#eventi per bambini
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pier-carlo-universe · 16 days ago
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Agrialbero 2k24: l’agricoltura al servizio della Ricerca
Un evento imperdibile per sostenere la scienza e divertirsi insieme
Un evento imperdibile per sostenere la scienza e divertirsi insieme Sabato 14 dicembre: una giornata di solidarietà e intrattenimento ad Alessandria Il 14 dicembre Alessandria ospiterà Agrialbero 2k24, un evento unico organizzato presso la Macelleria Quattro Cascine (Strada Provinciale 82), che combina il divertimento e il sostegno alla ricerca scientifica. Questo appuntamento solidale è…
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elenaceccatoillustrations · 2 years ago
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Per tutte le piogge! in tour • Foggia e San Giovanni Rotondo
Qualche parola di ringraziamento, qualche foto e tanti bei ricordi di queste memorabili giornate a Foggia e San Giovanni Rotondo, all'insegna della lettura e delle attività con i più piccoli...
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divulgatoriseriali · 28 days ago
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Volontariato internazionale: la storia di Moninga tra Modena e il Congo - Quanto vale una vita?
Ciao a tutti, sono Laura Baroni e ho il piacere di condividere con voi la storia di Moninga, un’associazione di volontariato internazionale che da anni lavora instancabilmente per cambiare la vita di molte persone in una delle zone più povere e instabili del mondo: la Repubblica Democratica del Congo. Continue reading Volontariato internazionale: la storia di Moninga tra Modena e il Congo –…
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TRAMPOLIERI PER FESTE ITINERANTI
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alessandrocorbelli · 1 year ago
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La mamma di Cristian chiede l'immediato rientro a casa di suo figlio!
(Digital News 24) URGENTE! DOMANI 21 LUGLIO TUTTI A ROMA PER PROTESTARE, davanti alla Corte di Cassazione alle ore 8:45 (piazza Cavour) ed a seguire alle ore 10:30 sotto la Presidenza dei Ministri a Palazzo Chigi, per ottenere il rientro immediato del bambino “strappato” dai servizi sociali alla madre di “Colangelo Cristian” e da ormai 4 anni. Periodo nel quale Cristian ha subito violenze,…
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papesatan · 7 months ago
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Trovo che nulla parli di noi come le nostre lacrime. Di conseguenza, ho deciso di trascrivere qui una lista di eventi e situazioni che mi fanno piangere inconsolabilmente:
le lettere scritte da mia madre e nascoste in un vecchio diario di scuola, quando andavo ancora alle medie. Le ho scoperte soltanto pochi mesi fa, riaprendolo casualmente, e sono scoppiato a piangere,
il finale di Mary Poppins, quando dopo essere stato licenziato, il signor Banks torna a casa con l’aquilone finalmente riparato e comincia a giocare coi figli, correndo fuori con loro per farlo volare nel parco (scena tuttora inguardabile per me senza cominciare a frignare),
gli abbracci alla stazione,
l’episodio di Doraemon in cui Nobita vorrebbe ringraziare la persona che, durante una gita all’asilo, lo aiutò a rialzarsi, scacciando i bruchi pelosi che lo ricoprivano. Tuttavia, Nobita non riesce a ricordare il suo volto, così Doraemon gli offre l’opportunità d’incontrare chiunque voglia nella Stanza del Rivedersi,
la perduta innocenza,
il finale dell’Uomo dei Sogni, quando Ray incontra suo padre, morto da tempo, e prima che questi svanisca gli chiede: “Ehi papà, vuoi giocare un po’ con me?” (tema a quanto pare ricorrente, dovrei forse dedurne qualcosa?),
l’inesorabile decadimento fisico e psichico dei miei genitori, ormai pressoché anziani,
la tenerezza del mio cagnolino e la consapevolezza della sua ineluttabile caducità, 
questo mio talento letterario negletto e sprecato, gettato ormai ad appassire come giardino incolto,
il finale della terza stagione di Person of Interest, quando Samaritan sembra aver ormai vinto, ma il monologo di Root ci ricorda che nonostante tutto il male che ci opprime, non dobbiamo mai smettere di sperare,
Exit music for a film dei Radiohead, dal minuto 2:50, ovvero lo smanioso desiderio di rivalsa che da sempre m’avvampa e mi corrode animo e viscere dopo ogni mortificante derisione, al pensiero che sì, un giorno tutti sapranno, e allora, beh, gliela farò vedere io… (me ne rendo conto, di solito è così che nascono i serial killer). Questa parte, ad ogni modo, mi emoziona a tal punto da avermi spinto a scrivere il finale della mia storia: “Un ventoso mattino di settembre, i servi del marchese  avrebbero forzato le porte dello studio, ove il misero scrittore soleva rinchiudersi di notte, e lo avrebbero trovato morto, riverso fra le sue carte in una pozza di vomito. Spalancate le finestre a lutto, i poveri disgraziati sarebbero stati travolti allora dall'empia ferocia di quegli astiosi fogli sdegnati dal tempo e, così finalmente libere, pagine e pagine d'inchiostro si sarebbero riversate in strada, pronte a prender d'assalto case e negozi, scuole e caserme, mulinando burrascose sulla città, fra le strida dei borghesi impazziti e le urla dei bambini accalcati contro i vetri, fino a seppellire il mondo, terra e cielo, sotto cumuli di scritti dissotterati dal fuoco e dagli abissi”,
la morte di Due Calzini in Balla coi lupi (e il tema ad esso collegato), quando il lupo segue fedelmente Dunbar ormai prigioniero e i soldati gli sparano addosso per dimostrare la loro tonitruante possenza di coraggiosissimi esseri umani supercazzuti, finché non l’ammazzano senza pietà. 
la lettera di Valerie da V per Vendetta, (credo non occorrano spiegazioni né commenti qui),
la mia sciagurata impotenza dinanzi al dolore degli amici,
la morte del commissario Ginz ne Il dottor Živago: “Soldati armati di fucili lo seguivano. ‘Cosa vorranno?’ pensò Ginz e accelerò il passo. Lo stesso fecero i suoi inseguitori. [...] Dalla stazione gli facevano segno di entrare, lo avrebbero messo in salvo. Ma di nuovo il senso dell’onore, educato attraverso generazioni, [...] gli sbarrò la via della salvezza. Con uno sforzo sovrumano cercò di calmare il tremito del cuore in tumulto. Pensò: ‘Bisognerebbe gridargli: - Fratelli, tornate in voi, come volete che sia una spia! - Qualcosa di sincero, capace di svelenirli, di fermarli.’ [...] Davanti all’ingresso della stazione si trovava un’alta botte chiusa da un coperchio. Ginz vi balzò sopra e rivolse ai soldati alcune parole sconvolgenti, fuori dell’umano. Il folle ardire del suo appello, a due passi dalle porte della stazione, dove avrebbe potuto rifugiarsi, sbigottì gli inseguitori. I soldati abbassarono i fucili. Ma Ginz si spostò sull’orlo del coperchio della botte e lo ribaltò. Una gamba gli scivolò nell’acqua, l’altra rimase penzoloni fuori della botte. [...] I soldati accolsero la sua goffa caduta con uno scroscio di risate: il primo lo colpì al collo, uccidendolo. Gli altri gli si gettarono sopra per trafiggere il morto a baionettate”. Non riesco a dire come questa fine mi commuova, ma credo abbia a che fare con goffaggine, spietatezza e umiliazione, cose che mi colpiscono tutte enormemente,
l’episodio de La casa nella prateria, in cui il signor Ingalls realizza una scarpa speciale per la piccola Olga che zoppica a causa di un’asimmetria nelle gambe. Il padre però non vuole che giochi con le altre bambine perché teme possano deriderla o che, ancor peggio, possa farsi male. Aggredisce così il signor Ingalls per essersi intromesso, ma all’improvviso vedendo la figlia giocare felice in cortile, muta espressione commuovendosi profondamente, ed io con lui. È la gioia d’un padre che comprende che sua figlia è finalmente felice. 
la vittoria dell’Italia alle olimpiadi di Torino 2006 nel pattinaggio di velocità, inseguimento a squadre maschile. Avevo 17 anni, avevo finito da poco i compiti e non so perché, restai paralizzato di fronte alla tv ad ammirare l’impresa di Enrico Fabris e compagni, esplodendo poi in un inspiegabile pianto liberatorio che ancora oggi sa per me d’imponderabile (disciplina mai più seguita, che quel giorno però mi regalò un’emozione eguagliata solo dall’oro di Jacobs nel ‘21 - senza lacrime),
la canzone Ave Maria, donna dell’attesa: dal matrimonio di mia sorella ad oggi son passati sette mesi, eppure questa canzone mi fa ancora lo stesso perturbante effetto, scuotendomi ogni santa volta.
Isengard Unleashed dalla colonna sonora del Signore degli Anelli, in particolare, il momento coincidente con la marcia degli Ent (vedi sogni di furiosa rivalsa), dal minuto 2:18,
la comprensione altrui,
ogniqualvolta ho dovuto accompagnare qualcuno all’Eterna Porta e dirgli addio in Spiritfarer,
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trovare ricci spiaccicati sulla strada,
gli immarcescibili sensi di colpa per la morte del gattino Figaro, quando avevo cinque anni,
le storie di grandi insegnanti, capaci di lasciare tracce di sé nei loro alunni.
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mezzopieno-news · 8 days ago
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LAVORARE 4 GIORNI SU 7 PER STARE DI PIÙ CON LA FAMIGLIA: TOKYO DÀ IL VIA
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Il governatore di Tokyo ha annunciato un piano per implementare una settimana lavorativa di quattro giorni e orari di lavoro flessibili per i dipendenti del governo metropolitano a partire da aprile 2025.
Il governo della capitale giapponese ha fissato il suo orario di lavoro a 155 ore ogni quattro settimane con un sistema di orario flessibile che consente a molti lavoratori di scegliere quando iniziare e finire le loro giornate lavorative. A partire dal prossimo anno fiscale, ogni lavoratore avrà un giorno libero feriale a settimana. “Continueremo a organizzare i nostri stili di lavoro in modo flessibile, in modo che nessuno debba rinunciare alla propria carriera a causa di eventi della vita come il parto e la cura dei bambini”, ha dichiarato il governatore Yuriko Koike. Per favorire uno stile di vita più equilibrato e stimolare la natalità, il governo metropolitano di Tokyo prevede di introdurre un sistema di lavoro più flessibile il prossimo anno, compresa l’implementazione di un’opzione fissa di tre giorni liberi a settimana con un totale di 155 ore lavorative al mese. Un nuovo sistema di “congedo parziale per l’assistenza all’infanzia” permetterà inoltre ai dipendenti con bambini in età al di sotto della terza elementare di lavorare fino a due ore in meno al giorno. “Superare lo status quo e rendere la società più diversificata e prospera è la chiave per il nostro brillante futuro”, ha affermato il governatore Koike.
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Fonte: Mainichi; foto di Peggy Marco Lachmann
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VERIFICATO ALLA FONTE Guarda il protocollo di Fact checking delle notizie di Mezzopieno
BUONE NOTIZIE CAMBIANO IL MONDO Firma la petizione per avere più informazione positiva in giornali e telegiornali
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Se trovi utile il nostro lavoro e credi nel principio del giornalismo costruttivo non-profit | sostieni Mezzopieno
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der-papero · 6 months ago
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Sono genitore (in senso diverso) ufficialmente da tipo 3 settimane, e vivo tutte le nuove difficoltà di questo status, come organizzare la giornata, come girare gli eventi in modo tale da farla incazzare il meno possibile, e tante altre sfide penso comuni a tutti quelli della categoria.
Ecco, proprio di loro parlo, la categoria. Li ho sempre schifati i genitori, ma non in senso stretto, ma in quanto categoria in senso più ampio, soprattutto quando sono in gruppo, li ho sempre considerati, in media, delle bestie incivili che, usando il proprio status di genitori come scudo, si autoassegnano ogni tipo di diritto e risorsa, noncuranti del fatto che esiste un mondo di non-genitori che ha diritto al proprio spazio e alla propria quiete.
Domani parto per l'Italia, viaggio a tappe, dovrò fermarmi all'altezza di Milano per dormire, in albergo. Nel discutere con altri genitori delle possibili difficoltà, anche perché a volte tra tante fregnacce qualcosa che può tornarti utile la senti, raccontavo del mio piano per farla stancare il più possibile prima di arrivare in albergo, di prendere una pizza da portar via, così da portare a zero la possibilità che possa piangere e dare fastidio ad altre persone, e mi sento dire
mica è un tuo problema, sono bambini, le altre persone si arrangiano!!!
Ecco, insieme ai tedeschi adesso ho un nuovo nemico.
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klimt7 · 10 months ago
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24 febbraio 2024
Un sabato pomeriggio
speso bene
A volte ci sono storie che meritano di essere raccontate. Lo capiamo solo dopo.
Quando comprendiamo che la scintilla iniziale, quella luce da cui ci siamo fatti guidare, seguendo la nostra intuizione, era fondata.
Nel mio caso, tutto è iniziato da un articolo della stampa locale. Un articolo apparso su CesenaToday, un sito web, che si occupa di dare informazioni e portare all'attenzione di tutti, le iniziative, gli eventi e molte delle manifestazioni del territorio, tutto ciò che accade - insomma - nel Cesenate e nei Comuni della vallata del Savio.
Riporto di seguito il testo dell'articolo, che avevo letto alcuni giorni fa :
Di notizie di questo tipo, sulla stampa e in Rete, ne appaiono decine, ogni giorno, eppure, in questo caso, qualcosa deve avermi colpito ad un livello più profondo della semplice curiosità.
Sarà che anche io, durante gli anni del Liceo Classico, mi sono appassionato alla pittura da autentico autodidatta, dopo che ho conosciuto le opere di Van Gogh e di Gustav Klimt! Sarà che il disegno, fin dalle scuole Elementari, era una delle attività preferite...
E così dai disegni a matita e coi pastelli, ero passato ai primi lavori a tempera (colori acrilici) e poi ai primi quadri su legno e alle prime tele ad olio.
Sarà che il mondo dell'Arte, mi ha sempre attratto e incuriosito...
Sarà che dopo l'aggressione russa all'Ucraina del 24 febbraio 2022, ho sempre fatto il tifo per il popolo ucraino e ho partecipato a diverse iniziative di volontariato, per inviare aiuti e soldi, agli ospedali di Leopoli e Kyiv, sia per dare supporto ai bambini e ragazzi universitari e alle madri ucraine fuggite dal proprio paese e arrivate in italia, nei primi mesi di questa assurda guerra, scatenata dal sanguinario dittatore di Vladimir Putin...
Sarà anche che io sono sempre stato affascinato della storia di chi è costretto ad abbandonare la propria Patria a causa di una guerra e a reinventarsi una vita.
Saranno stati tutti questi motivi assieme, ma qualcosa mi ha spinto a voler visitare la Mostra di questa artista ucraina, che grazie all'aiuto concreto del Comune di Mercato Saraceno è riuscita a coronare uno dei suoi sogni e presentare al pubblico parte dei suoi lavori.
Oggi alle 16, quindi, sono andato a Mercato Saraceno, a questo piccolo-grande evento : l'inaugurazione della Mostra di pittura di Kira Kharchenko.
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E così, in un pomeriggio piovoso di metà febbraio, mi son trovato ad essere investito dall'energia dei quadri di questa ragazza che giunta in Italia, per colpa della guerra, ha intrapreso un percorso scolastico nel nostro paese, iscrivendosi al Liceo Artistico di Forlì.
Conversando con Kira, è diventato chiaro come il suo soggiorno in Italia sia stata anche una svolta della sua vita. Nel giro di appena due anni, ha infatti imparato ad esprimersi nella nostra lingua e ha cominciato un percorso artistico importante, adottando la tecnica dei colori ad olio.
Ma la cosa, ancora più importante è che Kira in questi anni è riuscita a portare avanti un progetto personale di grande valore:imparare ad esprimere grazie alla Pittura e al disegno il proprio mondo interiore fatto di idee e sentimenti.
Cosi come ha scoperto l'importanza della Filosofia come strumento per leggere il mondo e comunicare le idee che ci guidano nella vita.
Ciò che infatti colpisce di questa ragazza è il fatto che una sua opera, qualsiasi sua opera, parte sempre da uno stato d'animo, una riflessione, una emozione profonda. Tutti i suoi quadri, sono un mezzo per fare arrivare un messaggio legato alle emozioni e al mondo dei propri sentimenti.
È sufficiente allora, leggere le didascalie che accompagnano le sue tele per immergersi nel mondo interiore di Kira, continuamente in bilico fra pensieri cupi e paure legate alle minacce che ha portato la guerra nel suo paese, e la sua forza di volontà che la sorregge e la porta a credere alla speranza e a un futuro migliore, più umano e orientato al valore della Libertà.
Un futuro dove ogni sentimento trova la forza di emergere per esprimere la propria umanità.
Ed ecco che visitare la sua esposizione significa leggere molte delle pagine del suo personalissimo "romanzo di formazione".
È un pò come leggere il libro che Kira crescendo e prendendosi responsabilità del tutto nuove, sta scrivendo in questi anni.
Ci sono pagine chiare, luminose, abbaglianti che tuttavia non cancellano i momenti bui e i colori più cupi che esprimono le paure e le preoccupazioni.
Ma Kira ha dalla sua parte, due energie incredibili: è guidata da due stelle polari.
La sua fede religiosa ( kira è ortodossa) e la forza del dialogo ininterotto che lei stessa, ha con la propria anima.
Un confronto fertile con se stessa, con la persona che è e con il mondo dei propri pensieri, oltre che con i pensieri eterni, quelli validi in tutte le epoche, quelli che per comodità, noi indichiamo col termine "FILOSOFIA".
Perchè Kira non è soltanto una pittrice.
È prima di tutto una filosofa, una persona riflessiva che esprime le sue convinzioni profonde, le sue visioni, il modo di percepire la realtà, attraverso il linguaggio potente che è la Pittura.
Prossimamente dedicherò uno o più Post ai suoi quadri.
Per oggi, sono felice di aver partecipato a questa Mostra, di aver conosciuto questa promettente artista ucraina e aver iniziato a comprendere il suo linguaggio pittorico.
Piu di tutto, credo che il suo mondo interiore, la potenza del linguaggio che ha scelto, la profondità del suo modo di esprimere i sentimenti con immagini potenti e insieme, piene di armonia e grazia, ne fa un talento precocissimo, dal grande potenziale .
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likarotarublogger · 4 months ago
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Candida Santomauro vince il trofeo Ventofashion con la sua collezione di abiti e accessori moderni, realizzati all’uncinetto sull’Isola
Grande successo di pubblico domenica, 18 agosto 2024, per la sesta edizione dell’evento Fashion Week Ventotene, ideata dalla stilista Elena Rodica Rotaru. L’evento, organizzato in un luogo simbolo per la nostra Europa, l’isola di Ventotene, è stato dedicato alla Pace, alla convivenza in armonia delle persone, in un momento storico difficile che attraversiamo, pieno di violenze e incomprensioni. “Il numero 6 è il numero che simbolizza la pace nel mondo. Il numero 6 è l’amore. Attraverso il tema scelto, vogliamo far emergere un filo simbolico che unisce l’antichità Egizia all'Eleganza e all'Arte Italiana, al Made in Italy, alla gioia del vivere insieme”.
Il Galà, a causa delle condizioni avverse del tempo, si è svolto presso il Centro Polivalente dell’Isola invece che nella location storica di Piazza Castello. La Sala dei Convegni, che in passato ha ospitato eventi d’importanza nazionale ed internazionale, ha accolto un pubblico numeroso ed entusiasta, formato da turisti e abitanti dell’Isola, insieme a ospiti arrivati da tutt’Italia.
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Antonella Brini,Candida Silvestri e Jano Di Gennaro
A vincere il trofeo Ventofashion, sesta Edizione, è stata Candida Santomauro, una vera artista che è nata e si è formata a Ventotene. La Giuria ha particolarmente apprezzato la sua collezione “Crete”, che comprende lavorazioni elaborate, realizzate a mano, accessori creati all’uncinetto e oggetti decorativi in ceramica. La sua sfilata piena di energia ha avuto come protagonisti bambini e ragazzi presenti sull’Isola: l’idea vincente di coinvolgere gli ospiti dell’Isola è ormai un’abitudine consolidata e apprezzata dell’Evento.
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Modella Rugiada Colò (Argentina)
Abiti uncinetto e ceramica di Candida Santomauro
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Modella Perla Turnu, abiti uncinetto e ceramica di Candida Santomauro
Seconda, Carla Ruggieri, protagonista del film documentario “Sarte Avventura”, andato in onda su Rai Tre. Con la sua collezione, ha fatto tornare il pubblico negli anni 50’ 70’ 90’ mostrando degli splendidi abiti da sposa e da prima comunione indossati dalle proprietarie per le occasioni più importanti della loro vita, tanti anni fa. Si tratta di donne e ragazze della provincia di Rieti, dei borghetti e paesini laziali: ogni abito ha una storia, raccolta e raccontata nel documentario dalla protagonista insieme a Elena Rodica Rotaru. Così è nato il documentario, a bordo del camper di “Sarte Avventura”. Un’umanità ritrovata, le storie di felicità e spensieratezza attraverso abiti bellissimi, nella storia del nostro territorio!
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Carla Ruggeri la seconda classificata con le sue modelle.
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Elisangela Dos Santos Santano Del Brasile
Modella/ vincitrice del concorso Miss Badante Italia 2023.
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Modelli
Rugiada Colò e Emanuel Vecchioli abiti sposta e sposo di Tiziana Casali e Marco Marchegiani sposati quasi 40 anni fa a San Polo di Tarano Rieti.
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Modella Cristel Mollo -abito da sposa oltre 35 anni fa di Corina Casali , San Polo di Tarano Rieti.
Al terzo posto la giovanissima stilista romana Giorgia Beniamin Salib. 22 ani, con una laurea in Fashion Design allo IUAV di Venezia, che ha presentato la sua ultima collezione “Old Chic”, ispirata all’antico Egitto, un omaggio alle sue radici egiziane. Colore dominante - il bianco della pace, impreziosito da accessori dorati, con accenti sull’eleganza del plissettato, la maestosità delle forme classiche, semplici ma di effetto, e dei materiali ricercati.
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Giorgia Beniamin Salib stilista romana .
La serata è stata completata da momenti artistici che hanno conquistato il pubblico, grazie alle voci e le canzoni evergreen di Antonella Brini e Jano Di Gennaro, in veste anche di conduttori - presentatori dell’evento. Un dei momenti più apprezzati è stato quello della sfilata di abiti ispirati al mondo arabo e all’Africa, firmata da Elena Rodica Rotaru. L’Organizzatrice del Festival ci ha portati in un viaggio pieno di colori, con tuniche impreziosite dai disegni tradizionali, turbanti eleganti e mantelli pregiati - tutti abiti raccolti da lei nei viaggi in paesi come Egitto, Dubai Turchia, Tunisia o Marocco. Grande entusiasmo e calorosa accoglienza per la presenza di Elisangela Dos Santos Santano, originaria del Brasile, la vincitrice in carica del Concorso nazionale “Miss Badante”, giunto quest’anno all’ottava edizione. Applausi calorosi a scena aperta anche per i numerosi bambini protagonisti dei balli pieni di energia presentati e diretti da Candida Silvestri.
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Elena Rodica Rotaru
La sua sfilata di abiti arabi.
https://youtu.be/oYoAa7Xfmng
La Giuria è stata presieduta da Cataldo Matrone – consigliere comunale di Ventotene ed è stata composta da Emanuel Vecchioli – Hairstylist VIP internazionale - vicepresidente della Giuria, Rosamaria Curcio – Proloco di Ventotene, Gianluca Cappabianca– Make-up VIP internazionale, Pietro Fizzotti – Corteggiatore Tv del programma “Uomini e Donne”, Rosy Filosa – professoressa che per diversi anni ha insegnato sull’isola di Ventotene.
Ecco anche alcune testimonianze a caldo:
Elena Rodica Rotaru, patron del Fashion Week Ventotene: “E’ stato un evento riuscito, sono contenta che, alla sesta edizione, il Trofeo è andato a un’artista dell’isola, Candida Santomauro, che trova la sua ispirazione e creatività proprio in questo territorio meraviglioso. Uno dei momenti più emozionanti per me è stato quello della sfilata dei bambini. Io amo la loro spensieratezza, la spontaneità e la gioia di partecipare ogni anno ballando e presentando abiti, accessori e non solo. Ringrazio i concorrenti che hanno fatto prova del loro talento, Candida Silvestri che, come sempre, è stata al mio fianco nell’organizzazione, la Giuria, i presentatori, il Comune di Ventotene, i nostri partner e sponsor Pandataria Film, Hotel Lo Smeraldo, SISA supermercati, C4 Premiazione. E invito già da adesso stilisti e designer per iscriversi all’edizione dell’anno prossimo, che sarà la settima!”.
Un ringraziamento speciale a tutti coloro che hanno sfilato per questa volta bambini, donne e maschi .
Bambini di Ventotene:
Angela Marina Gargiulo
Susanna Gargiulo
Sofia Rega
Alessandra Mihaly
Clara Vollono
Zoe Cocumelli
Arissa Langella
Bianca Masi
Flavia Musella
Meg Pandolfi
Ragazzi : Emanuel Vecchioli
Ragazze: Elena Cindroiu, Cristina di Felice, Cristel Mollo, Rugiada Colò, Carina Elena, Perla Turnu, Elisangela DOS Santos Santanos, Joyce Coutinho .
Cataldo Matrone: “Come presidente della giuria, posso dire che è stato un evento che ha coinvolto come sempre la comunità ventotenese dai più piccoli ai più grandi. L'entusiasmo di Elena contraddistingue il suo modo di lavorare insieme alla sua professionalità. Jano Di Gennaro, presentatore: “Il sesto anno e' stato una piacevole conferma, Elena Rodica Rotaru non si è risparmiata ed ha realizzato un evento impeccabile. Ogni anno tornare a Ventotene e rivedere quella magica cornice, respirare arte e moda a 360 gradi è sempre una grandissima e valida esperienza. Sono felicissimo di poter essere al timone di questo evento perché quando si investe in passione e gioia di fare i risultati solo sempre eccelsi. Infatti anche quest'anno il risultato finale è stata una armonia di tanti elementi, a partire dalla realizzazione dei capi indossati dalle modelle, fino ad arrivare alla musica che ne ha fatto da contorno. Senza parlare poi della professionalità della giuria e di tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita dell'intero evento”. Antonella Brini: “E’ stato l’evento più fashion dell’isola di Ventotene. Per il sesto anno consecutivo la moda è arrivata sull’isola sotto la baghetta della direttrice artistica International style Elena Rodica Rotaru. Live motive dell’evento: il numero sei che rappresenta nella storia egizia un numero positivo, rappresenta la pace e rappresenta l’amore. Elena Rodica Rotaru ha portato in Sfilata abiti che la stilista ha raccolto nei suoi viaggi in Egitto, Dubai, Turchia o da Marrakech, mirabilmente indossati da ragazzi ragazze e donne presenti sull’isola. Il premio a Candida Santomauro ha messo in valore le creazioni in ceramica e fatte con l’uncinetto, molto caratteristiche e legate al territorio, sottolineando la cultura dell’artigianato locale. La stilista emergente Giorgia Benjamin è una ragazza giovane di 22 anni che si è approcciata con degli abiti in omaggio al padre egiziano. Carla Ruggieri ha presentato degli abiti da sposa e da comunione che attraversavano gli anni 30, 50, 60, 90 praticamente rivitalizzandoli dagli armadi in cui erano posti. Bella l’idea di far eun film dove raccontare la storia dei proprietari di questi abiti tra i quali il suo di sessant’anni fa!”.
Partner e sponsor dell’Evento: Comune di Ventotene, LikaEventi di Elena Rodica Rotaru e Candida Silvestri, Pandataria Film, in collaborazione con Proloco di Ventotene, Hotel Lo Smeraldo, Hair Beauty Salon di Marilena Bãcanu - ROMA, il Supermercato SISA, C4 Premiazione di Guidonia.
Musica: Dj Jonatan e Pasquale Curcio. Fotografo Ufficiale: Vittorio Musella Riprese Video: Salvatore Braca e Dario Santomauro.
Partner Media: FashionLuxury.info, Pandataria Film, PaeseRoma Quotidiano, MTM, Media X Te di Miruna Cajvaneanu, Lika Rotaru Blogger.
Articolo di Miruna Cajvaneanu e @likarotarublogger @elenarodicarotaru-blog
Qui ⬇️⬇️⬇️ ci sono tutte le foto.
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pier-carlo-universe · 2 months ago
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La Magia del Villaggio di Natale a Grazzano Visconti: Un Natale da Favola tra Mercatini, Spettacoli e Attrazioni
Scopri il fascino unico del Villaggio di Natale a Grazzano Visconti, con mercatini tradizionali, artigianato, enogastronomia, e il nuovo Teatro di Natale, per un’esperienza natalizia indimenticabile.
Scopri il fascino unico del Villaggio di Natale a Grazzano Visconti, con mercatini tradizionali, artigianato, enogastronomia, e il nuovo Teatro di Natale, per un’esperienza natalizia indimenticabile. Il Villaggio di Natale a Grazzano Visconti è pronto ad accogliere visitatori di tutte le età dal 9 novembre 2024 al 6 gennaio 2025, offrendo una vasta gamma di attrazioni e atmosfere magiche che…
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elenaceccatoillustrations · 9 months ago
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Mondi piccini, viaggi immaginari in punta di matita • Cremona
Il 6 aprile si terrà l’inaugurazione della mia prima mostra personale al di sopra del fiume Po, nella mia bellissima città: Cremona. Sarà un’esposizione a misura di bambino, con molte tavole originali dei miei albi illustrati e altre illustrazioni inedite. Dopo l’inaugurazione, a partire dalle 16.30, condurrò una lettura e un laboratorio creativo dedicato ai piccoli lettori…
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colonna-durruti · 2 months ago
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https://jacobinitalia.it/berlinguer-la-grande-rinuncia/?sfnsn=scwspmo
Berlinguer, la grande rinuncia
Giulio Calella
11 Novembre 2024
Il film di Andrea Segre sul segretario comunista cede alla nostalgia e cerca di rappresentare il compromesso storico come una grande ambizione. Mentre l’eredità di quegli anni andrebbe interrogata in modo radicale
«Qualcuno era comunista perché Berlinguer era una brava persona» cantava Giorgio Gaber all’indomani dello scioglimento del Pci nel 1991, elencando con ironia, e autoironia, i tic e le contraddizioni di chi per decenni in Italia si è definito «comunista».
Guardando Berlinguer. La grande ambizione, il film di Andrea Segre interpretato dallo strepitoso Elio Germano, si ha l’impressione che più di trent’anni dopo lo scioglimento del Pci, e a quarant’anni dalla morte del segretario comunista, non si riesca ancora a procedere più in là di quella rivendicazione. E che questa sia rimasta nella testa non solo dei suoi legittimi eredi (oggi maggioritariamente nel Partito democratico), ma anche di chi – come Segre e Germano – ha un’esperienza politica e una produzione culturale ben più di sinistra. «Berlinguer era una brava persona», un assunto che sembra poterne giustificare ogni scelta politica, anche quelle che hanno influenzato l’involuzione successiva della sinistra italiana.
La grande nostalgia
La beatificazione sembra il destino del segretario comunista fin dal giorno del suo enorme funerale, mostrato con le immagini d’archivio in coda al film. Andrea Segre ed Elio Germano però, in ogni presentazione della pellicola, sottolineano che il loro intento non è santificare Berlinguer ma mostrare l’attualità politica del suo messaggio.
La volontà di non cedere a un’eccessiva retorica sul personaggio è in effetti evidente, portata avanti anche a costo di fare un film meno coinvolgente di quel che avrebbe potuto essere. Gli sceneggiatori e gli attori hanno fatto una rigorosa ricerca storica, attenendosi in gran parte a discorsi e dialoghi effettivamente avvenuti e documentati, alternando anche le scene di finzione con immagini di archivio. Del resto Andrea Segre è soprattutto un bravissimo autore di documentari, e anche La grande ambizione, pur essendo fiction, procede in modo quasi documentaristico.
Va anche riconosciuto al film di Segre il coraggio di affrontare proprio gli anni in cui Berlinguer ha teorizzato e provato a praticare il «compromesso storico» con la Democrazia cristiana. Si concentra su cinque anni della sua vita, quelli che vanno dal colpo di Stato in Cile del 1973 al sequestro di Aldo Moro del 1978, senza indugiare nel racconto della sua formazione politica giovanile in Sardegna, e senza nemmeno citare gli ultimi anni della sua vita politica quando, dopo il fallimento del compromesso storico, si ritrova nel 1980 davanti ai cancelli della Fiat a fianco degli operai in sciopero per 35 giorni, o quando pone la «questione morale» alla politica italiana diventando il nemico politico numero uno di Bettino Craxi e del Partito socialista italiano. Eventi, questi ultimi, che hanno reso Berlinguer davvero amato, ma che a guardar bene ne definiscono meno la cifra e soprattutto l’eredità politica.
Il film però comunica senza dubbio una grande nostalgia. La nostalgia per un tempo che Segre e Germano non hanno mai vissuto, visto che nel 1984, quando Berlinguer morì, erano due bambini di 8 e 4 anni.
Che il sentimento nostalgico possa essere utile alla ricostruzione politica della sinistra, e non solo un esercizio consolatorio, è discutibile. È però comprensibile lo sguardo malinconico verso un tempo di grandi passioni politiche, di milioni di persone in piazza e alle Feste dell’Unità, di dirigenti con una solida formazione culturale e dei vincoli sociali incomparabili all’attuale teatrino della politica-spettacolo sganciata da qualsiasi spazio di partecipazione della società.
Il problema è che, con questa carica di nostalgia, la pellicola non riesce a sfuggire alla santificazione. Fin dalla scelta del titolo: presentare il compromesso storico come una «grande ambizione».
La grande rinuncia
«Secondo me se Andrea Segre ed Elio Germano avessero avuto vent’anni nel 1973, avrebbero odiato il compromesso storico», ha esordito in mondo provocatorio Nanni Moretti alla presentazione romana del film al Nuovo Sacher.
Il film inizia con le immagini del colpo di Stato orchestrato da Henry Kissinger in Cile con cui viene spazzato via il governo socialdemocratico di Salvador Allende che, dopo aver vinto le elezioni, stava portando avanti concrete riforme sociali. Da quel momento Berlinguer esplicita una strategia che era in realtà in elaborazione già da qualche anno: non solo non è possibile nessuna rivoluzione socialista in Italia, ma non è nemmeno pensabile nessuna alternativa politica di governo.
Nonostante le attese generate dall’enorme crescita elettorale del partito e dalle conquiste dei movimenti sociali nell’onda lunga post-Sessantotto, la via democratica al socialismo che propone Berlinguer è a dir poco tortuosa e contraddittoria: non si può governare nemmeno se una coalizione delle sinistre dovesse raggiungere il 51% dei consensi perché si rischierebbe un colpo di Stato orchestrato dagli Stati uniti e reso possibile in Italia da una potenziale alleanza tra la destra democristiana e i neofascisti. E per evitarlo bisogna accettare proprio l’ombrello statunitense della Nato e sostenere un governo guidato proprio dal massimo esponente della destra democristiana: Giulio Andreotti.
Nel film, pur di far apparire Enrico Berlinguer senza macchie, si finisce per sminuirlo nelle poche scene che non potevano essere documentate storicamente: quelle degli incontri riservati con Moro e lo stesso Andreotti. In questi colloqui Berlinguer appare un ingenuo, convinto che la sua linea sia l’unica possibile per mantenere un regime democratico in Italia, ma sostanzialmente preso in giro dai ben più scafati dirigenti democristiani che non concedono nulla in cambio della «non sfiducia» del Pci che permette al Governo Andreotti di stare in piedi. Nulla se non l’inutile presidenza della Camera a Pietro Ingrao.
Ma anche di fronte alla composizione dei ministri e alle concrete politiche di quel governo (che tra l’altro blocca il meccanismo della Scala mobile per adeguare i salari all’inflazione, abolisce ben 7 festività e aumenta l’Iva) Berlinguer persevera nella linea del compromesso. Bisogna rinunciare non solo al socialismo, non solo all’alternativa politica tramite democratiche elezioni, non solo alla difesa degli interessi di lavoratrici e lavoratori ma persino all’opposizione alla peggiore destra democristiana che flirta coi neofascisti. Tutto pur di salvare la democrazia.
A guardar bene è una rinuncia che poi diventerà una ricorrenza per la sinistra dei successivi cinquant’anni.
La grande delusione
A questa rinuncia seguì una grande delusione. Non solo nel movimento studentesco che scoppiò nel 1977 o nella sinistra extraparlamentare. Gran parte del mondo operaio e comunista fu completamente disorientato da questa linea, come mostrò proprio nel 1977 il capolavoro cinematografico di Giuseppe Bertolucci e Roberto Benigni, Berlinguer ti voglio bene, film spesso citato ma in realtà poco visto e soprattutto poco compreso.
Dopo la vittoria nel referendum sul divorzio nel 1974 e la crescita alle elezioni amministrative del 1975, non era più un tabù sognare il sorpasso sulla Dc nelle elezioni politiche del 1976. Il sorpasso poi per poco non ci fu, ma il Pci raggiunse il suo massimo storico in voti assoluti: 12 milioni e 600 mila. Anche il contesto europeo era promettente: nel 1974 c’è la rivoluzione dei garofani in Portogallo, nel 1975 finisce il franchismo in Spagna, nel Regno Unito governano i laburisti, in Germania sono al governo i socialdemocratici, in Francia cresce il cartello elettorale che tiene insieme socialisti e comunisti e che qualche anno dopo eleggerà presidente François Mitterand. La scelta di escludere a priori qualsiasi possibilità di governo di coalizione delle sinistre – che a prescindere dalle possibilità di riuscita avrebbe dato una prospettiva politica ai dieci anni di movimenti del nostro paese – produsse una delusione molto diffusa. Specie quando il Pci finì per sostenere il governo Andreotti. Tanto che nelle successive elezioni politiche del 1979 il Pci perse un milione e cinquecentomila voti, e non tornò mai più ai livelli di consenso del ‘76 (tranne la fiammata alle europee del 1984 segnate drammaticamente proprio dalla morte di Berlinguer).
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Se puoi sognarlo… possiamo realizzarlo.
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elperegrinodedios · 1 year ago
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Poco tempo fa pubblicai questo post nella speranza che si leggesse e si "facesse bene caso al virgolettato".
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Gioielli come questi:
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E questi:
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E ancora questi:
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E cosi tanti cristiani senza tener conto di questo hanno pensato bene, di non credere in tutto ciò e li hanno e li indossano ancora. Guardate bene, che tale testimonianza, non viene da un pentito qualsiasi ma dal numero due della cupola di quel periodo e che da allora sfugge alla persecuzione pena la morte per avere rinnegato e portato alla luce nomi e fatti degli illuminati, massoni e tanti tanti stregoni, che fanno parte dei potenti e che praticamente decidono le sorti del mondo. E...
... allo stesso modo...
da molti anni ormai, oltre ai gioielli suddetti e ai souvenir acchiappaspiriti maligni, ci hanno dato in pasto anche la festa inventata di *Halloween, festeggiata in tutto il mondo, fonte inesauribile di eventi di natura satanica, approfittando della totale ignoranza e dell'assoluto menefreghismo dell'uomo. *Halloween è una festa satanica si! È ormai famosa in tutto il pianeta. L'hanno data in pasto ai bambini col dolcetto scherzetto che la considerano un secondo carnevale ancora più attraente, innocente e praticata dovunque. Già, pubblicizzata e sponsorizzata anche da diversi mass-media che sono posseduti dai demoni di ricchezza e potere e, perciò mentono sapendo di mentire. Si professano tutti credenti cristiani ma intanto, aumentano e dilagano gli omicidi e gli stupri, le guerre ed i genocidi, in aumento lo spaccio di droga e il grande sfruttamento della prostituzione e dei poveri. E dichiarano tutti di volere la pace, ma intanto fanno la guerra, che l'Italia sostiene di rinnegare, mentre vende loro le armi. Questa è la realtà che stiamo vivendo.
** Scheletri e fantasmi, maschere mostruose e zombi insanguinati, i coltelli affilati e le zucche vuote vengono esposti e venduti da giorni nelle vetrine delle nostre città. L'evento Halloween, o meglio il fenomeno Halloween, è stato ormai da tempo violentemente imposto nella nostra reale vita sociale, sembra non esserci più scampo per quella che tanti satanisti e stregoni considerano come la notte più importante dell'anno, il 31 di Ottobre. Il grande Sabba, il capodanno satanico viene reclamizzato da questa "pseudo festività" che si trasforma, da un falso appuntamento di marketing ad un business dell'occultismo ad un veicolo per le terribili realtà magico-esoteriche che vorrebbero prepotentemente sostituirsi alle grandi religioni monoteiste. Le sette occulte, le psicosette, i gruppi pseudo religiosi, esultano in questi giorni, perchè sono estremamente buoni e propizi per adescare e reclutare nuovi adepti. Il vero disegno è di desacralizzare e profanare e boicottare, la ricorrenza in cui vengono ricordati tutti i martiri nella celebrazione che poi anticipa la memoria di tutti quei defunti del 2 Novembre, ridicolizzando di fatto, il principio cristiano della comunione dei santi. Ci sarebbe molto altro, ma questo può bastare, per rendere almeno l'idea e continuare a descrivere il degrado dell'umanità. E i demoni ridono! Povero mondo, pover'uomo!
Per tutto questo è assai grave abituare le nuove generazioni al culto dell'orrore e della violenza e rendere normali e divertenti figure orride, come quelle ripugnanti, fantasmi e vampiri, streghe e demoni, con la finta motivazione di esorcizzare e superare la paura della morte. È una becera ed infame menzogna. E il Re della menzogna ride!!
lan ✍️
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dilebe06 · 10 days ago
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A Portrait Of Jianghu: Reincarnated Disciple
..." per qualche motivo che non mi spiego..."
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Non mi spiego, ad esempio perché il drama si chiami A Portrait Of Jianghu: Reincarnated Disciple se non c'è né un ritratto, né si parla di reincarnazioni né tantomeno di discepoli. E' un titolo a caso? Hanno estratto da un sacchettino parole casuali e quello che è uscito è uscito?!
Oppure perché cambiano dinamiche degli eventi da un episodio all'altro? Perché questa serie sembra ambientata in un canile dove nessuno sa davvero recitare? Perché le persone non hanno reazioni umane e normali? Sono alieni?!
Non posso ahimè rispondere a queste domande e l'unica cosa che posso fare è chiudere questo abominio con il commento delle ultime tre puntate. Per poi andare a sbronzarmi per dimenticare di aver buttato 24 episodi della mia vita a vedere questa roba.
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Partiamo verso il finale con Only Fans e Divini Codini con quest'ultima che imperterrita dai rifiuti ricevuti e facendo finta di non notare gli sguardi terrorizzati di lui, progetta la loro futura vita insieme. Una volta conclusasi il Torneo Birra Moretti, dice lei, scapperanno e vivranno insieme in una casetta nel bosco, lontani da tutti e tutto. Da soli. più che fuga romantica pare un sequestro.😐
Chiaramente questo piano scellerato che poggia su una relazione d'amore inesistente sarebbe facilmente risolvibile se Only Fans dicesse la verità alla ragazza. Ma - per motivi che non mi spiego - la serie decide di tirare avanti questa dinamica fino allo sfinimento.
Molte serie poggiano sui fraintendimenti tra i personaggi ma di solito durano 3 o 10 puntate massimo. A Portrait decide di vincere il premio "fraintendimento" più lungo della storia dei drama con questo malinteso che dura ormai da 20 puntate.
Venti lunghissime e interminabili puntate.
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Spostiamoci dunque a questo fantomatico Torneo dove osserviamo i partecipanti fare a botte in dei ring per poi incoronare vincitori i 4 rimanenti.
Ovviamente sono combattimenti brutti come poche cose.
E - per motivi che non mi spiego - adesso, alcuni dei personaggi hanno dei "poteri" tipici dei wuxia. 😐 Ma onestamente non me ne frega assolutamente niente.
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L'unica cosa degna di nota accaduta a questo carosello di brutture è il nostro Only Fans che proprio mentre stava perdendo, viene salvato da qualcuno che ferma il tempo e lo fa vincere. questo è barare sorella!
Goccia D'acqua! realizza scioccato il Padre delle Due Ariel. Divin Codini! dico io che ormai ho fatto 2+ 2 da diverse puntate e il colpo di scena l'ho visto arrivare da chilometri.
Siccome questo torneo da quattro soldi non serve unicamente per dare il Molo e la mano di Ariel Minore in matrimonio a qualcuno ma anche per riuscire a catturare Goccia D'acqua, il Padre delle Due Ariel comprende come mettere in pericolo il buon Only Fans possa essere un ottimo modo per stanare Goccia d'acqua.
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Goccia d'acqua/Divin Codini che finalmente, all'alba di tre episodi dal finale, si sente rifiutare definitivamente da Only Fans.
Che potrei essere contenta se solo il ragazzo le avesse detto il PERCHé. Sai no, la storia dei due universi...di lui che è già fidanzato e innamorato di un altra... che questa ragazza morirà se Barbie Strega Bianca di Narnia dovesse essere uccisa... niente.
Ma sì... trasciniamolo fino alla fine dei nostri giorni.
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A livello amoroso non è messa bene manco Ariel Minore che prigioniera di Barbie Anonima Sequestri, è condannata a subire le molestie del nano che già pensa di aver vinto il Torneo e di dichiararla sua moglie.
E qui c'è un altro fantastico cambiamento degli eventi rispetto alle puntate precedenti: si era detto che chi vinceva il Torneo si prendeva Molo e Ariel. Abbiamo visto la ragazza disperata di non poter scegliere la sua vita ed essere libera di vivere come vuole...
Ma in realtà, ora ci viene detto che c'è una scelta. Ossia Ariel deve scegliere il vincitore. Ed ecco perché lo switch tra le due sorelle e perché questa sta qui.
Ora... pure i bambini di due anni si rendono conto che questo cambiamento è nato in due secondi mentre gli sceneggiatori stavano sul cesso: in un Torneo c'è un vincitore. Uno. Non mille.
Tuttavia siccome, come vedremo a breve, alla fine restano in due, A portrait ha dovuto modificare la storia e dire che Ariel adesso può scegliere.
Un geniale cambio di sceneggiatura. Bravi. 😐
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Che poi..porella Ariel. I finalisti alla sua mano sono rispettivamente: Trinciabue che ok è bravo e molto forte ma ha un quoziente intellettivo di un neonato. Poi c'è il Nano che mi mette i brividi in ogni scena e che festeggerò quando lascerà questa valle di lacrime, Only Fans che ama un altra ed è impelagato in una relazione tossica con Divin Codini ed infine un cieco. Io punterei al cieco. Sembra il più normale qui dentro.
E chiudiamo anche questo torneo: L'ultima prova è di Letteratura. E se qualcuno qui pensa a recitare poesie, scrivere temi o dimostrare talenti nell'eloquio...ovviamente si sbaglia.
Le prove sono rispettivamente quattro - suonare delle ciotole, gara di sbronza, composizione floreale e pittura- in modo tale che possano vincerne una a testa e decretare un vincitore, solo con un indovinello sparato completamente a caso.
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Non so cosa c'entri il bere alcolici con la letteratura ma ho invidiato che almeno loro abbiano annegato i loro disagi nell'alcool. Beati loro.
Rimasti il Nano e Only Fans, accadono diverse cose una dietro l'altra:
Topolino ipnotizza Barbie Camorra per farle confessare i suoi crimini davanti a tutti mentre Il padre delle due Ariel fa attaccare Only Fans da degli uomini per vedere se di nuovo, Goccia d'acqua sarebbe venuta in suo soccorso. E accertata la cosa... niente. Questo non porta a nessuna conseguenza.
Come non porta a niente la confessione involontaria di Barbie CapoMafia, visto che la donzella di ripiglia e si riprende pure le parole che stava per dire.
Due scene TOTALMENTE inutili messe qui per allungare la solfa il più possibile. 😐
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Stabilito l'ovvio, possiamo tornare alla storia, con Ariel che incorona come suo vincitore/marito... Only Fans. C
ome Only Fans?!
Eh sì, perché quella che doveva essere Ariel Maggiore scambiata per la Minore - che appunto doveva far vincere il Nano - è in realtà la vera Ariel Minore. E rimessa al suo posto fa esattamente quello che si era prefissata di fare: far vincere Only Fans.
Non solo: la ragazza è così sveglia che avendo compreso che Barbie Messina Denaro è troppo potente, si affida al padre che è più potente della Bionda per farla fuori.
Insomma: per fare fuori un potente ci vuole qualcuno ancor più potente.
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Pertanto accusa Barbie 'ndrangheta di averla rapita e tenuta prigioniera fino a mo' e chiede al padre di darle vendetta. Non dice giustizia. Vendetta. Brava Ariel...sei l'unica che mi ha sempre dato soddisfazioni!
E' quindi ovvio che il Padre - Padrone e Signore di questa città - ordini alla polizia di arrestare Barbie Ergastolo senza prove né testimoni. Che poi... ma perché la Polizia dà retta a quest'uomo? anche se fosse il Sindaco/Capo della città, non dovrebbe seguire la legge?!
Comunque sia non sono stupita di come il piano della Nostra Bionda Preferita sia andato a puttane e lei sia nella merda: d'altronde nessun piano di Barbie Magica Accusa ha mai funzionato. Nessuno. Era quindi palese che manco questo sarebbe arrivato fino in fondo.
Barbie Magiche Certezze. 💗
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Ed è proprio qui che la nostra Bionda Signora Del Male ci offre un interpretazione che gli sarà sicuramente valsa un Oscar per la Recitazione al canile da dove l'hanno presa:
messa la muro e accusata da più parti, Barbie Disperazione ripercorre le 23 puntate passate, ammettendo sì di aver ammazzato/rapito/minacciato/ricattato un po' di gente... ma che l'ha fatto perché i personaggi di questa serie l'hanno costretta.
Lei ha solo fatto fuori il Padre di Only Fans dando inizio a tutta questa storia... ma sono gli altri i cattivi che le hanno ammazzato il fratello lasciandola sola e disperata a gestire la sua setta.
Un povera donna solitaria in mezzo al lupi cattivi: cosa doveva fare per salvarsi?
Se la serie sta cercando di fare femminismo la prego di smettere perché di femminismo Barbie non c'ha manco l'anima.
E' una scena straziante e drammatica - resa ancor più intensa dall'interpretazione densa di pathos e sentimento - di questo cartonato biondo con l'espressività di un sasso.
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Vista la mal parata i due sgherri di Barbie Nostra Signora del Dolore intervengono per salvarla ed è qui che ho finalmente tirato una parola di entusiasmo per la Capa. Come detto prima, per uccidere un mostro ci vuole qualcuno che sia più mostro di lui.
La Capa della Polizia prima spara alla guardia con il mantello e poi anche al Nano. Così. Tenendo la pistola puntata all'orizzonte nonostante l'avversario gli arrivi alla vita. Ma non importa...finché il Nano muore sono disposta a chiudere un occhio anche sulla balistica.
Ma d'altronde la Capa è ormai ferrata con le armi da fuoco. Infatti, in una scena successiva, vediamo l'Emo della setta Daoke andare da Cazzo Duro per rivelargli finalmente la verità sulla morte dei genitori.
Per motivi che non comprendo onestamente.
Pensavo che confessasse come erano andate le cose per salvare Barbie Amore Mio ma poiché manco la nomina, non capisco i motivi di questa rivelazione.
O meglio, la capisco in termini di trama. Ma non di motivazioni del personaggio.
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Comunque per farla brevissima: in passato l'Emo stava a casa dei genitori di Cazzo Duro. - Non so nemmeno il perché -
Genitori che sapevano dell'esistenza di Goccia D'acqua e che per questo il Padre delle Due Ariel ordina di far fuori. E così avviene: La Capa fa irruzione a casa dei genitori e ammazza tutti.
Ma l'ordine è partito dal Padre delle Due Ariel e quindi è da lui che Cazzo Duro si dirige, inferocito da queste scoperte. Anche perché aveva letto qualche episodio fa una lettera del padre che grondava miele sul Signore/Sindaco di questa città.
A sbarrargli il passo è la fidanzata - ormai ex - che di fronte alle accuse di Cazzo Duro ammette di avergli ammazzato male i genitori ma che l'ordine non è mai partito dal Padre delle Due Ariel. E' lei che ha capito male gli ordini. Cito testuale.
Coraggiosa la ragazza a prendersi la colpa di essere una subordinata scema e incompetente piuttosto che essere una cattiva che ha semplicemente fatto il suo lavoro.
Comunque sia, Cazzo Duro getta il suo cappello di poliziotto e se ne va. Single.
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Ma meglio così perché a casa del Padre di Cazzo Duro sta andando in scena quella che dovrebbe essere una cosa drammatica ma che le scimmie che hanno fatto questa serie hanno fatto così male che pare comica.
Dopo esser tornata a casa e aver scelto il marito, Ariel Minore si mette subito all'opera per aiutare Only Fans a trovare questa benedetta Goccia D'acqua.
Fruga tra gli oggetti del padre, indaga e mentre è lì che rovista tra le scartoffie, arriva proprio il padre.
Che ora gli chiede: - "ma a proposito...non eri prigioniera di Barbie Sequestro fino a mo'? Come ti sei salvata e sei arrivata qui? mo' glielo chiediiii?????
E siccome il diavolo fa le pentole e pure i coperchi, la figlia rivela che si è salvata grazie ad Ariel Maggiore che è morta al posto suo. MORTA. Un personaggio è crepato e per nessuno è la prima cosa da dire alle persone? Al padre, ad esempio?
Ariel, io ti voglio bene. Sei la mia stella di questo abominio...ma Crist..!!! iano Ronaldo di Bhudda! Anziché incoronare Only Fans nelle scene precedenti, dovevi dire che tua sorella era appena stata ammazzata con del veleno da Barbie Grimilde.
Perché lo dici adesso??????
E' chiaro dunque che Barbie Ergastolo diventi quindi Barbie Ghigliottina con il Padre delle Due Ariel che l'ordina l'esecuzione capitale per la nostra Maria Antonietta dei Poveri.
Ovviamente senza prove, indagini o quantomeno processi. Sia mai...
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Ma come è morta questa benedetta ragazza?
Ariel Maggiore, che aveva fatto accordi con Barbie Camorra per rapirne la sorella e prenderne il posto, all'ultimo si rende conto che in realtà sua sorella le vuole bene e decide perciò di salvarla. Tutta sta manfrina tra le sorelle è abbastanza sul vago poiché mai durante la serie è stata mostrata la gelosia della Maggiore. Ergo, quando la senti parlare di gelosia rimani un attimo confusa da questa nuova emozione che ciccia fuori all'improvviso.
Comunque vediamo una scena molto strana - che ovviamente non mi spiego - dove Ariel Maggiore dice a Barbie Anonima Sequestri di voler salutare la sorella prima che venga portata via. Non si capisce se Barbie sapesse che Ariel Minore venisse avvelenata o se ne fosse ignara e le sue guardie hanno fatto tutto alle sue spalle. Non sarebbe certo la prima volta che gli sgherri dei Capo Famiglia fanno cose di nascosto ai loro capi o ignorano palesemente i loro ordini.
Ma ci frega qualcosa di ciò?! assolutamente no.
L'unica cosa che non tollero è come questa morte sia avvenuta in sordina e non sia stata manco nominata da Ariel Minore fino a quando il padre non entra nell'argomento. Roba da galera.
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Ma tornando agli sgherri che fanno quello che cazzo gli pare: nonostante i Daoke ordinino a Moby Dick di liberare Divin Codini - che era stata precedentemente rapita ma del cui destino onestamente non me ne frega niente - l'aberrante uomo la lega ai binari del treno per farla morire male.
E mentre posso apprezzare il tentativo di liberarsi di lei, non riesco a capire il perché Moby Dick ignori gli ordini del suo Capo né perché voglia ucciderla.
Gli ha fatto qualcosa? C'è del risentimento nascosto? Per quale cazzo di motivo Moby Dick dovrebbe ucciderla? altro motivo che non mi spiego
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La notizia della futura morte di Divin Codini raggiunge Only Fans che corre assieme a Ron a salvarla ma...c'è un ma.
Nello stesso momento anche Barbie Ergastolo verrà giustiziata.
Salvare la psicopatica o la terrorista? questo è il dilemma.
Chiaramente io voto per Barbie Maria Antonietta al Patibolo visto che almeno è interessante. Fa cose. Certo, al 90% sono cose che le si ritorcono contro o non raggiungono il risultato sperato. Però almeno è proattiva. Divin Codini oltre a stare appresso a Only Fans e vivere in sua funzione, altro non fa. E' noiosa come la morte.
Only Fans vorrebbe salvare quest'ultima - almeno come amica/ conoscente - ma così facendo Barbie Comunione nell'altro Universo morirebbe. E siccome siamo venuti qui solo per LEI e siamo innamorati di LEI, Only Fans decide di salvare la Bionda.
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Ma ci tiene a ricordare a lei e a noi che lo fa unicamente per la sua Barbie Comunione.
Anche se qualche episodio fa siamo venuti a conoscenza che tutto questo viaggio di Only Fans per salvare la sua amata era una truffa e quindi non sappiamo con certezza se sta cosa che se si muore in un universo si crepa anche nell'altro, sia vera.
Ma noi facciamo finta che sia vera perché ci piace il dramma.
E perché godo internamente che Divin Codini sia rimasta a bocca asciutta.
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Segue poi un grande ritorno: direttamente dalla prima puntata rivediamo l'indimenticabile Action Man ancora vivo ma prigioniero di quella che è ormai assodato essere la Divin Codini dell'altro Universo. E non posso fare a meno di notare che il vizio di rapire e molestare Action Man non gli sia mai passato.
A quanto ho capito - ma non ci giurerei troppo - sta tizia ha rapito Action Man perché è l'unico modo che ha per comunicare con Only Fans. Inoltre ha mandato quest'ultimo nell'altro Universo dicendogli una balla ma non ho capito quale sia la puttanata: che se Barbie muore, muore anche la sua amata? Che Barbie era in pericolo? che la tizia con il segno rosso voleva uccidere Barbie?
A quanto ho intuito, la Divin Codini legata ai binari del treno, proviene dall'altro Universo - perché ha gli stessi poteri del lead - e la rapitrice di Action Man è la sua copia.
La Divin Codini che vediamo nel flashback con il Padre delle Due Ariel - ossia Goccia d'acqua - è la Nostra Divin Codini che però non è invecchiata di un giorno. Come è possibile?!
Dalle parole che la rapitrice di Action Man dice a Only Fans poi, viene fuori che "per salvare Barbie Comunione i due universi dovranno unirsi per diventare uno solo. Per infrangere il legame di vita e morte delle persone identiche nei due universi devi trovare la persona che li governa. " EHHHH???!!!!
Oh...un indovinello. Mi mancava. La ciliegina sulla torta di merd...a.
Chiaramente si sta riferendo a Divin Codini, la Regina degli Psicopatici e degli Ossessivi.
Ma se è sempre stata lei l'obiettivo, perché cazzo non si è fatta vedere in faccia la tipa del Tempo e non gli ha detto a Only Fans:-" oh, trova una uguale a me." perché sto rigirio di caviglie e segni rossi?!
Ok. Basta.
Alzo bandiera bianca. Io ho provato a capirci qualcosa, a stare attenta ma non solo le informazioni sono discordanti e si contraddicono tra loro ma se fanno pure il gioco delle tre carte per allungare appositamente la solfa, allora mi spiace ma basta.
Fanculo Divin Codini, Goccia d'Acqua, i piani della sacerdotessa del Tempo e pure Only Fans!!
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Che poi...Divin Codini non ha manco bisogno di essere salvata visto che non solo è la Regina di sto cazzo ma ferma i treni con la sola imposizione delle mani. e provoca incidenti mortali. Povero treno.
La donzella infatti è super arrabbiata con Only Fans. Comprensibile.
Lei si è sbattuta un sacco per lui. Vive per lui. L'ha aiutato, curato, salvato e lui manco la protegge? Preferisce salvare Barbie che lei?!
Inserisco qui il fatto che questa maledetta tizia essendo anche lei dell'altro Universo e avendo visto l'arrivo di Only Fans nella prima puntata, ha sempre saputo che erano "compaesani" e NON GLI HA MAI DETTO NULLA. Perché?!
Inoltre Only Fans ha pure infranto la promessa che le aveva fatto precedentemente: quella che l'avrebbe salvata qualsiasi cosa le fosse successa.
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Perciò questo incredibile drama si chiude con una Divin Codini in modalità Serial Killer - e con dei capelli improponibili. Perché dietro le stanno così? ha l'attaccatura dei capelli cementificata? - che ci fa pregustare, a causa della promessa infranta da Only Fans, il suo passaggio al lato oscuro della forza. Ci importa? onestamente no.
E si chiude così.
Finish.
Sì perché questa era solo la prima stagione. E spero che fosse anche l'ultima. Un finale con un colpone di scena che se onestamente non mi aspettavo, non riesce comunque a darmi la forza e l'intenzione di continuare questa storia.
Per me A Portrait finisce qui.
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Che dire... uno dei drama peggiori che ho visto quest'anno.
A partire dalla recitazione imbarazzante per gran parte del cast con picchi tragici per l'espressività di Barbie, ad esempio. I dialoghi sono anche decenti ma certe volte confusi e più che illuminarti, ti mandano al manicomio.
La parte peggiore però è la sceneggiatura con scene senza senso, fraintendimenti portati all'eccesso, giri a vuoto senza alcun motivo, caos nelle dinamiche degli eventi, reazioni e motivazioni dei personaggi incomprensibili... e potrei continuare per ore e ore. Ma basta. Basta davvero...
Voto: 4
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