#ottici
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thegretchenimages · 1 year ago
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Domani giorno libero e questa per oggi era l'unica cosa sensata da fare.
(E le 300 lavatrici e pulizie varie ovviamente. Perché sono una casalinga disperata sempre e comunque)
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pier-carlo-universe · 7 days ago
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Rosalia Lombardo: la "Bella Addormentata" di Palermo raccontata da Ada Rizzo. Recensione di Alessandria today
Un viaggio nel mistero e nella storia della mummia più affascinante del mondo.
Un viaggio nel mistero e nella storia della mummia più affascinante del mondo. Ada Rizzo, talentuosa autrice di Alessandria Today, ci offre un approfondimento sulla figura di Rosalia Lombardo, la bambina palermitana conosciuta come la “Bella Addormentata” per il suo straordinario stato di conservazione nelle Catacombe dei Cappuccini di Palermo. Biografia dell’autrice. Ada Rizzo è una…
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campadailyblog · 6 months ago
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Negozio di Ottica: Guida per avviare il tuo negozio di occhiali
Aprire un negozio di occhiali è un’opportunità per chi ama la moda e la salute degli occhi. Può essere un’avventura entusiasmante, sia che tu sia un ottico esperto o un imprenditore con nuove idee. Per lanciare il tuo negozio di occhiali, è importante avere una strategia chiara e dedicarsi con impegno. Questo articolo ti aiuterà a capire i passi principali per aprire un negozio di occhiali.…
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gregorius · 5 months ago
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[Exit.nonexit.]elementi stradali ottici
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ilblogdellestorie · 2 years ago
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Effetti ottici
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misunderstandings-georg · 1 month ago
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Putting my thoughts from the first episode of blue lock here (specifically written for people who know nothing about it because this is just the nonsense ive been subjecting my friends to today) 👁 👁
I went in blind after seeing so much shade thrown on the new season's animation, but I don't think I realised exactly HOW blind I was going in. Like it's soccer, what's not to get?
Anyway.
The antagonist from the first Despicable Me is here but with the most incredible lead paint stare, and hes like "I'm going to revolutionise soccer by softcore kidnapping 300 children and training them to treat fun team sports like its the most toxic competition environment you've ever fucking seen.. and then Japan will win the world cup!!!". And like, of these 300 children the 299 who dont rise to become the number 1 striker will never be allowed to play soccer professionally for Japan so it's doing less than nothing to actually raise the next generation of pro athletes. Willy Wonka behaviour honestly.
I'm kind of curious how much funding went into actually making the Blue Lock. Like it's a state of the art training facility with top of the line equipment at their disposal. It needs to be able to house up to 300 athletes at any given time (how comfortably remains to be seen, but the water and utility rates alone have gotta be wild). There's at least 30 rooms with a big chute in the ceiling that drops soccer balls and an artist was hired to make personalised sprites of each of the 300 players for their two minute game of tag. All of this is just to train One (1) professional striker to go play on the national soccer team, and apparently most soccer players retire in their 30s anyway. Is this government funded? Did the Japanese government agree to fund this? The invitation letters went out on a recognised professional sports institute's letterhead and initiation was hosted in an otticial building so they had to at least be aware of it.
The alternate is The CEO Of Lead Paint Drinking is just an eccentric billionaire who funded this himself and committed mass government fraud to convince these kids to play in his little saw trap. This opens up a few different ethical dilemmas, but surprisingly doesn't create too many more than the alternative already had.
Is there a blue lock for like, goalies or something? Or are they just getting pelted with rocks in a storage garage somewhere and whoever's the least concussed at the end of the year gets to play nationals? I don't know the positions in soccer (and I doubt I'll get a netball anime in my lifetime to dedicate my expertise to) but I think if you're going to turn a team sport into a You VS Them environment, it's only fair that the rest of the "team" are mr beast squidgamed to be just as egotistical as the strikers.
One thing i would be really interested to see though is what kind of rivalry two goalies pumped up on delusions of grandeur and performance enhancing substances (the power of friendship, obviously...) could make. Just continuously firing shots at each other from one teams goal to the other, the rest of the players on the field being completely powerless to intercept these rocket kicks.
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schizografia · 1 year ago
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La giovane schizofrenica avverte i suoi «primi sentimenti d’irrealtà» davanti a due immagini: quella di una compagna che si avvicina e il cui volto si ingrandisce esageratamente (si direbbe un leone); quella di un campo di grano che diventa illimitato, «immensità dorata, luminosa”. Ecco, rifacendosi alla terminologia di Peirce, come risulteranno i due segni dell’immagine-affezione: Icona per l’espressione di una qualità-potenza operata da un volto, Qualisegno (oppure Potisegno) per la sua presentazione in uno spazio qualsiasi. Certi film di Joris Ivens ci danno un’idea di cosa sia un qualisegno: in Regen, «la pioggia che si vede nel film non è quella data pioggia, concreta e determinata, caduta un certo giorno e in un certo luogo. Queste impressioni visive non sono raccolte in unità da alcuna figurazione spaziale o temporale. Con estrema sensibilità, Ivens ha scoperto non come la pioggia è in realtà, ma che cosa accade (e in qual modo) quando la pioggerella primaverile batte sulle foglie degli alberi, quando lo specchio dello stagno rabbrividisce, quando una goccia solitaria cerca esitando la sua via su una lastra di vetro, quando la vita di una metropoli si riflette sull’umido asfalto. […] Anche quando Ivens ci mostra un ponte, da lui stesso indicato come il grande viadotto ferroviario di Rotterdam (Il ponte), la costruzione di ferro si dissolve in immagini immateriali inquadrate in cento modi diversi. Basta il fatto che questo ponte possa essere visto in tanti modi per renderlo in un certo senso irreale. Esso non ci appare come l’opera concreta degli ingegneri che lo costruirono, ma come una serie di curiosi effetti ottici. Si tratta insomma di variazioni visive sulle quali ben difficilmente potrebbe transitare un treno merci». Non è un concetto di ponte, ma non è nemmeno l’individuato stato di cose definito dalla sua forma, dalla sua materia metallica, dai suoi usi e funzioni. È una potenzialità. Il rapido montaggio dei settecento piani-inquadrature fa sí che le diverse vedute possano raccordarsi in un’infinità di modi e, non essendo orientate le une in rapporto alle altre, costituiscono l’insieme delle singolarità che si coniugano nello spazio qualsiasi in cui questo ponte appare come pura qualità, questo metallo come pura potenza, la stessa Rotterdam come affetto. E neanche la pioggia è il concetto di pioggia, o lo stato di un tempo e di un luogo piovosi. È piuttosto un insieme di singolarità che presenta la pioggia cosí com’è in sé, pura potenza o qualità che coniuga senza astrazione tutte le piogge possibili, e compone il corrispondente spazio qualsiasi. È la pioggia come affetto, e niente si oppone maggiormente a un’idea astratta o generale, pur non essendo attualizzata in uno stato di cose individuale.
Gilles Deleuze
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darsispazio · 1 year ago
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L’ammasso dell’albero di Natale
Questa bella immagine mostra il cosiddetto ammasso dell’albero di Natale. Le luci blu e bianche sono prodotte da giovani stelle che emettono raggi X, rilevati dal satellite Chandra della NASA. I dati ottici del telescopio WIYN da 0,9 metri della National Science Foundation al Kitt Peak mostrano il gas nella nebulosa in verde, corrispondente agli aghi di pino dell’albero, e i dati a infrarossi…
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oblaz · 2 years ago
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I rugbisti prendono troppe botte in testa non capiscano nulla meglio gli ottici 😂
Che ci devo fare, ho un debole per le spalle grandi purtroppo
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robycek · 2 days ago
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levenhuk09 · 6 days ago
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Lenti d’Ingrandimento: Uno Strumento Semplice ma Straordinario
La lente d’ingrandimento è uno degli strumenti ottici più basilari e al contempo essenziali nelle nostre vite quotidiane e in diversi settori professionali. Nonostante la sua origine risalga a secoli fa, questa invenzione si fonda su principi ottici e fisici elementari, ma continua ad avere un ruolo cruciale in scienza, educazione e nelle attività di tutti i giorni.
In questo articolo, esploreremo la sua storia, il funzionamento, i diversi tipi di Lenti d’ingrandimento e le loro applicazioni nei vari ambiti.
Che cos’è una lente d’ingrandimento?
Una lente d’ingrandimento è, in sostanza, una lente convessa che aumenta le dimensioni dell’immagine di un oggetto quando viene posta tra l’occhio e l’oggetto stesso. Il principio su cui si basa è la rifrazione della luce: quando i raggi luminosi passano attraverso la lente, vengono deviati creando un’immagine virtuale che appare più grande e più dettagliata.
Le lenti d’ingrandimento variano per dimensioni, materiali e potenza di ingrandimento. Generalmente, la potenza di ingrandimento è espressa con un numero seguito dalla lettera "x" (ad esempio, 5x o 10x), che indica quante volte l’oggetto appare più grande rispetto alla sua dimensione originale.
La Storia delle Lenti d’Ingrandimento
L’origine della lente d’ingrandimento risale a tempi antichi. Gli Egizi e i Romani usavano cristalli o sfere di vetro per ingrandire oggetti piccoli, sebbene non fossero strumenti ottici nel senso moderno.
Nel XIII secolo, la creazione della lente convessa venne attribuita a scienziati italiani, tra cui Salvino degli Armati. Queste lenti iniziarono come dispositivi per correggere difetti della vista, ma presto si diffusero in altri campi.
Nel XVII secolo, lenti d’ingrandimento più avanzate vennero incorporate in strumenti scientifici come microscopi e telescopi, cambiando il corso della scienza e approfondendo la comprensione del mondo naturale.
Come Funziona una Lente d’Ingrandimento?
Il funzionamento di una lente d’ingrandimento si fonda sul principio della rifrazione. Quando la luce attraversa una lente convessa, i raggi luminosi sono deviati verso un punto focale. Questo processo produce un’immagine ingrandita dell’oggetto, visibile all’occhio umano.
Fattori che influenzano il funzionamento della lente includono:
Forma della lente: La curvatura della lente determina la sua potenza d’ingrandimento. Le lenti con curvatura maggiore offrono ingrandimenti più elevati, ma possono causare distorsioni.
Materiale: Le lenti moderne sono fatte di vetro o materiali plastici trasparenti. Le lenti in vetro garantiscono una visibilità migliore, mentre quelle in plastica sono più leggere e resistenti agli urti.
Distanza focale: La distanza tra la lente e l’oggetto è fondamentale per ottenere un’immagine chiara e ingrandita.
Tipi di Lenti d’Ingrandimento
Esistono diverse tipologie di lenti d’ingrandimento, ciascuna progettata per scopi specifici:
Lenti portatili: Le tradizionali lenti con manico, ideali per leggere testi piccoli o esaminare oggetti. Sono pratiche e facili da usare.
Lenti d’ingrandimento con supporto: Con un telaio o supporto regolabile, queste lenti permettono di lavorare a mani libere. Perfette per attività come il cucito o la riparazione di oggetti.
Lenti illuminate: Dotate di luci LED, offrono una visione chiara anche in ambienti poco illuminati. Sono particolarmente utili per lavori di precisione.
Lenti d’ingrandimento tascabili: Piccole e leggere, ideali per portarle ovunque. Spesso usate da collezionisti, orologiai e gioiellieri, offrono ingrandimenti elevati in un formato compatto.
Applicazioni delle Lenti d’Ingrandimento
Le lenti d’ingrandimento trovano ampio impiego in vari settori, dalla vita quotidiana alla professione:
Lettura: Utilizzate per leggere testi con caratteri piccoli, come etichette e libri.
Medicina: Fondamentali per dermatologi e dentisti nell’esaminare dettagli minuti.
Hobby e artigianato: Strumenti indispensabili per modellisti, ricamatori e orologiai.
Gioielleria: Utilizzate per esaminare pietre preziose e verificare la qualità dei dettagli.
Educazione e scienza: Essenziali per esperimenti scolastici e per studiare la natura, come insetti o piante.
Settore industriale e tecnologico: Impiegate nei settori elettronici e meccanici per lavorare su circuiti e componenti di precisione.
Vantaggi e Svantaggi delle Lenti d’Ingrandimento
Vantaggi:
Sono strumenti semplici e accessibili.
Non necessitano di alimentazione o manutenzione complicata.
Disponibili in molte varianti di dimensioni e potenze.
Svantaggi:
Hanno un ingrandimento limitato rispetto a microscopi o altre tecnologie ottiche avanzate.
Le lenti di bassa qualità possono causare distorsioni ottiche.
Curiosità sulle Lenti d’Ingrandimento
La lente d’ingrandimento è uno strumento iconico nelle storie di detective, come quelle di Sherlock Holmes.
È tra gli strumenti ottici più venduti al mondo per la sua versatilità.
Alcuni telescopi utilizzano lenti simili a quelle d’ingrandimento, ma a una scala molto maggiore.
Nonostante la sua semplicità, la lente d’ingrandimento rimane un dispositivo insostituibile in molte situazioni, dall’osservazione scientifica alla lettura quotidiana, dalla medicina all’artigianato, aiutando a vedere dettagli che altrimenti sfuggirebbero facilmente.
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jacopocioni · 16 days ago
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Carriera di Galileo Galilei 5° parte
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1° parte 2° parte 3° parte 4° parte Primi contrasti con il Papa e il Sacro Collegio
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La chiesa iniziava a sentire odore di eresia e si preparava alla difesa della teoria Geocentrica. Passava all’attacco incaricando il frate predicatore domenicano Tommaso Caccini di difendere le Sacre Scritture, dalle “concezioni copernicane dei matematici moderni e in particolare Galileo”, Nel marzo 1615 il Caccini giunse a Roma e denunciò al Sacro Collegio lo scienziato pisano quale sostenitore del sistema Eliocentrico con la terra girante intorno al sole. Il Cardinale Roberto Bellarmino, già giudice nel processo contro Giordano Bruno frate domenicano eretico, scrisse una risposta alla lettera inviata dal teologo carmelitano Paolo Antonio Foscarini, il quale voleva mettere a confronto i Pitagorici, Copernico, Galileo Keplero e gli accademici dei Lincei con le sacre scritture, cercando di far coincidere quello he affermava la Bibbia con la teoria copernicana in modo tale che non contraddiceva affatto tutto quello che fino allora era stato messo in discussione. Il Cardinale diceva che sarebbe stato possibile reinterpretare i passi contraddicenti l’Eliocentrismo solamente con una dimostrazione di quanto asserito non accettando gli argomenti portati da Galileo. Sosteneva di non aver ricevuto nessuna spiegazione in merito, in caso di dubbio faceva testo quanto era affermato dalle scritture, dove si parla di Giosuè che abbia ordinato al sole di fermarsi, per completare l’inseguimento dei nemici Amorrei esclamando “Sole fermati in Gàbaon e tu Luna, sulla valle di Aialon”, difendendo la teoria della terra al centro dell’universo con tutti i pianeti giranti intorno. Ma Galileo rifiutò l’invito di Bellarmino di sostituire la teoria tolemaica con quella copernicana, definendola una pura ipotesi matematica per salvare le apparenze.
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Nel febbraio 1616 il Papa Paolo V ordinò al Cardinale Bellarmino di far arrivare a Roma il Galilei per ammonirlo e convincendolo ad abbandonare le sue opinioni sul sistema eliocentrico, in caso di mancata obbedienza “Il Padre Commissario davanti a un Notaio e testimoni , di fargli il precetto di abbandonare quella dottrina e non insegnarla non difenderla”. Nello stesso anno venne messo all’indice il “De Revolutionibus” di Copernico. Bellarmino volle dare una mano a Galileo con una dichiarazione in cui non c’erano abiure, confermando il divieto a sostenere le tesi copernicane. Questa dichiarazione, gli onori e la buona accoglienza, diedero a Galileo la falsa illusione che a lui fosse consentito quello che agli altri era vietato.
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Nell’autunno del 1618 apparvero nel cielo tre comete, questo evento attirò l’attenzione degli astronomi di tutta l’Europa. Il gesuita Piero Grassi matematico del Collegio Romano, tenne una lezione con il titolo “Disputatio astronomica de tribus cometis anni MDCXVIII”, derivata dalle sue osservazioni, dichiarando che le comete fossero corpi situati “Oltre il cielo della luna”, sostenendo il modello di Tyco Brahe per il quale la terra è il centro dell’universo. Galileo rispose per difendere il modello Copernicano, con uno scritto del suo discepolo Mario Guiducci astronomo amico e confidente con “Il discorso sulle comete”. In questo scritto il relatore sosteneva erroneamente che le comete non erano oggetti celesti, ma ma effetti ottici della luce solare su vapori provenienti dalla terra. A queste argomentazioni il Grassi rispondeva con il falso nome di Lotario Sarsi, attaccando il Galilei e il copernicanesimo. Lo scienziato non rispose a questa lettera, lasciò passare del tempo preparando il trattato “Il Saggiatore”, approvato e pubblicato a Roma dalla Accademia dei Lincei. Fine 5° parte
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Alberto Chiarugi Read the full article
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tecnoandroidit · 1 month ago
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Find X8 Pro si distingue per le sue fotocamere avanzate, realizzate in collaborazione con Hasselblad, un’autonomia eccezionale e l’introduzione del nuovo sistema operativo ColorOS 15, che integra funzionalità basate sull’intelligenza artificiale. Questo modello rappresenta un passo decisivo nell’evoluzione degli smartphone, rendendo ogni interazione più fluida e significativa. A sottolineare l'importanza di questa nuova serie, Isabella Lazzini, CMO di OPPO Italia, ha dichiarato: “La serie Find X8 incarna la visione di OPPO per il futuro della tecnologia mobile: uno smartphone che non si limita a offrire performance elevate, ma che trasforma ogni interazione in un’esperienza significativa, grazie all’intelligenza artificiale e alla fotocamera Hasselblad Master. Vogliamo portare nelle mani degli utenti un dispositivo che si distingua sia per le capacità tecniche che per la bellezza del design.” Prestazioni e design senza compromessi Find X8 Pro è progettato per soddisfare le esigenze degli utenti più esigenti. Dotato di un display Infinite View da 6,78 pollici con una luminosità di picco fino a 4.500 nit, il dispositivo offre una qualità visiva straordinaria anche in condizioni di luce intensa. Il design ultra-sottile e l'utilizzo di materiali premium, come il vetro e l’alluminio, conferiscono al device un’estetica sofisticata e una presa confortevole. Le colorazioni disponibili, Pearl White e Space Black, sottolineano l’eleganza del design, con la variante bianca caratterizzata da un pattern perlato esclusivo. La certificazione IP68/IP69 garantisce resistenza a polvere e acqua, rendendo lo smartphone ideale per ogni situazione. Innovazione fotografica con Hasselblad Il sistema di fotocamere è il cuore pulsante del Find X8 Pro. Grazie alla collaborazione con Hasselblad, il dispositivo è dotato di quattro fotocamere da 50 MP, tra cui una fotocamera periscopica con zoom ottico 6x. La tecnologia avanzata consente di catturare immagini dettagliate anche in condizioni di scarsa illuminazione. Una delle caratteristiche distintive è la modalità Ritratto Hasselblad, che permette di scattare ritratti ottici a 135 mm, offrendo una profondità e un dinamismo unici. Inoltre, l’AI Telescope Zoom garantisce uno zoom fluido fino a 120x, ideale per immortalare paesaggi mozzafiato o dettagli lontani con una qualità senza precedenti. Prestazioni straordinarie e autonomia incredibile Find X8 Pro è alimentato dal potente chipset MediaTek Dimensity 9400, costruito con un processo a 3 nm di seconda generazione. Questa tecnologia garantisce un aumento delle prestazioni della CPU del 35% e della GPU del 41%, insieme a un risparmio energetico significativo. La batteria silicon-carbon da 5.910 mAh offre un’autonomia eccezionale, supportata dalla ricarica rapida 80W SUPERVOOCTM e dalla ricarica wireless magnetica 50W AIRVOOCTM. Pochi minuti di ricarica assicurano ore di utilizzo, rendendo il dispositivo un compagno affidabile per l'intera giornata. Esperienza software evoluta Il debutto di ColorOS 15 su Find X8 Pro introduce un’interfaccia utente fluida e moderna, basata su Android 15. Con oltre 800 elementi riprogettati, il sistema operativo offre un’estetica minimalista e funzionalità avanzate. Strumenti come AI Eraser, Aumenta Nitidezza AI e Rimuovi Riflessi AI migliorano ulteriormente l’esperienza fotografica, mentre l’AI ToolBox semplifica le attività quotidiane. Grazie all’integrazione con Google, gli utenti possono sfruttare funzionalità innovative come “Tocca per Condividere” per il trasferimento rapido di file tra dispositivi. Inoltre, OPPO garantisce aggiornamenti di sicurezza per sei anni, assicurando protezione e affidabilità nel tempo. Read the full article
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telodogratis · 2 months ago
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Cosa vedi? Se la tua prima percezione è il volto di una donna fai attenzione
[[{“value”:” Molte volte nel corso della nostra vita ci siamo trovati dinanzi a fenomeni ottici che ci hanno in un… L’articolo Cosa vedi? Se la tua prima percezione è il volto di una donna fai attenzione proviene da Notizie 24 ore. “}]]  ​Read More  [[{“value”:”Molte volte nel corso della nostra vita ci siamo trovati dinanzi a fenomeni ottici che ci hanno in un… L’articolo Cosa vedi? Se la tua…
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notiziariofinanziario · 2 months ago
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La Ferrari F80 è già sold out
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La vettura stradale più potente mai uscita dai cancelli di Maranello, ecco la nuova Ferrari. In principio fu la GTO che nel 1984 inaugurò questo nuovo segmento, seguita dalla F40 e poi dalla F50 e ancora dalla Enzo e infine dalla LaFerrrari. Dal 1984 al 2024, il nuovo capitolo di questa saga prende di F80, arricchendo ulteriormente una famiglia iconica con una vettura in serie limitata, con soli 799 esemplari già tutti rigorosamente venduti, spinti dal V6 ibrido che in questo caso eroga 1.200 CV di potenza complessiva, alzando ulteriormente l’asticella delle performance. Abbiamo visto in anteprima la nuova Ferrari F80, ecco com’è dal vivo la nuova supercar di Maranello. La genesi della Ferrari F80 e il design Dopo 4 anni di lavoro l’emozione e il coinvolgimento per l’unveil di questa vettura è palpabile, anche alla luce del fatto che in questa famiglia di modelli convivono alcune tra le icone più significative della storia recente di Maranello e che di supercar non se ne presentano di certo tutti i giorni. Come per la 12Cilindri, anche per la Ferrari F80 a ispirare i designer del Centro Stile guidato da Flavio Manzoni sono stati il mondo aerospaziale, della fantascienza, cercando ancora una volta di non trasmettere alcun senso nostalgico ma piuttosto di creare una vettura moderna, d’avanguardia e di rottura. Il tutto mantenendosi fedeli al DNA del Cavallino. Nella parte frontale dunque ritorna il vizor proposto sulla 12Cilindri, che integra i sottili gruppi ottici capaci di sparire nel motivo black screen quando non attivati. Qui sono state integrate anche alcune funzioni aerodinamiche, con le spalle larghe con un gioco dei volumi che sembra rendere ancora più compatta la cabina. Gli elementi geometrici sulle fiancate richiamano le vetture degli anni ottanta, con due enplate attorno alle ruote anteriori che sono un chiaro riferimento alla F40. La sezione a diedro dei fianchi restituisce anche i due impluvium in stile NACA, canali per convogliare i flussi d’aria che diventano unici nel loro genere. Al posteriore poi troviamo sei sfoghi d’aria sulla copertura del propulsore che richiamano il frazionamento del motore e che rimandano ad una vera e propria spina dorsale che confluisce nell’elemento aerodinamico di coda, l’ala mobile perfettamente integrata e che viene sollevata all’occorrenza dagli attuatori elettrici a seconda delle velocità di percorrenza. La F80 è lunga 4,84 metri e ha un passo di 2,66 metri, più compatta di 50 mm rispetto alla LaFerrari, rendendo la percezione dei volumi ancora più evidente. Una monoposto per due persone Gli interni della Ferrari F80 sono stati pensati per adattare il concetto di monoposto a quello di una vettura capace di ospitare anche un passeggero. Come una Formula 1 carenata dunque, si è ottenuta una soluzione inedita che mette al centro il pilota grazie ad un cockpit avvolgente e un sedile del passeggero che ha uno sfasamento longitudinale consentendo un posizionamento di quest’ultimo leggermente più indietro rispetto a chi si trova al volante, senza andare tuttavia ad intaccare l’ergonomia. In questo modo si è potuta ridimensionare anche la cabina, riducendo la sezione frontale. Per accedervi, si utilizzano le portiere con apertura a farfalla, come sulla LaFerrari, con doppia cerniera ad asse di rotazione che permette un’apertura di quasi 90° sopra il corpo vettura. La Ferrari F80 porta in dote un nuovo voltante, anch’esso ottimizzato, circa 14 mm più stretto del precedente e dalla forma stondata in alto e in basso. Il volante vede la geometria della corona ridursi di 70 mm sull’asse verticale per aumentare la visibilità e la sensazione di sportività della guida. L’impugnatura è stata perfezionata per aumentare il grip delle mani sul volante, sia mani nude che con i guanti per l’eventuale utilizzo in pista. Sulle razze poi tornano i tasti fisici, che sostituiscono l’impostazione full digital degli ultimi modelli del Cavallino. Il quadro strumenti digitale ha una forma squadrata ed è solidale con il piantone dello sterzo, massimizzando anche in questo caso la visibilità del pilota. Davanti al passeggero poi un display aggiuntivo dal quale consultare le informazioni di guida e per l’intrattenimento. Infine la posizione di guida: l’inclinazione della seduta e la posizione dello sterzo ha reso la nuova supercar di Maranello quanto di più simile c’è ad una vettura da gara.  Aerodinamica al potere L’aerodinamica ricopre un ruolo fondamentale anche sulla F80, con nuovi livelli mai toccati prima su una stradale del Cavallino. All’avantreno si è sfruttata l’esperienza in Formula e nel WEC, con 460 kg del carico totale a 250 km/h. E’ stato realizzato un telaio a chiglia alta e nel volume centrale è stato incastonato tra i puntoni e in evidenza rispetto agli elementi circostanti grazie alla verniciatura in tinta carrozzeria, c’è il main plane dell’ala anteriore. All’interno dell’S-Duct due flap seguono il profilo principale completando una configurazione alare a triplo elemento, definito triplano, con curvature e slot di soffiaggio di chiara ispirazione 499P. Il funzionamento aerodinamico dell’anteriore si basa sulla stretta sinergia del triplano con l’S-Duct e la chiglia alta che riducono al minimo il bloccaggio verso l’ala esaltandone la prestazione. Sotto il triplano poi c’è anche l’Active Revers Gurney, un flap mobile. Al retrotreno vengono generati i 590 kg di carico del totale di 1.050 kg a 250 km/h: questo grazie al lavoro combinato di ala e diffusore. Quest’ultimo è stato reso più grande, anticipandone la curvatura e realizzando così un estrattore che arriva a 1.800 mm. In sinergia con l’alettone mobile, il diffusore è capace da solo di generare 285 kg di carico verticale. L’ala attiva rappresenta invece l’elemento maggiormente distintivo di questa vettura, con un sistema che ne consente sia il sollevamento che la regolazione dinamica: in configurazione High Downforce (HD), utilizzata in frenata, ingresso e in percorrenza curva, l’ala forma un angolo di 11° rispetto alla direzione del flusso, generando un carico verticale di oltre 180 kg a 250 km/h. In Low Drag (LD), la posizione è cabrata con bordo d’attacco rivolto verso l’alto, con la resistenza all’avanzamento è molto inferiore, grazie alla riduzione dell’effetto deportante e all’effetto di trazione generato dal nucleo di bassa pressione residuo agente sulla superficie inferiore dell’ala stessa. Il carico aerodinamico varia anche all’anteriore in base a due posizioni, in configurazione chiusa la downforce generata è massima, mentre in posizione aperta è ortogonale al flusso e determina, in modo simile ai DRS delle vetture di Formula 1, lo stallo del fondo vettura privilegiando la riduzione della resistenza all’avanzamento per raggiungere la massima velocità. Il V6 è il meglio che si potesse offrire La scelta del gruppo motopropulsore non è stata casuale. Sulla Ferrari F80, così come sulle altre supercar della gamma, si è portata la tecnologia più adatta e pronta in questo momento storico dal punto di vista dell’avanguardia e delle performance: come negli anni ’80 si scelse il V8 con il turbo, ora è venuto il momento del motore V6 che in questo caso è stato ulteriormente evoluto. Il frazionamento a sei cilindri e le componenti elettriche erogano una potenza complessiva di 1.200 CV, 900 CV termici e 300 CV elettrici, con 850 Nm di coppia a 5.550 giri/min. Le performance parlano così di uno scatto da 0 a 100 km/h che si consuma in 2,15 secondi mentre quello da 0 a 200 che invece viene bruciato in 5,75 secondi, con una velocità massima di 350 km/h. L’unità è in grado di sviluppare una potenza specifica record per un motore Ferrari, ben 300 CV/L, con diverse componenti in comune con la 499P che disputa il WEC, vincente alla 24 Ore did Le Mans: da qui sono mutuate ad esempio basamento, catene di comando e layout della distribuzione, recuperi della pompa olio, cuscinetti, iniettori e pompe GDI. Anche bielle e pistoni sono stati ottimizzati, con un turbo più grande, dimensionato per esprimere il massimo a medi e alti regimi, che grazie al motore elettrico in asse con turbina e compressore può garantire zero turboleg. Si è intervenuti poi anche sulla sua posizione, con il propulsore è stato installato al limite del fondo piatto, portando a soli 100 mm la distanza massima tra l’asse dell’albero motore e tutti i componenti.A questo si aggiunge il comparto MGUK, che invece trae ispirazione dalla Formula 1 e che compone il sistema ibrido, grazie ad assale (e-4WD) e motore (MGU-K) elettrico.  Il sistema ibrido Anche in questo caso il lavoro degli ingegneri di Maranello ha restituito una componente ottimizzata, con l’utilizzo dei sistemi più all’avanguardia: il rotore sfrutta la tecnologia Halbach array per massimizzare la densità dei flussi magnetici e minimizzare peso e inerzia. Il ritegno dei magneti con anelli in fibra di carbonio è invece utilizzato per riuscire a portare il regime massimo a 30.000 giri/min. Lo statore a bobina di dente diminuisce il peso del rame delle testate, mentre l’avvolgimento con filo Litz ottimizza le perdite in alta frequenza. Un convertitore DC/DC si occupa di trasformare corrente continua con una certa tensione in corrente continua a tensione diversa. Questo innovativo componente permette di gestire contemporaneamente la tensione a 800, 48 e 12 V per alimentare batteria ad alta tensione, e-turbo e centraline con elementi ausiliari. L’assale, anch’esso sviluppato e prodotto interamente in Ferrari, comprende due motori elettrici, un inverter e un sistema di raffreddamento integrato. Tale componente permette di attivare il torque vectoring sull’asse anteriore. L’integrazione delle funzioni e il nuovo layout meccanico hanno fruttato un risparmio di circa 14 kg rispetto alle precedenti applicazioni: il componente pesa infatti soltanto 61,5 kg. L’inverter, dedicato alla conversione di potenza e al controllo dei due motori elettrici anteriori, è in grado di generare una potenza totale dell’assale pari a 210 kW; sulla F80 è integrato nel componente stesso e pesa soltanto 9 kg, con una riduzione sensibile della massa rispetto alla SF90 Stradale. Un altro inverte per poi si occupa del motore elettrico anteriore e sere per l’avviamento del V6, il recupero dell’energia e la ricarica della batteria, oltre che offrire un incremento di coppia in determinate condizioni dinamiche offrendo una potenza massima di 70 kW in fase rigenerativa e di 60 kW come supporto al motore a combustione interna. L’accumulatore ad alta tensione utilizza una struttura con 204 celle connesse in serie e suddivise equamente in 3 moduli, per un’energia totale pari a 2,3 kWh e una potenza massima di 242 kW. La Ferrari F80 è già sold out Nel solco di una tradizione importante, a Maranello hanno voluto dare vita ad un nuovo gioiello gioiello in grado di scrivere il suo nome in un novero leggendario ed esclusivo senza sfigurare. La F80 si presenta come una 1+, che ha portato il piccolo V12, il sei cilindri che ha debuttato sulla 296 GTB ad evolversi ancora, sfruttando il know how del motorsport, dalla F1 ai successi del WEC. E’ nato così un nuovo modello di rottura, fedele alla sua vocazione ma in grado di differenziarsi dal suo Heritage senza rinnegarlo. Al punto che i ferraristi se ne sono innamorati ancor prima di saperne il nome: dei 799 esemplari previsti ad oggi, arriverà quasi certamente una versione aperta ma del futuro a Maranello non si parla mai, tutti sono già stati venduti. Il prezzo della Ferrari F80 è fissato in Italia a 3,6 milioni di euro, un particolare di poco conto vista la facilità con la quale i facoltosi collezionisti se le sono accaparrate. Un sogno che si concretizzerà a partire dalla fine del 2025, con le consegne che proseguiranno fino al 2027, anno in cui il Cavallino compirà 80 anni, da cui la scelta di un nome che omaggia la storia, proiettandola nel futuro. Read the full article
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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La "Cometa del Secolo" al Massimo della sua Luminosità: Un Evento Astronomico Straordinario
La cometa C/2023 A3 raggiunge il suo picco di luminosità, visibile ad occhio nudo o con un binocolo in cieli bui. Ecco tutti i dettagli su come ammirare lo spettacolo celeste.
La cometa C/2023 A3 raggiunge il suo picco di luminosità, visibile ad occhio nudo o con un binocolo in cieli bui. Ecco tutti i dettagli su come ammirare lo spettacolo celeste. Tra il 9 e il 12 ottobre, la “cometa del secolo”, denominata C/2023 A3 (Tsuchinshan-Atlas), ha raggiunto il suo massimo splendore. Per un breve periodo, la cometa è stata visibile anche senza l’ausilio di strumenti ottici,…
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