#cammino di fede
Explore tagged Tumblr posts
Text
"In Cerca di Arcano": La Nuova Raccolta di Poesie di Don Camillo BrescianiniIl sacerdote-poeta esplora la bellezza e il mistero della vita con versi ricchi di emozione e profondità
La silloge poetica "In cerca di arcano", scritta da Don Camillo Brescianini, si presenta come una raccolta di emozioni e riflessioni sulla vita, la fede e la bellezza.
La silloge poetica “In cerca di arcano”, scritta da Don Camillo Brescianini, si presenta come una raccolta di emozioni e riflessioni sulla vita, la fede e la bellezza. Pubblicata nella collana “I Diamanti della Poesia” dell’Aletti Editore, l’opera è un viaggio tra i contrasti della realtà, alla ricerca di un senso profondo anche tra le macerie e le difficoltà che la vita riserva. Don Camillo,…
#Alessandro Quasimodo#Aletti Editore#arte e fede#bellezza della vita#cammino di fede#cultura religiosa#Don Camillo Brescianini#Emozioni poetiche#esplorazione dell&039;anima#fede cattolica#fede e arte#fede e bellezza#In cerca di arcano#Introspezione poetica#mistero della vita#poesia contemporanea#poesia di riflessione#poesia e fede#poesia e ottimismo#poesia e religione#poesia e società.#poesia esistenziale#poesia ispirata#poesia italiana#poesia lirica#poesia religiosa#Poesia spirituale#poesia sul senso della vita#poesie su Dio#poesie sulla natura
0 notes
Text
PUO' INSEGNARE CHI HA COMPASSIONE
PUO' INSEGNARE CHI HA COMPASSIONE, un commento al vangelo della 16esima Domenica del Tempo Ordinario, disponibile anche con testo in lingua spagnola entrando nella sezione "Commenti al vangelo" del menu principale di www.predicatelosuitetti.com
XVI DOMENICA DEL T.O. anno B (2024) Ger 23,1-6; Ef 2,13-18; Mc 6,30-34 Gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed egli disse loro: «Venite in disparte, voi soli, in un luogo deserto, e riposatevi un po’». Erano infatti molti quelli che andavano e venivano e non avevano neanche il tempo di mangiare. Allora andarono…
View On WordPress
#Apostolo#Cammino#Chiesa#Compassione#Croce#Deserto#Discepolo#Fede#Gesù#Infermità#Infermo#Insegnamento#Insegnare#Maestro#Missione#Parola di Dio#Pastore#Pecore#Preghiera#Riposo#Vedere
3 notes
·
View notes
Text
-Era sera e i rifugi a me accessibili non avevano posto o costavano troppo per un pellegrino che stava facendo il suo già lungo cammino di fede.
Ricco tra i ricchi e povero tra i poveri. Vivere in un'oasi come fossi un Re e dormire per strada sotto le stelle senza niente da mangiare come fossi un barbone. Ma non mi faceva cosi tanta differenza. Conoscere il successo, ma anche il fallimento. Forte con i forti debole con i deboli, soffrire con il sofferente, non avere pane, sazio di sola preghiera, e piangere con chi nel pianto affoga. Dare gioia a tutti quelli con l'animo rotto e regalare un sorriso vero a chi mentendo lo ha stampato sulle labbra ma non ce l'ha più nel suo cuore. Io sto bene e ora si, che sono veramente ricco. Ricco di benedizioni, di ricordi e di sane e belle amicizie. Sono ricco di ineffabili emozioni, sono ricco di amore quello vero, quello con la A.
lan ✍️👣📷
31 notes
·
View notes
Text
In tutta la mia vita, l'unica certezza in cui ripongo fede è Dio. Quando tutto intorno a me sembra vacillare, quando le ombre si allungano e il silenzio diventa assordante, è in Lui che trovo rifugio. Le strade che percorro possono essere impervie, le tempeste possono scuotere il mio cammino, ma c'è una luce che non si spegne mai. Nei momenti di gioia e in quelli di dolore, sento la Sua presenza accanto a me. È il soffio leggero del vento tra le foglie, il calore del sole sulla pelle, il sorriso di uno sconosciuto che passa per strada. È in ogni battito del cuore, in ogni respiro che mi tiene in vita. Non mi affido alle cose effimere di questo mondo, né alle promesse che svaniscono come la nebbia al mattino. L'unica verità che mi sostiene è quella che non posso vedere con gli occhi, ma che sento profondamente nell'anima. È una forza silenziosa che mi guida, una melodia che mi accompagna nel viaggio. Anche quando le ombre si fanno più scure e la solitudine mi avvolge, so che non sono mai veramente solo. C'è una mano invisibile che mi sostiene, un amore infinito che avvolge ogni cosa. È in questa consapevolezza che trovo la pace, nel sapere che c'è un disegno più grande, una speranza che non delude. Le stelle nel cielo notturno mi ricordano la Sua grandezza, il mare infinito racconta della Sua maestà. Ogni dettaglio dell'universo sussurra il Suo nome. Quando guardo negli occhi un bambino e vedo la purezza del suo sguardo, riconosco la scintilla divina che abita in ogni creatura. Il mondo cambia, le persone vanno e vengono, le certezze si sgretolano come castelli di sabbia, ma la Sua presenza rimane immutabile. È l'ancora che mi tiene saldo nelle tempeste, il faro che mi guida attraverso le tenebre. In Lui trovo risposte alle domande più profonde, conforto nelle ferite più dolorose. Non pretendo di capire tutti i misteri, né di avere tutte le risposte. Ma so che la fede non è cieca, è una visione oltre il visibile, un ascolto oltre il silenzio. È una mano tesa nell'oscurità, una promessa che risuona nel cuore. E così, nel fluire dei giorni, nel succedersi delle stagioni, continuo il mio cammino con fiducia. Perché so che, al di là di tutto, c'è un amore che non conosce fine. E questa è la verità a cui mi aggrappo con tutto me stesso.
Empito
9 notes
·
View notes
Text
Ci sarà sempre qualcuno lì pronto a sminuirvi, a dirvi che non sarete capace a fare qualcosa. Non credetegli... Non fate diventare limiti le insicurezze che vi mettono gli altri, non fate diventare i limiti e le insicurezze che vi mettono gli altri i vostri limiti e le vostre insicurezze perché solo voi siete consapevoli di ciò che potete e di ciò che non potete fare. Voi e nessun altro. Ogni passo che fate verso i vostri sogni potrebbe essere ostacolato da chi non ha il coraggio di sognare. Non lasciate che le loro parole vi imprigionino. Siate audaci, abbracciate le vostre ambizioni e ricordate che ogni grande conquista inizia con un piccolo gesto di fede in voi stessi. Gli altri possono giudicare, ma solo voi potete definire il vostro cammino. Non abbiate paura di brillare, di fallire e di rialzarvi, perché ogni esperienza, bella o brutta, contribuisce a rendervi unici. Seguite il vostro cuore, e trasformate le critiche in carburante per la vostra crescita. Ed... a chi non sa godere delle gioie altrui si deve augurare il meglio perché chi non è in grado di condividere la felicità degli altri è sicuramente in uno stato di profonda insoddisfazione, frustrazione, delusione o sofferenza.
Tutti, in fondo, hanno bisogno di supporto e amore vero.❤️
14 notes
·
View notes
Text
Ma da dove viene la rima dell'orco?
"Ucci, ucci,
Sento odor di cristianucci!"
Potrebbe sembrare scontato chiederselo, abbiamo sentito tutti questi versetti mostruosi dalla bocca dell'orco di Pollicino o del gigante di Jack e il fagiolo magico. Ma a pensarci bene non possono venire da queste fiabe: l'orco non ha alcuna rima nel testo originale dei Racconti di Mamma Oca, di Charles Perrault, e nelle versioni inglesi, il gigante di Jack dice una filastrocca del tutto diversa da quella italiana: "Fee-fi-fo-fum/ I smell the bones of an englishman!". Già le parole iniziali non corrispondono per nulla nei suoni, ma piuttosto che alla fede ci si riferisce alla nazionalità (se volete saperne di più riguardo alla storia di quella filastrocca, potete leggervi questo post di @adarkrainbow). Tralaltro, l'uso di "cristiano" come sinonimo di "umano" è tipico di modi di dire ed espressioni italiane, quindi se anche fosse stato un adattamento dall'inglese, il traduttore dovrà aver saputo il fatto suo sul linguaggio fiabesco italiano.
E quindi? Da dov'è che sono spuntati fuori questi versetti? Io un'idea ce l'avrei, ma non so bene come siano arrivati alle altre fiabe, come abbiano raggiunto questa fama.
Fatto sta, che nel 1885 il famoso studioso di fiabe siciliano Giuseppe Pitrè pubblica la raccolta novelle popolari toscane, tra le quali spicca per noi la n. XXIV, Il diavolo fra i frati, raccontata da Rosina Casini a Fabbriche. Per chi conoscesse le fiabe dei Grimm, questa è una versione del Diavolo dai tre capelli d'oro: un re si ammala, il suo servo fedele va alla ricerca della cura, una penna di una bestia favolosa, e sul suo cammino incontra tanti disgraziati che gli chiedono penne e consigli; questi li riesce a prendere la moglie della bestia, che, nascosto il servo dalla fame del marito, gli strappa le penne per "svegliarlo e chiederli cosa significhino i suoi sogni". Ora, la bestia, entrata a casa grida:
"Mucci mucci, /Oh che puzzo di cristianucci!/ O ce n’è, o ce n’è stati,/ O ce n’è de’ rimpiattati."
ed eccola qua, la rima orchesca! Perché anche se in altre fiabe la "bestia piumata" è qualcosa come un grifone, in questa storia ha proprio il comportamento da orco. Lo pensava anche Calvino quando inserì la novella tra le sue Fiabe Italiane cambiò il titolo in L'orco con le penne, mantenendo sempre la filastrocca:
"Mucci mucci, / Qui c'è puzza di cristianucci / O ce n'è, o ce n'è stati / O ce n'è di rimpiattati."
Anche se non tutti la conoscono, la sua raccolta ebbe una grande influenza nella conoscenza degli italiani del loro patrimonio fiabesco. La Prezzemolina di Imbriani è abbastanza conosciuta, e dalla stessa raccolta è anche tratta la fiaba che ispirò la miniserie televisiva Fantaghirò. Probabilmente è da questa raccolta di Calvino che la filastrocca è entrata nell'immaginario fiabesco generale degli orchi.
In realtà ci sono anche altri aspetti che il Pollicino che conosciamo noi possa esser stato influenzato da Calvino. Una delle prime traduzioni di Perrault, da parte di Collodi, rende il nome Petit-Poucet come Puccettino. Mentre le fiabe italiane hanno sia un Pulcino (nell'omonima fiaba pugliese, uguale per trama a quella francese) e un Pollicino (citato solo come sposo nelle rime di Gallo Cristallo).
Però per accertarsi di queste cose bisognerebbe controllarne altre edizioni di queste fiabe. Se qualcuno riesce a scovarne, ce lo faccia pure sapere!
Provo a metter 'sta roba anche in inglese, magari interessa a qualcuno:
You know that rhyme the giants in english fairy tales say? "Fee-fi-fo-fum/I smell the bones of an englishman!" Well, we have a similar one in italy: "Ucci, ucci/ sento odor di cristianucci!" "Ucci, ucci/ I smell little christians" (for the longest time "cristiano" was used as a synonym to human. It still is by some people). It gets mostly used in Perrault's Little Thumbling by the ogre or in Jack and the beanstalk by the giant. But it doesn't come from these stories. Perrault didn't use any rhymes and the verses from Jack are way too different.
So where did this come from? I might have an idea, but I'm not entirely certain how it reached national knowledge.
Point is, in 1885 the great sicilian folk tale scholar Giuseppe Pitrè published a collection of tuscan folk tales, novelle popolari toscane. Of these, n. XXIV, Il diavolo fra i frati (the devil among friars), told by Rosina Casini from Fabbriche, sticks out to us. For those of you familiar with the Grimms' tales, this is a version of the Devil with the three golden hairs: a king gets sick, his faithful servant sets out to find the cure, a feather from a magic beast, and on his way he finds many unfortunate people, asking for magic feathers and solutions as well. These are all coaxed out from the feathered beast by his helpful wife, who wakes him at night by pulling his feathers and telling him of "the weird dreams she just had!". Now, when this beast frist comes home, it says this:
"Mucci mucci, /Oh che puzzo di cristianucci!/ O ce n’è, o ce n’è stati,/ O ce n’è de’ rimpiattati." ("Mucci, mucci/ oh what stink of little christians!/ There either are, or there have been,/ or there are hidden away.")
There it is, our ogrish rhyme! Because even if this "feathered beast" is in some versions of the story a griffin, it has the same behavior of an ogre. Which is why, when Italo Calvino put this tale among his Italian folk tales, he changed the title to the feathered ogre, while keeping tge verses:
"Mucci mucci, / Qui c'è puzza di cristianucci / O ce n'è, o ce n'è stati / O ce n'è di rimpiattati."
While not everyone knows this collection, it had a big influence in italians being more in-touch with their body of fairy tales. Imbriani's Prezzemolina is fairly well known now, and the same collection also contains the fairy tale that inspired the "Cave of the golden rose" miniseries, Fantaghirò. It's probably Calvino's collection that brought a regional expression to a broader audience.
Calvino might have influenced in other ways the italian reception of little Thumbling as well: one of the first translations of this tale, by Carlo Collodi, keeps the sound of the original name (Petit Poucet) as Puccettino. The now well-known form Pollicino can be found in Calvino as a rhyming name in Crystal Rooster and in a similar form in an apulian version of Perrault's story (Pulcino, Chick).
Though, to be sure we'd need to check more editions
#fiabe#Linguaggio delle fiabe#Pollicino#Jack e il fagiolo magico#L'orco con le penne#Il diavolo fra i frati#Fiabe italiane#fairy tales#Giuseppe Pitrè#italo calvino#Italian fairy tales#Little thumbling#petit poucet#jack and the beanstalk#ogre#There's english translation under the cut#Maimon's ramblings#italian posting#Orco#Giant#Gigante
10 notes
·
View notes
Text
L'uomo pensieroso nella piazza vuota è tormentato da un interrogativo insieme vago e inquietante; egli ha la sensazione di avere omesso un qualche gesto, una scelta, una fedeltà a principi che, d'altronde, non ha mai enunciato, o semplicemente di non aver risposto ad una lettera, o di non essersi opposto ad un crimine del quale è diventato, di fatto, complice, di non aver studiato la lingua che gli avrebbe dato accesso ai libri decisivi della sua vita, di non aver tenuto fede ad un impegno che non riesce né a dimenticare né a ricordare, di non aver fatto un gesto ovvio e banale, ma che tutti, nel senso assoluto del termine, tutti esigevano da lui. L'uomo, dunque, non ha nemmeno l'idea se ciò che egli ha omesso, e che è oscuramente legato al suo tormento, sia cosa estesa nel tempo, o pressoché istantanea, cosa di gran momento, o un gesto trascurabile e minimo, ma di intrinseca ed assoluta dignità, in quanto inclusa nel suo destino. Egli è certo di non aver compiuto atti che ora lo tormentino con la loro indimenticabile, incalzante presenza; è certo che la sua estrema infelicità dipende da una omissione, che non gli viene né rammentata né perdonata. E probabile che quella omissione abbia alterato irreparabilmente la storia della sua vita, e che ora quello che era un destino drammatico ma sensato si stenda come un segno deforme, un cumulo di stracci e di rifiuti. A causa di quella omissione, egli ha tolto ogni senso ad una difficile connessione di eventi; ha scollato la propria storia, ed ora non v'è al mondo forza che possa restituire rettilineo senso a quell'itinerario. Se egli potesse rammentare l'omissione, certamente cercherebbe di porvi rimedio; ma non è impossibile che l'omissione si riferisca a qualche evento, o gesto, o parola di gran tempo prima, qualcosa che ormai ha consumato fino in fondo l'orrore della sua assenza, e ha inflitto guasti che sono definitivi. In tal caso, la mancanza di senso della vita che vive sarebbe irrevocabile, ed egli non può che continuare a soffrire per quella ignota e irreparabile omissione. Lentamente, l’uomo si mette in cammino: ora si recherà alla casa del Torturatore, perché lo sottoponga a tortura, nella esigua speranza che, piegato dal dolore, egli confessi a se stesso l'omissione che ha logorato la mediocre trama della sua vita.
Giorgio Manganelli
3 notes
·
View notes
Text
ARTISTI CONTEMPORANEI - di Gianpiero Menniti
L'ARTE E L'ECO DEL SENSO
Sono particolarmente affezionato alla sensibilità, delicata, sommessa eppure di rara forza espressiva di Amneris Ulderigi, poetessa, fotografa e artista marchigiana, di Recanati, neanche a dirlo celebrato luogo natio di uno dei più grandi poeti e filosofi italiani, Giacomo Leopardi.
E quel grandioso antico respiro echeggia in alcune sue opere del 2022, intense, struggenti, di impressionante inventiva.
Si tratta d'inserzioni fotografiche in "lastre" radiografiche, presentate in una mostra, proprio a Recanati, dal titolo:
"E l'anima vola... Respiri di cielo. Relazioni d'amore".
Immagini che racchiudono un racconto di affetti, di storie, di un vissuto che ha l'apparizione coinvolgente di un sorriso, l'intensità di uno sguardo, anche nel dolore della scomparsa, nella fragilità della perdita, nella conclusione ineluttabile, infine nella possibilità, nella speranza.
Così, il freddo di una lastra capace di illuminare la materia sotto la pelle, il simbolo contemporaneo dell'antico oracolo, perde la sua funzione tecnica, abbandona la sua parola inospitale, dimentica la sua figura di spettro fino a trasformarsi in traccia sorprendente, in atto di memoria, in presenza che sboccia ancora da inaspettate radici rimaste sottili.
Una sorta di rizoma che si prolunga in mille direzioni, allargandosi, infittendosi, colmando lo spazio e respingendo il buio, riannodando fili solo apparentemente spezzati.
Il segno compie un nuovo percorso.
E il simbolo diventa immagine: ricompare.
E risponde alla domanda di senso, ancestrale, incessante: si tratta di una "rifondazione".
Insufficiente?
Priva della parola?
Relegata al suo apparire silenzioso?
No.
Transita.
Deve compiere il suo cammino.
Non impone ma disvela.
Giunge alla "riconciliazione".
Nasce un dialogo nuovo.
Come un afflato spirituale intenso: un'espressione di fede che trasforma quelle immagini in qualcos'altro ancora, in un atto collocabile a ridosso del margine estremo, quell'assenza di luce sullo sfondo che simboleggia la possibilità e non più l'annullamento.
L'arte come tramite, l'arte che nel contemporaneo lambisce il sacro, lo ripropone, lo lascia riemergere.
È questa, direi, la traccia più feconda dell'opera di Amneris Ulderigi.
- Nelle Immagini: foto di Amneris Ulderigi e alcune opere dell'artista.
9 notes
·
View notes
Text
Per trovare la nostra vocazione dobbiamo ascoltarci. Dobbiamo avere la capacità di entrare in pieno contatto con la nostra anima, senza filtri. Da qui bisogna iniziare il cammino verso la nostra realizzazione, fedeli a quella "chiamata" che abbiamo riconosciuto dentro di noi.
Questa cosa può causare dei giudizi esterni "distruttivi", soprattutto se la strada che abbiamo scelto non è del tutto conforme alle "linee standard" della società. In questo caso resistiamo e, se proprio necessario, stacchiamoci dalla massa. La nostra felicità è molto più importante.
Diamo la priorità alle persone che credono veramente in noi e che, se proprio ci devono giudicare, ci giudicano sempre in maniera utile e costruttiva.
#pensieri#riflessioni#scrittura#frasi#frasi tumbrl#frasi pensieri#frasi italiane#vita#vocazione#anima#giudizi
3 notes
·
View notes
Text
Recensione di “Valgo”: Un Inno alla Resilienza e alla Bellezza della Vita. Jorge Luis Borges ci guida alla scoperta di noi stessi attraverso le sfide e le gioie della vita. Recensione di Pier Carlo Lava
In “Valgo”, Jorge Luis Borges ci accompagna in un viaggio interiore che celebra la resilienza e la bellezza dell’esistenza umana, con le sue ombre e luci.
In “Valgo”, Jorge Luis Borges ci accompagna in un viaggio interiore che celebra la resilienza e la bellezza dell’esistenza umana, con le sue ombre e luci. Attraverso parole dense di significato e introspezione, Borges racconta come il dolore, la solitudine e le esperienze di fallimento possano trasformarsi in strumenti di crescita personale. Questo testo invita i lettori a riflettere sul valore…
#accettazione delle sfide#Alessandria today#amicizia vera#amore incondizionato#Amore per la vita#apprezzare i dettagli#auto-accettazione#auto-consapevolezza#autore argentino#Autostima#bellezza della vita#bellezza dell’imperfezione#cammino spirituale#Cicatrici emotive#citazioni famose#Crescita Personale#cultura letteraria#essere se stessi#Fede#filosofia di vita#Forza Interiore#Google News#guida interiore#Imperfezione#insegnamenti di Borges#introspezione#italianewsmedia.com#Jorge Luis Borges#letteratura motivazionale#Lettura ispiratrice
0 notes
Text
RIENTRARE NEL CUORE
RIENTRARE NEL CUORE, un commento al vangelo della 22esima domenica del tempo ordinario, disponibile anche come audio-commento e con testo tradotto in spagnolo entrando nella sezione "Commenti al vangelo" del menu di www.predicatelosuitetti.com
XXII DOMENICA DEL T.O. anno B (2024) Dt 4,1-2.6-8; Gc 1,17-18.21-22.27; Mc 7,1-8.14-15.21-23 https://predicatelosuitetti.com/wp-content/uploads/2024/08/xxii-domenica-del-t.o.-anno-b-2024.mp3 Si riunirono attorno a Gesù i farisei e alcuni degli scribi, venuti da Gerusalemme. Avendo visto che alcuni dei suoi discepoli prendevano cibo con mani impure, cioè non lavate – i farisei infatti e tutti i…
View On WordPress
#Amare#Amore#Anima#Ascoltare#Cambiamento#Cammino#Cristianesimo#Culto#Cuore#Dio#Fariseo#Fede#Impurità#Ipocrisia#Liberazione#Libertà#Mondo#Parola di Dio#Purezza#Religione#Rito#Rituale#Salmi#Scriba#Tradizione#Vangelo#Verità
1 note
·
View note
Text
Cavaliere di Coppe
"La preparazione al Passaggio di Coscienza".
Gennaio ci porta in viaggio con la nostra tanto temuta "incoerenza energetica".
Ci invita ad integrare la Verità in ogni aspetto della nostra Esistenza.
Con noi stessi in primis, ma non di meno nell'interazione con chi incontriamo nel nostro cammino.
Ci invita a "salire di livello".
Ad adattare il nostro nuovo Sistema di Struttura alla realtà che ci circonda, a radicare nella Materia la "vision" che sentiamo espandersi dentro, a costruire un Mondo Esteriore compatibile con la nostra nuova Connessione affettiva ed emotiva.
E' un mese chiave per le chiusure. Ma anche per le aperture.
C'è di nuovo Spazio interiore per le opportunità, per i progetti di realizzazione, per lo stupore, per le imprevedibili e miracolose espressioni della Vita materiale.
E' un mese "brillante".
E' ricco di "balzi vibrazionali" e di "trasformazioni esistenziali", di prese di coscienza e di sblocchi di rigidità comportamentali.
Gennaio è inesorabilmente lento. E poi improvvisamente fulmineo.
Lavora nei "bassifondi" della psiche, per poi riemergere repentinamente e "risolvere" il tanto temuto, nonché l'ennesimo, dramma emozionale.
Gennaio si attiva dalle profondità per sciogliere la reiterata e stridente contraddizione tra "sentito, essenza e azione".
A tratti ci toglie l'equilibrio, con vertigini e senso di "nebbia interiore".
Potremo percepirci sopraffatti, ma calmi. E poi nervosi e al contempo equlibrati.
Potrebbe apparirci in determinati frangenti tutto confuso e disarticolato. Ma solo qualche istante dopo, assolutamente molto "chiaro" e "risolto".
A molti non piacerà Gennaio.
E' estroso.
E' imprendibile, inafferrabile.
Un cavallo imbizzarrito, ma potente. Uno "stallone indomabile dell'esperienza evolutiva".
Incorruttibile e irriverente, ma mansueto. Passionale, ma integro.
In questa vertiginosa e psichedelica altalena interiore e contraddittoria tra il "dentro" e il "fuori", vedremo e sentiremo, verso la fine del mese, apparire davanti a noi "la porta del Secondo Varco".
Insperata. E quasi inattesa oramai.
E lì ci sarà da raccogliere e manifestare tutto il Coraggio, la Forza e la Fede dell'Umana Incarnazione, affinché si possa affrontare con determinazione il più enorme e potente salto Evolutivo mai immaginato prima d'ora.
Restando ben ancorati con i piedi alla Terra, ma permettendo a se stessi di toccare con un dito il Firmamento stellato, di lasciarsi rapire e guidare dall'ultra-potenziato movimento sacro del Cuore Cristallino, alla scoperta della "Vita oltre la Morte", della Rinascita dopo il "decesso fisico e psichico".
Lì verrà posto il nuovo Sigillo, verrà decretata la "Fine" ad un'intera generazione di "frequenze del Passato" e verrà spento l'interruttore del precedente vibrato di Coscienza nelle strutture dell'Umano.
Con conseguenze all'oggi ancora poco scrutabili dall'immaginazione della Mente, ma molto chiare e definite per i Cuori delle "Anime della Visione".
Non preoccupatevi di "ciò che è" e "di cosa sarà".
Mantenete pulito il vostro Cuore. Lavorate sulle vostre Emozioni. Smantellate le ultime Credenze, disattivate gli ultimi automatismi di Passato, ri-accordate le ultime note stonate del vostro Strumento interiore.
Affinate il Campo Affettivo. Dedicategli ampio spazio nella vostra quotidiana esperienza materiale.
Allenate la vostra Integrità e Coerenza emozionale. Senza timore. Senza arretrare davanti alle ultime Ferite. Senza più fornire benzina a dinamiche di disfunzione del Passato. Senza foraggiare comportamenti lesivi e auto-lesivi.
Siate i più passionali Amanti e Sostenitori del vostro "Dono".
Non svendetelo, non danneggiatelo, non date adito a distorsioni.
Non rinnegatelo.
Non lo portate a "competere" con nessuno ed in nessun luogo fisico del vostro piano di Manifestazione.
Esso è unico e irripetibile. Ed ha una "funzione" specifica, originale e irrinunciabile.
Siate onesti con voi stessi e con l'Altro. Sempre.
Non mentite.
L'onestà vi ripagherà di ogni singolo momento di difficoltà, di sperimentazione di autenticità e di sudore tremante vi possa attendere nelle prossime prove di "purezza".
Siate sempre coerenti con il vostro Sentito Interiore. Non lo tradite. Non lo ingabbiate. Non lo zittite.
Ma non per "bisogno di riconoscimento", non per rabbia, non per rivendicazione, non per prevaricazione e non per ribellione.
Ma per "identificazione con la Verità di chi siete", per la connessione profonda con il vostro Cuore Cristallino, per la Purezza interiore di cui siete fieri portatori dentro ad ogni vostro gesto ed espressione umana.
Siate Fede. Pura Fede nel vostro atto Creativo.
Buon Gennaio a tutti.
Forte. Ma straordinariamente Brillante!
2 notes
·
View notes
Text
Tante volte noi ci sentiamo stanchi anche senza aver fatto nessun lavoro. Troppo spesso infatti la stanchezza non è soltanto fisica, il nostro corpo, i nostri muscoli, non sono affaticati da qualcosa di materiale. È il nostro intimo ad essere stanco, a non avere più il vigore giusto, per affrontare le situazioni della vita. E siamo stanchi perchè non sappiamo cosa fare, o dove andare, perchè non riusciamo a capir bene qual'è la nostra posizione nel mondo e, a capire la nostra condizione nella vita. Vediamo tutto nero, tutto ci sembra troppo grande e sentiamo che ci mancano le forze, che non siamo più in grado di andare avanti, o che ci manca la spinta necessaria. Ci sentiamo vecchi, vecchi dentro, stanchi di lottare, si stanchi delle delusioni che la vita procura ogni giorno di più e noi ci sentiamo spossati, senza voglia e indifesi.
=👣=
Ricordo che durante i primi anni di cammini nei luoghi sacri, mi debilitavo molto, tornavo a casa dopo centinaia di km percorsi con vari acciacchi da curare, tra tendiniti, distorsioni, caduta delle unghie e vesciche e nonostante tutto, agli amici della taverna raccontavo che il cammino per me era riposante ed era veramente una buona cura antistress. Beh si, alcuni di essi mi dicevano che ero matto e non capivano bene perchè invece di andarmi a riposare sulle spiagge alle Seychelles o Copacabana, io preferivo andare a scalare con lo zaino in spalla le montagne del cammino. E si certo, tornavo a casa sempre con vari acciacchi ma tutto ciò, dopo pochi giorni sarebbe guarito, mentre tutti i tanti e vitali tesori e le ricchezze e, gli insegnamenti che portavo via da lì sarebbero rimasti per sempre. Dunque piano piano sempre più, qualcuno ha cominciato a fare caso alla mia perseveranza ha notato la mia serenità e ha cosi iniziato a chiedermi notizie sul cammino e la mia motivazione. Oggi, alcuni di quei qualcuno, sono veri pellegrini e molti di loro fratelli nella fede.
=📷=
=🙏=
Rivolgiamoci a Dio, chiediamogli l'aiuto che ci è necessario per andare avanti e per affrontare le difficoltà, che bene o male ogni giorno vengono a tappezzare la nostra esistenza. Credere in Dio accettare Gesù nella nostra vita, come amico e compagno di viaggio, oltre che come salvatore, non ci immunizza dalle vicissitudini nè ci rende la vita più facile ma ci rende di molto migliore il cammino. Pensaci bene amica, anche tu amico.
lan ✍️
32 notes
·
View notes
Text
"La vita ti disillude perché tu smetta di vivere di illusioni e veda la realtà.
La vita ti distrugge tutto ciò che è superfluo, fino a che rimanga solo ciò che è importante.
La vita non ti lascia in pace affinché tu smetta di combatterla e accetti ciò che è.
La vita ti toglie ciò che hai, fino a che non smetti di lamentarti e inizi a ringraziare.
La vita ti manda persone conflittuali affinché tu guarisca e smetta di proiettare fuori ciò che hai dentro.
La vita lascia che tu cada una e un'altra volta fino a che ti decidi ad imparare la lezione.
La vita ti porta fuori strada e ti presenta incroci fino a che non smetti di voler controllare e fluisci come un fiume.
La vita ti pone nemici sul cammino fino a che non smetti di "reagire".
La vita ti spaventa tutte le volte necessarie a perdere la paura e riacquistare la fede.
La vita ti toglie il vero amore, non te lo concede né te lo permette, fino a che non smetti di volerlo comprare con fronzoli.
La vita ti allontana dalle persone che ami fino a che non comprendi che non siamo questo corpo ma l'anima che lo contiene.
La vita ride di te molte volte, fino a che non smetti di prenderti tanto sul serio e impari a ridere di te stesso.
La vita ti frantuma in tanti pezzi quanti sono necessari affinché da lì penetri la luce.
La vita ti ripete lo stesso messaggio con schiaffi e urla finché non ascolti.
La vita ti invia fulmini e tempeste affinché tu possa svegliarti.
La vita ti umilia e sconfigge fino a che non decidi di far morire il tuo Ego.
La vita ti nega i beni e la grandezza fino a che smetti di voler beni e grandezza e inizi a servire.
La vita ti taglia le ali e ti pota le radici, fino a che non avrai più bisogno né di ali né di radici, ma solo di sparire nella forma e volare dall'essere che sei.
La vita ti nega i miracoli fino a che non comprendi che tutto è un miracolo.
La vita ti accorcia il tempo affinché tu impari a vivere.
La vita ti ridicolizza fino a diventare nulla, fino a diventare nessuno, così diventi tutto.
La vita non ti dà ciò che vuoi, ma ciò di cui hai bisogno per evolvere.
La vita ti fa male, ti ferisce, ti tormenta, fino a quando non lasci andare i tuoi capricci e godi del respirare.
La vita ti nasconde tesori fino a che non inizi il tuo viaggio e non esci a cercarli.
La vita ti nega Dio, fino a che non lo vedi in tutti e in tutto.
La vita ti chiede, ti toglie, ti taglia, ti spezza, ti delude, ti rompe...fino a che in te rimanga solo AMORE"
Bert Hellinger
13 notes
·
View notes
Text
Si torna a casa
dopo una settimana di cammino, di fatica fisica e tanta serenità, di salite che non finivano mai e la gioia di farcela. È stato un viaggio per fede e mi sono ritrovata spesso con Lui come unica compagnia. Ho abbracciato Santiago raccomandano a Dio chi mi sta a cuore. E torno contenta ma conscia che come tutte le cose belle per la loro semplicità si sono perse perché ormai prevale il commercio su tutto... o quasi.
Ultreya! Suseya!
cywo
4 notes
·
View notes
Text
La vita ti manda persone conflittuali affinché tu guarisca e smetta di proiettare fuori ciò che hai dentro.
La vita lascia che tu cada una e un'altra volta fino a che ti decidi ad imparare la lezione.
La vita ti porta fuori strada e ti presenta incroci fino a che non smetti di voler controllare e fluisci come un fiume.
La vita ti pone nemici sul cammino fino a che non smetti di "reagire".
La vita ti spaventa tutte le volte necessarie a perdere la paura e riacquistare la fede.
La vita ti toglie il vero amore, non te lo concede né te lo permette,
fino a che non smetti di volerlo comprare con fronzoli.
La vita ti allontana dalle persone che ami fino a che non comprendi che non siamo questo corpo ma l'anima che lo contiene.
La vita ride di te molte volte,
fino a che non smetti di prenderti tanto sul serio e impari a ridere di te stesso.
La vita ti frantuma in tanti pezzi quanti sono necessari affinché da lì penetri la luce.
La vita ti ripete lo stesso messaggio con schiaffi e urla finché non ascolti.
La vita ti invia fulmini e tempeste affinché tu possa svegliarti.
La vita ti umilia e sconfigge fino a che non decidi di far morire il tuo ego.
B. Hellinger
#frasi forza#tumblr#amarsi#coraggio#resilienza#frasi tumblr#bert hellinger#conflitti#conflitto#conflittualità
36 notes
·
View notes