#educazione e benessere
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pier-carlo-universe · 10 days ago
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Riparte il Progetto Acquaticità presso il Nido d’Infanzia Arcobaleno di Alessandria
Promuovere benessere e sviluppo psicomotorio nei più piccoli attraverso il contatto con l'acqua.
Promuovere benessere e sviluppo psicomotorio nei più piccoli attraverso il contatto con l’acqua. Il Comune di Alessandria, in collaborazione con l’associazione Funny Time A.S.D., annuncia con entusiasmo il rinnovo del Progetto Acquaticità per l’anno scolastico 2024/2025. Questa iniziativa, pensata per bambine e bambini da 0 a 6 anni, rappresenta un’opportunità unica per favorire lo sviluppo…
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divulgatoriseriali · 5 months ago
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Scrittura terapeutica per adolescenti: esprimere le emozioni in Un Rifugio Sicuro
La scrittura terapeutica per adolescenti rappresenta un potente strumento di espressione e guarigione, capace di trasformare i sentimenti interiori in parole scritte e di alleviare ansie e paure. L’atto di trasferire i nostri sentimenti dall’intimità del pensiero alla parola scritta risponde a un bisogno profondo di esternare, di aprirci, di far sentire la nostra voce. Questo processo dà vita…
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fitnessitaliano · 1 year ago
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Finanza Comportamentale e Benessere della Società
L’importanza del denaro nella vita delle persone è indiscutibile. Tuttavia, la finanza comportamentale ci insegna che le decisioni finanziarie non sono sempre razionali e sono influenzate da emozioni e pregiudizi . In questo articolo, esploreremo come la finanza comportamentale può aiutare a migliorare il benessere finanziario individuale e collettivo. Cos’è la Finanza Comportamentale? La…
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thebeautycove · 2 months ago
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THOMAS DE MONACO PARFUMS - GRAND BEAU - Extrait de Parfum - Novità 2024
3P: Photo Poem Perfume A natural evolution. Thoughts into Words. Poetry into Images. And a fragrance that summarizes the true perception of great beauty.
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Grand Beau.Thomas de Monaco e la Grande Bellezza. Fragranza di singolare ampiezza aromatica, un segno del destino incontrarla nel proprio percorso di conoscenza ed educazione olfattiva, sentirla appartenere a certi luoghi vissuti nel tempo, percepirla attraversare idilliache oasi vegetali e, in esse, completarsi in serena armonia con la Natura.
Thomas de Monaco ha catturato nelle sue fragranze le stesse sensazioni, presenti, fluide, stimolanti, delle immagini fotografiche che realizza.
Da maestro dell’obiettivo ha puntato lo sguardo sul nucleo rovente delle emozioni, ne ha decifrato l’essenza, le ha trasformate in poesie aromatiche, come sottile ed insostituibile nutrimento per cuore ed anima.
In questo grandangolo odoroso, Grand Beau offre la visione di un orizzonte dilatato, un’immersione estensiva nella grandeur silvestre di una stagione immaginaria.
Balsamico e vivificante l’esordio con assoluta di pino, ginepro e angelica, ben definito il contrasto tra tonalità calde speziate e sfumature più fresche e pungenti.
Ricercata la presenza della tuberosa, destinata ad affascinare in silenzio, più evocativa di momenti meditativi, rilassanti, che del tipico contegno osé, nell’abbinamento con olibano e vetiver.
La bellezza è manifesta, compiuta infine nella grazia delle note ambrate e boisé, nei sentori d’alga e brezza marina, nella delicatezza soffice, estraniante dei muschi.  Benessere multilevel.
Creata da Maurus Bachmann.
Extrait de Parfum 50 ml. Online qui
©thebeautycove   @igbeautycove
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rideretremando · 5 months ago
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"Gli studenti hanno mostrato oggettivamente di fare un uso molto pervasivo dei dispositivi, soprattutto dello smartphone, ma anche di essere coscienti in prima persona degli aspetti negativi che questo comporta per la loro vita scolastica e personale. Le ragazze si sono rivelate più sofferenti dei ragazzi da questo punto di vista. I risultati mostrano che un arrivo molto precoce è associato a una serie di conseguenze negative a livello di risultati scolastici, competenza digitale, e anche benessere soggettivo. Un percorso strutturato di educazione all’uso dei media nell’era degli strumenti mobili ci può davvero far stare meglio."
Marco Gui
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pensierodelgiornoblog · 7 months ago
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Significato della parola rispetto
Rispetto è il sentimento che ci porta a rendere onore, ossequio, stima alle persone che riteniamo superiori a noi. E’ quell’atteggiamento che ci induce a riconoscere i diritti degli altri, la dignità di qualcuno o di qualcosa, che ci porta a comportarci con educazione e riguardo.
Oltre al significato generale, possiamo trovare molteplici sfaccettature della parola rispetto, che variano a seconda del contesto in cui viene utilizzato.
Considerazione e stima per le persone
Come detto sopra, il rispetto implica riconoscere il valore e la dignità degli altri esseri umani. Significa trattare le persone con cortesia e riconoscere i loro diritti, opinioni e sentimenti. Questo tipo di rispetto è fondamentale nelle relazioni interpersonali e sociali, è prerogativa indispensabile di una società civile poiché promuove l’armonia e la cooperazione.
Rispetto di sé
Quando si parla di rispetto di sé ci si riferisce alla stima e alla considerazione che una persona ha per se stessa e che è la base per l’armonia interiore. Implica la consapevolezza del proprio valore e la cura di sé, sia fisica che psicologica. L’autostima fa parte di una personalità integrata nei suoi vari aspetti psicologici; è importante per la salute mentale e il benessere generale.
Rispetto per l’ambiente e gli esseri viventi
Allargando la prospettiva, la parola rispetto si può estendere anche all’ambiente naturale e a tutti gli esseri viventi che lo abitano. Avere rispetto per la vita in generale ci porta ad adottare comportamenti sostenibili e responsabili per preservare le risorse naturali e garantire il benessere delle generazioni future.
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crazy-so-na-sega · 1 year ago
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Agli asili nido tedeschi è stato vietato di allestire "stanze per l'esplorazione del corpo" in cui i bambini piccoli dovrebbero spogliarsi e giocare toccandosi a vicenda in varie parti del corpo. La decisione è arrivata dopo che il "gioco del dottore", in cui i bambini di età inferiore ai sei anni si esaminano o si toccano a vicenda le parti del corpo nudo, era già stato formalmente regolamentato in un numero crescente di asili nido in tutto il paese. Lo scandalo pubblico è scoppiato recentemente quando l'asilo cattolico Queen Maria nel villaggio di Tennenbronn, nella Germania sud-occidentale, ha detto ai genitori che stava allestendo una "stanza sicura" per consentire ai bambini di intraprendere un "viaggio verso i loro corpi" sotto la supervisione di un adulto, previo consenso dei genitori. Un editorialista di un quotidiano locale ha denunciato il concetto come un "paradiso per i pedofili" e altri critici hanno affermato che questa pratica equivale a sessualizzare i bambini. L'ufficio della gioventù per lo stato della Bassa Sassonia ha rapidamente vietato la pratica, definendola un pericolo per il benessere dei bambini, e ora sta rivedendo i manuali di formazione distribuiti agli asili nido da ProFamilia, una delle più grandi associazioni che si occupa di educazione sessuale. I rappresentanti di ProFamilia hanno infatti promosso questo concetto almeno dal lontano 2013, quando due dei suoi consiglieri avevano dichiarato a un quotidiano nazionale che i bambini piccoli erano già "creature sessuali" e che i "giochi di esplorazione del corpo" attentamente controllati con regole chiare erano una parte salutare dello sviluppo di un bambino.
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ProFamilia per dire.
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susieporta · 2 years ago
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IL SACRO MASCHILE.
"Il Sacro Maschile rappresenta la capacità di penetrare con determinazione nella verità, di superare i propri limiti e di mettersi al servizio di un'entità più grande. Significa essere consapevoli e attenti alla propria realtà interiore, in modo da proteggere l'intuito e accogliere il Femminile, le sensazioni, le premonizioni e condividere il ritmo interno fatto di luce e ombre.
Il Sacro Maschile non è un ideale, ma piuttosto un'essenza individuale e autentica che ognuno di noi esprime in modo personale, basato sulle proprie esperienze, educazione, vissuti ci permette di superare l'illusione della realtà oggettiva e di accedere alla realtà soggettiva.
Il Sacro Maschile non ha nulla a che fare con la lotta, le guerre o i risvegli pseudo-new age. È piuttosto qualcosa che già esiste dentro di noi e che deve essere semplicemente accettato e accolto attraverso la nostra parte Femminile. Questo aspetto non riguarda la conquista o il dominio sugli altri, ma piuttosto l'accettazione di se stessi, la comprensione del proprio ruolo all'interno della realtà e il rispetto per gli altri e per l'ambiente circostante.
Il Sacro Maschile può essere visto come un'entità spirituale che vive dentro e ci ispira a cogliere la vita con coraggio, gentilezza e comprensione, ci permette di utilizzare la nostra potenza e la nostra forza interiore per raggiungere obiettivi comuni. Il Sacro Maschile ci obbliga a sviluppare una visione più ampia della realtà e di connetterci con la nostra essenza autentica, contribuendo alla crescita e all'evoluzione sia personale che collettiva.
Non c'è bisogno che gli uomini si sveglino o escono da un sonno profondo, poiché il Sacro Maschile è già presente in loro, non hanno bisogno di essere forzati o manipolati, ma piuttosto di essere accettati e permesso loro di seguire il corso naturale, come è successo per il Sacro Femminile, in questo modo, ogni persona può sviluppare una maggiore comprensione e consapevolezza di sé stessa, del proprio ruolo nella realtà e del potenziale che risiede dentro di sé, contribuendo al proprio benessere.
Il Sacro Maschile è un mistero e come tale deve essere esplorato con rispetto e nella sua naturale lentezza, richiede una certa pazienza e apertura mentale per poterlo comprendere nella sua totalità, può essere visto come un processo iniziatico della propria natura interiore arcaica e del proprio potenziale, ogni persona ha i suoi tempi e il suo percorso unico per avvicinarsi al Mistero Maschile."
(Carla Babudri)
Dal Libro: Seme Divino - Il Mistero Maschile.
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tazebao · 27 days ago
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ci siamo persi
La condizione attuale della nostra classe politica si presenta come un complesso mosaico di visioni distorte e fratturate.
Viviamo in un'epoca di grande confusione, in cui la nostra classe politica sembra affetta da gravi difetti visivi.
Questa metafora ci aiuta a comprendere meglio la situazione attuale: i nostri governanti appaiono miopi, incapaci di guardare oltre il presente; ipermetropici, non riuscendo a mettere a fuoco le questioni più vicine; e presbiti, perdendo di vista l'importanza della nostra storia recente.
Questa combinazione di difetti ha creato una visione distorta della realtà, dove problemi urgenti si mescolano a crisi temporanee, rendendo difficile affrontare seriamente le sfide che ci attendono. In primo luogo, dobbiamo considerare la miopia della nostra classe dirigente.
La incapacità di proiettarsi nel futuro ha effetti devastanti sulle politiche pubbliche.
I leader politici sembrano spesso più interessati a raccogliere consensi immediati piuttosto che a implementare misure lungimiranti. 
Sempre più è netta la distanza fra chi decide, la classe politica, e i cittadini che subiscono senza poter dire la sua. 
Questo comportamento genera una serie di emergenze che potrebbero essere evitate se solo ci fosse una vera partecipazione democratica e una seria pianificazione strategica.
L'assenza di una visione a lungo termine non solo compromette il benessere attuale, ma mette a rischio anche il futuro delle nuove generazioni. D'altro canto, l'ipermetropia ci impedisce di vedere i problemi più vicini e urgenti.
Spesso, le politiche adottate dalla nostra classe politica sembrano ignorare le reali necessità dei cittadini.
Invece di affrontare questioni fondamentali come la disoccupazione, l'istruzione e la sanità, si dedica troppo tempo a dibattere su temi superficiali e ai propri interessi.
Questa disconnessione tra la classe politica e la società è preoccupante e dimostra una mancanza di ascolto che non possiamo più permetterci. In aggiunta, c'è la questione della presbiopia, che simboleggia il nostro oblio del passato.
La storia dell'umanità, ricca di eventi drammatici e significativi, viene spesso dimenticata o trascurata.
La nostra storia è fatta di fratricidi, migrazioni e immigrazioni, di invasioni, guerre e rivoluzioni, che hanno segnato il nostro percorso e offrono insegnamenti preziosi per il presente.
Tuttavia, sembra che siamo incapaci di riconoscere e apprendere da questi avvenimenti storici.
Questa "memoria corta" non solo ci allontana dalle nostre radici, ma limita anche la nostra capacità di analisi critica. La superficialità con cui osserviamo i fenomeni contemporanei deriva, in parte, dalla mancanza di educazione storica.
Non possiamo pretendere di affrontare le sfide moderne se non comprendiamo appieno le origini delle dinamiche sociali e culturali che ci circondano.
È fondamentale promuovere una cultura del pensiero critico, che incoraggi ogni individuo a interrogarsi, a mettere in discussione le proprie convinzioni e ad approfondire la propria conoscenza.
Solo così potremo prepararci ad affrontare il futuro con maggiore consapevolezza. Per migliorarci, è essenziale facilitare il dialogo tra diverse culture e generazioni.
Attraverso lo scambio di esperienze e prospettive, possiamo costruire un quadro più chiaro e completo della realtà.
Dobbiamo superare barriere, pregiudizi e posizioni rigide, affinché ognuno possa contribuire al dibattito collettivo.
Coltivare la curiosità intellettuale e promuovere l'apertura mentale sono passi necessari per una comprensione più profonda degli eventi e delle loro cause. In conclusione, ci siamo persi lungo la strada sia a livello individuale che collettivo.
La nostra classe politica deve riconoscere i propri limiti e impegnarsi a superare questa miopia, ipermetropia e presbiopia, mentre noi cittadini dobbiamo risvegliare il nostro pensiero critico, la nostra coscienza storica e sociale.
Solo attraverso una maggiore consapevolezza e un atteggiamento critico potremo costruire un futuro migliore per noi e per le generazioni a venire.
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carmenvicinanza · 2 months ago
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Shirley Chisholm
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Voglio essere ricordata come una donna che ha osato essere catalizzatrice di un cambiamento. Non voglio passare alla storia come la prima deputata nera della nazione o la prima donna nera deputata. Mi piacerebbe che dicessero che Shirley Chisholm aveva fegato.
Politica, attivista, educatrice, Shirley Chisholm, è stata la prima donna nera eletta al Congresso degli Stati Uniti.
Unbought and Unbossed, (Non comprata e non comandata) è stato il suo motto che l’ha accompagnata per tutta la vita e che voluto anche sulla tomba.
Prima, durante e dopo i sette mandati alla Camera dei rappresentanti degli Stati Uniti, dal 1969 al 1983, si è sempre schierata in difesa dei diritti donne e delle minoranze, per la tutela dell’educazione pubblica, dell’infanzia e della sanità, contro le guerre e per giusti salari. Spesso isolata, inimicandosi il suo stesso partito.
Shirley Anita St. Hill nacque a Brooklyn, New York, il 30 novembre 1924,  era la maggiore di quattro figlie di genitori immigrati, Charles St. Hill, operaio della Guyana e Ruby Seale, sarta delle Barbados.
Dal 1929 al 1934 ha vissuto dalla nonna in un piccolo villaggio di Barbados, dove ha iniziato le scuole elementari e preso l’accento che l’ha contraddistinta per tutto il resto della sua vita. Tornata a New York ha dovuto affrontare pregiudizi e discriminazioni perché troppo intelligente e troppo combattiva, oltre che nera.
Dopo il diploma alla Brooklyn Girls’ High School, le erano state offerte borse di studio per atenei prestigiosi, ma non potendo gravare sulla famiglia, aveva scelto di frequentare il Brooklyn College, dove si era laureata in lettere con specializzazione in sociologia e spagnolo. All’università aveva vinto diversi premi nella squadra di dibattito e fatto parte della Harriet Tubman Society, dove è iniziato il suo attivismo.
Nel 1949 ha sposato Conrad Q. Chisholm, un investigatore privato da cui aveva preso il cognome che ha portato anche dopo il divorzio, avvenuto nel 1977.
Il suo primo lavoro è stato come insegnante di scuola materna, di sera studiava per il Master in educazione della prima infanzia che ha conseguito alla Columbia University, nel 1951.
È stata direttrice di diverse scuole e poi consulente educativa della New York City Division of Day Care diventando presto un’autorità in materia di istruzione precoce e benessere infantile.
Si è avvicinata alla politica all’inizio degli anni Cinquanta, raccogliendo le istanze delle proteste contro la segregazione razziale e la necessità di portare sempre più donne in rappresentanza.
Ha fatto parte della League of Women Voters, National Association for the Advancement of Colored People (NAACP), Urban League e della sezione locale dei Democratici, da dove ha iniziato effettivamente la sua carriera.
Il suo equilibrio e intelligenza sono stati fondamentali nel delicato lavoro di far comprendere le urgenze più radicali all’establishment, tanto da diventare l’unica interlocutrice credibile per mediare tra il sistema e gruppi come le Black Panthers. 
Nel 1960, ha contribuito a formare The Unity Democratic Club, organizzazione interrazziale tra le cui missioni spiccava l’educazione della cittadinanza al processo politico, per spiegare quanto incidesse sulle loro vite, spingendo le persone a registrarsi e a votare.
Ha aderito all’atto fondativo del movimento femminista National Organization for Women ed è stata presidente della sezione di Brooklyn di Key Women of America.
Teneva insieme la lotta femminista con quella di classe. Portava la sua prospettiva di donna nera, figlia di immigrati della classe operaia. 
Nel 1964 si è autofinanziata una durissima campagna elettorale estiva strada per strada con un messaggio chiave: voglio servire la mia comunità da dove si giostra il comando. Ha vinto con 18151 voti, con un margine ampio nella corsa a tre contro il candidato liberale e quello repubblicano.
Un prodotto di quella politica è stato la Bedford-Stuyvesant Restoration Corporation, il primo modello di associazione no profit negli Stati Uniti per lo sviluppo di una comunità, per migliorare le condizioni di vita e le opportunità di occupazione in quell’area depressa di Brooklyn.
Ha fatto parte dell’Assemblea dello Stato di New York per tre legislature dove ha presentato cinquanta progetti di legge, di cui otto vennero approvati.
I programmi del suo Seek (Search for Education, Elevation, Knowledge) sono componenti integranti della vita accademica della City University of New York e della State University of NYC. Ha condotto un’accesa battaglia contro i finanziamenti alle scuole private e si è spesa invano per un progetto di legge che voleva rendere obbligatorio, per diventare poliziotti, la frequenza accademica di corsi sui diritti e sulle libertà civili per una cultura del rispetto delle minoranze e dei rapporti interrazziali.
Nel 1968, è stata eletta come rappresentante del Comitato Nazionale Democratico dopo dieci mesi di campagna elettorale durissima trascorsa a raccontare la sua storia di giovane donna immigrata che aveva deciso di sfidare e battere il proprio grande partito. In quel contesto ha coniato lo slogan: Fighting Shirley Chisholm – Unbought and Unbossed. Un manifesto vincente per dire: il mio voto non è in vendita, sono emancipata dalla schiavitù e dal colonialismo e sono una donna forte che non si fa comandare tanto a casa quanto nell’organizzazione politica.
È stata una delle fondatrici del National Women’s Political Caucus nel 1971 e, nel 1977, la prima donna nera e seconda in assoluto a far parte del potente House Rules Committee la commissione che stabilisce come viene dibattuta e emendata ogni proposta di legge.
Nel 1972 si è candidata alle presidenziali senza riuscire ad aggiudicarsi le primarie del Partito Democratico. In questo periodo, è sopravvissuta a tre tentativi di omicidio.
Era osteggiata dall’establishment del partito che voleva promuovere candidati maschi e dagli stessi uomini della comunità nera, che non vedevano di buon occhio una donna in politica. Aveva contro anche i media che la descrivevano come una femminista nera arrabbiata.
È stata la prima donna a partecipare ad un dibattito televisivo per le presidenziali, solo dopo aver fatto ricorso, perché le venivano negati gli spazi pubblici. “Quando mi sono candidata al Congresso, quando mi sono candidata alla presidenza, ho incontrato più discriminazioni come donna che come nera. Gli uomini sono uomini” ha affermato.
Al Congresso ha lavorato per migliorare le opportunità per i residenti,  sostenuto l’aumento della spesa per l’istruzione, l’assistenza sanitaria e i servizi sociali. Si è occupata di garantire il salario minimo e si è concentrata sulla discriminazione contro le donne e sui diritti delle popolazioni native. 
Si è spesa per la revoca dell’Internal Security Act del 1950 e si è opposta alla guerra del Vietnam e all’espansione dello sviluppo delle armi. È stata una fervente oppositrice della leva militare e ha chiesto un trattamento migliore per i rifugiati haitiani.
Nel 1979 è stata una delle protagoniste della raccolta di figurine da collezione Supersisters, che aveva l’obiettivo di proporre modelli femminili di successo in campo politico, sportivo, sociale e culturale.
Ritiratasi dal Congresso nel 1983, ha insegnato al Mount Holyoke College, ha contribuito a fondare il National Political Congress of Black Women e l’organizzazione Donne afroamericane per la libertà riproduttiva.
Si è trasferita in Florida e nel 1993, ha rifiutato la nomina di Bill Clinton che la voleva ambasciatrice in Giamaica per problemi di salute. Nello stesso anno è stata inserita nella National Women’s Hall of Fame.
Nonostante l’allontanamento dalla scena pubblica e la salute cagionevole, non ha mai fatto mancare la sua voce su temi importanti.
È morta il 1° gennaio 2005, nella sua casa di Ormond Beach, in Florida.
Sulla sua vita sono stati tratti film e documentari.
Al Brooklyn College c’è un progetto che porta il suo nome per promuovere programmi di ricerca sulle donne. Lo Shirley Chisholm Legacy Project mira a promuovere la giustizia climatica e affrontare le sfide interconnesse tra ambiente, povertà, discriminazione razziale e disuguaglianza di genere.
A Brooklyn c’è una statua che la ricorda.
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promuovimi · 2 months ago
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Aumentare il tasso di coinvolgimento (engagement rate) è cruciale in molti contesti, che si tratti di marketing, gestione delle risorse umane, educazione, o altre attività sociali e professionali. Ecco i motivi vitali per cui l'engagement è così importante:
1. Crea Connessioni Significative
Per le aziende: Coinvolgere i clienti crea un senso di appartenenza, migliorando la fidelizzazione e trasformando gli utenti in ambasciatori del marchio.
Per i team: In un contesto lavorativo, l'engagement favorisce rapporti più forti tra colleghi e con i leader, migliorando la comunicazione e il senso di scopo.
2. Aumenta la Produttività
Motivazione personale: Le persone coinvolte lavorano con maggiore passione, portando a risultati migliori.
Efficienza aziendale: I dipendenti più coinvolti tendono a essere più proattivi, riducendo sprechi di tempo e risorse.
3. Migliora la Retenzione
Clienti: Un cliente coinvolto ha meno probabilità di abbandonare un servizio o prodotto. Studi dimostrano che clienti fedeli contribuiscono in modo significativo al profitto aziendale.
Dipendenti: Coinvolgere i dipendenti riduce il turnover, abbassando i costi associati alla ricerca e formazione di nuovi collaboratori.
4. Fomenta l'Innovazione
Per chi crea contenuti o prodotti: Un pubblico attivo fornisce feedback utili, ispirando innovazioni che rispondono meglio alle loro esigenze.
Per le aziende: I team coinvolti sono più inclini a proporre idee creative e soluzioni innovative.
5. Rafforza la Brand Identity
Nel marketing: Un tasso di coinvolgimento elevato sui social media o nelle campagne promozionali aumenta la visibilità organica, costruendo una reputazione positiva e coerente.
Nella cultura aziendale: Coinvolgimento interno significa che i valori aziendali sono condivisi, diffusi e rappresentati da tutti.
6. Aumenta la Credibilità
Marketing e comunicazione: Una comunità attiva attorno a un brand o progetto ne amplifica la percezione di autorevolezza, aumentando la fiducia del pubblico.
Gestione interna: Leader capaci di coinvolgere il loro team guadagnano credibilità e rispetto.
7. Raggiunge Obiettivi Condivisi
Il coinvolgimento sincronizza le persone verso un obiettivo comune. Questo vale sia per i progetti di lavoro, sia per le campagne di sensibilizzazione sociale o educativa.
8. Fomenta il Benessere Generale
Emotivo: Sentirsi parte di qualcosa riduce il senso di isolamento, aumentando il benessere emotivo.
Prestazionale: Quando le persone vedono i risultati del loro impegno, sperimentano un senso di realizzazione che rafforza l'autostima.
Aumentare l'engagement non è solo una strategia, ma una leva essenziale per il successo a lungo termine, poiché fa leva sulle motivazioni intrinseche e costruisce connessioni profonde con le persone.
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TRASFORMARE RECENSIONE NEGATIVA IN POSITIVA
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pier-carlo-universe · 2 days ago
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Benessere in Frequenza: il nuovo programma radiofonico dedicato alla salute mentale.Una collaborazione tra Comune di Alessandria, Radio Gold e il progetto ALI 2 per sensibilizzare e supportare i giovani
Il Comune di Alessandria, in collaborazione con Radio Gold e il progetto “Volontari delle Connessioni” dell’Ufficio Servizio Civile, lancia “Benessere in Frequenza”, un innovativo programma radiofonico che affronta il tema della salute mentale, con un foc
Un’iniziativa per il benessere psicologico.Il Comune di Alessandria, in collaborazione con Radio Gold e il progetto “Volontari delle Connessioni” dell’Ufficio Servizio Civile, lancia “Benessere in Frequenza”, un innovativo programma radiofonico che affronta il tema della salute mentale, con un focus particolare sui giovani. Il progetto nasce con l’obiettivo di creare uno spazio di dialogo,…
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lovebits90 · 4 months ago
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L'educazione sessuale è un tema molto più ampio di quanto si possa pensare. Non si tratta solo di capire come funziona il corpo o come prevenire gravidanze indesiderate. L'educazione sessuale è, in realtà, una componente fondamentale per avere una vita intima appagante e consapevole, e riguarda tutti gli aspetti del benessere sessuale, sia fisico che emotivo.
H2: La consapevolezza del proprio corpo
Molte persone crescono senza avere una piena consapevolezza del proprio corpo e delle sue risposte. Questo non solo può portare a frustrazioni nella vita sessuale, ma anche a incomprensioni o insicurezze. L'educazione sessuale aiuta a prendere confidenza con le proprie esigenze e desideri, favorendo una connessione profonda con il proprio corpo. Questo non riguarda solo l'aspetto biologico, ma anche il piacere e la scoperta del proprio benessere sessuale.
Curiosità: Sai che i sex toys possono essere uno strumento incredibilmente educativo per esplorare e conoscere meglio il proprio corpo? Se non hai mai provato prima, potresti dare un'occhiata ai nostri giochi erotici per adulti, perfetti per ampliare la tua conoscenza personale.
H2: Educazione sessuale ed emozioni
Un altro aspetto fondamentale dell'educazione sessuale riguarda le emozioni. Comprendere i propri sentimenti e quelli del partner è essenziale per costruire una relazione basata sulla fiducia e sul rispetto. L'educazione sessuale offre strumenti per affrontare argomenti delicati, come il consenso e la comunicazione, che sono pilastri fondamentali per una sessualità sana e felice.
Imparare a comunicare le proprie preferenze e i propri limiti non è sempre facile, ma è essenziale. A volte, un gioco di coppia, come quelli presenti su LoveBits, può facilitare il dialogo, creando uno spazio sicuro e giocoso per esplorare insieme.
H2: Sfatiamo i miti sulla sessualità
L'educazione sessuale ha anche il compito di sfatare miti e pregiudizi che circondano la sessualità. Ad esempio, uno dei miti più comuni è che la sessualità finisca con l'età. In realtà, il desiderio e il piacere possono continuare per tutta la vita, purché ci si prenda cura della propria salute fisica ed emotiva.
Un altro mito da sfatare è che i sex toys siano "sostituti" del partner. In realtà, possono essere un'aggiunta entusiasmante alla vita sessuale di coppia, migliorando l'intimità e l'esperienza reciproca. Se vuoi esplorare nuove possibilità con il tuo partner, dai un'occhiata alla nostra selezione di giochi di coppia.
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H2: Perché l'educazione sessuale è importante per tutti
L'educazione sessuale non è qualcosa che si ferma all'adolescenza. Anche gli adulti possono (e dovrebbero) continuare ad apprendere e approfondire la propria conoscenza sessuale. Conoscere il proprio corpo e comprendere le dinamiche emotive di una relazione sono competenze che si sviluppano nel tempo.
Inoltre, la sessualità è una parte naturale e meravigliosa della vita, e merita di essere vissuta con serenità e consapevolezza. Essere informati e aperti alla scoperta è il primo passo per godere appieno della propria sessualità.
Se sei curioso di sperimentare o se desideri migliorare la tua intimità, ti invitiamo a esplorare il nostro e-commerce LoveBits, dove troverai una vasta selezione di prodotti pensati per rendere la tua vita sessuale più appagante e divertente.
Conclusione
In sintesi, l'educazione sessuale è un viaggio continuo di apprendimento che ci accompagna per tutta la vita. Non riguarda solo la prevenzione, ma anche la scoperta di sé, la costruzione di relazioni sane e la celebrazione del piacere. Se desideri approfondire e arricchire la tua esperienza, LoveBits è qui per offrirti gli strumenti giusti.
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yankeece · 4 months ago
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"Tutto ciò che ha a che fare con la salute e il benessere del bambino piccolo deve essere regolato ritmicamente [...] Se si riescono a stabilire degli orari abbastanza precisi per i pasti, a mantenere entro limiti accettabili il momento di alzarsi e quello di andare a letto, il ritmo diventerà un'abitudine accettata, senza discussioni, lotte, conflitti." ― Elisabeth Grunelius, Educazione nella prima infanzia
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afnews7 · 4 months ago
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I diritti degli animali e il loro benessere entrano nei programmi di educazione civica delle scuole
#natura #animali #kodami – http://www.afnews.info segnala: Approvate le nuove linee guida cui dovranno attenersi insegnanti e chi si occupa di questo tema in ambito educativo ed istituzionale: obiettivo, educare al rispetto sin da piccoli… Continua a leggere … Trovi l’articolo completo, immagini e video su: Read More Kodami 
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cinquecolonnemagazine · 8 months ago
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Napoli Est, sport sociale e rigenerazione con SCINN
Sport gratuiti, rigenerazione sociale e riqualificazione di diversi spazi. A Napoli chiude SCINN, Sport Comunità Integrazione Nuove Narrazioni, progetto promosso da una rete di associazioni, scuole e altre realtà con capofila la onlus NEA Napoli Europa Africa e sostenuto dalla Fondazione CON IL SUD. In tre anni coinvolti circa mille bambini, adolescenti e adulti in diverse discipline, laboratori, workshop e altre esperienze gratuite. SCINN: l'obiettivo del progetto L’intento di coinvolgere persone di ogni età e sollecitarle a rivivere momenti di socialità dopo i mesi più cupi della pandemia è pienamente raggiunto grazie allo sforzo della rete che vede insieme Nuova Polisportiva Ponticelli, Maestri di Strada, Arci Movie Napoli, Partenope Rugby, Aste&Nodi, UISP Napoli e TerradiConfine. SCINN ha operato per includere persone con diverse forme di disabilità attraverso i corsi di sitting volley e il football integrato e ha agevolato l’accesso all’attività fisica a numerosi giovanissimi di famiglie dei quartieri Barra, Ponticelli e San Giovanni a Teduccio che vivono situazioni di forte fragilità economica e sociale. In ottica di integrazione e nel solco del lavoro contro discriminazioni e razzismo protagonisti i giovani della comunità Rom e di famiglie straniere presenti sul territorio. «Giunge al termine l’esperienza di SCINN. In questi tre anni, grazie a Fondazione CON IL SUD, la NEA e diverse realtà del terzo settore e del mondo scolastico hanno realizzato un ricco programma sportivo completamente gratuito per bambini, giovani e adulti di Napoli Est e hanno restituito alla collettività una palestra abbandonata di Ponticelli, oggi cuore pulsante di sport sociale», evidenzia Annarita Cardarelli dell’associazione NEA Napoli Europa Africa, referente del progetto, che insiste: «L’esperienza di SCINN ha arricchito tanti, associazioni e scuole, istituzioni e cittadinanza ricordando a tutti che lo sport è un efficace veicolo di pace, legalità e inclusione specie in un territorio dove delinquenza, conflitto sociale e abbandono scolastico sono ancora, purtroppo, all’ordine del giorno». Incontri Sfide o obiettivi raggiunti sono stati raccontati nell’evento finale del percorso dal titolo “SCINN A fine do’ munno” che ha visto protagonisti gli alunni e i docenti degli istituti comprensivi Marino Santa Rosa, Russo Solimena, Toti Borsi Giurleo, Porchiano Bordiga, De Filippo, Aldo Moro e Sarria Monti. Essi sono stati coinvolti nei laboratori di educazione alimentare e sensibilizzazione al benessere psicofisico così da provare a contrastare il fenomeno dell’obesità infantile che è purtroppo in continua crescita. All’evento ha preso parte Emmanuele Marigliano, atleta della Federazione Italiana Nuoto Paralimpico, che ai Mondiali di Manchester 2023 ha ottenuto due bronzi nei 150 metri misti sm3 e nei 50 metri rana sb2 e, di recente, nei Campionati europei di Madeira 2024, ha strappato l’argento nei 50 metri rana sb2. Una storia di forte caparbietà che, attraverso lo sport, ha regalato sogni ed entusiasmo dimostrando che la disabilità non può e non deve essere un ostacolo. Testimonial anche Alessandro Velotto, nato e formatosi a Napoli Orientale, campione di pallanuoto, due volte ai Giochi Olimpici, difensore della nazionale Settebello e attuale giocatore nel Circolo di Marsiglia: l’atleta ha parlato ai tanti protagonisti di SCINN attraverso un caloroso videomessaggio. All’evento hanno preso parte gli assessori comunali Luca Fella Trapanese e Maura Striano e il presidente della VI Municipalità Sandro Fucito insieme agli assessori Gennaro Cavallaro e Antonio Di Costanzo. Sport e condivisione «Voglio rivolgere i miei più sentiti ringraziamenti alle realtà associazionistiche, agli istituti scolastici e a tutte le persone che hanno reso possibile la realizzazione del progetto SCINN restituendo alla comunità della periferia Est di Napoli uno spazio gratuito di legalità, educazione, formazione, sport e condivisione esclusivo per i nostri ragazzi», afferma Emanuela Ferrante, assessore allo sport e alle pari opportunità del Comune di Napoli, che aggiunge: «Iniziative di rilievo come queste, che dimostrano il valore sociale che il Comune di Napoli riconosce nello sport, si inseriscono, impreziosendola, nella più ampia cornice di promozione dello sport e dei suoi principi rappresentata dal prestigioso titolo di “Capitale Europea dello Sport 2026”, recentemente conseguito dalla nostra Città». «Oggi si chiude un percorso importante ma non si conclude affatto l'impegno di tutti i soggetti, istituzionali e non, che proprio grazie al progetto SCINN hanno posto le basi per una collaborazione strutturata che ha visto coinvolti in maniera attiva gli stessi attori del territorio, a partire dalle scuole e dalle famiglie che ne sono stati i protagonisti, diventando il motore del cambiamento», evidenzia Luca Fella Trapanese, assessore alle politiche sociali del Comune di Napoli, che aggiunge: «Centrale il ruolo dello sport come collante e motivatore per i giovani, che nel caso dei ragazzi con disabilità può costituire un'occasione preziosa di socializzazione e inclusione. Grazie quindi alla N:EA, con cui collaboriamo in molti progetti, a Fondazione con il SUD, a tutti coloro che hanno contribuito e continueranno a lavorare per questo quartiere così fragile ma così vivo e coraggioso». Una giornata di sport ed inclusione «Progetti come questo sono importanti per le scuole dei nostri territori soprattutto per territori particolarmente fragili perché consentono di creare delle opportunità per i bambini che normalmente non le vivono e poi di integrare all'interno del curriculum scolastico l'attività sportiva che è un momento importante per la crescita dei bambini. Ben vengano questi progetti, ben vengano le associazioni che entrano nelle scuole e ben venga la sinergia tra gli enti locali e il terzo settore», così Maura Striano, assessore all’istruzione e alle famiglie del Comune di Napoli. La giornata è proseguita con il torneo di calcio sociale presso il campetto "Ciro Colonna" che ha visto insieme le squadre della UISP Campania che sono scese in campo per giocare con i giovani dei corsi di calcio rionale e calcio integrato appena conclusi attraverso SCINN. Sono numerose le energie costruite e potenziate grazie allo sforzo corale di operatori, educatori, psicologi, volontari delle associazioni, docenti, presidi, alunni, allenatori, genitori e dei tanti che hanno fatto parte di una grande squadra che ha contribuito a far emergere bellezza e positività in un territorio molto spesso maltrattato e ancora da rivitalizzare. Foto concesse da Fondazione con il SUD Read the full article
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