#Antimafia
Explore tagged Tumblr posts
Text
“ I giornalisti di passaggio a Palermo hanno più volte cercato di scoprire come viveva, qual era l'intensità della sua paura quotidiana, se la vicinanza del pericolo gli procurava angoscia. Falcone ha sempre risposto con serenità: «Il pensiero della morte mi accompagna ovunque. Ma, come dice Montaigne, diventa presto una seconda natura. Certo, si sta sul chi vive, si calcola, si osserva, ci si organizza, si evitano le abitudini ripetitive, si sta lontano dagli assembramenti e da qualsiasi situazione che non possa essere tenuta sotto controllo. Ma si acquista anche una buona dose di fatalismo; in fondo si muore per tanti motivi, un incidente stradale, un aereo che esplode in volo, una overdose, il cancro e anche per nessuna ragione particolare». L'ironia sulla morte fa parte del retaggio culturale siciliano. Leonardo Sciascia ne era maestro. Falcone da parte sua racconta con un certo divertito compiacimento le battute del tempo del maxiprocesso. «Mi viene a trovare a casa il collega Paolo Borsellino. "Giovanni," mi dice devi darmi immediatamente la combinazione della cassaforte del tuo ufficio. E perché? Sennò quando ti ammazzano come l'apriamo?». “
Giovanni Falcone in collaborazione con Marcelle Padovani, Cose Di Cosa Nostra, Collana Saggi italiani, Milano, Rizzoli. Prima edizione: 13 novembre 1991.
#antimafia#mafia#letture#leggere#saggistica#magistrati#Giovanni Falcone#magistratura#anni '90#saggi#Palermo#Marcelle Padovani#pool antimafia#Paolo Borsellino#libertà#Cose di Cosa Nostra#maxiprocesso#Corleonesi#coraggio#criminalità organizzata#scritti saggistici#Siciliani#Montaigne#Storia d'Italia del '900#politica italiana#Sicilia#quotidianità#servitori dello Stato#abitudini#fatalismo
13 notes
·
View notes
Text
In memoria del Sindaco Pescatore
Angelo Vassallo è nato a Pollica, il 22 settembre 1953 è stato un pescatore innamorato del mare e della sua terra. E’ stato sindaco dì Pollica per tre mandati dal 1995 al 2004 e poi dal 2005 al 2010, nel 2010 si era presentato per un quarto mandato Unico candidato fu rieletto il 30 marzo con il 100% dei voti validi. Il 5 settembre dello stesso anno fu ucciso in un agguato con nove colpi di…
3 notes
·
View notes
Text
Vorrei ricordare a tutti quelli che si battono per l'abolizione del 41-bis che per coerenza dovrebbero astenersi dal commemorare la strage di Capaci, visto che l'ergastolo duro per i mafiosi è stato ideato da Giovanni Falcone.
Come presa per i fondelli basta già l'annuale passerella di politici, evitate di percularci anche voi, grazie.
35 notes
·
View notes
Photo
PRIMA PAGINA Nuova Ferrara di Oggi sabato, 14 dicembre 2024
#PrimaPagina#nuovaferrara quotidiano#giornale#primepagine#frontpage#nazionali#internazionali#news#inedicola#oggi curiosita#prof#buffet#cento#lezione#gratteri#quasi#mille#procuratore#antimafia#ferrara#sabato#dicembre#anno#sette#casa#salvato#freddo#allontanato#della#ritrovato
0 notes
Text
Politicamente Scorretto 2024: XIX Edizione nel segno di “Articolo 3. Non c’è libertà senza uguaglianza”
Dal 27 al 30 novembre torna a Casalecchio di Reno la XIX edizione della rassegna curata da Carlo Lucarelli, dedicata alla lotta per l’uguaglianza e la libertà.
Dal 27 al 30 novembre torna a Casalecchio di Reno la XIX edizione della rassegna curata da Carlo Lucarelli, dedicata alla lotta per l’uguaglianza e la libertà. Dal 27 al 30 novembre 2024, Politicamente Scorretto torna a Casalecchio di Reno, la rassegna ideata da Casalecchio delle Culture in collaborazione con Carlo Lucarelli che, sin dal 2005, è un punto di riferimento nazionale per chi desidera…
#Antimafia#articolo 3#Attivismo#Avviso pubblico#Carlo Lucarelli#Casa della Conoscenza#Casalecchio di Reno#Cittadinanza#Codice rosso#Comunità#Costituzione Italiana#Cultura#Diritti civili#Educazione civica#Eventi culturali#Festival#Giovani#Giustizia#giustizia sociale#Inclusione#Legalità#Letteratura#Libera#Libertà#lotta alla corruzione#lotta alle mafie#Memoria storica#panel di discussione#Parità di genere#podcast
0 notes
Text
La mia vita è talmente piena di imprevedibilità che merita di essere vissuta!
Nessuna cosa, animale o persona mi lascia indifferente.
#antimafia#freewords#dichiarazionelegale#letteraaperta#antiterrorism#antitarme antitarlo#ricercatrice#podcast
0 notes
Text
“ Il metodo Falcone
«Nemico numero uno della mafia», l'etichetta gli resterà attaccata per sempre. Circondato da un alone leggendario di combattente senza macchia e senza paura, il giudice Giovanni Falcone, cinquantadue anni, ne ha trascorsi undici nell'ufficio bunker del Palazzo di Giustizia di Palermo a far la guerra a Cosa Nostra. Queste pagine ne costituiscono la testimonianza. Non si tratta né di un testamento né di un tentativo di tenere la lezione e ancor meno di atteggiarsi a eroe. «Non sono Robin Hood,» commenta in tono scherzoso «né un kamikaze e tantomeno un trappista. Sono semplicemente un servitore dello Stato in terra infidelium». Si tratta dunque piuttosto di un momento di riflessione, del tentativo di fare un bilancio nell'intervallo tra vecchi e nuovi incarichi: il 13 marzo 1991 il giudice Giovanni Falcone è stato nominato direttore degli Affari penali del ministero di Grazia e Giustizia a Roma.
Lontano da Palermo.
La partenza dal capoluogo siciliano, il distacco da una vita che si alternava tra auto blindate, dall'atmosfera soffocante del Palazzo di Giustizia, dalle lunghe notti a leggere e rileggere le deposizioni dei pentiti dietro le pesanti tende di una stanza superprotetta, dai tragitti tortuosi con la scorta delle auto della polizia a sirene spiegate sono forse stati una specie di sollievo. Ma Falcone non si fa illusioni, non dimentica il mancato attentato del 21 giugno 1989. cinquanta candelotti di tritolo nascosti tra gli scogli a venti metri dalla casa dove trascorre le vacanze: «È vero, non mi hanno ancora fatto fuori… ma il mio conto con Cosa Nostra resta aperto. Lo salderò solo con la mia morte, naturale o meno». Tommaso Buscetta, il superpentito della mafia, lo aveva messo in guardia fin dall'inizio delle sue confessioni: «Prima cercheranno di uccidere me, ma poi verrà il suo turno. Fino a quando ci riusciranno!».
Roma è soltanto in apparenza una sede più tranquilla di Palermo; ormai da tempo i grandi boss mafiosi l'hanno eletta a loro domicilio. La feroce «famiglia» palermitana di Santa Maria di Gesù vi ha installato antenne potenti. Senza contare la rete creata dal cosiddetto «cassiere» Pippo Calò, con il suo contorno di mafiosi, gangster e uomini politici. Le ragioni per le quali Falcone ha scelto Roma come nuova sede di lavoro sono diverse: nella capitale di Cosa Nostra non poteva più disporre dei mezzi necessari alle sue inchieste e il frazionamento delle istruttorie aveva paralizzato i giudici del pool anti-mafia. Era diventato il simbolo o l'alibi di una battaglia disorganizzata. Conscio di non essere più in grado di inventare nuove strategie, l'uomo del maxiprocesso, che aveva trascinato in tribunale i grandi capimafia, non poteva rassegnarsi a rimanere inerte. Ha scelto di andarsene. Le informazioni da lui raccolte possono essere utilizzate con profitto anche lontano da Palermo. Certo, non dovrà più svolgere personalmente le indagini, dovrà invece creare condizioni tali per cui le indagini future possano essere portate a termine più rapidamente e in modo più incisivo, dando vita a stabili strutture di coordinamento tra i diversi magistrati. Il clima nel capoluogo siciliano è cambiato: è spenta l'euforia degli anni 1984-87, finita la fioritura dei pentiti, lontano il tempo del pool antimafia, dei processi contro la Cupola istruiti magistralmente. In questa città impenetrabile e misteriosa, dove il bene e il male si esprimono in modo ugualmente eccessivo, si respira un senso di stanchezza, il desiderio di ritornare alla normalità. Mafiosi regolarmente condannati sono tornati in libertà per questioni procedurali, alcune facce fin troppo note ricompaiono nei ristoranti più alla moda. Le forze dell'ordine non hanno più lo smalto di un tempo. I pool di magistrati sono ormai svuotati di potere, il fronte ha smobilitato. Cosa Nostra dal canto suo ha rinunciato all'apparente immobilità. La pax mafiosa seguita alle pesanti condanne del maxiprocesso, da un lato, e al dominio dittatoriale dei «Corleonesi» sull'organizzazione, dall'altro, non è più salda come prima. Si moltiplicano i segnali di un progetto di rivincita delle «famiglie» palermitane per riconquistare l'egemonia perduta nel 1982 a favore della «famiglia» di Corleone, i cui capi, latitanti, si chiamano Salvatore Riina, Bernardo Provenzano e Luciano Leggio, quest'ultimo in carcere. La mafia sta attraversando una fase critica: deve riacquistare credibilità interna e rifarsi una immagine di facciata, in quanto entrambe gravemente compromesse. «Abbiamo poco tempo per sfruttare le conoscenze acquisite,» ripete instancabilmente Falcone «poco tempo per riprendere il lavoro di gruppo e riaffermare la nostra professionalità. Dopodiché, tutto sarà dimenticato, di nuovo scenderà la nebbia. Perché le informazioni invecchiano e i metodi di lotta devono essere continuamente aggiornati.». “
Giovanni Falcone in collaborazione con Marcelle Padovani, Cose Di Cosa Nostra, Collana Saggi italiani, Milano, Rizzoli. Prima edizione: 13 novembre 1991.
#antimafia#mafia#letture#leggere#saggistica#magistrati#Giovanni Falcone#magistratura#anni '90#Palermo#saggi#Marcelle Padovani#pool antimafia#maxiprocesso#Corleonesi#Cose di Cosa Nostra#Salvatore Riina#Luciano Leggio#Sicilia#Bernardo Provenzano#Siciliani#giustizia#Tommaso Buscetta#criminalità organizzata#scritti saggistici#Pippo Calò#libertà#Storia d'Italia del '900#politica italiana#libri
13 notes
·
View notes
Text
LA BAMBINA VENDUTA di @alessandro.corbelli (Premio: Miglior Docufilm 2024)
#Alessandro Corbelli#antimafia#civiltà e giustizia#Docufilm#impeachment#la bambina venduta#Mattarella#News#Nordio#Piantedosi#verità e giustizia per Irene Palacino#violenza sulle donne
0 notes
Text
La Dia: “Graviano era latitante sotto la casa di Confalonieri”
La Dia: “Graviano era latitante sotto la casa di Confalonieri” https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2023/05/07/la-dia-graviano-era-latitante-sotto-la-casa-di-confalonieri/7153338/
Chissà perché non me ne stupisco.
12 notes
·
View notes
Photo
PRIMA PAGINA Il Dubbio di Oggi venerdì, 13 dicembre 2024
#PrimaPagina#ildubbio quotidiano#giornale#primepagine#frontpage#nazionali#internazionali#news#inedicola#oggi festa#autonomia#cassazione#referendum#della#totale#quelle#leghista#italia#elle#trio#silo#mistero#antimafia#sofferto#psicologo#dubbio#innocente#niente#detenzione#poliziotto
0 notes
Text
youtube
1 note
·
View note
Text
0 notes
Text
Paolo Borsellino: Vita e Segreti del Magistrato Anti-Mafia
Paolo Borsellino nasce a Palermo il 19 gennaio 1940. Cresce nel quartiere popolare della Kalsa. Dopo il liceo classico “Giovanni Meli” di Palermo, si laurea in Giurisprudenza nel 1962 con il massimo dei voti. Nel 1963 entra nella magistratura italiana, diventando il più giovane magistrato del paese. Lavora come pretore a Mazara del Vallo e Monreale. Poi diventa giudice istruttore al Tribunale di…
#Antimafia#Carriera Giudiziaria#Giudice#Lotta alla mafia#Mafia italiana#Magistrato italiano#Paolo Borsellino#Strage di Via D&039;Amelio#Tribunale di Palermo
0 notes
Text
Operazione della Polizia di Stato tra Napoli, Avellino e Roma: 30 arresti
Operazione della Polizia di Stato tra Napoli, Avellino e Roma: 30 arresti
E’ in corso, questa mattina una vasta operazione della Polizia di Stato che ha interessato la città di Napoli, la città di Avellino e la provincia di Roma in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. presso il Tribunale di Napoli su richiesta dalla Procura della Repubblica di Napoli – Direzione Distrettuale Antimafia nei confronti di 30 indagati gravemente indiziati a…
youtube
View On WordPress
0 notes
Text
Attacco allo Stato
I misteri delle stragi del 1993 e il codice Matteo Messina Denaro Intorno alle stragi del 1993, nonostante i trent’anni trascorsi e le numerose sentenze giunte all’ultimo grado di giudizio, permangono ancora molti misteri e opacità. Tanto che sono tuttora in corso inchieste sui «concorrenti esterni» per la collocazione delle bombe esplose a Firenze, Milano e Roma che causarono dieci morti e…
View On WordPress
0 notes
Text
Casa del popolo Valarioti: un patrimonio da salvare
A Rosarno c’è un luogo aggregativo e di cultura intitolato ad una vittima della mafia. Dopo Questo luogo verrà venduto e una associazione di cittadini : ” officina n. 8″ sta lavorando per preservare la memoria e l’attività di quel luogo. Pubblichiamo l’appello dell’associazione e il link per aderire alla raccolta fondi Stanno per vendere la Casa del Popolo Valarioti di Rosarno, luogo simbolo che…
View On WordPress
0 notes