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"L'Ospite Indesiderato": Un Thriller Avvincente di Shari Lapena. Segreti e Suspense in un Isolato Hotel di Montagna. Recensione di Alessandria today
Biografia dell’Autrice. Shari Lapena è un’autrice canadese di grande successo, nata a Toronto. Dopo una carriera come avvocato e insegnante, Lapena ha deciso di dedicarsi alla scrittura, rivelandosi una maestra del thriller psicologico
Biografia dell’Autrice.Shari Lapena è un’autrice canadese di grande successo, nata a Toronto. Dopo una carriera come avvocato e insegnante, Lapena ha deciso di dedicarsi alla scrittura, rivelandosi una maestra del thriller psicologico. Conosciuta per il suo stile teso e ricco di colpi di scena, ha raggiunto la fama internazionale con il bestseller “La coppia della porta accanto”, a cui sono…
#Alessandria today#Atmosfera Inquietante#autrici di bestseller#classici moderni del thriller.#Colpi di scena#colpi di scena sorprendenti#Crimini#dinamiche umane#Finale inaspettato#giallo moderno#Google News#Hotel isolato#Intrighi#investigazione#isolamento#isolamento e pericolo#italianewsmedia.com#L’Ospite Indesiderato#Letture avvincenti#Letture consigliate#libri da leggere#Maestria Narrativa#mistero#Mitchell’s Inn#narrativa contemporanea#narrativa internazionale#paure umane#personaggi complessi#Pier Carlo Lava#romanzi di successo
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Monografia: 𝗚𝗶𝗹𝗹𝗶𝗮𝗻 𝗙𝗹𝘆𝗻𝗻📚
𝐆𝐢𝐥𝐥𝐢𝐚𝐧 𝐅𝐥𝐲𝐧𝐧 (24 febbraio 1971, Kansas City, Missouri) è una scrittrice, giornalista e sceneggiatrice statunitense, nota per i suoi romanzi thriller che esplorano tematiche oscure e complesse.
Oltre alla scrittura di romanzi, Gillian Flynn ha lavorato come sceneggiatrice e critico televisivo. Il suo stile è caratterizzato da una narrazione intensa e da una profonda analisi psicologica dei personaggi, spesso ritratti in situazioni moralmente ambigue. Le sue opere tendono a esplorare le complessità delle relazioni umane e le dinamiche familiari.
Opere principali
Sulla pelle (2006): romanzo di esordio che ha ricevuto riconoscimenti significativi tra cui due Dagger Award e una nomination per l'Edgar Award; la storia segue una reporter che torna nella sua città natale per coprire un omicidio, affrontando il suo oscuro passato.
Nei luoghi oscuri (2009): il romanzo racconta la storia di Libby Day, l'unica sopravvissuta a un massacro familiare; costretta a rivisitare i traumi del suo passato, Libby si imbatte in segreti inquietanti.
L'amore bugiardo (2012): thriller psicologico che esplora la scomparsa di Amy Dunne e le indagini che coinvolgono il marito Nick; il romanzo ha avuto grosso impatto culturale ed è stato trasformato in un film diretto da David Fincher.
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"Un tempo non era permesso a nessuno di pensare liberamente. Ora sarebbe permesso, ma nessuno ne è più capace. Ora la gente vuole pensare ciò che si suppone debba pensare. E questo lo considera libertà"
Oswald Spengler, “Il tramonto dell'Occidente”
"Il tramonto dell'Occidente" di Oswald Spengler è un'opera monumentale che si pone come uno dei pilastri della filosofia della storia del XX secolo. Pubblicato in due volumi tra il 1918 e il 1923, il saggio esplora la ciclicità delle civiltà umane attraverso una "morfologia della storia universale".
Spengler propone una visione pessimistica del futuro dell'Occidente, paragonando le civiltà a organismi viventi che attraversano cicli di nascita, crescita, declino e morte. Secondo lui, ogni civiltà possiede un'anima, un ethos che ne guida lo sviluppo e il destino. La civiltà occidentale, caratterizzata da un impulso "faustiano" verso l'espansione e la conquista, si troverebbe, secondo Spengler, nella fase di decadenza, o "Zivilisation", dove i valori culturali e spirituali vengono sostituiti dal dominio del denaro e della tecnica.
La profondità di Spengler sta nella sua capacità di intrecciare filosofia, storia, arte e scienza per creare un quadro complessivo delle dinamiche storiche. Egli non si limita a descrivere il declino dell'Occidente, ma fornisce anche una critica acuta della modernità, evidenziando come la perdita di valori autentici porti a una civiltà vuota e senza scopo.
L'opera di Spengler è stata oggetto di molteplici interpretazioni e controversie, soprattutto per il suo fatalismo e il suo determinismo storico. Tuttavia, non si può negare l'impatto che "Il tramonto dell'Occidente" ha avuto sul pensiero contemporaneo, stimolando riflessioni sul significato della storia e sul destino delle società umane.
La sua opera rimane un testo fondamentale per chiunque sia interessato alla filosofia della storia e alle grandi domande sul futuro dell'umanità. La sua lettura richiede un impegno non indifferente, ma offre in cambio una prospettiva unica e provocatoria sulla storia mondiale e sul nostro posto in essa.
Oswald Spengler è stato un filosofo tedesco nato il 29 maggio 1880 a Blankenburg, Germania. È noto principalmente per il suo lavoro "Der Untergang des Abendlandes" (Il tramonto dell'Occidente), pubblicato tra il 1918 e il 1922, che è considerato un importante contributo alla teoria sociale. Dopo aver conseguito il dottorato all'Università di Halle nel 1904, Spengler lavorò come insegnante fino al 1911, per poi dedicarsi alla scrittura della sua opera principale. Nonostante il successo iniziale, visse in isolamento dopo l'ascesa al potere di Hitler nel 1933 e morì a Monaco il 8 maggio 1936.
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LA MAPPA DELL’AMORE
L’amore si manifesta in molte forme, ognuna con la sua unica sfumatura e intensità. Esplorare questi diversi tipi di amore ci aiuta a comprendere meglio le dinamiche delle nostre relazioni.
Simpatia (intimità) è l’amore che nasce dalla connessione emotiva e dalla complicità. Non c’è passione o impegno, ma un profondo senso di comprensione e sostegno reciproco. È l’amicizia nella sua essenza più pura.
Amore Romantico (passione + intimità) combina l’ardore della passione con la profondità dell’intimità. È l’amore dei primi sguardi, dei cuori che battono forte, del desiderio e dell’affetto che si intrecciano. Tuttavia, senza impegno, può essere transitorio.
Amore-Amicizia (intimità + impegno) rappresenta un legame duraturo costruito su fiducia e affetto. Qui l’intimità è consolidata dall’impegno, creando una relazione stabile e rassicurante. È l’amore che resiste alle prove del tempo.
Infatuazione (passione) è l’esplosione del desiderio, un fuoco di breve durata che spesso manca di profondità. È attrazione pura e travolgente, ma senza intimità o impegno tende a svanire rapidamente.
Amore Fatuo (impegno + passione) è un amore paradossale. Esiste un forte impegno e una potente attrazione fisica, ma manca l’intimità necessaria per una vera connessione emotiva. Questo può rendere la relazione instabile e insoddisfacente a lungo termine.
Amore Vuoto (impegno) è un legame mantenuto solo dal dovere o dalla convenienza. Senza passione o intimità, diventa una relazione fredda e formale, spesso priva di gioia e coinvolgimento emotivo.
Amore Perfetto (passione + intimità + impegno) è l’ideale che molti sognano. Combina la passione, l’intimità e l’impegno in un equilibrio armonioso. È un amore completo, che evolve e si rafforza nel tempo. Raro e prezioso, rappresenta il culmine delle relazioni umane, dove ogni aspetto dell’amore è presente e valorizzato.
Ogni tipo di amore ha il suo valore e significato, contribuendo a tessere la ricca trama delle nostre vite affettive.
Francesco Sgaravatti
Dalla pagina Facebook
Elisabetta Notaro Psicoterapeuta
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Sette di Spade
"Io sono qui per te"
Questa fase di profondo rilascio che stiamo vivendo ci racconta di quanto sia stato duro "interpretare ruoli e funzioni" che limitavano la nostra autentica spinta vitale.
I Patti Antichi, le Eredità Traumatiche, le Alleanze Familiari, ci legavano ad automatismi severi ed inflessibili. Non era possibile scollegarsi al sistema di interdipendenze.
Tutto chiedeva salvezza. Tutto voleva essere guarito e integrato.
Da bambini non avremmo potuto sottrarci in alcun modo al "massacro". Nemmeno se avessimo "visto prima". Nemmeno se ci fossimo impegnati con sangue e sudore a risolvere.
Eravamo "piccoli". Con addosso pesi troppo grandi.
Ma oggi non lo siamo più. Non siamo più "indifesi".
Possiamo aiutarci a guarire.
Con dedizione, pazienza e azione partecipata.
Il Tempo è una variabile fondamentale nelle guarigioni umane. Variabile alla quale non ci si può sottrarre.
Il Corpo necessita di uno spazio di ricomposizione della Ferita. Va assecondato, incoraggiato ad adempiere il suo Destino, riconosciuto nella sua infinita saggezza risolutiva.
Il Corpo sa. Parla, si esprime, sente.
Rimane "bambino" per sempre.
Non viene intaccato dalle nostre nefandezze.
I suoi ancestrali automatismi di guarigione sono impressi da sempre nella nostra struttura base. Si ereditano. Tanto quanto i traumi.
Se posso ammalarmi, allora posso anche guarire.
Se posso far entrare così in profondità le emozioni, posso altrettanto lasciarle andare con la stessa intensità sensoriale e psichica.
Le dipendenze, le malattie del corpo e della mente, i comportamenti disfunzionali, sono "risposte adattive".
Sono soluzioni che non abbiamo "inventato noi". Preesistevano alla nostra incarnazione.
Sono "difese di sopravvivenza apprese". Sono state vitali per difenderci quando tutto era "troppo" e "troppo sbagliato".
Ma allo stesso modo in cui noi "non siamo il nostro trauma", così noi "non siamo la nostra compensazione", noi non siamo il nostro comportamento adattivo, noi non siamo la nostra disabilità.
Il Corpo non compensa. Non è il suo compito. Il Corpo vorrebbe risolvere.
Se non trova strada aperta per la guarigione, sviluppa sistemi adattivi. Il suo compito è mantenerci in Vita.
Se fossimo consapevoli e partecipassimo alla meravigliosa esperienza della guarigione emotiva e fisica, se ci concedessimo di esplorare e ripristinare lo "schema originale" di funzionamento, ne saremmo spaventati.
Troppa bellezza. Troppo potere. Troppa responsabilità. Troppa Luce.
Non potremmo più accettare situazioni di compromesso, mancanze di rispetto, relazioni squilibrate, ruoli di salvatori o di vittime, invisibilità, impotenza, umiliazione, povertà.
Non potremmo più attribuire colpe all'esterno. Al carnefice di turno. All'aguzzino che abbiamo assoldato noi per confermare il nostro tanto affezionato ruolo di "martirio".
Dovremmo "risplendere".
E smetterla di rubare energia all'Altro, di incolparlo della nostra "non scelta".
Siamo noi che abbiamo aderito al ruolo. Siamo noi che ancora oggi lo "foraggiamo" di Energia. E noi dobbiamo portarlo a chiusura.
Non è l'Altro che "deve cambiare". Siamo noi che non ci sentiamo più confortevoli nelle dinamiche di disfunzione dell'Antica eredità traumatica e vogliamo rinascere a noi stessi.
Perciò noi dobbiamo muoverci nella Direzione che sentiamo accendersi dentro.
Non chiediamo all'Altro di facilitarci la strada, di benedirci, di assecondare la nostra trasformazione o la nostra "partenza".
Chiediamo a noi stessi di essere i più fervidi sostenitori del nostro straordinario processo di trasmutazione.
L'Altro non vuole, non può, non riesce a cambiare?
Va ascoltato, compreso. Ma non "preso in carico".
Se dobbiamo spostarci, spostiamoci da dove non c'è più nulla da dire o da fare. Non restiamo complici di un sistema che non cambia, che non si riconosce alcuna responsabilità, che non vuole o non può crescere.
C'è tanta gente che sta tanto tanto male intorno a noi.
Spesso non se ne accorge nemmeno. Non si problematizza.
A volte non può.
A volte invece non vuole. Troppa fatica affrontare. Troppo dolore dentro. Troppa paura di frantumarsi.
Spesso è la stessa struttura psichica ed emotiva ad impedire a priori di vedere o di sentire la disfunzione e il blocco emotivo.
Il male dei nostri Tempi sono i "disturbi di personalità" e le "patologie psichiatriche".
Essi rappresentano, a livello endemico e diffuso, la cristallizzazione pressoché definitiva di schemi di auto-distruttività, di violenza, di abuso etero o auto-inflitto.
Nell'individuo malato è il "corpus emotivo e psichico" che non ce la fa più a reggere l'eredità traumatica ed il carico ad essa conseguente.
Non si può fare nulla.
E' tardi.
Esistono professionisti per questo.
Impariamo a riconoscere, sentire ed ammettere ciò che "non può essere cambiato" e distinguerlo da ciò che invece ha una reale possibilità e volontà di trasformazione.
E' sano prenderne coscienza. E' giusto. Anche se fa male.
Non possiamo soccombere alla resa dell'Altro. Non possiamo sostituirci al suo dolore, alla sua scelta di "non vivere", all'impotenza, alla rabbia.
Possiamo solo operare scelte di salute per noi stessi.
Lavorare sul nostro prezioso sistema emozionale. Prendercene carico. E allontanarci da ciò che lo ferisce e lo annienta.
Questo è ciò che ci dobbiamo.
Dobbiamo ripetere al nostro Corpo sensibile e sensitivo innumerevoli volte al giorno: "Io sono qui per te".
Noi ci siamo per noi stessi.
Ora sì. Siamo presenti.
Non stiamo andando via. Non scappiamo più. Non ci nascondiamo dietro ai ruoli antichi. Non ci abbandoniamo.
Siamo qui. Fermi. Composti e risoluti. Amorevoli.
Pronti ad abbracciarci. Pronti a incoraggiare i nostri passi.
Pronti a trasmutare nel nuovo "schema".
Oggi ripetiamo più volte a noi stessi con amore e risolutezza: "Io sono qui per te. E non andrò più via".
Mirtilla Esmeralda
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A Portrait Of Jianghu: Reincarnated Disciple
..." per qualche motivo che non mi spiego..."
Non mi spiego, ad esempio perché il drama si chiami A Portrait Of Jianghu: Reincarnated Disciple se non c'è né un ritratto, né si parla di reincarnazioni né tantomeno di discepoli. E' un titolo a caso? Hanno estratto da un sacchettino parole casuali e quello che è uscito è uscito?!
Oppure perché cambiano dinamiche degli eventi da un episodio all'altro? Perché questa serie sembra ambientata in un canile dove nessuno sa davvero recitare? Perché le persone non hanno reazioni umane e normali? Sono alieni?!
Non posso ahimè rispondere a queste domande e l'unica cosa che posso fare è chiudere questo abominio con il commento delle ultime tre puntate. Per poi andare a sbronzarmi per dimenticare di aver buttato 24 episodi della mia vita a vedere questa roba.
Partiamo verso il finale con Only Fans e Divini Codini con quest'ultima che imperterrita dai rifiuti ricevuti e facendo finta di non notare gli sguardi terrorizzati di lui, progetta la loro futura vita insieme. Una volta conclusasi il Torneo Birra Moretti, dice lei, scapperanno e vivranno insieme in una casetta nel bosco, lontani da tutti e tutto. Da soli. più che fuga romantica pare un sequestro.😐
Chiaramente questo piano scellerato che poggia su una relazione d'amore inesistente sarebbe facilmente risolvibile se Only Fans dicesse la verità alla ragazza. Ma - per motivi che non mi spiego - la serie decide di tirare avanti questa dinamica fino allo sfinimento.
Molte serie poggiano sui fraintendimenti tra i personaggi ma di solito durano 3 o 10 puntate massimo. A Portrait decide di vincere il premio "fraintendimento" più lungo della storia dei drama con questo malinteso che dura ormai da 20 puntate.
Venti lunghissime e interminabili puntate.
Spostiamoci dunque a questo fantomatico Torneo dove osserviamo i partecipanti fare a botte in dei ring per poi incoronare vincitori i 4 rimanenti.
Ovviamente sono combattimenti brutti come poche cose.
E - per motivi che non mi spiego - adesso, alcuni dei personaggi hanno dei "poteri" tipici dei wuxia. 😐 Ma onestamente non me ne frega assolutamente niente.
L'unica cosa degna di nota accaduta a questo carosello di brutture è il nostro Only Fans che proprio mentre stava perdendo, viene salvato da qualcuno che ferma il tempo e lo fa vincere. questo è barare sorella!
Goccia D'acqua! realizza scioccato il Padre delle Due Ariel. Divin Codini! dico io che ormai ho fatto 2+ 2 da diverse puntate e il colpo di scena l'ho visto arrivare da chilometri.
Siccome questo torneo da quattro soldi non serve unicamente per dare il Molo e la mano di Ariel Minore in matrimonio a qualcuno ma anche per riuscire a catturare Goccia D'acqua, il Padre delle Due Ariel comprende come mettere in pericolo il buon Only Fans possa essere un ottimo modo per stanare Goccia d'acqua.
Goccia d'acqua/Divin Codini che finalmente, all'alba di tre episodi dal finale, si sente rifiutare definitivamente da Only Fans.
Che potrei essere contenta se solo il ragazzo le avesse detto il PERCHé. Sai no, la storia dei due universi...di lui che è già fidanzato e innamorato di un altra... che questa ragazza morirà se Barbie Strega Bianca di Narnia dovesse essere uccisa... niente.
Ma sì... trasciniamolo fino alla fine dei nostri giorni.
A livello amoroso non è messa bene manco Ariel Minore che prigioniera di Barbie Anonima Sequestri, è condannata a subire le molestie del nano che già pensa di aver vinto il Torneo e di dichiararla sua moglie.
E qui c'è un altro fantastico cambiamento degli eventi rispetto alle puntate precedenti: si era detto che chi vinceva il Torneo si prendeva Molo e Ariel. Abbiamo visto la ragazza disperata di non poter scegliere la sua vita ed essere libera di vivere come vuole...
Ma in realtà, ora ci viene detto che c'è una scelta. Ossia Ariel deve scegliere il vincitore. Ed ecco perché lo switch tra le due sorelle e perché questa sta qui.
Ora... pure i bambini di due anni si rendono conto che questo cambiamento è nato in due secondi mentre gli sceneggiatori stavano sul cesso: in un Torneo c'è un vincitore. Uno. Non mille.
Tuttavia siccome, come vedremo a breve, alla fine restano in due, A portrait ha dovuto modificare la storia e dire che Ariel adesso può scegliere.
Un geniale cambio di sceneggiatura. Bravi. 😐
Che poi..porella Ariel. I finalisti alla sua mano sono rispettivamente: Trinciabue che ok è bravo e molto forte ma ha un quoziente intellettivo di un neonato. Poi c'è il Nano che mi mette i brividi in ogni scena e che festeggerò quando lascerà questa valle di lacrime, Only Fans che ama un altra ed è impelagato in una relazione tossica con Divin Codini ed infine un cieco. Io punterei al cieco. Sembra il più normale qui dentro.
E chiudiamo anche questo torneo: L'ultima prova è di Letteratura. E se qualcuno qui pensa a recitare poesie, scrivere temi o dimostrare talenti nell'eloquio...ovviamente si sbaglia.
Le prove sono rispettivamente quattro - suonare delle ciotole, gara di sbronza, composizione floreale e pittura- in modo tale che possano vincerne una a testa e decretare un vincitore, solo con un indovinello sparato completamente a caso.
Non so cosa c'entri il bere alcolici con la letteratura ma ho invidiato che almeno loro abbiano annegato i loro disagi nell'alcool. Beati loro.
Rimasti il Nano e Only Fans, accadono diverse cose una dietro l'altra:
Topolino ipnotizza Barbie Camorra per farle confessare i suoi crimini davanti a tutti mentre Il padre delle due Ariel fa attaccare Only Fans da degli uomini per vedere se di nuovo, Goccia d'acqua sarebbe venuta in suo soccorso. E accertata la cosa... niente. Questo non porta a nessuna conseguenza.
Come non porta a niente la confessione involontaria di Barbie CapoMafia, visto che la donzella di ripiglia e si riprende pure le parole che stava per dire.
Due scene TOTALMENTE inutili messe qui per allungare la solfa il più possibile. 😐
Stabilito l'ovvio, possiamo tornare alla storia, con Ariel che incorona come suo vincitore/marito... Only Fans. C
ome Only Fans?!
Eh sì, perché quella che doveva essere Ariel Maggiore scambiata per la Minore - che appunto doveva far vincere il Nano - è in realtà la vera Ariel Minore. E rimessa al suo posto fa esattamente quello che si era prefissata di fare: far vincere Only Fans.
Non solo: la ragazza è così sveglia che avendo compreso che Barbie Messina Denaro è troppo potente, si affida al padre che è più potente della Bionda per farla fuori.
Insomma: per fare fuori un potente ci vuole qualcuno ancor più potente.
Pertanto accusa Barbie 'ndrangheta di averla rapita e tenuta prigioniera fino a mo' e chiede al padre di darle vendetta. Non dice giustizia. Vendetta. Brava Ariel...sei l'unica che mi ha sempre dato soddisfazioni!
E' quindi ovvio che il Padre - Padrone e Signore di questa città - ordini alla polizia di arrestare Barbie Ergastolo senza prove né testimoni. Che poi... ma perché la Polizia dà retta a quest'uomo? anche se fosse il Sindaco/Capo della città, non dovrebbe seguire la legge?!
Comunque sia non sono stupita di come il piano della Nostra Bionda Preferita sia andato a puttane e lei sia nella merda: d'altronde nessun piano di Barbie Magica Accusa ha mai funzionato. Nessuno. Era quindi palese che manco questo sarebbe arrivato fino in fondo.
Barbie Magiche Certezze. 💗
Ed è proprio qui che la nostra Bionda Signora Del Male ci offre un interpretazione che gli sarà sicuramente valsa un Oscar per la Recitazione al canile da dove l'hanno presa:
messa la muro e accusata da più parti, Barbie Disperazione ripercorre le 23 puntate passate, ammettendo sì di aver ammazzato/rapito/minacciato/ricattato un po' di gente... ma che l'ha fatto perché i personaggi di questa serie l'hanno costretta.
Lei ha solo fatto fuori il Padre di Only Fans dando inizio a tutta questa storia... ma sono gli altri i cattivi che le hanno ammazzato il fratello lasciandola sola e disperata a gestire la sua setta.
Un povera donna solitaria in mezzo al lupi cattivi: cosa doveva fare per salvarsi?
Se la serie sta cercando di fare femminismo la prego di smettere perché di femminismo Barbie non c'ha manco l'anima.
E' una scena straziante e drammatica - resa ancor più intensa dall'interpretazione densa di pathos e sentimento - di questo cartonato biondo con l'espressività di un sasso.
Vista la mal parata i due sgherri di Barbie Nostra Signora del Dolore intervengono per salvarla ed è qui che ho finalmente tirato una parola di entusiasmo per la Capa. Come detto prima, per uccidere un mostro ci vuole qualcuno che sia più mostro di lui.
La Capa della Polizia prima spara alla guardia con il mantello e poi anche al Nano. Così. Tenendo la pistola puntata all'orizzonte nonostante l'avversario gli arrivi alla vita. Ma non importa...finché il Nano muore sono disposta a chiudere un occhio anche sulla balistica.
Ma d'altronde la Capa è ormai ferrata con le armi da fuoco. Infatti, in una scena successiva, vediamo l'Emo della setta Daoke andare da Cazzo Duro per rivelargli finalmente la verità sulla morte dei genitori.
Per motivi che non comprendo onestamente.
Pensavo che confessasse come erano andate le cose per salvare Barbie Amore Mio ma poiché manco la nomina, non capisco i motivi di questa rivelazione.
O meglio, la capisco in termini di trama. Ma non di motivazioni del personaggio.
Comunque per farla brevissima: in passato l'Emo stava a casa dei genitori di Cazzo Duro. - Non so nemmeno il perché -
Genitori che sapevano dell'esistenza di Goccia D'acqua e che per questo il Padre delle Due Ariel ordina di far fuori. E così avviene: La Capa fa irruzione a casa dei genitori e ammazza tutti.
Ma l'ordine è partito dal Padre delle Due Ariel e quindi è da lui che Cazzo Duro si dirige, inferocito da queste scoperte. Anche perché aveva letto qualche episodio fa una lettera del padre che grondava miele sul Signore/Sindaco di questa città.
A sbarrargli il passo è la fidanzata - ormai ex - che di fronte alle accuse di Cazzo Duro ammette di avergli ammazzato male i genitori ma che l'ordine non è mai partito dal Padre delle Due Ariel. E' lei che ha capito male gli ordini. Cito testuale.
Coraggiosa la ragazza a prendersi la colpa di essere una subordinata scema e incompetente piuttosto che essere una cattiva che ha semplicemente fatto il suo lavoro.
Comunque sia, Cazzo Duro getta il suo cappello di poliziotto e se ne va. Single.
Ma meglio così perché a casa del Padre di Cazzo Duro sta andando in scena quella che dovrebbe essere una cosa drammatica ma che le scimmie che hanno fatto questa serie hanno fatto così male che pare comica.
Dopo esser tornata a casa e aver scelto il marito, Ariel Minore si mette subito all'opera per aiutare Only Fans a trovare questa benedetta Goccia D'acqua.
Fruga tra gli oggetti del padre, indaga e mentre è lì che rovista tra le scartoffie, arriva proprio il padre.
Che ora gli chiede: - "ma a proposito...non eri prigioniera di Barbie Sequestro fino a mo'? Come ti sei salvata e sei arrivata qui? mo' glielo chiediiii?????
E siccome il diavolo fa le pentole e pure i coperchi, la figlia rivela che si è salvata grazie ad Ariel Maggiore che è morta al posto suo. MORTA. Un personaggio è crepato e per nessuno è la prima cosa da dire alle persone? Al padre, ad esempio?
Ariel, io ti voglio bene. Sei la mia stella di questo abominio...ma Crist..!!! iano Ronaldo di Bhudda! Anziché incoronare Only Fans nelle scene precedenti, dovevi dire che tua sorella era appena stata ammazzata con del veleno da Barbie Grimilde.
Perché lo dici adesso??????
E' chiaro dunque che Barbie Ergastolo diventi quindi Barbie Ghigliottina con il Padre delle Due Ariel che l'ordina l'esecuzione capitale per la nostra Maria Antonietta dei Poveri.
Ovviamente senza prove, indagini o quantomeno processi. Sia mai...
Ma come è morta questa benedetta ragazza?
Ariel Maggiore, che aveva fatto accordi con Barbie Camorra per rapirne la sorella e prenderne il posto, all'ultimo si rende conto che in realtà sua sorella le vuole bene e decide perciò di salvarla. Tutta sta manfrina tra le sorelle è abbastanza sul vago poiché mai durante la serie è stata mostrata la gelosia della Maggiore. Ergo, quando la senti parlare di gelosia rimani un attimo confusa da questa nuova emozione che ciccia fuori all'improvviso.
Comunque vediamo una scena molto strana - che ovviamente non mi spiego - dove Ariel Maggiore dice a Barbie Anonima Sequestri di voler salutare la sorella prima che venga portata via. Non si capisce se Barbie sapesse che Ariel Minore venisse avvelenata o se ne fosse ignara e le sue guardie hanno fatto tutto alle sue spalle. Non sarebbe certo la prima volta che gli sgherri dei Capo Famiglia fanno cose di nascosto ai loro capi o ignorano palesemente i loro ordini.
Ma ci frega qualcosa di ciò?! assolutamente no.
L'unica cosa che non tollero è come questa morte sia avvenuta in sordina e non sia stata manco nominata da Ariel Minore fino a quando il padre non entra nell'argomento. Roba da galera.
Ma tornando agli sgherri che fanno quello che cazzo gli pare: nonostante i Daoke ordinino a Moby Dick di liberare Divin Codini - che era stata precedentemente rapita ma del cui destino onestamente non me ne frega niente - l'aberrante uomo la lega ai binari del treno per farla morire male.
E mentre posso apprezzare il tentativo di liberarsi di lei, non riesco a capire il perché Moby Dick ignori gli ordini del suo Capo né perché voglia ucciderla.
Gli ha fatto qualcosa? C'è del risentimento nascosto? Per quale cazzo di motivo Moby Dick dovrebbe ucciderla? altro motivo che non mi spiego
La notizia della futura morte di Divin Codini raggiunge Only Fans che corre assieme a Ron a salvarla ma...c'è un ma.
Nello stesso momento anche Barbie Ergastolo verrà giustiziata.
Salvare la psicopatica o la terrorista? questo è il dilemma.
Chiaramente io voto per Barbie Maria Antonietta al Patibolo visto che almeno è interessante. Fa cose. Certo, al 90% sono cose che le si ritorcono contro o non raggiungono il risultato sperato. Però almeno è proattiva. Divin Codini oltre a stare appresso a Only Fans e vivere in sua funzione, altro non fa. E' noiosa come la morte.
Only Fans vorrebbe salvare quest'ultima - almeno come amica/ conoscente - ma così facendo Barbie Comunione nell'altro Universo morirebbe. E siccome siamo venuti qui solo per LEI e siamo innamorati di LEI, Only Fans decide di salvare la Bionda.
Ma ci tiene a ricordare a lei e a noi che lo fa unicamente per la sua Barbie Comunione.
Anche se qualche episodio fa siamo venuti a conoscenza che tutto questo viaggio di Only Fans per salvare la sua amata era una truffa e quindi non sappiamo con certezza se sta cosa che se si muore in un universo si crepa anche nell'altro, sia vera.
Ma noi facciamo finta che sia vera perché ci piace il dramma.
E perché godo internamente che Divin Codini sia rimasta a bocca asciutta.
Segue poi un grande ritorno: direttamente dalla prima puntata rivediamo l'indimenticabile Action Man ancora vivo ma prigioniero di quella che è ormai assodato essere la Divin Codini dell'altro Universo. E non posso fare a meno di notare che il vizio di rapire e molestare Action Man non gli sia mai passato.
A quanto ho capito - ma non ci giurerei troppo - sta tizia ha rapito Action Man perché è l'unico modo che ha per comunicare con Only Fans. Inoltre ha mandato quest'ultimo nell'altro Universo dicendogli una balla ma non ho capito quale sia la puttanata: che se Barbie muore, muore anche la sua amata? Che Barbie era in pericolo? che la tizia con il segno rosso voleva uccidere Barbie?
A quanto ho intuito, la Divin Codini legata ai binari del treno, proviene dall'altro Universo - perché ha gli stessi poteri del lead - e la rapitrice di Action Man è la sua copia.
La Divin Codini che vediamo nel flashback con il Padre delle Due Ariel - ossia Goccia d'acqua - è la Nostra Divin Codini che però non è invecchiata di un giorno. Come è possibile?!
Dalle parole che la rapitrice di Action Man dice a Only Fans poi, viene fuori che "per salvare Barbie Comunione i due universi dovranno unirsi per diventare uno solo. Per infrangere il legame di vita e morte delle persone identiche nei due universi devi trovare la persona che li governa. " EHHHH???!!!!
Oh...un indovinello. Mi mancava. La ciliegina sulla torta di merd...a.
Chiaramente si sta riferendo a Divin Codini, la Regina degli Psicopatici e degli Ossessivi.
Ma se è sempre stata lei l'obiettivo, perché cazzo non si è fatta vedere in faccia la tipa del Tempo e non gli ha detto a Only Fans:-" oh, trova una uguale a me." perché sto rigirio di caviglie e segni rossi?!
Ok. Basta.
Alzo bandiera bianca. Io ho provato a capirci qualcosa, a stare attenta ma non solo le informazioni sono discordanti e si contraddicono tra loro ma se fanno pure il gioco delle tre carte per allungare appositamente la solfa, allora mi spiace ma basta.
Fanculo Divin Codini, Goccia d'Acqua, i piani della sacerdotessa del Tempo e pure Only Fans!!
Che poi...Divin Codini non ha manco bisogno di essere salvata visto che non solo è la Regina di sto cazzo ma ferma i treni con la sola imposizione delle mani. e provoca incidenti mortali. Povero treno.
La donzella infatti è super arrabbiata con Only Fans. Comprensibile.
Lei si è sbattuta un sacco per lui. Vive per lui. L'ha aiutato, curato, salvato e lui manco la protegge? Preferisce salvare Barbie che lei?!
Inserisco qui il fatto che questa maledetta tizia essendo anche lei dell'altro Universo e avendo visto l'arrivo di Only Fans nella prima puntata, ha sempre saputo che erano "compaesani" e NON GLI HA MAI DETTO NULLA. Perché?!
Inoltre Only Fans ha pure infranto la promessa che le aveva fatto precedentemente: quella che l'avrebbe salvata qualsiasi cosa le fosse successa.
Perciò questo incredibile drama si chiude con una Divin Codini in modalità Serial Killer - e con dei capelli improponibili. Perché dietro le stanno così? ha l'attaccatura dei capelli cementificata? - che ci fa pregustare, a causa della promessa infranta da Only Fans, il suo passaggio al lato oscuro della forza. Ci importa? onestamente no.
E si chiude così.
Finish.
Sì perché questa era solo la prima stagione. E spero che fosse anche l'ultima. Un finale con un colpone di scena che se onestamente non mi aspettavo, non riesce comunque a darmi la forza e l'intenzione di continuare questa storia.
Per me A Portrait finisce qui.
Che dire... uno dei drama peggiori che ho visto quest'anno.
A partire dalla recitazione imbarazzante per gran parte del cast con picchi tragici per l'espressività di Barbie, ad esempio. I dialoghi sono anche decenti ma certe volte confusi e più che illuminarti, ti mandano al manicomio.
La parte peggiore però è la sceneggiatura con scene senza senso, fraintendimenti portati all'eccesso, giri a vuoto senza alcun motivo, caos nelle dinamiche degli eventi, reazioni e motivazioni dei personaggi incomprensibili... e potrei continuare per ore e ore. Ma basta. Basta davvero...
Voto: 4
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Sentitevi libere di diffidare delle altre donne.
Le donne migliori che conosco, sono alquanto scettiche nei confronti delle altre donne. Critiche, diffidenti, disinteressate a cercare un vero contatto. Le conoscono bene, e sanno quello che ci si può aspettare. Il loro non è un odio, non avrebbe senso, e da persone intelligenti le squalificherebbe. Ogni essere umano è a se stante, sempre, e pertanto generalizzazioni assolute non se ne possono mai fare. Questa è una regola aurea. No, loro semplicemente sanno chi hanno di fronte (a parte eccezioni, appunto). Paradossalmente, una persona superficiale dall’esterno potrebbe dire che sono più misogine di me. Con la differenza, però, che io misogino non lo sono. Sono solo estremamente critico, sia nei confronti delle donne, che degli uomini (soprattutto per quanto mi riguarda personalmente). Quello che voglio dire, è che le donne che disprezzano le altre donne le comprendo benissimo. A patto che non sia per invidia, perché la questione lì cambia radicalmente. No, dico solo che secondo me è normale, quasi auspicabile in una parabola ideale, che le donne abbiano delle forti rimostranze nei riguardi delle altre posseditrici della vagina. Sto facendo un discorso molto concettuale, ideologico se vogliamo. Quando trovo un tallone d’Achille del mondo femminile, parlo con queste donne e trovo un riscontro. È quasi un conforto, se vogliamo. So che con loro posso confrontarmi senza peli sulla lingua, dicendo quello che penso. E solo se avrò ragione, allora ci sarà un compiacimento. Ma non è necessario, non è scontato. Ci si confronta e basta, in serenità. Però lo ammetto, che una ragazza che si esprime in modo duro (e non necessariamente volgare) nei confronti di un’altra, mi smuove qualcosa dentro. Nel senso che mi fa sentire meno sbagliato, mi fa capire che non sono matto, ma solamente attento alle dinamiche umane. Anzi, il paradosso è che spesso sono più io a delineare pregi e caratteristiche positive, piuttosto che loro. Sono io a cercare il buono che loro non sempre vedono. Perché dobbiamo dirlo, dai: mica è tutto brutto e terribile, assolutamente. Ci sono difetti, ma anche qualità nascoste. Bisogna solo farle venire fuori, quando le si possiedono. Io penso che il problema vero del mondo femminile, sia un timore nell’andare fino in fondo. Per ipocrisia, per immaturità, per finzione. Non tutto è deprecabile, assolutamente. Ma serve più verità. Serve più testa, e meno corpo. Serve una profondità di pensiero che, ahimé, troppo raramente riscontro. E logicamente (senza ironia), la colpa è ovviamente di noi uomini. Che troppo spesso rincorriamo in maniera infantile e animalesca ideali di donna sbagliati, che vengono quindi esaltati anziché soffocati dall’oblio. Siamo noi la causa di tutti i problemi che riguardano le donne, perché tutto è partito e a tutt’oggi parte ancora da noi. Un giorno, auspico, ci sarà un risveglio collettivo. E si riprenderà in mano il destino delle sorti del mondo. In modo assolutamente serio, maturo, lungimirante. Verso cose più grandi.
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Tra Natura e Professione, viaggio attraverso collaborazioni ed ecosistemi..
Sono un'appassionata della natura, un'eterna esploratrice di boschi, monti e sentieri, ma la mia vita va ben oltre le meraviglie del mondo naturale.
Mi occupo di diverse attività, interagendo regolarmente con professionisti di vari settori, da creativi a ingegneri, da esperti di marketing a tecnici.
Ogni volta che mi confronto con queste menti brillanti, non posso fare a meno di vivere ogni interazione attraverso la lente della natura.
Per me, ogni discussione è come un'escursione in un ecosistema unico: ci sono dinamiche da osservare, relazioni da esplorare e, perché no, un po’ di ironia da cogliere.
Le strategie aziendali si intrecciano con i cicli delle stagioni, e le collaborazioni professionali richiamano alla mente le simbiosi tra piante e animali.
In questo modo, riesco a portare la mia passione per la natura anche nel mondo del lavoro, trasformando ogni incontro in un'opportunità di riflessione e scoperta.
E allora mi chiedo:
In un mondo dove le interazioni sociali sembrano sempre più informali, ci sono ancora quei rari angoli in cui il “lei” regna sovrano, come una maestosa quercia nel bel mezzo di un campo di margherite.
Ma perché, ci chiediamo, questa necessità di dare del “lei”?
Forse perché, come una farfalla che si posiziona delicatamente su un fiore, c'è il desiderio di rispettare la delicatezza delle relazioni umane?
Immaginate di trovarvi in un ufficio, circondati da colleghi che si scambiano battute amichevoli e si danno del tu.
A un certo punto, entra il nuovo manager. Con il suo portamento regale e il suo sguardo che ricorda un gufo saggio, si avvicina e, con un tono grave, inizia a dare del “lei” a tutti. Ecco... in un attimo, l'atmosfera cambia: si passa da un picnic spensierato a una riunione di giurisdizione tra pinguini in un iceberg.
La verità è che il “lei” ha un suo fascino, come un cactus fiorito nel deserto.
Esprime una certa distanza, una sorta di rispetto, come se stessimo dicendo “sì, siamo in un ambiente professionale, ma voglio che tu sappia che ti considero una creatura dignitosa, non un semplice criceto nel mio ingranaggio aziendale”.
È un po’ come se volessimo proteggere il nostro spazio personale, come fa un riccio quando si rannicchia per difendersi.
In natura, ci sono animali che si avvicinano con cautela per non disturbare l’ecosistema. Pensate agli elefanti: non si avvicinano mai a un altro animale senza prima stabilire una sorta di protocollo.
Ecco, il “lei” è un po’ come il rituale degli elefanti: una forma di rispetto per la gerarchia, per il territorio altrui.
In questo modo, possiamo continuare a coesistere senza fare troppi danni, come se stessimo danzando in un bosco incantato.
Quindi, mentre ci ritroviamo a dare del “lei” a chi ci sta di fronte, ricordiamoci che stiamo solo cercando di mantenere quell’equilibrio delicato che rende le nostre interazioni un po’ più simili a un giardino fiorito, piuttosto che a una giungla caotica.
Magari, in fondo, il “lei” è solo un modo per dirci che, nonostante le apparenze, siamo tutti parte dello stesso ecosistema umano, e un po’ di cortesia non guasta mai...
#ecologia umani natura#osservazione del mondo#natura e professione#ecosistemi umani#riflessioni verdi filosofia ed ecologia
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Quindi possiamo dire che Mad Men è la tua serie preferita di sempre?
È sicuramente una serie che sento molto mia per alcune dinamiche umane e per il superbo modo in cui i personaggi sono scritti.
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Il romanzo “La Solitudine delle Stelle a Mezzanotte” di Anthea D'Arrigo
La complessità delle connessioni umane e della propria identità nella suggestiva cornice della Genova degli anni ‘90
Anthea D'Arrigo, scrittrice di origine siciliana, invita i lettori a un viaggio emotivo immersivo nel suo romanzo “La Solitudine delle Stelle a Mezzanotte”. Il primo volume di una saga in sette parti, uscito nel 2021, ha subito catturato l'attenzione per la sua profonda esplorazione di temi cardine come l'accettazione di sé, l'identità LGBTQ+, la violenza di genere e le intricate dinamiche familiari. Ambientato sullo sfondo pittoresco della Genova degli anni ‘90, il romanzo ripercorre la crescita emotiva e psicologica della sua protagonista Giulia Nicolini.
Giulia è un'adolescente i cui straordinari occhi azzurri nascondono le vulnerabilità e i segreti che tiene chiusi tra le pagine del suo diario. Entrando per la prima volta al liceo Colombo, incontra due figure fondamentali della sua vita, Claudia Ferraris e Sarah Gardella, stringendo amicizie che sembrano promettere luce e risate. Ma sotto questo cameratismo giovanile si nasconde la lotta di Giulia con la sua identità sessuale, una verità che tiene nascosta per paura e giudizio sociale, soprattutto in una casa in cui l’accettazione è dolorosamente assente. La disapprovazione di sua madre e l’assenza di un padre distante creano un ambiente in cui l’amore sembra condizionato e incompleto.
In mezzo a questo tumulto, Giulia scopre un’ancora di salvezza in sua sorella maggiore, Silvia, la cui comprensione e compassione creano un ponte verso nuove relazioni e rivelazioni. Attraverso Silvia, Giulia incontra Manuela Bernardini, una studentessa di medicina legata alla famiglia Nicolini da un oscuro passato comune. Insieme, le loro vite si intrecciano in modi che svelano segreti a lungo sepolti, costringendo Giulia a confrontarsi con i complessi legami tra le decisioni passate e la realtà attuale. Ciò che si dispiega è un'esplorazione toccante di come le nostre relazioni, familiari, platoniche o romantiche, forgiano le basi per il nostro senso di appartenenza.
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Ciò che distingue “La Solitudine delle Stelle a Mezzanotte” è la sua gestione profondamente sensibile di varie tematiche delicate e importanti, con un approccio della scrittrice tutt'altro che pesante. Il suo stile narrativo, radicato in una narrazione cinematografica, immerge il lettore con descrizioni ricche ed evocative e dialoghi così avvincenti e curati che sembra di entrare in un film.
Per le strade di Genova e i corridoi della vita dei suoi personaggi, Anthea D'Arrigo costruisce una storia di coraggio, amore e introspezione. La storia di Giulia non è solo quella di trovare il suo posto nel mondo, ma anche di riconoscere la bellezza della propria identità.
Facebook: https://www.facebook.com/LaSolitudinedelleStelleaMezzanotte?locale=hi_IN
Instagram: https://www.instagram.com/antheadarrigo_author/
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In un mondo sempre più dominato dall'Intelligenza Artificiale, è fondamentale esplorare cosa significhi essere umani. Questo articolo analizza le interazioni tra l'Intelligenza Artificiale e la nostra natura sociale, evidenziando le sfide e le opportunità che queste tecnologie presentano per il nostro benessere mentale e la nostra connessione sociale. Introduzione all'Intelligenza Artificiale e alla socialità umana L'Intelligenza Artificiale (AI) sta rapidamente trasformando il modo in cui interagiamo e ci connettiamo come esseri umani. Questa tecnologia non solo facilita le comunicazioni, ma sta anche influenzando la nostra comprensione dell'interazione sociale. In questo contesto, è fondamentale esplorare come l'Intelligenza Artificiale si integra nelle dinamiche sociali e come possa migliorare o compromettere la nostra capacità di connetterci con gli altri. Il ruolo dell'Intelligenza Artificiale nelle interazioni sociali L'Intelligenza Artificiale ha il potenziale di creare ambienti sociali più coinvolgenti, ma solleva anche interrogativi sulla qualità delle interazioni. Mentre alcuni utenti possono scoprire che l'AI offre un modo per interagire più facilmente, altri possono sentirsi alienati. Questo solleva la domanda: l'Intelligenza Artificiale ci aiuta a connetterci o ci isola ulteriormente? L'immersività delle esperienze sociali Con l'avvento di tecnologie come la realtà virtuale e l'AI, le esperienze sociali stanno diventando sempre più immersive. Queste tecnologie permettono di creare ambienti virtuali in cui le persone possono interagire, condividere esperienze e costruire relazioni. Tuttavia, è importante considerare come queste esperienze immersive possano influenzare la nostra percezione della realtà e le interazioni nel mondo reale. Vantaggi dell'immersività - Maggiore coinvolgimento: Le esperienze immersive possono aumentare il coinvolgimento degli utenti, rendendo le interazioni più memorabili. - Accesso a nuove esperienze: L'Intelligenza Artificiale può creare opportunità per interagire con persone da tutto il mondo, superando le barriere geografiche. - Apprendimento e crescita personale: Le esperienze sociali immersive possono facilitare l'apprendimento di nuove competenze sociali e comunicative. La spontaneità dell'interazione umana Una delle caratteristiche distintive delle interazioni umane è la spontaneità. Le conversazioni naturali fluiscono liberamente e spesso includono elementi imprevedibili. Tuttavia, l'Intelligenza Artificiale, per quanto avanzata, tende a seguire schemi e modelli predefiniti, il che può limitare la spontaneità delle interazioni. Riconoscere la spontaneità nelle interazioni È essenziale riconoscere che la spontaneità è una parte fondamentale della nostra umanità. Le interazioni più significative spesso emergono in momenti non pianificati, dove le emozioni e le reazioni genuine giocano un ruolo cruciale. L'Intelligenza Artificiale, sebbene possa simulare risposte, potrebbe non essere in grado di replicare queste dinamiche umane autentiche. Empatia ed esperienze condivise L'empatia è un altro aspetto cruciale delle interazioni umane. La capacità di comprendere e condividere i sentimenti degli altri è ciò che ci unisce. L'Intelligenza Artificiale, pur potendo analizzare i dati emotivi, non può ancora sperimentare emozioni come un essere umano. Il potere delle esperienze condivise Le esperienze condivise, come eventi significativi o momenti di vulnerabilità, creano legami profondi tra le persone. Queste esperienze sono spesso alla base delle relazioni significative. Mentre l'Intelligenza Artificiale può facilitare la comunicazione, è necessario considerare se possa realmente contribuire a creare esperienze condivise autentiche. L'umanizzazione dell'Intelligenza Artificiale Un aspetto interessante dell'Intelligenza Artificiale è come essa venga umanizzata dagli utenti. Le persone tendono ad attribuire caratteristiche umane a oggetti e tecnologie, incluso l'AI. Questa antropomorfizzazione può influenzare il nostro modo di interagire con la tecnologia e, in alcuni casi, può creare una falsa sensazione di connessione. Le conseguenze dell'umanizzazione - Falsa connessione: Gli utenti possono sentirsi meno soli interagendo con l'Intelligenza Artificiale, ma questo può portare a una diminuzione delle interazioni umane genuine. - Attaccamento emotivo: Le persone possono sviluppare attaccamenti emotivi nei confronti dell'Intelligenza Artificiale, influenzando le loro relazioni con gli esseri umani. - Impatto sulle aspettative sociali: L'umanizzazione dell'AI può modificare le aspettative riguardo alle interazioni sociali e alla comunicazione. La ricerca di controllo nell'interazione con l'Intelligenza Artificiale Una delle motivazioni principali per cui le persone si avvicinano all'Intelligenza Artificiale è la ricerca di controllo. Interagire con un sistema che risponde in base alle nostre esigenze e preferenze può dare una sensazione di potere e certezza. Tuttavia, è fondamentale riflettere su come questa ricerca di controllo possa influenzare le nostre interazioni con gli altri. Le implicazioni della ricerca di controllo - Isolamento sociale: Se le persone si abituano a interagire con l'Intelligenza Artificiale, potrebbero perdere la capacità di affrontare situazioni sociali reali. - Distorsione della realtà: La dipendenza dall'AI per soddisfare i bisogni sociali può portare a una visione distorta delle relazioni umane. - Conflitto tra esigenze personali e sociali: La ricerca di controllo può creare un divario tra ciò che desideriamo e ciò che è necessario per le relazioni umane sane. Bias e preferenze nel mondo digitale Nel mondo digitale, il bias e le preferenze giocano un ruolo cruciale nel determinare come interagiamo con le tecnologie e con gli altri. L'Intelligenza Artificiale, in particolare, può amplificare questi bias attraverso la personalizzazione dei contenuti e delle esperienze. Ad esempio, i modelli di raccomandazione utilizzati da piattaforme come Netflix e Spotify si basano sui dati passati degli utenti per suggerire film o canzoni. Questo porta a una situazione in cui gli utenti sono esposti a contenuti che confermano le loro preferenze, piuttosto che sfidarli. Il ciclo di feedback delle preferenze Questo ciclo di feedback può creare una "camera di eco" in cui le opinioni e le idee vengono amplificate, mentre quelle opposte vengono ridotte. Ciò non solo limita la nostra esposizione a una varietà di punti di vista, ma può anche influenzare la nostra percezione della realtà. Ad esempio, se una persona è esposta solo a notizie che confermano le sue convinzioni, potrebbe diventare più polarizzata nel suo pensiero. Riconoscere e affrontare i bias Per affrontare i bias nel mondo digitale, è fondamentale essere consapevoli delle nostre preferenze e cercare attivamente contenuti che ci sfidano. Questo può includere la diversificazione delle fonti di informazione e l'esplorazione di nuove idee e prospettive. Inoltre, è importante che le piattaforme di Intelligenza Artificiale siano progettate per promuovere la diversità e l'inclusione, evitando di rinforzare i bias esistenti. Interazioni di gruppo e comunità nell'era digitale Le interazioni di gruppo nell'era digitale sono state profondamente trasformate dalle tecnologie emergenti. I social media, le piattaforme di messaggistica e i giochi online hanno creato nuovi spazi per la socializzazione e la costruzione di comunità. Tuttavia, queste interazioni possono variare notevolmente in termini di qualità e significato. Comunità online vs. comunità fisiche Le comunità online offrono vantaggi come l'accesso a una vasta gamma di persone e idee, ma possono anche mancare della profondità delle interazioni faccia a faccia. Inoltre, le dinamiche di gruppo possono essere influenzate dall'anonimato e dalla distanza, portando a comportamenti che non si verificherebbero in contesti di persona. È importante riconoscere che, mentre le comunità online possono essere straordinarie per connettere le persone, non possono sostituire completamente le interazioni umane dirette. Il potere delle interazioni di gruppo Le interazioni di gruppo hanno il potere di creare un senso di appartenenza e supporto reciproco. In un mondo in cui l'isolamento sociale è in aumento, queste comunità possono svolgere un ruolo fondamentale nel migliorare il benessere mentale. Tuttavia, è essenziale che queste interazioni siano guidate da valori positivi e inclusivi per evitare la creazione di ambienti tossici. L'importanza della diversità nelle esperienze sociali La diversità nelle esperienze sociali è fondamentale per la nostra crescita e il nostro sviluppo come individui e come società. L'Intelligenza Artificiale, se utilizzata in modo appropriato, può contribuire a promuovere la diversità, ma può anche perpetuare le disuguaglianze esistenti. Benefici della diversità - Innovazione: La diversità porta a una maggiore creatività e innovazione, poiché le persone con background diversi portano idee uniche. - Empatia: Interagire con persone di diverse culture e esperienze aiuta a sviluppare empatia e comprensione. - Resilienza: Le comunità diverse sono spesso più resilienti di fronte alle sfide, poiché possono attingere a una gamma più ampia di risorse e prospettive. Strategie per promuovere la diversità È fondamentale adottare strategie attive per promuovere la diversità nelle esperienze sociali. Questo può includere la creazione di spazi inclusivi, la promozione di eventi che celebrano la diversità culturale e l'incoraggiamento alla partecipazione di persone provenienti da background diversi in progetti e iniziative. Il ruolo dei giochi nella socialità I giochi, sia online che offline, svolgono un ruolo cruciale nella socialità umana. Offrono opportunità per interagire, collaborare e competere con altri, creando un terreno fertile per la costruzione di relazioni. Inoltre, i giochi possono fungere da strumento educativo, insegnando abilità sociali e di problem-solving. Giochi online e comunità I giochi online hanno rivoluzionato il modo in cui le persone si connettono. Attraverso piattaforme come Twitch e Discord, i giocatori possono interagire in tempo reale, condividendo esperienze e formando legami. Queste comunità possono offrire un senso di appartenenza e supporto, specialmente per coloro che si sentono isolati nella vita reale. Benefici dei giochi per la socialità - Collaborazione: I giochi spesso richiedono lavoro di squadra, aiutando a sviluppare abilità di collaborazione. - Competenze comunicative: Giocare con altri stimola la comunicazione e l'interazione sociale. - Risolvere i conflitti: I giochi possono insegnare come affrontare e risolvere i conflitti in un ambiente controllato. La percezione del controllo e dell'agenzia La percezione del controllo è un elemento fondamentale nelle interazioni umane. L'Intelligenza Artificiale può influenzare questa percezione, offrendo un senso di controllo attraverso la personalizzazione delle esperienze. Tuttavia, è importante considerare come questa percezione possa distorcere la nostra comprensione delle interazioni sociali. Il paradosso del controllo Sebbene l'Intelligenza Artificiale possa fornire un senso di controllo, può anche portare a una dipendenza da essa. Quando le persone si abituano a interagire con sistemi che soddisfano le loro esigenze in modo prevedibile, possono trovare difficile affrontare interazioni umane più complesse e imprevedibili. Questo paradosso del controllo può avere conseguenze negative sul benessere sociale. Promuovere un senso di agenzia Per promuovere un senso di agenzia nelle interazioni umane, è essenziale incoraggiare esperienze che richiedono decisioni e scelte attive. Questo può includere attività che favoriscono la creatività, la collaborazione e il problem-solving, aiutando le persone a riconoscere il loro impatto nelle dinamiche sociali. L'interazione come strumento di cambiamento L'interazione è un potente strumento di cambiamento sociale. Attraverso la comunicazione e la connessione con gli altri, possiamo influenzare le opinioni, i comportamenti e le norme sociali. L'Intelligenza Artificiale può facilitare queste interazioni, ma è fondamentale utilizzarla in modo che promuova il dialogo e la comprensione reciproca. Creare spazi di interazione positiva Per sfruttare il potere dell'interazione come strumento di cambiamento, è importante creare spazi che incoraggino il dialogo aperto e la diversità di opinioni. Ciò può includere forum online, gruppi di discussione e eventi comunitari che stimolino la partecipazione attiva e il confronto costruttivo. Il futuro dell'interazione sociale Guardando al futuro, è essenziale riflettere su come l'Intelligenza Artificiale e le tecnologie emergenti possano influenzare il modo in cui interagiamo. Promuovere interazioni autentiche e significative sarà fondamentale per garantire che le tecnologie utilizzate per connetterci non ci allontanino dalla nostra umanità. Le implicazioni delle tecnologie emergenti Le tecnologie emergenti, come l'Intelligenza Artificiale e la realtà virtuale, stanno cambiando radicalmente il nostro modo di interagire e comunicare. Questi strumenti offrono opportunità senza precedenti per connetterci con gli altri, ma presentano anche sfide significative. La loro implementazione richiede una riflessione attenta sulle conseguenze a lungo termine per la nostra socialità e la nostra umanità. Un mondo di esperienze personalizzate Con l'uso dell'Intelligenza Artificiale, le esperienze sociali possono diventare altamente personalizzate. Tuttavia, questo può portare a una frammentazione delle esperienze comuni. In passato, eventi come programmi televisivi o concerti riunivano le persone attorno a esperienze condivise. Oggi, con la possibilità di accedere a contenuti su misura, rischiamo di perdere quel senso di comunità e connessione che deriva dall'aver vissuto le stesse esperienze. La solitudine nell'era digitale Nonostante le tecnologie emergenti promettano di connetterci, molti studi indicano un aumento dell'isolamento sociale. Le interazioni virtuali possono sostituire le connessioni faccia a faccia, ma non possono replicare completamente la ricchezza e la complessità delle relazioni umane. Questa disconnessione può portare a sentimenti di solitudine e depressione, evidenziando l'importanza di mantenere relazioni autentiche e significative. Rischi di disinformazione e polarizzazione Le tecnologie emergenti possono anche contribuire alla diffusione di disinformazione e alla polarizzazione delle opinioni. Gli algoritmi che alimentano i social media spesso favoriscono contenuti che confermano le nostre convinzioni, creando camere d'eco. Questo fenomeno può limitare la nostra esposizione a diverse prospettive e ridurre la nostra capacità di dialogo costruttivo. Il futuro dell'Intelligenza Artificiale e della socialità Il futuro dell'Intelligenza Artificiale è intrinsecamente legato alle dinamiche sociali. Mentre continuiamo a sviluppare tecnologie sempre più avanzate, è fondamentale considerare come queste influenzeranno le relazioni umane e la nostra percezione di connessione. Interazioni più complesse e immersive Ci si aspetta che l'Intelligenza Artificiale migliori la qualità delle interazioni sociali, rendendole più immersive e coinvolgenti. Tuttavia, è cruciale garantire che queste interazioni non diventino sostituti delle relazioni umane reali. È necessario trovare un equilibrio tra l'uso della tecnologia per migliorare le nostre connessioni e il mantenimento di relazioni autentiche. La necessità di empatia e comprensione Con l'aumento dell'uso dell'Intelligenza Artificiale, la necessità di empatia e comprensione diventa ancora più importante. Le macchine possono analizzare dati e comportamenti, ma non possono sostituire l'umanità che deriva dall'interazione umana. È fondamentale continuare a promuovere l'empatia nelle nostre relazioni quotidiane, indipendentemente dalle tecnologie che utilizziamo. Formare il futuro delle interazioni sociali Per costruire un futuro in cui l'Intelligenza Artificiale arricchisce le nostre vite senza compromettere la nostra umanità, dobbiamo essere attivi nel modellare il modo in cui utilizziamo queste tecnologie. Ciò significa educare le persone a riconoscere i limiti dell'Intelligenza Artificiale e a valorizzare le interazioni umane autentiche. Solo così possiamo garantire che la tecnologia serva come un ponte, piuttosto che come un muro, nelle nostre relazioni. Conclusione e riflessioni finali In conclusione, mentre ci avventuriamo in un'era dominata dall'Intelligenza Artificiale e dalle tecnologie emergenti, è fondamentale riflettere su ciò che ci rende umani. Le connessioni autentiche, l'empatia e la spontaneità delle interazioni umane sono elementi che non possono essere replicati dalle macchine. Dobbiamo essere consapevoli delle implicazioni delle tecnologie che adottiamo e lavorare attivamente per mantenere la nostra umanità al centro delle nostre interazioni. Il futuro della socialità dipende dalla nostra capacità di integrare l'Intelligenza Artificiale in modo che migliori, senza sostituire, le nostre esperienze umane. Dobbiamo impegnarci a creare un mondo in cui la tecnologia supporti la connessione, piuttosto che isolarci. La vera sfida sarà quella di utilizzare l'Intelligenza Artificiale come strumento per arricchire le nostre vite, non per impoverirle. FAQ Cos'è l'Intelligenza Artificiale? L'Intelligenza Artificiale è una branca della tecnologia che simula l'intelligenza umana attraverso algoritmi e modelli di apprendimento automatico. Come influisce l'Intelligenza Artificiale sulle interazioni sociali? L'Intelligenza Artificiale può facilitare le interazioni sociali, ma può anche portare a isolamento e disconnessione se abusata. Quali sono i rischi associati all'uso dell'Intelligenza Artificiale? I rischi includono la disinformazione, la polarizzazione delle opinioni e una diminuzione delle interazioni umane autentiche. L'Intelligenza Artificiale può sostituire le interazioni umane? No, l'Intelligenza Artificiale non può replicare l'empatia e la spontaneità delle interazioni umane. Come possiamo mantenere la nostra umanità nell'era dell'Intelligenza Artificiale? Promuovendo relazioni autentiche, praticando l'empatia e utilizzando la tecnologia come supporto, non come sostituto. Qual è il futuro della socialità con l'Intelligenza Artificiale? Il futuro dipenderà dalla nostra capacità di integrare l'Intelligenza Artificiale in modo che migliori le nostre esperienze sociali. Come possiamo educare le persone a utilizzare l'Intelligenza Artificiale in modo responsabile? Attraverso la sensibilizzazione, la formazione e la promozione di un uso etico delle tecnologie emergenti. Quali sono i benefici delle esperienze condivise? Le esperienze condivise favoriscono legami profondi e costruiscono comunità, migliorando il nostro benessere sociale e mentale. Read the full article
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La Relazione: Andrea Camilleri esplora i legami umani e le ombre della verità. Recensione di Alessandria today
Un’indagine psicologica che rivela i segreti delle relazioni personali e delle dinamiche di potere.
Un’indagine psicologica che rivela i segreti delle relazioni personali e delle dinamiche di potere. Biografia dell’autore: Andrea Camilleri Andrea Camilleri, nato a Porto Empedocle nel 1925 e scomparso nel 2019, è stato uno dei più grandi scrittori italiani contemporanei. Autore prolifico, conosciuto principalmente per la serie di romanzi dedicati al Commissario Montalbano, Camilleri ha saputo…
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PUBBLICHIAMO OGGI LA SECONDA DI QUATTRO PARTI DEL DIARIO DI BORDO, FRUTTO DELL'INTRECCIO DI DIVERSE VOCI: quelle delle partecipanti al laboratorio, della coreografa Gloria Dorliguzzo, del musicista Gianluca Feccia, delle osservatrici Rebecca Casadei e Chiara Mannucci e Francesca Giuliani, che scrivono queste righe per raccontare ciò che sta accadendo lungo il percorso. Giovedì 21 novembre alle 20 al Teatro Dimora di Mondaino ci sarà la restituzione finale di questo inteso processo di creazione e partecipazione.
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Venerdì 15 novembre 2024
Nei giorni passati un nome riecheggiava spesso in sala, carico di professionalità e della promessa che una nuova figura avrebbe portato prima o poi linfa e concretezza al lavoro sul suono. Oggi finalmente quel nome si fa carne: il maestro Gianluca Feccia arriva a Mondaino e inizia a guidare le ragazze nella complessità del ritmo.
Nel Dies Irae la musica non è solo un accompagnamento: è un linguaggio, un corpo concreto con cui le interpreti dialogano. Ogni gesto è legato a un suono e ogni suono si trasforma in movimento.
Gli esercizi ritmici servono a creare una “partitura nella partitura” di contrappunti timbrici e ritmici che si intrecciano con la composizione originale di Ustvolskaya, creando un’opera che respira e si stratifica attraverso i corpi delle partecipanti. Tutto si fa strumento, tutto si fa protesi di un suono che entra nelle cose e ne struttura l’andamento.
“È tutto reale! Niente si deve nascondere! Accade tutto qui!”
Tra le donne si crea un’energia particolare, fatta di solidarietà e scambio. La serietà e la concentrazione non frenano l’attenzione e il supporto reciproco. Nei momenti di difficoltà, non mancano gli sguardi di incoraggiamento, i sorrisi e i gesti di conforto. È un’energia femminile che si consolida attorno a un obiettivo comune che non crea competizione ma alleanza.
Il gioco è tutto lì: saper dosare la forza in modo che non divori ma, al contrario, valorizzi la delicatezza. è il meccanismo che si innesca tanto nelle interazioni e relazioni umane quanto nel funzionamento della partitura.
“La sfida è proprio nel tenere il martello, cercare di utilizzarlo trasmettendo potenza, ma senza di fatto distruggere davvero. Può essere non immediato capire come dosare la forza, cercando comunque di produrre un suono e di creare un'azione credibile”.
Sabato 16 novembre 2024
Il ritmo del metallo sul legno scandisce il lavoro con una precisione implacabile e potente. Questo gesto di colpire non è solo fisico, ma emotivo. È un atto di affermazione, un’esplorazione del potere personale e collettivo, femmineo e tellurico.
“I martelli parlano di duro lavoro, di Madre Natura, di un femminile sottomesso che si libera.”
Le donne camminano sul palco, seguendo il ritmo della musica fino a sfondare sfrontate la quarta parete. Il gruppo che insieme si avvicina alla platea è potentissimo. In quel movimento c’è tutta la determinazione di chi sceglie di non fermarsi, avanza dritto e sicuro e rompe idealmente ogni barriera.
“È come se il camminare dicesse: ‘Credi in quello che fai e portalo fino in fondo.’”
E poi c’è la lastra, una superficie metallica che nasconde un dipinto, l’opera più luminosa di Turner: vibra sotto i colpi cercando suoni imprevedibili e intensi. Una delle donne impara a suonarla, esplorandone i timbri e le dinamiche, scoprendo che un semplice gesto può trasformarsi in un atto di creazione potente e poetico che riempie lo spazio e trasforma le cose spostandole dalla loro collocazione quotidiana.
“Sto imparando a suonare una lastra. Chi l'avrebbe mai detto?”
Piano piano tutte stanno diventando “donne col martello”. L’immagine di questa compositrice decisa, ferma e risoluta nelle sue scelte si staglia nei loro occhi informando uno stato d’animo che risveglia lati sopiti e incarna una presenza corporea maschile e femminile insieme, mai percepita prima.
... to be continued
#residenza creativa#gloria dorliguzzo#performing art#dies irae#progetto partecipativo#danzacontemporanea#gianluca feccia#la donna con martello#diario di bordo
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11.11.2024
cara me del passato, se stai faticando a sopportare le avversità della vita che ti si piombano addosso, sappi che questo è solo l’inizio. da qui a sei anni fa, le dinamiche sono ugualmente disastrose, nel senso che non è proprio cambiato nulla. la scuola è un tormento; lo conosci no? il solito rituale del non volerci andare. per qualche motivo hai l’universo contro, e la mattina, anche se la sera precedente hai studiato, non riesci ad alzarti dal letto. le amicizie? dimenticale. dimentica che le amicizie che hai adesso siano vere. sospendile, è tutta una finzione. vogliono tutti guadagnare da te qualcosa che non sei in grado di dare. quelli che tu chiami amici sono degli astuti attori con intenzioni merdose. probabilmente non avevano neanche una vera identità quando ti conoscevano, ecco perché adesso sono irriconoscibili. c’è chi ti ha voltato le spalle, c’è chi vive l’apice della sua vita in mezzo a gente altolocata e ha la strada spianata dai soldi di papino, c’è anche chi è sparito dalla faccia della terra.
però delle cose adesso le hai apprese, e no, non fai l’artistico con la tua amica del cuore come ti eri prefissata, quello è un piano andato in fumo. adesso fai scienze umane, ed era questo l’argomento che stavamo studiando fino a poco fa: la ricerca del sé, dell’identità propria. mi pare fosse Erickson.. o Marcia, a sostenere che questa ricerca entra in preludio durante l’adolescenza, e che per questo motivo, tutte le persone che durante quel periodo credi di conoscere, sono solo degli esperimenti per decretare come loro vogliono apparire davvero. un’illusione, per se stessi e per chi li circonda. seppur le tue amicizie sono di scarsa quantità, non è detto che di qualità non lo siano. avere pochi amici non esclude che non possano esserti sleali, non ti far ingannare dalla solitudine. stare soli adesso è piacevole, sai? lo sei stata per tutto quel tempo, non devi dimostrare nulla a nessuno quando sprofondi nella tua pace interiore. solo tu puoi capire con esattezza di cosa sto parlando.
ti ricordi A, suppongo. quel ragazzino che ti ha messo gli occhi addosso, forse è stato tutto frutto della tua immaginazione. aiutarlo con i suoi problemi amorosi e cercare di essergli amica si è rivelato uno spreco di tempo, non provava qualcosa per te e probabilmente voleva solo prenderti di mira. se prima era un clown, adesso lo è tre volte di più. chissà, forse la sua ricerca è andata a buon fine e ha scoperto la sua identità prima di tutti, ha capito cosa volesse essere per il resto della vita già in età infante. oltre a questo, è evanescente, subdolo, un bulletto e un vero codardo. come lo so? per qualche motivo, adesso frequentate la stessa scuola. all’inizio ti farà strano, quando il suo nome uscirà dalla bocca del professore, ma poi potrai rilassare i nervi tesi perché non accadrà assolutamente niente di speciale. sarà una delusione e basta, irremovibile dalla sua natura ordinaria proprio come gli altri.
vorrei dirti che andrà tutto bene, ma mentirei a me stessa e a te. obiettivamente siamo la stessa persona, ma in parte non lo siamo. a volte tu spunti fuori, e ti sopprimo con la forza. forse grazie a questo riuscirai a capire quanto sono stata ingenua durante quegli anni di cui tu fai parte. l’integrità di alcune cose l’hai sabotata tu stessa, e tutt’ora non so se spiegarmi se è un bene o un male. è stato corretto o completamente sbagliato? doveva andare così e basta? giusto o sbagliato, giusto o sbagliato? la risposta ; smettila di cercarla, non c’è
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"Girls": La Serie che Spoglia New York
Ironia Tagliente e Sceneggiatura Senza Limiti
"Girls" non ha paura di osare. La serie, creata e interpretata da Lena Dunham, si distingue per la sua scrittura ironica e senza peli sulla lingua. La sceneggiatura è audace, affrontando temi scomodi con un umorismo graffiante e una sincerità disarmante.
Dunham non teme di mostrare la vita reale, con tutte le sue imperfezioni e contraddizioni, offrendo un ritratto onesto e spesso esilarante delle difficoltà e delle gioie della gioventù.
Le Protagoniste: Lontane dalle "Amiche Perfette"
Le protagoniste di "Girls" sono un gruppo di giovani donne molto diverse dalle sofisticate e glamour eroine di "Sex and the City". Hannah, Marnie, Jessa e Shoshanna sono personaggi complessi e imperfetti, ognuna alle prese con le proprie insicurezze e ambizioni.
Infatti, la serie le ritrae in modo realistico, mostrando le loro lotte quotidiane e i momenti di crescita personale senza edulcorarli, rendendole incredibilmente umane e riconoscibili.
I Ragazzi di "Girls": Non Solo Amori e Flirt
I personaggi maschili in "Girls" non sono semplici comparse o interessi amorosi secondari. Adam Driver, nel ruolo di Adam Sackler, spicca per la sua interpretazione intensa e sfaccettata.
Quello che intendo è che i ragazzi della serie sono personaggi a tutto tondo, con le loro problematiche e peculiarità, che contribuiscono a creare dinamiche complesse e spesso imprevedibili con le protagoniste femminili. Infatti, le relazioni, romantiche o amicali, sono sempre trattate con un realismo crudo e una profondità emotiva che aggiunge ulteriore spessore alla narrazione.
New York, New York: La Città che non Dorme (e non Glorifica)
A differenza di "Sex and the City", che spesso dipingeva New York come una città scintillante e piena di opportunità glamour, "Girls" offre una visione molto meno patinata della Grande Mela.
La città è ritratta in modo realistico, con le sue sfide quotidiane, gli appartamenti minuscoli e i lavori precari. New York diventa così un personaggio a sé, una presenza costante che riflette e amplifica le difficoltà e le conquiste dei giovani protagonisti.
Camei da Sballo: Ospiti Inaspettati
Uno degli aspetti più divertenti di "Girls" sono i camei di personaggi famosi. La serie ha visto la partecipazione di numerose star del cinema e della televisione, che spesso appaiono in ruoli inaspettati e memorabili. Questi camei aggiungono un ulteriore livello di interesse e sorpresa, arricchendo la trama con momenti di pura gioia per i fan.
Destini Sospesi: L'Indeterminatezza della Vita
Una delle caratteristiche distintive di "Girls" è l'indeterminatezza dei destini delle protagoniste. La serie non offre risposte facili o finali perfetti. Al contrario, riflette la realtà delle giovani generazioni, in cui il futuro è spesso incerto e le strade da percorrere sono molteplici e confuse.
Questa incertezza è parte del fascino della serie, che cattura l'essenza della giovinezza con tutte le sue speranze e paure.
Realismo Crudo e Cinismo: La Vita Senza Filtri
"Girls" è famosa per il suo crudo realismo e il cinismo esasperato. La serie non edulcora le difficoltà della vita, affrontando temi come la disoccupazione, le relazioni tossiche e le crisi esistenziali con una schiettezza disarmante.
Questo approccio realistico e spesso brutale distingue "Girls" da molte altre serie televisive, rendendola un ritratto autentico e toccante della vita di una generazione.
In conclusione, "Girls" è una serie che ha saputo distinguersi grazie alla sua scrittura incisiva, ai personaggi autentici e alla rappresentazione realistica della vita a New York. È un viaggio emozionante e spesso doloroso attraverso le esperienze di giovani donne che cercano di trovare la loro strada in un mondo complesso e incerto.
E, per chi è fan di Adam Driver, offre anche l'opportunità di vedere una delle sue interpretazioni più memorabili e intense.
Se come me amate le serie televisive particolari e emozionanti, "Girls" fa per voi. Per altri consigli date un'occhiata agli altri post e alle EasyTears List!
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Dieci di Denari
"La Forza Interiore del Radicamento Affettivo"
La Dipendenza Affettiva è un disturbo serio.
Non si vede. Non si manifesta esteriormente. Ma crea un dolore interiore talmente forte da frantumare ogni parte di se stessi.
Viene sminuita nel novero delle dipendenze. Ma è "endemica" nella nostra società tanto quanto la dipendenza da uso di sostanze.
E riguarda il "funzionamento umano".
La dipendenza affettiva è una forma di amore patologico, una modalità distorta di vivere la relazione con l'Altro, sia esso genitore o partner, attraverso dinamiche disfunzionali e distruttive.
Non è un'esperienza da cui si ritorna indietro. E si innesca ogni qual volta la persona si pone in relazione attraverso la "perdita del controllo", l'idealizzazione dell'Altro, la cieca insistenza, "il non poter vivere senza", la delega della propria felicità ad eventi esterni, l'incapacità di "fermarsi" quando il "gioco" diventa pericoloso o addirittura mortale.
Il dipendente affettivo non è lucido quando ama. E' disposto a rinunciare a tutto pur di stare con il suo "oggetto di desiderio", anche quando questo significhi sacrificare la propria integrità e autentica unicità.
L'elemento della "fusione manipolata" è ciò che innesca il primo trigger.
Nasconde una profonda ferita di abbandono e di squalifica di se stessi, una autostima molto bassa ed una storia familiare di abuso psicologico o fisico, di adultizzazione precoce, di trascuratezza dei bisogni emotivi, di assenza o, all'opposto contrario, di eccessiva iper-protettività del genitore (la famosa "campana di vetro").
La "ferita da abbandono" e la "ferita del riconoscimento" non permettono alla struttura del dipendente affettivo di raggiungere un'autonomia emotiva.
L'iper-investimento sulla relazione vorrebbe riscattare attraverso l'amore e la cura per l'Altro le proprie mancanze dell'infanzia, ma finisce per diventare una penosa sudditanza alle esigenze e ai ricatti emotivi posti in essere dall'Altro.
Il trauma è Umano.
Non è Divino.
Su questo piano di Coscienza noi non siamo più "obbligati" a stare dentro alla "ruota del Karma".
Appellarsi al "Destino che ci ha fatti incontrare", al "devo comprendere qualcosa che ancora non so di me stesso", al "abbiamo delle Vite Passate da risolvere", per giustificare il motivo del non "andarmene" è frutto della dipendenza stessa.
Ma non ci aiuta.
Nessuno in questo "sacro passaggio" verrebbe mai spinto nelle Dinamiche del Passato per risolvere problemi della struttura presente, portando questa questione sul piano della multidimensione.
E' tossico.
Richiamare l'aspetto divino della questione è strumentale a mantenere inalterata la situazione di relazione, non permettendoci di allontanarci e porre fine al massacro.
Lo Spirito non sta lavorando nella direzione della dipendenza e del dolore. Ci sta accompagnando verso l'Amore sano.
E se ancora noi crediamo strumentalmente che "Amare" oggi sia un'espiazione delle Vite precedenti, non abbiamo compreso il senso di questo passaggio. E continueremo a farci molto molto male.
Non c'è nessun Destino che ci sta portando tra le braccia della Dipendenza. Siamo noi a perpetrare gli automatismi di dolore attraverso strutture umane fragili, disconnesse dalla presenza, sdradicate dal Cuore, immature e profondamente deboli dal punto di vista dell'Energia Maschile.
E non è una colpa. Ma una Verità da affrontare.
Difficile, scomoda e faticosa.
Ma da tempo si sa, le Energie stanno amplificando i residui di trauma e li stanno facendo vibrare come corde di violino.
E' per questo che la pulizia deve essere costante e attenta. Così come la lucidità, la centratura e la volontà.
Non siate "strumentali" con il Divino.
Non usatelo a vostro piacimento per giustificare situazioni profondamente umane.
Siate consapevoli del vostro rapporto disfunzionale con la Connessione.
La purezza del Cuore Cristallino disvela le miserie umane in tutte le sue forme.
Non si scappa.
Ci vuole portare ad "amare" in un modo sano, consapevole e libero su questo Piano di coscienza e con questo specifico Corpo.
Prendetevi carico della struttura umana interiore. Abbiate il coraggio di vedere ciò che è scomodo e malato. Ciò che ancora vi tiene lontani dall'Amore sano.
Non c'è molto tempo.
Smettete di delegare al Divino ciò che è vostro.
Non vi guarirà attendere la venuta di un Salvatore o implorare che una situazione esterna venga a liberarvi dalla prigionia, dalla disperazione, dal senso di ingiustizia.
L'Umano deve compiere il suo atto di piena Responsabilità verso se stesso. Ora. Adesso.
Siate coraggiosi. Affrontate.
Lascereste mai una gamba rotta senza ingessarla e riabilitarla?
No di certo.
Anche un sistema affettivo-emotivo fratturato e senza cure necessita dello stesso trattamento.
Perciò investite. Riabilitate. Prendetevi cura del vostro Corpo e della vostra Psiche. Con scelte giuste e determinate. Con disciplina e forza interiore.
Fatelo oggi. Non domani.
Oggi.
Mirtilla Esmeralda
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