#laboratori bambini
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pier-carlo-universe · 9 days ago
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“Il Salotto del Cioccolato”. Sabato 5 e domenica 6 aprile Piazza Mazzini dedicata al cioccolato
Sabato 5 e domenica 6 aprile 2025 in Piazza Mazzini a Casale Monferrato si terrà la prima edizione de “Il Salotto del Cioccolato”, un’iniziativa dedicata al cioccolato artigianale, organizzata dall’Associazione Acai in collaborazione con Chocomoments, Botteghe Storiche e Confesercenti, con il patrocinio della Città di Casale Monferrato, che offrirà ai visitatori un percorso alla scoperta di…
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elenaceccatoillustrations · 2 years ago
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Per tutte le piogge! in tour • Foggia e San Giovanni Rotondo
Qualche parola di ringraziamento, qualche foto e tanti bei ricordi di queste memorabili giornate a Foggia e San Giovanni Rotondo, all'insegna della lettura e delle attività con i più piccoli...
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nanirossi · 2 years ago
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Grazie a tutti…grazie Bolano!:-)
Rieccoci a Bolano (come nel lontano 2015 ) per la prima serata, sabato sera, del “Borgo Incantato”!!! È stato bello rivedere la piazza piena di gente, sia per gli spettacoli che per i laboratori. Come l’ultima volta, ci ha sorpreso la bellezza del paese e della manifestazione, e forse il segreto di questa bellezza è che contribuisce tutto il paese!!! Bello vedere le vie del borgo straripanti di…
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gregor-samsung · 8 months ago
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“ A volte penso di appartenere a un’altra specie; questo pensiero che avanza in me assurdo come una mostruosità, contraddetto dall’apparenza ordinaria dei miei tratti e dalla mappa fantastica dei cromosomi, ha il potere di rasserenarmi. Nelle rare lezioni che ascoltai quando vagabondavo per le università, le uniche che ebbero il potere di incatenare la mia attenzione, richiamandomi alla coscienza strane e diverse emozioni, mostravano il mirabile codice della specie. Di esso rimanevo stupita come se la spirale della vita fosse un’altra possibile versione della chiave musicale del violino; una sorta di vibrazione sfuggita alla deflagrazione originaria da cui ogni cosa prese forma. Non volli imparare la catena di formule che, intrecciandosi in una magica danza, non ripeteva mai se stessa e con certezza assoluta custodiva l’identità unica di ogni nuova vita. Mi sembrò sempre che la riduzione di un simile prodigio all’apprendimento sterile del nome scientifico, la sua evocazione dotta e assurda nelle luce morta dei laboratori, avrebbero aperto, attirandola su noi, la catena infinita e ottusa del dolore. Bisogna essere molto ciechi per aggiungere nuove sofferenze all’eredità di dolore lasciata da chi è passato prima di noi!
Così, quando in un paese qualunque, forse nell’emisfero australe o nel silenzio dimenticato degli Incas, qualcuno ha trovato serbata la chiave della vita nel cuore indifferente di una pietra, come se questa fosse la cellula di un corpo o la memoria atomizzata dell’unica esplosione, io ho avuto la conferma di ciò che sempre pensai. Nello spartito della vita, risuoniamo tutti con un’unica nota le cui vibrazioni mutano impercettibilmente per la materia che ci accade di essere. Allo stesso modo, ho orrore dell’onnipotenza feroce, della dogmatica sordità, che traccia il confine fra ciò che è sano e il suo contrario. Tremo di fronte all’arroganza impietosa dei corpi sani, all’oscena prepotenza della loro forza; alla sicumera gloriosa con cui avanzano nell’universo pretendendo di esserne i padroni invulnerabili. Niente è più vano e folle di questa illusione: bisogna essere un po’ di pietra e d’albero; un po’ di mare e di tuono per ricordarsi la nota originaria; bisogna essere un po’ mostri per sentire risuonare la meraviglia e l’orrore di altri mondi lontani. In me vive il dubbio che l’errore genetico, da cui prendono vita creature mostruose e tenerissime; piccoli tartari con gli occhi all’insù, dalla memoria prodigiosa di Pico della Mirandola che suonano a volte come angeli, o vecchi-bambini destinati a vivere un quarto di secolo, nascosti come ragni nelle case per non offendere la proterva salute dei normali, incarni un’altra razza. O forse creature di altri spazi; abitanti di pianeti lontani, i cui frammenti vitali caddero errando, nel luogo sbagliato. Questo spiegherebbe la malinconia commovente di certi occhi fissati nel vuoto, che guardano mondi perduti e sorridono solo a essi, resistendo a tutte le seduzioni della nostra inutile umanità. La follia infine; non so se i suoi segni siano iscritti nell’abbraccio elicoidale della vita e neanche se appartenga al codice segreto di un’altra specie precipitata sulla terra. Credo piuttosto che essa sia un tramite; un sesto senso rimasto aperto per vocazione o per destino, dove le mostruosità svelano la propria origine autentica. In altri luoghi, lontani dagli orridi tavoli vivisettori che in nome della scienza profanano oscenamente i misteri della vita e della morte; in altri tempi da quelli in cui l’angoscia ci stringe a vivere, i folli furono celebrati come creature divine, nelle quali circolava libera la sapienza onnisciente. Erano tempi e luoghi dove la sadica struttura normativa che ci conculca non aveva ancora vinto, né aveva ancora sedotto l’intera umanità al peccato originario dell’invidia e alla pestilenza della sua vanità coattiva. Così essa non tollera che una creatura fugga al giogo delle rivalità fra uguali e, attraverso i mondi della follia, scelga l’identità eversiva a cui lo destinava l’unicità della sua nascita. Con un ukàse che non ammette eccezioni, l’alieno viene piegato all’annientamento dei suoi mondi e il veleno sottile dell’invidia raggiunge il suo centro creativo distruggendone le centraline. Ridotto a un’oscurità senza mostri e a un silenzio senza presagi, finalmente appartiene alla specie. “
Mariateresa Di Lascia, Passaggio in ombra, Feltrinelli (collana I Narratori), 1995¹; pp. 116-117.
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turuin · 7 months ago
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Day 49
Giorno 49 - ieri.
Totale caffè bevuti, due. (Ne ho anche RIFIUTATO uno a cena fuori!)
A pranzo: riso con le carote.
A cena: hamburger con contorno di patatine e polpette di melanzana.
Ho fatto i miei primi esercizi su Autumn Leaves + diteggiature drop2.
Nel pomeriggio, sono stato al Branchie - Festival di illustrazione, fumetto ed editoria indipendente ... grossa delusione: in pratica, gli stand di illustratori erano una decina, un altro paio di editori, il tutto non all'aperto come avrebbe dovuto essere ma impossibilmente stipato nel foyer del Teatro Sperimentale; la stanza era da debito d'ossigeno, e in venti minuti comunque s'era già visto tutto quello che c'era da vedere. Grava su di me il forte sospetto che il tutto fosse una scusa per ospitare Zerocalcare che faceva un firmacopie nel pomeriggio (ovviamente zero posti prenotabili sin dai tempi di Mosè) e un talk nella parte serale del festival (che però era a pagamento: in pratica, nel pomeriggio era gratis e poi bisognava uscire e rientrare col biglietto, anche questo pesantemente sold out da tempo). C'erano due laboratori in croce, uno di serigrafia per bambini e un altro che non ho capito, in ogni caso erano a pagamento anche quelli.
Insomma, la parola "festival" era leggermente ottimistica.
E' stata comunque un'ottima occasione di incontrare una bravissima disegnatrice di fumetti erotici, nostra amica (e con la quale siamo stati assieme a Bologna) ed il suo compagno, e con cui abbiamo cenato; e abbiamo fatto anche una capatina in fumetteria, così ho potuto completare la mia collezione di Conan - integrale (perché se ti piace Conan non puoi non avere i numeri disegnati da gente come Buscema e Barry Windsor-Smith) e prendere il quarto numero di Elden Ring.
Ora vorrei passare il pomeriggio in relativa quiete. Ieri ho scoperto che su Amazon Prime c'è l'intera saga di cartoni animati di Saint Seya! Ho fatto vedere la prima puntata a mia figlia, non ne è rimasta impressionata; poco male, me la rivedo volentieri io.
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mezzopieno-news · 1 year ago
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IL VILLAGGIO DOVE EBREI E ARABI VIVONO INSIEME IN PACE
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Si trova a metà strada fra Gerusalemme e Tel Aviv il villaggio di Neve Shalom Wahat al Salam il cui nome, scritto sia in lingua ebraica che araba, significa Oasi di Pace. Fondato nel 1972 dal padre domenicano Bruno Hussar su un terreno concesso dal vicino monastero trappista di Latrun, nel 1977 ha visto il trasferimento della prima famiglia sulla collina che all’epoca non aveva né acqua corrente né elettricità. Oggi il villaggio ospita 70 famiglie, metà di fede ebraica e metà musulmane, che dedicano la loro vita alla costruzione di giustizia, pace e riconciliazione per la regione. Si tratta dell’unica comunità del Paese in cui ebrei e arabi, tutti di cittadinanza israeliana, vivono insieme per scelta e insieme fanno studiare i loro figli nell’asilo e scuola elementare bilingue che ospitano circa 270 bambini. Tra le altre iniziative della comunità vi è la Scuola per la Pace, che dalla sua fondazione nel 1979 ha offerto laboratori e corsi universitari per favorire il dialogo interculturale e interreligioso a circa 65.000 tra israeliani e palestinesi.
Nell’ultimo comunicato del villaggio emesso a seguito dello scoppio delle ostilità tra Israele e Hamas si legge: “Continuiamo a incontrarci e a discutere della situazione. Per noi il dialogo e il confronto sono fondamentali. Dobbiamo ritrovare la strada per tornare ai valori umani, al rispetto e all’apertura al dolore, alle paure e alle reazioni degli altri”.
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Fonte: Wahat al-Salam Neve Shalom; Oasi di pace
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pettirosso1959 · 11 months ago
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"Mai successo un fatto simile!"
"Mai visto un disastro come quest'ultima alluvione!"
"Cambiamento Climatico!"
"Le stagioni non sono più quelle di una volta!"
Voci del popolino ignorante milanese, riportate con estrema soddisfazione dai TG, quotidiani, politici di sinistra, verdacci, ribadite da Sor Piccozza e da Farfallino Amoroso (Tozzi e Mercalli).
Invece:
Milano, 31 maggio 1917.
Il 30 maggio, in una Milano spettrale, abitata solo da donne, bambini e anziani, iniziò a piovere a metà pomeriggio, mentre forti temporali avevano già interessato la Brianza e la fascia Prealpina.
Negli ultimi giorni del maggio 1917 l’Italia era piegata dalla Grande Guerra; era in pieno svolgimento la terrificante carneficina della Decima Battaglia dell’Isonzo, in cui il generale Cadorna mandò al massacro 400.000 soldati italiani contro le trincee e le mitragliatrici austro-ungariche. I morti italiani furono 36.000, i feriti e i mutilati oltre 130.000 e 26.000 i fanti catturati dal nemico. Dopo un mese di scontri il fronte era rimasto praticamente invariato.
I Savoia avevano imposto la censura più totale agli organi di stampa, le notizie, quindi, filtravano a fatica.
I fiumi Seveso, Olona e Lambro erano tutti ingrossati, piovve tutta notte e all’alba Milano si svegliò come se fosse Venezia.
Tutti i corsi d’acqua erano esondati e i danni più rilevanti avvennero nei quartieri dove correva l’Olona, lungo la zona ovest della città. Anche le zone di Porta Garibaldi e Porta Nuova erano sommerse, così come il Ticinese, dove era esondata addirittura la Darsena.
Le chiamate di aiuto ai pompieri furono centinaia già poche ore dopo il tramonto e continuarono tutta notte, con cantine e androni dei palazzi sommersi in alcuni punti anche da un metro d’acqua.
Il torrente Merlata, che allora correva in superficie, esondò e lo stesso accadde per la roggia Poveretto, le acque invasero il Cimitero Maggiore di Musocco, allagando gli ossari con quasi tre metri di acqua. L’onda di piena dei due torrenti si unì poi a quella del non distante Olona e insieme raggiunsero il quartiere della Maddalena, oggi piazza De Angeli, sommergendo anche le zone vicine di corso Vercelli e del borgo di San Pietro in Sala, oggi piazza Wagner.
I pompieri montarono delle passerelle in legno sopraelevate per far camminare i milanesi, esattamente come a Venezia, ma ben presto anche quelle vennero sommerse da altre ondate di piena dell’Olona.
Vennero sospesi tutti i Gamba de Legn, i tram a vapore extraurbani, che da Milano si dirigevano verso l’area metropolitana a nord e a ovest.
Il Comune decise di far trasferire tutte le bare in attesa di inumazione lontano dal Cimitero Maggiore, per timore che venissero prese dalle acque e portate via. Il cimitero venne poi chiuso, totalmente sommerso da più di un metro di acqua. L’ultima volta era accaduto nel 1893, quando le acque dell’Olona superarono addirittura i due metri di altezza a Musocco e Garegnano.
Diversi stabilimenti e laboratori subirono ingenti danni.
Altri danni notevoli furono arrecati dal Seveso, soprattutto alle porte di Milano. A Palazzolo di Paderno Dugnano crollò un ponte sul Canale Villoresi, alla congiunzione col Seveso; l’onda di piena fu talmente forte da causare l’annegamento di 16 persone. A Milano i danni maggiori furono causati nel quartiere di Ponte Seveso, all’Isola Garibaldi, a Niguarda, a Prato Centenaro e al Mirabello, tutti sommersi da oltre un metro e mezzo di acqua.
A Niguarda crollò un palazzo, fortunatamente tutti gli abitanti riuscirono a fuggire pochi minuti prima del crollo. Il Villaggio dei Giornalisti fu totalmente allagato ed evacuato.
Poco dopo l’alba tutte le linee tranviarie che dal centro correvano verso nord e ovest vennero sospese.
I quotidiani, sottoposti a censura, minimizzarono l’accaduto, nonostante danni ingentissimi, mezza città sott’acqua, 16 morti, collegamenti sospesi e le acque che si ritirarono completamente solo due giorni dopo. Nessuna notizia venne riportata dopo il primo di giugno.
Le foto vennero scattate nel pomeriggio del 31 maggio, quando le acque si erano ormai quasi completamente ritirate. In una foto si vede il Gamba de Legn per Magenta, bloccato dalle acque in via Marghera all’angolo con via Sacco.
(Grazie a Francesco Liuzzi e a “Milano Sparita”)
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3nding · 2 months ago
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È andato in onda un monologo di Barbara Palombelli, nel quale la giornalista ha affrontato il tema dell'adozione e del rapporto coi figli adottivi Purtroppo nello stesso monologo (ci siamo abituate ma non ci rassegniamo comunque a questo) la scelta di adottare è stata contrapposta a quella di percorrere la strada della procreazione assistita, definita come una fabbrica di bambini in laboratori "scintillanti e profunati".A parte che inviteremmo la signora a visitare un centro di pma pubblico, dove coppie che non hanno soldi per un periodo più veloce e comodo accedono ogni giorno e che è tutt'altro che scintillante, rileviamo come ancora una volta l'infertilità e la ricerca di un figlio grazie alla medicina siano trattate come "capricci" di persone accanite, che pretendono la gravidanza per sentirsi "normali", ingenerose ed egoiste, incapaci di quell'amore disinteressato che porta a salvare un bambino in condizioni di disagio. Del resto più volte abbiamo scritto alla trasmissione condotta dalla signora per evidenziare come i casi inventati dai suoi autori stigmatizzassero la pma, con vicende anche oltre la legge.Un figlio è amore disinteressato comunque esso venga al mondo, naturale, frutto di un percorso di pma o adottato, noi non facciamo differenze e non stiliamo classifiche, ma allo stesso tempo non accettiamo più di essere incasellati come pazienti di serie Z, finiti in un centro medico per mancanza di empatia. Alla signora vorremmo dire che, posto che i bambini adottabili sono sicuramente in numero molto inferiore rispetto alle coppie che non riescono ad avere figli, scegliere il percorso più adatto a ciascuno di noi è un diritto non sinsacabile, in una materia talmente sensibile da dover essere trattata con attenzione estrema.Dovrebbe saperlo anche lei. Ma non sembra aver imparato molto dai suoi figli e dalla strada affrontata per averli.
Strada per un sogno APS, fb
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istanbulperitaliani · 11 months ago
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I silos di Çubuklu
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I Silos di Çubuklu sono tra i più antichi impianti di stoccaggio di Istanbul. Situati nella località di Çubuklu di Beykoz, i silos hanno svolto un ruolo cruciale nello stoccaggio di carburante durante il periodo di industrializzazione di Istanbul. Dopo il loro abbandono hanno ritrovato nuova vita grazie ad un ambizioso progetto di restauro e trasformazione realizzato dal comune di Istanbul.
Il complesso, con una superficie di 20.000 metri quadrati, offre ora una vasta gamma di servizi culturali e ricreativi. Ha una biblioteca che può ospitare 110 persone e dispone di una collezione di 12.500 opere. Inoltre, il sito comprende il Museo delle Arti Digitali, il Museo della Natura e della Scienza, laboratori, un palco per eventi, aree per bambini, ristoranti e bar.
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Come successo per altre strutture, come ad esempio il Museo Gazhane, non solo é stato preservato un pezzo significativo del patrimonio industriale di Istanbul ma é stato creato un nuovo centro culturale che arricchisce la vita della comunità locale con eventi educativi, culturali e artistici accessibili a tutti. Sono tutte innovazioni che rendono Istanbul una metropoli all'avanguardia per i progetti di rigenerazione urbana, combinando conservazione del patrimonio e funzionalità moderne per il beneficio della città.
La mia Vita a Istanbul: consigli e informazioni turistiche. Disponibile come GUIDA per delle ESCURSIONI in città.
Scrivi una e-mail a: [email protected]
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Dal 20 aprile al 15 settembre, ogni sabato e domenica e festivi. Previste tre fermate
A Villa Bardini arriva il nuovo servizio gratuito di navetta elettrica per la visita del meraviglioso giardino incastonato fra le antiche mura di Firenze. La pendenza dell’aspra collina lungo la quale si estendono i quattro ettari di bosco, orto e frutteto non sarà più dunque un problema. Un’iniziativa di Fondazione CR Firenze e Fondazione Parchi Monumentali Bardini e Peyron in collaborazione con Opera Laboratori Fiorentini.
La navetta sarà attiva dal 20 aprile al 15 settembre 2024, ogni sabato, domenica e festivi (partenza alle 11.00 da via de Bardi e ultima corsa alle 17.30 da Villa Bardini, con un intervallo dalle 13.00 alle 14.00). Saranno tre le fermate: il capolinea in via de Bardi, la fermata Scalinata Barocca e il capolinea Villa Bardini. Precedenza sarà data alle famiglie con bambini e alle persone anziane. Il Giardino racconta sette secoli di storia fiorentina e del giardinaggio, dalla sua nascita come giardino barocco nel Seicento e Settecento al passaggio anglo-cinese e vittoriano. Nell’oasi verde convivono infatti tre anime: il giardino all’italiana con la magnifica scalinata barocca, il bosco all’inglese con i suoi elementi esotici e il parco agricolo dove è possibile ammirare il celebre pergolato di glicini. All’interno sono presenti circa 200 pezzi di scultura, tredici fontane, un muro fontana e tre grotte.
Organizza la tua visita.
@villabardini
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pier-carlo-universe · 3 months ago
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EMOZIONERIA: Percorsi laboratoriali e di gioco alla Ludoteca C’è Sole e Luna
Dopo le festività natalizie la Ludoteca Comunale C’è Sole e Luna, Assessorato alle Politiche Giovanili, riprende le proprie attività a pieno regime.
Dopo le festività natalizie la Ludoteca Comunale C’è Sole e Luna, Assessorato alle Politiche Giovanili, riprende le proprie attività a pieno regime.  “Anche in questo nuovo anno, la Ludoteca porta avanti il suo impegno di contribuire al benessere delle bambine e dei bambini da 0 a 11 anni e delle loro famiglie” – sottolinea l’Assessora alle Politiche Giovanili Vittoria Oneto – “fornendo loro…
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Per tutte le piogge! • incontri di primavera
I tanti impegni di questo mese mi hanno tenuta lontana dalla scrivania (ma per fortuna vicina ai luoghi della cultura, ai bambini e a tante nuove conoscenze!) ma ora è proprio arrivato il momento di aggiornare il sito con qualche foto degli eventi passati!
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agrpress-blog · 1 year ago
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I bambini e le loro paure quotidiane. Come affrontarle senza timori e con il sorriso? A Zoomarine Halloween formato famiglia con “Smaschera la tua paura - il ritorno” con la partecipazione dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Roma e dell’Ordine degli Psicologi del Lazio.  Mostri, fantasmi, zombie. Non sono certo solo queste le paure quotidiane dei bambini. Alcune sono tipiche dell’età evolutiva, altre dipendono dalla storia individuale di ogni soggetto e per questo, a volte, potenzialmente possono essere infinite. Nel “mese da brivido” per eccellenza, che ormai da tempo è associato all’arrivo della Notte di Halloween, il parco Zoomarine rilancia la seconda edizione di una campagna educativa che lo scorso anno ha avuto un grande successo: «Smaschera la tua paura - il ritorno», con la partecipazione dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Roma e dell’Ordine degli Psicologi del Lazio. Lo scopo è proprio quello di fornire alle famiglie una serie di consigli per aiutare i genitori ad affrontare i timori quotidiani dei propri figli, come il buio, gli insetti, la visita dal dottore e la puntura, il dentista, i mostri, i rumori assordanti, la separazione dei genitori e tante altre, grazie all’intervento di alcuni professionisti pronti a dispensare suggerimenti pratici ed utili a vincere i disagi. Il parco alle porte di Roma, diretto da Alex Mata, si prepara così a lanciare i suoi appuntamenti di (non) paura per fare in modo che i bambini possano divertirsi e giocare con i personaggi fantastici presenti nel parco e le cinque aree tematizzate in cui è diviso, senza dover avere terrore di vivere i vari week end di una festa formato famiglia. Dal regno di Harry (con tanto di bacchetta magica donata nella cena a tema di martedì 31 ottobre con tanti cosplayer) agli spettacoli di magia, con travolgenti laboratori speciali per apprendere i segreti nascosti dietro le performance dei bravissimi maghi del Club Magico Italiano sezione Roma. Uno show nello show nel quale bambini e ragazzi potranno imparare giochi di prestigio con lezioni gratuite, divertenti e colorate. Nel parco vestito a festa, popolato di zucche, scheletri, streghette, ci sarà anche il Teatro della (non) Paura con un palco sul quale si esibiranno attori e performer che potranno essere raggiunti anche dagli stessi che riceveranno un simpatico attestato che dimostrerà come hanno sconfitto la paura. Sarà, inoltre, possibile divertirsi con le varie attrazioni sempre aperte e visitare i percorsi educazionali con gli animali. Grande attesa poi per il 31 ottobre con sedici spettacoli, ventun attrazioni, fantastiche cene con cinque dimostrazioni e tanti artisti. Per i teenagers e gli adulti tre nuovi i percorsi: l’Orfanotrofio: Nel sottoscala, nel buio sussurrano i bambini persi, le Creature del bosco: dove è preferibile non entrare da soli, non urlare, e non fare il minimo rumore, il Galeone Maledetto con un labirinto all’interno della nave pirata, dove le anime dei caduti sono imprigionate. Tante altre sorprese, come l’attesissimo arrivo di Luli Pampin domenica 29 ottobre e il laboratorio delle zucche, dove i bambini potranno intagliare o pitturare la propria zucca insieme a tutta la famiglia per un Halloween davvero indimenticabile.
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wondball · 2 years ago
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Affinché un parassita della chiesa cattolica possa vivere nella nostra società, godendo del privilegio di non lavorare, di compiere pure atti di pedofilia indisturbato, è necessario che molti, fin da bambini, perdano l'intelligenza: perdano la capacità di maturare empatia.
L'indottrinamento religioso è una violenza psicologica fatta ad arte: il plagio religioso serve a comprimere la capacità di sapersi vedere dal di fuori, non riuscendo più a cogliere il senso del ridicolo che noi avremmo se ci vedessimo parlare (pregare) all'aria inconsistente e non ad una persona.
Il nostro cervello è capace di riconoscere che cosa è reale e che cosa non è reale, attraverso anche la speculazione che avviene nel riuscire a vedersi dal di fuori: l'autoironia è la capacità del nostro cervello di riuscire ad avere un'immagine di noi stessi, senza uno specchio.
Il nostro cervello ce lo dice continuamente, in tutte le salse, per principi fisiologici di buona autoconservazione, che è l'essere felici il modo migliore di vivere: non il fare sacrifici, non provare dolore, non diventare martiri di una causa; non diventare schiavi di qualcosa.
Il nostro cervello ce lo dice, anche quando ci costringono ad andare a messa, che stiamo facendo qualcosa di sbagliato per la nostra vita, perché il cervello capisce che all'interno di una messa religiosa lui non ha parola; che la religione è sottomissione, non libertà.
Un dio buono, benevolo, non perderebbe mai il suo tempo a farsi scorticare su una croce; per poi morire e resuscitare. Un mito divino benevolo inventato non entra mai in contrasto con l'idea di felicità (soffrendo), ma aiuta l'uomo a vivere la felicità, seminandola ovunque.
La paura è in grado, qualora tu sia fragile, di farti fare le cose più assurde: come credere che da un pezzo di pane azzimo, su cui un ridicolo sciamano della chiesa cattolica fa un rito magico, si possa ottenere una salvezza, un conforto, un miglioramento della nostra vita.
Il dolore, la sofferenza, non sono episodi della vita quotidiana da cui si può imparare qualcosa di buono: gli unici in grado di imparare qualcosa dalla sofferenza e dal dolore umano, sono i medici, e tutte le persone che lavorano affinché la sofferenza umana sia debellata.
Persino il lavoro di un medico, di un ricercatore, può essere dettato da un profondo amore per gli altri: dalla profonda comprensione di quanto le persone diano il meglio di sé quando sono felici; per questo, alcuni, investono la propria vita chiusi a lungo dentro laboratori.
In qualsiasi latitudine e longitudine del nostro pianeta, il clero religioso usa il dolore altrui per ottenere dei vantaggi personali; la scienza, al contrario, studia il dolore altrui per limitarlo, per curarlo. La scienza è l'unica amica fedele della felicità.
Le divinità, per definizione e invenzione, sono onniscienti e onnipresenti, pertanto non hanno bisogno di una casa specifica dove risiedere (tempio, chiesa), e nemmeno di essere umani, mitologicamente inferiori alle divinità, che facciano da tramite.
Per confessare i nostri ipotetici peccati ad una divinità, non è necessario un tramite: lo puoi fare direttamente, se credi in certe cose (nella presenza di spiriti nel mondo); le divinità, per definizione, sono onnipresenti e onniscienti.
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sardies · 2 days ago
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Nelle biblioteche comunali di Sassari laboratori pasquali per giovanissimi lettori
Sassari. Proseguono le attività nelle biblioteche comunali rivolte a bambine e bambini, pensate per avvicinare i giovanissimi alla lettura e abituarli a vivere la biblioteca come luogo di incontro e socializzazione. Per il periodo di Pasqua sono previsti tre pomeriggi all’insegna della lettura, della creatività e del divertimento, per bambini dai 6 ai 10 anni. Gli appuntamenti, con inizio alle…
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mezzopieno-news · 2 years ago
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IL PRIMO FARMACO SALVAVITA PRODOTTO DA UNA NO-PROFIT
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Per la prima volta al mondo un ente senza scopo di lucro ha deciso di produrre un farmaco salvavita che l’industria farmaceutica non considera profittevole per il basso numero dei casi.
L’Ada-Scid è una patologia che ogni anno colpisce tra i 6 e gli 11 bambini nei Paesi dell’UE; nota anche come malattia dei ‘bambini bolla’ è una immunodeficienza che impedisce di combattere le infezioni più comuni. Questi bambini sono costretti a vivere isolati in ambienti sterili e oltre a sopportare continue privazioni, sono soggetti ad un tasso di mortalità molto elevato. La terapia genica per questa malattia è stata scoperta e sviluppata nei laboratori dell’Istituto San Raffaele-Telethon di Milano, unico ente al mondo che ne effettua la somministrazione. Dopo l’interruzione della produzione del farmaco da parte dell’azienda farmaceutica anglo-statunitense Orchard Therapeutics, la Fondazione Telethon ha annunciato di aver deciso di prendersi carico della produzione e distribuzione del farmaco. “Una decisione maturata per salvare la vita anche di un solo bambino affetto da questa malattia rara”, ha dichiarato il presidente della Fondazione Telethon, Luca di Montezemolo.
La decisione è stata presa per evitare la scomparsa dal mercato di un farmaco salvavita che ha permesso finora di curare 45 bambini provenienti da oltre 20 Paesi del mondo. “Questo traguardo ci incoraggia ad andare avanti su malattie genetiche per arrivare alla cura. I colleghi in Europa e Stati Uniti guardano il modello Telethon da prendere come esempio: credo che possa fare da apripista” spiega Alessandro Aiuti, dell’Istituto San Raffaele Telethon.
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Fonte: IRCCS Ospedale San Raffaele; foto di Polina Tankilevitch
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