#Terzo Tempio
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stilouniverse · 1 year ago
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A.B. Yehoshua "Il Terzo tempio. Novella in forma di dialogo", presentazione
Traduzione di Sarah Parenzo L’ ultimo breve lavoro di A.B. Yehoshua il cui sottotitolo recita “Novella in forma di dialogo”, ha la veste di un’opera teatrale. “È vero che la forma del testo è quella giusta per un palcoscenico quasi sgombro, pochi personaggi – uno dei quali sempre presente sulla scena. E sempre lo stesso interno rabbinico come scenografia: niente effetti speciali, niente colpi…
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crazy-so-na-sega · 1 year ago
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Un’escalation in Israele potrebbe innescare una reazione a catena. I palestinesi non hanno alcuna possibilità in una guerra del genere, perché non possono distruggere Israele o infliggergli una sconfitta militare significativa, ma anche Israele non ha nulla per cui combattere. La Palestina è tecnicamente territorio israeliano, che non controlla e non può controllare in nessuna circostanza. È altrettanto impossibile distruggere fisicamente tutti i palestinesi. Se fossimo in una situazione internazionale diversa, i palestinesi potrebbero contare sulla compassione della sinistra internazionale, ma gli Stati Uniti sono guidati da neoconservatori e globalisti. Certamente non si preoccupano dei palestinesi, anche se non sono nemmeno troppo vicini alle politiche nazionaliste di Israele. Ma è la reazione a catena – e soprattutto il comportamento degli Stati islamici (in primis Iran, Turchia, Arabia Saudita, altri Stati del Golfo e l’Egitto) – questa potrebbe essere la logica continuazione. O almeno, questo è ciò che gli strateghi di Hamas potrebbero aver avuto in mente quando hanno deciso di iniziare il conflitto. Il multipolarismo si sta rafforzando, l’intensità dell’egemonia occidentale nel collettivo non occidentale si sta indebolendo. Gli alleati dell'Occidente nel mondo islamico – in particolare la Turchia e i sauditi – non seguono automaticamente ogni ordine di Washington. È questa la situazione in cui sarà messo alla prova il polo islamico, che recentemente ha provocatoriamente aderito ai BRICS. Naturalmente, il conflitto potrebbe estendersi ad altri territori. Non si può escludere il coinvolgimento dell’Iran e di Hezbollah, il che significa il potenziale trasferimento delle ostilità nei territori del Libano e della Siria. Nello stesso Israele ci sono abbastanza palestinesi che odiano ferocemente gli ebrei. Tutto ciò potrebbe avere conseguenze imprevedibili. A mio avviso, gli Stati Uniti e i globalisti cercheranno di chiudere tutto adesso, poiché non otterranno nulla di buono da un’ulteriore escalation. Ancora una cosa: le analogie tra separatismo, irredentismo, ecc. nelle diverse regioni del mondo non sono più valide. L’Occidente riconosce sia l’unità territoriale sia il diritto dei popoli alla secessione quando ne trae beneficio e non li riconosce quando non sono vantaggiosi. Non ci sono regole. In effetti, dovremmo trattare la questione allo stesso modo (e in effetti lo facciamo). Ciò che ci è favorevole è giusto. Nel conflitto israelo-palestinese è difficile, almeno per ora, che la Russia scelga da che parte stare. Ci sono pro e contro in ogni configurazione. I legami con i palestinesi sono antichi e, ovviamente, vittime, ma il fianco destro di Israele cerca anche di perseguire una politica neutrale e amichevole nei confronti della Russia e, così facendo, si discosta dalla selvaggia e inequivocabile russofobia dell’Occidente collettivo. Molto ora dipenderà da come si svolgeranno gli eventi in futuro. Sì, e naturalmente non dobbiamo perdere di vista la dimensione escatologica degli eventi. I palestinesi hanno chiamato la loro operazione 'Al-Aqsa Storm', cioè la tensione intorno a Gerusalemme e l'orizzonte messianico (per Israele) della costruzione del Terzo Tempio sulla Spianata del Tempio (impossibile senza demolire la Moschea di Al-Aqsa, importante santuario musulmano ) è tornato a crescere. I palestinesi stanno cercando di accendere la sensibilità escatologica dei musulmani – sia sciiti, sempre più sensibili a questo tema, sia sunniti (dopo tutto, non sono estranei alle ragioni della fine del mondo e della battaglia finale). Israele e il sionismo sono il Dajjal per i musulmani. Quanto questo sia grave lo vedremo presto, ma in ogni caso è chiaro che chi ignora l'escatologia non capirà nulla della grande politica moderna. E non solo in Medio Oriente, anche se lì è più evidente.
-Alexander Dugin
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chi ignora l'escatologia s'attacchi.
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elperegrinodedios · 1 year ago
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Tanto Dio, quanto uomo.
E già. Se non fosse stato tanto uomo Gesù non avrebbe sofferto e patito le tentazioni e, se non fosse stato tanto Dio, non avrebbe camminato sopra le acque del Lago Tiberiade. Se non era tanto uomo non si sarebbe commosso e pianto con Maria per la morte di Lazzaro suo fratello e su Gerusalemme e nè si sarebbe adirato contro tutti gli scribi ed i farisei nel tempio. Se egli non fosse stato tanto uomo non avrebbe mai amato Maddalena e, non avrebbe mai potuto provare emozioni al punto di vivere tra i ladri, i lebbrosi, alle prostitute ed i reietti. Se poi non fosse stato tanto Dio, non avrebbe mai potuto risuscitare i morti e tanto meno, avrebbe potuto risuscitare sè stesso al terzo giorno, cosi che noi tutti oggi saremmo condannati e destinati alla polvere.
Tanto uomo e tanto Dio. Tanto uomo da soffrire la passione, quei chiodi e la croce, tanto Dio da donare la sua vita per la nostra. Conoscendo la natura dell'uomo dunque e tutte le tentazioni a cui è sottoposto, egli ci ha indicato la via e non ci ha chiesto niente altro che credere in lui. Chi crede in lui ottiene il perdono dei peccati di ieri, oggi e domani e per la sua grazia la vita eterna.
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Tanto uomo si, con un carattere forte, un ribelle da solo contro tutti quelli al potere e golosi solo di ricchezza, i falsi testimoni della Torah politici in maschera, finti seguaci di Dio che a parole si riempivano la bocca ed in privato occupavano i letti delle vedove, senza amore nè misericordia che colavano il moscerino e inghiottivano poi il cammello, finti testimoni dediti solo a se stessi.
A Gesù non sono mai piaciuti nè i "santini" e nè gli smielati che vogliono piacere a tutti e non ha mai amato la religione, pur ricordandoci che la bilancia con sui piatti della giustizia e dell'amore deve sempre rimanere orizzontale perfetta cosi come dice il vecchio testamento. Lui è davvero stato un fuorilegge perchè la vecchia legge l'ha compiuta lui, no non l'ha abrogata ma compiuta traghettandoci dall'antica "era" della Pazienza di Dio con la legge del taglione, all'era della Grazia, dell'amore, del perdono e della "salvezza".
A te la lode, la gloria, la magnificenza, la maestà e la potenza nei secoli dei secoli. Amèn e Amèn!
lan ✍️
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abatelunare · 1 year ago
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Esempi animati dal Sol Levante
Gli sceneggiatori degli anime giapponesi hanno spesso suscitato la mia perplessità. Tanto da farmi pensare che in alcuni casi non comunichino fra loro. Vi faccio tre esempi così capite meglio.
Primo esempio Parliamo del Grande Mazinga. Verso la fine della serie, si unisce a lui Mazinga Zeta. E succedono due cose bizzarre. La prima è che i Generali di Micene si rivelano molto più scarsi del previsto (fatta eccezione per il Generale Nero, morto durante un epico duello contro il Mazingone). La seconda è che nessuno si degna di comunicare ai poveri spettatori quale fine abbia fatto l'Imperatore delle Tenebre, che era poi il Gran Capo della baracca nemica.
Secondo esempio Parliamo di Goldrake. C'è una cesura netta fra prima e seconda stagione. Dall'oggi al domani Actarus e Venusia cambiano radicalmente look. Alcor rimane uguale a prima, loro due no: abbigliamento e taglio di capelli si fanno più adulti. Soprattutto, scompare uno dei personaggi minori: Banta, il vicino di Rigel. Lui e la madre evaporano nel Nulla Cosmico...
Terzo esempio Parliamo dei Cavalieri dello Zodiaco. Gli Eroi partono alla volta del Grande Tempio. Ai Cavalieri di Bronzo si uniscono tre giovincelli che si fanno chiamare Cavalieri d'Acciaio (questo perché le loro armature hanno una natura meccanica e non spirituale). Ebbene, costoro, una volta arrivati a destinazione, svaniscono. Non si capisce che fine facciano.
Va bene la fantasia. Va bene che i cartoni animati non rispecchiano fedelmente la realtà. Però cerchiamo almeno di non perdere i pezzi. Che poi gli spettatori non li trovano. E soffrono.
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nada-khader · 2 years ago
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L'Egitto mantiene la sua posizione di prima destinazione per i viaggiatori basati nella regione MENA nel secondo trimestre del 2018: Wego
L'Egitto ha mantenuto la sua posizione di prima destinazione per i viaggiatori provenienti dall'area MENA nel secondo trimestre (Q2) del 2018, secondo una ricerca pubblicata lunedì da Wego, il mercato di viaggi online per l'area MENA.
La ricerca evidenzia la popolarità di diverse località turistiche tra i visitatori della regione MENA. La classifica delle destinazioni si basa sulle ricerche di voli e alloggi effettuate da milioni di utenti dell'app e del sito web di Wego nel secondo trimestre del 2018.
Secondo l'indagine, l'Egitto continua a essere la prima destinazione, grazie al continuo sostegno dei turisti regionali, sia per il tempo libero che per gli affari.
Il sondaggio prosegue affermando che i turisti non riescono a stare lontani da questa misteriosa nazione, nota per le sue attrazioni storiche, le splendide crociere fluviali, le vivaci piazze di mercato e il rapporto qualità-prezzo complessivo.
L'India, nel frattempo, è avanzata significativamente di due posizioni, conquistando il secondo posto nel secondo trimestre del 2018 dal quarto posto dello stesso trimestre del 2017.
Secondo il sondaggio, questo grande aumento è dovuto principalmente al mese sacro del Ramadan, che inizia a metà maggio, e al gran numero di espatriati indiani che vivono nel Golfo e che scelgono di tornare a casa durante questo periodo (o subito dopo).
Allo stesso modo, il Pakistan è salito di due posizioni, passando dall'11° al 9° posto, per lo stesso motivo.
Nel frattempo, il rapporto rivela che l'Arabia Saudita ha perso terreno.
Secondo la ricerca, nel secondo trimestre del 2018 l'Arabia Saudita era al secondo posto, ma ora è scesa al terzo.
L'indagine ha rilevato che i turisti nazionali e stranieri che viaggiano per affari, piacere e Umrah (pellegrinaggio minore) hanno continuato a trovare l'Arabia Saudita una destinazione popolare nel secondo trimestre.
Provate una delle numerose attività, siti o esperienze disponibili nei viaggi in Egitto. Sfruttate le nostre offerte esclusive programmando subito uno dei nostri tour giornalieri in Egitto.
Un ottimo modo per vivere la città e tutte le sue attrazioni è rappresentato dai tour di un giorno al Cairo. In questa vivace metropoli ce n'è per tutti i gusti, dagli antichi monumenti ai centri commerciali all'avanguardia. Il Cairo si distingue dalle altre città per le sue strade animate, la sua cucina deliziosa e la sua gente ospitale.
I viaggiatori possono godere di emozionanti e istruttivi tour di un giorno a Luxor. Luxor è la sede di alcuni dei più magnifici siti e strutture antiche del mondo, come la Valle dei Re, il complesso del Tempio di Karnak e i Colossi di Memnon.
Indipendentemente dal tipo di esperienza che cercate per visitare questa magnifica nazione, assicuratevi di non perdere l'occasione di creare ricordi di una vita scoprendo tutte le bellezze che si trovano all'interno dei suoi confini con uno dei nostri tour dell'Egitto!
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rosateparole · 1 year ago
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Ogni giorno il Comitato cittadino organizzava dimostrazioni.
Alcuni ricevevano l’ordine preciso di urlare slogan nella folla «A morte i preti che si son messi con i fascisti!».
«A morte la reakcija grassa del sangue che ci ha succhiato!»
«Spazziamo via i detriti della borghesia e del fascismo!» I capi berciano ogni sorta di insulti e frenesie scandite nella loro e nella nostra lingua. Tutta la vita sarò condannata a sentir parlare male dell’Italia e degli italiani. Sai che gioia. Mai un attimo di tregua dal sospetto. Là comincia la diversità, questa gobba che ti porti appresso e che ti impedisce di passare per quel buco per cui passano tutti. Là comincia l’avversione, quando ti bloccano il canale di scorrimento del liquido che ti unisce agli altri, te lo prosciugano lentamente. E così lentamente, da tutte le esclusioni e le negazioni, da tutti i rifiuti e i sospetti, da tutte le lotte e le resistenze, si crea in te un altro essere, un altro te stesso che non ami, e che dovrai combattere.
Bisogna andar a fare le dimostrazioni contro l’Italia, contro l’America, contro gli Alleati a favore della Jugoslavia. La folla spumeggia un giorno in piazza Foro, davanti al Tempio d’Augusto, che ha la fronte sfasciata per una bomba caduta il 4 maggio 1945, un altro giorno ai Giardini, un terzo nell’Arena. Ma perché gli osservatori non capiscono che la gente è costretta a manifestare? Non si rendono conto che la realtà è sempre diversa da come sembra?
Nonna se lo chiede ogni volta che è costretta a chiudere l’osteria, dice che deve assolutamente andare alla manifestazione e nell’eventualità che le venga richiesto un alibi, nell’ora giusta si fa vedere e registrare dagli occhi della Rossa che se ne sta in prima fila sotto gli striscioni e gli altoparlanti agitando le braccia e dirigendo con strilli in falsetto la folla verso obiettivi rivoluzionari, come rompere la vetrina di qualche negozio perché in tempo di rivoluzione tutto è gratis, o prendere a sassate o scalpellare le insegne del Leone di Venezia. Ma dove el leon ga piantà so zampa, non ghe xe forsa al mondo che sgrafi via la stampa. Si sarebbero dovute demolire tutte le città dell’Histria Terra per togliere il suggello che san Marco aveva impresso nella storia e nella cultura della penisola. I leoni corrosi dall’aria salsa sono ancora incastonati sulle porte dei fondachi e sui ponti rovinati: la legge è ancora incisa nel palazzo municipale all’angolo della piazza, il corno ducale nel muro diroccato è il nido delle rondini migratrici.
Mia nonna strattona la Rossa e le dice: «Arime, son vignuda!» e poi, da un’altra parte, sgattaiola a casa rasentando l'ombra dei muri salendo via Muzio, già ribattezzata Omladinska, tra i palazzi con le serrande abbassate nel silenzio caldo e pesante, un solo pensiero che ingigantisce nella sua solida logica: raprire l’osteria e dar da mangiare ai maiali e alle galline. Si parla in giro che i drusi porteranno via le botteghe ai privati, ma lei spera di poter mantenere l’esercizio. La sera ha paura e percorre la casa con un coltello da cucina in mano per verificare che tutte le finestre siano ben chiuse e tutte le porte sprangate. E alla fine, tutte quelle dimostrazioni non le hanno portato alcun beneficio, perché la legge sulla nazionalizzazione le ha fatto perdere la sua osteria e non c’è stata Rossa che abbia potuto impedirlo. Nonna ha pianto tanto.
Anna Maria Mori & Nelida Milani, Bora. Istria, il vento dell’esilio
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loveantoniolove-blog · 4 months ago
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➡️🌺🙏Lunedì 12 Agosto 2024
S. Giovanna F. de Chantal; S. Ercolano; S. Leila
19.a del Tempo Ordinario
Ez 1,2-5.24-28c; Sal 148; Mt 17,22-27
I cieli e la terra sono pieni della tua gloria
👉��📖❤️VANGELO
Lo uccideranno, ma risorgerà. I figli sono liberi dal tributo.
+ Dal Vangelo secondo Matteo 17,22-27
In quel tempo, mentre si trovavano insieme in Galilea, Gesù disse ai suoi discepoli: “Il Figlio dell’uomo sta per esser consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno, ma il terzo giorno risorgerà”. Ed essi furono molto rattristati. Quando furono giunti a Cafarnao, quelli che riscuotevano la tassa per il tempio si avvicinarono a Pietro e gli dissero: “Il vostro maestro non paga la tassa?”. Rispose: “Sì”. Mentre entrava in casa, Gesù lo prevenne dicendo: “Che cosa ti pare, Simone? I re della terra da chi riscuotono le tasse e i tributi? Dai propri figli o dagli estranei?”. Rispose: “Dagli estranei”. E Gesù replicò: “Quindi i figli sono liberi. Ma per evitare di scandalizzarli, va’ al mare, getta l’amo e prendi il primo pesce che viene su, aprigli la bocca e vi troverai una moneta d’argento. Prendila e consegnala loro per me e per te”.
Parola del Signore. ❤️🙏
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lamilanomagazine · 7 months ago
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Ostia antica, da nuovi scavi preziosi indizi sulla vita nell’età imperiale
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Ostia antica, da nuovi scavi preziosi indizi sulla vita nell’età imperiale Nuovi frammenti archeologici di oggetti utilizzati nella vita imperiale e legati ai rituali del culto emergono dagli scavi nell’Area Sacra del Parco archeologico di Ostia antica. La scoperta, dopo il recupero di due frammenti dei Fasti Ostienses venuti alla luce l’anno scorso, è avvenuta nel corso di un recente intervento, attuato con fondi CIPE, e finalizzato alla risistemazione generale dell’area per la sua prossima riapertura al pubblico con il restauro dei templi e il ripristino delle canalizzazioni che garantivano lo smaltimento delle acque meteoriche. Durante lo svuotamento di un pozzo, posto davanti alla scalinata del tempio di Ercole, profondo circa 3 metri e ancora pieno d’acqua, è emersa una cospicua quantità di reperti databili in gran parte tra la fine del I e il II d.C., molto ben conservati in quanto immersi in un fango povero d’ossigeno. Si tratta di ceramiche di varia tipologia, anche miniaturistiche; di lucerne, di frammenti di contenitori in vetro, lacerti di marmo, ossa animali combuste e noccioli di pesca, sicuramente utilizzati in specifici rituali sacri all’interno dell’area archeologica. Il ritrovamento di ossa combuste conferma in primo luogo lo svolgimento nel santuario di sacrifici animali (maiali e bovini, certamente), mentre le ceramiche comuni, anch’esse recanti tracce di fuoco, indicano che la carne veniva cotta e consumata durante i banchetti in onore della divinità. I resti di uno o più pasti rituali furono gettati nel pozzo, gli ultimi verosimilmente quando se ne era ormai dismessa la funzione. Fra i reperti più significativi rinvenuti c’è un oggetto in legno lavorato, a forma di imbuto o di calice, non comune e incredibilmente moderno, la cui funzione è ancora da chiarire. Oltre al calice-imbuto, decorato con una serie di leggere incisioni e cerchi concentrici all’interno (in prossimità del foro che lo attraversa), sono stati recuperati altri reperti dotati di modanature “a incastro” e costolature esterne, che fanno pensare a innesti reciproci e che sono complessivamente riferibili a un elemento cilindrico vagamente simile a un tubolo. I nuovi reperti sono stati rinvenuti nell’Area Sacra, importante santuario ostiense sorto a partire dal III secolo a.C. nei pressi della sorgente chiamata Aqua Salvia, lungo l’antico tracciato della cosiddetta Via della Foce. All’interno del complesso, dominato dalla mole del tempio di Ercole e occupato da due altri edifici di culto minori come il tempio di Tetrastilo (o di Esculapio) e quello dell’Ara Rotonda, i sacerdoti predicevano l’esito delle spedizioni militari ai generali in procinto di partire per le campagne militari. Si trattava dunque di un culto oracolare. L’attività di ricerca nel sito è stata coordinata dal responsabile scientifico dell’intervento, Dario Daffara, mentre l’esplorazione del pozzo e lo scavo dei sedimenti sono stati condotti dall’archeologo Davide I. Pellandra e da Mario Mazzoli e Marco Vitelli dell’Associazione A.S.S.O. (Archeologia Subacquea Speleologia Organizzazione), ente del terzo settore specializzato in scavi e rilevamenti in zone e luoghi sotterranei a valenza storica e archeologica. Affidati alle cure dell’Ufficio Restauro del Parco, i legni sono ora in corso di studio e consentiranno di fare nuova luce sulla suppellettile in uso nei santuari romani d’età imperiale. “Ostia antica è una meraviglia. Rappresenta uno dei più importanti siti archeologici della nostra Nazione, all’interno del quale ci sono grandi valori e soprattutto c’è una grande storia, la storia dell’antica Roma. In questo momento in Italia sono attivi tantissimi scavi. In Legge di Bilancio, abbiamo voluto rifinanziare le attività di scavo perché, coerentemente con l’articolo 9 della Costituzione, c’è da tutelare ma anche da valorizzare. Faccio i complimenti a chi sta lavorando a questi scavi e a chi consente di riportare alla luce testimonianze molto importanti, che sono la geografia identitaria della nostra Nazione”, ha dichiarato il Ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. “L’intervento di restauro si è rivelato un’occasione unica di studio e di approfondimento della conoscenza sulle funzioni e sulle attività che si svolgevano nel santuario: un momento importante per fare ricerca in un’area che al momento della sua scoperta, negli anni 1938-40, restituì opere di scultura identitarie per Ostia antica e che saranno ospitate nel Museo Ostiense di prossima riapertura: la statua di Cartilio Poplicola, il busto di Asclepio e il rilievo dell’aruspice Fulvius Salvis con scena di ‘pesca miracolosa’ di una statua di Ercole da parte di pescatori ostiensi. Ancora una volta la ricerca, nelle sue varie forme, si conferma elemento chiave per coniugare le diverse istanze legate, oltre che alla tutela, alla valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale", ha affermato il Direttore generale Musei del MiC, Massimo Osanna. “Il progetto di restauro dell’Area Sacra, redatto dallo Studio Strati e diretto dall’architetto del Parco Valeria Casella, consentirà a breve di riaprire al pubblico uno dei complessi più antichi e suggestivi di Ostia, permettendo ai visitatori di accedere alla cella del Tempio di Ercole, finora interdetta. Verranno inoltre ricollocati i pavimenti del vicino Tempio dell’Ara Rotonda, del quale si sta anche ricostruendo la copertura”, ha sottolineato il Direttore del Parco archeologico di Ostia antica, Alessandro D’Alessio.  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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progetto-geografia · 8 months ago
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Wuhan
Iniziamo dicendo che il Mandarino è la lingua ufficiale.
Si trova 10 ore e 40 minuti circa da noi ed è 8 ore in avanti nel fuso orario.
Cosa dire per rappresentarlo meglio?
Di solito, Wuhan non gode di molta attenzione da parte dei viaggiatori stranieri, così come accade per altre grandi città della Cina, tra cui Shanghai, Pechino e Chengdu. Ciononostante, Wuhan ha molto da offrire e, con i suoi oltre 3.500 anni di storia, è una delle città più antiche della Cina. Di seguito ho elencato alcuni motivi importanti per cui dovresti visitare Wuhan mentre viaggi in Cina. Nonostante abbia 12 milioni di abitanti e sia relativamente sviluppata, Wuhan è ancora molto più economica di città come Shanghai o Pechino.
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Cosa vedere in Wuhan? Dei consigli?
1) Il Museo Provinciale dell'Hubei
2) Il tempio del Cielo di Wuhan
3) La pagoda Gialla di Wuhan
4) L’arco del Serpente giallo
5) East lake Cherry blossom park
1)Il museo provinciale di Hubei
Il Museo Provinciale dell'Hubei è uno dei principali punti di interesse turistico a Wuhan, in Cina. Situato lungo il fiume Yangtze, il museo ospita una vasta collezione di arte e reperti culturali che offrono un prezioso scorcio della storia e della tradizione della provincia di Hubei. All'interno del museo, i visitatori possono ammirare antiche opere d'arte, tra cui dipinti, sculture e ceramiche, che risalgono a migliaia di anni fa. Inoltre, il museo presenta anche una sezione dedicata alle importanti scoperte archeologiche della regione, come reperti di tombe antiche e oggetti di uso quotidiano.
Offrendo una preziosa panoramica delle ricche tradizioni e della cultura della provincia di Hubei, il museo rappresenta una tappa affascinante per tutti i viaggiatori che desiderano scoprire cosa vedere a Wuhan.
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2)Il tempio del Cielo di Wuhan
Il Tempio del Cielo di Wuhan è uno dei principali punti di interesse turistico della città. Situato nella zona centrale di Wuhan, il Tempio del Cielo è una replica del celebre Tempio del Cielo di Pechino. Costruito durante il periodo della dinastia Ming, il Tempio del Cielo è un importante esempio di architettura tradizionale cinese. Il complesso del Tempio del Cielo è composto da diverse strutture, tra cui l'Altare del Cielo, il Salone delle Preghiere per le Buone Raccolte e il Pavimento Sacrificale Circolare.  Puoi esplorare gli edifici e i giardini circostanti, ammirare l'architettura tradizionale e goderti la tranquillità dell'ambiente circostante. Se stai pianificando una visita a Wuhan, assicurati di includere il Tempio del Cielo nella tua lista dei luoghi da vedere.
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3) La pagoda Gialla di Wuhan
La Pagoda Gialla di Wuhan è una delle principali attrazioni turistiche della città. Situata nella zona di Wuchang, questa antica struttura buddista risale alla dinastia Ming ed è stata recentemente restaurata. La pagoda di 51,4 metri è famosa per i suoi sette piani, simboleggiando i sette tesori buddisti. Gli interni sono decorati con statue di Buddha e affreschi.
Una delle cose più affascinanti da fare alla Pagoda Gialla è salire fino all'ultimo piano per godere di una vista panoramica mozzafiato sulla città di Wuhan. Si possono ammirare il fiume Yangtze e il fiume Han. Inoltre, attorno alla pagoda ci sono giardini mozzafiato dove si può fare una passeggiata rilassante e ammirare i colori vivaci dei fiori e delle piante che simboleggiano a livello profondo la cultura cinese.
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4) Torre Gialla della Gru
La Torre della Gru Gialla si trova sulla Collina del serpente a Wuhan, è elogiata come una delle tre torri più notevoli a sud del fiume Yangtze.
La mostra su ogni piano ha un tema: ad esempio, il tema del primo piano riguarda la sua leggenda. Sul muro c'è un dipinto in porcellana lungo nove metri e largo sei metri che raffigura nuvole, fiumi e gru che hanno significati profondi storici. Il terzo piano mostra principalmente poesie scritte per lodare la torre durante le dinastie che ha attraversato. In cima alla torre, potrai ammirare una panoramica del fiume Yangtze, del suo ponte e degli edifici circostanti nella città di Wuhan che ti lasceranno senza parole. Fuori dalla Torre della Gru Gialla, ci sono gru gialle in bronzo, portali commemorativi e padiglioni
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5) Cherry lake blossom festival
Nel parco cittadino, l’East Lake Cherry Blossom Park, come ogni anno si è aperto il Cherry Blossom Festival. Non è solo una celebrazione dei fiori, è un festival culturale di quattro settimane che si tiene in tutta la città. La Cerimonia di apertura comprende anche l’arte in fiore, il Festival degli aquiloni in fiore, l’annuale Parata e Sakura Matsuri - Festival di strada e infine l’annuale raccolta di fondi Pink Tie Party.
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Cosa mangiare di tradizionale?
Regan Mian (Noodles secchi caldi)
Doupi (Omelette speciale)
Stufato di pesce (smoked fish)
Palua Ladoo (tartufi dolci)
Aragosta e gamberi piccanti
Orata di Wuchang al vapore
Le zuppe Xiaotaoyuan
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zanzino-shop · 10 months ago
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Hinamatsuri-la festa delle bambole in Giappone
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L’Hinamatsuri, nota anche come “Festa delle bambole” o “Festa delle bambine”, è una ricorrenza giapponese che cade il 3 marzo, cioè il terzo giorno del terzo mese. Durante questa festività, le famiglie preparano piattaforme con un tappeto rosso (chiamato “hi-mōsen”) su cui espongono un insieme di bambole ornamentali giapponesi (hina-ningyō). Queste bambole raffigurano l’imperatore, l’imperatrice, gli attendenti e i musicisti della corte imperiale, indossando abiti tradizionali del periodo Heian .
La storia dell’Hinamatsuri risale all’incirca alla metà del VII secolo, durante il periodo Heian. Si basa sulla credenza che le bambole abbiano il potere di contenere gli spiriti malvagi e le malattie corporali. In passato, veniva praticato un antico cerimoniale chiamato hina-nagashi (letteralmente “bambola fluttuante”), in cui alcune bambole di paglia venivano posate lungo il corso di un fiume. Si credeva che queste bambole portassero via con sé gli spiriti maligni e i cattivi auguri.
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Le bambole hina sono regalate alle bambine e tramandate di generazione in generazione dalle donne di famiglia. Durante l’Hinamatsuri, le bambine indossano i kimono tradizionali, ricevono regali dai genitori e parenti, e si recano al tempio più vicino alla propria casa per pregare per la loro crescita felice e sana. Questa festa è anche un modo per allontanare gli spiriti malvagi dalla famiglia .
In sintesi, l’Hinamatsuri è una festa speciale che celebra la bellezza e la salute delle bambine e promuove l’armonia familiare.
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cinquecolonnemagazine · 11 months ago
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I nomi degli dei greci nella religione romana
La religione romana era un sincretismo di culti italici e greci. Nel corso dei secoli, gli antichi romani adottarono e adattarono molte divinità greche, dando loro nuovi nomi e caratteristiche. La corrispondenza tra i nomi degli dei greci e romani non è sempre univoca. In alcuni casi, i romani adottarono semplicemente il nome greco, mentre in altri casi crearono un nuovo nome che rispecchiasse le funzioni o le caratteristiche della divinità. I nomi più comuni Tra i nomi più comuni che gli antichi romani diedero agli dei greci vi sono: - Giove per Zeus, il padre degli dei e degli uomini - Giunone per Era, la regina degli dei - Marte per Ares, il dio della guerra - Minerva per Atena, la dea della saggezza e della guerra - Nettuno per Poseidone, il dio del mare - Cerere per Demetra, la dea dell'agricoltura - Vesta per Estia, la dea del focolare domestico - Vulcano per Efesto, il dio del fuoco e della metallurgia Altri nomi Altri nomi comuni includono: - Apollo per Febo, il dio del sole, della musica e della poesia - Diana per Artemide, la dea della caccia, della natura e della luna - Bacco per Dioniso, il dio del vino, dell'ebbrezza e del teatro - Eros per Amore, il dio dell'amore e della bellezza - Proserpina per Persefone, la dea dei morti e dell'oltretomba - Esculapio per Asclepio, il dio della medicina Le differenze In alcuni casi, le differenze tra i nomi degli dei greci e romani riflettono differenze nelle funzioni o nelle caratteristiche delle divinità. Ad esempio, il nome greco Zeus significa "splendente", mentre il nome romano Giove significa "dio". Questa differenza riflette il fatto che Zeus era il dio supremo della religione greca, mentre Giove era solo una delle tante divinità del pantheon romano. In altri casi, le differenze tra i nomi riflettono semplicemente la difficoltà di tradurre le parole greche in latino. Ad esempio, il nome greco Hera significa "signora", mentre il nome romano Giunone è un adattamento del nome greco *Heraion, che significa "tempio di Hera". L'influenza della religione greca sulla religione romana L'adozione e l'adattamento di divinità greche da parte degli antichi romani ebbe un'influenza significativa sulla religione romana. A partire dal IV secolo a.C., la religione greca divenne sempre più popolare a Roma, e molte divinità greche furono assimilate al pantheon romano. Questa influenza greca si manifestò in vari modi. Innanzitutto, i romani iniziarono a celebrare i festival greci in onore delle divinità greche. In secondo luogo, i romani iniziarono a costruire templi e santuari in onore delle divinità greche. In terzo luogo, i romani iniziarono a creare opere d'arte e letteratura che raffiguravano le divinità greche. L'influenza greca sulla religione romana continuò anche dopo la caduta dell'Impero Romano d'Occidente. Nel Medioevo, molti dei nomi e delle caratteristiche delle divinità greche furono adottati dalla religione cristiana. Foto di Cari R. da Pixabay Read the full article
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personal-reporter · 1 year ago
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Il dicembre degli antichi Romani
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Il dicembre per gli antichi Romani era dominato dai Saturnalia, intorno a cui ruotavano le feste di tutto il mese, mentre il lavoro dei campi si fermava e l'uomo era libero dalle attività quotidiane. Erano le divinità connesse con la ricchezza ad essere le protagoniste, come quelle del farro e del grano, ma anche della ricchezza spirituale che guardava all'Età dell'Oro di Saturno, quando sia uomini che animali vivevano senza fatica. Perché gli dèi potessero favorire Roma, preservandone la ricchezza e la potenza, i Romani dovevano rinnovare il patto con loro, incentrato sul nome segreto di Roma e del suo Nume tutelare, forse la dèa Angerona, la divinità del silenzio, celebrata  nel Solstizio d'Inverno, il punto dell'anno in cui il Sole che muore passa il testimone a quello che rinasce. Nel primo terzo del mese di dicembre, i Romani celebravano Gaia Cecilia, cioè Tanaquilla, moglie di Tarquinio Prisco e Gaia Fufezia, la Vestale che donò ai Romani le sue proprietà terriere in Campo Marzio e celebravano  anche Bona Dèa, una forma della Grande Madre, il cui nome era segreto come il suo culto. La festa di Bona Dèa cadeva il 4 dicembre ed era un rito molto antico, precedente l'istituzione del calendario, celebrato dalle Vestali nella casa di un magistrato dotato di imperium, che però doveva uscire dall'edificio insieme a tutti i maschi, dal momento che il rito era precluso agli uomini, oltre che ad essere segreto, come il vero nome della Bona Dèa. A Gaia non era dedicato alcun tempio, ma nel suo aspetto di Gaia Fufezia divise il suo tempio con Tiberinus. A Roma si conoscevano Gaia Caecilia, nome romano di Tanaquilla, moglie di Tarquinio Prisco, e Gaia Fufezia o Gaia Taracia. Gaia Caecilia/Tanaquilla indusse il marito Tarquinio Prisco ad impossessarsi del titolo di re, era il punto di riferimento delle spose romane per la sua probità, a lei si faceva risalire la formula matrimoniale Ubi tu Gaius ego Gaia. Invece Gaia Fufezia donò ai Romani il Campo Tiberino e ricevette dal Senato l'onore di godere di privilegi maschili, tra i quali quello di poter lasciare il sacerdozio per sposarsi, fare testamento e di avere una statua edificata a spese dello Stato. Il Campo Tiberino faceva parte dell'ager Tarquiniorum, il territorio appartenente ai Tarquini e le spighe di questo campo, secondo la tradizione, vennero gettate nel Tevere dove, ammassatesi, formarono l'Isola Tiberina, dove  avevano il loro tempio Vediovis, Faunus ed Aesculapius. Con il secondo terzo del mese, dopo la festa del Septimontium, celebrata dai montanes in opposizione ai Paganalia di gennaio, celebrati dai colles, si svolgevano i riti dedicati a Consus e a Saturno. I ludi dedicati a Consus erano i più importanti dell'anno, dove veniva scoperto l'altare sotterraneo dedicato al dio nel Circo Massimo, mentre  Saturno era considerato il re dell'età mitica della pace e iniziatore alle attività agricole. Gli ultimi giorni di dicembre erano consacrati a divinità femminili come Ops, paredra di Saturno e personificazione della pienezza, e ad Acca Larentia, che dispensavano ricchezza e potere, a cui si contrapponeva Diva Angerona, connessa alla fine del ciclo solare. Read the full article
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Carceri: 3 neo direttori su 6 già dimissionari in Sardegna
“Neanche i nuovi direttori accettano di venire a lavorare in Sardegna. Ricevuto l’incarico uno ha subito rinunciato, un altro si è dimesso e un terzo ha chiesto aspettativa. Così restano scoperti Isili, Tempio e Alghero in aggiunta a Sassari, Nuoro e perfino Cagliari. Insomma poco o niente cambia ammesso che non ci siano altre defezioni.     Una umiliazione per l’intero sistema penitenziario…
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kritere · 1 year ago
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Dove vedere Wimbledon 2023 in TV e in streaming
DIRETTA TV Lo streaming in diretta di questo programma sarà visibile su KRITERE.COM Kritere.com è il servizio gratuito che permette di guardare anche all’estero tutti i canali TV italiani, film on demande e eventi sportivi. Da lunedì 3 a domenica 16 luglio si svolgerà il torneo di Wimbledon, terzo slam della stagione di tennis. Quello che ad oggi è il tempio di Roger Federer, da quest’anno…
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mariaceciliacamozzi · 1 year ago
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素食者
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素食者 (sù shí zhě): “persona che mangia verdure”
Non ho mai amato gli stereotipi, e so per certo che qualsiasi stereotipo, è lì proprio per essere smentito. Ho imparato a capire fin da piccolissima che ciò che viene ripetuto diventa verità, e ciò che è disseminato senza una reale cognizione in ogni dove, non è mai la realtà, ma solo il frutto di una mancanza, mancanza di curiosità, mancanza di consapevolezza, mancanza di verità, mancanza di onestà.
Io ho preferito sempre approfondire, e l’occasione mi ha dato la possibilità di vivere un lungo periodo in Cina, collaborando con il coeso gruppo di attivisti per gli animali di Pechino… un’esperienza che mi ha totalmente cambiato la vita.
Un numero di cinesi pari a più della popolazione italiana e svizzera insieme, è vegano, e molti di loro sono attivisti per i diritti degli animali. In percentuale i cinesi hanno molto più a cuore la vita degli animali rispetto gli italiani. Più di 70 milioni di persone in Cina non si cibano di animali.
Alba Carugo
In Cina lo stile di vita vegetariano (ricordiamo sempre che il termine vegetariano in cinese si dice 素食者 (sù shí zhě) e significa “persona che mangia verdure”) ha profonde radici culturali, e ogggi sono sempre di più i giovani cinesi che decidono di avvicinarsi alla dieta vegetariana, spinti da una maggiore sensibilità verso le tematiche etiche ed ambientaliste. Circa il 5% della popolazione cinese afferma di essere vegetariana, quasi 72 milioni di persone che non mangiano carne. Un tempo questa scelta veniva fatta soprattutto per motivi culturali e religiosi. Oggi, invece, si diventa vegetariani anche per riscoprire uno stile di vita più etico, sano, più sicuro e che contribuisca a ridurre l’impatto ambientale dell’industria della carne e della pesca. Questa nuova visione dei consumi alimentari recupera in realtà molti principi daoisti e buddisti. Secondo la maggior parte degli storici, è durante il periodo degli Stati Combattenti (453 a.C.-221 a.C) che in Cina inizia a prendere piede il culto del vegetarianismo, stimolato dal nuovo approccio verso la natura predicato dal daoismo. Astenersi da carne e pesce significava raggiungere uno stadio di purezza più alto, adatto alla meditazione e alla contemplazione. Più tardi, sotto la dinastia Han (202 a.C-220 d.C.), anche il buddismo inizia a diffondersi in Cina, portando con sé i valori della compassione verso tutti gli esseri viventi. Le due scuole hanno dato vita a nuove forme di cucina, conosciute in Cina sotto la definizione di 寺院菜 sìyuàn cài, “i piatti del tempio”.
Un’altra forma di cucina vegetariana che risale al passato è una branca della famosa “cucina imperiale”, 宫廷素菜 gōngtíng sùcài. Il ruolo dei piatti vegetariani nella cucina imperiale era legato ai rituali di purificazione, che avvenivano in preparazione di un evento importante: dopo un bagno, l’imperatore sosteneva un periodo di astinenza da carne, alcol e pesce.
Viene riconosciuta anche un terzo tipo di cucina vegetariana “popolare”, chiamata 民间素菜 mínjiān sùcài, conforme “ai valori della compassione, benevolenza e sentimento morale”. Forse è proprio da questa ultima forma di vegetarianismo che oggi rinasce l’attenzione dei cinesi verso un’alimentazione che prediliga verdura e proteine vegetali.
Un tempo in Cina non era semplice trovare dei ristoranti vegetariani, anche se spesso i templi hanno un piccolo ristorante: in alcuni di questi si pratica una vera e propria arte, che fa sembrare piatti completamente vegetariani simili per aspetto e consistenza alla carne.
Oggi il mercato dei prodotti sostitutivi della carne è in forte crescita e, secondo le previsioni, questa tendenza proseguirà nei prossimi anni. Questo ha attirato l’interesse sia di compagnie internazionali sia di produttori locali. Colossi della ristorazione come KFC, Burger King e Starbucks hanno iniziato a proporre delle alternative vegetariane anche nei punti vendita cinesi, aprendo le porte al fenomeno della carne sintetica Beyond Meat in Asia. Questo nuovo prodotto ha stimolato la nascita di numerosissime start up, come la OmniFoods di Hong Kong, che dal 2018 fornisce diverse catene di ristorazione, oppure la shanghaiese Z-Rou che ha stipulato contratti con le mense di scuole, ospedali e multinazionali. Ma ci sono anche Zhenmeat, Starfield e tante altre ancora che, partendo dal concept di prodotti proteici 100% vegetali, stanno pian piano conquistando i consumatori cinesi.
Se la tendenza a consumare meno carne in Cina continuerà ad aumentare, ci saranno grandi opportunità che l’intero settore abbia un impatto globale rilevante: una maggiore domanda aiuterebbe ad abbassare i prezzi di prodotti ancora costosi per le tasche dei cinesi, ma non solo. Un aumento dei vegetariani tra i giovani potrebbe rivoluzionare il modo in cui i cinesi si approcciano alla sostenibilità e al cibo, dove ancora oggi la carne è associata allo status sociale.
riflessioni da “Dialoghi: Confucio e China Files”
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tradizioni-barcellona · 2 years ago
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LUNEDÌ 30 GENNAIO 2023 - 🔸♦️ SANTA MARTINA ♦️🔸 Martina (... – III secolo) fu un'esponente del patriziato romano del terzo secolo la quale, secondo l'agiografia, fu martire cristiana sotto Alessandro Severo, sebbene la storiografia non accrediti tale imperatore di alcuna persecuzione nei confronti dei cristiani. Venerata come santa dalla chiesa cattolica, il suo culto si celebra il 30 gennaio. Secondo una passio leggendaria la diaconessa Martina durante l'impero di Alessandro Severo fu arrestata per aver professato apertamente la sua fede e fu trascinata davanti a una statua di Apollo e poi davanti a una di Diana, e infine a una di Giove, facendo in ogni caso andare in pezzi la statua e crollare il tempio, per un terremoto o per un fulmine mandato da Dio. Vana anche l'esposizione alle belve, dal momento che il feroce leone scatenato contro di lei miracolosamente parve ammansito e si accucciò ai suoi piedi come un animale domestico. Fu quindi sottoposta a tormenti (in particolare seviziata con uncini, in genere presenti nell'iconografia specifica della santa) e infine decapitata presso il X miglio della via Ostiense dove fu eretta una chiesa poi scomparsa. Da questo luogo furono successivamente traslate le reliquie presso la chiesa di Santa Martina insieme alle reliquie dei martiri Epifanio e Concordio che erano state rinvenute nel medesimo luogo. La storia è molto simile a quella di Santa Taziana (o Tatiana), o di Santa Prisca. Da Il Santo del Giorno Tradizioni Barcellona Pozzo di Gotto - Sicilia Sicilia Terra di Tradizioni #Tradizioni_Barcellona_Pozzo_di_Gotto_Sicilia #Sicilia_Terra_di_Tradizioni Rubrica #Santo_del_Giorno (presso Tradizioni Barcellona Pozzo di Gotto - Sicilia) https://www.instagram.com/p/CoCVPm-IbOT/?igshid=NGJjMDIxMWI=
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