#macchine elettriche
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i risultati del progetto pilota sono piuttosto disastrosi, in particolare sul piano della scarsissima autonomia dimostrata dai mezzi a zero emissioni i quali, rispetto a quelli tradizionali, che per fare il pieno impiegano pochi minuti, per poter percorrere appena 70 miglia necessitano di almeno 4 ore di ricarica. Tutto questo considerando che le stesse ambulanze arrivano a percorrere fino ad 800 miglia al giorno.
In soldoni, i costi di questa ennesima rivoluzione green sono esorbitanti, anche i rapporto alla scarsa resa dei veicoli privi di motore a combustione. Basti dire che ognuno di questi mezzi “puliti” costa la bazzecola di 150mila sterline, ossia poco meno di 180mila euro. Senza poi contare la manutenzione degli stessi, la cui sostituzione delle batterie al lito, che in una ambulanza hanno una durata estremamente limitata, costa un occhio della testa.
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Oh! Che "sorpresa".
#zombie#società#società malata#svegliatevi#aprite gli occhi#sistema#manipolazioni#macchine elettriche#verità#schiavi#rincoglioniti#illusioni#propaganda#matrix#discernimento
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Miniere e sfruttamento minorile
Sono almeno venti anni che questo tema è oggetto di denuncia da parte di organizzazioni non governative e attivisti dei diritti umani. Le condizioni di lavoro in molte miniere, specialmente in paesi come la Repubblica Democratica del Congo, sono spesso disumane, e i bambini sono costretti a lavorare in situazioni estremamente pericolose per estrarre minerali come il cobalto, fondamentale per la…

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Se ai primi lanci degli autoveicoli a ricarica nessuno se li filava, crollava tutto in due giorni.
L'addormentamento della massa dimostra e provoca il malessere di tutta la società, perché chi si nutre delle illusioni del Sistema non potrà mai creare vero benessere.
Le false credenze inoltre hanno la meglio su qualsiasi senso logico e generano persone che distruggono se stesse, portando con sé gli altri (intenzionalmente o no).
+++Serbatoio auto elettriche+++
Come è noto, la tecnologia BEV – Battery Electric Vehicles, le auto a pile insomma! - prevede l’utilizzo di batterie a ioni di litio per accumulare l’energia necessaria per conferire all’auto la sua autonomia in termini di km percorribili.
Il pacco batterie è quindi il vero e proprio “serbatoio” dell’auto a pile ma, a differenza di quello delle auto a motore endotermico, è tutt’altro che un semplice contenitore di idrocarburi ma il complesso frutto di tecnologie sofisticate che portano al prodotto finito. ⤵️

Vediamo quindi l’impatto ambientale ed energetico per la sua costruzione e, per semplicità, supponiamo che esso sia pari a 50 kWh.
Al netto del suo insopportabile bias woke, interrogando chatGPT sui dati salienti relativi al processo di estrazione/raffinazione del litio e alla costruzione delle batterie, l’algoritmo AI mi ha fornito i seguenti dati:
1. Per un pacco batterie da 50 kWh occorrono circa 15 kg di litio.
2. Per estrarre 1 kg di litio occorre scavare fino a 5 tonnellate di roccia spendendo fino a 15.000 MJ di energia, più ulteriori 5.000 MJ per raffinare il metallo estraendolo dalla salamoia risultante. Un totale di 20.000 MJ/kg, equivalenti a 5,6 MWh/kg.



3. Sicché, per estrarre il litio necessario per fabbricare il nostro bravo pacco batterie dovremo scavare 75 tonnellate di roccia e utilizzare tanta tanta acqua, nell’ordine di 1.800 litri/kg, cioè 27.000 litri (che dicono quelli dell’acqua delle bistecche?). Inoltre, dovremo spendere un’energia di 84 MWh circa. A questa va poi sommata l’energia necessaria per costruire il pacco batterie vero e proprio che, a detta di chatGPT, si aggira il intorno ai 250 kWh per ogni kWh di capacità, sicché ulteriori 12,5 MWh.
4. Ricapitolando, il “serbatoio” di un’auto a pile implica la necessità di scavare 75 tonnellate di roccia, utilizzare (“consumare”? “sprecare”?) 27.000 litri d’acqua e spendere 96,5 MWh di energia.

In altre parole, l’auto a pile parte con un handicap di devastazione ambientale e un consumo di energia per la costruzione del solo "serbatoio" che non hanno eguali con un’auto a motore endotermico.
Dulcis in fundo, sapete a quanti litri di gasolio corrisponde l'energia meccanica di 96,5 MWh spesa per produrre il solo pacco batterie? 27.600 litri di gasolio, con i quali un’auto degna di questo nome potrebbe percorrere fino a 500.000 km!
(Vincent Vega)
#cervelli spenti#mondo marcio#zombie#società#società malata#svegliatevi#sistema#aprite gli occhi#clima#macchine elettriche#litio#batterie#motori elettrici#inquinamento#propraganda#circoli viziosi#manipolazioni#verità#dittatura#schiavi#politica#uruboro#mass media#rincoglioniti#discernimento#responsabilità
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[...] Trump pensa che gli europei siano una manica di parassiti e rammolliti da cui spera di spillare qualche dollaro con le tariffe. Sa poco o nulla della seconda guerra mondiale, ma sa bene i miliardi che spende per mantenere il baraccone della Nato e gli anfibi nel vecchio continente. Meglio, se levano le tende ci fanno solo un favore. A casa loro nel frattempo, lui e il suo boss Musk stanno tagliando costi con la falce per poi tagliare le tasse ai ricchi. Son scalmanati, come se sapessero di avere vita breve. Trump sta calpestando il potere legislativo e giudiziario e cioè la costituzione su cui ha giurato. Molti dei suoi ordini esecutivi sono già stati impallinati e siamo solo all’inizio di una guerra civile perlomeno di scartoffie. Stanno poi venendo a galla molte balle elettorali. Il prezzo delle uova segna record storici e molti maga cowboy si trovano senza un dollaro e senza braccia. Anche chi lo ha seguito soffre. I latino americani stanno boicottando in massa la Coca Cola colpevole di aver tradito i suoi dipendenti dalla pelle scura facendoli deportare. È la coriacea presidentessa messicana a guidare la resistenza latina e al nord non va meglio. I canadesi minacciati coi dazi stanno boicottando in massa tutti i prodotti americani, comprano locale e già si abbassano le prime saracinesche lungo il confine. Altro che cinquantunesimo stato, dito medio alzato verso il cielo. Anche i pinguini della Groenlandia e gli alligatori di Panama non hanno nessuna intenzione di sottomettersi all’egolatra arancione e le strade statunitense si stanno riempiendo di schiuma. Quanto ad Elon Musk, è messo ancora peggio. Tutte le teste che sta tagliando non si rassegnano a rotolare via e da quando ha fatto outing col saluto nazista, le sue aziende stanno crollando vertiginosamente ovunque. Le Tesla invece di comprarle le vandalizzano quando le trovano per strada e da paladino social è diventato il protagonista del complottismo nero che ha sempre sparso per il globo. Quello americano più che un declino imperiale, è un’implosione. A fregarli è il fanatismo capitalistico e finché non lo capiranno bye bye. Poi ci sono gli altri. La Russia esce dal pantano ucraino col petto in fuori e pure villoso. Si è fatta nuovi amichetti ad est e lo zar lo smuove giusto il padreterno. Checche ne dica la tecnocrazia del vecchio continente, Putin non ha mai voluto invadere l’Europa o non ci riuscirebbe nemmeno. L’unica cosa che pretende è che non gli piazzino i missili sotto al balcone di casa come hanno provato a fare gli americani-woke seguiti da quegli ipocriti e rammolliti degli europei. Un giorno amiconi, il giorno dopo sponsor di una autolesionista guerra per procura. Poi c’è la Cina che invece di parlare lavora. Producono già le macchine elettriche migliori al mondo e anche sull’Intelligenza Artificiale han fatto crollare le illusioni statunitensi. La Cina è già il nuovo leader mondiale anche se il mondo fa fatica a capirlo. Soprattutto noi occidentali, abituati a stare al guinzaglio di quegli spacconi e chiassosi degli americani. La Cina non crede nell’egemonia ma in mondo multipolare e si sta affermando ovunque con moderazione e concretezza. Invece che alla guerra pensa agli appalti, invece che a distruggere a costruire, invece che ad imporsi a convincere. Un approccio anche culturale più intelligente e salubre anche se nonostante la mitezza, la Cina sta facendo passi da gigante anche a livello militare. Solo deterrenza oppure preludio di un possibile scontro coi loro predecessori. La salvezza dell’Europa parte da qui, dalla presa d’atto del nuovo scenario globale. [...]
Tommaso Merlo: La fine o l’inizio dell’Europa
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Ieri ho visto il film di Paola Cortellesi. Da poco ho finito di leggere Ragazze elettriche di Naomi Alderman, dopo aver letto un po’ di cose di Margaret Atwood. Sto approfondendo lo studio dei miti greci. Diciamo quindi che sto parecchio carica di fomento rabbioso.
Oggi appare palese che Giulia Cecchettin sia stata ammazzata da quella merda dell’ex fidanzato, definito dai più “tutto sommato un bravo ragazzo. Magari un po’ geloso ma bravo”. Si prosegue a minimizzare, a giustificare, a incolpare le donne che si permettono di andare in giro con le cosce di fuori, addirittura da sole nella notte, e che si lamentano se incontrano i lupi.
Allora, mortaccivostra, io non solo continuo ad andare in giro con le cosce da fuori di notte da sola ma mi porto un taglierino e zaccagno la gente. Perché va bene essere sempre accort*, evitare “situazioni pericolose” (poi di grazia ci fate un elenco di situazioni pericolose e situazioni normali. Magari ce lo fa l’ennesimo uomo che vuole insegnarci a vivere), ma porcodio se al prossimo commento, alla prossima occhiata laida non richiesta, alla prossima mano sulla spalla con fare paternalistico, qualcuna caccia un coltello e inizia a tagliare cazzi come fossero zucchine, voglio leggere che “comunque è una brava donna. S’era solo rotta il cazzo”.
E invece di zaccagnare apparati genitali maschili, andiamo a manifestare contro la violenza sulle donne. Ma vi rendete conto di che cazzo vuol dire questa cosa? Andare a manifestare per sollevare una questione. Una manifestazione. Una cazzo su manifestazione partecipata soltanto da chi a queste cose è già sensibile e sensibilizzato. Sfilare mentre i tassisti avvelenati per le strade bloccate fischiano e urlano che siamo tutte troie. MA IO VE SFONNO LE MACCHINE E LE CAPOCCE.
Vorrei bruciare tutto, fare un casino di dio, e ho una rabbia dentro che mi spaventa e confonde i miei pensieri di donna ultra quarantenne. Questo perché mi riporta a galla tutte le occhiate, i commenti, le mani addosso che mi hanno fatto sbroccare negli ultimi trent’anni.
Sono millenni, MILLENNI, che affossate, incatenate, picchiate, bruciate, uccidete le donne e il perché è palese, ma sto senso di inferiorità che vi scatena la violenza fatevelo curare con terapia e psicofarmaci.
LI MORTACCI VOSTRA E DI CHI VI HA EDUCATO A ESSERE LA MERDA CHE SIETE.
Aggiornamento per me delle 19,26. Non appare più evidente. Giulia Cecchettin è stata ammazzata e il corpo è stato trovato. L’assassino è in fuga e i genitori dicono che è meglio che si costituisca per spiegare. PER SPIEGARE.
Diocane.
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Immagine su più livelli. Mostra contemporaneamente il futuro, la bufala dei motori elettrici e il cervello della maggioranza.
Keep repeating to yourself: 👇
"Electric vehicles are safe, ethical and green".
"Electric vehicles are safe, ethical and green".
"Electric vehicles are safe, ethical and green".
Maybe if you say it enough times, it will come true. 🤔
#motori elettrici#macchine elettriche#clima#futuro#propaganda#zombie#società#società malata#svegliatevi#aprite gli occhi#sistema#manipolazioni#schiavi#illusioni#inquinamento#cambiamento climatico#mass media#politica#green#discernimento
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"Ci sono due tipi di libro, quelli da consultare e quelli da leggere. I primi (il prototipo è l'elenco telefonico, ma si arriva sino ai dizionari e alle enciclopedie) occupano molto posto in casa, son difficili da manovrare, e sono costosi. Essi potranno essere sostituiti da dischi multimediali, così si libererà spazio, in casa e nelle biblioteche pubbliche, per i libri da leggere (che vanno dalla Divina Commedia all'ultimo romanzo giallo).
I libri da leggere non potranno essere sostituiti da alcun aggeggio elettronico. Son fatti per essere presi in mano, anche a letto, anche in barca, anche là dove non ci sono spine elettriche, anche dove e quando qualsiasi batteria si è scaricata, possono essere sottolineati, sopportano orecchie e segnalibri, possono essere lasciati cadere per terra o abbandonati aperti sul petto o sulle ginocchia quando ci prende il sonno, stanno in tasca, si sciupano, assumono una fisionomia individuale a seconda dell'intensità e regolarità delle nostre letture, ci ricordano (se ci appaiono troppo freschi e intonsi) che non li abbiamo ancor letti, si leggono tenendo la testa come vogliamo noi, senza imporci la lettura fissa e tesa dello schermo di un computer, amichevolissimo in tutto salvo che per la cervicale. Provate a leggervi tutta la Divina Commedia, anche solo un'ora al giorno, su un computer, e poi mi fate sapere. Il libro da leggere appartiene a quei miracoli di una tecnologia eterna di cui fan parte la ruota, il coltello, il cucchiaio, il martello, la pentola, la bicicletta. Il coltello viene inventato prestissimo, la bicicletta assai tardi. Ma per tanto che i designer si diano da fare, modificando qualche particolare, l'essenza del coltello rimane sempre quella. Ci sono macchine che sostituiscono il martello, ma per certe cose sarà sempre necessario qualcosa che assomigli al primo martello mai apparso sulla crosta della terra. Potete inventare un sistema di cambi sofisticatissimo, ma la bicicletta rimane quella che è, due ruote, una sella, e i pedali. Altrimenti si chiama motorino ed è un'altra faccenda. L'umanità è andata avanti per secoli leggendo e scrivendo prima su pietre, poi su tavolette, poi su rotoli, ma era una fatica improba. Quando ha scoperto che si potevano rilegare tra loro dei fogli, anche se ancora manoscritti, ha dato un sospiro di sollievo. E non potrà mai più rinunciare a questo strumento meraviglioso. La forma-libro è determinata dalla nostra anatomia".
Umberto Eco - "La bustina di Minerva"
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Krzysztof Kieślowski parla di Film Bianco e del montaggio:
tutti e tre i film iniziano allo stesso modo, nei sotterranei della civiltà e della tecnologia.
Il primo film inizia sotto una macchina, il secondo inizia con un nastro trasportatore all'aeroporto, e il terzo, con la macchina da presa che scorre sulle linee elettriche.
Volevamo mostrare il fatto evidente che noi usiamo tutti i tipi di oggetti ogni giorno, senza nemmeno renderci conto quanto sono complicati e potenzialmente pericolosi questi oggetti.
Questo vale per tutti gli inizi.
Qui, il film parte con delle valigie sul nastro trasportatore.
Un po' prima. Qui. Da qui partono i titoli di testa, valigie su un nastro trasportatore.
Poi abbiamo un'inquadratura in cui mostriamo la gamba del protagonista.
Ciò che è importante in questa inquadratura è che il protagonista sta battendo i piedi.
Non sta camminando davvero. Ha fretta, va da qualche parte, ma la sua camminata è goffa, le scarpe che indossa, il suo cappotto poco attraente, il suo abbigliamento non è elegante (è un eufemismo)
tutto questo è molto importante per noi.
La cosa principale era collocare il protagonista in un ambiente appropriato, un luogo dove possiamo vedere che non si adatta.
Era veramente importante.
C'è una scena piuttosto lunga realizzata con inquadrature a figura intera per poter vedere il protagonista nella sua interezza, il suo aspetto, la sua goffaggine.
Non è alto.È perso. Si pulisce le mani sulla giacca. Sembra un pò spaventato dalle macchine.
Qui attraversa la strada con Marin Karmitz, che lavorava come comparsa. Si pulisce le mani. Ha paura delle macchine.
E allora abbiamo avuto l'idea, durante il montaggio, che il film non avrebbe dovuto iniziare così.
Così, durante il montaggio, abbiamo deciso di far entrare in scena il protagonista, nel modo più sintetico possibile, in tribunale per il divorzio.
Così, per portarlo lì in modo rapido e sintetico, ho pensato di usare le valigie più volte. Innanzitutto, un primo piano delle valigie…
Nella seconda inquadratura, qui, le valigie sul nastro trasportatore, la telecamera mette chiaramente a fuoco una delle valigie. La individua. La osserviamo.
Lì, abbiamo raggiunto il tribunale, e saltiamo una parte del percorso al passo successivo.
Ecco, è una piccola aggiunta. Mi hai chiesto come monto. Lo puoi vedere lì. Ho visto che questa inquadratura non era convincente.
Mancava qualche dettaglio, come un primo piano sulle gambe o altro che ci permettesse di effettuare la transizione sul primo piano del protagonista. Lì.
Questo primo piano non era bello, e anche questa panoramica non aveva un bell'aspetto. L'ho visto durante il montaggio.
In seguito, abbiamo girato in un'altra location, sui gradini di una chiesa a Parigi, la scena con i piccioni. Questo ci ha permesso di andare dai piccioni alla sua faccia.
Naturalmente, è ovvio, questo protagonista marchiato dal piccione, è una specie di archetipo. Se si marchia qualcuno, non importa con cosa lo si marchia, sai che quello diverrà importante nella storia.
Qui siamo sul primo piano. Vediamo chiaramente cosa è successo. Non è un documentario, perciò non è un vero piccione.
Michel, il nostro ragazzo degli effetti speciali, che stava proprio qui su una scala alta, ha premuto lo stantuffo di una siringa riempita con quelli che sembravano escrementi di piccione.
In un certo senso, questa particolare scena riassume perfettamente l'intero film. Il protagonista spaventa il piccione, il piccione vola via, e lui rimane là,
sorridendo dolcemente, guardando il piccione, finché il piccione non gli caca sulla spalla.
Allora, ovviamente, sente che il destino lo sta maltrattando. Stava osservando questo piccione con una tale gioia che si sente umiliato.
Il tema del film è l'umiliazione gli uomini non sono e non vogliono essere uguali. Il film è anche sull'uguaglianza.
Il protagonista non è allo stesso livello di tutti gli altri. Nella prima scena, gode di qualcosa che si alza nel cielo, che svolazza in maniera molto bella,
e questo oggetto di intenso piacere gli procura dolore. Viene immediatamente umiliato, non solo perché il piccione caca sulla sua spalla, ma perché il suo candore nei confronti della natura lo ha tradito.
Il piccione simboleggia la natura anche se la scena si svolge in città. Volevamo davvero che Zbigniew trasmettesse questo messaggio.
#krzysztof kieslowski#montaggio#film bianco#three colors: white#editing#interview#intervista#video#english subtitles#french subtitles
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URSULA
Tra le tante cazzate (1h netta di discorso) dette dalla Von der Leyen in occasione del suo ultimo discorso sullo stato dell’Unione, due sembrano particolarmente impressionanti.
A parte l’ipocrisia di fondo sulla questione migranti, quando parla di ‘problema comune’, con Lampedusa che strafoga e tutti gli altri che ci chiudono le frontiere a sfregio, a parte le stronzate sull’Europa unita nella solidarietà nei confronti dell’Ucraina, con la Polonia che ha già detto chiaro e tondo che non farà entrare il grano ucraino neppure se Bruxelles glielo vorrà imporre perché costa troppo poco, i punti che risaltano, sembrano i seguenti:
1️⃣"L'adesione all'UE è basata sul merito e la Commissione difenderà sempre questo principio. Ci vuole duro lavoro e leadership” e l’Ucraina, ohi, ohi, non è ancora pronta. Praticamente gli hanno fatto fare un colpo di stato, una guerra civile e li hanno mandati allo schianto contro la Russia per oggi sentirsi dire le stesse cose che disse candidamente Yanukovich nel 2014 “non siamo pronti, non ci conviene”. Bastava dirglielo prima no? E no, la filosofia è “lacrime e sangue”, soprattutto sangue. Eccola lì.
2️⃣È stata istituita una commissione d’inchiesta per combattere i prezzi dumping cinesi sulle auto elettriche. Attenzione – cosa dicevano sempre i cosiddetti complottisti? Che questa ‘Green Econmy’ non è altro che una buona occasione di affari per qualcuno. Ecco, domandiamoci – se davvero il fine ultimo fosse quello di inquinare di meno, non sarebbe una manna dal cielo che uno Stato esterno all’unione investa per abbassare i prezzi, di modo che i cittadini dell’Unione possano finalmente permettersi di comprare macchine elettriche ed iniziare ad inquinare meno sul serio?
E non vi dico gli applausi che ha preso.
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punto macchine elettriche
youtube
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“ Che fortuna passare le giornate in giro in bicicletta, respirando aria buona, facendosi travolgere dai colori, dagli odori e dai rumori della città. Candido inspira a pieni polmoni l’aria igienizzata del quartiere e si rimette in posizione: zaino in spalla, mani sul manubrio, gomiti stretti, testa bassa, schiena parallela alla canna. E via a pedalare. Mentre sfreccia tra le arterie cittadine, superando le macchine elettriche, slittando sulle rotaie e schivando i passeggeri che salgono e scendono dai tram a lievitazione magnetica, riconosce gente felice come lui, che guarda al futuro e s’impegna perché sia meraviglioso. Anche il barbone sdraiato sulla panchina sembra contento, tenendo in mano una lattina di birra calda agita forsennatamente l’altra mano verso di lui, come per dirsi d’accordo con il suo ottimismo. Più avanti, un imbianchino precipita dal ponteggio mentre decora di rosa pastello l’insegna di una pasticceria. E poco distante una bambina piange miserabile come solo i cuccioli sanno essere. Ora l’imbianchino, pensa Candido colmo di gioia, le regalerà di sicuro un dolce, di quelli profumati appena sfornati dalla pasticceria, e lei smetterà di singhiozzare. I due si abbracceranno e tutto tornerà a posto, com’è giusto che sia, nella perfetta armonia universale che regola i bisogni degli uomini. Abbandonate le strade pulite e scintillanti di quei quartieri inclusi abitati da gente educata e felice, Candido imbocca la circonvallazione, al di là della quale, dal lato esterno, cominciano a intravedersi i vecchi palazzoni in cemento armato dei quartieri esclusi. Dopo la pandemia, quando nuovi virus avevano cominciato a diffondersi per il repentino scioglimento dei ghiacci, l’emergenza sanitaria combinata con l’innovazione tecnologica aveva accelerato la divisione: da una parte tutto è sotto controllo, chiunque entra è sottoposto a rigorosi accertamenti medici e burocratici, dall’altra c’è il medesimo sistema di sorveglianza, ma in fondo ognuno può fare come gli pare. Candido è arrivato nel quartiere in cui è nato e cresciuto, con gli enormi caseggiati sporchi e diroccati che si alternano a terreni incolti dove spesso gli abitanti educati e facoltosi delle aree più belle della città vengono a scaricare rifiuti e a gettar via quello che non usano più. Se i poveri sono i primi a non prendersi cura del posto in cui vivono, pensa amaramente, perché dovrebbero farlo gli altri? “
Guido Maria Brera con I Diavoli, Candido, La nave di Teseo (collana Oceani), 2021. [ Libro elettronico ]
#Guido Maria Brera#I Diavoli#Candido#distopia#leggere#letteratura italiana contemporanea#lavoro#riders#tecnologia#narrativa italiana#Voltaire#letture#libri#distopie#società#contratti a termine#disuguaglianza#informatica#ottimismo#diritti del lavoratore#algoritmi#multinazionali#ciclofattorini#citazioni letterarie#aziendalismo#ideologie#sfruttamento#libertà#giovani#La nave di Teseo
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Un conto della serva (in EU sono tutti servi ma non sono capaci di fare i conti), dunque: noi estraiamo oggi 100.000 ton di litio l'anno.
Se le utilizzassimo tutte per fare batterie per auto elettriche, nella situazione tecnologica attuale riusciremmo a costruire 8 milioni di auto l'anno.
Il parco macchine mondiale è costituito di 1,5 miliardi di auto.
La serva dice che ci vorrebbero circa 175 anni per avere tutte auto elettriche. Ma allora, dice la serva, ci deve essere sotto qualcos'altro!
F.B.
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A me tutte le volte che una cosa parte con "i nostri nonni..." mi sale il nervoso.
Che poi non è nemmeno difficile pensare a dei "nonni" che abitavano in zone "calde" e che non si vestivano.
Ma saranno cazzi dei vostri nonni ormai? Che non si può fare meglio?
Eh ma signora mia il cat calling...
Eh ma signora mia le minigonne...
Eh ma signora mia giocavamo nel fango...
Eh ma signora mia gli zainetti...
Eh ma signora mia la Spagnola...
Eh signora mia la carbonara...
E non è nemmeno vero che gli indigeni sapessero sempre più dei colonizzatori o che la medicina tradizionale ha sempre delle basi scientifiche etc...
Sono argomenti che non portano acqua a nessun ragionamento sensato. Perchè appunto non è poi difficile trovare controesempi.
Ed è la prateria perfetta in cui pascolano poi quelli de "non tutti gli uomini...".
I nonni nell'arco di secoli, a volte di decenni hanno finito per pensare una cosa e poi il suo opposto senza motivazioni razionali.
Rifarsi ai nonni è una variante del giusnaturalismo... che poi quando vai a vedere finisce che ti tocca ricordare a Vannacci che come direbbe Bergoglio Giulio Cesare era frocio.
P.S. a proposito del fare meglio e dello strato di ozono
Ah rimane che se siete colonizzatori... siete stronzi, se menate le donne, le pagate poco e gli dite che devono andare a stirare siete stronzi, se rompete il cazzo aə trans siete stronzi, se frignate per le minigonne, i capelli colorati, gli uomini che si baciano, le macchine elettriche, il fatto che non si possa corteggiare più come una volta... siete stronzi...

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La Polizia di Stato di Alessandria sulle strade della città con le auto elettriche
La Polizia di Stato di Alessandria nel 2025 si veste green. Una delle novità di questo inizio d’anno è la nuova dotazione di macchine elettriche che va ad implementare quelle tradizionali già in uso alla Questura
La Polizia di Stato di Alessandria nel 2025 si veste green. Una delle novità di questo inizio d’anno è la nuova dotazione di macchine elettriche che va ad implementare quelle tradizionali già in uso alla Questura. Il tema ambientale, con comportamenti meno impattanti sull’ecosistema, è una priorità oltre che un concetto attuale ed è proprio nell’attualità che naviga, lavora e si esprime nelle sue…
#Alessandria mobilità#Alessandria news#Alessandria today#auto ecologiche#Auto elettriche#città ecologica#città green#ecologia urbana#Energia pulita#Energia rinnovabile#flotte elettriche#Forze dell&039;ordine#futuro della mobilità#Google News#Innovazione tecnologica#italianewsmedia.com#mezzi elettrici#mobilità green#Mobilità sostenibile#pattugliamento elettrico#pattuglie ecologiche#Peugeot E208#Pier Carlo Lava#Polizia di Alessandria#Polizia di Stato#Polizia e ambiente#Polizia e tecnologia#Polizia moderna#polizia sostenibile#Questura Alessandria
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IL REGNO UNITO CHE PERDE LA SCOMMESSA SULL' EOLICO È UN AVVERTIMENTO PER TUTTO IL MONDO
Di Vijay Jayaraj 3 febbraio 2025
Vijay Jayaraj è un associato scientifico e di ricerca presso la CO2 Coalition, Arlington, Virginia. Ha conseguito un master in scienze ambientali presso l'Università dell'East Anglia e un diploma post-laurea in gestione dell'energia presso la Robert Gordon University, entrambi nel Regno Unito, e una laurea in ingegneria presso la Anna University, in India.
In una gelida mattina di gennaio, il frutto dell'eccessiva dipendenza del Regno Unito dall'energia eolica è stato raccolto quando il suo contributo alla rete nazionale è crollato a un misero zero. La produzione solare, nel frattempo, è stata pari a un misero 1% della produzione di energia.
Non si è trattato solo di un caso fortuito, ma piuttosto di una chiara illustrazione dei pericoli che comporta la costruzione di un sistema energetico basato su fonti intrinsecamente inaffidabili come l'eolico e il solare. La scommessa del governo britannico sull'energia eolica per raggiungere obiettivi netti zero aggressivi e irraggiungibili sta portando a una crisi energetica di proporzioni senza precedenti.
La volatilità dell'energia eolica
L'attrattiva dell'energia eolica è sempre stata la promessa di un'energia pulita e inesauribile dal punto di vista ambientale. Ma l'esperienza del mondo reale dimostra che questa tecnologia è dannosa per gli ecosistemi e inaffidabile. Anche se la Terra avrà sempre vento, sapere quando e quanto è possibile è impossibile come la sciocca ricerca di controllare il clima.
Come dimostra il grafico della produzione mensile di GridWatch, l'energia eolica oscilla selvaggiamente da quasi il 100% della produzione a un collasso completo nel giro di giorni o addirittura ore. Quest'inverno, quando un sistema di alta pressione molto freddo si è posato sul Regno Unito, le turbine eoliche si sono spente proprio quando la domanda di riscaldamento e di elettricità è aumentata.
Il fallimento di gennaio ha costretto il Regno Unito a fare grande affidamento sulle centrali a gas e sulle importazioni di elettricità dal continente. In questi periodi, l'alto costo dell'energia importata fa lievitare le bollette energetiche, già tra le più alte d'Europa.
Le famiglie britanniche, in media, pagano quasi il doppio delle tariffe elettriche delle loro controparti francesi, per lo più a energia nucleare. Questa disparità è in gran parte dovuta alle politiche britanniche che sovvenzionano le energie rinnovabili e penalizzano la produzione più affidabile basata sui combustibili fossili.
Pagare per fermare il vento
Come se non bastasse, le politiche energetiche del Regno Unito includono un meccanismo perverso: un compenso agli operatori delle turbine eoliche per spegnere le macchine durante i periodi di forte vento. Il 24 gennaio, la tempesta Eowyn ha colpito l'Irlanda e la Scozia con raffiche che superavano le 100 miglia orarie. Questi venti forti richiedono che alcune turbine siano ferme per evitare un sovraccarico della rete e danni meccanici.
“I consumatori devono affrontare un triplo colpo in termini di costi di vincolo nei periodi di vento forte”, afferma Lee Moroney del Renewable Energy Forum del Regno Unito. “Non solo pagano per l'elettricità che i parchi eolici avevano previsto di produrre ma che sono stati istruiti a non produrre a causa della congestione della rete, ma devono anche pagare un bonus ai parchi eolici per aver ridotto la produzione. E devono anche pagare i costi per aumentare la produzione convenzionale (come le centrali a gas) per compensare il deficit”.
La diminuzione della produzione interna di gas e la dipendenza dalle importazioni fanno sì che le fluttuazioni dei prezzi del gas all'ingrosso colpiscano duramente i consumatori. Nel 2024, le bollette energetiche sono aumentate dell'80% rispetto ai livelli del 2019, una tendenza che non mostra segni di diminuzione. Questi costi sono aggravati dai prelievi imposti dal governo per finanziare i progetti di energia “rinnovabile” e i programmi di compensazione delle emissioni di carbonio.
Il marchio dell'energia eolica come soluzione ecologica è una pubblicità ingannevole:
-La produzione di turbine richiede grandi quantità di combustibili fossili, dall'estrazione e lavorazione di minerali di terre rare alla produzione di acciaio e cemento per le loro strutture massicce.
-La quantità di terreno necessaria a una turbina per produrre quantità comparabili di energia è molte volte superiore a quella del nucleare e dei combustibili fossili.
-L'estrazione delle terre rare, essenziali per i magneti delle turbine, è associata a un grave degrado ambientale e a violazioni dei diritti umani nelle regioni di estrazione.
-Le turbine eoliche uccidono la fauna selvatica, in particolare uccelli e pipistrelli, e si sospetta che contribuiscano alla morte delle balene in mare aperto.
-Le pale delle turbine eoliche diventano rifiuti non riciclabili che spesso finiscono in discarica.
I cittadini del Regno Unito hanno evitato per un soffio gravi blackout elettrici. Ma gli eventi recenti evidenziano i pericoli di dare priorità all'ideologia rispetto alla praticità e servono da monito a coloro che permetterebbero al dogma del clima di guidare le politiche energetiche. Questo commento è stato pubblicato per la prima volta su American Thinkeron il 28 gennaio 2025.
[N.d.r. I danni ambientali causati dalle turbine eoliche. Purtroppo, le tecnologie solari ed eoliche richiedono enormi aree di terreno per fornire quantità relativamente piccole di energia, distruggendo gli habitat naturali.
La costruzione di un singolo parco eolico da 100 MW - per non parlare di migliaia - richiede circa 30.000 tonnellate di minerale di ferro e 50.000 tonnellate di cemento, oltre a 900 tonnellate di plastica non riciclabile per le enormi pale del rotore. Per l'hardware solare, il tonnellaggio di cemento, acciaio e vetro è del 150% superiore a quello dell'eolico, a parità di resa energetica.
Gli studi hanno dimostrato l'enorme danno ambientale causato dalle turbine eoliche. Distruggono le foreste e riducono la crescita delle piante.
Uno studio condotto in Cina per 22 anni ha dimostrato che le turbine eoliche comportano una riduzione significativa della produzione di biomassa. Lo studio ha rilevato che le turbine eoliche nel raggio di 7 chilometri riducono la vegetazione, l'energia assorbita dalle piante attraverso la fotosintesi, la massa fogliare e la capacità di immagazzinare CO2.
Un ampio studio condotto in sei località del mondo è giunto a una conclusione simile per quanto riguarda la riduzione del fogliame nelle aree forestali. La costruzione di strade è il fattore più importante nel degrado delle foreste. La costruzione e il funzionamento portano a una notevole riduzione della copertura vegetale e di conseguenza all'erosione del suolo, che ha effetti negativi a lungo termine sulla copertura forestale. Lo studio giunge a un'intensità media di disturbo forestale causato dai parchi eolici pari a 4,3 ettari per megawatt installato.
Particolarmente grave è anche la contaminazione dei suoli nel raggio di 1000 metri da ogni turbina eolica. Anche il più piccolo danno al rotore rilascia microparticelle e ne vengono rilasciate sempre di più. La struttura esterna delle pale del rotore è realizzata in plastica rinforzata con fibre di vetro (GRP) o di carbonio (CFRP). L'irruvidimento continua a rilasciare queste microparticelle tossiche, contaminando il terreno intorno alla turbina eolica. In una perizia presentata dall'avvocato Thomas Mock al Parlamento della Bassa Sassonia lo scorso anno, si ipotizza una contaminazione in un raggio di 1000 metri.
Le microparticelle che si staccano dalle pale del rotore sono sostanze prodotte sinteticamente e non presenti in natura. Sono caratterizzate dal fatto di essere contemporaneamente idrorepellenti (idrofobiche), oleorepellenti (lipofobiche) e antisporco. Grazie alla loro elevata stabilità, i composti chimici del carbonio/GFRP/CFRP non vengono praticamente distrutti dai normali processi di degradazione nell'ambiente. Di conseguenza, non possono essere rimossi dalle acque reflue mediante i processi di degradazione comunemente utilizzati negli impianti di trattamento delle acque reflue, che si basano essenzialmente sull'uso di microrganismi.
In altre parole, rimangono permanentemente nel suolo o nelle acque sotterranee se non vengono assorbiti dalle piante e finiscono quindi nel cibo di uomini e animali.
Carbonio/GFRP/CFRP sono tossici per l'uomo e gli animali e sono sospettati di essere tossici per la riproduzione e cancerogeni ad alte dosi (compreso il bisfenolo-A) e sono equiparati all'amianto (UBA 2020).
A ciò si aggiunge l'emissione di infrasuoni a basse frequenze, al di sotto della soglia uditiva, che provocano danni considerevoli alla salute di uomini e animali, anche a grandi distanze, fino a 20 chilometri.
I parchi solari ed eolici causano il riscaldamento globale
L'affermazione non scientifica delle “energie rinnovabili” mira a creare l'impressione che l'energia venga estratta a malapena dall'atmosfera e si rinnovi grazie a un deus ex machina. Ciò renderebbe questo tipo di generazione elettrica “neutrale dal punto di vista climatico”, un'affermazione tanto popolare quanto falsa.
TKP ha ripetutamente riportato studi provenienti dal Texas, dal Burgenland o calcoli di modelli per l'Africa che dimostrano che i parchi eolici causano il riscaldamento globale.
Un altro studio ha dimostrato una correlazione tra la costruzione di parchi eolici vicino alle isole britanniche nel Mare del Nord e un aumento della temperatura e della presenza di polvere sahariana. di Peter F. Mayer 2 gennaio 2025, ELETTRICITÀ DA SOLARE ED EOLICO: INAFFIDABILE, COSTOSA, DANNOSA PER L' AMBIENTE E CLIMALTERANTE - estratto Riferimenti: https://tkp.at/2025/01/02/strom-aus-solar-und-wind-unzuverlaessig-teuer-umweltschaedlich-und-klima-erwaermend/?fbclid=IwY2xjawIUMOVleHRuA2FlbQIxMAABHQ5isK7I-LkrSciAr9uk9c5pFWgvQPO1Eq3ONcATl6Ews3bwmW2OYGNasw_aem_6j7fZYXyN0Q8bI6Pg_Q66g ].
Fonte: https://wattsupwiththat.com/2025/02/03/uk-losing-wind-gamble-a-warning-for-world/
#truffa energetica#truffa climatica#truffa rinnovabili#europa di merda#greta#Gretismo sottovuoto spinto
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Quali sono i vantaggi delle piattaforme a forbice?
Quando si tratta di soluzioni di sollevamento, la piattaforma a Ponti a forbice si distingue come una soluzione affidabile ed efficiente in tutti i settori. Queste piattaforme innovative sono progettate per sollevare personale, attrezzature e materiali con precisione e sicurezza.
Cosa sono le piattaforme a forbice?
Le Ponti a forbice sono macchine meccaniche utilizzate per il movimento verticale che impiegano un meccanismo incrociato simile all'azione di una fisarmonica. La struttura di base garantisce che l'elevazione venga fornita su una base fissa con un rischio minimo durante le operazioni. Le piattaforme a forbice sono ampiamente utilizzate in vari settori come edilizia, produzione e vendita al dettaglio per servizi come installazione, manutenzione e rifornimento. Data la loro natura compatta e usabilità, le piattaforme a forbice le rendono anche molto adatte all'uso in situazioni interne ed esterne.
Vantaggi dell'utilizzo delle piattaforme a forbice
La sicurezza prima di tutto:
Le Ponti a forbice offrono funzionalità di sicurezza avanzate, come parapetti, pulsanti di arresto di emergenza e punti di imbracatura sicuri. Tutto ciò contribuisce a rendere più sicuro il lavoro in quota piuttosto che su scale o impalcature.
Efficienza e produttività:
Con la rapida elevazione e i semplici controlli che le piattaforme a forbice hanno in atto, riducono al minimo il tempo e lo sforzo impiegati in un'attività a una certa altezza. Ciò aumenta la produttività.
Compatto e portatile:
Le piattaforme a Sollevatore a forbice possono essere trovate in molte dimensioni diverse, da unità compatte per adattarsi a spazi ristretti a modelli più grandi per attività pesanti. Sono trasportabili, rendendo possibile spostarle tra le posizioni di lavoro.
Versatilità:
Che tu debba accedere a scaffali alti in un magazzino o eseguire la manutenzione della segnaletica esterna, le piattaforme a forbice sono versatili. Sono disponibili in modelli elettrici, idraulici o alimentati a diesel per soddisfare diverse esigenze operative.
Selezione della piattaforma a forbice corretta
Ci sono diversi fattori da considerare quando si seleziona la piattaforma a forbice giusta. Ad esempio, potresti aver bisogno di una piattaforma che possa raggiungere una certa altezza, una che possa trasportare una certa quantità di peso o una che sia progettata per uso interno o esterno. Le piattaforme a Sollevatore a forbice elettriche sono perfette per applicazioni indoor perché sono silenziose e non producono emissioni
Le piattaforme a forbice idrauliche sono robuste e resistenti
Le piattaforme a forbice alimentate a gasolio possono essere utilizzate per scopi outdoor e operazioni su terreni accidentati perché hanno più potenza

Conclusione
Le Sollevatore a forbice sono la spina dorsale di qualsiasi industria moderna. Sono dotate di sicurezza, efficienza e adattabilità. Quando si tratta di manutenzione, costruzione o stoccaggio, queste piattaforme affidabili aiutano davvero a semplificare le operazioni e ad aumentare la produttività.
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