#ottici
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thegretchenimages · 1 year ago
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Domani giorno libero e questa per oggi era l'unica cosa sensata da fare.
(E le 300 lavatrici e pulizie varie ovviamente. Perché sono una casalinga disperata sempre e comunque)
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campadailyblog · 4 months ago
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Negozio di Ottica: Guida per avviare il tuo negozio di occhiali
Aprire un negozio di occhiali è un’opportunità per chi ama la moda e la salute degli occhi. Può essere un’avventura entusiasmante, sia che tu sia un ottico esperto o un imprenditore con nuove idee. Per lanciare il tuo negozio di occhiali, è importante avere una strategia chiara e dedicarsi con impegno. Questo articolo ti aiuterà a capire i passi principali per aprire un negozio di occhiali.…
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gregorius · 3 months ago
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[Exit.nonexit.]elementi stradali ottici
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ilblogdellestorie · 2 years ago
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Effetti ottici
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schizografia · 10 months ago
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La giovane schizofrenica avverte i suoi «primi sentimenti d’irrealtà» davanti a due immagini: quella di una compagna che si avvicina e il cui volto si ingrandisce esageratamente (si direbbe un leone); quella di un campo di grano che diventa illimitato, «immensità dorata, luminosa”. Ecco, rifacendosi alla terminologia di Peirce, come risulteranno i due segni dell’immagine-affezione: Icona per l’espressione di una qualità-potenza operata da un volto, Qualisegno (oppure Potisegno) per la sua presentazione in uno spazio qualsiasi. Certi film di Joris Ivens ci danno un’idea di cosa sia un qualisegno: in Regen, «la pioggia che si vede nel film non è quella data pioggia, concreta e determinata, caduta un certo giorno e in un certo luogo. Queste impressioni visive non sono raccolte in unità da alcuna figurazione spaziale o temporale. Con estrema sensibilità, Ivens ha scoperto non come la pioggia è in realtà, ma che cosa accade (e in qual modo) quando la pioggerella primaverile batte sulle foglie degli alberi, quando lo specchio dello stagno rabbrividisce, quando una goccia solitaria cerca esitando la sua via su una lastra di vetro, quando la vita di una metropoli si riflette sull’umido asfalto. […] Anche quando Ivens ci mostra un ponte, da lui stesso indicato come il grande viadotto ferroviario di Rotterdam (Il ponte), la costruzione di ferro si dissolve in immagini immateriali inquadrate in cento modi diversi. Basta il fatto che questo ponte possa essere visto in tanti modi per renderlo in un certo senso irreale. Esso non ci appare come l’opera concreta degli ingegneri che lo costruirono, ma come una serie di curiosi effetti ottici. Si tratta insomma di variazioni visive sulle quali ben difficilmente potrebbe transitare un treno merci». Non è un concetto di ponte, ma non è nemmeno l’individuato stato di cose definito dalla sua forma, dalla sua materia metallica, dai suoi usi e funzioni. È una potenzialità. Il rapido montaggio dei settecento piani-inquadrature fa sí che le diverse vedute possano raccordarsi in un’infinità di modi e, non essendo orientate le une in rapporto alle altre, costituiscono l’insieme delle singolarità che si coniugano nello spazio qualsiasi in cui questo ponte appare come pura qualità, questo metallo come pura potenza, la stessa Rotterdam come affetto. E neanche la pioggia è il concetto di pioggia, o lo stato di un tempo e di un luogo piovosi. È piuttosto un insieme di singolarità che presenta la pioggia cosí com’è in sé, pura potenza o qualità che coniuga senza astrazione tutte le piogge possibili, e compone il corrispondente spazio qualsiasi. È la pioggia come affetto, e niente si oppone maggiormente a un’idea astratta o generale, pur non essendo attualizzata in uno stato di cose individuale.
Gilles Deleuze
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darsispazio · 11 months ago
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L’ammasso dell’albero di Natale
Questa bella immagine mostra il cosiddetto ammasso dell’albero di Natale. Le luci blu e bianche sono prodotte da giovani stelle che emettono raggi X, rilevati dal satellite Chandra della NASA. I dati ottici del telescopio WIYN da 0,9 metri della National Science Foundation al Kitt Peak mostrano il gas nella nebulosa in verde, corrispondente agli aghi di pino dell’albero, e i dati a infrarossi…
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oblaz · 2 years ago
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I rugbisti prendono troppe botte in testa non capiscano nulla meglio gli ottici 😂
Che ci devo fare, ho un debole per le spalle grandi purtroppo
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michelangelob · 2 years ago
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Astuzie adoperate per affrescare la volta della Sistina
Astuzie adoperate per affrescare la volta della Sistina
Così come posi una particolare attenzione nello scolpire o nel dipingere anche i dettagli più minuti, prestai la medesima cura nel preparare il supporto per la pittura a buon fresco. Durante il restauro della volta della Cappella Sistina, si sono scoperte alcune particolarità degne di nota: delle vere e proprie astuzie che misi in pratica per ottenere effetti ottici diversi e per allungare i…
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gugugia · 2 days ago
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“Boutique Altre Cose”, Milano, 1969 (ph. Saporetti) (ph. Ugo Mulas)
Il negozio espone la presenza del compratore almeno quanto il prodotto da vendere; le creazioni (di Cose) scendono incapsulate dal soffitto e le creature (ben modellate) salgono dalla sottostante isola musicale (il nightclub Bang-Bang) altrettanto incapsulate in un ascensore vetrina. Non si è voluto confondere gli arredi con la moda ma concepirli per una moda intesa come evoluzione. Un ambiente-strumento programmato in cui gli effetti ottici, sonori ed i movimenti elettronici trasformano il funzionamento in un gioco a cui il visitatore partecipa e contribuisce.
https://www.ugolapietra.com/anni-60/negozio-altre-cose/
https://www.minniemuse.com/articles/musings/boutique-altre-cose
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telodogratis · 10 days ago
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Cosa vedi? Se la tua prima percezione è il volto di una donna fai attenzione
[[{“value”:” Molte volte nel corso della nostra vita ci siamo trovati dinanzi a fenomeni ottici che ci hanno in un… L’articolo Cosa vedi? Se la tua prima percezione è il volto di una donna fai attenzione proviene da Notizie 24 ore. “}]]  ​Read More  [[{“value”:”Molte volte nel corso della nostra vita ci siamo trovati dinanzi a fenomeni ottici che ci hanno in un… L’articolo Cosa vedi? Se la tua…
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notiziariofinanziario · 24 days ago
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La Ferrari F80 è già sold out
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La vettura stradale più potente mai uscita dai cancelli di Maranello, ecco la nuova Ferrari. In principio fu la GTO che nel 1984 inaugurò questo nuovo segmento, seguita dalla F40 e poi dalla F50 e ancora dalla Enzo e infine dalla LaFerrrari. Dal 1984 al 2024, il nuovo capitolo di questa saga prende di F80, arricchendo ulteriormente una famiglia iconica con una vettura in serie limitata, con soli 799 esemplari già tutti rigorosamente venduti, spinti dal V6 ibrido che in questo caso eroga 1.200 CV di potenza complessiva, alzando ulteriormente l’asticella delle performance. Abbiamo visto in anteprima la nuova Ferrari F80, ecco com’è dal vivo la nuova supercar di Maranello. La genesi della Ferrari F80 e il design Dopo 4 anni di lavoro l’emozione e il coinvolgimento per l’unveil di questa vettura è palpabile, anche alla luce del fatto che in questa famiglia di modelli convivono alcune tra le icone più significative della storia recente di Maranello e che di supercar non se ne presentano di certo tutti i giorni. Come per la 12Cilindri, anche per la Ferrari F80 a ispirare i designer del Centro Stile guidato da Flavio Manzoni sono stati il mondo aerospaziale, della fantascienza, cercando ancora una volta di non trasmettere alcun senso nostalgico ma piuttosto di creare una vettura moderna, d’avanguardia e di rottura. Il tutto mantenendosi fedeli al DNA del Cavallino. Nella parte frontale dunque ritorna il vizor proposto sulla 12Cilindri, che integra i sottili gruppi ottici capaci di sparire nel motivo black screen quando non attivati. Qui sono state integrate anche alcune funzioni aerodinamiche, con le spalle larghe con un gioco dei volumi che sembra rendere ancora più compatta la cabina. Gli elementi geometrici sulle fiancate richiamano le vetture degli anni ottanta, con due enplate attorno alle ruote anteriori che sono un chiaro riferimento alla F40. La sezione a diedro dei fianchi restituisce anche i due impluvium in stile NACA, canali per convogliare i flussi d’aria che diventano unici nel loro genere. Al posteriore poi troviamo sei sfoghi d’aria sulla copertura del propulsore che richiamano il frazionamento del motore e che rimandano ad una vera e propria spina dorsale che confluisce nell’elemento aerodinamico di coda, l’ala mobile perfettamente integrata e che viene sollevata all’occorrenza dagli attuatori elettrici a seconda delle velocità di percorrenza. La F80 è lunga 4,84 metri e ha un passo di 2,66 metri, più compatta di 50 mm rispetto alla LaFerrari, rendendo la percezione dei volumi ancora più evidente. Una monoposto per due persone Gli interni della Ferrari F80 sono stati pensati per adattare il concetto di monoposto a quello di una vettura capace di ospitare anche un passeggero. Come una Formula 1 carenata dunque, si è ottenuta una soluzione inedita che mette al centro il pilota grazie ad un cockpit avvolgente e un sedile del passeggero che ha uno sfasamento longitudinale consentendo un posizionamento di quest’ultimo leggermente più indietro rispetto a chi si trova al volante, senza andare tuttavia ad intaccare l’ergonomia. In questo modo si è potuta ridimensionare anche la cabina, riducendo la sezione frontale. Per accedervi, si utilizzano le portiere con apertura a farfalla, come sulla LaFerrari, con doppia cerniera ad asse di rotazione che permette un’apertura di quasi 90° sopra il corpo vettura. La Ferrari F80 porta in dote un nuovo voltante, anch’esso ottimizzato, circa 14 mm più stretto del precedente e dalla forma stondata in alto e in basso. Il volante vede la geometria della corona ridursi di 70 mm sull’asse verticale per aumentare la visibilità e la sensazione di sportività della guida. L’impugnatura è stata perfezionata per aumentare il grip delle mani sul volante, sia mani nude che con i guanti per l’eventuale utilizzo in pista. Sulle razze poi tornano i tasti fisici, che sostituiscono l’impostazione full digital degli ultimi modelli del Cavallino. Il quadro strumenti digitale ha una forma squadrata ed è solidale con il piantone dello sterzo, massimizzando anche in questo caso la visibilità del pilota. Davanti al passeggero poi un display aggiuntivo dal quale consultare le informazioni di guida e per l’intrattenimento. Infine la posizione di guida: l’inclinazione della seduta e la posizione dello sterzo ha reso la nuova supercar di Maranello quanto di più simile c’è ad una vettura da gara.  Aerodinamica al potere L’aerodinamica ricopre un ruolo fondamentale anche sulla F80, con nuovi livelli mai toccati prima su una stradale del Cavallino. All’avantreno si è sfruttata l’esperienza in Formula e nel WEC, con 460 kg del carico totale a 250 km/h. E’ stato realizzato un telaio a chiglia alta e nel volume centrale è stato incastonato tra i puntoni e in evidenza rispetto agli elementi circostanti grazie alla verniciatura in tinta carrozzeria, c’è il main plane dell’ala anteriore. All’interno dell’S-Duct due flap seguono il profilo principale completando una configurazione alare a triplo elemento, definito triplano, con curvature e slot di soffiaggio di chiara ispirazione 499P. Il funzionamento aerodinamico dell’anteriore si basa sulla stretta sinergia del triplano con l’S-Duct e la chiglia alta che riducono al minimo il bloccaggio verso l’ala esaltandone la prestazione. Sotto il triplano poi c’è anche l’Active Revers Gurney, un flap mobile. Al retrotreno vengono generati i 590 kg di carico del totale di 1.050 kg a 250 km/h: questo grazie al lavoro combinato di ala e diffusore. Quest’ultimo è stato reso più grande, anticipandone la curvatura e realizzando così un estrattore che arriva a 1.800 mm. In sinergia con l’alettone mobile, il diffusore è capace da solo di generare 285 kg di carico verticale. L’ala attiva rappresenta invece l’elemento maggiormente distintivo di questa vettura, con un sistema che ne consente sia il sollevamento che la regolazione dinamica: in configurazione High Downforce (HD), utilizzata in frenata, ingresso e in percorrenza curva, l’ala forma un angolo di 11° rispetto alla direzione del flusso, generando un carico verticale di oltre 180 kg a 250 km/h. In Low Drag (LD), la posizione è cabrata con bordo d’attacco rivolto verso l’alto, con la resistenza all’avanzamento è molto inferiore, grazie alla riduzione dell’effetto deportante e all’effetto di trazione generato dal nucleo di bassa pressione residuo agente sulla superficie inferiore dell’ala stessa. Il carico aerodinamico varia anche all’anteriore in base a due posizioni, in configurazione chiusa la downforce generata è massima, mentre in posizione aperta è ortogonale al flusso e determina, in modo simile ai DRS delle vetture di Formula 1, lo stallo del fondo vettura privilegiando la riduzione della resistenza all’avanzamento per raggiungere la massima velocità. Il V6 è il meglio che si potesse offrire La scelta del gruppo motopropulsore non è stata casuale. Sulla Ferrari F80, così come sulle altre supercar della gamma, si è portata la tecnologia più adatta e pronta in questo momento storico dal punto di vista dell’avanguardia e delle performance: come negli anni ’80 si scelse il V8 con il turbo, ora è venuto il momento del motore V6 che in questo caso è stato ulteriormente evoluto. Il frazionamento a sei cilindri e le componenti elettriche erogano una potenza complessiva di 1.200 CV, 900 CV termici e 300 CV elettrici, con 850 Nm di coppia a 5.550 giri/min. Le performance parlano così di uno scatto da 0 a 100 km/h che si consuma in 2,15 secondi mentre quello da 0 a 200 che invece viene bruciato in 5,75 secondi, con una velocità massima di 350 km/h. L’unità è in grado di sviluppare una potenza specifica record per un motore Ferrari, ben 300 CV/L, con diverse componenti in comune con la 499P che disputa il WEC, vincente alla 24 Ore did Le Mans: da qui sono mutuate ad esempio basamento, catene di comando e layout della distribuzione, recuperi della pompa olio, cuscinetti, iniettori e pompe GDI. Anche bielle e pistoni sono stati ottimizzati, con un turbo più grande, dimensionato per esprimere il massimo a medi e alti regimi, che grazie al motore elettrico in asse con turbina e compressore può garantire zero turboleg. Si è intervenuti poi anche sulla sua posizione, con il propulsore è stato installato al limite del fondo piatto, portando a soli 100 mm la distanza massima tra l’asse dell’albero motore e tutti i componenti.A questo si aggiunge il comparto MGUK, che invece trae ispirazione dalla Formula 1 e che compone il sistema ibrido, grazie ad assale (e-4WD) e motore (MGU-K) elettrico.  Il sistema ibrido Anche in questo caso il lavoro degli ingegneri di Maranello ha restituito una componente ottimizzata, con l’utilizzo dei sistemi più all’avanguardia: il rotore sfrutta la tecnologia Halbach array per massimizzare la densità dei flussi magnetici e minimizzare peso e inerzia. Il ritegno dei magneti con anelli in fibra di carbonio è invece utilizzato per riuscire a portare il regime massimo a 30.000 giri/min. Lo statore a bobina di dente diminuisce il peso del rame delle testate, mentre l’avvolgimento con filo Litz ottimizza le perdite in alta frequenza. Un convertitore DC/DC si occupa di trasformare corrente continua con una certa tensione in corrente continua a tensione diversa. Questo innovativo componente permette di gestire contemporaneamente la tensione a 800, 48 e 12 V per alimentare batteria ad alta tensione, e-turbo e centraline con elementi ausiliari. L’assale, anch’esso sviluppato e prodotto interamente in Ferrari, comprende due motori elettrici, un inverter e un sistema di raffreddamento integrato. Tale componente permette di attivare il torque vectoring sull’asse anteriore. L’integrazione delle funzioni e il nuovo layout meccanico hanno fruttato un risparmio di circa 14 kg rispetto alle precedenti applicazioni: il componente pesa infatti soltanto 61,5 kg. L’inverter, dedicato alla conversione di potenza e al controllo dei due motori elettrici anteriori, è in grado di generare una potenza totale dell’assale pari a 210 kW; sulla F80 è integrato nel componente stesso e pesa soltanto 9 kg, con una riduzione sensibile della massa rispetto alla SF90 Stradale. Un altro inverte per poi si occupa del motore elettrico anteriore e sere per l’avviamento del V6, il recupero dell’energia e la ricarica della batteria, oltre che offrire un incremento di coppia in determinate condizioni dinamiche offrendo una potenza massima di 70 kW in fase rigenerativa e di 60 kW come supporto al motore a combustione interna. L’accumulatore ad alta tensione utilizza una struttura con 204 celle connesse in serie e suddivise equamente in 3 moduli, per un’energia totale pari a 2,3 kWh e una potenza massima di 242 kW. La Ferrari F80 è già sold out Nel solco di una tradizione importante, a Maranello hanno voluto dare vita ad un nuovo gioiello gioiello in grado di scrivere il suo nome in un novero leggendario ed esclusivo senza sfigurare. La F80 si presenta come una 1+, che ha portato il piccolo V12, il sei cilindri che ha debuttato sulla 296 GTB ad evolversi ancora, sfruttando il know how del motorsport, dalla F1 ai successi del WEC. E’ nato così un nuovo modello di rottura, fedele alla sua vocazione ma in grado di differenziarsi dal suo Heritage senza rinnegarlo. Al punto che i ferraristi se ne sono innamorati ancor prima di saperne il nome: dei 799 esemplari previsti ad oggi, arriverà quasi certamente una versione aperta ma del futuro a Maranello non si parla mai, tutti sono già stati venduti. Il prezzo della Ferrari F80 è fissato in Italia a 3,6 milioni di euro, un particolare di poco conto vista la facilità con la quale i facoltosi collezionisti se le sono accaparrate. Un sogno che si concretizzerà a partire dalla fine del 2025, con le consegne che proseguiranno fino al 2027, anno in cui il Cavallino compirà 80 anni, da cui la scelta di un nome che omaggia la storia, proiettandola nel futuro. Read the full article
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pier-carlo-universe · 26 days ago
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La "Cometa del Secolo" al Massimo della sua Luminosità: Un Evento Astronomico Straordinario
La cometa C/2023 A3 raggiunge il suo picco di luminosità, visibile ad occhio nudo o con un binocolo in cieli bui. Ecco tutti i dettagli su come ammirare lo spettacolo celeste.
La cometa C/2023 A3 raggiunge il suo picco di luminosità, visibile ad occhio nudo o con un binocolo in cieli bui. Ecco tutti i dettagli su come ammirare lo spettacolo celeste. Tra il 9 e il 12 ottobre, la “cometa del secolo”, denominata C/2023 A3 (Tsuchinshan-Atlas), ha raggiunto il suo massimo splendore. Per un breve periodo, la cometa è stata visibile anche senza l’ausilio di strumenti ottici,…
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ovettifamily · 1 month ago
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Questione di genetica... bis
Nel novembre dell’anno scorso (si veda qui) l’Ovetta sfidò la malefica genetica di papà Ovo e con eroica convinzione e tenacità decise che avrebbe potuto (forse) portare le lenti a contatto.Dopo un primo incontro con un ottico un po’ poco convinto…. Dopo varie serate passate davanti allo specchio in bagno…. Dopo un secondo incontro con il Maestro degli ottici (si noti la Maiuscola) esperto in…
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lospeakerscorner · 2 months ago
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Starting grant alla Federico II
Assegnati dall’European Research Council starting grant a tre giovani ricercatori federiciani  CITTÀ METROPOLITANA DI NAPOLI –  3 progetti della Università Federico II  sono stati finanziati dall’ERC – European Research Council con 4 milioni e mezzo di euro. Si occuperanno di terremoti, trattamento delle acque e strumenti ottici avanzati. Vincitori degli starting grant sono i dottori Simona…
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eyewearcatherine · 4 months ago
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🎪🦚Guardate come si porta un paio di occhiali in un ospedale per gli occhi?
04, la diagnosi oftalmologica combinata con la correzione ottica
Applicazione di correzioni visive più perfette e personalizzate
Molti pazienti affetti da una malattia oculare organica che, dopo un esame, una diagnosi e un intervento chirurgico presso il servizio specializzato competente, necessitano in parte di interventi di correzione e trattamento visivo mediante metodi ottici, vengono sottoposti ad un centro di luce ottica per ulteriori esami e cure. Esempio: accoppiamento con RGP dopo un intervento di cataratta congenita, con RGP dopo un intervento, con correzione della visione e con sclerotica di una cicatrice esterna della cornea, ecc.
La gamma di età della popolazione servita dall’ottica ottica degli occhi è ampia e comprende essenzialmente tutta la vita di ogni paziente. Con l’aumento continuo del tenore di vita moderna, la qualità visiva "occhi" solleva anche requisiti più elevati, occhio a seconda dell’ottica non sono più limitate a precedenti cognitive JianJian liquori nel "optometrists di oculistica" al fine di migliorare la vista, ma forniscano "chiaro, comfort, duratura del muscolo soluzione ideale e di migliorare la qualità visiva dei pazienti per lo scopo finale. Per i diversi pazienti, l’oculista sviluppa una terapia personalizzata basata sullo stato di rifrazione del paziente + esame funzionale e sullo stato di sviluppo oftalmolare, e anche se lo stesso stato di rifrazione basato su diversi stati funzionali oftalmologici, si possono trovare da 5 a 6 diverse soluzioni professionali scientificamente valide.👇👇
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enkeynetwork · 4 months ago
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