#attività metabolica
Explore tagged Tumblr posts
Text
PET: Cos'è, come funziona e a cosa serve la Tomografia a Emissione di Positroni
Scopriamo il significato e l'importanza del PET, un esame diagnostico avanzato per la rilevazione precoce di malattie come tumori e disturbi neurologici.
Scopriamo il significato e l’importanza del PET, un esame diagnostico avanzato per la rilevazione precoce di malattie come tumori e disturbi neurologici. La Tomografia a Emissione di Positroni, più comunemente nota come PET, è una tecnica di imaging medico avanzata che permette di analizzare in dettaglio l’attività metabolica dei tessuti del corpo. Questo esame diagnostico è fondamentale per…
#attività metabolica#cardiologia PET#costo PET#diagnosi neurologica#diagnosi precoce#diagnosi tumori#diagnostica per immagini#disturbi cardiaci#esame diagnostico#esame PET#esami per tumori#funzionalità tessuti#imaging diagnostico#imaging molecolare#immagini organi#malattie degenerative#Medicina nucleare#metabolismo tessuti#monitoraggio malattie#morbo di Alzheimer#neurologia PET#oncologia PET#Patologie Cardiovascolari#PET#PET-CT#PET-RM#procedure mediche avanzate#radioattività in medicina#radiofarmaci#rilevazione tumori
0 notes
Text
La criogenia, ovvero la tecnica di conservazione dei corpi a bassa temperatura, è ancora una tecnologia sperimentale e non è ancora stata dimostrata la sua efficacia a lungo termine per il mantenimento della vita umana. Tuttavia, in teoria, il processo di ibernazione comporterebbe la riduzione della temperatura corporea a livelli molto bassi, in modo da rallentare o addirittura arrestare tutte le funzioni vitali del corpo.
Durante la ibernazione, il corpo sarebbe sottoposto a una serie di trattamenti per prevenire eventuali danni causati dalla temperatura estremamente bassa, come ad esempio l'infusione di sostanze crioprotettive per evitare la formazione di cristalli di ghiaccio all'interno delle cellule.
Una volta che il corpo viene risvegliato dalla ibernazione, il processo di riscaldamento e ripristino delle funzioni vitali dovrebbe essere gradualmente ripreso, al fine di evitare danni alle cellule e ai tessuti. Tuttavia, il processo di ibernazione e risveglio può causare danni irreversibili ai tessuti e agli organi del corpo, il che può comportare la morte o danni permanenti alla salute.
In sintesi, anche se la criogenia è una tecnologia ancora in fase sperimentale e non è ancora stata dimostrata la sua efficacia a lungo termine per il mantenimento della vita umana, il processo di ibernazione e risveglio comporterebbe la riduzione della temperatura corporea a livelli molto bassi, il che potrebbe comportare il rallentamento o l'arresto delle funzioni vitali del corpo e, una volta risvegliato, il processo di ripristino delle funzioni vitali dovrebbe essere graduale al fine di evitare danni ai tessuti e agli organi del corpo.
esistono alcune specie di rane che sono in grado di sopportare temperature estremamente basse e di entrare in uno stato di ibernazione durante i mesi invernali. Una di queste specie è la rana toro americana (Rana catesbeiana), che può sopravvivere a temperature di congelamento per diverse settimane grazie a una serie di adattamenti fisiologici.
Durante l'ibernazione, la rana toro americana riduce la propria attività metabolica e la circolazione sanguigna, in modo da conservare le proprie riserve energetiche e di acqua. Inoltre, produce un composto chimico chiamato crioprotettore, che aiuta a prevenire la formazione di cristalli di ghiaccio all'interno delle cellule e dei tessuti, proteggendoli dai danni causati dal congelamento.
Altre specie di rane che sono in grado di ibernare includono la rana leopardo europea (Rana temporaria) e la rana di Woodhouse (Lithobates woodhousii).
Tuttavia, è importante sottolineare che l'ibernazione delle rane non è paragonabile alla criogenia umana, in quanto le rane sono in grado di sopportare temperature estreme e di entrare in uno stato di ibernazione senza subire danni permanenti al loro corpo, mentre la criogenia umana è ancora una tecnologia sperimentale e non è stata dimostrata la sua efficacia a lungo termine per il mantenimento della vita umana.
0 notes
Text
Quale acqua bere
Molte volte non sappiamo come orientarci Tra: - Acqua minerale - di rubinetto - filtrata o Purificata - Acqua Alcalina - Oppure acqua alcalina Ionizzata La cosa importante è bere un'acqua che sia salutare ma soprattutto non inquinata! Siamo tutti d'accordo sull'importanza dell'assunzione quotidiana di acqua e dalle ottime caratteristiche organolettiche per mantenere il nostro organismo in buona salute. Quindi biologicamente pura, cioè togliere le sostanze inquinanti (arsenico,Boro,fluoro,pesticidi,nitriti,nitrati ecc.)
cause inquinamento dell'acqua L’acqua è essenziale per la vita Bere acqua è essenziale per la nostra salute, ma sopratutto è essenziale che l’acqua che beviamo sia davvero buona. Probabilmente già sapete che gran parte dell’acqua potabile e in bottiglia, contiene sostanze che la rendono più nociva che salutare. Bere acqua piena di tossine, pesticidi, minerali pesanti ecc.…non solo aumenta il problema della disidratazione cronica ma aumenta lo squilibrio Acido-Basico, già estremamente compromesso a causa di abitudini alimentari non adeguatamente sane, In aggiunta alle innumerevoli tossine che ingeriamo con gli alimenti pieni di pesticidi, farmaci e veleni COSA FARE Premettendo che ognuno di noi è il medico di se stesso più attendibile, in quanto i vari sintomi, positivi o negativi , relativi alla nostra salute, sono vissuti direttamente in prima persona e difficili da "raccontare". Cercherò di darti un’idea sull'argomento È scientificamente provato senza ombra di dubbio, che il corpo umano è stato concepito per essere alcalino e farà di tutto per conservarsi lievemente alcalino, conforme alla caratteristica del sangue e dei tessuti. Sistema basico alcalino
https://www.youtube.com/watch?v=_L2xHeUfMOI ( intervista del Stefano Fais Direttore Reparto Farmaci Tumorali, Dipartimento del Farmaco, Istituto Superiore Della Sanità) Tutte le funzioni corporee producono degli effetti acidi, ed è fin troppo facile, e frequente, che il sangue e tessuti del corpo diventino acidi. In pratica ciò significa che il corpo ha bisogno di compensare lo squilibrio basico. (acido/alcalino pari a 20ido-80%alcalino), gli acidi sono il sottoprodotto(scarto) di tutta l'attività del metabolismo. Aggiungete a tale attività un enorme disordine alimentare ,inquinamento atmosferico, pesticidi e l'esito è la massiccia iper-acidificazione del sangue, delle cellule, dei tessuti,degli organi. Questo squilibrio è l’inizio del caos metabolico basale L'iper-acidificazione delle cellule, dei fluidi e dei tessuti del corpo è alla base di tutte le infiammazioni, allergie, malattie e del malessere generale. Quando il corpo è acido diventa vulnerabile, Inoltre, gli acidi sono l'espressione di tutte le malattie , dei disturbi, come del malessere generale. Per avere un corpo in buona salute si richiede che il corpo sia in un appropriato equilibrio basico (acido-alcalino) e idratato, eliminando le tossine immagazzinate. Scegliere una dieta ed uno stile di vita opportuni è la sola strada per assicurarselo. Diversamente ci penserà il nostro corpo, andando ad attingere ioni H+ nelle diverse parti del corpo, per esempio consumando il Calcio delle ossa, causando, fra le altre cose, la diffusa osteoporosi. Ora, all'atto pratico, cambiare il nostro stile di vita non è una cosa semplice, modificare radicalmente la nostra dieta è molto difficile, cosa possiamo fare? BERE ACQUA PURIFICATA PER CONTRASTARE L'ACIDITÀ METABOLICA Partendo dal presupposto che noi siamo cosa mangiamo, Si può vero-similmente dire che noi siamo cosa beviamo. Si pensi che come il pianeta sul quale viviamo, i nostri corpi sono costituiti per il 70% di acqua, senza la quale non esisteremmo. I nostri muscoli ed il cuore sono d’acqua per il 75%, il nostro cervello ed i reni per l'83%, il nostro sangue per il 94% ed i nostri occhi per il 95%. 33 % ESTERNO ALLE CELLULE COSI’ RIPARTITO: LIQUIDO INTERSTIZIALE (23%) PLASMA SANGUIGNO (7%) LINFA (3%) 67% ALL’INTERNO DELLE CELLULE DOVE COSTITUISCE IL LIQUIDO INTRACELLULARE. Cosa vuol dire questo? Che bevendo l'acqua pura, purifichiamo il nostro corpo. La cosa più importante, in assoluto, per stare sani è bere acqua biologicamente pura in abbondanza. L'acqua è di estrema importanza per rimanere sani, a una sola condizione... Deve essere di alta qualità.(Quindi purificata) L’ultrafiltrazione è un sistema ecologico e sicuro E' consigliato, in tutte le abitazioni dove si desidera la certezza di un acqua perfettamente sana. L’Ultrafiltrazione è un processo che separa le particelle inquinanti dalle molecole d’acqua, si colloca tra tra l’osmosi inversa e la micro-filtrazione. Il sistema opera a basse pressioni rispetto all'osmosi inversa, senza togliere i sali minerali presenti nell'acqua. Può essere descritto come una sintesi di filtrazione a membrana, per far fronte a problemi quali metalli pesanti, macromolecole, colloidi, virus e batteri. La membrana di ultrafiltrazione di norma ha una filtrazione nominale tra 0,1 e 0,01 micron. Il sistema è usato come trattamento di sicurezza batterica al punto d’uso,(viene usato anche nella Emodialisi) ad esempio nei refrigeratori d’acqua e sistemi domestici. MIGLIORA LA QUALITÀ DELL’ACQUA Scongiura i rischi di contaminazione in maniera assoluta, elimina i sottoprodotti della disinfezione e soprattutto, garantisce la purezza dell’acqua, migliorandone la qualità e le caratteristiche organolettiche. I Milioni di micro-pori posti sulla superficie della membrana, del diametro da 0,15 a 0,01 micron, trattengono tutte le impurità superiori a tale diametro. Virus, batteri, cisti, particelle solide e torbidità sono così bloccate all'esterno della fibra, mentre i sali disciolti e gli elementi essenziali, a livello molecolare, utili all'organismo umano, vi passano attraverso. IL SISTEMA AcquEtika
Il sistema di Ultra-filtrazione di AcquEtika®Acqua-Bio agisce eliminando tutte le impurità superiori a 0,01 micron, superiore ad una normale Ultrafiltrazione, con una capacità di rimozione microbica totale ed è altrettanto efficace nella riduzione dei nitrati. Inoltre migliora l’aspetto microbiologico dell’acqua. La particolarità che rende unico il sistema AcquEtika®Acqua Bio è l’utilizzo della esclusiva membrana ad ultrafiltrazione. Questa membrana proviene dal settore medicale ed è usata nella dialisi per la purificazione dell’acqua che entra in contatto diretto col sangue umano. I sistemi di ultra-filtrazione AcquEtika® Acqua-Bio , sono dotati di una lampada UV (lampada ultravioletti) utilizzata per debatterizzare l’acqua. L’acqua erogata attraverso un impianto di ultra-filtrazione AcquEtika® Acqua-Bio è completamente priva di cloro e soprattutto conserva i sali minerali lasciandoli inalterati utili per il nostro organismo come il magnesio, il calcio il potassio ed il sodio, è non c’è acqua di scarto.
La tecnologia a fibre cave unita alla tecnologia a Carbon Block permette una resa paragonabile ad una membrana ad osmosi ma senza sprechi d’acqua e con costi più bassi con una filtrazione dell’acqua da 0,15 a 0,01 micron assoluti.(senza togliere i sali minerali) Grazie a questa caratteristica oltre a migliorare enormemente il sapore dell’acqua, garantisce l’eliminazione dei microorganismi in sospensione e dei processi di potabilizzazione è determinante nella rimozione di batteri patogeni e virus. Domande o dubbi Compila la richiesta qui di seguito e avrai le risposte a tutte le tue domande Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.Nome *NomeCognomeEmail *sistemi purificazione acqua *DomesticoDomesticoCommercialeZero CalcareCommento o messaggioAccettazione GDPR *Acconsento a che questo sito conservi le informazioni inviate così che possano rispondere alla mia richiesta.Invia Read the full article
0 notes
Text
Esercizio aerobico: farlo un'ora alla settimana per regolare metabolismo e salute
Esercizio aerobico: farlo un’ora alla settimana per regolare metabolismo e salute
La sindrome metabolica è un insieme di fattori di rischio per la salute che rendono più probabile che una persona sviluppi diabete di tipo 2 e malattie cardiovascolari come malattie cardiache e ictus. Per essere diagnosticata con la sindrome metabolica, una persona deve avere almeno tre dei fattori di rischio, tra cui: un girovita grande, alti livelli di trigliceridi, bassi livelli di colesterolo…
View On WordPress
#adipochine#allenamento#attività fisica#capacità aerobica#esercizio fisico#infiammazione#insulino-resistenza#iperglicemia#ipertensione#metabolismo#pre-diabete#sindrome metabolica#sport#tabagismo#trigliceridi
0 notes
Photo
Fare il pippone agli sconosciuti che devono lavorare: badge acquired.
No, è che davvero ho ricevuto una notizia meravigliosa.
Il referto della PET inviatami dal mio amico di una vita gliel’ho letta io, in panico furioso perché il telefono contiuava a ruotarmela sullo schermo per le mani tremanti e poi, subito dopo esserci riuscito, sono scoppiato a piangere (Figlia N.2 continuava a chiedermi spaventata CHE È SUCCESSO?! È MORTO?!?!)
‘Non si osservano aree di patologica attività metabolica riferibili a presenza di patologia linfoproliferativa oncologica in fase attiva’
So bene che gli esami non sono finiti e non finiranno mai per il resto di tutta la sua vita ma pemettetemi l’ennesimo momento di commozione nello scrivere che il macigno che da 10 mesi mi stava schiacciando il cuore s’è appena sbriciolato in una manciata di ghiaia polverosa.
Se - come credo - la felicità è contagiosa, spero che sarete con me in questa mia inaspettata ma tanto sperata quarantena.
100 notes
·
View notes
Text
Alimentazione corretta
Alimentazione corretta
9 semplici regole per Vivere Sani
La nostra salute, la nostra aspettativa e qualità di vita è strettamente legata a quello che mangiamo Numerosi studi epidemiologici hanno ormai dimostrato, oltre qualsiasi ragionevole dubbio che il cibo che ingeriamo è strettamente legato alle malattie che ci colpiscono e con la durata della nostra vita. mangiare bene ci fa vivere meglio e più a lungo pensandoci bene è ovvio che sia così: nel corso della nostra vita assumiamo tonnellate di cibo e questo agisce in profondità nella regolazione dei processi metabolici e nella riparazione delle nostre cellule. L’invecchiamento è un fenomeno che ha molti fattori, tra questi una progressiva perdita di efficienza a livello metabolico con una produzione eccessiva di radicali liberi e di molecole infiammatorie che creano danni a livello cellulare . Cibi raffinati e artificiali contribuiscono a peggiorare l’accumulo di dannosi radicali liberi invece di fornire la materia prima con cui proteggere le cellule e riparare le strutture eventualmente danneggiate. Mangiare bene significa non solo prevenire le malattie e avere più opportunità di vivere a lungo, sentirsi meglio e avere più energia.
Le regole per mangiare sano ad ogni età
Le esigenze metaboliche di ognuno di noi cambiano in base all’età. Quello che si deve considerare è che con il passare del Tempo(età) la nostra capacità metabolica tende a cambiare. Ovviamente poi va sempre tenuto in considerazione il livello di attività fisica. Un aspetto importante è quello di iniziare ad assumere alimenti genuini, seguire la stagionalità, evitare merende, dolci, bibite, abbondare con le verdure e cercare di assumere cereali con un carico glicemico basso, questi sono i punti da cui partire. Una volta acquisite queste semplici abitudini, la persona tende a mantenerle per il resto il della vita senza grossa fatica. Questo diventerà poi uno stile di vita che vi aiuterà a prevenire infiammazioni e malattie o perfino a contribuire a gestirle al meglio, se dovessero comunque insorgere. È dimostrato scientificamente, che l’alimentazione può aiutare a gestire meglio numerose patologie tra cui diabete, malattie cardiocircolatorie, ipercolesterolemia, malattie autoimmuni e infiammatorie, reflusso gastroesofageo, colite e stitichezza. Una corretta alimentazione è fondamentale per mantenersi in salute e le regole da seguire non sono poi così complesse. Quelle elencate qui di seguito sono le basi di quella che io chiamo Alimentazione preventiva e se seguite possono davvero contribuire a migliorare la qualità della tua vita.
Riduci il carico glicemico
Elimina o riduci al massimo zuccheri, marmellate, miele, dolci, bibite, alcol e sostituisci pasta, pane e riso bianchi con quelli integrali o farine a basso carico glicemico. Questo ti aiuterà a rallentare l’assorbimento dello zucchero e a mantenere bassi livelli di insulina.
Distribuisci le calorie nell'arco della giornata
Non saltare mai i pasti principali, il corpo entra in zona di allerta per mancanza di cibo (abbassa il metabolismo e accumula scorte adipose in zona addominale) Come spuntino scegli delle mandorle, delle noci, delle arachidi o della frutta di stagione.
Dai molta importanza alla prima colazione
Preferisci uova biologiche, noci, semi o burro di noccioline (naturale, senza grassi aggiunti), carboidrati integrali ma anche proteine nobili come quelle della carne o meglio ancora quelle del pesce (salmone). La mattina l’organismo è programmato per l’introduzione di Proteine, calorie e nutrienti.
Riduci la circonferenza addominale
Le cellule del grasso addominale costituiscono un tessuto endocrino in grado di promuovere i processi infiammatori, che a loro volta favoriscono l’accumulo di grasso. Ridurre la circonferenza addominale è più importante che perdere semplicemente peso.
Non mangiare prima di andare a dormire
In tarda serata e di notte il metabolismo rallenta e i cibi parzialmente assorbiti vengono trasformati in grassi e accumulati. Il sonno è molto importante nel recupero psicofisico.
Abbonda con frutta e verdura
Frutta e verdura sono ricche di antiossidanti, (Alcaline) vitamine e minerali, sostanze necessarie per un’ottima funzionalità cellulare.
Accelera il metabolismo
un po’ di esercizio fisico permette di accelerare il metabolismo di base. Contrariamente a quello che si pensa non è tanto importante quante calorie si consumano durante l’attività Ma quanto l’esercizio riesca a riattivare il metabolismo, anche dopo l’esercizio stesso, quando siamo a riposo.
Bevi acqua di alta qualità
Per Ultimo ma non Ultimo per vitale importanza, bevi acqua Purificata 1,5- 2 litri al giorno, l’acqua è essenziale per la purificazione del corpo dalle tossine, inquinanti, radicali liberi e scorie acide prodotte dal metabolismo durante tutto il giorno. La presenza dell’acqua �� indispensabile per lo svolgimento di tutti i processi fisiologici e le reazioni biochimiche che avvengono nel nostro corpo.
Acqua e Metabolismo
Inoltre, l’acqua entra nella struttura di varie sostanze e agisce da solvente per la maggior parte dei nutrienti (minerali, vitamine idrosolubili, aminoacidi, glucosio, ecc.), svolgendo un ruolo essenziale nella digestione, nell'assorbimento, nel trasporto e nella utilizzazione degli stessi nutrienti. L’acqua è anche il mezzo attraverso il quale l’organismo elimina le scorie metaboliche, ed è indispensabile per la regolazione della temperatura corporea. Inoltre, l’acqua agisce come “lubrificante” e ha funzioni di ammortizzatore nelle articolazioni e nei tessuti. Mantiene elastiche e compatte la pelle e le mucose, (la cui funzionalità dipende da un giusto grado di idratazione) e garantisce la giusta consistenza del contenuto intestinale. Dato che in pratica non vi è alcun sistema all'interno dell’organismo che non dipenda direttamente dall'acqua. E' facile intuire che mantenere un giusto equilibrio del nostro “bilancio idrico” (rapporto tra le “entrate” e le “uscite” di acqua) Quindi è fondamentale per conservare un buono stato di salute nel breve, nel medio e nel lungo termine. Se ti senti sempre stanco, privo di concentrazione, poco reattivo probabilmente dipende da quello bevi o che mangi.
Conclusione
Tieni sempre in mente, che per vivere meglio, a lungo e godere una migliore qualità di vita. Devi orientarti sui principi della sana alimentazione, una buona idratazione con una corretta eliminazione delle tossine e radicali liberi . Quindi un'alimentazione corretta, una acqua pura, con attività fisica, ti darà energia, prontezza, scatto, benessere e una qualità di vita migliore e duratura. ATTENZIONE Le informazioni contenute in questo sito sono presentate a solo scopo informativo, in nessun caso possono costituire la formulazione di una diagnosi o la prescrizione di un trattamento, e non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto medico-paziente o la visita specialistica. Si raccomanda di chiedere sempre il parere del proprio medico curante e/o di specialisti riguardo qualsiasi indicazione riportata. Se si hanno dubbi o quesiti sull'uso di un farmaco è necessario contattare il proprio medico. Leggere Disclaimer ★ SE RITIENI INTERESSANTE QUESTO ARTICOLO CONDIVIDILO LIBERAMENTE
Per qualsiasi domanda o informazioni, chiedi e ti sarà data
Read the full article
0 notes
Photo
INSULINO RESISTENZA e GRASSO ADDOMINALE Se non ci sono interferenze, l’accumulo di grasso dipende da un apporto calorico maggiore del necessario. Il ragionamento calorico, anche se corretto, avviene nel contesto di una macchina metabolica che è molto complessa e sulla quale ci sono notevoli influenze e una di queste è quella ormonale e uno di questi ormoni è senza dubbio l’INSULINA L’INSULINA 1️⃣ viene prodotta dal pancreas quando nel sangue è presente glucosio e ha la funzione di abbassare la glicemia dando l’ordine alle cellule di aprirsi e recepire i nutrienti 2️⃣ quando questa situazione di glicemia alta è frequente (il maggior stimolo per l’azione insulinica è dato da un pasto ricco di carboidrati semplici e povero di fibre, grassi e proteine) le cellule non recepiscono più questo stimolo e questi nutrienti, invece che essere utilizzati, vengono trasformati in grasso che si deposita all’interno dell’addome 3️⃣ a differenza del grasso sottocutaneo questo grasso viscerale non ha un impatto solo estetico ma produce sostanze infiammatorie e ossidanti che danneggiano il nostro organismo ✅ è necessario ridurre gli zuccheri e i carboidrati in particolare i cereali raffinati e le bibite ✅ è necessaria l’attivazione della muscolatura con lo sport per ridimensionare la produzione di insulina e aiutare a smaltire questo grasso viscerale che è il più pericoloso per la salute Quindi PIATTO UNICO, comprendente ✅ verdure ✅cereali non raffinati ✅ proteine (carne, pesce, uova) a tutti i pasti colazione compresa (per la colazione il pasto sostitutivo è molto comodo) e ✅attività muscolare Esistono inoltre degli integratori in grado di favorire il metabolismo dei carboidrati e dei lipidi, concedendoci il tempo di bruciarli prima di essere trasformati in grasso viscerale #saluteebenessere #insulinoresistenza https://www.instagram.com/p/B25rB7No-ef/?igshid=1cg088745v2ub
1 note
·
View note
Photo
Reichardia picroides "Caccialepre" (Primi di Novembre, Villafrati) È una pianta COMMESTIBILE. È risultata molto benefica tra le piante del "Local Food-Nutraceuticals". Può essere confusa con altre varietà di Reichardia (come la tingitana o l'intermedia) o con la Chondrilla juncea o la Lactuca viminea, comunque commestibili o non annoverate tra le piante tossiche. Stare attenti invece alla Crepis lacera e la Lactuca virosa o serriola. Le foglie sono verde glauco. La loro forma, la lunghezza del fusto e la grandezza del fiore possono variare. In genere si raccoglie la rosetta in autunno, inverno, inizio primavera. Il lattice che ne fuoriesce è dolce e edibile. Si riconosce da specie simili anche dalla radice a fittone e dai capolini che sono isolati in un unico stelo e hanno le brattee. È attestata tra le piante che mangiate bollite sono in grado di ridurre l'iperattività piastrinica legata alla sindrome metabolica e quindi il rischio di trombosi, infarto o ictus. Uno studio su 5 piante selvatiche del centro Italia la classifica la più ricca di sostanze nutraceutiche con più alti livelli di attività antiossidante legata all'alto contenuto fenolico totale. Dice che l'ebollizione ridurrebbe tali proprietà, e suggerisce di consumarla cruda in insalata. Esiste uno studio sulla sua probabile tossicità che la classifica come sicura per l'alimentazione, certamente nel peso di 250 mg per kilo del consumatore (che è generalmente la quantità che si usa nelle misticanze). A più alte dosi si è visto come possa alterare il funzionamento di reni e fegato riducendo le transaminasi, in particolare gli enzimi epatici (ALT e AST), i livelli di urea e creatinina. È forse meglio non consumarla in gravidanza, forte abituale esercizio fisico, uremia, emodialisi, chetoacidosi diabetica, carenza di B1 o di B6, diminuzione di creatinina dovuta a anemie, ipotiroidismo o leucemia. Tradizionalmente è annoverata come ipoglicemizzante, diuretico, depurativo, galattogogo, tonico, analgesico e rinfrescante. Non viene comunque utilizzata generalmente nella fitoterapia moderna. https://www.instagram.com/p/ClYfnE5Mpf9/?igshid=NGJjMDIxMWI=
0 notes
Photo
Oggi aggiornamento ECM (educazione continua in medicina) “ADIPE E MUSCOLO: Organi Secretori Bersaglio/Effettori correlati all’Armonia Metabolica e PNEI. Cenni di Nutraceutica” Ovvero... la massa grassa deve essere poca poichè produce sostanze pro-infiammatorie che innescano alcune patologie. La dieta è sempre la base di tutto e anche la giusta attività fisica (anche con i pesi) deve essere presente! #mangiasano www.dietistaroma.com/articoli #salute #nutrizione #dietista #nutrizionista #mangiaresano #fitness #healthy #motivation #eatclean #diet #food #lifestyle #weightloss #healthyfood #foodporn #instafit #inspiration #foodie #dietitian #nutritionist #wellness #instafood #smartfood #eatright #healthyrecipe #tv #dietitian (presso Novotel Roma Eur hotel) https://www.instagram.com/p/BpJxlygn7nc/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=161ti1ye0rrfz
#mangiasano#salute#nutrizione#dietista#nutrizionista#mangiaresano#fitness#healthy#motivation#eatclean#diet#food#lifestyle#weightloss#healthyfood#foodporn#instafit#inspiration#foodie#dietitian#nutritionist#wellness#instafood#smartfood#eatright#healthyrecipe#tv
1 note
·
View note
Text
Demenza senile: i markers classici sono aspecifici, quelli metabolici forse meglio
La demenza non è una parte normale dell'invecchiamento. In realtà, è una malattia neurodegenerativa che progredisce nel tempo. Le persone con demenza avvertono la perdita del funzionamento cognitivo, incluso il ragionamento, le memorie e il pensiero. I sintomi sono anche accompagnati da problemi di capacità comportamentale, nella misura in cui la malattia influisce sulla vita quotidiana di uno. Per lo più, le persone con demenza sperimentano problemi con la memoria, la percezione visiva, le abilità linguistiche, l'autogestione, la risoluzione dei problemi e la capacità di concentrazione. La demenza ha colpito circa 46,8 milioni di persone in tutto il mondo nel 2015 e il numero è aumentato a quasi 50 milioni nel 2017. Entro il 2030, il numero dovrebbe salire a 75 milioni. In Australia, la demenza è considerata la seconda principale causa di morte e nel 2019 c’erano circa 447000 persone che vivono con essa. Allo stato attuale, gli interventi e le terapie sono limitati per rallentare o addirittura invertire i sintomi cognitivi della demenza. Sono molti i gruppi di ricerca a livello internazionale che stanno indagando la possibilità di trovare dei biomarkers diversi da quelli correnti, dato che si sono rivelati abbastanza aspecifici. Per esempio, alcuni anni fa dei ricercatori del Brigham and Women’s Hospital hanno tentato di identificare dei biomarkers che possono aiutare a identificare le persone a maggior rischio di sviluppare demenza. Nello studio pubblicato sulla rivista Annals of Clinical and Translational Neurology, il team di ricercatori ha misurato i livelli circolanti della proteina 2 legante il fattore di crescita insulino-simile (IGFBP-2), un promettente nuovo biomarker per la demenza. I livelli del biomarker sono stati legati ad un aumentato rischio di demenza per tutte le cause e del tipo più comune, la malattia di Alzheimer. Se la misurazione di IGFBP-2 è combinata con un modello di fattori di rischio convenzionali per la demenza, può migliorare notevolmente la classificazione del rischio di demenza, che può aiutare i medici a prevedere il rischio di demenza tra i pazienti. I ricercatori hanno esplorato il ruolo della disfunzione metabolica e dell'insulino-resistenza nello sviluppo della demenza. È stato studiato che il fattore di crescita insulino-simile (IGF), un ormone peptidico noto per controllare l'omeostasi del glucosio, il metabolismo energetico e l'apoptosi (morte cellulare) neuronale, tra gli altri, svolge un ruolo nella neurodegenerazione, nella sopravvivenza neuronale e nella proliferazione. L'IGFBP-2 ostacola la segnalazione dell'IGF, impedendo quindi la neuroprotezione. Per arrivare ai loro risultati, i ricercatori hanno misurato i livelli plasmatici di IGFBP-2 in più di 1500 persone sane dal 1998 al 2001. Inoltre, al test sono state aggiunte scansioni cerebrali di imaging a risonanza magnetica (RMN) e prestazioni cognitive. I ricercatori hanno scoperto che elevati livelli circolanti di IGFBP-2 erano collegati ad un aumentato rischio di demenza per tutte le cause e di malattia di Alzheimer. La manipolazione di IGFBP-2 mostra risultati promettenti come target terapeutico per i pazienti con demenza. I ricercatori raccomandano ulteriori studi per esplorare la possibilità di manipolare la sensibilità all'insulina e la segnalazione IGF nel cervello. In questo modo, gli scienziati possono sviluppare nuovi approcci terapeutici e terapie promettenti per i pazienti affetti da demenza. Invero, l'aumento dei livelli di IGFBP-2 è stato anche associato allo sviluppo della patologia tau. Nella demenza e nel morbo di Alzheimer, insieme ad altri disturbi chiamati tauopatie, la proteina tau che è fondamentale per la normale attività neuronale, si accumula nei grovigli intraneuronali. La tau circolante e altre proteine nel fluido cerebrale sono già concepite come possibili marker precoci per prevedere l'Alzheimer e altre forme di demenze legate all'età. Ma i nuovi biomarkers come IGFBP-2 potrebbero anche informare la comprensione dei complessi percorsi biologici alla base dello sviluppo della demenza, aiutare a definire in modo più preciso sottogruppi di malattie e informare come progettare selettivamente futuri studi clinici. Sulla scia di queste indagini, molto recentemente un gruppo di scienziati di Okinawa ha identificato dei metaboliti sanguigni, per l’esattezza 33, che differivano tra pazienti con demenza e quelli senza apparente deterioramento cognitivo. Nello studio, il team di ricerca ha analizzato campioni di sangue prelevati da otto pazienti con demenza e otto anziani sani. Hanno anche raccolto campioni da otto giovani sani da utilizzare come riferimento. A differenza della maggior parte degli studi che analizzano i metaboliti del sangue, questa ricerca includeva composti trovati all'interno dei globuli rossi. Gli scienziati hanno misurato i livelli di 124 diversi metaboliti nel sangue intero e hanno scoperto che 33 metaboliti, suddivisi in 5 diversi sottogruppi, erano correlati alla demenza. Sette di questi composti sono aumentati nei pazienti affetti da demenza, mentre 26 di questi composti hanno mostrato una diminuzione dei livelli. Venti di loro, di cui nove abbondanti nei globuli rossi, di questi composti non erano stati precedentemente collegati alla demenza. I sette metaboliti che hanno mostrato livelli aumentati nei pazienti con demenza sono stati trovati nel plasma sanguigno e appartenevano al sottogruppo A di metaboliti. È importante sottolineare che si ritiene che alcuni di questi composti abbiano effetti tossici sul sistema nervoso centrale; tra questi l'acido chinolinico, l'indossil-solfato e la chinurenina, gli stessi che aumentano in caso di malattia renale e malattia di Huntington. I restanti 26 composti che sono diminuiti nei pazienti con demenza, rispetto agli anziani sani, appartenevano ad altri quattro sottogruppi di metaboliti, B-E. Secondo il team di ricerca, potrebbe essere che i globuli rossi forniscano non solo ossigeno ma anche metaboliti cruciali che proteggono il sistema nervoso. Fra questi vi era l’ergotioneina, un antiossidante particolarmente rappresentato nei globuli rossi ma che è noto essere utilizzato anche dalle cellule cerebrali. Nel gruppo C, non a caso, vi erano altre molecole e cofattori ad attività protettiva cellulare (NADP, SAM, acido pantotenico e acido gluconico). I restanti sottogruppi contengono composti che i ricercatori ritengono svolgano un ruolo nella fornitura di nutrienti, nel mantenimento delle riserve energetiche e nella protezione neuronale, come il beta-idrossibutirrato (un corpo chetonico), la acil-carnitina (un intermedio energetico mitocondriale) e la glicero-fosfocolina (un precursore delle membrane cellulari). Per l’alta rilevanza in ambito medico e diagnostico, lo studio è stato pubblicato sulla prestigiosa rivista PNAS. a cura del Dr. Gianfrancesco Cormaci, PhD, specialista in Biochimica Clinica. Pubblicazioni scientifiche Teruya T et al. PNAS USA 2021 Sept; 118(37):e2022857118. McGrath ER et al. Ann Clin Transl Neurol. 2020; 7(2):160-168. McGrath ER et al. Ann Clin Transl Neurol. 2019; 6(9):1659-70 McLimans KE et al. J Alzheimers Dis. 2017; 60(4):1313. Royall DR et al. Aging (Albany NY) 2016; 8(12):3241-54. Read the full article
#Alzheimer#antiossidanti#beta-amiloide#biomarkers#chinurenina#dannoneuronale#declinocognitivo#demenzavascolare#energiacellulare#ergotioneina#fosfolipidi#insulino-resistenza#mitocondri#neurofibrillarytangles#neuroprotezione#proteinatau
0 notes
Text
Disabilità intellettiva: è possibile recuperare le abilità esecutive con la realtà virtuale
Disabilità intellettiva: è possibile recuperare le abilità esecutive con la realtà virtuale. Una ricerca diretta dalla professoressa Paola Marangolo, ordinario di Psicobiologia e psicologia fisiologica presso il Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, in collaborazione con il Laboratorio Sperimentale Afasia di Torino patrocinato dalla Fondazione Carlo Molo Onlus, diretto dal dottor Alberto Giachero, sottolinea infatti l’importanza della realtà virtuale per migliorare le abilità esecutive in persone con disabilità intellettiva. Lo studio dal Titolo “Procedural Learning through Action Observation: Preliminary Evidence from Virtual Gardening Activity in Intellectual Disability” pubblicato sulla rivista internazionale Brain Sciences ha coinvolto 14 persone con diversi gradi di disabilità intellettiva dalla nascita. La disabilità intellettiva compromette il funzionamento intellettivo e adattivo. È una condizione clinica che compare nelle prime fasi dello sviluppo. L'eziologia può dipendere da diversi fattori di rischio. I fattori genetici includono malattie cromosomiche o ereditarie, mentre le cause non genetiche possono occorrere in epoca prenatale (malattie cromosomiche, errori congeniti del metabolismo, malformazioni cerebrali e malattie materne), perinatale (eventi legati al travaglio o al parto che portano a encefalopatia neonatale) e fattori postnatale (ipossia, infezioni, lesioni cerebrali, disturbi convulsivi, intossicazione tossico-metabolica). Le persone con disabilità intellettiva mostrano difficoltà nell’eseguire attività complesse (es. fare la spesa, cucinare, fare giardinaggio) con perdita di autonomia nella vita quotidiana. L’unico rimedio per aiutare queste persone a migliorare le loro abilità è programmare percorsi intensivi riabilitativi focalizzati sul recupero delle abilità compromesse. Ricerche neuroscientifiche indicano chiaramente che la riabilitazione risulti più efficace se viene effettuata in contesti che simulino situazioni reali. Nel presente studio, 14 ospiti con disabilità intellettiva della comunità Villa Lauro della Fondazione Agape dello Spirito Santo di Torino sono stati coinvolti in un training cognitivo sperimentale finalizzato all’apprendimento delle procedure di giardinaggio. I soggetti dovevano osservare la ricostruzione virtuale di un orto presente nella comunità che proiettava su uno schermo virtuale le procedure necessarie alla coltivazione delle zucchine. Contemporaneamente gli veniva richiesto di svolgere esercizi cognitivi per il recupero degli strumenti utili alla coltivazione e interagire tra loro commentando le scene osservate. L’utilizzo della realtà virtuale ha favorito l’apprendimento della procedura di giardinaggio rivelandosi uno strumento più efficace rispetto ai laboratori implementati nel contesto reale e precedentemente frequentati dai 14 soggetti coinvolti nella ricerca sperimentale. Dopo quattordici settimane di trattamento, effettuato due volte alla settimana, tutti i partecipanti sono stati in grado ad utilizzare nel contesto reale le procedure di giardinaggio apprese migliorando anche le loro abilità cognitive misurate prima e dopo il trattamento ai tests di attenzione, apprendimento spaziale e di pianificazione. “Lo studio parte dalla teoria dell’Embodied Cognition o ‘conoscenza incarnata’ ormai consolidata in ambito neuroscientifico. Secondo questa prospettiva - spiega la professoressa Paola Marangolo, esiste una relazione tra il sistema cognitivo e il sistema sensorimotorio: linguaggio, memoria, attenzione, funzioni esecutive sono in parte controllati dal sistema motorio, in quanto mediati da azioni motorie. La realtà virtuale, garantendo l’immersione all’interno di ambienti di vita reale, attiva il sistema sensorimotorio e, di conseguenza, facilità il recupero delle abilità cognitive”. “Il nostro lavoro - afferma la professoressa Marangolo - apre la strada a nuove frontiere neuroriabilitative. Data la gravità della patologia e l’impatto negativo che le disabilità intellettiva determina a livello sociale, psicologico e comunicativo, riteniamo che i nostri risultati possano indicare la necessità di realizzare nelle persone diversamente abili percorsi riabilitativi quanto più reali e contestualmente motivanti al fine di considerare l’impatto ecologico della riabilitazione nelle abilità di vita di tutti i giorni”. Read the full article
0 notes
Link
23 apr 2021 19:35
PRENDETE PER IL CULO LA VOSTRA AMICA MANIACA DELLE PULIZIE? DOPO QUESTO STUDIO NON NE AVRETE PIÙ IL CORAGGIO: SECONDO UN TEAM DI RICERCATORI CANADESE CHI SPOLVERA, SPAZZA, RIORDINA E FA GIARDINAGGIO È PIÙ INTELLIGENTE - LE FACCENDE DOMESTICHE AMPLIANO LE CAPACITÀ COGNITIVE E AIUTANO A PREVENIRE PATOLOGIE COME LA DEMENZA SENILE – GLI ANZIANI CHE SI DEDICANO ALLA CASA HANNO UN MAGGIOR VOLUME CEREBRALE E…
-
Valeria Arnaldi per “il Messaggero”
Spolverare, riordinare, pulire, ma anche cucinare, fare la spesa o giardinaggio, insomma dedicarsi ai lavori domestici, fa bene alla mente, amplia le capacità cognitive e aiuta perfino a prevenire patologie come la demenza senile. Ad affermarlo è uno studio condotto da scienziati del Rotman Research Institute del Baycrest Centre, a Toronto, in Canada, secondo cui i benefici per la salute derivanti dal fare le pulizie sarebbero decisamente sottovalutati.
IMPATTO SUL CERVELLO L' attenzione sarebbe concentrata sull' allenamento sportivo, senza tenere conto di attività più semplici, quotidiane, a basso rischio, come quelle di casa appunto, che potrebbero essere un toccasana per gli anziani.
«Gli scienziati sanno già che l' esercizio fisico ha un impatto positivo sul cervello, ma il nostro studio è il primo a dimostrare che lo stesso può essere vero per le faccende domestiche», dice Noah Koblinsky, tra gli autori della ricerca. «Capire come le diverse forme di attività fisica contribuiscono alla salute del cervello è fondamentale per lo sviluppo di strategie per ridurre il rischio di declino cognitivo e demenza negli anziani».
I TEST DI VALUTAZIONE Lo studio, pubblicato su BMC Geriatrics, è stato condotto su sessantasei individui sani, tra i 65 e gli 85 anni, sottoposti a più test per la valutazione delle condizioni fisiche, mentali e cognitive. Ad ognuno è stato chiesto il tempo mediamente riservato a eseguire le faccende domestiche, da quelle ordinarie, come pulire, a quelle più pesanti, come la cura del giardino, fino a eventuali riparazioni.
Dal confronto tra le ore investite in tali impegni e le condizioni dei singoli è emerso che, indipendentemente dall' attività sportiva svolta, gli anziani che dedicavano più tempo alle faccende, come, ad esempio, fare le pulizie, spazzare, cucinare e fare giardinaggio, avevano un volume cerebrale maggiore. Varie le ipotesi dei ricercatori.
Svolgere tali mansioni corrisponderebbe a un' attività aerobica di bassa intensità, con vantaggi per la salute del cuore e, di conseguenza, per quella del cervello. L' organizzazione, inoltre, favorirebbe nuove connessioni neurali nel cervello, anche con l' avanzare dell' età. A ciò si aggiunge che, più semplicemente, chi svolge questi compiti conduce una vita meno sedentaria.
«Si è sempre pensato che chi rimane in casa vada maggiormente incontro a depressione, ansia e simili - commenta Filippo Anelli, presidente Fnomceo-Federazione nazionale Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri - i lavori domestici, in tale visione, possono contribuire a rimettere in moto l' organismo e a prevenire eventuali patologie neurodegenerative.
Fare le faccende potrebbe così diventare pure un esercizio utile per la riabilitazione, aprendo nuove possibilità per quanto riguarda i ricoveri in istituti, consentendo ad anziani, con supporto sociale, di restare in casa propria. In ottica di prevenzione, svolgere attività domestiche è una buona abitudine da prendere sin da giovani».
I VANTAGGI I benefici d' altronde sono numerosi. Stando a una ricerca della Oregon State University, su oltre seimila persone tra 18 e 65 anni, gli effetti sarebbero interessanti pure per il benessere fisico. E pari a quelli della palestra. I lavori domestici aiuterebbero a prevenire ipertensione, colesterolo, diabete, infarto.
Chi svolge le faccende, avrebbe l' 89% delle possibilità di non sviluppare la sindrome metabolica. Per chi pratica palestra, la stima è dell' 87%.
Vantaggi si vedono anche sulla bilancia. Lavare i vetri farebbe bruciare 334 calorie in un' ora. Pulire i pavimenti circa 145 in mezz' ora. E così via. Non solo. Da uno studio della McMaster University del Canada, su 130mila soggetti tra 35 e 70 anni, è emerso che fare i lavori di casa per trenta minuti al giorno, riposandosi sabato e domenica, ridurrebbe del 28% il rischio di mortalità, allungando la vita.
0 notes
Link
L'acetone è una scoria metabolica che forma il nostro fegato in risposta ad una dieta povera di carboidrati, oppure a digiuni prolungati o ad attività fisica aerobica di lunga durata, Anche l'alcol può favorire la produzione di acetone.Poiché i diabetici di tipo-2 non riescono a metabolizzare correttamente il glucosio, tendono anche loro a produrre acetone.L'acetone in parte viene espulso con le urine, in parte con l'alito ed in parte viene trasformato in acido piruvico.E' interessante sapere che l'acetone "come l'alcol", induce il fegato a produrre l'enzima Cyp2E1, coinvolto nella steatosi epatica. Infatti non solo l'alcol predispone a fegato grasso; anche i digiuni possono favorire la steatosi epatica non alcolica, probabilmente per colpa dell'acetone che induce Cyp2E1.L'acetone aiuta a prevenire gli attacchi di epilessia in soggetti sifferenti; tanto è vero che i medici e biologi spesso propongono - prescrivono diete chetogeniche indurroti di acetone in soggetti sofferenti di epilessia.
0 notes
Video
youtube
Soluzione GRATIS per fare Ginnastica in modo efficace al parco
“Il movimento e l’utilizzo, quotidiano e regolare, dei nostri muscoli fanno parte della nostra vita, tanto che sin da quando il bambino è nell’utero, l’attività fisica della madre ha influenza positiva sul proprio figlio.
Proprio per questo motivo, non praticare attività fisica e condurre uno stile di vita sedentario, può portare ad alterazioni e disfunzioni metaboliche, dell’apparato cardio-circolatorio e dell’apparato muscolo-scheletrico. Questa sindrome è detta “ipocinetica”.
Contrariamente, praticare attività fisica ci aiuta a conservare il tono muscolare, a mantenere un apparato cardio-circolatorio più efficiente e un giusto equilibrio metabolico, riducendo il pericolo di malattie come la sindrome metabolica, l’osteoporosi, il diabete, il rischio di eventi cardiovascolari, oltre ad abbassare la pressione e a migliorare la funzione respiratoria. L’esercizio moderato ha un’azione positiva anche a livello cognitivo: previene l’insorgenza dell’Alzheimer, migliora la qualità della memoria e libera endorfine con un’azione anti ansia e antidepressiva, tanto che chi pratica sport regolarmente spesso sviluppa una sorta di dipendenza positiva dallo sport.
Quindi, dal punto di vista medico, l’attività fisica è indispensabile per condurre uno stile di vita sano.
E ormai la sedentarietà, così come l’obesità, devono essere considerate malattie. Da curare con “farmaci” diversi da quelli che normalmente consideriamo farmaci. In questi casi le cure sono l’attività fisica e la corretta alimentazione. E come i farmaci andrebbero prescritte nei dosaggi e nella posologia.” tratto liberamente da ---> http://www.cronachediscienza.it/
Ultimamente nei comuni di tutta Italia sono comparsi degli strumenti che ci consento di fare attività fisica nei parchi. Un cosa molto interessante che ci da la “speranza” che una volta tanto la prevenzione faccia breccia nelle nostre abitudini quotidiane.
Come esperto di movimento non posso altro che consigliare di provare questo tipo di situazione per due motivi:
NON COSTA NIENTE! E’ GRATIS! SI RESPIRA ALL’APERTO E NON AL CHIUSO NELLE PALESTRE
Tutto il resto è noia, come diceva il mitico F. Califano. Basta provare e metterci un po di impegno. ;-)
0 notes
Text
Metabolismo cambia con l'età : ecco come si misura
Nuovo post pubblicato su https://www.wdonna.it/metabolismo-cambia-con-leta-ecco-come-si-misura/110074?utm_source=TR&utm_medium=Tumblr&utm_campaign=110074
Metabolismo cambia con l'età : ecco come si misura
E’ stato studiato che il metabolismo con l’età rallenta. Con età metabolica indichiamo l’accrescere dell’invecchiamento metabolico. In ogni soggetto il metabolismo, con l’età che avanza, rallenta e rallenta in tutti alla stesso modo. Invecchiando, infatti, si assume un atteggiamento di vita più sedentario e questo porta al fatto che il metabolismo, per esempio, di un uomo di 50 anni è più lento di quello di un uomo di 30.
La cosa che ci sorprende è che. però, basterebbe pochissimo per far rimanere invariato il metabolismo in un uomo. Non accontentatevi mai di avere una età metabolica di poco inferiore alla vostra età cronologica. Cercate sempre di mantenere uno stile di vita che collochi l‘età metabolica in una età giovane!
Metabolismo cos’è
Il metabolismo si può definire come la minima spesa energetica, mirata alla sopravvivenza dell’organismo.
Di conseguenza, è un fattore strettamente interconnesso al corretto funzionamento degli organi. In particolar modo, si parla di metabolismo basale che come vi abbiamo detto in precedenza, cambia con l’età.
Allo stesso tempo, si possono notare differenze tra i sessi (le donne possiedono un metabolismo basale inferiore rispetto agli uomini) e alla corporatura. Pertanto, è facile intuire che una persona di alta statura potrà fare qualche sgarro in più, poiché il grasso si andrebbe a distribuire in maniera quasi impercettibile.
Riguardo le variazioni tra maschi e femmine, la risposta sta nel rapporto tra massa magra e tessuto adiposo.
Quest’ultimo è presente maggiormente nelle donne, il che le rende propense ad un metabolismo basale inferiore. Tuttavia, esistono altri fattori che influenzano tale fenomeno, come ad esempio:
Il clima (le persone che vivono in posti freddi hanno un metabolismo maggiore)
Gli ormoni tiroidei, in grado di far aumentare il metabolismo a livelli esorbitanti
Il testosterone, ossia l’ormone sessuale maschile
L’ormone della crescita (GH)
Tutti questi elementi fungono da vere e proprie variabili per il nostro organismo. Allo stesso tempo però, è possibile monitorare il metabolismo attraverso lo sport. E’ facile intuire che chi pratica attività fisica (specialmente quella mirata al potenziamento), potrà assumere maggiori calorie.
E a proposito delle palestre, va ricordato che c’è chi fa proprio uso di ormoni, con l’obiettivo di aumentare il metabolismo. Così facendo si potrà assistere ad un incremento della massa muscolare. Si sconsiglia vivamente di ricorrere a ciò, poiché potrebbero esserci degli effetti collaterali per la salute. Sono tante le persone che a seguito di trattamenti ormonali, si sono ritrovate dinanzi a patologie serie.
Metabolismo come si misura
Vi siete mai chiesti come avviene la misurazione del metabolismo?
Per chi non lo sapesse, esiste la calorimetria indiretta. Si tratta di una rapida metodica di riferimento veloce e per nulla invasiva. Andando nello specifico, si basa sulla misurazione del consumo di ossigeno e di anidride carbonica che una persona inspira ed espira, in un lasso di tempo prestabilito.
Una volta calcolato ciò, si potrà definire il metabolismo energetico basale. Tale strategia risulta essere efficace per far sì che si possa stabilire un programma nutrizionale ben preciso. E’ un dato molto importante specialmente per chi svolge la professione di nutrizionista o dietologo. Infatti, tramite questo valore si può creare una dieta per il paziente.
Ovviamente, per crearne una ad hoc, bisognerà prendere in considerazione tanti altri fattori. E’ bene tenere sempre a mente che non esiste una dieta universale. Ognuno di noi (specialmente a seconda dello stato di salute), necessita di un’alimentazione basata su un corretto bilanciamento tra carboidrati, proteine e via dicendo.
Infine, bisogna sottolineare che le varie formule matematiche sul metabolismo, possono subire dei cambiamenti. Il motivo risiede nel fatto che risulta fondamentale tener presente la corporatura della persona, il peso, l’età (bambino, adolescente, adulto, anziano), il sesso e tanto altro ancora. Per saperne di più in merito, vi consigliamo di rivolgervi a persone esperte nel settore. Esse sapranno dirvi nel dettaglio tutte le informazioni di cui avete bisogno.
Metabolismo come accelerarlo
Moltissime persone si chiedono in che modo sia possibile accelerare il metabolismo.
Le regole principali da seguire si basano su una dieta ipocalorica e l’attività fisica costante. Allenandosi, il corpo va incontro ad un aumento della massa muscolare, riducendo quella adiposa. E nel caso degli uomini, si verifica una maggiore produzione di testosterone.
Un altro trucco è quello di mangiare spesso, facendo diversi spuntini nell’arco della giornata. Ovviamente, non bisognerà lasciare spazio a “cibi spazzatura” ma prediligere sempre alimenti sani, in particolar modo frutta e verdura.
0 notes