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Pediatria di Alessandria: I Clown Marameo donano uno spirometro per i piccoli pazienti
Un nuovo gesto di solidarietà dall'Associazione Clown Marameo ODV, attiva da oltre 20 anni nelle corsie dell’Ospedale Infantile.
Un nuovo gesto di solidarietà dall’Associazione Clown Marameo ODV, attiva da oltre 20 anni nelle corsie dell’Ospedale Infantile. Un dono per migliorare la qualità delle cure pediatriche Il reparto di Pediatria dell’Ospedale Infantile di Alessandria, diretto dal Dr. Enrico Felici, ha ricevuto un prezioso dono dall’Associazione Clown Marameo ODV: uno spirometro, destinato all’Ambulatorio di…
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I Servizi Sociali si accaniscono su Cristian che nonostante possegga referti medici di Specialisti ed Ospedali a favore, riescono a strapparlo alla madre ed affidarlo con evidente "abuso d'ufficio" e non certo per salvaguardare la sua salute", alla Comunità Paolo VI di Casalnoceto (Al). Cosa si nasconde dietro questo ennesimo forzato "strappo"di un figlio dalla mamma? Forse interessi economici?
La mamma di Cristian mentre dimostra a Roma davanti Palazzo Chigi (Digital News 24) Alessandria, sab 15/07/2023 – Ricordate, la “disperata e coraggiosa ” dimostrazione davanti a Palazzo Chigi della mamma di Cristian? Giunta a Roma dal Piemonte per ottenere l’attenzione del Governo e giustizia sull’abuso d’ufficio perpetrato dai Servizi Sociali ai danni del figlio Cristian, strappato all’affetto…
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"Tornerà", prodotta da Stefano Pain & Friends, vede protagonista Alessandria ed un invito a rialzarsi dopo l'emergenza
Per uscire dall'emergenza Covid-19, commercianti, artigiani, professionisti e amministratori si uniscono in un brano composto da Stefano Pain & Friends
Tante sono le strategie messe in atto per fronteggiare l'emergenza Covid-19 e per sollecitare la comunità a resistere con "pazienza", ma anche a unirsi in un'ideale "coalizione" per risollevarsi, tutti insieme, e iniziare quel percorso di "ritorno alla normalità" che tutto il Paese attende.
Alessandria, in questo, non è da meno e, tra le tante iniziative realizzate, va segnalata una canzone nata da un'idea dei due noti dj's alessandrini Stefano Pain e Francesco Pittaluga, protagonisti, tra l'altro, dell'ultima edizione del Capodanno di Alessandria.
"Tornerà" è il titolo del brano composto da Stefano Pain & Friends, accompagnato da un video che sarà pubblicato sui canali social dell'Amministrazione Comunale e che rientra a pieno titolo nel progetto #alessandriasocial (lanciato proprio in occasione del Capodanno, mediante il quale il Comune promuove eventi e iniziative che valorizzano il protagonismo degli artisti alessandrini).
L'opera è stata completamente realizzata "da casa", con gli interpreti che hanno prestato gratuitamente il proprio contributo in smart working come omaggio alla Città, alla sua resilienza e alla sua capacità di far fronte alle avversità e risollevarsi.
Le parole del testo – che si riportano in calce al comunicato – sono particolarmente significative in tal senso e richiamano, oltre alle difficoltà del momento che tutti stanno vivendo, la voglia di tornare quanto prima alla normalità della vita.
Il testo è stato scritto a sei mani da Stefano Pain, Alessandro Marella e Davide Boveri, mentre l'arrangiamento musicale è stato curato da Matteo Mussoni.
Molte sono le persone coinvolte nella realizzazione del brano che vede tra gli interpreti Stefano Pain, Raimondo Russo, Federico Aime, Mike Patitucci, Cherima Fteita, Francesco Pittaluga, Davide Boveri, Davide Buzzi Langhi, Alessandro Marella, Nicola Imbres e Raul Donovan.
Il "Coro" è composto dalle voci di Martha Miller, Sara Caldarella e Matteo Festa.
Per il Mix&Master Samuele Bernardi & Matteo Mussoni, mentre la comunicazione e video-editing è stata curata da FP Consulting from DDSTAFF.it.
Il video musicale che accompagna il brano è caratterizzato da una serie di immagini mixate della Città di Alessandria con i diversi video-messaggi raccolti di amici, commercianti, artigiani, professionisti… che hanno colto l'importanza di sostenere fattivamente questa proposta.
Il brano – nel veicolare complessivamente un intenso messaggio di speranza e di "ripartenza" per Alessandria – intende inoltre valorizzare l'azione svolta dalla Fondazione Solidal Onlus e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria che, nell'emergenza Covid-19, hanno promosso la raccolta fondi a sostegno degli Ospedali della provincia di Alessandria.
«Il valore aggiunto di questa canzone – dichiara il Sindaco di Alessandria Gianfranco Cuttica di Revigliasco – sta innanzitutto nel profondo senso di coinvolgimento della nostra comunità alla realizzazione del progetto. Per questo ringrazio sentitamente Stefano Pain & Friends per l'idea e per la qualità con cui la hanno concretizzata. Un brano musicalmente eccellente e pieno di quell'ottimismo e quella fiducia che, mediante il riferimento al "tornerà" utilizzato come titolo della canzone, si esplicita nel video realizzato in cui compaiono i tanti amici di Stefano Pain e Francesco Pittaluga. Il ringraziamento quindi si estende a tutti loro, insieme ai commercianti, artigiani, professionisti alessandrini coinvolti: una squadra che, grazie al coinvolgimento della Protezione Civile e pure a due Assessori della nostra Giunta Comunale, testimonia come Alessandria abbia tutte le energie per riprendersi speditamente da questa drammatica emergenza e per guardare alle prossime settimane con rinnovato senso di ottimismo, con la tipica operosità degli alessandrini e con una sana dose di sincero orgoglio cittadino».
«Più volte, con i miei amici e collaboratori, ci siamo chiesti quale poteva essere il nostro contributo per la Città in questo lungo periodo di quarantena – ha spiegato il dj Stefano Pain –. Inizialmente avevamo pensato ad alcune opportunità rivolte più che altro al mondo dei giovani e della movida, ma non ci sembrava abbastanza. Nel corso di una di queste lunghe notti, mentre stavo lavorando su una base, l'ispirazione mi ha portato alla stesura di un primo testo in cui ho messo insieme pensieri e sensazionilegati a questo difficile periodo che certamente sono condivise da molti di noi: la malinconia, la mancanza di libertà, ma soprattutto la voglia di tornare, al più presto, alla nostra quotidianità, la voglia di riprenderci i nostri spazi, il nostro lavoro, i nostri momenti di libertà.
Con i miei collaboratori e amici, Francesco Pittaluga in particolare, abbiamo tentato di trasformare queste note e queste parole nella voce della Città, affiancando nella registrazione voci diverse, dalla lirica al rap per raggiungere un target di pubblico il più ampio possibile. Dove non è arrivata la voce, arrivano le immagini: il video che accompagna le note è la sintesi delle diverse realtà imprenditoriali del territorio che si sono schierate al nostro fianco, a titolo gratuito. Tutti i contributi che ci hanno inviato, ognuno da casa propria, lo ribadisco, sono stati montati insieme per restituire il quadro emozionante di una comunità che non si arrende e che è pronta a ripartire. Ringraziamo di cuore tutte le persone e le istituzioni che ci hanno aiutato e sostenuto in questo progetto: il Comune di Alessandria, La Stampa, Il Piccolo, Radio Gold, Radio Alex, Radio Vertigo One, Andrea Cherian di "Creative Academy", Danilo Rossini e tutti gli amici commercianti e artigiani e professionisti che hanno collaborato alla realizzazione del video ufficiale».
«Tra le diverse componenti della nostra comunità – sottolineano il Vicesindaco Davide Buzzi Langhi e l'Assessore alle Manifestazioni ed eventi Cherima Fteita (a cui Stefano Pain & Friends hanno chiesto di prestare, insieme ad altri, la propria voce nella canzone) – quella degli artisti è, senza dubbio, una realtà importante che, con il proprio operato e le proprie performances, promuove Alessandria in molteplici contesti, anche nazionali e internazionali.
Questa realtà, al pari di molte altre, è stata profondamente colpita dall'emergenza Covid-19 e dall'impossibilità momentanea di svolgere la propria attività artistica. Sotto questo aspetto, il brano che Stefano Pain & Friends hanno composto e realizzato non solo va apprezzato per la qualità musicale e l'alta ispirazione che sapientemente unisce il messaggio veicolato dalle parole con la scelta delle linee melodiche, della componente ritmica e strumentale impiegata e della struttura complessiva della canzone, ma al contempo mette in luce la grande vitalità del mondo artistico alessandrino. Una vitalità che non si ferma di fronte a questa emergenza pandemica e allo sconforto verso l'incertezza del "domani", ma anzi in qualche modo si rafforza e, con il sostegno di tanti amici, esprime il desiderio – o meglio, la convinzione che il linguaggio artistico riesce meglio di altri a trasmettere – che la quarantenadel momento finirà, che Alessandria "dal Covid uscirà", che Alessandria… "tornerà". Come Amministrazione Comunale ci sentiamo al fianco di Stefano Pain & Friends e, nel ringraziarli per quanto hanno prodotto, intendiamo insieme al Sindaco e alla Giunta sostenere le diverse realtà artistiche, creative e culturali della Città che, al pari di quelle produttive, commerciali e artigianali hanno sofferto in queste settimane e meritano ogni attenzione per una celere ripresa della normalità che valorizzi l'intera nostra comunità alessandrina».
Di seguito il testo della canzone "Tornerà"
TORNERÀ (di Stefano Pain & Friends)
Un'altra notte insonne passata in quarantena tanta gente dorme mentre altra trema il suono delle sirene che ti fan pensare a quanti oggi soffrono in un ospedale. Questo virus ci ha voluto allontanare rimane solo uno sguardo per poter parlare. I nostri amici sono diventati nemici ci dicono state distanti se non avete mascherina e guanti. Alessandria è ferma negozi chiusi, piazze vuote e la strada deserta. Tutti uniti per la nostra città aspettando che apra le proprie attività. Dico che la noia è diventata libertà qui il tempo non passa l'hanno messo in pausa lontano dai guai, lontano dai bar. Un sei famoso in una stanza dimmi chi è la star. Io non credo ma ci vedo soltanto una soluzione fermarsi e programmare il futuro della nazione. Mi vedi nei colori perché io vesto di nero io rimango a casa per vedere ancora il cielo. Alessandria città di Gagliaudo, di Umberto Eco dalle grandi industrie, ospedali e università dal Covid 19 uscirà. Tornerà musica e movida la gente per le strade. Abbracciami non è finita. Tornerai. Cullami tra i fiumi riprendi la tua vita. Alessandria tornerà. Musica e movida senza doverci odiare. Abbracciami non aspettare. Tornerà la gente per le strade l'amore respirare. Alessandria Alessandria tornerà Alessandria tornerà. COMUNICATO REDATTO DA [email protected] E DIFFUSO GRATUITAMENTE DA LTC
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Giovanni, nato ad Antiochia (probabilmente nel 349), dopo i primi anni trascorsi nel deserto, fu ordinato sacerdote dal vescovo Fabiano e ne diventò collaboratore. Grande predicatore, nel 398 fu chiamato a succedere al patriarca Nettario sulla cattedra di Costantinopoli. L'attività di Giovanni fu apprezzata e discussa: evangelizzazione delle campagne, creazione di ospedali, processioni anti-ariane sotto la protezione della polizia imperiale, sermoni di fuoco con cui fustigava vizi e tiepidezze, severi richiami ai monaci indolenti e agli ecclesiastici troppo sensibili alla ricchezza. Deposto illegalmente da un gruppo di vescovi capeggiati da Teofilo di Alessandria, ed esiliato, venne richiamato quasi subito dall'imperatore Arcadio. Ma due mesi dopo Giovanni era di nuovo esiliato, prima in Armenia, poi sulle rive del Mar Nero. Qui il 14 settembre 407, Giovanni morì. Dal sepolcro di Comana, il figlio di Arcadio, Teodosio il Giovane, fece trasferire i resti mortali del santo a Costantinopoli, dove giunsero la notte del 27 gennaio 438.
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L’OSPEDALE DI ECCELLENZA DELL’ASLTO5 FUORI DALLA PROGRAMMAZIONE REGIONALE -Comunicato stampa - 20/01/2022
Questa la notizia proveniente dall’Ufficio Stampa della Giunta Regionale
“La Regione Piemonte compie un altro importante passo verso il potenziamento e la modernizzazione delle strutture sanitarie sul territorio” (18 gennaio 2022).
In cosa consiste questo primo passo?
“L’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi ha commentato così l’approvazione in Consiglio regionale della prima programmazione di indirizzo di carattere strategico generale di investimenti in edilizia sanitaria per la realizzazione di sei nuovi ospedali a Torino, Ivrea, Vercelli, Savigliano, Alessandria e Cuneo, che comporta un investimento complessivo di quasi un miliardo e 300 milioni di euro”. Inoltre “Con questo piano andiamo ad intervenire su realtà del patrimonio sanitario piemontese che hanno evidenziato condizioni e stato d’uso obsoleti e generato rilevanti costi di gestione e di manutenzione”.
Quindi questo primo passo?
Non contempla l’Ospedale di eccellenza del nostro territorio.
Relega le scelte strategiche già fatte dal 2015 in poi, che la pandemia in corso ha evidenziato come corrette e necessarie, ad altre ere geologiche, se non addirittura le cancella.
Considera le nostre strutture sanitarie in perfetto stato in quanto non sono ritenute realtà obsolete e con rilevanti costi di gestione e manutenzione.
Rinvia come fatto finora a forme di finanziamento non definite (tutte da valutare nell’ambito dei piani triennali dell’Inail oppure ad altre tipologie e forme di finanziamento).
Arriva prima della conclusione e divulgazione pubblica dei risultati dell’ennesimo studio annunciato.
Cosa potrebbe significare tale scelta regionale?
Innanzitutto un’ulteriore dilatazione dei tempi. Nel comunicato stampa precedente il target temporale veniva individuato nel 2030. Ma dopo questo “primo passo” è ovvio che si andrà oltre. Ma un “primo passo” ha bisogno di un secondo, poi un terzo e così via. È quello che si sta facendo ormai dal 2019. Passi continui, si ma per allontanarsi sempre di più dall'ospedale di eccellenza del territorio.
Agli occhi di un buon osservatore l’unica vera strategia messa in campo è quella di “un passo avanti e due indietro”. Fino ad arrivare oggi alla scomparsa del nostro ospedale di eccellenza dai documenti programmatici della Regione. Un ospedale di eccellenza che, ribadiamo ancora una volta, rappresenta lo step principale della costruzione della rete di protezione sanitaria necessaria per un territorio come il nostro.
Ancora una volta la politica locale sembra rappresentare un ostacolo invece che un binario preferenziale per il bene comune. Si litiga in Regione, tra Sindaci e Regione, ma anche tra Sindaci.
In questo triste quadro spicca il grande attivismo del Consigliere regionale Davide Nicco (Fdi), da sempre contro l’Ospedale di eccellenza individuato tra Moncalieri e Trofarello. Le cronache, le interviste, ma sopratutto gli atti del Consiglio regionale dimostrano che sta di fatto bloccando lo sviluppo del nostro territorio.
E’ grave che la tutela della salute e tutte le azioni che concorrono ad essa sia continuamente minata. Forse ancora di più di come farebbe un vecchio ospedale.
I Coordinatori Italia Viva per la Provincia di Torino
Mariangela Ferrero - Roberto Gentile
I referenti Italia Viva per la Zona Torino Sud
Patrizia Bertone - Mauro Turri
I referenti Italia Viva per Il Chierese e Carmagnolese
Federica Zamboni - Pier Antonio Pasquero
Comitato Italia Viva Area Torino Sud
Massimo Calafiore
#ospedale#ospedale unico#ospedaleUnico#ospedale di moncalieri#sanità#regione piemonte#italia viva#italiaviva#davidenicco
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ALESSANDRIA. L'IGNORANZA E L'ARROGANZA UCCIDONO PIU' DEL VIRUS, MORTA ANNA CARUSO,OPERATRICE SANITARIA NO-VAX.
ALESSANDRIA. L’IGNORANZA E L’ARROGANZA UCCIDONO PIU’ DEL VIRUS, MORTA ANNA CARUSO,OPERATRICE SANITARIA NO-VAX.
Qualsiasi commento è superfluo per una morte tanto assurda quanto incomprensibile perché ha colpito una operatrice sanitaria, che la malattia, il dolore e l’infezione lo aveva vissuto perché da due anni gli ospedali sono pieni di pazienti ammalati di Covid19. L’operatrice sanitaria No Vax dell’ospedale di Alessandria, Anna Caruso è morto per il virus di cui fino ad un mese fa negava l’esistenza:…
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Sanità pubblica in crisi: mobilitazione del PD a Casale Monferrato. Presidio davanti all’Ospedale Santo Spirito per difendere il diritto alla salute
Il Partito Democratico di Casale Monferrato organizza una mobilitazione per sabato 30 novembre 2024, dalle ore 9:30 alle 13:00, davanti all’Ospedale Santo Spirito.
Il Partito Democratico di Casale Monferrato organizza una mobilitazione per sabato 30 novembre 2024, dalle ore 9:30 alle 13:00, davanti all’Ospedale Santo Spirito. L’iniziativa nasce per sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza di difendere e rafforzare la sanità pubblica, un pilastro fondamentale per garantire equità e giustizia sociale, come stabilito dalla Costituzione italiana. Una…
#Alessandria today#ascolto cittadini#associazioni Casale Monferrato.#Casale Monferrato#crisi sanità pubblica#difesa sanità pubblica#diritti costituzionali#Diritto alla Salute#diritto universale salute#emergenza ospedaliera#equità sociale#futuro sanità#giustizia sociale#Google News#impegno politico#investimenti sanità#italianewsmedia.com#liste d’attesa sanità#manifestazioni sanità#mobilitazione PD#Operatori sanitari#Ospedale Santo Spirito#ospedali Alessandria#partecipazione collettiva#Partito Democratico Casale Monferrato#PD Casale Monferrato#Personale sanitario#Pier Carlo Lava#presidio Santo Spirito#priorità sanità
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Elena Luzzatto Valentini la prima laureata in architettura in Italia
https://www.unadonnalgiorno.it/elena-luzzatto/
Elena Luzzatto Valentini, architetta, pioniera del Razionalismo italiano.
Una donna coraggiosa che è riuscita a affermarsi nella sua professione nell’epoca fascista, totalmente ostile alla progettazione femminile.
Nacque a Ancona il 30 ottobre 1900 da Vittorio Valentini e Anna Luzzatto Gabrielli.
Si iscrisse alla Regia Scuola Superiore di Architettura di Roma nel 1921, nell’anno di apertura dell’istituto.
È stata la prima donna laureata in architettura, nel 1925, con una tesi dal titolo “Sanatorio nei pressi del lago di Como”.
Sua madre, dopo aver praticato la professione senza un titolo di studio ufficiale, si laureò due anni dopo di lei, diventando così la seconda architetta italiana.
Nel 1926, Elena Luzzatti venne assunta come libera professionista dall’Ufficio Tecnico del Comune di Roma. Fino al 1934 lavorò all’Università come assistente volontaria presso la Facoltà di Ingegneria. Tra le sue prime opere c’è stata una villa a Ostia, nel 1928, per Giuseppe Bottai, esponente di rilievo del partito fascista, allora Sottosegretario del Ministero delle Corporazioni.
Negli anni successivi, Elena Luzzatto, si dedicò, da sola o in collaborazione con il marito, l’ingegnere Felice Romoli, alla progettazione di edilizia residenziale e di complessi monumentali.
Ha esposto anche alla Triennale di Milano.
Numerose furono le sue opere pubbliche e i concorsi vinti per progetti di diverse tipologie, tra cui uno studio per l’Unione Agricola Coloniale in Somalia, nel 1932.
Nel 1938, fu costretta a cambiare nome e acquisire quello materno per evitare le leggi razziali.
Nella sua lunga carriera ha costruito più di quaranta edifici, disegnato steli funerarie nel Cimitero del Verano di Roma, stazioni, sanatori e ospedali, come quelli di Viterbo e Bolzano, chiese e scuole, negozi e mercati. Tra le grandi opere pubbliche realizzate ricordiamo il Cimitero Militare nel 1944, il Cimitero di Prima Porta nel 1945, il mercato di Primavalle nel 1950, la Scuola Media di Villa Chigi nel 1960 e l’attuale mercato coperto, ancora in uso, di Piazza Alessandria, a Roma.
Dal 1958 al 1964, è stata capogruppo per l’Istituto INA-Casa per la realizzazione di case popolari nell’Italia meridionale, tutte opere progettate e costruite in tempi record.
Elena Luzzatto seppe adattare i suoi progetti all’ambiente, senza imporre la sua cifra stilistica.
Lavorò per il Comune fino al 1958, continuando la libera professione fino all’età di 77 anni.
È morta a Roma il 4 novembre 1983.
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2 nov 2020 08:40
NON CREDETE AL COVID? IL PRIMARIO ORGANIZZA "TOUR" IN TERAPIA INTENSIVA PER I NEGAZIONISTI - LA PROVOCAZIONE DI MICHELE GRIO, PRIMARIO DELLA RIANIMAZIONE DELL'OSPEDALE DI RIVOLI: "SARÀ PER ME UN PIACERE FARVI PERSONALMENTE DA GUIDA E CONDURVI IN UN PIACEVOLISSIMO VIAGGIO IN QUELLO CHE PER NOI È UN GIRONE DANTESCO, MA PER VOI GIUSTAMENTE È ESAGERATO” - IL CONSIGLIO A CHI NEGA LA PRESENZA DEL CORONAVIRUS
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Federico Giuliani per ilgiornale.it
Un tour tra i reparti di terapia intensiva, in mezzo ai malati intubati, per convincere i negazionisti dell'emergenza sanitaria in corso. È questa la provocazione lanciata su Facebook da Michele Grio, primario della rianimazione dell'ospedale di Rivoli (Torino).
Il messaggio del dottore è chiarissimo: "Non ci credete? Bene, la TourinGrio organizza da domani tour guidati in Rianimazione e nei reparti Covid. Sarà per me un piacere farvi personalmente da guida e condurvi in un piacevolissimo viaggio in quello che per noi è un girone dantesco, ma per voi giustamente è esagerato".
Con un lungo post pubblicato sul proprio profilo, il primario ha provato a spiegare sarcasticamente come lui e i colleghi piemontesi stanno affrontando questa seconda ondata del virus. "No no, è tutto vuoto, ho fatto sdraiare i miei medici ed i miei infermieri giusto per fare le foto, le buste le indossiamo per la cellulite. Non dormiamo perché ormai siamo avanti con l’età e passiamo le giornate seduti mangiando e bevendo", ha aggiunto Grio.
Il medico si è quindi sfogato con chi, ignorando la delicata situazione all'interno dei reparti dedicati ai pazienti contagiati dal Covid-19, sostiene che gli ospedali siano vuoti. Gli operatori, proprio come si vede in televisione, sono bardati da testa a piedi con tute e protezioni di ogni tipo per evitare di contrarre l'infezione.
E su questo ha giocato Grio: "Io mi bardo con tuta, maschera e calzari, a voi non servono ma tengo libero un letto con ventilatore meccanico e monitoraggio continuo multiparametrico molto invasivo. Nel gabinetto, perché lo sgabuzzino l’ho già impegnato". Il primario ha quindi concluso con un consiglio a chi nega la presenza del coronavirus: "Non chiedeteci suggerimenti se vi ammalate dopo aver scritto e pensate la qualunque. Coerenza, ci vuole coerenza".
La situazione in Piemonte
L'ultimo bollettino sanitario relativo alla situazione in Piemonte non ha certificato uno scenario particolarmente complesso, proprio come in gran parte d'Italia. Sono 2.024 i nuovi contagi da Covid-19, 839 dei quali asintomatici. Il totale dei positivi da inizio pandemia sale quindi a 72.660, così suddivisi su base provinciale: 39.007 Torino, 8.922 Cuneo, 6.852 Alessandria, 5.826 Novara, 3.589 Asti, 2.736 Vercelli,2.390 Biella, 2.059 Verbano Cusio Ossola, oltre a 509 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 770 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
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Coronavirus: i rischi e le soluzioni per i pazienti in dialisi
(di Fulvio Oscar Benussi, pubblicista e socio AIDR) In questi giorni di pericolo pandemico è emerso un problema specifico per chi soffre di insufficienza renale cronica: il problema di non potere restare a casa perché obbligato a recarsi, accompagnato dai soggetti addetti al trasporto, a svolgere regolari trattamenti dialitici negli Ospedali o nei Centri di Assistenza Limitata del proprio Comune di residenza. Ogni singola terapia dura solitamente per tre-quattro ore consecutive e viene effettuata per tre volte alla settimana in stanze dove effettuano la terapia dialitica anche numerosi altri malati. Invece per molti dei malati che soffrono di insufficienza renale si sarebbe potuta offrire una soluzione a questo problema, che avrebbe consentito una maggiore serenità e la possibilità di ridurre in modo significativo gli altissimi rischi di contagio dovuti all’elevato numero di persone con cui è necessario entrare in contatto per effettuare i trattamenti di dialisi ospedaliera. Infatti molti malati non hanno sofferto di questo problema in quanto effettuano la dialisi peritoneale. Questa modalità di effettuare la terapia dialitica però non è una soluzione per tutti. Non è, infatti, praticabile per coloro che, per precedenti interventi chirurgici addominali, non posseggono i requisiti per poterla praticare. Una alternativa alla dialisi peritoneale è offerta dalla metodologia della emodialisi extracorporea domiciliare. Anche se l’innovazione tecnologica da alcuni anni ha reso disponibili delle innovative macchine digitali che consentono, in modo agevole e senza modifiche all’impianto elettrico e idraulico domestico, di effettuare la dialisi presso il proprio domicilio, questa modalità terapica non si è diffusa. Come mai? Sulla base delle testimonianze raccolte da pazienti e dai post del gruppo facebook “Emodialisi Domiciliare: questa sconosciuta!”(https://www.facebook.com/groups/179655329766113).la scarsa diffusione dell’emodialisi extracorporea domiciliare è da imputare innanzitutto alla mancanza di informazione su questo tipo di terapia. Vantaggi dell’emodialisi extracorporea domiciliare, i vantaggi sociali e personali Tra i vantaggi sociali che l’apparecchio per effettuare la dialisi nel proprio appartamento consente è quello di agevolare, rendendola più flessibile, la gestione dei tempi da dedicare al lavoro e quello da dedicare alla terapia. Relativamente alla qualità della vita personale non è irrilevante la possibilità di effettuare la dialisi domiciliare anche in trasferta: durante le vacanze estive o per viaggi anche di minore durata. I vantaggi per la salute dei pazienti Ai vantaggi relativi alla qualità della vita vanno assommati i vantaggi in termini di miglioramento complessivo della salute nei pazienti che la praticano. A tale riguardo nella ricerca coordinata dalla Dott.ssa Chiara Brunati pubblicata nel 2017 e relativa a 12 pazienti dell’Ospedale Niguarda Ca’ Granda di Milano i risultati sono stati i seguenti. In 10 pazienti su 12 con il passaggio a NxStage, apparecchio utilizzato per la emodialisi domiciliare, si è avuta una riduzione dei farmaci antipertensivi assunti. Vi è stato un miglioramento segnalato da parte di tutti i pazienti, tranne che in un caso, del senso generale di benessere. Si è constatato un netto miglioramento della capacità di recupero delle attività usuali dopo la seduta dialitica. Dieci pazienti su 12 con la emodialisi domiciliare hanno presentato un incremento del senso di appetito.” Segnalo che il reparto di nefrologia dell’ospedale Niguarda Ca’Granda è uno dei centri italiani che negli anni hanno seguito un numero significativo di pazienti in emodialisi extracorporea domiciliare Una ricerca internazionale pubblicata nel 2016 (https://academic.oup.com/ndt/article/31/suppl_1/i294/2224684) che ha riguardato 127 pazienti su 7 centri in 4 paesi europei (Regno Unito, Francia, Italia e Spagna) ha evidenziato che l’emodialisi breve e frequente effettuata a casa usando il sistema NxStage® One™ ha dimostrato di essere un'ottima terapia per questa popolazione di pazienti, preparati con un breve addestramento in ospedale (una media di 17 incontri), dando buoni risultati biochimici e di riduzione del carico terapeutico. I vantaggi economici Va infine segnalato che vari studi svolti hanno dimostrato che l’emodialisi extracorporea domiciliare è significativamente meno costosa della dialisi effettuata in Ospedale e, sebbene in misura minore, risulta meno costosa della dialisi effettuata nei C.A.L. (Centri di Assistenza Limitata). Dati sui costi e sull'efficacia dei principali trattamenti dialitici possono essere reperiti nella Delibera della Giunta Regionale del Piemonte -8-12316-del-12.10.2009; pag. 14 e ss.(http://www.nefropiemonte.info/Normative/Docs/01e%20Contrib%20x%20dial%20domic%20DGR%208-12316%20del%2012ott09%20global%20con%20allegati.pdf) e anche nell’articolo “Storia dell'emodialisi domiciliare e della sua probabile rinascita”: Un aspetto da considerare a parte è quello economico, dal momento che la dialisi è uno tra i trattamenti salvavita più costosi. Nella Regione Toscana, il rimborso offerto per l’emodialisi domiciliare in bicarbonato (125€) corrisponde al 60% dello stesso trattamento in Centro (208 €) e al 75% di quello nei Centri ad Assistenza Limitata (155€). (https://www.researchgate.net/publication/305720000_Storia_dell'emodialisi_domiciliare_e_della_sua_probabile_rinascita) La Regione Piemonte , visto il risparmio che la dialisi domiciliare consente alle AST, ha deciso che: Per quanto attiene l’Emodialisi domiciliare, il “Contributo economico” è finalizzato alla remunerazione del caregiver (Familiare), che partecipa attivamente al trattamento del paziente secondo un contributo fisso di 250,00 € mensili . Della emodialisi extracorporea domiciliare si parla poco e della sua esistenza non si informano gli interessati. I malati affetti da insufficienza renale cronica probabilmente non ne avranno mai sentito parlare, in quanto solitamente, a chi soffre di tale malattia, vengono proposte esclusivamente la terapia ospedaliera o in alternativa la dialisi peritoneale. Visti i riscontri sociali, sanitari ed economici risulta incomprensibile la motivazione di una così scarsa diffusione di tale metodica. In particolare non è chiaro perché in occasione dei precedenti interventi di spending review non si sia puntato sul potenziamento e la diffusione della emodialisi extracorporea domiciliare come possibile percorso di cura per i malati che necessitano di una regolare terapia dialitica. Segnaliamo il documento della Ministero della salute “Piano Nazionale Cronicità, Accordo tra lo Stato, le Regioni e le Province Autonome di Trento e di Bolzano del 15 settembre 2016” http://www.salute.gov.it/imgs/C_17_pubblicazioni_2584_allegato.pdf che, a pag. 16, nel paragrafo Le cure domiciliari, indica: “Obiettivo fondamentale dei sistemi di cura della cronicità è quello di mantenere il più possibile la persona malata al proprio domicilio e impedire o comunque ridurre il rischio di istituzionalizzazione, senza far ricadere sulla famiglia tutto il peso dell’assistenza al malato.” Se negli anni tale obiettivo fosse stato davvero perseguito oggi ci troveremmo a fronteggiare un rischio di contagio estremamente ridotto per quei pazienti che fossero passati alla dialisi domiciliare. Ci sono però, finalmente, buone notizie Il ministero della salute il 22 aprile ha emanato la circolare , rivolta agli Assessori regionali e delle provincie di Trento e Bolzano, ad oggetto: “Prevenzione COVID-19: implementazione dialisi domiciliare e peritoneale per i pazienti attualmente in emodialisi extracorporea”. Nella circolare Il Direttore Generale della Prevenzione Sanitaria del ministero sottolinea l'importanza, ai fini del benessere del paziente, della emodialisi domiciliare e peritoneale ed invita gli Assessori a incrementare il ricorso all'emodialisi domiciliare e peritoneale, previo percorso di educazione terapeutica. In Blu scuro le regioni con più centri in azzurro via, via più chiaro le regioni con un numero minore di centri dove è possibile effettuare emodialisi extracorporea domiciliare, in grigio le Regioni che non hanno risposto alla richiesta di accesso civico generalizzato.
Indicazioni per i malati interessati a passare alla dialisi extracorporea domiciliare Appena questa fase di emergenza passerà, sarà possibile per i malati interessati valutare la possibilità di scegliere la emodialisi extracorporea domiciliare. Ecco alcune indicazioni a riguardo che abbiamo ottenuto dalla Regioni e dalle Provincie che hanno risposto alla nostra richiesta di accesso civico generalizzato. In Emilia Romagna è possibile fare emodialisi extracorporea domiciliare in tutti i centri ospedalieri della regione. Ci sono attualmente 10 pazienti in emodialisi extracorporea domiciliare al Policlinico di Modena, all’Ospedale saliceto di Piacenza. Nella regione Lazio è possibile fare emodialisi extracorporea domiciliare presso: Presidio ospedaliero Giovan Battista Grassi, Presidio Columbus – Gemelli, Ospedale Coniugi Bernardini, Ospedale San Giuseppe, Ospedali riuniti Anzio Nettuno, Casa della Salute di Pontecorvo, Ospedale San Giovanni Evangelista. I pazienti in emodialisi extracorporea domiciliare sono 12 Nella regione Marche i centri che seguono i 12 pazienti in emodialisi extracorporea domiciliare sono: Urbino, Fabriano, Tolentino, Jesi, S. Benedetto del Tronto, Azienda ospedaliero-Universitaria “Ospedali Riuniti” di Ancona In Piemonte hanno circa 30 pazienti in emodialisi extracorporea domiciliare: AOU Novara, AOU CSS-Molinette, AO Cuneo, AO Alessandria, TO”-S. G. Bosco (17 pazienti), CN2-Alba, TO1-Martini, TO5-Chieri, AOU Orbassano In Provincia di Bolzano fanno emodialisi extracorporea domiciliare: 3 pazienti a Bolzano, 1 paziente a Merano e 1 paziente a Brunico In Valle d’Aosta hanno intenzione di riattivare la possibilità di fare emodialisi extracorporea domiciliare presso la struttura complessa di nefrologia dell’azienda USL. In Liguria fanno emodialisi extracorporea domiciliare presso la ASL 5. In Lombardia la suddivisione delle ASST presso le quali è effettuata la prestazione è: ASST Grande Ospedale Metropolitano Niguarda 16 pazienti; ASST di Monza 7 pazienti; ASST della Valtellina e dell'alto Lario 6 pazienti; ASST di Bergamo OVEST 5 pazienti; ASST di Cremona 4 pazienti; ASST Santi Paolo e Carlo 3 pazienti; ASST del Garda 2 pazienti; ASST di Pavia 2 pazienti; ASST dei Sette Laghi 2 pazienti; ASST di Lecco 1 paziente; ASST Lariana 1 paziente; ASST Papa Giovanni XXIII 1 paziente; ASST degli Ospedali Civili di Brescia 1 paziente. Read the full article
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Coronavirus, i dati italiani dalla provincia più colpita alla meno colpita alle 17 del 15 marzo
Quasi 25mila contagiati, 1809 morti, oltre 2300 i guariti. In Lombardia 252 morti in un giorno, con una mortalità in questa regione al 9,1% Sono 24747 i contagi a oggi in Italia, con 1809 morti: il 7,3% del totale. Più alta, al 9,1%, la mortalità in Lombardia. Questa regione risulta sempre la più colpita dal coronavirus: in un giorno 1587 contagi in più, per un totale di 13272. I ricoverati sono 4898 (+602), in terapia intenstiva 757 (+25). I morti salgono a 1218, con un incremento di 252 in 24 ore. Al Papa Giovanni di Bergamo arrivano 20 medici militari a dare manforte. Con la nomina a consulente di Guido Bertolaso, la Regione punta ad un ospedale di terapia intensiva da 500 posti letto, mentre 192 dovrebbero essere ricavati al San Carlo, al Policlinico, al San Matteo, al San Gerardo in aree degli ospedali ad oggi non utilizzate. Il problema è che manca la strumentazione, che dovrebbe arrivare dalla Protezione Civile. E il personale. In queste ore si sta svolgendo una videoconferenza tra i vertici della Regione e il nuovo commissario della Protezione Civile. (Dati forniti dal Ministero della Salute) *** SPECIALE CORONAVIRUS – GUARDA *** *** I contagi in Italia al 15 marzo per provincia, dalla più colpita alla meno colpita: Bergamo (Lombardia): 3.416 Brescia (Lombardia): 2.473 Cremona (Lombardia): 1.792 Milano (Lombardia): 1.750 Lodi (Lombardia): 1.320 Piacenza (Emilia Romagna): 1.012 Pavia (Lombardia): 722 Pesaro e Urbino (Marche): 712 Parma (Emilia Romagna): 662 Padova (Veneto): 658 Rimini (Emilia Romagna): 425 Treviso (Veneto): 413 Trento (P.A.Trento): 378 In fase di definizione/aggiornamento (Lombardia): 376 Modena (Emilia Romagna): 367 Torino (Piemonte): 359 Roma (Lazio): 354 Lecco (Lombardia): 344 Mantova (Lombardia): 339 Verona (Veneto): 335 Venezia (Veneto): 328 Monza e della Brianza (Lombardia): 327 Genova (Liguria): 274 Ancona (Marche): 267 Vicenza (Veneto): 235 Bologna (Emilia Romagna): 230 Alessandria (Piemonte): 207 Bolzano (P.A. Bolzano): 204 Napoli (Campania): 188 Reggio nell'Emilia (Emilia Romagna): 185 Como (Lombardia): 184 Varese (Lombardia): 184 Firenze (Toscana): 162 In fase di definizione/aggiornamento (Piemonte): 142 Trieste (Friuli Venezia Giulia): 140 Lucca (Toscana): 130 Udine (Friuli Venezia Giulia): 129 Massa Carrara (Toscana): 108 Ravenna (Emilia Romagna): 100 Savona (Liguria): 96 Macerata (Marche): 94 In fase di definizione/aggiornamento (Veneto): 94 Catania (Sicilia): 91 Asti (Piemonte): 87 Perugia (Umbria): 86 Vercelli (Piemonte): 84 Pescara (Abruzzo): 82 Belluno (Veneto): 82 Pistoia (Toscana): 79 Forlì-Cesena (Emilia Romagna): 78 Imperia (Liguria): 78 Novara (Piemonte): 71 Pisa (Toscana): 71 Foggia (Puglia): 62 Cuneo (Piemonte): 61 La Spezia (Liguria): 60 Siena (Toscana): 60 Bari (Puglia): 58 Terni (Umbria): 57 Aosta (Valle d'Aosta): 57 In fase di definizione/aggiornamento (Liguria): 51 Biella (Piemonte): 50 Verbano-Cusio-Ossola (Piemonte): 50 Livorno (Toscana): 50 Salerno (Campania): 49 Caserta (Campania): 45 Sondrio (Lombardia): 45 Pordenone (Friuli Venezia Giulia): 42 Prato (Toscana): 42 Arezzo (Toscana): 41 Brindisi (Puglia): 40 Lecce (Puglia): 38 Grosseto (Toscana): 38 Avellino (Campania): 37 Fermo (Marche): 36 Sassari (Sardegna): 35 Ferrara (Emilia Romagna): 34 Frosinone (Lazio): 34 Palermo (Sicilia): 33 Gorizia (Friuli Venezia Giulia): 31 Chieti (Abruzzo): 30 Rovigo (Veneto): 27 Latina (Lazio): 23 Reggio di Calabria (Calabria): 22 Barletta-Andria-Trani (Puglia): 22 Agrigento (Sicilia): 20 Nuoro (Sardegna): 19 Cagliari (Sardegna): 18 Cosenza (Calabria): 17 Crotone (Calabria): 17 Campobasso (Molise): 17 L'Aquila (Abruzzo): 15 Viterbo (Lazio): 15 Siracusa (Sicilia): 15 Ascoli Piceno (Marche): 14 Trapani (Sicilia): 11 Teramo (Abruzzo): 10 In fase di definizione/aggiornamento (Campania): 10 In fase di definizione/aggiornamento (Marche): 10 Taranto (Puglia): 10 Messina (Sicilia): 10 Potenza (Basilicata): 7 Catanzaro (Calabria): 6 Vibo Valentia (Calabria): 6 In fase di definizione/aggiornamento (Lazio): 6 In fase di definizione/aggiornamento (Friuli Venezia Giulia): 5 Matera (Basilicata): 4 Benevento (Campania): 4 Rieti (Lazio): 4 Ragusa (Sicilia): 4 Sud Sardegna (Sardegna): 3 Oristano (Sardegna): 2 Caltanissetta (Sicilia): 2 Enna (Sicilia): 2 Read the full article
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La prima telefonata, ricordi, quando ancora bruciava la biblioteca di Alessandria e si riempivano di un sole feroce le braccia del califfo Omar, quando le colline bruciavano di quel fuoco, e noi giocavamo a scappare per ultimi da dentro casematte di libri, assediati ai versanti opposti dell’incendio. Ricordi, mi dicevi di parlare più forte, perché io parlo pianissimo a volte, con te soprattutto. E potevi trovarlo tenero e insopportabile al tempo stesso, non ti sento, cosa dici, perché sussurri, ma chissà se hai capito che non era asfissia e rabbia, che la voce dal fondo scavato delle mie parole, la voce che risale attraverso pareti di latta, può essere solo così.
Chissà se hai capito che non scelgo, ebreo, epilettico, fantasma offeso, animale dei bisbigli, congerie di fatti imprecisi. Ti ho amata, ma sotto quella specie che se passi e guardi con la sana fretta di vivere oltre, infallibilmente ti apparirà altro, ti sembrerà il gioco dei cerchi alla fiera, un cane acciambellato, la mano dell’elemosina stesa verso lontanissime stelle. Non ti parrà l’amore, se passi. E non sei l’unica ad aver detto, a un certo punto, che la mia presenza duole come la foto del primo fidanzato morto alla Somme, e proprio mentre fantastichi di notti torride negli ospedali da campo dei libri di Hemingway, mentre ti copri gli occhi per non vedermi mentre ti vedo felice.
Aspettati poco, aspettati nulla. Non un giudizio, non l’alba lattea in cui ti mostro la nebbia che ho fatto a tua immagine, quando ti dico guarda, come te è trasparente, come te esiste sfiorandomi, esiste mentre la bevo. Ho visto succedere tutto, non ho toccato e ho visto: il freddo, il sonno, la crudeltà scambiata come un convenevole. Cos’era, il piangere di tutte le cose? Non ho scelto, ma ho scelto di restare. Come il re ferito, sul fiume. Se arrivi e provi a specchiarti io non ti dico che il tuo volto è bambino, qualcuno ti dice sei bella, qualcuno ti porta lontano, io lascio che l’acqua s’increspi.
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ALESSANDRIA. PRESIDIO STATICO DELLE LAVORATRICI DELLE PULIZIE DELLE STRUTTURE OSPEDALIERE SOTTO LA PREFETTUR
Adl Cobas AlessandriaCasa delle DonneNon Una di Meno Alessandria
Salute e diritti per le lavoratrici delle pulizie e della sanificazione delle strutture ospedaliere!
In questo periodo di difficoltà dovuto al Covid-19 le lavoratrici del settore pulizia e sanificazione delle strutture medico-sanitarie hanno fortemente contribuito a rendere gli ospedali luoghi più sicuri e accessibili per…
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