#poesia del XX secolo
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pier-carlo-universe · 7 days ago
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"Se tu mi guardi" di Pablo Neruda: l'intimità dello sguardo nell'amore
Un viaggio poetico che esplora la profondità e la reciprocità dell'amore attraverso l'incontro degli sguardi.
Un viaggio poetico che esplora la profondità e la reciprocità dell’amore attraverso l’incontro degli sguardi. Biografia dell’autore Pablo Neruda, pseudonimo di Ricardo Eliécer Neftalí Reyes Basoalto, nacque il 12 luglio 1904 a Parral, in Cile. Poeta, diplomatico e politico, è considerato uno dei più grandi poeti del XX secolo. La sua vasta produzione letteraria spazia dall’amore alla politica,…
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gregor-samsung · 6 days ago
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Libbro muto
Ner mobbiletto antico, che comprai tant’anni fa da un antiquario in Ghetto, c’era, sott’a la tavola, un cassetto che tira tira nun s’apriva mai: finché scoprii er segreto e fu una sera che nun volenno spinsi una cerniera.
Subbito, da la parte de l’intacco, la tavoletta fece un mezzo giro e er cassetto s’aprì con un sospiro ch’odorava de pepe e de tabbacco. Guardai ner fonno e viddi in un incastro un libbro intorcinato con un nastro.
Un libbro rosso rilegato in pelle dove spiccava, tra li freggi d’oro, un’arma gentilizzia con un toro e un mago che giocava co’ tre stelle: e, sott’all’arma, er titolo in cornice: «La Regola per vivere felice».
— Dati li tempi, — dissi — è una fortuna! — Ma in tutt’er libbro nun trovai nemmanco una parola scritta. Tutto bianco. Riguardai le facciate, una per una: zero via zero. E chi sarà er sapiente che fece un libbro senza scrive gnente?
L’avrà lasciato in bianco co’ l’idea de minchionà la gente che lo sfoja, o avrà capito che la vera gioja finisce ner momento che se crea? Era un matto o un filosofo? Chissà come sognava la felicità?
(Versi di Trilussa tratti dalla raccolta Libro muto, prima edizione: A. Mondadori, Milano, 1935)
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istanbulperitaliani · 8 months ago
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Bedri Rahmi Eyüboğlu
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Nel vasto panorama dell'arte turca del XX secolo, pochi nomi risplendono con la stessa intensità di Bedri Rahmi Eyüboğlu. Nato nel 1911 e cresciuto in un'epoca di tumultuosi cambiamenti culturali, Eyüboğlu è noto per il suo stile distintivo che mescolava elementi tradizionali dell'arte turca, principalmente quella anatolica, con influenze contemporanee.
Le sue opere hanno avuto un impatto significativo sulla scena artistica turca del suo tempo ed è considerato uno dei più importanti artisti moderni della Turchia.
Eyüboğlu, morto nel 1975, aveva un'anima artistica poliedrica. Le sue opere letterarie e poetiche riflettono la sua elevata sensibilità artistica ed il suo profondo attaccamento alla lingua e alla cultura turca. Personalmente sono sempre rimasto impressionato dalle sue opere mosaicali. Queste si trovano in una nota pasticceria a Karaköy.
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Insieme alla moglie Eren, ha realizzato molti mosaici ad Ankara e ad Istanbul, soprattutto negli anni '60, con una produzione artistica rivolta negli spazi pubblici che sono ancora visibili oggi. Una cosa che mi piace molto perché sono concepiti per non essere dentro un museo o galleria d'arte. Chiudo il post con gli ultimi versi di una sua poesia "Hele bir başlasın" (Che inizi proprio adesso). "Hele bir duyulsun uzaktan (Che si senta lontano) Yaylı çıngırakları (Il tintinnio dei campanelli) Yıldızlar seslensin, (Che le stelle sussurrino) Hele bir armut ağacı temmuzu yüklensin, (Che un albero di pero si carichi come a luglio) Hele bir kerrecik daha yalınayak yere değsin içimdeki çocuk…" (Che un'altra volta il bambino dentro di me possa camminare a piedi nudi sulla terra).
La mia Vita a Istanbul: consigli e informazioni turistiche. Disponibile come GUIDA per delle ESCURSIONI in città.
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personal-reporter · 2 years ago
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Umberto Saba: 140 anni dalla sua nascita
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Umberto Saba è stato uno dei più grandi poeti italiani del XX secolo.  Nato a Trieste il 9 marzo 1883, Saba ha lasciato un'impronta indelebile nella letteratura italiana e internazionale.  Nel 2023 si celebreranno i 140 anni dalla sua nascita, un'occasione per ricordare la sua vita e la sua opera. La vita di Umberto Saba Umberto Saba, pseudonimo di Umberto Poli, è nato a Trieste il 9 marzo 1883. Figlio di un agente di commercio e di una donna ebrea di famiglia benestante, Saba trascorse la sua infanzia e la sua adolescenza a Trieste, città che avrebbe influenzato profondamente la sua poesia. Dopo aver abbandonato gli studi di medicina, Saba si dedicò alla scrittura e alla poesia. Nel 1910 pubblicò la sua prima raccolta di poesie, "Poesie", che fu seguita da molte altre raccolte, tra cui "Il canzoniere" e "Ultime cose". Durante la sua vita, Saba ebbe molti problemi personali e familiari. Ebbe una relazione difficile con la madre e la moglie, e fu costretto a fuggire dall'Italia durante il regime fascista. Tuttavia, nonostante questi problemi, Saba continuò a scrivere poesie e a pubblicare libri fino alla sua morte.Umberto Saba morì a Gorizia il 25 agosto 1957, all'età di 74 anni. L'opera di Umberto Saba L'opera di Umberto Saba è stata caratterizzata da una grande sensibilità e da un profondo senso di introspezione. Saba ha scritto poesie che esplorano i temi dell'amore, della solitudine, della malinconia e della morte, con una grande attenzione per i dettagli e per le emozioni. La poesia di Saba è stata influenzata da molti autori, tra cui Dante, Petrarca, Leopardi e Pascoli. Tuttavia, Saba ha sviluppato uno stile personale e originale, che lo ha reso uno dei poeti più amati e apprezzati della letteratura italiana. Le opere di Saba sono state tradotte in molte lingue e hanno ricevuto numerosi premi e riconoscimenti. La sua poesia è stata descritta come "intima", "sincera" e "profonda", e ha influenzato molti altri poeti italiani e internazionali. I 140 anni dalla nascita di Umberto Saba Il 9 marzo 2023 si sono celebrati i 140 anni dalla nascita di Umberto Saba. In Italia e in tutto il mondo, si terranno eventi e iniziative per ricordare la vita e l'opera di questo grande poeta. Saranno organizzate mostre, conferenze, letture e spettacoli teatrali, per celebrare la figura di Saba e la sua eredità letteraria. Inoltre, molte case editrici stanno preparando nuove edizioni delle opere di Saba, con introduzioni e commenti di critici e poeti. Saranno anche pubblicati nuovi libri su Saba e la sua poesia, per approfondire la conoscenza di questo autore straordinario. In conclusione, i 140 anni dalla nascita di Umberto Saba saranno un'occasione per ricordare la vita e l'opera di uno dei più grandi poeti italiani del XX secolo. La sua poesia ha influenzato molte generazioni di lettori e poeti, e la sua eredità letteraria è ancora viva e attuale oggi. Read the full article
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cerentari · 6 months ago
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Il Mantello di Ezra Pound
Ezra Weston Loomis Pound (1885 – 1972) è stato poeta, saggista e traduttore, trascorse la maggior parte della sua vita in Italia. Fu uno dei protagonisti del modernismo e della poesia di inizio XX secolo. Conservi il tuo petalo di rosaFinché non sia finito il tempo delle rose,Forse credi che la Morte voglia baciarti?Forse credi che la Casa BuiaTi troverà un amanteCome me ? Le nuove rose…
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enkeynetwork · 7 months ago
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cinquecolonnemagazine · 11 months ago
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I ribelli del Dadaismo: un viaggio tra ironia e nichilismo
Il Dadaismo, nato durante la Prima Guerra Mondiale come reazione all'orrore e all'assurdità del conflitto, sconvolse il panorama artistico del XX secolo. Artisti provenienti da diverse discipline si unirono sotto l'egida di un'unica parola, "Dada", che in romeno significa "si", "no" e "bambino". Un'ironia intrinseca che permeava ogni loro opera, volta a sovvertire le convenzioni artistiche e a mettere in discussione il concetto stesso di arte. Zurigo, Cabaret Voltaire e la nascita del movimento Nel 1916, a Zurigo, un gruppo di artisti e intellettuali, tra cui Hugo Ball, Emmy Hennings, Tristan Tzara, Hans Arp e Marcel Janco, si rifugiò dalla guerra. Incontrandosi al Cabaret Voltaire, diedero vita al Dadaismo. Le loro serate erano un mix di performance caotiche, poesia fonetica, musica atonale e arte visiva provocatoria. L'obiettivo era quello di creare un'arte anti-arte, che distruggesse i valori borghesi e celebrasse l'irrazionalità. Dada a New York e Parigi Il movimento si diffuse rapidamente in altre città, come New York e Parigi. A New York, Marcel Duchamp scandalizzò il mondo dell'arte con i suoi "ready-made", oggetti quotidiani elevati a opere d'arte per il semplice fatto di essere stati scelti dall'artista. Man Ray, con i suoi fotogrammi e le sue opere surrealiste, contribuì a dare al Dadaismo americano una sua identità specifica. A Parigi, Francis Picabia con le sue riviste e i suoi dipinti satirici, e Sophie Taeuber-Arp con le sue opere astratte e i suoi dada-textiles, alimentarono la vena polemica e iconoclasta del movimento. Tecniche e linguaggi del Dadaismo I dadaisti utilizzarono una varietà di tecniche e linguaggi per esprimere la loro disillusione e il loro nichilismo. Il collage, il fotomontaggio, l'assemblaggio di oggetti trovati e l'utilizzo di materiali inusuali erano all'ordine del giorno. La poesia dadaista era spesso nonsense, fatta di suoni e parole senza senso, che rifletteva il caos e l'assurdità del mondo circostante. Eredità del Dadaismo Il Dadaismo, pur essendo durato solo un decennio, ha avuto un'influenza enorme sull'arte moderna. Il suo spirito di ribellione e di sperimentazione ha aperto la strada a movimenti successivi come il Surrealismo e l'Arte Concettuale. L'ironia dissacrante e il rifiuto delle convenzioni borghesi continuano a ispirare artisti e creativi ancora oggi. Oltre ai nomi già citati, altri artisti dadaisti di rilievo includono: - Hans Richter (Germania) - Kurt Schwitters (Germania) - Hannah Höch (Germania) - Beatriz Hastings (Inghilterra) - Marcel Janco (Romania) - Francis Picabia (Francia) - Man Ray (Stati Uniti) Foto di Robert Nilsson da Pixabay Read the full article
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Retrospettiva architetto-designer Franco Albini a Piacenza
(ANSA) – PIACENZA, 15 APR – Una retrospettiva allo spazio Volumnia di Piacenza, dal 16 aprile al 18 giugno, racconta la figura di Franco Albini (1905-1977) attraverso una selezione di opere di design e architettura. ‘Metodo e poesia’ è il titolo della retrospettiva, a cura di Stefano Andrea Poli, su uno degli architetti e designer più significativi del XX secolo.    L’esposizione si avvale di un…
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carmenvicinanza · 2 years ago
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Lucy Salani
https://www.unadonnalgiorno.it/lucy-salani/
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Lucy Salani, importante attivista lgbtq+, è stata l’unica donna transgender italiana sopravvissuta alle persecuzioni nazi-fasciste e ai campi di concentramento.
È stata una grande oppositrice della guerra, ha rischiato più volte la vita, ha subito varie incarcerazioni, processi ed è stata condannata a morte.
Nacque col nome di Luciano a Fossano (Cuneo) il 12 agosto 1924, in una famiglia di origine emiliana.
Ha trascorso la sua giovinezza a Bologna durante l’ascesa del fascismo, in un’epoca in cui l’omosessualità era percepita come un crimine sociale punito col carcere e con ogni sorta di angheria e persecuzione. Per il suo orientamento sessuale, venne rifiutata dalla sua stessa famiglia.
Chiamata alle armi nel 1943, pur dichiarandosi omosessuale, venne mandata a combattere, ma disertò dandosi alla clandestinità che abbandonò per salvaguardare i suoi familiari. Venne quindi arrestata ancora dai tedeschi e inviata con l’esercito nazista a Suviana da dove riuscì nuovamente a disertare, buttandosi nell’acqua gelida che le procurò una polmonite, ma scappò anche dall’ospedale in cui era ricoverata.
Ha vissuto per qualche mese a Bologna in clandestinità, per mantenersi si prostituiva. Durante una retata venne fermata dalla polizia che, scoprendo la sua diserzione, la tenne rinchiusa nella cantina di un casolare nei pressi di Padova, dalla quale era riuscita a scappare, ma poco dopo venne di nuovo catturata a Mirandola. Dopo una permanenza nelle carcere di Bologna e Modena, venne processata a Verona e condannata a morte. La pena venne tramutata in lavori forzati in un campo di lavoro a Bernau, da cui era scappata. Ma al confine tra Austria e Italia, venne scoperta e deportata nel campo di concentramento di Dachau dove è riuscita a sopravvivere fino alla liberazione da parte delle truppe americane, che l’hanno trovata in mezzo ai cadaveri, era stata, infatti, fucilata dai tedeschi e colpita a una gamba prima di svenire ed essere considerata morta.
Dopo la guerra ha vissuto tra Roma e Torino, tra un lavoro come tappezziera e l’avanspettacolo, mantenendosi essenzialmente con la prostituzione, realtà che aveva conosciuto sin dall’adolescenza e che ha sempre rivendicato come un dato di fatto nella sua esistenza da donna trans.
Nei primi anni ottanta, a Londra, si è sottoposta a un’operazione di riattribuzione del sesso senza rinunciare al suo nome.
Rientrata a Bologna, vi ha trascorso il resto della sua vita, militando col Movimento Identità Trans che l’ha supportata quando è caduta in una condizione di estrema indigenza.
I ricordi della detenzione l’hanno tormentata per tutta la vita, facendola svegliare di soprassalto la notte anche a distanza di anni. Nei suoi incubi vedeva, forse, le centinaia di cadaveri che aveva dovuto trasportare verso i forni crematori, alcuni dei quali, raccontava, a volte le sembrava si muovessero ancora.
Ha lasciato la terra il 22 marzo 2023, aveva 98 anni.
La storia di Lucy Salani è diventata nota grazie alla biografia scritta da Gabriella Romano, Il mio nome è Lucy. L’Italia del XX secolo nei ricordi di una transessuale, pubblicata nel 2009 che, due anni più tardi, è diventata anche un documentario dal titolo Essere Lucy.
Nel 2014 il regista Gianni Amelio l’ha intervistata  nel documentario Felice chi è diverso.
Nel 2021 è uscito il film documentario sulla sua vita C’è un soffio di vita soltanto preso da un verso di una poesia scritta da lei.
Lucy Salani ha subito discriminazione, stigma, umiliazioni, patimenti e avuto sempre il coraggio di schierarsi dalla parte più scomoda della storia, l’unica a cui sentiva di appartenere.
Quasi un secolo di esistenza in cui ha valicato i confini dell’ordinario diventando un imponente simbolo di resistenza.
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pier-carlo-universe · 12 days ago
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“Ode all’odore della legna” di Pablo Neruda: La celebrazione sensoriale di una memoria universale. Recensione di Alessandria today
Un viaggio poetico tra i profumi della natura e i ricordi dell’anima.
Un viaggio poetico tra i profumi della natura e i ricordi dell’anima.La poesia “Ode all’odore della legna” di Pablo Neruda è un capolavoro lirico che cattura il lettore attraverso la potenza dei sensi, in particolare l’olfatto, e lo immerge in un’esperienza intima e universale. Neruda, con la sua straordinaria capacità di trasformare gli elementi più quotidiani in simboli poetici, celebra l’aroma…
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gregor-samsung · 6 hours ago
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" La prima, la primissima cosa che feci quando tornai dalla Crimea: cercai Pavlik. Pavlik viveva dalle parti della chiesa di Cristo Salvatore e per qualche ragione mi trovai ad entrare in casa sua dalla porta di servizio, sicché il nostro incontro avvenne in cucina. Pavlik indossava l'uniforme da ginnasiale, coi bottoni, il che accentuava ulteriormente la sua somiglianza col Puskin liceale. Un piccolo Puskin — con gli occhi neri: il Puskin della leggenda. Né lui, né io ci sentimmo imbarazzati dall’essere in cucina, ma anzi spinti l'uno verso l'altro attraverso pentolini e marmitte - sicché anche - dentro di noi - tintinnammo, non meno di quelle pentole e di quei tegami. L’incontro fu una specie di terremoto. Dal momento che io avevo capito chi era lui, egli capì chi ero io. (Non mi riferisco alle mie poesie, non so nemmeno se allora le conoscesse.) Non saprei dire quanto indugiassimo in quel cerchio magico, — prima di uscire — entrambi per la stessa porta di servizio inondandoci di versi e discoirsi… Insomma Pavlik era venuto via - e si era eclissato. Si era eclissato a lungo a casa mia, in vicolo Borisoglebskij. Ci restava per giorni, mattinate, notti intere… Come modello di quelle nostre sedute ripeterò appena un dialogo. Io, timidamente: «Che cosa ne dite, Pavlik -, si può chiamare pensiero quel che stiamo facendo adesso?» Pavlik, ancora più timidamente: «Questo si chiama star seduti nelle nuvole e governare il mondo.» "
Marina Cvetaeva, Il racconto di Sonečka, a cura di Giovanna Spendel, La Tartaruga edizioni (collana Le tascabili), Milano, 2012 [1ª ed.ne 1982]; p. 24.
[Versione originale: Повесть о Сонечке, 1939(?)]
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pietroalviti · 2 years ago
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Sono nata il 21, a primavera, Alda Merini per la Giornata Mondiale della Poesia
La giornata mondiale della poesia coincide con l’anniversario della nascita della più grande potessa italiana del XX secolo, Alda Merini. Sono nata il ventuno a primaverama non sapevo che nascere folle,aprire le zollepotesse scatenar tempesta.Così Proserpina lievevede piovere sulle erbe,sui grossi frumenti gentilie piange sempre la sera.Forse è la sua preghiera.
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...una lunga poesia di dolore e di riscatto...e' il capolavoro di Forster ed e' il suo romanzo più intimo e commovente...il più bello, uno squisito esercizio privato di scrittura della verità...L'amore omosessuale visto con disincanto, realismo, grande sensibilità e delicatezza, vissuto con sofferenza, ma anche con consapevolezza...Un romanzo di formazione con la storia d'amore tra Maurice e il suo compagno di università e tutti i tormenti che un amore omosessuale poteva portare a una persona nell'Inghilterra della prima metà del XX secolo. E' anche la storia di scelte differenti...quella di Maurice che afferma la propria diversità attraverso l'amore per Clive...quella di Clive che, invece, si rifugia e si seppellisce nella normalità...Una narrazione naturale, eppure motivo di segretezza per Forster, che chiese che questo romanzo venisse pubblicato postumo, a causa dell'argomento trattato...Da leggere...#ravenna #booklovers #instabook #igersravenna #instaravenna #ig_books #consiglidilettura #librerieaperte #narrativa #edwardmorganforster (presso Libreria ScattiSparsi Ravenna) https://www.instagram.com/p/CpPE0f9IfZp/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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fashionbooksmilano · 2 years ago
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Kerouac Beat Painting
 a cura di Sandrina Bandera, Alessandro Castiglioni ed Emma Zanella
Skira, Milano 2017, 176 pagine, 16,5 x 24 cm., ISBN  9788857237701
euro 18,00
email if you want to buy :[email protected]
Mostra Museo MA*GA, Gallarate 3 dicembre 2017-22 aprile 2018
Attraverso 80 opere, tra dipinti e disegni, la rassegna presenta un lato finora poco esplorato e inedito in Italia del padre della Beat Generation.Il percorso espositivo si arricchisce di fotografie di Robert Frank ed Ettore Sottsass, materiale documentario storico e un progetto di Peter Greenaway, oltre a un’intervista ad Arnaldo Pomodoro pubblicata in catalogo, che rievoca la sua esperienza alla Stanford University, in California, del 1966.
Attraverso un corpus di lavori inediti in Italia, il volume getta una luce del tutto nuova sull'attività pittorica e grafica di una delle icone letterarie del XX secolo, lo scrittore americano Jack Kerouac, padre della Beat Generation. Dal confronto tra produzione letteraria e artistica emerge il suo labirintico processo creativo che dalla percezione visionaria della realtà, espressa appunto attraverso il medium del disegno e della pittura, arriva alla scrittura, alla musica, alla poesia e al cinema. Per la produzione prettamente artistica, perseguita anche grazie a un vero percorso di "formazione", furono molto importanti non solo le sue relazioni con la tradizione della cultura visiva americana, con gli altri autori del movimento beat (da Alien Ginsberg a William S. Burroughs), ma anche con i maestri della pittura informale e della Scuola di New York che egli iniziò a frequentare dalla seconda metà degli anni cinquanta. La monografia si articola in differenti nuclei che intrecciano la vita e la poetica di Kerouac con l'eccezionalità delle opere presentate. Di particolare interesse sono poi i riferimenti dell'autore che spaziano da Proust a Breton, dai ritratti di personaggi famosi come Joan Crawford, Truman Capote, Dody Muller o il cardinal Montini, alle sue visioni costruite intorno a un sincretismo religioso sospeso tra buddhismo e cattolicesimo, dai riferimenti alla cultura beat, come Robert Frank e William S. Burroughs, fino a lambire l'espressionismo astratto.
10/10/22
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lapolani · 2 years ago
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Panthera redolens. La lingua della poesia italiana [*]
• Venerdì 21 ottobre (ore 21:15):  Lapo Lani legge versi scritti tra il I sec. a.C. e il XIII sec.
 • Sabato 22 ottobre (ore 21:15): Andrea Matucci legge versi scritti nel XIX e XX sec.
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Teatro Comunale Pietro Aretino
Via Bicchieraia, 32 - Arezzo
Le due serate sono organizzate dall'Associazione Castelsecco APS e dalla Fondazione Guido d'Arezzo, con il contributo di SemAr S.r.l.
[*] “Panthera redolens” (“pantera profumata”) è l’immagine con cui Dante Alighieri definisce, nel "De vulgari eloquentia", la nuova lingua poetica italiana, il "volgare illustre". 
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Rimane di grande fascino il processo linguistico e culturale che ha segnato, tra il I secolo a.C. e il II secolo d.C., la trasformazione del latino letterario nelle numerose varianti del latino volgare, lingue parlate dalle diverse popolazioni della penisola italica. Da questo momento iniziarono a farsi sempre più evidenti le divergenze fonetiche e lessicali tra la lingua scritta e parlata dalle persone più colte e autorevoli, e la lingua parlata dal popolo. Ma ancora più affascinante rimane il processo che, a partire dal III secolo d.C., portò le varie forme del latino volgare, attraverso un lento e incontrollabile processo evolutivo dotato di un'energica propulsione espressiva, ad assumere la complessità di vere e proprie lingue, chiamate lingue neolatine o lingue romanze. Questo enorme patrimonio di idiomi, nato spontaneamente dagli strati non elitari della popolazione, fu codificato, a partire dal XIII secolo, da alcuni letterati e poeti attraverso un minuzioso e lento processo intellettuale, al termine del quale verrà creata la lingua letteraria chiamata "Volgare illustre", da cui nascerà la lingua italiana, la stessa che, attraversando i travagli del tempo, diverrà l'italiano moderno e contemporaneo.  
I nostri interventi, articolati in due giornate, non indugeranno molto sulle cause di questo lento e inesorabile processo, e neppure cercheranno troppo di evidenziare le trasformazioni fonetiche, lessicali e grammaticali che hanno segnato le svolte della lingua italiana. È nostro interesse, invece, rievocare, attraverso la lettura e l'ascolto, la materia musicale che ha caratterizzato alcune fasi del processo di metamorfosi.
Nella prima giornata si ascolterà il suono della metrica latina di tipo quantitativo, leggendo versi di Virgilio, Ovidio, Properzio, Catullo, una musica virile, decisa, materica, quasi del tutto priva di assonanze, allitterazioni, anafore; per poi soffermarsi sul suono della prosa di Andrea Cappellano, scritta in un ammorbidito mediolatino, e sui versi di Guglielmo d'Aquitania, uno dei primi trovatori, il cui linguaggio, segnato dalla morbidezza delle vocali e delle sillabe in rima, si adeguava alla musicalità delle canzoni e delle ballate; finiremo con la lettura di alcuni versi scritti in lingua volgare nel XIII secolo, caratterizzati da una metrica di tipo accentuativo, e dolcificati dalla sistematica presenza della rima e dell'allitterazione, forme espressive capaci di rendere fortemente orecchiabili, e quindi memorizzabili, i sonetti, i poemi, i poemetti, le ballate, le laudi: udiremo le voci di Giàcomo da Lentini, Giuttone d'Arezzo, Brunetto Latini, Cecco Angiolieri, Iacopóne da Todi, Guido Guinizzelli, Guido Cavalcanti, Dante Alighieri.
Nella seconda giornata si percorrerà il secolo della crisi e del progressivo abbandono delle forme metriche chiuse e regolari (sonetto, canzone, ballata) per arrivare, dal Leopardi dell’Infinito (1819) all’Ungaretti di Natale (1919), alla riconosciuta affermazione del verso e della metrica libera. Con ulteriori letture (Rebora, Gatto, Montale) si mostrerà poi come l’abbandono della regolarità del ritmo e della rima abbia avuto una compensazione nel vertiginoso aumento delle figure stilistiche musicali e del fonosimbolismo, in una ricerca di disarmonia espressiva adeguata alla modernità, simile a quella che i musicisti della prima metà del '900 sperimentarono, e che la musica, e con lei la poesia, sta tuttora sperimentando. Tutto si potrà dire o pensare della poesia contemporanea, ma di una cosa siamo certi: se non è musica di parole, e quindi non fa esprimere alle parole ciò che normalmente non esprimono, non è poesia, è solo prosa che va a capo.
Noi non sapremmo dire se il processo di facilitazione, avviato dai letterati e dai poeti che hanno pazientemente codificato la lingua italiana a partire dal XIII secolo, sforzo teso a rendere accessibile a tutti il nuovo linguaggio, abbia, piegandosi a ulteriori semplificazioni e riduzioni avvenute nelle epoche successive, ricoperto la superficie materica e tragica del mondo con una pellicola liscia e cromata, fino a nasconderla e a renderla irriconoscibile. Un mondo che certo oggi non è più lo stesso dei secoli scorsi; forse è addirittura peggiore, ma sicuramente è molto più grande, più complesso, più profondo, più imprevedibile. Potremmo dire più "dantesco".
Lapo Lani e Andrea Matucci Milano/Arezzo, settembre 2022
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L'immagine della locandina è un particolare di "Panthera redolens", un disegno di Lapo Lani.
Fotomontaggio ritoccato con acrilici e successivamente elaborato con processi digitali. Anno: settembre 2022. Collezione privata.
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enkeynetwork · 9 months ago
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