#prevedere
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[sulle sparate degli uomini a cui non interessa affatto tutelare le donne]
"Cosa c'entra l'Islam con stupri e femminicidi in Italia? La maggior parte è commessa da italiani" (Edoardo Leo, noto "attore" italiano).
Ha ragione Edoardo Leo: non c'entra niente l'Islam sulla ripresa della cultura diffusa maschile dello stupro; l'Islam, infatti, come possiamo notare, lascia tutte le donne liberissime di poter vestire come vogliono, di vivere sole, lavorare e essere single.
Che i femminicidi non abbiano colore è affermazione corretta da fare, ma derivano da una precisa, identificabile violenza educativa: dall'ideologia visivamente misogina e maschilista cristiana e islamica.
Tanto siamo noi donne a rischiare stupro e femminicidio, mica gli uomini: cosa vuoi che freghi ad un uomo della mia incolumità per strada e dentro casa.
Il femminismo non è una ideologia, ma un'Etica di comportamento corretta che prevede il rispetto nei confronti delle donne; il concetto è divisivo solo per i maschi tossici - in primo luogo, cioè, per chi è religioso e ciò abbraccia purtroppo anche donne che non hanno una visione degna del ruolo delle donne nella società.
#X#Edoardo Leo#patriarcato#Cosa c’entra l’Islam?#La lezione di Edoardo Leo sul patriarcato#femminismo#ideologia#Etica#comportamento#corretto#prevedere#società#ruolo delle donne#maschio tossico
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Mi ci pulisco il culo, da donna, con una Costituzione che prevede tolleranza religiosa, permettendo che islamici e cattolici possano obbligare donne ad andare in giro vestite come sacchi della spazzatura.
I Costituzionalisti italiani sapevano che il cattolicesimo aveva, felicemente!, collaborato con nazisti e fascisti - eppure, i Patti Lateranenzi sono rimasti, continuando, tramite l'imposizione religiosa, l'ideologia fascista: fascismo e cattolicesimo sono la stessa cosa: dittature!
Io, vivo nel mondo di merda cristiano (Italia), dove la madonna è raffigurata con addosso un sacco della spazzatura colorato; vivo in un'Italia dove il cattolico, pretendendo tolleranza per sé stessi, autorizza i musulmani a trattare le donne come capre.
Se non te nei sei accorto, è perché sei un ritardato (come tutti i cattolici).
#pulirsi il culo#Costituzione#prevedere#tolleranza#tolleranza religiosa#sacchi della spazzatura#spazzatura#nazisti#fasciti#cattolicesimo#Patti Lateranenzi#atea#apostata#anticlericale#dio#dio non esiste#divertita#verità
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Aver ragione
Prevedere il futuro
Tenerlo per se
“Te l’avevo detto, io”,
Prova del fallimento.
BaoUtnaFèretWaka, 19 ottobre 2024 - 6.46, Kontowood.
Evelyn De Morgan, Cassandra, 1878
#baotzebao#valerio fiandra#haikyou#kontowood#ilrestomanca#ildopovita#baoutnafèretwaka#cassandra#ragione#tacere#prevedere#fallire#futuro
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Secondo me stasera ai soliti ignoti c'è Lunetta Savino
#uno dei miei passatempi preferiti è prevedere chi ci sarà in base alle fiction che mandano in onda#tipo domani palese o AlePreziosi o AuroraRuffino
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Migos - Versace
Sapevo che la sottile pubblicità su Tumblr mi ricordava qualcosa...
#migos#music#pensate che si sia capito il messaggio?#mi chiedo se quell'altro avrebbe potuto prevedere che le sue auto sarebbero state nominate così spesso quando costruiva trattori...#lo stilista versaccio#namedrop
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L ultima lettera di David Bowie
Morirò... So che mancano pochi mesi alla fine della mia esperienza terrena...
Cosa faccio? Mi dispero, mi deprimo, rifiuto l'idea della morte e fingo che la malattia non esista?
Oppure decido di sconfiggere la morte... Lo decido con l'anima, perché solo l'anima e il cuore mi danno l'ispirazione per comporre musica, come ho fatto per 50 anni...
Conto le ore che mi restano e, come mi dicono i medici, posso prevedere, con un certo margine, la data della mia morte. Il lancio del mio ultimo lavoro è fissato per l'8 gennaio 2016, il giorno del mio 69° compleanno.
Lavoro giorno e notte, ho il tempo di comporre, perfezionare, interpretare, registrare in studio e fare video... Lo faccio il più rapidamente possibile, perché non voglio che la mia faccia mostri il segno della morte che, beffarda, sta falciando il mio corpo senza che io possa difendermi...
Ma ti sfido, morte... Al diavolo, se non ti sfido!
Ho sfidato e vinto il mondo dei fan negli anni '70 con l'orgoglio dell'ambiguità... Ho amato uomini e donne, sono stato un uomo, una donna, un alieno e infine un corpo celeste.
Cosa puoi fare tu, morte, contro la mia eternità, il mio genio, la mia follia, la mia creatività, la mia musica che vivrà per sempre?
Sono Lazzaro, strappato dalle cicatrici. Morirò nel corpo, ma vivrò per sempre attraverso la mia musica.
Ho vissuto abbastanza per ricevere gli auguri di buon compleanno. Pensavo di non farcela a vedere il mio album pubblicato... Ho sopravvissuto all'8 gennaio... E tu, mio caro assassino, hai perso!
Pensa solo che, se non avessi bussato alla mia porta, avrei realizzato 24 lavori, sarei riuscito a vivere fino a 100 anni, e invece, grazie a te, ne ho 25!
Sai... Sarò libero come un uccello.
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Henry ha deciso di suicidarsi alla vigilia del suo compleanno e il suo psichiatra cerca di fargli cambiare idea; l'analisi di Henry ha conseguenze sempre più inquietanti sulla vita di Sam.
Il film narra di come vengano vissute le relazioni intense andandosi ad incentrare sulla realtà, sull'amore, sulla morte, sul suicidio e sull'aldilà.
Stay - Nel labirinto della mente (2005), dir. Marc Forster
#Ewan McGregor#Sam Foster#Naomi Watts#Lila Culpepper#Ryan Gosling#Henry Letham#Bob Hoskins#Dr. Leon Patterson#Stay (2005)#Marc Forster#thriller psicologico#thriller#David Benioff#20th Century Fox#New Regency#Roberto Schaefer#ponte di Brooklyn#voci nella testa#manie di persecuzione#facoltà di prevedere discorsi futuri e eventi che devono ancora accadere#film#cinema#trailer#2005#suicidio#allucinazioni#proiezione mentale#intuizione#ventunesimo compleanno#crollo nervoso
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La differenza tra una persona furba e una intelligente sta nel fatto che la prima è abile nelle sue mosse ma non sa prevedere quella degli altri, l'intelligente fa' la sua mossa sapendo già come si muoverà il furbo...
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Si prevede che nel 2035 tutte le auto prodotte siano elettriche e, nel 2050, tutto il parco auto sia elettrico. Se proiettiamo su scala mondiale questo obiettivo (parco attuale di 1.400.000.0000 auto) abbiamo quanto segue.
Secondo la previsioni Mckinsey nel 2030 si sarebbero dovute vendere 40 milioni di auto cioè il 28,5% delle vendite totali.
Mercato auto elettriche: le previsioni di McKinsey | Smart Car | con Massimo De Donato | Radio 24 (ilsole24ore.com)
Partiamo da questo numero per proiettare i dati di produzione fino al 2050, partendo dall’assunto (ormai improbabile) che dal 2035 tutte le auto vendute saranno elettriche.
In questa ipotesi paragoniamo le riserve con la quantità cumulata di minerale necessaria. In rosso i valori che eccedono le riserve. Per esempio a partire dal 2042 il Cobalto richiesto (8,53+06 Ton) supera le riserve (7,6+06 Ton). Dal 2046 mancheranno LI e Ni.
Qui sotto è paragonata la produzione annua necessaria con le richieste annue. A partire dal 2022 le quantità di Litio superano la produzione del 2019. Dal 2034 Ni, Li, Co, e Grafite supereranno di non poco la produzione annua di riferimento del 2019.
In conclusione, anche senza le batterie di stoccaggio, i minerali necessari per le batterie delle auto elettriche sono in grave carenza. E’ facile prevedere una corsa all’accaparramento di questi materiali preziosi, con conseguente aumento dei prezzi.
Non avremo risolto granché dal punto di vista delle emissioni perché le auto elettriche provocheranno un aumento del 40% dell’energia elettrica per le ricariche, e le fonti fossili non potranno essere eliminate per le ragioni già spiegate sull’intermittenza.
Gli obbiettivi fissati per il 2035 e il 2050 si rivelano tutti irrealizzabili, e mostrano di essere un trampolino di lancio verso qualcosa di diverso dalla soluzione dichiarata. Non comprando auto elettriche, la gente si mostra più intelligente di burocrati e industriali.
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La vita osservata.
Rimanere fermi, a guardare, a debita distanza dalle cose. Calcolare, cercare di prevedere ogni mossa, ripercorrere i movimenti con gli occhi. Sognare di tuffarsi con la presunzione di avere sempre la sicurezza del pavimento sotto ai piedi. Io, tra i due, mi sento l'amico che osserva con le mani ancorate ai fiachi. Mi chiedo come si esca da quel circolo vizioso per il quale si pensa di fare le cose, senza mettersi in moto mai, davvero. Nel frattempo, continuo ad osservare il mondo per come lo sento, ed è proprio un bel posto.
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Quella musica
aprì delle porte dentro me
e mi trasportò in un luogo
che nemmeno il compositore
aveva potuto prevedere.
- Jojo Moyes
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Ormai non basta più definirsi atei e credenti nei diritti e nelle politiche green per marcare la differenza che passa fra l'intelligenza di sinistra e l'ignoranza di destra. La civiltà di internet ha creato una massa di mediocremente istruiti* che in realtà non pensa e non comprende, e che rumina in continuazione le medesime cose in modo acritico, pensando tuttavia di esservi giunta nel modo più critico e consapevole. E siccome non è nella natura di questi finti istruiti il ricredersi, come non è nella natura degli altri lo smettere di disprezzare la conoscenza solo per fare dispetto ai primi, si può ben prevedere che tutto andrà sempre peggiorando e che per una meno superficiale comprensione del mondo sarà sempre inverno.
*Savinio: "ben più pericoloso è l’uomo mediocremente istruito, il quale, ingannato dal lumino della sua minuscola sapienza, crede di possedere il faro che illumina il mondo e scopre tutte le verità, e sulla scorta di questo lumino è tratto a ragionare, a dedurre, a fondare teorie".
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Il motivo per cui ti auto-saboti è perché ti permette di prevedere cosa succederà, il che ti dà l'illusione di autocontrollo.
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Avere 30 anni alla fine non è niente di speciale e forse mi piace più di averne 20, dei miei 20 anni mi mancano solo i prezzi dei biglietti del treno, della metro di Milano, l'avere il bagaglio a mano gratuito incluso nel biglietto aereo, i concerti, il loro costo, la loro frequenza e quell'impressione che le opportunità siano infinite; non si pensa mai che le cose possano finire ed evolversi in modi in cui non ci aspettavamo. Mai avrei pensato di stancarmi di Bologna, del Covo, di non permettermi di campare con uno stipendio fisso, che l'inflazione ci avrebbe divorato, che Mirko sarebbe morto e non avrei mai più visto i Camillas, che gli His Clancyness si sarebbero sciolti, che Giorgio Poi sarebbe peggiorato e avrebbe smesso praticamente di fare musica. Si pensa sempre che le cose cambino e le cose cambiano ma non le riusciamo mai a prevedere, possiamo solo voltarci e prenderne atto nel bene e nel male. Chissà come sarebbe questa fantasia impossibile se realizzata, sarei un fantasma? O sarei me stessa nel mio corpo? Alla fine posso solo fantasticarci ogni tanto sopra e vivere il presente che ritorna il più delle volte, fortunatamente, dolce e mi fa in piccolo sperare a cose più tangibili rispetto a prima, che aspetto paziente come non lo sono mai stata, con una certezza imprescindibile.
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L'Ultimo Tuffo
Agosto, un sole implacabile batteva sulla sponda del lago. L'aria era ferma, appiccicosa. Il lago, quel giorno, era un tappeto blu intenso, invitava a tuffarsi. Renato non era più un ragazzino, ma un uomo e di tuffi ne aveva fatti a centinaia e centinaia. Cercando sempre una sfida con se stesso. Aveva sempre sfidato se stesso, per tutta la sua vita, non fermandosi mai. Anche davanti al fatto di essere diventato, nel tempo, padre di due meravigliose creature.
Con un fisico scolpito, era un habitué di quei salti nel vuoto. Le rocce, alte più di una decina di metri, erano il suo trampolino preferito.
Quel giorno, qualcosa sembrava diverso. Il caldo opprimente, forse, o un presentimento che aveva cercato di ignorare. Nonostante le raccomandazioni degli amici, si avvicinò al bordo, i muscoli tesi, gli occhi fissi sull'acqua cristallina.
Un suo amico lo vide "strano" e gli chiese se tutto fosse a posto. Lui sorrise, tranquillizzandolo e rispondendogli che quello sarebbe stato il suo ultimo tuffo. Che era una promessa.
Respirò profondamente, un ultimo sguardo al cielo terso, e si lanciò.
Il corpo entrò in acqua con la perfezione di un tuffatore olimpionico. Eppure, mentre il suo corpo entrava nel lago, sull'acqua si sentì un tonfo sordo. Il cuore si strinse in una morsa a tutti quelli che lo stavano osservando.
Lo aspettavano riemergere i suoi amici, sapevano che spesso riusciva a muoversi sotto acqua velocemente riemergendo da un'altra parte. Quante volte aveva fatto prendere un colpo ai suoi amici.
Non quella volta. Qualcosa era andato storto, qualcosa che nessuno avrebbe potuto prevedere. Un movimento sbagliato, un calcolo errato, forse solo una tragica fatalità. Non lo si seppe mai.
Quando lo riportarono a riva, era troppo tardi. Il sole continuava a splendere, indifferente alla tragedia che si era consumata. La scogliera, testimone muta di tanti tuffi, quel giorno era diventata la scena di un dramma silenzioso.
Renato, l'uccello libero che amava volare, era precipitato in un lago che, per un attimo, aveva smesso di essere amico. E sulla sponda, sotto il cielo d'agosto, rimaneva solo il ricordo di un ragazzo che aveva sfidato la gravità, fino all'ultimo respiro.
A Renato.
Che la terra ti sia per sempre lieve, mio caro amico.
12 agosto 2015
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