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Fai la Mossa Giusta: grande successo per la terza edizione dedicata a studio, formazione e lavoro
Si è conclusa con successo l’edizione 2024 di “Fai la Mossa Giusta”, tenutasi il 16 novembre al Palafiere Riccardo Coppo di Casale Monferrato. L’evento ha registrato un’alta partecipazione, attirando studenti, famiglie, lavoratori e adulti in cerca di nuove opportunità professionali e formative. Un’occasione unica per il futuro La manifestazione ha messo in connessione diretta cittadini e…
#&039;Università del Piemonte Orientale#Agenzia Piemonte Lavoro#carriera giovani#Casale Monferrato#CNA Alessandria#Confartigianato Imprese Alessandria#Confindustria Alessandria#dibattiti lavoro#Elisa Floredan#eventi lavoro Piemonte#Fai la mossa giusta#Fiorenzo Pivetta#Formazione#Forze dell&039;ordine#futuro professionale#giovani e lavoro#Imprenditoria#imprese e lavoro#innovazione lavorativa..#lavoro Alessandria#Monferrato#occupazione locale#opportunità lavoro#opportunità studio#orientamento lavoro#Palafiere “Riccardo Coppo”#Radio Gold#studio e formazione#Sviluppo territoriale
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Gianni Sassi
A cura di: Fondazione Mudima Collana Fluid XXX a cura di: Gino Di Maggio, Achille Bonito Oliva, Daniele Lombardi. Testi di: Sergio Albergoni, Gino Di Maggio, Nanni Balestrini, Monica Palla, Arrigo Lora Totino, Alberto Capatti, Jean-Jacques Lebel, Aldo Colonetti, Marco Maria Sigiani, Roberto Masotti.
Fondazione Mudima, Milano 2015, 324 pagine, 17x14,5cm, ISBN 978-88 86072- 94-6
euro 40,00
email if you want to buy [email protected]
Non ci crede nessuno a che Gianni Sassi fosse soltanto “uno di noi”. Difficile pensarlo, vista la mole di lavoro che è riuscito a metter su in circa trent’anni di attività imprenditoriale e culturale. Una quantità impressionante di idee, spunti e riflessioni, soprattutto di fatti ed eventi artistici così prestigiosi che al solo pensarci oggi ti viene ancora il mal di testa. Facile insomma descriverlo come un non umano. In realtà è una frase usata da chi ci ha lavorato assieme, utile per sentirsi ancora vicino a un personaggio amato e discusso come lui. Ma cosa ha fatto di così importante? La Gola: eterogenea rivista di cultura del cibo che ha praticamente dato il via al movimento Slow Food, quello che Carlo Petrini fonda a Bra, in Piemonte, a metà degli anni Ottanta circa. Milano Poesia: con ospiti internazionali come Gregory Corso, Walter Marchetti e outsider come Victor Cavallo, Il Treno Di John Cage: splendida avventura sonora nel corso della quale l’autore di “4’33”” interagiva coi suoni d’ambiente delle carrozze, aiutato da ospiti prestigiosi: Daniel Charles, Walter Marchetti, Stratos e Hidalgo tra gli altri, che si muovevano da Bologna a Porretta Terme, o da Rimini a Ravenna. La rivista Alfabeta con Nanni Balestrini del Gruppo 63, dove trovavano posto menti raffinate come quelle di Maria Corti e Umberto Eco. La Cramps Records: Area (il ruolo di Sassi è centrale nella formazione della band di Stratos & soci), Claudio Rocchi, Eugenio Finardi, Alberto Camerini, Skiantos. L’ormai storica etichetta ai tempi vantava pure delle “strane sorelle”, nate per far uscire apposite collane di “ricerca” come DIVerso, Multhipla Records e nova musicha col socio Gianni-Emilio Simonetti: cito i dischi di Walter Marchetti, John Cage, Demetrio Stratos, Juan Hidalgo, Gruppo Di Improvvisazione Nuova Consonanza. Non vanno dimenticate le campagne pubblicitarie per la sua agenzia pubblicitaria Al.Sa: celebre quella con un giovane Franco Battiato col viso truccato di calce bianca che guarda dritto all’obiettivo mentre sta seduto su una “comoda poltrona Busnelli”. Sassi muore di una brutta malattia, fumava troppo, nel 1993.
04/05/24
#Gianni Sassi#La Gola#Alfabeta#Il Treno di John Cage#Cramps Records#Fondazione Mudima#fashionbooksmilano
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Marina Berlusconi nominata Cavaliere del lavoro: «Lo dedico a mio padre»
Marina Berlusconi nominata Cavaliere del lavoro: «Lo dedico a mio padre». C'è anche Marina Berlusconi tra i nuovi 25 Cavalieri del lavoro nominati oggi dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. La primogenita del fondatore di Forza Italia, scomparso il 12 giugno di un anno fa, ripercorre le orme del padre, insignito della stessa onorificenza nel 1977. «Desidero esprimere la mia profonda gratitudine al capo dello Stato Sergio Mattarella e al Consiglio dell’Ordine al Merito del Lavoro per avermi onorata con questo prestigioso riconoscimento. Lo dedico a Silvio Berlusconi, mio padre, che è stato e sempre sarà 'il Cavaliere'. Ha creduto in me, mi ha sostenuto e mi ha dato la possibilità di fare il mestiere che ritengo il più bello del mondo, quello dell’editore». Queste le parole dell'imprenditrice in merito al riconoscimento. «Da oltre vent’anni ho l’onore di presiedere un grande gruppo come Mondadori, vero e proprio patrimonio del nostro Paese, - sottolinea Marina Berlusconi - che ha fatto della libertà e del pluralismo la sua ragion d’essere. Voglio quindi condividere questo riconoscimento con ciascuna delle persone che lavorano in Mondadori, e, più in generale, con le persone di Mediaset e di tutto il Gruppo Fininvest. La mia nomina di oggi è allo stesso tempo un premio al loro impegno, alla loro energia, alla loro passione». Tra i 25 nuovi Cavalieri del Lavoro nominati da Mattarella c'è anche Caterina Caselli. La produttrice, autrice cantante e conduttrice è stata scelta per la sua attività nell'ambito dell'industria discografica italiana. Ecco l’elenco completo degli insigniti, con l’indicazione, per ciascuno, del settore di attività e della Regione di provenienza: Lucia Aleotti , Industria farmaceutica (Toscana); Eufrasio Anghileri , Industria siderurgica, (Lombardia); Giovanni Arena , Commercio grande distribuzione (Sicilia); Pietro Beccari , Industria moda e design di lusso (Estero); Marina Elvira Berlusconi , Industria Editoria, (Lombardia); Paolo Bertazzoni , Industria Elettrodomestici (Emilia-Romagna); Maria Chiara Boni , Industria moda e abbigliamento (Lombardia); Giorgio Campagnolo , Industria abbigliamento sportivo (Veneto); Carmine Caputo , Industria alimentare molitoria (Campania); Caterina Imelde Caselli , Industria discografia, (Lombardia); Carlo Cimbri , Terziario assicurazioni (Emilia-Romagna); Graziano Giordani , Artigianato ricami, (Marche); Raffaella Leone, Terziario cinematografia (Lazio); Matteo Bruno Lunelli , Vitivinicolo spumanti (Trentino-Alto Adige); Fausto Manzana ,Terziario servizi informatici (Trentino-Alto Adige); Giuseppe Marino , Industria ferroviaria, (Piemonte); Francesco Giovanni Muntoni , Terziario alberghiero, (Sardegna); Duilio Paolino , Industria macchinari agricoli, (Piemonte); Vito Antonio Primiceri , Terziario credito, (Puglia); Fabio Ravanelli , Industria cosmetica (Piemonte); Edoardo Roncadin , Industria e commercio prodotti surgelati, (Friuli-Venezia Giulia); Enrico Samer , Terziario logistica ( Friuli-Venezia Giulia); Antonio Serena Monghini , Industria energetica petrolio (Emilia-Romagna); Giovanni Sgariboldi , Industria cosmetici e profumi, (Lombardia); Aquilino Carlo Villano , Industria aerospazio, (Campania).... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Job Film Days 2023 a Torino
Dal 3 all’8 ottobre 2023 Torino ospiterà la quarta edizione dei Job film days, il festival cinematografico sul lavoro, organizzato dall’associazione Job film days in collaborazione con il Museo nazionale del cinema. Come punto di riferimento fra il mondo dei lavoratori, delle imprese e del cinema, la rassegna affronta tematiche importanti e attuali tra cui la sicurezza sul lavoro e le questioni sociali e l’edizione di quest'anno è dedicata all'Africa subsahariana, con quattro co-produzioni che raccontano le lotte per i diritti e per il lavoro nelle zone a sud del Sahara. Molto ricco è il catalogo dei film in visione, 65 in totale di cui 14 anteprime nazionali, in rappresentanza di 31 Paesi, dove l’Italia guida la classifica con 13 film e 2 coproduzioni, seguita da Francia, Germania, Regno Unito, Argentina e Repubblica Ceca. Al festival sono in programma anche produzioni poco note al grande pubblico, come quelle offerte dalla Corea del Sud con il film di apertura della rassegna. Tutte le proiezioni vengono precedute da brevi pillole realizzate da Rai Teche, 50 in totale, tratte da La donna che lavora, un’inchiesta tv realizzata nel 1959 da Ugo Zatterin e Giovanni Salvi sulla condizione femminile in Italia alla fine degli anni Cinquanta. Anche quest’anno la Direzione regionale Inail Piemonte, partner della manifestazione fin dalla sua prima edizione, è al fianco di Job film days per la sezione competitiva internazionale Lavoro 2023 Jfd - Inail Piemonte, a cui sono ammessi sia documentari che opere di finzione. Le pellicole in concorso quest’anno sono sette e saranno valutate dalla giuria presieduta da Paolo Mereghetti, critico cinematografico del Corriere della Sera, e di cui fanno parte Antonella Onofri, direttrice Inail Piemonte, Giulia Muggeo, docente al Dams di Torino, e i registi Ike Nnaebue e Filippo Ticozzi. Come nelle passate edizioni, le sale dei cinema coinvolti nella rassegna ospitano dibattiti, incontri ed eventi speciali, tutti a ingresso gratuito, come l’incontro al cinema Massimo con il critico Mereghetti, che sabato 7 ottobre alle 15 parla del lavoro nel cinema da Tempi moderni a Smetto quando voglio, e la mostra dedicata a Gianluca Costantini, autore dell'immagine guida dell’edizione 2023, di cui vengono esposte presso la Galleria Caracol in via Sant'Anselmo 26/D, una ventina di opere, che sarà aperta fino al 14 ottobre. Tutte le informazioni e il programma completo della rassegna sono consultabili sul sito di Job film days. Read the full article
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Giovanni Tarantino - "Calciopop"
Si parte da un punto ben definito, e cioè da un altro libro: "La tribù del calcio", di Desmond Morris. Da qui nasce tutto, dalla sua pubblicazione in poi, finalmente, vengono delimitati gli ambiti culturali del calcio moderno. "CalcioPop" deve moltissimo a quest'opera del 1981, scritta da uno dei più famosi etologi di sempre, capace, pioneristicamente, di identificare questo sport come fenomeno di massa, fuori e dentro il campo di gioco. Per ogni lettera dell'alfabeto, l’autore, il giornalista palermitano Giovanni Tarantino trova diversi collegamenti. In ambito sportivo, ovviamente, ma anche in quello culturale, sociale e politico. La ricetta è semplice, ma soprattutto efficace. Dagli eventi più importanti, che hanno caratterizzato il calcio sin dalla sua nascita, grazie a "CalcioPop", ci facciamo trascinare vorticosamente da curiosità ed aneddoti meno conosciuti. Lo scopo è evidente: Tarantino ci comunica che, inesorabilmente, il pallone sia un'esperienza quotidiana, intrisa di tutto ciò che è "pop", ossia "popolare" nel senso più vero del termine.
Se Camus tifava Racing Parigi, allora Sartre, maggiormente legato alla capitale, parteggiava per il Paris Saint Germain. E chi sapeva di quella volta di Paolo Conte al Moccagatta di Alessandria, per assistere a uno dei derby del famoso "Quadrilatero del Pallone”, tra i grigi padroni di casa e quelli della Pro Vercelli?
Il calcio è radicato nel nostro immaginario da sempre. Dai fumetti di Andy Capp al profilo di Corto Maltese in bella vista su numerosi striscioni della penisola, dalle citazioni cinematografiche alle sezioni ultras il cui nome si ispira ai gruppi giovanili raccontati nelle pellicole di Kubrick e Walter Hill, Tarantino riesce ad eludere l'aura di scontato romanticismo che potrebbe intridere il modo di raccontare questi fatti, riportandoci ad un ragionamento che parte dagli albori del gioco e del tifo calcistici.
L'urlo di Morales al gol di Maradona ripreso dal Gotan Project, l'evoluzione dei protagonisti del cartone animato "Holly e Benji", la vicenda del cosiddetto "mockumentary" riguardante il Mondiale che si sarebbe disputato in Patagonia nel 1942, in pieno conflitto bellico, al quale, per la prima volta, nessuna delle due nazioni ospitanti (Cile e Argentina) avrebbe preso parte, e che avrebbe visto vincitrice una rappresentativa Mapuche ai danni di una molto più attrezzata Germania.
Il calcio è cultura, ma soprattutto è ovunque. Nelle metafore guerresche che assimilano la difesa milanista di Sacchi alla Linea Maginot, ma anche in Silvio Orlando, operaio meridionale tifoso del Torino e trasferito per lavoro in Piemonte in "Preferisco il rumore del Mare" di Mimmo Calopresti.
L’ultima parte del volume, infine, è dedicata al movimento ultras, su cui effettua una precisa e puntuale indagine storica, che forse sembra non avere molto a che fare con il titolo e la prima parte del volume, ma che a ben vedere, riesce a spiegare mode, vicissitudini e simbologie di questo fenomeno come raramente ho visto fare in altri libri o dibattiti.
Grazie a “Calciopop”, quindi, riusciamo a capire come le rappresentazioni grottesche di Neri Parenti in “Fratelli d’Italia” e la ribellione di Fantozzi al cineforum aziendale, non siano tanto differenti dalle conclusioni sociologiche di Raoul Vaneigem o dagli articoli romanzati di Gianni Brera, quando si tratta di raccontare la cultura che, da sempre, dà linfa vitale a questo perpetuo fenomeno storico.
Adorno di illustrazioni, fotografie e disegni esplicativi, "Calciopop" è una solida base di partenza per tutti coloro che, partendo da un'iniziale infarinatura, desiderano sviluppare tematiche più precise nell'universo calcistico. Irrazionalità ed estro sono destinate per natura a sfociare in sport, e quale attività se non il pallone può essere causa, ma anche effetto, dei nostri più normali comportamenti quotidiani?
"Proprio al medioevo risalirebbero le radici della passione popolare per lo sport anche secondo lo storico e antropologo olandese Johan Huizinga, autore di "Homo Ludens": lo sport come reazione spontanea a un modello di modernità che cercava di emarginare.
il fattore ludico ed estetico della vita sociale. << Né il liberalismo, né il socialismo offrirono allo sport terreno favorevole. La sopravvalutazione del fattore economico nella società e nello spirito umano era in un certo senso il frutto naturale del razionalismo e dell'utilitarismo, i quali avevano ucciso il mistero.
Gli ideali di lavoro, di educazione e di democrazia lasciavano a malapena posto all'eterno principio del gioco.>> E allora il calcio riappare come la riemersione di tutta l'energia vitale rimossa dalla società produttivistica ed ecco motivati i riferimenti ai modelli antichi e medievali."
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Interporto servizi cargo fermerà i treni a partire dal 1° gennaio 2023Interporto servizi cargo
Una notizia scuote il mondo della logistica e del trasporto merci: Interporto servizi cargo, impresa ferroviaria privata nata nel 2009 e di proprietà al 100% dell’Interporto Campano di Nola, fermerà i treni a partire dal 1° gennaio 2023. Isc è specializzata nei trasporti ferroviari terminal to terminal in Italia e all’estero. Resta da chiarire se si tratta di una sospensione temporanea del servizio, in attesa di sottoscrivere un’alleanza con un partner di peso che garantisca la prosecuzione dell’attività, oppure se Isc cesserà definitivamente le operazioni. In questo caso, verrebbe a mancare un protagonista della liberalizzazione del trasporto ferroviario merci in Italia. La compagnia impiega un centinaio di lavoratori, tra personale di staff e macchinisti. Nel 2021, Isc ha movimentato 2.620 treni, trasportando qualsiasi tipologia di merce e collegando Nola con i grandi interporti del Nord: Orbassano (Piemonte), Segrate (Lombardia), Verona-Quadrante Europa (Veneto), Interporto Bologna (Emilia Romagna). Sono previsti collegamenti giornalieri anche tra Nola Interporto e Giovinazzo (Bari). In una lettera inviata alla clientela, di cui Il Sole 24 Ore è entrato in possesso, la compagnia spiega che «in ragione della concomitanza di cause, sia attinenti alla società, sia al contesto in cui essa opera, si è trovata in una situazione di tensione finanziaria». I clienti della compagnia ferroviaria campana sono autotrasportatori, operatori logistici, compagnie marittime e spedizionieri. Al fine di perseguire al meglio il risanamento di tale squilibrio e la prosecuzione delle proprie attività, lo scorso 22 giugno Interporto servizi cargo aveva presentato istanza di accesso alla nuova procedura di composizione negoziata delle crisi d'impresa. Poi, il passaggio cruciale della lettera: «Nell'ambito di tale procedura, dopo mesi di intenso lavoro, a causa dell’inaspettata quanto recente mancata stipula di un accordo di partnership con un primario operatore del mercato, ci vediamo costretti, nostro malgrado, a prendere in considerazione una diversa ipotesi di intervento. In ragione degli eventi – prosegue la lettera – comunichiamo che la compagnia è in grado di garantire la propria operatività fino al 31 dicembre 2022». Al fine di salvaguardare la continuità aziendale e i rapporti commerciali con la clientela, Isc sta comunque valutando ipotesi alternative, che consentano di assicurare il servizio anche dopo la data indicata. La vicenda, quindi, è tutta in divenire. Colpisce anche la coincidenza degli eventi: Isc è costretta a fermarsi qualche giorno dopo la scomparsa di Giuseppe Sciarrone, tra i fondatori di Italo (alta velocità ferroviaria), nonché primo amministratore delegato di Ntv. Nel 2015 Sciarrone, un convinto sostenitore della liberalizzazione ferroviaria, aveva assunto la carica di amministratore delegato di Isc, che all’epoca aveva appena completato la fase di start up e puntava a consolidare la sua crescita nel mercato ferroviario merci. E proprio in veste di capo azienda di Interporto servizi cargo, in un’intervista al Sole 24 Ore, Sciarrone aveva lanciato l’idea di utilizzare la rete ad alta velocità non solo per il trasporto passeggeri, ma anche per il cargo (con i treni merci effettuati nelle ore notturne per non intralciare i convogli Frecciarossa e Italo). Un progetto al quale stava lavorando anche Interporto servizi cargo, ma che al momento non ha ancora visto la luce. Read the full article
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Queste sono le locandine dei prossimi due concerti delle Vociinnote.
Il primo, quello di stasera, sarà a Settimo Torinese e canterà anche il Gruppo Vocale Chorus.
Il secondo, quello di domani, sarà a Piossasco.
Percussioni: @simmablr
Promozione Online: Ohrwurm Studio
#concerto#promozione#eventi#ohrwurmstudio#music#musica#settimo#piossasco#piemonte#torino#divertimento#passione#lavoro#news#events
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La vetrina di Gucci, il pacco di Amazon, il regalo di Natale
Mentre si alleggeriscono le misure anti-Covid solo per permettere i consumi natalizi, sui quotidiani serpeggia un moto di indignazione dato che le vie delle shopping e i centri commerciali si stanno riempendo (come era ovvio).
La vetrina di Gucci, il pacco di Amazon, il regalo di Natale
Tra i capofila di questa indignazione i politici del variegato teatrino dell'ipocrisia che tanto hanno spinto per le riaperture natalizie.
Fra tutti poi spicca il sempre lungimirante Cirio, presidente della Regione Piemonte, che dopo essersi stracciato le vesti per uscire dalla zona rossa (più con strepiti e urla che con politiche sanitarie e sociali efficaci: solo la responsabilità, tutto sommato, degli abitanti del Piemonte ha permesso che si alleggerisse la pressione sugli ospedali) adesso afferma a gran voce che lo struscio per le vie del centro è "inaccettabile".
Già si parla di "vigilantes", aumento dei controlli, numeri chiusi per le vie dello shopping e molte altre varie forme di militarizzazione dei consumi.
La solfa è la stessa che veniva propagandata nella fine della scorsa primavera con la squallida caccia giornalistica all'assembramento da "movida", con la colpevolizzazione dei giovani e tutto il resto. Ma sono passati sei mesi da allora, gli effetti delle riaperture estive e della troppa avventatezza nel considerare la situazione sotto controllo ci hanno condotto direttamente nella seconda ondata e il paradigma della convivenza con il virus con il suo portato di vittime ha preso il sopravvento. Ora è ipocrita pensare che a queste aperture natalizie non seguirà una recrudescenza del virus, tutti lo sanno, è un cosiddetto "rischio calcolato". Peccato che questo calcolo vede sotto il segno meno le vite dei più deboli e di chi è maggiormente esposto al rischio contagio.
E' limitante però fermare la riflessione a queste considerazioni, che possono condurre a varie reazioni riduttive e semplificatorie. Una su tutte è quella che colpevolizza la gente che ha approfittato del via libera per farsi una passeggiata in centro o affollare i templi del consumo. Il corredo di esternazioni che si accompagnano a questa reazione è anch'esso piuttosto consunto seppure naturalmente muove da una giusta critica, quella al consumismo, alla mercificazione delle relazioni sociali e al ruolo che rivestono dentro il sistema di sviluppo in cui viviamo le feste comandate. Ma è l'obbiettivo di queste critiche ad essere controproducente. Contribuire alla canea mediatica contro chi si sta dando alle spese natalizie ci fa perdere di vista il vero punto, cioè la stretta connessione, attraverso proprio la mercificazione, tra consumo di massa e riproduzione sociale sotto l'attuale regime capitalista.
In quanti abbiamo notato negli anni il progressivo trasmigrare degli anziani dai circoli ricreativi (sempre meno) e dai parchi cittadini (mentre sparivano panchine e fontane in giro per le città con la scusa del decoro) ai bar dei grandi centri commerciali? In quanti abbiamo visto che di fronte a una sempre maggiore penuria di eventi sociali e culturali a carattere pubblico questi si siano moltiplicati tra le mura di note catene multinazionali? Quanto le grandi concentrazioni del consumo hanno frammentato i rapporti di vicinato?
Tutti questi esempi banali e autoevidenti sottolineano dei meccanismi più complessivi che hanno a che fare con la privatizzazione degli spazi, la sussunzione della "socialità" e dell'affettività alla valorizzazione capitalistica, con l'emergere del lavoro di "consumo" come una vera e propria attività ordinata, organizzata e incorporata.
Il nodo del lavoro di "consumo" è tutt'altro che privo di ambivalenze a partire dall'alienazione che genera. La relazione tra questo e la riproduzione sociale è anch'essa evidente ma non scontata negli effetti e nelle conseguenze. Per esempio: è giusto e ha senso fare delle campagne contro le catene della GDO dal lato del consumatore, ma per i soggetti che sono più coinvolti nella riproduzione sociale (soprattutto le donne) fare la spesa in un grande centro commerciale piuttosto che in piccoli negozi o botteghe vuol dire un risparmio di tempo non indifferente che si può spendere nello svolgere altre mansioni o nel ritagliarsi uno dei pochi momenti di relax. Questo risparmio nel tempo di lavoro di "consumo" nell'esperienza individuale diventa tanto più necessario tanto più si è soggetti a sfruttamento ed altre forme di dominio. In un modo simile si può guardare alle campagne che lanciano il boicottaggio di Amazon e altri siti di e-commerce: sono campagne sacrosante, ma devono sfuggire dalla logica della colpevolizzazione di chi utilizza questi mezzi perché risparmia o perché spreca meno del proprio tempo.
Per ragionare su questi piani è anche necessario uscire dalle logiche delle efficienze primarie: considerazioni del tipo "Non è che si stanno comprando il pane, ma lo smartphone" oppure "per una volta si può rinunciare ai regali di Natale" naturalmente sono di buon senso, ma non colgono un aspetto fondamentale. Occorre considerare anche queste attività in maniera più complessiva come nodi della riproduzione sociale sotto il regime capitalista. Come ci si veste, cosa si regala, come si consuma in poche parole fanno parte del modo in cui ci si costruisce una legittimità sociale, si contribuisce a costruirsi delle possibilità di ascesa sociale e purtroppo anche si socializza attraverso la mediazione della merce.
Ovviamente tutti questi aspetti della riproduzione sotto il capitalismo fanno i conti con enormi contraddizioni. La pandemia ne ha evidenziate molte: la distanza tra il valore d'uso e il valore di scambio della merce, il nodo dell'assenza di reddito di fronte all'insistenza della retorica della realizzazione nel consumo, la resistenza delle relazioni umane a farsi unicamente funzionali alla valorizzazione, la contraddizione tra il consumo infinito di qualsiasi materia con un potenziale di messa a profitto ed i limiti ecologici.
In queste contraddizioni tocca immergersi per provare a costruire degli itinerari di lotta contro la mercificazione che vadano oltre alla sostituzione di scarpe alla moda e spumante con monopattini elettrici e borracce ecocompatibili.
In questo senso bisogna evitare che la giusta avversione verso il consumismo (tanto più in questo momento) si trasformi nel rafforzamento delle retoriche antipopolari del potere che senza mezzi termini ci dice che è fondamentale continuare a consumare, ma non continuare a vivere. I responsabili delle nostre condizioni di vita, dei ricatti a cui siamo sottoposti sono chiari ed evidenti, cerchiamo di non renderci strumenti del loro teatrino, ma di costruire le possibilità per cui queste contraddizioni maturino e diventino orizzonte di una prospettiva di massa per farla finita con questo ingiusto e necrogeno sistema di sviluppo.
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PD Casale Monferrato: emergenza lavoro e sanità, tra proposte e critiche. Gabriella Bozzo analizza le sfide del territorio agli Stati Generali del PD di Alessandria
Alessandria, 14 dicembre 2024 – Durante gli Stati Generali del Partito Democratico della Provincia di Alessandria, Gabriella Bozzo, vicecoordinatrice del Circolo PD di Casale Monferrato, ha presentato una relazione incisiva, mettendo in evidenza le critic
Alessandria, 14 dicembre 2024 – Durante gli Stati Generali del Partito Democratico della Provincia di Alessandria, Gabriella Bozzo, vicecoordinatrice del Circolo PD di Casale Monferrato, ha presentato una relazione incisiva, mettendo in evidenza le criticità socio-economiche del territorio casalese. L’intervento si è focalizzato su due temi principali: lavoro e sanità pubblica, sottolineando…
#Alessandria today#Alessio Riboldi#area logistica#Berlinguer#Casale Monferrato#Crisi Industriale#deindustrializzazione#economia locale#eventi PD#ex-Cerutti#Fondazione Aleramo#Gabriella Bozzo#Google News#Heegen#italianewsmedia.com#Lavoro#Monferrato#Neurologia#Partito Democratico#PD Alessandria#Pediatria#Piemonte#Pier Carlo Lava#Politica territoriale#problemi sociali.#Pronto soccorso#reparti fantasma#Romano Prodi#Salute#Sanità Pubblica
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Decreto 9 marzo 2020: tutta l'Italia è zona protetta
Il Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, ha firmato nella serata di lunedì 9 marzo il Dpcm 9 marzo 2020 recante nuove misure per il contenimento e il contrasto del diffondersi del virus Covid-19 sull'intero territorio nazionale. Il testo è pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Il provvedimento estende le misure di cui all'art. 1 del Dpcm 8 marzo 2020 a tutto il territorio nazionale. Tra le misure adottate, si segnala: - vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico - sospese le attività didattiche per le scuole di ogni ordine e grado e per le Università - consentite le attivita' di ristorazione e bar dalle 6.00 alle 18.00 - nelle giornate festive e prefestive sono chiuse le medie e grandi strutture di vendita - sospesi gli eventi e le competizioni sportive di ogni ordine e disciplina, così come eventi, spettacoli, manifestazioni, cerimonie - chiusi cinema, teatri, musei, biblioteche, pub, scuole ballo, sale giochi e bingo, discoteche, circoli ricreativi. Su tutto il territorio nazionale, l'attività amministrativa è svolta regolarmente, gli uffici pubblici sono aperti. Vengono vietati gli spostamenti se non per motivi di lavoro, di salute o per necessità (non c'è motivo di affolarsi e correre ad acquistare generi alimentari e beni di prima necessità, poichè fare la spesa è ricompresa nello spostamento per necessità e dunque consentito, come precisato dal Governo). Disponibile il modulo di autocertificazione (.pdf, dal sito del Ministero dell'Interno) per la dichiarazione di comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute o rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza Disponibile una pagina riassuntiva con le principali disposizioni previste dal decreto. Sono disponibili sul sito del Governo le risposte alle domande frequenti sulle misure adottate (su questi argomenti: zone, spostamenti, uffici pubblici, pubblici esercizi, scuola, università, cerimonie ed eventi, turismo, agricoltura). Tutte le disposizioni sono efficaci fino al 3 aprile 2020. Il Presidente ha dichiarato: "Le nostre abitudini vanno cambiate ora, per il bene dei nostri cari, dei nostri genitori, dei nostri nonni. Lo dobbiamo fare subito perché tempo non ce n'è". Questo l'annuncio del Presidente del Consiglio Conte (video). L'ordinanza 8 marzo 2020 del Capo dipartimento della Protezione Civile, come pubblicata in GU del 9 marzo, precisa che l'art. 1 comma 1 lettera a) del Dpcm 8 marzo 2020 non vieta alle persone fisiche gli spostamenti su tutto il territorio nazionale per motivi di lavoro, di necessita' o per motivi di salute, nonche' lo svolgimento delle conseguenti attivita', nè sono previste limitazioni all'attività degli uffici pubblici. Sono consentiti i transiti e trasporto merci e a tutta la filiera produttiva. Si rammenta che i canali online di riferimento per rimanere aggiornati sono il sito web della Regione Piemonte, la pagina Facebook della Regione Piemonte e il Canale Twitter di Piemonte.Informa, nonché il sito del Ministero della Salute e l'Istituto Superiore di Sanità. Una raccolta delle norme sinora emesse è presente in Gazzetta Ufficiale.
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La Polizia di Stato e le sue attività al Salone Internazionale del Libro
La Polizia di Stato e le sue attività al Salone Internazionale del Libro. Si è svolta nella consueta location del "Lingotto Fiere" la XXXVI edizione del "Salone Internazionale del libro" di Torino. Per il ventitreesimo anno consecutivo, la Polizia di Stato è stata presente con uno stand espositivo di oltre 80 mq presso il Padiglione OVAL, posizione V189, ospitando un'area espositiva con iniziative di promozione della legalità e della cultura attraverso incontri dedicati agli autori in divisa e dimostrazioni delle varie Specialità. I visitatori hanno potuto, infatti, ottenere informazioni sulle attività di servizio e "toccare con mano" le metodologie di lavoro e le dotazioni tecnologiche utilizzate nelle indagini più complesse. PoliziaModerna, mensile ufficiale della Polizia di Stato, ha avuto un corner dedicato per far conoscere la rivista e i prodotti editoriali che ha ideato e curato, come il fumetto Il Commissario Mascherpa, il volume fotografico Cani&Eroi – a cura dell'Ufficio Relazioni Esterne, cerimoniale e studi storici – sul lavoro dei cinofili della Polizia di Stato – e il volume Polizia e motori sulle auto storiche. Lo stand è ormai diventato un tradizionale appuntamento anche per presentare alcune novità editoriali realizzate da poliziotti con la passione per la scrittura, alcuni dei quali già presenti nelle edizioni precedenti del Salone con le proprie opere, e di ritorno alla kermesse sabauda con "nuove uscite". Presso lo stand si sono tenuti dei momenti formativi/informativi su materie di specifica competenza. Nel corso di questi incontri sono stati proiettati slides e video esplicativi ed è stato distribuito materiale divulgativo ed informativo in merito alle tematiche illustrate. - A cura della Divisione Polizia Anticrimine, si sono svolti incontri formativi/informativi in materia di violenza di genere, con particolare riferimento alla campagna nazionale permanente "Questo non è amore". Il Commissario Capo della P. di S., Dott.ssa Paola FUGGETTA, insieme a responsabili e referenti del centro antiviolenza del Comune di Torino, ha parlato di violenza sulle persone con disabilità e degli strumenti per riconoscerla e contrastarla; - A cura del Compartimento Polizia Ferroviaria, sono stati illustrati i contenuti del progetto educativo per le scuole superiori "Train to be cool", con approfondimenti sulle norme comportamentali per la sicurezza e la prevenzione di reati in ambito ferroviario; - A cura della Sezione Polizia Stradale di Torino, sono stati forniti consigli di educazione stradale ed illustrati i contenuti della campagna di sicurezza stradale denominata "Progetto Icaro"; - A cura del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica – Polizia Postale e delle Comunicazioni "Piemonte e Valle d'Aosta" , sono state esposte le regole di comportamento in merito all'uso consapevole delle nuove tecnologie. Inoltre ha avuto luogo un incontro dal titolo "I rischi del mondo digitale: dal cyberbullismo al phishing, dal revenge porn al falso trading online. Nella Sala Gialla si è tenuto l'incontro dal titolo "In rete: navigare sicuri", rivolto agli studenti delle scuole secondarie di primo grado. - A cura del Gabinetto Interregionale di Polizia Scientifica del Piemonte e Valle d'Aosta sono state illustrate le attività specifiche, con incontri su tematiche di settore: Dattiloscopia Forense, Biologia, Balistica, Chimica, Squadra sopralluoghi.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Artisti #Pablo Girolami/Giacomo Todeschi
Pablo Girolami
Pablo Girolami inizia gli studi accademici nel 2009 presso la Dance Academy Zürich. Partecipa al TanzOlymp Berlino nel 2012 vincendo il secondo premio e al Korea International Dance Competition, dove si aggiudica il terzo premio. Nel 2014 ha inizio la sua carriera professionale a Wiesbaden/Darmstadt con il Hessisches Staatsballett. Danza nei lavori di Ekman, Schechter, McGregor, Goecke, Soto e prende parte alle creazioni di Morau, Siegal, Donlon, Verbruggen. Nel 2017 crea I see you over there per l’Hessisches Staatballet, selezionato per il Gala del Teatro di Wiesbaden. È del 2018 la creazione Mose3, lavoro che lo porta a una video collaborazione con DeDa Production e Café Klatsch. Dal giugno 2018 danza per Spellbound Contemporary Ballet. Nel 2019 crea Manbuhsa, lavoro vincitore del Premio Twain_DirezioniAltre 2019.
Giacomo Todeschi
Giacomo Todeschi nasce a Rovereto (TN) il 24 febbraio 1991. Sin da piccolo pratica moltissimi sport tra cui lo scii, il nuoto e il judo e nel 2003 si avvicina anche a discipline artistiche quali la ginnastica e la danza. Nel 2009 Giacomo viene notato dal rinomato coreografo italiano Mauro Astolfi ed entra subito a far parte della sua compagnia di danza, la Spellbound contemporary ballet con sede a Roma.Nel 2010 Mauro sceglie Giacomo per contribuire alla creazione coreografica dello speciale evento per l’anniversario dei 50 anni dell’indipendenza della Nigeria svoltosi ad Abuja, e fa affidamento su di lui anche come giovanissimo insegnante del suo repertorio al DAF, accademia di danza contemporanea diretta dallo stesso Astolfi. Nel 2012 danza con Maria Cossu l’acclamato passo a due “How to pray” coreografo da Astolfi e richiesto nei più importanti eventi internazionali di danza.Nel 2014 danza anche per il coreografo americano Daniel Ezralow nel suo spettacolo “Open” e dal 2015 lavora come free-lance per la compagnia spagnola La Veronal, diretta da Marcos Morau a Barcellona. Nel 2016 danza nella performance – installazione ��“La Mode” di Tomoko Mukaiyama, coreografata da Dunja Jocic e dallo stesso anno è nuovamente membro stabile di Spellbound contemporary Ballet.
22 gennaio – 7 febbraio CID Centro Internazionale della Danza (TN) residenza creativa a cura di Associazione Incontri Internazionali di Rovereto – OrienteOccidente
10 - 19 febbraio Lavanderia a Vapore, Collegno (TO) residenza creativa a cura di Fondazione Piemonte dal Vivo – Circuito Regionale Multidisciplinare
Pablo Girolami - Giacomo Todeschi Manbuhsa
27 ottobre - 6 novembre Teatro alla Misericordia, Sansepolcro (AR) residenza creativa a cura di Capotrave / Kilowatt
Pablo Girolami - Giacomo Todeschi Tripofobia
#residancexl2020#artisti#pablo girolami#giacomo todeschi#residenze creative#Network Anticorpi XL#biography
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L'idea del progetto è nata perchè una componente del nostro gruppo vive in Liguria, precisamente a Imperia. Da quando si è trasferita qui a Pavia per l'Università vede con occhi diversi la sua città d'origine, e spesso ne sente la mancanza, non tanto per le persone, ma per i suoni e le atmosfere che solo lì si riescono a creare.
La Provincia di Imperia confina a nord con il Piemonte, a est con la provincia di Savona, a ovest con la Francia e a sud con il mar Ligure.
Il Dipartimento di Statistiche economiche dell'Università la Sapienza di Roma ha effettuato una ricerca per classificare tutte le province d'Italia basandosi sulla QUALITA’ DELLA VITA. La provincia di Imperia si trova in media al 102esimo posto su 110. La ricerca tiene conto di: affari e lavoro, ambiente, criminalità, disagio sociale e personale, popolazione, servizi finanziari e scolastici, sistema salute, tempo libero e tenore di vita.
Con il nostro progetto vogliamo dimostrare che in realtà la Provincia di Imperia ha molto da proporre: i suoni e i paesaggi che la natura può offrire, gli eventi che vengono organizzati, le professioni svolte e le attività inerenti al tempo libero.
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A Bruxelles e Roma l'Alto Piemonte fa il pieno di attestati d'eccellenza
La Rete Europea delle Città del Vino (RECEVIN) ha conferito il titolo di Città Europea del Vino 2024 all'Alto Piemonte e al Gran Monferrato, in una cerimonia a Bruxelles. Pochi giorni dopo, una delegazione di produttori novaresi si è riunita al Senato della Repubblica per la presentazione, tramite una cena al ristorante del Senato, di alcune eccellenze novaresi. Il titolo di Città Europea del Vino viene assegnato a rotazione alle migliori aziende produttrici di un determinato territorio italiano, in alternanza con città vinicole di Portogallo e Spagna. Venti città piemontesi, unite sotto un'unica sigla e un programma condiviso di eventi, meeting, convegni e degustazioni distribuiti sulle provincie di Alessandria, Biella, Novara, VCO e Vercelli nei comuni di Acqui Terme, Barengo, Boca, Bogogno, Borgomanero, Briona, Brusnengo, Casale Monferrato, Fara Novarese, Gattinara, Ghemme, Grignasco, Maggiora, Mezzomerico, Ovada, Romagnano Sesia, Sizzano, Suno, Vigliano Biellese e Villa del Bosco riceveranno la corona di alloro per tutto il prossimo anno. La regione vinicola del Douro in Portogallo ha consegnato il testimone all'Alto Piemonte e al Gran Monferrato in seguito all'esame di tre candidature presentate all'Associazione Nazionale Città del Vino: Montepulciano (Siena), San Clemente (Rimini) e la cordata delle città piemontesi. Il dossier dell'Alto Piemonte e del Gran Monferrato si è affermato sulla concorrenza per il coinvolgimento di ampi territori e di molti comuni Città del Vino, dove alla programmazione ordinaria già pianificata durante l'anno si aggiungerà quella straordinaria legata all'evento. Il programma includerà tavole rotonde, degustazioni, convegni e tematiche di carattere generale riguardanti le politiche comunitarie sulla vitivinicoltura, il mercato, il rapporto tra vino e salute, l'educazione al consumo consapevole e l'identità dei territori. Questi appuntamenti saranno collegati con un continuo passaggio di testimone da una città all'altra durante un anno intero e promettono di attrarre turisti, curiosi e addetti ai lavori. Nel 2023, sulla scena internazionale ci sarà ancora la regione vinicola portoghese del Douro, vincitrice dell'anno scorso del titolo. Dal 2024 toccherà ai Piemontesi. Matteo Marnati, Assessore regionale del Piemonte all'ambiente, energia, innovazione, ricerca, dichiara: Questo riconoscimento permetterà a 20 comuni - Acqui Terme, Barengo, Boca, Bogogno, Borgomanero, Briona, Brusnengo, Casale Monferrato, Fara Novarese, Gattinara, Ghemme, Grignasco, Maggiora, Mezzomerico, Ovada, Romagnano Sesia, Sizzano, Suno, Vigliano Biellese e Villa del Bosco - di salire, con merito, su uno straordinario palcoscenico europeo di promozione dei due territori. É la dimostrazione che il buon lavoro di squadra paga e si possono raggiungere obiettivi molto prestigiosi. Sarà una storica occasione per far conoscere vini, produttori, paesaggi, ambientazioni con il fine di affermarsi definitivamente sul panorama enologico europeo, puntando sullo sviluppo del marketing territoriale, sull'attenzione alla sostenibilità e soprattutto alla qualità dei prodotti. Presso il ristorante del Senato della Repubblica invece, l'attenzione era incentrata sui salumi novaresi e gorgonzola dolce al cucchiaio accompagnati da spumante, l’immancabile paniscia novarese da gustare sorseggiando un Nebbiolo, “tapulone” brasato con il Ghemme, tiramisù a base di biscotti di Novara e crema al mascarpone e, per chiudere, un assaggio di gorgonzola piccante Cento Cavalli in abbianamento con il “Mufii” (vino Muffato): questo il menù predisposto e cucinato dallo Chef Giampiero Cravero. L’iniziativa, coordinata dal consigliere delegato al Turismo e Marketing territoriale della Provincia di Novara Luigi Laterza e sostenuta dall’Agenzia di accoglienza e promozione turistica Terre dell’Alto Piemonte, dalla Camera di Commercio Monterosa Laghi Alto Piemonte e dal Comune di Novara insieme con alcuni produttori del Novarese, ha visto la partecipazione di una delegazione formata dai rappresentanti delle Istituzioni, degli Enti e delle aziende locali coinvolti, . In questo caso le Aziende d'ecellenza coinvole sono state: Eredi Baruffaldi Salumificio Dessilani Rovellotti Viticoltori in Ghemme Azienda La Passitaia (Mufii) Camporelli 1852 Riso Buono Nel caso dell'evento al Senato della Repubblica, il gruppo era seguito da una Troupe televisiva (casa di produzione VIBRA) che nei prossimi giorni pubblicherà e distribuirà il Video Reportage completo. Read the full article
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UN CONVEGNO NAZIONALE SU SCOUTISMO E ANTIFASCISMO
Roma
9 marzo 2019, centro Boncompagni 22, via Boncompagni 22, ore 20.30
10 marzo 2019, cinema Caravaggio, via Paisiello 24, ore 10
Dopo le settimane di preparazione e i due giorni passati insieme a Roma siamo tornati alle nostre vite quotidiane, agli studi e al lavoro con una nuova esperienza nello zaino. È stato un weekend intenso e bello.
Ecco i portali dove nei prossimi giorni pubblicheremo progressivamente i materiali del convegno: foto, atti, registrazioni.
Le registrazioni su Soundcloud
Documenti e slide in una cartella condivisa
Le foto su Flickr
I partecipanti al convegno hanno scelto di lasciarsi con una serie di impegni condivisi per continuare insieme, li trovi a questo link.
L’appello che ha lanciato un convegno nazionale su scoutismo e antifascismo rimane aperto alle firme di capi in servizio e di ex capi scout delle associazioni italiane. L’indirizzo è sempre quello: [email protected]
L’appello
Siamo educatori scout, Capi e soci adulti delle associazioni italiane, antifascisti per storia e visione del mondo. Vogliamo piantare la nostra tenda anche in questa fase storica così delicata, in questo mondo che muta così velocemente in una direzione che ci pare spesso sbagliata, preoccupante e contraria ai nostri valori.
Troppo spesso dai quattro angoli del paese e del continente ci arrivano storie strazianti. Personaggi violenti picchiano donne e uomini colpevoli solo di essere diversi per idee, per colore della pelle, per opinioni sulla vita e sul mondo. Intolleranza e sopraffazione si diffondono mentre esseri umani muoiono in mare. Nella politica e nella società, il livello di discussione si limita spesso a slogan che nascondono lacune culturali e una evidente mancanza di consapevolezza rispetto alla realtà. Nonostante i dati parlino di un numero di reati in costante diminuzione, gli imprenditori della paura speculano sul senso di insicurezza e precarietà della gente, per alimentare sui territori insensate guerre tra poveri.
Ogni settimana, ogni giorno, in giro per gli stessi territori bambine, bambini, ragazze e ragazzi, giovani e Capi continuano allo stesso tempo a giocare un gioco che ha ormai più di cent'anni e che si basa su principi completamente opposti: fratellanza, vita all'aria aperta, educazione fra pari sono il cardine di ciò che noi chiamiamo educazione alla libertà. Per questo sappiamo che l’antifascismo per un Capo scout è una scelta di metodo, oltre che un valore: è un modo di fare, uno stile dell’educare, un’attenzione da tenere costantemente presente quando si organizzano giochi, attività, proposte.
Le associazioni scout italiane da sempre hanno tenuto fermo questo patrimonio di idee e di valori. Il CNGEI nella propria carta di identità associativa pone la democrazia, all’interno dei propri processi decisionali e come fulcro della propria azione educativa, tra le proprie scelte fondanti e caratterizzanti e, quanto all'educazione dei giovani, evidenzia il concetto di coeducazione, ovvero di educazione per tutti e con tutti, accettando e rispettando ogni diversità. L’AGESCI pone l’antifascismo tra i riferimenti fondamentali della Scelta Politica contenuta nel Patto Associativo, il documento fondativo dell’unificazione di ASCI e AGI avvenuta nell’aprile 1974: da allora lo ha sempre mantenuto come irrinunciabile, rilanciandolo e facendolo vivere negli eventi per capi e ragazzi, oltre che nella propria quotidiana democrazia associativa.
Questo è un coraggio che viene da lontano. Le Aquile Randagie in Lombardia, gli scout clandestini dello Stretto e della Calabria, le guide e gli scout antifascisti a Roma: durante gli anni della Giungla Silente, quando la dittatura nazifascista soppresse tutte le associazioni educative diverse dall’Opera Nazionale Balilla e dall’Azione Cattolica, gruppi di Capi e ragazzi scelsero la clandestinità perché alla base del loro agire avevano una scelta di mondo, un'idea di ciò che l'uomo e la donna possono diventare, quella che oggi alcune associazioni scout chiamano Partenza.
Da tempo noi ci troviamo invece ad assistere, oltre a momenti positivi e a prese di posizioni auspicabili, anche a contraddizioni e compromessi all'interno delle nostre associazioni. A timidezze e a volte a errori: ad attività da migliorare, a episodi non affrontati, a Capi non abbastanza preparati e non abbastanza consapevoli e attivi sui temi dell'antifascismo; allo stesso tempo conosciamo quanto i Capi giovani - e non solo - oggi chiedano formazione di qualità e posizioni rigorose su antifascismo, antirazzismo, nonviolenza e critica radicale al potere come dominio. Vediamo anche che i nostri ragazzi, molto più adulti oggi delle generazioni che li hanno preceduti, sono fortunatamente meno disposti ad accettare risposte preconfezionate e ordini che vengono da adulti, a volte Capi, spesso pronti ad ostentare un’autorità che non hanno, anziché esprimere una più auspicabile autorevolezza: sono così proprio le future donne e i futuri uomini che ci sono affidati a chiedere sui grandi temi dei nostri tempi proposte chiare, contenuti forti, qualità educativa elevata.
Sappiamo bene quanto sia difficile essere associazione al giorno d’oggi. È per questo allora che vogliamo essere fedeli alla nostra Promessa e renderci utili anche in tempi che troviamo cupi, trasformandoli in giorni promettenti. Vogliamo ritrovarci per discutere e pensare, per condividere ciò che ci sta a cuore, migliorare la nostra azione educativa e confermarla ancorata a quei riferimenti che per noi sono irrinunciabili. Vogliamo costruire un pensiero che sia di servizio alle associazioni che operano sul territorio e ai singoli Capi che si impegnano ai quattro angoli del paese.
Ci convochiamo allora, come Capi scout, educatori liberi, in un Convegno nazionale su scoutismo e antifascismo, che vivremo il 9 e il 10 marzo 2019 a Roma, presso il cinema Caravaggio. Un incontro di studio, di riflessione, di dibattito, di approfondimento e meditazione. Un incontro di formazione. Un altro passo nella giusta direzione.
Siamo Capi scout,
Siamo antifascisti.
Coordinamento Capi Scout Antifascisti
Per aderire scrivi a [email protected]
I capi firmatari dell’appello
Tommaso Caldarelli, Lazio, Agesci
Maria Chiara Porretta, Lazio, Agesci
Margherita Posta, Lazio, Agesci
Paolo Nunziante, Liguria, Agesci
Valentino Scordino, Calabria, Agesci
Giovanni Gaiera, Lombardia, Agesci
Emanuele Luigi Colazzo, Lazio, Agesci
Daniela Ferrara, Sicilia, Agesci
Nicola Selim Babaoglu, Bologna, Cngei
Luca Montanari, Bologna, Cngei
Laura Pattuzzi, Emilia-Romagna, Agesci
Mattia Pesci, Emilia-Romagna, Agesci
Silvia Sturani, Veneto, Agesci
Padre Giuseppe Trotta Sj, Campania, Agesci
Mariarosaria Zamboi, Lazio, Agesci
Giorgio Manca, Lazio, Agesci
Saverio Sciao Pazzano, Calabria, Agesci
Ciro Facciolla, Portici, Cngei
Antonello Praticó, Calabria, Agesci
Luca Scarpiello, Bari, Cngei
Riccardo Camedda, Roma, Cngei
Gregorio Lombardi, Fermignano, Cngei
Giada Jacqueline Todisco Grande, Fermignano, Cngei
Mirta Cimmino, Napoli, Cngei
Matteo Morara, Emilia Romagna, Agesci
Margherita Milone, Liguria, Agesci
Chiara Zotti, Piemonte, Agesci
Gianluca Scacco, Emilia Romagna, Agesci
Lia Zornetta, Emilia Romagna, Agesci
Federico Scarpelli, Toscana, Agesci
Attilio Valentini, Ariccia, Cngei
Paolo Biella, Lombardia, Agesci
Francesca Galletti, Ariccia, Cngei
Azzurra Chiaramonti, Lazio, Agesci
Silvia d’Auria, Lazio, Agesci
Simone Barbieri, Liguria, Agesci
Giovanni Raffa, Calabria, Agesci
Antongiulio Cavaliere Converti, Calabria, Agesci
Giulia Addazi, Lazio, Agesci
Dina Tufano, Lombardia, Agesci
Lorenzo Morandi, Lombardia, Agesci
Alessandro Cogorno, Liguria, Agesci
Caterina Bondi, Emilia Romagna, Agesci
Andrea Biglietti, Bologna, Agesci
Francesco Mancioppi, Liguria, Agesci
Marco Fumagalli, Lombardia, Agesci
Pietro Acrami, Lombardia, Agesci
Pierpaolo Rapicano, Campania, Agesci
Francesca Saccomandi, Emilia Romagna, Agesci
Lorenzo Gilli, Lazio, Agesci
Benedetta Rubino, Lombardia, Agesci
Luca Pirolo, Lombardia, Agesci
Teresa Ballerini, Pesaro, Cngei
Matteo Zornetta, Emilia Romagna, Agesci
Matilde Marzorati, Lombardia, Agesci
Giulia Ventimiglia, Lombardia, Agesci
Anna Cerati, Lombardia, Agesci
Jacopo Mascheroni, Lombardia, Agesci
Carolina Vitale, Lombardia, Agesci
Jacopo Cerati, Lombardia, Agesci
Laura Maialetti, Lombardia, Agesci
Giovanni Romano, Lecce, Cngei
Pietro Feltri, Lombardia, Agesci
Bianca Ferrari, Milano, Cngei
Daniele Caldarelli, Ariccia, Cngei
Francesca Fumagalli, Lombardia, Agesci
Jacopo Pesiri, Padova, Gruppo Scout Pablo Neruda
Claudio Ielmini, Piemonte, Agesci
Marta Abbate, Lombardia, Agesci
Chiara Abbate, Lombardia, Agesci
Sarah Longo, Lombardia, Agesci
Francesca Gorla, Lombardia, Agesci
Giovanni Terribile, Lombardia, Agesci
Alessandro Colombo, Lombardia, Agesci
Camilla Tambani, Lombardia, Agesci
Gabriele Riva, Lombardia, Agesci
Davide Scopece, Lombardia, Agesci
Cristina Pilichi, Lombardia, Agesci
Giulia Galliani, Lombardia, Agesci
Flavio Zecchinello, Lombardia, Agesci
Marco Piazzoni, Lombardia, Agesci
Carlo Bidoia, Lombardia, Agesci
Luciano Squillaci, Calabria, Agesci
Antonino Nunnari, Calabria, Agesci
Anna Colombo, Lombardia, Agesci
Samuele Pirronello, Lombardia, Agesci
Maddalena Cavadini, Lombardia, Agesci
Maria Fera, Liguria, Agesci
Anna Colombo, Lombardia, Agesci
Cecilia Barberis, Lombardia, Agesci
Sofia Ronchetti, Lombardia, Agesci
Giuggi Palmenta, Calabria, Agesci
Andrea Bosio, Liguria, Agesci
Elisa Galli, Lazio, Agesci
Andrea Bogino, Sardegna, Agesci
Jessica Marino, Calabria, Agesci
Fabio Tassone, Lazio, Agesci
Davide Palluzzi, Lazio, Agesci
Matteo Spallacci, Marche, Agesci
Sara Lonato, Lombardia, Agesci
Marino Marinelli, Toscana, Agesci
Medea Zanon, Bologna, Cngei
Valentina d'Alessio, Abruzzo, Agesci
Lucia Romeo, Calabria, Agesci
Angela Pesce, Umbria, Agesci
Manlio Majorani, Umbria, Agesci
Giulia Ghini, Emilia Romagna, Agesci
Cristian Calzolari, Bologna, Agesci
Pierpaolo Giordano, Ariccia, Cngei
Salvo Ranno, Messina, Cngei
Tiziano Carbone, Velletri, Cngei
Sara Moon Villa, Milano, Cngei
Susanna Chiulli, Lazio, Agesci
Emanuele Falcolini, Lazio, Agesci
Marialuisa Mortara, Lazio, Agesci
Domenico Alghiri, Lazio, Agesci
Antonio Coccia, Lazio, Agesci
adesioni in continuo aggiornamento...
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Sostenitori - Ex capi scout
Gian Domenico Ricaldone, Liguria; Annarita Leobruni, Lazio; Elisabetta Fonti, Lazio; Matteo Fontana, Lazio; Giulia d’Auria, Lazio; Romolo Corradi, Marche; Amaniele Teke, Lazio; Valentina Marra, Lazio; Vittorio Agnoletto, Lombardia; Fabio Siclari, Calabria; Alessandro Cartisano, Calabria; Cosimo Magnelli, Toscana; Alice Vergani, Lombardia; Fulvia Fadda, Toscana; Michela Brambilla, Lombardia; Alessandro Colleoni, Lombardia; Adriano Palagi, Toscana; Giovanni Cresci, Toscana; Marta Cristianini, Lazio; Giulio Lattanzi, Toscana; Christina Tanca, Marche; Michela Laurenzo, Sardegna
Raccogliamo adesioni di capi ed educatori scout, di assistenti ecclesiastici, di ex capi scout.
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Laboratorio Autoimmunità Ospedale Alessandria, uno studio svela la correlazione tra vaccini e autoimmunità: comparsi autoanticorpi nel 40% dei casi.
eVenti Avversi Giugno 12, 2022
ALESSANDRIA – Saranno presentati a un convegno internazionale sul Covid-19 a San Diego i risultati dello studio di Maria Cristina Sacchi, Referente del Laboratorio di Autoimmunità dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria, e dei suoi collaboratori.
Lo studio ha l’obiettivo di verificare se la vaccinazione anti Covid-19 possa scatenare la produzione di autoanticorpi e quindi alterare l’assetto autoimmune.
Nel 2021, infatti, il team della Dr.ssa Sacchi, che lavora all’interno del Laboratorio Analisi diretto dalla dr.ssa Maria Matilde Ciriello, è stato tra i primi a pubblicare articoli scientifici (e a presentare i risultati degli studi in California) che dimostravano l’esistenza di un link tra Covid e autoimmunità, sottolineando quindi come il SARS-CoV-2 potesse essere considerato un virus autoimmune capace in alcuni individui di stimolare la produzione di autoanticorpi e sviluppare così patologie autoimmuni. Un’idea nata dalla collaborazione con il dr. Paolo Stobbione, Responsabile di Reumatologia dell’Ospedale di Alessandria. La domanda alla base di questo secondo studio è stata quindi quella di andare a verificare se anche i vaccini a mRNA, su cui esiste ancora poca letteratura scientifica in questo settore dell’autoimmunità, siano in grado di sviluppare un’alterazione dell’assetto autoimmune.
“Abbiamo realizzato uno studio prospettico monocentrico subito a inizio gennaio 2021, appena dopo il Vax Day – ricorda Maria Cristina Sacchi – arruolando la popolazione di studio che nel nostro caso era composta da 155 operatori sanitari dell’Ospedale di Alessandria, tutti sottoposti volontariamente alla vaccinazione, con età compresa tra i 18 e i 60 anni e di entrambi i sessi. Abbiamo effettuato un primo prelievo di sangue prima della vaccinazione per avere una fotografia dell’assetto autoimmune dell’individuo, al fine di capire se nei soggetti che non presentavano già autoanticorpi si sarebbero poi presentati a seguito del vaccino. Abbiamo poi effettuato i test di autoimmunità su questo primo prelievo e realizzato altri due prelievi agli individui che avevano completato tutto il ciclo vaccinale, ovvero due vaccini e la dose booster: il secondo a tre mesi di distanza dalla prima dose e il terzo a 12 mesi. La nostra analisi si è così ristretta a 112 individui”.
Dallo studio è emerso in maniera preliminare come nel 40% dei casi analizzati si sia verificata la comparsa di autoanticorpi che nel 90% degli individui sono rimasti attivi nel tempo, fino ai 12 mesi valutati. “Questo ci ha portato a pensare che la percentuale di positività ai test di autoimmunità possa essere direttamente proporzionale al numero di somministrazione di dosi di vaccino: un’iperstimolazione del sistema autoimmune può quindi portare alla comparsa di nuovi autoanticorpi, nonché a manifestazioni autoinfiammatorie e al possibile sviluppo di malattie autoimmuni”.
Da qui l’altro dato rilevante emerso dallo studio, ovvero che circa il 50% degli individui era già positivo al test sugli autoanticorpi. “La causa di questo fenomeno – afferma la ricercatrice – potrebbe essere ricercata nei fattori ambientali: stiamo quindi pensando di realizzare uno studio che vada ad analizzare questi pazienti che erano già positivi per individuare un possibile link tra autoimmunità e l’esposizione a inquinanti e/o abitudini e stili di vita, perfettamente in linea con il percorso di riconoscimento a IRCCS per le patologie ambientali che l’Azienda Ospedaliera e l’ASL AL stanno affrontando”.
Lo studio si colloca nell’ambito delle progettualità condotte dai Laboratori di Ricerca integrati tra Azienda Ospedaliera di Alessandria e il Dipartimento di Scienze e Innovazione Tecnologica dell’Università del Piemonte Orientale, la cui Responsabile è la dr.ssa Annalisa Roveta, afferente al Dipartimento Attività Integrate Ricerca e Innovazione diretto dal dr. Antonio Maconi: Cristina Sacchi infatti è parte di uno dei gruppi di lavoro in qualità di Referente del progetto di ricerca sulle malattie autoimmuni. I risultati verranno presentati anche al Congresso europeo di autoimmunità che si svolgerà ad Atene dal 10 al 13 giugno e seguirà un altro studio di follow up per andare a seguire nel tempo gli individui che sono risultati positivi ai test con l’obiettivo di verificare se nel tempo mantengono gli autoanticorpi sviluppati e presentano sintomatologie legate a una malattia autoimmune.
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