#letteratura artistica
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pier-carlo-universe · 6 days ago
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Van Gogh, l’uomo: un viaggio nella vita di Vincent attraverso le sue lettere. Silvana Ramazzotto Moro esplora l'uomo dietro il genio in un'opera unica
Un ritratto umano di Vincent Van Gogh. Con il libro “Van Gogh, l’uomo”, edito da Guido Miano Editore nel dicembre 2024, Silvana Ramazzotto Moro offre un contributo prezioso alla comprensione dell’uomo dietro il celebre pittore.
Un ritratto umano di Vincent Van Gogh. Con il libro “Van Gogh, l’uomo”, edito da Guido Miano Editore nel dicembre 2024, Silvana Ramazzotto Moro offre un contributo prezioso alla comprensione dell’uomo dietro il celebre pittore. L’autrice, appassionata di filosofia, letteratura e arte, si immerge nelle lettere di Van Gogh per restituire al lettore una visione autentica e priva di…
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gregor-samsung · 3 months ago
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“ Mettiamo per ipotesi che volessimo ripercorrere la storia di un uomo terribile come Adolf Hitler. La raccontiamo dall’adolescenza alla presa del potere? Dalla presa del potere alla disfatta? Scegliamo solo un episodio significativo? Narriamo tutta la sua vicenda dagli inizi alla morte? Il problema più importante è decidere se il dittatore sarà il protagonista assoluto: sarà «visto» da un altro (o altri) oppure sarà raccontato oggettivamente? Nel primo caso verrà fuori un personaggio «filtrato» attraverso una precisa (e quindi parziale) esperienza; nel secondo egli risulterà così come realmente è stato, nella sua verità storica. Esaminiamo adesso questa seconda eventualità. Al di là della «autenticità» dei fatti che racconteremo, da un punto di vista strettamente narrativo siamo costretti a sciogliere un nodo molto difficile: riusciremo a rappresentare bene un personaggio così «negativo»? O meglio: riusciremo a renderlo in tutta la sua negatività? Nella nostra testa egli è la quintessenza della malvagità e del cinismo, ma poi, passando alla scrittura riusciremo a «restituirlo» così come lo immaginiamo? Sicuramente no, a meno di non renderlo «incredibile», falso, forzato. Non ci riusciremo perché nel momento in cui dobbiamo approfondire il personaggio - anche per cercare le ragioni più o meno oscure della sua violenza - finiamo fatalmente per trovargli una, seppur aberrante, giustificazione. E senza volerlo, faremo di Hitler un eroe, un sublime dannato, grande come un demone dell’apocalisse, una vittima di sé stesso, carismatico com’è carismatico il male.
Penso, ad esempio, al Riccardo III di Shakespeare, allo spietato duca di Gloucester, il quale riesce a salire sul trono d’Inghilterra dopo aver fatto assassinare mezza corte reale. La sete di potere acceca quest’uomo infelice (è nato storpio e claudicante) e quando alla fine il conte di Richmond giungerà a liberare il paese dall’usurpatore, questi, nel momento di morire, acquisterà la sua dimensione tragica ed eroica. Riccardo è un uomo reso cinico dalla natura, un «mostro» suo malgrado. La sua malvagità è in qualche modo legittimata dalla sua infelicità. Come potremmo noi, oggi, senza falsare smaccatamente la storia, trovare la spiegazione delle atrocità naziste nella contorta personalità di Hitler? Ogni tentativo di collegamento tra il carattere del dittatore e gli avvenimenti della storia è destinato al ridicolo.
Uno scrittore (di letteratura, di cinema, di teatro eccetera) non può fare a meno di andare nel fondo dei personaggi, di pescare nelle loro contraddizioni, nella loro essenza segreta. Là dentro si muovono forze creaturali capaci di rendere un uomo libero o schiavo di sé stesso. Ma in tutti e due i casi egli è innocente. Come può uno scrittore lavorare con un personaggio senza un briciolo di luce? Un Hitler tutto nero, insensatamente malvagio, rischia di diventare una caricatura, un burattino, la maschera del cattivo: niente di più schematico. Julien Sorel (protagonista di Il rosso e il nero), personaggio arrivista e assassino, è amato da Stendhal malgrado sia «negativo»: lo scrittore ne descrive con pietas il desiderio frustrato di adeguarsi alla morale della Restaurazione francese. Se volessimo dunque raccontare la malvagità di Hitler, sia come uomo sia come dittatore, senza «salvarlo» in qualche modo, saremmo costretti a farne un ritratto bugiardo. Quindi è meglio trovare un’altra strada, una maniera «trasversale» di raccontare il personaggio. Magari, come avevo accennato, cercando un altro protagonista e lasciare che sia lui a far da intermediario. “
Vincenzo Cerami, Consigli a un giovane scrittore. Narrativa, cinema, teatro, radio, Garzanti, 2002; pp. 28-30.
[1ª edizione: Einaudi, 1996]
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fashionbooksmilano · 9 months ago
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Ephimera Dialoghi sulla moda
a cura di Sofia Gnoli
testi di Antonio Mancinelli, Maria Luisa Frisa, Alessandro Michele, Anna Piaggi, Luca Stoppini, Mariuccia Casadio, Quirino Conti, Bonizza Giordani Aragno, Maria Grazia Chiuri, Giuseppe Scaraffia, Gabriella Pescucci, Valeria Palermi, Daniela Baroncini, Silvia Venturini Fendi, Andrea Mecacci
Electa, Milano 2020, 115 pagine, 16x24cm, brossura con alette, ISBN 9788892820319
euro 29,00
email if you want to buy [email protected]
La moda nelle sue innumerevoli sfaccettature è la protagonista Ephimera, un volume nato dal ciclo di conversazioni che si è tenuto al Parco archeologico del Colosseo, nella Curia Iulia, cuore della civiltà romana, tra il 2019 e il 2020.
Fugace, velocissima, radicata nel presente, la moda sta sempre sul punto di diventare qualcos’altro, di cambiare pelle. È proprio per questo che la curatrice Sofia Gnoli ha scelto Ephimera – da epi “sopra” che messo insieme ad emera “giorno”, significa di un sol giorno – come titolo di questi dialoghi. Il risultato è un libro che esplora la moda da una molteplicità di punti di vista: moda come linguaggio di segni, come espressione artistica, senza trascurare argomenti classici quali l’androginia o il dandysmo e il suo legame con il cinema e con la letteratura, con la fotografia e con il kitsch.
Il continuo scambio tra presente e passato, così come la natura polimorfica di questa disciplina si riflettono anche sulla diversa formazione dei partecipanti di Ephimera, nonché autori del volume: direttori creativi, artisti, saggisti, studiosi e giornalisti, hanno approfondito, attraverso la loro personale visione, un aspetto della contemporaneità. Attraverso tutti questi racconti, Ephimera traccia un quadro della moda con le sue mutevolezze, le sue imprevedibilità e le sue compulsive morti e rinascite. Così, tra presente e passato, tra effimero ed eternità, la moda non smette di incantare.
EPHIMERA SOFIA GNOLI L’AVVENIRE È LA PORTA, IL PASSATO È LA CHIAVE ANTONIO MANCINELLI E SILVIA VENTURINI FENDI ALESSANDRO MICHELE: ARCHEOLOGO DELLE COSE A VENIRE MARIA LUISA FRISA E ALESSANDRO MICHELE MODA: STRUMENTO DI CONSAPEVOLEZZA, ARTE DEL POSSIBILE VALERIA PALERMI E MARIA GRAZIA CHIURI LE D.P. “DOPPIE PAGINE” DI ANNA PIAGGI LUCA STOPPINI ANNA PIAGGI “PRIVATE” PAOLO CASTALDI FENOMENOLOGIA DEL DANDY GIUSEPPE SCARAFFIA IL DANDISMO DI LUIGI ONTANI MARIUCCIA CASADIO L’INDISTINTA SESSUALITÀ DELLA MODA QUIRINO CONTI OSCAR AI COSTUMI GABRIELLA PESCUCCI IL GUARDAROBA DELL’EROS: LETTERATURA, MODA E EDUZIONE DANIELA BARONCINI SGUARDI ITALIANI: LA FOTOGRAFIA DI MODA IN ITALIA BONIZZA GIORDANI ARAGNO CONSIDERAZIONI SUL KITSCH ANDREA MECACCI
23/05/24
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chez-mimich · 1 year ago
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ANATOMIA DI UNA CADUTA
Preambolo: non amo particolarmente il cinema di parola, piuttosto preferisco il teatro dove la parola riveste un altro ruolo, oppure la letteratura dove la parola, con la sua infinita combinatoria, risulta essere l'essenza stessa della sostanza artistica. Il cinema racconta eminentemente per immagini e, ove queste siano sacrificate massicciamente a favore dei dialoghi sembra, a mio parere, tradire la sua stessa essenza. Ma naturalmente, ogni regola ha la sua eccezione: è il caso, per esempio del cinema di Rohmer o di Resnais, ma anche di tanti altri registi francesi e non solo. Forse non è un caso che Justine Triet, regista di "Anatomia di una caduta", in questi giorni nelle sale, sia una giovane regista e sceneggiatrice francese (è nata nel 1978), con alle spalle una discreta carriera tutta centrata su un cinema di forte impegno sociale. "Anatomia di una caduta" ha vinto la Palma d'Oro al Festival di Cannes lo scorso anno e così, con non eccessiva convinzione, ho pensato valesse la pena vederlo. La vicenda è quella della scrittrice tedesca Sandra Voyter che dopo un'intervista concessa ad una giovane giornalista, viene coinvolta nella straziante morte del compagno, anche lui scrittore, Samuel Maleski caduto o gettato da una mansarda, nella loro casa di montagna, sulla neve ghiacciata. Nella casa, insieme a Sandra e a Samuel, vivono il piccolo Daniel, figlio della coppia, bambino ipovedente a seguito di un incidente, e il loro cane. Sospettata di essere la potenziale omicida, il film si svolge tutto attorno alla figura di Sandra e procede come un tipico "courtrooom drama" con tutte le limitazioni del caso (scenografia inesistente, riprese in interni piuttosto monotone, ecc.). Tuttavia senza anticipare nulla ai miei lettori, circa il finale del film, il meccanismo dello svolgersi degli avvenimenti è oliato alla perfezione: i dialoghi sono serrati e incalzanti, i tratti psicologici dei personaggi sono di assoluto realismo, le implicazioni psicologiche del dramma sono fondate e plausibili e poi ancora il ritmo narrativo del film è calibratissimo, le riprese volutamente claustrofobiche non concedono nulla allo spettacolo, la recitazione degli attori, specie quella di Sandra Hüller (Sandra Voyter) e di Milo Machado Graner (il piccolo Daniel), è semplicemente superlativa e bravissimo anche il di lei avvocato Vincent Renzi, con quella espressione tipica da parigino bene, interpretato da Swann Arlaud. Insomma, forse un film più da “ascoltare “che da “vedere”, ma che riesce a far scorrere velocemente le due ore e mezza di proiezione.
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daimonclub · 27 days ago
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La Befana, il Presepe e l’Epifania in Letteratura
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La Befana, il Presepe e l’Epifania in Letteratura La Befana, il Presepe e l’Epifania in Letteratura, un articolo che analizza i legami tra la festa della befana, il presepe, e l'epifania nella letteratura e nella psicanalisi, come stimolo alla creazione artistica e intellettuale. L’ Epifania tutte le feste porta via, infatti una volta giunti al 6 gennaio il periodo vacanziero del Natale si conclude, e con esso le vecchie feste ormai passate e si accoglie l’inizio di un nuovo anno con le sue relative nuove festività. Carl William Brown In ogni casa elegante c’è la porta principale per i signori e c’è la porticina di servizio per i fornitori; ma non deve mancare la porta celeste per gli dei. Si potrebbe dire che la cappa del camino è il tunnel che congiunge la terra al cielo... Per colpa di certe convenzioni, e d’una diffusissima mancanza di coraggio ascensionale, forse questa porta è poco adoperata. Ciò non toglie che la porta della Befana sia la vera porta principale: la porta che si apre sull’universo. Gilbert Keith Chesterton Zitti, zitti bimbi buoni, presto, presto giù a dormire. La Befana è per venire col suo sacco pien di doni. Anonimo Non ho mai fatto una delle mie scoperte attraverso il processo del pensiero razionale. Albert Einstein La Befana, cara vecchietta, va all’antica, senza fretta. Non prende mica l’aeroplano per volare dal monte al piano, si fida soltanto, la cara vecchina della sua scopa di saggina: è così che poi succede che la Befana non si vede! Gianni Rodari La Befana a volte tarda perché ormai è vecchia e sorda, ma a coloro che son buoni lascia sempre tanti doni. Tra la cenere e il carbone ecco a te un suo bacione! Anonimo Ognuno chiudendo gli occhi, sogna dolci e balocchi. E Dori, il più piccino, accosta il suo visino alla grande vetrata per veder la sfilata dei Magi, su nel cielo, nella notte di gelo. Guido Gozzano Viene viene la Befana, vien dai monti a notte fonda. Come è stanca! La circonda neve, gelo e tramontana. Viene viene la Befana. Giovanni Pascoli Arriva la Befana, è già partita da una settimana, con la scopa di saggina, lei vola per arrivare prima. Viva viva la Befana! Anonimo Cara Befana. Prendi un trenino che fermi a casa d’ogni bambino, che fermi alle case dei poveretti con tanti doni e tanti confetti. Gianni Rodari Il dovere di un artista è piuttosto quello di rimanere di mentalità aperta e in uno stato in cui può ricevere informazioni e ispirazione. Bisogna sempre essere pronti per quella piccola Epifania artistica. Nick Cave
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Befana, prtesepe, epifania e ricordi Nel folclore italiano, la Befana rappresenta una figura unica e affascinante, profondamente radicata nella tradizione natalizia. Il suo nome deriva da una trasformazione linguistica del termine "Epifania" (dal greco epifáneia, "manifestazione"), passato attraverso il latino epiphaníam fino a diventare "Befana". Secondo la tradizione popolare, la Befana è un’anziana signora che, nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, porta doni ai bambini. Coloro che si sono comportati bene trovano calze riempite di dolciumi, frutta secca e piccoli regali, mentre i più dispettosi ricevono carbone o aglio. Anche il carbone, però, spesso si rivela dolce, trasformando la punizione in un gioco indulgente. Le origini della Befana si intrecciano con leggende e tradizioni religiose e pagane. Una delle storie cristiane più conosciute racconta che i Re Magi, durante il loro viaggio verso Betlemme, chiesero indicazioni a una vecchina e la invitarono a unirsi a loro. Lei rifiutò, ma poi si pentì e tentò invano di raggiungerli. Da allora, per espiare il suo errore, porterebbe doni ai bambini di tutto il mondo. Questa leggenda sembra cristianizzare una figura più antica, legata ai riti pagani della dodicesima notte dopo il solstizio d’inverno, quando si celebrava il ciclo di morte e rinascita della natura. La Befana rappresenta simbolicamente l’anno vecchio, ormai consumato, che si lascia alle spalle. La scopa che porta con sé non è solo un mezzo di trasporto, ma simboleggia anche il gesto di “spazzare via” i problemi dell’anno appena trascorso, unendo così il folclore alla speranza di un nuovo inizio. L’Epifania è anche il giorno in cui, secondo la tradizione cristiana, i Re Magi giungono alla grotta di Betlemme per adorare il Bambino Gesù. La loro figura, citata in appena 12 versetti del Vangelo di Matteo, è stata arricchita nei secoli da dettagli simbolici e narrativi. Non è storicamente provato che fossero tre, né che si chiamassero Baldassarre, Gaspare e Melchiorre, ma queste aggiunte hanno rafforzato il loro significato spirituale e culturale. Nei presepi di tutto il mondo, l’arrivo dei Magi rappresenta un momento culminante. Le loro offerte di oro, incenso e mirra simboleggiano rispettivamente la regalità, la divinità e la sofferenza umana di Gesù. La tradizione del presepe, introdotta da San Francesco d’Assisi, mira a rendere tangibile e familiare la narrazione della nascita di Cristo, creando un legame diretto tra la spiritualità e la vita quotidiana. La Befana principalmente è un'icona tutta italiana. Tuttavia, se per noi l'Epifania è sinonimo di Befana, possiamo dire che viene celebrata anche in altri Paesi, seppur con nomi e usanze diverse. In Francia la befana diventa un re o una regina! La tradizione ruota attorno alla Galette des Rois, un dolce tipico che nasconde al suo interno una fava. Chi la trova nella propria fetta viene incoronato re o regina della festa. In Islanda invece la Befana è la moglie di Babbo Natale e viene celebrata con fiaccolate, fuochi d'artificio e la presenza simbolica di Babbo Natale, insieme al re e alla regina degli elfi. In Romania, i bambini bussano alle porte dei vicini per raccontare storie e ricevono in cambio frutta secca o qualche moneta. Un'usanza semplice e carica di significato che celebra l’arrivo dei Re Magi. In Russia l’Epifania coincide con il Natale ortodosso, celebrato il 6 gennaio. In questa notte speciale, Padre Gelo porta doni ai bambini, accompagnato dalla dolce Babushka, una figura simile alla nostra Befana.
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Presepe, epifania e ricordi In Messico il 6 gennaio è noto come El Día de los Reyes, è dedicato all’arrivo dei Re Magi. Protagonista della tavola è la Rosca de Reyes, una ciambella a forma di corona che nasconde al suo interno una statuina di Gesù Bambino. Chi la trova diventa il "padrino" per l’anno successivo. In Bulgaria, l’Epifania si celebra con un rituale spettacolare: un crocifisso viene gettato in laghi o fiumi ghiacciati, e i più coraggiosi si tuffano per recuperarlo. Il vincitore avrà un anno di fortuna e buona salute. In Germania infine il 6 gennaio non è festeggiato ovunque. Nei luoghi dove si celebra, i preti e i chierichetti visitano le case, cantando e raccogliendo offerte. Tuttavia, per molti, è un giorno lavorativo e le scuole rimangono aperte. Il termine "Epifania" comunque non si limita solo alla sfera religiosa, ma trova un posto significativo anche in letteratura. Originariamente indicava una manifestazione divina, come un sogno o una visione. Con il cristianesimo, ha assunto un significato più specifico legato alla rivelazione di Gesù come Figlio di Dio. Per Joyce, il termine "Epifania" riprende il significato originale di "manifestazione", ma lo trasporta in un contesto letterario: si tratta di un’improvvisa illuminazione, un momento in cui qualcosa di apparentemente banale e quotidiano si carica di un significato profondo, rivelando una verità nascosta. Questa epifania non è mai grandiosa o spettacolare, ma si annida nei piccoli dettagli: una frase, un gesto, un oggetto. È un’illuminazione intima e personale che consente al personaggio (o al lettore) di cogliere una connessione tra il mondo materiale e quello spirituale, tra la vita quotidiana e le sue implicazioni più profonde. Ad esempio, nei Dubliners, queste epifanie emergono da momenti quotidiani che, per i personaggi, diventano rivelatori: un’ombra sulla loro vita o una consapevolezza improvvisa delle loro limitazioni, desideri o rimpianti. L’idea joyciana di epifania trova un parallelo nella psicanalisi freudiana, in particolare nell’interpretazione dei sogni e dei lapsus. Freud riteneva che i sogni e i dettagli apparentemente insignificanti della vita quotidiana potessero rivelare i desideri inconsci, le paure e i conflitti interiori di un individuo. Entrambi i concetti - epifania e interpretazione psicanalitica - condividono l’idea che i dettagli ordinari possano aprire una porta verso verità più profonde. In psicanalisi, queste connessioni sono spesso guidate dall’associazione libera: un dettaglio apparentemente insignificante può richiamare emozioni o ricordi nascosti, portando alla luce significati nascosti. Allo stesso modo, nelle epifanie di Joyce, dettagli minimi si trasformano in catalizzatori di rivelazioni emotive e spirituali. La creazione letteraria stessa si nutre di questo processo di connessione. Gli scrittori, come gli psicanalisti, spesso partono da elementi concreti o autobiografici per costruire una narrazione che trascende il personale, trasformandolo in universale. Joyce, con la sua tecnica dello stream of consciousness, esplora questa dinamica: il flusso di pensieri e associazioni dei suoi personaggi riflette il modo in cui la mente umana connette idee disparate, creando nuove intuizioni.
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Presepe di porcellana, mamma e ricordi Un esempio è il modo in cui Joyce utilizza dettagli materiali – come una semplice frase o un oggetto – per evocare un mondo interiore complesso. Questo processo è parallelo all’esplorazione psicanalitica, dove i simboli concreti (nei sogni o nei ricordi) vengono interpretati per rivelare significati nascosti. In sintesi, l’epifania joyciana e la psicanalisi condividono l’idea che il banale possa diventare simbolico e rivelatore, creando connessioni tra mondi apparentemente separati. Entrambi i concetti si basano sull’intuizione che i dettagli del quotidiano siano portatori di significati più ampi e profondi, in grado di illuminare la condizione umana. Per la creazione letteraria, queste connessioni sono essenziali, poiché permettono agli scrittori di trasformare l’ordinario in qualcosa di straordinario e di parlare direttamente alla sensibilità del lettore. Anche Gabriele D’Annunzio, nella poesia “I Re Magi” dalle Laudi del cielo, del mare, della terra, degli eroi, utilizza l’Epifania per evocare immagini di gloria celeste. In questa visione, il paesaggio, il canto degli angeli e l’arrivo dei Magi diventano simboli di una rivelazione divina che illumina l’umanità. Per concludere possiamo dire che la Befana, il Presepe e l’Epifania in letteratura condividono un elemento comune: la capacità di trasformare il quotidiano in straordinario. Che si tratti della dolce attesa dei doni, della magia del presepe o di una rivelazione letteraria, l’Epifania ci invita a riflettere sul valore delle manifestazioni, grandi o piccole, che illuminano la nostra vita. Buona Epifania a tutti! Se amate il Natale, le feste e la letteratura potete anche leggere i seguenti articoli: Aforismi e citazioni sul Natale Aforismi divertenti sul Natale Mercatini di Natale in Italia Mercatini di Natale in Germania Barzellette sul Natale La favola del pupazzo di neve Aforismi di C.W. Brown sul Natale Pensieri e riflessioni sul Natale Un buon libro per Natale Numeri sul Natale Un Natale surreale Odio il natale (Umorismo) Storielle divertenti sul Natale Una favola per Natale e non solo A Christmas Carol by Charles Dickens Other books by Charles Dickens Fairy tales and other stories by Hans Christian Andersen Best Christmas songs videos and karaoke Christmas markets in England Christmas markets in America Christmas markets in Italy and Germany Christmas quotes 60 great Christmas quotes Christmas tree origin and quotes Christmas jokes Christmas cracker jokes Funny Christmas Stories Amusing Christmas stories Christmas food Christmas thoughts Christmas story Christmas in Italy Christmas holidays Christmas songs Christmas poems An Essay on Christmas by Chesterton Aforismi per argomento Aforismi per autore Pensieri e riflessioni Saggi e aforismi Notizie e opinioni
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centroscritture · 2 months ago
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𝐏𝐞𝐫 𝐢𝐥 𝐜𝐢𝐜𝐥𝐨 𝐌𝐎𝐍𝐎𝐆𝐑𝐀𝐅𝐈𝐄
— dal 7 gennaio 2025
Due anniversari: 50 anni e 15 anni. La scomparsa di Pier Paolo Pasolini (1975) e quella di Edoardo Sanguineti (2010). Fin dalle pagine di "Officina" alla metà del secolo scorso, due dei massimi poeti e intellettuali italiani ingaggiano una disputa – quella tra neosperimentalismo e neoavanguardia – che è più di un conflitto tra poetiche: sono due visioni del rapporto tra letteratura e tradizione, tra letteratura e società, tra letteratura e impegno; sono due visioni del mondo. Apriamo il 2025 con due corsi paralleli per ripercorrerne l'opera poetica integrale, discutere Pasolini e Sanguineti alla prova dei testi, tracciare il bilancio di una storia, di una battaglia artistica e culturale, i cui effetti dirompenti scontiamo ancora oggi.
Con Stefano Colangelo, Maria Teresa Carbone, Bernardo De Luca, Emanuele Franceschetti, Giuseppe Garrera, Massimiliano Manganelli, Valerio Massaroni, Francesco Muzzioli, Angelo Petrella, Gian Luca Picconi, Gilda Policastro, Francesca Santucci.
Tutto su www.centroscritture.it
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londranotizie24 · 2 months ago
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letteratitudine · 3 months ago
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Taobuk va ad Algeri: le parole di Antonella Ferrara, Presidente e direttrice artistica di Taobuk
Con grande emozione mi preparo a portare Taobuk ad Algeri per vivere l’incanto del Salon International du Livre d’Alger.
Il 13 novembre avrò il piacere di unirmi a due grandi voci della letteratura siciliana, Maria Attanasio ed Evelina Santangelo, per un incontro dedicato al Mediterraneo: quel “mare Nostro, mare dentro” che ci lega in profondità.
Questo evento, organizzato in collaborazione con l’Istituto Italiano di Cultura di Algeri e promosso dal Ministero degli Affari Esteri, è per me una tappa significativa di un percorso che, dopo Rabat e Tunisi, continua a celebrare il nostro impegno nell’abbattere confini e promuovere il dialogo tra le culture che si affacciano sul Mediterraneo.
Sono grata di poter condividere con il pubblico algerino la bellezza della mia isola raccontata attraverso le parole di Maria, Evelina e Don Cosmo Laurentano con cui esplorerò il significato profondo di appartenere a questo mare che, per noi siciliani, è casa, storia, e un potente ponte verso l’altro.
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pier-carlo-universe · 2 days ago
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Cinzia Rota: la voce dell’anima tra poesia, prosa e sperimentazione artistica. Un’intervista esclusiva alla poetessa milanese, tra introspezione, creatività e riconoscimenti internazionali
La poetessa e scrittrice Cinzia Rota, figura di spicco nella scena letteraria contemporanea, ci ha regalato un’intervista straordinaria, in cui racconta il suo percorso artistico, le sue ispirazioni e i suoi progetti futuri.
La poetessa e scrittrice Cinzia Rota, figura di spicco nella scena letteraria contemporanea, ci ha regalato un’intervista straordinaria, in cui racconta il suo percorso artistico, le sue ispirazioni e i suoi progetti futuri. Attraverso le sue parole emerge un mondo fatto di sensibilità, introspezione e un’instancabile ricerca di espressione autentica. Un percorso artistico poliedrico. Cinzia…
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micro961 · 3 months ago
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Finale Music Festival
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Presentate oggi a Finale Ligure la Winter Edition del Finale Music Festival e di FMF - incontri con la musica. Fra gli altri protagonisti Antonella Ruggiero, Yoyo Mundi e Perturbazione
Alla conferenza stampa  nella Sala Consiliare del Comune della Riviera Ligure presentate le prossime manifestazioni, con qualche anticipazione su quelle future.
Dopo la manifestazione che ad agosto ha visto protagonisti nella sua prima edizione Ron, Filippo Graziani e Baccini, il Finale Music Festival torna nella sua edizione invernale a cavallo delle festività natalizie. Il festival sarà preceduto dai primi due appuntamenti con FMF - Incontri con la Musica, che sarà un appuntamento mensile in cui la musica si intreccerà con la letteratura e le immagini. De Andrè, Bindi e The Carnival of Fools. Tutti i concerti e gli incontri saranno ad INGRESSO LIBERO.
IL CALENDARIO:
FINALE MUSIC FESTIVAL – INCONTRI CON LA MUSICA
VENERDÌ 1 NOVEMBRE: Oratorio de' Disciplinanti, ore 21 Alfonso Amodio e Ferdinando Molteni presentano : "Facce di marinai. L'avventura mediterranea di Fabrizio De André e Mauro Pagani" e "L'anello di Bindi - Canzone e cultura omosessuale in Italia dal 1960 a oggi": un doveroso omaggio a Umberto Bindi.
VENERDÌ 6 DICEMBRE: Auditorium Destefanis nel complesso di Santa Caterina, ore 21 Proiezione e dibattito sul docufilm “Jesus Loves The Fools – Un carnevale dei pazzi, dei sedotti e degli abbandonati”. Con Mauro Ermanno Giovanardi ed i registi.
FINALE MUSIC FESTIVAL – WINTER EDITION
LUNEDÌ 23 DICEMBRE: Auditorium Destefanis nel complesso di Santa Caterina, ore 21 ANTONELLA RUGGIERO: la splendida estensione da brividi della fondatrice e voce dei Matia Bazar, si esibirà accompagnata dal maestro organista Roberto Olzer creando un concerto elegante e raffinato voce e piano.
LUNEDÌ 30 DICEMBRE: Auditorium Destefanis nel complesso di Santa Caterina, ore 21 YOYO MUNDI in una festa-concerto ricca di ospiti per il 35° anno di carriera.
VENERDÌ 3 GENNAIO: Auditorium Destefanis nel complesso di Santa Caterina, ore 21 PERTURBAZIONE in una rilettura live de “La Buona Novella” in occasione del 25° anniversario della scomparsa di Fabrizio De Andrè.
Interviene così il Sindaco Angelo Berlangieri: «L'obiettivo di chi amministra è quello di occuparsi anche della crescita culturale della comunità, mettendo la cultura al centro delle azioni amministrative. Quindi sono particolarmente contento di questa iniziativa caratterizzata da un intrattenimento di qualità, con anche momenti di approfondimento e riflessione, sempre con eventi a ingresso libero. Sono altresì soddisfatto che Finale Ligure stia tornando ad occupare quel ruolo di polo attrattivo culturale e che la nostra città torni ad essere protagonista nel ponente ligure».
L’Assessore al Turismo e agli Eventi Maura Firpo afferma: «Anche in questa nuova stagione l'amministrazione ha deciso di puntare decisamente sulla cultura e sulla musica e, come vi avevamo promesso, abbiamo dato un seguito al successo del Finale Music festival. Quindi abbiamo deciso di fare un'edizione invernale; un percorso musicale che si snoderà durante le feste natalizie. Il Finale Music Festival, edizione Winter, vedrà protagonisti altri 3 grandi della musica italiana. Non è tutto: ogni mese, a partire dal primo novembre faremo degli incontri in cui la musica si intreccia con la letteratura e le immagini. Presenteremo quindi opere letterarie, docufilm, opere varie in cui le note saranno un contorno. E avremo anche qui ospiti di rilievo che di volta in volta vi annunceremo. Questa cavalcata ci porterà direttamente all'estate, in cui stiamo preparando un festival alla Fortezza di Castelfranco che sarà unico nel panorama del Nord Italia, e il Festival di Agosto con i big della musica italiana».
La direzione artistica e l’organizzazione sono sempre condotte da Roberto Grossi e Fabio Gallo.
«Iniziamo gli incontri musicali parlando tra l'altro di due grandissimi cantautori liguri – dice Roberto Grossi - De André e Bindi, per poi ospitare il concerto di una vera e propria icona della nostra musica: Antonella Ruggiero. Per questi appuntamenti invernali abbiamo scelto proposte esclusive e di qualità, come la proiezione del documentario sui Carnival Of Fools presentata da Mauro Ermanno Giovanardi, come la festa per i 35 anni di carriera degli Yo Yo Mundi e come il concerto dei Perturbazione dedicato alla "Buona Novella" di Fabrizio De André. Molte altre sorprese seguiranno questi appuntamenti, con l'obiettivo di fare di Finale Ligure la città della musica del ponente ligure».
«È davvero bello assistere a come Finale Ligure stia diventando un porto sicuro per la cultura e soprattutto per la musica – afferma Fabio Gallo - ed è bello questo confronto e questa ricerca sviluppata con il lavoro di persone competenti e amministratori illuminati che cercano di valorizzare la bellezza architettonica, paesaggistica e storica attraverso la musica, lavorando anche sul campo e non solo alla scrivania. Anche stavolta, così come sarà per gli appuntamenti a venire, abbiamo mischiato e contaminato forti dosi di Liguria con altre proposte artistiche».
Tutti i concerti e gli incontri saranno ad INGRESSO LIBERO.
CONTATTI E SOCIAL
TEL: 019.681019 FB: FINALE MUSIC FESTIVAL IG: finale_music_festival
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gregor-samsung · 1 year ago
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" Stando alla testimonianza di chi ha avuto la fortuna di vederlo in teatro, il Totò che noi conosciamo, quello del cinema, non vale un decimo rispetto al comico caricato a molla sulle tavole del palcoscenico. Si racconta che, al momento del bis, prima di rientrare in scena, dicesse agli attrezzisti: «Adesso li faccio ridere con la A!». Entrava, improvvisava un paio dei suoi irresistibili lazzi e ritornava dietro le quinte mentre la sala si sganasciava a bocca spalancata: «Ah! Ah! Ah!». Prima del secondo bis prometteva ancora: «Adesso li faccio ridere con la I!». Infatti, la platea: «Ih! Ih! Ih!». Al terzo bis era la volta della U. Entrava in scena di sbieco come un burattino di legno, snodato, e si arrampicava su per il sipario come uno scoiattolo. E gli spettatori: «Uh, Uh, Uh!». Le risate con la A, con la I e con la U hanno sostanza ben diversa le une dalle altre: sono le reazioni emotive a tre differenti espressioni della comicità, o meglio a tre gag di natura diversa. In genere la risata con la A esplode al terzo ritorno di un tormentone o nella «chiusa» di un movimento comico a lunga durata con esplosione finale. La risata con la U è fulminante, quasi sempre provocata da una gag inattesa, da una caduta improvvisa, da una battuta a sorpresa. Quella con la I, invece, è più legata all’umorismo, alla finezza verbale o alla gag «buttata via», regalata ai pochi: arriva sempre con un attimo di ritardo e si espande nella sala per contagio, perché chi non ha capito subito l’arguzia la decifra attraverso lo scompisciarsi degli altri. "
Vincenzo Cerami, Consigli a un giovane scrittore. Narrativa, cinema, teatro, radio, Garzanti, 2002; pp. 173-174.
[1ª edizione: Einaudi, 1996]
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carmenvicinanza · 3 months ago
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Cristina Caprioli
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L’arte deve disorientare, deve trasmettere una sensazione di cui non puoi appropriarti, non puoi “comprarla”, è questione di immaginazione, di accettazione, di “arrendersi”.
Cristina Caprioli è la danzatrice, coreografa, teorica sperimentale e accademica che ha vinto il Leone d’oro alla carriera della Biennale Danza 2024 come riconoscimento a chi lavora nella ricerca per salvare l’artedal consumismo.
Con un approccio artistico inclusivo e sostenibile, è autrice di lavori che scardinano le convenzioni linguistiche e percettive della danza.
La sua idea di coreografia è quella di discorso critico in continuo movimento, in cui l’atto creativo non è mai disgiunto dalla riflessione.
Figura di primo piano della scena internazionale della danza contemporanea, la sua opera è caratterizzata da precisione, complessità e forme nuove di virtuosismo fisico. Le basi filosofiche del suo canone bilanciano ricerca concettuale rigorosa ed esperienza concreta coinvolgente e altamente praticabile.
Tutte le sue produzioni sfidano le regole e le economie di scambio del settore.
È nata a Brescia il 22 ottobre 1953 da madre svedese, suo padre era il pittore Adriano Grasso Caprioli. 
Ha studiato danza da quando aveva sei anni, ma la convinzione che fosse la sua strada è arrivata qualche anno più tardi, dopo aver visto Rudol’f Nureev esibirsi.
Ha lavorato come ballerina professionista in giro per il mondo prima di trasferirsi definitivamente a Stoccolma, dove, nel 1998, ha fondato ccap (cristina caprioli artificial projects), organizzazione indipendente che gestisce progetti di ricerca interdisciplinari, produce spettacoli teatrali, installazioni, video e pubblicazioni.
Mescola insieme danza, arte, letteratura, scienza e architettura.
Lavorando con persone anziane e bambini e adulti con disabilità, soprattutto cognitive, crea danze meravigliose che fuoriescono dal contratto sociale.
Ha partecipato alla Biennale di Venezia per la prima volta nel 2010 con cut-outs & trees, che ancora oggi va in giro, dal MoMa di New York a Londra.
Alla periferia di Stoccolma gestisce la Hall dove, facendosi bastare le sovvenzioni dello stato, propone soltanto spettacoli gratuiti. 
In una concezione che rifiuta di comprare il diritto di consumare l’arte, la sua compagnia offre resistenza. Producono con pochissimi soldi, circa 180 spettacoli all’anno con un decimo delle risorse di cui avrebbero bisogno.
Nel 2008 è stata nominata docente di composizione coreografica presso la School of Dance and Circus (DOCH) di Stoccolma.
Ha curato e prodotto diversi festival come Talking Dancing (1997) e Movement is a Woman (2002), oltre ai progetti di ricerca t.lab (2004) e after cover (2009-2011).
È stata anche curatrice dell’antologia di danza Choreographies (2008) e ha curato e prodotto il simposio WEAVING POLITICS (2012). 
Nel 2021 è stata il governo svedese l’ha premiata con l’Illis Quorum meruere labores la medaglia d’oro assegnata a coloro che apportano contributi e benefici in ambito culturale, scientifico e di pubblica utilità.
Nel 2022 il festival berlinese Tanz im August le ha dedicato una retrospettiva completa.
Due anni dopo, anche la più importante manifestazione artistica italiana ha voluto renderle omaggio con il Leone d’Oro alla carriera.
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afnews7 · 4 months ago
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Letteratura di mare del grande Franco Caprioli
Il libro è qui: https://amzn.to/401YbZ9 – http://www.afnewsinfo segnala: Nella vasta ed eclettica produzione artistica di Franco Caprioli, uno dei grandi protagonisti è il mare. Una profonda conoscenza e una grande passione hanno fatto sì che il maestro vi dedicasse numerose storie a fumetti di incredibile fascino. Questo volume ne raccoglie dieci straordinari esempi, realizzati da Caprioli…
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immaginepoesia · 4 months ago
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ILLUMINANTE CREATIVITA' di Lidia Chiarelli- by Ana Stjelja on ARTSMAGAZINE
Lidia Chiarelli, artista e poetessa italiana, porta con sé una ricca eredità che va oltre il suo impressionante lavoro. Figlia del celebre Guido Chiarelli, ingegnere e innovatore responsabile della rivoluzione dell’illuminazione pubblica a Torino, è cresciuta in un ambiente impregnato di creatività, innovazione e profondo apprezzamento per le arti.
Guido Chiarelli non è stato solo un maestro del suo mestiere, ma anche un pioniere nel trasformare Torino in una città di luci durante il dopoguerra. Il suo contributo è stato fondamentale per modernizzare il sistema di illuminazione pubblica della città e gli è valso il riconoscimento di leader nel suo campo. Il paesaggio urbano di Torino, illuminato dai suoi progetti, divenne un simbolo di progresso e modernizzazione, riflettendo la miscela di precisione ingegneristica e sensibilità artistica che caratterizzava il lavoro di Guido Chiarelli.
Lidia ha ereditato questa duplice passione per l’arte e l’innovazione, scegliendo di incanalarla in percorsi più creativi. Figura di spicco nel mondo dell’arte, è nota soprattutto per il suo coinvolgimento nel movimento letterario e artistico internazionale Immagine & Poesia, di cui è stata co-fondatrice nel 2007. Questo movimento cerca di unire l’arte visiva e la poesia, creando una sintesi di espressione artistica che colmi il divario tra parole e immagini.
Il suo stile artistico è decisamente surreale e simbolico, spesso caratterizzato dai temi della natura, dei sogni e delle emozioni umane. Attraverso la sua arte visiva, Lidia Chiarelli trasmette un senso di bellezza e introspezione senza tempo, invitando lo spettatore a esplorare strati di significato più profondi. Le sue opere sono spesso integrate dalla sua poesia, creando un’esperienza multisensoriale che riflette la sua convinzione dell’interconnessione di diverse forme d’arte.
Lidia Chiarelli ha anche dato un contributo significativo al Dylan’s Day, una celebrazione internazionale del poeta Dylan Thomas. Attraverso il suo coinvolgimento, Lidia Chiarelli onora l’eredità di Thomas fondendo la sua arte visiva con la poesia, facendo eco allo spirito di fusione creativa dell’evento. Le sue opere d’arte e le sue poesie ispirate a Dylan Thomas sono spesso presenti in mostre e pubblicazioni dedicate alla giornata, consolidando ulteriormente il suo ruolo nella promozione dell’interconnessione tra arte visiva e letteraria attraverso piattaforme globali.
Oltre ai suoi contributi come artista visiva e poetessa, Lidia continua a onorare l’eredità del padre, non solo attraverso il suo lavoro, ma anche incarnando lo stesso spirito innovativo che ha segnato la vita di Guido Chiarelli. Laddove lui usava la luce per trasformare il mondo fisico, Lidia usa l’arte e le parole per illuminare l’esperienza umana.
Attraverso mostre, pubblicazioni e collaborazioni internazionali, Lidia Chiarelli si è affermata come una moderna donna del Rinascimento, fondendo i mondi dell’arte e della letteratura, proprio come suo padre fece con l’ingegneria e l’innovazione. Lidia Chiarelli è la testimonianza del potere duraturo della creatività, portando avanti l’eredità della sua famiglia e forgiando al contempo un percorso unico nella scena artistica contemporanea.
Il suo percorso di artista, arricchito dal suo patrimonio, ci ricorda la profonda influenza che la famiglia, la storia e l’innovazione possono avere sulla produzione creativa di una persona. Così come Guido Chiarelli illuminava le strade di Torino, Lidia continua a brillare nel mondo dell’arte, diffondendo la sua luce al pubblico di tutto il mondo.
ANA STJELJA, Dubai-based, internationally acclaimed writer, editor, and digital artist
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leparolecreanomondi · 4 months ago
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Il Maestro e Margherita: lotta per la Libertà Artistica e amore impossibile.
Amiche e amici, come state? Io bene. Stavo scendendo dandoti il braccio almeno un milione di scale, quando ho inciampato nella gatta che mi ha bestemmiato i morti. A quelle sue parole, mi sono sconcertato! E mi è tornato in mente uno dei più grandi capolavori della letteratura di tutti i tempi. Quando ho letto per la prima volta Il Maestro e Margherita, è stato come essere investito in pieno da…
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sounds-right · 7 months ago
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Roberto Alessi il 29 giugno presenta il suo libro 'Tentazioni & Castighi' alla Spiaggia 151 di Riccione
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Sabato 29 giugno alle ore 16, presso il suggestivo Sunset Lounge della Spiaggia dei Surfisti (Spiaggia 151, Viale D'Annunzio, zona 151, Riccione), si terrà la presentazione in anteprima nazionale del nuovo libro di Roberto Alessi, intitolato "Tentazioni & Castighi". Questo evento imperdibile promette un pomeriggio ricco di emozioni, incontri e scoperte, dedicato agli amanti della lettura e della buona compagnia. 
Roberto Alessi, noto autore e giornalista, presenta al pubblico il suo ultimo lavoro, "Tentazioni & Castighi", un'opera che esplora i meandri dell'animo umano attraverso storie avvincenti e personaggi indimenticabili. Il libro, atteso con grande entusiasmo, promette di conquistare i lettori con la sua trama avvincente e la profondità delle sue riflessioni. 
L'evento sarà arricchito dalla presenza di numerosi ospiti di rilievo, che condivideranno con il pubblico la loro esperienza e il loro punto di vista sul libro e sul tema centrale dell'opera. Tra gli ospiti confermati ci saranno: 
Roberto Alessi, l'autore stesso, che offrirà una panoramica dettagliata del suo libro, raccontando aneddoti e ispirazioni che hanno dato vita a "Tentazioni & Castighi". 
Alessio Tacchinardi, ex calciatore e ora allenatore, che parlerà del parallelismo tra sport e letteratura, esplorando come le sfide e le tentazioni nello sport possano riflettersi nelle storie narrate nel libro. 
Paola Paggi, pallavolista di fama internazionale, che condividerà le sue esperienze personali e professionali, evidenziando come la disciplina e la determinazione nello sport possano rappresentare una metafora per affrontare le difficoltà della vita. 
Denny Montesi, noto imprenditore e personaggio televisivo, che offrirà una prospettiva unica sul libro, raccontando come le tentazioni e i castighi si manifestano nel mondo degli affari e dello spettacolo. 
Davide De Marinis, cantautore e musicista, che delizierà i presenti con una performance musicale esclusiva, aggiungendo una nota artistica e coinvolgente alla presentazione. 
Ferdi Berisa, conosciuto per la sua partecipazione a programmi televisivi e per le sue esperienze di vita straordinarie, che offrirà una testimonianza toccante e ispiratrice. Inoltre ha vinto l'edizione del Grande Fratello 9. 
Il Sunset Lounge, con la sua posizione privilegiata sulla spiaggia e la sua atmosfera rilassante, sarà il luogo ideale per accogliere i partecipanti, offrendo loro un'esperienza unica e indimenticabile. Durante l'evento, sarà possibile acquistare copie del libro e ottenere autografi dall'autore, rendendo questa occasione ancora più speciale. 
"Siamo entusiasti di ospitare la presentazione in anteprima nazionale di 'Tentazioni & Castighi' qui a Riccione", ha dichiarato il responsabile del Sunset Lounge. "È un onore poter offrire al pubblico la possibilità di incontrare Roberto Alessi e gli illustri ospiti che arricchiranno questa giornata con le loro storie e le loro riflessioni". 
L'evento è aperto al pubblico e l'ingresso è gratuito. Si consiglia di arrivare con anticipo per assicurarsi un posto e per godere appieno dell'atmosfera accogliente del Sunset Lounge. 
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