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Monografia: 𝗚𝗶𝗹𝗹𝗶𝗮𝗻 𝗙𝗹𝘆𝗻𝗻📚
𝐆𝐢𝐥𝐥𝐢𝐚𝐧 𝐅𝐥𝐲𝐧𝐧 (24 febbraio 1971, Kansas City, Missouri) è una scrittrice, giornalista e sceneggiatrice statunitense, nota per i suoi romanzi thriller che esplorano tematiche oscure e complesse.
Oltre alla scrittura di romanzi, Gillian Flynn ha lavorato come sceneggiatrice e critico televisivo. Il suo stile è caratterizzato da una narrazione intensa e da una profonda analisi psicologica dei personaggi, spesso ritratti in situazioni moralmente ambigue. Le sue opere tendono a esplorare le complessità delle relazioni umane e le dinamiche familiari.
Opere principali
Sulla pelle (2006): romanzo di esordio che ha ricevuto riconoscimenti significativi tra cui due Dagger Award e una nomination per l'Edgar Award; la storia segue una reporter che torna nella sua città natale per coprire un omicidio, affrontando il suo oscuro passato.
Nei luoghi oscuri (2009): il romanzo racconta la storia di Libby Day, l'unica sopravvissuta a un massacro familiare; costretta a rivisitare i traumi del suo passato, Libby si imbatte in segreti inquietanti.
L'amore bugiardo (2012): thriller psicologico che esplora la scomparsa di Amy Dunne e le indagini che coinvolgono il marito Nick; il romanzo ha avuto grosso impatto culturale ed è stato trasformato in un film diretto da David Fincher.
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La Donna nel Pozzo di Piergiorgio Pulixi: Un Thriller Psicologico tra Mistero e Fantasmi del Passato. Recensione di italianewsmedia.com
Piergiorgio Pulixi ci regala un viaggio nell'oscurità dei segreti e delle fragilità umane, tra colpi di scena e rivelazioni sconvolgenti.
Piergiorgio Pulixi ci regala un viaggio nell’oscurità dei segreti e delle fragilità umane, tra colpi di scena e rivelazioni sconvolgenti. La Donna nel Pozzo di Piergiorgio Pulixi è un thriller psicologico che mescola abilmente suspense, introspezione e critica sul mondo della narrativa crime. La trama segue Cristina Mandas, una donna che vive in un tranquillo paesino della Sardegna,…
#Alessandria today#Arturo Panzirolli#auto-analisi#colpe del passato#Colpi di scena#cultura sarda#detective story#Ermes Calvino#fabbrica del crime#Feltrinelli#ghostwriting#Google News#introspezione#introspezione psicologica#italianewsmedia.com#La donna nel pozzo#letteratura noir#lettura avvincente#Lorenzo Roccaforte#mistero#mondo editoriale#narrativa contemporanea#narrativa crime#narrativa italiana#narrazione intensa#noir italiano#noir.#Omicidio#personaggi complessi#personaggi intricati
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L’ora di greco - di Han Kang, Adelphi
Premessa: sono tra coloro che ritengono che il Nobel per la letteratura ad Han Kang si assolutamente meritato. Inutile proseguire la lettura se si è già convinti del contrario.
Probabilmente per me questo è il romanzo più bello tra quelli fin qui tradotti in italiano (o inglese). Molto breve ma denso, esplora temi profondi come la perdita, la solitudine, e la ricerca dell’identità. È del 2011 anche se qui da noi è arrivato appena l’anno scorso. Un viaggio introspettivo in cui due persone, apparentemente molto diverse, si incontrano e si comprendono attraverso la condivisione di un dolore nascosto e silenzioso.
Lei, Hanja, dopo aver vissuto un periodo di intensa sofferenza, ha trovato il silenzio come rifugio: non parlare, più che una scelta volontaria, è una reazione istintiva e fisiologica alla sua sofferenza. Le parole per lei si sono trasformate in strumenti di dolore, tanto che la voce stessa le sembra ormai qualcosa di estraneo. Dopo in matrimonio fallito e la perdita di custodia del figlio, persa anche la madre le sembra di aver ormai perso qualsiasi contatto con la propria identità e il mondo che la circonda. Come via di fuga da questo dolore, inizia a seguire lezioni di greco antico, una lingua che per lei diventa una sorta di “nuovo inizio”, poiché le consente di esprimere e riscoprire sé stessa senza le ferite che l’uso della lingua madre le provoca.
È così che la sua vita incrocia il suo insegnante di greco, un uomo non vedente che vive anche lui un’esistenza profondamente segnata dalla perdita. Per lui la cecità ha rappresentato un graduale distacco dal mondo, ma nonostante le difficoltà quotidiane ha imparato a navigare attraverso questo vuoto grazie all’amore per le parole e per la letteratura. Egli usa il greco come strumento per mantenere un legame con il mondo esterno e per dare un senso al proprio passato.
Attraverso questo incontro tra la donna e il suo insegnante, Han Kang esplora l’intimità della comunicazione e del linguaggio come mezzo di guarigione. Entrambi i protagonisti sono segnati da ferite invisibili e trovano nella lingua greca un terreno neutrale in cui potersi esprimere senza il peso delle loro storie personali. Il greco antico diventa simbolo di un viaggio interiore, che permette loro di riconoscere il proprio dolore e, in qualche modo, di riappropriarsi delle proprie vite.
Han Kang utilizza una prosa poetica e riflessiva per approfondire i sentimenti complessi dei protagonisti. La narrazione alterna i punti di vista della donna e dell’insegnante, e attraverso le loro prospettive frammentate il lettore è invitato a riflettere sul significato dell’empatia, della perdita, e della redenzione. I dialoghi sono ridotti al minimo, quasi come se l’autrice volesse rispettare il silenzio che i due protagonisti sembrano cercare.
In sostanza, un romanzo che parla di sopravvivenza emotiva. Attraverso la storia dei protagonisti, Han Kang esplora la possibilità di trovare una via d’uscita dal dolore e dalla perdita senza negare le proprie ferite. La lingua greca diventa metafora del processo di auto-ricostruzione, una lingua che, con le sue radici antiche, permette ai personaggi di esprimere sentimenti che sembravano impossibili da comunicare.
Un delicatissimo racconto di Han Kang, che con la sua scrittura minimalista invita alla riflessione sulla complessità dell’animo umano, sul ruolo del linguaggio, e sulla possibilità di una rinascita anche nei momenti più bui. Leggetelo solo se questi temi vi appassionano. Diversamente state andando incontro a una delusione.
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This Is Going To Hurt - Medical Drama (2022)
Quando la Vita in Ospedale è una Tragicommedia.
Se sei un amante delle serie TV come me, saprai che la combinazione di dramma e commedia è una miscela perfetta. "This Is Going to Hurt" riesce a catturare proprio questa magia, portandoci dietro le quinte di un ospedale pubblico con un'ironia graffiante e un realismo crudo che non lascia spazio a mezze misure.
Dalla mente di Adam Kay, (protagonista e autore del libro da cui è tratto lo show), ogni episodio ci trascina tra i corridoi di un normalissimo ospedale, dove lavorano persone tutt'altro che ordinarie.
Benvenuti nel Caos della Ginecologi
La serie ci introduce immediatamente nel reparto di ginecologia, dove ogni giorno è una nuova sfida e niente è mai prevedibile.
Adam Kay, il nostro protagonista (interpretato da un brillante Ben Whishaw), ci guida attraverso un mondo fatto di urgenze mediche, decisioni difficili e momenti di esilarante assurdità. E non è solo una questione di partorire bambini, ma di gestire l'inimmaginabile con un sorriso (o almeno provarci).
Non è il mondo di Grey’s Anatomy, non ci sono mille specializzandi pronti a battersi per avere il prossimo caso. Qui sembra esserci solo Adam.
La Realtà Dietro il Camice
Se pensi che lavorare in un ospedale sia tutto camici bianchi e stetoscopi, ripensaci. "This Is Going to Hurt" ci mostra la dura verità: turni infiniti, pressione costante e l'inevitabile sensazione di dover fare sempre di più con sempre meno. Adam non è solo un medico, ma un funambolo che cerca di bilanciare vita personale e professionale su un filo sottilissimo.
Nessun filtro rosa e nessuna licenza poetica: semplicemente la realtà di un ospedale pubblico inglese.
Specializzandi: Tra Fuoco e Fiamme
Ah, i poveri specializzandi. La serie non risparmia nessuno, tantomeno i medici in formazione che si trovano gettati nel fuoco del reparto di ginecologia. Ogni errore, ogni esitazione può avere conseguenze devastanti, ma la serie ci ricorda anche che l'umanità e l'empatia sono fondamentali tanto quanto la competenza.
Shruti, la co-protagonista (interpretata dalla intensa Ambika Mod) è l’unica a dare il cambio ad Adam. La giovane specializzanda cerca di giostrarsi tra i suoi studi, il carattere tagliente del suo responsabile e le difficoltà del suo nuovo lavoro.
Infermiere: Gli Eroi Silenziosi
Non possiamo dimenticare le infermiere, i veri pilastri del reparto. Con un mix di professionalità e calore umano, affrontano situazioni impossibili con una resistenza incredibile. La loro interazione con i medici e i pazienti aggiunge un ulteriore strato di profondità alla narrazione, rendendo la serie ancora più coinvolgente.
Ironia e Dramma: Un Equilibrio Perfetto
Il vero colpo di genio di "This Is Going to Hurt" è l'equilibrio tra momenti di puro dramma e lampi di ironia tagliente. Le battute sarcastiche di Adam, i momenti di imbarazzo e le situazioni assurde strappano sorrisi anche nei momenti più bui. È questo mix che rende la serie così avvincente: riesce a farci ridere e riflettere allo stesso tempo.
Il Coraggio di Mostrare Tutto
"This Is Going to Hurt" non ha paura di mostrare la cruda realtà della vita in ospedale. Le difficoltà, le ingiustizie e i sacrifici sono tutti lì, in bella vista. Ma è proprio questa onestà che la rende una visione imprescindibile. La serie ci ricorda che dietro ogni camice c'è una persona con le sue vulnerabilità e i suoi sogni.
Conclusione: Un Viaggio Indimenticabile
Se non hai ancora visto "This Is Going to Hurt", preparati per un viaggio indimenticabile. Questa miniserie è un tuffo nel cuore della medicina pubblica, visto attraverso gli occhi di chi ci lavora ogni giorno. Con il suo mix perfetto di ironia e dramma, ti farà ridere, piangere e riflettere. E, soprattutto, ti farà apprezzare ancora di più il lavoro incredibile di medici, specializzandi e infermiere.
L'intensità delle vicende mostrate mi hanno colpita talmente in profondità che ogni puntata sembrava un documentario o un servizio del telegiornale. L'equilibrio tra sarcasmo e verità taglienti rendono questa serie televisiva una perla. I due attori protagonisti, inoltre, riescono ad ipnotizzare gli spettatori. Non vi sorprenderà sapere che ho pianto la metà delle puntate.
Quindi non perdere tempo. Accendi la TV, mettiti comodo e preparati a entrare nel caotico e affascinante mondo di "This Is Going to Hurt". Non te ne pentirai!
Per altri articoli sulle ultime serie TV che mi hanno fatto emozionare, clicca qui!
Stay Tuned! EasyTears
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"La Fémmina" vince il premio Miglior Cortometraggio Italiano al Fabrique du Cinéma Festival: un capolavoro di immagini, musica e poesia
Il cortometraggio diretto da Nuanda Sheridan e prodotto da Pink Weapon vede l’eccellenza del montaggio e della supervisione alla post-produzione di Paolo Damiano Dolce.
Roma, 18 dicembre 2024 – Grande successo per il cortometraggio La Fémmina, vincitore del premio Miglior Cortometraggio Italiano al prestigioso Fabrique du Cinéma Festival di Roma. Diretto dalla talentuosa regista Nuanda Sheridan e prodotto da Pink Weapon, il film si distingue per la sua intensa narrazione visuale e musicale, che raggiunge il culmine con una toccante poesia in dialetto siciliano nel finale.
Il montaggio, elemento centrale dell’opera, è stato realizzato presso lo studio Paolo Damiano Dolce - Visual Storyteller a Sannicola (LE). Un lavoro straordinario, reso ancora più stimolante dalla collaborazione a distanza con la regista, che ha seguito in diretta dall’Argentina le sessioni di montaggio, dimostrando che l’arte non conosce confini.
Il successo di La Fémmina è frutto di un team di talenti che hanno dato il massimo in ogni fase della produzione:
Direttore della Fotografia: Matteo Castelli
Colorist: Antonino Torrisi
Sound Design e Mix: Luigi Tarantino
VFX Artist: Federico Pistoiesi
“Sfida dopo sfida, raccontare tutto con immagini e musica, senza dialoghi, è stato un percorso emozionante e coinvolgente. La poesia finale è la voce di un’identità culturale che unisce profondamente linguaggio e sentimento,” commenta Paolo Damiano Dolce, responsabile del montaggio e supervisore della post-produzione.
La Fémmina rappresenta un inno alla forza narrativa del cinema e all’importanza della collaborazione internazionale, una testimonianza del valore artistico che il Fabrique du Cinéma Festival ha voluto celebrare con questo riconoscimento.
Per maggiori informazioni, contattare: Paolo Damiano Dolce – Visual Storyteller 📧 Email: [email protected] 🌐 Sito Web: www.paolodamianodolce.com
#LaFemmina#FabriqueDuCinema#VisualStorytelling#CinemaItaliano#Cortometraggio#PostProduzione#Editing#Sannicola#VisualStoryteller#PaoloDamianoDolce#FilmMaking#CulturaItaliana#PremioCinema#ArteSenzaConfini
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Endless Love Anticipazioni: La tensione sale alle stelle! Scopri il destino di Nihan e Kemal!
https://ift.tt/DcLwV8T https://www.youtube.com/watch?v=-lzqyqr8R5o Il piano di Emir prende forma, e con esso cresce la suspense in questa intensa narrazione. Ogni decisione dei protagonisti potrebbe avvicinarli a un destino fatale, mentre il legame tra Nihan e Kemal si fa sempre più profondo. L’ultimo sguardo tra i due trasmette una carica emotiva ineguagliabile, segnando la fine di un viaggio ricco di amore e sacrificio. Non perdere questo emozionante finale che esplora le sfide e le prove dell’amore, facendoti riflettere su quanto possa essere fragile. Un’opera che va oltre la semplice trama, toccando il cuore e l’anima. #shorts #shortsvideo #shortsfeed #shorts #shorts #shorts from Tv Trend Italia https://www.youtube.com/channel/UCHqQYJ9rtTKFYW8IYlgCqWQ via Formula 1 Live https://ift.tt/adOvlr2 December 19, 2024 at 11:20PM
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Anna Vassallo presenta "Amare tra le onde": un racconto di rinascita e speranza
Il debutto letterario di Anna Vassallo offre una profonda esplorazione delle emozioni umane e delle seconde possibilità celebrando la capacità di rinascere attraverso una narrazione avvincente e intensa
Anna Vassallo, scrittrice emergente e appassionata di storie a lieto fine, esordisce con "Amare tra le onde", un romanzo che promette di toccare le corde più intime dei lettori. Il libro racconta la storia di Lisa, una donna che, ancora affranta dalla perdita del marito, viene trascinata dalla sorella Sofia in una crociera. Inizialmente reticente e sopraffatta dal dolore, Lisa si trova immersa in un ambiente nuovo che sfida la sua percezione della felicità e della speranza.
In questo viaggio sul mare, Lisa incontra Spencer, un attore affascinante ma enigmatico, che porta con sé il peso di un passato non risolto. La loro interazione, fatta di scontri e momenti di tenerezza, diventa il catalizzatore per un processo di guarigione e crescita personale. La crociera, da semplice sfondo, si trasforma in un simbolo di viaggio interiore, dove l'acqua che li circonda rappresenta la fluidità delle emozioni e la possibilità di ricominciare.
"Amare tra le onde" è più di una semplice storia d'amore; è un inno alla resilienza umana e alla capacità di trovare luce dopo l'oscurità. Attraverso una prosa evocativa e personaggi ben delineati, Anna Vassallo esplora temi universali come il dolore, la speranza e la forza necessaria per aprirsi a nuove possibilità. Il romanzo invita i lettori a riflettere sul significato della felicità e sul coraggio di lasciare andare il passato per abbracciare un futuro incerto ma promettente.
Nonostante sia alla sua prima pubblicazione, la scrittrice dimostra una notevole abilità narrativa, costruendo un intreccio ricco di emozioni e profondità. La sua capacità di intrecciare storie personali con temi universali rende "Amare tra le onde" un'opera che risuona profondamente con chiunque abbia affrontato la perdita e la ricerca di una nuova direzione.
Acquista il libro
Anna Vassallo, 45 anni, divide la sua vita tra la famiglia, la lettura e varie espressioni artistiche. La scrittura è stata per lei un rifugio fin dalla giovane età, e la pubblicazione di questo libro segna l'inizio di un nuovo capitolo nel suo percorso creativo. La storia dietro la realizzazione di "Amare tra le onde" è essa stessa commovente: un gesto d'amore da parte dei suoi figli, che hanno deciso di pubblicare uno dei suoi racconti giovanili, ha riacceso in Anna la passione per la scrittura, spingendola a condividere il suo talento con il mondo.
Con "Amare tra le onde", Anna Vassallo invita i lettori a credere nel potere trasformativo delle seconde possibilità e nella bellezza che si cela dietro ogni rinascita, proprio come le onde del mare che, incessanti, continuano a infrangersi sulla riva, portando con sé nuove storie e speranze.
Instagram: https://www.instagram.com/anna_vassallo_writer/
Facebook: https://www.facebook.com/anna.vassallo.92
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Allegoria che sfida la nostra percezione del mondo Nel libro VII de "La Repubblica", (Platone presenta una delle allegorie più celebri e profonde della filosofia occidentale) il Mito della Caverna. Questo racconto non è solo una narrazione affascinante, ma anche uno strumento potente per comprendere la teoria della conoscenza e la percezione della realtà, concetti centrali nel pensiero platonico Immaginate una caverna oscura dove un gruppo di prigionieri è incatenato fin dalla nascita. Questi prigionieri sono immobilizzati in modo tale che possono guardare solo verso una parete di fronte a loro. Dietro i prigionieri, c'è un fuoco e, tra il fuoco e i prigionieri, c'è un sentiero rialzato. Su questo sentiero passano persone che portano oggetti e figure di varie forme, proiettando ombre sulla parete che i prigionieri possono vedere. Per questi prigionieri, quelle ombre sono l'unica realtà che conoscono Le ombre nella caverna simboleggiano l'ignoranza e la percezione limitata di coloro che non hanno raggiunto la conoscenza vera. Rappresentano una realtà distorta e superficiale, una metafora di come le apparenze e le percezioni possano ingannare la nostra comprensione della vera natura delle cose. Il mito prende una svolta significativa quando uno dei prigionieri viene liberato. All'inizio, questo prigioniero prova un dolore acuto e una confusione intensa nel venire esposto alla luce del fuoco e, infine, al sole del mondo esterno. La luce è accecante, e il prigioniero lotta per comprendere questa nuova realtà. A poco a poco, i suoi occhi si abituano, e inizia a vedere il mondo così com'è: colori, forme, la vastità del cielo e lo splendore del sole. Questo processo simboleggia il cammino verso la conoscenza e l'illuminazione intellettuale, un viaggio arduo e doloroso, ma profondamente trasformativo. Il prigioniero liberato si rende conto che le ombre nella caverna non sono la realtà, ma semplici illusioni. Nel suo desiderio di condividere questa rivelazione, torna nella caverna per liberare gli altri. Tuttavia, al suo ritorno, trova resistenza e viene frainteso da coloro che sono ancora incatenati. Per loro, le ombre restano l'unica realtà valida, e l'idea di una realtà diversa è inconcepibile e minacciosa. Questo ritorno sottolinea la difficoltà di trasmettere e accettare la verità in un mondo abituato alle illusioni, un riflesso della resistenza umana al cambiamento e all'accettazione di nuove verità. Il Mito della Caverna, quindi, non illustra solo la teoria epistemologica di Platone, ma anche la sua visione sull'educazione e il ruolo del filosofo nella società. Il filosofo, come il prigioniero liberato, ha la responsabilità di guidare gli altri verso la luce della conoscenza, anche se ciò comporta affrontare l'incomprensione e la resistenza. Web
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IL COGNOME DELLE DONNE - AURORA TAMIGIO In questo anno ho avuto la fortuna di leggere dei libri veramente belli ed interessanti. Tra questi c’è “il cognome delle donne”di Aurora Tamigio. Quella raccontata è una storia familiare che ripercorre il Novecento e che mette come tema centrale della narrazione le donne. Il racconto parte da inizio secolo, da una Sicilia arcaica fino ad arrivare agli anni ottanta pieni di leggerezza, di musica e di progresso. La prima protagonista è Rosa, persona gentile, forte e resiliente che , per sfuggire alle angherie del padre, scappa con Sebastiano Quaranta, un uomo semplice e buono. Dalla loro unione nascono tre figli: Fernando, Donato e Selma. Quest'ultima semplice ed ingenua, va in sposa a Santi Meraviglia, un uomo inetto che sa imporsi soltanto con la forza. Quando diventa il capofamiglia iniziano i guai e a farne le spese sono le loro figlie, Patrizia , Lavinia e Marinella.Patrizia dal carattere ribelle e indomito, mentre Lavinia bella e sognatrice e l’ultima, Marinella, molto chiusa, ma che piano piano imparerà ad aprirsi al mondo. La vita di queste donne si intreccia inevitabilmente con altri personaggi, avendo come sfondo il tempo che passa portando con sé gli inevitabili cambiamenti: il voto delle donne, l’avvento della lavatrice, il cinematografo, i cibi tipici dell’epoca, la musica, le varie fazioni politiche, i mondiali di calcio del 1982, ecc. Il filo conduttore del romanzo è l’eredità femminile che si passa di generazione in generazione, attraverso anche agli oggetti simbolici che vengono tramandati come la macchina per cucire” Singer”. Sono tutte donne capaci di essere sempre resilienti.Un racconto vivo, dalla scrittura semplice, scorrevole e intensa. L’intercalare siciliano contestualizza e non appesantisce la lettura, anzi aiuta a tenere alta l’attenzione del lettore dalla prima all’ultima pagina. Ascolta la recensione play_arrow IL COGNOME DELLE DONNE SERENELLA MARIANI Read the full article
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Match Point, la Rabbia di Flavia Catena vince l'edizione 2024 del concorso
Di Annalisa Valente E' Flavia Catena con il racconto Rabbia che vince l'edizione di quest'anno di Match Point, il concorso letterario organizzato da Il Circolo e Londra Scrive. Secondi e terzi, Alessia Piermarini con la Muscia Dentro e Max Mauro con Il Dito. Match Point, la Rabbia di Flavia Catena vince l'edizione 2024 del concorso E' Rabbia di Flavia Catena che vince l'edizione 2024 di Match Point, il concorso letterario riservato a racconti inediti scritti in italiano da residenti in Regno Unito. La musica dentro di Alessia Piermarini e Il dito di Max Mauro vincono rispettivamente il secondo e terzo premio. Come di consueto è stato l’Istituto Italiano di Cultura di Londra ad ospitare giovedì 17 Ottobre, all’interno della Settimana della lingua italiana nel mondo, la serata di premiazione del concorso organizzato da Il Circolo - Italian Cultural Association, charity italiana in UK in collaborazione con Londra Scrive, scuola di scrittura creativa fondata dallo scrittore Marco Mancassola col patrocinio del Consolato Generale d'Italia a Londra e nell’ambito delle attività di promozione integrata del Sistema Italia del Ministero degli Affari Esteri. Il Premio, giunto quest’anno alla sua terza edizione, è stato sponsorizzato dallo studio commercialista Del Vigna Dobson. Il tema della challenge 2024 è stato “FUTURO O NO?” e ha rappresentato l’occasione per parlarne in tutte le possibili declinazioni: visioni del futuro dell’umanità, tecnologie che avanzano o nuove società, storie contemporanee basate sulle nostre vite e sulle scelte, i progetti, i sogni, le relazioni, le speranze che possono influenzarle. E di racconti, incentrati sul topic, ne sono arrivati quasi un’ottantina. Tra questi, la giuria composta da Olga Campofreda, Luisella Mazza, Isabella d’Amico, Daniele Derossi, Marco Mancassola, Paolo Nelli, Caterina Soffici e Giovanna Salvia ha fatto un lavoro di cernita accurata e anche un po' combattuta, per arrivare a una scrematura di dodici finalisti. Importante sottolineare che la giuria ha giudicato i racconti, contrassegnati da un numero progressivo, senza sapere nulla degli autori. Perché l’intento fosse proprio quello di garantire completa trasparenza e obiettività nella scelta. La serata di premiazione di giovedì 17 Ottobre, aperta con i saluti del Console d’Italia a Londra Alessandro Mignini e della presidente de Il Circolo Simona Spreafico, è stata poi condotta da Etta Carnelli De Benedetti, direttrice de Il Circolo. Presente anche la moglie del Vice Capo Missione, Signora Marina Smimmo De Antonellis. I finalisti sono stati tutti invitati alla serata, e fino al momento della premiazione, è stato mantenuto dagli organizzatori il massimo riserbo sulle posizioni in classifica. Ecco, allora i risultati risultati e le menzioni speciali della giuria. - Premio - RABBIA di Flavia Catena - Premio – LA MUSICA DENTRO di Alessia Piermarini - Premio – IL DITO di Max Mauro Il primo racconto classificato, premiato dalla signora Marina Smimmo De Antonellis, si è aggiudicato un trofeo e un premio di 1.000 sterline. Motivazione del premio: “Per la capacità di esplorare il tema dell’incertezza del futuro con una forte, avvincente allegoria; il taglio originale nell’affrontare il genere distopico; la creazione di un’atmosfera intensa e inconfondibile; l’equilibrio di un racconto in bilico tra narrazione esplicita e mistero”. Il secondo racconto, premiato dal Console Mignini, e il terzo, premiato dallo sponsor Del Vigna Dobson, hanno ricevuto un trofeo e un premio in denaro di 500 sterline. Ma ci sono state anche tre menzioni speciali per i testi di Martina De Camillis "La storia del mio cuore”, di Marco Medugno “Quattro lezioni” e di Simone D’Aquino (“Tuffati picciri’!’’). Ma quest’anno Match Point ha riservato anche una novità rispetto alle edizioni passate: il premio Mondo Nuovo, istituito per sottolineare il crescente successo ottenuto dal nuovo bookclub de Il Circolo, appunto Mondo Nuovo, diretto da Olga Campofreda, e che attualmente vede il coordinamento di Luisella Mazza fino al prossimo mese di Gennaio. I dodici racconti finalisti sono stati sottoposti ad una giuria composta da grandi lettori del bookclub ai quali è stato chiesto di votare il vincitore. A maggioranza dei voti il Premio Mondo Nuovo è andato a "L’ultima conversazione" di Anna Sergi (premiata da Luisella Mazza) e a lei è andato un buono d’acquisto per libri del valore di 100 sterline. Ma ci sembra doveroso citare anche i nomi degli altri finalisti che hanno partecipato alla serata insieme ai colleghi decretati poi vincitori: Irene Morlino, Luciano Parisi, Marco Chiola, Martina Bozza, Paolo Barucca. Nel corso della serata l’attore Alex Marchi ha letto dei brani tratti dai tre racconti premiati, che vincono inoltre la possibilità di un percorso di editing professionistico e, nelle prossime settimane, la pubblicazione sulla rivista letteraria Cattedrale – Osservatorio sul racconto, partner del concorso. E, mentre si spengono i riflettori su Match Point edizione 2024, si inizia già a pensare alla prossima edizione del concorso, nel 2025, con un topic, se possibile, ancora più affascinante: “BUON VIAGGIO”. Un’occasione per essere fantasiosi, introspettivi, proiettati verso le più disparate forme di itinerario attraverso le esperienza di vita, i ricordi, gli obiettivi futuri, i territori ancora inesplorati. Vedremo di cosa saranno capaci i prossimi talenti letterari pronti a sfidarsi nella quarta edizione di Match Point. ... Continua a leggere su
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- proteggimi se puoi -
L'ha detta un bambino l'altra sera durante La grande foresta. Eravamo in un bosco nel paese di Trepuzzi, nel Salento. Nel pubblico bambine, ragazzini più grandi, adulti. La grande foresta è una storia intensa, mi è capitato molte volte di spingere, ascoltare, poi allentare se sentivo che era troppo. Le emozioni sono palpabili. Nella scena finale sparo ad un lupo. E' un lupo che abbiamo imparato a seguire durante il racconto, lui, un bambino che cresce e suo nonno. Nella scena in cui sparo lo faccio con due colpi sordi sul petto. Bum. Bum. Con il pugno chiuso. I due colpi sono distanziati, sospesi mentre vedo, vediamo, il lupo che mi guarda e salta. Tutto è volutamente sospeso perché potrei mancarlo, lui potrebbe fuggire, io potrei fermarmi. Bum. Bum. L'altra sera, come ogni volta, il lupo mi guarda, io non abbasso il mio sguardo, il lupo salta e io mi preparo a sparare. Carico il colpo, allargo le braccia, come sempre, come sempre, e sento nel pubblico qualcuno dire - proteggimi se puoi - Il mio movimento è lento. Ho tutto il tempo di ascoltare e di dirmi,
è un bambino è andato in braccia alla sua mamma è quell'ombra che hai visto alzarsi le ha chiesto, proteggimi se puoi.
La scena va avanti. Bum. E poi un altro bum. La storia è compiuta. Lo spettacolo finisce, si accedono le luci.
Penso ancora e subito a quelle parole che ho ascoltato nel pubblico. Cosa è successo? Non ho cercato chi era quel bambino dopo. Potevano pure essere tutti. In quel momento tutti eravamo sul confine tra qui e la storia, tra qui e altrove, quella foresta. Eravamo, lui, io, tutti, ma lui con la forza di dirlo ad alta voce, nel vuoto d'aria di quel colpo di fucile, nell'arco del salto di quel lupo, in quell'attimo. Eravamo nella storia. Totalmente. Completamente. Quale forza mi chiedo arriva alle corde vocali di quel bambino per fargli dire, proteggimi se puoi. Cosa vive lì? Me la può spiegare la scienza o la magia? Cos'è quella cosa così profondamente umana che a scrivere ora mi mette i brividi? Proteggimi se puoi. Cosa può una storia, quali mondi sono accessibili ai bambini, quali a noi, cosa "tocchiamo", cosa "possiamo" toccare con le parole, il teatro, la narrazione, quale confine stavamo varcando. Qui c'era la realtà, lì cosa? Il brivido che corre nel corpo e che da qualche parte, gambe, pancia, cuore, sale e arriva alla voce: proteggimi se puoi. Nel buio, nel silenzio, del pubblico.
Ho le ossa dure ormai. Ma mi commuovo più facilmente mentre racconto. L'altra sera, grazie al medium di quel bambino, sono, siamo, arrivati sulla soglia di un altro mondo. (il "se puoi" non è una storia che riguarda me, noi)
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"Caccia all'Orsa" di Giuseppe De Renzi. Un thriller denso di suspense e mistero tra le montagne. Recensione di Alessandria today
Caccia all’Orsa, scritto da Giuseppe De Renzi e pubblicato da Leone Editore, è un thriller che trasporta il lettore in un'atmosfera carica di tensione e mistero, ambientato tra le montagne, dove il paesaggio naturale diventa un personaggio tanto important
Caccia all’Orsa, scritto da Giuseppe De Renzi e pubblicato da Leone Editore, è un thriller che trasporta il lettore in un’atmosfera carica di tensione e mistero, ambientato tra le montagne, dove il paesaggio naturale diventa un personaggio tanto importante quanto gli stessi protagonisti. La trama ruota attorno a una caccia senza tregua, dove la natura selvaggia si mescola a misteri da svelare.…
#adrenalina e mistero#autore Giuseppe De Renzi#autori italiani#Caccia all&039;uomo#Caccia all’Orsa#Colpi di scena#Emozioni forti#Giallo Italiano#Giuseppe De Renzi#Leone Editore#letture intense#libri avvincenti#libri da leggere 2024#libri italiani#libro suspense#misteri montani#narrativa italiana#narrazione intensa#paesaggi montuosi#personaggi complessi#Recensione libro#romanzi di suspense#Romanzo thriller#scrittori contemporanei#storie di caccia#tensione narrativa#Thriller da leggere#thriller italiano#thriller noir.#Thriller Psicologico
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Alice Munro
Alice Munro è stata la prima scrittrice canadese a vincere il Nobel e prima autrice di narrativa breve.
Celebrata dalla critica internazionale è stata anche insignita col Man Booker International Prize alla carriera, ha vinto per tre volte l’importante premio canadese Governor’s General Award, il Marian Engel Award e il Rogers Writers’ Trust Fiction Prize del 2004, per la raccolta di racconti In Fuga.
Ha pubblicato tredici raccolte di racconti e un romanzo, molti suoi testi sono stati pubblicati su riviste prestigiose come The New Yorker e The Paris Review.
Autrice di racconti, forma di narrativa spesso trascurata, con straordinaria abilità nel raccontare i dettagli, è riuscita a dare profondità psicologica alle tante donne di cui ha scritto, con una lingua semplice e intensa.
Ambientate nella sua regione natale, l’Ontario, le sue storie esplorano temi come sesso, il desiderio, l’insoddisfazione, l’invecchiamento, il conflitto morale, in ambienti rurali che le erano intimamente familiari. Storie illuminate spesso dal suo umorismo tagliente.
La sua scrittura è stata definita rivoluzionaria per come ristruttura completamente l’architettura del racconto breve, in particolare per il suo trattamento del tempo, la cui narrazione si sposta continuamente dal passato al futuro.
Nata col nome di Alice Ann Laidlaw a Wingham, il 10 luglio 1931, in una famiglia di contadini, solo grazie a una borsa di studio, era andata a studiare inglese alla University of Western Ontario. Il suo primo racconto, del 1950, è stato pubblicato sulla rivista letteraria studentesca.
Dopo due anni, ha lasciato l’università per seguire il marito, il libraio James Munro, da cui ha avuto quattro figlie. Si occupava della casa ritagliandosi il tempo per dedicarsi a scrivere i suoi racconti che, agli inizi, venivano pubblicati su riviste locali.
Ma il suo talento era destinato ad altro. Nel 1968 è uscita la sua prima raccolta di racconti La danza delle ombre felici (Dance of the Happy Shades) che le è valso il Governor General’s Award, il più alto premio letterario canadese.
Dopo la separazione dal marito, di cui ha mantenuto il cognome per firmare i suoi libri, ha potuto dedicarsi totalmente alla sua passione ed è diventata scrittrice residente presso la University of Western Ontario.
I suoi racconti hanno seguito una sorta di ordine cronologico, man mano che il tempo passava, da vicende di formazione di giovani donne le protagoniste sono diventate donne sempre più avanti con gli anni.
In Italia ha iniziato a essere tradotta a partire dagli anni Novanta.
The Bear Came Over the Mountain è diventato un film dal titolo Away from Her – Lontano da lei, diretto da Sarah Polley e presentato al Toronto International Film Festival, nel 2006.
Nel 2013 ha vinto il Nobel per la letteratura, con la motivazione: “maestra del racconto breve contemporaneo, capace di racchiudere in poche pagine l’intera complessità epica del romanzo”.
Nello stesso anno ha annunciato che non avrebbe più scritto.
È morta nella sua casa di Port Hope, il 13 maggio 2024, in seguito a una lunga malattia neuro degenerativa.
Scrittrice altissima, regina del racconto, con le sue parole così esatte da essere insieme dolorose e liberatorie, è riuscita a portarci in numerose vite e in storie indimenticabili.
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"Girls": La Serie che Spoglia New York
Ironia Tagliente e Sceneggiatura Senza Limiti
"Girls" non ha paura di osare. La serie, creata e interpretata da Lena Dunham, si distingue per la sua scrittura ironica e senza peli sulla lingua. La sceneggiatura è audace, affrontando temi scomodi con un umorismo graffiante e una sincerità disarmante.
Dunham non teme di mostrare la vita reale, con tutte le sue imperfezioni e contraddizioni, offrendo un ritratto onesto e spesso esilarante delle difficoltà e delle gioie della gioventù.
Le Protagoniste: Lontane dalle "Amiche Perfette"
Le protagoniste di "Girls" sono un gruppo di giovani donne molto diverse dalle sofisticate e glamour eroine di "Sex and the City". Hannah, Marnie, Jessa e Shoshanna sono personaggi complessi e imperfetti, ognuna alle prese con le proprie insicurezze e ambizioni.
Infatti, la serie le ritrae in modo realistico, mostrando le loro lotte quotidiane e i momenti di crescita personale senza edulcorarli, rendendole incredibilmente umane e riconoscibili.
I Ragazzi di "Girls": Non Solo Amori e Flirt
I personaggi maschili in "Girls" non sono semplici comparse o interessi amorosi secondari. Adam Driver, nel ruolo di Adam Sackler, spicca per la sua interpretazione intensa e sfaccettata.
Quello che intendo è che i ragazzi della serie sono personaggi a tutto tondo, con le loro problematiche e peculiarità, che contribuiscono a creare dinamiche complesse e spesso imprevedibili con le protagoniste femminili. Infatti, le relazioni, romantiche o amicali, sono sempre trattate con un realismo crudo e una profondità emotiva che aggiunge ulteriore spessore alla narrazione.
New York, New York: La Città che non Dorme (e non Glorifica)
A differenza di "Sex and the City", che spesso dipingeva New York come una città scintillante e piena di opportunità glamour, "Girls" offre una visione molto meno patinata della Grande Mela.
La città è ritratta in modo realistico, con le sue sfide quotidiane, gli appartamenti minuscoli e i lavori precari. New York diventa così un personaggio a sé, una presenza costante che riflette e amplifica le difficoltà e le conquiste dei giovani protagonisti.
Camei da Sballo: Ospiti Inaspettati
Uno degli aspetti più divertenti di "Girls" sono i camei di personaggi famosi. La serie ha visto la partecipazione di numerose star del cinema e della televisione, che spesso appaiono in ruoli inaspettati e memorabili. Questi camei aggiungono un ulteriore livello di interesse e sorpresa, arricchendo la trama con momenti di pura gioia per i fan.
Destini Sospesi: L'Indeterminatezza della Vita
Una delle caratteristiche distintive di "Girls" è l'indeterminatezza dei destini delle protagoniste. La serie non offre risposte facili o finali perfetti. Al contrario, riflette la realtà delle giovani generazioni, in cui il futuro è spesso incerto e le strade da percorrere sono molteplici e confuse.
Questa incertezza è parte del fascino della serie, che cattura l'essenza della giovinezza con tutte le sue speranze e paure.
Realismo Crudo e Cinismo: La Vita Senza Filtri
"Girls" è famosa per il suo crudo realismo e il cinismo esasperato. La serie non edulcora le difficoltà della vita, affrontando temi come la disoccupazione, le relazioni tossiche e le crisi esistenziali con una schiettezza disarmante.
Questo approccio realistico e spesso brutale distingue "Girls" da molte altre serie televisive, rendendola un ritratto autentico e toccante della vita di una generazione.
In conclusione, "Girls" è una serie che ha saputo distinguersi grazie alla sua scrittura incisiva, ai personaggi autentici e alla rappresentazione realistica della vita a New York. È un viaggio emozionante e spesso doloroso attraverso le esperienze di giovani donne che cercano di trovare la loro strada in un mondo complesso e incerto.
E, per chi è fan di Adam Driver, offre anche l'opportunità di vedere una delle sue interpretazioni più memorabili e intense.
Se come me amate le serie televisive particolari e emozionanti, "Girls" fa per voi. Per altri consigli date un'occhiata agli altri post e alle EasyTears List!
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Il Percorso Accademico e la Trasformazione Personale con "STUDIO 54 - Laurearsi a cinquantaquattro anni" di Antonella Iadicicco Russo
Un evento speciale il 27 aprile 2024, presso la Chiesa di San Rufo. Antonella Iadicicco Russo presenterà il suo libro “STUDIO 54 – Laurearsi a cinquantaquattro anni”, una narrazione ispiratrice del suo ritorno all’università a cinquant’anni, che si conclude con una laurea con lode ottenuta dopo una sfida personale ed accademica intensa. Nel suo libro, Antonella esplora non solo la sua esperienza…
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