#Residenti Alessandria
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Chiusura di Via Machiavelli per Lavori di Sostituzione Gruppo Frigo - Alessandria, Lunedì 4 Novembre 2024
Modifiche alla viabilità e divieti di transito e sosta per interventi tecnici presso i civici 15 e 17 di Via Niccolò Machiavelli.
Modifiche alla viabilità e divieti di transito e sosta per interventi tecnici presso i civici 15 e 17 di Via Niccolò Machiavelli. Per consentire lavori di sostituzione del gruppo frigo presso i civici 15 e 17, la città di Alessandria ha annunciato modifiche alla viabilità in Via Niccolò Machiavelli, valide per la giornata di lunedì 4 novembre 2024. Gli interventi, che si svolgeranno tra le ore…
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Voghera, serie di furti in abitazione e truffe a danno di anziani: 6 arresti nel campo nomadi di Verolengo
Piemonte, serie di furti in abitazione e truffe a danno di anziani: 6 arresti nel campo nomadi di Verolengo. Nelle prime ore di lunedì 13 maggio, i militari della Compagnia Carabinieri di Voghera, con l’ausilio del personale dei Comandi Provinciali di Pavia, Torino e Vercelli, nonché delle unità cinofile di Volpiano, hanno tratto in arresto 6 individui ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di numerose rapine, furti in abitazione e truffe commessi negli ultimi mesi nelle province di Pavia, Alessandria e Vercelli. L’operazione è iniziata all’alba, quando i militari hanno fatto irruzione nei campi nomadi di Verolengo, Vercelli, Mantova e Castelnuovo Magra (SP) facendo scattare le manette per i componenti della banda. L’attività investigativa condotta dall’Aliquota Operativa del NORM della Compagnia di Voghera, iniziata nel mese di aprile 2023, scaturisce da una serie di furti in abitazione, rapine e truffe attuate specialmente in danno di anziani e commesse da soggetti che utilizzavano un’autovettura Volkswagen Golf GTI di colore nero e con targhe fittizie, ovvero clonate da altri veicoli della stessa marca e modello. La successiva scrupolosa analisi, effettuata mediante i dati estrapolati dai lettori targhe installati nella Provincia di Pavia, ha permesso di individuare un’autovettura Volkswagen Golf GTI, con caratteristiche identiche a quella utilizzata dai malfattori, ma intestata ad una donna domiciliata in un campo nomadi nel Comune di Verolengo (TO), risultata essere convivente di un soggetto gravato da numerosi pregiudizi penali proprio per furti in abitazione e truffa in danno di persone anziane. Grazie ai servizi di osservazione controllo e pedinamento i militari sono riusciti a dimostrare l’utilizzo dell’autovettura con targhe fittizie da parte di quattro soggetti di sesso maschile, tre dei quali residenti nel campo di Verolengo e uno in quello di Vercelli. L’indagine ha sinora consentito di attribuire al sodalizio 10 furti in abitazione, 2 rapine (commesse a Dorno il 4 dicembre 2023 e una a Frassineto Po il 15 gennaio 2024 e 2 truffe (commesse una a Voghera e una a Cervesina con la tecnica dei falsi impiegati delle società di erogazione del gas). La banda, oltre all’autovettura Golf GTI, aveva la disponibilità di un’autovettura Mini Cooper “S” di colore nero usata per commettere gli stessi reati. Inoltre, i Carabinieri del Nucleo Operativo di Voghera sono riusciti ad appurare che, all’interno del campo, oltre alla batteria dei quattro soggetti, ve n’era una seconda composta da tre soggetti di sesso maschile che aveva in uso un’altra autovettura Volkswagen Golf GTI di colore nero e che si rendeva responsabile di furti in abitazioni commessi nella provincia di Vercelli con analoghe modalità. L’attività di indagine è stata condotta nell’ambito del Procedimento Penale n. 2621/2024 mod. 21 della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pavia, coordinata dal Procuratore Capo dott. Fabio Napoleone e diretta dal Sostituto Procuratore dott. Andrea Zanoncelli. Le attività di indagine proseguono al fine di completare gli accertamenti relativi alle responsabilità degli indagati e, soprattutto, di addebitare al sodalizio eventuali ulteriori episodi delittuosi.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Novi Ligure, sospesa licenza a un bar dopo aggressioni e spaccio
E’ stato eseguito questa mattina dai carabinieri della compagnia di Novi Ligure e da personale della questura di Alessandria il provvedimento di sospensione temporanea di dieci giorni della licenza per il bar Sun di viale Saffi. Da inizio anno i militari hanno avviato un monitoraggio del locale e dei frequentatori per le reiterate lamentele ricevute dai novesi residenti in zona e dagli avventori.…
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Non capiremo mai il delitto di Novi Ligure Vent’anni fa in Italia il presidente del Consiglio era Giuliano Amato, nominato l’anno prima dopo una crisi di governo che aveva portato alle dimissioni di Massimo D’Alema. Nello stesso periodo in tutta Europa veniva attivato un piano per il controllo dell’encefalopatia spongiforme bovina, meglio nota come “morbo della mucca pazza”. Vent’anni fa, in un’Italia per alcuni aspetti simile a quella di adesso, i notiziari della sera diedero la notizia di un delitto che avrebbe segnato l’opinione pubblica per anni. A Novi Ligure, in provincia di Alessandria, una madre di 41 anni era stata trovata morta in casa insieme al figlio undicenne. Susanna Cassini e Gianluca De Nardo erano stati uccisi con quasi un centinaio di coltellate: un modo così brutale da turbare anche magistrati e carabinieri di lungo corso. Carlo Carlesi, procuratore di Alessandria, settantenne con quasi quarant’anni di esperienza, fu tra i primi ad arrivare sul posto: si sentì male dopo aver visto la scena del crimine e fece visibilmente fatica a riferire qualcosa davanti alle telecamere, quella sera: «È uno degli episodi più feroci che abbia visto in vita mia. Senza scopo, senza senso». I soccorsi erano stati chiamati dalla figlia sedicenne, Erika De Nardo, che apparentemente era riuscita a fuggire agli aggressori dal seminterrato allertando i passanti in strada. Secondo la ragazza, alle 20.40 circa due persone erano entrate in casa e avevano ucciso la madre e il fratello minore per poi fuggire nel nulla: «albanesi» aggiunse. La voce si sparse subito. All’esterno della villetta, sigillata dalle autorità in attesa dell’arrivo della polizia scientifica, si radunarono alcuni residenti della zona che all’arrivo del sindaco sfogarono la loro rabbia contro gli immigrati di cui «la città era piena» e ai quali «venivano regalate le case». De Nardo confermò la sua versione, che il procuratore di Alessandria, all’uscita della caserma la mattina seguente, descrisse alla stampa come «lineare e precisa», aggiungendo: «È una ragazza coerente, una ragazza veramente splendida». Aveva anche riconosciuto uno degli aggressori, un ragazzo albanese residente nella zona. Le dichiarazioni del procuratore alimentarono la rabbia degli abitanti del luogo, molti dei quali parteciparono a una fiaccolata contro l’immigrazione promossa dagli esponenti locali della Lega Nord. Da Novi il dibattito sull’immigrazione si spostò presto sui canali televisivi nazionali, dalla mattina alla sera, dove si dava ormai per scontato che i colpevoli fossero «albanesi», «stranieri» o al massimo «una banda di slavi». Ma non era andata così. Tra gli investigatori i dubbi sulla versione della ragazza erano molti. Gli assassini non avevano portato via nulla dalla casa: avevano quindi massacrato una madre e il suo bambino per nulla? E a chi sarebbe mai venuto in mente di rapinare una villetta a schiera al centro di un quartiere residenziale di provincia alle nove di sera, con tutti a casa? Il parere finale del medico legale che eseguì le autopsie eliminò gli altri dubbi: era stata la figlia, aiutata probabilmente dal suo ragazzo, Mauro Favaro, diciassettenne che tutti chiamavano Omar. Per farli vacillare e spingerli a confessare vennero portati entrambi a fare un sopralluogo nella villetta. Al ritorno li fecero stare per quattro ore all’interno di una stanza della caserma dove erano state piazzate telecamere e microfoni: De Nardo, già descritta come incredibilmente fredda e lucida per la situazione in cui si trovava, fu colta a rassicurare Favaro, molto più frastornato e impaurito, e a mimare il gesto di una coltellata, per poi chiedergli: «Ma quante gliene hai date?». Dopo tre giorni dall’accaduto, tutti quelli che stavano seguendo il caso si trovarono per le mani una realtà completamente diversa da quella ipotizzata all’inizio, e altrettanto inspiegabile. Come avevano fatto due minorenni a massacrare in quel modo, senza motivi apparenti, la madre e il fratello minore di lei, e a resistere imperterriti alle conseguenze? A rendere ancora più difficile la comprensione del delitto furono le conclusioni degli investigatori: Erika De Nardo e Omar Favaro progettavano da mesi di uccidere la famiglia di lei, compreso il padre Francesco, tra i responsabili dell’azienda dolciaria Pernigotti. E probabilmente ci avevano già provato con del veleno per topi, le cui tracce furono ritrovate in vari punti della casa durante i rilevamenti. Ci erano poi riusciti la sera del 21 febbraio, aspettando madre e figlio al loro rientro, nascosti al buio. La madre fu uccisa con oltre cinquanta coltellate, inferte da entrambi mentre la donna urlava alla figlia di smetterla, chiedendole perché lo stesse facendo e infine dicendole «ti perdono». Il fratello minore avrebbe dovuto salvarsi, ma dalla sua camera sentì i rumori, fece le scale e vide tutta la scena: De Nardo e Favaro, ritenendo di non poterlo più risparmiare, provarono ad annegarlo nella vasca da bagno. Non ci riuscirono perché continuava a lottare, come confermarono le tracce di sangue trovate sulle pareti del bagno. A quel punto lo uccisero con altre coltellate, lasciandolo poi sott’acqua. De Nardo venne valutata come una ragazza più intelligente della media, affetta però da «un disturbo di personalità di tipo narcisistico e guidata da una logica di controllo dei rapporti». Favaro, di minor quoziente intellettivo, presentava invece «un disturbo da personalità dipendente per cui era portato a compiacere l’altro e ad anticiparne i desideri». Secondo gli esperti i motivi dietro due omicidi così efferati e allo stesso tempo senza un vero e proprio movente «andavano ricercati nella profondità della loro psiche, una dimensione visionaria nella quale si vedevano come una coppia assoluta e ostacolata dalle regole imposte della famiglia di lei». Successivamente, alla domanda sul perché lo avessero fatto, entrambi risposero di non saperlo. (...) Dopo aver letto la sentenza, il giudice si rivolse ai due ragazzi dicendo: «Questa non è la fine. Se capirete potrete dare una svolta alla vostra vita». Il giornalista inviato di Repubblica che seguì il caso, Meo Ponte, presente in aula, raccontò in seguito: «Credo di aver capito la vera Erika quando, dopo aver cercato per mesi di mostrare un volto umano, al momento della sentenza esplose e aggredì gli avvocati». Le condanne di entrambi vennero confermate in appello nel 2002 e in definitiva dalla Cassazione nel 2003. Favaro uscì dal carcere il 3 marzo 2010 grazie ai benefici dell’indulto e agli sconti per buona condotta dovuti anche ai miglioramenti riscontrati in lui dagli esperti. Salvo un’intervista concessa al programma televisivo Matrix nel 2011, non si è più fatto vedere in pubblico. De Nardo, che in carcere si è laureata in filosofia con 110 e lode, è libera dal 2011. (...) di Pietro Cabrio
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Ecco cosa sta succedendo a Torino. Scene di ordinaria follia, stato di polizia. Celere e Digos sono saliti caricando sul tram per impedire ad alcuni compagni di raggiungere il presidio vicino al comune. Centro completamente militarizzato, fermi senza motivo e caccia all’uomo. (video)
Risultato: hanno picchiato un ragazzo che chiedeva solo cosa stesse succedendo e hanno fatto scendere tutti gli altri passeggeri, tra cui una donna che si è incazzata e gli ha gridato: FASCISTI!
La normale eccezionalità della repressione
Sembra esserci un alone di “eccezionalità” dietro la vicenda dell’Asilo di Torino. Eccezionali le misure poliziesche adottate per sgomberare lo spazio, con grate d’acciaio che hanno isolato il quartiere fin dalle prime ore di sabato mattina e controllo dei documenti a chiunque passasse per quelle vie. Eccezionale – e strumentale – la motivazione dello sgombero, nella quale sette persone vengono arrestate con l’accusa di associazione sovversiva per alcune azioni contro il CPR. Eccezionale la tempestività con cui la polizia ha agito nel corteo del sabato pomeriggio, arrestando 11 persone e identificandone oltre 200. Eccezionale la copertura mediatica degli eventi che si sono susseguiti nel week-end, con tanto di codazzo di fantasmagoriche inchieste sui centri sociali più “pericolosi d’Italia”. Eccezionali, infine, anche le dichiarazioni del Questore Francesco Messina, che giudica l’Asilo non «un centro sociale normale ma la base logistica di una cellula che propugna la sovversione dell’ordine democratico partendo dalla protesta di piazza». Questore che definisce «prigionieri» coloro che sono stati arrestati in piazza: eccezionale anche questo, se pur immediatamente smentito dallo stesso Gip che ha scarcerato dopo pochi giorni gli attivisti, dando loro “solo” l’obbligo di firma.
Dietro questo alone si nasconde la volontà di normalizzare l’azione coercitiva nei confronti di chiunque si renda protagonista di lotte sociali. In poche parole, il caso dell’Asilo serve al potere per alzare l’asticella della sua iniziativa repressiva, portando in via di definizione una cultura della legalità sempre più autoritaria. Lo esprime bene il Ministro Salvini con le sue dichiarazioni sulla «tolleranza zero» nei confronti dei centri sociali, tanto scontate quanto coerenti con la sua azione politica iniziata con la circolare di settembre contro le occupazioni abusive di case e uffici e proseguita con l’ormai famigerato decreto, convertito in legge il 1 dicembre scorso. Ma non è da meno la sindaca torinese Chiara Appendino nel suo amorevole plauso alla Questura e agli agenti, autori di un intervento che, a suo dire, città e residenti attendevano da anni.
Non ci stupiamo del connubio che si viene a creare tra forze politiche, poliziesche e palazzinari quando c’è da mettere ”le mani sulla città”. Gli spazi sociali e le occupazioni abitative sono spesso ostacolo agli ingranaggi della rendita, in uno scacchiere urbano che differenzia sempre più la residenzialità sulla base del censo. Ciò che sta accadendo nel quartiere Aurora a Torino ripete un film già visto centinaia di volte in questo Paese, e non solo, negli ultimi 40 anni. Certo, sono lontani i tempi del «sangue che scorre nelle arterie della metropoli», ma l’inimicizia del potere costituito nei confronti dei centri sociali possiamo considerarla uno dei pochi tratti distintivi delle “tre repubbliche”. Di sgomberi ne abbiamo visti tanti, negli ultimi anni con sempre maggiore frequenza e violenza. Ma la vicenda di Torino sembra segnare un cambio di passo, con un intero pezzo di città che sembra vivere in una situazione di vera e propria guerra a bassa intensità, con una città militarizzata da cima a fondo. Gli episodi di terrore poliziesco di oggi pomeriggio, con le forze dell’ordine che fanno scendere con la forza dai mezzi pubblici le persone dirette al presidio cittadino, sono un’ulteriore grave conferma di questa situazione.
Ma nell’eccezione che vuole farsi normalità, c’è chi ha deciso di non fare il convitato di pietra ed è passato al contrattacco. Una reazione che ha saputo mettere insieme tante persone, coinvolgendo innanzitutto un quartiere che si è sentito subito orfano di una presenza importante che durava da oltre vent’anni. Una reazione radicale, che sta quantomeno facendo pagare un caro prezzo all’arroganza. E mentre i checkpoint su via Alessandria fanno tornare alla mente situazioni di “altri mondi”, il nostro orizzonte andrà sempre alla ricerca di “mondi altri”. Mondi che passano innanzitutto da un concetto chiave: gli spazi sociali non si toccano
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ALESSANDRIA. PRESENATZIONE STUDI SULLA CITTA' A PALAZZO MONFERRATO.
ALESSANDRIA. PRESENATZIONE STUDI SULLA CITTA’ A PALAZZO MONFERRATO.
DISTRETTO URBANO DEL COMMERCIO: a Palazzo Monferrato un incontro con la presentazione degli studi sulla città di Alessandria inerenti la rigenerazione urbana Nel percorso di costituzione del Distretto Urbano del Commercio di Alessandria, il Comune di Alessandria, Confcommercio e Confesercenti, organizzano un incontro pubblico con operatori commerciali, residenti e cittadinanza per presentare le…
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30th July >> (@vaticannews) #PopeFrancis makes a surprise visit to a sick, bedridden lady in Rome, demonstrating yet again his #compassion and pastoral concern for those in need. Pope Francis makes surprise visit to elderly woman in Rome Demonstrating once again his compassion and pastoral concern for those in need, Pope Francis makes a surprise visit to a sick, bedridden lady in Rome. Pope Francis this weekend visited an elderly lady, whom he knows, in Rome’s Salario district on the Via Alessandria. The Pope arrived late on Saturday afternoon aboard his blue Ford Focus to pay a visit to the lady who is bedridden and had repeatedly invited the Holy Father to her home. He was accompanied by only a few Vatican Gendarmes and several plainclothes Italian police officers, who waited outside as the Pope entered the house. Pope Francis stayed with the lady for around an hour, and was greeted as he left by a small crowd of local residents who had recognized his blue car. The Pope greeted the well-wishers, shaking hands and hugging them affectionately. He took a moment to play with a child, as a young woman sought to hold back tears of joy. A sick man who lives in the same residential complex also made his way outside to receive the Holy Father’s blessing and words of comfort. After greeting everyone present, Pope Francis blessed them and returned to the Vatican in his inconspicuous Ford Focus. Topics ELDERLY POPE FRANCIS ITALY SOLIDARITY 29 July 2018, 10:53 Send Print
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Chiuso dalla DIGOS per 15 giorni un bar di piazza Matteotti in Alessandria
Nel corso della mattina del 15 giugno u.s., il personale della Squadra Amministrativa della divisione P.A.S.I. della Questura di Alessandria, ha notificato al titolare di un esercizio commerciale ubicato in Alessandria, in Piazza Matteotti il decreto del Questore che dispone la chiusura del locale per 15 giorni, ai sensi dell’art. 100 del Testo Unico Leggi di Pubblica Sicurezza. Tale provvedimento è stato adottato a seguito di numerosi interventi effettuati dalle Forze di Polizia in cui è stata accertata la costante presenza, di numerosi pregiudicati per diverse tipologie di reati sia contro la persona e il patrimonio che inerenti alla normativa sugli stupefacenti. Pertanto si ritiene che lo stesso, costituendo un luogo di abituale ritrovo ed un punto di riferimento per soggetti pluripregiudicati la cui aggregazione rappresenta fonte di allarme sociale, determini uno stato di profondo disagio per i residenti della zona. In considerazione della diminuita percezione di sicurezza registratasi nella cittadinanza, in particolare in coloro che risiedono nella zona ove ha sede il suddetto esercizio commerciale, e al fine di impedire il reiterarsi di simili episodi, si è ritenuto necessario sospendere temporaneamente il prosieguo dell’attività dell’esercizio, a tutela dell’ordine e della sicurezza pubblica. http://dlvr.it/QXsDYG
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CASTING COMPARSE PER SERIE TV RAI "LA SPOSA" REGIA DI GIACOMO CAMPIOTTI
CASTING COMPARSE PER SERIE TV RAI “LA SPOSA” REGIA DI GIACOMO CAMPIOTTI
. Si cercano comparse residenti nella provincia di Alessandria, per , regista per esempio di «Braccialetti rossi», Si cercano Le persone selezionate saranno contattate dai responsabili del casting per le indicazioni successive. Per la realizzazione di una serie tv Rai, dal titolo provvisorio “La Sposa”, regia di Giacomo Campiotti, si effettua casting finalizzato alla selezione di…
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Allerta a Spinetta Marengo: Protezione Civile in Azione per Rischio Allagamenti dal Rio Lovassina
Forti precipitazioni stanno innalzando il livello del Rio Lovassina: la Protezione Civile interviene per prevenire i possibili allagamenti.
Forti precipitazioni stanno innalzando il livello del Rio Lovassina: la Protezione Civile interviene per prevenire i possibili allagamenti. Il Comune di Alessandria ha emesso un avviso di allerta per l’area di Spinetta Marengo a causa delle forti precipitazioni che stanno interessando il bacino del Rio Lovassina. Le abbondanti piogge nelle zone montane a monte del corso d’acqua stanno provocando…
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Monza Brianza: truffe ai danni di anziani. Individuato sodalizio nel Nord Italia: arrestate 4 persone tra i 30 e i 61 anni
Monza Brianza: truffe ai danni di anziani. Individuato sodalizio nel Nord Italia: arrestate 4 persone tra i 30 e i 61 anni. Il 05 marzo 2024, nelle province di Milano e Napoli, il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Monza Brianza, supportato dai Comandi dell’Arma competenti per territorio, ha arrestato 4 persone, tutte di nazionalità italiana e di età compresa tra i 30 e i 61 anni, in esecuzione di un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Monza. Nel corso dell’operazione, su delega del pubblico ministero, sono state altresì eseguite perquisizioni personali e locali a carico dei medesimi indagati. Il provvedimento si basa sui gravi indizi di colpevolezza acquisiti nell’ambito di un’articolata indagine che ha portato alla luce, secondo l’impianto accusatorio ritenuto valido dal Giudice cautelare, l’esistenza di un sodalizio organizzato, avente basi operative individuate a Napoli e Milano, dedito alla consumazione di una serie indeterminata di truffe nelle regioni del Nord Italia, inclusa la provincia di Monza e della Brianza, ai danni di persone anziane o comunque particolarmente vulnerabili. Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Monza che ha richiesto l’emissione della misura cautelare, sono state avviate a seguito di due denunce sporte presso le Stazioni Carabinieri competenti da altrettante vittime residenti rispettivamente a Vimercate e a Seregno, e si sono successivamente sviluppate per alcuni mesi attraverso l’analisi dei tabulati telefonici, l’intercettazione delle utenze telefoniche in uso agli indagati, servizi di osservazione e pedinamento, acquisizione di registrazione video, accertamenti patrimoniali e analisi dei dati acquisiti. Significativo rilievo indiziario hanno assunto le attività di riscontro effettuate sul territorio mediante appositi servizi di osservazione e pedinamento, grazie ai quali, in svariati casi, con il supporto delle Compagnie Carabinieri competenti, è stato possibile intervenire nell’immediatezza, controllare e perquisire gli indagati e recuperare il provento (contanti e oggetti preziosi), rinvenuto nella loro disponibilità, di truffe appena consumate, restituendolo quindi alle vittime. Gli episodi oggetto di indagine si sono verificati, oltre che nel territorio brianzolo, in altre località lombarde (Cantù, Voghera e Crema) e Piemonte (Alessandria e Novara). Il collaudato modus operandi accertato in sede di indagine prevedeva un primo contatto telefonico con la vittima da parte di un sedicente carabiniere o avvocato, il quale le riferiva di aver ricevuto, da parte di un prossimo congiunto, la richiesta di chiamarla e di rappresentarle l’impellente necessità di somme di denaro (comprese di massima tra i 3.000 e i 12.000 euro) per rimediare a una disavventura (arresto a seguito di un sinistro stradale o guida senza assicurazione) in realtà mai avvenuta. Nel corso della conversazione fraudolenta, l’autore sfruttava l’età della vittima e la sua predisposizione affettiva, facendo leva, in particolare, sulla prospettazione dell’esposizione a pericolo del congiunto e dell’urgenza dell’intervento, in modo da destabilizzarla emotivamente e non concederle tempo per consultarsi o riflettere sulla situazione. Una volta carpita la fiducia dell’interlocutore, questi veniva raggiunto da un emissario (che si fingeva in genere dipendente dello studio legale) al quale consegnava la somma richiesta. Le risultanze investigative raccolte hanno consentito la formulazione di 8 distinti capi di imputazione inerenti ai reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e di concorso in truffa aggravata. Secondo la prospettazione accusatoria, infatti, gli autori agivano in una forma stabile ed organizzata che contemplava, tra l’altro, la ripartizione di compiti e ruoli, l’esistenza di basi operative (una delle quali individuata in un appartamento sito nei pressi della Stazione Centrale di Milano) e la predisposizione di risorse materiali (veicoli a noleggio, utenze telefoniche, etc.) per gli spostamenti e per l’esecuzione delle azioni fraudolente. In particolare i ruoli erano così delineati: - il capo, un 41enne residente a Napoli (il c.d. “centralinista”), che pianificava il compimento delle azioni delittuose; - l’uomo di fiducia del capo, un trentenne anch’egli residente a Napoli, con compiti logistico-organizzativi; - i due cc.dd. “operativi”, un 47enne e un 61enne, entrambi domiciliati nel milanese, incaricati di recarsi dalla vittima per la riscossione del profitto delle truffe. Gli arrestati sono stati tradotti presso le rispettive Case circondariali di riferimento, a disposizione dell’Autorità giudiziaria che ha emesso il provvedimento. Ulteriori approfondimenti investigativi saranno effettuati per verificare il coinvolgimento del presunto sodalizio in altri episodi verificatisi nell’area di operatività del gruppo.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Unione civile con discendente Windsor celebrata in Monferrato
Sindaca di Occimiano. “Casata inglese è stata informata” Matrimonio ‘reale’ – per lo meno per la discendenza con la Casata inglese dei Windsor vantata da uno degli sposi – celebrato oggi in comune a Occimiano, nel Monferrato. A convolare a nozze sir Paolo Saltarelli Bozzi Granville, 48 anni, e Iginio Viganò di 58, lombardi di origine, residenti a Pomaro (Alessandria), esperti e appassionati di…
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2 nov 2020 08:40
NON CREDETE AL COVID? IL PRIMARIO ORGANIZZA "TOUR" IN TERAPIA INTENSIVA PER I NEGAZIONISTI - LA PROVOCAZIONE DI MICHELE GRIO, PRIMARIO DELLA RIANIMAZIONE DELL'OSPEDALE DI RIVOLI: "SARÀ PER ME UN PIACERE FARVI PERSONALMENTE DA GUIDA E CONDURVI IN UN PIACEVOLISSIMO VIAGGIO IN QUELLO CHE PER NOI È UN GIRONE DANTESCO, MA PER VOI GIUSTAMENTE È ESAGERATO” - IL CONSIGLIO A CHI NEGA LA PRESENZA DEL CORONAVIRUS
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Federico Giuliani per ilgiornale.it
Un tour tra i reparti di terapia intensiva, in mezzo ai malati intubati, per convincere i negazionisti dell'emergenza sanitaria in corso. È questa la provocazione lanciata su Facebook da Michele Grio, primario della rianimazione dell'ospedale di Rivoli (Torino).
Il messaggio del dottore è chiarissimo: "Non ci credete? Bene, la TourinGrio organizza da domani tour guidati in Rianimazione e nei reparti Covid. Sarà per me un piacere farvi personalmente da guida e condurvi in un piacevolissimo viaggio in quello che per noi è un girone dantesco, ma per voi giustamente è esagerato".
Con un lungo post pubblicato sul proprio profilo, il primario ha provato a spiegare sarcasticamente come lui e i colleghi piemontesi stanno affrontando questa seconda ondata del virus. "No no, è tutto vuoto, ho fatto sdraiare i miei medici ed i miei infermieri giusto per fare le foto, le buste le indossiamo per la cellulite. Non dormiamo perché ormai siamo avanti con l’età e passiamo le giornate seduti mangiando e bevendo", ha aggiunto Grio.
Il medico si è quindi sfogato con chi, ignorando la delicata situazione all'interno dei reparti dedicati ai pazienti contagiati dal Covid-19, sostiene che gli ospedali siano vuoti. Gli operatori, proprio come si vede in televisione, sono bardati da testa a piedi con tute e protezioni di ogni tipo per evitare di contrarre l'infezione.
E su questo ha giocato Grio: "Io mi bardo con tuta, maschera e calzari, a voi non servono ma tengo libero un letto con ventilatore meccanico e monitoraggio continuo multiparametrico molto invasivo. Nel gabinetto, perché lo sgabuzzino l’ho già impegnato". Il primario ha quindi concluso con un consiglio a chi nega la presenza del coronavirus: "Non chiedeteci suggerimenti se vi ammalate dopo aver scritto e pensate la qualunque. Coerenza, ci vuole coerenza".
La situazione in Piemonte
L'ultimo bollettino sanitario relativo alla situazione in Piemonte non ha certificato uno scenario particolarmente complesso, proprio come in gran parte d'Italia. Sono 2.024 i nuovi contagi da Covid-19, 839 dei quali asintomatici. Il totale dei positivi da inizio pandemia sale quindi a 72.660, così suddivisi su base provinciale: 39.007 Torino, 8.922 Cuneo, 6.852 Alessandria, 5.826 Novara, 3.589 Asti, 2.736 Vercelli,2.390 Biella, 2.059 Verbano Cusio Ossola, oltre a 509 residenti fuori regione ma in carico alle strutture sanitarie piemontesi. I restanti 770 casi sono in fase di elaborazione e attribuzione territoriale.
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Non c’è bisogno di andare fino in Provenza per ammirare i meravigliosi campi di lavanda in fiore. Il Monferrato, tra i mesi di giugno e luglio, si tinge di lilla. La provincia di Alessandria, in Piemonte, diviene dunque lo spunto per splendide gite d’estate tra colline, borghi, pievi e castelli. E campi di lavanda in fiore. A Castelletto, nell’Alto Monferrato acquese, sulla dorsale che divide la Val Bormida dalla Valle dell’Erro, già vicinissimi al confine con la Liguria, i sette ettari di lavanda dell’azienda di Anna Calviello offrono un colpo d’occhio che incanta. Ma per chi della lavanda vuole conoscere davvero tutto, anche la sua trasformazione e le sue molteplici declinazioni, vale la pena fare un salto a Spigno, alla cooperativa Agronatura, dove si trasformano erbe officinali e si coordina la trasformazione di tutta la lavanda della provincia. Casa Nossa a Viguzzolo @Ufficio stampa Campi di lavanda spettacolari anche nell’Azienda agricola Cascina Ospedale ad Alessandria. Qui si possono fare passeggiate in mezzo alla lavanda che pare essere un toccasana per il mal di testa. Nel cuore del Monferrato c’è poi una strada panoramica che, anche senza lavanda, sarebbe da sola oggetto di meta imperdibile, da percorrere a piedi o in bicicletta: rigorosamente chiusa al traffico – salvo i residenti -, è una strada interna che collega i due borghi di Cuccaro e Lu. Proprio per la sua suggestività, entrambi i borghi hanno apposto le “big bench”, le panchine iper-dimensionate che s’affacciano sui paesaggi più affascinanti del Piemonte e, quella di Cuccaro, proprio come tributo alla distesa profumata, è di un colore blu intenso come la lavanda. Una panchina per ammirare i campi di lavanda a Cuccaro @Ufficio stampa Qui, in direzione Quargnento, assolutamente imperdibile per la gioia degli occhi è il campo a perdita d’occhio dell’azienda lalavandadilu. A metà strada tra Valenza e Casale Monferrato c’è anche il borgo di Giarole, noto per ospitare uno dei più bei castelli della provincia. Il borgo di Conzano visto da Cuccaro @B. Polito A poche centinaia di metri, l’azienda agricola Pavese Andrea ha inserito tra le sue coltivazioni, proprio al confine con il comune di Pomaro, campi di lavanda biologica, che si snodano tra il torrente Grana, le colline e la valle. Per una passeggiata piacevolissima nel blu profumato. E, infine, ci si sposta nella parte più orientale della provincia di Alessandria, sui dolci colli tortonesi, famosi per il vino timorasso e la coltivazione della frutta, le strade dei campionissimi, oltre che per avere borghi fuori dal tempo, come Garbagna (uno dei Borghi piu belli d’Italia) e Pontecurone, o Volpedo, dove ha sede lo studio del celebre pittore Pelizza. Per seguire la lavanda si deve andare a Viguzzolo. Campi di lavanda a Viguzzolo @Ufficio stampa In strada Castelletto, una piccola visione: su un declivio morbido e sinuoso si stagliano i campi della tenuta di Giancarlo Nossa, giardiniere appassionato, che qui dal 2007 coltiva fragole e lavanda. Perché, come dice lui, non c’è come svegliarsi al mattino e aprire le finestre sul blu. Ormai il suo campo è meta di pellegrinaggi di appassionati. Ma l’esperienza più incredibile per gli appassionati della lavanda è dormire una notte circondati dai campi blu. Lo si può fare a Caiti nell’Agriturismo Verdita, dove sono stati organizzati degli “starsbox”, romantiche capanne di legno. Oppure a Villa Cheti a Monterosso – Spigno Monferrato con le sue camere nella natura, tra le piante officinali, la lavanda e lo zafferano. Un piacerfe per i sensi. Dormire in uno “starsbox” circondati dai campi di lavanda @Simone Mondino https://ift.tt/2YY3rvO Il Monferrato come la Provenza: ecco gli splendidi campi di lavanda Non c’è bisogno di andare fino in Provenza per ammirare i meravigliosi campi di lavanda in fiore. Il Monferrato, tra i mesi di giugno e luglio, si tinge di lilla. La provincia di Alessandria, in Piemonte, diviene dunque lo spunto per splendide gite d’estate tra colline, borghi, pievi e castelli. E campi di lavanda in fiore. A Castelletto, nell’Alto Monferrato acquese, sulla dorsale che divide la Val Bormida dalla Valle dell’Erro, già vicinissimi al confine con la Liguria, i sette ettari di lavanda dell’azienda di Anna Calviello offrono un colpo d’occhio che incanta. Ma per chi della lavanda vuole conoscere davvero tutto, anche la sua trasformazione e le sue molteplici declinazioni, vale la pena fare un salto a Spigno, alla cooperativa Agronatura, dove si trasformano erbe officinali e si coordina la trasformazione di tutta la lavanda della provincia. Casa Nossa a Viguzzolo @Ufficio stampa Campi di lavanda spettacolari anche nell’Azienda agricola Cascina Ospedale ad Alessandria. Qui si possono fare passeggiate in mezzo alla lavanda che pare essere un toccasana per il mal di testa. Nel cuore del Monferrato c’è poi una strada panoramica che, anche senza lavanda, sarebbe da sola oggetto di meta imperdibile, da percorrere a piedi o in bicicletta: rigorosamente chiusa al traffico – salvo i residenti -, è una strada interna che collega i due borghi di Cuccaro e Lu. Proprio per la sua suggestività, entrambi i borghi hanno apposto le “big bench”, le panchine iper-dimensionate che s’affacciano sui paesaggi più affascinanti del Piemonte e, quella di Cuccaro, proprio come tributo alla distesa profumata, è di un colore blu intenso come la lavanda. Una panchina per ammirare i campi di lavanda a Cuccaro @Ufficio stampa Qui, in direzione Quargnento, assolutamente imperdibile per la gioia degli occhi è il campo a perdita d’occhio dell’azienda lalavandadilu. A metà strada tra Valenza e Casale Monferrato c’è anche il borgo di Giarole, noto per ospitare uno dei più bei castelli della provincia. Il borgo di Conzano visto da Cuccaro @B. Polito A poche centinaia di metri, l’azienda agricola Pavese Andrea ha inserito tra le sue coltivazioni, proprio al confine con il comune di Pomaro, campi di lavanda biologica, che si snodano tra il torrente Grana, le colline e la valle. Per una passeggiata piacevolissima nel blu profumato. E, infine, ci si sposta nella parte più orientale della provincia di Alessandria, sui dolci colli tortonesi, famosi per il vino timorasso e la coltivazione della frutta, le strade dei campionissimi, oltre che per avere borghi fuori dal tempo, come Garbagna (uno dei Borghi piu belli d’Italia) e Pontecurone, o Volpedo, dove ha sede lo studio del celebre pittore Pelizza. Per seguire la lavanda si deve andare a Viguzzolo. Campi di lavanda a Viguzzolo @Ufficio stampa In strada Castelletto, una piccola visione: su un declivio morbido e sinuoso si stagliano i campi della tenuta di Giancarlo Nossa, giardiniere appassionato, che qui dal 2007 coltiva fragole e lavanda. Perché, come dice lui, non c’è come svegliarsi al mattino e aprire le finestre sul blu. Ormai il suo campo è meta di pellegrinaggi di appassionati. Ma l’esperienza più incredibile per gli appassionati della lavanda è dormire una notte circondati dai campi blu. Lo si può fare a Caiti nell’Agriturismo Verdita, dove sono stati organizzati degli “starsbox”, romantiche capanne di legno. Oppure a Villa Cheti a Monterosso – Spigno Monferrato con le sue camere nella natura, tra le piante officinali, la lavanda e lo zafferano. Un piacerfe per i sensi. Dormire in uno “starsbox” circondati dai campi di lavanda @Simone Mondino Il Monferrato, tra i mesi di giugno e luglio, si tinge di lilla e regala esperienze per i sensi che non hanno nulla da invidiare alla Provenza.
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Azienda Sanitaria Locale Bari ORDINANZA DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE DELLA PUGLIA MICHELE EMILIANO Misure per il contrasto e il contenimento sul territorio regionale del diffondersi del virus COVID-19 ai sensi dell’art.32 della Legge 23 dicembre 1978, n. 833 in materia di igiene e sanità pubblica. A seguito del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri dell'8 marzo, chi rientra dalla regione Lombardia e dalle province di Modena, Parma, Piacenza, Reggio nell'Emilia, Rimini, Pesaro e Urbino, Alessandria, Asti, Novara, Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli, Padova, Treviso, Venezia deve: ✅ COMUNICARE LA PROPRIA PRESENZA per i residenti: al proprio medico o al pediatra di libera scelta; per i non residenti: all'operatore di Sanita Pubblica del Servizio di Sanità Pubblica territorialmente competente; Le persone prive di sintomi possono precompilare online il modulo di autosegnalazione, scaricarlo e trasmetterlo all'ufficio di competenza ➡️ www.sanita.puglia.it/autosegnalazione-coronavirus ✅ METTERSI IN ISOLAMENTO osservare la permanenza domiciliare con isolamento fiduciario per 14 giorni; ✅ DIVIETO DI VIAGGI E SPOSTAMENTI rimanere raggiungibile per ogni eventuale attività di sorveglianza; ✅ IN CASO DI SINTOMI come febbre, tosse secca, mal di gola, contattare telefonicamente il proprio medico curante e seguire le sue indicazioni. Non bisogna recarsi personalmente dal proprio medico curante, alla guardia medica o al pronto soccorso. Non bisogna chiamare il 118. ℹ️ PER INFORMAZIONI UTILI Numero verde regionale: 800 713931 Sito web regionale ➡️ regione.puglia.it/coronavirus ➡️Leggi qui il testo integrale dell'Ordinanza del Presidente della Regione Puglia https://bit.ly/2IqQEtX #coronavirusitalia #simalpro (presso SIMAL & PRO) https://www.instagram.com/p/B9eRjtsgvtu/?igshid=1nnma8rzf3dul
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ALESSANDRIA. CAMBIA IL SENSO DI MARCIA IN VIA GALVANI.
ALESSANDRIA. CAMBIA IL SENSO DI MARCIA IN VIA GALVANI.
Alessandria, 26 agosto 2019
Comunicato Stampa
Dal 2 settembre nuovo senso unico di marcia in via Galvani ad Alessandria
L’Ufficio Traffico del Servizio Autonomo Polizia Locale di Alessandria posizionerà, a partire da martedì 27 agosto, gli avvisi ai residenti di via Galvani ad Alessandria con cui si comunica che da lunedì 2 settembre viene modificato il senso di marcia in via Galvani. La…
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