#Monumenti Storici
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Casale Capitale: Guglielmo VIII, la Diocesi e la Città – Giornata di Studi al Castello di Casale Monferrato
Un evento storico per celebrare il 550° anniversario della Diocesi di Casale con esperti di arte, storia e architettura
Un evento storico per celebrare il 550° anniversario della Diocesi di Casale con esperti di arte, storia e architettura. Sabato 9 novembre 2024, il Castello di Casale Monferrato ospiterà una giornata di studi dedicata a Guglielmo VIII Paleologo, una delle figure più influenti della storia del Monferrato. L’incontro, organizzato dall’Associazione Casalese Arte e Storia con il patrocinio della…
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Roma: Scopri la Città Eterna e le sue meraviglie
Roma, nota come la “Città Eterna”, è un luogo affascinante che attira visitatori da tutto il mondo. La sua storia ricca e la cultura viva la rendono unica. Con monumenti come il Colosseo e il Vaticano, Roma offre un’esperienza che può cambiare la vita. Le rovine del Colosseo e i Fori Imperiali sono solo l’inizio. Il Vaticano e la Basilica di San Pietro sono altri punti di forza. Le fontane e le…
#Arte e Cultura#Capitale Italiana#Città Eterna#Colosseo#Fontana di Trevi#Monumenti storici#Storia Romana#Turismo a Roma#Vaticano
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Il Duomo di San Corrado di Molfetta: un singolare esempio di architettura romanico-pugliese
Costruito tra il 1150 e la fine del 1200, il duomo di San Corrado di Molfetta rappresenta un singolare esempio di architettura romanico-pugliese. Lo schema architettonico, con cupole in asse e semibotti sulle navate laterali, ricorda quello largamente diffuso nell’XI secolo in molte chiese monastiche benedettine, mentre elementi bizantini, romanici e musulmani si fondono tra loro in uno stile del…
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Internet Ultra-Veloce nei Palazzi Storici di Roma? Ecco Come
Internet Ultra-Veloce nei Palazzi Storici di Roma? Ecco Come La Soluzione Innovativa per la Trasmissione Dati nei Edifici Storici: Internet Tramite Cavo TV Coassiale Mentre il mondo si muove rapidamente verso l’era digitale, molti edifici storici a Roma affrontano una sfida unica. Come integrare le moderne tecnologie di comunicazione in strutture che sono state costruite secoli fa, spesso senza…
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#Connessione edifici storici Roma#Internet senza nuovi cablaggi Roma#Modernizzazione infrastrutturale Roma antica#Soluzioni internet per monumenti antichi#Trasmissione dati cavo TV coassiale
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Com'è che se gli ecoglioni di Ultima deGenerazione imbrattano monumenti storici ed opere d'arte non vengono chiamati vandali ma attivisti? 🤔
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Oscena la stampa italiana che chiama gli armeni “separatisti”. Fa paura pensare dove può arrivare la corruzione. Ci sono 300 chiese armene del quarto e quinto secolo. Ci sono migliaia di monumenti storici armeni. Ora sí che i panturchi li “separeranno” dalla terra.
https://x.com/giuliomeotti/status/1706717096774680898?s=20
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♥️ Sicilia ♥️
Non è la terra in cui sono nata, ma la sento dentro di me infinitamente … dalla prima volta in cui ci sono stata, qualcosa dentro di me è cambiato …
Ricordo ancora tutto di quella prima volta … anche se ci sono stata soltanto per due giorni, dentro di me sapevo che ci sarei presto ritornata .. e .. quella prima sera vidi la più bella stella cadente della mia vita …
Aggiungendo poi l’infinito calore delle persone che ho trovato, quell’aria pulita, il sole che mi accarezzava la pelle, io, con la mente sgombra .. mi mettevo a guardare quei panorami, in silenzio …. Ero davvero felice e lo sapevo .. ho capito che non desideravo altro e avevo come l’impressione che in alcuni di quei momenti io riuscissi anche un po’ a rallentare il tempo …
E così, ho cominciato ad interessarmi a tutti i posti che la Sicilia ha da offrire: i borghi storici, il cibo infinitamente delizioso, il mare, i monumenti, il dialetto… e davvero ci sono ritornata … più volte… e ci ritornerò sempre … ho potuto scoprire ancora di questa terra che mi ha fatta innamorare follemente in brevissimo tempo …
Non potrò mai dimenticare tutti i dettagli delle cose che ho visto e provato, di quelle emozioni, di quelle persone che mi hanno accettata senza giudizio affrettato … mi mancano, tutti, vorrei poterli abbracciare ogni giorno e stare sempre in loro compagnia …
Lo ammetto volentieri, a me la Sicilia ha cambiato la vita … ed è buffo come un posto che non è casa tua concretamente tu lo senta dentro più del posto in cui vivi .. anche se sinceramente il posto in cui vivo non l’ho mai davvero considerato “casa” …
Non so cosa o dove mi porterà il destino, so solo che ogni volta che scendo in Sicilia mi innamoro di qualcosa di nuovo … è sempre una scossa al cuore, è come se in un’altra vita io fossi appartenuta a quella terra, è difficile da spiegare, si può solo sentire … la vibrazione che ha il mio cuore quando ci penso …
Sono grata per tutto quello che ho potuto provare, spero di poter davvero vivermela per sempre ….. ♥️
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Le foibe sono un crimine di guerra, su questo non ci possono essere dubbi. Uccidere nemici inermi, dopo la cattura, al di fuori del combattimento e senza un giusto processo (come è spesso avvenuto in quelle circostanze) è sempre un crimine. Specie se ciò avviene alla fine di una guerra, quando si suppone che ci sia il tempo per giudicare i responsabili di reati commessi in precedenza, come avvenuto infatti a Norimberga, ma non (vale la pena ricordarlo) per i criminali di guerra italiani. Tuttavia, come sanno tutti gli storici, le vittime delle foibe non state uccise «solo perché italiane», a differenza di ciò che viene ossessivamente ripetuto nella vulgata politico-mediatica. Decine di migliaia di italiani combattevano nelle file dell’esercito partigiano jugoslavo, ovvero dalla parte di chi ha commesso quei crimini, e non hanno subito, ovviamente, alcuna violenza. Inoltre fra le vittime della resa dei conti condotta dalle forze jugoslave a fine guerra, gli italiani rappresentano tra il 3 e il 5%; gli altri sono jugoslavi (serbi, croati, sloveni, ecc.): tutti uccisi perché ritenuti fascisti, nazisti, spie, collaborazionisti o contrari alla conquista del potere da parte delle forze partigiane. I liberatori jugoslavi dunque se la prendono contro specifici nemici identificati in base all’appartenenza politica e militare, non nazionale.
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Da circa vent’anni sono state istituite due giornate commemorative, quella della Memoria dei crimini nazisti e quella del Ricordo delle foibe. Tali celebrazioni sono simili nella denominazione, vicine nel tempo (27 gennaio e 10 febbraio) e hanno lo stesso identico peso formale. Ripeto per essere più chiaro: i crimini contro l’umanità commessi dai nazisti nelle logiche che sono state ricordate, e che hanno ucciso 10 milioni di persone, sono commemorati alla stessa stregua delle violenze condotte dai partigiani jugoslavi contro 5.000 persone, molti dei quali condividevano il campo nazista.
Nei discorsi istituzionali e nella propaganda mediatica sulle foibe si parla di «pulizia etnica», si afferma che le vittime sarebbero state uccise «solo perché italiane» e si ribadisce il paragone con la Shoah, ignorando al tempo stesso i crimini fascisti e nazisti commessi in precedenza in quello stesso territorio. Come credo sia ormai chiaro, tutto ciò è assurdo, offensivo, umiliante, di fatto «negazionista» o almeno enormemente «riduzionista» nei confronti della Shoah e dei crimini nazisti e fascisti. Per di più negli ultimi anni il giorno del Ricordo ha acquisito un’importanza politica addirittura maggiore rispetto a quello della Memoria. La Rai ha prodotto due film sul tema, se ne interessano programmi televisivi di ogni genere, se ne parla addirittura a Sanremo durante il festival dei fiori; politici di tutti gli schieramenti ne strumentalizzano la vicenda, enti pubblici di ogni livello intitolano strade, piazze, parchi, monumenti a Norma Cossetto o ai «martiri delle foibe»; il Ministero dell’Istruzione dirama circolari-fiume sul tema («Linee guida» di ben 90 pagine), i prefetti di tutta Italia chiedono alle scuole di insegnare la falsa «pulizia etnica» ai loro studenti e il Parlamento ha da poco approvato lo stanziamento di milioni di euro per incentivare la propaganda antistorica delle associazioni nostalgiche, finanziando «viaggi del ricordo» scolastici al confine orientale.
Non ci possono essere dubbi: nella nostra memoria pubblica le violenze dei partigiani a fine guerra hanno acquisito un peso molto maggiore dei crimini nazisti, e sono probabilmente oggi più conosciute e ritenute più rilevanti dall’opinione pubblica. Può sembrare assurdo e paradossale, ma è così. Eppure manca ancora un tassello, la beffa oltre al danno.
Che fine hanno fatto i crimini fascisti? Su questo semplicemente non esiste una memoria pubblica. Chi davvero uccideva intere popolazioni solo per la propria appartenenza, chi ha davvero ucciso «etiopi solo perché etiopi» e «jugoslavi solo perché jugoslavi», non viene nemmeno menzionato sui libri di scuola, non merita film, vie, parchi, lapidi né uno straccio di dichiarazione pubblica di condanna.
E dunque, in definitiva: si mente sulle reali motivazioni del crimine delle foibe per cercare di farlo passare come un crimine fascista; e intanto si ignorano i veri e propri crimini del fascismo, finendo per far passare i fascisti come innocenti e anzi vittime dei partigiani. Si dedicano energie politiche e risorse economiche straordinarie per diffondere tali falsità e si cerca in questo modo di fare percepire all’opinione pubblica le foibe come addirittura più gravi dei crimini nazisti e della Shoah.
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Nel cuore pulsante di Milano, un gesto simbolico ha catturato l’attenzione di cittadini e turisti: una grande bandiera della Palestina è stata appesa sulla facciata principale del Duomo, tra le due guglie principali. Questo atto non è passato inosservato e ha suscitato reazioni diverse.
L’evento si è verificato il 5 giugno 2024, quando Stefano Apuzzo, ex parlamentare dei Verdi, ha deciso di srotolare il vessillo come forma di protesta contro l’invasione israeliana di Gaza. La piazza ha risposto con applausi al gesto, che è stato percepito da molti come un simbolo di solidarietà verso il popolo palestinese.
La bandiera è rimasta esposta per un breve periodo prima di essere rimossa dalla sicurezza, ma il suo impatto è stato significativo. Il consigliere comunale dei Verdi, Carlo Monguzzi, ha reso noto l’evento, sottolineando come la bandiera sia apparsa “tra gli applausi della gente” e come simbolo della protesta pro Gaza.
Questo episodio riflette la continua tensione nel conflitto israelo-palestinese e il modo in cui esso trova eco anche nelle città europee come Milano. La scelta di un luogo così emblematico come il Duomo di Milano per esprimere solidarietà dimostra come i simboli possano avere un potente impatto visivo e emotivo, trasformando un monumento storico in un messaggio politico vivente.
Il gesto ha anche sollevato questioni riguardanti la sicurezza e l’uso di monumenti storici come piattaforme per espressioni politiche. Mentre alcuni hanno lodato l’iniziativa come un atto coraggioso di libertà di espressione, altri hanno espresso preoccupazione per le possibili implicazioni di sicurezza e il rispetto dovuto a luoghi di significato culturale e religioso.
In conclusione, la bandiera della Palestina sul Duomo di Milano è stata un momento di forte espressione politica e solidarietà, che ha lasciato un’impressione duratura nella memoria collettiva della città e ha stimolato un dialogo aperto sulla situazione in Medio Oriente e sul ruolo dell’arte e dei simboli nella società contemporanea.
Daily Muslim
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La città obliqua è Napoli
Qual è la storia dietro il tuo soprannome? Come sa chi l’ha visitata Napoli è principalmente composta da un centro storico e da uno residenziale detto, da uno dei nomi di quartiere in esso insistenti, Vomero. Si dice comunemente “vado su al Vomero (vaco ‘ncopp‘o Vommero)”. Qui ci sono anche importanti monumenti storici collegati già dalla loro costruzione da scalinate, e poi da funicolari…
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Scopri 3 progetti turistici giganteschi a Minya, costati 225 milioni
Scopri 3 progetti turistici giganteschi a Minya, costati 225 milioni di euro
Per la sua posizione eccezionale e la varietà di siti storici di tutte le epoche, il governatorato di Minya, nell'Alto Egitto, è al terzo posto tra i governatorati della Repubblica in termini di importanza archeologica e culturale.
Negli ultimi anni le aree turistiche e archeologiche del governatorato di Minya hanno registrato un'enorme crescita, che ha contribuito alla loro conservazione.
Tra questi, la costruzione del Museo Atoniano, il terzo museo più grande d'Egitto, nonché di Ashmounin e Tuna al-Jabal e del Monastero della Vergine Maria a Jabal al-Tayr.
Oltre a sviluppare il Centro Visitatori e Museo di Tell el-Amarna, del valore di 44 milioni di sterline e con 950 reperti, lo Stato ha dedicato attenzione al rilancio del turismo.
Con un costo di 7 milioni di sterline, lo Stato ha anche costruito e rinnovato il Museo Mallawi, situato nel centro della città.
Con un costo di 11 milioni di sterline, il museo è stato riaperto dopo il restauro dell'edificio, il recupero della maggior parte dei manufatti rubati, il restauro di molte proprietà e lo sviluppo di quattro destinazioni turistiche: Tell el-Amarna, Ashmounin, Tuna al-Jabal e il Monastero della Vergine Maria a Jabal al-Tayr. Sono in corso di realizzazione anche altri tre progetti nei settori del turismo e delle antichità, per un totale di 225 milioni di sterline.
Uno dei luoghi di viaggio più apprezzati al mondo è l'Egitto. L'Egitto ha qualcosa per tutti i gusti, dalle sue storiche piramidi alla sua vibrante cultura e alle sue spiagge mozzafiato. Un'esperienza incredibile che vi lascerà ricordi per tutta la vita è rappresentata dai tour in Egitto.
I pacchetti di viaggio per l'Egitto includono spesso viaggi lungo il fiume Nilo, dove i turisti possono ammirare famosi monumenti come le Grandi Piramidi di Giza o partecipare a usanze come le gite in cammello attraverso gli affollati mercati del Cairo.
Per chi ama le attività all'aria aperta, sono disponibili molte opportunità, tra cui la passeggiata sul Monte Sinai (tradizionalmente il luogo in cui Mosè ricevette i comandi di Dio), che si può fare con uno dei nostri viaggi safari nel deserto dell'Egitto.
Non mancano le cose intriganti da fare durante la visita di questo paese incantato, dallo snorkeling lungo la costa del Mar Rosso con i nostri tour di lusso in Egitto!
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Casale Città Aperta: Un Weekend di Scoperta Storica e Culturale tra Monumenti e Musei. Il 9 e 10 novembre, un’occasione unica per esplorare i tesori architettonici di Casale Monferrato con visite guidate e aperture straordinarie
L’iniziativa Casale Città Aperta, promossa dall’Assessorato alla Cultura di Casale Monferrato in collaborazione con l’Associazione Orizzonte Casale, torna il 9 e 10 novembre 2024.
L’iniziativa Casale Città Aperta, promossa dall’Assessorato alla Cultura di Casale Monferrato in collaborazione con l’Associazione Orizzonte Casale, torna il 9 e 10 novembre 2024. Questo evento è pensato per valorizzare e far conoscere i luoghi di interesse storico e culturale della città, offrendo a cittadini e turisti l’opportunità di esplorare monumenti e musei in orari dedicati e attraverso…
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“Oh no, Pandora, cos’hai fatto!? Dovevi proprio aprirlo quel vaso? Ora tutti i trickster sono scappati e imperversano nel mondo. Agenti del caos, guastafeste di natura, questi sette rompiscatole si divertono a sconquassare il tessuto della realtà con particolare predilezione per le opere d’arte e i monumenti storici. La Sfinge va in frantumi, un Bruegel in brandelli, e il mondo gira e vortica in un caleidoscopio di forme e colori. Chi rimetterà a posto tutto? Prometeo è incatenato, Epimeteo è rimbambito e gli uomini non riescono a trovarsi il culo con due mani.”
“Tutto ha inizio con Pandora che riversa (inavvertitamente?) sul mondo il contenuto del vaso, vale a dire i mali e sciagure di vario genere. A me però questa versione non è mai piaciuta granché, ad essere sincero. Mi piace di più pensare a Pandora che dà una sbirciatina nello scrigno e dice “ma sai che forse non tutti i mali vengono per nuocere?” e lo apre. E dentro non ci sono mica i mali del mondo, ma una loro esemplificazione in forma di storie e rompicapo. Dietro i Find and Fill, Focus Point, Image Hole, Overlap, Interlock, Jesse’s Strips, Lens Bender, Outer Layer, Rotascope, Slices, scopriamo cose che non avremmo mai compreso, intrecci e aspetti del mondo che non avremmo mai colto senza l’aiuto del vaso.”
“Conosciamo Maui e la sua mitologica battuta di pesca, Puck e gli scherzi d’amore, Anansi che cade vittima dei suoi stessi tranelli, ecc. In un certo senso, Pandora fa all’umanità un regalo prezioso quanto quello di suo cognato Prometeo: i semi di tutte le storie, le analogie e le metafore, gli strumenti per tentare di capire il grande enigma del mondo e comunicarlo (almeno un po’). Il vaso, la scatola o lo scrigno che dir si voglia è più di un mero contenitore di disastri. È un dispositivo segnico, un aleph, la periferica di un proto-metaverso incapsulata in un’interfaccia di legno intarsiato che rimanda alle anticaglie automatizzate di un’epoca preindustriale.”
stralci di una recensione che potete leggere qui.
Pandora by Jules Joseph Lefebvre (1872)
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Ritornano da oggi, lunedì 18 novembre, fino a sabato 23 novembre, le Giornate FAI per le Scuole, un’iniziativa del Fondo per l’Ambiente Italiano ETS dedicata agli istituti scolastici. Giunta alla tredicesima edizione, questa manifestazione, modellata sulle celebri Giornate FAI di Primavera e d’Autunno, coinvolge giovani studenti come apprendisti ciceroni. Questi ultimi, adeguatamente preparati dai volontari del FAI e dai docenti, guideranno i propri compagni alla scoperta di beni e luoghi selezionati e resi accessibili grazie all’impegno della Fondazione. In Sicilia, i siti aperti includono il Villino Favaloro a Palermo, la Caserma dei Carabinieri di Agrigento, la Chiesa di San Vito a Bronte, Palazzo dell’Aquile a Caltagirone, il Teatro Selinus a Castelvetrano, la Città della Scienza di Catania, Palazzo Miccichè a Favara, il Laboratorio di Restauro a Gela, la Chiesa della Calispera a Messina e la stazione della Capitaneria di Porto a Siracusa. La partecipazione, riservata alle scuole iscritte al FAI, si propone di sensibilizzare i giovani alla valorizzazione del patrimonio culturale attraverso visite guidate ed esperienze di apprendimento tra pari. A livello nazionale, saranno oltre 200 i luoghi aperti dai volontari del FAI. Le classi “Amiche FAI” verranno accolte per scoprire chiese, palazzi storici, parchi, monumenti e altre meraviglie del territorio, narrate dai loro stessi coetanei in un’esperienza che punta a formare cittadini consapevoli e attivi, promotori della ricchezza culturale del Paese. La manifestazione è patrocinata dalla Commissione europea, dal Ministero della Cultura, dalla Regione Siciliana e da tutte le Regioni e Province Autonome italiane. Quest’anno sarà anche lanciato il contest online #LATUAIDEAGREEN, in cui gli studenti potranno votare opere di street art legate al tema della scarsità idrica, con premi dedicati e un contributo alla manutenzione dell’Orto sul Colle dell’Infinito a Recanati, bene FAI. Read the full article
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L’Urbanismo tattico che a New York ha dato colpi di pennello, a Milano è dilagato uniformando piazze di quartieri molto diversi tra loro al medesimo cliché. Che poi, senza adeguata manutenzione, spesso è passato da colore a degrado.
Non è un mistero poi che le multinazionali straniere abbiano trovato nell’attuale amministrazione una corsia preferenziale per i loro investimenti. Atteggiamento contrario riscontrato invece nei confronti di piccole attività milanesi DOC, spesso esercizi storici quasi costretti a chiudere, privando Milano di locali assimilabili a monumenti: cosa che invece non accade ad esempio a Parigi dove vige una tutela quasi esasperata in difesa delle botteghe tipiche della città.
Ma l’elemento più di impatto che scatena la passione dell’amministrazione attuale è sicuramente la mobilità sostenibile. In nome di un fine nobile, migliorare la vivibilità della città, si sono abbozzate ciclabili spesso a sproposito, scollegate e non curate, con il risultato di restringere le carreggiate e, spesso, di portare ciclisti e monopattini comunque a preferire il più sicuro manto stradale, se non il marciapiede. Spesso si è presa solo un lato della medaglia di città estere presentate come modello: ciclabili ma non tunnel e parcheggi per le auto, divieti alla circolazione ma senza potenziamento dei mezzi pubblici o agevolazioni negli abbonamenti, multe ma non incentivi o forme di cooperazione.
Il risultato è che la sensazione è che su questa strada Milano stia perdendo i suoi tratti distintivi diventando la caricatura di queste città (stato), senza mai aprire un confronto schietto e sincero con i modelli amministrativi delle altre metropoli che potrebbero realmente rivoluzionare Milano, rendendola più bella, forte e competitiva.
via https://www.milanocittastato.it/opinioni/non-e-londra-ne-un-paesino-di-provincia-caro-sindaco-non-tradire-lidentita-di-milano/
provincialotti neo palazzinari che scopiazzano senza un pensiero, una identità - parola assolutamente proibita ai sinistri - quindi senza bellezza, tutto uniforme senza DIVERSITY - parola chiave assolutamente abusata e distorta nel suo senso dai provinciali sinistri.
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