#assistenza socio-sanitaria
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pier-carlo-universe · 11 days ago
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Il pensiero della Garante degli Anziani per il giorno di Natale. Un appello alla solidarietà verso i più fragili.
Paola Ferrari, Garante degli Anziani del Comune di Alessandria, rivolge un messaggio di auguri e riflessione per il Natale, con un appello a cittadini e istituzioni per supportare le persone più vulnerabili.
Paola Ferrari, Garante degli Anziani del Comune di Alessandria, rivolge un messaggio di auguri e riflessione per il Natale, con un appello a cittadini e istituzioni per supportare le persone più vulnerabili. Un Natale di solidarietà verso i fragili. In occasione delle festività natalizie, Paola Ferrari, Garante dei Diritti degli Anziani del Comune di Alessandria, lancia un messaggio che va…
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paoloferrario · 19 days ago
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D.l. 1 ottobre 2024, n. 137, "Misure urgenti per contrastare i fenomeni di violenza nei confronti dei professionisti sanitari, socio-sanitari, ausiliari e di assistenza e cura nell’esercizio delle loro funzioni nonché di danneggiamento dei beni destinati all’assistenza sanitaria"
Testo d.l. 137/2024 Violenza contro i professionisti sanitari: pubblicato in G.U. il d.l. n. 137/2024 | Sistema Penale | SP https://www.sistemapenale.it/it/notizie/misure-di-contrasto-alla-violenza-nei-confronti-dei-professionisti-sanitari-pubblicato-in-gu-il-dl-n-137-2024
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lamilanomagazine · 8 months ago
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Livorno, intimidazioni e insulti ai sanitari: segnalato un 45enne e arrestato un 23enne per spaccio.
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Livorno, intimidazioni e insulti ai sanitari: segnalato un 45enne e arrestato un 23enne per spaccio. Il Comando Provinciale Carabinieri di Livorno in sinergia con il comparto di specialità competente dell’Arma, il Nucleo Antisofisticazione e Sanità di Livorno, riserva al fenomeno delle aggressioni ai pubblici uffici e che talvolta coinvolgono anche le strutture sanitarie della provincia, un’attenzione particolare attraverso l’incremento di servizi esterni dinamici che nel corso della prevenzione attuano un monitoraggio delle stesse onde poter intervenire con adeguata tempestività  in caso di richiesta d’intervento. In tale contesto si inserisce la vicenda che ha interessato in prima persona i militari del NAS di Livorno qualche giorno fa. Infatti, in quel frangente è accaduto che un uomo di origine straniera, la cui consorte si trovava presso un reparto dell’Ospedale di Livorno, introdottosi in ospedale avrebbe proferito frasi ingiuriose verso il personale sanitario assumendo anche un atteggiamento intimidatorio nei loro confronti. Questo è bastato per far scattare gli opportuni approfondimenti dell’Arma di Livorno sulla vicenda talché, i  Carabinieri del locale NAS, attivati da comunicazione formale della Direzione Generale Azienda USL Toscana nord ovest, hanno avviato una mirata attività istruttoria  cui ha fatto seguito la prevista segnalazione, con relativa sanzione, all’Autorità Amministrativa competente a carico del 45enne straniero, peraltro anche già noto con precedenti alle forze dell’ordine, con l’accusa di aver tenuto una condotta intimidatoria ed ingiuriosa nei confronti del personale sanitario del presidio ospedaliero “Spedali Riuniti” di Livorno. Dalle attività infatti è emerso che il prefato, durante l’accesso al reparto di degenza ove si trovava ricoverata la moglie, si è lasciato andare ad atteggiamenti quanto mai inopportuni e soprattutto aggressivi, proferendo frasi offensive e ingiuriose nei confronti del personale sanitario ivi presente; così facendo ha impedito agli addetti alla struttura sanitaria in servizio di poter svolgere la loro attività clinico-assistenziale nel reparto. Altresì, ha tenuto una condotta offensiva e prevaricatoria, opponendo resistenza all’invito ad uscire dalla stanza di degenza non essendone autorizzato e come chiaramente indicato dall’esposta cartellonistica interna. La sanzione che è stata comminata all’aggressore dai Carabinieri ottempera la Legge n.113/2020, per cui a suo carico è stata elevata sanzione consistente in una salata multa ammontante ad euro 1.000. Detta norma, infatti, prevede che chiunque tenga condotte violente, ingiuriose, offensive o moleste nei confronti di personale esercente una professione sanitaria o socio-sanitaria o anche di chiunque svolga attività ausiliarie di cura, assistenza sanitaria o soccorso funzionali allo svolgimento di dette professioni presso strutture sanitarie e socio-sanitarie pubbliche o private è soggetto ad una sanzione amministrativa compresa tra i 500 e i 5mila euro. Resta alta l’attenzione dei Carabinieri del Comando Provinciale di Livorno tesa alla tutela della sicurezza dei presidi sanitari pubblici della provincia. Nell’ambito dei costanti servizi finalizzati al contrasto del traffico illecito di sostanze stupefacenti, disposti dal Comando Provinciale Carabinieri di Livorno coerentemente con le linee strategiche condivise in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica presso la Prefettura di Livorno, i Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Piombino hanno arrestato un giovane poco più che ventenne di origini straniere, irregolare sul territorio italiano e denunciato in stato di irreperibilità un suo connazionale di 19 anni, entrambi gravemente indiziati di spaccio di stupefacenti resistenza e lesioni a Pubblico Ufficiale in concorso. I carabinieri, nel corso di uno specifico servizio predisposto a seguito di alcune segnalazioni da parte di cittadini, hanno sorpreso i giovani all’interno di un casolare degradato e abbandonato presente in un’area boschiva della periferia piombinese che, alla loro vista hanno dato improvvisamente in escandescenza opponendosi strenuamente al lavoro degli operanti durante la procedura di controllo sino ad arrivare a intavolare una colluttazione con i militari. I due stranieri in un primo momento hanno tentato di defilarsi nelle campagne adiacenti; tuttavia il 23enne è stato immediatamente rintracciato e bloccato dopo un rapido inseguimento. L’immediata perquisizione personale, oltre a suffragare la fondatezza dei sospetti, ha consentito di rinvenire e sequestrare oltre grammi 300 di sostanza stupefacente del tipo "hashish", grammi 5,5 di "eroina", oltre grammi 50 di "cocaina", la somma in contante di euro 3040 e un bilancino di precisione; tutto custodito all’interno del marsupio indossato dallo straniero, quasi fosse una sorta di mercante ambulante di droga ben fornito di ogni tipologia di stupefacente gli fosse richiesta con relativo necessaire per tagliare pesare e confezionare la droga pret à porter. Dopo essere stato bloccato, il giovane presunto spacciatore è stato tratto in arresto in flagranza di reato. Informata dai Carabinieri, l’Autorità Giudiziaria competente di Livorno ha disposto la restrizione in carcere, presso Le Sughere di Livorno. Dovrà rispondere di detenzione ai fini spaccio di stupefacenti e di resistenza a pubblico ufficiale per la condotta tenuta durante il tentativo di fuga e le concitate fasi in cui è stato inseguito e bloccato. L’altro giovane presunto spacciatore allo stato è deferito in stato di irreperibilità. A seguito della successiva udienza, tenuta giovedì presso il Tribunale di Livorno, l’arresto è stato convalidato, come anche il sequestro del materiale rinvenuto addosso ed il Giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere dello straniero arrestato. Nel rispetto dei diritti delle persone indagate, sono da ritersi presunte innocenti in considerazione dell’attuale fase del procedimento – indagini preliminari – sino ad un definitivo accertamento di colpevolezza con sentenza irrevocabile.  ... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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bones39 · 9 months ago
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🌟 Vogliamo SMarphy: Un Manifesto per la Cura del Paziente
Gli abusi fisici e psicologici nei confronti del personale sanitario sono una questione estremamente seria e preoccupante. Esploreremo alcuni aspetti specifici riguardanti questo tema in Italia:
Legge 113/2020:
Nel 2020, l’Italia ha risposto all’allarme sociale riguardante le crescenti aggressioni agli operatori sanitari con l’approvazione della Legge n. 113 del 14 agosto.
Questa legislazione, intitolata “Disposizioni in materia di sicurezza per gli esercenti le professioni sanitarie e socio-sanitarie nell’esercizio delle loro funzioni,” ha cercato di affrontare la questione delle aggressioni contro il personale medico1.
Tuttavia, a quasi tre anni dalla sua entrata in vigore, la sfida persiste.
Fattori di rischio:
Secondo la Relazione di Accompagnamento al disegno di legge S-867, i fattori di rischio responsabili di atti di violenza diretta contro gli esercenti le professioni sanitarie sono numerosi.
L’elemento peculiare e ricorrente è rappresentato dal rapporto fortemente interattivo e personale che si instaura tra il paziente e il sanitario durante l’erogazione della prestazione sanitaria.
Spesso sono coinvolti soggetti, come il paziente stesso o i familiari, che si trovano in uno stato di vulnerabilità, frustrazione o perdita di controllo, specialmente se sotto l’effetto di alcol o droga1.
Dati INAIL:
I dati dell’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro) mostrano un incremento degli infortuni sul lavoro dovuti ad aggressioni nel settore sanitario.
Nel 2022, sono stati registrati oltre 1.600 casi positivi di aggressioni sul lavoro, rispetto al 2021 (circa un centinaio di casi in più) e ancor di più rispetto al 2020 (circa 1.400 denunce).
Nel quinquennio, il 37% dei casi è concentrato nell’Assistenza sanitaria (ospedali, case di cura, studi), il 33% nei Servizi di assistenza sociale residenziale (case di riposo, strutture di assistenza infermieristica, centri di accoglienza, ecc.) e il 30% nell’Assistenza sociale non residenziale.
Le donne sono soprattutto colpite, rappresentando oltre il 70% degli infortunati1.
Emergenza pandemica da Covid-19:
La legge è stata approvata proprio nel corso dell’emergenza pandemica da Covid-19 e risente in qualche modo del sentimento di gratitudine nei confronti del personale sanitario che lavora a pieno ritmo nella cura delle persone contagiate1.
In sintesi, la violenza contro il personale sanitario è un problema grave e richiede misure concrete per garantire la loro sicurezza e benessere. La formazione, la sensibilizzazione e l’implementazione di protocolli di sicurezza sono essenziali per affrontare questa sfida.
📊 Statistiche sulle Denunce dei Pazienti contro Medici Abusanti
Le statistiche riguardanti le denunce dei pazienti nei confronti dei medici sono rivelatrici:
In Italia, negli ultimi tre anni, sono stati registrati oltre 5.000 casi di aggressione nei confronti degli operatori sanitari. Il 71% di questi casi riguarda le donne, mentre il 39% coinvolge operatori sanitari tra i 35 e i 49 anni. La categoria più colpita è quella degli infermieri ed educatori che lavorano con tossicodipendenti e alcolisti, seguita dai operatori socio-sanitari. La categoria dei medici rappresenta il 3% dei casi 4.
La lotta per la dignità e la cura del paziente continua. #VogliamoSMarphy! 🌟👂🏥
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notiziariofinanziario · 1 year ago
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Le Organizzazione non lucrativa di utilità sociale possono accedere al Superbonus?
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L’Agenzia delle Entrate ha evidenziato, in tema di superbonus, che il rispetto della condizione rappresentata dal titolo di possesso dell'immobile non si ritiene realizzato nel caso in cui le ONLUS sono detentrici di un immobile in forza di un contratto di locazione, una concessione, un diritto di superficie. In altri termini, tali conclusioni si applicano con riferimento a ogni altra tipologia di titolo diverso da quelli indicati espressamente dalla norma.  Con la risposta a interpello n. 2 dell’8 gennaio 2024 in tema di superbonus, l'Agenzia delle Entrate ricorda che il comma 10­-bis dell'art. 119, D.L. n. 34/2020 stabilisce che le organizzazioni non lucrative di utilità sociale (ONLUS), le organizzazioni di volontariato (OdV) iscritte nei registri e le associazioni di promozione sociale (APS) che svolgono prestazioni di servizi socio­sanitari e assistenziali, i cui membri del consiglio di amministrazione non percepiscono alcun compenso o indennità di carica e che effettuano gli interventi agevolabili su edifici di categoria catastale B/1, B/2 e D/4, posseduti a titolo di proprietà, nuda proprietà, usufrutto o comodato d'uso gratuito in data certa, anteriore al 1° giugno 2021 (data di entrata in vigore della disposizione contenuta nel citato comma 10-­bis dell'art. 119) determinano il limite di spesa ammesso al superbonus moltiplicando il limite unitario, previsto per le singole unità immobiliari, per il rapporto tra la superficie complessiva dell'immobile oggetto degli interventi e ammessi alla detrazione e la superficie media di una unità abitativa immobiliare, come ricavabile dal Rapporto Immobiliare pubblicato dall'Osservatorio del Mercato Immobiliare (OMI). Chiarimenti in ordine all'applicazione del citato comma 10­bis sono stati forniti, tra l'altro, con la circolare 8 febbraio 2023, n. 3/E e con la circolare 13 giugno 2023, n. 13/E. Come evidenziato nei documenti di prassi, il comma 10­bis in commento è stata introdotto per tenere conto della circostanza che tali enti esercitano la propria attività in  edifici di grandi dimensioni anche in considerazione del fatto che, per taluni servizi che vengono erogati alla collettività (Centro Diurno Integrato, Residenza Sanitaria Assistenziale, Poliambulatori, Servizi Sanitari e assistenziali, ecc.), le norme e gli standard funzionali impongono la disponibilità di notevoli superfici appositamente attrezzate catastalmente individuati quale singola unità immobiliare. La disposizione riguarda, pertanto, nel rispetto di tutte le condizioni sopra elencate, gli enti indicati nella norma che svolgono attività di prestazioni di servizi socio sanitari e assistenziali. Tale ultima condizione si considera soddisfatta anche qualora le suddette prestazioni non vengano svolte congiuntamente come nel caso, ad esempio, di una ONLUS, una OdV o una APS che svolge solo attività «assistenziali». Tale assunto è confermato dalla circostanza che tra gli immobili oggetto degli interventi agevolabili tassativamente elencati nel citato comma 10­bis rientrano anche quelli di categoria catastale B/1, adibiti a «collegi e convitti, educandati; ricoveri; orfanotrofi; ospizi; conventi; seminari; caserme». Considerato, inoltre, che la norma fa riferimento allo svolgimento di «attività di prestazione di servizi socio sanitari e assistenziali rientrano in tale ambito, ad esempio, anche le attività svolte dalle  ONLUS nei settori dell'assistenza sociale e socio­sanitaria e della assistenza sanitaria di cui all'art. 10, comma 1, lettera a), n. 1 e n. 2, D.Lgs. n. 460/1997. In assenza di specifiche indicazioni nella norma, è possibile, inoltre, applicare le disposizioni di cui al comma 10-­bis anche nell'ipotesi in cui negli immobili di categoria catastale B/1, B/2 e D/4 oggetto degli interventi le ONLUS svolgano anche attività direttamente connesse a quelle istituzionali nonché le attività accessorie per natura a quelle statutarie istituzionali, in quanto integrative delle stesse, esercitate secondo le condizioni previste dall'art. 10, comma 5, D.Lgs. n. 460/1997. Inoltre, come chiarito con la circolare 8 agosto 2020, n. 24/E, il superbonus spetta, in linea generale, anche ai  detentori dell'immobile oggetto degli interventi agevolabili in virtù di un titolo idoneo (contratto di locazione, anche finanziaria, o di comodato, regolarmente registrato), al momento di avvio dei lavori o al momento del sostenimento delle spese, se antecedente il predetto avvio.  Il detentore, inoltre, deve essere in possesso del consenso all'esecuzione dei lavori da parte del proprietario. Nella circolare 23 giugno 2022 n. 23/E è stato, inoltre, precisato che costituisce titolo idoneo a consentire aduna OdV di fruire del superbonus, con riferimento alle spese sostenute per interventi realizzati su di un immobile di proprietà comunale, una convenzione stipulata nella forma della scrittura privata in base alla quale l'OdV detiene l'immobile al fine di svolgere la propria attività relativa all'aiuto alle persone fragili o bisognose di assistenza e supporto, sia economico che operativo. Ciò in quanto il sistema di protocollazione adottato dall'ente proprietario consente di verificare se la predetta OdV abbia la disponibilità giuridica dell'immobile prima del sostenimento delle spese relative agli interventi ammessi all'agevolazione. Va, tuttavia, precisato che, ai fini dell'applicazione del citato comma 10­bis dell'articolo 119, l'ulteriore condizione rappresentata dal possesso dell'immobile in base ai titoli elencati dalla norma, quali proprietà, nuda proprietà, usufrutto o comodato d'uso gratuito, deve considerarsi tassativa. Pertanto, il rispetto della condizione rappresentata dal titolo di possesso dell'immobile, non si ritiene realizzata nel caso in cui le ONLUS, OdV e APS, sono detentori di un immobile in forza di un contratto di locazione, una concessione, ad un diritto di superficie. In altri termini, tali conclusioni si applicano con riferimento ad ogni altra tipologia di titolo diverso da quelli indicati espressamente dalla norma. Read the full article
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vorticimagazine · 1 year ago
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Assistenza domiciliare a Pescara? Ci Siamo Noi
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La Cooperativa Ci Siamo Noi è stata fondata e costituita con l'obiettivo principale di lavorare nell'ambito dell'assistenza al benessere della persona, attraverso interventi domiciliari per evitare o quantomeno ritardare il più possibile l'ingresso degli anziani in strutture residenziali. Offriamo innumerevoli servizi dall'assistenza Sanitaria all'assistenza Socio Sanitaria e Assistenziale. La nostra Cooperativa si prefigge di fornire ai nostri assistiti ed alle loro famiglie un servizio in grado di migliorare loro la vita. Il nostro personale altamente qualificato, infatti, ha il compito di prendersi cura dei nostri assistiti con il rispetto, la dignità e  la professionalità che tutti meritano.
Assistenza domiciliare a Pescara? Ci Siamo Noi Il nostro servizio di assistenza domiciliare a Pescara ha lo scopo di aiutare non solo le persone anziane, ma anche disabili e persone affette da comprovate patologie degenerative o che stanno affrontando una convalescenza post-operatoria, facilitando la loro quotidianità fornendo loro cure domiciliari  mediche e infermieristiche.
Ci Siamo Noi garantisce una copertura di 24 ore su 24 e 7 giorni su 7  non solo a  domicilio, ma anche presso strutture sia pubbliche che private. Il personale è periodicamente aggiornato con dei corsi di formazione continua ed è costantemente monitorato. Rimaniamo  sempre in contatto con le famiglie degli assistiti e con il loro Medico di Medicina Generale (MMG). Siamo sempre al tuo fianco per fornirti il miglior servizio possibile. Il nostro team di professionisti è sempre disponibile per supportarti in ogni fase del processo, dalla scelta del servizio più adatto alle tue esigenze fino alla gestione delle attività quotidiane. Ci preoccupiamo del tuo benessere e della tua tranquillità e siamo pronti ad assisterti in qualsiasi momento. Scegliere noi significa avere un partner affidabile al tuo fianco, pronto ad offrirti soluzioni personalizzate e supporto costante. I servizi offerti da Ci Siamo Noi sono: - Assistenza socio sanitaria e socio assistenziale; - Assistenza familiare; - Assistenza a domicilio; - Fisioterapia a domicilio; - Infermiere pediatrico; - Consulenze mediche; - Esami diagnostici; - Screening e monitoraggio; - Trasporto e accompagnamento; - Ausili e presidi; - Farmaci e spesa a domicilio; - Terapia occupazionale; - Benessere a casa tua; - Tempo libero; - Pratiche sanitarie; - Educazione sanitaria. Vieni a trovarci in via Thaon di Revel n. 6 a Pescara, scrivici all'indirizzo [email protected], visita il nostro sito oppure chiamaci al numero 375 7016270. Read the full article
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umbriasud · 2 years ago
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I sindacati e il welfare umbro: "Il futuro è nero"
Il presidio dei sindacati al “Bucaneve” in difesa del welfare umbro Rischia di rendere nero il futuro del welfare in Umbria l’entrata in vigore a partire dal 22 aprile 2023 del regolamento regionale, che rivede “in meglio” gli standard di assistenza socio sanitaria per le strutture extraospedaliere territoriali, ma non prevede le necessarie risorse economiche per remunerare gli standard…
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livornopress · 2 years ago
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Emergenza urgenza e continuità assistenziale: ecco la riforma sanitaria toscana
Emergenza urgenza e continuità assistenziale: ecco la riforma sanitaria toscana
L’obiettivo è quello di potenziare i servizi sul territorio e di mettere cittadini e comunità al centro del sistema. Dalle case agli ospedali di comunità, alle centrali operative, ai Centri unici di prenotazione ai Pronto soccorso. Cosa e come cambia Firenze 8 febbraio 2023 – La riforma spiegata dalla Regione Toscana La Toscana disegna l’architettura della nuova assistenza socio-sanitaria…
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kon-igi · 5 years ago
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microlina ha rebloggato il tuo post e ha aggiunto:
Un'amica Tedesca (farmacista e da mesi allertata personalmente sulla faccenda quando tutti ci ridevano sopra), ipotizzava anche che la diversa composizione del nucleo familiare possa impattare sulle modalità del contagio. Gli anziani in Germania sono spesso in case di riposo (realtà diversa dalla nostra), meno mescolati a figli e nipoti. Inoltre, non hanno l'abitudine di darsi la mano, sbaciucchiarsi, abbracciarsi come segnale “sociale”. Non spiega l'enorme differenza, è chiaro. Vedremo nei prossimi giorni. Ma sono i soli a mostrare letalità così bassa, quindi potrebbe anche esserci la ragione burocratica di cui sopra (sotto).
Sugli anziani in casa di riposo l’ho scoperto anch’io con i vari ‘gemellaggi’ che abbiamo con servizi del Nord Europa.
Non so in Germania ma nei paesi all’estremo Nord il diciottenne esce subito di casa e si costruisce la sua famiglia in modo indipendente dai genitori, i quali se ne stanno per conto loro finché possono e alle prime avvisaglie di cedimento dell’indipendenza si prendono una casetta in un ‘villaggio protetto’, dove il tipo di assistenza socio-assistenziale-sanitaria diventerà sempre più specifica con l’avanzare dell’età e delle problematiche.
Un po’ triste rispetto al nostro modello familiare inclusivo ma utile in caso di Covid-19.
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paoloxl · 5 years ago
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Il “successo” del modello lombardo rivendicato con una pagina a pagamento Confindustria, Regione e padroni della sanità dicono (
Marco Bersani
)
“Un’alleanza autentica tra strutture sanitarie private accreditate e ospedali pubblici ha permesso di arginare l’emergenza che così violentemente ha colpito la Regione Lombardia. Il modello sanitario lombardo ha mostrato tenuta, coesione, collaborazione e straordinaria reattività, mettendo in campo le migliori competenze cliniche e scientifiche”.
Sembra incredibile, ma davvero con queste parole è contrassegnata la pagina pubblicitaria, comprata  sui giornali mainstream, dalla “banda dei quattro” composta da Confindustria Lombardia, Associazione Italiana Ospedalità Privata (AIOP), Associazione Religiosa Istituti Socio-sanitari (ARIS) e Regione Lombardia.
Una pagina-manifesto intitolata ancor più incredibilmente: “228.224 vite salvate in Lombardia” e piena di elogi per il contributo dato dalla sanità privata.
Non una parola per gli oltre 10.000 morti, che hanno dato alla Lombardia il triste primato mondiale del territorio con letalità più alta dallo scoppio della pandemia.
Non una parola sulla sciagurata scelta di trasferire i malati di Covid19 nelle RSA, trasformate in focolai di contagio, determinando vere e proprie stragi localizzate di popolazione anziana, sulle quali la magistratura ha aperto diverse inchieste.
Non una parola sulla piena libertà lasciata alla sanità privata di decidere se, come e quanto collaborare dentro un’emergenza sanitaria che ha devastato la vita della regione.
E, quanto al contributo di Confindustria, è stato senz’altro determinante: è, infatti, dalle sue pressioni, esercitate in tutte le direzioni, per non sospendere alcuna attività produttiva che si devono le tragedie di massa sperimentate dalle province di Bergamo e Brescia, le aree più industrializzate d’Italia, sulle quali si è alzato il muro del profitto per impedire le chiusure necessarie alla tutela della salute di lavoratori e cittadini.
In realtà, quello che l’epidemia di Covid19 ha dimostrato è il fallimento senza appello proprio del modello lombardo di sanità, interamente gestito dagli interessi dell’iniziativa privata, che ha smantellato ogni rete di assistenza e presidio medico territoriale per concentrare tutto nell’attività ospedaliera, torcendo quest’ultima in direzione delle terapie più remunerative: un business, reso evidente dall’inusuale firma di Confindustria su una pagina-manifesto che dovrebbe occuparsi di salute.
Un manifesto che suscita indignazione e rabbia, ma che dimostra l’infinita coda di paglia dei suoi estensori: se fosse evidente di per sé, perché comprare pagine a pagamento per dire che “tutto va bene, madama la marchesa?”
Un’ultima considerazione sembra necessaria e riguarda la firma della Regione Lombardia.
Che i privati decidano di danzare sui morti per tentare di rinverdire le stagioni dei profitti è di per sé indecente; che ad essi si unisca un’istituzione pubblica, che dovrebbe perseguire l’interesse generale e tutelare la vita e la salute dei suoi abitanti, è del tutto inaccettabile.
Per questo tre sono i provvedimenti da prendere senza indugio per invertire la rotta: commissariare la sanità lombarda, stracciare qualsiasi progetto di autonomia differenziata, rilanciare un grande progetto di sanità pubblica regionale, recuperando tutte le risorse da anni regalate ai privati.
Continuiamo a rimanere a casa, perché la solidarietà è la cura.
Ma non dimentichiamo nulla, perché è la memoria l’unico vaccino.
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soldan56 · 6 years ago
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Incontro Nazionale delle lavoratrici e dei lavoratori del sociale #unaltrocontrattoèpossibile costruiamolo insieme!
28, 29, 30 Giugno 2019 Casa Madiba Network Rimini
Dopo circa 7 anni di mancato rinnovo del contratto nazionale delle Cooperative Sociali maggiormente usato in questo settore, il 21 Maggio è entrato in vigore il testo firmato da CGIL CISL e UIL, in scadenza a Dicembre 2019. Ci ritroviamo quindi di fronte all'ennesimo CCNL calato dall'alto, che non tiene conto delle trasformazioni di questo lavoro e alla centralità e ricchezza che porta nella società. Infatti da anni chi lavora nel sociale non chiede solo un aumento salariale, ma il riconoscimento del lavoro che svolge e condizioni favorevoli per svolgerlo all’interno di un settore altamente femminillizzato e   caratterizzato da bassi livelli retributivi, mancanza di tutele, flessibilità e precarietà del lavoro, bassissima sindacalizzazione e quindi maggiore ricattabilità e diritti calpestati. Questo rinnovo però una cosa positiva l'ha fatta: far sentire i lavoratori e le lavoratrici uniti al di là dell’appartenenza e del comparto di provenienza, un’unica categoria che non vuole più subire, ma essere protagonista nelle decisioni che riguardano l’organizzazione del proprio lavoro che ha impatti importantissimi anche sui tempi di vita, ma anche l’attivazione - seppur embrionale - delle prime forme di autorganizzazione delle lavoratrici e dei lavoratori del settore che ha portato in molti territori, per esempio, a rovesciare l’esito – che qualcuno pensava scontato - delle assemblee dei sindacati confederali rispetto al voto e al pronunciamento sul nuovo contratto. Per questo pensiamo sia necessario un momento prima dell’autunno dove trovarsi a discutere non solo sulle condizioni di lavoro presenti, bensì su come vorremmo che fossero e soprattutto come fare a trasformarle insieme. Il mondo del sociale è vastissimo: accoglienza, educazione e servizi scolastici, riabilitazioni, disabilità, assistenza socio-sanitaria, assistenza domiciliare. In tutta Italia ci sono vertenze all'interno del mondo del sociale, scollegate fra loro ma simili in molti aspetti, per questo è importante incontrarci per continuare a costruire una rete sempre più forte, per portare avanti percorsi di rivendicazione comuni a partire per esempio dalla giornata di attivazione comune in occasione dello Sciopero globale femminista dell’otto marzo scorso. Per questo abbiamo pensato ad una 3 giorni (dal 28 al 30 Giugno) che si svolgerà a Rimini, per confrontarci su temi fondamentali, partendo da una riflessione sul ruolo del lavoro sociale e, soprattutto su cosa significa essere una educatrice o un educatore, un’operatrice o operatore sociale nel contesto attuale, per poi confrontarsi sui vari percorsi nazionali e territoriali e toccare tematiche come gli appalti e gli accreditamenti, la sicurezza e il CCNL. Invitiamo tutti e tutte quelli che si sentono parte delle lavoratrici e dei lavoratori del sociale, a partecipare per costruire insieme un nuovo percorso! Perché un altro contratto, un altro modo di lavorare è possibile e necessario, perché la dignità del lavoro sociale è dignità per tutte e tutti!
Presto il programma dettagliato della 3 giorni e tutte le indicazioni per partecipare al meglio!
Ad oggi aderiscono:
Rete Nazionale Operatori Sociali Intersindacale Educatori - Sial Cobas ADL Cobas Educatori Uniti contro i tagli Bologna Operatrici e operatori Genova Rete educatori/educatrici Rimini Operatrici e operatori dell'Accoglienza ADL Bologna Collettivo Eduki Reggio Collettivo educatori e operatori del sociale Parma Operatori sociali Monza e Brianza Rete Operatori Sociali Milano Social Workers  Roma Educatrici ed educatori Savona
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pier-carlo-universe · 3 months ago
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Inizio in Salita per il Rinnovo del CCNL Anaste: La Posizione della CSE Sanità
Difficoltà economiche e necessità di risorse adeguate al centro delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale del settore socio-sanitario.
Difficoltà economiche e necessità di risorse adeguate al centro delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale del settore socio-sanitario. Il 25 settembre 2024 si è tenuta la prima riunione per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale (CCNL) Anaste, che riguarda il personale delle strutture socio-sanitarie private e convenzionate. La trattativa ha coinvolto diverse…
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telodogratis · 2 years ago
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Medicina di prossimità protagonista a Milano al Digital Health Summit
Medicina di prossimità protagonista a Milano al Digital Health Summit
Engineering e Regione Lombardia presentano Sgdt, primo progetto digitale italiano assistenza territoriale Roma, 11 ott. (Adnkronos Salute) – Permettere alla medicina di prossimità di prendere in carico i pazienti, soprattutto cronici e fragili, in stretta continuità con i servizi ospedalieri e della rete socio-sanitaria attraverso l’utilizzo di… Read MoreSaluteToday
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lamilanomagazine · 9 months ago
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Venezia, Sanità. In Veneto primo Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per il Parkinson
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Venezia, Sanità. In Veneto primo Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale per il Parkinson. Lanzarin, "Patologia diffusa e impattante che richiede un approccio moderno". La Giunta regionale del Veneto, su proposta dell'Assessore alla Sanità Manuela Lanzarin, ha approvato, con relativa delibera, il suo primo Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) per rispondere alla necessità di garantire continuità, integrazione e omogeneità nella presa in carico dei pazienti affetti dalla Malattia di Parkinson, attraverso aspetti chiave come il coordinamento e il superamento della frammentazione delle cure, l'integrazione sanitaria e sociosanitaria, l'ottimizzazione delle risorse disponibili e la sostenibilità. "Si tratta di una patologia molto diffusa e impattante – dice Lanzarin – non solo per il paziente ma anche per la sua famiglia. Basti pensare che secondo l'OMS a livello mondiale la prevalenza della MDP risulta raddoppiata negli ultimi 25 anni e che nel 2022, nella Regione del Veneto, i soggetti con MdP che si sono rivolti ai servizi sanitari regionali sono risultati oltre 17.800". La maggior parte di loro è di età superiore ai 65 anni (89,6%) con una maggior interessamento del genere maschile (54,1%) e la cui prevalenza è risultata pari al 3,7 per 1.000 (4 per 1.000 negli uomini e 3.3 per 1.000 nelle donne). I tassi aumentano progressivamente con l'età e sono nettamente superiori nei maschi in tutte le classi d'età considerate. "Assistere al meglio queste migliaia di persone – sottolinea Lanzarin - è un dovere morale, oltre che sanitario, ed è per questo che abbiamo varato questo PDTA specifico". La MdP si caratterizza infatti per un decorso eterogeneo, in cui si deve conciliare la progressione della malattia con le eventuali malattie croniche associate. Per tale ragione, è importante orientare correttamente i pazienti ed i loro familiari rispetto alla diagnosi, alle diverse fasi di malattia, ai diversi interventi terapeutici ed assistenziali e alla prognosi. Tale modello di presa in carico coglie anche alcuni elementi cardine proposti dalla Missione 6 del PNRR che propone linee di azione che rafforzano la sinergia tra i diversi servizi sociali e socio-sanitari, tra ospedale e territorio, anche attraverso la creazione e il potenziamento di strutture e presidi territoriali (come le Case della Comunità e gli Ospedali di Comunità). Il rafforzamento dell'assistenza domiciliare e lo sviluppo della telemedicina, come l'implementazione di tecnologia e-Health e di sistemi informativi adeguati per l'erogazione ed il monitoraggio dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), oltre a un Fascicolo Sanitario Elettronico regionale (FSEr) operativo su tutto il territorio regionale, rivestono un importante significato anche per le persone affette da MdP. Tra gli aspetti innovativi che sono stati valorizzati nel documento e che andranno implementati per armonizzare il percorso di cura ed assistenza del paziente con MdP ai fini di una maggior appropriatezza della presa in carico, si annoverano: - la multidisciplinarietà, che deve essere prevista sin dalle prime fasi della diagnosi; - l'importanza di curare la comunicazione della diagnosi, che deve essere garantita al paziente dal team multidisciplinare che opera negli ambulatori specialistici e dal medico di medicina generale; - la promozione di interventi di prevenzione, sia per la correzione dei fattori di rischio modificabili, sia per favorire stili di vita salutari, a cominciare dalle fasce di età più giovani; - la riabilitazione come opportunità terapeutica sin dalle prime fasi della malattia, la cui accessibilità deve essere garantita; - l'attenzione alle differenze di genere in ogni fase del percorso; - il coinvolgimento delle Associazioni dei pazienti e dei familiari per supportare la realizzazione di servizi adatti ai loro bisogni; - la promozione dell'approccio basato sul design thinking; - la co-progettazione di servizi "con" il paziente, non "per" il paziente; - la pianificazione anticipata delle cure palliative. Attraverso l'istituzione di una rete consapevole, capillare e condivisa, sarà possibile garantire l'implementazione del PDTA e alle Aziende ULSS e Aziende Ospedaliere Universitarie verrà chiesto di: 1. emettere un provvedimento di recepimento entro 90 giorni dall'approvazione del PDTA regionale; 2. identificare un Referente per ogni AULSS/AOU per la MdP entro 90 giorni, che dovrà coordinarsi con il Tavolo regionale permanente per la MdP partecipando ad incontri di coordinamento regionale a cadenza quadrimestrale; 3. istituire un Tavolo di Coordinamento Interdistrettuale entro 90 giorni, che coinvolga i diversi professionisti del percorso di diagnosi, trattamento, assistenza della MdP; 4. convocare quadrimestralmente il Tavolo Interdistrettuale per attività di coordinamento; 5. realizzare un PDTA aziendale entro 24 mesi dalla data di recepimento e favorirne l'implementazione.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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pruiti · 6 years ago
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#BUCCINASCO : UNA COMUNITA' PER MINORI NELLA VILLA CONFISCATA ALLA 'NDRANGHETA
#BUCCINASCO : UNA COMUNITA’ PER MINORI NELLA VILLA CONFISCATA ALLA ‘NDRANGHETA
Il Comune ha pubblicato un bando per affidare in concessione a uso gratuito l’immobile di via Odessa, per offrire servizi di cura e assistenza socio-educativa, pedagogica e/o sanitaria qualificata a bambini e ragazzi in carico alla Tutela minori distrettuale
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jangany-acqua · 2 years ago
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Situazione socio-sanitaria
La cura sanitaria è offerta dal Dispensario medico Sainte Joseph curato dalle suore Figlie della Carità, tutte malgasce, dal dicembre 2021 riconosciuto ufficialmente dallo Stato del Madagascar.
-          conta circa 3.200 visite medico ambulatoriali annue
-          è aperto dalle 7 alle 18 e vede la disponibilità di n. 2 infermieri professionali
-          numero minimo di visite giornaliere: 50. Nei periodi di epidemia influenzale e COVID il numero sale anche fino a 100
-          la struttura è un’ampia costruzione con sala d’aspetto, sala medica per le cure, magazzino farmaceutico, sala delle cure, laboratorio
-          comprende inoltre una struttura di accoglienza con n. 3 piccole abitazioni per ospitare in degenza gli ammalati accompagnati da familiari che li assistono
-          è dotato di un pozzo/inceneritore per lo smaltimento.
-          la struttura è situata vicino a complesso scolastico.
Sono inoltre disponibili per le cure il Centro pubblico sanitario di base, che conta circa 300 visite mediche annuali.
Un aiuto sociale è offerto dalle Suore Figlie della Carità con circa 30 interventi giornalieri di assistenza ai poveri.
Una traccia del progetto L’uomo che sta in piedi [cioè in salute, traduzione letterale della parola Jangany] da Shalom onlus con la rete Amici di Jangany è al link https://luomochestainpiedi.tumblr.com/ 
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