#libri Einaudi
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pier-carlo-universe · 30 days ago
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Soledad: Un dicembre del commissario Ricciardi di Maurizio de Giovanni. Recensione di Alessandria today
Un crimine avvolto dalla solitudine nell'ultimo Natale di pace
Un crimine avvolto dalla solitudine nell’ultimo Natale di pace. Recensione: Maurizio de Giovanni, uno degli autori più apprezzati del panorama letterario italiano, torna con un nuovo avvincente capitolo della serie dedicata al commissario Ricciardi, Soledad: Un dicembre del commissario Ricciardi. Il romanzo ci trasporta nel dicembre del 1939, l’ultimo Natale prima che la guerra travolga…
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gregor-samsung · 7 months ago
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«Vede, a me non piace né comandare né essere comandato. A me piace lavorare da solo, così è come se sotto al lavoro finito ci mettessi la mia firma; ma lei capisce bene che un lavoro come quello non era per un uomo solo. Così ci siamo dati da fare: dopo quella gran tormenta che le ho raccontato era tornata un po' di calma e non si andava tanto male, ma a colpi veniva giù la nebbia. Per capire ognuno che tipo era ci ho messo un po' di tempo, perché non siamo mica fatti tutti uguali: specie poi coi forestieri. L'ortodosso era forte come un toro. Aveva la barba fin sotto gli occhi e i capelli lunghi fin qui, però lavorava preciso e si vedeva subito che era del mestiere. Solo che non bisognava interromperlo, se no perdeva il filo, cascava dalle nuvole e doveva ricominciare tutto dal principio. Di Staso è venuto fuori che era figlio di un barese e di una tedesca, e difatti si vedeva che era un po' incrociato; quando parlava facevo più fatica a capirlo che se fosse stato un americano d'America, ma per fortuna parlava poco. Era uno di quelli che dicono sempre di sì e poi fanno alla sua maniera: insomma bisognava starci attenti, e il suo guaio era che pativa il freddo, così tutti i momenti si fermava, si metteva a ballare magari anche in cima al traliccio, che mi faceva venire la pelle di gallina, e si metteva le mani sotto le ascelle. Il pellerossa era una sagoma: l'ingegnere mi ha raccontato che era di una tribù di cacciatori, e che invece di stare nella loro riserva a fare tutti quei gesti per i turisti, avevano accettato in blocco di trasferirsi nelle città per fare la pulizia delle facciate dei grattacieli; lui aveva ventidue anni, ma quel mestiere lo facevano già suo padre e suo nonno. Non è che sia la stessa cosa, per fare il montatore ci va un po' più di cervello, ma lui cervello ne aveva.
Però aveva delle abitudini strane, non guardava mai negli occhi, non muoveva mai la faccia e sembrava tutto d'un pezzo, anche se poi sul montaggio era svelto come un gatto. Anche lui parlava poco: era grazioso come il mal di pancia, e a fargli osservazione rispondeva; dava anche dei nomi ma per fortuna solo nel dialetto della sua tribù, così si poteva far finta di non capire e non nascevano questioni. Mi resta da dire del regolare, ma quello ho da capirlo ancora adesso. Era proprio un po' intiero, ci metteva tempo a capire le cose, ma aveva volontà e stava attento: perché lo sapeva, che non era tanto furbo, e cercava di farsi forza e di non sbagliare, e difatti in proporzione sbagliava abbastanza poco, appunto, non capivo come facesse a sbagliare così poco. Mi faceva pena perché gli altri gli ridevano dietro, e mi faceva tenerezza come un bambino, anche se aveva quasi quarant'anni e non era tanto bello da vedere. Sa, il vantaggio del nostro lavoro è che c'è posto anche per gente come quella, e che sul lavoro imparano quelle cose che non hanno imparato a scuola; solo che con loro ci va un po' più di pazienza.»
Primo Levi, La chiave a stella, Einaudi (Supercoralli Nuova serie); prima edizione 1978.
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chez-mimich · 6 months ago
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Ormai si sentono forti. Sono forti grazie all’indifferenza di tutti noi. Magari non proprio di tutti, ma di molti sicuramente. Anche tra quelli che leggono questo post e magari fanno finta di non vederlo. Perché si sentono forti? Perché troppi li ignorano o pensano che il nazismo è il fascismo siano cose d’altri tempi. E così anche Stefano Massini, il più grande drammaturgo italiano, diventa vittima dei fascisti e della nostra indifferenza.
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ad-ovest-della-luna · 11 months ago
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Dice un proverbio sardo che al diavolo non interessano le ossa forse perché gli scheletri dànno una grande pace, composti nelle teche o dentro scenari di deserto. Amo il loro sorriso fatto solo di denti, il loro cranio, la perfezione delle orbite, la mancanza di naso, il vuoto intorno al sesso e finalmente i peli, questi orpelli, volati dentro il nulla. Non è gusto del macabro, ma il realismo glabro dell’anatomia lode dell’esattezza e del nitore. Pensarci senza pelle rende buoni. Per il paradiso forse non c’è strada migliore che ritornare pietre, saperci senza cuore.
Antonella Anedda, Anatomia. Da Historiae, Einaudi, 2018.  
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infugacolbarone · 2 years ago
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Forse la felicità si trova su un albero. Guardando il mondo dall’alto, insieme al Barone Rampante.
Da oggi 9 maggio il mio "In fuga col Barone" (Einaudi) si trova in libreria, Amazon, ecc
Un romanzo per tutte le età 🌳
Reblog, please 🙏💙
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leparolecreanomondi · 2 years ago
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Cose che non si raccontano
Ho finito Cose che non si raccontano di Antonella Lattanzi, Einaudi. Non lo so che cos’è, non è un romanzo. Ho letto quasi tutto di Antonella (l’odiato nome di battesimo, ok: Toni), riconosco la scrittura cruda, ferina, le parole giuste. Ma non è un romanzo, lo capisci subito, dalle prime righe. Ce l’ho qui, di fianco a me. Di solito quando scrivo di un libro, dopo averlo letto e riletto per…
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oopsydaze · 2 years ago
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Ecco cosa ho letto ad aprile
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queerographies · 24 days ago
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[Corpo, umano][Vittorio Lingiardi]
Vittorio Lingiardi ci invita in un viaggio intimo ed emozionante alla scoperta del corpo umano. Un'opera unica che unisce scienza, arte e autobiografia per svelare i misteri del nostro io piĂą profondo.
Corpo, umano: un’esplorazione completa del nostro essere fisico ed emotivo Titolo: Corpo, umanoScritto da: Vittorio LingiardiEdito da: EinaudiAnno: 2024Pagine: 296ISBN: 9788806265052 La sinossi di Corpo, umano di Vittorio Lingiardi Come una visita medica, un film di fantascienza, un pomeriggio d’amore, questo è un viaggio nel corpo. Di tutti i libri sul tema, l’unico segnato da una…
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downtobaker · 3 months ago
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Vediamo com'era lo Strega 2024
di Andrea Tralli L’età fragile Non esiste un’età senza paura. Siamo fragili sempre, da genitori e da figli, quando bisogna ricostruire e quando non si sa nemmeno dove gettare le fondamenta. Ma c’è un momento preciso, quando ci buttiamo nel mondo, in cui siamo esposti e nudi, e il mondo non ci deve ferire. Per questo Lucia, che una notte di trent’anni fa si è salvata per un caso, adesso scruta…
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elelandia · 3 months ago
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Le mie belle belle letture estive.
Per qualche motivo che non mi è ancora ben chiaro, io tra Giugno e Luglio metto il cervello in pausa e procedo con il pilota automatico. Mi piacerebbe essere sempre funzionante in tutti gli aspetti che compongo la mia vita, ma i neuroni sono quelli che sono e ormai sono giunta alla conclusione che no, non è possibile essere sempre attivi su tutto. Credo che delle pause siano anche salutari,…
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pier-carlo-universe · 20 days ago
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Gli amori difficili di Italo Calvino: Un’esplorazione delle sfumature dell’amore e dell’incomprensione umana. Recensione di Alessandria today
Racconti che catturano la complessitĂ  delle relazioni umane in un mondo fatto di incontri e di attese
Racconti che catturano la complessità delle relazioni umane in un mondo fatto di incontri e di attese Recensione Gli amori difficili di Italo Calvino è una raccolta di racconti che esplora le diverse sfumature dell’amore e dell’incomunicabilità umana. Ogni racconto, pur avendo una propria autonomia narrativa, si ricollega agli altri attraverso il tema dell’amore vissuto come avventura, come…
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rossamalupina · 4 months ago
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La storia/ The story
  la storia scritto nel 1974, è l’ultimo capitolo della trilogia familiare. Si parla della vita di Ida, il padre la voleva chiamare Aida in onore di una canzone di Giuseppe Verdi ma per errore viene chiamata Ida. Fin dall’ infanzia viene colpita da crisi epilettiche, essendo che soffro anch’io di queste crisi ho provato imbarazzo a leggere, ma non racconterà solo la vita di Ida e dei suoi…
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chez-mimich · 5 months ago
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“Che cosa è? Che cosa è
che vi fa, tutti, sentire sconfitti
prima ancora di alzare la spada?
Questo senso logorante
di inutilità, che cosa è?”
Eccole le parole di tutti i populismi, sono le stesse del capostipite di tutti loro. Ce le ricorda, giustamente Stefano Massini che propone una rilettura del “Mein Kampf”
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letteraturadiviaggio · 4 months ago
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Marco Lodoli - Tanto poco
L’amore da lontano, l’amore che non si sporca con la vita, l’amore puro, assoluto, incrollabile: il nuovo romanzo di Marco Lodoli racconta la passione silenziosa e implacabile di una bidella per un professore che non si accorge di nulla, troppo preso dalle sue ambizioni artistiche, dall’illusione di essere diverso dagli altri, dalle sue piccole vanità. Matteo è un insegnante, ma anche uno…
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deboramenozzi · 5 months ago
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leparolecreanomondi · 3 months ago
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Baumgartner: cronache di un cuore in pausa.
Vivere è provare dolore, si era detto, e vivere con la paura del dolore significa non voler vivere. Amiche e amici, come state? Io bene anche se l’ultima volta ho chiesto alla psy di aiutarmi a estirpare questa cosa che piango: piango a vedere un film, piango davanti a un quadro, piango a una musica, a un odore, a un pensiero. E per tutta risposta, lei mi fa: “si prepari perché col tempo può…
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