the October Revolution, the ideals of Scientific Socialism and the influences of Bolshevism began to take hold among Chinese intellectuals.
⭐️ In the autumn of 1918, Li Dazhao, head librarian at Peking University, founded the "Society for the Study of Marxism", in which the main works and theories of Karl Marx were examined and analyzed.
💫 Li Dazhao's assistant was Mao Zedong, who became a member of the group.
📕 In November 1918, Li Dazhao published an article in 新 靑 年, entitled "The Victory of Bolshevism", which allowed the history and ideals of Bolshevism to spread in China.
🚩In 1918, the Soviets formed the Communist International, and in 1920 they sent a representative to China, whose job was to assess how far a revolution in China could be successfully waged.
⭐️ On June 3, 1921, Henk Sneevliet - Representative of the Communist International - was sent to China with the aim of organizing the work together with the Chinese communist cells present to form a real communist party.
🇨🇳 From 23 July to 2 August 1921, the First National Congress of the Chinese Communist Party was held at the French Concession in Shanghai.
🌟 As Xi Jinping recalled in his speech "The People's Republic of China is the result of the Chinese People's Struggle":
🚩 "The October Revolution resonated and brought Marxism-Leninism to China, and Comrade Mao Zedong resolutely chose Marxism-Leninism and the lofty ideal of the realization of Communism as the high road to pursue."
🌟 "Marxism-Leninism lit the beacon of progress for the Chinese people, and the establishment - in 1921 - of the Communist Party of China provided the people with the backbone of progress and the Struggle for Progress."
📊 The Congress was attended by 13 delegates, representing 59 members of the Chinese Communist Party, which today - of members - has over 96 million.
⭐️ Li Hanjun, Li Da, Zhang Guotao, Liu Renjing, Dong Biwu, Chen Tanqiu, Mao Zedong, He Shuheng, Chen Gongbo, Bao Huiseng, Wang Jinmei, Deng Enming, Zhou Fohai.
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viviween · 6 days ago
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Etica e morale non sono la stessa cosa: l'Etica progredisce sulla base del progresso scientifico; la morale invece si aggiorna sulla base della scoreggia partorita dal ritardato che mangia e offre le ostie a messa.
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oltrearcobaleno · 14 days ago
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Stephen Hawking: Un Genio della Scienza e Simbolo della Lotta Contro la Disabilità
Stephen William Hawking, uno dei più grandi scienziati del XX e XXI secolo, ha segnato in modo indelebile il mondo della fisica teorica e della cosmologia. Noto per i suoi studi sui buchi neri, l'origine dell'universo e la cosmologia quantistica, il suo impatto va ben oltre i confini della scienza. La sua figura è anche un simbolo della lotta contro la disabilità, dimostrando come l’ingegno umano possa superare le barriere fisiche più estreme. La sua vita rappresenta una fonte d'ispirazione per chiunque debba affrontare le sfide poste dalla disabilità.
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Nato a Oxford l’8 gennaio 1942, esattamente trecento anni dopo la morte di Galileo Galilei, Hawking mostrò fin da giovane un acuto interesse per le scienze. Il suo percorso accademico lo portò dapprima a frequentare l’Università di Oxford, dove si laureò in fisica, per poi proseguire i suoi studi a Cambridge, dove ottenne il dottorato in cosmologia. Tuttavia, nonostante le sue brillanti capacità accademiche, fu proprio durante gli anni universitari che emerse una sfida personale destinata a cambiare la sua vita: la diagnosi di una malattia degenerativa dei motoneuroni, conosciuta come SLA o sclerosi laterale amiotrofica, che lo portò gradualmente alla paralisi.
La disabilità di Stephen Hawking non fermò la sua brillante carriera, ma anzi, rafforzò la sua determinazione nel continuare a esplorare le profondità dell’universo. Nel corso degli anni, nonostante fosse costretto a vivere in sedia a rotelle e a comunicare tramite un sintetizzatore vocale, Hawking continuò a insegnare, a fare ricerca e a scrivere libri che portarono la scienza al grande pubblico. Tra le sue opere più famose vi è Dal Big Bang ai Buchi Neri: Breve Storia del Tempo, che divenne un best seller globale e aprì le porte della fisica teorica a milioni di persone.
La sua malattia lo costrinse a convivere con una grave forma di disabilità, ma ciò non limitò mai la sua mente brillante. Infatti, continuò a elaborare teorie complesse e a collaborare con altri scienziati. Tra i suoi contributi più importanti si possono citare la radiazione di Hawking, una teoria che ipotizza che i buchi neri possano emettere radiazioni e, quindi, non siano completamente “neri” come si pensava in precedenza. Inoltre, elaborò la teoria cosmologica dello stato di Hartle-Hawking, che descrive un universo senza confini temporali.
La vita di Stephen Hawking è stata costantemente segnata dalla sfida della disabilità. Diagnosticato all’età di soli 21 anni, i medici gli avevano dato pochi anni di vita. Ma contro ogni previsione, visse fino all’età di 76 anni, continuando a lavorare e a contribuire al progresso scientifico. La sua straordinaria resistenza e il suo impegno intellettuale dimostrano che la disabilità fisica non deve mai essere vista come un ostacolo insormontabile per il successo personale e professionale.
Nonostante la sua crescente dipendenza dalla tecnologia per comunicare e per muoversi, Hawking rimase attivo nel campo della divulgazione scientifica. La sua voce robotica, generata da un sintetizzatore vocale, divenne iconica, tanto quanto i suoi studi. La sua immagine fu utilizzata anche per abbattere pregiudizi sulla disabilità, facendo capire al mondo che una mente brillante non è meno potente solo perché confinata in un corpo con limitate capacità motorie. La sua partecipazione a documentari, interviste e persino a serie televisive, come The Big Bang Theory, lo trasformò in un’icona della scienza moderna e un simbolo della forza della mente umana di fronte alla disabilità.
La disabilità di Hawking lo portò a essere un punto di riferimento anche per il movimento di difesa dei diritti delle persone con disabilità. La sua vita fu un esempio di come sia possibile raggiungere traguardi straordinari nonostante le avversità fisiche. In un’intervista, Hawking dichiarò: “Per quanto difficile possa sembrare la vita, c’è sempre qualcosa che si può fare e in cui si può avere successo”. Questa citazione riflette perfettamente il suo spirito combattivo e la sua incrollabile fede nelle capacità della mente umana.
Oltre ai suoi successi scientifici, Hawking ricevette numerosi riconoscimenti per il suo contributo alla scienza e alla società. Tra questi, la Medaglia presidenziale della libertà, conferitagli dal presidente degli Stati Uniti Barack Obama nel 2009. Inoltre, fu membro di prestigiose istituzioni scientifiche, come la Royal Society e la Pontificia Accademia delle Scienze.
Alla sua morte, avvenuta nel 2018, il mondo intero si fermò per rendere omaggio a questo gigante della scienza. Le sue ceneri furono deposte nell’Abbazia di Westminster, accanto a quelle di Isaac Newton e Charles Darwin, a testimonianza del suo immenso contributo alla comprensione dell’universo.
Stephen Hawking rimane una figura iconica non solo per il mondo della scienza, ma anche per quello della lotta contro la disabilità. Il suo esempio dimostra che, con determinazione e ingegno, si possono superare barriere apparentemente insormontabili. La sua eredità continua a ispirare milioni di persone in tutto il mondo, rendendo la sua vita un simbolo della capacità umana di eccellere, indipendentemente dalle sfide poste dalla disabilità.
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pier-carlo-universe · 6 days ago
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Confindustria Alessandria e Fondazione Viva: Sostegno Concreto alla Ricerca con Due Premi di Eccellenza
Collaborazione e donazione per finanziare la Ricerca e Innovazione con il DAIRI: un’alleanza tra sanità e tessuto imprenditoriale per il progresso della comunità
Collaborazione e donazione per finanziare la Ricerca e Innovazione con il DAIRI: un’alleanza tra sanità e tessuto imprenditoriale per il progresso della comunità. Confindustria Alessandria e Fondazione Viva hanno recentemente rinnovato il loro impegno per la ricerca e l’innovazione in campo sanitario con una generosa donazione a Solidal per la Ricerca. Questo contributo sarà destinato a…
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arocchi · 1 month ago
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occidente
Rampini, secondo lei va riscritta una storia dell’Occidente?
«No, il ruolo dell’Occidente come laboratorio di progresso è stato studiato benissimo, finché da noi si studiava la storia in modo serio. Nel mio libro attingo a grandi storici, i più autorevoli, e offro un concentrato delle loro lezioni. In particolare, la ricognizione del formidabile progresso scientifico, tecnologico, economico, civile e culturale che si è concentrato in Occidente negli ultimi tre secoli, e da qui ha irradiato benefici all’umanità intera. La nostra medicina, la nostra agricoltura hanno salvato dallo sterminio per malattia e per fame tutti gli altri. L’accumulo di scoperte e invenzioni nate in così poco tempo in Occidente dà le vertigini, è così vasto che per elencarle e calcolarne i benefici mi sono fatto aiutare perfino dall’intelligenza artificiale. Il problema è che questa magnifica epopea del progresso non viene più insegnata. La scuola e l’università, i media e il mondo dello spettacolo, le élite che fanno opinione, cancellano il progresso occidentale, lo disprezzano e lo rovesciano nel suo contrario: ne fanno un grande romanzo criminale, in cui l’Occidente è l’unica civiltà veramente malvagia e oppressiva. Le nuove generazioni in particolare vengono indottrinate con questa falsificazione della storia».
Quali sono le ferite culturali che ci stiamo infliggendo? E da dove nascono, dalla cultura Woke?
«Le ferite culturali che ci infliggiamo sono gravi. Ne elenco solo qualcuna. Alleviamo dei giovani depressi, pessimisti, apocalittici, esposti ad ogni sorta di patologie psichiche perché privati di ogni autostima, convinti di appartenere a una razza infame. Perfino la denatalità ha questa componente psicologica. La demonizzazione dello sviluppo economico – visto come causa di tutti i mali, dal cambiamento climatico alle diseguaglianze – educa docili reclute dello statalismo. Poi rendiamo impossibile l’integrazione degli immigrati: dicendogli che la nostra civiltà è molto peggiore di quelle da cui provengono gli stranieri. Su queste basi una società multietnica si distrugge. Il termine woke, che significa “risvegliato”, è rivelatore perché richiama le due grandi rivoluzioni puritane nell’America dell’Ottocento, definite appunto “Grandi Risvegli”. La dimensione religiosa è essenziale per capire l’autoflagellazione delle élite bianche, che vogliono espiare le proprie colpe (presunte). La woke culture è un’etichetta recente per un fenomeno ben più antico. L’università di Stanford, nel cuore della Silicon Valley, abolì il corso di storia della civiltà occidentale nel 1962, sei anni prima del nostro Sessantotto».
Noi italiani dovremmo ricordarci meglio quale è stato il ruolo dell’Italia nella storia del progresso?
«L’Italia è la culla di due antefatti fondamentali: umanesimo e Rinascimento preparano il terreno per Illuminismo, positivismo, rivoluzione scientifica e industriale. Senza Galileo non ci sarebbero stati Henry Ford, Bill Gates e Steve Jobs. Ringraziare l’Occidente, è anche ringraziare l’Italia che di questa storia meravigliosa è parte integrante. Poi sul nostro territorio geografico si situa un antefatto ancora più antico, quella Repubblica romana che anticipa l’idea di uno Stato di diritto, poi ripresa dalle rivoluzioni americana e francese alla fine del Settecento. Oggi sia la Cina che l’Iran si autodefiniscono Repubbliche, ma è un concetto del tutto estraneo alle loro civiltà, inesistente in Confucio e nel Corano».
Le autocrazie copiano le democrazie, nei prodotti, negli stili. Non nelle regole. Noi e loro come possiamo confrontarci?
«Le autocrazie ci copiano perché senza i benefici dell’Occidente le loro popolazioni non sopravviverebbero. Mao Zedong provò a ripudiare la scienza occidentale, chiuse le università, mandò una generazione a lavorare i campi per costruire “l’Uomo Nuovo”. Il risultato furono carestia e guerra civile. La Cina di oggi è una nazione prospera e moderna perché ha adottato tutto il progresso occidentale. Le autocrazie soffrono di un complesso d’inferiorità anche nei confronti dei nostri sistemi politici e dei nostri modelli valoriali, tant’è che la Cina non ripudia la democrazia bensì sostiene di averne inventato una versione migliore; non disconosce la Dichiarazione universale dei diritti umani, anzi dice di esserne la paladina più autentica. Però è dalla Cina, dalla Russia, dai paesi islamici, che si continua a emigrare verso l’America, non viceversa. Un grande intellettuale di origine libanese, Amin Maalouf, profondo conoscitore di una civiltà antioccidentale come quella araba e islamica, sostiene che tutti quelli che hanno cercato di soppiantare l’Occidente hanno generato catastrofi. Succederà anche stavolta».
L’Occidente in pericolo: aggredito il 7 ottobre in Israele. Aggredito in Ucraina da Putin. E sempre pronto alla resa, alla massima concessione al nemico… Perché noi italiani siamo diventati arrendevoli, più che diplomatici, cedevoli?
«L’Italia ha sempre avuto tre grandi correnti politico-culturali ostili all’Occidente e in modo particolare antiamericane: fascismo, cattolicesimo, comunismo. Nulla di nuovo sotto il sole. L’ignoranza storica però è grave: non ci si rende conto che solo perché siamo sotto l’ombrello protettivo americano è stato possibile contestare sistematicamente l’America; un privilegio che altri imperi (russo-sovietico, cinese) non hanno mai concesso né concedono tuttora ai propri sudditi».
Le elezioni americane incideranno anche sull’Europa “indecisa a tutto”?
«Le elezioni americane possono accelerare un disimpegno degli Stati Uniti dalla sicurezza europea se vince Donald Trump, possono rallentarlo se vince Kamala Harris. Ma l’isolazionismo è un vento che soffia sia a destra sia a sinistra, negli Stati Uniti. Inoltre, è destino che l’America debba dedicare le sue risorse scarse alla sfida cinese, prioritaria. Quindi un’Amministrazione democratica a Washington nei prossimi quattro anni sarebbe solo una cura palliativa, dando agli europei l’illusione di poter ancora rinviare la presa di responsabilità».
Serve un nuovo patto occidentale, oltre a un nuovo Patto Atlantico? Una rinnovata alleanza tra i paesi che hanno guidato il mondo fino a pochi anni fa?
«Credo che un nuovo patto occidentale emergerà nei fatti, via via che l’ostilità degli altri comincerà a infliggerci dei danni sempre più visibili. Qualcosa sta già accadendo. Nel campo energetico l’aggressione di Putin all’Ucraina ha obbligato gli europei ad una maggiore integrazione con Stati Uniti Canada e Australia, geopoliticamente affini. La Cina sta esportando la sua crisi economica, avendo dei consumi interni depressi cerca di smaltire sui nostri mercati una immensa eccedenza di produzione industriale, con una pressione feroce sui nostri mercati. Anche i tedeschi, gli ultimi ad aver prosperato sulla Globalizzazione Felix, saranno obbligati un po’ alla volta a convertirsi alle barriere protettive contro l’invasione cinese. La comunità atlantica si fonda su uno zoccolo duro di interessi materiali: basta studiarsi la composizione della nostra bilancia dei pagamenti, più lo stock di capitali esteri, per capire che l’Italia è legata a Europa e Nordamerica, mentre tutte le altre aree del mondo hanno un peso marginale sul nostro interscambio e i nostri flussi di investimenti. Chi aveva ululato che le sanzioni contro Putin ci avrebbero impoverito, inventava un mondo che non esiste: la Russia è un nano economico, con il Pil della Spagna. Perfino la nostra regione più orientale, il Friuli-Venezia Giulia, esporta molto più in Nordamerica che a Est. L’alleanza tra noi occidentali è quanto di più naturale, se vi si aggiunge l’affinità nei valori. In quanto a guidare il mondo, se l’Occidente smetterà di denigrarsi da solo, scopriremo quanti filoccidentali ci sono anche nel Grande Sud globale: molti africani per esempio sanno benissimo che le continue polemiche contro il neocolonialismo bianco sono un alibi con cui le loro classi dirigenti corrotte e rapaci dirottano l’attenzione dalle loro colpe».
La Russia si fermerà, la Cina si conterrà se inizieremo a investire un po’ di più per la difesa comune?
«Putin capisce solo i rapporti di forza e rispetta solo la potenza altrui. Investire nella nostra sicurezza, costruire un robusto apparato di deterrenza, è l’unico modo per fermare l’espansionismo imperiale delle potenze dispotiche. In quanto alla Cina, va colpita nei suoi interessi materiali. Finora le abbiamo perdonato tutto: furto di know how, concorrenza sleale, sfrenato protezionismo (quello cinese cominciò decenni prima dei dazi di Trump). Bisogna applicare la reciprocità in modo spietato. Le multinazionali cinesi che vogliono investire in Occidente dovrebbero essere soggette alla stessa imposizione che ha colpito molte aziende americane ed europee: l’obbligo di scegliersi un socio locale e di rivelargli i propri segreti industriali. È così che i cinesi hanno carpito tecnologie alla nostra industria automobilistica».
L’orgoglio occidentale, per tornare in conclusione al suo libro, come si rilancia?
«Il mio libro è una cura ricostituente per la nostra autostima e in modo particolare quella dei nostri giovani. Investire nella conoscenza di sé, nell’orgoglio per quel che fecero i nostri antenati, è un primo passo per fermare l’autodistruzione e scongiurare la nostra decadenza. A restituirci orgoglio a volte basta ascoltare i nostri ammiratori dall’esterno. Le femministe iraniane sognano le conquiste delle donne occidentali. In ogni zona del pianeta dove ci sono diritti calpestati, libertà negate, il modello rimane l’Occidente».
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vorticimagazine · 2 months ago
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Intelligenza artificiale, intelligenza analogica e umanesimo digitale
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Vortici.it vi propone un contributo di riflessione davvero interessante, curato da AIDR, riguardante il mondo del digitale e la sua evoluzione nei suoi aspetti positivi e negativi. In questo mondo, siamo immersi in maniera talmente inconsapevole che, a volte, o non siamo in grado di porci degli interrogativi o semplicemente, li riteniamo superflui perché il mondo va così. Ovviamente non è una colpa. In ogni caso, riflettere non fa mai male perché alimenta lo spirito critico, aiutandoci a leggere i tempi che viviamo. Intelligenza artificiale, intelligenza analogica e umanesimo digitale di Vito Coviello(Socio Fondazione AIDR – Responsabile Osservatorio Tecnologie Digitali nel settore dei Trasporti e della Logistica) La tecnologia è stata applicata in costante evoluzione, partendo dai più semplici manufatti per arrivare alla rivoluzione industriale del 18° e 19° secolo, sino all’era della robotica e dell’intelligenza artificiale dei nostri giorni. Il lungo percorso della ricerca del benessere non è stata solo una storia di successi, tanti sono stati i fallimenti e gli errori. L’evoluzione tecnologica è stata anche contraddistinta da guerre e sopraffazioni, dallo sviluppo di strumenti di distruzione di massa e dal costante danneggiamento dell’ambiente di cui siamo oggi siamo anche consapevoli e responsabili. Il nostro pensiero analogico ci ha consentito anche di proiettarci nel futuro e molti racconti di fantascienza hanno anticipato di decenni le rivoluzioni del mondo scientifico. Nel 1942 Isaac Asimov pubblicò il primo racconto del Ciclo della Fondazione e avviò la scrittura contemporanea del Ciclo dei Robot con cui rivoluzionò il mondo scientifico, ispirando anche futuri scrittori di romanzi di fantascienza. Le storie dei robot positronici e i romanzi degli spaziali del ciclo dei robot hanno affascinato intere generazioni: i tecnici robotici utilizzati per coadiuvarci nel lavoro quotidiano e nel ciclo produttivo, sono diventati realtà anni dopo. Anche le esplorazioni spaziali, che tanto hanno fatto sognare, sono passate dalla fantascienza alla realtà quotidiana e oggi stiamo progettando il turismo spaziale che ci porterà prima o poi anche su Marte. È ora il tempo dell’intelligenza artificiale: la più pericolosa secondo alcuni, il vero cambio di prospettiva tecnologica secondo tanti altri. Adottando un approccio pragmatico, occorre essere consapevoli che non si può fermare il progresso, ma ogni sforzo deve essere rivolto alla migliore gestione del cambiamento. L’intelligenza artificiale renderà superflui milioni di posti di lavoro: si stimano centinaia di milioni di posti di lavoro in meno a livello globale solo con la piena applicazione dell’intelligenza artificiale generativa. A differenza del passato questa volta a farne le spese sono anche i colletti bianchi dalle alte retribuzioni: le chatbot li stanno sostituendo con l’apprendimento automatico. Ma l’impatto dell’intelligenza artificiale è trasversale a quasi tutti i cicli di progettazione e di produzione, non solo a quelli dove già supera gli esseri umani in determinati compiti. Certo i settori inizialmente più esposti sono proprio quelli che si basano sulla scrittura e sulla programmazione: per citarne solo alcuni, i servizi assicurativi, il telemarketing, i servizi legali; ma l’applicazione dell’AI si è già estesa e continuerà ad estendersi agli altri settori. La gestione di un cambiamento che sta avendo impatti così forti non può essere casuale e disorganica, occorre un metodo condiviso a livello globale. Il metodo dell’umanesimo digitale è quello applicato per pensare alla tecnologia come una occasione per migliorare la nostra vita. Ci troviamo di fronte alla necessità di adottare un nuovo umanesimo digitale, adeguando le regole, non i principi di base su cui esso si fonda: è la vita dell’uomo che deve basarsi sui reali bisogni e nel rispetto dell’ambiente, in contrapposizione alla logica del “tutto e subito” dove non si bada agli impatti negativi che generiamo a tutto ciò che ci circonda, noi stessi inclusi. Scopri la nostra rubrica Tecnologia   Immagine di copertina: AIDR Read the full article
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scienza-magia · 4 months ago
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Intelligenza artificiale senza fantasia e creatività
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Intelligenza artificiale, imponderabilità e creatività non si possono automatizzare. Quella che si sta impetuosamente sviluppando è una divisione del lavoro, non più tra lavoratori specializzati nelle varie funzioni o tra Paesi con differenti vantaggi comparati, bensì tra umani e sistemi di Ia, almeno fintanto che i primi esprimeranno una creatività più eccentrica, originale, stravagante e sofisticata dei secondi Immaginiamo che Guglielmo Marconi avesse avuto a disposizione un sistema di Intelligenza Artificiale del tipo ChatGPT che avesse inglobato tutte le conoscenze scientifiche accumulate fino al 1895. Se lo avesse interrogato sulla possibilità di inviare e ricevere segnali attraverso l’etere con onde elettromagnetiche, quasi sicuramente il responso sarebbe stato negativo. Analogamente se i fratelli Wright avessero avuto a disposizione ChatGPT “allenato” su tutto lo scibile umano fino al 1903 e avessero verificato preliminarmente le loro intuizioni sulla possibilità di costruire una macchina volante più pesante dell’aria sarebbero stati perentoriamente dissuasi. Se Alan Touring avesse chiesto lumi all’ipotetico ChatGPT dei suoi tempi su come decrittare Enigma avrebbe “appurato” che Enigma non era decrittabile.
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Gli esempi sono innumerevoli e consentono di spiegare agli Apocalittici e agli Integrati dei nostri giorni in che senso l’Intelligenza Artificiale presumibilmente cambierà le nostre vite, ma soprattutto gli ambiti in cui i Large Language Model (Llm) non sostituiranno gli umani anche se ne plasmeranno le vite. Il punto fondamentale è semplice: contrariamente alle fantasie oniriche di illustri scienziati e alle nevrosi suscitate dai film di fantascienza (su tutti 2001 Odissea nello Spazio), le funzioni del cervello umano non sono tutte riproducibili con un software. Senza dubbio diverse attività quotidiane saranno svolte (meglio e più velocemente) da grandi modelli linguistici allenati su miliardi di testi e svariati trilioni di parole. Non c’è partita per un individuo esposto dall’infanzia a circa 15-17.000 parole al giorno attraverso le interazioni con i genitori o gli amici, le varie letture, la visione della TV o di YouTube eccetera. Impiegherebbe centinaia di anni per assorbire trilioni di parole. Ma un essere umano apprende attraverso una molteplicità di esperienze, di stimoli e di input veicolati con modalità più complesse della parola scritta e interagendo con altri umani che influenzano ragionamenti e comportamenti: insomma un processo qualitativamente diverso da quello di un Llm. Mentre il linguaggio scritto è elaborato, sistematizzato, organizzato, gli altri stimoli sono “anarchici”, destrutturati, illogici. È proprio l’ampio spettro di “irrazionalità”, che pervade la mente umana (soprattutto quella dei geni o dei visionari) e sfida le certezze acquisite, ad innescare la scintilla da cui si propaga il fuoco dell’innovazione. Come in genetica le mutazioni determinano l’evoluzione e la selezione delle specie, così il progresso scientifico è scandito dalle mutazioni di paradigma, cioè dal ragionare fuori dagli schemi. Talora entra in gioco il Fato, come per la penicillina, scoperta per puro caso da Fleming, alla cui mente non sfuggirono le implicazioni di quella imprevista morìa di batteri provocata dalla muffa, che altri avrebbero liquidato come fastidioso incidente di percorso. Il nodo cruciale è la creatività, l’assurdità, la capacità di prevedere o aspirare ad un futuro migliore in rotta col passato. Insomma la capacità di uscire dai canoni. Einstein, Galileo, Picasso, Elvis Presley sono stati giganti nei loro campi perché hanno deviato dai sentieri tracciati. Si potrebbe “umanizzare” i Llm imponendo ad alcuni di essi di rigettare gli schemi “razionali” ad esempio per trovare la cura contro il cancro al polmone. Ma comunque sarà un umano o un gruppo di umani a dover selezionare tra migliaia o milioni di “soluzioni” deliranti (ad esempio i piani di aerei diversi da quello dei fratelli Wright, destinati a schiantarsi al suolo) l’ago nel pagliaio della Ia che apre la strada all’evoluzione di un nuovo paradigma. Insomma sarà arduo “automatizzare” la creatività e ancor meno l’imponderabile (la scoperta degli antibiotici). Già ne La Ricchezza delle Nazioni Adam Smith aveva messo in luce come la crescita economica fosse il risultato dell’aumento di efficienza nel sistema produttivo indotto dalla divisione del lavoro. La specializzazione degli operai in ciascuna delle 18 fasi della produzione di un chiodo permetteva di potenziare le economie di scala e di affinare la destrezza di ciascun individuo. Quella che si sta impetuosamente sviluppando è una divisione del lavoro, non più tra lavoratori specializzati nelle varie funzioni o tra Paesi con differenti vantaggi comparati, bensì tra umani e sistemi di Ia, almeno fintanto che i primi esprimeranno una creatività più eccentrica, originale, stravagante e sofisticata dei secondi. Read the full article
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ufo-thetimesareripe · 5 months ago
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2024 d.C. - Diventare Presidente degli USA a colpi di trasparenza sugli UFO
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Da quando lo scorso anno il maggiore in pensione David Grusch ha fatto il suo atto di accusa al Dipartimento della Difesa di occultare navi e corpi di intelligenze non terrestri, ne è passata di acqua sotto i ponti e tante cose sono successe. Nel frattempo è stata infatti stabilità l' autenticità delle controverse mummie di Nazca presentate dal giornalista messicano Maussan, e il colonnello Carl Nell ha confermato al SALT di New York quanto dichiarato da David Grusch lo scorso anno, cioè che negli ambienti militari non è un segreto che la Terra sia oggetto di interesse da parte di esseri non umani. Inoltre l' Università di Harvard ha ultimamente dichiarato che sulla Terra l' uomo convive da tempo immemorabile con esseri cripto terrestri ( che quindi conferma a sua volta le cosiddette mummie di Nazca ). Quindi oramai la misura è colma, e il prossimo presidente degli USA dovrà necessariamente fare i conti con questi scottanti argomenti.
Il discorso sui fenomeni anomali non identificati (UAP) o sugli UFO si è costantemente evoluto da teorie cospirative marginali a una legittima preoccupazione per la sicurezza nazionale.  Questo cambiamento di percezione è stato rispecchiato da una crescente domanda pubblica di trasparenza e divulgazione dei relativi documenti governativi.  Con l’avvicinarsi delle elezioni presidenziali del 2024, la questione se i candidati si impegneranno a rilasciare questi documenti è diventata un argomento di discussione all'ordine del giorno.  La posta in gioco è alta, poiché la posizione del prossimo presidente sulla divulgazione degli UAP potrebbe influenzare in modo significativo le politiche di trasparenza del governo e la fiducia del pubblico.
Posizione dei candidati sugli UAP nelle elezioni del 2024
Le recenti campagne sui social media hanno cercato di porre la divulgazione dell’UAP in prima linea nelle agende dei candidati alle presidenziali del 2024.  Queste campagne sostengono che i candidati, indipendentemente dalla loro affiliazione politica, dovrebbero impegnarsi apertamente nella declassificazione dei documenti relativi agli UFO.  Questo invito all’azione sottolinea un più ampio desiderio di onestà e apertura all’interno del governo federale, esortando i candidati a dare priorità alla trasparenza nelle loro proposte politiche.
Richiesta pubblica di divulgazione di documenti sugli UFO
C’è un crescente consenso tra l’opinione pubblica americana sulla necessità di sollevare il velo di segretezza che circonda i documenti UAP.  Questa richiesta di declassificazione non è guidata semplicemente dalla curiosità ma da una genuina preoccupazione per la sicurezza nazionale e la responsabilità del governo.  La popolazione cerca informazioni concrete sugli UAP per comprendere meglio le potenziali minacce e promuovere un ambiente di fiducia tra il governo e i suoi cittadini.
Lo stigma storico e il suo impatto sugli informatori
Lo stigma che circonda gli UFO ha a lungo dissuaso gli informatori dal fornire informazioni.  Figure importanti, come Bob Lazar, furono screditate e dovettero affrontare l'esilio professionale per le loro affermazioni riguardanti la conoscenza del governo della tecnologia extraterrestre.  Questo contesto storico sottolinea la necessità di un cambiamento culturale e procedurale all’interno delle agenzie governative, favorendo un’atmosfera in cui la discussione sugli UAP non sia ridicolizzata ma incoraggiata per motivi di trasparenza.
Sforzi del Congresso bipartisan per la trasparenza
In un’era segnata da politiche divisive, la divulgazione dell’UAP rappresenta un raro problema bipartisan.  Iniziative come la proposta di legge sulla divulgazione degli UFO dimostrano l'impegno di entrambe le parti a svelare la verità.  Questi sforzi legislativi evidenziano il crescente consenso sul fatto che comprendere e riconoscere l’esistenza degli UAP è cruciale per la sicurezza nazionale e il progresso scientifico.
Impatto della presa in giro nei dibattiti politici
La banalizzazione delle domande relative all’UAP nei dibattiti politici, come visto negli scambi precedenti, serve solo a minare la fiducia del pubblico nei funzionari eletti.  Quando i candidati respingono le domande o rispondono con scherno, segnalano una mancanza di volontà di affrontare seriamente le preoccupazioni degli elettori.  Tali atteggiamenti ostacolano il discorso produttivo e contribuiscono a creare un ambiente di scetticismo e disincanto nei confronti del processo politico.
Implicazioni della non divulgazione per la sicurezza nazionale
Il mantenimento dello status quo della segretezza che circonda gli UAP ha implicazioni tangibili per la sicurezza nazionale.  Senza la divulgazione pubblica e un discorso informato sulla natura degli UAP, la strategia di una difesa globale o la comprensione dei potenziali progressi tecnologici rimangono una sfida.  Un impegno per la trasparenza e la declassificazione dei documenti rilevanti potrebbe aprire la strada a una maggiore preparazione e a una nazione più sicura.
Legislazione potenziale e autorità presidenziale
La spinta per la divulgazione degli UAP si è fatta strada nelle sale del Congresso, spingendo proposte legislative volte a imporre il rilascio di documenti classificati.  Tale legislazione, se approvata, non solo segnerebbe un passo significativo verso la trasparenza del governo, ma ridefinirebbe anche l’autorità presidenziale riguardo ai segreti della sicurezza nazionale.  L’approvazione di questi progetti di legge potrebbe fungere da catalizzatore per il cambiamento, costringendo le future amministrazioni a dare priorità all’apertura e alla verità nella loro governance.
In conclusione, il discorso sulla divulgazione dell’UAP nelle elezioni presidenziali del 2024 si interseca con temi più ampi di trasparenza del governo, sicurezza nazionale e fiducia pubblica.  Mentre i candidati delineano le loro posizioni su questo tema, le loro risposte probabilmente rifletteranno la loro visione più ampia per il futuro dell'America.  È giunto il momento di rivalutare gli strati di segretezza che hanno a lungo oscurato la verità sugli UAP, invitando ad una nuova era di apertura e responsabilità nella politica americana quindi. Nel frattempo i mediatori dei confronti politici in TV iniziano a fare domande sempre più scivolose ai candidati in lizza che dovranno necessariamente documentarsi sull'argomento, in quanto provare ad eludere queste domande equivale a dire agli elettori: se sarò eletto continuerò con la vecchia politica degli insabbiamenti governativi, e questo potrebbe fare la differenza fra il non essere eletti ed esserlo.
Oliviero Mannucci
EBE e UAP Consultant per enti spaziali e militari
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newsnoshonline · 7 months ago
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L’intelligenza artificiale ora batte gli esseri umani nei compiti di base: sono necessari nuovi parametri di riferimento, afferma un importante rapporto L’intelligenza artificiale supera gli esseri umani nei compiti di base Un rapporto rileva il rapido progresso dell’intelligenza artificiale, rendendo obsoleti molti parametri di valutazione comuni. Un rapporto rivelatore dell’Università di Stanford Il “Rapporto sull’indice dell’intelligenza artificiale 2024” sottolinea la necessità di nuovi metodi di valutazione per misurare l’intelligenza artificiale, data la rapidità dei cambiamenti e dei progressi nel settore. L’evoluzione dell’Intelligenza Artificiale L’indice annuale dell’intelligenza artificiale di Stanford evidenzia un aumento significativo nella regolamentazione statunitense riguardante l’IA, ma sottolinea la mancanza di valutazioni standardizzate per un utilizzo responsabile. Il crescente impatto nel settore scientifico L’uso dell’intelligenza artificiale applicata alla scienza
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