#infrastrutture Alessandria.
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pier-carlo-universe · 8 days ago
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Alessandria si illumina: un piano di riqualificazione energetica e sicurezza
Un progetto ambizioso tra Comune ed Enel Sole per una città più sicura e sostenibile.
Un progetto ambizioso tra Comune ed Enel Sole per una città più sicura e sostenibile. Alessandria intraprende un significativo percorso di rinnovamento con il progetto di riqualificazione dell’illuminazione pubblica. Grazie all’accordo tra il Comune e Enel Sole, si realizzerà una rivoluzione che coinvolge oltre 16.500 nuovi punti luce e prevede un investimento di 18 milioni di euro. L’iniziativa…
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nada-khader · 2 years ago
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Con 612 voli e 80.000 passeggeri, lunedì l'Aeroporto Internazionale del Cairo ha raggiunto un nuovo record di traffico.
Il Ministero dell'Aviazione Civile ha riferito martedì che lunedì sono transitati 612 voli e 82.000 persone all'Aeroporto Internazionale del Cairo (CIA), segnando il giorno più trafficato per i viaggi aerei e gli arrivi dall'apertura dell'aeroporto. 77.000 passeggeri al giorno erano il record precedente, raggiunto il 30 dicembre 2022.
I tassi operativi più elevati per i voli in arrivo e in partenza dalla CIA, così come il numero di passeggeri in arrivo e in partenza, sono stati raggiunti grazie agli sforzi di tutto il personale, ha dichiarato il ministro dell'Aviazione civile Muhammad Abbas Helmy.
Secondo Helmy, "l'aeroporto del Cairo deve affrontare sfide significative per gestire il continuo aumento del traffico aereo e la crescita di passeggeri e voli".
Secondo la strategia di sviluppo globale e la Visione 2030 dell'Egitto, "dobbiamo sostenere i progressi in termini di servizi efficienti e di continua espansione delle infrastrutture per soddisfare la domanda di viaggi e turismo".
L'Egitto, la cui economia dipende principalmente dal turismo, ha recentemente allentato i requisiti per i visti per i visitatori provenienti da Cina, Iran, India, Turchia, Marocco e Algeria, nel tentativo di rilanciare il settore dopo le perdite causate dal COVID-19.
Inoltre, il governo ha dichiarato di prevedere 15 milioni di visitatori in Egitto nel 2023 e che si sta progettando di aumentare la capacità alberghiera per accogliere 25-30 milioni di visitatori entro il 2028.
L'Egitto è un Paese affascinante, ricco di storia e cultura. Sono disponibili diversi tipi di viaggi in Egitto, dalle vacanze economiche ai tour di lusso.
L'Egitto è un luogo ideale per conoscere la storia antica, esplorare le antiche rovine e rilassarsi sulla spiaggia. Le escursioni a terra in Egitto sono un'esperienza indimenticabile che ricorderete per tutta la vita.
Le escursioni a terra ad Alessandria sono un ottimo modo per esplorare la ricca storia e cultura della città. Ci sono molti tour diversi tra cui scegliere, in modo da poterne trovare uno di vostro interesse.
Le escursioni a terra a Port Said offrono una serie di opportunità per esplorare molti siti in Egitto, come le piramidi e i musei del Cairo.
Cairo top Tours offre sistemazioni in spiaggia, tour della città e la possibilità di esplorare i diversi ambienti di Luxor e Hurghada attraverso le nostre escursioni a terra a Safaga.
Le escursioni a terra a Sokhna offriranno una vacanza memorabile nel 2023.
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lamilanomagazine · 1 year ago
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Operazione internazionale contro il gruppo hacker Ragnar Locker
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Operazione internazionale contro il gruppo hacker Ragnar Locker. Roma. Sotto la direzione della Procura di Milano, il Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica (COSC) della Lombardia, con il coordinamento del CNAIPIC del Servizio Polizia Postale, ha condotto una serie di lunghe e complesse indagini che hanno consentito l’individuazione e il fermo in Francia di un informatico trentacinquenne considerato figura di spicco all’interno della gang criminale per il suo ruolo di sviluppatore dei software malevoli utilizzati per la cifratura dei dati delle aziende attaccate. Ragnar Locker è uno dei maggiori gruppi criminali specializzati in attacchi informatici di tipo ransomware: attacchi distruttivi, in grado di cifrare, e quindi paralizzare, i sistemi colpiti, pregiudicando così l’erogazione di servizi pubblici essenziali in vari settori, quali sanità, energia, trasporti, comunicazioni. L’ospedale israeliano “Mayanei Hayeshua” di Tel Aviv e la principale compagnia aerea portoghese sono solo due tra le recenti e più importanti vittime del gruppo, che in Italia ha colpito, dal 2020, l’Azienda Ospedaliera di Alessandria, la Campari s.p.a., multinazionale leader nel settore food & beverage e la Dollmar s.p.a., importante distributore di prodotti chimico-industriali. Sono stati richiesti riscatti da 5 a 70 milioni di dollari per ottenere la restituzione dei dati, ma a fronte del pagamento la restituzione non aveva luogo; seguiva piuttosto l’ulteriore ricatto della pubblicazione sul darkweb dei dati esfiltrati (tecnica della “doppia estorsione”). Il gruppo criminale dissuadeva altresì le vittime dal rivolgersi alla polizia, minacciando, in caso contrario, di pubblicare i dati sulla propria pagina nel darkweb, chiamata Wall of Shame (il “Muro della Vergogna”), ora sotto sequestro. Le indagini della Polizia Postale, coordinate dalla Procura della Repubblica di Milano, si sono unite alle indagini della Gendarmeria Francese, del FBI americano e di altri 7 Paesi, e sono confluite in una settimana di azione operativa congiunta - supportata da Eurojust ed Europol e condotta in quattro diversi Paesi - che ha portato al fermo del trentacinquenne presso l’aeroporto di Parigi, alla perquisizione informatica dei device nella sua residenza a Praga, nonché al sequestro dei computer su cui poggiava l’infrastruttura criminale in vari Paesi europei, tra cui Germania, Lettonia, Svezia e Olanda. L’attività info-investigativa condotta dagli investigatori milanesi, anche mediante intercettazioni telematiche transnazionali dei server in mano al gruppo criminale, è partita dall’analisi forense dei sistemi informatici attaccati da Ragnar Locker nell’ottobre del 2020, ed ha permesso di identificare, ricostruire e localizzare l'intera infrastruttura criminale, protetta da un complesso sistema di anonimizzazione multilivello, che sfruttava server dislocati in tutto il mondo. L’operazione denominata TALPA, che ha visto coinvolti gli organi investigativi di ben 12 Paesi, costituisce un salto di qualità nelle indagini in materia di ransomware - complessissime, a causa della distribuzione internazionale delle infrastrutture criminali, dell’utilizzo di sistemi di cifratura e anonimizzazione, del ricorso a criptovalute per i pagamenti – e il brillante risultato raggiunto dimostra l’elevata specializzazione degli operatori della Polizia Postale, l’efficace scambio di informazioni con le più importanti forze di polizia cyber internazionali, il prezioso lavoro delle agenzie europee di cooperazione (Eurojust ed Europol).... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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personal-reporter · 2 years ago
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Una mostra sulla Torino – Genova a Alessandria
Una mostra sulla Torino – Genova a Alessandria
Nell’Ottocento l’Italia è riuscita a diventare uno Stato unitario grazie anche al fatto che le  ferrovie cominciarono a collegare persone e territori. La mostra 1853-2023, Torino – Genova, una rotaia lunga 170 anni, visitabile a Palazzo Monferrato di Alessandria fino al 5 febbraio 2023, racconta la storia del linea ferroviaria Torino – Genova, una delle prime importanti infrastrutture su rotaia…
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Regione, RFI, Trenitalia e territorio insieme per il futuro del servizio ferroviario in Piemonte
La Regione Piemonte torna sul territorio per approfondire i temi del servizio ferroviario insieme a tutti i soggetti coinvolti nel processo di sviluppo della mobilità su rotaia. Si è infatti svolto ad Alessandria il primo di una serie di incontri che ha visto la partecipazione dell’assessore ai Trasporti e Infrastrutture della Regione Piemonte Marco Gabusi, … Leggi tutto L'articolo... Per il contenuto completo visitate il sito https://ift.tt/sfASc5E
da Quotidiano Piemontese - Home Page https://ift.tt/q7ks06m via Adriano Montanaro - Alessandria
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ALESSANDRIA. CONVEGNO "INFRASTRUTTURE DIGITALI E LOGISTICA DELLE MERCI"
ALESSANDRIA. CONVEGNO “INFRASTRUTTURE DIGITALI E LOGISTICA DELLE MERCI”
Alessandria, 15 aprile 2019
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COMUNICATO STAMPA Il Sindaco di Alessandria al convegno ‘Infrastrutture digitali e logistica delle merci, priorità strategiche per Genova e per l’Italia’
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Il Sindaco di Alessandria ha partecipato questa mattina al convegno ‘Infrastrutture digitali e logistica delle merci, priorità strategiche per Genova e per l’Italia’, organizzato da Consenso, business unit del…
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jamariyanews · 8 years ago
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Libia, gli alleati dell’Italia compiono una strage
Alessandro Lattanzio, 21/5/2017
Mentre questo Sito viene aggredito e insultato da fogne mediatiche come Huffington Post e Vice, che propagandano l’accoglienza a 90 gradi verso i profughi creati dalle guerre celebrate, invocate e salutate dai su medesimi siti di disinformazione imperialista (Left, Vice, Huffington Post e altra spazzatura), in Libia, il 18 maggio, bande armate composte dai miliziani armati dal governo Renzi-Gentiloni e dai terroristi di al-Qaida, che diverse ONG italiane definiscono ‘umanitari numero uno‘, uccidevano, decapitavano e bruciavano vive 150 persone nell’aeroporto libico di Baraq al-Shati. Ovvio il sonoro silenzio del sistema merdiatico italiano. SitoAurora è l’unico sito a riferire in Italia di questo massacro commesso dagli alleati dei servizi segreti italiani e della Farnesina in Libia, ovvero al-Qaida e la fratellanza mussulmana turcofila di Misurata, dove l’esercito italiano ha posto la propria base operativa libica.
Il 17 marzo, la sede di Saraj presso la base navale di Abu Sita, veniva attaccata da sconosciuti, mentre a Misurata i seguaci di Salah Badhi e Qalifa Gwal attaccavano la TV e la radio locale, venendo respinti. Contemporaneamente Saraj era Roma per discutere con il Gruppo di Contatto per il Mediterraneo Centrale che riunisce UE, Alto Commissariato ONU per i Rifugiati e Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (organismo logistico dei mercenari islamisti). Saraj chiedeva all’Italia l’invio in Libia di 20 motovedette, 4 elicotteri, 24 imbarcazioni, 10 autoambulanze, 30 autoveicoli blindati e telefoni satellitari. Il 30 marzo, a Roma rappresentanti delle tribù Tabu e Ulad Sulayman di Sabha firmavano un accordo di riconciliazione, con cui il governo italiano avrebbe pagato gli indennizzi alle vittime della faida tribale. L’Italia, tramite la comunità di sant’Egidio, interveniva perché interessata a controllare l’aeroporto Taminhint di Sabha. Ma già il leader tribale dei Tabu, Adam Dazi, affermava che i capitribù non avevano idea di che accordo si trattasse. Già nel novembre 2015 il Qatar mediò un simile accordo di riconciliazione, poi violato nel novembre 2016. La Libyan Cement Company (LCC), è uno dei più grandi cementifici della Libia, con tre stabilimenti a Bengasi, al-Huari e Derna, assumeva gli specialisti della società russa RSB-Group per sminare il cementificio di Bengasi, avviato il 22 agosto 2016. Il cemento è necessario per ripristinare le infrastrutture distrutte dai terroristi. Finora veniva importato dalla Tunisia. Nell’aprile 2016 l’Esercito nazionale della Libia eliminò i terroristi dalla zona degli impianti industriali del cementificio. I genieri dell’esercito libico non poterono completare la bonifica per mancanza di attrezzature, a causa delle sanzioni imposte dai Paesi occidentali contro Tobruq. Inoltre, diversi genieri libici morirono nelle operazioni di sminamento. Inizialmente i libici si rivolsero a una società inglese, che volle 50 dollari per metro quadro, quindi si rivolsero agli specialisti russi del RSB-Group, che bonificarono 750000 mq di superficie per 15 dollari a metro quadro. Il RSB-Group opera in Egitto, Colombia e Cina, oltre che Libia. La LCC è di proprietà della Libya Holdings Group (LHG) di Tripoli e di 15 investitori di Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti. Il 5 aprile, l’Esercito nazionale libico (LNA) avviava le operazioni per liberare la base di Tamanhant, presso Sabha, mentre il GNA di Tripoli condannava l’azione e ordinava alle sue forze di respingere l’attacco del LNA. A marzo, 16 militari feriti venivano inviati in Italia per cure mediche. Il 12 aprile Fayaz al-Saraj dichiarava che “Purtroppo l’Europa non ci ha aiutato, ma ha fatto solo vuote promesse. Abbiamo bisogno urgente di aiuti seri per proteggere e controllare le coste. Inoltre, la comunità internazionale deve fare di più per contribuire a stabilizzare il Paese”. Intanto, numerosi terroristi dello Stato islamico provenienti dalla Libia venivano curati in cliniche in Europa almeno dal 2015; “Elementi dello SIIL coinvolti nell’espatrio di feriti libici usano questa strategia per uscire dalla Libia con falsi passaporti“, secondo un documento dell’intelligence italiana. Il piano era incentrato su un progetto occidentale per riabilitare i feriti, il Centro per il sostegno dei libici feriti, gestito “in modo dubbio e ambiguo” sotto la supervisione dal governo di al-Saraj a Tripoli. Secondo il documento, gli infiltrati dello SIIL utilizzavano falsi passaporti forniti da una rete criminale e inoltre, all’inizio del 2016, lo SIIL occupando Sirte poté accedere a 2000 passaporti in bianco. “Dal 15 dicembre 2015, un numero ignoto di combattenti feriti dello Stato islamico in Libia è espatriato verso un ospedale d’Istanbul per cure mediche“. Da lì, i terroristi venivano inviati in altri ospedali turchi, provenendo soprattutto da Misurata, Sirte e Bengasi. “Misurata è la sede di tale contrabbando dalla Libia verso l’Europa. Ed è anche il luogo dove si svolge il mercato dei passaporti falsi, quando a costoro è necessaria una falsa identità per nascondersi“. I principali Paesi che accolgono i terroristi feriti, secondo il documento dello spionaggio italiano, sono Turchia, Romania, Bosnia, Francia, Germania e Svizzera. Il medico Rodolfo Bucci confermava al Guardian di esser stato contattato da un individuo appartenente alla rete del contrabbando. “Sono stato contattato da alcuni uomini per coordinare queste cure mediche perché sono uno specialista nella terapia del trattamento del dolore. Ma poi non so cosa sia successo. Non so se il programma fu interrotto“. Il documento dell’intelligence italiano descrive la posizione del governo al-Saraj come “altamente ambivalente” perché, anche se non finanzia l’assistenza medica ai terroristi dello SIIL, “ufficialmente permette l’espatrio di elementi del MSTB (Majlis Shura Thuwar Benghazi), una milizia jihadista collegata allo SIIL”. Secondo il rapporto dell’intelligence italiana, i documenti preparati dagli ospedali che organizzano l’espatrio dei libici feriti recano pochi dettagli sulle ferite, o ne sono totalmente privi. Il 2 maggio 2017, ad Abu Dhabi s’incontravano il premier-fantoccio al-Saraj ed il Generale Haftar, comandante dell’Esercito nazionale libico della Camera dei Rappresentanti di Tobruq, per discutere su quali organizzazioni andassero definite terroristiche, sullo scioglimento delle milizie, sul rifiuto dell’accordo sui migranti con l’Italia, sull’eliminazione dell’Art.8 del Libyan Political Agreement di Shqirat, che garantiva al Presidente del Consiglio Presidenziale ampi poteri su Forze Armate ed intelligence. Inoltre al-Saraj e Haftar convenivano nel formare un comando militare congiunto, con a capo Haftar, e ad unire le istituzioni statali. Gli Emirati Arabi Uniti inoltre dispiegavano velivoli da combattimento a sostegno del Generale Qalifa Haftar, nella Libia orientale, sulla base aerea al-Qadim. In Libia la produzione di petrolio superava il picco dell’ottobre 2014, arrivando a 780000 barili al giorno; grazie anche all’esenzione dai tagli della produzione nell’OPEC. Il maggiore giacimento petrolifero della Libia, Sharara, pompava circa 225000 barili al giorno, che arrivavano alla raffineria di Zawiyah. Anche al-Fil, o giacimento Elefante, nella Libia occidentale, veniva riavviato ad aprile dopo un’interruzione di due anni. Sharara, che ha una capacità di 330000 barili al giorno, è gestita da una joint venture tra Lybia National Oil Corp., Repsol SA, Total SA, OMV AG e Statoil ASA, mentre al-Fil è gestito da una joint venture tra NOC ed ENI, e può pompare fino a 90000 barili al giorno destinati all’impianto di Malitah. Il 18 maggio, il ministero degli Esteri del governo fantoccio di al-Saraj licenziava 12 ambasciatori, 10 dirigenti aziendali e 4 consoli generali. Ciò avveniva il giorno dopo che il ministro degli Esteri di al-Saraj, Muhamad Syala, licenziava l’alleato di Qalifa Haftar e ambasciatore in Arabia Saudita Abdulbasit al-Badri. Gli ambasciatori rimossi erano quelli in Canada, Etiopia, Grecia, Ungheria, Paesi Bassi, Panama, Qatar, Serbia, Slovacchia, Sudan, Vaticano e Regno Unito, i consoli generali quelli di Alessandria, Dubai, Istanbul e Milano. Venivano richiamati in patria gli addetti commerciali in Australia, Belgio, Croazia, Cipro, Costa d’Avorio, Nicaragua, Oman, Pakistan, Sierra Leone e Sri Lanka. 
Il 18 maggio, 141 persone venivano uccise nell’attacco perpetrato dalle milizie del GNA contro la base aerea di Baraq al-Shati, dove le forze islamiste uccisero sommariamente decine di soldati disarmati. “I soldati tornavano da una sfilata militare, non erano armati, la maggior parte di essi fu uccisa”. Il portavoce dell’Esercito nazionale libico, Colonnello Ahmad Mismari, annunciava che gli attacchi aerei di risposta erano iniziati dalla base aerea di Jufra contro i terroristi, e che “non ci sarebbe stato un cessate il fuoco”. L’attacco terroristico era stato guidato da Ahmad Abduljalil al-Hasnawi e da Jamal al-Trayqi del 13.mo battaglione di Misurata (fazione islamista armata ed informata direttamente dall’Esercito italiano) con l’appoggio della 201.ma brigata e delle brigate di difesa di Bengasi. La base era difesa dal 10.mo Battaglione del LNA, che perse 17 uomini, oltre a subire 11 dispersi, e dal 12.mo Battaglione, che perse 86 uomini. Gran parte del 12.mo Battaglione si trovava invece a Tuqra, per le celebrazioni dell’operazione Qaramah. Inoltre, anche 7 piloti civili furono uccisi. Uno dei testimoni aveva dichiarato che le vittime non furono uccise in combattimento ma erano state allineate e giustiziate. Il sindaco di Baraq al-Shati riferiva che almeno 5 soldati furono decapitati. Un altro testimone affermava, “Hanno ucciso tutti nella base: soldati, cuochi, addetti alle pulizie“, molti con un colpo alla testa. Alcuni erano cadetti appena laureatisi ufficiali durante la cerimonia del LNA per celebrare il terzo anniversario dell’operazione Qaramah. Le forze che difendevano la base, guidate dal generale Muhamad bin Nayal, erano riuscite parzialmente a ritirarsi, grazie ad informazioni sull’attacco imminente. Il Comando Generale del LNA dichiarava che la risposta sarà “dura e forte”, parlando apertamente di vendetta, “I responsabili saranno schiacciati”. Il governo di Tobruq accusava apertamente del massacro il Consiglio di Presidenza di al-Saraj e il suo ministro della Difesa, oltre che di aver violato la tregua concordata ad Abu Dhabi. I membri del Congresso di Tobruq chiedevano il licenziamento del ministro della Difesa di al-Saraj, Mahdi al-Barghathi, e di processarlo per il massacro, mentre Ali Gatrani, componente del Congresso di Tobruq, accusava del massacro anche il capo dei fratelli musulmani libici Sadiq al-Ghariani, potente alleato dell’Italia. I burattinai di Saraj, l’inviato speciale dell’ONU Martin Kobler e l’ambasciatore inglese Peter Millett, chiedevano all’esercito libico di non reagire all’aggressione, indicando la mano del mandante della strage. Il fantoccio della Farnesina, Fayaz al-Saraj, sospendeva ‘per 15 giorni’ il suo ministro della Difesa, l’islamista filo-turco Mahdi al-Barghathi. Inoltre, Saraj riconosceva che Jamal al-Trayqi, a capo del 13.ma battaglione (con cui l’esercito italiano collabora) era responsabile dell’attacco a Baraq al-Shati. Le brigate di difesa di Bengasi, coinvolte nel massacro, hanno stretti legami con Barghathi e la fratellanza mussulmana filo-turca di Misurata. Quindi, l’Esercito nazionale libico (LNA) dichiarava che al-Qaida e le milizie del governo del fantoccio italiano al-Saraj avevano attaccato la base aerea di Baraq al-Shati, decapitando decine di soldati libici. La maggior parte degli aggressori erano stranieri. Muhamad Lifrays, portavoce del 12.mo Battaglione del LNA, che aveva subito l’assalto, dichiarava, “Siamo convinti che combattevamo al-Qaida“. Diversi soldati erano stati decapitati o bruciati vivi. La maggior parte dei soldati era stata uccisa con colpi alla testa o sgozzati. Almeno 15 civili furono uccisi dai terroristi. Il comandante delle Forze Speciali Sayqa, Mahmud Warfali, affermava “L’LNA libererà la base aerea“, mentre 112.mo, 117.mo e 173.mo Battaglione libici si avvicinavano a Baraq al-Shati. L’Egitto condannava tale “attacco terroristico brutale“, e il Ministero degli Esteri di Cairo esprimeva “solidarietà al popolo libico e all’Esercito libico nazionale, chiedendo di occuparsi seriamente dei responsabili dell’azione terroristica“, aggiungendo che la politica libica non dev’essere soggetta a gruppi criminali che si fanno strada con il terrorismo o collaborando con le organizzazioni terroristiche finanziate da Paesi esteri. Anche il portavoce del Ministero degli Esteri dell’Algeria condannava l’attacco, “Condanniamo fermamente questi attacchi e notiamo che per diversi anni abbiamo costantemente incoraggiato i partiti libici a sostenere il dialogo e la riconciliazione nazionale per risolvere la crisi“. Nel frattempo, gli ambasciatori della Libia in Cina, Francia, Russia, Regno Unito e Stati Uniti (si noti l’assenza di quello in Italia) condannavano tale crimine, “condanniamo i tentativi di cambiare la situazione in Libia con la forza, che pregiudicano il dialogo politico e prolungano le sofferenze del popolo libico”.
Mentre questo Sito viene aggredito e insultato da fogne mediatiche come Huffington Post e Vice, che propagandano l’accoglienza a 90 gradi verso i profughi creati dalle guerre celebrate, invocate e salutate dai su medesimi siti di disinformazione imperialista (Left, Vice, Huffington Post e altra spazzatura), in Libia, il 18 maggio, bande armate composte dai miliziani armati dal governo Renzi-Gentiloni e dai terroristi di al-Qaida, che diverse ONG italiane definiscono ‘umanitari numero uno‘, uccidevano, decapitavano e bruciavano vive 150 persone nell’aeroporto libico di Baraq al-Shati. Ovvio il sonoro silenzio del sistema merdiatico italiano. SitoAurora è l’unico sito a riferire in Italia di questo massacro commesso dagli alleati dei servizi segreti italiani e della Farnesina in Libia, ovvero al-Qaida e la fratellanza mussulmana turcofila di Misurata, dove l’esercito italiano ha posto la propria base operativa libica.  
Alessandro Lattanzio, 21/5/2017
Il capo di Stato Maggiore italiano generale Graziano a Misurata, base delle milizie islamiste filo-turche.
Fonti: el-Temif FNA FNA FNA Libya Herald Libya Herald Libya Herald Libya Herald Libya Herald Libya Herald Libya Herald Libya Herald Libya Herald Moon of Alabama RID RID Reuters SCF Tekmor Monitor The Guardian
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Il treno della paura carico di bestiame.
Comunicato stampa consulta intercomunale trasporti Milano-Mortara-Alessandria
Milano, 3 novembre 2018 – Al termine di una settimana che ha visto i pendolari vittime degli ennesimi ritardi e soppressioni (una straordinaria ordinarietà che non stupisce più!), apprendiamo con sdegno e rabbia la notizia che ha visto una ragazza di 21 anni, vittima di aggressione sessuale su un treno della linea S9, tra la stazione di Albairate e quella di Gaggiano. Fortunatamente l’episodio non ha avuto conseguenze estreme e l’assalitore è stato arrestato.
La Consulta esprime solidarietà e vicinanza alla vittima di questo episodio richiedendo a Trenord ed RFI un intervento urgente ed immediato per la messa in sicurezza dei treni e delle stazioni, luoghi anch'essi dimenticati, dove migliaia di persone passano tante ore della propria vita e hanno il diritto a essere tutelate anche dal degrado che l’abbandono inevitabilmente genera.
Da ultimo (ma non per importanza), attendiamo delucidazioni dagli organi competenti in merito a rumors di stampa riguardanti l’Accordo di Programma tra Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e RFI che prevederebbe uno slittamento del raddoppio sulla nostra linea al periodo 2026/2036! Diciotto anni da oggi. La Consulta, che dal suo insediamento in rappresentanza dei Comuni degli oltre 20mila pendolari che quotidianamente utilizzano la tratta Milano-Mortara, ha sempre cercato di promuovere in tutte le sedi (tra le altre cose) il miglioramento del materiale rotabile e del raddoppio della linea Milano-Mortara, o, almeno, della linea S9 e dunque attende dagli organi competenti delucidazioni in merito allo stato di disinteresse e abbandono in cui versano quotidianamente tanti cittadini lombardi.
Non passa giorno senza uno stupro o un tentato stupro. Del resto era prevedibile dopo aver fatto entrare centinaia di migliaia di giovani maschi africani…
Milano, 21enne egiziano si abbassa i pantaloni in treno e tenta di violentare studentessa.
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purpleavenuecupcake · 5 years ago
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Emergenza Venezia, al sindaco poteri da commissario
Nuovo allarme per un possibile innalzamento dell'acqua oltre il livello di guardia a Venezia. Nella mattinata, con il picco previsto alle 11.20, si attende una marea eccezionale da 160 centimetri, 10 in più della precedente previsione. Abbastanza da far scattare il "codice rosso". Nella Serenissima le sirene di allarme si sono sentite già alle 6.39, quando il sole non era ancora sorto. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, intanto, in un intervista al "Corriere della Sera"., ha annunciato che il sindaco di Venezia, "sarà nominato commissario in relazione allo stato di emergenza che ieri abbiamo deliberato in Cdm". "Per decidere quanti fondi destinare a Venezia dopo lo stato di emergenza di queste ore - ha precisato il premier - attendiamo la puntuale ricognizione dei fabbisogni e degli interventi che il sindaco ci ha garantito farà nei prossimi giorni". Il Cdm di ieri sera si è concluso con la presa di alcuni decisioni relative all'emergenza maltempo nel capoluogo veneto e non solo. Il Governo, infatti, ha deliberato lo stato di emergenza per Venezia, stanziando inoltre 20 milioni, i primi fondi per gli interventi più urgenti a sostegno della città e della popolazione veneziana. Il Consiglio ha previsto poi, sempre nelle more della definizione e quantificazione dei danni, uno stanziamento di 17 milioni per Alessandria, per far fronte all'organizzazione e all'effettuazione degli interventi di soccorso e assistenza alla popolazione, al ripristino della funzionalità dei servizi pubblici e delle infrastrutture di reti strategiche e alle attività di gestione dei rifiuti e del materiale alluvionale. Non si placa, intanto, la polemica sul Mose, argomento sul quale interviene il leader leghista Matteo Salvini. "Non bastano le pacche sulle spalle - ha dichiarato il capo del Carroccio - Come Lega abbiamo già presentato due emendamenti concreti per il funzionamento e la manutenzione del Mose e quindi delle barriere mobili che evitino questi problemi e un contributo straordinario, veloce e immediato per tutte le zone italiane, non solo Venezia". Due giorni fa, in questo contesto, il premier Conte ha annunciato la data della riunione del Comitatone - organismo di cui fanno parte i ministri competenti, il sindaco, il presidente della Regione e altri rappresentanti di autorità coinvolte - per risolvere i problemi della città: "Al momento abbiamo individuato la data del 26 novembre. La riunione di questo organo servirà per discutere la governance di tutti i problemi infrastrutturali, dalle Grandi navi al Mose, ma anche il problema di un maggiore coordinamento tra le autorità competenti".   Read the full article
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paoloxl · 8 years ago
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La giornata è stata contraddistinta da subito dall’atteggiamento provocatorio delle forze dell’ordine nei confronti del corteo. Già dalla mattina la polizia ha bloccato circa 160 persone, fermate su pullman e auto alle porte di Roma e dirottate nella questura di Tor Cervara con motivazioni pretestuose. La polizia ha rilasciato tredici fogli di via per motivi legati agli indumenti dei manifestanti fermati; tutt* sono stati trattenuti per ore con l’obiettivo palese di impedire la partecipazione al corteo (mentre scriviamo si trovano tuttora bloccati a Tor Cervara). Fermato e portato in questura anche un bus arrivato dal nord-est. E poi fogli di via a due compagni di Alessandria, nonostante le perquisizioni abbiano dato esito negativo. Stessa sorte con foglio di via per due anni da Roma per quattro attivisti pisani, causa indumenti. Le parole di Gaia dal bus bloccato e portato a Tor Cervara. Ascoltiamo la testimonianza  da Radio Onda d’Urto Il questore di Roma Guido Marino, a Rai News ha dichiarato : “abbiamo controllato l’ orientamento ideologico dei fermati e abbiamo provveduto a trattenerne 150  e ad emettere 7 fogli di via” Ore 19: Il corteo è giunto a conclusione. Come avevamo già avuto modo di scrivere e anticipare nei giorni scorsi (qui), la giornata di oggi si è contraddistinta per una gestione paralizzante e soffocante di qualsiasi forma di dissenso reale al vertice europeo. Una città completamente commissariata e militarizzata per stendere il tappeto rosso ai capi di stato dell'UE e al loro teatrino; fin dalla mattina fermi preventivi di manifestanti durati ore, fogli di via, sequestri e controlli pretestuosi: un attacco scandaloso alla libertà di manifestare che è proseguito anche in piazza con le continue provocazioni delle fdo nei confronti del corteo. Il ministro Minniti - e con lui il governo tutto - ha gettato definitivamente la maschera, cercando di rimuovere qualsiasi forma di dissenso e voce fuori dal coro che non fosse riassorbibile in un discorso pubblico normalizzato, appiattito e innocuo. Un tentativo, comunque, che non ha sortito l'effetto sperato e che ci consegna una giornata contraddistinta da una buona partecipazione e dalla presenza di tanti giovani. Altro che democrazia, l'UE è sbarcata a Roma all'insegna di repressione e limitazioni ai diritti..come al solito del resto!   AGGIORNAMENTO ORE 18.30: La giornata è stata contraddistinta da subito dall'atteggiamento provocatorio delle forze dell'ordine nei confronti del corteo. Già dalla mattina la polizia ha bloccato circa 160 persone, fermate su pullman e auto alle porte di Roma e dirottate nella questura di Tor Cervara con motivazioni pretestuose. La polizia ha rilasciato tredici fogli di via per motivi legati agli indumenti dei manifestanti fermati; tutt* sono stati trattenuti per ore con l'obiettivo palese di impedire la partecipazione al corteo (mentre scriviamo si trovano tuttora bloccati a Tor Cervara). La testimonianza di una ragazza fermata sul pullman proveniente da Torino:   Nonostante queste provocazioni, tante persone in piazza e tanti giovani: un pezzo di questo paese che non crede più alle promesse dei politici e che riconosce nell'Unione Europea un modello di gestione dei territori e delle proprie vite da combattere. Una parte di quei giovani che tutti, a parole, vogliono vedere in piazza per riprendere il loro futuro oggi erano in piazza! La questura di Roma sperava di poter gestire la giornata all'insegna dello spauracchio black bloc, magari cercando di fare leva sulla paura del quartiere di Testaccio attraverso cui si è snodato il corteo. Al contrario, il quartiere ha accolto con curiosità la manifestazione.   Sfumati i piani della polizia, il nervosismo di qualche dirigente della questura ha preso il sopravvento e, mentre i manifestanti si stavano dirigendo verso piazza Bocca della Verità, la polizia ha compiuto un atto di forza provocatorio per dividere il corteo e, dopo aver cercato di sequestrare il camion, impedire a uno spezzone di muoversi. Le immagini della polizia che circonda il corteo e un intervento dalla piazza per denunciare la gestione folle della giornata di oggi:   Mantenendo sangue freddo i manifestanti hanno richiesto di raggiungere la piazza finale del corteo e la polizia è stata costretta ad indietreggiare. Dopo una conferenza stampa a Bocca della Verità, il corteo si è ricomposto con la parte da cui era stato diviso e insieme hanno continuato a muoversi per la città denunciando la provocazione intollerabile respinta oggi e tenendo alta l'attenzione sui compagni e le compagne ancora tenuti reclusi a Tor Cervara. ******************************** Oggi a Roma mentre i capi di Stato dell'UE celebreranno il sessantesimo anniversario della firma dei trattati europei. Questa sfilata dei potenti è la beffarda rappresentazione dell’arroganza e del disprezzo con i quali invaderanno Roma per festeggiare una ricorrenza nefasta e in un contesto nel quale non si vede alcuna prospettiva di miglioramento delle condizioni sociali. Invece nella piazza si esprimerà il dissenso che attraversa il paese, ormai consapevole del ruolo delle istituzioni europee nel modellare, in peggio, le biografie e le esperienze di vita di tutte e tutti (un approfondimento "Verso il 25 marzo e il G7 di Taormina: alla ricerca del bandolo della matassa" e l'evento facebook "Roma 25 Marzo: contro il vertice UE"). Il corteo partirà da Porta San Paolo alle 14 diretto alla Bocca della Verità. Nei giorni scorsi sono state cancellate le ragioni di questo dissenso dal dibattito sui media e in rete per appiattirlo sul tema dell'ordine pubblico e sugli allarmismi volti a dissuadere dalla partecipazione (vedi anche "Ordine pubblico e movimenti: che partita si gioca intorno alla piazza del 25 marzo?"). Questa mattina diversi pullman di manifestanti sono stati bloccati e perquisiti e sono state segnalate diverse provocazioni da parte della polizia. Dall’appello che ha convocato la manifestazione: Siamo in quel "no sociale" che si è espresso nel referendum del 4 dicembre e che resiste alla crisi e lotta contro le politiche sociali ed economiche fatte su misura di chi ci governa. Siamo tra le giovani generazioni e i precari che lottano per i diritti sociali e una formazione che sia all'altezza di bisogni e desideri. Siamo lavoratori, operai, disoccupati e gli impoveriti che si battono sui luoghi di lavoro e nelle nostre città rivendicando salario, reddito, diritto all'abitare e una qualità della vita dignitosa e desiderabile. Siamo tra quelli che superano frontiere e fili spinati affermando con coraggio la libertà di movimento. Siamo tra coloro che nei territori resistono con forza ai saccheggi, alle devastazioni ambientali, alle speculazioni edilizie e alle grandi infrastrutture. Il 25 marzo è un'occasione che non possiamo perdere per far sentire la nostra voce. Per seguire la diretta consulta la pagina fb 25 Marzo: contro il vertice UE e segui gli aggiornamenti sulla pagina facebook di Infoaut.org
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Detenuto albanese evade dal carcere di San Michele
Nella giornata di sabato, tra le ore 9,00 e le ore 10,00 circa, un detenuto Albanese è evaso dal carcere di San Michele. Il 35enne, ammesso al lavoro esterno, mentre effettuava le pulizie esterne Block House, portineria e Uffici vari, si è reso irreperibile e sono ancora sconosciute le modalità con cui il medesimo abbia fatto perdere le proprie tracce. Il detenuto che aveva già espiato 10 anni di reclusione, con fine pena fissato al 2024 per reati contro il patrimonio, rapina ed altro. A denunciare l'episodio è il Segretario Generale dell’O.S.A.P.P. (Organizzazione Sindacale Autonoma Polizia Penitenziaria) Leo Beneduci: " Per quanto è dato di conoscere c'era un solo appartenente al Corpo che doveva sorvegliare 5 detenuti che lavoravano all'esterno del carcere in svariati luoghi e ciò a causa della gravissima carenza di personale di Polizia Penitenziaria; peraltro a causa del malfunzionamento delle telecamere non vi era possibilità di accorgersi di alcunché atteso anche che non sono presenti le sentinelle sul muro di cinta". Anche l'episodio occorso quest'oggi al carcere di Alessandria, dimostra in quale stato di disfacimento e di disfunzione sia caduto il sistema penitenziario italiano alle cui emergenze le oramai residue risorse umane del personale di polizia penitenziaria riescono a fare fronte soltanto a prezzo di strenui sacrifici e con sempre maggiore difficoltà - conclude Beneduci - Le responsabilità sono da attribuire alla sempre più disattenta amministrazione penitenziaria lontana dal personale e dai gravi problemi del carcere e alla politica che si accontenta delle roboanti dichiarazioni su presunti miglioramenti di un sistema penitenziario italiano, le cui infrastrutture e la cui organizzazione sono pressoché totalmente da rottamare". http://dlvr.it/NgXZVf
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pier-carlo-universe · 11 hours ago
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Erkrath: La Porta della Valle di Neander. A cura di Alessandria today
Erkrath è una città situata nel distretto di Mettmann, nella Renania Settentrionale-Vestfalia, Germania. Con una popolazione di circa 43.594 abitanti
Un sentito ringraziamento ai lettori che seguono Alessandria Today. La vostra partecipazione è fondamentale per la nostra comunità. Scopri la città tedesca dove storia e natura si incontrano, Erkrath è una città situata nel distretto di Mettmann, nella Renania Settentrionale-Vestfalia, Germania. Con una popolazione di circa 43.594 abitanti Wikipedia, Erkrath si trova lungo il fiume Düssel, a…
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pier-carlo-universe · 16 hours ago
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Fakfak Regency: Un gioiello nascosto della Papua Occidentale
Scopri la ricca storia, cultura e le recenti iniziative di sviluppo di Fakfak Regency
Scopri la ricca storia, cultura e le recenti iniziative di sviluppo di Fakfak Regency Fakfak Regency, situata nella provincia della Papua Occidentale in Indonesia, è una regione affascinante con una storia ricca e una cultura vibrante. Conosciuta come la “Città della Noce Moscata” per la sua abbondante produzione di spezie, Fakfak offre una combinazione unica di bellezze naturali e patrimonio…
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pier-carlo-universe · 3 days ago
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Il nuovo Ponte Bormida ad Alessandria: Protopapa risponde alle polemiche e sottolinea l’impegno della Lega
20 milioni di euro garantiti per il ponte, grazie al lavoro di Riccardo Molinari. Protopapa replica al 5 Stelle Coluccio: “Informarsi prima di criticare.”
20 milioni di euro garantiti per il ponte, grazie al lavoro di Riccardo Molinari. Protopapa replica al 5 Stelle Coluccio: “Informarsi prima di criticare.” Marco Protopapa, consigliere regionale della Lega, ha voluto fare chiarezza sulle polemiche sollevate dal consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, Coluccio, in merito ai 20 milioni di euro destinati al nuovo Ponte Bormida ad Alessandria.…
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pier-carlo-universe · 4 days ago
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Molinari (Lega): 20 milioni di euro per il nuovo ponte Bormida, un passo decisivo per Alessandria
Approvato un importante finanziamento nella legge di Bilancio: la Lega e l’on. Molinari puntano su un’infrastruttura strategica per il futuro della città.
Approvato un importante finanziamento nella legge di Bilancio: la Lega e l’on. Molinari puntano su un’infrastruttura strategica per il futuro della città. 20 milioni di euro per il nuovo ponte Bormida: una svolta per Alessandria Venerdì pomeriggio la Camera dei Deputati ha approvato un ordine del giorno che stanzia 20 milioni di euro per la realizzazione del nuovo ponte sul fiume Bormida ad…
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pier-carlo-universe · 4 days ago
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Gruppo AMAG: le polemiche sindacali e l’impegno per il futuro di Alessandria
Obbligatorietà delle scelte su gas e ambiente, gestione del servizio idrico e fondi PNRR: il Gruppo AMAG risponde alle critiche.
Obbligatorietà delle scelte su gas e ambiente, gestione del servizio idrico e fondi PNRR: il Gruppo AMAG risponde alle critiche. La risposta del Gruppo AMAG alle polemiche sindacali Il Gruppo AMAG ha risposto con fermezza alle critiche avanzate dalle segreterie provinciali di FILCTEM CGIL, FEMCA CISL e UILTEC UIL, sottolineando come le accuse relative al piano industriale e ai contratti di…
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