#attività in acqua
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Riparte il Progetto Acquaticità presso il Nido d’Infanzia Arcobaleno di Alessandria
Promuovere benessere e sviluppo psicomotorio nei più piccoli attraverso il contatto con l'acqua.
Promuovere benessere e sviluppo psicomotorio nei più piccoli attraverso il contatto con l’acqua. Il Comune di Alessandria, in collaborazione con l’associazione Funny Time A.S.D., annuncia con entusiasmo il rinnovo del Progetto Acquaticità per l’anno scolastico 2024/2025. Questa iniziativa, pensata per bambine e bambini da 0 a 6 anni, rappresenta un’opportunità unica per favorire lo sviluppo…
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Importanza della Idratazione per il Benessere Generale
L’acqua è circa il 60% del peso corporeo in un adulto sano. È fondamentale per molte funzioni del corpo. Mantenere l’idratazione è cruciale per la tua salute e benessere. La disidratazione porta a problemi minori come secchezza della pelle e stanchezza. Ma può anche causare calcoli renali e shock da disidratazione. È importante bere acqua, tè, zuppe e mangiare frutta e verdura fresche per…
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❤️L’ALLORO❤️
⭐️Se fai bollire foglie di alloro con timo, otterrai un preparato ultra potente per pulire malefici, Malocchio e cattive intenzioni.
⭐️Se formi una croce con foglie di alloro, scrivi su ognuna di esse un desiderio, e su di esse accendi una candela con chiodi di garofano incastonati, questi desideri si avvereranno uno ad uno.
⭐️Se metti un mazzetto di foglie di alloro e rosmarino nella tua valigia quando parti per un viaggio, sarai protetto da qualsiasi incidente o furto.
⭐️Se metti delle foglie tritate di alloro secco negli angoli della tua casa, eviterai che gli esseri del basso astrale si attacchino alle pareti.
⭐️Se fai un rituale con la tua persona amata, in cui ognuno dovrà scrivere il nome dell'altro su una foglia di alloro e la getta in un luogo con acqua, quella relazione sarà felice e vivrà momenti indimenticabili fino alla fine dei suoi giorni.
⭐️Se avvolgi una banconota con una foglia di alloro fresca, lascia che si asciughi, e poi sotterra la foglia (senza la banconota) in un vaso, la tua casa sarà sempre prospera e senza alcuna mancanza.
⭐️Se in Luna calante bruci alcune foglie di alloro secco e spargi il suo fumo su tutti gli angoli e stanze della tua abitazione, pulirai le cattive energie che si sono potute stagnare in casa tua.
⭐️Se in Luna crescente bruci alcune foglie di alloro secco, attirerai tutto il bene in casa tua.
⭐️Se fai una corona con rami e foglie di alloro fresco, e la appendi alla porta della tua attività, i clienti non mancheranno mai e il successo sarà garantito.
⭐️Se metti delle foglie di alloro e rosmarino in un sacchettino e te lo porti con te quando vai a firmare un contratto (per una nuova casa, un nuovo lavoro... etc), state certi che tutto andrà perfettamente,ed entrambe le parti ne trarranno beneficio.
Tratto da “I tarocchi di Iside”.
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Will Happer, professore emerito di fisica presso l’Università di Princeton, ha dichiarato: “Le energie rinnovabili, come il solare e l’eolico, occupano molto spazio e di notte non funzionano affatto. Abbiamo bisogno di altre fonti che forniscano energia elettrica durante la notte. Non funzionano bene nemmeno nelle giornate nuvolose o in inverno, quando il sole è basso. Quindi, si tratta solo di segnalazione di virtù; non hanno alcun senso economico a meno che non siano massicciamente sovvenzionate dai governi statali e federali.”
Ma, oltre a questi problemi ben conosciuti ai più, andiamo a vedere cosa comportano in termini di inquinamento e deturpazione del territorio.
Infatti, molti non sanno che la costruzione di impianti per le energie rinnovabili comporta alcuni impatti ambientali. E allora ecco una panoramica dei principali:
1) Uso del suolo: La costruzione di impianti solari ed eolici richiede ampie superfici di terreno, che possono portare alla perdita di habitat naturali e alla frammentazione del territorio.
2) Consumo di risorse: La produzione di pannelli solari e turbine eoliche richiede l’estrazione e la lavorazione di materiali come il silicio, i metalli rari e l’acciaio, che possono avere impatti ambientali significativi.
3) Emissioni durante la produzione: Anche se le energie rinnovabili producono poche emissioni durante il loro funzionamento, la produzione e l’installazione delle tecnologie possono comportare emissioni di gas serra.
4) Impatto sulla fauna: Le turbine eoliche possono rappresentare una minaccia per gli uccelli e i pipistrelli, mentre la costruzione di impianti solari può disturbare gli habitat naturali.
5) Uso dell’acqua: Alcune tecnologie rinnovabili, come il solare termico e la geotermia, richiedono grandi quantità di acqua per il raffreddamento e il funzionamento.
Quindi, ok alle rinnovabili per avere alternative e minor dipendenza dai combustibili fossili, ma attenzione a darle per non inquinanti e rispettose della natura, potreste cadere nella trappola della propaganda del Green New Deal o di Net Zero.
Da Attività Solare - Solar Activity
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Gocce
Dire che la pioggia è stata di 2 mm, vuol dire aver misurato che in un metro quadrato di superficie sono caduti 2 litri di acqua.
La provincia di Forlì-Cesena, per esempio, è grande 2378,4 Km quadrati, che equivalgono a 2,3784 miliardi di metri quadrati.
In 36 ore sono caduti 200 mm di pioggia, cioè 475,6 miliardi di litri di acqua. Per fare un altro esempio, al momento di massima siccità, al lago Maggiore, che è grande 212.5 km quadrati, mancavano 160 miliardi di litri di acqua per il livello zero idrometrico.
Se si pensa che l’area con le piogge intense era ancora più grande, si può solo intuire cosa sia successo.
Un grande abbraccio a chi vive lì, a chi ha affetti lì, a chi ha ricordi legati a quelle persone e ai quei luoghi: quando sono andato a Ravenna due mesi fa, la prima cosa che mi colpì furono i filari di alberi di meli, peri, nettarini in fiore che si vedevano dal treno.
Ho gli occhi lucidi: invito chi è a conoscenza per aiuti, collaborazioni, qualsiasi testimonianza di attività di solidarietà, raccolta fondi e indumenti di aggiungere, rebloggare, fare qualsiasi cosa per trasformare altri tipi di gocce, cioè i nostri aiuti, pensieri, testimonianze, in calore umano, vicinanza, affetto.
Grazie
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Congratulazioni e un sentito ringraziamento per essere qui – nonostante le minacce, nonostante la polizia fuori da questa sede, nonostante la panoplia della stampa tedesca, nonostante lo Stato tedesco, nonostante il sistema politico tedesco che vi demonizza per essere qui.
«Perché un congresso palestinese, signor Varoufakis?», mi ha chiesto di recente un giornalista tedesco. Perché, come ha detto una volta Hanan Ashrawi, «non possiamo contare sul fatto che i silenziosi raccontino le loro sofferenze». Oggi, la ragione di Ashrawi si è rafforzata in modo deprimente, perché non possiamo contare sul fatto che i silenziosi, che sono anche massacrati e affamati, ci raccontino dei massacri e della fame.
Ma c’è anche un’altra ragione: perché un popolo fiero e dignitoso, il popolo tedesco, viene condotto su una strada pericolosa verso una società senza cuore, facendosi associare a un altro genocidio compiuto in suo nome, con la sua complicità.
Non sono né ebreo né palestinese. Ma sono incredibilmente orgoglioso di essere qui tra ebrei e palestinesi – di fondere la mia voce per la pace e i diritti umani universali con le voci ebraiche per la pace e i diritti umani universali, con le voci palestinesi per la pace e i diritti umani universali. Essere qui insieme oggi è la prova che la coesistenza non solo è possibile, ma che è già tra noi.
«Perché non un congresso ebraico, signor Varoufakis?», mi ha chiesto lo stesso giornalista tedesco, immaginando di fare il furbo. Ho accolto con favore la sua domanda. Perché se un solo ebreo viene minacciato, ovunque, per il solo fatto di essere ebreo, porterò la Stella di David sul bavero della giacca e offrirò la mia solidarietà, a qualunque costo, in ogni modo. Quindi lasciatemi esser chiaro: se gli ebrei fossero sotto attacco, in qualsiasi parte del mondo, sarei il primo a chiedere un congresso ebraico in cui esprimere la nostra solidarietà.
Allo stesso modo, quando i palestinesi vengono massacrati perché sono palestinesi – secondo il dogma che per essere morti e palestinesi devono essere di Hamas – indosserò la mia kefiah e offrirò la mia solidarietà a qualunque costo, in qualunque modo. I diritti umani universali o sono universali o non significano nulla.
Tenendo presente questo, ho risposto alla domanda del giornalista tedesco con alcune domande da parte mia:
Esistono due milioni di ebrei israeliani, che sono stati cacciati dalle loro case e messi in una prigione a cielo aperto ottant’anni fa, sono ancora tenuti in quella prigione a cielo aperto, senza accesso al mondo esterno, con cibo e acqua minimi, senza possibilità di una vita normale o di viaggiare da nessuna parte, e che in questi ottant’anni vengono periodicamente bombardati? No.
Gli ebrei israeliani vengono affamati intenzionalmente da un esercito di occupazione, con i loro bambini che si contorcono sul pavimento e urlano per la fame? No.
Ci sono migliaia di bambini ebrei feriti, senza genitori superstiti, che strisciano tra le macerie di quelle che erano le loro case? No.
Gli ebrei israeliani vengono bombardati dagli aerei e dalle bombe più sofisticate del mondo? No.
Gli ebrei israeliani stanno subendo il completo ecocidio di quel poco di terra che possono ancora chiamare propria, senza che sia rimasto un solo albero sotto cui cercare ombra o di cui possano gustare i frutti? No.
Oggi i bambini ebrei israeliani vengono uccisi dai cecchini per ordine di uno Stato membro delle Nazioni Unite? No.
Oggi gli ebrei israeliani vengono cacciati dalle loro case da bande armate? No.
Oggi Israele sta combattendo per la sua esistenza? No.
Se la risposta a una di queste domande fosse sì, oggi parteciperei a un congresso di solidarietà ebraica.
Oggi ci sarebbe piaciuto avere un dibattito decente, democratico e reciprocamente rispettoso su come portare la pace e i diritti umani universali a tutti – ebrei e palestinesi, beduini e cristiani – dal fiume Giordano al Mar Mediterraneo con persone che la pensano diversamente da noi. Purtroppo, l’intero sistema politico tedesco ha deciso di non permetterlo. In una dichiarazione congiunta che comprende non solo la Cdu-Csu (Unione cristiano-democratica-Unione cristiano-sociale in Baviera) e l’Fdp (Partito liberale democratico), ma anche l’Spd (Partito socialdemocratico), i Verdi e, cosa notevole, due leader di Die Linke (La Sinistra), lo spettro politico tedesco ha unito le forze per garantire che un dibattito così civile, in cui possiamo essere in disaccordo, non abbia mai luogo in Germania.
Dico loro: volete metterci a tacere, vietarci, demonizzarci, accusarci. Pertanto non ci lasciate altra scelta che rispondere alle vostre ridicole accuse con le nostre accuse razionali. Siete voi a scegliere questo, non noi. Voi ci accusate di odio antisemita. Noi vi accusiamo di essere i migliori amici degli antisemiti, equiparando il diritto di Israele a commettere crimini di guerra con il diritto degli ebrei israeliani a difendersi. Ci accusate di sostenere il terrorismo. Noi vi accusiamo di equiparare la legittima resistenza a uno Stato di apartheid con le atrocità contro i civili, che ho sempre condannato e sempre condannerò, chiunque le commetta – palestinesi, coloni ebrei, la mia stessa famiglia, chiunque. Vi accusiamo di non riconoscere il dovere del popolo di Gaza di abbattere il muro della prigione a cielo aperto in cui è stato rinchiuso per ottant’anni, e di equiparare questo atto di abbattimento del muro della vergogna, che non è più difendibile di quanto lo fosse il muro di Berlino, ad atti di terrore.
Voi ci accusate di banalizzare il terrore del 7 ottobre di Hamas. Noi vi accusiamo di banalizzare gli ottant’anni di pulizia etnica dei palestinesi da parte di Israele e l’erezione di un ferreo sistema di apartheid in tutta Israele-Palestina. Vi accusiamo di banalizzare il sostegno a lungo termine di Benjamin Netanyahu ad Hamas come mezzo per distruggere la soluzione dei due Stati che dite di favorire. Vi accusiamo di banalizzare il terrore senza precedenti scatenato dall’esercito israeliano sulla popolazione di Gaza, Cisgiordania e Gerusalemme Est.
Accusate gli organizzatori del congresso di oggi di essere, cito, «non interessati a parlare delle possibilità di coesistenza pacifica in Medio Oriente sullo sfondo della guerra a Gaza». Dite sul serio? Siete fuori di senno?
Vi accusiamo di sostenere uno Stato tedesco che è, dopo gli Stati uniti, il maggior fornitore di armi che il governo Netanyahu usa per massacrare i palestinesi come parte di un grande piano per rendere impossibile la soluzione dei due Stati e la coesistenza pacifica tra ebrei e palestinesi. Vi accusiamo di non aver mai risposto alla precisa domanda cui ogni tedesco deve rispondere: quanto sangue palestinese deve scorrere prima che il vostro giustificato senso di colpa per l’Olocausto venga lavato via?
Quindi di nuovo vogliamo esser chiari: siamo qui a Berlino con il nostro congresso palestinese perché, a differenza del sistema politico e dei media tedeschi, condanniamo il genocidio e i crimini di guerra indipendentemente da chi li commette. Perché ci opponiamo all’apartheid nella terra di Israele-Palestina, a prescindere da chi abbia il coltello dalla parte del manico, proprio come ci siamo opposti all’apartheid nel Sudamerica o in Sudafrica. Perché siamo a favore dei diritti umani universali, della libertà e dell’uguaglianza tra ebrei, palestinesi, beduini e cristiani nell’antica terra di Palestina.
E per essere ancora più chiari sulle domande, legittime e maligne, a cui dobbiamo sempre essere pronti a rispondere:
Condanno le atrocità di Hamas?
Condanno ogni singola atrocità, chiunque sia l’autore o la vittima. Quello che non condanno è la resistenza armata a un sistema di apartheid concepito come parte di un lento ma inesorabile programma di pulizia etnica. In altre parole, condanno ogni attacco ai civili e, allo stesso tempo, festeggio chiunque rischi la vita per abbattere il muro.
Israele non è forse impegnato in una guerra per la sua stessa esistenza?
No, non lo è. Israele è uno Stato dotato di armi nucleari, con l’esercito forse più tecnologicamente avanzato del mondo e la panoplia della macchina militare statunitense alle sue spalle. Non c’è simmetria con Hamas, un gruppo che può causare gravi danni agli israeliani ma non ha alcuna capacità di sconfiggere l’esercito israeliano, né di impedire a Israele di continuare a mettere in atto il lento genocidio dei palestinesi sotto il sistema di apartheid che è stato eretto con il sostegno di lunga data degli Stati uniti e dell’Unione europea.
Gli israeliani non hanno forse ragione di temere che Hamas voglia sterminarli?
Certo che sì! Gli ebrei hanno subìto un Olocausto che è stato preceduto da pogrom e da un profondo antisemitismo che ha permeato l’Europa e le Americhe per secoli. È naturale che gli israeliani vivano nel timore di un nuovo pogrom se l’esercito israeliano cede. Tuttavia, imponendo l’apartheid ai propri vicini e trattandoli come subumani, lo Stato israeliano alimenta il fuoco dell’antisemitismo e rafforza quei palestinesi e israeliani che vogliono solo annientarsi a vicenda. Alla fine, le sue azioni contribuiscono alla terribile insicurezza che consuma gli ebrei in Israele e nella diaspora. L’apartheid contro i palestinesi è la peggiore autodifesa degli israeliani.
E l’antisemitismo?
È sempre un pericolo chiaro e presente. E deve essere sradicato, soprattutto tra i ranghi della sinistra globale e dei palestinesi che lottano per le libertà civili dei palestinesi in tutto il mondo.
Perché i palestinesi non perseguono i loro obiettivi con mezzi pacifici?
Lo hanno fatto. L’Olp (Organizzazione per la Liberazione della Palestina) ha riconosciuto Israele e ha rinunciato alla lotta armata. E cosa ha ottenuto in cambio? Umiliazione assoluta e pulizia etnica sistematica. Questo è ciò che ha alimentato Hamas e lo ha issato agli occhi di molti palestinesi quale unica alternativa a un lento genocidio sotto l’apartheid di Israele.
Cosa si dovrebbe fare ora? Cosa potrebbe portare la pace in Israele-Palestina?
Un cessate il fuoco immediato. Il rilascio di tutti gli ostaggi – quelli di Hamas e le migliaia trattenuti da Israele. Un processo di pace, sotto l’egida delle Nazioni Unite, sostenuto da un impegno della comunità internazionale a porre fine all’apartheid e a salvaguardare uguali libertà civili per tutti.
Per quanto riguarda ciò che deve sostituire l’apartheid, spetta a israeliani e palestinesi decidere tra la soluzione dei due Stati e quella di un unico Stato federale laico.
Amici, siamo qui perché la vendetta è una forma pigra di dolore. Siamo qui per promuovere non la vendetta, ma la pace e la coesistenza in Israele-Palestina. Siamo qui per dire ai democratici tedeschi, compresi i nostri ex compagni di Die Linke, che si sono coperti di vergogna abbastanza a lungo, che due torti non fanno una ragione e che permettere a Israele di farla franca con i crimini di guerra non migliorerà l’eredità dei crimini della Germania contro il popolo ebraico.
Al di là del congresso di oggi, in Germania abbiamo il dovere di cambiare il discorso pubblico. Abbiamo il dovere di convincere la grande maggioranza dei tedeschi onesti che i diritti umani universali sono ciò che conta. Che «mai più» significa «mai più per nessuno». Ebrei, palestinesi, ucraini, russi, yemeniti, sudanesi, ruandesi – per tutti, ovunque.
In questo contesto, sono lieto di annunciare che il partito politico tedesco Mera25 di DiEM25 sarà sulla scheda elettorale per le elezioni del Parlamento europeo del prossimo giugno, cercando il voto degli umanisti tedeschi che desiderano un membro del Parlamento europeo che rappresenti la Germania e che denunci la complicità dell’Ue nel genocidio, una complicità che è il più grande regalo dell’Europa agli antisemiti in Europa e oltre.
Vi saluto tutti e vi suggerisco di non dimenticare mai che nessuno di noi è libero se uno di noi resta in catene.
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In Australia sta esplodendo uno scandalo intorno alle misurazioni delle temperature nelle stazioni meteorologiche in tutto il paese. Nei giorni scorsi, il Bureau of Meteorology, il dipartimento del governo australiano che si occupa del monitoraggio del clima e delle temperature, ha pubblicato i risultati delle misurazioni termiche, sottolineando – ovviamente col solito allarmismo – un aumento della temperatura di 0,7 gradi (in alcune stazioni anche di un grado) dal 1995 ad oggi. Questa notizia, però, ha scatenato le domande e i dubbi degli scettici, soprattutto tra chi di clima e di temperature ne capisce qualcosa; dunque, sono dubbi e domande che provengono anche dal mondo scientifico, lungi dal poter essere tacciato di complottismo e/o di ignoranza.
La prima incongruenza la fa notare la giornalista Jo Nova. Secondo la Nova, il governo australiano avrebbe installato proprio nel 1995 dei termometri elettronici in tutte le stazioni meteo del paese, in alcuni casi sostituendo gli strumenti al mercurio, in altri casi affiancandoli. Il problema delle apparecchiature elettroniche sta nel fatto che queste misurano la temperatura ogni secondo, per cui sono sensibili anche ad un aumento repentino della temperatura causato da un improvviso passaggio di una corrente d’aria calda; un aumento che i termometri al mercurio non avrebbero il tempo di percepire e tradurre in misurazione termica. Sempre la Nova fa notare – seconda incongruenza – che da più parti si è chiesto al governo australiano di tarare gli intervalli di misurazione della temperatura ad un minuto per evitare proprio queste distorsioni; da BoM hanno risposto che la taratura è proprio di un minuto, una cosa che però non risulta dai dati pubblicati dallo stesso dipartimento. Sulla base di queste caratteristiche, è emerso – grazie anche al lavoro di molti siti investigativi e di ricerca sul clima – che tra i termometri al mercurio e quelli elettronici c’è una differenza di 1 grado, con ovviamente quelli elettronici a misurare le temperature più alte. Oltre alla manipolazione dei dati, secondo il sito di informazione The Daily Sceptic, il governo australiano ha anche omesso i dati delle misurazioni che attestavano temperature più fredde – fatte sia con i termometri elettronici sia con quelli a base di mercurio – proprio per portare acqua al mulino della fantomatica crisi climatica.
Ma il Bureau of Meteorology australiano non è l’unico a giocare coi dati. Il National Oceanic and Atmospheric Administration, agenzia del Dipartimento del commercio degli Stati Uniti, quattro giorni fa ha pubblicato una mappa tutta colorata di rosso per lanciare l’ennesimo allarme: “dal 1885 ad oggi le temperature sono aumentate su tutto il pianeta”, con picchi di più di 1 grado. Peccato, però, che il NOAA non possa fornire alcuni dati di comparazione perché nel 1885 sul pianeta c’erano poche stazioni meteorologiche; come fanno a dire che in Africa la temperatura è aumentata di più di un grado se, nel 1885, nel continente africano non erano state installate stazioni meteo?
Ecco, dunque, che ogni giorno che passa diventa foriero di una nuova truffa sui cambiamenti climatici per diffondere il messaggio della colpevolezza dell’uomo – ovviamente l’uomo semplice, noi che andiamo in giro con la Panda a benzina, mica i padroni che volano coi jet privati – per degli eventi che comunque avverrebbero a prescindere dall’uomo e dalle sue attività. I padroni del mondo non fanno altro che confondere le acque tra cambiamenti climatici – influenzati da forze di una potenza che l’uomo non può nemmeno immaginare, come l’attività solare – e l’inquinamento causato, guarda caso da chi oggi vuole arricchirsi con le bufale sull’economia “green” e tutta la speculazione che vi ruota attorno, causando nuovi danni ancora più gravi per estrarre minerali preziosi necessari per alimentare l’industria “green”.
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avevano ragione i greci che non "conoscevano" i colori....:-(
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"Nel 1996, nel bel mezzo del processo di pace di Oslo, Israele promise all’amministrazione USA che avrebbe smesso di costruire nuove colonie nei Territori Occupati. Ma mentre il governo israeliano stava conducendo i negoziati con i palestinesi, stava anche incoraggiando 50.000 cittadini ebrei a trasferirsi da Israele in Cisgiordania e nella Striscia di Gaza. Contemporaneamente, il governo israeliano stava aiutando concretamente il movimento dei coloni a creare una molteplicità di “avamposti illegali” – fuori dai confini delle colonie esistenti – fornendo a questi insediamenti energia elettrica e acqua e costruendo la rete stradale per raggiungerli.* Entro il 2001, cinque anni dopo il divieto da parte degli Stati Uniti di costruire nuovi insediamenti, i coloni avevano creato piú di sessanta nuovi “avamposti illegali” su terreni espropriati ai palestinesi. Il governo israeliano dipingeva spesso i coloni ebrei come dei cittadini sprezzanti e indisciplinati, nonostante avesse stanziato milioni di dollari a favore della loro “insubordinazione”, principalmente perché ciò permetteva allo Stato – quando criticato – di rivendicare il fatto di essere una democrazia con una società civile vitale e pluralista. Durante l’impennata dell’edificazione dei cosiddetti avamposti, la polizia e l’esercito israeliani intrapresero solo sporadicamente azioni simboliche per far rispettare la legge, evacuando coloni dai nuovi avamposti. In parallelo a questo processo di espansione degli insediamenti e di rara applicazione della legge – spesso coincidente con periodi in cui aumentavano le pressioni internazionali a riprendere il processo di pace –, l’esercito israeliano eseguiva invece demolizioni di case palestinesi su larga scala, una pratica sulla quale le ONG israeliane e palestinesi concentrarono la loro attività. È stato in questo scenario legale e politico di espropriazione di terre palestinesi da parte dei coloni e di demolizioni di case palestinesi da parte del governo che Yesha for Human Rights ha iniziato la propria attività. Era la prima volta che i coloni creavano una ONG per difendere i propri diritti umani – il diritto umano di non essere evacuati dagli insediamenti e di continuare a colonizzare la terra palestinese."
* In realtà, gli avamposti sono nuovi insediamenti. Oggi ci sono piú di cento avamposti in Cisgiordania. Circa cinquanta sono stati creati dopo il marzo del 2001. Analogamente ad altri insediamenti, questi avamposti sono stati costruiti con l’obiettivo di dare una continuità territoriale alla presenza israeliana occupando piú terra palestinese possibile e creando una barriera tra i vari centri abitati palestinesi. Cfr. Peace Now, “Settlements and Outposts”, http://peacenow.org.il/eng/content/settlements-and-outposts (consultato il 01/05/2014); vedi anche Talia Sasson, Report on Unauthorized Outposts: Submitted to the Prime Minister, Prime Minister’s Office, Jerusalem 2005.
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Nicola Perugini, Neve Gordon, Il diritto umano di dominare, traduzione di Andrea Aureli, edizioni nottetempo (collana conache), 2016¹; pp. 166-167.
[Edizione originale: The Human Right to Dominate, Oxford University Press, 2015]
P.S.: Ringrazio @dentroilcerchio per avermi consigliato la lettura di questo saggio che esamina e denuncia l’uso strumentale dei diritti umani da parte dei gruppi dominanti.
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Conan Exile
Sono finito in tunnel videoludico e questo breve testo serve sia da testimonianza che da monito per evitare di fare il mio stesso errore. Un mio amico mi dice che si sta divertendo con un gioco survival chiamato Conan Exile. Dato che non giocavo da un po' e solleticato dall'idea di un survival da giocare con qualcuno dopo l'esperienza di Valheim, approfitto del gioco in offerta a 8 euro per comprarlo e installarlo. Diverse ore e 150gb dopo ecco che inizia il delirio. Onestamente non capisco le recensioni positive o anche come il gioco possa esser stato pubblicato ma procediamo con ordine: si crea un personaggio che viene liberato da una pena capitale nel deserto. Da quel momento bisogna sopravvivere contro fame, sete, condizioni meteo, nemici. Il tutorial per così dire sono una serie di professioni o conoscenze con dei target da imparare tipo costruire arnesi, armi, un rifugio etc. Abbastanza intuitivo ma evitando l'esperienza multiplayer in single player il mondo è abbastanza ripetitivo e scarno. Andando in giro noto che animali e umani ti vogliono morto quasi sempre, hanno un raggio d'azione equivalente a "ti avvicini, ti ammazzo". Già qui le cose si fanno grottesche: tutti a un certo punto abbandonano l'inseguimento. Molti semplicemente spariscono nel nulla. Se incrociano altri esseri viventi si scontrano fino alla morte anche se fino al secondo prima tu eri la loro ragione di vita. Il loot è random. Non rispecchia ciò che è trasportato dal nemico né il livello. In questo modo sono entrato in possesso di una spada che altrimenti avrei potuto forgiare solo molti (MOLTI) livelli più tardi. A questo punto ho ucciso di tutto, tanto basta allontanarsi un po' o aspettare e tutto torna al suo posto (piante, minerali, nemici). Stufo dell'ambientazione desertica iniziale che prende metà dell'enorme mappa ho seguito un fiume verso nord fino ad arrivare in una landa dove ci sono lupi, cervi, orsi. Basta. Non ci sono uccelli o altri modi per prendere le piume se non tornando chilometri prima nel deserto (perché? Boh). Dopo esser morto un paio di volte contro le creature di zona le ho lasciate combattere predando i morti. Ogni volta che si muore si hanno trenta minuti di tempo per recuperare la roba dal proprio cadavere. Spesso correndo per andare a riprendere il tutto si viene inseguiti dal mondo intero, a volte senza che desistano o spariscano, alcuni "corrono" con l'animazione che passa attraverso ostacoli di ogni tipo o si muove di lato o all'indietro. Raccogliere risorse non ha senso, il proprio livello aumenta senza senso anche senza combattere solo facendo attività di raccolta, costruzione o preparazione del tipo. L'apoteosi del nonsense viene fuori se si riesce a trovare uno scoglio sommerso a sufficienza distanza dai nemici. Non entrano in acqua né vi attaccano, restano a farsi ammazzare con tre animazioni. Una volta uccisi troverete di tutto senza limite di livello o abilità e anche le chiavi che aprono casse speciali saranno buone al respawn (respawnano anche le casse!). Io sono al livello 13 dopo poche ore di gioco e ho attrezzatura e oggetti di livello molto più alto che posso utilizzare senza limitazioni di abilità o livello. Questo assurdo gta ad ambientazione Conan non ha senso di esistere né di essere online. Adesso scusate ma vado a costruire vicino a dei nemici forti che mi ignorano finché resto fuori dal loro raggio d'attenzione/azione, voglio vedere quanta roba assurda riesco ancora a prendere spawn dopo spawn. (Lo dico brandendo una picconascia che mi permette di raccogliere di tutto in quantità assurde mentre ancora non so come cucinare cose base o creare armature leggere. Ha senso? No, ma ormai dovreste averlo capito.. )
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E poi c'è Moulaye Niang che ha preferito la vita lenta di Murano. Perché se non hai il silenzio dentro e intorno a te non vivi. Dice: «A Murano ho ritrovato la vita lenta della mia Africa, i ritmi indolenti del villaggio. Non ci sono grattacieli, il cielo si lascia guardare. C’è acqua attorno alle botteghe, nessuna automobile. All’alba gli uccelli annunciano il risveglio, le campane delle chiese sostituiscono il canto del muezzin che ascoltavo da bambino. E poi c’è il vetro. Richiede un passo di lavorazione pacato, che è proprio degli artigiani della mia terra d’origine. Non puoi accelerarne il tempo di fusione, devi adeguarti, imparare ad aspettare».
Primo maestro vetraio africano riconosciuto dai maestri veneziani, Moulaye Niang si sente un artista. E a vedere le sue composizioni, perle di vetro create a lume, arrivano conferme. Cresce a Parigi, ma ogni estate da bambino la trascorre coi genitori, artigiani nel campo dei gioielli e dei tessuti, a Casamance, una regione nel sud del Senegal dove la natura, fra sentieri di sabbia rossa che dalle montagne scendono al mare, è incontaminata. La bellezza l’accompagna da sempre, della bellezza ne ha fatto un mestiere: «Amo il bello – confida –, anche spirituale: cerco di trattenere solo il positivo di ciò che ho attorno, al brutto non faccio caso. E così è il bello che cresce, il resto svapora».
Non è stata una passeggiata la vita di Moulaye. A Casamance lo chiamavano “il piccolo francese”. A Venezia il Muranero, prendendolo in giro. «L’ho preso come un complimento – confida –. Tanto che Muranero è diventato il nome della mia attività. Non ho mai cercato di essere accolto dai muranesi, piuttosto apprezzato. Fin dall’inizio ho voluto dare a Murano qualcosa, la mia arte, piuttosto che attendere qualcosa. Ho creduto che tutto il resto sarebbe potuto venire da sé. E di doni ne ho ricevuti. Un lavoro che amo in un luogo a misura d’uomo. La mia famiglia, una moglie italiana, due figlie. L’Africa era la foresta. Parigi la giungla. Murano il mio Eden».
Di Moulaye Niang ho scritto martedì su Corriere Buone Notizie con cui ho iniziato una collaborazione. Ci sono storie che non fanno rumore ma che meritano di essere raccontate. Quella di Moulaye Niang è una di queste.
Paolo Rodari
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Woga: La fusione di Yoga e Acqua per un benessere completo. Scopri i benefici di una disciplina innovativa che combina rilassamento e movimento
Il Woga, acronimo di "Water Yoga", è una disciplina che unisce i principi dello yoga con le proprietà benefiche dell’acqua.
Il Woga, acronimo di “Water Yoga”, è una disciplina che unisce i principi dello yoga con le proprietà benefiche dell’acqua. Nato come pratica terapeutica, il Woga è oggi una delle attività più apprezzate per migliorare il benessere fisico e mentale, offrendo una combinazione unica di rilassamento e allenamento. Cos’è il Woga?Il Woga si svolge in acqua calda, solitamente intorno ai 34°C, creando…
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IL MARE PIÙ BELLO D’ITALIA È IN CAMPANIA
Si trova in Cilento il mare più bello d’Italia, tra i litorali dei Comuni di Pollica, Acciaroli e Pioppi in provincia di Salerno, in Campania.
La classifica del mare più bello 2024 di Legambiente e Touring Club Italiano ha premiato con il massimo dei voti 21 località turistiche marine e 12 lacustri, secondo criteri che prendono in esame le buone pratiche ambientali, amministrative e turistiche che contribuiscono a conservarle e a renderle al contempo luoghi in cui poter godere appieno della bellezza della natura in armonia con essa. Fra le regioni più virtuose la Sardegna primeggia con sette località marine, mentre Trentino e Alto Adige vincono la classifica per le località lacustri con 4 comuni. Al secondo posto per i litorali marini il comune di Nardò, in provincia di Lecce nel comprensorio pugliese dell’Alto Salento Ionico, seguito da Baunei, in provincia di Nuoro sulla costa orientale sarda. Quarto posto per la località Domus De Maria sul Litorale di Chia, sempre in Sardegna e quinto posto per Castiglione della Pescaia, nel comprensorio della Maremma Toscana. Secondo questa classifica, la costiera lacustre più bella d’Italia è nel Comune di Molveno (Tn), seguita da Appiano (Bz) sul lago di Monticolo e Massa Marittima (Gr) sul lago dell’Accesa. Gli indicatori analizzati hanno valutato: uso del suolo, degrado del paesaggio, biodiversità, attività turistiche, stato delle aree costiere, mobilità, acqua e depurazione, energia, rifiuti, iniziative per la sostenibilità, sicurezza alimentare e produzioni tipiche di qualità, mare, spiagge e oltre, struttura sociale e sanitaria.
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Fonte: Legambiente; foto di Pixous
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Pesa? Pesante? Quindi dovrei prendere qualcosa per riattivare la peristalsi? Lo so anche l'alimentazione fa il suo, infatti cereali integrali, kiwi ecc
Un errore comune è credere che le fibre abbiano qualcosa a che fare con la peristalsi intestinale.
Le fibre sono fondamentali perché, prima di tutto, diminuscono il rischio di sviluppari tumori del colon, poi perché sollecitano in modo proattivo le pareti dell'intestino e infine perché - a patto che si aumenti l'introito idrico - aumentano il volume del bolo fecale ed evitano la formazioni di fecalomi da disidratazione dello stesso quando l'acqua viene riassorbita dal tratto colico.
La peristalsi, invece, è un movimento INVOLONTARIO della muscolatura liscia intestinale che spinge il cibo digerito dallo stomaco prima attraverso l'intestino tenue e poi nel colon, fino a far riempire l'ampolla rettale in attesa dell'espulsione.
Se vuoi aumentare la peristalsi devi assumere farmaci cosiddetti PROCINETICI che vanno a inibire e/o a eccitare particolari recettori disseminati lungo tutto il tratto digerente (fun fact: i più importanti sono i recettori della serotonina e infatti quando si assumono psicofarmaci della classe 'inibitori della ricaptazione della serotonina' il vostro intestino non è esattamente felice).
Oppure bevi un caffé e fumi una sigaretta, parimenti efficaci perché la trimetilxantina (caffeina) e metilpiridina (nicotina) agiscono proprio su quei recettori (ma con altri ben noti problemi).
Quindi meglio acqua, kiwi e attività fisica, dai.
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Restiamo umani
"O la Palestina sarà libera dall'occupazione, o non sarà mai fine alla violenza"
Da un post instagram del 7 ottobre di m.giardi, che potete trovare a questo link. Nel post trovate anche alcune foto.
«Ho scritto questo testo la sera stessa, sulla strada di ritorno da Hebron. Non l'ho mai pubblicato, perché non ritengo che queste parole rendano la violenza a cui ho assistito. Sono disordinate e confuse. Le pubblico oggi, contro tutti gli equidistanti e i sostenitori della "più grande democrazia del Medio Oriente". O la Palestina sarà libera dall'occupazione, o non sarà mai fine alla violenza. Restiamo umani. LA CITTÀ FRONTIERA Hebron è l'occupazione nell'occupazione. Arriviamo in un centro città affollato, venditori di falafel ambulanti (forse il miglior falafel) e mercato della frutta. La strada è talmente affollata che la macchina non riesce a passare, si scorgono a malapena i negozi traboccanti di merce. Il vero centro di Hebron però non è quello. H1, H2. Sigle che segnano confini. Questa volta visibili tangibili. Arriviamo davanti a uno dei check-point che danno accesso al centro città, quello vero, quello colonizzato. Un groviglio di reti, filo spinato, cancelli e tornelli da cui sbucano telecamere di ultimissima generazione. Il passaggio è costante, silenzioso, normalizzato. I bambini giocano a pallone davanti al gate, gridando di aprire il cancello più grande per passare con le proprie biciclette. "Oggi i turisti non entrano" ci viene detto con il fucile puntato. In Palestina ti abitui ad avere un'arma puntata almeno una volta al giorno. La nostra guida, che quella mattina era entrata da quel check point nell'unica via accessibile ai Palestinesi, ci guarda con la faccia sgomenta: "Andiamo di là, questa è una ripicca". La normalizzazione dell'occupazione ci obbliga a fare un giro largo, per entrare dal check-point della moschea "da lì sicuramente ci faranno passare". La strada attraversa "un mercato scatoletta", chiuso da tutti i lati da reti metalliche e cancellate "dai palazzi i coloni tirano pietre e acqua bollente ai Palestinesi. Ci dobbiamo difendere". Il "mercato scatoletta" non è come quello precedente. Pur essendo nella parte storica, più di 1000 attività commerciali sono state costrette a chiudere "la gente non viene più a comprare, per paura". I coloni hanno comprato alcune delle case proprio sopra al mercato, e minacciano costantemente la popolazione palestinese. Arriviamo al check-point. Questa volta possiamo passare. È la prima volta che provo il passaggio al check-point: mi sento un privilegiato, basta il mio passaporto per evitare altre domande scomode. Ci troviamo nel centro città. Un soldato si avvicina con fare minaccioso: per quella via i Palestinesi non possono passare. "Vi aspetto dall'altra parte", ci dice la guida. Ci troviamo in un luogo deserto. "La città fantasma" la chiamano. Bandiere su bandiere. Cartelli evocativi della "grande storia ebraica". Tutto intorno silenzio, vuoto. Un colono si riposa su un dondolo. Le porte dei negozi Palestinesi sbarrati. Questo è il risultato della grande riconquista dei Coloni. Una città svuotata e presidiata. Poche decine di persone piene di odio ci vivono dentro, privando chi ci abitava prima del diritto di base: quello di camminare per strada. Valeva la pena circondarsi di centinaia di soldati, di filo spinato e telecamere, per poi vivere in una distopia? Torniamo nella parte palestinese della città. Per pochi centesimi mi mangio un felafel accompagnato dal sorriso del venditore per il mio arabo stentato. Possono tentare di appropriarsi anche di questo, ma un felafel così buono non lo faranno mai.»
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La chiusura degli ultimi tre reattori nucleari tedeschi (...) è il più grosso crimine climatico commesso in Europa (...).
Gli ultimi tre reattori che verranno spenti oggi, reattori ad acqua pressurizzata modello Konvoi da 1300-1400 MW di potenza elettrica netta, hanno operato negli ultimi anni con un fattore di carico di circa il 94%, ovvero per 8400 ore/anno, producendo quindi 34 TWh annuali di energia al prezzo di emissioni di CO2 equivalenti di appena 4 grammi/kWh.
Nell'ottimistica ipotesi in cui il loro apporto verrà sostituito con un mix delle altre fonti energetiche tedesche (carbone, eolico e gas le principali), l'intensità carbonica (passerà a) 550 grammi di CO2 equivalente per kWh: questo significa che ogni anno a partire da oggi la Germania emetterà 18,7 milioni di tonnellate in più di CO2 per produrre energia elettrica.
Se le centrali fossero infatti state mantenute in attività, e fossero state spente centrali a lignite al loro posto (che hanno intensità carbonica superiore a 1000 grammi di CO2/kWh), il risparmio sarebbe stato di 30 milioni di tonnellate di CO2/anno. (...)
Eppure, sui social dei movimenti ambientalisti si registra un assordante silenzio. I tedeschi garantiscono che il piano per portare la Germania al 100% di energia rinnovabile (per la produzione elettrica) entro il 2035 continua: se anche fosse, la scelta di chiudere le centrali nucleari prima di quelle a carbone costerà 360 milioni di tonnellate di CO2 in più, alla faccia del carbon budget.
Il problema è che non sarà così: dietro alle promesse di nuove installazioni eoliche e solari, la Germania si prepara ad allacciare 25 GW di nuove centrali a gas (...) per compensare l'intermittenza delle rinnovabili, entro il 2030. E probabilmente non basteranno: ne serviranno in totale fino a 90 GW, perché anche quando la Germania produrrà energia rinnovabile pari al 100% del suo fabbisogno questa produzione non avverrà quando la rete ne ha bisogno.
Al netto di un po' di accumulo, resteranno oltre 5.000 ore/anno in cui la domanda non è totalmente coperta, e quindi andrà bruciato il gas; nelle ore rimanenti si avrà sovrapproduzione, e si dovrà buttare l'energia prodotta (curtailment) o esportarla (...).
Considerate le condizioni eccellenti in cui versano gli impianti nucleari tedeschi (non solo quelli che verranno spenti oggi, ma anche quelli chiusi negli scorsi anni), avrebbero tranquillamente potuto continuare ad operare per altri 10-15 anni in piena sicurezza, e probabilmente molto di più (...).
Per il momento, comunque, il governo non ha ancora dato i permessi per lo smantellamento delle centrali: questo vuol dire che in linea teorica i reattori restano riavviabili (...) in caso di emergenza energetica. Lo smantellamento (...) richiederà in totale una quindicina di anni e costerà alcune decine di miliardi. Non saranno però soldi dei contribuenti: l'industria nucleare ha già accumulato il tesoretto necessario durante il funzionamento (c'è una quota per il decommissioning che è inclusa nel prezzo del kWh, di cui costituisce circa il 3%, e al termine della vita dell'impianto è immediatamente disponibile).
Resta irrisolto invece in Germania il nodo della gestione dei rifiuti radioattivi: l'odio antinucleare diffuso nel paese da decenni di propaganda verde (i libri catastrofisti della scrittrice Gudrun Pausewang sono ancora oggi lettura obbligatoria in molte scuole tedesche) rende molto difficile trovare un sito dove costruire il deposito geologico per il combustibile esausto, a differenza di quanto avviene in Francia, Svizzera, Svezia e Finlandia.
D'altra parte, la Germania ha rimandato per anni anche la costruzione di un deposito definitivo per i rifiuti radioattivi di origine industriale e ospedaliera, fino al punto in cui il sito di stoccaggio della miniera di Asse (che quando è stato avviato, negli anni '60, doveva essere temporaneo) non ha iniziato a deteriorarsi, fatto che a sua volta ha dato origine a una serie di leggende metropolitane sulle "scorie nucleari nelle miniere di sale": in realtà Asse non ha mai contenuto materiale nucleare di alto livello, bensì rifiuti radioattivi ospedalieri e industriali di medio e basso livello. (...)
Un ultimo dato sulla chiusura dei reattori nucleari tedeschi è il seguente: la produzione degli ultimi 3 impianti che vengono spenti oggi è pari a circa il 15% della produzione di energia elettrica da carbone in Germania, che coincide (circa) con la percentuale il cui fabbisogno di combustibile viene soddisfatto dalla miniera di Garzweiler, recentemente espansa a spese del villaggio di Luetzerath, abbattuto per fare posto alle immense scavatrici Bagger-293. All'epoca l'espansione della miniera fu fortemente contestata dagli ambientalisti, che dovettero essere sgomberati dalla polizia.
via https://www.today.it/opinioni/chiusura-centrali-nucleari-germania.html
Le contraddizioni pseudoambientaliste esplodono come talebani, una via l'altra.
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Il fascino dei viaggi in barca e i loro benefici sulla salute
I viaggi in barca sono da sempre un'esperienza affascinante e coinvolgente, che permette di immergersi nella natura e di vivere il mare in un modo unico. Oltre al piacere di navigare e di esplorare nuovi luoghi, i viaggi in barca possono apportare anche numerosi benefici alla salute, sia fisica che psicologica. Benefici psicologici I viaggi in barca possono essere un'ottima occasione per staccare la spina dalla routine quotidiana e per ritrovare il proprio equilibrio interiore. Il contatto con la natura, l'assenza di stress e la sensazione di libertà che si prova navigando sono tutti fattori che possono contribuire a migliorare il benessere psicologico. In particolare, i viaggi in barca possono essere utili per: - Ridurre lo stress: il contatto con la natura e il ritmo lento della navigazione possono aiutare a ridurre i livelli di stress e ansia. - Migliorare l'umore: il mare e la natura hanno un effetto positivo sull'umore, aiutando a sentirsi più rilassati e felici. - Aumentare la consapevolezza: la navigazione richiede concentrazione e attenzione, che possono aiutare a migliorare la consapevolezza di sé e del proprio corpo. - Rinforzare le relazioni sociali: i viaggi in barca sono spesso un'esperienza condivisa con amici o familiari, che può aiutare a rafforzare le relazioni sociali. Alcune Foto del Salone Nautico di Bologna 2023 Benefici fisici I viaggi in barca possono essere anche un'ottima occasione per fare attività fisica e migliorare la propria salute fisica. La vela è un'attività aerobica che può aiutare a migliorare la forma fisica, la resistenza e la coordinazione. Inoltre, il movimento a bordo di una barca può aiutare a bruciare calorie e a perdere peso. In particolare, i viaggi in barca possono essere utili per: - Migliorare la forma fisica: la vela è un'attività aerobica che può aiutare a migliorare la forma fisica, la resistenza e la coordinazione. - Ridurre il rischio di malattie croniche: l'attività fisica regolare può aiutare a ridurre il rischio di malattie croniche, come malattie cardiache, diabete e obesità. - Migliorare la qualità del sonno: l'attività fisica regolare può aiutare a migliorare la qualità del sonno. Conclusioni I viaggi in barca sono un'esperienza unica e coinvolgente che può apportare numerosi benefici alla salute, sia fisica che psicologica. Se siete alla ricerca di una vacanza rilassante e rigenerante, un viaggio in barca è la scelta ideale. Consigli per un viaggio in barca sano Per ottenere il massimo dai benefici dei viaggi in barca, è importante seguire alcuni consigli: - Scegliete un itinerario adatto alle vostre condizioni fisiche: se non siete abituati a fare attività fisica, scegliete un itinerario che non richieda troppo sforzo. - Fate attenzione alla vostra alimentazione: durante un viaggio in barca è importante mangiare in modo sano e bilanciato. - Bevete molta acqua: l'acqua è essenziale per mantenersi idratati, soprattutto quando si fa attività fisica. - Proteggetevi dal sole: indossate sempre una crema solare con alto fattore di protezione e un cappello. Seguendo questi consigli, potrete godervi un viaggio in barca sicuro e salutare. Fonte: Bard Salone della Nautica Bologna 2023 motoscafo con musica Read the full article
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