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Cultura, Storia ed Ecoturismo della Repubblica dell'Uzbekistan di Fayzulloev Abramat.
Un viaggio tra patrimonio culturale e naturale di una nazione affascinante.
Un viaggio tra patrimonio culturale e naturale di una nazione affascinante. Cultura, Storia ed Ecoturismo della Repubblica dell’Uzbekistan di Fayzulloev Abramat è un’opera che celebra la ricca eredità culturale, storica e naturale di un paese dal fascino unico. Abramat, giovane autore e ambasciatore culturale, guida il lettore attraverso un affascinante intreccio di tradizioni millenarie,…
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"L'Islam ebbe una grande cultura solo quando, nella loro cavalcata conquistatrice, i suoi Califfi incontrarono la cultura greca, quella egiziana e quella ebraica. Ma questo risale a Averroè e Avicenna, cioè a mille anni fa pressappoco. Da allora l'atteggiamento dell'Islam verso la cultura è sempre rimasto quello del famoso Califfo che, quando gli chiesero cosa dovevano fare della grande biblioteca di Alessandria da lui conquistata, rispose: "Se tutti quei libri dicono ciò che dice il Corano, sono inutili. Se dicono cose diverse, sono dannosi. Nell'un caso e nell'altro, meglio bruciarli". [...]. L'Islam è una religione di analfabeti, in cui la cultura è monopolio degli Ulema, che sanno solo di Corano e passano la vita a indagarne i misteri (che non ci sono). Mi citi un'opera d'arte e di pensiero islamica degli ultimi due o trecent'anni"
Indro Montanelli
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Islamisti vogliono cancellare il Natale anche in Italia...
L’Italia è sotto attacco, un attacco silenzioso ma devastante che minaccia di cancellare la nostra identità culturale e religiosa. Guardiamo alla Siria, dove i jihadisti hanno già compiuto un atto di barbarie inaudita: le decorazioni natalizie ad Aleppo sono state rimosse, un preludio inquietante che ci mette in guardia su cosa potrebbe accadere qui se non agiamo con decisione. L’immigrazione islamica regolare, lungi dall’essere un arricchimento, è diventata un pericoloso cavallo di Troia per l’islamizzazione del nostro paese. L’arroganza e l’ignoranza hanno raggiunto nuovi livelli di follia. Il giornale “Il Domani” ha avuto il coraggio di etichettare il presepe, simbolo sacro della nostra tradizione cristiana, come rappresentazione di “una comunità escludente e razzista”. Questo è un insulto non solo alla nostra fede ma anche alla nostra storia millenaria. Se gli islamici in Italia si sentono esclusi dal nostro presepe, dalla nostra cultura, dal nostro Natale, allora è meglio che facciano ritorno alla loro terra. Non siamo obbligati a rinunciare alla nostra identità per fare spazio a chi non rispetta, anzi, disprezza le nostre tradizioni. Questo non è un atto di xenofobia, ma di legittima difesa culturale. L’Italia non può trasformarsi in una succursale dell’islam, dove le nostre festività vengono cancellate per non offendere chi non condivide i nostri valori. La nostra nazione è stata costruita sui valori cristiani; questi sono i pilastri su cui si fonda la nostra civiltà. Permettere che vengano erosi in nome di una falsa integrazione è un tradimento verso i nostri antenati e verso le generazioni future. Ogni giorno che passa, vediamo i segni di questa islamizzazione. Le nostre scuole, che dovrebbero essere luoghi di trasmissione della nostra cultura, stanno già modificando le celebrazioni natalizie per non offendere nessuno. Le nostre città, che dovrebbero risplendere di luci natalizie, rischiano di diventare zone oscurate da un’ideologia che non riconosce la nostra storia. È tempo di dire basta. L’immigrazione islamica regolare deve essere azzerata. Non possiamo permettere che la nostra identità venga diluita o sostituita. Gli italiani devono alzarsi e difendere ciò che è loro, prima che sia troppo tardi. Se vogliamo mantenere l’Italia Italia, dobbiamo proteggerla da chi cerca di trasformarla in qualcosa che non è. Non si tratta di odio, si tratta di sopravvivenza. Se vogliamo evitare che le decorazioni natalizie scompaiano dalle nostre città come è successo ad Aleppo, dobbiamo agire ora. L’Italia non deve diventare un altro capitolo dell’islamizzazione dell’Europa. Tornino a casa loro, se non riescono a rispettare e a vivere con la nostra cultura, con i nostri valori cristiani, con il nostro Natale.
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Il Portogallo ha una storia islamica significativa, risalente al periodo di dominazione musulmana dal 711 al 1249; durante questo tempo, gran parte della penisola iberica, inclusa l'odierna Portogallo, era sotto il controllo musulmano, noto come Gharb al-Andalus.
La presenza islamica ha influenzato profondamente la cultura portoghese, dall'architettura alla scienza della navigazione; tuttavia, la narrazione storica tende a enfatizzare la "Reconquista" cristiana, trascurando le interazioni e le coesistenze pacifiche tra le comunità musulmane, cristiane ed ebraiche.
Lisbona, conosciuta come al-ʾIšbūnah durante la dominazione musulmana, conserva ancora elementi architettonici arabi, specialmente nel quartiere dell'Alfama e nella Mouraria.
Le antiche mura della città islamica, che delineano l'area storica di Alfama e Mouraria, riflettono la struttura urbana originale.
Il Castello di São Jorge, costruito dai musulmani, conserva elementi architettonici moreschi e offre una vista panoramica sulla città.
La Chiesa di São Vicente de Fora, originariamente una moschea, presenta archi a ferro di cavallo e un mihrab, simbolo della sua storia islamica.
Coimbra, importante centro mozarabo, ha una storia ricca di influenze islamiche, visibili in alcuni edifici storici. Durante il dominio islamico, che iniziò nel 711, la città divenne un punto strategico tra il mondo cristiano e quello musulmano; la Reconquista culminò con la conquista cristiana di Coimbra nel 1064, ma l'eredità islamica rimase evidente nella cultura e nell'architettura locali: elementi come archi a ferro di cavallo e decorazioni mozarabe testimoniano questa coesistenza.
Évora, famosa per i suoi portici moreschi e il sito archeologico di Almendres Cromlech: i portici, situati nella Praça do Giraldo, riflettono l'eredità islamica della città, risalente al periodo di dominazione araba nel VIII secolo.
Mértola è un piccolo paese che presenta resti significativi della cultura musulmana; scavi archeologici hanno rivelato ceramiche islamiche e strutture che testimoniano una lunga coesistenza tra diverse comunità, tra cui musulmani, ebrei e cristiani. Il sito include una chiesa costruita su una moschea, evidenziando l'influenza islamica nell'architettura locale; la ricerca continua a mettere in luce l'importanza di Mértola come centro di scambio culturale e come esempio di coesistenza pacifica nel passato.
Non si può parlare di immigrazione per il Portogallo, oggi: qui i musulmani stanno ritornando A CASA LORO, dopo essere stati cacciati secoli fa dai talebani cristiani.
#portogallo#islam#penisola iberica#Gharb al-Andalus#reconquista#storia islamica#narrazione storica#lisbona#al-ʾIšbūnah#coimbra#centro mozarabo#evora#Almendres Cromlech#eredità islamica#mertola#reperti archeologici#Castello di São Jorge#elementi architettonici moreschi#Chiesa di São Vicente de Fora#mihrab#moschea#Praça do Giraldo#dominazione araba#scavi archeologici#talebani cristiani
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"Hamas non sono i nazisti: è tutta un’altra cosa, è tutto un altro apparato. Ed è un apparato che dovrebbe far paura non soltanto a Israele, ma al mondo occidentale tutto a cui noi apparteniamo, volenti o nolenti. Perché, come segnala da anni il mio collega David Bidussa, il fondamentalismo islamico come tutti i fondamentalisti religiosi non è un fenomeno tardo antico, non è un ritorno al Medioevo: è un progetto iper-moderno, con strumenti moderni e tecnologie moderne, di conquista del potere. È un totalitarismo fondato su un’idea di Stato e di potere che manipola le retoriche religiose prima di tutto al suo interno, contro le donne e contro chiunque sia estraneo a questo tipo di cultura e di propaganda, e lo vuole imporre al mondo. Quanto a Hamas, a proposito di propaganda, “Andiamo a liberare la Palestina” è un comodo slogan dal punto di vista della comunicazione, ma non c’entra nulla con il loro reale progetto chiave, che è ammazzare gli ebrei perché lì non devono starci. (...) Vedere 3-4mila persone sfilare per le strade di Milano con un’enorme bandiere palestinese urlando “Allah Akbar” e inneggiando a Hamas come movimento di resistenza mi ha fatto ripensare a quando con distorsione ottica dovuta a sostanziale ignoranza si marciava nel 1979 per inneggiare alla rivoluzione islamica degli Ayatollah che avevano finalmente deposto lo Scià. Era l’affacciarsi del fondamentalismo islamico, ma in quei primi giorni, accecati dal terzomondismo, non lo si capiva. " Gadi Luzzatto Voghera
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IL PRATO SEMRE PIÙ VERDE = ISLAM. Il verde è il colore della Shaaria ISLAMICA, verde è il colore dei passaporti dei paesi ISLAMICI in un chiaro richiamo all'islamizzazione. Eppure MUSSOLINI ricevette nel 1937 la SPADA DELL'ISLAM dai BERBERI della LIBIA ITALIANA. Lui venne proclamato protettore dell'ISLAM,poiché si fece voce dell'astio arabo nei confronti dei nemici colonizzatori inglesi e francesi. Ghali nel rivendicare l'islamizzazione sul palco del festival italiano e nel farsi idolo delle sinistre ha dimenticato che il governo fascista italiano aveva già stabilito un patto di alleanza con il mondo arabo mussulmano
"pace, giustizia, benessere e rispetto delle leggi del Profeta"
il patto di suggellanza tra fascismo e islam contro il nemico unico che ci ha reso niente più che colonie e puttane del liberismo occidentale e schiavi. Ma il signorino Ghali purtroppo queste cose le ignora, la sua canzone è una interpretazione allegorica del sogno islamico alla distruzione della civiltà italiana, mancando totalmente lo scopo del Duce di stabilire una continuità con il mondo mussulmano e il centro di cultura islamica a Tripoli da lui fondato per la nascita di un nuovo impero fascista più forte di quello ottomano. Ignorare la storia e minacciare la nostra cultura fa di te niente più che un nemico da DISTRUGGERE
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*Ibrahim inizia a preoccuparsi molto che Heinrich Ludwig è diventato imperatore del nuovo Sacro Romano Impero con il nome Heinrich III e vedere il ritorno del partito Nazionalsocialista tedesco che sta deportando gli ebrei sionisti seguaci di Abu Qasim Muhammad in Russia nel territorio più freddo e remoto come la Siberia e nota anche che Heinrich III e Otto Von Bolschwing stanno iniziando a mettere anche restrizioni contro la popolazione musulmana che vive in Germania,Austria e Italia vedendo cambiamenti che non gli piacciono per niente e odia ancora di più il suo lontano parente Abu Qasim Muhammad: non bastava il suo sadico desiderio di uccidere tutti i Quraysh, ha desiderato anche di distruggere l'Europa e il cristianesimo tramite i suoi seguaci ebrei d'Europa.
Ibrahim nota la repressione antislamica crescere a dismisura per convertire i musulmani al cristianesimo perché il Sacro Romano Impero è una nazione cristiana:
-divieto di possedere libri di argomento islamico
-cancellazione delle usanze legate alla cultura islamica,uso della lingua araba scritta e parlata, festività civili affermatesi però in periodo islamico.
-cancellazione di usare i nomi arabi
Con tutte queste repressioni e diritti civili strappati nuovamente a causa di un governo cristiano, Ibrahim insieme a sua moglie Zainab al-Khalidi, i loro figli Yusuf e Badra, i suoi colleghi Omar Soudani,Samir al-Khalifawi,Asma al-Quraishi,Amir al-Mawli,Haitham al-Badri e Yassin al-Badri lascia Berlino e viaggia a Mosul nel Nord Iraq, uno stato salafita dove gli arabi dominano sui i curdi che non vogliono unirsi allo stato laico sunnita Baathista di Malik al-Badri*
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D: Professor Habermas, lei considera la decadenza della figura dell’intellettuale pubblico una realtà o un mero argomento di conversazione tra intellettuali? Non c’è una certa dose di malinconia nel parlarne?
R: La domanda nostalgica sul perché non ci siano più intellettuali è posta male. Non ci possono più essere se non c’è più un pubblico di lettori da raggiungere con i loro argomenti.
D: lei si considera un patriota?
R: Mi sento patriota di un Paese che, dopo la seconda guerra mondiale, finalmente, instaurato una democrazia stabile e, nel corso dei decenni successivi di polarizzazione politica, una cultura politica liberale. Lo dico con esitazione e lo faccio per la prima volta, ma in questo senso sono un patriota tedesco.
D: Lei ha detto una volta che l’Europa dovrebbe sostenere un “islam europeo illuminato”. Lei crede che lo stia facendo?
R: In Germania, ci sforziamo di includere la teologia islamica nelle nostre Università, in modo tale che gli insegnanti di religione possano essere formati nel nostro Paese e non debbano più essere importati dalla Turchia o da altri Stati.
D: Quali tracce rimangono della sua vecchia affiliazione marxista? Jürgen Habermas si considera ancora un uomo di sinistra?
R: L’economia politica non è il mio oggetto di ricerca, ma ho lavorato e lottato per posizioni di sinistra all’Università e nella sfera pubblica per SESSANTACINQUE anni [...]
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direi che può bastare...;-)
#fuck comunisti#scuola finita#mondialismo#idioti zen#propaganda#futuro green#sticazzi#società malata
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Iran strategic role in the region is neded for the axis of resistance and to fight the Zionist monster
The post is machine translated
Translation is at the bottom
The collective is on telegram
🥰 真正的多边主义 | RAFFORZARE IL PARTENARIATO STRATEGICO TRA CINA E IRAN, PER PROMUOVERE UN MAGGIORE COORDINAMENTO NEGLI AFFARI REGIONALI ED INTERNAZIONALI 😘
☑️ A margine della 22ª Riunione del Consiglio dei Capi di Governo dei Paesi dell'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, si è tenuto un Incontro tra il Compagno Li Qiang - Primo Ministro della Repubblica Popolare Cinese, e Mohammad Mokhber - Vice-Presidente della Repubblica Islamica dell'Iran 🇮🇷
🇨🇳 Negli ultimi cinquant'anni, ha dichiarato Li Qiang, i Rapporti tra Cina e Iran hanno resistito a tempeste e nubi, e si sono sviluppati con costanza 🌱
🇮🇷 A febbraio di quest'anno, Ebrahim Raisi - Presidente della Repubblica Islamica dell'Iran, si è recato a Pechino, e qui i due Capi di Stato hanno rafforzato le Relazioni Sino-Iraniane, rilasciando un'importante Dichiarazione Congiunta, trattata da Collettivo Shaoshan in cinque parti:
一 Questioni Politiche 🤝
二 Sicurezza, Difesa e Cooperazione Militare 🤝
三 Economia e Commercio 📊
四 Istruzione e Cultura 📚
五 Questioni Regionali e Internazionali 🌐
🇨🇳 La Cina, ha ricordato Li Qiang, continuerà - come in passato, a sostenere fermamente la Repubblica Islamica dell'Iran nella salvaguardia della propria Sovranità, Integrità Territoriale e Dignità Nazionale, e si opporrà risolutamente a qualsiasi forza esterna che tenterà di interferire negli Affari Interni dell'Iran 🤝
🐲 Cina e Iran sono nazioni antiche, la cui Amicizia è forgiata dall'Antica Via della Seta. Legandosi al Glorioso Passato dell'Antica Via della Seta, i due Paesi dovrebbero promuovere la costruzione della 一带一路 - Nuova Via della Seta, rafforzando la Cooperazione a Mutuo Vantaggio (合作共赢) 🤝
🇨🇳 La Cina, inoltre, è disposta a rafforzare la Comunicazione e il Coordinamento con l'Iran nei meccanismi multilaterali, tra cui 上海合作组织 - l'Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai, BRICS e Nazioni Unite, per promuovere la costruzione di un Vero Multilateralismo (真正的多边主义) e salvaguardare gli Interessi Comuni dei Paesi in Via di Sviluppo 🤝
🌳 獨木不���林單弦不成音 | Più alberi creano una foresta, Futuro Condiviso per i Paesi in Via di Sviluppo 🥰
💬 I due Paesi, ad esempio, sono in stretto coordinamento nell'ambito della Questione della Palestina, e - nonostante alcune differenze di visione che l'Iran ha rispetto a Cina e Russia, i tre Paesi continuano a rafforzare il Dialogo e a promuovere l'Istituzione di uno Stato di Palestina, che sia indipendente e sovrano 🇵🇸
🇮🇷 Il Vice-Presidente Mokhber ha dichiarato che la Cina è un partner strategico dell'Iran, e che l'Amicizia tra i due Paesi ha una storia lunga 💕
🤝 I due Paesi sono legati dall'Accordo di Cooperazione Strategica di 25 Anni, e il Vice-Presidente Iraniano ha affermato che vi sono numerose aree per la Cooperazione Sino-Iraniana 📊
📊 Attualmente, il Volume degli Scambi tra Cina e Iran ammonta a ~ 30 Miliardi USD all'anno, e i due Paesi continueranno a promuovere l'utilizzo delle proprie valute, evitando il dollaro, per facilitare le relazioni commerciali 🤝
🇮🇷 L'Iran è grato per l'aiuto che la Cina ha fornito alla Repubblica Islamica nell'ambito dello Sviluppo Economico e Sociale, desidera costruire la Nuova Via della Seta con la Cina, rafforzare la connettività e la Cooperazione a Mutuo Vantaggio con la Cina e approfondire la collaborazione nei meccanismi multilaterali 🤝
🌸 Iscriviti 👉 @collettivoshaoshan 😘
🥰 真正的多边主义 | STRENGTHEN THE STRATEGIC PARTNERSHIP BETWEEN CHINA AND IRAN, TO PROMOTE GREATER COORDINATION IN REGIONAL AND INTERNATIONAL AFFAIRS 😘
☑️ On the sidelines of the 22nd Meeting of the Council of Heads of Government of the Countries of the Shanghai Cooperation Organization, a Meeting was held between Comrade Li Qiang - Prime Minister of the People's Republic of China, and Mohammad Mokhber - Vice-President of the Republic Islamic of Iran 🇮🇷
🇨🇳 Over the last fifty years, declared Li Qiang, relations between China and Iran have withstood storms and clouds, and have developed steadily 🌱
🇮🇷In February this year, Ebrahim Raisi - President of the Islamic Republic of Iran, went to Beijing, and here the two Heads of State strengthened Sino-Iranian Relations, releasing an important Joint Declaration, addressed by Five-part Shaoshan Collective:
一 Political Issues 🤝
二 Security, Defense and Military Cooperation 🤝
三 Economy and Commerce 📊
四 Education and Culture 📚
五 Regional and International Issues 🌐
🇨🇳 China, Li Qiang reminded will continue - as in the past, to firmly support the Islamic Republic of Iran in safeguarding its Sovereignty, Territorial Integrity and National Dignity, and will resolutely oppose any external force that attempts to interfere in Internal Affairs of Iran 🤝
🐲 China and Iran are ancient nations, whose Friendship is forged by the Ancient Silk Road. By binding themselves to the Glorious Past of the Ancient Silk Road, the two countries should promote the construction of the 一带一路 - New Silk Road, strengthening Mutual Benefit Cooperation (合作共赢) 🤝
🇨🇳 China is also willing to strengthen communication and coordination with Iran in multilateral mechanisms, including 上海合作组织 - the Shanghai Cooperation Organization, BRICS and the United Nations, to promote the construction of a True Multilateralism (真正的多边主义) and safeguarding the common interests of developing countries 🤝
🌳 獨木不成林單弦不成音 | More trees create a forest, Shared Future for Developing Countries 🥰
💬 The two countries, for example, are in close coordination in the context of the Palestine issue, and - despite some differences in vision that Iran has compared to China and Russia, the three countries continue to strengthen the dialogue and promote Establishment of a State of Palestine, which is independent and sovereign 🇵🇸
🇮🇷Vice-President Mokhber declared that China is a strategic partner of Iran, and that the friendship between the two countries has a long history 💕
🤝 The two countries are linked by the 25-Year Strategic Cooperation Agreement, and the Iranian Vice-President said that there are numerous areas for Sino-Iranian Cooperation 📊
📊 Currently, the Trade Volume between China and Iran amounts to ~30 Billion USD per year, and the two countries will continue to promote the use of their own currencies, avoiding the dollar, to facilitate trade relations 🤝
🇮🇷 Iran is grateful for the help China has provided to the Islamic Republic in the field of Economic and Social Development, wishes to build the New Silk Road with China, strengthen connectivity and mutual benefit cooperation with China and deepen collaboration in multilateral mechanisms 🤝
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La storia di Samarcanda: Dalle antiche origini sogdiane all’epoca d’oro timuride
Un affascinante viaggio nel tempo attraverso uno dei centri più antichi dell’Asia Centrale, luogo di incroci culturali e culla di straordinarie testimonianze architettoniche.
Un affascinante viaggio nel tempo attraverso uno dei centri più antichi dell’Asia Centrale, luogo di incroci culturali e culla di straordinarie testimonianze architettoniche. Samarcanda è una delle più antiche città dell’Asia Centrale, con radici che affondano nel VI secolo a.C. Dapprima centro della civiltà sogdiana, divenne successivamente un nodo cruciale lungo la Via della Seta, favorendo lo…
#Amir Timur#Archeologia#Architettura#Arte islamica#Asia Centrale#Città antica#Città leggendarie#Civilizzazione#Commercio#Culla di civiltà#Cultura e conoscenza#cultura islamica#Dinastie#Epoca islamica#Gur-e-Amir#Imperi#Influenze persiane#Madrasah#Mausolei#Monumenti Storici#moschee#Patrimoni dell’Umanità#patrimonio storico#patrimonio UNESCO#Registan#ricerche storiche#Rotte commerciali#Samarcanda#Scambi culturali#siti archeologici
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LA RAGAZZA DI TEHERAN
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Come è cambiata in questi 70 anni la condizione della donna in Iran?
Negli anni ’50, le donne iraniane erano libere di vestirsi come volevano, l’hijab era assolutamente facoltativo [...]
Potevano ottenere un’istruzione e frequentare l’università. Qualche anno dopo hanno acquisito il diritto di voto e di candidarsi al parlamento, hanno ottenuto il diritto di chiedere il divorzio e di ottenere la custodia dei figli, e l’età minima per il matrimonio è stata aumentata da 13 a 18 anni. Ci sono stati alti e bassi, ma prima del 1979 ventidue donne sedevano in parlamento (circa l’8% del totale; in Italia nel 1968 la percentuale delle donne deputate era del 3%, ndr).
Tutto è stato progressivamente spazzato via dopo la rivoluzione, quando la Repubblica islamica si è impadronita del Paese.
Da quel momento tutte le ragazze di età superiore ai 9 anni erano tenute per legge a coprirsi i capelli e il corpo in pubblico. È stata creata la cosiddetta Polizia Morale per reprimere le donne, controllarle e spesso arrestarle.
Il diritto di una donna di chiedere il divorzio liberamente è stato revocato. Devono indossare il velo, non possono andare in bicicletta, non possono cantare in pubblico, non possono ballare, non possono entrare liberamente in uno stadio, non possono amministrare possedimenti, non possono lasciare il Paese a meno che non lo decida un uomo della famiglia o il marito. E mille altri ‘non possono’.
L’età del matrimonio per le ragazze è stata inizialmente abbassata addirittura a 9 anni, e solo nel 2002 il parlamento l’ha innalzata a 13.
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Negli ultimi cento giorni il regime iraniano ha ucciso oltre 500 manifestanti, imprigionato quasi 19mila persone e minacciato di giustiziarne altre centinaia. Amnesty International e Humans Right Watch denunciano violenze e stupri sistematici sulle ragazze che sono state arrestate in questi mesi. Eppure le ragazze iraniane continuano a lottare.
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Qualche settimana fa le studentesse universitarie si sono tolte l’hijab obbligatorio e hanno cantato a squarciagola: ‘Sono una donna libera’. Sono profondamente ammirata e commossa dalla loro lotta e dalla loro audacia. Penso che la loro determinazione e resistenza mostri quanto sono esauste di essere controllate da uomini al governo che si nascondono dietro la religione per esercitare una feroce repressione, e persino abusare dei corpi delle donne. Le ragazze in Iran ne hanno abbastanza. Basta essere controllate. Basta essere represse. Basta essere prigioniere per ciò che indossano, ciò che dicono e per chi amano. Basta con l’oppressione cieca di un gruppo di vecchi terrorizzati dalla loro vivacità, dai loro talenti, dalle loro abilità, dai loro sogni. Meritano di poterli realizzare quei sogni, e se non altro di vivere la loro vita.
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Mai come ora la resistenza contro il regime in Iran è stata così giovane e internazionale. La generazione Z guida le proteste, e anche per questo il governo cerca di bloccare internet e i social media in ogni modo. Un altro elemento del suo romanzo è il potere di formazione, di consapevolezza, e anche di rivoluzione dei libri. Del resto il motore delle rivendicazioni di questi mesi sono appunto gli studenti…
“L’Iran ha una lunga e ricca storia letteraria. Poeti come Omar Khayaam, Rumi, Saadi e Hafez sono stati venerati per secoli. Ancora oggi molti iraniani conoscono a memoria i loro versi. La nostra è una cultura che riconosce il potere delle parole e ha sempre adorato i suoi scrittori. L’istruzione è un valore nella cultura iraniana e persino adesso, sotto la Repubblica islamica, pur con le enormi difficoltà, un vasto numero di studenti universitari sono donne. L’ondata di proteste nella storia dell’Iran negli ultimi decenni è sempre iniziata nelle università. Ma ciò che è interessante questa volta è che anche gli studenti delle scuole superiori e persino delle scuole medie sono scesi in piazza per protestare”.
[...]
“Non dimenticate le ragazze iraniane.
Non distogliete lo sguardo. Gridano per le strade da generazioni e adesso è ora che il mondo le ascolti. Lo meritano: il loro coraggio è immenso. Meritano la loro libertà. Sono una narratrice e conosco il potere universale della parola. Con il mio romanzo ho voluto mostrare ai lettori le gioie, le pene, gli amori, i sogni e le paure di due ragazzi, e in fondo di tutte le donne e di tutti i ragazzi di Teheran. Se le nostre speranze alla fine sono le stesse, per una generazione o per un’altra, in una parte del pianeta o nell’altra, è perché le nostre anime sono una cosa sola”.
[...]
E poi tutti possiamo leggere.
La letteratura ha un potere. La letteratura ci unisce. Nutre la sete che tutti abbiamo dentro.
Una sete di libertà necessaria come l’aria, come l’amore, come la speranza. Per quanto il governo li abbia terribilmente traditi, i desideri di quelle ragazze e di quei ragazzi non possono essere repressi.
Come molti iraniani della diaspora, io sono piena di speranza e di dolore di fronte alle donne e agli uomini che scendono in piazza. Sono anche consapevole del trauma che tanti di noi portano dentro. Il trauma di sapere che la propria patria porta in sé tanta bellezza e allo stesso tempo tanta tragedia. Ma quel trauma non può fermare la speranza.
I personaggi del mio romanzo si rendono conto che nonostante tutte le perdite che hanno subito nella loro vita, l’amore che nutrono l’uno per l’altro, è più forte.
E questa è la veritá. L’amore è più forte: resiste, sopravvive a tutto.
Io in fondo ho voluto scrivere proprio questo: un inno alla caparbia forza dell’amore”.
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[sulle sparate degli uomini a cui non interessa affatto tutelare le donne]
"Cosa c'entra l'Islam con stupri e femminicidi in Italia? La maggior parte è commessa da italiani" (Edoardo Leo, noto "attore" italiano).
Ha ragione Edoardo Leo: non c'entra niente l'Islam sulla ripresa della cultura diffusa maschile dello stupro; l'Islam, infatti, come possiamo notare, lascia tutte le donne liberissime di poter vestire come vogliono, di vivere sole, lavorare e essere single.
Che i femminicidi non abbiano colore è affermazione corretta da fare, ma derivano da una precisa, identificabile violenza educativa: dall'ideologia visivamente misogina e maschilista cristiana e islamica.
Tanto siamo noi donne a rischiare stupro e femminicidio, mica gli uomini: cosa vuoi che freghi ad un uomo della mia incolumità per strada e dentro casa.
Il femminismo non è una ideologia, ma un'Etica di comportamento corretta che prevede il rispetto nei confronti delle donne; il concetto è divisivo solo per i maschi tossici - in primo luogo, cioè, per chi è religioso e ciò abbraccia purtroppo anche donne che non hanno una visione degna del ruolo delle donne nella società.
#X#Edoardo Leo#patriarcato#Cosa c’entra l’Islam?#La lezione di Edoardo Leo sul patriarcato#femminismo#ideologia#Etica#comportamento#corretto#prevedere#società#ruolo delle donne#maschio tossico
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Maternità surrogata: Nichi Vendola, ‘destra come sbirri talebani, propaganda di odio’
Nichi Vendola critica duramente il governo in tema di maternità surrogata. “Entrate nelle nostre case senza bussare, con modi da bulli, come sbirri talebani, invadete lo spazio più privato delle nostre esistenze, avete la presunzione di sapere ciò che in tutta evidenza non sapete, di giudicare ciò che non conoscete, di denigrare ciò che non condividete, di ridurci al fantasma delle vostre fobie, di misurarci col metro del vostro moralismo da marciapiede. Ci avete sequestrate, noi famiglie omogenitoriali con i nostri sentimenti e le nostre storie, dentro la vostra discussione tanto pomposa quanto strumentale, gonfia di racconti caricaturali, di indignazioni da selfie, di passioni prevalentemente elettorali. Anche se il ricorso alla ‘gestazione per altri’ riguarda nel 95% dei casi coppie eterosessuali è a noi che date la caccia”. Lo scrive su Huffington Post Nichi Vendola, presidente di Sinistra Italiana. “Ci avete messo addosso, per noi – prosegue l’esponente della sinistra – che abbiamo figli, l’etichetta di ‘crimine universale’. Non è ‘reato universale’ la tortura, la strage, la riduzione in schiavitù, la pulizia etnica, lo stupro, il femminicidio, il bombardamento di scuole e ospedali. Non lo è lasciare affogare naufraghi alla deriva, impedire i salvataggi in mare, sequestrare la povera gente nei lager finanziati dai nostri governi, neppure sparare in testa ai bambini. Dare la morte non è reato universale”. “La ‘gestazione per altri’, da oggi – nella cultura del nostro legislatore-pedagogo-carceriere – sarà peggio di qualunque altra nefandezza. Eppure il reato c’era già prima, introdotto da quella legge 40 che ha regolamentato le tecniche di fecondazione e procreazione assistita con un approccio da repubblica islamica. Aggravarne le sanzioni pecuniarie e penitenziarie, colorarlo di turpitudine, e soprattutto proiettarlo sulla scena dell’intera galassia, serve solo ad avvelenare la convivenza, a soffocare la complessità dell’esperienza umana dentro gli schemi tossici della propaganda, a trasformare le famiglie arcobaleno in feticci da abbattere. Chiamare crimine universale ciò che è legale in 65 Paesi è una operazione ideologica utile – conclude Vendola – a impedire di discutere delle vere alternative ai rischi di mercificazione: discutere cioè del diritto all’adozione anche per le coppie omogenitoriali, della libertà delle donne di poter decidere del proprio corpo”. Read the full article
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L’influencer Asmongold abbraccia delle tesi naziste definendo la cultura islamica “inferiore”: Twitch lo banna
L’influencer Asmongold abbraccia delle tesi naziste definendo la cultura islamica “inferiore”: Twitch lo banna L’influencer Asmongold ha abbracciato una tesi nazista, probabilmente senza nemmeno rendersene conto, definendo la cultura islamica “inferiore”. Twitch lo ha bannato. Powered by WPeMatico L’influencer Asmongold ha abbracciato una tesi nazista, probabilmente senza nemmeno rendersene…
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El hombre musulmán es la peor barbarie que existe en la sociedad. Un hombre adoctrinado por una cultura y una sociedad totalmente fracasada y hundida en su moral. Desde Argelia hasta el otro lado de Kazajistán las mujeres y las niñas son deshornadas moralmente por la ley islamica. Muchos de los males del mundo nacen del fundamentalismo religioso, perverso y misógino del islam.
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È sempre difficile affrontare in faccia la realtà delle cose e dire che l'Italia è assolutamente un paese razzista. Sempre difficile: è un paese dell'Europa del Sud e lo sottolineiamo come se significasse qualcosa (sempre Europa è, e ha beneficiato della stessa, orripilante e distruttiva crescita economica dello scorso secolo). Gli italiani sono brava gente, sono anche loro popolo di migranti...tutte le solite giustificazioni, davvero. L'Italia è un paese profondamente razzista ed è inutile mettersi ad edulcorare la realtà, a dirci che i poteri forti sono altri, che la Francia o la Germania o l'Inghilterra sotto sotto fanno peggio.
Ma è normale un paese dove non c'è una sola personalità non bianca in tv, è normale un paese dove una sindaca può permettersi di chiudere le moschee o vietare alle donne di fare il bagno con il burqini, è normale un paese il cui presidente del consiglio dice che la cultura islamica e/o ""africana"" sono incompatibili con quella italiana, è normale un paese dove l'apologia di fascismo non viene condannata e che permette a migliaia di deficienti di riunirsi a predappio ogni anno, dove se vuoi cercare casa e vedono che hai un nome straniero puoi letteralmente metterci anni a trovarne una (mio fratello ne sa qualcosa). Oppure, per ritirare fuori il mio trauma preferito del 2023, è normale che se io e due miei cugini troviamo una borsa dimenticata ci permettiamo di rispondere al telefono che squillava per restituirla ci ritroviamo uno che appena ci vede ci chiama addosso la polizia accusandoci di avergli rubato i soldi? (Non mi fermerò mai più per strada se vedo borse/telefoni abbandonati, ve lo giuro).
L'italia è un paese molto razzista e dircelo non può che farci bene, basta scuse
#che palle i commenti stamattina#che palle chi mistifica la realtà#quanto cazzo si vede che non avete a che fare con certe cose. che non ve ne frega un tubo
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