#ebrei cristiani
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Nel film Brian di Nazareth (arrivato in Italia con molti anni di ritardo causa censura cattolica), la satira contro ebrei e cristiani prende vita da una realtà storica: quello su cui ridiamo è tutto vero.
I Monty Python attingono a fonti storiche non considerate per ebrei e cristiani attendibili, ma dagli Storici non biblisti, si.
I testi detti "apocrifi" hanno solidità storica, mentre quelli scelti ("sacri") sono tutti agiografici, cioè del tutto conditi a piacere con mega stronzate.
" I romani giustiziarono gesù ".
No: i romani ai tempi dei romani non sapevano manco chi cazzo fosse gesù; la predicazione di questo mito inizia in un momento in cui sorgono contrasti all'interno del popolo ebraico, fra chi voleva progredire e gradiva la cultura classica e chi non voleva progredire.
Il mito di gesù erede di Davide incarna le posizioni zelote, fortemente conservatrici: cioè di quel gruppo di sicari che si organizzava contro l'esercito romano per tendere agguati.
#film#Brian di Nazareth#Italia#censura#censura cattolica#Monty Python#ebrei cristiani#gesù erede di Davide
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#dialogo#ebrei#Papa#iran#pace#antisemitismo#khamenei#religione#diplomazia#gaza#cristiani#Vaticano#cecilia sala#palestina#MedioOriente#francesco#israele#tolleranza#diritti
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LA PERSECUZIONE DEI CRISTIANI – ULTIMA PARTE
LA PERSECUZIONE DEI CRISTIANI – ULTIMA PARTE
LE ORIGINI DEL SIONISMO Il sionismo nacque in Inghilterra, durante la Riforma, dalla convinzione che gli anglosassoni fossero emigrati di una delle dieci tribù perdute di Israele. Fonte: @anon_fa_mous18 ottobre 2023 Questa è la parte finale della serie LA PERSECUZIONE DEI CRISTIANI e iniziamo da dove eravamo rimasti nella PARTE 7. Il piano finale de il Sinedrio / i Farisei / la Roma pagana era…

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#Apocalisse#Ascensione#Battisti#Bibbia#Cristianesimo#Cristiani#Ebrei#Evangelici#Gerusalemme#Gesù#Gesù Cristo#Illuminismo#Israele#Mormoni#Nuova Alleanza#Palestina#Papa#Persecuzione#Peste Nera#Protestantesimo#Puritani#Riforma protestante#Roma#Sacro Romano Impero#Seconda Venuta#Sionismo#Sionismo Cristiano#Terzo Tempio
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DOVUNQUE ANDAVANO GLI APOSTOLI TROVAVANO OPPOSIZIONE, ODIO E PERSECUZIONI
DOVUNQUE ANDAVANO GLI APOSTOLI TROVAVANO OPPOSIZIONE, ODIO E PERSECUZIONI Gli Apostoli Paolo e Barnaba annunziarono l’Evangelo ad Antiochia di Pisidia e per invidia furono perseguitati dai Giudei. Poi andarono ad Iconio e anche lì coloro tra i Giudei che non credettero, spinsero i Gentili a perseguitare coloro che credettero e gli Apostoli. Allora se ne fuggirono nelle città di Licaonia, Listra…

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Il Portogallo ha una storia islamica significativa, risalente al periodo di dominazione musulmana dal 711 al 1249; durante questo tempo, gran parte della penisola iberica, inclusa l'odierna Portogallo, era sotto il controllo musulmano, noto come Gharb al-Andalus.
La presenza islamica ha influenzato profondamente la cultura portoghese, dall'architettura alla scienza della navigazione; tuttavia, la narrazione storica tende a enfatizzare la "Reconquista" cristiana, trascurando le interazioni e le coesistenze pacifiche tra le comunità musulmane, cristiane ed ebraiche.
Lisbona, conosciuta come al-ʾIšbūnah durante la dominazione musulmana, conserva ancora elementi architettonici arabi, specialmente nel quartiere dell'Alfama e nella Mouraria.
Le antiche mura della città islamica, che delineano l'area storica di Alfama e Mouraria, riflettono la struttura urbana originale.
Il Castello di São Jorge, costruito dai musulmani, conserva elementi architettonici moreschi e offre una vista panoramica sulla città.
La Chiesa di São Vicente de Fora, originariamente una moschea, presenta archi a ferro di cavallo e un mihrab, simbolo della sua storia islamica.
Coimbra, importante centro mozarabo, ha una storia ricca di influenze islamiche, visibili in alcuni edifici storici. Durante il dominio islamico, che iniziò nel 711, la città divenne un punto strategico tra il mondo cristiano e quello musulmano; la Reconquista culminò con la conquista cristiana di Coimbra nel 1064, ma l'eredità islamica rimase evidente nella cultura e nell'architettura locali: elementi come archi a ferro di cavallo e decorazioni mozarabe testimoniano questa coesistenza.
Évora, famosa per i suoi portici moreschi e il sito archeologico di Almendres Cromlech: i portici, situati nella Praça do Giraldo, riflettono l'eredità islamica della città, risalente al periodo di dominazione araba nel VIII secolo.
Mértola è un piccolo paese che presenta resti significativi della cultura musulmana; scavi archeologici hanno rivelato ceramiche islamiche e strutture che testimoniano una lunga coesistenza tra diverse comunità, tra cui musulmani, ebrei e cristiani. Il sito include una chiesa costruita su una moschea, evidenziando l'influenza islamica nell'architettura locale; la ricerca continua a mettere in luce l'importanza di Mértola come centro di scambio culturale e come esempio di coesistenza pacifica nel passato.
Non si può parlare di immigrazione per il Portogallo, oggi: qui i musulmani stanno ritornando A CASA LORO, dopo essere stati cacciati secoli fa dai talebani cristiani.
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Spot blasfemo...
instagram
OK, forse il caso è un po' gonfiato visto i 46 commenti su Instagram, unico social linkato da questo articolo di Repubblica.
Ad ogni modo mi chiedo cosa ci sia veramente di tanto blasfemo nel giocare con l'idea di sostituire l'ostia con una patatina, e cosa giustifichi commenti del tipo "Avete davvero toccato il fondo! Vergonatevi!". Cioè davvero questo è il peggio della blasfemia che riescono a immaginare? Cioè, hanno usato una patatina, non una fettina di salsiccia!
Comunque i commenti migliori sono un classico del genere: "Provate se avete il coraggio a sfottere Maometto o Jahve' e vediamo che succede." che solleva almeno un problema di conoscenza delle religioni, oltre che svelare il pregiudizio che i mussulmani (e gli ebrei) siano mediamente più pericolosi dei cristiani. E l'ancor più incazzato "Fate semplicemente schifo. Sino a quando non vedrò la versione islamica non acquisterò mai più un vostro prodotto. Vergognatevi, voi e i vermi dell'agenzia pubblicitaria." che mi fa chiedere cosa dovrebbe sostituire la patatina nella versione islamica, vista l'assenza dell'eucarestia in quella religione.
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punto per punto
la storia degli ebrei è un mito che si fonda sulla Bibbia (e basta)
A) l'archeologia e la filologia dimostrano che gli ebrei non furono espulsi dalla loro terra nel 70 d.C (furono i dotti, gli studiosi della Torah che scelsero la religione invece della terra [fonte Belkind])
B) ai primi del novecento c'erano ancora molti villaggi arabi il cui nome rimanda a origini ebraiche.
C) La probabilità che dall'antichità fino ai giorni nostri si fosse mantenuta in loco la continuità demografica della popolazione è molto alta anche dopo la conquista islamica [Polak]: l'Islam cacciò i Bizantini, non il popolo del Libro.
D) La logica dell'Esilio è di origine cristiana: il primo a tematizzare il mito della cacciata fu Giustino martire che a metà del terzo secolo spiegava l'espulsione dei circoncisi da Gerusalemme dopo la rivolta di Bar Kokba come una punizione collettiva per l'uccisione del Cristo. Altri scrittori cristiani videro nella presenza di ebrei fuori dalla Terra Santa una conseguenza e una prova schiacciante dei loro peccati [Sand].
E) sulla base di fonti tannaitiche del II e III sec. d.C. che il termine "galut" - esilio - indicava un asservimento politico, non uno sradicamento territoriale, e che le due cose non erano necessariamente correlate [Milikowsky].
A+B+C+D+E = La Diaspora è una colossale narrazione (recente) costruita da storici al servizio dello Stato etnico-religioso ebraico. The end.
-Shlomo Sand (L'invenzione del popolo ebraico)
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Il "dio dei cristiani" non esiste: gesù, anche se figura mitologica e non storica, è un semidio che parla agli ebrei, e solo agli ebrei, da ebreo ortodosso che rifiuta la contaminazione culturale del mondo classico greco-romano; stessa questione per gli islamici: non esiste il dio islamico, perché condividono in gran parte moralità e riti ebraici. Entrambe le religioni (cristiana e islamica) sono antisemite: in disaccordo e astio profondo coi propri "padri".
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I cristiani aspettano Gesù da 2000 anni. "
I musulmani aspettano un messia dalla linea di Maometto da 1300 anni.
Gli indù aspettano Kali da 3700 anni.
I buddisti aspettano Maitreya da 2600 anni.
Gli ebrei aspettano il Messia da 2500 anni.
Sunnah aspetta il Profeta Issa da 1400 anni.
I musulmani sciiti aspettano l'Imam Mahdi da 1080 anni.
I Druzer stanno aspettando Hamza ibn Ali da 1000 anni.
La maggior parte delle religioni adotta l'idea di un "salvatore" e dice che il mondo rimarrà pieno di malvagità finché questo Salvatore non verrà e lo riempirà di bontà e giustizia.
Forse il problema dei credenti su questo pianeta è che si aspettano che qualcun altro venga a risolvere i loro problemi invece di farlo da soli."
Domenico Rattenni
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La fine del Giudaismo
Non s’intende il senso di quanto sta oggi avvenendo in Israele, se non si comprende che il Sionismo costituisce una doppia negazione della realtà storica del Giudaismo. Non soltanto infatti, in quanto trasferisce agli ebrei lo Stato-nazione dei cristiani, il Sionismo rappresenta il culmine di quel processo di assimilazione che, a partire della fine del XVIII secolo, è andato progressivamente cancellando l’identità ebraica. Decisivo è che, come ha mostrato Amnon Raz-Krakotzkin in uno studio esemplare, a fondamento della coscienza sionista sta un’altra negazione, la negazione della Galut, cioè dell’esilio come principio comune a tutte le forme storiche del Giudaismo come noi lo conosciamo. Le premesse della concezione dell’esilio sono anteriori alla distruzione del Secondo Tempio e sono già presenti nella letteratura biblica. L’esilio è la forma stessa dell’esistenza degli ebrei sulla terra e l’intera tradizione ebraica, dalla Mishnah al Talmud, dall’architettura della sinagoga alla memoria degli eventi biblici, è stata concepita e vissuta nella prospettiva dell’esilio. Per un ebreo ortodosso, anche gli ebrei che vivono nello stato d’Israele sono in esilio. E lo Stato secondo la Torah, che gli ebrei aspettano all’avvento del Messia, non ha nulla a che fare con uno stato nazionale moderno, tanto che al suo centro stanno proprio la ricostruzione del Tempio e la restaurazione dei sacrifici, di cui lo stato d’Israele non vuole nemmeno sentire parlare. Ed è bene non dimenticare che l’esilio secondo il Giudaismo non è soltanto la condizione degli ebrei, ma riguarda la condizione manchevole del mondo nella sua integrità. Secondo alcuni cabalisti, fra cui Luria, l’esilio definisce la situazione stessa della divinità, che ha creato il mondo esiliandosi da sé stesso e questo esilio durerà fino all’avvento del Tiqqun, cioè della restaurazione dell’ordine originario.
È proprio questa accettazione senza riserve dell’esilio, con il rifiuto che comporta di ogni forma presente di statualità, che fonda la superiorità degli ebrei rispetto alle religioni e ai popoli che si sono compromessi con lo Stato. Gli ebrei sono, insieme agli zingari, il solo popolo che ha rifiutato la forma stato, non ha condotto guerre e non si è mai macchiato del sangue di altri popoli.
Negando alla radice l’esilio e la diaspora in nome di uno stato nazionale, il Sionismo ha tradito pertanto l’essenza stessa del Giudaismo. Non ci si dovrà allora meravigliare se questa rimozione ha prodotto un altro esilio, quello dei palestinesi e ha portato lo stato d’Israele a identificarsi con le forme più estreme e spietate dello Stato-nazione moderno. La tenace rivendicazione della storia, da cui la diaspora secondo i sionisti avrebbe escluso gli ebrei, va nella stessa direzione. Ma questo può significare che il Giudaismo, che non era morto a Auschwitz, conosce forse oggi la sua fine.
Giorgio Agamben, 30 settembre 2024
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Anticlericali
Oggi 7 marzo la Chiesa festeggia S. Cirillo (370 - 444), assassino di Ipazia, per mezzo di 500 monaci da lui aizzati. Lo storico contemporaneo Socrate ci dice che il vescovo Cirillo la fece ammazzare per far accettare la beatificazione del monaco teppista Ammonio, che il prefetto di Alessandria, Oreste, fece giustiziare. La filosofa e scienziata Ipazia, sosteneva nella Alessandria cristianizzata, la cultura greco romana, mentre ebrei e cristiani lottavano tra loro per predominare sugli ultimi pagani tollerati, distruggendone i libri e i templi o convertendoli come propri edifici di culto. Ipazia aveva molto ascendente su Oreste; fu mandata una squadra di monaci teppisti detti «parabolani» capeggiati dal lector Pietro (ἀναγνώστης: dunque non un analfabeta) che costituivano, per Cirillo, una specie di «guardia del corpo»: Ipazia fu catturata per la strada, denudata, lapidata, fatta a pezzi e bruciata. Cirillo fu santificato per coprire il massacro e dare un'aura mistica all'assassinio. Gli storici cristiani tentano di screditare il racconto di Socrate attraverso una grossolana falsificazione, quella di essere nato un secolo dopo. Per papa Ratzinger Cirillo fu un “instancabile e fermo” testimone di Gesù Cristo, “Verbo di Dio incarnato” e il 3 ottobre 2007 dedicò alla “grande figura” di uno dei Padri della Chiesa un'intera udienza generale.
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È opaca la denominazione dello Stato, definito ebraico pur essendo abitato per oltre il 25 per cento da non ebrei (arabo-palestinesi musulmani e cristiani, cristiani non arabi, drusi, beduini, ecc.). È opaca la formula che descrive Israele come “unica democrazia in Medio Oriente”, perché la democrazia non si concilia con l’occupazione coloniale o l’assedio dei palestinesi. È opaca la forza militare di Israele, che dagli anni 60 dispone di un armamento atomico senza mai ammetterlo. Secondo il giornalista Seymour Hersh, Tel Aviv ha già minacciato una volta l’uso dell’atomica, nella Guerra del Kippur del 1973 (The Samson Option, 1991).
Ma più opaca di tutte le politiche è l’esistenza di una lobby sionista estremamente danarosa e attiva – soprattutto in Usa e Regno Unito – che fin dalla nascita dello Stato di Israele sostiene le sue politiche di colonizzazione, e che oggi appoggia l’ennesimo tentativo di svuotare la Palestina dei suoi abitanti. Si dice che Netanyahu sta spianando Gaza e attaccando anche la Cisgiordania solo per restare al potere, senza un piano per il futuro. Quasi un anno è passato dalla strage perpetrata da Hamas il 7 ottobre, e una rettifica si impone. È vero che Netanyahu teme di perdere il potere, ma un piano ce l’ha: la pulizia etnica in Palestina.
La lobby sionista ha istituzioni secolari negli Stati Uniti e Gran Bretagna e filiali ovunque. Influenza i giornali e li monitora, finanzia i politici amici. Denuncia regolarmente l’antisemitismo in aumento, mescolando antisemitismo vero e opposizione alle guerre di Israele. Nei Paesi europei operano vari gruppi di pressione tra cui l’Ong Elnet (European Leadership Network).
È chiamata a volte lobby ebraica, ma con l’ebraismo non ha niente a che vedere. Ha a che vedere con il sionismo, che è una corrente politica dell’ebraismo e che dopo molti conflitti interni ha finito col pervertire la religione. È nata nella seconda metà dell’800 e culminata nei testi e negli atti fondatori di Theodor Herzl e Chaim Weizmann. Per il sionismo politico, l’ebraismo non è una religione ma una nazione, uno Stato militarizzato, edificato in Palestina con uno slogan che falsificando la realtà era per forza bellicoso: la Palestina era “una terra senza popolo per un popolo senza terra”, data da Dio agli ebrei per sempre. Secondo il filosofo Yeshayahu Leibowitz, che intervistai nel 1991, Israele era preda di un “nazionalismo tendenzialmente fascista”. Non stupisce che Netanyahu e i suoi ministri razzisti si alleino oggi alle estreme destre in Europa e Usa.
Non tutti gli ebrei approvarono la ridefinizione della propria religione come nazione e Stato. In parte perché consapevoli che la Palestina non era disabitata, in parte perché la lealtà assoluta allo Stato israeliano imposta dalla corrente sionista esponeva gli ebrei della diaspora a sospetti di doppia lealtà.
Indispensabile per capire questa fusione tra religione e Stato militarizzato è l’ultimo libro di Ilan Pappe (Lobbying for Zionism on Both Sides of the Atlantic, 2024). Lo storico racconta, proseguendo lo studio di John Mearsheimer e Stephen Walt sulla lobby (2007), la nascita del sionismo nella seconda metà dell’800, e cita fra gli iniziatori le sette messianiche evangelicali negli Stati Uniti. Sono loro che con più zelo promossero e motivarono il movimento sionista. L’idea-guida del sionismo millenarista è che Israele ha un diritto divino a catturare l’intera Palestina. Se il piano si realizza, giungerà o tornerà il Messia. Questo univa nell’800 sionisti ebrei e cristiani. C’era tuttavia un tranello insidioso: per i sionisti cristiani, il Messia arriva a condizione che gli ebrei alla fine si convertano in massa al cristianesimo.
Il sionismo colonizzatore è oggi in difficoltà. “Non in mio nome”, è scritto sugli striscioni degli ebrei che manifestano contro la nuova Nakba (“Catastrofe”, in arabo) che il governo Netanyahu infligge a Gaza come nel 1948. E che infligge in Cisgiordania dal 28 agosto.
Ciononostante i governi occidentali accettano l’equiparazione fra antisemitismo e antisionismo, per timore delle denigrazioni e manipolazioni della lobby. Quasi tutti hanno fatto propria la “definizione operativa” dell’antisemitismo adottata nel 2016 dall’International Holocaust Remembrance Alliance (cosiddetta Definizione IRHA, legalmente non vincolante). Tra gli esempi indicati, l’antisionismo e le critiche di Israele. Il governo Conte-2 si è allineato nel gennaio 2020.
Difficile in queste condizioni monitorare e combattere l’antisemitismo. L’unica cosa certa è che la politica di Israele non solo svuota la Palestina e crea nuove generazioni di resistenti più che mai agguerriti, non solo rende vano l’appello ai “due popoli due Stati”, ma mette in pericolo gli ebrei in tutto il mondo. Nel lungo termine può condurre Israele stesso al collasso.
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LA PERSECUZIONE DEI CRISTIANI – PARTE 7
Gnostici, Merkabah, Eretici, Valdesi, Templari, Kabbalah, Magia Nera, Cazari, Mongoli, Avvelenamento dei pozzi, Peste Nera e Inquisizione Fonte: @anon_fa_mous5 ottobre 2023 Nella PARTE 6, abbiamo seguito la profezia del Libro di Daniele e l’Apocalisse nella Bibbia, che dava indizi su quali entità rappresentano le Bestie. Siamo arrivati alla conclusione che il Papato rappresenta la prima bestia…

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#Apocalisse#Baphomet#Bibbia#Catari#Cristianesimo#Cristiani#Daniele#Ebrei#Eretici#Feudalesimo#Gerusalemme#Gesù#Gesù Cristo#Grande Babilonia#Impero Romano#Magia nera#Paganesimo#Papa#Persecuzione#Peste Nera#Roma#Sacro Romano Impero#Saggi#Valdesi
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Non amo le Religioni. Tutte. La "nostra" ad esempio è stata concausa primaria della fine dell'impero Romano, nonché "benzodiazepina rincoglionitiva" del nostro forte spirito fino a annichilire del tutto ogni forma di "Severitàs". Amo più l'idea di un Paganesimo. Un Dio diverso da pregare per ogni stato d'animo da affrontare. Un Dio severo quando serva Severità, uno Pacifico quando serva Pace, uno Guerriero quando serva Azione, uno Giusto quando serva Decisione ecc ecc. Vari momenti da affrontare proprio come la Vera vita impone. Un Pagano qualcosa di simile ai Giusti tra le Nazioni con cui gli odierni ebrei onorano i Non-ebrei che si sono prodigati però per difendere ebrei perseguitati. Con esso, anche i teologi cristiani hanno affrontato il problema della eterna salvezza per i pagani che, pur non avendo ricevuto la evangelizzazione, vissero come se l'avessero anticipata: cioè in modo Retto e Morale senza bisogno di false credenze
Ma non amo la forza del rito che contiene tutti in pugno. Le collettività che abindolano come tutte le "fedi create dall'uomo" e non dalla Natura come il Paganesimo
Le religioni pregiudicano scelte e adattamenti in quanto impongono a tutti in modo uniforme la loro unica via verso il raggiungimento della felicità e la loro idea di protezione dalla sofferenza. La tecnica delle religioni consistoni nello sminuire il valore della vita e nel deformare in maniera delirante l’immagine del mondo reale, cose che presuppongono l’avvilimento èe soprattutto l annichilimento dell’intelligenza. A questo prezzo, mediante la fissazione violenta a un infantilismo psichico e la partecipazione a un delirio collettivo, le religioni riescono a deformare la vita di interi popoli fino a farli entrare in guerra.
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I bambini non hanno colore, religione, idee politiche. I bambini vanno protetti, coccolati e amati. I bambini non vanno uccisi o usati come ostaggi. I bambini vanno cresciuti con amore e non con odio per faide di decenni o secoli delle quali non sanno nulla. I bambini sono spugne che assorbono quello che vedono e sentono e non dite che tanto sono piccoli e non capiscono. Capiscono eccome e se li cresci nell'odio saranno adulti che odiano. E questo succede in ogni parte del mondo. Bianchi contro neri, musulmani contro cristiani e ebrei, prepotenti conto deboli.


Stiamo crescendo le nuove generazioni nella legge del più forte, senza valori e senza rispetto. E a volte penso mio Dio forse ci meritiamo l'estinzione perché l'essere umano non impara mai.
cywo
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