#caccia al libro
Explore tagged Tumblr posts
Text
«Noi non cerchiamo mai le cose, ma la ricerca delle cose» dice Pascal
Cit. "Il lettore sul lettino. Tic, manie e stravaganze di chi ama i libri"
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#citazione#libro#libri#leggere#lettura#lettore#leggere che passione#ricerca#caccia al libro#caccia#cercare#books#il lettore sul lettino#booklover#book#bookslover#bookblr#book quotes#pascal
0 notes
Text
"L'infiltrato" di M.A. Rothman: un thriller ad alta tensione con Levi Yoder. Recensione di Alessandria today
Lealtà, intrighi e giustizia: un eroe fuori dagli schemi che non si arrende mai.
Lealtà, intrighi e giustizia: un eroe fuori dagli schemi che non si arrende mai. Un faccendiere con un cuore: la nuova figura del thriller. Nel secondo capitolo della serie dedicata a Levi Yoder, l’autore M.A. Rothman ci offre un romanzo avvincente e intenso. “L’infiltrato” è un thriller mozzafiato che combina azione, mistero e un protagonista indimenticabile, capace di coniugare spietatezza e…
#. romanzi da leggere#Alessandria today#antieroe moderno#azione e adrenalina#caccia al killer#Crimine Organizzato#eroe contro il tempo#Fbi#giustizia e lealtà#Google News#indagini intricate#indagini sotto copertura#italianewsmedia.com#L&039;infiltrato#Lealtà e tradimento#letteratura crime#Levi Yoder#Levi Yoder serie.#libri di M.A. Rothman#Libro consigliato#M.A. Rothman#mafia newyorkese#mafiosi e FBI#missione impossibile#moralità nel crimine#narrativa americana#narrativa contemporanea#narrativa di suspense#narrativa noir#personaggio complesso
0 notes
Text
PAURA
(post da leggere con calma per digerirlo al meglio)
Quando parliamo di gestione emotiva, salta sempre fuori qualcuno che obietta: "eh ma la paura è importante, ci avverte del pericolo".
È importante sottolineare la differenza, in questo caso, tra paura istintiva e paura emotiva.
La paura istintiva è un'emozione legata al nostro istinto di sopravvivenza, e ci ha permesso di sopravvivere alle tigri dai denti a sciabola, alle tribù avversarie, al buio della notte quando andavamo a caccia nella foresta, alla fame e alla sete.
La paura emotiva è viceversa legata alle nostre fantasie catastrofiche circa un futuro che potrebbe non verificarsi mai, e che smuove i nostri fantasmi interni attraverso immagini e parole.
Domani potrei morire; domani mi lascerà, mi tradirà, mi abbandonerà per sempre; tra sei mesi non potrò laurearmi, avviare quel progetto, fare una famiglia, ecc.
Ora, il punto fondamentale che gioca a nostro sfavore - e qui vi prego di prestare la massima attenzione - è che le fantasie e le parole catastrofiche che si collegano alla paura emotiva, poggiano le loro basi sulle sensazioni primordiali della paura istintiva.
Quando mio padre o il mio capoufficio mi guardano storto, oppure quando la mia fidanzata o il mio fidanzato parlano in modo triste della nostra ultima uscita al ristorante; oppure quando semplicemente qualcuno mi ruba il parcheggio, io non faccio differenza tra questi eventi, e il pericolo di morte suscitato dalla sensazione di pericolo che avverto sulla mia schiena sudata, sulle mie gambe tremanti, o sui miei occhi spalancati.
Il sistema simpatico si è già attivato prima che sorga un pericolo reale, verificabile, e soprattutto anche se non è davvero un pericolo mortale.
Ondate di adrenalina e cortisolo hanno già invaso il sistema limbico e la neocorteccia, e la vista è completamente annebbiata dalla paura. Il mio cuore pompa sangue a mille battiti al minuto, e le mie gambe sono paralizzate.
Poggiando sul sistema della paura istintiva, la paura emotiva è più facilmente attivabile nelle sue fantasie di pericolo le quali rinforzano a loro volta le sensazioni ataviche della paura istintiva, in un circolo vizioso nel quale scambiamo continuamente un'occhiataccia del capoufficio con un assalto di una tigre dai denti a sciabola.
Ecco perché il lavoro da fare, nel caso in cui ci sono delle fragilità, dei blocchi emotivi ed energetici, è sempre prima di tutto un lavoro primitivo sui sistemi sottili di attivazione e disattivazione, sull'autoregolazione organismica, e sul sistema energetico di carica e scarica.
Possiamo credere alle nostre fantasie mentali solo perché generano e vengono sostenute da sensazioni corporee, alle quali per milioni di anni abbiamo affidato la nostra vita.
Nel mio nuovo libro, che uscirà cartaceo tra pochi giorni e che è già online formato Kindle, propongo numerose strategie e tecniche veloci per gestire gli stati autonomici.
©Omar Montecchiani
#quandolosentinelcorpodiventareale
5 notes
·
View notes
Text
" Adoravo i film sugli aviatori, e fu proprio uno di quei film a procurarmi una delle emozioni più forti della mia infanzia. Una volta, era una sera di dicembre cosmicamente nera, accesi il televisore della zia e sullo schermo vidi un aeroplano che oscillava sulle sue ali. Aveva un asso di picche e una croce sulla fusoliera. Mi chinai, avvicinai la faccia allo schermo e immediatamente apparve in primo piano la cabina: un volto che non sembrava neanche umano, con occhialoni tipo quelli da sciatore e un casco con cuffie di ebanite lucida, sorrideva attraverso i vetri spessi. Il pilota sollevò una mano coperta da un lungo guanto nero e mi salutò. Poi sullo schermo apparve un altro aereo, inquadrato dall'interno: dietro due cicche identiche erano seduti due piloti con i giubbotti imbottiti che, attraverso la lastra di plexiglas incorniciata nell'acciaio, erano impegnati a seguire le evoluzioni del caccia nemico che volava vicinissimo a loro. «È un M-109» stava dicendo un pilota all'altro. «Vedrai che ci faranno rientrare.» L'altro, che aveva un bel volto emaciato, annuì. «Non ti porto rancore» disse, riprendendo evidentemente una conversazione interrotta. «Ma ricordati una cosa: fa' che questa storia fra te e Varja duri per tutta la vita… Fino alla tomba!»
A questo punto smisi di seguire l'azione sullo schermo: mi aveva folgorato un'idea. Anzi, non si trattava proprio di un'idea, ma della sua ombra debolmente impressa nella mia coscienza (era come se quel pensiero mi fosse scivolato accanto alla testa, sfiorandola appena). L'idea era questa: se solo un attimo prima, guardando lo schermo, era stato come vedere il mondo dalla cabina di due aviatori in giubbotto, allora niente mi impediva di ritrovarmi in quella o in qualsiasi altra cabina, senza bisogno di alcun televisore. In fondo il volo si riduce a un insieme di sensazioni che io già da un pezzo avevo imparato a simulare, seduto nella soffitta della mia alata baracchetta dalle stelle rosse, quando osservavo il muro dell'ufficio reclute trasformarsi in cielo e producevo deboli ronzii con la bocca. Questa confusa intuizione mi aveva talmente scombussolato che continuai a guardare il resto del film distrattamente e rientravo nella dimensione televisiva soltanto quando sullo schermo apparivano scie di fumo o una schiera di aeroplani nemici fermi al suolo sembrava venirmi incontro. "Questo significa" pensavo "che è possibile guardare da dentro se stessi come da dentro un aeroplano e che non è affatto importante da dove si guarda: è più importante ciò che si vede…" Da quel momento in poi, passeggiando d'inverno per le vie della città, immaginavo spesso di volare dentro un aereo sopra un campo innevato; quando svoltavo, piegavo la testa e il mondo si inclinava docilmente a destra o a sinistra. "
Viktor Pelevin, Omon Ra, traduzione dal russo di Katia Renna e Tatiana Olear, Mondadori (Collana Strade blu), 1999. [Libro elettronico]
[Edizione originale russa: Омон Ра, casa editrice Издательство Текст, Mosca, 1992]
#Viktor Pelevin#Omon Ra#letture#leggere#libri#distopie#Letteratura russa del XX secolo#URSS#CCCP#anni 1990#Russia postsovietica#citazioni letterarie#narrativa#letteratura fantastica#romanzi brevi#racconti distopici#cosmonauti#infanzia#letteratura contemporanea#sogni#aeronautica#aerei#aeroplani#desideri#emozioni#coscienza#televisione#bambini#Katia Renna#Tatiana Olear
7 notes
·
View notes
Text
Ruote
In un Paese come il nostro sempre a caccia di sensazionalismo, non poteva certo passare inosservata una vicenda che, e lo spiegherò tra breve, ha radici nel nostro Paese millenarie.
La notizia, riportata da tutti i siti e dalle testate giornalistiche, sostiene che il giorno di Pasqua una donna abbia abbandonato il proprio neonato, presumibilmente di una settimana, nella Culla per la vita della clinica Mangiagalli, a Milano. Il bimbo, Enea, stava bene e portava con sé una lettera firmata dalla madre.
La Culla per la vita è la modernissima versione delle Ruote degli esposti, un sistema che permetteva attraverso una porta girevole di consegnare i bambini ad un ente caritatevole, per la maggior parte dei casi conventi e monasteri.
La prima attestazione certa di una Ruota degli esposti è del 1180 in Francia; Papa Innocenzo III, secondo la leggenda dopo numerosi sogni in cui gli apparivano cadaveri di neonati ripescati nel Tevere, istituì una"ruota nel 1198 nell'ospedale di Santo Spirito in Sassia. ma qualcosa di simile rivolto ai neonati nati in difficoltà risale addirittura all'VIII secolo, tra l'altro proprio a Milano, dove l'Arciprete Dateo fondò uno Xenodochio, che era una sorta di luogo di accoglienza gratuita per i pellegrini (da xénos, ospite, e dochèion, ricettacolo), e una Chiesa, San Salvatore in Xenodochio, oggi non più presente perchè distrutta, in cui era sepolta la salma dello stesso Dateo, con questa iscrizione:
SANCTE MEMENTO DEUS QUIA CONDIDIT ISTE DATHEUS HANC AULAM MISERIS AUXILIO PUERIS
Dateo per i pueris fondò il primo brefotrofio. A differenza di un orfanotrofio, che accoglie i bimbi già abbandonati, un brefotrofio accoglie, alleva e assiste i neonati illegittimi, abbandonati o in pericolo di abbandono (brephotropheîon, comp. di bréphos ‘bambino’ e del tema di tréphō ‘nutro).
Invito chiunque abbia voglia, curiosità e tempo a visitare un monastero o un convento delle proprie zone, soprattutto di religiose: quasi sicuramente esisterà una ruota degli esposti, che era spesso il modo più sicuro, intimo e probabilmente redditizio di non far morire un figlio che non si poteva mantenere.
Ritorno per un momento alla vicenda Enea, perchè quasi da subito personaggi, anche televisivi, lanciano appelli alla madre del bambino per riprenderselo, offrendo aiuto per il mantenimento. Mi rincresce moltissimo che venga trattata così una persona, che, in modo legittimo e tra l'altro nella maniera più sicura per suo figlio, abbia fatto questa decisione. Infatti non possiamo di certo sostenere, nemmeno dalla lettera che ha lasciato vicino al piccolo che questa sia stata:
una decisione presa di impulso;
una decisione presa solo per motivi economici;
che non sia stata davvero una decisione tormentata, e che va comunque rispettata.
Per quelle casualità che mi piacciono tanto, poche settimane fa ho letto questo libro
candidato allo Strega, dove l'autrice, meravigliosa poetessa, racconta con stile mozzafiato la storia da lei ricostruita, straziante e magnifica, dei suoi genitori, e di come abbandonarono una bimba di un mese, lei, davanti i giardini di Villa Borghese, a Roma, agli inizi degli anni '60. Leggendolo si può probabilmente in parte comprendere cosa ha provato la madre di Enea. A cui va tutto il mio rispetto.
16 notes
·
View notes
Text
#bibliotecasanvalentino
Ed eccoci di nuovo qui con la rubrica a cadenza mensile e precisamente l'ultimo giorno di ogni mese, curata dalla nostra utente e amica Valentina Pace
Questa rubrica nasce anche e soprattutto da una riflessione che ci accompagna da un po' di tempo: per una "piccola" biblioteca di un piccolo paese non è sempre facile stare al passo con le richieste, i suggerimenti, le necessità degli utenti e non. Per questo motivo, con l'aiuto di Valentina scopriremo nuovi autori e nuove letture, consigli e spunti di riflessione, insieme a curiosità e notizie sui nostri cari libri. E allora, diamo il benvenuto a questo nuovo spazio culturale dove si viaggerà alla scoperta delle case editrici indipendenti: ʟᴇᴛᴛᴜʀᴇɪɴᴅɪᴇ.
La casa editrice di questo mese è: Milieu Edizioni
Buona lettura a tutti!
SUL FONDO DEL BLACK’S CREEK di Sam Millar
In una torrida e sonnolenta giornata d’estate sulle rive del Jackson’s Lake, il quattordicenne Tommy e i suoi amici Brent e Charlie, detto Ferro per la sua fortuna sfacciata, fanno il bagno nudi nel lago, bevono Coca ghiacciata, leggono fumetti della Marvel e, d’improvviso, assistono impotenti al suicidio di Joey Maxwell, un ragazzino di poco più giovane che sceglie di lasciarsi morire nel lago a poca distanza da loro.
La piccola cittadina di Black’s Creek, a nord dello stato di New York, dove i ragazzi vivono da sempre con le loro famiglie, viene scossa da questo tragico evento e in molti pensano di sapere cosa, o meglio chi, abbia spinto il piccolo Joey a togliersi la vita. In città, infatti, gira un losco figuro che lavora come custode part time al cinema Strand e si dice in giro che vada molestando i ragazzini. Jeremiah, il papà del giovane Maxwell con il quale è meglio non scherzare perché “Lui non perdona e non dimentica…”, chiede a gran voce che venga fatta giustizia. Lo sceriffo Henderson, padre di Tommy, si sente sotto pressione ma non ha abbastanza prove per procedere all'arresto del presunto colpevole. La situazione degenera quando a Black’s Creek vengono commessi due omicidi.
Sul fondo del Black’s Creek è un noir coinvolgente, dal ritmo tesissimo e dal linguaggio crudo, che cattura l’attenzione del lettore fin dalle prime pagine, ma è anche un racconto di formazione che descrive la perdita dell’innocenza di un ragazzino e dei suoi amici che si trovano ad affrontare un nemico feroce, malvagio e subdolo e che, pur di sconfiggerlo, sono pronti a commettere atti irreversibili.
COSA MI È PIACIUTO
All'interno del romanzo l’amicizia appare come un elemento fondamentale, ma anche estremamente fragile. Il primo amore è vissuto come un’esperienza memorabile, ma che genera confusione e dolore. Con grande intensità Sam Millar ci descrive il rapporto speciale che Tommy ha con suo padre, lo sceriffo Henderson, un uomo coraggioso, retto, sensibile, che ha una profonda fede nella giustizia: “…È per questo che abbiamo la legge, Tommy. Se consentissimo alle persone di farsi giustizia da sole, avremmo anarchia e linciaggi. Lo capisci questo, vero?”. In alcuni punti del libro l’autore stempera la tensione con situazioni e dialoghi ricchi di umorismo, ad esempio quando Tommy si caccia nei guai, oppure quando viene rimproverato ripetutamente da sua madre, una sorta di generale in gonnella, per le amicizie che frequenta, i continui ritardi e la sua disobbedienza. Del resto, la signora Henderson fa bene a stare in apprensione per quel suo figlio irrequieto. Black’s Creek è un paesino all’apparenza tranquillo, ma quando arriva il buio il pericolo è in agguato; dopotutto, come dice Ferro a Tommy “La notte e le tenebre appartengono ai mostri. Non ai supereroi”.
COSA NON MI È PIACIUTO
Come sempre quando un libro mi appassiona, mi trovo in difficoltà a evidenziarne gli aspetti negativi. Sinceramente, in questo caso, non ne ho trovato nessuno.
L’AUTORE
Sam Millar è uno scrittore e sceneggiatore nato a Belfast e, dopo la lunga militanza nell’IRA, è diventato uno degli scrittori di crime e thriller irlandesi più famosi. I suoi libri sono tradotti con successo in tutto il mondo. Per Milieu ha pubblicato il memoir “On the Brinks. Memorie di un irriducibile irlandese” e “I cani di Belfast”.
LA CASA EDITRICE
Milieu edizioni nasce a Milano come progetto di ricerca sulla storia criminale e sociale del Novecento e, in un secondo momento, si sviluppa come proposta editoriale a partire dal maggio 2012. Nel nome stesso della casa editrice sta il senso di questo percorso, nel fascino verso una mala a suo modo romantica e nella ricerca dei meccanismi “ambientali”, il milieu appunto, che influiscono sulle scelte dei singoli.
#bibliotecasanvalentino#lettureindie#indiebooks#rubricamensile#bibliotecacomunale#bibliosanvale#bibliosanvalentino#casaeditriceindipendente#milieuedizioni#sulfondodelblackscreek#sammillar#noir#narrativairlandese#consiglilibreschi#consigliletterari#recensione#romanzopoliziesco#narrativacontemporanea#leggereindipendente#leggoindipendente#indie#suicidio#letteraturaindipendente#romanzodiformazione#romanzo#consiglibibliotecari#biblioteca#libri
5 notes
·
View notes
Text
Proporrò la mia piccola opera, nata un po' per scherzo e un po' per necessità d'espressione emotiva, al salone del libro di Torino. Questa cosa mi sembra francamente pazzesca e irripetibile. Non riesco ancora bene a rendermene conto, ma sono comunque colmo di gratitudine.
Mi troverete a presentare "Quella notte d'inverno. Andammo a caccia di Yokai" sabato 20 maggio alle ore 10:30, presso gli stand U137/139 della regione Umbria, padiglione Oval.
Chiunque sia interessato: ci vediamo là!
14 notes
·
View notes
Text
The Hunt I
Scheda informativa
Titolo completo: The Hunt I - Che la caccia abbia inizio Autore: Charlie Moon Editore: Sonzogno Prima edizione: giugno 2023 Pagine: 234 Prezzo: € 18,90
Trama
Builth Wells, Galles. A prima vista, sembrerebbe un ordinario ballo d’inverno: adolescenti in abiti eleganti, musica di dubbio gusto e l’atteso lento da condividere con la crush di turno. Charlie vorrebbe evitare tutto ciò, non sapendo come confessare a Tom che non potrà mai innamorarsi di lui, né recuperare il rapporto con Lance e Jake, un tempo suoi migliori amici, ora quasi estranei. Ma quando, al ballo, Charlie incontra per caso Hailee, tutti i ricordi riaffiorano e il suo cuore torna a battere per lei. E proprio quando le incomprensioni e le tensioni irrisolte sono sul punto di esplodere, succede il peggio: tre misteriosi sconosciuti tentano di rapire Jasmine, la sorella di Jake. Nell’impeto della lotta per cercare di salvarla, uno dei ragazzi scopre di potersi trasformare in un animale totem, acquisendo straordinarie capacità sensoriali. Ma da dove derivano questi poteri? Per risalire all’unicità, Charlie e i suoi amici dovranno scavare nel loro passato per imparare a conoscersi e ad accettarsi, preparandosi così ad affrontare una battaglia che affonda le radici nella notte dei tempi e li riguarda molto da vicino.
Recensione
È il secondo libro uscito, e che leggo, della content creator Charlie Moon, che “nata” nel mondo YouTube gaming ha sempre dimostrato una grande passione per il raccontare storie: chi era lì allora, a guardare i suoi video di Minecraft, può ben ricordare che il suo giocare sul gioco a cubetti della Mojang andava oltre il semplice “giocare”. Charlie Moon costruiva mondi, e ne viveva avventure al loro interno.
Ed è quello che ha fatto anche con il primo volume di questa trilogia fresca di scrittura, che racconta di un periodo invernale facendo il possibile per rinfrescare il lettore nella calda estate della sua uscita. È un libro che va oltre la sua trama, narrando temi attuali e di dibattito pubblico, dalla lotta per il riconoscimento dei diritti della comunità LGBTQIAPK+ — su cui il primo libro di Charlie Moon, Dicono di noi, è incentrato — ai temi di rispetto e sostenibilità ambientale.
Così come la natura ci ha creato, allo stesso modo ci distruggerà.
La natura è al centro della narrazione di The Hunt I fin dalle prime pagine del libro, dove i sei protagonisti — Charlie, Jasmine, Jake, Tom, Lance e Hailee — si ritrovano a giocare insieme durante l’estate, in quella che è un’infanzia fatta di fantasia e magia come tutti i bambini dovrebbero avere.
[...] Sorrido di rimando, pensando che non ha idea di cosa mi stia passando per la testa in questo momento. Mentre lo guardo uscire dalla biblioteca, penso che nemmeno io so cosa gli stia passando per la testa. [...] O forse vuole semplicemente smetterla di cercare di essere la persona che gli altri si aspettano che sia. [...] Chissà se agli altri capita mai di sentirsi come la neve a settembre. [...] Noi esseri umani viviamo nella convinzione che esista solo ciò che vediamo. Ci è stato insegnato che è la luce che dà forma al mondo. Nonostante tutto, ci interroghiamo spesso su cosa si nasconda nel buio. [...]
È una storia in cui emerge l’interrogazione dell’essere umano rispetto a quello che fa e a quello che pensa, aprendo il libro dei perché senza però trovare le risposte alle numerose domande che, prima o poi, tutti si fanno. È, però, anche l’introduzione a tutte le risposte che, molto probabilmente, seguiranno nei prossimi due libri della trilogia, che daranno un’interpretazione, un punto di vista, una visione del mondo per rispondere alle tante domande che l’essere umano si pone. Perché esistiamo? Perché siamo al mondo? Qual è il nostro scopo?
The Hunt I è anche un libro di crescita personale. La protagonista, un’adolescente, è alla ricerca della sua strada. Nel libro la crescita personale è posta sotto una chiave magica, con una trasformazione alla lettera: ma chi può negare che, nella vita, le persone si trasformano per davvero? Charlie, in questo primo capitolo della sua avventura, se ne rende conto: passando per le difficoltà, e per il timore di non essere utile, si interroga sul modo giusto di reagire quando la vita prende una piega che va oltre tutto quello che è stato sempre insegnato. E non è forse il capire che, crescere, è una cosa bella? Che non riguarda solo l’avere sempre più responsabilità?
Ed è anche una storia di amicizia. Di come le amicizie, a volte, possono disfarsi con il tempo, ma anche di come le stesse amicizie possono sopravvivere a lungo, anche se ci si perde di vista per lungo tempo.
Dal punto di vista della scrittura, c’è da considerare che scrivere un buon fantasy è difficile, in quanto è complessa la creazione di un mondo che riesce a stare in piedi. Il fatto che si tratti anche di un urban ha facilitato l’autorə nel non creare un mondo da zero, posizionandosi in una località gallese, ricca di leggende druidiche, che ben si adatta alla realtà del suo libro. Ottima è la ricerca sulle capacità degli animali, e come queste sono diventate i superpoteri dei sei protagonisti. Ben fatto, anche se abbastanza superficiale, probabilmente dovuto a una visione “da esternə”, è l’inserimento di elementi che richiamano la popolazione studentesca e la cultura nerd della reale Builth Wells. Seppure parla a ragazzə giovanə nel loro stesso linguaggio, non è invece ottimale l’utilizzo dei numerosi intercalari volgari usati dai personaggi come espressioni di rabbia o stupore, dimostrando una poca ricercatezza nel lessico utilizzato.
Questo non significa che l’ignoranza sia da condannare.
La trama si svolge abbastanza linearmente, anche se è possibile intuire prima della conclusione chi è l’eroe, chi è la principessa da salvare e chi è il cattivo. È ottima, inoltre, la cura dei dettagli nelle scene di combattimento. In alcuni punti, invece, non ci si trova del tutto coerenti con il tempo cronologico degli avvenimenti, un errore comunque comune tra gli autori di fantasy, e che un autorə urban fantasy alle prime armi può solo migliorare con l’esperienza.
Perché finché ci sarà una luna a cui ululare, nessuno scriverà la parola fine.
Questo primo volume della trilogia The Hunt, dunque, si conclude mettendo le basi per lo svolgimento dell’avventura sovrannaturale dei sei protagonisti, lasciando nella mente del lettore una sola domanda: e ora?
La parola scoiattolo è contenuta 12 volte all’interno del primo volume. Seguite lo scoiattolo!
Valutazione
★★★☆☆ 3/5
Dellə stessə autricə
Dicono di noi, Sonzogno, 2019
Seguimi anche su Instagram e Facebook!
#The Hunt I - Che la caccia abbia inizio#The Hunt I#The Hunt#Che la caccia abbia inizio#Charlie Moon#Elena#Charlie#Jasmine#Tom#Jake#Lance#Hailee#Padre Chaos#Madre Natura#Mother Nature#Father Chaos#natura#nature#LGBTQIAPK+#queer#queer book#urban fantasy#recensione del libro#book review#recensioni di libri#books review#Myriam Sirotto#katnisshawkeye#myriamystery#myriamagic
4 notes
·
View notes
Text
Primo, il cacciatore di libri deve cacciare da solo e non per procura, deve cioè sottoporsi all’ansia, alla fatica e non ultimo ai rischi economici della sua impresa.
Secondo, deve amare la preda «come il cacciatore di volpi dichiara di amare la volpe, ma senza il desiderio di distruggerla».
Terzo, deve conservare i suoi libri per studi utili, letture di piacere, o per la compagnia della loro presenza.
Quarto, deve andare a caccia dei libri che piacciono a lui e non di quelli approvati dalla moda o dal costume. Solo cosí avrà accesso alla felicità aristocratica della caccia al libro
[...]
L’epoca eroica della caccia al libro è ormai al tramonto, soppiantata da infallibili ma piú tristi algoritmi. Chi cerca un libro, oggi, lo trova solitamente in pochi minuti. Ma trova per lo piú ciò che cercava, e raramente fa l’incontro fatale con un libro che non conosceva e che non immaginava di desiderare.
[...] ottieni ciò che già sapevi di volere, ma questo non basta: «Le cose migliori sono quelle di cui non conoscevi l’esistenza fino al momento in cui non le hai avute».
Cit. "Il lettore sul lettino. Tic, manie e stravaganze di chi ama i libri"
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#citazione#il lettore sul lettino#libro#libri#caccia al libro#cercare un libro#ricerca#cercare#leggere#lettore#lettura#leggere che passione#book#books#bookblr#booklover#bookslover#book quotes
0 notes
Text
[...]
Strisce, macchie, simmetrie (im)perfette, spirali e ramificazioni del mondo naturale, nella maggior parte dei casi, non sono visibili a occhio nudo: spessosono nascoste, "si trovano sottoterra – le radici delle piante, il micelio dei funghi – oppure in mare, per esempio nel plancton". Per esempio, fu solo grazie al microscopio che, “nel 1862, il biologo marino Ernst Haeckel riuscì a osservare e disegnare i minuscoli scheletri ramificati e reticolati dei radiolari, che formano immensi depositi sul fondale degli oceani".
I pattern di ramificazione delle piante consentono loro di crescere e "godere di luce, ombra e umidità": accade per radici, infiorescenze, tronchi e rami "di alberi e arbusti che, a seconda delle specie, si biforcano o producono rametti laterali che si allargano – in orizzontale, in su o in giù – rendendo ogni pianta riconoscibile". Anche squame, placche, scaglie, scuti e penne si rivelano utili perché "proteggono dal caldo, dal freddo, dall’umidità, dai parassiti, dai morsi dei predatori o dagli urti e aiutano a volare o a nuotare". Nuotare, appunto: in acqua cosa accade? Possiamo parlare di pattern quando le forme non sono fisse? Le onde, l’arcobaleno, le nuvole, le gocce di pioggia sono pattern dinamici. Anche gli animali, riuniti in gruppi, possono creare pattern dinamici: pensiamo ai cerchi creati dai pesci nel mare o ai disegni degli storni nel cielo. Talvolta i pattern sono tracce di passaggi: non parliamo solo delle orme di animali, che ci fanno immaginare quattro zampe in movimento, ma anche delle stratificazioni sulle rocce, “testimonianze di [...] trasformazioni geologiche”, e ancora, "le strane serpentine sulle foglie annunciano la presenza degli insetti minatori".
L'uomo ha sempre mostrato interesse per i pattern naturali, così dunque la scienza con la sua continua ricerca di verità e stupore. Buglioni ci ricorda che, ne Il Saggiatore, Galileo Galilei rifletteva sulla relazione tra forme naturali e scienza, descrivendo l'universo come un grande libro "scritto in lingua matematica, e i caratteri son triangoli, cerchi, ed altre figure geometriche, senza i quali mezzi è impossibile a intenderne umanamente parola; senza questi è un aggirarsi vanamente per un oscuro laberinto".
1 note
·
View note
Text
Io sono nato vecchio e lo sono diventato sempre più fino ai miei trent'anni. Quando ero piccolo ero pesante. Il mondo intero mi sembrava così inutile, la gente così spiacevole: non vedevo il senso di andare avanti.
Ero sempre malato, sempre solo, troppo impegnato a leggere autori che andrebbero letti solo dopo una certa età, che non facevano che instaurare in me la voglia di non vivere.
Quando i miei amici giocavano al pallone, io li guardavo con la fronte appoggiata alla rete metallica del campetto e mi interrogavo su cosa ci trovassero nel correre dietro a quella palla. Invidiavo che sapessero ballare una musica che io non riuscivo nemmeno a sentire.
In adolescenza, i loro progetti erano il mare e la discoteca, io progettavo di leggere Proust in una estate e scrivere un libro. E non me ne vanto. Con la morte di papà non ne parliamo, il mio mondo era finito. Ma poi poco alla volta una fragile musa mi ha dato la voglia di vivere.
Ho scoperto la natura, i pic-nic, le cose di tutti i giorni, la gioia di accendere il fuoco nel camino, di cucinare qualcosa di buono. Adesso ogni giorno che passa divento più giovane. Ormai posso mettermi a saltellare intorno a un animaletto perché lo trovo buffo e mi diverte.
Adesso ballo una musica che i miei coetanei – ormai cresciuti – non possono più sentire, mi tuffo nei laghi, parlo coi vagabondi, il più delle volte non uso denaro. Se per strada vedo uno che scarica dei pacchi da un furgone corro lì ad aiutarlo e mi diverto. La settimana scorsa due persone mi hanno chiesto: «Ma perché lo fai?», stupite del mio aiuto gratuito. E che ne so! Sono un animaletto, un animaletto che ha letto duemila libri, non mi interrogo più su questo o su quello.
So che non sono ancora abbastanza giovane, ma sento che ho preso la strada giusta, di non vedere solo buio e problemi, come quando avevo 4-5 anni. Adesso voglio vedere la vita.
Per errore ho lavorato troppo fino ai miei 38. Me ne è venuto un po' di benessere. Adesso non andrò a caccia di altri soldi, adesso voglio sorridere, accendere un fuocherello nella neve, scaldarci una cioccolata calda, tuffarmi nel mare da uno scoglio e arrivare a nuoto fin dove non mi si vede più. NICOLA PESCE #nicolapesce
3 notes
·
View notes
Text
Il mio anno 2024 in libri e premio libro blog 2024
Il 2024 è stato un anno piuttosto duro per quanto mi riguarda, di resistenza direi, dove ho dovuto sopportare tanto, per poi arrivare a dei cambiamenti che desideravo da tempo. Spero che il 2025 sia migliore. Parlando di libri nel 2024 ho letto più che nel 2023 il che è positivo, ma tra questi libri sono pochissimi quelli che mi sono piaciuti, il che è negativo.
Nel 2024 ho portato avanti la lettura di diverse serie che leggo veramente da tantissimi anni come:
-LA SERIE IN DEATH di J.D. ROBB, di cui ho letto i libri:
Payback in death (Libro 57 della serie) a gennaio 2024
Random in death (Libro 58 della serie) a febbraio 2024
Passions in death (Libro 59 della serie) a settembre 2024
Inediti in italiano
Una serie gialla che come sapete seguo da decenni, ma che non mi stanca mai, perchè sono molto affezionata ai suoi protagonisti, ma devo ammettere nessuno di questi tre libri mia ha incantato erano tutti abbastanza prevedibili come indagini.
-LA SERIE PSY CHANGELING di Nalini Singh, di cui ho letto:
Storm echo (Libro 21 della serie) a gennaio 2024
Inedito in italiano
che mi ha parecchio deluso tanto da farmi saltare la lettura dei due libri successivi che ho visto avevano come protagonisti changeling ancora orsi e leopardi. Non possiamo avere specie acquatiche, o uccelli, o che ne so, cavali, cervi, qualsiasi cosa ma basta felini o lupi o orsi per favore. Ho bisogno di qualcosa di nuovo qui. Veramente.
-LA SERIE CONFRATERNITA DEL PUGNALE NERO, di J.R.WARD di cui ho letto:
The Beloved (Libro 22 della serie) a maggio 2024
Link: https://www.mondadoristore.it/THE-BELOVED-JR-Ward/eai802226489405/
Trama: Nalla, la figlia di Zsadist, ha condotto una vita protetta. Protetta da suo padre e dalla Confraternita, che l'hanno tenuta lontana dalla guerra mortale con la Lessening Society, e questa protezione inizia a starle stretta. Nate è giovane guerriero della confraternita che non ha niente da perdere e niente per cui vivere. Torturato in un laboratorio umano da giovane, poi maledetto dall'immortalità, pensa solo alla vendetta e alla morte. La Confraternita gli ha perciò affidato una missione sottocopertura molto percicolosa e lui aspetta con ansia il momento in cui finalmente potrà morire quando ecco che tra lui e Nalla scatta l'istinto di accoppiamento tipico dei vampiri predestinati. Ora Nate ha qualcosa da perdere e cui vivere.
Avevo smesso di leggere questa serie al libro 14 più o meno, ma l'ho ripresa in mano perchè finalmente si tornava a parlare dei confratelli originali e in particolare di Z, il mio preferito. Ma purtroppo lui ha un ruolo veramente minore nel libro e sua figlia è insopportabile.
-LA SERIE MERCY THOMPSON di PATRICIA BRIGGS, di cui ho letto:
Winter lost (Libro 14 della serie) a luglio 2024
Inedito in italiano
che mi è piaciuto nonostante avesse una trama molto semplice che si risolve praticamente da sola perchè mi erano mancati tanto i personaggi di questa serie. Leggere questo libro è stato come reincontrare dei vecchi amici che conosci da anni e venire aggiornato su cosa succede al momento nella loro vita. Inoltre sono felice che i personaggi siano rimasti coeerenti con loro stessi in tutti questi anni. Sono sempre loro, e questo è raro.
Passiamo ora ai nuovi romanzi letti nel 2024:
A gennaio 2024 ho letto: The Road to Roswell, di Connie Willis
Inedito in italiano
Quando l'equilibrata Francie arriva a Roswell, nel New Mexico, per il matrimonio a tema UFO della sua compagna di stanza del college, non immaginava certo di venire rapita da un alieno con un corpo simile a un'erbaccia e una massa di tentacoli fulminei. Né Francie è l’unica sua vittima. In poco tempo, a loro si uniscono un affascinante truffatore di nome Wade, una dolce vecchietta con una dipendenza dai casinò, un pensionato con un enorme camper e un amore per i vecchi western, e un pazzo a caccia di UFO che è completamente convinto che l'alieno abbia intenzione di sondarlo e/o conquistare il pianeta. Ma più Francie conosce l’alieno, più si convince che non sia un invasore, ma che sia guai e bisognoso d'aiuto. Solo che lei non sa come aiutarlo, e nemmeno quale sia il problema.
La mia opinione: ho amato i romanzi sui viaggi nel tempo di questa autrice, ma non ho assolutamente capito questo libro di non bene indentificato genere che è un po' scifi, un po' commedia, un po' assurdo, un po' metafora dei problemi della società contemporanea e parecchio confuso.... e questo suo essere un mix di tante cose fa sì che nessuna sia molto riuscita. Non lo consiglio.
A maggio 2024 ho letto:
La Serie Esilio nel Pliocene di Julian May formata dai libri:
La terra dai molti colori (The Many-Colored Land)
Link: https://amzn.to/3yZAJjI
Trama: Nell'anno 2034 Theo Guderian, un fisico francese, fa una scoperta rivoluzionaria, ma inutile: inventa un congegno che permette il trasferimento istantaneo nel passato tramite una distorsione temporale. Il viaggio è però di sola andata e le coordinate spazio-temporali del punto di arrivo sono immutabili: si tratta di una zona della valle del fiume Rodano nell'idilliaca epoca del Pliocene, sei milioni di anni fa. Tuttavia a poco a poco questa scoperta così sottovalutata, si rivela utile: anche nell'utopistica società del XXII secolo, in un mondo che sembra aver raggiunto la completa felicità e la perfezione tecnologica, esistono degli “spostati”, degli individui scomodi che vogliono fuggire attraverso questa porta in un misterioso passato.
2. Il collare d'oro (The Golden Torc)
Link affiliato: https://amzn.to/45pSt3S
Trama: Proseguono le avventure del gruppo di esiliati del secolo ventiduesimo che attraversarono un portale temporale per tuffarsi tra gli sconosciuti pericoli del Pliocene, un’epoca lontana sei milioni di anni nel passato. Al posto dell’idilliaca desolazione che si attendevano avevano però trovato una proto-Europa dominata da due razze aliene: i cavallereschi Tanu, belli e arroganti, e i rinnegati Firvulag, malevoli nanerottoli eterni rivali dei Tanu. Rimasti divisi in due gruppi, gli umani erano caduti nelle mani di queste due antichissime razze. Elizabeth Orme, che un tempo, nel suo mondo natìo, era una «Grande Maestra Metapsichica» e che, oranonostante il controllo dei Tanu, riacquista pian piano i poteri perduti. E c’è Bryan Grenfell, un antropologo alla ricerca del perduto amore, e Aiken Drum, un avventuriero dotato di un talento e un’ambizione davvero sfrenati. Accanto alla loro vicenda si snoda parallelamente la storia di un altro gruppo di umani miracolosamente sfuggiti alla schiavitù imposta dai Tanu e guidati da Felice Landry, una ragazza atletica che possiede incredibili poteri psi. Questo gruppo, con l’ambiguo aiuto dei Firvulag, decide di assalire la roccaforte stessa dell’impero dei Tanu subito prima del Grande Combattimento rituale che si svolge ogni anno tra Tanu e Firvulag.
3. Il re non nato (The Nonborn King)
Link affiliato: https://amzn.to/3Rrwfc0
Trama: Alla fine de Il collare d’oro Felice Landry, una ragazza atletica dotata di incredibili capacità mentali, aveva provocato un gigantesco cataclisma che aveva distrutto la capitale del regno dei Tanu e messo fine alla loro dominazione e Aiken Drum, un altro giovane umano dotato di grandi poteri, uomo non nato da ventre di donna, ne approfitta per dichiararsi re e usurpare il loro trono. Ma il suo regno non sarà né facile né incontrastato, perché contro di lui si batteranno forze disparate, come il gruppo degli umani liberi, la folle Felice Landry, che ha giurato a se stessa di distruggerlo, e i rivitalizzati Firvulag, che ora sovrastano di numero la coalizione di uomini e Tanu guidata da Aiken.
4. L'avversario (The Adversary)
Link affiliato: https://amzn.to/3xqgKdp
Trama: Il breve regno di Aiken Drum è già in pericolo: i Firvulag vogliono distruggere sia i Tanu che i terrestri in un terribile Gotterdammerung e un’altra minaccia, forse ancor più pressante, incombe: c’è un altro uomo che possiede poteri anche più forti di Aiken e che sta per giungere dalla Porta del Tempo. È Marc Remillard, l’Avversario, l’Istigatore della Ribellione Metapsichica, che aveva quasi conquistato l’intero Milieu Galattico futuro e che ora sta fuggendo con i suoi seguaci nel passato.
Ho dato ben 4 stelle su Goodreads a questi libri e le meritano tutte, un'opera purtroppo oggi dimenticata nel nostro paese, non più ripubblicata dopo gli anni 80', ma a mio avviso imperdibile per gli amanti della fantascienza e del fantsy che qui venegono mischaiti tra di loro. Romanzi corposi, che affrontano molte tematiche e tutte con dovizia di particolari ben approfonditi e studiati. Sono un pochino datati nel linguaggio lo ammetto e anche la sintassi a tratti risulta un po' legnosa per un lettore d'oggi, specie in lingua originale come li ho letti io, ma una buona nuova traduzione in italiano a mio avviso risolverebbe il problema. E le tematiche: poteri mentali alieni e umani, libertà individuale dell'uomo opposta al bene comune visto come ragggiungibile solo attraverso un controllo molto serrato, alieni che ricordano le leggende faeries... sono tematiche sempreverdi e attuali. Inoltre la trama è viva interessante, varia e l'autrice non ha paura di far morire o soffrire profondamente i personaggi.
Durante le vacanze estive 2024 ho letto anche:
Il famiglio, di Leigh Bardugo
Link affiliato: https://amzn.to/3y8nopi
Trama: In una Madrid diventata da poco capitale del Regno e pervasa dalla furia controriformistica dell'Inquisizione, la giovane Luzia Cotado, conversa orfana di entrambi i genitori, cerca di sopravvivere come meglio può, nascondendo a tutti le sue origini e, soprattutto, la sua capacità di compiere milagritos, piccole magie. Un giorno, però, la signora della casa presso la quale presta servizio si accorge del suo dono e di lì in poi la obbliga a farne sfoggio davanti ai suoi ospiti, nel patetico e disperato tentativo di migliorare la posizione sociale della sua famiglia ormai decaduta. Ma quello che inizia come un semplice divertimento per nobili fiacchi e annoiati prende ben presto una piega pericolosa perché Luzia attira l'attenzione di Antonio Pérez, ex segretario ora in disgrazia di Filippo II. Per riconquistare il favore del re, ancora provato dalla sconfitta della sua armada, Pérez decide di indire un torneo per trovare un campione che diventi l'arma decisiva nella guerra estenuante contro la regina eretica d'Inghilterra.
La mia opinione: purtroppo questo libro mi ha delusa. Cerca di essere un romanzo storico con tocchi di fantastico e, a tratti, data l'ambientazione spagnola sembra voler aspirare allo stile sudamericano ad esempio dell'Allende...ma non ci arriva mai. E dalla'altra parte non è abbastanza ricco di particolari storici per essere un serio romanzo storico, quindi resta in un limbo che non mi ha convinto a piano. Ma quello che proprio non mi è piaciuto sono i personaggi principali. Ho trovato la protagonista molto incoerente: mi nascondo da una vita per non venire bruciata al rogo però voglio che gli altri mi vedano e mi ammirino.... Il protagonista maschile sarebbe già meglio ma la sua background storia viene secondo me rivelata troppo tardi e non nel modo migliore...e non ho capito com'è che al'improvviso si piacciono.... Per me è no, ma apprezzo questa autrice e ho grandi speranze per la conclusione della sua serie La nona casa di cui attendo l'uscita del terzo libro. Non ho letto il secondo della serie per non rimanere in sospeso anni con l'ennesimo cliffhanger.
A settembre ho letto:
Blood over bright haven, di M. L. Wang
Inedito in italiano
Link affiliato: https://amzn.to/47q0Mxu
Trama: La prima donna mai ammessa in un prestigioso ordine di maghi svela una cospirazione segreta che potrebbe cambiare per sempre la pratica della magia. Da vent'anni, Sciona dedica ogni momento della sua veglia allo studio della magia, alimentata da un desiderio folle di raggiungere l'impossibile: diventare la prima donna mai ammessa all'Alto Magistero dell'Università della Magia e dell'Industria. Quando Sciona finalmente realizza la sua ambizione e diventa un'alta maga, scopre che le sue sfide sono appena iniziate. I suoi nuovi colleghi sono determinati a farla sentire sgradita e, invece di un assistente di laboratorio qualificato, le danno un custode. Ciò che né Sciona né i suoi coetanei capiscono è che il suo taciturno assistente non è sempre stato un custode. Dieci anni fa, era un cacciatore nomade che perse la sua famiglia nel pericoloso viaggio dalle pianure selvagge alla città. Ma ora vede l’opportunità di comprendere le forze che hanno decimato la sua tribù, lo hanno cacciato dalla sua terra natale e hanno mantenuto i privilegiati al potere. All'inizio, il mago e l'esterno hanno un rapporto litigioso. Ma lavorando insieme, scoprono un antico segreto che potrebbe cambiare per sempre il corso della magia, se non li farà uccidere prima.
La mia opinione: bel romanzo, che nonostante alcune mancanze, tra cui un world building piuttosto ridotto, riesce ad essere sia interessante per il modo in cui viene descritta la meccanica della magia, sia coraggioso per il suo finale. I personaggi funzionano, la trama funziona. Una lettura piacevole che consiglio. Il fatto sia utococlusivo e non parte di una serie poi è un plus.
Sempre a settembre per il podcast Amiche di drama e trama, visto che dovevamo recensire un pessimo film tratto da un libro, ho letto il libro in questione:
The idea of you, dell'autrice Robinne Lee
Link affiliato: https://amzn.to/3ZoWdS8 Trama: Solène Marchand, proprietaria trentanovenne di una prestigiosa galleria d'arte a Los Angeles, porta la figlia adolescente Isabelle a conoscere la sua boyband preferita. L'ultima cosa che si sarebbe aspettata, però, era di avvicinarsi pericolosamente a Hayes Campbell, frontman degli August Moon, famosi in tutto il mondo. Ma Hayes è brillante, sicuro di sé ed elegante, e l'attrazione tra i due è immediata. Il fatto che abbia solo vent'anni complica ulteriormente le cose. Quella che inizia come una serie di incontri clandestini in varie città si evolve rapidamente in una relazione appassionata. È un viaggio che attraversa i continenti, mentre i due navigano nei mondi più disparati: dalle tournée negli stadi alle fiere d'arte internazionali, fino a rifugi appartati. E per Solène è tanto un recupero della sua parte più vera, quanto una riscoperta della felicità e dell'amore. Quando la loro storia diventa un fenomeno virale, sia Solène che la figlia Isabelle sono il bersaglio di fan accaniti e media insaziabili. Saprà l'amore essere più forte dei pregiudizi e del gossip?
La mia opinione: fortunatamente il libro è meglio del film, tutte le scene più cringe stupide o senza senso del film nel libro non c'erano, e ci siamo chieste perchè mai le hanno aggiunte? Perchè la figlia della protagonista è molto più grande nel film ma la fanno comportare come la bambina di otto anni del libro? Perchè i fan nel film sembrano trattare male i loro idoli o essere cringe e nel libro invece sono normali? Perchè nel film i protagonisti si incontrano per la prima volta davanti a un gabinetto mentre nel libro normalmente a un firmacopie? domande senza risposta, ma posso rassicurarvi che il romanzo è leggibilissimo, mentre il film inguardabile. Certo è un libro leggerissimo ma se uno ha voglia di un romance contemporaneo veloce da leggere può essere una lettura piacevole.
A novembre ero in un mood scifi e ho letto la Trilogia fantascientifica/apocalittica “Heartland aliens”, di Joshua James, formata dai libri: Invasion, Uprising e Judgement
Inedita in italiano
Link affiliato: https://amzn.to/4i9SbnM
Trama: Quando gli alieni arrivano sulla terra, la piccola città di Little Creek non è certo più preparata del resto del pianeta. Senza avvisare e senza essere provocati le creature iniziano a devastare tutto e tutti e nel caos che ne segue uno strano gruppo di persone è costretto ad unire le forze per poter sopravvivere: una reginetta di bellezza con qualcosa da provare, una negoziante con qualcosa da nascondere, un teenager in cerca di vendetta e un veterano di guerra disperato di salvare di tutti. Insieme questi malcapitati dovranno trovare il modo non solo di resistere e sopravvivere, ma anche di combattere gli alieni. Chi sono? Cosa vogliono? Come possono essere fermati? Devono trovare risposta a queste domande o non sarà solo Little Creek a cadere ma tutta l’umanità.
La mia opinione: questa trilogia mi ha piacevolmente sorpresa,la trama è la classica già vista in molte invasioni aliene o film apocalittici, ma i personaggi principali sono interessanti ben scritti credibili e il primo libro mi ha veramente preso. Il secondo lievemente meno, e il terzo chiude la storia troppo in fretta e con troppa facilità. Il nemico viene eliminato così facilmente che il lettore resta stupito e deluso. Inoltre la tipologia di alieni/funghi mi ha leggermente stufato.
A dicembre sull'onda del telefilm Hanno ucciso l'uomo ragno, la vera storia degli 883, ho deciso di leggere il libro autobiografico di Mauro Repetto intitolato Non ho ucciso l'uomo ragno, perchè la sua figura, che quando ero piccola non mi era mai interessata e non avevo capito, dopo la visione della serie tv aveva iniziato ad interessarmi.
Link al libro: https://amzn.to/3ZG7XiX
Il libro si legge in poche ore sono solo 150 pagine che volano via tra l'altro senza molti particolari che avrei invece voluto sapere. Però se non altro ho avuto conferma di alcuni fatti raccontati nel telefilm.
iniziati i giorni di vacanza a fine dicembre ho deciso di recuperare almeno alcuni dei libri che avevo in wishlist da mesi e accellerare il mio ritmo di lettura con molte delusioni purtroppo.
Sempre sullì'onda di una mia voglia di scifi ho letto:
Some desperate glory, di Emily Tesh
Inedito in italiano
Già essendo uno young adult ha per me delle mancanze enormi nella costruzione dei personaggi, ma in parte posso sorvolarle, proprio tenendo conto della fascia d'età dei protagonisti e del pubblico a cui è destinato questo libro, ma non posso tollerare incoerenze e estrema confusione di trama. Specie in un genere, lo YA, che si prefigge di solito di essere chiaro o quantomeno facilmente capibile. Ad un certo punto il libro vuole entrare nel genere viaggio nel tempo, che però non è viaggio nel tempo, ma lo è , ma solo in parte, in parte è simulazione, in parte altre dimensioni, in parte bolle di tempo, in parte boh nessuno lo sa. E la macchina senziente che è stata creata da una razza aliena per portare avanti il bene comune dell'universo e prevede il futuro decidendo di conseguenza chi eliminare e chi tenere decide di eliminare il pianeta terra eliminando quasi completamente la razza umana ma poi alla protagonista in cerca di vendetta per questa piccola cosuccia dice io non decido nulla non mi assumo la responsabilità è chi mi comanda che decide. Peccato che chi la comanda dica di non sapere nulla e gli stessi alieni che l'hanno creata non sanno più come funziona....quindi scusate abbiamo eliminato la terra ma non è colpa di nessuno. E poi tanto possiamo tornare indietro nel tempo, creare realtà alternative quindi che importa no?
Poi ho letto il paranormal romance Golden (serie The Golden Wolf, #1), di Shannon Mayer
Inedito in italiano
Mi ha attirato l'idea di partenza di una licantropa maledetta da una strega che invece di trasformarsi in lupo diventa un golden retriver. Ma è utilizzata male e diventa una cosa secondaria se non terziaria all'interno di una trama confusissima che è l'insieme di un botto di trame simili già lette e scritte meglio da altri. Ad in certo punto sembra di essere entrati dentro in Thor Ragnarok senza Thor e senza Loki e senza niente se non nomi già sentiti lì….
Mentre preparavo un post per il blog relativo ai Goodreads choice awards mi ha incuriosito uno dei romanzi vincitori che ho quindi deciso di leggere:
La stagione del coraggio, di Kristin Hannah
Link affiliato: https://amzn.to/4fMJ9KW
Trama: "Anche le donne sanno essere eroiche." Per la ventenne Frances "Frankie" McGrath, studentessa di infermieristica, questa frase è una rivelazione. Cresciuta nell'idilliaco mondo assolato della California del sud e protetta dai suoi genitori di idee conservatrici, si è sempre vantata di fare la cosa giusta, di essere una brava ragazza. Ma è il 1966, il mondo sta cambiando, e Frankie si ritrova all'improvviso a immaginare un futuro diverso, così, quando suo fratello parte per il Vietnam, lei decide di arruolarsi nel Corpo infermieristico dell'esercito. Inesperta come gli uomini mandati al fronte, Frankie è sopraffatta dal caos e dalla distruzione della guerra: ogni giorno è una scommessa tra la vita e la morte, tra la speranza e il tradimento.
La mia opinione: la cosa più bella di questo libro è senza dubbio l'idea che sta alla sua base: onorare le donne americane che hanno operato come infermiere durante la guerra in Vietnam. Una guerra oggi ricordata come profondamente sbagliata che si preferisce non nominare o che se viene nominata, lo è con disprezzo addirittura o rifiuto. Ma chi ha servito la sua patria lo ha fatto credendo di essere nel giusto, ed è giustissimo ricordare durante un conflitto, il personale medico, da qualunque parte stia, opera solo per salvare delle vite. Da un punto di vista letterario però il romanzo è piuttotso basico sia come sintassi, che come stile, che lessico, che come coinvolgimento emotivo. Non raggiunge mai quelle altezze che un argomento del genere meritava, a mio avviso. Ma ciò lo rende probabilmente più facilmente fruibile da un pubblico di lettori più vasto che non vuole troppi dati storici o geografici, troppi particolari o dettagli di procedure mediche… Io li avrei voluti. Non si sofferma mai nel dettaglio sulle procedure mediche adottate dallae protagonista o dai medici che la circondano, sulle probabili epidemie che colpivano gli alloggiamenti. La crudezza e la realtà della guerra vengono raccontate, ma mai fino in fondo, se non in un paio di punti che però vengono fatti passare dinnanzi alla protagonista molto velocemente e poi quasi più nominati. E la protagonista non mi ha generato empatia, per nulla. Avrei preferito sinceramente conoscere la storia di Barb o Ethel, le due amiche di Frankie, sia durante che dopo la guerra, che non la sua, poichè mi sono sembrati due personaggi molto più interessanti, e più vividi, più attivi, che non la protagonista, di famiglia privilegiata, che parte in guerra quasi per un motivo futile, poichè la decisione era stata presa prima del lutto che la colpirà. E poi per tutto il libro Frankie sembra quasi sempre preda delle azioni altrui o delle influenze altrui, specie degli uomini di cui si innamora. Ha dei momenti di chiarezza e coraggio, certo, ma i suoi momenti migliori vengono raccontati in fretta, con poche righe di riassunto, mentre i suoi momenti peggiori nel dettaglio. Avrei voluto leggere dela centro che poi ha aperto per le infermieri reduci di guerra, vederlo sorgere passo passo, invece la rinascita di Franckie viene riassunta in poche righe per dare spazio di nuovo nel finale alla sua storia d'amore. Probabilmente non è giusto ma continuavo nella mia mente a pargonare questo romanzo a Il cavaliere d'inverno di Paullina Simons o Molokai (L'isola dei fiori rossi) di Allan Brennert o Storia di una suora di Kathryn Hulme, e sinceramente non c'è proprio paragone.
Visto che avevo letto la stagione del coraggio Goodreads mi ha consigliato di leggere: La vita impossibile, di Matt Haig
Link affiliato: https://amzn.to/4j3oIvY
Trama: Quando Grace Winters, insegnante di matematica in pensione, riceve in eredità da un’amica che ha perso di vista da tempo una casa cadente su un’isola del Mediterraneo, la curiosità ha la meglio su di lei. Arriva a Ibiza con un biglietto di sola andata, senza guida turistica e senza progetti per il futuro. Tra aspre colline e spiagge dorate, Grace va in cerca di risposte sulla vita dell’amica, e sulle circostanze della sua fine. Quello che scopre è più strano di quanto si sarebbe mai sognata. Ma per immergersi in quell’impossibile verità, Grace dovrà prima scendere a patti col suo passato.
La mia opinione: Lo stile di scrittura devo dire che mi è piaciuto molto, l'idea delle lettere per raccontare questa storia così fiabesca le dona quel pizzico di realismo in più. Ti racconto questo, poi sta a te crederci oppure no… ci dice la narratrice. E' un racconto nel racconto e questo ci riporta alla fiaba nella sua versione tradizionale, ma con dati oggettivi piazzati ad arte. Molto intelligente e la cosa funziona bene. Ho apprezzatao veramente la prosa, lo stile, la forma, molto poco l'argomento devo ammettere, fin troppo….didascalicamente moralizzante. Ci sta che ci sia un insegnamento c'è in ogni fiaba, ma qui proprio te lo vogliono ficcare così bene in testa che è fin troppo ovvio, fin troppo chiaro e visibile persino per una fiaba. Forse sono io che non sono abbastanza green per apprezzarlo…può darsi. Ma è una morale green talmente moderna e talmente piazzata lì in bella vista che per me stride con la 'fiaba' dove alla morale ci dovresti arrivare tu.
Dato poi che finalmente a fine 2024 ho ripreso a guardare sia K-drama (Judge from hell) che C-drama (Blossom) ho deciso di leggere un libro chiaramente ispirato ai kdrama:
The God and the Gumiho (Fate's Thread, #1), di Sophie Kim
Inedito in italiano
Link affiliato: https://amzn.to/41ZJhDu
Trama: Kim Hani, la gumiho (un potente spirito gatto a nove code) un tempo terribile conosciuta come la Volpe Scarlatta, trascorre le sue giornate lavorando in un bar e cercando di non lasciare che un certo cliente la infastidisca. Seokga, un dio imbroglione caduto dal cielo per il suo tentativo di colpo di stato ai danni del fratello, trascorre le sue giornate dando la caccia ai demoni per tornare fra gli dei e infastidendo un particolare gumiho. Quando un demone dell'oscurità fugge dagli inferi e la Volpe Scarlatta emerge dal nascondiglio prima di svanire rapidamente, a Seokga viene offerta una possibilità di redenzione: ucciderli entrambi e i suoi peccati saranno perdonati. Ma Hani è pronta a fare qualsiasi cosa per impedire a Seokga di assicurarla alla giustizia, anche a ingannarlo nelle sue indagini.
La mia opinione: Carino. Chiaramente ispirato ad un tipico drama coreano come struttura e personaggi. Sa molto di già visto e già sentito, inoltre è molto più semplificato come trama di un kdrama. I personaggi principali hanno carattere, i secondari no purtroppo e la trama generale il cattivo da sconfiggere e l'indagine per trovarlo sono alquanto deboli e prevedibili. Mi ha deluso sinceramente volevo di più.
Poi ho visto che un'autrice che seguo da anni aveva scritto un nuovo romanzo, e potevo non leggerlo? Così ho letto:
Into the Broken Lands, di Tanya Huff
Inedito in italiano
Link affiliato: https://amzn.to/3W06jGv
Trama: Distrutte dalle guerre tra maghi, le Terre Brulle metteranno alla prova i legami familiari e di amicizia, la forza e la sanità mentale. Per salvare la loro gente, gli Eredi di Marsan non hanno altra scelta che entrare ogni tot di anni nelle Tere Brulle distrutte dalle guerre tra maghi, per prelevare il carburante che tiene accesa la fiamma che si dica protegga il loro regno dagli abomini creati dalle guerre passate. Il viaggio è possibile solo grazie a un'arma creata dagli stessi maghi che distrussero ogni cosa. Un'arma che era stata creata per proteggere. Un costrutto senziente. Una specie di persona non nata, ma costruita, che negli anni si è sempre di più umanizzata vivendo a contatto con la gente del confine. Il viaggio metterà in discussione tutto ciò in cuil'erede di Marsan crede di sapere sull'arma ma soprattutto su se stesso e sull'umanità.
La mia opinione: questo è un classico libro fantasy autoconclusivo scritto molto bene che racconta una storia breve ma con tutti i temi principali del genere condensati e mixati a temi leggermente più innovativi come ad esempio il rendere l'arma magica un mostro stile Frankenstain, che desidera essere umano, la scelta di intercalare la cronaca del viaggio attuale con quella del viaggio precedente fatto generazioni prima. Ma non gli ho dato più di tre stelle su Goodreads perchè l'ho trovato troppo prevedibile. Forse ho letto troppi fantasy, forse sono diventata schizzinosa, fatto sta che il poter capire fin dall'inizio chi sarebbe stato plagiato dal male tra i viaggiatori e chi sarebbe probabilmente sopravvisssuto, mi ha tolto ogni aspettativa e curiosità durante la lettura.
E arriviamo finalmente all'ultimo libro che ho letto quest'anno:
The Teller of Small Fortunes, di Julie Leong
Inedito in italiano
Link affiliato: https://amzn.to/3BLIwUa
Trama: Tao è un'indovina che viaggia da un villaggio all'altro con solo il suo fidato mulo come compagnia. Racconta solo "piccole" fortune: se grandinerà la prossima settimana; quale ragazzo bacerà la cameriera; quando la mucca partorirà. Sa per amara esperienza che le grandi fortune portano con sé grandi conseguenze... Anche se è una vita solitaria, è migliore di quella che si è lasciata alle spalle. Ma una piccola fortuna diventa inaspettatamente qualcosa di più quando un ladro (semi) riformato e un ex mercenario la reclutano nella loro disperata ricerca di una bambina perduto. Presto vengono raggiunti da una fornaia con la passione per l'avventura e, ovviamente, da un gatto un po' magico. Tao intraprende un nuovo percorso con compagni tanto generosi quanto piccole le sue fortune. Ma mentre abbassa le mura che vaev aeretto intorno al suo cuore per protezione, le ombre del suo passato si avvicinano e dovrà decidere se rischiare tutto per preservare la nuova famiglia che non avrebbe mai pensato di poter avere.
La mia opinione: sono felicissima di essere riuscita a leggere questo libro entro la fine dell'anno perchè mi ha veramente risollevato dopo parecchie letture deludenti. Quando leggi tanto e nulla ti piace ad un certo punto credi di essere tu ad avere qualcosa che non va e non i libri. Poi preò arriva un bel romanzo finalmente che ti appaga e capisci che non eri tu il problema ma quei libri mediocri. Ecco questo libro mi ha fatto capire che non ero io il problema. Finalmente un fantasy autoconclusivo carino, piacevole, semplice, ma ben scritto, con bei personaggi tutti simpatici, nessun cattivo se non persone che hanno per un attimo perso la via, un bel lieto fine dove nessuno salva il mondo e nessuno è predestinato a farlo, nessuno ha poteri incommensurabili, nessuno crede di sapere tutto. E' un fantasy cozy familiare racchiuso in un piccolo mondo con piccoli o grandi problemi che riguardano persone normali con vite più o meno normali che mi ha veramente riscaldato il cuore. Era veramente una lettura particolarmente adatta al Natale scritta bene in modo chiaro lineare veramente piacevole perchè comunque nella sua semplicità fa veramente vivere i personaggi non si limita a delinearli. E' una lettura che mi ha sconvolto? Un capolavoro indimenticabile? No, assolutamente, ma è un bel libro, con una trama non prevedibile e credetemi questo è già tanto al giorno d'oggi e spero veramente che verrà tradotto in italiano e pubblicato anche nel nostro paese. Se sapete leggre in inglese vi consiglio veramente di leggerlo.
Sono stata indecisa fino all'ultimo se dare il premio di LIBRO BLOG 2024 a questo romanzo oppure a La terra dei molti colori di Julian May in rappresentanza del capolavoro che è la sua serie Esilio nel Pliocene. Il romanzo di May è senza dubbio un'opera molto più complessa matura e non c'è paragone tra le due, a livello letterario, ma è anche di difficile reperibilità, specialmente nel nostro paese. Perciò alla fine ho deciso di assegnare il PREMIO BLOG 2024 a The Teller of Small Fortunes, di Julie Leon.
Se vi è piaciuto questo video vi piaceranno anche:
Vi racconto la SAGA DELL’ ESILIO NEL PLIOCENE di Julian May: https://weirdesplinder.tumblr.com/post/753828012982779904/vi-racconto-la-saga-dell-esilio-nel-pliocene-di
Recensione a caldo di The Beloved di J. R Ward: https://youtu.be/-xU2MThBUo8?si=iecyLvFSLOxHT0x4
Recensione di Il famiglio di Leigh Bardugo: https://youtu.be/DaCeeSqHsEk
Recensione di Blood over bright haven: https://youtu.be/dH9IRrAYnoo?si=d_ngM83BDFZ8FJ5m
Recensione a caldo della Trilogia fantascientifica/apocalittica “Heartland aliens”, di Joshua James: https://youtu.be/ppYV5lUQhlc
Recensione del libro Non ho ucciso l'uomo ragno, di Mauro Repetto:https://youtu.be/e7Z6vUa1yzY
Podcast Amiche di drama e trama: The idea of you recensione del film e del libro: https://youtu.be/z21D2OYUD-o
1 note
·
View note
Text
Due anni di mistero|Caccia al tesoro per celebrare "Il gioco delle ombre"
Il 16 gennaio “Il gioco delle ombre” compie 2 anni e l’autrice per festeggiare l’evento ha organizzato una caccia al tesoro aperta a tutti. Il 16 gennaio 2023 è una data speciale per Be Strong Edizioni e per l’autrice Marta Brioschi. E’ infatti da questa data che è iniziata l’avventura della casa editrice di Eleonora Marsella, che ha inaugurato la sua nuova realtà letteraria con un libro che a…
0 notes
Text
Rouge di Mona Awad: che meraviglia (spoiler!)
Occhio, ci sono leggeri spoiler.
Su Goodreads gli ho dato 5 stelline. 5 stelline date non con convinzione, di più. Non fatevi "ingannare" dai pitch commercialotti di quattro righe che dipingono questo libro solo come una critica alla cultura della bellezza irraggiungibile e sempre perfetta dei giorni nostri. Tirando in ballo anche temi randomici, come gli influencer, la make-up mania e la chirurgia plastica, giusto per fare sensazionalismo e solleticare la pancia dei potenziali lettori. Rouge è anche quello, a suo modo, ma è tanto, tantissimo altro.
Rouge parla di elaborazione del lutto. Parla di un rapporto crudo, complicato, vivo e vero tra madre e figlia. O meglio, Madre e Figlia. Parla di scoperta di sé, di ciò che ci rende davvero unici e irripetibili nelle nostre imperfezioni e nei nostri segreti oscuri. Parla della risoluzione di un trauma generazionale.
E il contesto in cui lo fa è il territorio di "caccia" prediletto di Awad: il gotico contemporaneo. Il grottesco. L'horror sussurrato. Il weird quasi onirico. Adoro come una storia tremendamente vera e vivida - l'elaborazione di un lutto, appunto - sia qui inserita in una trama pazzescamente occulta, al limite dell'esoterico e del demoniaco. I simbolismi qui si sprecano: la beauty routine dettagliatissima, sovrabbondante, ritualistica e quasi sacra a cui Belle si sottopone quotidianamente, che ha il sapore delle imbalsamazioni-mummificazioni che venivano fatte ai cadaveri nell'antico Egitto, per accompagnare le anime dal regno dei vivi a quello dei morti; Seth - Tom, i continui riferimenti a Tom Cruise mi hanno piegata in due -, questo demone attraversatore di specchi e realtà molto assimilabile al Seth egizio, Dio della violenza, del caos, delle tempeste e del disordine; il costante riferimento al mare, all'oceano, anche tramite la scelta di usare delle meduse come animali "guida" all'interno del libro, che ci rimanda a una dimensione più primordiale, misteriosa, avvolgente, pericolosa e mortale; bella anche la scelta della medusa, uno degli organismi più semplici sulla faccia della terra, che qui diventa però vascello di paure, desideri e sogni decisamente più profondi e complessi.
Quasi come se fossero delle grosse sacche cellulari da riempire di bellezza, disperazione, ricerca, amore, invidia, terrore, ambizione, in attesa che crescano e che tornino a chiederci il conto. O ci aiutino a uscire dalla nostra stessa oscurità. So bene che la parola in inglese per quello specifico animale - jellyfish - non si associa in modo diretto alla Medusa della mitologia, ma credo che non sia comunque casuale come scelta. Medusa - Μέδουσα - significa protettrice, guardiana, custode.
E Madre è proprio in forma di medusa, appunto, che appare per l'ultima volta a Belle, salvandola e liberandola dalla tossicità dei segreti che appesantivano il loro amore.
Lo stile di Awad è sempre, a mio avviso, azzeccatissimo. Diretto ma evocativo, pragmatico ma sognante, trasparente ma sibillino. Pazzesco il cambio di registro che avviene dalla seconda metà del libro circa in avanti: difficile da gestire e da esplorare fino in fondo, senza filtri, ma Awad ce la fa.
Bello. Bello, bello, bello. Ah, mi ha anche fatto scendere pesanti lacrimoni per tutte le ultime 20-30 pagine circa, il che non succede spesso. Super promosso.
#rouge#mona awad#horror#grotesque#grottesco#gothic#gotico#dark#beauty#belle#mirabelle#books#book#leggere#libro
0 notes
Text
Storie di Orse
Callisto era una bellissima ninfa. Che fosse bella, lo dice il suo stesso nome: Καλλιστώ, la più bella. Era una ninfa di Artemide, abilissima cacciatrice. Il suo mito è raccontato sia da Eschilo (opera persa, ma Eratostene di Cirene riporta la versione di Esiodo nei suoi Catasterismi), sia da Anfide, commediografo ateniese contemporaneo di Platone, nella sua Kallisto (perduta anch'essa, ma riassunta in un'altra opera, De Astronomia).
Il mito è questo: essendo al corteggio di Artemide, era a lei legata e, come la Dea, vergine. Un giorno, dopo una caccia stancante, era stesa senza faretra su un prato di un boschetto, quando capitò lì Zeus. Il Re degli Dei, con la consueta furbizia e cupidigia, prese le forme della dea, e la ninfa "ne accettò l'amore" (ovviamente la situazione è più violenta, ma tant'è atteniamoci alla favola). Questo punto è importante perchè è forse l'unico esempio di seduzione omosessuale femminile, e secondo alcuni studiosi era simbolico di riti iniziatici femminili scomparsi verso il I° millennio a.C. (tesi suggestiva si, ma piuttosto eterea). La ninfa rimase comunque incinta. Ma non lo disse ad Artemide, fino a quando, mesi dopo durante un'altra battuta di caccia, la Dea chiese alle ninfe di fare un bagno rigenerante: fu allora che scoprì la gravidanza della ninfa (un meraviglioso quadro di Tiziano ferma questo momento, del 1556-1559, conservato presso il Kunsthistorisches Museum di Vienna)
Scoperto il fatto, Artemide la scaccia: offesa e adirata, la trasforma in orsa.
Ovidio nelle Metamorfosi (che è un libro da tenere e leggere ogni tanto) narra che Callisto fu inizialmente avvicinata da Giove (Zeus per i greci) sotto le sembianze di Diana (Artemide greca), ma che, una volta accortasi della passione di questo, tentò di fuggire, costringendo il dio a riassumere il suo vero aspetto per prenderla con la forza. Uscita dal boschetto dove si trovava, Callisto notò Diana che la chiamava ma, per paura che potesse trattarsi di un nuovo travestimento di Giove, si rifiutò di avvicinarsi finché non vide il resto del corteo avvicinarsi, al che, convinta dell'identità della dea, si riunì al gruppo. Dopo tempo e in una nuova battuta di caccia, Diana propose di fare il bagno presso una fonte. Callisto tentò di nascondersi dietro alle altre ancelle per occultare il fatto di essere incinta, ma venne infine scoperta e Diana, adirata, la scacciò. Callisto diede quindi alla luce il figlio di Giove, Arcade, e solo allora Giunone (Era per i greci), infuriata per la messa al mondo di un figlio illegittimo del marito, la trasformò in un'orsa. Il figlio fu trovato da dei cacciatori e portato al re Licaone. Callisto vagò nei campi e nei pressi degli uomini ma avendo le sembianze di un orso fu temuta e scacciata sia dagli uomini che dai cani (in questo caso, il mito segue evemeristicamente il naturale comportamento dell'animale con l'uomo e gli animali addomesticati). Similmente, nella natura, era lei stessa a fuggire dalle altre bestie selvagge, compresi i lupi, "nonostante suo padre fosse un lupo", poichè secondo Ovidio era figlia di Licaone, Re della Pelasgia. Quindici anni dopo riconobbe il figlio Arcade che si era addentrato nella foresta per cacciare, ma quando cercò di avvicinarsi questo spaventato tentò di colpirla con una lancia nel petto. Giove, tuttavia, non permise il crimine di un figlio che uccide la propria madre, e mandò un vento che li sollevò entrambi da terra e lì collocò come costellazioni in cielo. Callisto diventò l'Orsa Maggiore, Arcade l'Orsa Minore. Giunone, infuriata nel vedere i due venire onorati con questa condizione, si recò da Teti e Oceano per chiedere che impedissero a madre e figlio di riposarsi nelle loro acque tramontando: si dice infatti che le due costellazioni "non si lavano nelle onde" poichè non scendeno mai sotto l’orizzonte, dove si riteneva vi fosse l’oceano. L’Orsa Maggiore è infatti alle latitudini mediterranee una costellazione circumpolare, di quelle cioè che non tramontano mai, non si inabissano sotto la linea dell’orizzonte.
Non tutti i favolisti seguono questo finale, poichè Arcade è riconosciuto un eroe greco importantissimo: infatti successe a Nittimo (figlio di Licaone, che per i favolisti greci era padre di sua madre Callisto, quindi suo nipote), e come nuovo re introdusse la coltivazione dei campi (che aveva imparato da Trittolemo, re degli Eleusi, e conoscitore dei famosi Misteri Eleusini), insegnando ai sudditi a fare il pane, a filare e a cucire i vestiti. Dopo di lui, la terra precedentemente chiamata Pelasgia fu chiamata Arcadia, e il suo popolo gli Arcadi. L'Arcadia divenne sinonimo di bellezza, della forza bucolica e dove uomini e natura vivono in perfetta armonia. Solo in seguito alla sua morte fu portato vicino la madre come stella, la più brillante, nella costellazione dell'Orsa Maggiore che i Greci chiamavano Arctophylax, Sorvegliante dell'Orsa, custode dell'amore che legava indirettamente madre e figlio.
12 notes
·
View notes
Text
"La furia" di Sorj ChalandonUn racconto di rabbia e redenzione nella Bretagna del 1934. Recensione di Alessandria today
"La furia", pubblicato il 3 settembre 2024, è l'ultimo e potente romanzo di Sorj Chalandon. Il libro prende spunto da un evento storico realmente accaduto: l'evasione di cinquantasei ragazzini dalla Colonia penale per minori di Belle-Île-en-Mer nel 1934,
“La furia“, pubblicato il 3 settembre 2024, è l’ultimo e potente romanzo di Sorj Chalandon. Il libro prende spunto da un evento storico realmente accaduto: l’evasione di cinquantasei ragazzini dalla Colonia penale per minori di Belle-Île-en-Mer nel 1934, un’isola al largo della Bretagna. La fuga scatena una caccia all’uomo che coinvolge gendarmi, guardie e perfino la popolazione locale e i…
#Bretagna#Colonia penale Belle-Île-en-Mer#Crescita Personale#Emozioni profonde#evasione 1934#evasioni storiche#grandi autori francesi.#infanzia difficile#Jules Bonneau#La furia#LETTERATURA CONTEMPORANEA#Libertà#Libri 2024#narrativa emotiva#narrativa francese#narrativa potente#Narrativa storica#prigioni per minori#rabbia#racconti di ribellione#Recensione libro#Redenzione#Resistenza#rieducazione#Romanzi di formazione#romanzi psicologici#romanzi sui minori#Romanzo#Romanzo autobiografico#romanzo di violenza
0 notes