#corpo e sessualità
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pier-carlo-universe · 15 hours ago
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DIALOGO DI UNA PROSTITUTA CON UN SUO CLIENTE di Dacia Maraini, per la regia di Guglielmo Ferro a teatro una superlativa SIMONA CAVALLARI
Manila si vende consapevolmente perché ha un figlio, perché ha bisogno di soldi, ma sa quello che fa e rivendica la libertà della sua scelta.
Manila si vende consapevolmente perché ha un figlio, perché ha bisogno di soldi, ma sa quello che fa e rivendica la libertà della sua scelta. La Patagonia Pictures è lieta di annunciare DIALOGO DI UNA PROSTITUTA CON UN SUO CLIENTE di Dacia Maraini. Per la regia di Guglielmo Ferro, una superlativa Simona Cavallari porterà in scena lo spettacolo. Insieme sul palco con il talentuoso Federico…
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raccontidialiantis · 18 days ago
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Resistere, resistere, resistere
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È giovanissima. È la figlia dei tuoi vicini di casa. Li conosci da trent'anni e l'hai vista nascere, ci hai giocato quando era piccolina. Hai capito ormai chiaramente che da un po’ ti ha messo nel suo radar. Oramai tua moglie in casa non c'è più: sei separato e quindi lei trova sempre una nuova scusa per venirti a trovare. Si presenta bellissima e curata, con vestitini molto corti, trucco, profumo e un leccalecca in bocca. Che gestisce con evidenti intenti erotici.
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Spesso ti fa battutine piccanti, con evidente doppio senso. Ti ha detto esplicitamente: “sai, mi piacciono gli uomini maturi, mi danno sicurezza…” Lo fa sempre guardandoti negli occhi, muovendo un po' i fianchi e invariabilmente col suo ditino in bocca. Si comporta con te da finta innocente: è a te sottomessa e docile. Qualsiasi cosa tu le dica di fare, lei esegue. Fa cadere qualcosa e di conseguenza si china. Facendolo, la giovane puttanella ti mostra il culo da sotto al gonnellino. E tu impazzisci, perché vedi il filetto del perizoma che appena copre il suo piccolo ano ambrato.
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L'uccello ti si drizza in automatico. Mentre le parli poi, lei socchiude la bocca o la mette a cuore, inclinando la testolina. E ti guarda fissa, come tu fossi il maschio più bello al mondo: ti fa sentire nuovamente giovane, importante e segue sempre fedelmente i tuoi consigli. No, non stai impazzendo: è evidente che ti vuole. Ormai lei è una donna. È appena maggiorenne, ma ha diritto a vivere appieno la sua sessualità. Tu le piaci, le ispiri fiducia e sicurezza. E quindi vuole che sia tu a cogliere il suo fiore. Quanto potrai resistere?
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È bellissima, ti mostra sempre, con una scusa o l'altra, l'orlo delle autoreggenti o i seni acerbi sotto la camicia quasi tutta aperta davanti ai tuoi occhi. Si siede di continuo sulle tua ginocchia, ti guarda con quegli occhioni come se volesse mangiarti. E poi poggia il capo sul tuo petto. Quando siete soli in casa, ti si avvicina oramai sempre più: non sa starti lontana fisicamente. Ti prende la mano e anche se stai facendo qualcosa, finisce regolarmente per mettersi a stretto contatto col tuo corpo.
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Il suo odore ti stordisce e sconvolge la tua anima. Non fai altro che pensare a lei, oramai. Quando in bagno ti soddisfi da solo, perché sei un uomo sano, pensi a lei, solo a lei. Quanto resisterai? Soprattutto dopo che ieri pomeriggio, finito l'ultimo aiuto che le hai dato per matematica, sulla porta, prima di aprirla per andarsene, ti ha guardato e sempre restando occhi negli occhi si è sfilata gli slip e te li ha messi in mano. Come altro te lo deve far capire?
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RDA
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io-confesso · 2 months ago
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sono l’anonimo della “connessione mentale” che poi si è trasformata in attrazione anche carnale … “Chissà come è evoluta la situazione…” rispondo alla curiosità di castaOdiva. La nostra relazione è andata avanti e si è evoluta. I nostri incontri sono stati all’inizio molto discreti, tempo rubato alla quotidianità, un bar in stazione a parlare, una panchina in un un parco tenendoci le mani, stringendole. Eravamo entrambi impegnati ma questo sentimento si è fatto strada in modo discreto e poi è diventato sempre più prepotente. Abbiamo rubato alla nostra quotidianità squarci di tempo totalizzanti. La prima volta che abbiamo fatto l’amore è stata nella sua casa al mare, è venuta a prendermi, abbiamo pranzato al bar della stazione rallentando, credo consapevolmente, il momento in cui saremmo entrati in casa. C’era ancora l’imbarazzo della prima volta nonostante l’intesa mentale fosse completa. Oltrepassati la soglia della porta della camera degli ospiti, non ne siano usciti per molto, molto tempo liberando completamente la sessualità che i nostri corpi potevano donarci. Ricordo ancora il caldo estivo che rendeva i nostri corpi madidi, il grande specchio sul comò che ci rifletteva mentre ci univamo con passione. Rimarrà per sempre nella mia mente l’immagine di lei che mi guarda dallo specchio, colsi il suo sguardo sui nostri corpi, il suo viso segnato da una smorfia di piacere e sofferenza i suoi capelli scomposti. La guardavamo negli occhi attraverso lo specchio del vecchio Comò mentre alle sue spalle spingevo e sentivo il profondo contatto con il suo corpo, eravamo bagnati di sudore, i visi stravolti, dalle persiane filtrava attenuata la luce accecante del primo pomeriggio di luglio. Fuori tema settimanale ma spero me lo perdoniate
grazie, anonimo. viene da chiedersi "e poi?"
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angelap3 · 6 months ago
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La parola di oggi è EROS.
Facendo riferimento alle declinazioni dell'amore secondo l'antica Grecia, anche la visione di esso va collocata nella corporeità.
Il fisico ama.
Amare di parole ma anche di gesti.
La potenza di un abbraccio, l'infusione di un bacio, sono messaggi incomparabili quando dettati dal trasporto sincero.
Il corpo ha bisogno di corpo.
La sessualità è la naturalezza dell'espressione dell'amore.
Non conosce mentalismi, deviazioni, depravazione.
È purezza estrema.
Anche la castità è una versione della sessualità e va intesa come il comune dono, l'atto di con- cedere.
E allora intendiamo quale miglior terapia quella dell'abbraccio.
E pensiamo a quali brutture e bassezze abbiamo ridotto quella espressione alta d'amore che è la sessualità, oggi spesa con bieca pornografia verbale e fisica.
Si è perso tanto, tantissimo.
E tra i vari guai che vive il mondo, la sede sta anche in questo.
(Angela P.)
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kon-igi · 1 year ago
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A COSA FA MALE IL PORNO
Il titolo è fuorviante ma siccome cerco di tenerli corti per il colpo d'occhio incuriosente (non è proprio clickbait ma quasi), in realtà l'argomento è estremamente serio e si riaggancia al mio precedente post sul patriarcato dei 'cari amici uomini'.
Il porno, così come lo si (dovrebbe) intende(re), è la rappresentazione visiva di una manifestazione fisica, nello specifico della sessualità e in genere dell'affettività: ci si sofferma in modo evidente sull'atto del copulare o su pratiche che orbitano comunque intorno alla sfera genitale o paragenitale.
Premettendo che LA CONSENSUALITA' sta alla base di qualsiasi pratica - anche la più estrema - e che questo mio ragionamento ha pure valore indicativo di una mia intuizione senza alcun giudizio (TL;DR fate tutto quello che volete con il/la vostro/a partner se maggiorenne e capace di decidere per sé) ho notato che il porno mainstream offre TANTISSIMO MATERIALE su pratiche sessuali in cui la donna, per quanto immagino e spero consensuale, viene degradata e umiliata dalla controparte maschile, con tanto di mascara colato per lacrime e secrezioni varie, difficoltà respiratorie per dita strette attorno alla gola oppure oggetti e parti di corpo infilati a lungo in gola e posizioni un po' troppo costrette.
Per carità, io lo so che chi mi legge lo fa come gioco di ruolo in cui la propria partner è consenziente e consapevole di recitare un ruolo limitato nel tempo e che poi la vita prosegue nel rispetto reciproco
MA
vista L'ENORME QUANTITA' di materiale video con tali modalità che, senza scomodare canali specifici, sembrano comunque essere la norma, non vi sembra che il ruolo dell'attrice, dell'esordiente o della semplice persona che fa il video amatoriale sia quello DI SODDISFARE IL DESIDERIO DELLO SPETTATORE MASCHILE DI AVERE UNA DONNA SOTTOMESSA A TUTTE LE PROPRIE FANTASIE DI CONTROLLO E DI DOMINIO?
Lo dico perché io ho ricevuto questa impressione e anche se non mi addentrerò mai nel ginepraio del vietato (lol) ai minori di 18 anni, mi chiedo come una persona giovane possa codificare per sé una sessualità rispettosa del consenso se praticamente non esiste il concetto di educazione sessuale/affettiva e questi è demandato a contenitori di porno dove un 80% di video dipinge il ruola della donna in questo modo.
Nessuna soluzione diretta e/o immediata, per carità, e soprattutto nessuna censura o proibizione, però se esistono video che provengono da un sito (forse ora chiuso) che si chiama ex-gf e che alcune donne hanno sentito il bisogno di inaugurare un genere che si chiama 'porn for ladies', forse un problema di percezione e di educazione a monte esiste.
Grazie degli eventuali contributi ben ragionati ma tenete i coltelli nei foderi perché io comunque sarò sempre più veloce a estrarre e a rovesciarvi le budella sulle scarpe <3
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susieporta · 21 days ago
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IL POTERE DEL TOCCO
Quando tocchiamo qualcuno, cosa accade davvero?
Nel contatto c’è sempre una comunicazione silenziosa, profonda.
Ogni gesto trasmette qualcosa, Spesso più intenso di qualsiasi parola.
Un abbraccio che dura più di 20 secondi libera ossitocina, l’ormone dell’amore e del legame.
Lo stesso accade con un bacio che supera i 6 secondi.
Questa reazione non è solo emozione, è biologia pura.
L’ossitocina ha il potere di bilanciare il cortisolo, l’ormone dello stress che accompagna le nostre giornate frenetiche.
Il tocco, l’abbraccio, il massaggio… sono antidoti naturali. Sono Cura
Prima ancora delle parole, i nostri antenati vivevano in clan,
e il contatto fisico era la lingua dell’appartenenza e della sicurezza.
Oggi, il tocco ci restituisce non solo benessere muscolare,
ma un equilibrio interiore.
È come l’adrenalina che ci prepara alla fuga o alla lotta,
o come l’eccitazione che ci avvicina alla persona amata.
Il contatto fisico risveglia qualcosa di profondo.
Un bisogno atavico.
E chi ne ha paura è perché non si è sentito al sicuro in quel contatto lì, quello iniziale, quello materno o paterno.
Dedicatevi il tempo per un abbraccio, un massaggio, un tocco consapevole.
Lasciate che il corpo ritrovi il suo spazio di cura e coccola. Da soli, con un professionista, con il partner,
Infatti non va trascurato nemmeno nella coppia. C’è tutto l’aspetto legato alla sessualità, all’eroticità.
“Io ti vedo, io ti riconosco.”
Insomma “lasciati toccare” - come recitava una canzone degli anni 90 - con Amore aggiungerei io
Perché in quel tocco lì c’è più di quanto possiamo immaginare.
Alessandro Catanzaro
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canesenzafissadimora · 4 months ago
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La sessualità non è carne, è desiderio. Ciò a cui tende, non è l’eiaculazione, ma è l’incontro con l’altro, perché solo desiderando l’altro o sentendomi oggetto di desiderio altrui, io mi scopro come essere sessuato.
La distinzione tra “amore” e “perversione” è contenuta nel modo di vivere il proprio desiderio come “apertura” o come “chiusura” verso l’altro. Perverso è quel desiderio che non desidera l’altro ma se stesso, che non diventa veicolo di trascendenza, ma oggetto della propria immanenza, giocata in quel breve spazio che separa la tensione dalla soddisfazione che la estingue. Quando il desiderio diventa l’oggetto desiderabile, lo si eccita, lo si tiene in sospeso, se ne rimanda la soddisfazione finché non sopraggiunge l’atto sessuale che lo spegne, come un soffio di vento spegne un fuoco che non ha trovato ove propagarsi. È al desiderio perverso e alla sua incapacità di trascendenza ciò a cui pensa la scienza medica e la morale diffusa quando definiscono il desiderio come un “istinto” la cui origine e il cui fine sono strettamente fisiologici. In realtà il desiderio non implica necessariamente un’attività sessuale, perché, come dice Sartre: “il desiderio non è desiderio di fare”, ma è desiderio di un oggetto trascendente che consenta di uscire dalla propria clausura. [...] Il corpo, lasciandosi intravedere, fa la sua apparizione sullo sfondo di una situazione in cui si allude alla seduzione e al turbamento. Allora il corpo è “pro-vocante”, non perché lascia intravedere una sua nudità, ma perché chiama in gioco quella situazione [...] Il corpo è desiderabile non per la sua carne immediatamente presente, ma perché nella sua carne si manifesta una vita e un’offerta a parteciparvi.
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Umberto Galimberti - "Il corpo"
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diceriadelluntore · 2 years ago
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Toccata e Fuga
La “repentinità dell’azione, senza alcuna insistenza nel toccamento”, da considerarsi “quasi uno sfioramento” non consente di “configurare l’intento libidinoso o di concupiscenza generalmente richiesto dalla norma penale”. Con il solito bolso uso aulico della lingua (che è per il potere il rifugio alla propria stupidità) un bidello è stato assolto dalla quinta sezione penale del Tribunale di Roma, secondo cui il palpeggiamento compiuto da quest'ultimo ad una studentessa nell’aprile del 2022 “non costituisce reato” dato che, per il tribunale, il palpeggiamento, è durato “tra i 5 e i 10 secondi”. Mi ha molto colpito questa sentenza, perchè quantifica la quantità necessaria di un’azione per essere considerata una molestia: come per esempio una suite d’albergo deve avere almeno due stanze altrimenti non può definirsi tale, qui la durata in secondi del gesto non può chiamarsi molestia. 
L’altro giorno un post di @oceanblueeurope (che taggo con il suo permesso) si lamentava del come la libertà personale di mostrarsi su Tumblr, soprattutto rispetto al proprio corpo, sia vista spesso come un esplicito invito a chiunque per soddisfare una sua concupiscenza, per dirla come gli esimi giudici. La totalità di questi chiunque sono maschi, di età variabile. Non è la sola che come post fissato in alto sulla bacheca ha questa sorta di avvertimento: non scambiate quello che mi piace fare per il fatto che mi piaccia farlo con uno qualsiasi di voi.
Sembra un concetto limpidissimo e facilissimo da capire. Ma noto che è prontamente disatteso. Tra l’altro, se una delle ragazze se ne lamenta, con tutti i buoni possibili motivi del caso, passa per stronza, nel migliore dei casi.
C’è una sostanziale differenza tra il criticare un’idea e la persona che la trasmette. In un posto come Tumblr, il non accettare una azione che non si condivide è semplicissimo, basta non seguire più il blog da cui questa idea scaturisce. D’altronde, @oceanblueeurope non chiede a nessun altro né di emularla né di fare il contrario, ha tutta la possibilità, nel limite che lei o le regole di questo posto impongono, di poterlo fare. La sua libertà di fatto non va a collidere con nessuna delle libertà altrui. 
Una delle subdole convergenze che il Web ha portato nei nostri tempi è una malcelata sessuofobia di genere: pure qui abbiamo tutti molto discusso del fatto che un capezzolo nudo, femminile ovviamente, sia censurato, un’argomentazione farabutta, storicamente errata e infamante di altri no, per il principio della libertà di espressione. Che, per un’idea totalmente anglosassone (e francamente stupidissima), può passare per parole dette o scritte ma non per rappresentazioni visive. Per cui, un paio di tette è molto più “pericoloso” che una citazione del Mein Kampf. Questo non fa altro che fissare la visione della nudità come univoca della sessualità, legata cioè alla condivisione del proprio piacere, e non come qualsiasi altro motivo (liberazione da vincoli, piena espressione di sé, momento di auto considerazione, perfino vanità, non è questo in discussione in questo mio post), che se ci pensiamo bene, è la stessa idea insita nella pornografia industriale, dove basta un sorriso per finire nudi in qualsiasi momento. 
Ogni volta che succede un femminicidio, che ricordo è un omicidio perpetrato ad una donna in quanto donna (per cui un delitto tra mafiose ha valore in quanto delitto di mafia e non di genere) si dice che è una questione di educazione. In questi giorni dove un abuso sessuale è al centro della cronaca, nel caso specifico comprendente anche altre questioni niente male (il potere politico, la delazione di genere, il passaggio tra il caso specifico e abitudini di chi, presumibilmente, ha subito un’aggressione) si parla spesso di educare i figli maschi al rispetto delle femmine. È del tutto comprensibile e necessario. Ma prima di questo, sarebbe necessario imparare ad ascoltare, o leggere nel caso che ho citato, e capire cosa chiede un’altra persona, e avere la dignità di perdere un secondo per chiedersi se è meglio essere sinceri, essere limitati e non esagerare, essere pertinenti e chiari. 
In sintesi, impariamo a rispettare gli altri, a non sentirci chiamati da spirito divino a commentare cosa fanno e come e a non pensare di vivere in un film porno.
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tiaspettoaltrove · 11 months ago
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“Sei un pervertito come tutti gli altri”. No.
Bisogna chiarire alcune cose: in questo blog scrivo quello che voglio, quando voglio, come voglio, e per i motivi che voglio. Se voglio parlare del mio pene, lo faccio. Se voglio parlare della psiche femminile, lo faccio. Se voglio parlare della mia vena poetica, lo faccio. E così via. Questa mia libertà è sufficiente per associarmi a un pervertito? Lo trovo un ragionamento immaturo, se non addirittura infantile, puerile, fallace. Sono un pervertito? No, per i canoni odierni e per come viene immaginato e descritto un pervertito oggigiorno. Ho una spiccata fantasia, un erotismo innato che spesso mi accompagna, una passionalità intrinseca e introversa come il mio carattere. Pertanto da qualche parte, e nello specifico prevalentemente qui, in qualche modo viene fuori. L’utilizzo di certi vocaboli, di certe metafore/similitudini/allegorie, m’appassiona. Quindi, quando ne ho voglia, mi abbandono a questa pratica. Tutto ciò per dire che non ho bisogno di sotterfugi e mezzucci vari, per parlare del mio pene. Se la ruota gira, la lascio girare a prescindere. E con “ruota” non mi riferisco al mio pisello che fa l’elicottero. È un modo di dire. La libertà espressiva m’eccita mentalmente perché viviamo in una prigione dorata. Io parlo liberamente di tante cose, mica solo della mia sessualità. Siamo solo all’inizio, è un po’ presto per fare bilanci. Onestamente parlando, trovo molta (ma molta) più perversione in quasi tutti i prodotti di Hollywood (film e serie tv), piuttosto che nei miei testi. Comprendo che ognuno abbia un metro di giudizio diverso, ma stride che mi vengano dirette accuse palesemente prive di fondamento. Vuoi che scenda nei dettagli della mia vita privata? Be’, una cosa che non puoi sapere è che sono sessualmente vergine. Una scelta fatta anni addietro e a cui ho sempre mantenuto fede, per il semplice fatto che non ho trovato la ragazza che mi convincesse che il suo corpo valesse più della mia purezza. O meglio: che il nostro amore valesse più di quello per il mio tempio immacolato. Sarò molto esplicito: non me ne faccio nulla di una ragazza che apre le gambe pronta ad accogliermi, se poi non ci vado d’accordo. Se poi non è la persona che vorrei che fosse. Se poi non corrisponde ai miei desideri e alle mie richieste. Preferisco, piuttosto, eclissarmi. Tutelarmi, preservarmi, proteggermi. La vita non è il sesso, ragazze. E so che molte di voi non lo capiscono, ma il sesso molto spesso altro non è se non il mezzo più veloce per dimenticare. Per arrivare al culmine del piacere fisico senza fatica. Per sbrigarsi a godere. Tumblr è principalmente questo proprio per tali motivi. E io ne approfitto, ne cavalco certamente l’onda. Ma a modo mio, sempre, e mettendo i puntini sulle i. Perché si ritiene necessario. Perché è ovvio che amo le ragazze giovani (che belle), ma se m’imbatto in una quarantenne con un cervello sopraffino, mi dimentico di tutto il resto. Sono umano, ma la perversione in senso stretto la lascio agli altri. Io sogno, fantastico.
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fashionbooksmilano · 9 months ago
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Rara Avis
Moda in volo alle Uccelliere Farnesiane
a cura di Sofia Gnoli 
testi di Emanuele Coccia, Karen Van Godtsenhoven, Peter McNeil, Natsumi Nonaka e Simona Segre-Reinach
Marsilio Arte, Venezia 2024, 129 pagine, 17x24cm, ISBN 9791254632086
euro 24,00
email if you want to buy [email protected]
Di magia e metamorfosi parlano gli abiti e gli accessori protagonisti della mostra Rara Avis. Moda in volo alle Uccelliere Farnesiane, dedicata all’arcana corrispondenza che lega la moda al mondo ornitologico. In occasione dell’esposizione visitabile dal 24 aprile al 21 luglio 2024 alle Uccelliere Farnesiane sul Palatino, Marsilio Arte pubblica il catalogo Rara Avis. Moda in volo alle Uccelliere Farnesiane a cura di Sofia Gnoli, studiosa di moda e curatrice della mostra. Grazie alle ricche illustrazioni e ai testi di Emanuele Coccia, Karen Van Godtsenhoven, Peter McNeil, Natsumi Nonaka e Simona Segre-Reinach, il volume accompagna il lettore alla scoperta di una vera e propria ornitologia della couture, in un creativo e fantasioso dialogo tra mondo umano e mondo animale.
Inquietanti o benevoli, comunque metaforici, gli uccelli fanno parte del lessico delle apparenze sin dall’antichità. Pappagalli, aquile, struzzi e pavoni hanno periodicamente incantato cavalieri e regine, principesse e muse del gusto. Attraverso le stupefacenti creazioni di celebri e innovativi designer, da Dior a Gucci, da Jean-Paul Gaultier a Thierry Mugler, da Chanel a Schiaparelli, come una contemporanea Wunderkammer Rara Avis. Moda in volo alle Uccelliere Farnesiane racconta un percorso suggestivo che si snoda tra abiti-uccello visionari ed eccentrici e accessori piumati.
Apre il volume il contributo Rara Avis. Moda in volo alle Uccelliere Farnesiane della curatrice Gnoli, in cui un excursus storico sul rapporto tra moda e mondo ornitologico fa da spunto per un approfondito racconto della mostra e del percorso espositivo. La storica dell’arte Natsumi Nonaka in Le Uccelliere Farnesiane sul Palatino a Roma analizza questi due padiglioni gemelli che sorgono sul colle romano, ripercorrendone la storia e gli utilizzi. Livree da sogno. L’abito come luogo di metamorfosi è il saggio del filosofo Emanuele Coccia, una riflessione storico-antropologica sul rapporto tra moda, metamorfosi e mondo ornitologico. Karen Van Godtsenhoven firma Donne alate, moda e femminismo, testo in cui l’autrice indaga sull’immagine metaforica della donna-uccello come riflesso del fluttuante status del femminile nella società per le sue associazioni con purezza, sessualità, vizio, fragilità, morte, rinascita e immortalità. Segue il contributo Leggera come una piuma: la moda tra desiderio e disgusto dello studioso Peter McNeil, in cui viene affrontata la funzione sociale e culturale delle piume nel promuovere idee sull’abbigliamento e sul corpo umano. Volare alto. Verso un’industria più etica e responsabile è il testo di Simona Segre-Reinach che descrive la il progresso e le conquiste raggiunte nel campo della protezione degli animali impiegati nella moda, dagli uccelli a quelli da pelliccia. Completa il catalogo l’elenco delle opere in mostra.
10/05/24
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ladamaglam · 1 year ago
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Il piacere…. Quello profondo…. Nasce dal piacersi.
Il dolore, il sottoporre il corpo a sforzi importanti e costanti, stimola la produzione del giusto cocktail di ormoni che nella sessualità si fanno trovare pronti per scatenare la chimica migliore…
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io-confesso · 2 months ago
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“il reggiseno indossato, il timore di farsi vedere...
la prima volta ho chiesto il buio, non tanto per me (la prima volta che mi sono vista allo specchio è stato uno shock, ma ero viva! mi è passato subito), quanto per lui. non volevo restasse inorridito. lo avrei capito, certo, ma ci sarei rimasto di merda praticando poi l'astinenza a oltranza.
invece ci abbiamo puro riso sopra, perché ero con una persona intelligente e a quel punto, come dici tu, puoi dire e fare tutto”
Cara Lady Vixen, ho seguito in silenzio le tue vicissitudini di questi ultimi tempi e l’empatia che provo mi porta ad esserti vicino con un abbraccio. sono vicino ai tuoi pensieri per empatia, non per condivisione non avendo vissuto un’esperienze analoga ne personalmente ne con persone a me vicine. Qualche volta in circostanze simili mi è stato detto ma come fai a parlarne tu di questo? credo che si possa, ci si può avvicinare all’altro con empatia. Immaginare che la sessualità e la sensualità vengano colpite da questi percorsi e che la visione di se stessi si possa modificare inibendo la spontaneità nel viverle liberamente. Le tue parole nelle confessioni sono limpide e sentite, dall’altro ogni mia parola può essere fraintesa, superflua o sembrare superficiale. Sei una donna sensuale e sempre ironica , credo che sia naturale sentirsi inadeguati essendo colpiti nella propria femminilità. Credo sia naturale e giusto per te ma non per me o per chi ti vive ogni giorno o di persona . So con certezza che la tua sensualità non dipenda da due seni torniti , e seppur bellissimi “oltre le tette c’è di più” …oppsss non era proprio così il ritornello …. , chi siamo ci viene scritto anche sul corpo, sulla pelle ma è l’aurea che ci circonda ad occupare il nostro spazio ed a metterci in connessione con l’altro. Non preoccuparti di come appari, sii te stessa, lo sei, sono dettagli che sono irrilevanti nel momento in cui l’altro riesce a cogliere la tua aurea, la tua sensualità e la femminilità che non può essere cancellata così semplicemente. Non si può rimanere inorriditi difronte alla vita che scorre ma viverla ed accudire con empatie le mancanze. un abbraccio …. uomo 56. Ps scusa le semplificazioni
ti ringrazio ❤️
direi che è uscito qualche spunto interessante dalle ultime confessioni
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maurosempre · 9 months ago
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“Io penso che il modo migliore per intravedere qualcosa della profondità e della bellezza della sessualità sia meditare sull’ultima cena. Essa ci insegna che cosa significa donare il proprio corpo ad altri.
Nel cristianesimo si parla molto di amore, ma a volte sembra che questo amore sia un po’ astratto, avulso dalla realtà. Eppure è necessario amare con quello che siamo, con la nostra sessualità, i desideri, le forti emozioni”.
(Timothy Radcliffe - Edvard Munch)
Amare con quello che (come) siamo.
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susieporta · 5 months ago
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Perché rifiutando le parti di noi che consideriamo scomode, vergognose, riprovevoli, perdiamo energia?
Per due motivi.
Uno strutturale, e uno psicodinamico.
Partiamo da quello strutturale.
Rifiutare la nostra sessualità, gli istinti, la rabbia, la paura, la curiosità, la creatività, la sensibilità, l'intuizione, la razionalità, la generosità, tra tristezza, la gioia, il pudore ecc. fa sì che queste parti vengano messe in cantina, con il carico energetico che esse portano con sé.
Ogni aspetto di noi ha una sua energia, la quale va a comporre il nostro essere sia rispetto alla identità, che rispetto alla composizione e organizzazione energetica globale.
Mettere da parte quegli aspetti significa perdere l'energia che essi contengono, creando uno sbilanciamento energetico il quale si ripercuoterà sul sistema globale in diversi modi e su diversi livelli.
Il secondo aspetto, quello psicodinamico.
Per poter cacciare indietro gli aspetti di noi che non ci piacciono, dobbiamo a nostra volta impiegare energia, la quale viene sviluppata per tenere a bada quelle parti riprovevoli affinché non tocchino la nostra sfera cosciente.
L'energia deve essere sottratta da altre parti del sistema, il quale viene nuovamente sbilanciato.
Questo produce tensioni corporee e viscerali, oltre che stati vegetativi di allarme o di spegnimento vago dorsale, i quali promuovono a loro volta livelli di energia bassi e vibrazioni negative.
Manca la voglia di vivere, oppure ci si sente sempre in allarme: ci si spegne, o si è troppo iperattivi.
Quando veniamo rifiutati dai nostri genitori, dal nostro partner o dalla società, oppure siamo noi a sentire odore di rifiuto, tendiamo a colpevolizzarci.
E cerchiamo di eliminare, negare o comunque reprimere, alcuni aspetti del nostro sé tentando di evitare il conflitto che innescheremmo nel mantenere quegli aspetti attivi, e nell'esprimerli agli altri.
Nel contrasto tra impulsi interni e feedback esterni, nasce quella formazione psico corporea adattiva che Reich ha chiamato "struttura caratteriale".
Questa struttura se da una parte ci ha permesso di sopravvivere adattandoci, dall'altra parte ha comportato e comporta un enorme dispendio di energie per essere mantenuta anche quando non c'è alcun pericolo di rifiuto, di giudizio, di abbandono, di tradimento.
Essa, attivandosi di continuo, finisce per diventare indipendente attraverso un innesco autonomo di dinamiche inconsce, e in questa maniera trattiene e risucchia energia anche se non ce ne accorgiamo, e anche se non lo desideriamo.
Allentarne le maglie, attraverso un lavoro corporeo e bioenergetico, fa sì che venga immessa nuova energia nel sistema, il quale comincia a respirare e a funzionare attraverso un nuovo flusso vibratorio.
Come dice Lowen, un corpo sano e vibrante di energia è capace di aprirsi al mondo, amare, provare piacere, passione, e sentirsi fragile, senza per forza diversi difendere.
Nel mio prossimo libro, parlerò approfonditamente di tutto questo e darò degli strumenti pratici, operativi, per lavorare su di sé in modo concreto e quotidiano.
©Omar Montecchiani
#quandolosentinelcorpodiventareale
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scogito · 10 months ago
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Uscire dal sistema parte 2 - riprende la parte 1 QUI
L'idea di uscire dal Sistema è una distorsione.
Se ne affresca un orizzonte come si invoglia il cane da corsa a inseguire lo zimbello, ma in realtà è come se si dicesse che per essere liberi bisogna liberarsi del corpo, ovvero su questo piano di realtà, spirare.
Il corpo è per lo Spirito la sua casa, senza di esso l'energia vitale non avrebbe sede; il Sistema (o Matrix) è per i corpi ciò che permette loro di essere "viventi" (ossigeno, cibo, sessualità, occupazioni, cultura ecc). Il Sistema pervade tutto. Per cui chi tanto vuole uscire, nel senso di liberarsi dal Sistema stesso, lo potrebbe fare solo morendo. Con la fregatura che tanto senza essere evoluti si ritorna qua, se non si viene trasmutati in altro (morte seconda).
Fino a quando hai un corpo sei legato alla Matrix. È inutile che credi di poter raggiungere un'immunità, perché già solo fisicamente ti è impossibile. Peraltro uscire senza nemmeno aver compiuto un passo evolutivo è da stolti.
Ognuno entra qui con uno specifico compito di sviluppo interiore. Puoi chiamarlo Progetto, Essenza, Scopo, ciò non cambia che ogni persona dovrebbe occuparsi di capire qual è. Questo Sistema è concepito per l'evoluzione, i motivi per cui sono stati scelti metodi brutali sono diversi.
Bisogna però rendersi conto che il concetto di "liberazione" è correlato alla disidentificazione, non a distruggere chissà cosa, a fare guerra "contro il Sistema" o a pensare di raggiungere la fulminazione per guardare dall'alto la propria magnificenza.
Madre Natura ci fornisce precisi campi energetici che ci tengono in vita, vengono chiamati Chakra, i principali sono 7 e si sviluppano in senso verticale partendo dalla zona sacrale.
Studiare il loro funzionamento ti dà le indicazioni di qual è il senso dell'evoluzione, di qual è il corretto funzionamento dell'Essere (umano), di dove ti trovi nel tuo cammino attuale e di quali step devi occuparti per progredire in modo integro (ne ho parlato meglio QUI)
In questo modo anche se non conosci la tua Direzione di vita, puoi seguire la via superiore.
Ribadisco che senza volontà, auto osservazione e lavoro su di sé, restano solo astrazioni prive di utilità.
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neroegiallo · 5 months ago
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Ho iniziato a seguire lezioni di yoga con l’intenzione di comprendere meglio le energie e come si muovono, nel corpo e intorno a esso.
Mi è stato utile per portare energia sul palco, quella sessuale; apprendere come raccoglierla e direzionarla, verso il pubblico e creare un dialogo, tra il mio corpo, la scena e loro.
Ho aperto la collaborazione con un’azienda italiana che si occupa di sessualità consapevole; avevo bisogno di un supporto clinico e psicologico per mettere mano ai miei blocchi sessuali che mano a mano emergevano.
Avevo bisogno di supporto per poter condividere questo percorso,  con le persone che incontravo lungo il tragitto.
Senza un metodo e senza pratica, non si ottiene molto dagli sforzi.
Ho ottenuto tantissimo e mi sento solo all'inizio, dopo quasi 17 anni.”
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