#metodo scientifico
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darktimemachinechaos · 2 months ago
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[sulla confusione esistente in merito all'ateismo]
La confusione sulla parola "ateismo" la diffondono i credenti, perché la fede è una malattia mentale che rende estremamente confuse le persone in ogni loro pensiero e azione; chi è ateo, essendo razionale ed utilizzando il metodo scientifico quotidianamente, sa bene che dio non esiste: non ci sono prove a riguardo - nessuna prova mai pervenuta in millenni; "credere" non è "sapere" - il fedele infatti crede poiché non sa; il fedele crede perché gli è stato imposto di credere.
Gli atei non credono a nulla (e non solo in tutte le divinità); la fede è una invenzione maschile, portata avanti senza prove alcune fino ad oggi - e ciò evidenzia, scientificamente, che i maschi non siano intelligenti come si pensano: è proprio tutto il contrario.
Una meditazione superficiale e/o un indottrinamento religioso (violenza psicologia ripetuta) conduce alla fede (malattia mentale); l'approccio alla realtà in termini scientifici porta al fatto che nessun spirito e dio esistano: sono solo un parto infelice della fantasia umana che costruisce soltanto odio sociale.
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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Il senso delle cose di Richard P. Feynman: Riflessioni scientifiche e filosofiche di un genio irriverente. Recensione di Alessandria today
Un’esplorazione del pensiero critico e del valore della scienza nella società moderna
Un’esplorazione del pensiero critico e del valore della scienza nella società moderna Recensione Il senso delle cose di Richard P. Feynman è una raccolta di lezioni e conferenze che offre una straordinaria finestra sulla mente di uno dei più grandi fisici del XX secolo. In questo libro, Feynman esplora questioni filosofiche e scientifiche fondamentali, svelando il suo approccio unico e…
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viviween · 2 months ago
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È possibile credere in dio, e, nel contempo, essere certi della validità del metodo scientifico?
Si: è ciò che si definisce "disonestà intellettuale".
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marcogiovenale · 10 months ago
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centroscritture.it: oggi, 14 febbraio, il secondo dei due incontri di valerio massaroni su shelley e hofmannsthal
info e iscrizioni https://centroscritture.it Anno 1821. Il poeta inglese Percy Bysshe Shelley risponde a un saggio dell’amico Thomas Love Peacock, nel quale si dichiara la morte dell’arte e della poesia in un’epoca di progresso sociale dominato dalla scienza e dalla tecnica, e scrive una “difesa della poesia” in cui ribadisce e rilancia con passione il valore eterno dell’arte poetica…
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b0ringasfuck · 1 year ago
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Per quelli che citano Montagner o Clauser...
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impossiblefanwombat · 2 years ago
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La dietrologia è la religione del secondo millennio: per un analfabeta funzionale è più facile riporre fiducia in ciò che è banale, falso, irreale, impossibile, piuttosto che comprendere i dati scientifici e attuare il metodo scientifico, fatto di prove, di evidenze.
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gioviannasposts · 2 years ago
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Il fanatismo per la dietrologia.
La dietrologia è la religione del secondo millennio: per un analfabeta funzionale è più facile riporre fiducia in ciò che è banale, falso, irreale, impossibile, piuttosto che comprendere i dati scientifici e porre in atto il metodo scientifico, fatto di prove, di evidenze.
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palmiz · 5 months ago
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Da sempre ho sostenuto che il riscaldamento globale è influenzato da fattori che vanno al di là dell'attività umana. La mia visione si basa sulla convinzione che le cause del cambiamento climatico siano legate all'attività solare anziché alle azioni dell'uomo.
Non esiste una “equazione del clima”, ovvero un metodo scientifico che possa stabilire con precisione l'impatto esatto delle attività umane sul clima. Tuttavia, è indiscutibile che dobbiamo affrontare con severità la questione dell'inquinamento globale per il bene di tutti noi.
Il riscaldamento globale è strettamente legato alla nostra fonte di energia e calore, ovvero il Sole. È l'attività della nostra stella madre che ha un impatto diretto sul clima terrestre. È difficile pensare che l'attività umana possa provocare gli stessi effetti del Sole, dato il ruolo predominante che quest'ultimo gioca nel plasmare il clima del nostro pianeta.
Sono dell'opinione che il nesso di causa-effetto tra attività umana e cambiamento climatico sia meno rilevante, poiché l'attività solare è di gran lunga predominante. Negli anni, infatti, ho sottolineato ripetutamente che l'asserzione che l'attività umana sia responsabile del surriscaldamento globale manca di una solida base scientifica. Attualmente non esiste un calcolo scientifico che possa supportare tale affermazione.
Antonio Zichichi
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falcemartello · 1 year ago
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Farsi domande è complottismo. Avere dubbi è complottismo. Voler verificare i fatti è complottismo. Non fidarsi di affermazioni propagandiste è complottismo. Tutto questi comportamenti che appartengono al metodo scientifico, è complottismo. Pensare è letteralmente complottismo.
@ChanceGardiner
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Per tutto il resto ci sono i fa(c)t-checkers...
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abr · 22 days ago
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Non credo che il liceo apra la mente (ci credeva e lo insegnava mia madre) perché non vedo né argomenti né evidenze empiriche a supporto di questa congettura. Anzi ne vedo di opposti: non c'è al liceo classico né nel metodo né nelle materie alcuna attività che induca al pensiero critico o al dubbio.
Non si insegna filosofia, si impara a memoria la storia della filosofia. Non critica letteraria, ma si impara il prodotto dei critici di regime del greco e latino, lingua in cui capolavori eterni sono stati scritti, si manda a memoria la grammatica (costruzione ex post di burocrati) e si impara a memoria la storia della letteratura e talvolta le traduzioni.
Dopo 5 anni (ai miei tempi) eri in grado di tradurre 10 righe usando un vocabolario enorme (io avevo il castiglioni mariotti). Oggi dopo qualche mese di Duolingo parli e capisci in modo dignitoso il cinese studiando mezz'ora al giorno (...).
Conosco menti aperte che non hanno fatto il classico e credo che svariati licei abbiano chiuso le menti di generazioni inculcando una idea immotivata di superiorità culturale e suggerendo che la retorica sia superiore alla logica e al metodo scientifico.
Ci sono sicuramente professori fantastici (...) ma io li vedo come missionari inviati a predicare il nulla nel deserto. Individui eccezionali da cui non si può inferire merito nell'istituzione liceo classico.
via https://x.com/MassimoFamularo/status/1862526161047191832
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Aggiungo a riprova definitiva che l'Avvocato del Popolo Gonde Giuseppi ha fatto il classico.
Aggiungo anche che questo j'accuse definitivo al metodo dogmatico prescientifico, prodotto del neo-idealismo provincial hegeliano del Gentile, vale anche per il suo figlio di un dio minore, il liceo scientifico: sperare che lì insegnino la logica e il metodo scientifico (!) al posto della retorica da spicciacarte tamarro, che risate: lì si applica la memoria alle formule invece che alle date.
E' l'idealismo, bellezza: la Verità si Contempla, non si ricerca e in ogni caso non tu, non puoi.
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der-papero · 4 months ago
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Al reparto angurie, mentre scelgo la mia candidata si presenta una famigliola, il marito si fionda nella scelta.
Il marito:... mmmm... Lei come sceglie la più saporita?
Io: non so quanto sia scientifico il mio metodo, ma mi son sempre trovato bene a prendere la più pesante a paritá di volume
Il marito:
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La moglie: quello che intende il signore è che più pesa più è "pieno", no?
Io: sì, esatto, data una dimensione, facciamo tipo questa, prendo la più pesante tra quelle grandi uguali
Il marito:
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La moglie:
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Andiamo alla bilancia, sbaglia il codice.
Il marito: con i vostri ragionamenti mi fate confondere! 😤
La moglie:
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Io:
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darktimemachinechaos · 1 month ago
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È possibile credere in dio, e, nel contempo, essere certi della validità del metodo scientifico?
Si: è ciò che si definisce "disonestà intellettuale".
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crazy-so-na-sega · 4 months ago
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mito->poesia->tragedia->metodo scientifico: uno sviluppo straordinario
Il genere tragico in Grecia: riproposizione ed evoluzione del mito arcaico.
La forma della tragedia classica greca è il punto di arrivo di un processo sviluppato a partire da un primitivo nucleo del coro, progressivamente ridimensionato a favore di uno spazio sempre maggiore riservato al dialogo dei personaggi. La tragedia ripropone e riplasma del materiale mitico ereditato dal mondo arcaico. Il suo appellativo si collega etimologicamente alla parola tragos con riferimento al capro, riferimento che è stato interpretato in vari modi quali: a) il sacrificio rituale celebrato alla fine della rappresentazione; b) la maschera indossata dal coreuta, c) il premio dato al vincitore. In ogni caso, si tratta di un riferimento a qualcosa di animalesco, ferino, primitivo, selvaggio (si veda ciò come traccia dell’animalesco selvaggio dionisiaco rispetto all’olimpico armonioso compositore delle passioni rappresentato da Apollo).
La struttura era articolata in un prologo sugli antefatti dell’azione, un parodo, canto di ingresso del coro, gli episodi costituiti da dialoghi con gli stasimi, i canti di stacco tra gli episodi, e l’esodo, canto di uscita. Il coro (12 coreuti ai tempi di Eschilo con uno di loro, il corifeo, dialogante a nome degli altri con gli attori) cantava in armonia con la musica e la danza ( infatti il verbo koreuein significa danzare). Gli attori, tutti di sesso maschile, indossavano maschere, coturni, ovvero alti calzari per essere più visibili agli spettatori e la scena era dotata di macchine teatrali. In genere le rappresentazioni avvenivano in occasioni di feste in onore di Dioniso, dio rurale patrono della fertilità. Erano dei veri e propri festival in cui gareggiavano i poeti tragici con la loro tetralogia (3 tragedie ed un dramma satiresco). C’era una commissione selezionatrice fatta da un arconte ed altri due membri che sceglieva i tre concorrenti per la gara finale, ogni tetralogia veniva rappresentata in una giornata intera e quindi il concorso durava 3 giorni. La giuria per assegnare la vittoria della corona di edera era formata da 1 rappresentante per tribù estratto a sorte da una lista fornita da ognuna delle 10 tribù, che dava una classifica dei concorrenti su una tavoletta, delle 10 poi ne venivano estratte 5 a sorte per avere il vincitore. I contenuti delle opere attingevano ad un patrimonio di racconti mitici tradizionali e la rappresentazione drammatica era fondata sul contrasto, la lacerazione tragica tra protagonista umano e divino e degli uomini tra loro. Tutto il popolo partecipava, lo stato finanziava i poveri con due oboli per indennizzo delle ore di lavoro perdute ed i costi degli spettacolo (scenografia, costumi, attori, coreuti, musicisti) che erano in parte sostenuti anche dalle famiglie ricche, c’era anche un servizio d’ordine dotato di robusti manganelli contro eventuali disturbatori. La partecipazione popolare al "RITO COLLETTIVO" funzionava da presa di coscienza, grazie a questa esteriorizzazione del dramma tragico reso nello spettacolo teatrale, che determinava una presa di distanza, una assunzione di responsabilità collettiva di fronte alle tensioni tremende dell’esistenza umana secondo una visione che affondava le sue radici nei sanguinosi rituali del mondo pre-greco. In questo consiste la CATARSI di cui parla Aristotele: LA RAPPRESENTAZIONE HA UN EFFETTO LIBERATORIO DALLE PASSIONI (i patemata = patemi di animo).
La tragedia si differenzia dal mito per un tratto sostanziale: se nel mito lo scontro è nel mondo divino, qui il piano si sposta sulla violenza tra dei e uomini e degli uomini tra di loro. Questo è testimoniato dal lessico tragico. Sono fondamentali alcune parole chiave ricorrenti nei dialoghi, che mostrano la inconciliabilità nella tragedia di polarità opposte di comportamento: parole da un lato come collera (che però è anche invidia!) (ϕθόνος),e accecamento divino (΄Άτη) , tracotanza (ύβρις), e violenza brutale (βία) , dall’altro legge (νόμος), diritto (δίκη), autorità legale (κράτος), timore (ϕóβος), e pietà (ʹΈλεος), parole che segnano nella loro opposizione il contrasto inconciliabile che caratterizza la tragedia. Viene bollata la tracotanza, si esibiscono i valori morali e le norme etico-sociali cui conformare i comportamenti dei cittadini della polis ed il ricorso al mito serve a rinsaldare il tessuto connettivo della convivenza. Nella trilogia più famosa, l’Orestea, formata da Agamennone, Coefore, Eumenidi, la tragedia si risolve con Oreste portato nella sede suprema della istituzione della polis, l’Areopago, dove Oreste è alla fine assolto e le furiose persecutrici Erinni si trasformano nelle benigne Eumenidi. Si impone la Giustizia, la DIKE, che si esplica nel NOMOS, nella Legge della città, a fronteggiare la violenza, ma ciò non sarà sufficiente se nell’Antigone la legge del cuore e degli affetti si scontrerà con la legge ufficiale della città stessa, che tuttavia prevarrà alla fine. Ma a questo punto, gli Dei c’entrano poco, il conflitto è tra gli uomini, gli Dei sono solo spettatori. I drammi umani riportano le scorie dei drammi divini. Più i conflitti "si umanizzano", più si perde la carica istintiva, travolgente dell’eros e della violenza primitiva e questo porta alla famosa tesi di Nietzsche che ne La nascita della tragedia (1871) vede nelle prime tragedie un equilibrio tra le parti del coro che rappresentano la potenza dionisiaca degli istinti e le parti del dialogo degli attori che moderano con la razionalità apollinea lo scatenamento degli istinti, fino ad arrivare ad Euripide che descrivendo con realismo delle vicende umane fa prevalere il distacco dello spirito superiore ed equilibrato apollineo in contemporanea all’avvento del razionalismo di Socrate in filosofia e la definitiva eclissi del dionisiaco, evento che il filosofo tedesco denuncia come la più grande perdita per tutta la cultura occidentale.
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Più i miti perdono valore di Verità, staccati dal culto dionisiaco, più i paragoni e le similitudini linguistiche, da "strati intermedi" tra il mondo degli dei e quello umano subiranno una trasformazione che costituirà i primi gradini delle deduzioni analogiche di cui il metodo empirico si servirà più tardi.
-Franco Sarcinelli (WeSchool)
-Bruno Snell (le origini del pensiero europeo)
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happilymassivetyrant · 11 days ago
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Metodo scientifico non è "Io sostengo questo perché lo dice qualcuno esperto nel campo": la Scienza non è una religione per la quale sia soltanto previsto il credere senza alcuna prova, in funzione di un capo spirituale che detta le regole, e gli altri obbediscono ripetendo la stessa medesima questione senza alcuna cognizione di causa.
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marcogiovenale · 11 months ago
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centroscritture.it: oggi, 7 febbraio: il primo dei due incontri di valerio massaroni su shelley e hofmannsthal
info e iscrizioni https://centroscritture.it Anno 1821. Il poeta inglese Percy Bysshe Shelley risponde a un saggio dell’amico Thomas Love Peacock, nel quale si dichiara la morte dell’arte e della poesia in un’epoca di progresso sociale dominato dalla scienza e dalla tecnica, e scrive una “difesa della poesia” in cui ribadisce e rilancia con passione il valore eterno dell’arte poetica…
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raffaeleitlodeo · 5 months ago
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ECCO PERCHE' UN NO-VAX NON PUO' ESERCITARE ALCUNA PROFESSIONE SANITARIA
E men che meno fare il medico. Il motivo non è tanto perché non si vaccina e sconsiglia le vaccinazioni ai suoi pazienti. Paradossalmente quello è il male minore. Il problema più grande è che si tratta di persone profondamente ignoranti.
Un operatore sanitario che non comprende il valore delle vaccinazioni è evidente che non conosce il metodo scientifico. Non affida le proprie decisioni alla valutazione delle prove scientifiche e quindi svalvola scivolando in pratiche nonsense che vanno dai rimedi omeopatici all'urinoterapia.
Se non si segue il metodo scientifico ogni terapia è possibile. Di esperimento in esperimento, si arriva ad ammazzare i propri pazienti.
Questo è l'ultimo: un campione che ha infettato con il virus dell'epatite C non sappiamo quanti pazienti. Grazie alla scienza, questi pazienti che si erano rivolti al ciarlatano saranno curati (e molto probabilmente guariranno) a spese del contribuente.
Pier Luigi Lopalco, pagina pubblica
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