#sdoppiato
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PRIMA PAGINA Il Fatto Quotidiano di Oggi martedì, 25 febbraio 2025
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Qual è la parola per dire che non si hanno più sentimenti
negativi verso chi ti ha ferito?
Perdono, mi hanno risposto. Ma io volevo, al contrario, parlare
del rancore.
Questo è stato l’inizio e può valere come esempio.
Ogni giorno c’è una parola nuova di cui non ricordo il senso
e il cui suono tintinna un motivo percepito a brani
familiare una volta, ora perduto.
La sua luce abituale cade. Di colpo non importa,
provo rancore, perdono chi prova rancore, mi perdono?
C’è un alfabeto incomprensibile, un linguaggio dimenticato.
I nomi ruotano privi della loro materia fin dal mattino.
Come chiamare la stoffa bianca che il vento muove davanti
alla vetrata?
Tenda, tende. Il riso mi si annida in gola.
Lei, cioè io, tende a cosa?
Qui so rispondere: tendo alla terza persona
alla grazia sperimentata una volta sola
di un dolore sdoppiato e spinto fuori
poi fissato, ascoltato perfino nello scroscio delle lacrime
ma da un’altra me stessa
capace di lasciare la sua vecchia pelle sulla terra.
Antonella Anedda
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Sonic 3 ci ha regalato uno dei migliori Jim Carrey di sempre?
Sonic 3 ci ha regalato uno dei migliori Jim Carrey di sempre? Nel nuovo film dedicato alla mascotte di Sega, Jim Carrey si è addirittura sdoppiato, regalandoci un’interpretazione da incorniciare che conclude a meraviglia l’arco narrativo del Dr. Robotnik. Powered by WPeMatico Nel nuovo film dedicato alla mascotte di Sega, Jim Carrey si è addirittura sdoppiato, regalandoci un’interpretazione da…
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GITA AD USTICA 27.05.2010
Questo testo risale al 2010, quando andavo alle medie. Facemmo una gita premio di un giorno, dedicata agli allievi più bravi delle classi. Io rientrai tra questi.
Già alle 5:30 sveglia. Cerco di prendere sonno ma non ce la faccio. Poi la sveglia suona, sono le 5:40, con World Behind My Wall, dei Tokio Hotel. La spengo. Mi corico di nuovo. Suona la sveglia delle 5:45, con Fur Immer Jetz, dei Tokio Hotel . Mi alzo e la spengo. Finalmente inizio ad essere più lucida. Suona l'ultima sveglia, quella delle 5:50 , con Falling Down, di Space Cowboy. Mi alzo definitivamente e vado a lavarmi. Non ho sonno. Mi vesto : Calzettoni , Jeans , Maglietta a maniche corte e felpa. Preparo lo zaino : Profumo, biscotti, panini, iPod, cuffie, Tronky. Prendo i soldi e li metto in tasca. Prendo l'iPhone, gli metto la cover, quella nera a paillette nere luccicanti, stile disco, e lo metto nell'altra tasca. Prendo il cappellino che ci hanno consegnato. Lo tengo in mano. Sono già le 06:20 . alle 06:25 circa sono in paese, insieme a tutti gli altri : altre 4 ragazze della mia classe (3B) , quattro della 3C , idem per la 3D, e i 7 della 3A. Ci sono due professori. Poco dopo, mio padre se ne va, e resto a parlare con Chiara, la mia amica della C.
Arriva l'organizzatrice, cioè la vicepreside, e si arrabbia un po' perché nota che i pulmini non sono arrivati. Dopo arriva un'altra professoressa. Eravamo al completo, finalmente.
Erano già le 6:35, e la vicepreside chiama ai pulmini. Dopo circa 5 minuti, salgono per la via della scuola ( Il senso sarebbe soltanto in discesa, ma loro se ne sono infischiati ). La 3A va nel secondo, quello color “ arcobaleno “, la 3D,3B e 3C nel primo, quello bianco e rosso. Io mi metto insieme a Chiara ( e ti pareva ) . Sembra tutto ok, infatti il pulmino parte. Andiamo a T, un paese che dista circa 5 km da B, il mio. Il secondo pulmino si riempie, e una prof di T. viene nel nostro pulmino. { io , sinceramente, non capisco perché c'è odio tra B. e T. , sono neutrale, e poi anch'io ho origini T. } .
Il viaggio inizia, il pulmino cammina da schifo. Ha i finestrini anteriori aperti, poiché non c'è aria condizionata. Qualcuno prende le pillole contro il mal d'auto. Io non soffro il mal d'auto, ma quando l'autista inizia a fare le curve inizio a sballare un po'. Dopo poco, passa tutto. Verso i pressi di T, imbocchiamo l'autostrada e andiamo al porto di Palermo: da quel momento siamo assolutamente senza pulmino! Un professore si allontana per fare i biglietti. Prendiamo un bus navetta del porto, che ci porta verso il traghetto per Ustica, l'isola che dovremmo visitare. Qualcuno resta un po' stordito, perché dovevamo prendere l'aliscafo. Erano circa le 8:10 . La nave partiva alle 9:00. Il professore non arrivava, e decidemmo di incamminarci verso gli aliscafi. È lì che vediamo il professore. Ci eravamo sbagliati. Dopo alcuni minuti, saliamo sull'aliscafo, piccolo, basso, rosso e bianco. Ci accomodiamo nel piano più basso. Non c'è aria. Circa 10 minuti dopo, partiamo. I motori fanno abbastanza rumore. Quando si alza, inizia a tremare e andare male. Il mare è piatto come una tavola. Mi ficco le cuffie nelle orecchie, le attacco all'iPod e ascolto qualche canzone dei Tokio Hotel, tipo Forever Now e Sacred. Viaggiamo per 1h10m circa. Qualche miglio prima di arrivare, inizio a patire le sofferenze di quei tremori, di quel caldo e di quel rumore. Inizio a sudare caldo come una pazza, Vedo sdoppiato e mi viene da vomitare. Provo a guardare il mare, ma mi sento peggio. Mi tengo la bocca con la mano. Qualche minuto dopo, la nausea mi passa. Mi sento molto strana, eppure non ho mai sofferto di mal di mare. Finalmente sbarchiamo, e io mi riprendo un po'. Siamo ad Ustica. Saliamo una scalinata, e ci troviamo in piazza. Sono le 10:10. Ci danno 20 minuti di relax, così io e la mia compagna d'avventura Chiara esploriamo un po' il posto, e ci imbattiamo in un bel negozio di souvenir. Io ne approfitto e compro qualcosa per la mia famiglia : una statuina a forma di faro per mio padre, una barchetta di vela per mia madre, una stella marina colorata ed un ditale per mia nonna. Li compro, e familiarizzo con la gente del posto. Torniamo al punto di riunione, ed entriamo in un posto, che sarebbe il “ quartier generale “ della riserva. Ci fanno sedere a terra, io sono stretta tra una tipa e un tipo grosso. La guida inizia a parlare dell'isola, della fauna, della flora, e dopo un tempo interminabile la spiegazione finisce. Ci alziamo, e uscendo, ci danno un libro, su cui c'è scritto qualcosa tipo : fiabe per amare la natura. Detto questo, iniziamo a incamminarci per andare nella riserva vera e propria. Il sentiero è difficile, fatto di pietre. Chiara per paura di cadere si appoggia su di me, che sono l'equilibrio fatto persona. Nel frattempo ci godiamo il panorama e il fresco venticello che ogni tanto ci rinfresca . Guardiamo alcune piante, alcune rocce, altre cose, poi scendiamo verso la fattoria, dove prima avevamo sentito ragliare un asino. Vediamo una mucca, che ci muggisce, come a salutarci. Vediamo anche le coltivazioni di lenticchie della zona, che sono lenticchie rosse, piccole e che si cuociono senza bisogno di tenerle in ammollo. Ci fermiamo un po', sono già le 13:00.
Ci incamminiamo verso il paese, alla ricerca di un ristorante. Camminiamo circa 1,5 km. Mi sento stanca, ma ho la forza di andare. Non mi sono mai sentita meglio in vita mia. Risaliamo una strada tortuosa e pietrosa, e arriviamo al ristorante. Il sole crea una temperatura di oltre 30°C. Ci aprono un ombrello e ci fanno sedere fuori. Mangiamo i nostri panini, e ci rifocilliamo. Io vado in bagno con Chiara. Chiara si cambia la maglietta, io mi lavo la faccia e mi spruzzo il profumo. I professori mangiano fino alle 15:30/ 15:40. ci incamminiamo camminando verso la piazza. Arriviamo in piazza e giriamo alcuni negozi di souvenir. Io non ho bisogno di comprare nulla, ho già fatto tutto in mattinata. Chiara decide di comprare un ditale per sua madre. Ci incamminiamo verso quel negozio, ma notiamo che è chiuso e che apre verso le 16:30. Risaliamo la piazza, ci prendiamo un gelato rinfrescante. Io prendo un cono al cioccolato, lei una coppetta media al limone e alla fragola. Dopo averci gustato i nostri gelati, scendiamo verso il negozio, e poiché c'è una bella visuale e delle panchine, stiamo lì a farci foto. Purtroppo il negozio non apre e i professori ci chiamano per andare a prendere il traghetto. Scendiamo al porto, imbarchiamo nel traghetto, partiamo, prendiamo di nuovo i pulmini, e verso le 20:30 circa siamo a casa. Dopo una giornata stressante, ma bella. Chi se lo sarebbe mai aspettato che sarei venuta? ( Sono stata una “ sostituta “ di un'altra che stava male ).
Mi è piaciuta da impazzire questa gita, non so bene il perché. Eravamo in pochi e buoni, e senza i soliti bulli. Siamo stati bene. Il bello è stato rivedere il mio primo ragazzo. Ci scambiavamo sguardi reciproci, e lui faceva di tutto per mettersi in mostra, e non ero da meno io. E poi anche a T secondo me c'è qualche tipo bello, di sicuro non lui.
E per concludere scrivo una frase che mi frulla in testa da un sacco :
“ Ci vorrebbe una gita ad Ustica ogni giorno “.
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“Con un editoriale come di consueto lucido, perché estraneo a contese tribali, Angelo Panebianco analizza ed elogia la separazione delle carriere fra magistrati requirenti e magistrati giudicanti. E prevede buoni effetti soprattutto alla lunga, per ragioni che mi è qui impossibile riassumere, ma il cui punto focale mi pare questo: un Csm (Consiglio superiore della magistratura, non più unico ma sdoppiato) di giudici avrebbe i migliori motivi per rifondare il principio che la verità processuale è scritta dalle sentenze e non dalle indagini preliminari del magistrato requirente, come invece la nostra illiberale cultura, con solido contributo del giornalismo, stabilisce almeno dal caso di Enzo Tortora, con sublimazione negli anni di Mani pulite.”
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Sta notte ho fatto un sogno interessante, ma mi ricordo solo del finale.
Io mi guardo allo specchio e ho dei dreadlocks fighissimi, poi appaiono due tizi rasta giovani e gli ho fatto vedere i miei disegni.
(Ah! prima di tutto cio ero una tatuatrice, poi ero in una locanda a guardare un film con un tipo e una che era con noi è andata via e poi è morta (stile film) e poi avevo paura di tatuare ed essere tatuata)
Appunto sti due tipi sento che parlano fra di loro guardando i miei disegni e quello biondo che nel frattempo non aveva più i rasta dice "si penso che possiamo farla venire con noi"
Mi giro in tono interrogativo e mi dicono "se ci vediamo domani a mezzogiorno e ti portiamo con noi in accademia.
Io li guardo e dico "oh ma io non ho nessuna intenzione di fare una scuola, di diplomi ne ho una decina. Grazie che avete visto questa possibilita, ma.."
"allora alle cinque e mezza? "
"Di mattina?!"
"Alle due?"
"ma di notte?"
"nono di pomeriggio"
"Ok allora va bene"
Poi li guardo fare dei disegni belli, alcuni due uguali, il tipo biondo che si è sdoppiato usa delle skills e dice urlando esaltato "le leggi le so tutte a memoria" facendo andare la matita alla velocità della luce
Io li guardo ammaliata dalle loro tecniche e dalla bellezza dei loro disegni
E il tipo rasta fa "ma io insegno alla scuola"
Allora mi sono svegliata con questa sensazione di avere appuntamento alle 14.00 di domani e di sover fare una marea di disegni anche uguali da vendere.
Al posto delle stampe, come ho fatto con il mandala
E mi sembra un idea semplice e meravigliosa
❤️❤️🐻
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La mostra di Turner al Lenbachhaus di Monaco di Baviera
Turner a Monaco di Baviera.
#margininversi#writing#art#books and art#media#poetry#Kunst#Lenbachhaus#museum#artribune#Monaco di Baviera
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The Flash, Miller raddoppia e torna Keaton/Batman
Due Flash (Ezra Miller ‘sdoppiato’), due Batman (Ben Affleck e Michael Keaton in un ritorno trionfale dai film di Tim Burton), Supergirl (la carismatica Sacha Calle) in due formazioni della Justice League: sono i punti cardinali nel viaggio immersivo tra più piani temporali e universi paralleli per il Dc Extended Universe messo in scena da The Flash, primo film monografico, nelle sale dal 15…
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Quando non parlo di Amorino&Patato, questo è un Bugo Stan Blog.
I will not be taking criticism.
#vedo gente dire che è stonato e... MA DOVE????#REGA#Il suo stile di cantautorato può piacere o non piacere#stessa cosa per il suo TIMBRO di voce - che è naturalmente rauco#e quasi ''sdoppiato''#ma le note le segue rega#cos'è sto Bugo slander?#personal#bugo#sanremo#sanremo 2021
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Altro luogo
nel risiedere,
sdoppiato fuori dal recinto.
I.S.A.
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"Non me ricordo niente di quello che se semo detti.
Mi ricordo solo che era come se mi fossi sdoppiato .
Vedevo questa scena da fori di questi due che stavamo abbraccicati in una sera più de quanto lo erano mai stati in tutti gli anni che se conoscevano.
E lei diceva cose molto profonde, che mo non ricordo, ma che c'avevano un portato emotivo molto forte,anzi me ricordo una sola frase che era:
"Per me non è importante che tu ci sia sempre,ma devo sapere che quanto tu sei con me ci sei davvero. Lo capisci?"
Medonna de Dio! E no che non lo capisco!
La verità è che io non capisco un'cazzo de ste cose.
È un limite mio.
Io sono er campione imbattuto dell'aiuto pratico.
Er Michael Jordan dell'assistenza ai clienti.
Sei amico mio e te se ferma a machina a Coccio de morto alle 4 de mattina?
Io me metto le scarpe, pijo e arrivo.
C'hai fame?
Me fermo al mcdrive, compro 800 panini.
Je lascio un rene in pegno se non c'ho i sordi pe pagarlo.
C'hai sete?
Vado a pija l'acqua a Fiuggi e te la porto con le orecchie.
Posso fa tutto c'ho che c'ha un riscontro empirico e che riesco ad afferrare coi 5 sensi.
Però tutto ciò che invece è il campo dell'astratto, del sostegno emotivo de ste cose aleatorie, io non ce capisco un cazzo, vado in paranoia.
Ma che vordi che quando sto con te ce devo stà davero?"
Zerocalcare//Strappare lungo i bordi.
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(scusate sto in fissa e mi sto segnando tutte le citazioni)
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126,133,125,86,85,82,61.
• 126: Avuto un intervento chirurgico?
no mai
• 133: Rotto uno specchio?
sì, durante una crisi
• 125: Mai stato su un’ambulanza?
4 volte
• 86: Il tuo attuale wallpaper
nero con un alieno sdoppiato che cola
• 85: Qual è la domanda a cui avresti paura di rispondere dicendo la verità?
pensi andranno meglio le cose?
• 82: Se tutto il mondo ti stesse ascoltando in questo momento, cosa diresti?
probabilmente rimarrei in silenzio
• 61: L’ultima bugia che hai detto?
a mia madre, le ho detto che la prossima volta che sarei passata a casa mi sarei fermata un po'
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Qual è la parola per dire che non si hanno più sentimenti negativi verso chi ti ha ferito? Perdono, mi hanno risposto. Ma io volevo, al contrario, parlare del rancore. Questo è stato l’inizio e può valere come esempio. Ogni giorno c’è una parola nuova di cui non ricordo il senso e il cui suono tintinna un motivo percepito a brani familiare una volta, ora perduto. La sua luce abituale cade. Di colpo non importa, provo rancore, perdono chi prova rancore, mi perdono? C’è un alfabeto incomprensibile, un linguaggio dimenticato. I nomi ruotano privi della loro materia fin dal mattino. Come chiamare la stoffa bianca che il vento muove davanti alla vetrata? Tenda, tende. Il riso mi si annida in gola. Lei, cioè io, tende a cosa? Qui so rispondere: tendo alla terza persona alla grazia sperimentata una volta sola di un dolore sdoppiato e spinto fuori poi fissato, ascoltato perfino nello scroscio delle lacrime ma da un’altra me stessa capace di lasciare la sua vecchia pelle sulla terra.
Giudica tu ora chi parla:
"I nomi la confondono eppure la sua attenzione si è moltiplicata, lo sguardo si è fatto prensile, capace di rischiarare il pensiero: vai verso la morte. E mentre nota la macchia di oleandro contro l’edera ecco il secondo pensiero: come guardare meglio, come raccogliere quel dettato dal silenzio. E mentre resta immobile ecco il terzo, ultimo pensiero: può sopportare la perdita, può non catturare".
Antonella Anedda, Nomi, da Dal balcone del corpo
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Verso la foce
L’opera narrativa di Gianni Celati (Sondrio, 1937) sembra sottrarsi, quasi per definizione, a qualsiasi tentativo di lettura complessiva che pretenda di sintetizzarne i diversi aspetti, talora divergenti e non facilmente componibili, all’interno di un discorso unitario. In effetti, come Guido Almansi ebbe modo di osservare, si tratta d’uno scrittore che appare quasi sdoppiato in due autori…
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#Bruno Mellarini#Filippo La Porta#Foce#fotografo#Gianni Celati#Italo Calvino#letteratura#Luigi Ghirri#paesaggio#spazio
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