#monumenti patrimonio Unesco
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Le case delle fate in Sardegna cercano il riconoscimento Unesco. Per le tombe Domus de Janas conto alla rovescia per la decisione
Le Domus de Janas, conosciute come le “case delle fate” in Sardegna, rappresentano uno dei più affascinanti e antichi patrimoni archeologici dell’isola. Si tratta di tombe scavate nella roccia, risalenti al periodo neolitico, che hanno mantenuto intatto il loro fascino e la loro importanza storica. La Sardegna, con queste straordinarie testimonianze, si prepara a una decisione cruciale: il…
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The wheel of time at the Temple of the Sun in Konark.
La rueda del tiempo en el Templo del Sol de Konark.
Detail of two of the twenty-four wagon wheels / Dettaglio di due delle ventiquattro ruote del carro
The walls of the Konark temple are etched with intricate carvings, sculptures and bas-reliefs / Le pareti del tempio di Konark sono impresse con intricati intagli, sculture e bassorilievi
(English / Español / Italiano)
In Orissa in the village of Konark lies one of India's most extraordinary monuments of enormous religious significance, a true masterpiece of architecture the Konark Temple more proudly known as the Temple of the Sun, a UNESCO heritage site. Built in the 13th century by King Narasimhadeva, the temple is designed in the shape of a gigantic chariot with seven horses and twenty-four wheels, carrying the sun god Surya across the heavens.
The temple of Konark even in its present state of ruin is still a wonder to the world. The great poet Rabindranath Tagore wrote of Konark: 'here the language of stone surpasses the language of man'.
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En Orissa, en la aldea de Konark, se encuentra uno de los monumentos más extraordinarios de la India, de enorme significado religioso, una auténtica obra maestra de la arquitectura: el templo de Konark, más conocido como el Templo del Sol, declarado Patrimonio de la Humanidad por la UNESCO. Construido en el siglo XIII por el rey Narasimhadeva, el templo está diseñado en forma de un gigantesco carro con siete caballos y veinticuatro ruedas, que transporta al dios del sol Surya a través de los cielos.
El templo de Konark, incluso en su actual estado de ruina, sigue siendo una maravilla para el mundo. El gran poeta Rabindranath Tagore escribió sobre Konark:"Aquí el lenguaje de la piedra supera al lenguaje del hombre".
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In Orissa, nel villaggio di Konark si trova uno dei monumenti più straordinari dell’India di enorme significato religioso, un vero capolavoro dell’architettura il Tempio di Konark più fieramente conosciuto come Tempio del Sole, sito dichiarato patrimonio dell’UNESCO. Costruito nel XIII secolo dal re Narasimhadeva, il tempio è progettato a forma di un gigantesco carro con sette cavalli e ventiquattro ruote, che trasporta il dio del sole Surya, attraverso i cieli.
Il tempio di Konark anche nel suo attuale stato di rovina è ancora una meraviglia per il mondo intero. Il grande poeta Rabindranath Tagore scrisse di Konark: “qui il linguaggio della pietra supera il linguaggio dell’uomo“.
#middle ages#edad media#medievo#13th century#s.XIII#kornak#Temple of the Sun#Tempio del sole#Templo del sol
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Questo articolo compare sul sito de La Repubblica, abbiamo già parlato di luminoso futuro di quei paraggi per scoperte ancora in corso, preghiamo aprire questo link:
Il parco fotovoltaico che minaccia Aquileia: “Siamo pronti a combattere, come fece Cesare”
dalla nostra inviata Brunella Giovara
La cittadina, sito Unesco, conserva tesori archeologici unici. Ma al suo fianco incombe il progetto di un maxi impianto grande trenta volte il campo di San Siro
02 Febbraio 2025 alle 01:00 3 minuti di lettura
Aquileia (Udine) — Cesare è stato qui, a difendere il confine dai barbari Elvezi (lo ha poi raccontato nel suo bestseller, De bello gallico). Ma anche oggi c’è da pugnare, per difendere Aquileia da un parco fotovoltaico gigante, in una battaglia «che noi combatteremo», dice fieramente il sindaco Emanuele Zorino. Al suo fianco, la Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio del Friuli Venezia Giulia. La Fondazione Aquileia. La Regione, due ministri.
E il popolo, che pure un tempo avrebbe preso a mazzate l’antichità in cui si inciampa ovunque, in questo sito Unesco fin dal 1998. «Siamo solo 3.223 abitanti, ma oggi sappiamo di essere custodi di un tesoro per conto terzi: l’umanità», dice Zorino. Non capita infatti a tanti (a parte i romani di Roma) di vivere dentro una città del 181 a. C., tra foro, mura, terme e mosaici (800, il primo è quello meraviglioso della Basilica, da 750 metri quadri). Più, molte tonnellate di resti sparsi, colonne in piedi o spezzate, capitelli, piramidi altissime di urne cinerarie. Patrimonio dell’Umanità, con un’area “core” di 155 ettari, poi allargata nel 2018 con una fascia di protezione di altri 245.
E di recente, ecco il progetto del Parco archeologico, con l’espansione della zona vincolata che arriverà a 391 ettari. Questo perché Aquileia è ancora molto da scoprire. Sotto, ci sono cose troppo interessanti per la Storia, perciò in città c’è il divieto assoluto di edificabilità, e fuori è molto difficile. Nei campi, si può arare al massimo per 75 centimetri, ma in certe aree solo per quaranta, data la possibilità di incappare in qualche reperto.
Poi è «arrivato il fulmine a ciel sereno», dice il presidente della Fondazione Aquileia, Roberto Corciulo, quando la Renantis Italia ha presentato in Comune il suo progetto, «che è a tutti gli effetti un impianto industriale», e che impianto. Cristiano Tiussi, direttore della Fondazione e archeologo: «La superficie complessiva è 210 mila metri quadri. Un’area pari a 30 volte il campo di gioco di San Siro». E un cavidotto interrato di quasi 6 chilometri (anche attraverso il centro abitato).
Dovrebbe quindi sorgere proprio a ridosso della zona cuscinetto, e soprattutto sopra la grande strada romana che da Aquileia arrivava a Tergeste (Trieste). Tiussi: «Ai suoi lati sorgevano i recinti funerari delle famiglie importanti, in parte individuati nell’Ottocento», durante i primi scavi. Mai dissepolti, “ma sono proprio qui sotto”. Tombe, quindi. «Monumenti funebri!», infatti qui vicino venne scoperto il Grande Mausoleo di Candia (il signor Candia era un magistrato), poi ricostruito in centro nel 1956. Un sepolcro con colonne e statua del morto (senza testa, però), e due leoni arrabbiati alla base. Tutto compreso, 17 metri di altezza.
Bisogna anche dire che, fin dalla nascita, la Fondazione Aquileia acquista terreni, con soldi che arrivano dalla Regione, per «blindare» i confini dell’area protetta. Altre aree le ha in uso, e ci fa ricerca, conservazione e restauro, e così favorisce lo sviluppo del turismo culturale (che «è il futuro dei nostri figli», aggiunge il sindaco). Quindi, gestisce vari appezzamenti, come la stalla Violin, il sepolcreto, la Südhalle dell’Arcidiocesi di Gorizia. Il fondo Cassis con la Casa dei putti danzanti, il fondo ex Moro con la Casa delle bestie ferite, e molti altri. E il Museo archeologico nazionale, quello Paleocristiano. Non i terreni dove è progettato il parco fotovoltaico, in mano a privati pronti ad affittarli per 50 anni a Renantis.
«Sarà come avere un capannone alto 8 metri, qui davanti», dice Monica Macor, che con il marito Dario porta avanti la Cantina Puntin (5 ettari, tutto biologico, e basta grattare la terra che vengono fuori cocci di anfore, manici, pezzi di marmo, forse qualche magica corniola). «Noi coltiviamo come i nostri bisnonni, senza chimica. E adesso ci arriva questo mostro in faccia. Non vedremo neanche più le montagne…». E il Carso, perché questo è sacro suolo non solo in quanto necropoli romana («una gigantesca città dei morti», dice Tiussi), ma pure prima retrovia del fronte, durante la Grande Guerra. Sede del primo cimitero, qui Maria Bergamas, una donna di Gradisca d’Isonzo che aveva perso il figlio in battaglia, scelse tra 11 bare di soldati sconosciuti quella che diventò il Milite ignoto. Da Aquileia partì il grandioso convoglio ferroviario diretto all’Altare della Patria. E basta girare dietro la Basilica patriarcale, per vedere le tombe degli altri dieci, qui sepolti, come pure la Bergamas.
E allora, perché disturbare un posto unico al mondo con il mega impianto? «Rovinerebbe pure il paesaggio…», dice Andrea Bellavite, direttore della Basilica. Il bel paesaggio della bonifica antica, e nel bel mezzo un capanòn da 210mila metri quadri, quando in tutto il Nordest si cerca di eliminarli, già simboli di una ricchezza aggressiva, ma così antiquati, e spesso vuoti.
È il contrasto tra due leggi, quella per l’attuazione del Green Deal (e la corsa agli impianti per energia rinnovabile) e quella della tutela dei beni culturali. Il ministro Giuli ha già detto no al progetto Renantis, sollecitato dal collega dei Rapporti con il Parlamento (Luca Ciriani, friulano). Quello dell’Ambiente sta valutando l’impatto, e tanto per non perdere tempo, la soprintendente Valentina Minosi ha proposto opposizione direttamente alla presidenza del Consiglio dei ministri. Deciderà quindi Meloni, sul futuro della piccola Roma.
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Caserta: arte, storia e natura
Caserta, capoluogo della provincia omonima in Campania, è una città ricca di fascino e storia che vanta un patrimonio artistico, culturale e paesaggistico di inestimabile valore. Situata ai piedi del Monte Partenio, Caserta si propone come meta ideale per un soggiorno all'insegna della scoperta e della meraviglia. Un tuffo nella storia Le origini di Caserta risalgono all'epoca medioevale, quando era un piccolo borgo fortificato. Nel XVIII secolo, la città conobbe un periodo di grande splendore grazie all'intervento del re Carlo III di Borbone, che commissionò la costruzione della Reggia, un capolavoro di architettura barocca che rappresenta ancora oggi il simbolo della città. La Reggia, con i suoi sontuosi appartamenti reali, i giardini incantevoli e il magnifico parco, è Patrimonio dell'Umanità UNESCO e merita una visita approfondita. Tra arte e cultura Oltre alla Reggia, Caserta offre ai visitatori un ricco panorama di musei, monumenti e luoghi di interesse culturale. Tra questi, il Museo Campano, che custodisce una vasta collezione di reperti archeologici provenienti da tutta la Campania, e la Biblioteca Palatina, con i suoi preziosi manoscritti e volumi antichi. Da non perdere anche il Teatro San Carlo, uno dei più antichi teatri d'opera d'Europa, e il Duomo di Caserta, con la sua facciata barocca e le opere d'arte conservate all'interno. Natura incontaminata di Caserta Caserta è circondata da un ambiente naturale di grande bellezza. Il Parco Nazionale del Partenio (che si estende tra Avellino, Napoli e Caserta), con i suoi sentieri escursionistici e le sue vette panoramiche, offre agli amanti del trekking e della natura un vero paradiso. L'Oasi di San Silvestro, invece, è un'area protetta dove è possibile ammirare diverse specie animali, tra cui daini, cinghiali e lupi. Tradizioni e sapori La gastronomia casertana è ricca di sapori e profumi autentici. Tra i prodotti tipici più rinomati troviamo la mozzarella di bufala campana DOP, prodotta nella vicina Piana del Sele, e la Casatella di Trentola-Roccamonfina DOP, un formaggio dal sapore delicato e dalla consistenza cremosa. Da non perdere anche i vini DOCG della provincia di Caserta, come il Caserta DOCG e il Sannio DOCG, e i dolci tipici, come i pasticcini di San Martino e la pastiera di Caserta. Caserta oltre la città La provincia di Caserta offre ai visitatori anche un itinerario ricco di borghi pittoreschi e siti archeologici di grande interesse. Tra i borghi da non perdere troviamo Aversa, con il suo centro storico medievale e il Duomo normanno, e Teano, famosa per la battaglia che segnò la fine del regno borbonico. Gli amanti dell'archeologia, invece, potranno immergersi nella storia visitando i siti di Capua antica, una delle città più importanti dell'antica Roma, e di Santa Maria Capua Vetere, con il suo anfiteatro secondo solo al Colosseo per grandezza. Un luogo da vivere Caserta è una città che sa conquistare i suoi visitatori con il suo fascino discreto, la sua atmosfera accogliente e la sua ricca offerta di bellezze naturali, storia, cultura e tradizioni. Che siate amanti dell'arte, della natura, della gastronomia o semplicemente alla ricerca di un luogo dove trascorrere un soggiorno rilassante, Caserta ha qualcosa da offrire a tutti. Foto di alex1965 da Pixabay Read the full article
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Ungheria: alla scoperta degli otto siti Unesco
Budapest Budapest è una delle città più belle d’Europa, grazie ai suoi magnifici edifici, ai monumenti storici e alle sue bellezze naturali. La capitale ungherese è stata iscritta per la prima volta nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO nel 1987, con numerose attrazioni culturali: il panorama del Danubio e il Quartiere del Castello di Buda, i Bagni di Gellért, il Parlamento, il…
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"l'Italia, la prima volta affascina, la seconda ti conquista irrimediabilmente"
Il nostro straordinario Paese è incredibilmente ricco di caratteristiche talmente uniche che lo rendono un'attrazione mondiale per turisti e appassionati di cultura, storia, arte, gastronomia e moda.
Le peculiarità che lo caratterizzano e identificano l'Italia sono innumerevoli, tutte coinvolgenti, affascinanti e uniche.
L'Italia è la culla del Rinascimento con una storia che si estende per millenni, dalla Roma antica e ben prima.
Sono molte le nostre Città, alcune famose e conosciute, altre meno, che conservano alcuni fra i più preziosi tesori artistici e architettonici del mondo.
Questo perché ogni singolo luogo della Penisola delle Meraviglie e delle sue splendide Isole ha affascinanti storie da raccontare, bellissimi posti da far vedere, squisiti sapori da far assaggiare e coinvolgenti eventi da far vivere.
L'Italia tra le sue tante prerogative detiene anche il record per il maggior numero di siti Patrimonio dell'Umanità UNESCO, che includono centri storici, monumenti architettonici, opere d'arte e paesaggi naturali di inestimabile valore.
Per non parlare della cucina italiana globalmente conosciuta per le sue tante tipicità regionali, la sua enfasi su ingredienti freschi e di qualità e per i suoi innumerevoli piatti divenuti iconici.
Infatti ogni regione ha le sue specialità agroalimentari, enogastronomiche, dai vini alle salse, dai formaggi ai salumi, ai dolci.
Sempre il nostro Paese l'Italia è universalmente famosa per l'invidiabile qualità della vita, per la moda, il design, sia nel settore del mobile che in quello automobilistico e nell'oggettistica d'arredamento.
Sempre e ancora l'Italia vanta una geografia molto diversificata, dalle cime innevate delle Alpi e delle Dolomiti, alle coste cristalline della Sardegna e della Sicilia, fino alla campagna idilliaca della Toscana e delle Marche.
L'Italia nel suo complesso ospita alcune delle più celebri opere d'arte al mondo, realizzate da artisti del calibro di Michelangelo, Leonardo da Vinci, Caravaggio e molti altri.
Musei come gli Uffizi a Firenze, il Museo del Louvre a Parigi, conservano collezioni straordinarie che attirano milioni di visitatori ogni anno.
Questa nostra Terra vanta anche una grande tradizione operistica con molti teatri famosi come La Scala di Milano e grandi compositori come Verdi e Puccini, solo per citarne due degli illustri rappresentanti della musica italiana nel mondo.
Una passione profonda per lo sport, connota il nostro Paese, in particolare per il calcio con la sua Serie A, ma anche motori con marchi leggendari come Ferrari e Lamborghini e il ciclismo, con eventi come il Giro d'Italia.
La lingua italiana, con le sue radici latine e la sua musicalità, è amata e studiata in tutto il mondo ed è la lingua di alcuni dei più grandi opere letterarie della storia occidentale.
L'Italia ha una ricchezza di tradizioni locali e festival, come il Carnevale di Venezia, il Palio di Siena, e la Festa di San Gennaro, che mostrano il patrimonio culturale e la vitalità delle sue comunità.
L'Italia continua quindi ad essere un punto di riferimento per chi cerca la bellezza nella storia, nell'arte, nella cultura, nella moda e nella vita quotidiana, offrendo un'esperienza ricca e variegata per tutti coloro che si recano a visitarla o a studiarla più approfonditamente.
Molto probabilmente non si è elencato tutto il bello e il buono che abbiamo in questo nostro impareggiabile Paese, l'unico modo per scoprire tutto ciò che ancora ignoriamo noi che abbiamo l'opportunità di viverci e il resto del mondo che anela di venire in Italia solo per pochi giorni, per un tempo più lungo oppure per la vita, è intraprendere il più bel viaggio che si possa mai immaginare, quello alla scoperta delle Terre Uniche delle 20 Regioni d'Italia.
Riccardo Rescio
Presidente "Assaggia l'Italia ApS"
Associazione di Promozione Sociale (no profit)
Ministero della Cultura Ministero del Turismo ENIT - Agenzia Nazionale del Turismo
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No alle energie rinnovabili nei siti nuragici
Barumini Cagliari. Pierpaolo Vargiu, presidente dell’associazione “La Sardegna verso l’Unesco”, che propone l’iscrizione dei monumenti della civiltà nuragica nella lista del patrimonio dell’umanità WHL, ha scritto agli assessori dell’Ambiente e dell’Industria della Regione sarda chiedendo un incontro urgente per spiegare il danno immenso che verrebbe prodotto agli attuali siti Unesco (Barumini e…
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Torino capitale del Liberty. La grande mostra a Palazzo Madama
Torino come centro dell’ascesa del Liberty: sono circa cento opere ad argomentare, in una grande mostra a Palazzo Madama, il fondamentale ruolo della capitale sabauda nel definire un’esperienza sociale, architettonica e artistica che ha travolto il mondo. L’esposizione Liberty. Torino Capitale, in programma dal 26 ottobre 2023 al 10 giugno 2024 e curata da Palazzo Madama e dalla Società degli Ingegneri e degli Architetti in Torino (con la collaborazione di MondoMostre), punta a favorire l’ingresso di Torino nel RANN di Bruxelles, in vista di una candidatura a patrimonio mondiale Unesco per il Liberty. Palazzo Madama ora in fase di ristrutturazione quindi la mostra è leggermente sacrificata in un solo salone ed ha volutamente un valore didattico. Articolata in cinque sezioni, analizza la società e la cultura della seconda metà dell’Ottocento, fino al passaggio al Novecento, da più punti di vista: ora analizzando l’immagine della donna attraverso opere di grandi artisti come Boldini e Bistolfi, Corcos e Canonica. Ora illustrando il passaggio architettonico alla Casa Moderna (dentro un bow window di Palazzina Turbiglio); ora dando la possibilità di apprezzare l’eleganza degli abiti del tempo, l’arredamento e gli accessori – sotto la luce di un lampadario dell’Officina Mazzucotelli – e prendendo coscienza del ruolo della danza (con opere come il vaso portafrutta di Leonardo Bistolfi). Il tutto, osservando le declinazioni del Liberty nei più diversi contesti, dal domestico all’industriale e dal privato all’urbanistico, anche grazie alla spinta della rivoluzionaria Esposizione Internazionale del 1902. Cui segui quella del cinquantenario del Regno che tanti anziani ricordavano ancora. Torino in quello scorcio finale del XIX secolo seppe reinventarsi un ruolo di leadership in quel territorio che oggi definiamo innovazione tecnologica. Superata solo da Milano, che perse anch'essa un ruolo politico istituzionale di rilievo ( vice capitale dell' impero asburguco) ed allo sviluppo industriale seppe unire quello economico finanziario grazie anche ad una posizione geografica più favorevole per gli scambi, compresa la vicinanza alla neutraile e ricca Svizzera Una borghesia intraprendente ed una nobiltà avvenuta seppero sfruttare la più grande invenzione dopo quella della ruota, l' energia elettrica. Si formarono grandi fortune investite nell' abbellimento della città con una serie di monumenti, l' apertura di nuovi quartieri di lusso nelle cui case venivano ospitate opere d'arte di pittori e scultori rinomati. Non mancano esempi di edifici civettuoli della prima periferia di allora, come Valdocco. Ma pure gli opifici, spesso dimora familiare degli imprenditori, furono abbelliti o costruiti ex novo con abbondanza di fregi e volute Liberty. Persino i bagni pubblici, allora fondamentali per un minimo d' igiene, furono costruiti con ricevuta Ge decorazioni Liberty e senza badare a spese, tanto che alcuni sono ancora attivi ed altri traformati addirittura in piccoli centri culturali. Un fervore purtroppo interrotto dalla grande guerre (peraltro patrocinata da questi stessi ambienti). Fu l' ultima grande stagione della ritrattistica e la prima di una costante progressione tecnologica ben rappresentate nella mostra, in cui trasuda il fervore di un epoca in cui trovava spazio anche la gioia di vivere in un ambiente sempre più cosmopolita. Va detto che in tutta Europa si svilupparono movimenti artistici non diversi dal Liberty, ma ciò che sorprende è il numero di edifici in tale stile, circa 500, il più famoso a livello internazionale è la precollinare Villa Scott in cui fu girato Profondo Rosso. Si parla pur sempre di una città di modeste dimensioni, di circa 200.00 abitanti ove la campagna la faceva ancora da padrona, non di una grande capitale europea. Informazioni : Palazzo Madama, piazza Castello Torino Tel . +39.011.521178 mail : [email protected] www.palazzomadamatorino.it Catalogo Silvana Editoriale orario da lunedì a domenica 10/18 Chiusura il martedi biglietto intero € 14 over 65 compresi, ridotto 12 . Gratuito per alcune specifiche categorie. (solo mostra) Open, cioè intero Museo ( che consente ai non vedenti di toccare alcune, poche opere) 16 € Articolo di R. C. Read the full article
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Siti Unesco Italia - Patrimonio Mondiale dell'Umanità ( 4/8)
Palazzo Reale di Caserta, il parco, l’acquedotto vanvitelliano ed il complesso di San Leucio - Orto botanico di Padova - Residenze Sabaude - Porto Venere - Modena - Sito archelogico di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata
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La storia di Samarcanda: Dalle antiche origini sogdiane all’epoca d’oro timuride
Un affascinante viaggio nel tempo attraverso uno dei centri più antichi dell’Asia Centrale, luogo di incroci culturali e culla di straordinarie testimonianze architettoniche.
Un affascinante viaggio nel tempo attraverso uno dei centri più antichi dell’Asia Centrale, luogo di incroci culturali e culla di straordinarie testimonianze architettoniche. Samarcanda è una delle più antiche città dell’Asia Centrale, con radici che affondano nel VI secolo a.C. Dapprima centro della civiltà sogdiana, divenne successivamente un nodo cruciale lungo la Via della Seta, favorendo lo…
#Amir Timur#Archeologia#Architettura#Arte islamica#Asia Centrale#Città antica#Città leggendarie#Civilizzazione#Commercio#Culla di civiltà#Cultura e conoscenza#cultura islamica#Dinastie#Epoca islamica#Gur-e-Amir#Imperi#Influenze persiane#Madrasah#Mausolei#Monumenti Storici#moschee#Patrimoni dell’Umanità#patrimonio storico#patrimonio UNESCO#Registan#ricerche storiche#Rotte commerciali#Samarcanda#Scambi culturali#siti archeologici
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L’Italia è forse il paese al mondo con la maggior concentrazione di bellezza, di arte, di storia e di cultura. Che si tratti di un borgo, una città, un museo, un sito archeologico o una chiesa, in Italia esistono manciate di luoghi che sarebbe davvero un peccato non visitare almeno una volta nella vita. Di seguito abbiamo provato a elencare i monumenti più importanti d’Italia, undici monumenti italiani unici al mondo più uno, la Basilica di San Pietro in Vaticano. Più uno perché il Vaticano tecnicamente non è Italia, ma poco ci manca. Il Duomo di Milano Se si considera che la Basilica di San Pietro si trova nel territorio della città del Vaticano, il Duomo di Milano, la basilica cattedrale di Santa Maria Nascente, è la chiesa più grande d’Italia e la quarta nel mondo per superficie. Un progetto mastodontico di arte neogotica e tradizione lombarda cominciato sul finire del Quattrocento e terminato definitivamente nel 1892. La celebre Madunina in rame dorato realizzata da Giuseppe Perego trova la sua inconfondibile collocazione sulla guglia maggiore nel 1774 e, da allora, come i celebri versi della canzone popolare a lei dedicata, domina incontrastata su Milano. Da visitare assolutamente l’interno, dove nel 1805 Napoleone fu incoronato re d’Italia, ricco di capolavori assoluti dell’arte rinascimentale e barocca, e le suggestive terrazze che si aprono tra le guglie e il loro panorama mozzafiato sulla città. Viste le grandi folle che il Duomo di Milano richiama potrebbe essere utile dotarsi preventivamente di un ingresso prioritario oppure prendere parte a un tour organizzato. La Mole Antonelliana Con i suoi 167,5 metri di altezza, è uno degli edifici più alti d’Italia, nonché la costruzione in muratura più alta d’Europa. L’ascensore panoramico installato al suo interno nel 1961, permette di raggiungere il tempietto, dal quale si gode di un’impareggiabile vista sulla città di Torino. Dal 2000 la mole ospita il museo Nazionale del Cinema, uno dei più visitati d’Italia, che raccoglie nei suggestivi spazi interni di questo curioso edificio numerose macchine pre-cinematografiche e altrettanti oggetti provenienti dal mondo del cinema (film, libri, manifesti, stampe, locandine ecc.). La maggior parte dei tour di Torino comprendono la visita al museo, nonché l’accesso all’ascensore panoramico della Mole. La Basilica di San Marco Simbolo indiscusso di Venezia, dell’arte veneta nonché di tutta la cristianità, la storica basilica cattedrale di Venezia, dedicata a San Marco patrono cittadino, è spesso chiamata anche chiesa d’Oro, per via del tesoro e le reliquie del Santo custodite all’interno e per i preziosi dettagli dorati che ornano i suoi magnifici mosaici duecenteschi e trecenteschi, presenti sia in facciata sia all’interno. La chiesa è accessibile liberamente, ma vista la consueta folla di persone può venire in aiuto acquistare preventivamente un accesso prioritario magari accompagnati da una guida. L’Arena di Verona Lo storico anfiteatro romano che impreziosisce il centro storico di Verona, patria dell’immortale e tragico amore di Romeo e Giulietta, si può sicuramente annoverare tra quei monumenti simbolo dell’Italia nel mondo. Grazie a sistematici restauri eseguiti sulla struttura a partire già dal Cinquecento, l’arena di Verona è uno degli anfiteatri romani meglio conservati del mondo e risale probabilmente al I secolo d.C. Negli ultimi decenni l’Arena di Verona, oltre a essere uno dei monumenti più visitati d’Italia, è diventata la straordinaria cornice di eventi, spettacoli teatrali, opere liriche, concerti e trasmissioni televisive. Si può decidere, come gli altri monumenti presentati, di esplorarla autonomamente o con l’aiuto di una guida. La Cattedrale di Santa Maria del Fiore Santa Maria del Fiore, il Duomo di Firenze, è di certo una delle chiese più famose d’Italia. Apoteosi dell’arte rinascimentale fiorentina, con la sua cupola a pianta ottagonale riconoscibile a km di distanza e l’elegante decorazione a bande di marmi policromi che ne avvolge l’esterno, è davvero uno dei fiori all’occhiello della città di Firenze. L’interno, sobrio e decisamente austero, custodisce tra numerose opere d’arte alcuni capolavori di Donatello, Lorenzo Ghiberti, Luca della Robbia, Paolo Uccello e del Poliziano. Anche qui non sarebbe male prenotare un tour guidato o prioritario per evitare inutili code. La Torre di Pisa La Torre pendente di Pisa, simbolo della città toscana, non è altro che il campanile della cattedrale di Santa Maria situato nella celebre piazza del Duomo, detta anche piazza dei Miracoli, oggi patrimonio Unesco. Alto circa 57 m e costruito tra la fine dell’XI e il XIV secolo, nel 2007 la sua pendenza ha sfiorato i 4° rispetto all’asse verticale. Un capolavoro di arte rinascimentale che può essere percorsa sino in cima per ammirare uno splendido panorama della città e delle colline che fanno da cornice a Pisa. Piazza dei Miracoli, con la torre, il Duomo e il Battistero costituiscono un unicum architettonico di rara bellezza che merita sicuramente di essere visitato nella sua completezza, magari con il supporto di una guida. Il Colosseo In un articolo sui monumenti più importanti d’Italia non può di certo mancare l’intramontabile Colosseo di Roma, simbolo della capitale ma anche icona internazionale del nostro paese e patrimonio dell’umanità Unesco dal 1980. L’anfiteatro Flavio è il più grande anfiteatro del mondo, nonché il più imponente romano giunto sino a noi. La sua struttura inconfondibile ha più di mille anni di storia e recentemente è stato inserito tra le nuove sette meraviglie del mondo. La storia dell’antica Roma rivive letteralmente passeggiando tra le sue arcate, oltre le quali si sfidavano i celebri gladiatori provenienti dalle più remote province dell’impero. Il circuito archeologico di Colosseo, Foro Romano e Palatino è insieme al Pantheon tra i siti più visitati d’Italia e, vista l’enorme affluenza di pubblico in ogni periodo dell’anno, anche qui è consigliabile ottenere quantomeno un ingresso prioritario, se non addirittura una visita guidata. Castel del Monte La fortezza sveva di Castel del Monte, voluta da Federico II e risalente alla metà del Duecento circa, è uno dei monumenti italiani più visitati e celebri del mondo, dal 1996 patrimonio Unesco, sito nell’area delle murge occidentali in Puglia, nei pressi della cittadina di Andria. La perfetta pianta ottagonale dell’edificio, eretto su di una collina isolata a circa 500 m di altezza, permette al castello di essere visibile da km di distanza e, a sua volta, di controllare vaste porzioni di territorio circostante. Ogni angolo della struttura è occupato da una torretta, a sua volta ottagonale, alta circa 23 m. All’interno la fortezza, disposta su due piani comunicanti tra loro mediante scale a chiocciola in muratura, si presenta in tutta la sua semplicità e perfezione architettonica. Vale davvero la pena visitarlo, magari organizzando un tour con la luce del tramonto, momento in cui la candida pietra calcarea e il marmo bianco di cui è composto si accende di calde tinte che variano dal rosa, al bianco e al giallo. La reggia di Caserta La reggia di Caserta, dal 1997 patrimonio dell’Unesco insieme all’acquedotto del Vanvitelli e il complesso di San Leucio, è la residenza reale più grande al mondo per volume, fortemente voluta da Carlo di Borbone verso la metà del Settecento e disegnata dal celebre architetto napoletano Luigi Vanvitelli. Apoteosi, nonché ultimo grande capolavoro, del barocco italiano, la reggia di Caserta fu definitivamente terminata un secolo dopo coprendo un’area di circa 47 mila mq. Da non perdere il magnifico scalone reale a doppia rampa immortalato in numerosi film tra i quali in ben due episodi della saga di Guerre Stellari, la cappella Palatina, la sala del Trono e lo stupefacente parco che si sviluppa alle spalle della reggia per circa 3 km di lunghezza. La reggia può essere visitata autonomamente oppure con tour guidati comprensivi di transfert privato da Napoli. Il teatro di Taormina Il teatro greco-romano di Taormina, al pari dell’arena di Verona, è una delle cornici più apprezzate per grandi eventi dal vivo, musicali e non tra cui la cerimonia di premiazione del David di Donatello, e inoltre rappresenta uno dei simboli culturali d’Italia. Risalente al III secolo a.C. la tribuna è stata scavata direttamente della roccia e l’intero complesso ha come sfondo la suggestiva cartolina del mar Ionio e dell’Etna. Dei 10 mila spettatori che poteva accogliere in età augustea, oggi ne può contenere circa 4500 ed è una delle tappe fondamentali di qualsiasi tour della splendida città di Taormina. Il villaggio nuragico di Su Nuraxi Nei presso di Barumini, in Sardegna, si erge il più grande nuraghe che sia mai stato eretto, dal 1997 fa parte del patrimonio Unesco e vi si accede solo accompagnati da una guida. Numerosi tour del nuraghe di Barumini partono inoltre da Cagliari e possono coinvolgere l’antichissimo territorio circostante, detto della giara di Gesturi. La suggestiva e imponente struttura quadrilobata, alta 18 m circa e completamente visitabile anche all’interno, risale al XVI-XIV secolo a.C., mentre il vasto villaggio nuragico che si sviluppa ai suoi piedi è sorto tra il XIII e il VI secolo a.C. La Basilica di San Pietro in Vaticano La Basilica di San Pietro, cuore della città del Vaticano e del mondo cattolico, sebbene non sia compreso nel territorio nazionale è certamente da annoverare tra i monumenti italiani più visitati. Questa enorme chiesa raccoglie infatti la massima espressione artistica che l’Italia ha lasciato al mondo e all’umanità intera, ovvero quella meraviglia di ingegno e di estro artistico che è stato il Rinascimento. A partire dalla struttura della chiesa, l’ambizioso progetto di papa Giulio II, cominciato nel 1506, culmina nell’immensa cupola disegnata da Michelangelo, sotto alla quale si celano alcuni tra i capolavori assoluti dell’arte italiana, come la Pietà di Michelangelo (1499) e il monumentale Baldacchino di Gian Lorenzo Bernini (1624-1633), realizzato con il bronzo del pantheon romano e le quattro inconfondibili colonne tortili che riprendono direttamente il tempio di Salomone. Bernini è anche l’artefice, tra il 1657 e il 1667, della monumentale piazza e il relativo colonnato che introduce la basilica, come se fosse un lungo e simbolico abbraccio. La visita della basilica e la salita alla cupola di San Pietro possono essere tranquillamente svolte in totale autonomia. Il consiglio, vista l’enorme quantità di turisti che in ogni momento dell’anno affollano la chiesa, è quello di preordinare i biglietti con ingresso dedicato o addirittura prenotare un tour guidato, magari abbinato alla visita dell’adiacente e celebre cappella Sistina con il Giudizio Universale di Michelangelo. @Shutterstock https://ift.tt/2W0Y6Db I più importanti monumenti d’Italia L’Italia è forse il paese al mondo con la maggior concentrazione di bellezza, di arte, di storia e di cultura. Che si tratti di un borgo, una città, un museo, un sito archeologico o una chiesa, in Italia esistono manciate di luoghi che sarebbe davvero un peccato non visitare almeno una volta nella vita. Di seguito abbiamo provato a elencare i monumenti più importanti d’Italia, undici monumenti italiani unici al mondo più uno, la Basilica di San Pietro in Vaticano. Più uno perché il Vaticano tecnicamente non è Italia, ma poco ci manca. Il Duomo di Milano Se si considera che la Basilica di San Pietro si trova nel territorio della città del Vaticano, il Duomo di Milano, la basilica cattedrale di Santa Maria Nascente, è la chiesa più grande d’Italia e la quarta nel mondo per superficie. Un progetto mastodontico di arte neogotica e tradizione lombarda cominciato sul finire del Quattrocento e terminato definitivamente nel 1892. La celebre Madunina in rame dorato realizzata da Giuseppe Perego trova la sua inconfondibile collocazione sulla guglia maggiore nel 1774 e, da allora, come i celebri versi della canzone popolare a lei dedicata, domina incontrastata su Milano. Da visitare assolutamente l’interno, dove nel 1805 Napoleone fu incoronato re d’Italia, ricco di capolavori assoluti dell’arte rinascimentale e barocca, e le suggestive terrazze che si aprono tra le guglie e il loro panorama mozzafiato sulla città. Viste le grandi folle che il Duomo di Milano richiama potrebbe essere utile dotarsi preventivamente di un ingresso prioritario oppure prendere parte a un tour organizzato. La Mole Antonelliana Con i suoi 167,5 metri di altezza, è uno degli edifici più alti d’Italia, nonché la costruzione in muratura più alta d’Europa. L’ascensore panoramico installato al suo interno nel 1961, permette di raggiungere il tempietto, dal quale si gode di un’impareggiabile vista sulla città di Torino. Dal 2000 la mole ospita il museo Nazionale del Cinema, uno dei più visitati d’Italia, che raccoglie nei suggestivi spazi interni di questo curioso edificio numerose macchine pre-cinematografiche e altrettanti oggetti provenienti dal mondo del cinema (film, libri, manifesti, stampe, locandine ecc.). La maggior parte dei tour di Torino comprendono la visita al museo, nonché l’accesso all’ascensore panoramico della Mole. La Basilica di San Marco Simbolo indiscusso di Venezia, dell’arte veneta nonché di tutta la cristianità, la storica basilica cattedrale di Venezia, dedicata a San Marco patrono cittadino, è spesso chiamata anche chiesa d’Oro, per via del tesoro e le reliquie del Santo custodite all’interno e per i preziosi dettagli dorati che ornano i suoi magnifici mosaici duecenteschi e trecenteschi, presenti sia in facciata sia all’interno. La chiesa è accessibile liberamente, ma vista la consueta folla di persone può venire in aiuto acquistare preventivamente un accesso prioritario magari accompagnati da una guida. L’Arena di Verona Lo storico anfiteatro romano che impreziosisce il centro storico di Verona, patria dell’immortale e tragico amore di Romeo e Giulietta, si può sicuramente annoverare tra quei monumenti simbolo dell’Italia nel mondo. Grazie a sistematici restauri eseguiti sulla struttura a partire già dal Cinquecento, l’arena di Verona è uno degli anfiteatri romani meglio conservati del mondo e risale probabilmente al I secolo d.C. Negli ultimi decenni l’Arena di Verona, oltre a essere uno dei monumenti più visitati d’Italia, è diventata la straordinaria cornice di eventi, spettacoli teatrali, opere liriche, concerti e trasmissioni televisive. Si può decidere, come gli altri monumenti presentati, di esplorarla autonomamente o con l’aiuto di una guida. La Cattedrale di Santa Maria del Fiore Santa Maria del Fiore, il Duomo di Firenze, è di certo una delle chiese più famose d’Italia. Apoteosi dell’arte rinascimentale fiorentina, con la sua cupola a pianta ottagonale riconoscibile a km di distanza e l’elegante decorazione a bande di marmi policromi che ne avvolge l’esterno, è davvero uno dei fiori all’occhiello della città di Firenze. L’interno, sobrio e decisamente austero, custodisce tra numerose opere d’arte alcuni capolavori di Donatello, Lorenzo Ghiberti, Luca della Robbia, Paolo Uccello e del Poliziano. Anche qui non sarebbe male prenotare un tour guidato o prioritario per evitare inutili code. La Torre di Pisa La Torre pendente di Pisa, simbolo della città toscana, non è altro che il campanile della cattedrale di Santa Maria situato nella celebre piazza del Duomo, detta anche piazza dei Miracoli, oggi patrimonio Unesco. Alto circa 57 m e costruito tra la fine dell’XI e il XIV secolo, nel 2007 la sua pendenza ha sfiorato i 4° rispetto all’asse verticale. Un capolavoro di arte rinascimentale che può essere percorsa sino in cima per ammirare uno splendido panorama della città e delle colline che fanno da cornice a Pisa. Piazza dei Miracoli, con la torre, il Duomo e il Battistero costituiscono un unicum architettonico di rara bellezza che merita sicuramente di essere visitato nella sua completezza, magari con il supporto di una guida. Il Colosseo In un articolo sui monumenti più importanti d’Italia non può di certo mancare l’intramontabile Colosseo di Roma, simbolo della capitale ma anche icona internazionale del nostro paese e patrimonio dell’umanità Unesco dal 1980. L’anfiteatro Flavio è il più grande anfiteatro del mondo, nonché il più imponente romano giunto sino a noi. La sua struttura inconfondibile ha più di mille anni di storia e recentemente è stato inserito tra le nuove sette meraviglie del mondo. La storia dell’antica Roma rivive letteralmente passeggiando tra le sue arcate, oltre le quali si sfidavano i celebri gladiatori provenienti dalle più remote province dell’impero. Il circuito archeologico di Colosseo, Foro Romano e Palatino è insieme al Pantheon tra i siti più visitati d’Italia e, vista l’enorme affluenza di pubblico in ogni periodo dell’anno, anche qui è consigliabile ottenere quantomeno un ingresso prioritario, se non addirittura una visita guidata. Castel del Monte La fortezza sveva di Castel del Monte, voluta da Federico II e risalente alla metà del Duecento circa, è uno dei monumenti italiani più visitati e celebri del mondo, dal 1996 patrimonio Unesco, sito nell’area delle murge occidentali in Puglia, nei pressi della cittadina di Andria. La perfetta pianta ottagonale dell’edificio, eretto su di una collina isolata a circa 500 m di altezza, permette al castello di essere visibile da km di distanza e, a sua volta, di controllare vaste porzioni di territorio circostante. Ogni angolo della struttura è occupato da una torretta, a sua volta ottagonale, alta circa 23 m. All’interno la fortezza, disposta su due piani comunicanti tra loro mediante scale a chiocciola in muratura, si presenta in tutta la sua semplicità e perfezione architettonica. Vale davvero la pena visitarlo, magari organizzando un tour con la luce del tramonto, momento in cui la candida pietra calcarea e il marmo bianco di cui è composto si accende di calde tinte che variano dal rosa, al bianco e al giallo. La reggia di Caserta La reggia di Caserta, dal 1997 patrimonio dell’Unesco insieme all’acquedotto del Vanvitelli e il complesso di San Leucio, è la residenza reale più grande al mondo per volume, fortemente voluta da Carlo di Borbone verso la metà del Settecento e disegnata dal celebre architetto napoletano Luigi Vanvitelli. Apoteosi, nonché ultimo grande capolavoro, del barocco italiano, la reggia di Caserta fu definitivamente terminata un secolo dopo coprendo un’area di circa 47 mila mq. Da non perdere il magnifico scalone reale a doppia rampa immortalato in numerosi film tra i quali in ben due episodi della saga di Guerre Stellari, la cappella Palatina, la sala del Trono e lo stupefacente parco che si sviluppa alle spalle della reggia per circa 3 km di lunghezza. La reggia può essere visitata autonomamente oppure con tour guidati comprensivi di transfert privato da Napoli. Il teatro di Taormina Il teatro greco-romano di Taormina, al pari dell’arena di Verona, è una delle cornici più apprezzate per grandi eventi dal vivo, musicali e non tra cui la cerimonia di premiazione del David di Donatello, e inoltre rappresenta uno dei simboli culturali d’Italia. Risalente al III secolo a.C. la tribuna è stata scavata direttamente della roccia e l’intero complesso ha come sfondo la suggestiva cartolina del mar Ionio e dell’Etna. Dei 10 mila spettatori che poteva accogliere in età augustea, oggi ne può contenere circa 4500 ed è una delle tappe fondamentali di qualsiasi tour della splendida città di Taormina. Il villaggio nuragico di Su Nuraxi Nei presso di Barumini, in Sardegna, si erge il più grande nuraghe che sia mai stato eretto, dal 1997 fa parte del patrimonio Unesco e vi si accede solo accompagnati da una guida. Numerosi tour del nuraghe di Barumini partono inoltre da Cagliari e possono coinvolgere l’antichissimo territorio circostante, detto della giara di Gesturi. La suggestiva e imponente struttura quadrilobata, alta 18 m circa e completamente visitabile anche all’interno, risale al XVI-XIV secolo a.C., mentre il vasto villaggio nuragico che si sviluppa ai suoi piedi è sorto tra il XIII e il VI secolo a.C. La Basilica di San Pietro in Vaticano La Basilica di San Pietro, cuore della città del Vaticano e del mondo cattolico, sebbene non sia compreso nel territorio nazionale è certamente da annoverare tra i monumenti italiani più visitati. Questa enorme chiesa raccoglie infatti la massima espressione artistica che l’Italia ha lasciato al mondo e all’umanità intera, ovvero quella meraviglia di ingegno e di estro artistico che è stato il Rinascimento. A partire dalla struttura della chiesa, l’ambizioso progetto di papa Giulio II, cominciato nel 1506, culmina nell’immensa cupola disegnata da Michelangelo, sotto alla quale si celano alcuni tra i capolavori assoluti dell’arte italiana, come la Pietà di Michelangelo (1499) e il monumentale Baldacchino di Gian Lorenzo Bernini (1624-1633), realizzato con il bronzo del pantheon romano e le quattro inconfondibili colonne tortili che riprendono direttamente il tempio di Salomone. Bernini è anche l’artefice, tra il 1657 e il 1667, della monumentale piazza e il relativo colonnato che introduce la basilica, come se fosse un lungo e simbolico abbraccio. La visita della basilica e la salita alla cupola di San Pietro possono essere tranquillamente svolte in totale autonomia. Il consiglio, vista l’enorme quantità di turisti che in ogni momento dell’anno affollano la chiesa, è quello di preordinare i biglietti con ingresso dedicato o addirittura prenotare un tour guidato, magari abbinato alla visita dell’adiacente e celebre cappella Sistina con il Giudizio Universale di Michelangelo. @Shutterstock L’Italia è ricca di arte e cultura e non mancano i monumenti storici da visitare assolutamente per il loro immenso patrimonio storico e artistico.
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La Campania: un tesoro di beni UNESCO
La Campania, regione dal fascino indiscutibile, vanta un patrimonio culturale e paesaggistico di inestimabile valore, riconosciuto a livello internazionale dall'UNESCO. Non a caso, la regione ospita ben dodici beni iscritti nella Lista del Patrimonio dell'Umanità dell'UNESCO, di cui 6 materiali e 6 immateriali. I beni materiali dell'UNESCO in Campania Tra i siti materiali, spiccano le Aree Archeologiche di Pompei, Ercolano e Torre Annunziata, città romane sepolte dalla tragica eruzione del Vesuvio nel 79 d.C. Passeggiare tra le rovine perfettamente conservate offre un viaggio indietro nel tempo, permettendo di rivivere la vita quotidiana dell'epoca romana. Altro gioiello è il Complesso Monumentale di Caserta composto da: Reggia, Parco, Acquedotto vanvitelliano e Complesso di S. Leucio. In Campania, l'UNESCO ha inoltre riconosciuto il valore storico e culturale del Centro Storico di Napoli, un caleidoscopio di vicoli, chiese, palazzi e monumenti che raccontano la storia millenaria della città. Sulla costa, la Costiera Amalfitana incanta con i suoi paesaggi mozzafiato, i borghi pittoreschi e la tipica architettura mediterranea. Un vero paradiso per gli amanti del mare e della natura. Completano il quadro dei beni materiali il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni e la Chiesa di Santa Sofia a Benevento, entrambi esempi straordinari di paesaggio culturale e architettura medievale. I beni immateriali Oltre alle bellezze tangibili, la Campania vanta anche un ricco patrimonio immateriale. Tra le tradizioni riconosciute dall'UNESCO troviamo prima di tutto la L’arte del pizzaiuolo napoletanoa Napoletana, arte culinaria antica e identitaria della regione, e la Dieta Mediterranea. Altro bene immateriale è la famosa Festa dei Gigli di Nola, una antichissima manifestazione religiosa che esprime la profonda devozione popolare e il forte senso di identità comunitaria. Infine, la Transumanza, l’arte dei muretti a secco, la Cerca e cavatura del tartufo, completano il quadro dei beni immateriali campani, testimonianze viventi di saperi e tradizioni tramandate nel tempo. Con i suoi dodici beni UNESCO, la Campania si conferma una regione ricca soprattutto di storia, cultura e tradizioni uniche, un vero gioiello da scoprire e da vivere. Un patrimonio da custodire e valorizzare per le generazioni future. Foto di Anemone123 da Pixabay Read the full article
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Guida Turistica Puglia 2022 – La Puglia mai vista
Guida turistica Puglia: viaggio in Puglia, che conoscerete come mai prima d’ora. Conoscete la storia dei pugliesi? Il modo di vivere? Ecco la Guida!
Qual è la storia dei pugliesi, quale il loro modo di vivere? Ecco a voi la Guida!
La Puglia è una regione situata nell’Italia meridionale la cui costa si affaccia sul Mar Adriatico.
La Puglia è famosa per il suo mare cristallino, le sue spiagge e i suoi tramonti mozzafiato, ma c’è molto di più da scoprire. È una regione ricchissima di dettagli inaspettati.
In questa guida turistica vi accompagnerò alla scoperta della Puglia: dei suoi luoghi insoliti, dalle sue tradizioni, dei suoi incantevoli paesaggi, dalla sua cucina tipica e dei suoi eventi più importanti.
La Puglia è una regione piena di sorprese e non vedo l’ora di condividere con voi tutto ciò che so!
Guida Turistica Puglia – I posti più belli da visitare in Puglia
La Puglia vanta innumerevoli bellezze naturali e paesaggistiche. Scenari splendidi, spiagge incantevoli e città dal fascino antico vi aspettano.
Ecco i posti più belli da visitare in Puglia:
1. Lecce – La città del barocco leccese, con le sue chiese, palazzi e monumenti in pietra bianca, è senza dubbio una delle mete più suggestive della Puglia. Da non perdere: una passeggiata nel centro storico tra viuzze e balconi fioriti.
2. Polignano a Mare – Questo piccolo borgo sul mare, situato a pochi chilometri da Bari, è famoso per le sue scogliere a strapiombo sulle acque cristalline dell’Adriatico e le sue grotte marine erose nei secoli dal vento e dall’acqua. Polignano a Mare è il luogo ideale per passeggiare sulla spiaggia o ammirare il paesaggio dal belvedere di San Vito.
3. Alberobello – Il borgo dei trulli è senza dubbio il più famoso della Puglia. Queste tipiche costruzioni in pietra, con le loro cupole a punta, sono Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Da non perdere: una visita al centro storico di Alberobello, ricco di negozi e locali tipici.
4. Otranto – La città più orientale d’Italia è famosa per le sue bellezze architettoniche e paesaggistiche. Qui potrai ammirare edifici medievali, bizantini e arabi su splendide spiagge e scogliere alte fino a 20 metri.
5. Castel del Monte – La fortezza medievale di Federico II è una delle attrazioni più famose della Puglia. Situata a pochi chilometri da Andria, questa strana costruzione ottagonale in pietra bianca domina il paesaggio circostante.
6. Taranto – La città dei due mari è ricca di storia e cultura. Qui potrai visitare il museo archeologico MARTA che custodisce i reperti magnogreci più preziosi d’Italia, il centro storico con i suoi palazzi barocchi e le numerose chiese oppure goderti una passeggiata lungo il porto.
7. Gallipoli – Situata nella parte meridionale della Puglia, Gallipoli è una delle città più suggestive della regione. Vi sono edifici di stili e epoche diverse: palazzi medievali, bizantini come anche barocchi . Da non perdere: una visita alla famosa Scalinata Largo San Giovanni o al castello di Sant’Andrea.
8. Santa Maria di Leuca – Questa piccola cittadina, situata all’estremità sud della Puglia, è una delle mete più belle della regione. Qui potrai ammirare uno splendido paesaggio costiero, con il mare azzurro e le rocce bianche.
9. Matera – La città dei Sassi è la più famosa della Basilicata. Situata a soli 60 km da Bari, questa cittadina rupestre è Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Qui potrai visitare i famosi Sassi, le chiese rupestri e il Museo Nazionale della Lucania.
10. Bari – La città più grande della regione è una vera e propria capitale culturale. Qui potrai visitare il centro storico con le sue numerose chiese oppure goderti una passeggiata lungo il porto. Da non perdere: una visita al Castello Normanno-Svevo e alla Basilica di San Nicola di Myra.
Come sfruttare al meglio le proprie vacanze e il tempo a disposizione?
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Buongiorno a tutti .. Primo giorno a Marrakech per i miei viaggiatori .. iniziamo da prendere un Po di confidenza con la città.. da domani via al tour che li porterà da qui Fino al Sahara per finire sull' Oceano Atlantico Con i suoi innumerevoli mercati, giardini, palazzi e moschee, rimarrete stupiti. Più che una città, Marrakech è una perla levigata dalla storia e dal gusto dell'ospitalità, sapendo accogliere i suoi ospiti a braccia aperte da secoli. La città è divisa in due parti distinte: la città nuova (o moderna), dove si trovano numerosi complessi alberghieri, negozi di lusso, banche, sale da tè e terrazze di caffè, e la medina o città storica, dove è facile immaginare i carovanieri che caricano i loro cammelli con cibo, attrezzi e artigianato. I souk offrono tutto ciò che il viaggiatore si aspetta: colori, atmosfera, profumi, volti sorridenti e accoglienti. Marrakech, famosa in tutto il mondo per il suo palmeto e il suo minareto, è un vero spettacolo vivente dove la gente e il folklore locale sono abilmente messi in scena in un ambiente medievale. Un impressionante patrimonio culturale con molti monumenti e musei di qualità. È semplicemente magica! Unica e magica la piazza Jemaa El Fna, patrimonio Unesco con i suoi incantatori di serpenti e artisti di strada. La città fiore all'occhiello degli Almoravidi fu fondata intorno al 1070, è anche conosciuta per i grandi eventi e feste come: Festival delle arti popolari di Marrakech, Festival internazionale del cinema di Marrakech, Arti a Marrakech, Festival Samaa di musica sacra, Festival della danza contemporanea, Festival del sole, Festival nazionale della gioventù e della musica. Marrakech è infatti diventata una delle destinazioni preferite dalle celebrità che amano il suo fascino ben conservato che combina lusso, raffinatezza e autenticità. La città è stata descritta come "il sogno sogno di mille e una notte" da Arielle Dombasle. Vi aspetto a Marrakech 💖 #inmaroccoconlaura #viaggiatori #viaggi #raccontidiviaggio #raccontidalmondo #nonsmetterediviaggiare #viaggiaresempre #viaggiaresempre #Marrakech #nonsmetterediviaggiare #viaggiareinsicurezza Inmaroccoconlaura.com https://www.instagram.com/p/CaCWrgIAli0/?utm_medium=tumblr
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GIORNO 3: 15-11 LUNEDI BARI – MATERA – BARI – TRANI – BARI
Sveglia alle 6.30. Colazione (€2,40) e partenza per Matera alle 7.37 con Bus Miccolis (€13.50). Arrivo alle 9.00 alla fermata bus urbani in Via Nazionale. Il ticket dà diritto anche alla tratta urbana quindi prendo il bus in coincidenza per il centro, ma a causa di una bussola che non si chiude, l'autista ci lascia due fermate prima di Piazza Vittorio Veneto la mia meta. Piove piano, ma con insistenza. L'ufficio informazioni turistiche è chiuso, di lunedì a Matera non si viaggia. Ottengo una cartina da InfoMatera, un centro per guide turistiche. Grazie Mille per la vostra gentilezza. “Capitale della cultura 2019, Matera e i suoi Sassi sono una bellezza naturalistica che regala un'esperienza irripetibile. Patrimonio Unesco dal 1993, i famosi Sassi sono divisi in tre aree: il Sasso Barisano a Nord-Ovest, il Sasso Caveoso a Sud e la Civita che li divide al centro. Quest'ultima è la parte più antica, quella che per prima è stata scelta dall'uomo per essere modellata ed abitata. Essa si estende fino a piazza Duomo, inglobando il perimetro un tempo delimitato dalle mura cittadine. Il nome del Sasso "Barisano" indica la parte che si estende verso Bari, mentre il "Caveoso" prende il nome dalla elevata presenza di case-grotta in questa zona. L'architettura dei Sassi di Matera racconta la capacità dell'uomo di adattarsi perfettamente all'ambiente e al contesto naturale, utilizzando con maestria semplici caratteristiche come la temperatura costante degli ambienti scavati, la calcarenite del banco roccioso e lo sfruttamento dei pendii.” Inizio proprio da Piazza Vittorio Veneto. In un angolo una delle tre statue di Salvador Dalì donate a Matera intitolata Elefante Spaziale. Metto le opere in un riquadro insieme al Pianoforte Surreale e alla Danza del Tempo (foto non mia perché l'opera è stata spostate dal sito di prima collocazione, uno slargo su Via Madonna della Virtù). Sempre sulla Piazza la Chiesa di S. Francesco da Paola (su Via XX Settembre); il Palazzo ex Convento dell'Annunziato (oggi anche centro informazioni turistiche); il Palazzo del Governo; l'Ipogei e Palombaro Lungo l'antica riserva idrica scavata nella roccia; la Mater Domini (Cav. Di Malta) con affaccio sui sassi; la Fontana Ferdinandea; la Chiesa di S.Lucia dove entro. E siamo ancora su Piazza V. Veneto. Bene. Continua a piovere. Decido di inanellare tutti i monumenti facendo un giro esterno dei sassi e poi entrare per arrivare al Duomo. Dunque imbocco Via del Corso fino alla Chiesa S. Francesco d'Assisi, che visito, e Piazza del Sedile. Entrando in Via Domenico Ridola trovo la Chiesa del Purgatorio; la Chiesa di S. Chiara; il Museo Nazionale Ridola; il Palazzo Lanfranchi; un belvedere sui sassi; il Palazzo della Provincia di Matera. Da qui mi intrufolo tra le scalinate sconnesse, bagnate e altamente scivolose ed inizio dal Convento di S. Antonio che trovo chiuso. Seguono belvederi e panorami e la Chiesa di S. Lucia alle Malve. Arrivo alla casa grotta di Vico Solitario e alla Madonna de Idris “esempio significativo di chiesa rupestre, cioè scavata nella roccia. Sorge nella parte alta dello sperone roccioso di origine calcarea chiamato Montirone o Monterrone. La facciata, modesta e realizzata in tufo, fu ricostruita nel Quattrocento a seguito di un crollo, ed è abbellita da un piccolo ma elegante campanile. La denominazione Idris deriva, quasi sicuramente, dal greco Odigitria, che significa "guida della via", o "dell'acqua". A Costantinopoli veniva così chiamata e venerata la Vergine Maria, il cui culto fu introdotto nell'Italia del sud dai monaci bizantini.” Segue S. Giovanni in Monterrone; Piazza S. Pietro e la Chiesa omonima che visito per asciugarmi un po e fare il punto della situazione. Seguo Via Madonna della Virtù e arrivo al Convento di S. Lucia, un alto muro con una porticina al centro e la Chiesa di S. Nicola dei Greci. Salgo a S. Agostino dove entro. ”Sviluppato sullo sperone roccioso all'estremità settentrionale dei Sassi, si pone come baluardo e limite dello sviluppo urbano del Sasso Barisano. Il convento venne fondato per volontà dei monaci dell'ordine degli Eremitani nel 1592; nel 1734 un terribile terremoto rovinò l'intero complesso e poi, nel XIX secolo, in seguito alle leggi eversive napoleoniche e al processo di Unità Nazionale, subì sorti alterne assumendo funzioni diverse da quelle religiose. Oggi è la sede degli uffici del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. La facciata, pregevole esempio di architettura tardo-barocca, si sviluppa su due livelli; nella parte inferiore, il portale è sormontato da una nicchia con la statua di Sant'Agostino, rappresentato secondo l'iconografia tradizionale, con lunga barba e volto scarno, mitra decorata sul capo e ampio mantello, mentre regge la chiesa con la mano sinistra. L'interno è riccamente abbellito da molti altri elementi artistici e decorativi.” Uscendo prendo uno scivolone e mi accoscio sulla coscia sinistra che per qualche giorno resterà dolorante, preludio dell'evento funesto che mi attende a Napoli. Salgo ancora per S. Pietro Barisano con la torre campanile. Passo da Piazza S. Biagio; la Chiesa di S. Rocco fino a Piazza San Giovanni con l'omonima Chiesa. Sono di nuovo su Piazza Vittorio Veneto e adesso salgo fino al Duomo imboccando prima Via delle Beccherie e poi Via del Duomo. “E' la chiesa principale di Matera. Costruita nel XII secolo sullo sperone più alto della Civita che divide i due Sassi, la cattedrale era, con molta probabilità, inizialmente dedicata a Sant'Eustachio, visto che venne edificata su una parte di terreno dove un tempo sorgeva il monastero benedettino dedicato al santo. La facciata, in stile romanico-pugliese, è decorata da un rosone, archetti ciechi e colonnine, oltre che dalle statue della Madonna e di vari santi; sulla facciata destra spicca la Porta dei Leoni, e su tutto svetta il campanile a quattro piani. ” Qui parlando con un gentile custode del Duomo discutiamo sull'importanza per il turismo dei film girati a Matera. Io faccio l'esempio delle location del Commissario Montalbano in Sicilia che hanno avuto un grande impulso turistico. Lui mi parla dell'ultimo film di 007 e del consumo di 40.000 lattine di coca cola per rendere meno scivolose le strade di Matera durante le scene delle corse delle automobili. Chiedo della serie tv “Imma Tataranni -Sostituto Procuratore” girato a Matera e lui mi segnala la casa della Procuratrice in Piazza S. Giovanni. Ringrazio e saluto tornando sul posto per l'ultima doverosa foto. La casa è con grandi arcate dietro un verde albero e un camioncino rosso. Finita la visita pranzo con Pasta Ceci e Peperoni Cruschi (€4,50). Chiedo alla ristoratrice un assaggio del famoso pane materano e lei, che ne è sfornita, lo compra per me offrendomene una fetta buonissima. Grazie mille. Sono pronto a rientrare a Bari mentre continua a piovere. Il Bus Miccolis però ha una corsa solo alle 19.00. Google non mi è di aiuto. Mi reco in Piazza Matteotti dove fermano i bus regionali. Dei ragazzi che aspettano non mi sono di aiuto. Una biglietteria pullman non mi è di aiuto. Ed un avveniristica stazione treni FAL non mostra la via di ingresso. Alla fine, girando intorno alla stazione, trovo un ingresso ed una inserviente che si presta a darmi informazioni. Con una macchinetta biglietteria trovo un treno che parte alle 13.56 e con cambio ad Altamura mi fa arrivare a Bari alle 15.55 (€5,10). Continua a piovere, ho già visto tutto di Bari e devo decidere cosa fare del resto del pomeriggio. Ed è qui che riprendo il progetto di visitare Trani. Prendo un Trenitalia che parte alle 16.25 e arriva alle 17.05 (€3,40). Piove a dirotto. Caparbio inizio il giro "della Perla dell'Adriatico" . Dalla stazione in Piazza XX Settembre imbocco a naso Via Cavour fino a Piazza della Repubblica dove l'ufficio informazioni è naturalmente chiuso. Mi rifugio in un bar per indossare un poncho impermeabile. Vedo una cartina esposta in una gioielleria. Entro solo per fare una foto e invece me ne forniscono una copia in carta. Grazie. Attraverso Piazza della Repubblica e continuo per Via Cavour fino a Piazza Plebiscito e Piazza Tiepolo con la Chiesa della Madonna del Carmine. Mi affaccio sulla Darsena Comunale e sono ancora più esposto alla pioggia. Passo da Piazza Quercia con l'albero natalizio illuminato e seguo la darsena fino alla Chiesa di Santa Teresa e alle bancarelle del pescato fresco giornaliero. I pescatori mi guardano attoniti. Loro abituati all'acqua e perfettamente protetti con l'abbigliamento giusto, oggi sotto le tende delle bancarelle. Io raffazzonato col poncho rosso del Niagara su giaccone impermeabile e zainetto, cappellino, ombrello, mappa, penna e smartphone per le foto, tutto tragicamente bagnato fradicio. Nuovamente mi rifugio in un bar. La cartina 95x95 e troppo bagnata per essere maneggiata facilmente. Mi ricompongo e faccio il punto. Da Via A. Prologo arrivo in Piazza Duomo e alla Basilica Cattedrale di S. Nicola Pellegrino, chiusa. “La Cattedrale di Trani, regina delle Cattedrali, si compone dell'unione di tre chiese perfettamente fuse tra loro, producendo una sublime armoniosità.” Mi costringo fino a Piazza Re Manfredi e al Castello Svevo “voluto da Federico II in cui si festeggiarono le nozze del figlio prediletto, Manfredi con la giovane Elena Comneno.” Sono esausto. Non posso arrivare in stazione sotto una pioggia battente. Disperato chiedo un passaggio e immediatamente trovo una buon anima che mi porta in Stazione. A Trani chiedi una mano e ti concedono il braccio. Grazie e Grazie e Grazie. Aspetto il prossimo Trenitalia delle 18.18, arrivo a Bari 18.55 (€3,40). Piove ancora. Salto la cena. Preferisco una doccia bollente; mettere pantaloni, calzini e scarpe ad asciugare; ed infilarmi sotto le coperte. Ceno con i miei fidati biscotti. Percorsi 10km.
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L’Umbria, fino al 6 marzo 2022, diventa una vetrina privilegiata della civiltà dei “Longobardi in Italia”
A Campello sul Clitunno (Pg) e a Spoleto (Pg) due mostre permetteranno di conoscere, “toccare”, sperimentare ed ammirare tessuti, abiti, monili, elementi della vita quotidiana della civiltà longobarda ed i sette monumenti architettonici Patrimonio UNESCO che si trovano in tutta Italia “Dall’attuale Scandinavia, dopo un lungo percorso migratorio, nel 568 i Longobardi arrivarono l’Italia. Nel corso…
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