#domani è un altro giorno?
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lu2211 · 1 year ago
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Qualche mese fa ho avuto una conversazione interessante con un ragazzo bipolare.
Mi ha confessato che desidera fare qualcosa di importante per il mondo. Di significativo. Qualcosa che possa cambiare il mondo. Non mi ci è voluto molto per capire che questo desiderio non sorge da una reale volontà di donare, ma piuttosto di riavere indietro: fama, riconoscimento e validazione.
La verità la sa anche lui. E me l'ha confermato, dicendo: <<sono desideri tipici del mio disturbo>>.
Mi ha poi chiesto quale fosse il mio desiderio e senza esitazione gliel'ho detto. Lui ha risposto poi: <<Pensavo di essere io il matto tra i due>>.
Gli avevo semplicemente detto che desideravo essere inconscio, e di non appartenere a questo piano terreno.
<<Ma questo significa trovarsi in uno stato di depressione avanzata!>>
Ha sbottato.
<<Non credo>>
Ho ribattuto io.
<<Voglio sapere perché desideri questo>>
Ha ripreso.
Io ho fatto interminabili pause, come a non poter/voler spiegare gli innumerevoli motivi per cui l'esistenza può essere un'esperienza deludente per i molti.
Ha poi capito, lui, e imbarazzato e con una voce fievole come di chi ha realizzato, mi ha detto:
<<Lascia stare, tu metti tanti muri intorno a te. Sento che ci sono tante cose che ti fanno soffrire>>.
La ribellione dei rivoluzionari o di quelli che si sono trovati nel posto sbagliato è fatta di questo: delusione e sconfitta. Limitazione costante.
La mela raccolta dall'albero rappresenta la conoscenza terrena. E la conoscenza non è altro che sofferenza. Sì, perché quella terrena è: limitata, ambivalente e incostante.
D'altronde, la verità è sempre nelle mani del diavolo.
Ed è per questo che io queste verità non voglio più detenerle. E voglio abbandonarmi al sonno dell'inconscio. Che è forse più desto di questo conscio piano che tesse nelle sue reti amari realtà. Che inducono in: tentazione, abnegazione, disillusione e disequilibrio.
Ho mangiato così tante mele che non conosco altri sapori. È forse per questo che la mia visione del mondo è solo quella di una Eva colpevole. Che si castiga per non aver eseguito ciò che il sommo le aveva comandato.
Ma d'altro canto se non erri, non sbagli e non esperisci il dolore di fortuite ed errate decisioni, non capisci mai qual è la retta via. E temerai per sempre di ritornare a dove tutto si è originato.
Io non ho più paura. Sono pronta ad arrivare alla fine della grande spirale e perire in questo grande cerchio.
Giammai perché desidero che la vita si concluda, ma perché desidero esperire ciò che la morte ha da offrirmi.
Sperando non sia un sequel di questa vita che non era poi un granché. Esclusa la sofferenza della quale sono grata. E l'amore. La trappola che qui ci mantiene.
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pensieri-di-dea · 25 days ago
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Cercami, non quando ti senti solo. Cercami quando hai tutto e non ti manca niente. Niente tranne me.
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Bonne nuit 💢
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Ok, si dice Rossella, ho commesso un errore terribile, forse il peggiore che potessi fare , forse una caterva di errori, me ne assumo la responsabilità. Ma non lascerò che condizioni per sempre la mia vita da qui in poi. Posso affrontarlo. Posso rimediare. Posso andare oltre.
Dopotutto, domani è un altro giorno.
[...]
Insomma, tu hai fatto un errore, palate di errori magari, ma tu non sei quegli errori.
[...]
Possiamo prenderci del tempo per sfogare la tristezza, ma dobbiamo aver chiaro che noi stesse siamo il punto da cui ripartire: non siamo esseri bidimensionali, abbiamo mille sfaccettature, abbiamo fatto molte cose nella vita, e non tutte sono state sbagliate.
Cit. "L'amore si impara leggendo" con riferimenti a "Via col vento"
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ross-nekochan · 1 year ago
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01 Settembre 2023
Sveglia alle 06:15
Mi vesto e preparo tutto. Sto per scendere. Do uno sguardo al cellulare aziendale. Tra le email del cazzo del giorno precedente ce n'è una delle 18:30 che fa:
LAVORO CANCELLATO
Cosa?!?! Come?!?! Quando?! Felicissima me ma allo stesso tempo mannaggia a me che non controllo mai quel cazzo di cellulare.
Ore 7:00 - torno a dormire
Ore 9:00 - saluti mattutini (perché non li scampi se non stai a fa ncazzo)
Ore 9:30 - torno a dormire e vado in coma fino alle 12:30
Colazione alle 13:00
(Tutto il resto è noia)
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earanie · 1 year ago
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Per il momento qua parlo 30 minuti. Che dovrebbero essere 20. (Che probabilmente dovrebbero essere 10).
Bene così
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occhietti · 2 months ago
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Dicono che tutti i giorni dobbiamo mangiare una mela per il ferro e una banana per il potassio. Anche un'arancia per la vitamina C e una tazza di Tè verde senza zucchero, per prevenire il diabete.
Tutti i giorni dobbiamo bere due litri d'acqua anche se poi espellerli richiede il doppio del tempo che hai messo per berli.
Tutti i giorni bisogna bere un Actimel o mangiare uno yogurt per avere i "L. Cassei Defensis", che nessuno sa bene che cosa cavolo siano, però sembra che se non ti ingoi per lo meno un milione e mezzo di questi bacilli tutti i giorni, inizi a vedere sfocato.
Ogni giorno un'aspirina, per prevenire l'ictus, e un bicchiere di vino rosso, per prevenire contro l'infarto. E un altro di bianco, per il sistema nervoso. E uno di birra, che già non mi ricordo a che cosa serva. Se li bevi tutti insieme, ti può provocare un'emorragia cerebrale, ma non ti preoccupare perché non te ne renderai neppure conto...
Tutti i giorni bisogna mangiare fibra. Molta, moltissima fibra, finché riesci a evacuare un maglione.
Si devono fare tra i 4 e 6 pasti quotidiani, leggeri, senza dimenticare di masticare 100 volte ogni boccone. Facendo i calcoli, solo per mangiare se ne vanno 5 ore. Ah, e dopo ogni pranzo bisogna lavarsi i denti, ossia che dopo l'Actimel e la fibra lavati i denti, dopo la mela i denti, dopo la banana i denti... e così via finché ti rimangono tre denti in bocca, senza dimenticarti di usare il filo interdentale, massaggiare le gengive, il risciacquo col colluttorio... Meglio ampliare il bagno e metterci il lettore di CD, perché tra l'acqua, le fibre e i denti, ci passerai varie ore.
Bisogna dormire otto ore e lavorare altre otto, più le 5 necessarie per mangiare, 21. Te ne rimangono 3, sempre che non ci sia traffico. Secondo le statistiche, vediamo la televisione per tre ore al giorno. Ma no! Non si può, perché tutti i giorni bisogna camminare almeno mezz'ora.
Bisogna mantenere le amicizie perché sono come le piante: bisogna innaffiarle tutti i giorni per mantenerle in vita.
Inoltre, bisogna tenersi informati, e leggere per lo meno due giornali e un paio di articoli di rivista, per una lettura critica.
Ah!, si deve fare sesso tutti i giorni, però senza cadere nella routine: bisogna essere innovatori, creativi, e rinnovare la seduzione.
Tutto questo ha bisogno di tempo. E senza parlare del sesso tantrico.
Bisogna anche avere il tempo di scopare per terra, spolverare, lavare i piatti, i panni, stirare e non parliamo se hai dei figli o un cane.
Insomma, per farla breve, i conti danno 29 ore al giorno. Non c’è niente da fare: devi fare varie cose insieme. Si chiama multitasking, non c’è altra soluzione! Per esempio, ti fai la doccia con acqua fredda e con la bocca aperta, così almeno ti bevi i due litri canonici. Mentre esci dal bagno con lo spazzolino in bocca e fai l’amore (tantrico) con il compagno/a che nel frattempo guarda la TV e ti racconta, mentre tu lavi il pavimento. Ti rimane una mano libera? Chiama i genitori o qualche amico. Dopo aver chiamato i genitori, avrai senz’altro bisogno di un goccio di vino per tirarti su. Il Bio Puritas con la mela te lo può dare il partner, mentre si mangia la banana con l’Actimel, e domani fate il cambio.
Mi è venuta la confusione mentale.
Adesso ti lascio, perché tra lo yogurt, la mela, la birra, il primo litro d’acqua e il terzo pasto con fibra della giornata, già non so più cosa sto facendo. So che devo andare urgentemente in bagno. E ne approfitto per lavarmi i denti. Però, se ti rimangono due minuti liberi, invia una copia ai tuoi amici, che devono essere annaffiati come una pianta.
Se ti avessi già mandato questo messaggio, perdonami. È l’Alzheimer che, nonostante tutte le cure, non sono ancora riuscita a debellare.
web - Autore sconosciuto
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ideeperscrittori · 3 months ago
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IL MIO DIFFICILE RAPPORTO CON LA TAC
Domani devo fare una TAC con mezzo di contrasto per il solito motivo: il simpatico Linfoma Non Hodgkin che ha deciso di entrare nella mia vita. E ho rispettato una tradizione. Ogni volta che devo svolgere questo esame, il mio coefficiente di imbecillità supera il livello di guardia.
L'altra volta ho dimenticato la borsa con i documenti sanitari alla fermata dell'autobus, ma il destino è stato misericordioso perché poi l'ho ritrovata. Stavolta ho fatto un'altra boiata, per fortuna senza conseguenze.
Ma andiamo con ordine.
Alcune settimane fa ho avuto la visita oncoematologica e mi hanno prescritto un'immensa quantità di esami, tra cui questa TAC.
Purtroppo i medici non me l'hanno prenotata nell'ospedale che mi ha preso in carico. Hanno detto: "Eh, a differenza di un esame tipicamente rivolto ai pazienti oncologici come la PET, la TAC non possiamo prenotarla noi, perché riguarda una platea molto più vasta. Devi pensarci da solo". Mi aspettavo che aggiungessero: "Niente di personale, amico". Ma so bene che non è colpa dei medici. La colpa è del sistema.
Insomma: l'ospedale mi ha preso in carico, ma non per la TAC. E sapete come funziona? Quando prenoti tu un esame con la ricetta, molte cose possono andare storte. Diventa un'avventura, un'impresa, qualcosa di rocambolesco. La tua missione è chiara: ottenere una data col Sistema Sanitario Nazionale in tempi possibilmente inferiori a un'era geologica.
Abito in provincia di Milano, ma ho fatto una ricerca estesa a tutta la Lombardia, perché ovviamente a Milano e provincia non c'era nulla. E mi è capitato un incredibile colpo di fortuna. Una data fantastica: 20 agosto in provincia di Bergamo, a mezz'ora di auto da casa mia. Forse si è trattato di una congiunzione astrale. Forse si è liberato un posto per una disdetta.
E veniamo alla boiata.
L'altra volta, prima della TAC, avevo fatto le analisi del sangue per misurare il livello di creatinina. Senza il valore della creatinina, ti rimandano indietro.
Questa incombenza è sempre indicata nei fogli riguardanti la preparazione in vista della TAC.
Stavolta li ho letti? Ma certo che no. Il motivo: "Li leggo il giorno prima, tanto sono le solite cose: stare a digiuno, eccetera".
Stamattina mi sono detto: "Tanto per scrupolo, controlliamo un po' quei fogli". E la terribile verità si è manifestata.
Leggerissimo attacco di disperazione: "Vuoi vedere che mi sono giocato qualcosa che somiglia alla vittoria della lotteria?".
A parte quel mirabile 20 agosto, ricordo date improponibili in province lontanissime. Qualcosa tipo: gennaio 2025.
In teoria, nel caso di date assurde, la TAC si può fare privatamente e chiedere un rimborso. Almeno credo. Ma questo significa altre menate, altri fastidi, altra burocrazia. Niente è paragonabile alla possibilità di risolvere tutto in 24 ore presentandosi a un appuntamento già fissato.
Beffa del destino: l'esame della creatinina è nell'elenco dei mille esami ematochimici raccomandati per il giorno prima della prossima visita ematologica. Forse l'esame è uscito dalla mia mente per questo. Nel mio cervello era programmato per il 28 agosto.
Ero sull'orlo delle lacrime.
Poi mi è venuta in mente un'opzione che in un primo momento avevo escluso.
Mi sono messo a riflettere: "Ho dormito poco questa notte, ma non ho mangiato nulla. Nemmeno un tozzo di pane o un cracker".
A volte in casa ci sono schifezze che sgranocchio di notte per l'ansia. È un'abitudine poco salutare, non prendete esempio da me.
Stavolta no. Armadio della cucina privo di snack. Frigo vuoto. Stomaco vuoto.
Sapete cosa significa?
Ho capito di poter fare l'esame della creatinina oggi.
Dubbio: "Ma otterrò il risultato in tempo?".
Mentre ci pensavo, sono uscito di casa. Non avevo alternative.
Ho fatto una corsa a perdifiato verso il laboratorio di analisi più vicino, perché non ho la macchina.
C'è un laboratorio nel paese in cui abito.
Altro dubbio: "Ma sarà aperto?".
Sono giunto a destinazione e ho scoperto che ha riaperto proprio oggi, dopo la chiusura estiva. Un po' di fortuna ogni tanto ci vuole.
Ho fatto la fila e ho spiegato la situazione.
La signora dell'accettazione è stata gentilissima: "Lei è ancora in tempo: ho prescritto l'urgenza. Risultati entro oggi". Io mi sono esibito in ringraziamenti sperticati e iperbolici: "Mi avete salvato la vita!". E la signora dell'accettazione: "Che bello, ogni tanto salviamo vite".
Quindi alla fine è andato tutto bene. Ho fatto l'esame della creatinina. Ho già avuto il risultato. Domani potrò fare la TAC.
E ora stiamo a vedere.
[L'Ideota]
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fuoridalcloro · 2 days ago
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“Il giorno dopo è sempre così. Il giorno dopo qualsiasi cosa. Un anno bisestile, una passione non corrisposta, una sbornia di liquore dolce. Non riesci ad abituarti all'idea di essere già al giorno dopo. Ti ritrovi nel tuo primo pomeriggio del tuo primo di gennaio a metà novembre e ti accorgi di essere stonato, perché fuori tempo. Per gli altri è un giorno come un altro. Per te, è un giorno come te. Sei in ritardo. Non sei ancora uscito da ieri ed è già domani, anche se gli altri lo chiamano oggi.”
Andrea G. Pinketts - Il vizio dell'agnello
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sciatu · 2 months ago
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CERAMICA DI SANTO STEFANO DI CAMASTRA
Anche oggi non ti ho detto che ti amo, Preso dagli affanni del giorno, dal leccare la vita per capirne ipocrisie e falsità, ho dimenticato di dirti che ti amo. O meglio, nel silenzio del giorno e nel nulla dei suoi attimi, non ho trovato tra le sue ombre e le parole vuote del mondo, il momento giusto per parlare al tuo cuore, per dirti di quanto ci lega, per confessare quello che ferma il tempo per creare un istante, un minuto delle nostre vere vite. Non volevo sconsacrare le parole che dovevo dirti, non volevo svendere il tesoro che mi doni, liquidare tutto nella banalità del quotidiano, per amarti per contratto, o glorificarti per noia. Non volevo svendere per poco, quello che sarebbe diventato il senso del giorno, nascondere tra consigli per gli acquisti e stragi degli innocenti, l’unico respiro dell’anima mia. Era troppo importante, anche se era naturale, era troppo semplice anche se è un giuramento quotidiano fatto alla tua vita perché sia la mia vita. È troppo banale sprecare quello che vuol dire amarti, è infantile ripeterlo, è assurdo pretenderlo anche se è necessario confermarlo ogni giorno, scriverlo nell’aria che ci divide, sognarlo nelle nostre notti, scambiarcelo nelle nostre carni, così che i nostri corpi siano il forziere, la vigna ed il mare di quello che proviamo, dell’ebrezza che ci scambiamo, delle emozioni su cui navighiamo. Un altro giorno muore senza averti detto che ti amo, Un altro giorno scivolato via senza sapore, diventato un anonimo giorno di pieno inverno, dove non vi sono colori, il sole è malato, il vento impazzisce e il mare diventa nemico. Eppure lo so, lo so bene, che solo quando ti dico che ti amo, il tempo ha un altro sapore, i miei affanni si sciolgono e tu mi rivesti con i sorrisi della primavera. Perché l’amore è un assegno in bianco che qualcuno ti dà e che tu devi spendere il giorno stesso perché domani non avrà più lo stesso valore e nessuno ti potrà garantire che domani ce ne sarà uno eguale. Un assegno gratuito che devi spendere in quel momento scrivendo il valore che tu dai a chi te lo ha dato. Ma se scrivi troppo o troppo poco, sei tu dopo, che dovrai pagare il doppio della cifra che hai scritto. Per questo, non dirti oggi che ti amo, è tenersi in mano quell’assegno incapace di spenderlo, incapace di sognare, incapace di volare, incapace di trasformare il grigiore dei palazzi in un intimo paradiso
Even today I didn't tell you that I love you, Caught up in the worries of the day, in licking life to understand its hypocrisies and falsehoods, I forgot to tell you that I love you. Or rather, in the silence of the day and in the nothingness of its moments, I didn't find among its shadows and the empty words of the world, the right moment to speak to your heart, to tell you how much binds us, to confess what stops time to create an instant, a minute of our true lives. I didn't want to desecrate the words I had to say to you, I didn't want to sell off the treasure you give me, liquidate everything in the banality of everyday life, to love you by contract, or glorify you out of boredom. I didn't want to sell off for a little, what would have become the meaning of the day, hide among shopping tips and massacres of innocents, the only breath of my soul. It was too important, even if it was natural, it was too simple even if it is a daily oath made to your life for it to be my life. It is too banal to waste what it means to love you, it is childish to repeat it, it is absurd to demand it even if it is necessary to confirm it every day, to write it in the air that divides us, to dream it in our nights, to exchange it in our flesh, so that our bodies are the treasure chest, the vineyard and the sea of ​​what we feel, of the intoxication we exchange, of the emotions we sail on. Another day dies without having told you that I love you, Another day slipped away without flavor, become an anonymous day in the middle of winter, where there are no colors, the sun is sick, the wind goes crazy and the sea becomes an enemy. And yet I know, I know well, that only when I tell you that I love you, time has another flavor, my worries melt away and you dress me with the smiles of spring. Because love is a blank check that someone gives you and that you have to spend that same day because tomorrow it will no longer have the same value and no one can guarantee you that tomorrow there will be an equal one. A free check that you have to spend at that moment by writing the value that you give to the one who gave it to you. But if you write too much or too little, it is you later, who will have to pay double the amount you wrote. For this, not telling you today that I love you, is holding that check in your hand incapable of spending it, incapable of dreaming, incapable of flying, incapable of transforming the grayness of the buildings into an intimate paradise
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ambrenoir · 8 months ago
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Cosa hanno fatto PAPA' e MAMMA per invecchiare da un momento all'altro?
Sono invecchiati... i nostri genitori sono invecchiati.
Nessuno ci aveva preparato per questo.
Un bel giorno perdono la compostezza, diventano più vulnerabili e acquisiscono delle manie "stupide".
Hanno molti chilometri addosso e sanno tutto, e quello che non sanno lo inventano.
Sono stanchi di badare agli altri e di servire da esempio: ora è arrivato il momento di essere curati e coccolati da noi.
Non fanno più piani a lungo termine, ora si dedicano a piccole avventure come mangiare di nascosto tutto ciò che il medico gli ha vietato.
Hanno macchie sulla pelle.
Improvvisamente sono tristi.
Ma non sono obsoleti: i figli sono obsoleti, che rifiutano di accettare il ciclo della vita.
E ' difficile accettare che i nostri eroi e le nostre eroine non abbiano più il controllo della situazione.
Sono fragili e un po’ smemorati.
Hanno questo diritto, ma continuiamo a chiedere loro l'energia di una locomotiva.
Non ammettiamo le loro fragilità, la loro tristezza.
Ci sentiamo irritati e alcuni li sgridiamo se sbagliano con il cellulare o un altro oggetto elettronico e non abbiamo pazienza per sentire per la millesima volta la stessa storia che raccontano come se l’avessero vissuta veramente.
Invece di accettare con serenità il fatto che essi adottano un ritmo più lento con il passare degli anni, ci arrabbiamo semplicemente perché hanno tradito la nostra fiducia, la fiducia che sarebbero stati indistruttibili come i super eroi.
Provochiamo discussioni inutili e insistiamo affinché tutto continui come sempre.
La nostra intolleranza può essere solo paura.
Paura di perderli e paura di perderci, soprattutto paura che smettano di essere lucidi e allegri.
Con la nostra rabbia abbiamo solo causato più tristezza a coloro che un giorno hanno solo cercato di darci gioia.
Perché non possiamo essere un po' di quello che sono stati per noi?
Quante volte questi eroi ed eroine notti intere erano accanto a noi con i farmaci, curandoci e misurandoci la febbre!
E ci arrabbiamo quando si dimenticano di prendere le medicine e quando si discute con loro li lasciamo piangere, come le creature che siamo state noi un giorno.
Il tempo ci insegna a trarre profitto da ogni tappa della vita ma è difficile accettare le tappe degli altri, ancor di più quando gli altri sono stati i nostri pilastri, quelli dai quali potevamo sempre tornare e sapevamo che sarebbero stati ad accoglierci a braccia aperte e che ora stanno dando segnali che un giorno andranno via senza di noi.
Facciamo per loro oggi il meglio, il massimo che possiamo affinché domani quando loro non ci saranno più, possiamo ricordarli con affetto, ricordare i loro sorrisi di gioia e non le lacrime di tristezza che loro hanno versato per causa nostra.
Alla fine, i nostri eroi di ieri saranno i nostri eroi per sempre.
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pensieri-di-dea · 22 days ago
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Non si può cancellare dalla mente ciò che si è inciso nel cuore..
John Blauer
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Bonne nuit 💢
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tizianacerralovetrainer · 1 year ago
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Stamattina salgo sull’ennesimo treno, trovo un posto libero e mi siedo.
Poco dopo arriva il controllore per vedere i biglietti. Il ragazzo nella foto, sui sedili alla mia sinistra, non ce l’ha. Dice di esser salito all’ultimo, sta andando a lavorare, non è riuscito a farlo. Non ha contanti ma solo un bancomat. Prova a pagare con quello ma non funziona. Il controllore è comprensivo ma deve fargli la multa. 50 euro, che il ragazzo può pagare entro una settimana. È affranto ma non ha alternative e mentre il controllore inizia a stilare la multa penso che l’importo corrisponde ad almeno un giorno di lavoro del ragazzo (bene che vada).
Chiedo: “Scusi, quanto costa il biglietto”. 15 euro. Andata e ritorno. “Ok lo pago io”.
Il ragazzo mi guarda e dice “Grazie”. Rispondo “Prego”.
“Praticate gentilezza a casaccio” diceva qualcuno.
Non mi frega di venirvi a raccontare del mio gesto. Il punto è un altro: a me 15 euro non cambiano la vita, non cambiano niente. E non perché 15 euro per me siano pochi, hanno un valore che conosco bene e che per me non cambierà mai. In questo momento però servono molto di più a quel ragazzo che a me. E non mi interessa che lavoro fa, la sua vita, la sua storia. Non devo per forza conoscerlo per aiutarlo. Ho sentito che era giusto e così ho fatto.
Magari allo stesso modo lui domani aiuterà uno sconosciuto e uno sconosciuto domani spero aiuterà me se ne avrò bisogno. Perché alla fine, la vita è po’ come un viaggio in treno. Andata e ritorno.
(Matteo Gracis)
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bicheco · 8 months ago
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Tempo elastico
Quelli che affermano che domani è un altro giorno fanno finta di non sapere che esistono giorni che non finiscono mai. Quantomeno dentro la nostra testa.
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ross-nekochan · 8 months ago
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Quello che ha visto la gente su Instragram.
La verità?
Mi sono svegliata, ho fatto colazione, ho pulito la mia stanza, ho fatto la lavatrice, mi sono fatta un culo quadrato al quadrato per preparare queste lasagne solo perché IO le volevo fare, perché in qualche modo volevo festeggiare la Pasqua pure se qui non si sente niente un cazzo e non c'è niente che lo potrebbe far ricordare (tutto diverso dal Natale) e dopo, mica ho finito, nono, ho dovuto cucinare pure per la prossima settimana.
Una giornata in cui sono veramente ESAUSTA e vorrei solo un altro giorno per riprendermi... ma, guess what? Domani di nuovo sveglia alle 6:40 (e ora è quasi mezzanotte) 👍👍👍
今日イースター(復活祭)だから、ラザニア·アラ·ボローニエーゼ作りました🐣
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thebutterfly0 · 9 months ago
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Vi ricordate quando da adolescenti si scriveva sul diario quella frase: "Alcuni dicono che la pioggia è brutta, ma non sanno che permette di girare a testa alta con il viso coperto dalle lacrime.” Ecco, in questi giorni capisco molto bene cosa vuol dire. Non faccio altro che piangere. In questo ultimo giorno sto leggermente meglio perché sono tornata dai miei genitori ma domani riparto e tornare in quella casa da sola è un colpo al cuore. Ogni angolo mi ricorda lui, neanche se fosse morto. Non ho più acceso la TV perché è rimasta sul canale che abbiamo visto insieme l'ultima volta. Domani mi preparerò a ritornare a piangere, proprio come il cielo in questi giorni.
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poesiablog60 · 8 months ago
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In fondo, piantare bulbi è un atto di fede, si dice, è come mettere un’ipoteca sulla primavera.
È credere che tornerà il sole dopo la pioggia, che domani sarà un altro giorno.
Rosa Teruzzi
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