#patrimonio artistico Monferrato
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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Casale Città Aperta: un weekend tra arte e storia. Il 7 e 8 dicembre 2024 visite gratuite e percorsi culturali a Casale Monferrato
Casale Città Aperta, la tradizionale iniziativa organizzata dall’Assessorato alla Cultura e dal Museo Civico in collaborazione con l’Associazione Orizzonte Casale, torna con la sua edizione di dicembre per valorizzare i monumenti e i musei cittadini
Casale Città Aperta, la tradizionale iniziativa organizzata dall’Assessorato alla Cultura e dal Museo Civico in collaborazione con l’Associazione Orizzonte Casale, torna con la sua edizione di dicembre per valorizzare i monumenti e i musei cittadini. Sabato 7 dicembre e domenica 8 dicembre 2024, cittadini e visitatori avranno l’opportunità di esplorare il patrimonio artistico e storico di Casale…
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personal-reporter · 2 years ago
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Borghi storici piemontesi
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Il Piemonte è una regione ricca di storia e di tradizioni, e uno dei suoi tesori più preziosi sono i suoi borghi storici. Queste località rappresentano un patrimonio culturale e artistico di inestimabile valore, e offrono ai visitatori la possibilità di scoprire la bellezza e la ricchezza della regione attraverso la sua architettura, le sue opere d'arte e la sua cultura. I borghi storici del Piemonte sono caratterizzati da una grande varietà di stili architettonici, che spaziano dal Romanico al Barocco, dal Gotico al Rinascimentale. Ogni borgo ha la sua personalità e il suo fascino unico, che lo rende speciale e irripetibile. Uno dei borghi storici più famosi del Piemonte è certamente Alba, situata nel cuore delle Langhe. Questa località è famosa per i suoi vini pregiati e per le sue specialità gastronomiche, ma anche per la sua architettura medievale, che si può ammirare passeggiando per le sue strade acciottolate e visitando la Cattedrale di San Lorenzo, il Palazzo Comunale e la Torre dell'Orologio. Anche Asti è un'altra località di grande interesse storico e artistico. La città, situata sulla riva destra del fiume Tanaro, conserva molti monumenti medievali e barocchi, come il Duomo di Santa Maria Assunta, la Torre Troyana, il Palazzo del Comune e la Chiesa di San Secondo. Ma i borghi storici del Piemonte non si limitano solo alle grandi città: molte piccole località, come Nizza Monferrato, Canelli, Neive e Barolo, sono delle autentiche gemme nascoste, dove è possibile immergersi completamente nella storia e nella cultura della regione. Ad esempio, Nizza Monferrato è una piccola città situata tra le colline del Monferrato, famosa per il suo vino Barbera. Il centro storico è caratterizzato da un grande numero di edifici medievali e rinascimentali, come la Chiesa di San Giovanni Battista e il Castello di Mango. Canelli, invece, è una città che si trova nel cuore delle Langhe, famosa per i suoi vini spumanti. Qui è possibile visitare le antiche cantine sotterranee, che si estendono per chilometri sotto il centro storico, e ammirare le opere d'arte che adornano le chiese e i palazzi del centro storico. Neive è un'altra piccola città medievale, situata sulla cima di una collina tra le Langhe e il Monferrato. Il centro storico è caratterizzato da stradine acciottolate, case in pietra e antiche torri, e offre una vista spettacolare sulla campagna circostante. Barolo è una località famosa per il suo vino omonimo, ma anche per il suo castello medievale e per la sua chiesa parrocchiale, che ospita opere d'arte di grande valore. Non potevamo tralasciare di menzionare il borgo di Orta San Giulio, situato sulle sponde del Lago d'Orta, nella provincia di Novara. Il centro storico di Orta è caratterizzato da vicoli lastricati e da antichi palazzi, tra cui spicca il Palazzo della Comunità, risalente al Medioevo. Ma il vero gioiello del borgo è l'isola di San Giulio, che si trova al centro del lago. Sull'isola si erge la Basilica di San Giulio, un antico monastero benedettino che oggi ospita un convento di suore. La basilica è famosa per i suoi preziosi affreschi, tra cui spicca il "Ciclo di San Giulio", realizzato tra il XIV e il XV secolo. Un'altra attrazione imperdibile del borgo è il Sacro Monte di Orta, un complesso di 21 cappelle che rappresentano la vita di San Francesco d'Assisi e sono decorate con pregevoli affreschi e sculture in stucco. Inoltre, dal borgo di Orta è possibile godere di una vista panoramica mozzafiato sul Lago d'Orta e sulle montagne circostanti. Una visita a Orta San Giulio è un'esperienza unica e suggestiva, immersa nella bellezza del paesaggio lacustre e nella storia millenaria del borgo. Infine, ma non per importanza, menzioniamo il borgo di Saluzzo, situato ai piedi delle Alpi Marittime. Questa cittadina medievale è caratterizzata da strette strade lastricate e da numerosi palazzi storici, tra cui spicca il Castello dei Marchesi di Saluzzo, costruito nel XIII secolo. Saluzzo vanta anche numerose chiese antiche, come la Chiesa di San Giovanni e la Chiesa di San Bernardo, dove si possono ammirare affreschi e dipinti d'epoca. In conclusione, la regione Piemonte offre una grande varietà di borghi storici, ciascuno con la propria bellezza e fascino. La loro antica storia e le loro tradizioni culturali possono essere scoperte attraverso una passeggiata nel centro storico o una visita a monumenti e musei. Sono luoghi perfetti per immergersi nell'atmosfera delle epoche passate e godersi un'esperienza unica e suggestiva. Read the full article
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smokingago · 5 years ago
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UNA LETTERA CHE NOI ITALIANI DOBBIAMO LEGGERE PER FISSARE ANCORA UNA VOLTA IL NOSTRO VALORE DIFFUSO NEL MONDO
Da una ragazza italiana
Grazie caro sig.Macron cara sig.ra Merkel, grazie per averci abbandonato nel momento del bisogno, grazie per averci negato di poter ACQUISTARE da voi semplice mascherine ed altri presidi medici atti a combattere la diffusione del virus.
Le avremmo pagate sapete?!! Siamo italiani, quelli sporchi, chiassosi, indisciplinati, buffi, folcloristici, poveri e talvolta mafiosi....ma siamo anche quelli che vi hanno costruito le strade, le scuole, vi hanno insegnato l'alfabeto che usate, spiegato le leggi, il diritto, l'organizzazione dello stato e la creazione di quello di diritto.
Siamo noi, gli italiani, gli autori delle opere che riempiono i vostri musei, dei testi che studiate, delle invenzioni che usate, quelli che con enormi spese e sacrifici si trovano a dover conservare e gestire ben oltre il 70% del patrimonio culturale ed artistico mondiale chiedendovi una cifra irrisoria per il biglietto dei musei e talvolta neppure quella.
Siamo noi, gli italiani, siamo quelli che vi hanno offerto l'arte e la cultura su cui si basa la nostra e la vostra civiltà, la massima espressione di bellezza, armonia, equilibrio che l'essere umano abbia mai raggiunto.
Siamo noi, gli italiani che prima vi abbiamo offerto la civiltà, che poi voi avete abbattuto trascinando il mondo nel medioevo, e poi, una volta risollevati e rinati, abbiamo nuovamente offerto al mondo la civiltà, l'arte, la geografia, l'economia, l'istruzione.
Siamo noi, gli italiani quelli che hanno creato il parmigiano, la mozzarella, il prosciutto, la mortadella, il salame,i ravioli i tortellini, le lasagne il gelato, la pizza etc.etc., quelli che hanno portato in Francia le vigne e che vi hanno insegnato a fare il vino, la grappa i distillati, quelli che ogni anno combattono cntro i vostri tentativi di scimmiottare i nostri prodotti e copiarne il nome ma anche lo stile e la moda.
Anche a lei sig.Trump e a lei sig. Johnson,grazie per averci prima di tutto isolati invece che aiutati. Le ricordo sig. Trump che se non fosse per un italiano adesso sarebbe nella terra dei suoi avi a fare la fame e non in America a fare il riccone e non avrebbe neppure potuto mangiare patate perchè non le avreste mai avute senza un temerario italiano che ha navigato verso l'ignoto.
A lei sig.Johnson ricordo che la fortuna della sua nazione si basa su una bandiera che vi abbiamo concesso di issare sulle vostre navi per non essere attaccati dai pirati, la Croce di San Giorgio concessa dalla Repubblica di Genova, senza quella sareste stati spazzati via dai saraceni. Vi abbiamo insegnato la navigazione e l'avete imparata bene!
A tutti voi, quando telefonate, pensate a Meucci, quando guardate la TV o ascoltate la radio, pensate a Marconi, quando usate l'energia elettrica come non ci fosse un domani, pensate che non avreste potuto farlo se non ci fosse stato Fermi!
Noi italiani abbiamo inventato le banche, le università, la prospettiva, l'architettura, l'ingegneria, l'astrofisica, il calendario, la musica otre alle altre innumerevoli cose.
Erano italiani: Giotto, Colombo, Marco Polo, Leonardo, Michelangelo, Bernini, Tiziano, Raffaello, Brunelleschi, Galileo, Cesare, Ottaviano, Vespasiano, Aurelio, Dante e potrei continuare per ore...
Carissimi miei, nel sentire il nome ITALIA, dovreste scattare in piedi, abbassare la testa ed essere coscienti che l'origine della società occidentale è qui, se vi chiediamo aiuto dovreste correre, perchè se trascinate di nuovo il mondo nel medioevo non so se ce la faremo nuovamente a far rinascere la civiltà.
Se invece non vi interessa, allora compiacetevi di quello che avete, restate ad ammirare qualche tonnellata di ferro imbullonato e quando visitate i vostri musei, per cortesia, saltate le opere degli italiani....finirete la vostra visita molto velocemente, potrete così andare a visitare subito una bella fabbrica di auto, diesel magari, di quelle che non inquinano solo ai controlli, andate a visitare quelli che per voi sono castelli e per noi banali ville di cui siamo pieni, oppure andate nella capitale dell'azzardo che scimmiotta Venezia, Firenze, Roma, andate pure! Evitate di venire a visitare il paese più bello dl mondo visto che lo avete pugnalato alle spalle, accoglieremo a braccia aperte a chi nel momento del bisogno ci ha aiutati, apriremo le nostre città uniche al mondo a loro, potranno visitare Venezia, Roma, Firenze, Genova, Napoli, Bologna, Pisa,Lucca, Assisi, Siena, Torino, Palermo, Agrigento, Milano,Cremona, Mantova, Ferrara, la Toscana, il Monferrato,le Dolomiti, le Alpi, la Puglia, la Sardegna, etc.etc.
Avete distrutto la povera Grecia con la vostra finanza, ci avete provato con lItalia ma non ci siete riusciti, ora forse avete scorto l'occasione per assestare il colpo finale, ma nella cecità del vostro egoismo non avete calcolato che il virus non ha frontiere, colpirà tutti, anche voi!
Se ci aveste aiutato ieri nel tentativo di arginare l'epidemia, oggi non dovreste piangere i vostri morti e domani...
Il vostro egoismo ha dato la misura di quanto poco siate!
Grazie
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sfumature-dime · 5 years ago
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GRAZIE!
Grazie caro sig.Macron cara sig.ra Merkel, grazie per averci abbandonato nel momento del bisogno, grazie per averci negato di poter ACQUISTARE da voi semplice mascherine ed altri presidi medici atti a combattere la diffusione del virus.
Le avremmo pagate sapete?!! Siamo italiani, quelli sporchi, chiassosi, indisciplinati, buffi, folcloristici, poveri e talvolta mafiosi....ma siamo anche quelli che vi hanno costruito le strade, le scuole, vi hanno insegnato l'alfabeto che usate, spiegato le leggi, il diritto, l'organizzazione dello stato e la creazione di quello di diritto.
Siamo noi, gli italiani, gli autori delle opere che riempiono i vostri musei, dei testi che studiate, delle invenzioni che usate, quelli che con enormi spese e sacrifici si trovano a dover conservare e gestire ben oltre il 70% del patrimonio culturale ed artistico mondiale chiedendovi una cifra irrisoria per il biglietto dei musei e talvolta neppure quella.
Siamo noi, gli italiani, siamo quelli che vi hanno offerto l'arte e la cultura su cui si basa la nostra e la vostra civiltà, la massima espressione di bellezza, armonia, equilibrio che l'essere umano abbia mai raggiunto.
Siamo noi, gli italiani che prima vi abbiamo offerto la civiltà, che poi voi avete abbattuto trascinando il mondo nel medioevo, e poi, una volta risollevati e rinati, abbiamo nuovamente offerto al mondo la civiltà, l'arte, la geografia, l'economia, l'istruzione.
Siamo noi, gli italiani quelli che hanno creato il parmigiano, la mozzarella, il prosciutto, la mortadella, il salame,i ravioli i tortellini, le lasagne il gelato, la pizza etc.etc., quelli che hanno portato in Francia le vigne e che vi hanno insegnato a fare il vino, la grappa i distillati, quelli che ogni anno combattono cntro i vostri tentativi di scimmiottare i nostri prodotti e copiarne il nome ma anche lo stile e la moda.
Anche a lei sig.Trump e a lei sig. Johnson,grazie per averci prima di tutto isolati invece che aiutati. Le ricordo sig. Trump che se non fosse per un italiano adesso sarebbe nella terra dei suoi avi a fare la fame e non in America a fare il riccone e non avrebbe neppure potuto mangiare patate perchè non le avreste mai avute senza un temerario italiano che ha navigato verso l'ignoto.
A lei sig.Johnson ricordo che la fortuna della sua nazione si basa su una bandiera che vi abbiamo concesso di issare sulle vostre navi per non essere attaccati dai pirati, la Croce di San Giorgio concessa dalla Repubblica di Genova, senza quella sareste stati spazzati via dai saraceni. Vi abbiamo insegnato la navigazione e l'avete imparata bene!
A tutti voi, quando telefonate, pensate a Meucci, quando guardate la TV o ascoltate la radio, pensate a Marconi, quando usate l'energia elettrica come non ci fosse un domani, pensate che non avreste potuto farlo se non ci fosse stato Fermi!
Noi italiani abbiamo inventato le banche, le università, la prospettiva, l'architettura, l'ingegneria, l'astrofisica, il calendario, la musica otre alle altre innumerevoli cose.
Erano italiani: Giotto, Colombo, Marco Polo, Leonardo, Michelangelo, Bernini, Tiziano, Raffaello, Brunelleschi, Galileo, Cesare, Ottaviano, Vespasiano, Aurelio, Dante e potrei continuare per ore...
Carissimi miei, nel sentire il nome ITALIA, dovreste scattare in piedi, abbassare la testa ed essere coscienti che l'origine della società occidentale è qui, se vi chiediamo aiuto dovreste correre, perchè se trascinate di nuovo il mondo nel medioevo non so se ce la faremo nuovamente a far rinascere la civiltà.
Se invece non vi interessa, allora compiacetevi di quello che avete, restate ad ammirare qualche tonnellata di ferro imbullonato e quando visitate i vostri musei, per cortesia, saltate le opere degli italiani....finirete la vostra visita molto velocemente, potrete così andare a visitare subito una bella fabbrica di auto, diesel magari, di quelle che non inquinano solo ai controlli, andate a visitare quelli che per voi sono castelli e per noi banali ville di cui siamo pieni, oppure andate nella capitale dell'azzardo che scimmiotta Venezia, Firenze, Roma, andate pure! Evitate di venire a visitare il paese più bello dl mondo visto che lo avete pugnalato alle spalle, accoglieremo a braccia aperte a chi nel momento del bisogno ci ha aiutati, apriremo le nostre città uniche al mondo a loro, potranno visitare Venezia, Roma, Firenze, Genova, Napoli, Bologna, Pisa,Lucca, Assisi, Siena, Torino, Palermo, Agrigento, Milano,Cremona, Mantova, Ferrara, la Toscana, il Monferrato,le Dolomiti, le Alpi, la Puglia, la Sardegna, etc.etc.
Avete distrutto la povera Grecia con la vostra finanza, ci avete provato con lItalia ma non ci siete riusciti, ora forse avete scorto l'occasione per assestare il colpo finale, ma nella cecità del vostro egoismo non avete calcolato che il virus non ha frontiere, colpirà tutti, anche voi!
Se ci aveste aiutato ieri nel tentativo di arginare l'epidemia, oggi non dovreste piangere i vostri morti e domani...
Il vostro egoismo ha dato la misura di quanto poco siate!
Grazie
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blueforever31 · 5 years ago
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Grazie caro sig.Macron cara sig.ra Merkel, grazie per averci abbandonato nel momento del bisogno, grazie per averci negato di poter ACQUISTARE da voi semplice mascherine ed altri presidi medici atti a combattere la diffusione del virus.
Le avremmo pagate sapete?!! Siamo italiani, quelli sporchi, chiassosi, indisciplinati, buffi, folcloristici, poveri e talvolta mafiosi....ma siamo anche quelli che vi hanno costruito le strade, le scuole, vi hanno insegnato l'alfabeto che usate, spiegato le leggi, il diritto, l'organizzazione dello stato e la creazione di quello di diritto.
Siamo noi, gli italiani, gli autori delle opere che riempiono i vostri musei, dei testi che studiate, delle invenzioni che usate, quelli che con enormi spese e sacrifici si trovano a dover conservare e gestire ben oltre il 70% del patrimonio culturale ed artistico mondiale chiedendovi una cifra irrisoria per il biglietto dei musei e talvolta neppure quella.
Siamo noi, gli italiani, siamo quelli che vi hanno offerto l'arte e la cultura su cui si basa la nostra e la vostra civiltà, la massima espressione di bellezza, armonia, equilibrio che l'essere umano abbia mai raggiunto.
Siamo noi, gli italiani che prima vi abbiamo offerto la civiltà, che poi voi avete abbattuto trascinando il mondo nel medioevo, e poi, una volta risollevati e rinati, abbiamo nuovamente offerto al mondo la civiltà, l'arte, la geografia, l'economia, l'istruzione.
Siamo noi, gli italiani quelli che hanno creato il parmigiano, la mozzarella, il prosciutto, la mortadella, il salame, i ravioli i tortellini, le lasagne il gelato, la pizza etc.etc., quelli che hanno portato in Francia le vigne e che vi hanno insegnato a fare il vino, la grappa i distillati, quelli che ogni anno combattono cntro i vostri tentativi di scimmiottare i nostri prodotti e copiarne il nome ma anche lo stile e la moda.
Anche a lei sig.Trump e a lei sig. Johnson,grazie per averci prima di tutto isolati invece che aiutati. Le ricordo sig. Trump che se non fosse per un italiano adesso sarebbe nella terra dei suoi avi a fare la fame e non in America a fare il riccone e non avrebbe neppure potuto mangiare patate perchè non le avreste mai avute senza un temerario italiano che ha navigato verso l'ignoto.
A lei sig.Johnson ricordo che la fortuna della sua nazione si basa su una bandiera che vi abbiamo concesso di issare sulle vostre navi per non essere attaccati dai pirati, la Croce di San Giorgio concessa dalla Repubblica di Genova, senza quella sareste stati spazzati via dai saraceni. Vi abbiamo insegnato la navigazione e l'avete imparata bene!
A tutti voi, quando telefonate, pensate a Meucci, quando guardate la TV o ascoltate la radio, pensate a Marconi, quando usate l'energia elettrica come non ci fosse un domani, pensate che non avreste potuto farlo se non ci fosse stato Fermi!
Noi italiani abbiamo inventato le banche, le università, la prospettiva, l'architettura, l'ingegneria, l'astrofisica, il calendario, la musica otre alle altre innumerevoli cose.
Erano italiani: Giotto, Colombo, Marco Polo, Leonardo, Michelangelo, Bernini, Tiziano, Raffaello, Brunelleschi, Galileo, Cesare, Ottaviano, Vespasiano, Aurelio, Dante e potrei continuare per ore...
Carissimi miei, nel sentire il nome ITALIA, dovreste scattare in piedi, abbassare la testa ed essere coscienti che l'origine della società occidentale è qui, se vi chiediamo aiuto dovreste correre, perchè se trascinate di nuovo il mondo nel medioevo non so se ce la faremo nuovamente a far rinascere la civiltà.
Se invece non vi interessa, allora compiacetevi di quello che avete, restate ad ammirare qualche tonnellata di ferro imbullonato e quando visitate i vostri musei, per cortesia, saltate le opere degli italiani....finirete la vostra visita molto velocemente, potrete così andare a visitare subito una bella fabbrica di auto, diesel magari, di quelle che non inquinano solo ai controlli, andate a visitare quelli che per voi sono castelli e per noi banali ville di cui siamo pieni, oppure andate nella capitale dell'azzardo che scimmiotta Venezia, Firenze, Roma, andate pure! Evitate di venire a visitare il paese più bello dl mondo visto che lo avete pugnalato alle spalle, accoglieremo a braccia aperte a chi nel momento del bisogno ci ha aiutati, apriremo le nostre città uniche al mondo a loro, potranno visitare Venezia, Roma, Firenze, Genova, Napoli, Bologna, Pisa,Lucca, Assisi, Siena, Torino, Palermo, Agrigento, Milano,Cremona, Mantova, Ferrara, la Toscana, il Monferrato,le Dolomiti, le Alpi, la Puglia, la Sardegna, etc.etc.
Avete distrutto la povera Grecia con la vostra finanza, ci avete provato con lItalia ma non ci siete riusciti, ora forse avete scorto l'occasione per assestare il colpo finale, ma nella cecità del vostro egoismo non avete calcolato che il virus non ha frontiere, colpirà tutti, anche voi!
Se ci aveste aiutato ieri nel tentativo di arginare l'epidemia, oggi non dovreste piangere i vostri morti e domani...
Il vostro egoismo ha dato la misura di quanto poco siate!
Grazie da una ragazza Italiana
(dal web)
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freedomtripitaly · 5 years ago
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In provincia di Cuneo c’è un borgo-castello che vale assolutamente la pena visitare. Si trova a pochi chilometri da Alba e lungo la strada che porta a Barolo: Grinzane Cavour. La zona in cui si trova è meta di pellegrinaggio per gli amanti dell’enogastronomia, che la visitano per gustare vini e tartufo, ma non solo. Eppure è un territorio, questo, dal forte impatto storico e culturale. Gli ha dedicato un servizio anche Alberto Angela nel suo programnma Tv “Meraviglie – La penisola dei tesori”. Il nome del piccolo borgo, che conta meno di duemila abitanti, è stato cambiato solamente nel 1916, per rendere omaggio allo statista Camillo Benso Conte di Cavour, che di Grinzane fu Sindaco per ben 17 anni. Cavour fu responsabile per esempio della costruzione della chiesa parrocchiale, dedicata alla Madonna del Carmine. Ma fu anche il primo a sperimentare nelle cantine la produzione del famoso vino Barolo. Grinzane Cavour ha una posizione strategica e bellissima. È posto su un colle circondato da vigneti. Un panorama tipico piemontese, che conduce lo sguardo inevitabilmente verso il castello medievale. Il Castello di Grinzane Cavour @123rf Il Castello di Grinzane Cavour è davvero imponente, strutturato su pianta quadrilatera con una torre particolarmente alta. Le condizioni attuali sono il frutto di un approfondito lavoro di restauro, avvenuto in occasione del primo centenario dell’Unità d’Italia nel 1961. Vennero così abbattute le sovrastrutture esterne, inutili, ma soprattutto consolidate le murature, ormai pericolanti. Al suo interno si tovano suggestivi saloni, che ospitano un museo permanente della civiltà contadina. Di grande interesse artistico è il “Salone delle Maschere”, il cui soffitto cassettoni è ornato da tavolette dipinte, d’ispirazione rinascimentale. Le maschere sono costituite dai ritratti inseriti nell’apparato decorativo, insieme a stemmi, allegorie, animali e figure mostruose, vasi, bambini e cherubini. Vi è inoltre un ristorante che propone piatti della tradizione. Nel castello, che ospita, da oltre cinquant’anni, anche l’Enoteca Regionale Piemontese “Cavour”, è particolarmente consigliata la degustazione del vino, ma a rendere famosa quest’area sotto l’aspetto dei sapori è sicuramente la produzione del torrone. Il suggestivo paesaggio invernale @123rf ll territorio di Grinzane Cavour deve aver rappresentato, già in età Romana, un gradevole ambiente per agiati possidenti della vicina città di Alba Pompeia. Lo si desume dal ritrovamento di materiali di quell’età nei pianori delle valli dei due torrenti Talloria e dal suffisso del nome, che indica un “fundus” d’epoca romana. Dal 2014, il castello e le sue pertinenze costituiscono una zona importantissima nell’ambito del prestigioso riconoscimento come Patrimonio mondiale dell’Umanità, concesso dall’Unesco ai paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato. I vigneti di Grinzane Cavour @123rf https://ift.tt/3chUCBZ Grinzane Cavour, lo storico borgo con il castello del Piemonte In provincia di Cuneo c’è un borgo-castello che vale assolutamente la pena visitare. Si trova a pochi chilometri da Alba e lungo la strada che porta a Barolo: Grinzane Cavour. La zona in cui si trova è meta di pellegrinaggio per gli amanti dell’enogastronomia, che la visitano per gustare vini e tartufo, ma non solo. Eppure è un territorio, questo, dal forte impatto storico e culturale. Gli ha dedicato un servizio anche Alberto Angela nel suo programnma Tv “Meraviglie – La penisola dei tesori”. Il nome del piccolo borgo, che conta meno di duemila abitanti, è stato cambiato solamente nel 1916, per rendere omaggio allo statista Camillo Benso Conte di Cavour, che di Grinzane fu Sindaco per ben 17 anni. Cavour fu responsabile per esempio della costruzione della chiesa parrocchiale, dedicata alla Madonna del Carmine. Ma fu anche il primo a sperimentare nelle cantine la produzione del famoso vino Barolo. Grinzane Cavour ha una posizione strategica e bellissima. È posto su un colle circondato da vigneti. Un panorama tipico piemontese, che conduce lo sguardo inevitabilmente verso il castello medievale. Il Castello di Grinzane Cavour @123rf Il Castello di Grinzane Cavour è davvero imponente, strutturato su pianta quadrilatera con una torre particolarmente alta. Le condizioni attuali sono il frutto di un approfondito lavoro di restauro, avvenuto in occasione del primo centenario dell’Unità d’Italia nel 1961. Vennero così abbattute le sovrastrutture esterne, inutili, ma soprattutto consolidate le murature, ormai pericolanti. Al suo interno si tovano suggestivi saloni, che ospitano un museo permanente della civiltà contadina. Di grande interesse artistico è il “Salone delle Maschere”, il cui soffitto cassettoni è ornato da tavolette dipinte, d’ispirazione rinascimentale. Le maschere sono costituite dai ritratti inseriti nell’apparato decorativo, insieme a stemmi, allegorie, animali e figure mostruose, vasi, bambini e cherubini. Vi è inoltre un ristorante che propone piatti della tradizione. Nel castello, che ospita, da oltre cinquant’anni, anche l’Enoteca Regionale Piemontese “Cavour”, è particolarmente consigliata la degustazione del vino, ma a rendere famosa quest’area sotto l’aspetto dei sapori è sicuramente la produzione del torrone. Il suggestivo paesaggio invernale @123rf ll territorio di Grinzane Cavour deve aver rappresentato, già in età Romana, un gradevole ambiente per agiati possidenti della vicina città di Alba Pompeia. Lo si desume dal ritrovamento di materiali di quell’età nei pianori delle valli dei due torrenti Talloria e dal suffisso del nome, che indica un “fundus” d’epoca romana. Dal 2014, il castello e le sue pertinenze costituiscono una zona importantissima nell’ambito del prestigioso riconoscimento come Patrimonio mondiale dell’Umanità, concesso dall’Unesco ai paesaggi vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato. I vigneti di Grinzane Cavour @123rf A pochi chilometri da Alba e lungo la strada che porta a Barolo c’è il borgo-castello che prende il nome dallo statista italiano, luogo di storia e di enogastronomia.
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Alessandria, 12 novembre 2018 COMUNICATO STAMPA
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Restauro degli affreschi di Pietro Sassi a palazzo comunale
Sono in corso i lavori di restauro delle opere pittoriche murarie di Pietro Sassi ubicate negli uffici del gabinetto del Sindaco a palazzo comunale. Le opere, databili alla seconda metà dell’Ottocento rappresentano vedute paesaggistiche dell’Italia (scorci di Alessandria, delle Alpi, della baia di Napoli e del Colosseo). I lavori di restauro stanno attualmente interessando una delle stanze della segreteria del Sindaco dove i restauratori stanno lavorando sul recupero della volta in cui è rappresentata una inedita veduta ottocentesca di Alessandria dalla zona di oltre Tanaro, all’interno di un paesaggio continuo che arriva sino a Genova (ben individuabile la famosa Lanterna). Dalle pitture è stato rimosso l’annerimento diffuso dovuto alla vecchia illuminazione a gas e ai fumi del riscaldamento. A seguito dei sondaggi preliminari è stato asportato il ‘particellato’ e sono stati svolti lavori di consolidamento delle varie parti in pericolo di caduta. Sono state chiuse le crepe e si è proceduto con il ritocco per schiarire ulteriormente le zone annerite e danneggiate da vecchie vernici. In questa sala i lavori, iniziati ai primi di ottobre, si concluderanno tra dieci giorni circa. Si procederà poi ad una verifica delle decorazioni a stucco e dipinte della Sala Giunta e successivamente ad un intervento di ripulitura delle pitture presenti nell’ufficio del Sindaco, già oggetto di un intervento di restauro durante il mandato del sindaco Mirabelli. “Si tratta di un intervento a cui tenevo molto e che nasce dalla volontà di recuperare, nell’anno in cui Alessandria celebra gli 850 anni della sua fondazione, la figura di Piero Sassi, un artista alessandrino di merito, con una produzione estremamente interessante, ancora poco noto al grande pubblico, ma da annoverare fra i più attivi e appassionati paesaggisti piemontesi della seconda metà dell’Ottocento – ha spiegato il sindaco, Gianfranco Cuttica di Revigliasco -. Sassi, nativo di Alessandria, per migliorare la propria situazione professionale lasciò Alessandria per Roma, ma non interruppe mai i rapporti con la sua città d’origine e nel 1886 ottenne l’incarico di decorare con un ciclo di dipinti a tempera la volta e le pareti degli uffici che attualmente ospitano la Segreteria del Sindaco. Sono opere di particolare interesse storico-artistico, non abbastanza valorizzate, che abbiamo voluto restaurare per consentirne la fruizione, concordando nei prossimi mesi con il completamento dei lavori orari e modalità di visita. Questi restauri, inoltre, fanno parte di un progetto più ampio di recupero del palazzo comunale che vedrà a breve anche la partenza dei lavori per il rifacimento del tetto e, spero in un futuro prossimo, di quelli necessari per il ripristino della facciata. In conclusione, per comprendere meglio nel suo complesso l’opera dell’artista, nella primavera del 2019, dedicheremo una grande mostra di approfondimento alla sua figura a Palazzo Monferrato, in collaborazione con la Camera di Commercio di Alessandria. Il recupero del nostro patrimonio artistico rientra nel novero dei ‘doveri’ di un’Amministrazione nei confronti della propria comunità e delle generazioni future per valorizzare spazi e luoghi già significativi di per sé nei quali, fra l’altro, si prendono decisioni importanti per l’amministrazione quotidiana della città”. ALESSANDRIA. RESTAURO AFFRESCHI DI PIETRO SASSI A PALAZZO COMUNALE. Alessandria, 12 novembre 2018 COMUNICATO STAMPA Restauro degli affreschi di Pietro Sassi a palazzo comunale Sono in corso i lavori di restauro delle opere pittoriche murarie di Pietro Sassi ubicate negli uffici del gabinetto del Sindaco a palazzo comunale.
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“Il Paesaggio dell’Uomo”: fotografie di Renato Luparia in mostra a Lu
“Il Paesaggio dell’Uomo”: fotografie di Renato Luparia in mostra a Lu: Sabato 14 gennaio, alle 16.00, si aprirà la mostra fotografica “Il Paesaggio dell’Uomo” di Renato Luparia, ospitata nella sala consigliere del Comune di Lu, in via Colli 5.  La mostra raccoglie una ricca collezione di fotografie che illustrano tra colore e bianco e nero le forme e i tratti fondamentali del paesaggio del Monferrato, delle sue colline e delle sue colture. La mostra offre per tanto un nuovo contributo per comprendere le specificità del territorio UNESCO, seguendo il filo rosso della stagione di mostre iniziate nell’autunno a Lu. Renato Luparia ormai da oltre 15 anni espone a livello internazionale le sue opere avendo fatto conoscere il paesaggio della terra piemontese ad un vasto pubblico attraverso i suoi scatti che sviluppano compiutamente le tecniche del bianco e nero e del colore. “Questa mostra di Renato Luparia scandisce una nuova tappa in un percorso artistico ricco di suggestioni iniziato virtualmente a due passi da Lu,” commenta il Sindaco, Michele F. Fontefrancesco. “La nostra campagna, le sue forme, le sue geometrie, i suoi colori, diventa uno strumento attraverso cui riscoprire quanto l’Uomo abbia inciso ed espresso il profilo di questa nostra terra. Si scopre quindi il nesso tra “cultura” e “natura”, le cui forme sono state celebrate dal riconoscimento UNESCO del Monferrato come Patrimonio dell’Umanità” La mostra sarà aperta dal Lunedì al Sabato. Lunedì, Mercoledì, Venerdì e Sabato dalle 9 alle 12.30; Martedì e Giovedì dalle 9 alle 12.30 e dalle 15 alle 17.30. L’ingresso è libero. http://dlvr.it/N5n1CB
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cento40battute · 7 years ago
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Relais Rocca Civalieri per gli amanti del wine, food, wellness e relax
Alla Scoperta dei luoghi Segreti del Monferrato
Un luogo raffinato e autentico che ridefinisce il concetto moderno di Relais diventando punto di partenza irrinunciabile per esplorare le zone sconosciute del Monferrato, PATRIMONIO MONDIALE DELL’UMANITÀ.
Rocca Civalieri, vicino all’antico borgo di Quattordio, è un Relais di charme immerso nei paesaggi vitivinicoli del Monferrato in Piemonte. Un’oasi di pace e relax, punto di partenza ideale per visitare il territorio grazie a dei servizi efficienti e unici nel loro genere che vengono offerti ai clienti “chiavi in mano”, cosa che rende il Relais Rocca Civalieri il posto migliore per scoprire le bellezze del Monferrato.
Un territorio unico al mondo
Il Monferrato è stato inserito, tre anni fa, nel patrimonio mondiale dell’umanità dell’UNESCO per l’importanza artistica, culturale ed enogastronomica che ricopre: un microcosmo di ambienti diversi dove uomo e natura da secoli vanno a braccetto.
Un’area di circa 2000 chilometri quadrati, in cui sono compresi i comuni delle province di Asti e Alessandria, regione vinicola italiana tra le più note nel mondo.
Fra i vini DOC e DOCG del Monferrato i più celebri sono Dolcetto, Grignolino tra i rossi; il Cortese di Gavi tra i bianchi; Asti spumante, Brachetto d’Acqui, Malvasia e Moscato d’Asti tra i vini da dessert, oltre a famosi distillati ottenuti dalle vinacce locali.
La varietà di prodotti enogastronomici autoctoni è la principale ricchezza e fonte di guadagno della regione monferrina. Soprattutto il Tartufo bianco, che ha fatto conoscere il Monferrato in tutto il mondo, grazie al mercato internazionale che ogni anno si tiene nell’omonima cittadina. Ovunque si coltiva la Nocciola Tonda Gentile del Piemonte protagonista di numerosi eventi e degustazioni guidate di Nocciola Piemonte Igp e Moscato d’Asti Docg (quest’anno in programma dal 28 ottobre al 1° novembre). Numerosi anche i formaggi DOP, primo fra tutti il Gorgonzola (Casale Monferrato fa parte del territorio consortile di produzione), terzo formaggio di latte vaccino per importanza dopo i due grana, per giro d’affari.
Rocca Civalieri, anticamente chiamata Rocca Sparavera, era una fortezza militare la sua ubicazione strategica la poneva a difesa del territorio e del fiume Tanaro.
Nel quindicesimo secolo fu acquistata dalla famiglia Civalieri e trasformata in residenza il Relais Rocca Civalieri con l’obiettivo di posizionarsi come una struttura efficiente ma di charme per l’accoglienza dei food&wine lovers, offrendo un’oasi meravigliosa di wellness e relax e facendo scoprire i bellissimi territori sconosciuti del Monferrato.
Il Relais Rocca Civalieri, 4 stelle, è composto in totale da 29 camere, tra cui alcune suites, alcune delle quali con proprio dehor che si affaccia sul giardino esterno.
Un posto ideale per chi cerca un’immersione completa in un luogo grazie alle esperienze proposte dallo stesso Relais: in altre parole un “contorno” di pregio, che amplifica il fascino della location scelta. Un’equipe di professionisti che si prende cura del benessere a tutto tondo dell’ospite in modo impeccabile, sempre col sorriso, e che promette di esaudire ogni desiderio.
Oltre alle bellissime suite sono a disposizione dell’ospite: una suggestiva cantina antica per le degustazioni dei vini, una piscina all’aperto e un campo da tennis per gli sportivi, l’ampio dehor per colazioni, lunch e cene in mezzo al verde e, aperti anche al pubblico esterno, il Ristorante Corte dei Civalieri e la Civalieri Spa.
Una Spa e un centro benessere per una “remise en forme” in tutta serenità e ripartirete veramente in forma
Nella Civalieri Spa è a disposizione degli ospiti una bellissima piscina coperta con zone di idromassaggio e cascate d’acqua, sauna, bagno turco, idromassaggio, docce emozionali con aromaterapia e cromoterapia e vasche per il percorso Acqua. I trattamenti, oltre ai classici del beauty care sia per uomo che per donna, comprendono massaggi, trattamenti viso e corpo con radiofrequenza, riflessologia plantare e reiki. I massaggi sono tradizionali, emozionali e tecnici, ma alcuni trattamenti premium prevedono il massaggio di coppia. Da non perdere la “Vasca nuvola” che è un trattamento innovativo assolutamente da provare: 60 minuti in assenza di gravità per un relax totale di mente e corpo.
Il Ristorante “Corte dei Civalieri”
I sapori più genuini del Monferrato, frutta e verdura a km 0, i prodotti tipici della zona, la famosa ed eccellente carne piemontese come anche i formaggi sono gli ingredienti ricorrenti proposti nei menù del ristorante che variano secondo la stagionalità.
I cibi sono accompagnati da una ricca carta dei vini provenienti dalle prestigiose cantine della zona.
La Cantina
L’antica cantina con il soffitto a botte è il luogo più coinvolgente dove degustare tutti vini e i liquori più speciali della zona proposti dal Relais Rocca Civalieri. È possibile anche organizzare degli aperitivi con assaggi sfiziosi delle specialità gastronomiche della zona. Tutti i vini e i liquori possono essere direttamente acquistati nella cantina.
I tre  sentieri del Monferrato
Per tutti gli ospiti saranno disponibili 3 sentieri che permettono di scoprire le ricchezze sconosciute della zona del Monferrato. I sentieri prevedono itinerari di mezza giornata oppure di una giornata intera con pernottamento e prima colazione, lunch o cestino pic-nic, cena in hotel, relax nella zona wellness, massaggio nella Spa e utilizzo della piscina sia intera che esterna.
Prezzi da un minimo di 80,00 € ad un massimo di 270,00 € a persona
I SENTIERI DEL VINO
Ascoltare, Annusare e Gustare il patrimonio enogastronomico del Monferrato
I luoghi sconosciuti (da scoprire grazie al navigatore fornito dall’hotel) e le cantine d’eccellenza come le storiche cantine Coppo, dichiarate dall’Unesco Patrimonio Mondiale dell’Umanità. Le cosiddette Cattedrali Sotterranee sono un vero e proprio tempio dedicato al vino, alla sua storia e al duro lavoro dell’uomo. Edificate con ogni probabilità a partire dal XVIII secolo, rimaneggiate e ingrandite nel corso del 1800 e del 1900 fino alle ristrutturazioni e alle sistemazioni moderne, le storiche cantine Coppo si sviluppano per un’estensione di oltre 5 mila metri quadrati e una profondità che, nel suo punto più basso, raggiunge i 40 metri.
Nei sentieri proposti anche le altrettanto importanti e storiche cantine Contratto, Montalbera e le distillerie Mazzetti D’Altavilla, le seconde più antiche distillerie al mondo. Tutte le cantine che fanno parte dei percorsi sono incluse nella carta dei vini del Relais Rocca Civalieri e sono acquistabili presso la cantina del Relais.
I SENTIERI DELL’OUTDOOR
E-bike e altre attività all’aria aperta per scoprire, in movimento, il patrimonio naturalistico e i paesaggi incantati del Monferrato
Per gli sportivi è possibile vivere il Monferrato con una e-bike ed un navigatore (con i percorsi già impostati) forniti dal Relais per fare tappa alle Cantine Braida; oppure arrivare nel centro di Quattordio per ammirare i recenti graffiti tra cui quelli del celebre Kool Koor, uno dei pionieri della scena newyorkese.
Per gli amanti delle passeggiate, un’auto a disposizione con una guida accompagnerà gli ospiti nel «Nocciola in tour» in cui poter scoprire i boschi della buonissima Nocciola Piemontese IGP, visitare i luoghi di produzione e i laboratori che producono le numerose specialità a base di nocciola. 
I SENTIERI DELLA CULTURA
Ascoltare, Vedere e Toccare il patrimonio culturale e artistico del Monferrato
Conoscere Asti medioevale e sotterranea, in passato completamente sommersa dal mare, con il suo Museo Paleontologico oppure i castelli barocchi e medioevali sempre dell’astigiano, o ancora muoversi dolcemente tra i borghi di Montemagno e Moncalvo, dove viene raccontata la storia del Cavaliere Aleramo, il primo dei marchesi del Monferrato che fondò una delle dinastie più longeve.
Il Relais Rocca Civalieri è vicino al piccolo borgo di Quattordio, a soli 15 km da Asti, 20 km da Alessandria e a una sola ora di auto da Milano, Torino o Genova.
ROCCA CIVALIERI Strada Cascina Rocca Civalieri, 23 15028 Quattordio (AL) - Italy phone: +39 0131797333 [email protected] http://www.hotelroccacivalieri.it
Relais Rocca Civalieri. La bellezza del Monferrato Relais Rocca Civalieri per gli amanti del wine, food, wellness e relax Alla Scoperta dei luoghi Segreti del Monferrato…
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pier-carlo-universe · 23 days ago
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"MONFEST 2024: ON STAGE - Un Viaggio Fotografico tra Cinema, Teatro e Musica a Casale Monferrato"
"14 mostre in luoghi suggestivi, dall’obiettivo fotografico alla magia della performance artistica"
“14 mostre in luoghi suggestivi, dall’obiettivo fotografico alla magia della performance artistica” Dal 30 Novembre 2024 al 4 Maggio 2025, Casale Monferrato diventa nuovamente il palcoscenico della fotografia con la seconda edizione di MonFest, il festival internazionale dedicato alle immagini. Il tema portante di questa edizione, ON STAGE, è un invito ad immergersi nell’universo del Cinema, del…
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personal-reporter · 2 years ago
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Borghi storici piemontesi
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Il Piemonte è una regione ricca di storia e di tradizioni, e uno dei suoi tesori più preziosi sono i suoi borghi storici. Queste località rappresentano un patrimonio culturale e artistico di inestimabile valore, e offrono ai visitatori la possibilità di scoprire la bellezza e la ricchezza della regione attraverso la sua architettura, le sue opere d'arte e la sua cultura. I borghi storici del Piemonte sono caratterizzati da una grande varietà di stili architettonici, che spaziano dal Romanico al Barocco, dal Gotico al Rinascimentale. Ogni borgo ha la sua personalità e il suo fascino unico, che lo rende speciale e irripetibile. Uno dei borghi storici più famosi del Piemonte è certamente Alba, situata nel cuore delle Langhe. Questa località è famosa per i suoi vini pregiati e per le sue specialità gastronomiche, ma anche per la sua architettura medievale, che si può ammirare passeggiando per le sue strade acciottolate e visitando la Cattedrale di San Lorenzo, il Palazzo Comunale e la Torre dell'Orologio. Anche Asti è un'altra località di grande interesse storico e artistico. La città, situata sulla riva destra del fiume Tanaro, conserva molti monumenti medievali e barocchi, come il Duomo di Santa Maria Assunta, la Torre Troyana, il Palazzo del Comune e la Chiesa di San Secondo. Ma i borghi storici del Piemonte non si limitano solo alle grandi città: molte piccole località, come Nizza Monferrato, Canelli, Neive e Barolo, sono delle autentiche gemme nascoste, dove è possibile immergersi completamente nella storia e nella cultura della regione. Ad esempio, Nizza Monferrato è una piccola città situata tra le colline del Monferrato, famosa per il suo vino Barbera. Il centro storico è caratterizzato da un grande numero di edifici medievali e rinascimentali, come la Chiesa di San Giovanni Battista e il Castello di Mango. Canelli, invece, è una città che si trova nel cuore delle Langhe, famosa per i suoi vini spumanti. Qui è possibile visitare le antiche cantine sotterranee, che si estendono per chilometri sotto il centro storico, e ammirare le opere d'arte che adornano le chiese e i palazzi del centro storico. Neive è un'altra piccola città medievale, situata sulla cima di una collina tra le Langhe e il Monferrato. Il centro storico è caratterizzato da stradine acciottolate, case in pietra e antiche torri, e offre una vista spettacolare sulla campagna circostante. Barolo è una località famosa per il suo vino omonimo, ma anche per il suo castello medievale e per la sua chiesa parrocchiale, che ospita opere d'arte di grande valore. Non potevamo tralasciare di menzionare il borgo di Orta San Giulio, situato sulle sponde del Lago d'Orta, nella provincia di Novara. Il centro storico di Orta è caratterizzato da vicoli lastricati e da antichi palazzi, tra cui spicca il Palazzo della Comunità, risalente al Medioevo. Ma il vero gioiello del borgo è l'isola di San Giulio, che si trova al centro del lago. Sull'isola si erge la Basilica di San Giulio, un antico monastero benedettino che oggi ospita un convento di suore. La basilica è famosa per i suoi preziosi affreschi, tra cui spicca il "Ciclo di San Giulio", realizzato tra il XIV e il XV secolo. Un'altra attrazione imperdibile del borgo è il Sacro Monte di Orta, un complesso di 21 cappelle che rappresentano la vita di San Francesco d'Assisi e sono decorate con pregevoli affreschi e sculture in stucco. Inoltre, dal borgo di Orta è possibile godere di una vista panoramica mozzafiato sul Lago d'Orta e sulle montagne circostanti. Una visita a Orta San Giulio è un'esperienza unica e suggestiva, immersa nella bellezza del paesaggio lacustre e nella storia millenaria del borgo. Infine, ma non per importanza, menzioniamo il borgo di Saluzzo, situato ai piedi delle Alpi Marittime. Questa cittadina medievale è caratterizzata da strette strade lastricate e da numerosi palazzi storici, tra cui spicca il Castello dei Marchesi di Saluzzo, costruito nel XIII secolo. Saluzzo vanta anche numerose chiese antiche, come la Chiesa di San Giovanni e la Chiesa di San Bernardo, dove si possono ammirare affreschi e dipinti d'epoca. In conclusione, la regione Piemonte offre una grande varietà di borghi storici, ciascuno con la propria bellezza e fascino. La loro antica storia e le loro tradizioni culturali possono essere scoperte attraverso una passeggiata nel centro storico o una visita a monumenti e musei. Sono luoghi perfetti per immergersi nell'atmosfera delle epoche passate e godersi un'esperienza unica e suggestiva. Read the full article
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Concerto all'organo di S. Bononio
Concerto all’organo di S. Bononio
Alessandria News Domenica 9 giugno l’organista Enrico Viccardi terrà il terzo concerto della 12a edizione di Arte Organistica nel Monferrato, un percorso itinerante di concerti che promuove il patrimonio artistico rappresentato dai monumentali organi a canne presenti nel territorio
AlessandriaNews.it http://ift.tt/2szLlPi
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enricocassi · 8 years ago
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La Valle Versa prende il nome dall’omonimo torrente che la attraversa e comprende i comuni di Cocconato, Montiglio Monferrato, Murisengo, Cunico, Montechiaro, Villa San Secondo, Corsione, Tonco, Frinco, Calliano, Castell’Alfero, Portacomaro, Asti.
Le pievi romaniche che popolano questo territorio sono numerosissime e sono parte di un patrimonio storico artistico che in questi anni è stato oggetto di attività di salvaguardia e valorizzazione.
Questo vuol essere un primo appuntamento per gli appassionati e non solo di architettura e arte romanica.
Per ragioni di tempo infatti abbiamo deciso di concentrarci in particolare su alcuni di questi gioielli di rara bellezza che contribuiscono a rendere pittoresco il paesaggio di questa parte di Monferrato, a noi cara in quanto prossima alla nostra strutttura.
Alla fine del nostro percorso potremmo degustare insieme alcuni dei prodotti e i vini tipici del Basso Monferrato.
A farci da guida vi sarà Matteo Campagnoli di Meet Piemonte.
Programma
Ore 9.00
Ritrovo con la guida a Montiglio Monferrato.
Ore 9.30
Visita della Pieve romanica di San Lorenzo.
Ore 10.00
Transfer con mezzi propri (autovetture) a Montechiaro d’Asti.
Ore 10.30
Visita della Pieve romanica dei SS. Nazario e Celso.
Ore 11.00
Transfer con mezzi propri (autovetture).
Ore 11.30
Visita della Pieve romanica di S. Maria Assunta in Pisenzana.
Ore 12.00
Transfer con mezzi propri (autovetture) a Frinco presso Casa dell’Architetto e successivo trasferimento a piedi presso la Pieve della Madonna della Neve a Castell’Alfero (12 min circa).
Ore 12.30
Visita della Pieve romanica della Pieve della Madonna della Neve a Castell’Alfero.
Ore 13.00
Termine del tour e rientro a piedi presso la Casa dell’Architetto per degustazione.
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pier-carlo-universe · 1 month ago
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"Natale al Museo" inaugura la XIII edizione con un omaggio a Napoleone. Musica, storia e cultura al Museo Civico di Casale Monferrato
Domenica 8 dicembre 2024, alle ore 16:00, prenderà il via la XIII edizione di Natale al Museo, una rassegna musicale organizzata dall’Associazione Gli Invaghiti ETS in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e il Museo Civico - Gipsoteca Bistolfi di
Domenica 8 dicembre 2024, alle ore 16:00, prenderà il via la XIII edizione di Natale al Museo, una rassegna musicale organizzata dall’Associazione Gli Invaghiti ETS in collaborazione con l’Assessorato alla Cultura e il Museo Civico – Gipsoteca Bistolfi di Casale Monferrato. La manifestazione, ideata da Fabio Furnari, celebra il patrimonio artistico e culturale della città attraverso tre concerti…
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personal-reporter · 2 years ago
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Borghi storici piemontesi
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Il Piemonte è una regione ricca di storia e di tradizioni, e uno dei suoi tesori più preziosi sono i suoi borghi storici. Queste località rappresentano un patrimonio culturale e artistico di inestimabile valore, e offrono ai visitatori la possibilità di scoprire la bellezza e la ricchezza della regione attraverso la sua architettura, le sue opere d'arte e la sua cultura. I borghi storici del Piemonte sono caratterizzati da una grande varietà di stili architettonici, che spaziano dal Romanico al Barocco, dal Gotico al Rinascimentale. Ogni borgo ha la sua personalità e il suo fascino unico, che lo rende speciale e irripetibile. Uno dei borghi storici più famosi del Piemonte è certamente Alba, situata nel cuore delle Langhe. Questa località è famosa per i suoi vini pregiati e per le sue specialità gastronomiche, ma anche per la sua architettura medievale, che si può ammirare passeggiando per le sue strade acciottolate e visitando la Cattedrale di San Lorenzo, il Palazzo Comunale e la Torre dell'Orologio. Anche Asti è un'altra località di grande interesse storico e artistico. La città, situata sulla riva destra del fiume Tanaro, conserva molti monumenti medievali e barocchi, come il Duomo di Santa Maria Assunta, la Torre Troyana, il Palazzo del Comune e la Chiesa di San Secondo. Ma i borghi storici del Piemonte non si limitano solo alle grandi città: molte piccole località, come Nizza Monferrato, Canelli, Neive e Barolo, sono delle autentiche gemme nascoste, dove è possibile immergersi completamente nella storia e nella cultura della regione. Ad esempio, Nizza Monferrato è una piccola città situata tra le colline del Monferrato, famosa per il suo vino Barbera. Il centro storico è caratterizzato da un grande numero di edifici medievali e rinascimentali, come la Chiesa di San Giovanni Battista e il Castello di Mango. Canelli, invece, è una città che si trova nel cuore delle Langhe, famosa per i suoi vini spumanti. Qui è possibile visitare le antiche cantine sotterranee, che si estendono per chilometri sotto il centro storico, e ammirare le opere d'arte che adornano le chiese e i palazzi del centro storico. Neive è un'altra piccola città medievale, situata sulla cima di una collina tra le Langhe e il Monferrato. Il centro storico è caratterizzato da stradine acciottolate, case in pietra e antiche torri, e offre una vista spettacolare sulla campagna circostante. Barolo è una località famosa per il suo vino omonimo, ma anche per il suo castello medievale e per la sua chiesa parrocchiale, che ospita opere d'arte di grande valore. Non potevamo tralasciare di menzionare il borgo di Orta San Giulio, situato sulle sponde del Lago d'Orta, nella provincia di Novara. Il centro storico di Orta è caratterizzato da vicoli lastricati e da antichi palazzi, tra cui spicca il Palazzo della Comunità, risalente al Medioevo. Ma il vero gioiello del borgo è l'isola di San Giulio, che si trova al centro del lago. Sull'isola si erge la Basilica di San Giulio, un antico monastero benedettino che oggi ospita un convento di suore. La basilica è famosa per i suoi preziosi affreschi, tra cui spicca il "Ciclo di San Giulio", realizzato tra il XIV e il XV secolo. Un'altra attrazione imperdibile del borgo è il Sacro Monte di Orta, un complesso di 21 cappelle che rappresentano la vita di San Francesco d'Assisi e sono decorate con pregevoli affreschi e sculture in stucco. Inoltre, dal borgo di Orta è possibile godere di una vista panoramica mozzafiato sul Lago d'Orta e sulle montagne circostanti. Una visita a Orta San Giulio è un'esperienza unica e suggestiva, immersa nella bellezza del paesaggio lacustre e nella storia millenaria del borgo. Infine, ma non per importanza, menzioniamo il borgo di Saluzzo, situato ai piedi delle Alpi Marittime. Questa cittadina medievale è caratterizzata da strette strade lastricate e da numerosi palazzi storici, tra cui spicca il Castello dei Marchesi di Saluzzo, costruito nel XIII secolo. Saluzzo vanta anche numerose chiese antiche, come la Chiesa di San Giovanni e la Chiesa di San Bernardo, dove si possono ammirare affreschi e dipinti d'epoca. In conclusione, la regione Piemonte offre una grande varietà di borghi storici, ciascuno con la propria bellezza e fascino. La loro antica storia e le loro tradizioni culturali possono essere scoperte attraverso una passeggiata nel centro storico o una visita a monumenti e musei. Sono luoghi perfetti per immergersi nell'atmosfera delle epoche passate e godersi un'esperienza unica e suggestiva. Read the full article
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freedomtripitaly · 4 years ago
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Una terra ricca di luoghi storici, naturalistici, di antichi borghi, di stazioni termali e di gallerie sotterranee. Questo è l’astigiano, un territorio piemontese affascinante, che sconfina sui colli liguri, dove trascorrere una vacanza rilassante deliziandosi con un’ottima enogastronomia. Un territorio proclamato, nel 2014, Patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco, per i “paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe, Roero e Monferrato”. Il nostro viaggio ha inizio nel Villaggio Narrante di Fontanafredda, una riserva bionaturale di 120 ettari nel cuore del Barolo a Serralunga d’Alba. Fu Emanuele Alberto conte di Mirafiore e figlio del primo Re d’Italia, Vittorio Emanuele II, a volere un villaggio a Fontanafredda, luogo acquistato dal padre nel 1858 e donato, come pegno d’amore a Rosa Vercellana, la donna da lui amata. Qui, Emanuele Alberto fondò l’omonima azienda vitivinicola, che oggi si può visitare, all’interno di un borgo fatto di cascine, una scuola, una chiesa e di servizi essenziali, ma anche con un circolo ricreativo dove egli stesso leggeva libri ai suoi collaboratori che erano ancora analfabeti. Per sua volontà, nel villaggio si formò una vera e propria comunità che arrivò a ospitare fino a 250 persone e che si è preservata fino a oggi, dove vivono ancora 15 famiglie. Da sempre, nel villaggio, il vino occupa un ruolo centrale grazie alle storiche cantine di Fontanafredda e di Casa E. di Mirafiore, due eccellenze italiane: la prima vanta il premio come “Miglior cantina europea dell’anno” conferitole da Wine Enthusiast ed è divenuta icona del Barolo in tutto il mondo, mentre la seconda, è una cantina di origine aristocratica e anche un’azienda agricola biologica. La visita alle cantine offre la possibilità di ripercorrere i passi della famiglia reale tra storia e curiosi aneddoti, ammirando la maestosità delle grandi botti di rovere e degustando i vini. Il Villaggio Narrante di Fontanafredda Il viaggio prosegue verso il borgo di Mombaruzzo, il più orientale della provincia di Asti, che domina dall’alto le colline di infiniti vigneti. Poche case abitate a un migliaio di anime, è però la patria dell’amaretto e naturalmente è famoso per la produzione di vino. Da questo paesino tra due colline si gode di un panorama mozzafiato e di un’atmosfera d’altri tempi, dove il silenzio assoluto è interrotto solo dalle campane della chiesa (anche la mattina presto). Passeggiando per Mombaruzzo si percorrono strade strette e ripide su cui s’affacciano palazzi antichi con portoni rinascimentali, tra cui l’elegantissimo Relais Villa Prato, dove poter soggiornare, e s’incontrano luoghi ricchi di testimonianze artistiche, come la piazzetta del cimitero vecchio, antistante la chiesa di S. Maria Maddalena, un imponente edificio di origine romanica, mentre la Torre Civica di origine medievale domina il cuore più antico del borgo. Il territorio piemontese è costellato da testimonianze che si ergono da colli, memori di un tempo che non esiste più. Per chi desidera passeggiare tra i boschi e i vigneti (prevalentemente di vino Moscato) e stare a contatto con la natura, merita un’escursione molto pittoresca quella verso la Torre dei Contini, che spicca su una collina e che un tempo segnava i confini della città di Canelli. Da quassù si possono ammirare da un lato le Alpi e dall’altro l’Appennino ligure. Qui, lo scrittore Beppe Fenoglio ha ambientato un brano del romanzo “Il partigiano Johnny” a cui è ispirato il Sentiero del Partigiano Johnny. Il sentiero passa attraverso i terreni dell’Azienda Ghione Anna, dove si può fare una sosta per una degustazione di Moscato e portare a casa qualche buona bottiglia. Ma Canelli è famosa soprattutto per ciò che nasconde nel sottosuolo ovvero le Cattedrali Sotterrane. Sotto le case del paese si nasconde, infatti, un’altra città, fatta di chilometri e chilometri di tunnel e di gallerie, dove sono state ricavate lunghissime cantine storiche, scavate direttamente nel tufo calcareo delle colline a partire dal XVI secolo. Le Cattedrali Sotterranee scendono fino a una profondità di 32 metri, attraversando l’intera città per più di 20 km. Il soprannome fu dato loro per via dell’ambiente estremamente silenzioso che ricorda quello delle grandi cattedrali religiose. Le Cattedrali Sotterranee di Canelli Le cattedrali si possono visitare. Quelle dell’Azienda Contratto vengono fatte su prenotazione. Si percorrono alcune delle gallerie sotterranee, si imparano i metodi di produzione dei vini e si termina con una degustazione degli spumanti metodo classico, tutti millesimati, prodotti qui fin dal 1867. Il viaggio prosegue verso uno dei luoghi storici di questo territorio piemontese, Acqui Terme. Secondo una leggenda, Acqui sarebbe stata fondata da coloni greci, attirati dalla presenza delle sue benefiche acque termali. Ancora oggi, questa località in provincia di Alessandria è famosa per le sue acque, ma un po’ meno per gli stabilimenti termali. Nel cuore della cittadina si trova lo Stabilimento “Nuove Terme”, che è tutt’uno con il Grand Hotel, mentre nella zona Bagni c’è lo Stabilimento “Regina”. In entrambi, il trattamento più praticato è la fango balneoterapia, ma sono molto frequentate anche per le cure inalatorie, le piscine vascolari e i reparti di riabilitazione motoria e respiratoria. Il nucleo più antico di Acqui è il Borgo Pisterna che, insieme al Borgo Nuovo e al Borgo San Pietro, formano l’attuale centro cittadino. Tra i borghi storici che spuntano sulla cima delle colline verdeggianti è nato, da qualche anno, anche un nuovo itinerario artistico e paesaggistico: è quello delle Panchine Giganti o Big Bench. Posizionate in punti panoramici e ricchi di fascino, le panchine giganti permettono di tornare bambini e di vivere emozioni dimenticate. In Piemonte, tra Langhe e Monferrato, ce ne sono tantissime, con sentieri segnati puntellati da coloratissime panchine di dimensioni enormi. L’idea è venuta a Chris Bangle, designer americano che, con l’aiuto di alcuni amici, ha creato la prima panchina gigante e che poi è diventato un vero e proprio progetto chiamato “Big Bench Community Project”. Ce n’è una gialla, color Moscato, nella proprietà dell’Azienda Casa Vinicola Marenco a Strevi (AL), sulla sponda sinistra del fiume Bormida, un piccolo Comune formato da due borghi, Superiore e Inferiore o, come dicono qui, di Sopra e di Sotto. I pendii soleggiati di Strevi sono famosi per la loro produzione viticola. L’accesso alla Big Bench è libero ed il soggetto preferito di chi si avventura da queste parti a piedi o in bicicletta per un selfie o una foto ricordo. La Panchina Gigante di Strevi https://ift.tt/3uSTk9t Su e giù per l’astigiano, tra borghi, sotterranei e panchine giganti Una terra ricca di luoghi storici, naturalistici, di antichi borghi, di stazioni termali e di gallerie sotterranee. Questo è l’astigiano, un territorio piemontese affascinante, che sconfina sui colli liguri, dove trascorrere una vacanza rilassante deliziandosi con un’ottima enogastronomia. Un territorio proclamato, nel 2014, Patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco, per i “paesaggi vitivinicoli del Piemonte: Langhe, Roero e Monferrato”. Il nostro viaggio ha inizio nel Villaggio Narrante di Fontanafredda, una riserva bionaturale di 120 ettari nel cuore del Barolo a Serralunga d’Alba. Fu Emanuele Alberto conte di Mirafiore e figlio del primo Re d’Italia, Vittorio Emanuele II, a volere un villaggio a Fontanafredda, luogo acquistato dal padre nel 1858 e donato, come pegno d’amore a Rosa Vercellana, la donna da lui amata. Qui, Emanuele Alberto fondò l’omonima azienda vitivinicola, che oggi si può visitare, all’interno di un borgo fatto di cascine, una scuola, una chiesa e di servizi essenziali, ma anche con un circolo ricreativo dove egli stesso leggeva libri ai suoi collaboratori che erano ancora analfabeti. Per sua volontà, nel villaggio si formò una vera e propria comunità che arrivò a ospitare fino a 250 persone e che si è preservata fino a oggi, dove vivono ancora 15 famiglie. Da sempre, nel villaggio, il vino occupa un ruolo centrale grazie alle storiche cantine di Fontanafredda e di Casa E. di Mirafiore, due eccellenze italiane: la prima vanta il premio come “Miglior cantina europea dell’anno” conferitole da Wine Enthusiast ed è divenuta icona del Barolo in tutto il mondo, mentre la seconda, è una cantina di origine aristocratica e anche un’azienda agricola biologica. La visita alle cantine offre la possibilità di ripercorrere i passi della famiglia reale tra storia e curiosi aneddoti, ammirando la maestosità delle grandi botti di rovere e degustando i vini. Il Villaggio Narrante di Fontanafredda Il viaggio prosegue verso il borgo di Mombaruzzo, il più orientale della provincia di Asti, che domina dall’alto le colline di infiniti vigneti. Poche case abitate a un migliaio di anime, è però la patria dell’amaretto e naturalmente è famoso per la produzione di vino. Da questo paesino tra due colline si gode di un panorama mozzafiato e di un’atmosfera d’altri tempi, dove il silenzio assoluto è interrotto solo dalle campane della chiesa (anche la mattina presto). Passeggiando per Mombaruzzo si percorrono strade strette e ripide su cui s’affacciano palazzi antichi con portoni rinascimentali, tra cui l’elegantissimo Relais Villa Prato, dove poter soggiornare, e s’incontrano luoghi ricchi di testimonianze artistiche, come la piazzetta del cimitero vecchio, antistante la chiesa di S. Maria Maddalena, un imponente edificio di origine romanica, mentre la Torre Civica di origine medievale domina il cuore più antico del borgo. Il territorio piemontese è costellato da testimonianze che si ergono da colli, memori di un tempo che non esiste più. Per chi desidera passeggiare tra i boschi e i vigneti (prevalentemente di vino Moscato) e stare a contatto con la natura, merita un’escursione molto pittoresca quella verso la Torre dei Contini, che spicca su una collina e che un tempo segnava i confini della città di Canelli. Da quassù si possono ammirare da un lato le Alpi e dall’altro l’Appennino ligure. Qui, lo scrittore Beppe Fenoglio ha ambientato un brano del romanzo “Il partigiano Johnny” a cui è ispirato il Sentiero del Partigiano Johnny. Il sentiero passa attraverso i terreni dell’Azienda Ghione Anna, dove si può fare una sosta per una degustazione di Moscato e portare a casa qualche buona bottiglia. Ma Canelli è famosa soprattutto per ciò che nasconde nel sottosuolo ovvero le Cattedrali Sotterrane. Sotto le case del paese si nasconde, infatti, un’altra città, fatta di chilometri e chilometri di tunnel e di gallerie, dove sono state ricavate lunghissime cantine storiche, scavate direttamente nel tufo calcareo delle colline a partire dal XVI secolo. Le Cattedrali Sotterranee scendono fino a una profondità di 32 metri, attraversando l’intera città per più di 20 km. Il soprannome fu dato loro per via dell’ambiente estremamente silenzioso che ricorda quello delle grandi cattedrali religiose. Le Cattedrali Sotterranee di Canelli Le cattedrali si possono visitare. Quelle dell’Azienda Contratto vengono fatte su prenotazione. Si percorrono alcune delle gallerie sotterranee, si imparano i metodi di produzione dei vini e si termina con una degustazione degli spumanti metodo classico, tutti millesimati, prodotti qui fin dal 1867. Il viaggio prosegue verso uno dei luoghi storici di questo territorio piemontese, Acqui Terme. Secondo una leggenda, Acqui sarebbe stata fondata da coloni greci, attirati dalla presenza delle sue benefiche acque termali. Ancora oggi, questa località in provincia di Alessandria è famosa per le sue acque, ma un po’ meno per gli stabilimenti termali. Nel cuore della cittadina si trova lo Stabilimento “Nuove Terme”, che è tutt’uno con il Grand Hotel, mentre nella zona Bagni c’è lo Stabilimento “Regina”. In entrambi, il trattamento più praticato è la fango balneoterapia, ma sono molto frequentate anche per le cure inalatorie, le piscine vascolari e i reparti di riabilitazione motoria e respiratoria. Il nucleo più antico di Acqui è il Borgo Pisterna che, insieme al Borgo Nuovo e al Borgo San Pietro, formano l’attuale centro cittadino. Tra i borghi storici che spuntano sulla cima delle colline verdeggianti è nato, da qualche anno, anche un nuovo itinerario artistico e paesaggistico: è quello delle Panchine Giganti o Big Bench. Posizionate in punti panoramici e ricchi di fascino, le panchine giganti permettono di tornare bambini e di vivere emozioni dimenticate. In Piemonte, tra Langhe e Monferrato, ce ne sono tantissime, con sentieri segnati puntellati da coloratissime panchine di dimensioni enormi. L’idea è venuta a Chris Bangle, designer americano che, con l’aiuto di alcuni amici, ha creato la prima panchina gigante e che poi è diventato un vero e proprio progetto chiamato “Big Bench Community Project”. Ce n’è una gialla, color Moscato, nella proprietà dell’Azienda Casa Vinicola Marenco a Strevi (AL), sulla sponda sinistra del fiume Bormida, un piccolo Comune formato da due borghi, Superiore e Inferiore o, come dicono qui, di Sopra e di Sotto. I pendii soleggiati di Strevi sono famosi per la loro produzione viticola. L’accesso alla Big Bench è libero ed il soggetto preferito di chi si avventura da queste parti a piedi o in bicicletta per un selfie o una foto ricordo. La Panchina Gigante di Strevi Alla scoperta di un territorio che è stato proclamato Patrimonio Unesco, ma che è ancora tutto da scoprire.
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