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Emanuela Setti Carraro: Crocerossina e Vittima del Dovere. Teatro Sociale di Valenza (Alessandria)
Autore: Maurizio Primo CarandiniAnno di pubblicazione: 2024Genere: Biografia, Storia ContemporaneaValutazione: 5/5 Emanuela Setti Carraro è una figura di grande ispirazione, il cui nome è legato indissolubilmente al sacrificio e alla dedizione. La sua vita e la sua tragica morte al fianco del marito, il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, rappresentano un simbolo di coraggio e impegno al…
#Alessandria today#Anni di Piombo#Antimafia#Biografia#Carlo Alberto Dalla Chiesa#Claudio Sanzò.#Coraggio#Criminalità organizzata#Croce Rossa Italiana#dovere civile#Emanuela Setti Carraro#eroismo#Evento culturale#Fanfara Croce Rossa#Giustizia#Google News#infermiere volontarie#italianewsmedia.com#Lava#Legalità#lettura consigliata#Libro biografico#Lotta alla mafia#Mafia#Maurizio Primo Carandini#Memoria storica#orchestra della Pascoli#Paolo Setti Carraro#Pier Carlo#Presentazione libro
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PRIMA PAGINA La Discussione di Oggi domenica, 02 febbraio 2025
#PrimaPagina#ladiscussione quotidiano#giornale#primepagine#frontpage#nazionali#internazionali#news#inedicola#oggi discussione#fondato#alcide#link#anno#della#repubblica#ergio#conferito#motu#proprio#attivita#sociale#solidarieta#lazzo#quirinale#dello#stato#civile#dovere#alla
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A Southern Road Trip
It started out with a road trip heading to Nashville, Tennessee for a tractor show. As always, if time allows, I diverged! What is more fun than finding stops you never planned. Unanticipated finds bring me great joy! Our first planned stop was Patti’ 1880’s Settlement Restaurant in Grand River’s, Kentucky. The Land Between the Lakes is stunningly beautiful! In 2021, we traveled this direction.…

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L'educazione delle masse è stata assunta dalla televisione. E la televisione è dovunque nelle mani dei privati, cioè del Potere. Dunque agisce nel loro interesse, e contro l'interesse degli spettatori, cioè delle masse. Solo che il suo funzionamento è assai più pervasivo, più potente, più subdolo: l'educazione si realizza manipolando. E la manipolazione avviene in forme accattivanti, divertenti, solleticanti, tendenti al massimo ascolto. Così siamo stati “educati". Dunque il problema all'ordine del giorno è mettere a fuoco una verità elementare. È la tv a plasmare gli individui e a definire lo stato psicologico, intellettuale, morale di un popolo intero. In quanto tale, essa non dovrebbe essere né al servizio dei pochi, né fuori dal controllo democratico dei molti. In una società “debole”, cioè con un livello civile ridotto o elementare, la tv ha effetti più devastanti. Cento trasmissioni sono devastanti per lo stato intellettuale e morale di un intero paese. Hanno prodotto lo spettacolo necessario per stemperare gli obiettivi di trasformazione sociale; per oscurare, marginalizzare, ridicolizzare la critica al sistema; per produrre il rumore di fondo sufficiente a impedire l’ascolto di altre voci. Penso che per fare la televisione bisogna avere la patente. Perché l'informazione è un diritto e non può essere subordinata al mercato; perché la cultura è un patrimonio comune; perché l'educazione è un dovere.
P.P. Pasolini
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Apprendiamo grazie a Nicola Borzi e Thomas Mackinson per il Fatto Quotidiano che Ki Group Srl, società partecipata indirettamente dal famoso sempre più ministro Santanchè, non intende affatto rimborsare 2,7 milioni di prestito Covid ricevuti dallo stato in occasione della pandemia, perché in Italia, evidentemente, lo stato dà e deve dare, ai furbi, che poi si scagliano contro i percettori del reddito di cittadinanza, forse perché si fanno dare troppo poco rispetto a quanto dia a loro, furbi appunto.
Se nelle scorse settimane si era saputo che, per evitare il fallimento e l’accusa
di bancarotta per Daniela Santanchè, la sua disastrata ex società editoriale Visibilia ha chiesto lo sconto di un terzo
del debito col Fisco e la sua relativa rateizzazione in appena 10 anni - se il fisco lo facesse con tutti sai che pacchia... -, oggi emerge che appena il 12 maggio scorso un’altra società della
galassia Canio Mazzaro – Santanchè, Ki Group Srl, che si occupa di biologico, ha avanzato al Tribunale di Milano una proposta di concordato semplificato che, se accolta, farebbe carta straccia dei 2,7 milioni di contributi pubblici
ottenuti come prestito Covid da Invitalia, dunque dallo stato, sempre minuscolo, tramite il Fondo Patrimonio Pmi.
Soldi avuti da Ki Group per pagare durante la pandemia fornitori e dipendenti, su cui ora l’opposizione chiede conto alla senatrice di FdI.
Così si legge nel ricorso presentato al Tribunale civile di Milano. E se per Visibilia il benestare allo “sconto fiscale” lo deve dare l’Agenzia delle Entrate, che dipende dal Tesoro guidato da Giorgetti (condizione già di per sé politicamente imbarazzante), ora si raddoppia nella richiesta, senza evidentemente vergogna.
Non rimborsare il prestito ottenuto da Ki Group colpirebbe direttamente lo Stato, perché Invitalia è del ministero delle Imprese guidato da Adolfo Urso, collega di partito di Santanchè.
L’imbarazzo triplica poi se si considera la questione delicatissima, soprattutto penalmente, delle certificazioni sulla Cassa Covid di Visibilia Editore, quando la Santanchè ne deteneva il 48,6%. Vicenda al centro dell’ordine del giorno della deputata PD Gribaudo che ha mandato in tilt la maggioranza,
mostrando che la difesa del ministro non è poi così granitica tra i colleghi, soprattutto gli amici di Rampelli, che forse ricordano quanto lo stesso ministro Santanchè sia stato "ballerino" nel suo passato politico.
Ragion per cui il 5 luglio “Dani” riferirà sì in aula, ma senza contraddittorio, senza dover rispondere, ma soltanto asserendo. Magari a reti unificate, come nei migliori regimi....
Il ricorso con il piano di liquidazione dei creditori di Ki Group Srl deriva dallo stop alla procedura negoziata tentata
fino a marzo scorso che – si legge –
“non ha prodotto i risultati sperati”,
mentre il realizzo degli attivi indicati nel piano procede a rilento - chissà perché è sempre così quando si iscrivono come attivi crediti difficilmente esigibili -.
Insomma, i debiti restano.
Nel frattempo le procedure concorsuali sono sospese.
Ed ecco il nuovo tentativo di salvataggio, la proposta di concordato semplificato firmata dallo studio legale Lca di Milano che fa leva sul pagamento dei lavoratori
dell’azienda al 100%.
Il piano prevede che Bioera, altra società quotata del biologico che ha visto Santanchè consigliera sino a settembre
2021 con l’ex compagno Canio Giovanni Mazzaro (il cui figlio Michele Mario
Mazzaro è azionista indiretto di Ki Group Srl nonché creditore di Bioera) rilevi marchi, partecipazioni per 1,5 milioni più un immobile sotto ipoteca da 1,1 milioni a Perugia: in tutto dovrebbe iniettare in Ki Group Srl 2,9 milioni.
Con quei fondi Ki Srl avanza la sua proposta al Tribunale: il piano prevede il
soddisfacimento PARZIALE, nella misura del 28%, dei crediti bancari garantiti all’80% dallo stato, tramite il Medio Credito Centrale.
E i fondi pubblici per il Covid? Tranquilli, cari contribuenti, quelli non saranno affatto restituiti. Zero.
A pagina 21, infatti, così leggiamo: “Non è previsto alcun soddisfacimento per i
crediti postergati". Tale è da qualificarsi quello di Invitalia, relativamente al prestito obbligazionario ai sensi del decreto del ministro dell’Economia e
delle Finanze di concerto con il ministro dello Sviluppo economico per un importo complessivo di 2,7 milioni”.
Fondi ricevuti il 18 marzo 2021: all’epoca Ki Group Srl era partecipata al 5% da Immobiliare Dani Srl, società
amministrata e posseduta al 95% da Santanchè, che era anche presidente di
Bioera, azionista di controllo di Ki Group Holding.
Ora mi domando: nel nostro ordinamento sono fissate incompatibilità per un cittadino che abbia problemi di debiti con le amministrazioni pubbliche locali; se i debiti sono - attraverso società di cui sia amministratore oltre che azionista importante - con lo stato al contrario può diventare ministro?
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"Scrivo a tutta la comunità per assumermi la responsabilità di una scelta, evidentemente controcorrente, in occasione della scomparsa di Silvio Berlusconi.
Di fronte a questa notizia naturalmente non si può provare alcuna gioia, anzi la tristezza che si prova di fronte ad ogni morte. Ma il giudizio, quello sì, è necessario: perché è vero che Berlusconi ha segnato la storia, ma lo ha fatto lasciando il mondo e l’Italia assai peggiori di come li aveva trovati. Dalla P2 ai rapporti con la mafia via Dell’Utri, dal disprezzo della giustizia alla mercificazione di tutto (a partire dal corpo delle donne, nelle sue tv), dal fiero sdoganamento dei fascisti al governo alla menzogna come metodo sistematico, dall’interesse personale come unico metro alla speculazione edilizia come distruzione della natura. In questo, e in moltissimo altro, Berlusconi è stato il contrario esatto di uno statista, anzi il rovesciamento grottesco del progetto della Costituzione. Nessun odio, ma nessuna santificazione ipocrita. Ricordare chi è stato, è oggi un dovere civile.
Per queste ragioni, nonostante che la Presidenza del Consiglio abbia disposto (https://www.governo.it/it/articolo/bandiere-mezzasta-sugli-edifici-pubblici-e-lutto-nazionale-la-scomparsa-del-presidente) le bandiere a mezz’asta su tutti gli edifici pubblici da oggi a mercoledì (giorno dei funerali di Stato e lutto nazionale), mi assumo personalmente la responsabilità di disporre che le bandiere di Unistrasi non scendano.
Ognuno obbedisce infine alla propria coscienza, e una università che si inchini a una storia come quella non è una università.
Col più cordiale saluto,
il Rettore
_____
Tomaso Montanari
Professore ordinario di Storia dell'arte moderna
Rettore dell'Università per Stranieri di Siena
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LEE CHILD is JACK REACHER…
originally posted 730 days ago ref 536 (1505)
Jack Reacher — Wikipedia
Lee Child is Jack Reacher’s creator in a series of books based on this fictional ex-military police character, Jack Reacher, that Lee Child created. Off this series, I have read 20 of his books in successions of date published during several years before Jack Reacher became a movie star. I enjoyed the movies very much and the script followed Lee’s story closely.
(1 VID) link https://youtu.be/yAA6hxQgTjQ from back up https://ok.ru/video/9934289308211
Jack Reacher’s life as an ex-military police officer turned civilian carries with him tremendous police, detective skills. Think of him as a muscular feline giant with the smarts of a Sherlock Holmes or a Hercule Poirot who has no moral anguish about beating the shit out off or killing a criminal, if confronted, without pity. Obviously, he is incapable of getting out of trouble, a roaming (homeless) free spirit travelling only with his military ID and toothbrush.
youtube
(2 VID) https://youtu.be/zVllTxVKEco
Jack Reacher has been portrait by Tom Cruise, an actor I don’t personally like, but in the role of Jack Reacher that he has played in two movies, I have to admit, he did a great interpretation.
youtube
(3 VID) https://youtu.be/bf9dVGK0d2I?t=210
There is a third Jack Reacher movie turned into an 8 episode TV series which I also enjoyed. This time played by Alan Ritchson. Also great.
youtube
(4 VID) https://youtu.be/z2L7mp-x8ok?t=168
I will speak next week of Tom Cruise movies and lastly on Alan’s Ritchson TV series.
(5 VID) https://ok.ru/video/5325551372851

(Lee Child — Wikipedia)
James Dover Grant, (who has been awarded Most Excellent Order of the British Empire, CBE), was borne on 29 October 1954), primarily known by his pen name Lee Child, is a British author who writes thriller novels, and is best known for his Jack Reacher novel series. The books follow the adventures of a former American military policeman, Jack Reacher, who wanders the United States. His first novel, Killing Floor (1997), won both the Anthony Award and the Barry Award for Best First Novel.
CBE Order of the British Empire — Wikipedia
The CBE is The Most Excellent Order of the British Empire is a British order of chivalry, rewarding contributions to the arts and sciences, work with charitable and welfare organisations, and public service outside the civil service. It was established on 4 June 1917 by King George V and comprises five classes across both civil and military divisions, the most senior two of which make the recipient either a knight if male or dame if female. There is also the related British Empire Medal, whose recipients are affiliated with, but not members of, the order.
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Torna in Bangladesh per ripudiare la moglie con il rito islamico e ottenere così il divorzio nel suo Paese, poi torna ad Ancona per far registrare il cambio del suo stato civile, e l'anagrafe del Comune riconosce l'atto. La storia, raccontata da Marina Verdenelli su AnconaToday, riguarda una donna di 37 anni originaria del Bangladesh. Il caso esplode a giugno: dopo essere fuggita insieme ai due figli piccoli in una casa protetta a causa dei maltrattamenti del marito 45enne, la donna aveva deciso di divorziare, scoprendo però che lo era già, a sua insaputa.
Se non che il ripudio non contempla tutte quelle garanzie che spettano alla moglie con il divorzio, come alimenti e partecipazione alle spese per i figli. Con la pratica del ripudio, che solo l'uomo è titolato a fare, è sufficiente infatti pronunciare per tre volte, in lingua araba, "io divorzio da te", e la coppia è considerata divisa di fatto, senza che ci sia più nulla a dovere o a pretendere da una parte o dall'altra.
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Quando andai in galera nel modo giusto, a mani legate, 53 anni fa, ero un uomo fatto. A Torino, alle Nuove, che erano vecchie, vetuste, ed erano piene di giovani italiani meridionali buttati via. Quando ci tornai, allo stesso modo, in altre galere – le Nuove erano un Museo - un po’ più di trent’anni fa, erano piene di giovani stranieri meridionali, africani maghrebini soprattutto, anche già africani di quelli detti subsahariani, quasi tutti dentro per futili motivi. Li conobbi bene. Provai a dire che erano il fior fiore della generazione giovane dei loro giovani paesi, e che si sarebbe dovuto investire su loro, invece di sbatterli dentro ad abbrutirsi. Si sarebbe dovuto puntare sulla loro intelligenza, energia, e voglia enorme di essere accolti, di far parte – il solo modo che era concesso loro era il tifo per una squadra di calcio italiana, perciò sperticato. A casa scrivevano in genere senza mentire, ma omettendo i dettagli: scrivevano di trovarsi in Italia, a Bergamo, o a Firenze, o a Pisa – dove li avevo incontrati. Quando avevano la fortuna di una telefonata prendevano il tono più felice che potessero, si commuovevano, spiegavano di dover chiudere per i troppi impegni – telefonate rare e brevi, diceva il regolamento. Investendo su loro, e sui loro simili ancora non risucchiati dalla galera, si sarebbero trovati i migliori tramiti, i più sapienti ambasciatori, ai rapporti coi loro paesi d’origine, pensavo, e se ne sarebbe avvantaggiata la nostra vita economica e civile, e la nostra capacità di trattare la migrazione, che non avrebbe fatto che crescere. E che risparmio! Naturalmente, per quanto facessi tesoro della sciagurata situazione in cui mi ero venuto a trovare, e insistessi, per anni, parlavo al vento. Non che non lo sapessi. Via via sentivo gridare all’emergenza, e annunciare stentorei piani, altrettante versioni del “piano Marshall”, fino al piano Mattei di oggi, povero Mattei, povero Marshall. E ho smesso di occuparmi di quelli che: “E allora tu che cosa faresti?...” Niente, o quasi: raccoglierei quello che avete seminato. Ieri sono stato fiero di quello che ha detto Eugenio Giani, che è il presidente della Toscana in cui vivo. Non solo per il rifiuto della galera più miserabile dell’altra, “Non darò l’ok a nessun Cpr in Toscana”, ma per la spiegazione: “Si stanno prendendo in giro gli italiani, perché il problema dell'immigrazione è come farli entrare e accoglierli, non come buttarli fuori. Se arrivano questi immigrati con i tormenti, le violenze e le sofferenze che hanno subìto, la risposta che dai è 'faccio i Cpr', cioè luoghi per buttarli fuori? Prima rispondi a come integrarli e accoglierli, dar lor da mangiare e dormire. Poi parli anche di quei casi isolati nei quali poter prevedere la lunghissima procedura di rimpatrio". Prima dar loro da mangiare. Avevo ancora negli occhi i titoli gridati: “Migranti scavalcano il recinto ed evadono a Porto Empedocle”, e la successiva, sussurrata precisazione: “Sono rientrati tutti, erano andati a cercare dell’acqua da bere, e magari qualcosa da mangiare”. - Conversazioni con Adriano Sofri, Facebook
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"-Dite un po': come si dice in greco commediante?
- Commediante? Non ricordo.
- Ah, lei non ricorda? Perchè vuol dire che prima lo sapeva, è vero? E ora, non lo ricorda più?
- Nossignore: non l'ho mai saputo.
- Allora si dice così "Non -lo -so". Ora ve l'insegno io: Commediante, in greco, si dice: upocritès.
- E perchè upocritès?
- A lei: che cosa fanno i commedianti?
- Mah, rècitano, mi pare.
- Le pare? Non ne è sicuro? E le pare giusto chiamare ipocrita uno che recita per professione? Se recita, fa il suo dovere! Non può chiamarlo ipocrita. Chi chiama cosi lei, invece, cioè con questo nome che i greci davano ai commedianti?
- Ah, uno che finge, signor professore!
- Uno che finge, come un commediante appunto, che finge una parte, poniamo il re, mentre è un povero straccione; o un'altra parte qualsiasi.
- Che c'è di male in questo?
- Niente.
- Quand'è il male, invece?
- Quando non si è più così ipocriti per dovere, per professione sulla scena; ma per gusto, per tornaconto, per malvagità, per abitudine, nella vita. O anche per civiltà. Sicuro, perchè civile, essere civile, vuol dire proprio questo: dentro, neri come corvi; fuori, bianchi come colombi; in corpo fiele; in bocca, miele".
Luigi Pirandello
"Maschere nude: L'uomo, la bestia e la virtù"
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In congedo dopo 40 anni di servizio il Brigadiere Amata, storica figura dei Carabinieri novesi e vice comandante del NORM.
Novi Ligure – Una lunga storia di abnegazione e passione iniziata nel 1984, proseguita per quarant’anni a millequattrocento chilometri da casa, nel novese, dove lui, AMATA Silvestro Maurizio, Brigadiere dei Carabinieri della provincia di Enna, in Sicilia,
Novi Ligure – Una lunga storia di abnegazione e passione iniziata nel 1984, proseguita per quarant’anni a millequattrocento chilometri da casa, nel novese, dove lui, AMATA Silvestro Maurizio, Brigadiere dei Carabinieri della provincia di Enna, in Sicilia, ha prestato servizio guadagnandosi il rispetto e l’affetto di un’intera comunità. A festeggiare il traguardo dell’ultimo giorno in servizio,…
#73° Corso Allievi Carabinieri#Alessandria today#alluvioni Alessandria#Arma dei Carabinieri#Brigadiere Amata#brigadiere di Enna#brigadiere in pensione#Capriata d’Orba#Carabinieri Enna#Carabinieri novesi#carriere eroiche#comandante Aliquota Radiomobile#festa dell’Arma#Google News#guida veloce Carabinieri#impegno per la comunità#italianewsmedia.com#Lorenzo Amata#missione Carabinieri#NORM Novi Ligure#Nucleo Operativo Radiomobile#Pier Carlo Lava#Protezione civile#riconoscimenti Carabinieri#rispetto per l’Arma#sacrificio per il dovere.#salvataggio anziani#salvataggio donna invalida#scelta di vita Carabinieri#servizio 40 anni Carabinieri
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PRIMA PAGINA La Stampa di Oggi venerdì, 02 agosto 2024
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L'educazione delle masse è stata assunta dalla televisione. E la televisione è dovunque nelle mani dei privati, cioè del Potere. Dunque agisce nel loro interesse, e contro l'interesse degli spettatori, cioè delle masse. Solo che il suo funzionamento è assai più pervasivo, più potente, più subdolo: l'educazione si realizza manipolando. E la manipolazione avviene in forme accattivanti, divertenti, solleticanti, tendenti al massimo ascolto.
Così siamo stati “educati". Dunque il problema all'ordine del giorno è mettere a fuoco una verità elementare. È la tv a plasmare gli individui e a definire lo stato psicologico, intellettuale, morale di un popolo intero. In quanto tale, essa non dovrebbe essere né al servizio dei pochi, né fuori dal controllo democratico dei molti. In una società “debole”, cioè con un livello civile ridotto o elementare, la tv ha effetti più devastanti. Cento trasmissioni sono devastanti per lo stato intellettuale e morale di un intero paese. Hanno prodotto lo spettacolo necessario per stemperare gli obiettivi di trasformazione sociale; per oscurare, marginalizzare, ridicolizzare la critica al sistema; per produrre il rumore di fondo sufficiente a impedire l’ascolto di altre voci (…).
Penso che per fare la televisione bisogna avere la patente. Perché l'informazione è un diritto e non può essere subordinata al mercato; perché la cultura è un patrimonio comune; perché l'educazione è un dovere.
Pier Paolo Pasolini
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Aspettative di sinistra
Convinto da @le0noraddio mi sono guardato un pezzettino di intervista a Schlein via internet.
E io già mi domandavo come fosse riuscita a diventare segretario, perchè è impacciata o non è capace di recitare.
Che può anche essere che sia la ragione per cui è stata scelta, per quell'idea di genuino che può dare. Ma per fortuna non siamo ancora in aria di guerra civile e non si vince convincendone molto bene una minoranza. L'altra ipotesi è che il PD, con un segretario sbandierato come "estremista" da gente come Renzie sia stato appositamente scelto per perdere e convincere il proprio elettorato che sia necessario votare al centro.
E tra tutte le persone di sinistra in Italia, così come quando si sceglie una cattedra in università o un posto come sottosegretario, un direttore della RAI, è impossibile credere che non si potesse scegliere gente migliore, per lo meno per il lavoro che deve fare un segretario di un partito, quindi anche le interviste... o i video con la Nutella.
E non deve essere superman, basta una persona equilibrata con alcune caratteristiche, anche in queste scelte non ci si deve allineare all'iconografia della destra di un uoma sola al comando.
Ma questa è stata la prima impressione.
Quando poi un giornalista del Foglio, dopo la tipica e falsa premessa da "liberale" di schifare il fascismo con anche la scenettina in cui diceva che a quelli di Acca Laurentia andrebbero staccate le braccia, o qualche cosa di simile, ha detto che insomma, in Parlamento, nell'alveo della Costituzione, c'era stato pure l'MSI.
E Schlein ha balbettato. Che dico c'erano 1000 + 1 maniera per mandare affanculo lui, il suo giornale e l'MSI e indipendentemente dalle capacità di retorica... proprio LE BASI... LE BASI, senza nemmeno perderci troppo tempo.
E appunto se ne parlava e ho dovuto chiarire che però sono fedele a quello che dico. Politica attiva la faccio e cercherò di convincere la gente che in mancanza di alternativa per cui votare, convincerò la gente a votare quelli di Schlein, perchè quelli di Schlein almeno non spostano così tanto l'asticella di quello che viene ritenuto accettabile, come per esempio Acca Laurentia o i continui riferimenti alle cose belle di quando c'era LVI da parte di membri del parlamento e dell'esecutivo, senza dimenticare che pure Violante ha fatto la sua parte a sdoganare questa merda.
Però mi toccherà dire che finchè non si fa politica attiva, che non è solo spiegare alla gente le cose, ma anche sapere che ci sono sacrifici da fare, e quindi essere disposti a usare i propri soldi e il proprio tempo per avere realmente la possibilità di scegliere i propri rappresentanti e non gente cooptata, o essere disposti a fare scioperi, insomma a mettere sul piatto della bilancia almeno la minaccia di far pagare all'attuale classe dirigente un prezzo più alto di quello che gli costerebbe la repressione, bisogna avere delle aspettative molto basse.
Delle aspettative così basse da aspettarsi per certo che il ciclo si ripeta, che una sinistra cooptata vada in parlamento per approvare merda come la Fornero e il Jobs Act, con le stesse proposte economiche e sociali della destra ma senza il braccio teso e che la gente poi finisca per abboccare alle promesse della destra con il braccio teso in maniera ancora più convinta.
E lo so che suona funereo dover fare sacrifici in un paese dove sono 30 anni che non crescono le retribuzioni ed è meno attraente delle promesse che vi vengano tolte le accise o di un nuovo Rinascimento italiano, ma è una prospettiva più realistica di diventare un paese intero di veline, calciatori e influencer o di essere ex commercialisti felici diventati rider o cameriere che diventano fondatrici di catene di poke... o comunque tutti quei discorsi falsi sulla meritocrazia fatti da chi si è fatto imbucare in Ferrari e dei sacrifici per avere successo, che invece vi hanno abituato ad accettare come gli stage gratis o lavori pagati 2 Euro/h o la pensione che non arriva mai.
E comunque è un bene che guardi la TV solo su segnalazione, non solo mi evita un trapianto di fegato, ma amplifica la sensazione di straniamento tutte le volte che vedo quelle facce da culo prendere in giro la loro audience in maniera così sfacciata.
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TELEGRAMMA DEL PRESIDENTE PERTINI AI MILITARI ARGENTINI
« L'agghiacciante cinismo del comunicato col quale si annuncia la morte di tutti i cittadini argentini e stranieri scomparsi in Argentina nei tragici anni trascorsi sotto la dittatura militare, colloca i responsabili fuori dell'umanità civile. Esprimo lo sdegno e la protesta mia e del popolo italiano in nome degli elementari diritti umani, così crudelmente scherniti e calpestati ». 29 aprile 1983
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PROTESTA DEL GOVERNO ARGENTINO PRESSO IL GOVERNO ITALIANO
« Il governo della Repubblica Argentina esprime al governo della Repubblica Italiana la sua più energica protesta per le espressioni contenute nel telegramma rivolto dal signor presidente Alessandro Pertini alla giunta militare e le respinge fermamente nella loro integrità, in quanto esse sono lesive e rappresentano una evidente intromissione negli affari interni della Repubblica Argentina ». 3 maggio 1983
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RISPOSTA DEL PRESIDENTE PERTINI AL PRESIDENTE ARGENTINO GEN. BIGNONE
« Signor presidente, ho ricevuto il memorandum che ella mi ha fatto pervenire in seguito alla mia protesta ufficiale per i delitti contro vittime innocenti. Prima di tutto tra le vittime vi sono anche italiani: di qui il mio diritto a protestare. Secondo: l'Argentina ha firmato la Carta di San Francisco e quindi i suoi governanti devono rispondere innanzi al mondo intero di ogni loro violazione di diritti umani e civili. Inoltre mi chiedo stupito perché lei, uomo onesto e ufficiale integerrimo, voglia difendere ufficiali che con gravi misfatti hanno disonorato la divisa che lei porta con onore. Non mi interessa che altri capi di stato non abbiano sentito il dovere di protestare come ho protestato io. Peggio per loro. Ciascuno agisce secondo il suo modo di sentire. lo ho protestato e protesto in nome dei diritti civili e umani e in difesa della memoria di inermi creature vittime di morte orrenda. È tutta l'umanità che deve sentirsi ferita e offesa. Sono certo che nell'intimo del suo animo ha risonanza la mia umana parola, anche se per dovere di ufficio, acconsente che la sua diplomazia protesti per il mio legittimo e doveroso intervento ». 3 maggio 1983
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Documenti tratti da:
Piero Di Monte, Desaparecidos. Testimonianza di un superstite, a cura di Giulio Battistella, edizioni EMI, Bologna, ottobre 1983¹; pp. 63-65 (passim).
#Piero Di Monte#desaparecidos#leggere#testimonianze#libri#America Latina#Argentina#letture#citazioni#Sandro Pertini#Operación Cóndor#Guerra sucia#guerra sporca#Nunca más#Storia del XX secolo#documenti#testimoni#saggistica#CIA#crimini contro l'umanità#sudamerica#dissidenti politici#saggi#Processo di Riorganizzazione Nazionale#diritti umani#dittature#Reynaldo Bignone#Jorge Rafael Videla#Roberto Eduardo Viola#Orlando Ramón Agosti
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Adriano Sofri
E allora tu che faresti coi migranti?
Quando andai in galera nel modo giusto, a mani legate, 53 anni fa, ero un uomo fatto. A Torino, alle Nuove, che erano vecchie, vetuste, ed erano piene di giovani italiani meridionali buttati via. Quando ci tornai, allo stesso modo, in altre galere – le Nuove erano un Museo - un po’ più di trent’anni fa, erano piene di giovani stranieri meridionali, africani maghrebini soprattutto, anche già africani di quelli detti subsahariani, quasi tutti dentro per futili motivi. Li conobbi bene. Provai a dire che erano il fior fiore della generazione giovane dei loro giovani paesi, e che si sarebbe dovuto investire su loro, invece di sbatterli dentro ad abbrutirsi. Si sarebbe dovuto puntare sulla loro intelligenza, energia, e voglia enorme di essere accolti, di far parte – il solo modo che era concesso loro era il tifo per una squadra di calcio italiana, perciò sperticato. A casa scrivevano in genere senza mentire, ma omettendo i dettagli: scrivevano di trovarsi in Italia, a Bergamo, o a Firenze, o a Pisa – dove li avevo incontrati. Quando avevano la fortuna di una telefonata prendevano il tono più felice che potessero, si commuovevano, spiegavano di dover chiudere per i troppi impegni – telefonate rare e brevi, diceva il regolamento. Investendo su loro, e sui loro simili ancora non risucchiati dalla galera, si sarebbero trovati i migliori tramiti, i più sapienti ambasciatori, ai rapporti coi loro paesi d’origine, pensavo, e se ne sarebbe avvantaggiata la nostra vita economica e civile, e la nostra capacità di trattare la migrazione, che non avrebbe fatto che crescere. E che risparmio! Naturalmente, per quanto facessi tesoro della sciagurata situazione in cui mi ero venuto a trovare, e insistessi, per anni, parlavo al vento. Non che non lo sapessi. Via via sentivo gridare all’emergenza, e annunciare stentorei piani, altrettante versioni del “piano Marshall”, fino al piano Mattei di oggi, povero Mattei, povero Marshall. E ho smesso di occuparmi di quelli che: “E allora tu che cosa faresti?...” Niente, o quasi: raccoglierei quello che avete seminato.
Ieri sono stato fiero di quello che ha detto Eugenio Giani, che è il presidente della Toscana in cui vivo. Non solo per il rifiuto della galera più miserabile dell’altra, “Non darò l’ok a nessun Cpr in Toscana”, ma per la spiegazione: “Si stanno prendendo in giro gli italiani, perché il problema dell'immigrazione è come farli entrare e accoglierli, non come buttarli fuori. Se arrivano questi immigrati con i tormenti, le violenze e le sofferenze che hanno subìto, la risposta che dai è 'faccio i Cpr', cioè luoghi per buttarli fuori? Prima rispondi a come integrarli e accoglierli, dar lor da mangiare e dormire. Poi parli anche di quei casi isolati nei quali poter prevedere la lunghissima procedura di rimpatrio".
Prima dar loro da mangiare. Avevo ancora negli occhi i titoli gridati: “Migranti scavalcano il recinto ed evadono a Porto Empedocle”, e la successiva, sussurrata precisazione: “Sono rientrati tutti, erano andati a cercare dell’acqua da bere, e magari qualcosa da mangiare”.
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