#diritti del lavoratore
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gregor-samsung · 1 year ago
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" Nella città vige un sistema economico e disciplinare basato sul controllo della spesa: lo stipendio, le pensioni e le assicurazioni sanitarie sono corrisposte in crediti, la cui contabilità è gestita sempre da Voltaire. Questi crediti sociali interessano però solo le classi meno abbienti, gli abitanti dei quartieri esclusi. Agli altri, agli abitanti dei quartieri inclusi che muovono l’economia, è permesso ancora maneggiare moneta elettronica e fare transazioni finanziarie, altrimenti il mercato sarebbe saturo. I crediti sono un eccezionale mezzo di semplificazione per l’economia, intesa nella sua etimologia di gestione della casa. O un formidabile mezzo di controllo disciplinare, direbbe Spillo, ma lui ha sempre qualcosa che non gli va giù. Ci sono i crediti alimentari, sanitari e ricreativi, e variano non solo in base alla quantità di lavoro prodotto ma anche ai comportamenti tenuti. Ogni infrazione della legge o della pubblica morale comporta una riduzione degli stessi: quelli ricreativi in primis, poi quelli alimentari e infine, nei casi più di gravi di condotta antisociale, è prevista anche la diminuzione o la cancellazione di quelli sanitari. In questo modo Voltaire premia la rettitudine e contribuisce a creare un forte amalgama sociale. E pazienza se la sola minaccia della perdita del potere d’acquisto fa sì che nei cittadini svanisca ogni desiderio di protestare. In fondo, che senso ha ribellarsi se tutto funziona a meraviglia? "
Guido Maria Brera con I Diavoli, Candido, La nave di Teseo (collana Oceani), 2021. [ Libro elettronico ]
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daimonclub · 7 months ago
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Riflessioni varie sul lavoro
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Riflessioni varie sul lavoro Riflessioni varie sul lavoro, pensieri, idee, meditazioni e brevi testi semiseri o umoristici sull'arte di lavorare e sul significato profondo di tale attività. Ogni individuo che lavora ha diritto ad una remunerazione equa e soddisfacente che assicuri a lui stesso e alla sua famiglia una esistenza conforme alla dignità umana ed integrata, se necessario, da altri mezzi di protezione sociale. Dichiarazione Universale dei Diritti Umani (Articolo 23), 1948 Il progresso tecnico ha avuto due conseguenze per il lavoratore: da un lato ha modificato la divisione delle prestazioni tra l’uomo e la macchina, dando sempre più importanza alla macchina a danno del lavoratore; d’altro lato esso ha trasformato l’attività umana che, inizialmente muscolare, è diventata soprattutto percettiva e mentale. P. Cazamian Dicono che la donna nel mondo del lavoro è ancora discriminata e tuttora meno occupata. Io comunque guardandomi in giro osservo che tra i lavoratori ve ne sono molti del gentil sesso, per esempio le suore , le infermiere, e ancora le domestiche, le insegnanti, le commesse, le impiegate di banca, le cassiere dei supermercati, le parrucchiere, le maestre d'asilo, le massaggiatrici, le prostitute, le ballerine, le ragazze immagine e così via. Carl William Brown La soddisfazione di ammazzare il tempo e di trovare uno sbocco, sia pure modesto, all'ambizione, viene offerta da ogni lavoro, e basta, nella media, a rendere più felice di un uomo che non fa nulla persino un uomo che fa un lavoro monotono. Ma quando il lavoro è interessante, esso è capace di dare soddisfazioni di ordine molto più elevato del mero sollievo dal tedio. Bertrand Russell Il ricercatore conoscerà a fondo il gergo del suo capo, e ne conoscerà tutta la letteratura e le sue ramificazioni, ma molto spesso sarà portato a considerare l’argomento più prossimo come qualcosa che riguarda il suo collega (tre porte più in là nel corridoio) e a ritenere un eventuale interessamento da parte sua come una deprecabile indiscrezione. N. Wiener Non vedo nulla di più preoccupante, politicamente, di questi nuovi sistemi industriali. Quando un artigiano si dedica sempre e unicamente alla fabbricazione di un solo oggetto, finisce col rifinire questo lavoro con perizia particolare. Però, al tempo stesso, perde la capacità generale di applicarsi alla direzione del lavoro; ogni giorno egli diventerà più abile e meno industrioso, e si può affermare che in lui l’uomo si avvilisce a misura che l’operaio si specializza. A. de Tocqueville Il lavoro, come tutte le altre cose che si comprano e che si vendono ha il suo prezzo naturale e il suo prezzo di mercato. Il prezzo naturale del lavoro è il prezzo necessario per mettere i lavoratori nel loro complesso in condizione di sussistere e perpetuare la loro specie senza né aumenti né diminuzioni. David Ricardo Uno dei sintomi dell'arrivo di un esaurimento nervoso è la convinzione che il proprio lavoro sia tremendamente importante. Se fossi un medico, prescriverei una vacanza a tutti i pazienti che considerano importante il loro lavoro. Bertrand Russell Non è solo un ammortizzatore sociale, un’umiliazione operaia, è qualcosa che assomiglia nei suoi effetti alla nube atomica di Cernobil, una minaccia che non sai come combattere, un limbo da cui non sai se uscirai, un sacrificio che non sai a chi attribuire, se al padrone o alle nuove macchine o alle minacciose vicende di un mondo preso dalle convulsioni. Giorgio Bocca
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Riflessioni sul lavoro I missionari cattolici sono sempre andati nelle zone più primitive e lontane non solo per diffondere la propria religione e la propria morale, ma anche per sottomettere gli indigeni del luogo alla propria autorità. Oggigiorno si assiste ancora allo stesso tipi di fenomeno da parte dei ricchi paesi arabi, che per spargere il seme dell'islamismo, donano moschee alle zone più povere del mondo, è il caso per esempio dell'Albania. Mi si obietterà che tutto ciò crea lavoro ed in paesi poveri questa è una buona cosa; al che non posso che apprezzare tali riflessioni, ma al tempo stesso vorrei pure ricordare che anche buttare giù delle chiese o delle moschee o qualsiasi altra edificazione religiosa crea ugualmente del magnifico lavoro, magari per il futuro. Pensateci, quando avrete delle crisi di occupazione. Carl William Brown La sapienza dello scriba cresce nella quiete del riposo, e chi è libero da faccende diventa savio. Come può acquistare la sapienza chi regge l’aratro ed è intento a tracciare solchi? E il fabbro ferraio che lotta col calore della fucina O il vasaio? Tutti costoro sperano nell’opera delle proprie mani e ciascuno è saggio nel suo mestiere. Senza di loro nessuna città può essere costruita, né abitata, né frequentata. Ma essi non sono accolti nel consiglio del popolo, e nell’assemblea non hanno un posto. La Bibbia, Ecclesiaste Vi sono due specie di lavoro: la prima consiste nell’alterare la posizione di una cosa su o presso la superficie della terra, relativamente a un’altra cosa; la seconda consiste nel dire ad altri di farlo. La prima specie di lavoro è sgradevole e mal retribuita, la seconda è gradevole e ben retribuita. Bertrand Russell La mia religione, la mia fede? Sperare di trovare una ricca donna che mi mantenga e che sovvenzioni i miei studi e le mie ricerche. Il mio lavoro? Andare a caccia di ereditiere; si lo so, non è facile, a volte si spreca tutta la vita alla ricerca di una facoltosa preda e ahimè, niente, non se ne trova neanche una! Ma ciò è pur sempre la mia attività, il mio credo, la mia dottrina, la mia filosofia, la mia terapia; è l'unica cosa che mi conforta e che mi da la forza di continuare, di sopportare questa triste e monotona esistenza, e poi, e questo è il motivo fondamentale, è l'unica cosa che so fare. E non ditemi che è una stupida illusione, perché vi risponderei che non c'è nulla di più serio e di più veritiero di questa mia semplice ed efficace religione. Carl William Brown Ogni uomo sarà ricco o povero secondo la quantità di lavoro di cui può disporre, o che può permettersi di comperare. Adam Smith Certamente il lavoro produce meraviglie per i ricchi, ma produce lo spogliamento dell'operaio. Produce palazzi, ma caverne per l'operaio. Produce bellezza, ma deformità per l'operaio. Esso sostituisce il lavoro con le macchine, ma respinge una parte dei lavoratori ad un lavoro barbarico, e riduce a macchine l'altra parte. Produce spiritualità, e produce l'imbecillità, il cretinismo dell'operaio. K. Marx Signori, noi, bambini occupati presso fabbriche di Manchester, ci permettiamo presentare alle Loro Signorie questa umile e rispettosa memoria. Imploriamo la Loro pietà e compassione per le nostre sofferenze, per il gran carico di lavoro gettato sulle nostre spalle infantili, per la lunga durata di questo lavoro quotidiano, eseguito in gran parte nell’aria chiusa di un locale surriscaldato, per la debolezza che provoca in noi piccoli, e per le infermità e deformazioni che colpiscono molti di noi, per la soverchiante fatica che debilita i nostri sensi e per l’esclusione di qualunque opportunità di imparare a scrivere e a leggere ; vogliamo un po’ di tempo per un po’ di riposo, per un po’ di gioco e per imparare a leggere e a scrivere. Petizione inglese a favore dei minori che lavorano nei filatoi, 1833 Una volta rispondendo ad un'offerta di lavoro mi è capitato che il direttore di un giornaletto di annunci economici di provincia mi ha persino chiesto se sapessi scrivere degli articoli, come se per scrivere quelle stupide fesserie servisse pure una particolare abilità, al che gli risposi di no, infatti le mie capacità sono scarse in materia di imbecillità. Carl William Brown "Il lavoro non deve essere sfruttamento d'un uomo ad opera di un altro uomo, che detiene nelle sue mani il capitale e il potere politico" disse il Socialismo. Va bene, ma quando si è dato il capitale in mano allo Stato e lo Stato in mano a capi "proletari", cessa il lavoro di essere sfruttamento di uomini da parte di altri uomini? Luigi Grande Il lavoratore diviene un rivoluzionario quando si libera del proprio 'operaismo', quando giunge a detestare il proprio ruolo di classe senza mezzi termini, qui e ora, e quando comincia a scrollarsi di dosso quei caratteri che i marxisti più gli ammirano – l'etica del lavoro, la struttura caratteriale derivante dalla disciplina industriale, il rispetto per la gerarchia, l'obbedienza ai capi, il consumismo, le scorie del puritanesimo. Murray Bookchin
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Sfruttamento del lavoro Se oggi il lavoratore non è più un proletario, se il prototipo di questo lavoratore, il ‘povero che lavora’ della prima generazione degli operai inglesi, non è più riconoscibile nell’operaio dei nostri giorni, questo è per massima parte merito del sindacato. E si tratta di un’azione che non poteva essere attesa dall’esterno: non dallo Stato, non dall’imprenditore paternalistico, non dalle tanto lodate istituzioni sociali; doveva scaturire invece dallo spirito e dalla volontà della classe lavoratrice. L’unica forma sociale che essa ha creato è il sindacato. G. Briefs Freud nell'Avvenire di un'illusione scriveva che è probabile che gli oppressi sviluppino una certa ostilità nei confronti di una civiltà che il loro lavoro ha reso possibile, ma di cui non ne condividono le ricchezze, ma probabilmente era piuttosto ottimista, ed è perciò che c'è bisogno che qualcuno fomenti questa ostilità, magari trasformandola in aggressività. Carl William Brown Ciò che muove il lavoratore a dichiararsi malcontento è la speranza del meglio; egli spera di lavorare sempre meno e di godere sempre più: è questa la formula della profezia socialista: il massimo dei beni col minimo dello sforzo; formula contro la quale protestano la ragione, la logica, le leggi del mondo organico e fisico dove gli effetti sono sempre rigorosamente proporzionati alle cause. Federico De Roberto La gente vuole vivere e deve vendersi; ma disprezza chi sfrutta le sue necessità e compra i lavoratori. È curioso che la soggezione ai potenti, agli individui che ispirano paura e perfino terrore, ai tiranni e ai condottieri d’eserciti, non sia sentita in modo tanto doloroso come la soggezione a persone anonime e poco interessanti quali sono i capitani d’industria. Nel datore di lavoro l’operaio vede di solito un astuto figlio di cane che gli succhia il sangue e che specula sulle sue necessità, il cui nome, aspetto e carattere gli sono del tutto indifferenti. F. Nietzsche La maggior parte dei lavori penosi, monotoni erano ritmati al suono della musica. Il flauto, il piffero e lo zufolo regolavano i movimenti e davano gli ordini nei cantieri di costruzioni marittime. In tutti i mestieri si erano conservate vecchie canzoni per ciascuna occupazione Come la ginnastica e la danza, il lavoro manuale si ritmava e si ricreava. G. Klotz Vi è stato sempre detto che il lavoro è una maledizione e la fatica una sventura. Ma io vi dico che quando lavorate compite una parte del sogno più avanzato della terra, che fu assegnata a voi quando quel sogno nacque. E che sostenendo voi stessi col lavoro amate in verità la vita, e che amare la vita nel lavoro è vivere intimamente con il più intimo segreto della vita. Kahlil Gibran In genere quando lavoro in luoghi pubblici prefersico vestirmi bene. In primo luogo perché viceversa sembrerei uno appena scappato di prigione, così facendo non è che cambi poi molto, però almeno do l'impressione di uno che ha avuto il tempo di cambiarsi. Una seconda ragione è che in questo modo offro l'occasione di pensare a chi mi guarda di essere sul punto di andare ad un matrimonio, ed in effetti è così, infatti la stupidità si sposa tutti i giorni. Infine, poiché, da buon samurai, cammino sempre con lo spirito della morte al mio fianco, se dovesse succedere l'irreparabile, almeno sono già pronto e bell'addobato per entrare nella bara. Carl William Brown Le manifatture (inizio XIX sec.) (...) erano luoghi dell’orrore. Se il più delle volte erano collegati con orfanotrofi, manicomi e ospedali, ciò non significa affatto che i luoghi di lavoro fossero una sorta di ospizio, ma piuttosto che l’ospizio stesso era un luogo di lavoro, e gli uomini morivano di lavoro come di un’infermità. M. Horkheimer Nessuno allora parlava inglese, le donne cucinavano e allattavano i loro bambini in strada, sbucciavano i piselli, lavavano i loro panni nelle tinozze. Erano le faccende quotidiane dei loro paesi d’origine, solo che qui strappate dal loro ambiente, dal sole del Sud, dalla loro lingua, quelle povere donne apparivano sperdute e avvilite in tutta la loro miseria e tristezza Le donne che allattavano i bambini esponevano con fierezza seni abbondanti e rigogliosi. P. Di Donato In un migliore ordinamento della società il lavoro e le necessità pesanti della vita saranno affidati a chi ne soffre di meno, cioè al più insensibile, e così gradualmente su su, fino a colui che è sensibile al massimo alle specie più alte e sublimate di sofferenza e che perciò continua a soffrire anche quando la vita gli viene alleviata al massimo. Friedrich Nietzsche Quando più individui funzionano insieme in vista di un obiettivo comune nello stesso processo di produzione o in processi diversi ma collegati, il loro lavoro assume allora la forma cooperativa A parte la nuova potenza che risulta dalla fusione di numerose forze in una forza comune, il solo contatto sociale produce una emulazione ed un eccitamento degli spiriti animali (animals spirits) che aumentano la capacità industriale di esecuzione Ciò proviene dal fatto che l’uomo è per natura, se non un animale politico secondo l’opinione di Aristotele, almeno in ogni caso un animale sociale. K. Marx Il lavoro è innanzitutto un atto tra l’uomo e la natura. L’uomo vi gioca, di fronte alla natura, il ruolo di una potenza naturale. Le forze di cui il suo corpo è dotato, braccia e gambe, testa e mani, egli le mette in movimento al fine di impadronirsi della materia dandole una forma utile alla sua vita. Contemporaneamente, mentre con questo movimento egli agisce sulla natura esteriore e la modifica, egli modifica la sua stessa natura e sviluppa le facoltà che vi erano in potenza. K. Marx Tutti a risparmiare tempo, a pungolare il rendimento, a stigmatizzare l’assenteismo, ma soltanto nell’industria mentre altrove il tempo si butta Una maggiore produttività e un migliore utilizzo del tempo non dobbiamo cercarli sempre e soltanto nel lavoro di fabbrica. A. Accornero Se uno è costretto per nascita e malasorte a lavorare, meglio che lavori di continuo finché non muore, e se ne stia fermo sul posto di lavoro. Io non capisco tanta gente che sgobba per farsi la casa bella nella città dove lavora, e quando se l'è fatta sgobba ancora per comprarsi l'automobile e andare via dalla casa bella. Luciano Bianciardi Durante la campagna elettorale di Berlusconi c'è stato un momento in cui ho iniziato veramente a preoccuparmi, infatti il demiurgo aveva promesso un milione di nuovi posti di lavoro, al che mi sono detto: "Sta a vedere, che ora dovrò iniziare anch'io a lavorare". Per fortuna però era un falso allarme e così sono tuttora felicemente disoccupato; e i soldi, direte voi, beh, per quelli non c’è problema, a lui non mancano, e poi non li mangiano neanche le galline. Carl William Brown Sulla tematica del lavoro potete anche leggere: Aforismi e citazioni sul lavoro Umorismo nero e lavoro Scuola, ozio e lavoro Labor Day explained Aforismi sulle pensioni Aforismi sulle pensioni di C.W. Brown Aforismi per autore Aforismi per argomento Riflessioni e pensieri Saggi e aforismi Read the full article
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avvloscerbo · 4 days ago
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"Stranieri irregolari nei campi denunciati"
"Stranieri irregolari nei campi denunciati"
L'articolo pubblicato da Il Resto del Carlino dal titolo “Stranieri irregolari nei campi denunciati” mette in luce una realtà preoccupante e complessa che merita un'analisi approfondita, non solo dal punto di vista giuridico, ma anche sociale.
Il problema dello sfruttamento lavorativo
Il fenomeno degli stranieri irregolari impiegati nei campi è un tema noto nel contesto italiano, legato sia al caporalato che alle difficoltà burocratiche di regolarizzazione dei lavoratori stranieri. La denuncia di irregolarità spesso si concentra solo sul lavoratore, dimenticando il contesto in cui questi episodi si verificano. È fondamentale ricordare che la responsabilità maggiore non ricade sull’individuo che cerca di sopravvivere, ma su chi alimenta il sistema dello sfruttamento.
La complessità della regolarizzazione
La mancanza di un sistema efficace di regolarizzazione rappresenta uno dei principali ostacoli. Molti stranieri, pur essendo radicati in Italia e desiderosi di regolarizzarsi, incontrano enormi difficoltà. Dal mancato riconoscimento delle loro condizioni di vulnerabilità alla burocrazia delle questure, l’iter per ottenere un permesso di soggiorno appare complesso e spesso arbitrario.
Il quadro normativo
In questi casi, l’art. 18 del Testo Unico sull’Immigrazione offre una soluzione importante: il rilascio di un permesso di soggiorno per motivi di protezione sociale ai lavoratori vittime di sfruttamento. Tuttavia, è necessario che le autorità competenti ne promuovano l’applicazione concreta. Inoltre, il decreto flussi, pur essendo concepito per facilitare l’ingresso regolare dei lavoratori stranieri, non riesce a rispondere alle esigenze reali del mercato del lavoro.
La necessità di politiche integrate
L’articolo ci ricorda quanto sia urgente adottare un approccio integrato al fenomeno dell’immigrazione irregolare. Servono politiche che combattano lo sfruttamento, garantiscano percorsi di regolarizzazione realistici e promuovano l'integrazione lavorativa e sociale degli stranieri. Soluzioni che ignorano il contesto di vulnerabilità e colpiscono solo i lavoratori irregolari non fanno altro che perpetuare il problema.
Conclusione
L’Italia ha bisogno di un cambiamento di paradigma: anziché focalizzarsi unicamente sulla repressione, dovrebbe investire su strumenti che favoriscano la legalità e la dignità del lavoro. La regolarizzazione dei lavoratori stranieri non è solo una questione umanitaria, ma una condizione necessaria per una società più giusta e un’economia più trasparente.
Fonti e Risorse
Di seguito i link alle mie risorse per chi volesse approfondire il tema dell'immigrazione e della protezione dei diritti dei lavoratori stranieri:
Sito ufficiale: https://www.avvocatofabioloscerbo.it
Medium: https://medium.com/@avv.loscerbo
Substack: https://substack.com/@avvfabioloscerbo
ForumFree: https://dirittoimmigrazione.forumfree.it/
DeviantArt Journal: https://www.deviantart.com/avvloscerbo
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Firmato: Avv. Fabio Loscerbo
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ictadmin · 22 days ago
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L'importanza della formazione sulla sicurezza sul lavoro in Italia
La sicurezza sul lavoro è un tema di fondamentale importanza in Italia, regolamentato principalmente dal Decreto Legislativo 81/2008 (noto come Testo Unico sulla Sicurezza), che stabilisce le linee guida per garantire la protezione della salute e della sicurezza dei lavoratori. Ma esattamente, perchè è tanto fondamentale?
I vantaggi della formazione sulla sicurezza
Uno degli aspetti cruciali della normativa in materia di salute e sicurezza lavoro e della formazione obbligatoria, è prevenire infortuni e malattie professionali e a creare un ambiente di lavoro sicuro e salutare.
La formazione sulla sicurezza sul lavoro ha diversi vantaggi per le imprese e i lavoratori. Tra i principali, vi è una riduzione degli incidenti sul posto di lavoro, grazie alla maggiore consapevolezza dei rischi e alle competenze acquisite per evitarli. Questo si traduce in minori costi legati ad assenze per infortuni o malattie professionali, nonché in una maggiore efficienza operativa.
Un altro beneficio riguarda il miglioramento del clima lavorativo: lavoratori che si sentono protetti e che hanno fiducia nelle misure di sicurezza adottate tendono ad essere più produttivi e a lavorare con maggiore serenità. Inoltre, le imprese che investono nella sicurezza tendono a migliorare la loro reputazione, attrarre talenti e dimostrare un impegno etico nei confronti dei dipendenti.
Le figure principali della sicurezza sul lavoro
Nel contesto della sicurezza sul lavoro, esistono diverse figure con responsabilità specifiche. Tra queste, il Datore di Lavoro è la figura centrale, responsabile dell'organizzazione della sicurezza e dell'adozione di tutte le misure necessarie per garantire un ambiente di lavoro sicuro. Il datore di lavoro deve anche assicurarsi che i dipendenti ricevano la formazione adeguata.
Accanto al datore di lavoro, vi è il Responsabile del Servizio di Prevenzione e Protezione (RSPP), che può essere interno o esterno all'azienda, incaricato di coordinare le attività di prevenzione. Un'altra figura chiave è il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS), che viene eletto dai lavoratori e ha il compito di rappresentare i loro interessi in materia di sicurezza.
La formazione dei lavoratori
La formazione dei lavoratori in Italia avviene attraverso corsi specifici obbligatori sulla sicurezza che variano in base al settore di appartenenza dell'azienda e al tipo di rischio a cui i lavoratori sono esposti. In generale, il percorso formativo si compone di un corso generale, che riguarda la sicurezza di base e i diritti e doveri del lavoratore, e di un corso specifico, tarato sulle peculiarità dell'ambiente di lavoro e sui rischi specifici legati alle mansioni svolte.
I corsi di formazione possono essere erogati da enti accreditati o da formatori interni qualificati, e devono essere ripetuti periodicamente, soprattutto in caso di cambiamenti rilevanti nell'organizzazione o nei processi aziendali.
Principali corsi di sicurezza sul lavoro
Tra i principali corsi di formazione obbligatori, troviamo:
Corso di formazione generale sulla sicurezza, che tutti i lavoratori devono frequentare indipendentemente dal settore di appartenenza;
Corso di formazione specifica per i lavoratori, modulato in base al rischio (basso, medio o alto) del settore in cui l'azienda opera;
Corsi di formazione per RSPP, rivolti a chi assume questo ruolo all'interno dell'azienda;
Corso per Addetti al Primo Soccorso e Antincendio, dedicato ai lavoratori incaricati di affrontare emergenze.
Il ruolo del datore di lavoro
Il datore di lavoro gioca un ruolo essenziale nella promozione della sicurezza sul lavoro. Non solo deve garantire la corretta attuazione delle normative vigenti, ma è anche tenuto a individuare i rischi presenti nell'ambiente di lavoro e a valutare i pericoli. In base a questa valutazione, deve attuare tutte le misure necessarie per eliminarli o ridurli al minimo.
Inoltre, il datore di lavoro deve fornire ai propri dipendenti dispositivi di protezione individuale (DPI) adeguati e garantire che essi siano utilizzati correttamente. La mancata osservanza di queste disposizioni può comportare sanzioni pesanti, sia dal punto di vista penale che amministrativo.
In conclusione, la formazione sulla sicurezza sul lavoro in Italia rappresenta non solo un obbligo di legge, ma anche un investimento strategico per le aziende, che porta vantaggi in termini di produttività, clima aziendale e riduzione dei rischi. Un ambiente di lavoro sicuro è la base per un’organizzazione efficiente e sostenibile nel tempo.
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principiodiverita · 2 months ago
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NONOSTANTE 30 ANNI DI VIOLENZA DOMESTICA DA PARTE DI SCOVINO LIVIA, 12 ANNI DI VIOLENZA DOMESTICA PERPETRATA CON MARELLO LUCIANO, TERRORISTI PSICOLOGICI, STALKERS, DEPRAVATI, OSSESSIONATI, ESIBIZIONISTI SESSUALI, LADRI, CALUNNIATORI, AFFETTI DA FORME DI SCHIZOFRENIA NON CURATA, COMMETTONO ANCORA VIOLENZE FISICHE E PSICOLOGICHE SULLA MINORE CHE HANNO IN AFFIDO, CHERUBINA DI PONZIO E SCOVINO LUIGI, GENITORI MALATI MENTALI GRAVI DELLA MALATA MENTALE GRAVE SCOVINO LIVIA.
MARELLO LUCIANO È ENTRATO IN ITALIA DALL'EGITTO IN MANIERA DISCUTIBILISSIMA, HA FATTO UNA CARRIERA IN #POLIZIA ANCORA PIÙ DISCUTIBILE, È ANDATO IN PENSIONE ANTICIPATA FINGENDOSI UN FALSO INVALIDO CON LE STAMPELLE IN PUBBLICO, ASPETTANDO LA FINE DEI GIORNI PER CONFERMARE TALE INVALIDITÀ.
HA FONDATO UN'INTERA VITA SULLA MENZOGNA PATOLOGICA, MANIPOLATO, COMMESSO VIOLENZA DOMESTICA, OBBLIGATO ESIBIZIONISMO SESSUALE DOMESTICO, BATTUTE AD ESPLICITO SFONDO SESSUALE DAVANTI ALLA. MINORE IN AFFIDO, COMMESSO TERRORISMO PSICOLOGICO, ISOLANDO E MINACCIANDO DI MORTE MOLTEPLICI VOLTE CHI NON HA TACIUTO SULLE SUE VIOLENZE.
SCOVINO LIVIA È ATTUALMENTE ABILITATA COME #OSS NEL PERSONALE DEL PRONTO SOCCORSO DELL'OSPEDALE #CATTINARA DI #TRIESTE, NONOSTANTE SIA UNA SCHIZOFRENICA NON IN CURA, STALKER, VIOLENTA, DEPRAVATA, ESIBIZIONISTA SESSUALE ANCHE DAVANTI A MINORI, LADRA IN CASA DELLE ANZIANE DOVE FACEVA LE PULIZIE AGLI ESORDI DELLA CARRIERA, BUGIARDA PATOLOGICA, MANIPOLATRICE, CALUNNIATRICE, COMPLICE CON IL FRATELLO SPACCIATORE E IL FIGLIO CHE È IN RELAZIONE DA DIVERSI ANNI CON UNA MINORE, GRAN LAVORATORE A NERO E ALTRETTANTO LADRO.
CHERUBINA DI PONZIO E SCOVINO LUIGI, COPPIA DI MALATI MENTALI GRAVI, CHE HANNO PERPETRATO DECADI SU DECADI DI VIOLENZA E CHERUBINA HA COMINCIATO A PERPETRARE VIOLENZA FISICA SULLA MINORE CHE HANNO AVUTO IN AFFIDO, SIN DAI PRIMI MESI DI VITA DI QUESTA.
AFFETTA DA FORME SI SCHIZOFRENIA È INCAPACITÀ MENTALE, CONTINUA A ISOLARE LA MINORE, MENTIRE PATOLOGICAMENTE, MANIPOLARE, ABUSARE E GARANTIRE CHE FREQUENTI LA CASA PROPRIO DI SCOVINO LIVIA E MARELLO LUCIANO, I QUALI HANNO GIÀ PROVATO DI ESSERE DEI GRANDISSIMI E PERICOLOSISSIMI PSICHIATRICI GRAVI E DA GALERA, I QUALI HANNO COMMESSO PRIVAZIONI DI LIBERTÀ DELLA PERSONA, GRAVI VIOLENZE ED ESIBIZIONISMO SESSUALE E MOLTEPLICI MINACCE DI MORTE.
CHERUBINA DI PONZIO E SCOVINO LUIGI, GENITORI PROPRIO DI SCOVINO FRANCESCO, IL DROGATO SPACCIATORE, I QUALI HANNO MANGIATO CON I SOLDI DELLA DROGA.
ALESSANDRA GAVA, ASSISTENTE SOCIALE DI GRADISCA D'ISONZO, ALTRA PERSONALITÀ GRAVEMENTE PSICHIATRICA, OSSESSIONATA, BUGIARDA PATOLOGICA, MANIPOLATRICE E DA DENUNCIA E DA MANDARE VIA A CALCI IN CULO DAL SERVIZIO SOCIALE, HA ABUSATO DELLA VITTIMA DI VIOLENZA, SENZA ALCUNA PRESA IN CARICO, VIOLANDONE DIRITTI, LIBERTÀ, VOLONTÀ E PRIVACY, IN COMPLICITÀ CON FRANCESCO ISOLDI, DEL CONSORZIO IL MOSAICO, SCOVINO LIVIA, LA PSICHIATRICA, CARNEFICE E STALKER.
PER I LORO GRAVISSIMI DISTURBI MENTALI RIVERSATI GRAVEMENTE A CARICO DELLA VITTIMA DI VIOLENZA.
IN AGGIUNTA, MARCO VISINTIN E SIMONA AGOSTINIS, DEL PERSONALE DEL CENTRO DI SALUTE MENTALE DI #GORIZIA, HANNO ABUSATO, MENTITO ANCHE SUL PROPRIO RUOLO PROFESSIONALE, MANIPOLATO E PREVARICATO LA VITTIMA DI VIOLENZA, DANDO MAN FORTE A QUESTI PSICHIATRICI E CARNEFICI COMPROVATI INCONFUTABILMENTE.
I CARABINIERI DI GRADISCA D'ISONZO, A CHIARE MINACCE DI MORTE COMPROVATE NON PRENDONO LA DENUNCIA.
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notiziariofinanziario · 7 months ago
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L' impresa individuale segnala un declino quasi ventennale
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Il primo maggio nasce per ricordare le battaglie dell’Ottocento per la giornata lavorativa di otto ore, le rivendicazioni sindacali che ancora oggi caratterizzano questa giornata la associano soprattutto ai lavoratori dipendenti, ma in realtà è la festa di tutti i lavoratori, anche quelli autonomi. Questo è ancora più vero in Italia, dove il lavoro autonomo gioca un ruolo più significativo che altrove, anche nel dibattito politico, e dove la frontiera tra lavoro autonomo e lavoro dipendente non è sempre così chiara. Mentre il numero di lavoratori dipendenti, mese dopo mese, raggiunge nuovi record, il lavoro autonomo continua il suo declino ormai quasi ventennale (a inizio 2024, dopo una piccola ripresa, il numero di autonomi è nuovamente sceso sotto la soglia dei 5 milioni). Dopo il picco di metà anni Ottanta, si era assistito a un primo calo negli anni Novanta, ma è soprattutto all’avvio e in seguito alla crisi finanziaria e dei debiti sovrani che il numero è crollato. In poco meno di vent’anni, il numero di lavoratori autonomi è sceso di un milione di unità. Invece di un futuro in cui tutti saremo imprenditori di noi stessi, andiamo verso il tramonto del lavoro autonomo? No, la questione è più sottile. Non tutti gli autonomi sono uguali Il mondo degli autonomi è composto da lavoratori molto diversi tra di loro. Più della metà sono lavoratori in proprio e liberi professionisti, cioè che esercitano attività di lavoro autonomo. Solo il 7 per cento sono imprenditori in senso stretto, cioè che esercitano attività di impresa. Il 5 per cento, poi, sono collaboratori occasionali e il 4 per cento coadiuvanti (non retribuiti) nell’azienda di un familiare. Sul totale, meno di un terzo degli autonomi è un “datore di lavoro”, cioè ha dipendenti. Il resto sono autonomi senza dipendenti. Quanti di questi lavoratori senza dipendenti siano veramente autonomi e non dipendano, invece, nei fatti dalle richieste di un committente non lo sappiamo. I dati che sono raccolti regolarmente nelle indagini sulle forze lavoro non permettono questo tipo di analisi. Tuttavia, in un approfondimento tematico ad hocnel 2018, l’Istat rilevava come tra gli autonomi senza dipendenti, quelli che dipendono da un committente principale fossero il 20,8 per cento, quelli che devono adeguare l’orario di inizio e fine della giornata lavorativa alle esigenze del cliente principale il 10,5 per cento e coloro che ricadono in entrambe le categorie il 6 per cento. Stando a questi numeri, circa un lavoratore autonomo su cinque (cioè, un milione di persone oggi) non ha i diritti del lavoro subordinato (ma ne condivide alcuni obblighi) e non gode di tutta la flessibilità che il lavoro autonomo può offrire. Prima della pandemia, il calo riguardava sia i datori di lavoro che, in maniera più marcata, i lavoratori autonomi senza dipendenti. Guardando all’evoluzione più recente, si può notare invece come dopo il periodo della pandemia, in cui anche il numero di datori di lavoro si è contratto (nonostante gli aiuti pubblici che hanno limitato di molto il numero di fallimenti), gli autonomi che hanno altri lavoratori alle proprie dipendenze sono cresciuti a ritmi sostenuti, tanto da essere in linea negli ultimi trimestri con quello dei lavoratori dipendenti, mentre sia continuato il calo degli autonomi senza dipendenti. Più opportunità di lavoro dipendente Visto da questa prospettiva, quindi, la riduzione del numero di lavoratori autonomi appare sotto un’altra luce, certamente meno negativa. Pur senza poter avanzare spiegazioni definitive, si può ipotizzare che, negli ultimi trimestri, il calo sia in parte il riflesso delle maggiori opportunità di lavoro dipendente. Chi una volta apriva una partita Iva in mancanza d’altro, ora ha maggiori possibilità di trovare un lavoro dipendente. Se, poi, il calo degli autonomi senza dipendenti riflettesse anche un consolidamento e un aumento della taglia delle imprese, per esempio degli studi professionali, questo sarebbe un altro fattore positivo per l’economia italiana, visto che da tempo si è capito che “piccolo non è bello”. Quali siano le dinamiche territoriali dietro questi numeri non lo sappiamo, non tanto tra Nord e Sud (il calo è concentrato al Mezzogiorno), ma tra aree interne e centri urbani: se il consolidamento vuol dire un supermercato a fondo valle e la chiusura dei negozietti nei paesi di montagna, significa anche minori servizi. Al momento, per quanto possiamo osservare con i dati disponibili, i numeri sul lavoro autonomo, pur andando in senso opposto a quelli del lavoro dipendente, suggeriscono comunque una maturazione del fenomeno (meno sopravvivenza e più impresa) e una convergenza verso la media europea. Un motivo in più per festeggiare il lavoro e i lavoratori in questo primo maggio. Read the full article
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bergamorisvegliata · 7 months ago
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STUDIO DELLA COSTITUZIONE ITALIANA
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La nostra Costituzione torna proponendo alcune situazioni per le quali ricorrere agli articoli del "Titolo III - Rapporti economici, vediamoli...
Per l'articolo 39 "l'organizzazione sindacale è libera.
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Ai sindacati non può essere imposto altro obbligo se non la loro registrazione presso uffici locali o centrali, secondo le norme di legge.
È condizione per la registrazione che gli statuti dei sindacati sanciscano un ordinamento interno a base democratica.
I sindacati registrati hanno personalità giuridica. Possono, rappresentati unitariamente in proporzione dei loro iscritti, stipulare contratti collettivi di lavoro con efficacia obbligatoria per tutti gli appartenenti alle categorie alle quali il contratto si riferisce."
Ovvero: è fatta facoltà e comunque in assoluta libertà costituire associazioni sindacaliste purchè operino con correttezza e lealtà di giudizio e sempre previa registrazione dei rispettivi statuti che ne fissino regole giuridicamente democratiche.
E' comunque fatto salvo e tutelato dalla Costituzione il diritto a rappresentare i lavoratori e i loro diritti.
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L'articolo 40 riconosce il diritto allo sciopero purchè sia nell'àmbito legislativo che ne regola l'esercizio medesimo.
Quindi si possono considerare legittimi anche gli scioperi, le rimostranze e le agitazioni sindacali di qualsiasi organizzazione sindacale effettuate anche poche ore prima dell'inizio teorico dell'orario di lavoro, purchè vengano comunicate.
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L'articolo 41 ricorda che " l’iniziativa economica privata è libera.
Non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla salute, all’ambiente, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana.
La legge determina i programmi e i controlli opportuni perché l’attività economica pubblica e privata possa essere indirizzata e coordinata a fini sociali e ambientali."
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E' questo un tema molto dibattuto, anche se l'articolo non lascia spazio a molti dubbi: è consentita l'iniziativa privata nella misura in cui l'impresa garantisce occupazione, svolge un'importante attività sociale, ma in questo ruolo del privato è bandita ogni forma di profitto e/o di sottomissione nel senso che il rispetto delle forme che regolano il rapporto di lavoro, le prestazioni di ogni lavoratore devono essere commisurate alle sue mansioni e al lavoro effettivamente svolto senza nuocere ad altre figure professionali/lavorative.
Quindi, sì alle iniziative private ma con un rapporto da considerarsi "paritario".
Infine, per l'articolo 42, "la proprietà è pubblica o privata. I beni economici appartengono allo Stato, ad enti o a privati.
La proprietà privata è riconosciuta e garantita dalla legge, che ne determina i modi di acquisto, di godimento e i limiti allo scopo di assicurarne la funzione sociale e di renderla accessibile a tutti.
La proprietà privata può essere, nei casi preveduti dalla legge, e salvo indennizzo, espropriata per motivi d'interesse generale.
La legge stabilisce le norme ed i limiti della successione legittima e testamentaria e i diritti dello Stato sulle eredità."
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A chiudere l'articolo precedente, per iniziativa privata non è solo intesa quella di costituire un'impresa, ma pure quella di edificazione su suolo pubblico pur con tutte le autorizzazioni del caso, fatte salve quelle situazioni per le quali l'interesse collettivo prevalente richiedano un esproprio.
E su questo punto le situazioni potrebbero essere le più disparate, in quanto il privato ha il diritto di tutelare la sua area di pertinenza, mentre il pubblico (lo Stato) in presenza di situazioni di interesse generale potrebbe reclamarne la resa da parte del privato.
E lasciando un ideale dibattito, vi lascio al prosieguo dello studio della nostra Costituzione al link:
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lamilanomagazine · 10 months ago
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Lacchiarella: servizio coordinato di controlli interforze presso l'area commerciale "Girasole"
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Lacchiarella: servizio coordinato di controlli interforze presso l'area commerciale "Girasole". Il 01 febbraio 2024, i Carabinieri della Compagnia di Abbiategrasso, del N.A.S. Milano e del N.I.L. Milano, con il supporto dei militari della C.I.O. del 3^ rgt cc “Lombardia”, e i militari della Guardia di Finanza della Compagnia di Melegnano, hanno dato corso ad un servizio di controllo coordinato di alcune attività commerciali di vendita all’ingrosso e di ristorazione presso l’area commerciale “Il Girasole” di Lacchiarella, accertando diverse violazioni amministrative e contravvenzionali ed elevando elevate sanzioni pecuniarie. In particolare: - Il N.I.L. Carabinieri: - presso un esercizio di bar ristorazione di un cittadino cinese classe 1963, adottava un provvedimento di sospensione dell’attività e irrogava immediata sanzione accessoria di 5.000 euro, per un totale di sanzioni amministrative pari a 12.200 euro, avendo riscontrato l’impiego di lavoratori senza preventiva comunicazione del rapporto di lavoro; presso la medesima attività accertava inoltre diverse violazioni di natura contravvenzionale (mancata visita medica, mancata elaborazione documento della valutazione rischi, mancata adeguata informazione ai lavoratori, mancata formazione dei lavoratori); - presso un’attività commerciale di vendita all’ingrosso di un cittadino cinese classe 79, accertava diverse violazioni di natura contravvenzionale (mancata visita medica, mancata formazione dei lavoratori, mancanza idoneo parapetto atto a prevenire infortuni, mancata manutenzione periodica estintori); procedendo al deferimento all’A.G. dei responsabili, per un totale di sanzioni contravvenzionali pari a 74.609 euro; - Il N.A.S. Carabinieri: - presso due esercizi di bar ristorazione accertava, in ciascuno, le seguenti violazioni amministrative (carenze igieniche sanitarie e mancanza di attestati di formazione del personale, mancanza di manuale di autocontrollo haccp, alimenti privi di tracciabilità) per sanzioni pecuniarie totali pari a 9.000 euro. Verrà inoltrata segnalazione all'ATS per entrambe le suddette attività per alcune carenze strutturali. - I militari della Compagnia Guardia di Finanza di Melegnano, nel corso dei servizi di controllo economico del territorio, hanno svolto specifiche attività finalizzate al contrasto del lavoro sommerso nell’area commerciale interessata. In particolare, i servizi eseguiti nei confronti di un bar con ristorazione e di un negozio di casalinghi all’ingrosso hanno consentito di individuare otto lavoratori, sette dei quali risultati essere impiegati irregolarmente. Ai datori di lavoro, entrambi di nazionalità cinese, sarà comminata la prevista sanzione amministrativa che, per ciascun lavoratore, va da un minimo di 800 euro ad un massimo di 10.800 euro. L’azione svolta testimonia il continuo impegno profuso dal Corpo della Guardia di Finanza nel contrasto al lavoro irregolare ed a salvaguardia dei diritti dei lavoratori, garantendo, in tal modo, una leale concorrenza economica a tutela delle imprese oneste. Nel corso del servizio coordinato, a cui partecipava anche personale della Polizia Locale di Lacchiarella, venivano controllati nr. 22 cittadini nazionalità cinese, risultati tutti regolari sul territorio nazionale. I controlli proseguiranno anche nelle prossime settimane presso altri punti vendita al fine di contrastare eventuali irregolarità in materia di lavoro, salute e immigrazione.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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avvocatoberno · 10 months ago
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Licenziamento per Commenti Negativi sui Social: La Decisione della Cassazione
Nel mondo digitale di oggi, dove i confini tra vita privata e professionale si sfumano facilmente, un recente caso giuridico ha sollevato un importante interrogativo: può un dipendente essere licenziato per aver espresso commenti negativi sul proprio datore di lavoro sui social network?
La risposta, secondo la Corte di Cassazione (ordinanza n. 35922 del 22 dicembre 2023), è affermativa, a patto che tali commenti siano finalizzati a ledere la reputazione dell’azienda.
Il caso in questione riguardava un dipendente che aveva pubblicato su Facebook commenti gravemente offensivi nei confronti del suo datore di lavoro. La Corte ha stabilito che questi commenti superavano i limiti del diritto di critica e di satira, rendendo insostenibile il proseguimento del rapporto di lavoro.
Interessante notare che la Corte ha riconosciuto il diritto di critica del lavoratore, ma ha sottolineato che ciò non autorizza a ledere l'immagine dell'azienda con affermazioni non oggettivamente provate o certe. La libertà di espressione, infatti, deve essere bilanciata con il rispetto dei diritti altrui e non può giustificare attacchi denigratori non fondati.
Questo verdetto ribadisce un principio fondamentale: mentre è garantita la libertà di espressione, esiste un limite imposto dalla necessità di rispettare la dignità e l'onorabilità altrui. In particolare, nel contesto lavorativo, è essenziale mantenere un comportamento rispettoso, sia verso i colleghi che verso l'azienda.
In conclusione, questo caso ci ricorda l'importanza di ponderare le nostre parole sui social network, specialmente quando si riferiscono al nostro ambiente lavorativo. Una critica costruttiva è sempre benvenuta, ma superare il limite può portare a conseguenze severe, come dimostra questa decisione della Cassazione. Avv. Manuel Berno
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gregor-samsung · 2 years ago
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“ Che fortuna passare le giornate in giro in bicicletta, respirando aria buona, facendosi travolgere dai colori, dagli odori e dai rumori della città. Candido inspira a pieni polmoni l’aria igienizzata del quartiere e si rimette in posizione: zaino in spalla, mani sul manubrio, gomiti stretti, testa bassa, schiena parallela alla canna. E via a pedalare. Mentre sfreccia tra le arterie cittadine, superando le macchine elettriche, slittando sulle rotaie e schivando i passeggeri che salgono e scendono dai tram a lievitazione magnetica, riconosce gente felice come lui, che guarda al futuro e s’impegna perché sia meraviglioso. Anche il barbone sdraiato sulla panchina sembra contento, tenendo in mano una lattina di birra calda agita forsennatamente l’altra mano verso di lui, come per dirsi d’accordo con il suo ottimismo. Più avanti, un imbianchino precipita dal ponteggio mentre decora di rosa pastello l’insegna di una pasticceria. E poco distante una bambina piange miserabile come solo i cuccioli sanno essere. Ora l’imbianchino, pensa Candido colmo di gioia, le regalerà di sicuro un dolce, di quelli profumati appena sfornati dalla pasticceria, e lei smetterà di singhiozzare. I due si abbracceranno e tutto tornerà a posto, com’è giusto che sia, nella perfetta armonia universale che regola i bisogni degli uomini. Abbandonate le strade pulite e scintillanti di quei quartieri inclusi abitati da gente educata e felice, Candido imbocca la circonvallazione, al di là della quale, dal lato esterno, cominciano a intravedersi i vecchi palazzoni in cemento armato dei quartieri esclusi. Dopo la pandemia, quando nuovi virus avevano cominciato a diffondersi per il repentino scioglimento dei ghiacci, l’emergenza sanitaria combinata con l’innovazione tecnologica aveva accelerato la divisione: da una parte tutto è sotto controllo, chiunque entra è sottoposto a rigorosi accertamenti medici e burocratici, dall’altra c’è il medesimo sistema di sorveglianza, ma in fondo ognuno può fare come gli pare. Candido è arrivato nel quartiere in cui è nato e cresciuto, con gli enormi caseggiati sporchi e diroccati che si alternano a terreni incolti dove spesso gli abitanti educati e facoltosi delle aree più belle della città vengono a scaricare rifiuti e a gettar via quello che non usano più. Se i poveri sono i primi a non prendersi cura del posto in cui vivono, pensa amaramente, perché dovrebbero farlo gli altri? “
Guido Maria Brera con I Diavoli, Candido, La nave di Teseo (collana Oceani), 2021. [ Libro elettronico ]
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decadentdjentleman · 1 year ago
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I POVERI MUOIONO PRIMA
I comunisti e i problemi di oggi
Il Servizio sanitario nazionale
Il Servizio sanitario nazionale può essere uno degli strumenti per raggiungere questo scopo, per consentire alla collettività l'autocontrollo della propria salute. Secondo il progetto presentato dal PCI, questo Servizio deve avere le seguenti finalità: 1) l'attuazione dei servizi e delle misure, nonché la definizione delle norme di igiene generale, individuale e ambientale, di profilassi individuale e collettiva, al fine di rendere l'ambiente corrispondente alle esigenze del mantenimento della salute fisica e psichica, di aumentare le difese dei singoli soggetti e accrescerne e migliorarne lo stato di salute; 2) l'attuazione dei servizi di prevenzione sia individuale che collettiva, al fine di assicurare in ogni caso una diagnosi precoce e un intervento sanitario tempestivo e di prevenire il manifestarsi delle malattie; 3) l'attuazione dei servizi di medicina del lavoro e medico-sociali nelle fabbriche e in ogni altro luogo di lavoro in cui si renda opportuno, per attuare in modo coordinato le misure atte a contribuire alla sicurezza nel lavoro, rimuovendo le condizioni ambientali e di lavoro pregiudizievoli alla salute dei lavoratori, organizzando sui luoghi di lavoro sia i servizi di igiene che di medicina preventiva; 4) l'attuazione dei servizi di tutela della maternità e dell'infanzia, per assicurare, con una efficace e completa assistenza sanitaria, psicopedagogica e sociale, e prescindendo dal loro stato civile e sociale, a tutte le donne la pienezza dei loro diritti e a tutti i bambini le migliori condizioni di sviluppo fisico e psichico; 5) l'attuazione dei servizi medico-scolastici negli istituti di istruzione pubblica e privata di ogni ordine e grado, a partire dalla scuola primaria; 6) l'attuazione dei servizi per la diagnosi e terapia con l'impiego di ogni mezzo più avanzato e senza alcuna limitazione, né per ciò che riguarda interventi medico-generici o specialistici e il ricovero in ospedale, né per ciò che riguarda i mezzi terapeutici; 7) l'attuazione dei servizi di riabilitazione dei guariti mediante una adeguata assistenza ed eventualmente il soggiorno in appositi luoghi climatici o in appositi istituti; 8) l'attuazione dei servizi di rieducazione dei soggetti invalidi per qualsiasi causa, in modo da consentire la ripresa di un'attività lavorativa corrispondente alle nuove condizioni fisiche e psichiche dei soggetti colpiti. Queste proposte rappresentano una soluzione nuova nel campo della politica sanitaria, una via essenziale per fare dell'Italia un paese civile. Finora è stata realizzata nel nostro paese una grande conquista, l'assistenza mutualistica, la quale malgrado le sue insufficienze ha costituito un grande passo avanti, rispetto al passato. E' stato il movimento operaio a promuovere la mutualità, prima per i lavoratori dell'industria e dell'agricoltura, poi per una gran parte dei cittadini. Si è verificato nella pratica quel principio marxista secondo cui l'operaio, liberando sé stesso, libera la collettività intera: in questo caso, si è teso a liberare il lavoratore, il cittadino dalla mancanza di cure, dall'esigenza di provvedere a pagare direttamente per proteggere la propria salute in caso di malattia. Gli elementi di coercizione, di burocrazia, di sperpero che sono stati introdotti nella mutualità sono estranei al movimento operaio, sono colpe del fascismo e della DC. Non si può tuttavia essere paghi del risultato ottenuto, di aver esteso la tutela in caso di malattia ai nove decimi della popolazione. La mutualità vien oggi svuotata progressivamente di contenuto: sia di contenuto democratico, sia di efficacia sul piano sanitario, a causa del mutamento del quadro delle malattie, che richiede un intervento qualitativamente diverso.
Continua...
Testo di Giovanni Berlinguer, 1968
-A cura della Sezione centrale stampa e propaganda del PCI
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cinquecolonnemagazine · 1 year ago
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Donne lavoratrici: cosa dice la costituzione?
ll tema delle donne lavoratrici è da sempre in primo piano all'interno della nostro vita quotidiana. Cosa ci dice su questo argomento la nostra costituzione? L'articolo in questione è il numero 37 dove viene scritto che: La donna lavoratrice ha gli stessi diritti e, a parità di lavoro, le stesse retribuzioni che spettano al lavoratore. Le condizioni di lavoro devono consentire l'adempimento della sua essenziale funzione familiare e assicurare alla madre e al bambino una speciale adeguata protezione. La legge stabilisce il limite minimo di età per il lavoro salariato. La Repubblica tutela il lavoro dei minori con speciali norme e garantisce ad essi, a parità di lavoro, il diritto alla parità di retribuzione. L'art'37 è il secondo articolo del titolo III, dedicato ai rapporti economici. Donne lavoratrici e l'articolo 37 della costituzione Il primo comma sancisce il principio di uguaglianza tra uomini e donne nel mondo del lavoro, sia per quanto riguarda i diritti che le retribuzioni. Il secondo comma afferma che le condizioni di lavoro devono consentire alle donne di adempiere alla loro funzione familiare, che è considerata essenziale per la società. La Repubblica deve quindi tutelare la maternità e l'infanzia con speciali norme, che garantiscano alle donne lavoratrici una particolare protezione. Il terzo comma stabilisce che la legge deve stabilire il limite minimo di età per il lavoro salariato. La Repubblica tutela inoltre il lavoro dei minori con speciali norme, che garantiscano loro, a parità di lavoro, il diritto alla parità di retribuzione. L'importanza dell'art. 37 L'articolo 37 è uno dei più importanti articoli della Costituzione italiana, in quanto riconosce e tutela i diritti dei lavoratori, in particolare quelli delle donne e dei minori. In particolare, il primo comma ha rappresentato un importante passo avanti nella lotta per la parità di genere, sancendo il principio secondo cui le donne hanno gli stessi diritti e le stesse retribuzioni degli uomini. Il secondo comma ha contribuito a migliorare la condizione delle donne lavoratrici, riconoscendo la loro funzione familiare e tutelando la maternità e l'infanzia. Il terzo comma ha contribuito a garantire la tutela dei minori sul lavoro, stabilendo un limite minimo di età per l'accesso al lavoro salariato e tutelando i minori con speciali norme. L'articolo 37 ha avuto un impatto significativo sulla società italiana, contribuendo a migliorare la condizione dei lavoratori e a garantire la tutela dei loro diritti. Foto di Werner Heiber da Pixabay Read the full article
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sviluppospagna01 · 1 year ago
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Aprire Società in Spagna: Una Guida Completa
L'apertura di una società in Spagna è un'opzione attraente per gli imprenditori che cercano opportunità di business in Europa. La Spagna offre un ambiente favorevole agli affari, una posizione strategica e una cultura imprenditoriale in crescita. In questa guida completa, esploreremo i passi chiave per aprire una società in Spagna e le considerazioni importanti da tenere in mente. Aprire società in Spagna
Passo 1: Scelta della Struttura Giuridica
Il primo passo cruciale è decidere la struttura giuridica della tua società. In Spagna, le opzioni più comuni includono:
Società a Responsabilità Limitata (SRL o SL): Questa è la forma più popolare per le piccole e medie imprese. Offre responsabilità limitata agli azionisti e un capitale sociale minimo richiesto.
Società per Azioni (SA): Questa struttura è più adatta per grandi imprese e offre una maggiore flessibilità nell'emissione di azioni.
Impresa Individuale: Se desideri gestire un'attività in proprio, puoi registrarti come lavoratore autonomo.
Società a Responsabilità Limitata Unipersonale (SLU): Questa è una variante dell'SL ideale per imprese con un solo azionista.
Passo 2: Nome e Registrazione
Una volta scelta la struttura giuridica, è necessario selezionare un nome unico per la tua società e verificarne la disponibilità presso il Registro Mercantil Central. Assicurati che il nome scelto sia unico e non violi i diritti di altri marchi.
Passo 3: Costituzione della Società
Per costituire ufficialmente la tua società, dovrai redigere uno statuto aziendale e firmarlo davanti a un notaio. Il notaio autenticherà il documento, e successivamente dovrai registrare la tua società presso il Registro Mercantil.
Passo 4: Ottenere un Numero di Identificazione Fiscale (NIF)
Ogni società in Spagna deve ottenere un Numero di Identificazione Fiscale (NIF). Questo numero è essenziale per tutte le transazioni commerciali e il pagamento delle tasse. Puoi richiedere un NIF presso l'ufficio locale dell'Agenzia delle Entrate spagnola (Agencia Tributaria).
Passo 5: Registrazione Fiscale
Dopo aver ottenuto il NIF, dovrai registrarti presso l'ufficio fiscale locale per ottenere un codice fiscale aziendale. Questo passaggio è fondamentale per il pagamento delle tasse e l'adempimento degli obblighi fiscali.
Passo 6: Iscrizione presso la Seguridad Social
Se intendi assumere dipendenti, dovrai iscrivere la tua azienda presso la Seguridad Social, il sistema di sicurezza sociale spagnolo. Questo passaggio è essenziale per garantire i diritti dei tuoi dipendenti e adempiere agli obblighi previdenziali.
Passo 7: Apertura di un Conto Bancario Aziendale
Per gestire le transazioni aziendali, dovrai aprire un conto bancario aziendale in una banca spagnola. Questo ti consentirà di gestire le finanze aziendali in modo efficiente.
Passo 8: Adempimento delle Normative Fiscali
La Spagna ha un sistema fiscale complesso. Assicurati di consultare un professionista fiscale o un commercialista per garantire la conformità alle leggi fiscali spagnole. Dovrai presentare dichiarazioni fiscali regolari e pagare le tasse aziendali.
Passo 9: Affari e Operazioni
Una volta che la tua azienda è registrata e operativa, puoi concentrarti sulla gestione delle attività e sulla crescita del tuo business. La Spagna offre una vasta gamma di opportunità in settori come il turismo, l'immobiliare, la tecnologia e molto altro.
Considerazioni Importanti
Prima di aprire una società in Spagna, è importante considerare alcune sfide potenziali:
Complessità Fiscale: Il sistema fiscale spagnolo può essere complicato. Una consulenza fiscale professionale è essenziale per evitare problemi.
Conoscenza Locale: La comprensione delle leggi e delle normative locali è fondamentale. La lingua spagnola può essere un fattore importante.
Concorrenza: Dipende dal settore, ma in Spagna ci può essere una forte concorrenza. Una pianificazione di business solida è cruciale.
Crisi Economica: La Spagna ha affrontato periodi di instabilità economica. È importante essere preparati a eventuali sfide economiche.
In conclusione, aprire una società in Spagna può essere un'opportunità eccitante, ma richiede una pianificazione attenta e la comprensione delle procedure locali. Consultare un professionista legale o fiscale esperto può semplificare notevolmente il processo e garantire una transizione senza problemi nel mondo degli affari spagnolo. Con la giusta preparazione, puoi sfruttare appieno le opportunità offerte dalla Spagna come imprenditore.Aprire società in Spagna
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carmenvicinanza · 1 year ago
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Fannie Sellins
https://www.unadonnalgiorno.it/fannie-sellins/
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Mi accusano di aver portato scarpe ai bambini di Colliers. Quando penso ai loro piedi scalzi, blu a causa del freddo pungente dell’inverno, sono ancora più convinta del fatto che, se è sbagliato aiutare quei bambini, continuerò a commettere un reato finché avrò mani o piedi per strisciare sino a lì.
Fannie Sellins, sindacalista statunitense, brutalmente uccisa nel 1919 durante uno sciopero di minatori.
Ha vissuto a cavallo tra Ottocento e Novecento, in un’epoca in cui uomini, donne e anche bambini, erano costretti a lavorare in condizioni inumane per sopravvivere. Non ha mai avuto paura di schierarsi e stare dalla parte degli ultimi, degli emarginati, dei miserabili, nonostante il carcere, nonostante le minacce, fino all’ultimo istante della sua vita, quando è stata ammazzata per aver difeso un minatore da un pestaggio della polizia.
Nata col nome di Frances Mooney a New Orleans nel 1867, si era trasferita a St. Louis col marito, Charles Sellins.
Rimasta vedova molto giovane ha dovuto lavorare duramente per provvedere ai quattro figli e figlie. Era operaia in una fabbrica di abbigliamento quando, i soprusi vissuti sulla propria pelle e l’alto senso di giustizia e equità, le ha fatto partecipare all’organizzazione del primo sindacato delle lavoratrici tessili negoziando per conto di 400 operaie. Nel 1913 venne chiamata a collaborare con gli United Mine Workers, nel West Virginia. Col suo fervore è riuscita a reclutare un numero ingente di minatori di diverse etnie.
Ha guidato importanti scioperi prodigandosi sempre per fornire assistenza a chi era in difficoltà. Aiutava le donne sole, le famiglie indigenti, dava cibo agli orfani, organizzava raccolte di cibo, abiti, medicine e coperte da distribuire a chi ne aveva bisogno.
Arrestata durante uno sciopero a Colliers, per sostenerla il sindacato organizzò un’ampia campagna per ottenere la grazia presidenziale.
Dopo aver ricevuto migliaia di cartoline che la raffiguravano dietro alle sbarre, il presidente degli Stati Uniti, Woodrow Wilson, si mosse per il suo rilascio.
In tutta la sua intensa attività ha continuato  a ignorare i decreti ingiuntivi ed è rimasta in prima linea a picchettare e aiutare.
Nel 1919 venne assegnata al distretto di Allegheny River Valley, una regione piena di miniere e impianti siderurgici, chiamata la “valle nera”, per la violenza con cui le autorità reprimevano qualsiasi tentativo di emancipazione sociale. In poco tempo è riuscita a guadagnarsi la fiducia dei lavoratori e a organizzare diversi picchetti.
Il 26 agosto 1919, durante un’agitazione dei lavoratori delle miniere, una dozzina di uomini dello sceriffo, insieme ad un gruppo di guardie, avevano attaccato con una violenza inaudita.
Fannie Sellins si era lanciata verso i picchiatori cercando di proteggere un lavoratore in fin di vita e alcuni bambini, figli di scioperanti. 
Riconoscendola, le guardie le diedero la caccia e, dopo averla atterrata con una mazza, le spappolarono il cranio e le spararono alla testa e alla schiena. Non contenti si fecero beffe del cadavere per intimorire gli astanti.Ai suoi funerali ha partecipato una folla di 10.000 persone per renderle omaggio.
Per il suo omicidio, una giuria della Pennsylvania decretò che l’unica colpevole era la vittima e gli assassini vennero assolti.
Nel 1920, gli United Mine Workers le hanno eretto un monumento commemorativo.
La storia del suo coraggio, altruismo e della brutale morte che le è stata riservata, deve continuare a essere raccontata per ricordare il suo importante ruolo nella lotta per i diritti di lavoratori e lavoratrici.
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INDAGINI SULLA INFEDELTA' PROFESSIONALE
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L'infedeltà professionale di dipendenti e collaboratori può essere un problema serio per le aziende. L'infedeltà professionale si verifica quando un dipendente o un collaboratore viola l'obbligo di fedeltà professionale verso il proprio datore di lavoro. Questo può includere il furto di beni aziendali, la violazione del patto di non concorrenza, la simulazione di infortunio sul lavoro, il rifiuto reiterato del lavoratore a eseguire una determinata prestazione, illeciti nella timbratura dei cartellini segnatempo, comportamenti violenti o molesti del lavoratore all'interno del luogo di lavoro e condotta extra-lavorativa potenzialmente lesiva per l'immagine aziendale.
Le indagini sull'infedeltà professionale possono essere condotte da investigatori privati o da agenzie investigative specializzate. Queste indagini possono includere la sorveglianza dei dipendenti sospetti, l'analisi delle loro attività online e offline e l'interrogatorio di altri dipendenti o collaboratori.
Tuttavia, è importante notare che le indagini sull'infedeltà professionale devono essere condotte in modo legale e rispettando i diritti dei dipendenti e dei collaboratori. Inoltre, le indagini devono essere condotte solo se ci sono prove sufficienti per giustificare l'indagine.
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principiodiverita · 2 months ago
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NONOSTANTE 30 ANNI DI VIOLENZA DOMESTICA DA PARTE DI SCOVINO LIVIA, 12 ANNI DI VIOLENZA DOMESTICA PERPETRATA CON MARELLO LUCIANO, TERRORISTI PSICOLOGICI, STALKERS, DEPRAVATI, OSSESSIONATI, ESIBIZIONISTI SESSUALI, LADRI, CALUNNIATORI, AFFETTI DA FORME DI SCHIZOFRENIA NON CURATA, COMMETTONO ANCORA VIOLENZE FISICHE E PSICOLOGICHE SULLA MINORE CHE HANNO IN AFFIDO, CHERUBINA DI PONZIO E SCOVINO LUIGI, GENITORI MALATI MENTALI GRAVI DELLA MALATA MENTALE GRAVE SCOVINO LIVIA.
MARELLO LUCIANO È ENTRATO IN ITALIA DALL'EGITTO IN MANIERA DISCUTIBILISSIMA, HA FATTO UNA CARRIERA IN #POLIZIA ANCORA PIÙ DISCUTIBILE, È ANDATO IN PENSIONE ANTICIPATA FINGENDOSI UN FALSO INVALIDO CON LE STAMPELLE IN PUBBLICO, ASPETTANDO LA FINE DEI GIORNI PER CONFERMARE TALE INVALIDITÀ.
HA FONDATO UN'INTERA VITA SULLA MENZOGNA PATOLOGICA, MANIPOLATO, COMMESSO VIOLENZA DOMESTICA, OBBLIGATO ESIBIZIONISMO SESSUALE, TERRORISMO PSICOLOGICO, ISOLANDO E MINACCIANDO DI MORTE MOLTEPLICI VOLTE CHI NON HA TACIUTO SULLE SUE VIOLENZE.
SCOVINO LIVIA È ATTUALMENTE ABILITATA COME #OSS NEL PERSONALE DEL PRONTO SOCCORSO DELL'OSPEDALE #CATTINARA DI #TRIESTE, NONOSTANTE SIA UNA SCHIZOFRENICA NON IN CURA, STALKER, VIOLENTA, DEPRAVATA, ESIBIZIONISTA SESSUALE ANCHE DAVANTI A MINORI, LADRA, BUGIARDA PATOLOGICA, MANIPOLATRICE, CALUNNIATRICE, COMPLICE CON IL FRATELLO SPACCIATORE E IL FIGLIO CHE È IN RELAZIONE DA DIVERSI ANNI CON UNA MINORE, GRAN LAVORATORE A NERO E ALTRETTANTO LADRO.
CHERUBINA DI PONZIO E SCOVINO LUIGI, COPPIA DI MALATI MENTALI GRAVI, CHE HANNO PERPETRATO DECADI SU DECADI DI VIOLENZA E CHERUBINA HA COMINCIATO A PERPETRARE VIOLENZA FISICA SULLA MINORE CHE HANNO AVUTO IN AFFIDO, SIN DAI PRIMI MESI DI VITA DI QUESTA.
AFFETTA DA FORME SI SCHIZOFRENIA È INCAPACITÀ MENTALE, CONTINUA A ISOLARE LA MINORE, MENTIRE PATOLOGICAMENTE, MANIPOLARE, ABUSARE E GARANTIRE CHE FREQUENTI LA CASA PROPRIO DI SCOVINO LIVIA E MARELLO LUCIANO, I QUALI HANNO GIÀ PROVATO DI ESSERE DEI GRANDISSIMI E PERICOLOSISSIMI PSICHIATRICI GRAVI E DA GALERA, I QUALI HANNO COMMESSO PRIVAZIONI DI LIBERTÀ DELLA PERSONA, GRAVI VIOLENZE ED ESIBIZIONISMO SESSUALE E MOLTEPLICI MINACCE DI MORTE.
ALESSANDRA GAVA, ASSISTENTE SOCIALE DI GRADISCA D'ISONZO, ALTRA PERSONALITÀ GRAVEMENTE PSICHIATRICA, OSSESSIONATA, BUGIARDA PATOLOGICA, MANIPOLATRICE E DA DENUNCIA E DA MANDARE VIA A CALCI IN CULO DAL SERVIZIO SOCIALE, HA ABUSATO DELLA VITTIMA DI VIOLENZA, SENZA ALCUNA PRESA IN CARICO, VIOLANDONE DIRITTI, LIBERTÀ, VOLONTÀ E PRIVACY, IN COMPLICITÀ CON FRANCESCO ISOLDI, DEL CONSORZIO IL MOSAICO, SCOVINO LIVIA, LA PSICHIATRICA, CARNEFICE E STALKER.
PER I LORO GRAVISSIMI DISTURBI MENTALI RIVERSATI GRAVEMENTE A CARICO DELLA VITTIMA DI VIOLENZA.
IN AGGIUNTA, MARCO VISINTIN E SIMONA AGOSTINIS, DEL PERSONALE DEL CENTRO DI SALUTE MENTALE DI #GORIZIA, HANNO ABUSATO, MENTITO ANCHE SUL PROPRIO RUOLO PROFESSIONALE, MANIPOLATO E PREVARICATO LA VITTIMA DI VIOLENZA, DANDO MAN FORTE A QUESTI PSICHIATRICI E CARNEFICI COMPROVATI INCONFUTABILMENTE.
I CARABINIERI DI GRADISCA D'ISONZO, A CHIARE MINACCE DI MORTE COMPROVATE NON PRENDONO LA DENUNCIA.
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