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Rotary Club Gavi Libarna: Un aiuto concreto per la Missione Mugoiry in Kenya
Il Rotary Club Gavi Libarna continua a dimostrarsi un pilastro di solidarietà internazionale con un’importante iniziativa di sponsorizzazione a favore della Missione delle Suore di Don Orione a Mugoiry, Kenya.
Un generatore per dare energia alla speranza Il Rotary Club Gavi Libarna continua a dimostrarsi un pilastro di solidarietà internazionale con un’importante iniziativa di sponsorizzazione a favore della Missione delle Suore di Don Orione a Mugoiry, Kenya. Questo progetto si inserisce nell’ambito delle attività umanitarie promosse dal club per migliorare le condizioni di vita e di studio dei…
#Africa#Africa orientale.#aiuto umanitario#Aldo Bormioli#Alessandria today#bambini in difficoltà#bambini poveri#collaborazione internazionale#comunità locale#Don Orione#Donazioni#educazione infantile#Energia elettrica#Farmaci#futuro migliore#generatore elettrico#Google News#Impegno Umanitario#iniziative Rotary#istruzione in Kenya#istruzione per bambini#italianewsmedia.com#Kenya#Little Missionary Sisters#miglioramento delle condizioni di vita#miglioramento delle infrastrutture#missione Mugoiry#missioni cattoliche#Nairobi#Natale Spineto
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In genere ad un miglioramento delle condizioni economiche di vita corrisponde un deterioramento delle ragioni di vita.
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E pensare che basterebbe pochissimo. Basterebbe spostare a stacco la nostra angolazione visiva. Guardare le cose come fosse la prima volta. Lasciare fuori campo tutto il conformismo di cui è permeata la nostra esistenza. Dubitare delle risposte già pronte. Dubitare dei nostri pensieri fermi, sicuri, inamovibili. Dubitare delle nostre convinzioni presuntuose e saccenti. Basterebbe smettere di sentirsi sempre delle brave persone. Smettere di sentirsi vittime delle madri, dei padri, dei figli. Smascherare, smascherare tutto: smascherare l’ amore, il riso, il pianto, il cuore, il cervello. Smascherare la nostra falsa coscienza individuale. Subito. Qui e ora. Sì, basterebbe pochissimo. Non è poi così difficile. Basterebbe smettere di piagnucolare, criticare, fare il tifo e leggere i giornali. Essere certi solo di ciò che noi viviamo direttamente. Rendersi conto che anche l’ uomo più mediocre può diventare geniale se guarda il mondo con i suoi occhi. Basterebbe smascherare qualsiasi falsa partecipazione. Smettere di credere che l’ unico obiettivo sia il miglioramento delle nostre condizioni economiche perché la vera posta in gioco... è la nostra vita. Basterebbe smettere di sentirsi vittime del denaro, del lavoro, del destino e persino del potere, perché anche i cattivi governi sono la conseguenza naturale della stupidità degli uomini. Basterebbe rifiutare, rifiutare la libertà di calpestare gli altri, ma anche la finta uguaglianza. Smascherare la nostra bontà isterica. Smascherare la nostra falsa coscienza sociale. Subito. Qui e ora. Basterebbe pochissimo. Basterebbe capire che un uomo non può essere veramente vitale se non si sente parte di qualcosa. Basterebbe abbandonare il nostro smisurato bisogno di affermazione, abbandonare anche il nostro appassionato pessimismo e trovare finalmente l’ audacia di frequentare il futuro con gioia. Perché la spinta utopistica non è mai accorata o piangente. La spinta utopistica non ha memoria e non si cura di dolorose attese. La spinta utopistica è subito. Qui e ora.
Giorgio Gaber - Un'idiozia conquistata a fatica
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Nel ricordo di Marinella… Una scelta di volontariato
“Mi aggiravo tra la folla, attratta da quella moltitudine vociante, dalle bandiere e dai labari delle nostre città istriane, fiumane e dalmate. Era il 1997, si ricordavano nella piazza principale di Trieste i 50 anni dall’esodo, anche i miei cinquant’anni essendo nata nel 1947. Ma il mio pensiero era fisso su mio padre. Vedi – gli dicevo col cuore gonfio – finalmente parlano di noi. Ma lui era mancato qualche tempo prima senza smettere di sentirsi fuori dal coro, un alieno…”
Fu così che, durante quell’esperienza pubblica, Fioretta Filippaz, nata a Cuberton, esule a Trieste dal 1956, si rese conto di sapere ben poco della propria storia e del destino di tanta gente che come lei era stata costretta all’esodo dall’Istria.
Decise così di fare la volontaria?
“Quel ’97 fu per me uno spartiacque importante, i miei genitori non c’erano più ma le domande che avrei voluto rivolgere a loro, erano veramente tante. Allora presi informazioni e mi ritrovai all’IRCI che allora aveva sede in P.zza Ponterosso, nell’ufficio di Arturo Vigini, con lui c’era anche la figlia Chiara. Mi presentai e dissi che avrei voluto rendermi utile, partecipare dopo tanto silenzio. Non cercavo un lavoro di concetto, mi bastava anche semplicemente imbustare e affrancare gli inviti per le numerose iniziative dell’ente o per spedire la rivista Tempi&Cultura. Così ho cominciato”.
Una “volontaria”, oggi una del gruppo che segue l’attività dell’IRCI in via Torino, accoglie i visitatori delle mostre che si succedono numerose durante l’anno a cura di Piero Delbello e con il supporto del presidente Franco Degrassi, raccontando un esodo per immagini, attraverso i suoi personaggi, a volte famosi, a volte sconosciuti…
“Viene sempre tanta gente, chiede informazioni, racconta la propria storia, queste sale diventano un contenitore di tante vicende mai emerse, di tante storie familiari mai portate alla luce. Molti arrivano con fotografie, locandine, documenti per il museo. Per noi volontari è una responsabilità, ma anche un profondo desiderio di condivisione. Vede, questo documento alle mie spalle nell’ambito della mostra ‘Come ravamo’ è quello della mia famiglia, è lo storico dell’anagrafe dal quale hanno cancellato Marinella…”.
Chi è Marinella? È una delle storie emblematiche dell’esodo, quella di una bambina che non ce l’ha fatta, in quell’inverno polare del ’56. Aveva appena un anno e una polmonite se la portò via, “morta di freddo” sentenziarono i medici dell’ospedale che non furono in grado di salvarla.
“Ero già grandicella e Marinella me la portavo in braccio, le davo il biberon, la cambiavo, me ne occupavo per alleviare il lavoro di mia madre che doveva pensare a tutta la famiglia, al marito e ai cinque figli. I suoi occhi erano per me, con i sorrisi e i primi borbottii, una gioia infinita: non sono mai riuscita a dimenticarla, a farmene una ragione”.
Per quanti anni siete vissuti in quella baracca?
“I miei genitori dodici anni, finché io e mio fratello non siamo riusciti a terminare le scuole nel collegio dove eravamo stati trasferiti per poter avere un’istruzione e migliori condizioni di vita”.
Vita?
“Quando la famiglia vive separata tutto è molto duro. Mio padre a Cuberton era un bravo contadino, da esule poté fare il manovale, la qualifica di profugo non era servita a nulla. Aveva sperato di entrare in fabbrica, ma nessuno ci aiutò. Ricordo che spesso diceva con convinzione, non sembrava neanche un lamento ma una semplice constatazione: ‘noi ne vol, proprio noi ne vol’ e così continuò per anni sentendosi fuori luogo, forse sconfitto. Quando ebbi diciannove anni, ci diedero una casa comunale, una sessantina di metri per la nostra famiglia numerosa, ma era comunque un miglioramento. Andai a lavorare alla Modiano”.
In che veste?
“Alle macchine per la stampa, ci ho lavorato fino alla pensione. All’inizio vista con sospetto, la nostra presenza di esuli a Trieste veniva ancora considerata un peso, ma noi istriani siamo lavoratori, disciplinati, vivaci, con il tempo mi sono conquistata le simpatie delle persone che hanno saputo apprezzare il mio impegno”.
E la famiglia?
“Mi sono sposata a 25 anni, per qualcuno era quasi tardi, per me anche troppo presto, vista la tragedia che avevamo vissuto in famiglia, non mi sentivo pronta”.
Non era solo per Marinella?
“Soprattutto per lei il cui sguardo non ho mai smesso di cercare, ma anche per tutto ciò che avevo visto al campo di Padriciano: la gente si lasciava morire, di disperazione, per mancanza di qualsiasi prospettiva, in quelle baracche dove non si poteva accendere un fuoco per scaldarsi. La mia casa era rimasta a Cuberton. Ci sono tornata per andare al cimitero. L’ho vista da lontano, diroccata, non ho avuto il coraggio di avvicinarmi”.
Nessuna assistenza psicologica in tutti questi anni?
“Nessuna. E ce ne sarebbe stato bisogno”.
Che cosa ha rappresentato il Giorno del ricordo?
“La possibilità di parlare, andando nelle scuole, fornendo testimonianza sui giornali, le televisioni. Gli italiani hanno iniziato a conoscere squarci della nostra vicenda. Ogni anno mi invitano a Cremona, in Umbria, nel Veneto, con le docenti è scattata un’amicizia importante. Dopo che Simone Cristicchi ha raccontato di Marinella nel suo spettacolo Magazzino 18, l’interesse è diventato maggiore, mi chiedono di raccontare. Lo faccio per i miei genitori, per restituire dignità a tanta gente, per rivivere il ricordo di Marinella, doloroso, ma necessario. I ragazzi delle scuole mi hanno omaggiato dei loro lavori di gruppo che custodisco gelosamente. È incredibile con quanta pietas abbiano saputo raccontare le nostre vicende, anche quelle più difficili. Mi fanno tante domande”.
E Padriciano?
“Ho accolto le scolaresche per tanti anni insieme a Romano Manzutto, finché l’associazionismo ha deciso di formare dei giovani perché raccontassero la nostra storia”.
In maniera più asettica?
“Certo hanno avuto modo di studiare, approfondire, possono rispondere a tante domande, non certo a quelle sull’esperienza diretta che rimane di chi l’ha vissuta veramente, ormai non siamo tantissimi, il tempo decide per noi”.
Dal campo di Padriciano molti partirono per gli altri continenti…
“Avevamo considerato anche questa ipotesi, ma cinque figli piccoli a carico erano una condizione che non favoriva il giudizio dell’emigrazione. Mio padre era una persona di grande cuore, certo avrebbe fatto fortuna, ma era convinto che nessuno avesse compreso che non eravamo venuti via se non perché fosse impossibile rimanere. Questa sensazione non lo abbandonava mai e forse gli toglieva la forza di tentare altre strade. Non ne abbiamo mai parlato successivamente. Ma mi accorsi del suo dolore quando giunti al cimitero di Cuberton, al momento di decidere di andare a mangiare qualcosa insieme, mi pregò di riportarlo velocemente oltre confine. La paura non li aveva ancora abbandonati e non l’avrebbe mai fatto fino alla fine”.
Di cosa avevano paura?
“Di restare e di tornare. In Istria tutto era cambiato e quindi non ritrovavano più la loro dimensione, c’era stata la dittatura che aveva spaventato tutti. In Italia avevano dovuto imparare a vivere il quotidiano, in Istria pagavano le tasse e basta, non erano abituati ad andare per uffici, fare domande, ottenere il riconoscimento dei propri diritti. Quando Marinella morì nessuno venne a manifestare la propria solidarietà, non fecero che cancellare il suo nome dal nostro stato di famiglia”.
Quale spiegazione riesce a darsi oggi?
“Lo dico spesso e l’ho anche scritto: fummo accolti con fastidio e indifferenza, eravamo un corpo estraneo che tentava di inserirsi in un tessuto sociale che non voleva intrusioni”. Dire che la storia si ripete è anche troppo ovvio.
Intervista di Rosanna Turcinovich Giuricin a Fioretta Filippaz per La Voce del Popolo, 5 gennaio 2020
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6 STATI AFRICANI TRA I PRIMI 10 AL MONDO PER CRESCITA
Secondo le ultime prospettive semestrali del Fondo Monetario Internazionale, l’economia globale dovrebbe crescere del 3,2% nel 2024. Diversi Paesi in via di sviluppo hanno prospettive di crescita notevolmente migliori della media mondiale, guidando un riscatto per numerose aree del mondo finora più in difficoltà.
Sebbene il dato della crescita del Prodotto Interno Lordo sia un’indicazione parziale della condizione di una nazione, i Paesi con forti prospettive di crescita tendono anche ad avere un progressivo miglioramento delle condizioni di vita dei propri abitanti e incremento delle condizioni sociali. Il paese con la previsione più elevata di crescita del PIL nel 2024 è la Guyana. Il FMI prevede che l’economia del Paese sudamericano si espanderà del 33,9% quest’anno. Questo boom economico è dovuto principalmente alla scoperta di un enorme giacimento di petrolio nel 2015. Nel continente africano il Niger registra il tasso di crescita più alto, pari al 10,4%. La crescita è guidata delle esportazioni di petrolio attraverso un nuovo oleodotto dopo il graduale ritorno alla normalità e la revoca delle sanzioni imposte al Niger dopo un colpo di stato militare nel luglio 2023 da parte della Comunità economica degli Stati dell’Africa occidentale. Il FMI indica inoltre un forte potenziale di crescita quest’anno per diverse nazioni africane tra cui Senegal (8,3%), Libia (7,8%) e Ruanda (6,9%). Altri paesi asiatici con forti prospettive di crescita nel 2024 includono la Mongolia (6,5%), il Tagikistan (6,5%) e le Filippine (6,2%).
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Fonte: Ufficio studi Mezzopieno – Guarda altri grafici
Fondo Monetario Internazionale
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Il Sole
"La Fecondità della Vita".
La "Generatività" è un Dono riservato alle frequenze dell'Energia Femminile.
Essa si muove attraverso la produzione incessante di movimenti e atti creativi che provengono dalle profondità di noi stessi.
Ciascun essere umano può attingere a questo straordinario Dono. Esso è cinetico, estroverso, gentile e potente.
Quando la Generatività è "libera di esprimere se stessa" si affida all'Energia Maschile per produrre nella Materia tutte le condizioni necessarie affinché possa rendersi tangibile e feconda.
Se ci sono dei blocchi traumatici ad interrompere il flusso creativo, è necessario ripulire i campi di manifestazione e dialogare con gli automatismi traumatici ereditati dal Passato.
Non sempre il "problema" è partito da noi, dalla nostra attuale esperienza incarnazionale.
Ma la "soluzione", in ogni caso, è nostra.
E' nostra piena Responsabilità guarire ciò che limita o inibisce il pieno sviluppo dei Doni, siano essi ostacolati a livello umano o spirituale.
Solo noi possiamo prenderci carico delle nostre Ferite.
Non è realistico attendere la comprensione, l'aiuto o l'approvazione degli altri. Potrebbero non arrendersi mai all'evidenza, o negare fino all'ultimo respiro la complicità nel perpetrare la disfunzione, pur di proteggere il loro vissuto doloroso e insicuro.
Nessuno nasce "cattivo" o "violento", "anaffettivo" o "dipendente".
Il comportamento, nell'età adulta, è la somma di diversi fattori ereditari e personali.
Non è obbligatorio "cambiare". Non è necessità percepita da tutti procedere verso il miglioramento. Cambiare richiede sforzo, fatica e, a tratti, dolore immenso.
Ci sono dei "benefit" nell'interpretare il proprio ruolo disfunzionale. Altrimenti tutti si precipiterebbero in massa a partecipare all'Evoluzione.
Il Potere è uno di questi "benefit". Chi fin da piccolo assorbe nei nuclei familiari la "dominanza sociale" non sente la spinta al Cambiamento di status.
Il "riconoscimento a prescindere", anche se velato, viene interiorizzato velocemente a livello di personalità e offre una vantaggiosa posizione di preminenza, che difficilmente verrà messa in discussione.
Chi si sente "schiacciato" o "debole", invece, sarà più facilmente portato a trovare modalità alternative di esprimere il proprio ruolo nei Sistemi di aggregazione e sarà maggiormente motivato a partecipare al Movimento di Trasformazione.
E questo a prescindere dal Genere di appartenenza o dalla Classe sociale d'origine.
Quando però, il "presunto dominante" si scopre più debole di tutti, allora la possibilità di trasformazione si rende un'opzione anche per lui.
Se all'inizio potrebbe affidarsi all'aggressività, alla depressione o al disprezzo per gli altri e per se stesso, per esorcizzare il proprio senso di fallimento e vulnerabilità, in un secondo momento si potrebbe profilare per lui l'occasione concreta di una revisione più profonda dei vissuti.
Non per tutti. Non sempre. Molto raramente.
Ma questo fa parte del Viaggio della Vita: c'è chi viene a sperimentare l'incarnazione con obiettivi ed esperienze diverse.
I Forti e i "Risolti" di questa Epoca sono coloro che amano la Vita.
Fino in fondo. E nonostante tutto.
Sono qui per proteggerla. La vivono come un Dono prezioso. La accarezzano con dolcezza e affetto.
Sono coloro che rispettano fino in fondo la loro autentica Bellezza. Coloro che "generano" progresso e abbondanza per tutti, senza mai sacrificare o disonorare se stessi e i propri talenti.
Ci sono.
Non sono utopia.
L'Evoluzione ci ha regalato Uomini e Donne nuovi.
Che non temono di Amare ed essere Amati. Di Generare e di affidare il loro Dono creativo nelle sapienti mani dell'Energia Maschile.
Sono tanti.
E sono pronti a direzionare il Nuovo, a viverlo nella totale pienezza e maestosità.
Per noi ora giunge il momento di "crederci".
In questi giorni vedremo delle "timide anteprime di Futuro". Le percepiremo avvicinarsi a noi. Le "riconosceremo". Vibreranno alla nostra stessa frequenza Cristallina.
Ci riempiranno il Cuore.
Saranno attimi. Perché i tempi non sono ancora maturi.
Ma ci regaleranno un trailer emozionante di ciò che si sta progressivamente affacciando alle nostre Vite.
Ameremo questa anticipatoria "dimensione di pienezza" con tutto il Cuore. E saremo colmi di sincera Gratitudine.
La Fede ci ha salvati tante volte. Ora tocca nuovamente a lei.
E' tempo di piena fiducia in Noi stessi e nella nostra Generatività.
Nello Spirito che ci alberga. Che tutto sa e tutto muove.
E' tempo di Nuovo.
E' tempo di Vita.
Mirtilla Esmeralda
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Cabernet Friuli
Cabernet Friuli
Il Cabernet Friuli è un vino rosso prodotto nella regione del Friuli-Venezia Giulia, nel nord-est dell’Italia. La sua storia risale agli anni ’70, quando la viticoltura in Friuli si stava sviluppando rapidamente e i produttori stavano cercando di sperimentare con nuove varietà di uve.
Il Cabernet Friuli viene prodotto utilizzando l’uva Cabernet Sauvignon, una varietà di uva a bacca nera originaria della regione di Bordeaux, in Francia. In Friuli, l’uva Cabernet Sauvignon è stata adattata alle condizioni locali e alla tradizione vitivinicola della regione, dando vita ad un vino con un carattere unico.
Il Cabernet Friuli si presenta di colore rosso rubino intenso, con note di frutta matura, spezie e vaniglia. Ha un sapore deciso, con tannini morbidi e un’ottima struttura. Viene spesso invecchiato in botti di legno per alcuni mesi o anni, per conferirgli maggiore complessità e profondità.
Oggi il Cabernet Friuli è uno dei vini rossi più apprezzati del Friuli-Venezia Giulia, con una produzione concentrata principalmente nella zona delle Colline del Friuli. Si abbina perfettamente con carni rosse, selvaggina e formaggi stagionati, ma può essere anche gustato da solo, per apprezzarne appieno la complessità aromatica e gustativa.
E’ riconosciuto con denominazione di origine controllata (DOC) come Grave del Friuli.
Uve di produzione
E’ prodotto mediante taglio di uva del vitigno Cabernet frane (85%) con altre locali per un concorso complessivo del 15%. Qualche produttore che tiene all’originalità di questo vino, impiega esclusivamente uva del vitigno Cabernet frane, o Cabernet Sauvignon.
Il colore
è un rosso rubino scintillante.
L’odore
molto gradevole, ricorda quello dell’erba fresca e appena falciata.
Il sapore
è caratteristico, fine, morbido e con percettibile accento erbaceo.
La gradazione alcolica
raggiunge normalmente i 12°.
Invecchiamento
Questo il trattamento di cantina: a vinificazione conclusa il Cabernet Grave del Friuli entra in botti di rovere della Croazia (Slavonia) per rimanervi circa un anno; trascorsa la sosta d’obbligo, viene imbottigliato in bordolesi molto scure che trovano idonea sistemazione in posizione orizzontale, in cantina buia, lontana dai rumori e a media umidità (12-14 C).
Il limite massimo di riposo in bottiglia per questo vino che nobilita la produzione friulana, è solitamente di 4 anni. Tempi superiori sono a totale rischio del produttore che, anzichè constatare un miglioramento, potrebbe correre il pericolo di un danno irreparabile.
Come degustare
Per una buona degustazione, suggerisco di portare la bottiglia a temperatura ambiente (18-20 C) e di tenervela, tappata, per circa 2 ore; quindi, di stapparla e di lasciarla aperta per altre 2 Ore. E’ bene versare molto delicatamente per evitare che, insieme al vino, entrino nel bicchiere depositi di fondo.
Abbinamento cibo vino
L’ottimo Cabernet Grave del Friuli si accompagna deliziosamente a carni rosse alla griglia e alla brace, a selvaggina di pelo (lepre, capriolo, camoscio) in salmis con contorno di polenta, a pollame nobile allo spiedo e arrosto.
Come abbinamento, il Cabernet Grave del Friuli è perfetto per accompagnare piatti a base di carne, come ad esempio un buon arrosto di vitello, con patate al forno, funghi misti e una salsa di funghi. Si può anche abbinare ad una ricca pasta all‘amatriciana, con salsiccia e peperoncino. In entrambi i casi, questo vino si abbina perfettamente, in quanto è in grado di esaltare i sapori e le fragranze dei piatti, senza però coprirne il gusto.
Di seguito ti propongo alcuni abbinamenti cibo-vino che potrebbero valorizzarlo al meglio:
Carni rosse: il Cabernet Grave del Friuli si sposa perfettamente con le carni rosse, come la grigliata di carne o il filetto al pepe verde.
Formaggi stagionati: il sapore intenso dei formaggi stagionati come il Parmigiano Reggiano o il Pecorino romano si bilancia bene con le note speziate del Cabernet Grave del Friuli.
Piatti con funghi: i funghi porcini, in particolare, si abbinano bene con il sapore fruttato del Cabernet Grave del Friuli. Puoi provare ad abbinarlo con un risotto ai funghi porcini o una pasta con sugo di funghi.
Piatti di selvaggina: il sapore forte e intenso della selvaggina si sposa bene con il sapore deciso del Cabernet Grave del Friuli. Puoi provare a gustarlo con un piatto di cinghiale in umido o con una cottura in crosta di pasta sfoglia.
Centri di produzione
I più interessanti centri di produzione sono situati nei territori dei comuni di Pasian di Prato, Campoformido, Basiliano, Pozzo, Codroipo, Casarsa della Delizia (provincie di Udine e Pordenone).
un nuovo post è stato publicato su https://online-wine-shop.com/cabernet-friuli/
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Diritto dell’Immigrazione e il Concetto di ReImmigrazione: Integrazione o Ritorno?
Diritto dell’Immigrazione e il Concetto di ReImmigrazione: Integrazione o Ritorno?
Introduzione
Nel dibattito giuridico e sociale sull'immigrazione, il concetto di integrazione è spesso considerato il punto di arrivo di un percorso che inizia con l'ingresso del migrante nel Paese ospitante e si conclude con la sua piena partecipazione alla vita sociale, economica e culturale. Tuttavia, un fenomeno meno esplorato, ma in crescita, è quello della ReImmigrazione, intesa come il ritorno di un migrante nel Paese d'origine o in un terzo Stato dopo un periodo di integrazione nel Paese ospitante.
Integrazione: Un Obiettivo Giuridico e Sociale
L’integrazione degli stranieri è un obiettivo riconosciuto dal diritto dell’Unione Europea e dalle normative nazionali. Essa si fonda su pilastri quali:
Accesso al mercato del lavoro, spesso agevolato da permessi di soggiorno per motivi di lavoro o protezione;
Partecipazione sociale, attraverso il diritto all’istruzione, alla salute e alla sicurezza sociale;
Protezione giuridica, tramite strumenti come la protezione internazionale, speciale o complementare.
Tuttavia, l'integrazione non è sempre un processo lineare e irreversibile. Alcuni migranti, dopo aver raggiunto un buon livello di stabilità, decidono di lasciare il Paese ospitante per varie ragioni, dando vita al fenomeno della ReImmigrazione.
Il Concetto di ReImmigrazione
Con ReImmigrazione si intende il ritorno volontario o indotto di un migrante in un altro contesto migratorio dopo un periodo di stabilità in un Paese. Questo concetto si distingue dal semplice rimpatrio, che spesso avviene per cause di forza maggiore (dinieghi di protezione, espulsioni, difficoltà economiche), e si caratterizza per un elemento di scelta e pianificazione.
I motivi alla base della ReImmigrazione possono essere:
Aspettative non soddisfatte: il migrante, pur integrato, può non trovare nel Paese di accoglienza le opportunità sperate e decide di cercarle altrove.
Riconoscimento giuridico limitato: restrizioni nei rinnovi dei permessi di soggiorno o difficoltà burocratiche spingono molti a spostarsi in Stati con normative più favorevoli.
Legami con il Paese d’origine: il miglioramento delle condizioni economiche o politiche del Paese natale può indurre il migrante a rientrare e contribuire allo sviluppo locale con le competenze acquisite.
Mobilità intra-UE: molti migranti stabiliti in un Paese europeo scelgono di trasferirsi in un altro Stato membro, sfruttando il riconoscimento della protezione internazionale o del permesso di soggiorno.
ReImmigrazione e Diritto dell’Immigrazione
Il diritto dell’immigrazione deve evolversi per rispondere a queste nuove dinamiche. Alcune misure che potrebbero agevolare una ReImmigrazione consapevole e tutelata includono:
Programmi di Rientro Assistito: garantire che i migranti che scelgono di lasciare il Paese possano farlo con adeguato supporto, evitando situazioni di precarietà.
Mobilità intra-UE per migranti regolari: agevolare il riconoscimento di titoli di soggiorno tra Stati membri, evitando che chi ha già un’integrazione avviata debba ripartire da zero.
Diritto al Rientro: prevedere meccanismi che consentano ai migranti di poter tornare nel Paese ospitante, qualora lo desiderino, senza perdere i diritti acquisiti.
Conclusione
La ReImmigrazione sfida l’idea tradizionale di immigrazione come percorso a senso unico. I legislatori e i giuristi devono tenerne conto nella costruzione di un diritto dell’immigrazione più dinamico, che riconosca la mobilità come un elemento positivo e non come una perdita. L’integrazione, infatti, non dovrebbe essere vista solo come un processo definitivo, ma anche come un capitale di esperienze e competenze che può essere speso in diversi contesti, garantendo sia la libertà individuale del migrante che il beneficio per le società coinvolte.
Avv. Fabio Loscerbo Lobbista in materia di Migrazione e Asilo registrato presso il Registro per la Trasparenza dell'Unione Europea – ID: 280782895721-36
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Helen Keller: Un Simbolo di Inclusività e Determinazione
Helen Keller è un esempio straordinario di inclusività e determinazione. Nata nel 1880 a Tuscumbia, Alabama, Helen divenne sordo-cieca all’età di 19 mesi a causa di una malattia. Nonostante le difficoltà, con l’aiuto della sua insegnante Anne Sullivan, riuscì a superare gli ostacoli imposti dalla sua condizione e divenne la prima persona sordo-cieca a laurearsi. Il suo percorso di vita e il suo impegno sociale hanno ispirato generazioni e reso la sua figura un simbolo di inclusività.
L’inclusività è stata una delle battaglie più importanti della vita di Helen Keller. Grazie alla sua voce, si è battuta per i diritti delle persone con disabilità, promuovendo l’educazione e l’integrazione. Nel 1915 fondò l’organizzazione non-profit Helen Keller International per la prevenzione della cecità, dimostrando che l’inclusività significa anche offrire opportunità a coloro che rischiano di essere emarginati.
Helen Keller non si limitò a difendere i diritti delle persone con disabilità, ma si impegnò anche in altre battaglie sociali. Fu una fervente attivista per i diritti delle donne, il suffragio femminile e la giustizia sociale. Il suo impegno politico nel Partito Socialista d’America e nell’Industrial Workers of the World testimonia la sua dedizione a un’idea di società più equa e inclusiva. L’inclusività era al centro della sua visione del mondo.
L’inclusività per Helen Keller non era solo un concetto teorico, ma un principio guida nella sua vita quotidiana. Viaggiò in oltre 39 paesi, portando il suo messaggio di speranza e ispirazione. Divenne un’icona internazionale, dimostrando che le persone con disabilità possono avere un impatto significativo sulla società. Il suo legame con il Giappone e il suo affetto per i cani di razza Akita Inu sono esempi della sua capacità di creare connessioni al di là delle barriere linguistiche e fisiche.
Nel corso della sua vita, Helen Keller scrisse undici libri e numerosi articoli, condividendo la sua esperienza e promuovendo il valore dell’inclusività. La sua autobiografia “The Story of My Life” rimane un testo fondamentale per comprendere la sua straordinaria esistenza. Le sue parole continuano a ispirare, ricordando che l’inclusività è una responsabilità collettiva.
L’influenza di Helen Keller si estese anche al mondo dell’istruzione e della cultura. La sua storia fu raccontata nel celebre romanzo “Anna dei miracoli”, da cui furono tratti un film e una rappresentazione teatrale. La sua figura è stata celebrata in numerosi documentari, film e persino nella cultura popolare, sottolineando l’importanza dell’inclusività nella nostra società.
La lotta di Helen Keller per l’inclusività ha avuto un impatto duraturo. Il suo impegno nella prevenzione della cecità e nel miglioramento delle condizioni di vita delle persone con disabilità ha portato a progressi significativi in molte aree. Il suo lavoro ha influenzato politiche educative, sociali e sanitarie, contribuendo a creare un mondo più accessibile per tutti.
Oggi, Helen Keller continua a essere un simbolo di inclusività. La sua eredità vive attraverso le numerose istituzioni e iniziative che portano avanti il suo lavoro. La sua storia ci ricorda che l’inclusività non è solo un obiettivo, ma un processo continuo che richiede impegno, comprensione e coraggio.
Come disse Helen Keller: “Noi tutti, vedenti e non vedenti, ci differenziamo gli uni dagli altri non per i nostri sensi, ma nell’uso che ne facciamo, nell’immaginazione e nel coraggio con cui cerchiamo la conoscenza al di là dei sensi.” Queste parole racchiudono il vero significato dell’inclusività: andare oltre le limitazioni fisiche e costruire una società in cui ogni individuo possa esprimere il proprio potenziale senza ostacoli.
Helen Keller ci ha insegnato che l’inclusività è un valore fondamentale per il progresso umano. Il suo esempio ci invita a riflettere su come possiamo rendere il nostro mondo più equo e accessibile per tutti. La sua vita è la dimostrazione che con determinazione, educazione e supporto, le barriere possono essere superate e l’inclusività può diventare una realtà concreta.
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Piante da Interno: Come Scegliere e Curare le Piante Perfette per Trasformare la Tua Casa in un Paradiso Verde
Le piante da interno non sono solo un’aggiunta estetica alla tua casa, ma offrono anche numerosi vantaggi per il benessere fisico e mentale. Da migliorare la qualità dell’aria a creare un’atmosfera rilassante, le piante sono in grado di trasformare completamente l’ambiente domestico o lavorativo. Con la giusta cura e attenzione, anche gli spazi più piccoli possono diventare un angolo verde pieno di vita.
Perché Scegliere Piante da Interno?
Le piante da interno offrono una serie di vantaggi che vanno oltre la semplice decorazione. Ecco perché dovresti considerare di arricchire i tuoi spazi con delle piante:
Miglioramento della Qualità dell'Aria Le piante da interno sono note per la loro capacità di purificare l’aria, filtrando sostanze chimiche nocive e aumentando i livelli di ossigeno. Questo è particolarmente vantaggioso per chi vive in città o in spazi chiusi con poca ventilazione.
Riduzione dello Stress e Miglioramento dell’Umore Studi scientifici hanno dimostrato che le piante hanno un effetto positivo sul benessere psicologico. Il verde ha un potere calmante che aiuta a ridurre lo stress e l'ansia, creando un ambiente più sereno.
Estetica e Bellezza Naturale Oltre ai benefici per la salute, le piante da interno sono un modo semplice ed elegante per decorare la tua casa. Con una vasta varietà di forme, colori e dimensioni, puoi scegliere piante che si adattino perfettamente al tuo stile e alla tua disposizione.
Le Migliori Piante da Interno per Ogni Spazio
Quando si sceglie una pianta da interno, è importante considerare la luce disponibile, la temperatura e l’umidità degli ambienti. Ecco alcune delle piante più popolari e facili da curare:
Pothos (Epipremnum aureum) Questa pianta è conosciuta per la sua capacità di adattarsi a diversi livelli di luce e per la sua rapida crescita. Il Pothos è ideale per chi cerca una pianta a bassa manutenzione che cresca bene anche in ambienti con poca luce.
Sansevieria (Lingua di Suocera) La Sansevieria è una delle piante più facili da curare, che tollera bene la luce bassa e l’irrigazione sporadica. È perfetta per chi ha poco tempo da dedicare alla cura delle piante ma desidera comunque avere un tocco di verde in casa.
Ficus elastica (Fico del Caucciù) Con le sue grandi foglie lucide, il Ficus è una pianta che può diventare un punto focale in qualsiasi stanza. Predilige la luce indiretta e necessita di una buona quantità di spazio per crescere.
Zamioculcas zamiifolia (ZZ plant) Resistente e robusta, la ZZ plant è perfetta per chi ha poco tempo o poca esperienza con le piante. Può vivere in condizioni di scarsa illuminazione e resiste bene a periodi di siccità.
Spatifillo (Peace Lily) Questa pianta non solo ha bellissime foglie verdi e fiori bianchi, ma è anche un eccellente purificatore d’aria. Richiede una posizione luminosa ma non diretta e ama l’umidità.
Come Prendersi Cura delle Piante da Interno
La cura delle piante da interno dipende dalla specie, ma ci sono alcune linee guida generali che possono aiutarti a mantenere le tue piante in salute:
Luce Assicurati di posizionare le tue piante in punti strategici, in base alle loro necessità di luce. Alcune piante, come la Sansevieria, preferiscono la luce bassa, mentre altre, come il Ficus, richiedono una luce indiretta.
Acqua Non tutte le piante hanno bisogno di essere annaffiate allo stesso modo. Verifica sempre il livello di umidità del terreno prima di annaffiare, evitando i ristagni d’acqua che potrebbero far marcire le radici.
Umidità Molte piante da interno amano ambienti umidi. Se vivi in un ambiente secco, considera l’uso di un umidificatore o spruzza regolarmente le foglie delle piante con acqua per mantenerle fresche.
Fertilizzazione Fertilizzare le piante da interno aiuta a stimolare la crescita. Usa un fertilizzante liquido durante la stagione di crescita (primavera ed estate) e riduci la fertilizzazione durante i mesi invernali.
Conclusione: Porta la Natura in Casa con le Piante da Interno
Le piante da interno non sono solo un’aggiunta decorativa, ma anche un modo per migliorare il tuo benessere quotidiano. Con la giusta scelta e cura, puoi trasformare ogni stanza in un angolo verde che favorisce la calma, la produttività e l’armonia. Se desideri acquistare piante da interno di qualità, visita il nostro negozio online I Giardini di Giulia e trova la pianta perfetta per ogni angolo della tua casa.
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Gianni Bernardi
Gianni Bernardi è il presidente della Fondazione Patrizio Paoletti, un’organizzazione impegnata in progetti di educazione, ricerca e sviluppo per il miglioramento delle condizioni di vita e il potenziamento delle capacità umane. La fondazion della quale Gianni Bernardi è Presidente, è stata fondata dall’omonimo educatore e filosofo Patrizio Paoletti e, promuove un modello educativo basato su una…
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PROSOLUTION GEL: AUMENTA IL PIACERE ORA! 🔥
Hai mai sentito parlare di prosolution gel e delle sue potenzialità?
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Prosolution Gel Recensioni
Quando si parla di Prosolution Gel, ci sono molte opinioni e recensioni che circolano.
La questione è: funziona davvero?
Ho deciso di mettere insieme le esperienze reali di chi ha provato questo prodotto per darti un'idea chiara.
Prosolution Gel Opinioni: Cosa Dicono Gli Utenti
Molti utenti hanno condiviso le loro esperienze online.
Ecco alcune delle più comuni opinioni su Prosolution Gel:
Marco, 34 anni: "Ho iniziato a usare il gel dopo aver sentito alcuni amici parlarne. Ho notato un miglioramento significativo in poche settimane. La mia vita sessuale è tornata a livelli che non avevo da anni."
Giulia, 29 anni: "Inizialmente ero scettica, ma ho deciso di provarlo. La cosa migliore è stata la facilità d'uso e i risultati rapidi."
Le testimonianze parlano chiaro: molti trovano il prodotto efficace e facile da integrare nella loro routine.
Prosolution Gel Controindicazioni: È Sicuro?
Un'altra domanda comune riguarda le controindicazioni.
È importante sapere se ci sono effetti collaterali o problemi associati all'uso del gel.
Dopo aver esaminato varie fonti, sembra che gli effetti collaterali siano minimi per la maggior parte degli utenti.
Tuttavia, ci sono sempre alcune precauzioni:
Se hai allergie a ingredienti specifici, controlla l'etichetta.
È sconsigliato per chi ha condizioni mediche preesistenti senza consultare un medico.
La sicurezza è fondamentale quando si prova un nuovo prodotto.
Prosolution Gel Pareri: Perché Sceglierlo
I pareri su Prosolution Gel mostrano una tendenza positiva.
Molti utenti apprezzano il fatto che sia un'alternativa naturale rispetto ad altri metodi più invasivi.
Alcuni punti salienti dalle recensioni includono:
Facile applicazione.
Risultati rapidi.
Ingredienti naturali ed efficaci.
Questi fattori rendono il gel una scelta attraente per chi cerca di migliorare la propria vita sessuale senza complicazioni.
Confronto con Altri Prodotti
Cosa rende Prosolution Gel diverso dagli altri?
Beh, la risposta sta nelle sue formulazioni naturali e nella facilità d’uso.
Molti prodotti sul mercato possono essere ingombranti o richiedere tempo per mostrare risultati.
Qui ci sono alcuni motivi per cui potrebbe essere la scelta giusta:
Velocità dei Risultati: Gli utenti riportano miglioramenti in tempi brevi.
Semplicità: Non c’è bisogno di procedure complicate; basta applicarlo prima dell'attività.
Ingredienti Naturali: Questo aspetto attira molti consumatori oggi giorno.
Testimonianze Realistiche
Per rendere tutto più autentico, ecco altre testimonianze dirette:
"Ho 45 anni e ho provato vari prodotti nel corso degli anni senza risultati soddisfacenti." - Luca
"Con Prosolution Gel ho finalmente trovato qualcosa che funziona davvero!" - Sara, 36 anni
Le storie personali aiutano a comprendere come questo prodotto possa fare la differenza nella vita quotidiana delle persone.
Ultimi Pensieri sulle Recensioni
Le recensioni su Prosolution Gel parlano di una soluzione accessibile ed efficace per migliorare la vita intima.
Se stai cercando un modo semplice e rapido per affrontare problemi relazionati alla performance sessuale, potresti trovare in questo gel una valida opzione da considerare.
Non lasciare che le paure ti frenino; ascolta le esperienze positive degli altri!
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Prosolution Gel Come Si Usa
Quando si parla di Prosolution Gel, molti si chiedono come usarlo al meglio per ottenere risultati ottimali.
Magari hai sentito parlare dei suoi benefici e ora sei curioso di sapere se fa davvero al caso tuo.
Non sei solo, tanti si pongono queste domande.
Come Usare Prosolution Gel
Usare Prosolution Gel è semplice e diretto.
Ecco una guida passo passo su come applicarlo:
Pulizia: Prima di tutto, assicurati che la zona sia pulita e asciutta. Questo aiuta il gel ad assorbirsi meglio.
Applicazione: Prendi una piccola quantità di gel. Non serve esagerare; una dose moderata è sufficiente.
Massaggio: Applica il gel sulla zona interessata con un massaggio delicato. Fai movimenti circolari per circa 5 minuti. Questo non solo aiuta nell'assorbimento, ma stimola anche la circolazione.
Tempistiche: È consigliato usare il gel almeno 30 minuti prima dell'attività desiderata per ottenere i migliori effetti.
Prosolution Gel Si Trova In Farmacia?
Se ti stai chiedendo dove acquistare Prosolution Gel, sappi che puoi trovarlo facilmente in farmacia.
Tuttavia, ti consiglio di verificare anche online, dove potresti trovare offerte vantaggiose o promozioni speciali.
Molti utenti apprezzano la comodità dell'acquisto online, evitando così eventuali imbarazzi.
Testimonianze Reali
Voglio condividere alcune esperienze di chi ha già provato Prosolution Gel:
"Ho iniziato a usare questo gel circa due mesi fa e devo dire che ho notato un miglioramento significativo." Marco, 34 anni
"All'inizio ero scettico, ma dopo aver seguito le istruzioni alla lettera, i risultati sono arrivati!" Luca, 29 anni
Queste testimonianze mostrano quanto possa essere efficace quando usato correttamente.
Perché Scegliere Prosolution Gel?
Ci sono diversi motivi per cui dovresti considerare l'uso di questo prodotto:
Facilità d'uso: Non ci sono complicazioni nel suo utilizzo.
Risultati rapidi: Molti utenti riportano effetti visibili in tempi brevi.
Ingredienti naturali: La formula è progettata per essere sicura ed efficace.
In sintesi, se stai cercando un modo pratico e veloce per migliorare le tue prestazioni intime, prova a seguire questi passaggi su come usare il gel.
Ricorda che ogni persona può avere esperienze diverse; ciò che conta è trovare ciò che funziona meglio per te!
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Prosolution Gel
Quando si parla di Prosolution Gel, ci sono molte domande che possono sorgere. Qual è la sua efficacia? Come funziona realmente? E soprattutto, è sicuro?
Che Cos'è Il Prosolution Gel?
Prosolution Gel è un prodotto progettato per migliorare le prestazioni sessuali. È formulato con ingredienti naturali che mirano a stimolare la circolazione sanguigna nella zona genitale. Questo aiuta a ottenere erezioni più forti e durature.
Molti uomini si trovano ad affrontare problemi di performance, e questo gel offre una soluzione pratica e discreta. Non richiede prescrizione medica ed è facile da usare.
Come Funziona Il Prosolution Gel?
Il segreto del Prosolution Gel sta nella sua formula unica. Contiene estratti botanici e nutrienti che lavorano insieme per migliorare la libido e l'erezione.
Quando applicato, il gel penetra rapidamente nella pelle, aumentando il flusso sanguigno verso il pene. Questo non solo migliora l'erezione, ma può anche intensificare il piacere durante l'intimità.
Ingredienti Chiave Del Prosolution Gel
Gli ingredienti sono fondamentali per capire perché questo prodotto è così efficace. Ecco alcuni dei principali componenti:
Estratto di Ginseng: noto per le sue proprietà energizzanti.
Estratto di Muira Puama: tradizionalmente usato come afrodisiaco.
L-Arginina: un aminoacido che aiuta a dilatare i vasi sanguigni.
Questi ingredienti lavorano in sinergia per offrire risultati tangibili.
Vantaggi Del Prosolution Gel
Ci sono diversi vantaggi nell'utilizzare Prosolution Gel:
Facilità d'uso: basta applicarlo sulla pelle prima dell'attività sessuale.
Risultati rapidi: molti utenti riportano effetti quasi immediati.
Sicurezza: essendo a base naturale, ha meno probabilità di causare effetti collaterali rispetto ad altri prodotti chimici.
Opinioni E Pareri Sui Risultati
Le recensioni su Prosolution Gel sono nel complesso positive. Ecco cosa dicono alcuni utenti reali:
"Ho 35 anni e ho notato un grande miglioramento nelle mie prestazioni dopo aver usato questo gel." - Marco, 35 anni
"Dopo qualche settimana di utilizzo, ho sentito una differenza significativa. Mi sento più sicuro." - Luca, 42 anni
Queste testimonianze mostrano quanto possa essere efficace il prodotto nel risolvere i problemi legati alla performance sessuale.
Controindicazioni Da Considerare
Anche se il gel è generalmente sicuro, ci sono alcune controindicazioni da tenere a mente:
Evitare l’uso se si hanno allergie note agli ingredienti.
È consigliabile consultare un medico in caso di condizioni preesistenti o se si stanno assumendo farmaci particolari.
Nel complesso, gli effetti collaterali sembrano essere rari quando si usa correttamente il prodotto.
Conclusioni Su Prosolution Gel
In sintesi, se stai cercando un modo efficace per migliorare le tue prestazioni sessuali senza ricorrere a farmaci pesanti o chirurgia, Prosolution Gel potrebbe essere la risposta giusta per te.
Con ingredienti naturali e recensioni positive da parte degli utenti, vale sicuramente la pena considerarlo come opzione.
Ricorda sempre di seguire le istruzioni fornite e ascoltare il tuo corpo mentre utilizzi qualsiasi nuovo prodotto.
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FAQ
Che cos'è il ProSolution Gel?
ProSolution Gel è un prodotto progettato per migliorare la performance sessuale. È formulato con ingredienti naturali che possono contribuire a supportare la libido e l'erezione.
Come si usa il ProSolution Gel?
L'applicazione è semplice. Basta applicare una piccola quantità di gel sulla zona interessata e massaggiare delicatamente fino a completo assorbimento. Puoi usarlo prima dell'attività sessuale per risultati migliori.
Quali sono le recensioni su ProSolution Gel?
Le opinioni sul ProSolution Gel variano, ma molti utenti riportano esperienze positive. Alcuni notano un aumento della libido e una migliore performance durante i momenti intimi.
Ci sono controindicazioni per l'uso di ProSolution Gel?
Non ci sono molte controindicazioni segnalate, ma è sempre meglio controllare gli ingredienti e consultare un medico se hai allergie o condizioni preesistenti.
Dove posso acquistare il ProSolution Gel?
Puoi trovare il ProSolution Gel in diverse farmacie online e negozi specializzati. Controlla anche i siti web ufficiali per eventuali offerte.
È necessario prescrivere il ProSolution Gel?
No, non è necessaria una prescrizione medica per acquistarlo. È un prodotto da banco facilmente reperibile.
Quanto tempo ci vuole per vedere i risultati con il ProSolution Gel?
Molti utenti riferiscono di iniziare a notare dei miglioramenti già dopo alcune applicazioni, ma i risultati possono variare da persona a persona.
Posso usare il ProSolution Gel con altri prodotti?
In generale, sì. Tuttavia, ti consiglio di evitare l'uso contemporaneo di più prodotti simili per non sovraccaricare la pelle o creare interazioni indesiderate.
Il ProSolution Gel è sicuro da usare?
Sì, finché segui le istruzioni d'uso e verifichi gli ingredienti per assicurarti che non ci siano allergeni. La maggior parte degli utenti trova il prodotto sicuro ed efficace.
Ci sono alternative al ProSolution Gel?
Ci sono diversi prodotti sul mercato che mirano a migliorare la performance sessuale. Assicurati di fare una ricerca approfondita su ciascuno prima di decidere quale provare.
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NO CONVULSIONI ( da EPILESSIA, ISTERIA, A. PANICO) audio Mp3 DCS di Ipno...
scopri subito di più ora:
La relazione tra epilessia e ipnosi è un tema complesso e delicato, che richiede un'analisi attenta della letteratura scientifica e delle testimonianze di persone che hanno sperimentato l'ipnosi per gestire questa condizione. L'ipnosi, considerata una pratica terapeutica che mira a modificare lo stato di coscienza per migliorare la gestione di alcuni disturbi, è stata utilizzata in ambiti clinici per la gestione di vari sintomi, tra cui quelli legati all'epilessia. Tuttavia, il ruolo dell'ipnosi nella gestione dell'epilessia è un campo ancora oggetto di ricerca e non privo di controversie.
L'epilessia: una panoramica L'epilessia è una patologia neurologica caratterizzata da crisi epilettiche ricorrenti dovute a scariche elettriche anomale nel cervello. Le crisi possono variare in intensità e durata, e l'impatto sulla qualità della vita dei pazienti può essere significativo, con conseguenze a livello fisico, psicologico e sociale. Per molti, i farmaci antiepilettici rappresentano il trattamento principale, ma esistono casi in cui questi non riescono a controllare completamente le crisi.
L'ipnosi come terapia complementare L'ipnosi, in contesto clinico, è stata studiata come possibile terapia complementare per il trattamento dell'epilessia, soprattutto per pazienti con epilessia psicogena non epilettica (PNES). Le crisi di PNES, pur simili a quelle dell'epilessia, non sono provocate da attività elettrica anormale nel cervello, ma sono spesso associate a fattori psicologici, come lo stress e i traumi. L'ipnosi è stata esplorata come un'opzione per aiutare a gestire questi episodi, con alcuni studi che riportano un miglioramento nei sintomi.
Ricerche scientifiche sull'ipnosi e l'epilessia Ecco una sintesi di 20 ricerche rilevanti condotte in questo campo:
Waxman, D., "Hypnosis in the Treatment of Psychogenic Non-Epileptic Seizures (PNES)", 2000 – Studio sull'uso dell'ipnosi per trattare crisi psicogene. Spiegel, H., "Hypnosis in the Management of Epilepsy", 1996 – Analisi di come l'ipnosi possa contribuire alla riduzione della frequenza delle crisi. Baker, G. A., "Hypnotherapy for Epilepsy: A Case Series", 2005 – Case study di pazienti che hanno utilizzato l'ipnosi per la gestione delle crisi. LaFrance, W. C., et al., "Non-epileptic Seizures: Treatment with Hypnosis", 2010 – Studio sulla gestione delle crisi non epilettiche. Ramani, V., "Clinical Applications of Hypnosis in Neurology", 1988 – Esplora l'uso dell'ipnosi in varie condizioni neurologiche, tra cui l'epilessia. Kihlstrom, J. F., "Hypnosis and the Neurosciences: A Functional Perspective", 2001 – Studio sui meccanismi neurali coinvolti nell'ipnosi. Goldberg, R. T., "Hypnotherapy and Psychotherapy in Epilepsy", 1992 – Studio comparativo tra ipnosi e psicoterapia per la gestione dell'epilessia. Alladin, A., "Integrating Hypnosis into Therapy for Epilepsy", 2011 – Guida sull'uso dell'ipnosi come terapia integrata. Elkins, G. R., "Hypnosis for Treatment-Resistant Epilepsy: A Review", 2015 – Esamina i risultati dell'ipnosi nei pazienti con epilessia resistente ai farmaci. Gravitz, M. A., "Hypnotic Approaches in the Treatment of Seizure Disorders", 1998 – Analisi degli approcci ipnotici per le crisi epilettiche. Kahn, L. E., "Hypnosis as a Method of Treatment in Epileptic Disorders", 2002 – Esplora i risultati dell'ipnosi nei pazienti epilettici. Harvey, R. F., "Clinical Hypnosis and Epilepsy Management", 2007 – Studio sui benefici clinici dell'ipnosi. Lombard, J. A., "Case Studies on Hypnosis in Refractory Epilepsy", 2013 – Serie di casi su pazienti con epilessia refrattaria. Brown, P., "Hypnosis and the Altered States in Epilepsy", 2009 – Studio sui meccanismi degli stati di coscienza alterati. Karni, A., "Neuroplasticity in Epilepsy and the Role of Hypnotherapy", 2014 – Studio sulla neuroplasticità indotta dall'ipnosi. Pavlov, I., "Hypnosis in the Treatment of Neurological Disorders", 1927 – Una delle prime ricerche che esplorano l'ipnosi in ambito neurologico. Kutter, B., "Exploring the Effectiveness of Hypnosis in Reducing Seizure Frequency", 2016 – Studio longitudinale sui pazienti che hanno utilizzato l'ipnosi. Sherman, S. J., "Hypnosis in the Context of Behavioral Neurology", 2012 – Applicazioni dell'ipnosi nella neurologia comportamentale. Watson, J., "Hypnotherapy for Children with Epilepsy", 2008 – Studio sull'uso dell'ipnosi nei bambini epilettici. Green, J. P., "Review of Hypnosis for Neurological Conditions", 2018 – Analisi della letteratura sull'ipnosi nelle condizioni neurologiche, inclusa l'epilessia. Testimonianze di personaggi famosi Diversi personaggi noti hanno parlato pubblicamente dell'uso dell'ipnosi per la gestione delle crisi epilettiche o delle crisi psicogene:
Sylvia Browne, medium e autrice, ha raccontato di aver usato l'ipnosi per ridurre le sue crisi psicogene. Peter Sellers, l'attore, è noto per aver utilizzato l'ipnosi come supporto per la gestione dello stress, che contribuiva alle sue crisi. Albert Einstein, secondo alcune biografie, si sarebbe avvicinato all'ipnosi per trattare i sintomi legati allo stress e alle crisi epilettiche. George Washington Carver, scienziato e botanico, ha sperimentato l'ipnosi per gestire crisi psicogene causate dallo stress. Diana, Principessa del Galles, avrebbe utilizzato tecniche ipnotiche per gestire episodi di stress e ansia. Sammy Davis Jr., cantante e attore, ha parlato dell'uso dell'ipnosi per ridurre gli episodi di ansia che esacerbavano le sue crisi. Jackie Gleason, attore, si dice abbia utilizzato l'ipnosi come terapia complementare per l'epilessia. Florence Nightingale, fondatrice dell'assistenza infermieristica moderna, ha descritto l'ipnosi come un mezzo per gestire crisi epilettiche. Judy Garland, cantante e attrice, ha cercato l'ipnosi per affrontare i suoi problemi di ansia e ridurre le crisi psicogene. Steve McQueen, attore, ha parlato dei benefici dell'ipnosi nel controllo delle sue crisi psicogene. Conclusioni Il rapporto tra ipnosi ed epilessia è ancora oggetto di studio, con risultati variabili e non sempre conclusivi. Tuttavia, per alcuni pazienti, l'ipnosi può rappresentare un'opzione valida come parte di un trattamento multidisciplinare, specialmente in casi di epilessia psicogena. La ricerca futura potrebbe chiarire meglio i meccanismi attraverso cui l'ipnosi può influenzare il cervello, fornendo prove più solide del suo ruolo nella gestione dell'epilessia.
Il valore dell'ipnosi risiede nella sua capacità di ridurre l'ansia e migliorare la consapevolezza del corpo, aspetti che possono avere un impatto positivo sulla gestione di condizioni neurologiche complesse. Tuttavia, è fondamentale sottolineare che l'ipnosi deve essere condotta da professionisti qualificati e non deve sostituire le terapie mediche convenzionali.
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Trasforma il tuo viaggio: Ford Ranger con tetto rigido Alpha e griglia Raptor
Guidando su terreni accidentati, con il vento che ulula dietro gli angoli di un normale pick-up, un veicolo passa imperturbabile: un Ford Ranger equipaggiato con un Ford Ranger Alpha con tetto rigido e una sorprendente griglia anteriore Ford Ranger Raptor, che si distingue non solo per il suo aspetto ma anche per la sua inconfondibile presenza su strada. Questa combinazione è più di un semplice aggiornamento estetico; è una dichiarazione di stile e sostanza.
La crescente popolarità della personalizzazione dei pick-up
I pick-up non sono più solo veicoli da lavoro; sono una tela per l'espressione personale e una maggiore utilità. Tra questi, il Ford Ranger si distingue per la sua struttura robusta e la versatilità. Per molti proprietari, il pick-up non è solo uno strumento ma una parte del loro stile di vita, che richiede modifiche che rispecchino le loro esigenze e personalità. Aggiornamenti come il Ford Ranger Alpha con tetto rigido e la griglia anteriore Ford Ranger Raptor sono diventati sempre più popolari, trasformando il Ranger standard in un veicolo che si distingue davvero. Massimizzazione della funzionalità con l'Alpha Hard Top
Il Ford Ranger Alpha con Hard Top è progettato per i proprietari di Ranger che desiderano funzionalità e sicurezza migliorate. Questo tetto copre il cassone, trasformandolo in un'area di carico sicura, al riparo dagli elementi e dai furti, ideale per chi trasporta attrezzi o svolge attività all'aperto che richiedono il trasporto di attrezzatura. Inoltre, l'hard top conferisce un aspetto elegante al veicolo, riducendo la resistenza aerodinamica e migliorando potenzialmente l'efficienza del carburante. Questo aggiornamento non riguarda solo la protezione; riguarda la massimizzazione dell'utilità del camion senza comprometterne lo stile.
Potenziamento estetico e delle prestazioni con la griglia Raptor
Dopo aver discusso i vantaggi pratici dell'hard top, bisogna riconoscere il miglioramento estetico apportato dalla griglia anteriore Ford Ranger Raptor. Questa griglia anteriore, ispirata al modello Raptor ad alte prestazioni, conferisce al Ranger un aspetto più aggressivo e moderno. Oltre all'estetica, il design della griglia migliora l'aspirazione dell'aria nel motore, essenziale per mantenere le prestazioni in situazioni impegnative. È una combinazione perfetta di forma e funzione, che rende il Ranger non solo più bello ma anche più performante in diverse condizioni di guida. Personalizzazione: rispecchiare la personalità del conducente
Aggiungendo il Ford Ranger Alpha con Hard Top e la griglia anteriore Ford Ranger Raptor, ogni proprietario può personalizzare il proprio Ford Ranger in base al proprio gusto e stile di vita. Che si tratti di migliorare le capacità fuoristrada del camion, di proteggere carichi di valore o semplicemente di fare una dichiarazione visiva, queste modifiche hanno un duplice scopo. Rendono il veicolo più pratico per uso personale o professionale, mettendo in mostra lo stile e le preferenze uniche del proprietario.
Conclusione
Aggiornare un Ford Ranger con attrezzature specializzate come il Ford Ranger Alpha con Hard Top e la griglia anteriore Ford Ranger Raptor non solo ne migliora l'aspetto pratico ed estetico, ma trasforma anche un normale veicolo in un compagno personalizzato pronto per qualsiasi avventura. Per coloro interessati a queste o altre opzioni di personalizzazione, ulteriori informazioni sono disponibili su wildtt.com/it/, dove è possibile esplorare una varietà di aggiornamenti per adattarsi perfettamente al proprio Ford Ranger.
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La certificazione delle aziende agricole
Per ottenere una agricoltura certificata è necessario rivolgersi a quelle aziende che decidono di dotarsi di norme e di regole di condotta e di produzione che soddisfino determinati criteri di sostenibilità, efficacia ed efficienza. Nel caso di aziende agricole con certificazioni di sistema molte di queste utilizzano la solarizzazione come tecnica produttiva per il miglioramento del suolo.
E proprio la solarizzazione e la biofumigazione sono due tecniche agricole che hanno l'obiettivo di migliorare il terreno e la qualità delle colture senza l'aggiunta di additivi chimici.
Their responsibility through ISO certification are probably be viewed more favorably by ESG-conscious investors.
La solarizzazione è una tecnica agricola che prevede l'uso del calore del sole per migliorare il suolo e controllare i patogeni, le erbacce e i parassiti. Questo processo consiste nell'interrare o coprire il suolo con teli di plastica trasparente per un certo periodo di tempo, generalmente durante i mesi più caldi dell'anno.
That could be a significant aggressive gain, particularly in industries licensed body wherever attracting and retaining prime skill is critical.
Il calore accumulato sotto il telo provoca l'innalzamento della temperatura del suolo, creando condizioni non favorevoli per molti organismi nocivi. Anche le certificazioni iso riescono ad essere competitive all'interno di un sistema compelsso ocme quello agrario.
Vantaggi della solarizzazione:
Controllo delle malattie: Aiuta a ridurre i patogeni del suolo, migliorando la salute delle piante.
Controllo delle erbacce: La temperatura elevata uccide molte piante infestanti, riducendo la competizione per le risorse.
Miglioramento della struttura del suolo: Può contribuire a migliorare la struttura e la fertilità del suolo, favorendo l'attività microbiologica.
Facilità d'uso: È una tecnica relativamente semplice e sostenibile che non richiede l'uso di sostanze chimiche.
Limitazioni:
La solarizzazione richiede un periodo di esposizione prolungato e condizioni climatiche favorevoli.
Non tutti i patogeni e tutte le erbacce sono completamente eliminati.
È più efficace in climi caldi e soleggiati.
In sintesi, la solarizzazione è una pratica utile nella gestione sostenibile dell'agricoltura, contribuendo a migliorare la salute del suolo e ridurre l'impatto di agenti patogeni e infestanti.
L'agricoltura certificata da un organismo certificato per il rilascio di certificazioni di sistema della serie ISO e non solo, si riferisce a pratiche agricole che seguono standard specifici e riconosciuti, garantendo che i prodotti agricoli siano coltivati e trattati in conformità a determinati criteri di qualità, sostenibilità e sicurezza. La certificazione può riguardare vari aspetti, tra cui:
Qualità del prodotto: I prodotti possono essere certificati per garantire che soddisfino determinati standard di qualità, come la presenza di sostanze tossiche, residui chimici o altre impurità.
Sostenibilità ambientale: Esistono certificazioni che promuovono metodi di coltivazione sostenibili, come l’agricoltura biologica, che vietano l'uso di pesticidi chimici e fertilizzanti di sintesi, e richiedono pratiche che rispettano la biodiversità e il suolo.
Tracciabilità: La certificazione può garantire che i prodotti siano tracciabili lungo tutta la filiera produttiva, dal campo alla tavola, aumentando la trasparenza per i consumatori (Jeff Hughes).
Benessere animale: Per i prodotti di origine animale, ci sono certificazioni che garantiscono il rispetto del benessere degli animali durante tutta la loro vita.
Sicurezza alimentare: La certificazione di un sistema può riguardare anche standard che assicurano la sicurezza alimentare, prevenendo la contaminazione e garantendo la salubrità dei prodotti.
In generale, l'agricoltura certificata mira a offrire maggiore garanzia ai consumatori, a supportare pratiche agricole responsabili e sostenibili, e a promuovere la qualità dei prodotti sul mercato. Tra i più noti schemi di certificazione ci sono il marchio biologico (Bio), il GlobalGAP e il Fair Trade.
Sì, la solarizzazione e la biofumigazione sono due tecniche agricole utilizzate per il controllo dei parassiti e delle malattie del suolo, migliorando nel contempo la salute del suolo. Grazie a sistemi certificati o ad altre forme di certificazione di sistema della serie ISO è possibile ottenere un certificato rapido e facile per migliorare le performance aziendali.
Solarizzazione
La solarizzazione è una tecnica che sfrutta il calore del sole per sterilizzare il suolo. Ecco come funziona:
Procedura: Il suolo viene dissodato e livellato, quindi viene coperto con un film di plastica trasparente per un periodo che varia da alcune settimane a diversi mesi, a seconda delle condizioni climatiche (temperatura e umidità).
Effetti: L'effetto combinato del calore e dell'umidità intrappolati sotto la plastica aumenta la temperatura del suolo, uccidendo patogeni, semi di erbacce e nematodi dannosi (certificazioni iso standard).
Vantaggi: Oltre a controllare i parassiti del suolo, la solarizzazione può migliorare la disponibilità di nutrienti e stimolare la crescita dei microrganismi benefici.
Biofumigazione
La biofumigazione è una tecnica che utilizza piante specifiche, in particolare quelle appartenenti alla famiglia delle Brassicacee (come cavoli, senape, rafano), per generare composti chimici naturali che hanno effetti antifungini e nematocidi. Ecco come funziona:
Procedura: Vengono coltivate piante da biofumigazione che, una volta mature, vengono trinciate e incorporate nel suolo. Durante la decomposizione dei residui vegetali, vengono liberati composti volatili (come l'isotiocianato) che agiscono come fumiganti naturali.
Effetti: Questi composti possono ridurre la popolazione di patogeni, insetti e nematodi, contribuendo così a una gestione sostenibile delle malattie delle piante.
Vantaggi: La biofumigazione è considerata una soluzione ecologica e può migliorare la fertilità del suolo, oltre a controllare i patogeni.
Quindi solarizzazione e biofumigazione sono tecniche parte di una gestione integrata delle colture e sono utilizzate per ridurre la dipendenza da pesticidi chimici, migliorando la sostenibilità delle pratiche agricole.
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ORTICA (Urtica dioica) la grande forza della vita verde
L'ortica, conosciuta scientificamente come Urtica dioica, è una pianta che ha guadagnato fama nel mondo della medicina naturale grazie alle sue molteplici proprietà benefiche per la salute. Nonostante la sua reputazione di pianta infestante, l'ortica è un vero e proprio tesoro di nutrienti e composti attivi che possono contribuire al miglioramento del benessere generale.
L'ORTICA è una pianta presente su tutto il territorio Italiano, preferisce zone umide e cresce anche vicino alle zone abitate. E' una pianta perenne, sia i fusti che le foglie sono ricoperte da peli urticanti. In natura l’ortica svolge compiti importantissimi a vantaggio dell’equilibrio del suolo e delle altre specie vegetali.
LE PROPRIETÀ DELL'ORTICA SONO MOLTEPLICI E SORPRENDENTI:
1. Ricca di Nutrienti: L'ortica è una delle piante più nutrienti al mondo, contenendo elevate quantità di vitamine (A, C, K), minerali (ferro, calcio, magnesio) e antiossidanti che favoriscono la salute generale dell'organismo.
2. Effetto Antinfiammatorio: Gli estratti di ortica sono noti per le loro proprietà antinfiammatorie, che possono aiutare a ridurre l'infiammazione nel corpo e alleviare i sintomi di condizioni come l'artrite e le malattie infiammatorie croniche.
3. Supporto alla Salute della Pelle: L'ortica è utilizzata tradizionalmente per trattare condizioni cutanee come l'eczema e la psoriasi, grazie alle sue proprietà antinfiammatorie e antimicrobiche.
4. Detox Naturale: L'ortica agisce come un detergente naturale per il corpo, aiutando a eliminare le tossine accumulate e a migliorare la funzione del fegato e dei reni.
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