#aiuto agli anziani
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Il pensiero della Garante degli Anziani per il giorno di Natale. Un appello alla solidarietà verso i più fragili.
Paola Ferrari, Garante degli Anziani del Comune di Alessandria, rivolge un messaggio di auguri e riflessione per il Natale, con un appello a cittadini e istituzioni per supportare le persone più vulnerabili.
Paola Ferrari, Garante degli Anziani del Comune di Alessandria, rivolge un messaggio di auguri e riflessione per il Natale, con un appello a cittadini e istituzioni per supportare le persone più vulnerabili. Un Natale di solidarietà verso i fragili. In occasione delle festività natalizie, Paola Ferrari, Garante dei Diritti degli Anziani del Comune di Alessandria, lancia un messaggio che va…
#accesso ai servizi sanitari#aiuto agli anziani#aiuto ai senza tetto#aiuto ai vicini#Alessandria today#appello istituzioni#assistenza socio-sanitaria#attenzione ai poveri#compassione umana#comune di Alessandria#difficoltà economiche anziani#diritti degli anziani#diritti sociali anziani#disabili Natale#Disuguaglianze sociali#empatia e compassione#eventi inclusivi Alessandria#fragilità sociale#garante degli anziani#Google News#inclusione Natale#Inclusione sociale#indigenza Natale#italianewsmedia.com#messaggio di Natale#miglioramento servizi pubblici#Natale 2024#Natale solidale Alessandria#Paola Ferrari#persone vulnerabili
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"Mai successo un fatto simile!"
"Mai visto un disastro come quest'ultima alluvione!"
"Cambiamento Climatico!"
"Le stagioni non sono più quelle di una volta!"
Voci del popolino ignorante milanese, riportate con estrema soddisfazione dai TG, quotidiani, politici di sinistra, verdacci, ribadite da Sor Piccozza e da Farfallino Amoroso (Tozzi e Mercalli).
Invece:
Milano, 31 maggio 1917.
Il 30 maggio, in una Milano spettrale, abitata solo da donne, bambini e anziani, iniziò a piovere a metà pomeriggio, mentre forti temporali avevano già interessato la Brianza e la fascia Prealpina.
Negli ultimi giorni del maggio 1917 l’Italia era piegata dalla Grande Guerra; era in pieno svolgimento la terrificante carneficina della Decima Battaglia dell’Isonzo, in cui il generale Cadorna mandò al massacro 400.000 soldati italiani contro le trincee e le mitragliatrici austro-ungariche. I morti italiani furono 36.000, i feriti e i mutilati oltre 130.000 e 26.000 i fanti catturati dal nemico. Dopo un mese di scontri il fronte era rimasto praticamente invariato.
I Savoia avevano imposto la censura più totale agli organi di stampa, le notizie, quindi, filtravano a fatica.
I fiumi Seveso, Olona e Lambro erano tutti ingrossati, piovve tutta notte e all’alba Milano si svegliò come se fosse Venezia.
Tutti i corsi d’acqua erano esondati e i danni più rilevanti avvennero nei quartieri dove correva l’Olona, lungo la zona ovest della città. Anche le zone di Porta Garibaldi e Porta Nuova erano sommerse, così come il Ticinese, dove era esondata addirittura la Darsena.
Le chiamate di aiuto ai pompieri furono centinaia già poche ore dopo il tramonto e continuarono tutta notte, con cantine e androni dei palazzi sommersi in alcuni punti anche da un metro d’acqua.
Il torrente Merlata, che allora correva in superficie, esondò e lo stesso accadde per la roggia Poveretto, le acque invasero il Cimitero Maggiore di Musocco, allagando gli ossari con quasi tre metri di acqua. L’onda di piena dei due torrenti si unì poi a quella del non distante Olona e insieme raggiunsero il quartiere della Maddalena, oggi piazza De Angeli, sommergendo anche le zone vicine di corso Vercelli e del borgo di San Pietro in Sala, oggi piazza Wagner.
I pompieri montarono delle passerelle in legno sopraelevate per far camminare i milanesi, esattamente come a Venezia, ma ben presto anche quelle vennero sommerse da altre ondate di piena dell’Olona.
Vennero sospesi tutti i Gamba de Legn, i tram a vapore extraurbani, che da Milano si dirigevano verso l’area metropolitana a nord e a ovest.
Il Comune decise di far trasferire tutte le bare in attesa di inumazione lontano dal Cimitero Maggiore, per timore che venissero prese dalle acque e portate via. Il cimitero venne poi chiuso, totalmente sommerso da più di un metro di acqua. L’ultima volta era accaduto nel 1893, quando le acque dell’Olona superarono addirittura i due metri di altezza a Musocco e Garegnano.
Diversi stabilimenti e laboratori subirono ingenti danni.
Altri danni notevoli furono arrecati dal Seveso, soprattutto alle porte di Milano. A Palazzolo di Paderno Dugnano crollò un ponte sul Canale Villoresi, alla congiunzione col Seveso; l’onda di piena fu talmente forte da causare l’annegamento di 16 persone. A Milano i danni maggiori furono causati nel quartiere di Ponte Seveso, all’Isola Garibaldi, a Niguarda, a Prato Centenaro e al Mirabello, tutti sommersi da oltre un metro e mezzo di acqua.
A Niguarda crollò un palazzo, fortunatamente tutti gli abitanti riuscirono a fuggire pochi minuti prima del crollo. Il Villaggio dei Giornalisti fu totalmente allagato ed evacuato.
Poco dopo l’alba tutte le linee tranviarie che dal centro correvano verso nord e ovest vennero sospese.
I quotidiani, sottoposti a censura, minimizzarono l’accaduto, nonostante danni ingentissimi, mezza città sott’acqua, 16 morti, collegamenti sospesi e le acque che si ritirarono completamente solo due giorni dopo. Nessuna notizia venne riportata dopo il primo di giugno.
Le foto vennero scattate nel pomeriggio del 31 maggio, quando le acque si erano ormai quasi completamente ritirate. In una foto si vede il Gamba de Legn per Magenta, bloccato dalle acque in via Marghera all’angolo con via Sacco.
(Grazie a Francesco Liuzzi e a “Milano Sparita”)
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CHAPEAU
LETTERA DI UN VETERINARIO AL PAPA
Predicare l’amore e seminare l’odio
Mi presento, ho 62 anni, sono un Veterinario ed ho 2 figli di cui uno autistico, sono padre e proprietario di animali, genitore coscienzioso ed a contatto quotidianamente col mondo dell’animalismo e col mondo della disabilità, padre e veterinario contemporaneamente.
Una frase che i miei clienti mi ripetono costantemente è “chi non ha mai avuto un cane/gatto non riesce minimamente ad immaginare il mondo di amore che queste creature sanno donare.
Ecco, lei non ha mai avuto un cane o un gatto, lo si capisce dal modo in cui sottovaluta la questione, non è colpa sua, me ne rendo conto, se avesse provato quel tipo di affetto che il suo predecessore conosceva bene (Papa Ratzinger amava la compagnia dei gatti) non avrebbe detto cose tanto superficiali e fuorvianti.
La cosa grave che, mi permetta, non le fa onore è il creare la contrapposizione “chi ama gli animali non ama i bambini”, è un concetto errato e divisivo, chi ama la vita riconosce il dolore, negli occhi di un bambino o di un animale, amare vuol dire immedesimarsi, capire, ascoltare, quella dell’amore è una ginnastica quotidiana e non è mai divisiva, l’amore per la vita, sotto qualsiasi forma, arricchisce e non impoverisce.
Ma davvero lei crede che quello di Francesco di Assisi, il santo povero, l’uomo che camminava a piedi scalzi e coperto di umili panni, fosse tempo perso?, che non avrebbe dovuto parlare agli uccellini, scrivere il cantico delle creature, ammansire il lupo di Gubbio?
Ma lo sa che il santo d’Assisi diceva: “Se avete uomini che escluderanno una qualsiasi delle creature di Dio dal rifugio della compassione e della pietà, avrete uomini che trattano nello stesso modo i simili”
Ma ha mai visto la benedizione degli animali che si tiene in molte chiese il 17 gennaio nella tradizionale festa di S. Antonio Abate? E’ un tripudio di gioia, vecchietti e bambini ognuno col proprio animaletto domestico, tutti uniti dalla fede e dalla speranza, io stesso ci andai portando Tommasino un gatto reso diversamente abile dall’aggressione di un branco di cani nella speranza di un miracolo
Ma davvero lei crede che la fame nel mondo sia dovuta allo spreco di risorse per acquistare le crocchette? E no, qui divento cattivo io!, ma non è che forse dovrebbe preoccuparsi della ristrutturazioni degli immobili da 700 mq del cardinale Bertone finanziate coi soldi delle elemosine?, non dovrebbe preoccuparsi degli spot a pioggia per l’8 per mille? (nel 2004 sono costati 4.650.000,00 euro, non oso pensare adesso) per accaparrarsi la gestione di fondi che normalmente andrebbero comunque alla beneficenza ma che passando per voi vengono ridotti da spese folli?
Ma lo sa quanti bambini avreste saziato coi 4 milioni dati a Mediaset e Rai?
Gesù diceva “quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”e allora tutti questi spot autocelebrativi per l’8 per mille? Il vangelo lo citate solo quando vi conviene?
Per giudicare bisogna conoscere la gente, non il lusso. Lei non ha la minima idea di quante vite hanno salvato gli animali, di quanto un gatto possa curare la depressione di un anziana vedova e col nido svuotato, di quanto un cane possa essere di aiuto all’autostima di un ragazzo disabile, di quanto un cucciolo possa aiutare un bambino abbandonato dal padre fuggito con un’altra donna, di quanto un cagnolino possa attenuare il dolore di una coppia di anziani che hanno perso il loro unico figlio, tutte storie di vita che non potrebbero sfociare nell’adozione di un bambino, tutte storie di vita che lei dal suo trono dorato non vede.
Le persone, caro Papa, non fanno più figli perché non se lo possono permettere, perché in Italia un fitto costa quanto uno stipendio e quindi si deve lavorare fulltime in due, perché a Milano un asilo nido costa più dello stipendio di un call center, perché ti offrono solo lavoro precario ed orari impossibili… con quale presupposto una persona coscienziosa e non ricca può fare un figlio?
Vuole più accudimento per i bambini? Faccia la guerra al precariato, al lavoro nero, allo sfruttamento e si troverà circondato da persone felici di fare figli ma, la prego, la smetta di far guerra agli animali, sono creature di Dio, sono un dono per l’anima, sono una palestra per imparare la tolleranza, il rispetto, sono una manna dal cielo nell’universo di solitudine ed alienazione che sempre di più attanagliano le nostre metropoli.
L’amore, quello vero, non divide ma aggrega, in ogni cuore ogni sentimento crea lo spazio per uno nuovo.
L’amore per la vita, qualunque vita, è un valore totalizzante e mai riduttivo.
Amare insegna ad amare.
La donna che lei ha pubblicamente scacciato e deriso è una credente ed ha 50 anni, non è propriamente l’età per fare o adottare figli, certamente avrà sbagliato dicendo “mi benedice mio figlio?” ma lei che ha benedetto finanche una lussuosa Lamborghini bianca forse avrebbe potuto perdonarla, in ogni caso quel cagnolino sarà importante per quella donna e lei era venuta fiduciosa ad incontrarla.
Una occasione persa
(Dottor Vincenzo Minuto, Medico Veterinario)
Medita Francesco!
Medita se ne sei capace!!!
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LETTERA DI UN VETERINARIO AL PAPA
Predicare l’amore e seminare l’odio
Mi presento, ho 62 anni, sono un Veterinario ed ho 2 figli di cui uno autistico, sono padre e proprietario di animali, genitore coscienzioso ed a contatto quotidianamente col mondo dell’animalismo e col mondo della disabilità, padre e veterinario contemporaneamente.
Una frase che i miei clienti mi ripetono costantemente è “chi non ha mai avuto un cane/gatto non riesce minimamente ad immaginare il mondo di amore che queste creature sanno donare.
Ecco, lei non ha mai avuto un cane o un gatto, lo si capisce dal modo in cui sottovaluta la questione, non è colpa sua, me ne rendo conto, se avesse provato quel tipo di affetto che il suo predecessore conosceva bene (Papa Ratzinger amava la compagnia dei gatti) non avrebbe detto cose tanto superficiali e fuorvianti.
La cosa grave che, mi permetta, non le fa onore è il creare la contrapposizione “chi ama gli animali non ama i bambini”, è un concetto errato e divisivo, chi ama la vita riconosce il dolore, negli occhi di un bambino o di un animale, amare vuol dire immedesimarsi, capire, ascoltare, quella dell’amore è una ginnastica quotidiana e non è mai divisiva, l’amore per la vita, sotto qualsiasi forma, arricchisce e non impoverisce.
Ma davvero lei crede che quello di Francesco di Assisi, il santo povero, l’uomo che camminava a piedi scalzi e coperto di umili panni, fosse tempo perso?, che non avrebbe dovuto parlare agli uccellini, scrivere il cantico delle creature, ammansire il lupo di Gubbio?
Ma lo sa che il santo d’Assisi diceva: “Se avete uomini che escluderanno una qualsiasi delle creature di Dio dal rifugio della compassione e della pietà, avrete uomini che trattano nello stesso modo i simili”
Ma ha mai visto la benedizione degli animali che si tiene in molte chiese il 17 gennaio nella tradizionale festa di S. Antonio Abate? E’ un tripudio di gioia, vecchietti e bambini ognuno col proprio animaletto domestico, tutti uniti dalla fede e dalla speranza, io stesso ci andai portando Tommasino un gatto reso diversamente abile dall’aggressione di un branco di cani nella speranza di un miracolo
Ma davvero lei crede che la fame nel mondo sia dovuta allo spreco di risorse per acquistare le crocchette? E no, qui divento cattivo io!, ma non è che forse dovrebbe preoccuparsi della ristrutturazioni degli immobili da 700 mq del cardinale Bertone finanziate coi soldi delle elemosine?, non dovrebbe preoccuparsi degli spot a pioggia per l’8 per mille? (nel 2004 sono costati 4.650.000,00 euro, non oso pensare adesso) per accaparrarsi la gestione di fondi che normalmente andrebbero comunque alla beneficenza ma che passando per voi vengono ridotti da spese folli?
Ma lo sa quanti bambini avreste saziato coi 4 milioni dati a Mediaset e Rai?
Gesù diceva “quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”e allora tutti questi spot autocelebrativi per l’8 per mille? Il vangelo lo citate solo quando vi conviene?
Per giudicare bisogna conoscere la gente, non il lusso. Lei non ha la minima idea di quante vite hanno salvato gli animali, di quanto un gatto possa curare la depressione di un anziana vedova e col nido svuotato, di quanto un cane possa essere di aiuto all’autostima di un ragazzo disabile, di quanto un cucciolo possa aiutare un bambino abbandonato dal padre fuggito con un’altra donna, di quanto un cagnolino possa attenuare il dolore di una coppia di anziani che hanno perso il loro unico figlio, tutte storie di vita che non potrebbero sfociare nell’adozione di un bambino, tutte storie di vita che lei dal suo trono dorato non vede.
Le persone, caro Papa, non fanno più figli perché non se lo possono permettere, perché in Italia un fitto costa quanto uno stipendio e quindi si deve lavorare fulltime in due, perché a Milano un asilo nido costa più dello stipendio di un call center, perché ti offrono solo lavoro precario ed orari impossibili… con quale presupposto una persona coscienziosa e non ricca può fare un figlio?
Vuole più accudimento per i bambini? Faccia la guerra al precariato, al lavoro nero, allo sfruttamento e si troverà circondato da persone felici di fare figli ma, la prego, la smetta di far guerra agli animali, sono creature di Dio, sono un dono per l’anima, sono una palestra per imparare la tolleranza, il rispetto, sono una manna dal cielo nell’universo di solitudine ed alienazione che sempre di più attanagliano le nostre metropoli.
L’amore, quello vero, non divide ma aggrega, in ogni cuore ogni sentimento crea lo spazio per uno nuovo.
L’amore per la vita, qualunque vita, è un valore totalizzante e mai riduttivo.
Amare insegna ad amare.
La donna che lei ha pubblicamente scacciato e deriso è una credente ed ha 50 anni, non è propriamente l’età per fare o adottare figli, certamente avrà sbagliato dicendo “mi benedice mio figlio?” ma lei che ha benedetto finanche una lussuosa Lamborghini bianca forse avrebbe potuto perdonarla, in ogni caso quel cagnolino sarà importante per quella donna e lei era venuta fiduciosa ad incontrarla.
Una occasione persa
Dottor Vincenzo Minuto
Medico Veterinario
#iostoconglianimali
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Chapeau.
LETTERA DI UN VETERINARIO AL PAPA
Predicare l'amore e seminare l'odio
Mi presento, ho 62 anni, sono un Veterinario ed ho 2 figli di cui uno autistico, sono padre e proprietario di animali, genitore coscienzioso ed a contatto quotidianamente col mondo dell'animalismo e col mondo della disabilità, padre e veterinario contemporaneamente.
Una frase che i miei clienti mi ripetono costantemente è “chi non ha mai avuto un cane/gatto non riesce minimamente ad immaginare il mondo di amore che queste creature sanno donare.
Ecco, lei non ha mai avuto un cane o un gatto, lo si capisce dal modo in cui sottovaluta la questione, non è colpa sua, me ne rendo conto, se avesse provato quel tipo di affetto che il suo predecessore conosceva bene (Papa Ratzinger amava la compagnia dei gatti) non avrebbe detto cose tanto superficiali e fuorvianti.
La cosa grave che, mi permetta, non le fa onore è il creare la contrapposizione “chi ama gli animali non ama i bambini”, è un concetto errato e divisivo, chi ama la vita riconosce il dolore, negli occhi di un bambino o di un animale, amare vuol dire immedesimarsi, capire, ascoltare, quella dell'amore è una ginnastica quotidiana e non è mai divisiva, l'amore per la vita, sotto qualsiasi forma, arricchisce e non impoverisce.
Ma davvero lei crede che quello di Francesco di Assisi, il santo povero, l'uomo che camminava a piedi scalzi e coperto di umili panni, fosse tempo perso?, che non avrebbe dovuto parlare agli uccellini, scrivere il cantico delle creature, ammansire il lupo di Gubbio?
Ma lo sa che il santo d'Assisi diceva: “Se avete uomini che escluderanno una qualsiasi delle creature di Dio dal rifugio della compassione e della pietà, avrete uomini che trattano nello stesso modo i simili”
Ma ha mai visto la benedizione degli animali che si tiene in molte chiese il 17 gennaio nella tradizionale festa di S. Antonio Abate? E' un tripudio di gioia, vecchietti e bambini ognuno col proprio animaletto domestico, tutti uniti dalla fede e dalla speranza, io stesso ci andai portando Tommasino un gatto reso diversamente abile dall'aggressione di un branco di cani nella speranza di un miracolo
Ma davvero lei crede che la fame nel mondo sia dovuta allo spreco di risorse per acquistare le crocchette? E no, qui divento cattivo io!, ma non è che forse dovrebbe preoccuparsi della ristrutturazioni degli immobili da 700 mq del cardinale Bertone finanziate coi soldi delle elemosine?, non dovrebbe preoccuparsi degli spot a pioggia per l'8 per mille? (nel 2004 sono costati 4.650.000,00 euro, non oso pensare adesso) per accaparrarsi la gestione di fondi che normalmente andrebbero comunque alla beneficenza ma che passando per voi vengono ridotti da spese folli?
Ma lo sa quanti bambini avreste saziato coi 4 milioni dati a Mediaset e Rai?
Gesù diceva “quando fai l'elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l'elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”e allora tutti questi spot autocelebrativi per l'8 per mille? Il vangelo lo citate solo quando vi conviene?
Per giudicare bisogna conoscere la gente, non il lusso. Lei non ha la minima idea di quante vite hanno salvato gli animali, di quanto un gatto possa curare la depressione di un anziana vedova e col nido svuotato, di quanto un cane possa essere di aiuto all'autostima di un ragazzo disabile, di quanto un cucciolo possa aiutare un bambino abbandonato dal padre fuggito con un'altra donna, di quanto un cagnolino possa attenuare il dolore di una coppia di anziani che hanno perso il loro unico figlio, tutte storie di vita che non potrebbero sfociare nell'adozione di un bambino, tutte storie di vita che lei dal suo trono dorato non vede.
Le persone, caro Papa, non fanno più figli perché non se lo possono permettere, perché in Italia un fitto costa quanto uno stipendio e quindi si deve lavorare fulltime in due, perché a Milano un asilo nido costa più dello stipendio di un call center, perché ti offrono solo lavoro precario ed orari impossibili… con quale presupposto una persona coscienziosa e non ricca può fare un figlio?
Vuole più accudimento per i bambini? Faccia la guerra al precariato, al lavoro nero, allo sfruttamento e si troverà circondato da persone felici di fare figli ma, la prego, la smetta di far guerra agli animali, sono creature di Dio, sono un dono per l'anima, sono una palestra per imparare la tolleranza, il rispetto, sono una manna dal cielo nell'universo di solitudine ed alienazione che sempre di più attanagliano le nostre metropoli.
L'amore, quello vero, non divide ma aggrega, in ogni cuore ogni sentimento crea lo spazio per uno nuovo.
L'amore per la vita, qualunque vita, è un valore totalizzante e mai riduttivo.
Amare insegna ad amare.
La donna che lei ha pubblicamente scacciato e deriso è una credente ed ha 50 anni, non è propriamente l'età per fare o adottare figli, certamente avrà sbagliato dicendo “mi benedice mio figlio?” ma lei che ha benedetto finanche una lussuosa Lamborghini bianca forse avrebbe potuto perdonarla, in ogni caso quel cagnolino sarà importante per quella donna e lei era venuta fiduciosa ad incontrarla.
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LETTERA DI UN VETERINARIO AL PAPA
Predicare l’amore e seminare l’odio
Mi presento, ho 62 anni, sono un Veterinario ed ho 2 figli di cui uno autistico, sono padre e proprietario di animali, genitore coscienzioso ed a contatto quotidianamente col mondo dell’animalismo e col mondo della disabilità, padre e veterinario contemporaneamente.
Una frase che i miei clienti mi ripetono costantemente è “chi non ha mai avuto un cane/gatto non riesce minimamente ad immaginare il mondo di amore che queste creature sanno donare.
Ecco, lei non ha mai avuto un cane o un gatto, lo si capisce dal modo in cui sottovaluta la questione, non è colpa sua, me ne rendo conto, se avesse provato quel tipo di affetto che il suo predecessore conosceva bene (Papa Ratzinger amava la compagnia dei gatti) non avrebbe detto cose tanto superficiali e fuorvianti.
La cosa grave che, mi permetta, non le fa onore è il creare la contrapposizione “chi ama gli animali non ama i bambini”, è un concetto errato e divisivo, chi ama la vita riconosce il dolore, negli occhi di un bambino o di un animale, amare vuol dire immedesimarsi, capire, ascoltare, quella dell’amore è una ginnastica quotidiana e non è mai divisiva, l’amore per la vita, sotto qualsiasi forma, arricchisce e non impoverisce.
Ma davvero lei crede che quello di Francesco di Assisi, il santo povero, l’uomo che camminava a piedi scalzi e coperto di umili panni, fosse tempo perso?, che non avrebbe dovuto parlare agli uccellini, scrivere il cantico delle creature, ammansire il lupo di Gubbio?
Ma lo sa che il santo d’Assisi diceva: “Se avete uomini che escluderanno una qualsiasi delle creature di Dio dal rifugio della compassione e della pietà, avrete uomini che trattano nello stesso modo i simili”.
Ma ha mai visto la benedizione degli animali che si tiene in molte chiese il 17 gennaio nella tradizionale festa di S. Antonio Abate? E’ un tripudio di gioia, vecchietti e bambini ognuno col proprio animaletto domestico, tutti uniti dalla fede e dalla speranza, io stesso ci andai portando Tommasino un gatto reso diversamente abile dall’aggressione di un branco di cani nella speranza di un miracolo.
Ma davvero lei crede che la fame nel mondo sia dovuta allo spreco di risorse per acquistare le crocchette? E no, qui divento cattivo io!, ma non è che forse dovrebbe preoccuparsi della ristrutturazioni degli immobili da 700 mq del cardinale Bertone finanziate coi soldi delle elemosine?, non dovrebbe preoccuparsi degli spot a pioggia per l’8 per mille? (nel 2004 sono costati 4.650.000,00 euro, non oso pensare adesso) per accaparrarsi la gestione di fondi che normalmente andrebbero comunque alla beneficenza ma che passando per voi vengono ridotti da spese folli?
Ma lo sa quanti bambini avreste saziato coi 4 milioni dati a Mediaset e Rai?
Gesù diceva “quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà” e allora tutti questi spot autocelebrativi per l’8 per mille? Il vangelo lo citate solo quando vi conviene?
Per giudicare bisogna conoscere la gente, non il lusso. Lei non ha la minima idea di quante vite hanno salvato gli animali, di quanto un gatto possa curare la depressione di un anziana vedova e col nido svuotato, di quanto un cane possa essere di aiuto all’autostima di un ragazzo disabile, di quanto un cucciolo possa aiutare un bambino abbandonato dal padre fuggito con un’altra donna, di quanto un cagnolino possa attenuare il dolore di una coppia di anziani che hanno perso il loro unico figlio, tutte storie di vita che non potrebbero sfociare nell’adozione di un bambino, tutte storie di vita che lei dal suo trono dorato non vede.
Le persone, caro Papa, non fanno più figli perché non se lo possono permettere, perché in Italia un fitto costa quanto uno stipendio e quindi si deve lavorare fulltime in due, perché a Milano un asilo nido costa più dello stipendio di un call center, perché ti offrono solo lavoro precario ed orari impossibili… con quale presupposto una persona coscienziosa e non ricca può fare un figlio?
Vuole più accudimento per i bambini? Faccia la guerra al precariato, al lavoro nero, allo sfruttamento e si troverà circondato da persone felici di fare figli ma, la prego, la smetta di far guerra agli animali, sono creature di Dio, sono un dono per l’anima, sono una palestra per imparare la tolleranza, il rispetto, sono una manna dal cielo nell’universo di solitudine ed alienazione che sempre di più attanagliano le nostre metropoli.
L’amore, quello vero, non divide ma aggrega, in ogni cuore ogni sentimento crea lo spazio per uno nuovo.
L’amore per la vita, qualunque vita, è un valore totalizzante e mai riduttivo.
Amare insegna ad amare.
La donna che lei ha pubblicamente scacciato e deriso è una credente ed ha 50 anni, non è propriamente l’età per fare o adottare figli, certamente avrà sbagliato dicendo “mi benedice mio figlio?” ma lei che ha benedetto finanche una lussuosa Lamborghini bianca forse avrebbe potuto perdonarla, in ogni caso quel cagnolino sarà importante per quella donna e lei era venuta fiduciosa ad incontrarla.
Una occasione persa.
(Dottor Vincenzo Minuto, Medico Veterinario)
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“Se avete uomini che escluderanno una qualsiasi delle creature di Dio dal rifugio della compassione e della pietà, avrete uomini che trattano nello stesso modo i simili”-Francesco d’Assisi-Ma davvero lei crede che la fame nel mondo sia dovuta allo spreco di risorse per acquistare le crocchette?ma non è che forse dovrebbe preoccuparsi della ristrutturazioni degli immobili da 700 mq del cardinale Bertone finanziate coi soldi delle elemosine?non dovrebbe preoccuparsi degli spot a pioggia per l’8 per mille? (nel 2004 sono costati 4.650.000,00 euro, non oso pensare adesso)
Ma lo sa quanti bambini avreste saziato coi 4 milioni dati a Mediaset e Rai?
Il vangelo lo citate solo quando vi conviene?
Per giudicare bisogna conoscere la gente, non il lusso. Lei non ha la minima idea di quante vite hanno salvato gli animali, di quanto un gatto possa curare la depressione di un anziana vedova e col nido svuotato, di quanto un cane possa essere di aiuto all’autostima di un ragazzo disabile, di quanto un cagnolino possa attenuare il dolore di una coppia di anziani che hanno perso il loro unico figlio, tutte storie di vita che non potrebbero sfociare nell’adozione di un bambino, tutte storie di vita che lei dal suo trono dorato non vede.
Le persone, caro Papa, non fanno più figli perché non se lo possono permettere, perché in Italia un fitto costa quanto uno stipendio e quindi si deve lavorare fulltime in due, perché ti offrono solo lavoro precario ed orari impossibili… con quale presupposto una persona coscienziosa e non ricca può fare un figlio?Vuole più accudimento per i bambini? Faccia la guerra al precariato, al lavoro nero, allo sfruttamento e si troverà circondato da persone felici di fare figli ma, la prego, la smetta di far guerra agli animali, sono creature di Dio, sono un dono per l’anima, sono una palestra per imparare la tolleranza, il rispetto, sono una manna dal cielo.
L’amore, quello vero, non divide ma aggrega, in ogni cuore ogni sentimento crea lo spazio per uno nuovo.L’amore per la vita, qualunque vita, è un valore totalizzante e mai riduttivo.Amare insegna ad amare.
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Domotica per la disabilità : un passo verso una vita autonoma e sicura
La domotica sta cambiando il modo in cui gli anziani e le persone con disabilità vivono nelle loro case, offrendo loro l’opportunità di mantenere l’indipendenza, la sicurezza e la comodità senza dover necessariamente trasferirsi in strutture sanitarie. Grazie all’evoluzione della tecnologia, è oggi possibile implementare sistemi domotici che non solo migliorano la qualità della vita quotidiana, ma permettono anche il monitoraggio della salute e la gestione delle emergenze.
Il concetto di domotica per anziani e disabili si basa sull’integrazione di soluzioni tecnologiche avanzate che assistono nella vita quotidiana, fornendo una serie di servizi che spaziano dalla sicurezza, alla gestione degli elettrodomestici, fino al monitoraggio medico a distanza. Questa tecnologia, originariamente sviluppata per automatizzare le abitazioni, viene ora adattata per rispondere alle esigenze specifiche di chi affronta difficoltà motorie o di salute legate all’età.
Due approcci alla domotica per anziani e disabili
Nell’ambito della domotica, esistono due principali tipologie di sistemi che vengono utilizzati per assistere gli anziani e le persone con disabilità: i sistemi sanitari integrati e le reti sanitarie private. I sistemi sanitari integrati utilizzano sensori e microprocessori integrati in elettrodomestici, mobili e indumenti per raccogliere e analizzare dati sulla salute degli utenti. Questi dati possono essere utilizzati per diagnosticare malattie o identificare potenziali rischi, consentendo un intervento rapido. Le reti sanitarie private, d’altra parte, si concentrano sulla raccolta e l’archiviazione dei dati sanitari mediante dispositivi portatili e la loro trasmissione tramite tecnologie wireless a un database sanitario domestico.
Entrambi i tipi di sistemi domotici si rivelano particolarmente utili nell’ottica dell’invecchiamento della popolazione, in quanto offrono una soluzione pratica e sostenibile per mantenere l’indipendenza delle persone anziane, riducendo al contempo la necessità di trasferirsi in strutture assistenziali. La possibilità di monitorare la salute a distanza e di ricevere aiuto immediato in caso di emergenza rappresenta un grande vantaggio per coloro che vogliono vivere in sicurezza nel proprio ambiente domestico.
Implementazione della telemedicina nella domotica
La telemedicina è un altro elemento fondamentale nel panorama della domotica per anziani e disabili. Essa consente di fornire assistenza sanitaria a distanza, promuovendo la diagnosi e il trattamento a casa. Grazie ai dispositivi di telemonitoraggio, come sensori di pressione sanguigna o monitor glicemici, gli operatori sanitari possono monitorare i parametri vitali dei pazienti in tempo reale, intervenendo in caso di anomalie.
Per le persone con disabilità o limitazioni funzionali, la telemedicina rappresenta un’opzione preziosa per gestire la loro salute senza la necessità di recarsi in ospedale o dal medico. L’integrazione di questi dispositivi con i sistemi domotici permette inoltre ai familiari di tenere sotto controllo lo stato di salute dei propri cari da remoto, offrendo un ulteriore livello di sicurezza e tranquillità.
Soluzioni domotiche per la sicurezza e la gestione delle emergenze
Uno degli aspetti più importanti della domotica per anziani e disabili riguarda la sicurezza domestica e la gestione delle emergenze. I sistemi di sicurezza intelligenti possono includere sensori di movimento, telecamere di sorveglianza, serrature automatiche e sistemi di controllo remoto delle porte e delle finestre. Queste tecnologie offrono agli utenti la possibilità di mantenere la propria casa sicura, riducendo i rischi legati a intrusioni o incidenti domestici.
In caso di emergenza, i sistemi domotici possono inviare avvisi automatici a familiari o operatori sanitari, garantendo un intervento tempestivo. Ad esempio, un semplice dispositivo indossabile, come un braccialetto o un ciondolo, può essere utilizzato per attivare una richiesta di soccorso, permettendo alle persone con difficoltà motorie di chiedere aiuto senza dover raggiungere un telefono o un altro dispositivo.
L’importanza dei sistemi di promemoria nella domotica
Un altro importante beneficio offerto dalla domotica per anziani e disabili è rappresentato dai sistemi di promemoria. Questi sistemi possono ricordare agli utenti di assumere i farmaci, di seguire le terapie o di svolgere attività quotidiane come spegnere le luci o chiudere le porte. I promemoria possono essere personalizzati in base alle esigenze dell’utente e possono essere attivati automaticamente in determinati momenti della giornata o in base a specifici comportamenti.
Le sfide della domotica per anziani e disabili
Nonostante i numerosi vantaggi offerti dalla domotica, ci sono alcune sfide che devono essere affrontate per garantire un’efficace implementazione di queste tecnologie. Una delle principali preoccupazioni riguarda la facilità d’uso dei sistemi, soprattutto per gli anziani che possono avere difficoltà a utilizzare dispositivi tecnologici avanzati. È essenziale che i sistemi domotici siano progettati per essere intuitivi e accessibili, affinché possano essere utilizzati senza problemi anche dalle persone con limitazioni cognitive o motorie.
Inoltre, i costi di implementazione della domotica possono rappresentare un ostacolo per molte famiglie. Sebbene esistano alcune forme di supporto economico in alcuni paesi, in molti casi i costi iniziali dei sistemi e dei dispositivi possono essere elevati, limitando l’accesso a queste tecnologie per chi ne avrebbe maggiormente bisogno.
Conclusioni
La domotica rappresenta una soluzione innovativa e sempre più diffusa per migliorare la qualità della vita degli anziani e delle persone con disabilità. Grazie a un’ampia gamma di dispositivi e sistemi, è possibile garantire maggiore sicurezza, autonomia e comfort, permettendo agli utenti di vivere in modo più indipendente nelle proprie case. Tuttavia, per massimizzare i benefici della domotica, è fondamentale continuare a sviluppare soluzioni personalizzate e accessibili, tenendo conto delle esigenze individuali e delle barriere economiche che possono limitare l’adozione di queste tecnologie.
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Regione Liguria: 7 milioni dei euro per la nuova edizione dei bonus badanti e babysitter
Regione Liguria: 7 milioni dei euro per la nuova edizione dei bonus badanti e babysitter. Via libera della Regione Liguria allo stanziamento di 7 milioni di euro per il 2024 per i bonus badanti (quinta edizione) e babysitter (quarta edizione). La Giunta regionale, su proposta degli assessori alle Politiche Sociali Giacomo Giampedrone, alla Formazione Marco Scajola e alla Tutela dell'Infanzia Simona Ferro, ha varato la misura, finanziata con le risorse del PR Fse+ 2021-2027. Due gli obiettivi dell'iniziativa: in primo luogo sostenere le famiglie con bambini e/o con persone non autosufficienti a casa (non inseriti in strutture residenziali) nelle spese connesse all'assunzione di baby sitter o badanti, garantendo ai genitori, in particolare alle mamme, le condizioni per proseguire o intraprendere un'attività lavorativa o percorsi di formazione professionale o di istruzione; in secondo luogo, incrementare il numero di persone non autosufficienti che possano ricevere assistenza indiretta rimanendo al proprio domicilio. Potranno essere rimborsate le spese, correttamente rendicontate, per badanti e/o babysitter sostenute dal 1° gennaio 2024, quindi con effetto retroattivo. "Continua senza sosta l'impegno e il lavoro della Giunta, anche per varare provvedimenti molto concreti che, come in questo caso, lasciano più risorse nelle tasche delle famiglie liguri – dichiara il presidente ad interim Alessandro Piana -. Questi bonus si affiancano alle altre misure già in vigore quest'anno, come il trasporto ferroviario gratuito per gli under19 o scontato del 50% per gli under26, l'azzeramento o la riduzione della maggiorazione regionale sull'Irpef per il 90% dei contribuenti, i voucher per la gratuità degli asili nido e per i centri estivi, la Dote Sport. Credo davvero che sia un insieme di azioni senza precedenti, di cui siamo orgogliosi". "Il rinnovo di questa misura con un forte impatto sociale è un ulteriore segnale del lavoro che stiamo portando avanti con determinazione a sostegno delle persone che ne hanno maggiore necessità – afferma l'assessore alle Politiche sociali Giacomo Giampedrone -. Questi bonus offrono, grazie al loro effetto retroattivo, un aiuto concreto e reale alle famiglie, supportandole anche nel mondo del lavoro. Dopo aver assicurato gli asili nido gratuiti a migliaia di bambini, per cui abbiamo già erogato oltre 1,1 milioni di euro ai genitori che hanno presentato domanda, continuiamo a supportare i liguri nell'accudimento dei più piccoli e delle persone non autosufficienti o disabili, che anche grazie a questo aiuto economico pubblico possono continuare a vivere nella loro casa senza essere ricoverati in struttura". "Una misura attesa che andrà incontro alle esigenze di tantissimi liguri: dai bambini agli anziani passando per le famiglie – dichiara l'assessore alla Formazione Marco Scajola -. Confermiamo, attraverso un'attenta programmazione, di essere virtuosi nella gestione delle straordinarie risorse del Fondo sociale europeo. Con un impegno importante stanziamo 7 milioni di euro per le edizioni di quest'anno dei due bonus. L'obiettivo è quello di accontentare tutti coloro che faranno richiesta garantendo un ausilio concreto, alleggerendo le spese e consentendo di non rinunciare all'attività lavorativa. Proseguiamo nella volontà ferma di non lasciare indietro nessuno e di fornire supporto continuo a tutti i cittadini nei più svariati campi: dalla formazione vera e propria al lavoro passando per sociale e sport. Fino a oggi sono oltre 25mila i liguri coinvolti nei bandi Fse per un impegno di spesa di oltre 166 milioni di euro, numeri senza precedenti che testimoniano la bontà di ciò che stiamo facendo". "Abbiamo dato continuità a una misura particolarmente apprezzata dalle famiglie liguri – afferma l'assessore alla Tutela dell'Infanzia Simona Ferro. – Attraverso questo importante stanziamento vogliamo da una parte garantire l'assistenza domiciliare a tante persone non autosufficienti e dall'altra consentire a mamme e papà di conciliare la propria attività lavorativa con quella genitoriale. Il bonus babysitter, in particolare, si aggiunge a una serie di provvedimenti che abbiamo già messo in campo per il benessere e la socialità dei nostri bambini come i nidi gratis, i voucher centri estivi e il bando Dote Sport, che incentiva la pratica sportiva tra i giovanissimi. In questo modo garantiamo quella 'tutela dell'infanzia' che ha nel nome stesso della delega affidatami la sua missione principale". Le domande potranno essere presentate attraverso il portale di Filse (bandi on line, accesso mediante Spid o Cie), con cui Regione ha stipulato un'apposita convenzione per un importo di 427mila euro, comprensivi del lavoro di Liguria Digitale. Le domande potranno essere presentate dal lunedì al venerdì (esclusi sabato, domenica e altri giorni festivi) dalle ore 8.30 alle ore 17.30, a decorrere dalle 8.30 del 25 giugno 2024 e fino alle 17.30 del 2 settembre 2024 o comunque fino a esaurimento delle risorse disponibili. Potranno essere rimborsate le spese per badanti e/o babysitter sostenute dal 1° gennaio 2024, quindi con effetto retroattivo, purché correttamente rendicontate. Il valore del bonus è pari a 350 euro mensili per l'assunzione di una babysitter; il bonus badanti è pari a 600 euro mensili per coloro che non percepiscono il Fondo Regionale per la non autosufficienza e a 250 euro mensili per coloro che già percepiscono il Fondo Regionale per la non autosufficienza. REQUISITI RICHIESTI AL MOMENTO DELLA DOMANDA DA PARTE DEI RICHIEDENTI IL BONUS - BONUS BADANTE (per l'assunzione sia diretta che tramite impresa specializzata) Obiettivo: sostegno diretto alle persone adulte e anziane disabili e/o non autosufficienti, che provvedono alle proprie necessità avvalendosi dell'assistenza di un/una badante assunto/a dagli stessi oppure di un parente/affine entro il terzo grado oppure dell'amministratore di sostegno Possono presentare domanda le persone: a. di età superiore ad anni 18; b. non inserite in strutture residenziali; c. con Isee sociosanitario della persona che necessita di badante non superiore a 35mila euro; d. con invalidità civile riconosciuta al 100% o riconoscimento L. 104/92 art. 3, c. 1 o c. 3; e. ultra-novantacinquenni anche in assenza di riconoscimento di invalidità né di L. 104/93; f. residenti in un comune della Liguria; g. non beneficiarie delle misure regionali per la non autosufficienza di seguito indicate: Vita Indipendente, Gravissima disabilità, Dopo di Noi. - BONUS BABY SITTER (per l'assunzione sia diretta che tramite impresa specializzata) Obiettivo: sostegno ai genitori di bambini e ragazzi fino ai 14 anni o fino a 18 anni se disabili Possono presentare domanda: a) i genitori di minori fino ad anni 14 (presenti nel nucleo familiare del genitore richiedente) oppure fino ad anni 18 se disabili b) con Isee del nucleo familiare non superiore a 35mila euro c) residenti in un Comune della Liguria. Il/la babysitter può svolgere le sue mansioni anche in contesti extra scolastici, ivi compresi i centri estivi o altre strutture ove l'accesso del/della baby sitter sia consentito dalla struttura medesima. MODALITÀ DI PRESENTAZIONE DELLE DOMANDE Gli interessati devono presentare domanda di partecipazione, redatta esclusivamente on line al sistema Bandi on line dal sito internet bandifilse.regione.liguria.it (accesso mediante Spid o Cie) compilata in ogni sua parte e completa di tutta la documentazione richiesta, da allegare alla stessa in formato elettronico, e inoltrata, senza necessità di firma, esclusivamente utilizzando la procedura informatica di invio telematico, a pena di inammissibilità. È garantita l'assistenza informatica per problematiche relative alla compilazione delle domande dal lunedì al venerdì dalle ore 08.30 alle ore 17.30 (festivi esclusi), utilizzando la mail [email protected] EROGAZIONE DEL BONUS La domanda di erogazione, redatta esclusivamente on line, può essere presentata dal lunedì al venerdì dalle ore 8.30 alle ore 17.30 (esclusi sabato, domenica e altri giorni festivi) dai beneficiari per uno o per più trimestri solari cumulativamente sempre accedendo al sistema Bandi on line mediante Spid o Cie dal sito internet bandifilse.regione.liguria.it, presentando, per ciascun periodo per il quale si richiede l'erogazione: 1. busta/e paga dell'assistente familiare (badante e/o baby-sitter) o fattura nel caso di ricorso a impresa specializzata; 2. pagamento della/e busta/e paga di cui al punto a. o della fattura all'impresa specializzata con qualsiasi sistema tracciabile, esclusi, quindi, i contanti. 3. pagamento del bollettino relativo ai contributi Inps e ricevuta (o contestualmente copia del bollettino pagato), esclusivamente nel caso di assunzione diretta. In presenza di quanto sopra Filse eroga il beneficio, esclusivamente a mezzo bonifico bancario sul conto corrente indicato nella domanda di accesso al fondo e intestato o cointestato al richiedente (no libretto postale). Potranno essere rimborsate le spese per badanti e/o baby sitter sostenute a fare data dal 1 gennaio 2024, quindi con effetto retroattivo, purché rendicontate con le modalità di cui alle sopra citate lettere a., b. e c., fino e non oltre al termine perentorio 15 gennaio 2026, pena l'impossibilità di riconoscere il beneficio, nell'ambito delle 12 mensilità massime e chiaramente se per le spese medesime i richiedenti non siano già stati beneficiari della precedente analoga edizione della presente misura. Eventuali richieste di rimborso oltre tale termine non saranno accolte. Si precisa che nei casi in cui, non avendo esaurito l'ammontare complessivo di importo concesso da Filse e pur avendo presentato richieste per 12 mensilità, sarà comunque consentito ai beneficiari di utilizzare completamente l'importo concesso, effettuando richieste per oltre 12 mensilità, al fine di esaurirlo. Il tutto fermo restando il massimale concesso originariamente nonché il termine di rendicontazione di cui sopra. In caso di mancata presentazione della richiesta di erogazione nei predetti termini perentori, la domanda si intenderà implicitamente rinunciata con conseguente decadenza automatica dal diritto al contributo, senza ulteriori comunicazioni da parte di FILSE. La documentazione di cui sopra, allegata in formato elettronico, dovrà essere completa e leggibile in tutti i suoi contenuti, in formato PDF o in altre estensioni valide per i file fotografici (come meglio specificato durante la fase di compilazione). Nel caso di famiglie con più di un minore a carico, queste potranno fare richiesta di un solo bonus per l'assunzione di baby sitter. Nel caso di persone non autosufficienti conviventi, queste potranno fare richiesta di un solo bonus per l'assunzione di badanti. Resta inteso che non è possibile fare più di una domanda per lo stesso soggetto minore e/o non autosufficiente (individuato tramite Codice Fiscale).... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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𝐂𝐨𝐧𝐬𝐞𝐠𝐧𝐚𝐭𝐞 𝐥𝐞 𝐮𝐨𝐯𝐚 𝐝𝐢 𝐏𝐚𝐬𝐪𝐮𝐚 𝐂𝐫𝐨𝐜𝐞 𝐕𝐞𝐫𝐝𝐞 𝐚𝐠𝐥𝐢 𝐨𝐬𝐩𝐢𝐭𝐢 𝐝𝐞𝐥 𝐂𝐒𝐀 𝐝𝐢 𝐀𝐝𝐫𝐢𝐚 𝐝𝐚 𝐩𝐚𝐫𝐭𝐞 𝐝𝐞𝐢 𝐧𝐨𝐬𝐭𝐫𝐢 𝐯𝐨𝐥𝐨𝐧𝐭𝐚𝐫𝐢
Nella giornata odierna i nostri Volontari hanno distribuito le uova di cioccolato e portato gli auguri di una Pasqua serena alle persone che vivono all'interno della residenza per anziani adriese con un messaggio forte e chiaro: "Grazie per tutto quello che ci avete insegnato", firmato “I Volontari”.
Presente anche il sindaco di Adria, Massimo Barbujani.
Il primo uovo è stato consegnato dal piccolo Antonio come vero e proprio ringraziamento delle nuove generazioni verso i nostri "nonni" che molto ci hanno insegnato e tanto ancora hanno da testimoniare con la loro esperienza di vita.
Un modo, in primo luogo, per far comprendere la gratitudine che ognuno di noi deve ai nostri "nonni" per quello che hanno fatto per la nostra comunità; e poi un modo per essere vicini, anche in queste feste pasquali, agli ospiti della Casa di Riposo di Adria, che continuiamo ogni giorno a portare nel cuore.
Croce Verde Adria prosegue da diversi anni nel portare il proprio aiuto concreto a questa struttura e ai suoi ospiti, come accaduto in maniera particolare nei giorni più duri della pandemia quando i nostri volontari hanno vissuto fianco a fianco con ospiti e operatori per dare il proprio aiuto.
Per questo motivo, anche in questa occasione, non ci si poteva esimere nel dal dare un messaggio di serenità e vicinanza a tutti loro.
Così il presidente di Croce Verde Adria, Andrea Roccato: "Sono veramente felice per questa iniziativa voluta fortemente dalla nostra associazione. Segna idealmente il continuum del patto d'amicizia e del progetto "Narrar Cantando" siglato con il coro "Soldanella" di Adria, che ha allietato gli ospiti di varie case di riposo del territorio nel periodo natalizio.
I nostri "nonni" sono la nostra memoria storica e coloro che ci hanno permesso d'essere qui oggi,per cui era giusto ringraziarli al meglio".
Anche il vicepresidente Lamberto Cavallari ha commentato: "Siamo contenti di donare queste uova e fare i migliori auguri di Buona Pasqua a tutti gli ospiti della struttura, che portiamo sempre nel nostro cuore. Come Croce Verde abbiamo 112 anni di storia e, proprio per questo dobbiamo ringraziare coloro che hanno tramandato i valori di questa associazione fino ad oggi, a maggior ragione ringraziare voi perchè oggi siamo qua a testimoniare quei valori con i nostri volontari e le persone che rendono grande Croce Verde".
Le uova sono state distribuite a tutti i 170 ospiti della struttura dopo gli interventi del sindaco Massimo Barbujani e del presidente della Casa di Riposo Simone Mori.
Csa AdriaComune di AdriaCORO SOLDANELLA
#croceverdenelcuore#passionecroceverde#iosonocroceverde#anpas#anpasveneto
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Cellentani Olga, Manuale di metodologia per il servizio sociale, FrancoAngeli, 1995. Indice del libro
scheda dell’editore https://www.francoangeli.it/Libro/Manuale-di-metodologia-per-il-servizio-sociale?Id=3586 Nel vasto campo delle professioni di aiuto l’assistente sociale si specifica per utenza e compiti. Si va dagli anziani ai bambini maltrattati o abbandonati, dagli handicappati fisici e mentali al tossicodipendente e agli adolescenti devianti o a “rischio”. Ed ancora gli extracomunitari,…
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La guida definitiva al CBD e agli anziani per l'insonnia
Nel panorama in continua evoluzione della salute e del benessere, la ricerca di un sonno ristoratore rimane una ricerca senza tempo, in particolare per gli anziani. Mentre le sabbie del tempo modellano le nostre vite, l'importanza del sonno rigenerante diventa sempre più fondamentale. In questa guida completa, intraprendiamo un viaggio attraverso l'affascinante mondo del CBD e il suo potenziale per alleviare l'insonnia tra gli anziani. Man mano che le notti si allungano e le sfide dell'insonnia persistono, approfondiamo le complessità delle interazioni del CBD con il corpo, facendo luce sul suo potenziale per favorire il rilassamento e la tranquillità. Dalla scienza alla base degli effetti del CBD alla vasta gamma di prodotti disponibili, miriamo a fornire una tabella di marcia per dormire meglio ai nostri amati anziani. Unisciti a noi mentre sveliamo i misteri del CBD e intraprendiamo una ricerca per notti più tranquille e rivitalizzanti.
Come funziona il CBD
Comprendere gli affascinanti meccanismi alla base del funzionamento del CBD implica scavare nell'intricata rete di comunicazione del corpo umano. Il CBD, abbreviazione di cannabidiolo, è un composto non psicoattivo presente nella pianta di Cannabis sativa. Interagisce con il sistema endocannabinoide (ECS), un complesso sistema di regolazione responsabile del mantenimento dell'equilibrio all'interno di varie funzioni corporee. Il CBD interagisce con i recettori ECS, in particolare i recettori CB1 e CB2, che sono distribuiti in tutto il corpo, compreso il cervello e il sistema immunitario. Influenzando questi recettori, il CBD modula potenzialmente il rilascio di neurotrasmettitori, le risposte immunitarie e i processi infiammatori. Questa complessa interazione consente al CBD di esercitare i suoi potenziali effetti calmanti e antinfiammatori, che potrebbero essere promettenti nell'affrontare i fattori sottostanti che contribuiscono all'insonnia. Mentre i meccanismi precisi sono ancora in fase di esplorazione, questa comprensione offre uno sguardo su come il CBD potrebbe contribuire a un'esperienza di sonno più serena e riposante, in particolare tra gli anziani alle prese con l'insonnia.
CBD vapori e insonnia
Tra la vasta gamma di metodi di consumo di CBD, i vaporizzatori di CBD hanno guadagnato una notevole attenzione per il loro potenziale ruolo nell'affrontare l'insonnia. Quando si tratta di anziani che cercano un sonno ristoratore,Vapori di CBD per dormire offrire una via unica per un sollievo rapido e mirato. L'inalazione di CBD vaporizzato consente un rapido assorbimento attraverso i polmoni, consentendo al composto di entrare rapidamente nel flusso sanguigno e potenzialmente favorire il rilassamento. Per gli anziani alle prese con l'insonnia, i vaporizzatori di CBD possono offrire un modo comodo ed efficiente per rilassarsi prima di andare a dormire, calmando potenzialmente la mente e facilitando il passaggio al sonno. È importante, tuttavia, prestare attenzione e selezionare prodotti CBD affidabili e di alta qualità per garantire sicurezza ed efficacia. Esplorare il mondo dei vaporizzatori di CBD come potenziale aiuto per l'insonnia tra gli anziani rappresenta un'opportunità intrigante per attingere al potenziale terapeutico di questo composto naturale, offrendo un potenziale percorso verso un'esperienza di sonno più tranquilla e rigenerante.
La varietà dei prodotti
Navigare nel regno del CBD per gli anziani alle prese con l'insonnia apre le porte a una vasta gamma di opzioni di prodotti, ciascuna adattata alle preferenze e alle esigenze individuali. Dagli oli e tinture di CBD a capsule, commestibili e topici, la varietà di prodotti disponibili fornisce un kit di strumenti versatile per affrontare i disturbi del sonno. Tra queste opzioni, la questione di "i vaporizzatori di CBD possono aiutarti a dormire" emerge come una strada avvincente da esplorare. I vapori di CBD offrono un modo conveniente ed efficiente per fornire il composto, con il potenziale per una rapida insorgenza di effetti. L'inalazione del vapore di CBD gli consente di entrare rapidamente nel flusso sanguigno, favorendo potenzialmente il rilassamento e facilitando il viaggio verso Tuttavia, è fondamentale prestare attenzione e scegliere prodotti affidabili, nonché consultare gli operatori sanitari prima di incorporare vapori di CBD o qualsiasi altro prodotto a base di CBD nella propria routine del sonno.Con un assortimento di scelte a loro disposizione, gli anziani possono personalizzare la loro esperienza con il CBD per soddisfare le loro sfide e preferenze di sonno uniche, intraprendendo un viaggio potenzialmente trasformativo verso notti più riposanti
Conclusione
Negli anni del crepuscolo, il valore del sonno ristoratore non può essere sopravvalutato. Mentre concludiamo questa guida definitiva al CBD e agli anziani per l'insonnia, ci troviamo sulla soglia di una soluzione promettente a una sfida comune e persistente. Il CBD, con il suo potenziale per promuovere il rilassamento e affrontare i fattori sottostanti che contribuiscono all'insonnia, rappresenta un faro di speranza per i nostri anziani che cercano una migliore qualità del sonno. Poiché il viaggio di ogni individuo è unico, è essenziale esplorare la vasta gamma di prodotti CBD e consultare gli operatori sanitari. Attraverso la conoscenza, la guida e il potenziale di trasformazione del CBD, gli anziani possono recuperare il potere ringiovanente del sonno ristoratore, aprendo la porta a giorni più pacifici e appaganti.
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Denatalità, risulta sempre più difficile fare figli in Italia
Arresto delle nascite, l'Italia affronta un "inverno demografico". Allarmato dal calo del tasso di natalità, il governo sta cercando di convincere le donne ad avere figli. Ma molti sono scettici sull'approccio. La prestigiosa Università italiana di Padova si è fatta un nome nel Medioevo, quando i suoi studiosi di medicina hanno aperto la strada alla dissezione dei corpi umani per studiare l'anatomia. In questi giorni la dottoressa Maria Teresa Gervasi, direttrice del reparto di ostetricia della facoltà di medicina, sta analizzando la crisi demografica che affligge la sua città universitaria. Una città economicamente e culturalmente vivace simile a Oxford o Cambridge, Padova ha registrato un calo del 27% delle nascite annuali nel decennio fino al 2020. Le scuole primarie locali stanno lottando per iscrivere i bambini, aumentando la prospettiva di fusioni o chiusure. Eppure l'amministrazione del vasto Ospedale Universitario di Padova - con quasi 9.000 dipendenti, di cui il 70% sono donne - resiste alle richieste di un asilo nido in loco per aiutare il personale a conciliare l'educazione dei figli con orari lunghi e irregolari come operatori sanitari.
La dott.ssa Maria Teresa Gervasi afferma che le donne devono scegliere tra essere madri e lavorare © Linda Scuizzato/FT Questo, dice Gervasi, riassume il clima sociale che guida quello che gli italiani allarmati hanno soprannominato il loro “inverno demografico”. Le nuove nascite annuali stanno diminuendo inesorabilmente mentre le donne ritardano la maternità, o rinunciano del tutto, in una nazione molto indietro rispetto ai suoi coetanei europei nel sostegno alle madri che lavorano. "Le donne che desiderano figli stanno decidendo di non rimanere incinta perché l'organizzazione sociale qui non è buona per le donne che hanno figli", dice Gervasi. “Le donne devono ancora prima essere le custodi dei propri figli, senza alcun aiuto da parte del governo. Quindi aspettano; aspettano che sia tardi.
La crisi demografica in Italia è una delle più acute tra i paesi sviluppati I bassi tassi di natalità e l'ingrigimento della popolazione sono una preoccupazione per molte economie avanzate, comprese le nazioni europee, il Giappone e la Cina, che ora stanno affrontando le conseguenze della sua draconiana politica del figlio unico. Le sfide delle popolazioni più anziane includono la pressione sui regimi pensionistici statali; sistemi sanitari nazionali tesi; potenziali successi ai rating del credito sovrano; e pervasive carenze di manodopera mentre i datori di lavoro lottano per trovare manodopera, compresa l'assistenza agli anziani. La crisi demografica italiana, tuttavia, è tra le più acute in Europa, il risultato di decenni di stagnazione economica e indifferenza politica nei confronti delle aspirazioni delle donne. Gli italiani si considerano ancora una società tradizionale, orientata alla famiglia, e lo stereotipo delle madri devote che si sacrificano per i propri figli incombe. I sondaggi dell'Istat, l'agenzia nazionale di statistica, rilevano che il 46 per cento degli italiani vorrebbe idealmente due figli, mentre un quarto ne vorrebbe tre o più. Eppure il tasso di fertilità del paese - appena 1,24 bambini per donna - è uno dei più bassi d'Europa e lo è da anni. Nel 2022 l'Italia ha registrato appena 393mila nascite, in calo dell'1,8 per cento rispetto al 2021; un calo del 27% rispetto a due decenni prima, e il minimo dall'unificazione dell'Italia nel 1861. L'Istat avverte ora di uno "scenario di crisi" con una popolazione italiana di 59 milioni che dovrebbe scendere a 48 milioni - con un'età media di 50 anni - entro il 2070, mettendo ulteriormente a dura prova un'economia già alle prese con uno dei debiti più pesanti d'Europa. Alcuni demografi indipendenti affermano che anche quella previsione cupa è una prospettiva ottimistica, a seconda del tasso di fertilità che sale a circa 1,5. Il presidente del Consiglio Giorgia Meloni – il cui partito Fratelli d'Italia ha fatto una campagna sul motto “Dio, Patria, Famiglia” – lancia l'allarme. Il suo governo di destra è determinato a invertire la tendenza e ad invogliare le donne italiane ad avere più bambini, offrendo tagli alle tasse e altri incentivi finanziari. “I bambini sono il primo elemento costitutivo di qualsiasi tipo di futuro”, ha detto il mese scorso il primo primo ministro donna italiano, che ha una figlia di sei anni, a una conferenza sulla crisi demografica in Vaticano. “Abbiamo fatto della natalità e della famiglia una priorità assoluta . . . per il semplice motivo che vogliamo che l'Italia torni ad avere un futuro”. Il ministro per la famiglia, i tassi di natalità e le pari opportunità, Eugenia Maria Roccella, una femminista degli anni '70 e attivista per i diritti all'aborto che da allora si è spostata a destra, afferma che le donne dovrebbero vedere l'educazione dei figli come una scelta valida. "La maternità è stata ampiamente svalutata", afferma. “Se dico 'sono una madre' non ho alcun compenso sociale. Se dico: "Sono una donna in carriera", è diverso. Ci deve essere gratificazione sociale per chi dice: “Sono una madre”.
Il tasso di fecondità in Italia — appena 1,24 figli per donna — è uno dei più bassi d'Europa e lo è da anni © Linda Scuizzato/FT Il calo del tasso di natalità, unito all'elevato numero di arrivi di migranti privi di documenti dall'Africa e dall'Asia, alimenta anche una retorica più brutta. Una controversa recente copertina del settimanale conservatore Panorama raffigurava una mappa dell'Italia piena di foto di persone di colore e donne con copricapo musulmano e il titolo: "Italia senza italiani". Ha provocato scalpore sui social media, con i critici che lo hanno definito razzista. Il ministro dell'Agricoltura Francesco Lollobrigida ha pubblicamente avvertito che gli italiani saranno a rischio di un'imminente "sostituzione etnica" a meno che un numero maggiore di loro non abbracci la genitorialità. “Gli italiani stanno facendo meno figli, quindi li stiamo sostituendo con qualcun altro”, ha detto Lollobrigida, che è il cognato di Meloni, a una conferenza sindacale. Eppure economisti e demografi sono scettici sul fatto che gli incentivi finanziari e la propaganda a favore della maternità saranno sufficienti per aumentare il numero delle nascite in una società in cui allevare figli è spesso considerata incompatibile - sia ideologicamente che praticamente - con i lavori retribuiti. Ciò di cui le donne italiane hanno davvero bisogno per avere più figli, sostengono le accademiche femministe, sono migliori opportunità di lavoro e più sostegno sia da parte dello stato – sia degli uomini nelle loro vite – per aiutarle a conciliare il lavoro con la vita familiare. I critici temono che il governo di destra di Meloni veda invece la crisi della fertilità italiana attraverso una lente "patriarcale" che si concentra sul rendere finanziariamente più fattibile per le donne restare a casa per crescere i figli. “Dicono molto sulle famiglie e sull'aiutare le donne a essere madri, ma non sulla spinta all'occupazione femminile”, afferma Azzurra Rinaldi, economista dell'Università La Sapienza di Roma. "Il quadro è molto chiaro: il tuo compito principale qui è quello di essere una madre." Ci vuole un villaggio L'ultimo baby boom in Italia, con tassi di fertilità ben al di sopra del tasso di 2,1 che i demografi considerano necessario per sostenere la popolazione, è stato durante il "miracolo economico" del secondo dopoguerra, un periodo di crescita robusta e ottimismo sociale. Al suo apice nel 1964, l'Italia ha registrato 1 milione di nascite. Ma le consegne sono diminuite costantemente dagli anni '70, poiché le donne più istruite hanno ritardato la maternità per entrare in un mercato del lavoro difficile. «Le donne hanno cercato di consolidarsi prima nel mercato del lavoro e poi di mettere su famiglia», racconta Maria Rita Testa, demografa della Luiss di Roma. Altri paesi europei, come Svezia, Germania e Francia, hanno risposto a tendenze simili aumentando l'assistenza all'infanzia statale, promuovendo il lavoro flessibile e incoraggiando la parità di genere tra le coppie. Ciò ha dato i suoi frutti in quello che Rinaldi, l'economista, chiama un "circolo virtuoso" di più donne che lavorano e allevano figli. In tutta Europa oggi, una maggiore fertilità è correlata a tassi di occupazione femminile più elevati, sia a causa delle maggiori aspirazioni delle donne sia perché crescere i figli con un unico reddito è difficile. L'Italia, tuttavia, ha il tasso di occupazione femminile più basso dell'UE, con poco meno del 52% di donne in età lavorativa occupate, circa 20 punti percentuali al di sotto della Germania.
Ci si aspetta che la popolazione torni ai livelli del 1960 a metà secolo A differenza di altre nazioni europee, l'Italia si è aggrappata all'idea che i bambini debbano stare a casa con le loro madri fino all'inizio della scuola all'età di 6 anni. Ciò ha avuto un impatto demografico: delle donne italiane nate nel 1980, oltre il 22 per cento non ha figli, rispetto a solo il 15 per cento che rimane senza figli in Francia. «L'Italia non ha fatto quasi nulla», dice Testa della Luiss. "L'unico aiuto esterno che le donne avevano era dai loro genitori e dai loro suoceri". Oggi, i posti negli asili nido statali rimangono scarsi mentre l'assistenza privata è così costosa da consumare una grossa fetta dei guadagni delle donne. Le cose non diventano più facili man mano che i bambini crescono. Le scuole medie, per i ragazzi dagli 11 ai 14 anni, in genere terminano alle 13:00 e non hanno né mense né attività di doposcuola in loco. “Tutto è costruito con l'idea che le mamme siano a casa”, dice Maria Letizia Tanturri, demografa dell'Università di Padova e lei stessa madre lavoratrice. Sebbene le donne italiane senza figli lavorino al tasso medio europeo, le madri tendono ad abbandonare il lavoro o sono costrette a contratti part-time o a breve termine. Quindici anni dopo la nascita del primo figlio, secondo la Banca d'Italia, le madri che lavorano guadagnano solo la metà di quanto guadagnano le loro controparti senza figli di età, competenze e salari iniziali simili.
La dott.ssa Maria Teresa Gervasi dell'Azienda Ospedaliera Universitaria di Padova afferma che le donne stanno ritardando la nascita dei figli perché temono la mancanza di sostegno del governo per le madri che lavorano © Linda Scuizzato/FT "Ho pazienti che, avendo avuto due figli, hanno deciso di restare a casa perché non ce la facevano più a farlo", dice Gervasi, l'ostetrico. La Meloni ha lamentato che molte donne “non possono realizzare il loro desiderio di maternità senza dover rinunciare alla realizzazione professionale”. Ma ha anche inviato segnali complicati sui ruoli delle donne. Molte femministe sono rimaste costernate dal fatto che il premier abbia portato sua figlia Ginevra al vertice del G20 a Bali e hanno chiesto perché, pur rappresentando l'Italia sulla scena mondiale, la Meloni dovesse essere anche la prima badante e se il padre della bambina non avrebbe potuto aiutarla. Il premier si è scagliato con rabbia su Facebook dichiarando: “Ho il diritto di fare tutto quello che posso per questa nazione senza privare Ginevra di una madre”. Il modo in cui tali pressioni influenzano la fertilità delle donne è ora al centro di un dibattito pubblico, con libri come Non è un paese per le madri dello scorso anno — che esamina il pesante tributo della maternità sulle prospettive economiche delle donne italiane — e I bambini che non voglio, saggi sulla decisione di diventare un genitore o rimanere senza figli. Roccella, che ora ha 69 anni, sostiene che l'Italia ha bisogno di una "rivoluzione culturale" per rendere più facile per le donne perseguire la realizzazione personale e professionale. "La mia generazione era multitasking: abbiamo cercato di fare tutto", dice il ministro. “Oggi le ragazze sono stufe. Giustamente non vogliono fare il doppio di quello che fanno gli uomini . . . Non vogliono fare tutti i sacrifici che abbiamo fatto - e hanno ragione". Eppure non è chiaro come il governo Meloni intenda aiutare. Finora ha dimezzato l'Iva sui prodotti per l'infanzia come pannolini e omogeneizzati; esteso nuovo sostegno finanziario per le famiglie con quattro figli o più; e tagliare le tasse sui fringe benefit per i dipendenti con figli. Queste mosse integrano un programma lanciato dal precedente governo nel 2021 per dare ai genitori assegni mensili - da € 50 a € 175, a seconda del reddito familiare - per ogni figlio dalla nascita fino all'età di 21 anni. Tuttavia, i piani per spendere 4 miliardi di euro dai 200 miliardi di euro erogati dall'UE del fondo per la ripresa del Covid dall'Italia in nuove strutture per l'infanzia, con posti per circa 264.000 bambini sotto i sei anni, sono molto in ritardo rispetto al programma.
I posti negli asili nido statali restano scarsi mentre l'assistenza privata è così costosa da consumare una grossa fetta dei guadagni delle donne © Daniele Badolato/Juventus FC/Getty Images Roma sta spingendo i datori di lavoro ad adottare politiche favorevoli alla famiglia, come il lavoro flessibile e l'assistenza all'infanzia in loco, ma questo va solo così lontano in un'economia ancora dominata da piccole e medie imprese a conduzione familiare. In Italia, più di un terzo dei lavoratori sono lavoratori autonomi o precari a tempo determinato. Anche se la Meloni invita gli italiani a “riscoprire la bellezza di essere genitori”, il suo governo vede ancora la genitorialità come un privilegio a cui alcune persone, come i membri della comunità LGBTQ e le donne single, non hanno diritto. In Italia, la fecondazione in vitro è legalmente disponibile solo per le coppie sposate eterosessuali, restrizioni che il governo non ha intenzione di allentare. “Qualunque siano le scelte legittime e le libere inclinazioni di ciascuno . . . tutti nasciamo da un uomo e da una donna”, dice la Meloni. “I bambini non sono prodotti da banco che puoi ritirare, come se fossi al supermercato”. “Abbiamo bisogno di persone” A Padova, molte giovani donne - scoraggiate dagli stereotipi tradizionali e dalle schiaccianti aspettative sociali delle madri - credono che avere un figlio richieda un sacrificio di livello che non sono disposte a fare. «Qui si considera che se diventi mamma perdi la vita», dice Tanturri, demografo universitario. "Questa è la narrativa che le persone vedono dalle generazioni più anziane". La scrittrice Marta Zura-Puntaroni, 35 anni, si è trasferita tre anni fa nel centro storico della città per raggiungere il fidanzato, studioso dell'università. Ha visto alcuni dei suoi amici lottare con l'isolamento e la sfida di stare al passo con il lavoro da quando ha avuto figli. Non ha alcun desiderio di seguire l'esempio. "Non sento mai il bisogno di avere figli", dice Zura-Puntaroni, autrice di un romanzo e due memorie. “Anche se il mio partner è un meraviglioso essere umano – una femminista, una cuoca e tutto il lavoro domestico è metà e metà – non credo che sarebbe lo stesso se avessimo un bambino. La parte principale dell'educazione dei figli è sempre sulla madre, anche adesso . . . Non dovrebbe cambiare il suo stile di vita così profondamente come me.
Marta Zura-Puntaroni, scrittrice e influencer sui social media, afferma di non avere alcun desiderio di avere un figlio e i cambiamenti nello stile di vita che ciò comporterebbe © Linda Scuizzato/FT La precarietà del lavoro preoccupa anche le donne più giovani. Zura-Puntaroni, che guadagna anche come influencer sui social media, indica un'amica, consulente di comunicazione, che ha perso un contratto di lunga data con un grande marchio subito dopo il parto. "Molti di noi sono freelance, quindi non è un compito facile decidere di avere un bambino", dice. “Non sono in una brutta situazione con i soldi, ma il mio stile di vita sarebbe molto diverso. Tutti i soldi che ho speso per me stesso, per la casa, i viaggi, il vino - tutti i miei piccoli lussi - sarebbero andati al bambino. Dall'altra parte della città, il vivace quartiere dell'Arcella ospita molti dei 36.000 immigrati tra i 209.000 residenti di Padova. È una delle poche aree in cui le aule e i campi da gioco sono pieni. Il consigliere comunale Francesca Benciolini afferma che il quartiere etnicamente vario è una parte vitale della città, e si irrita per la retorica anti-migranti allarmista proveniente da Roma. "L'Italia è un luogo che fin dall'inizio è stato in contatto con tutti i popoli del Mediterraneo", dice. “Fa parte della nostra storia. Ora, pensiamo di avere una sostituzione etnica? È pazzesco." Maria Castiglioni, demografa dell'Università di Padova, afferma che l'Italia dovrà riconciliarsi con l'immigrazione come parte della risposta al peggioramento della carenza di manodopera e ai problemi demografici. "Abbiamo bisogno di persone", dice. “Sì, questo deve essere regolamentato, ma su base pratica. Siamo troppo ideologici. Read the full article
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Quesito Buongiorno Padre Angelo, Le scrivo per un tema che mi arrovella da tempo. Secondo il realismo, gli universali esistono davvero e la loro esistenza è anteriore ed è precedente alle cose: universalia ante rem. Eppure, in diversi testi leggo che il realismo moderato, a cui aderisce il tomismo, fonda l'esistenza degli universali nella cosa: in re. Come si conciliano queste due intenzioni? Inoltre, sempre in relazione a questo tema, non mi è chiaro quale natura ontologica il tomismo riconosca agli universali colti dall'intelletto umano. Non mi è chiaro se tali universali sono gli stessi che permettono l'esistenza del particolare o se sono astrazioni nel senso di "enti logici". Nel secondo caso sarebbero puri concetti, e quindi si ricadrebbe nell'idealismo. Per altro, non vedo come l’intelletto umano possa “astrarre” l’universale dai sensi, i quali sono un dato fisico e quindi non possono “veicolare” l’universale che li fa esistere. Ovviamente è del tutto possibile che io non abbia compreso bene come il tomismo svolga questo tema e quindi il mio dubbio non abbia ragione di essere, ecco perché ho bisogno del vostro aiuto! Grazie mille Dio vi benedica Alberico Risposta del sacerdote Caro Alberico, 1. quando facevo gli studi di filosofia tra i domenicani c'era il corso di logica una tesi che bisognava studiare a memoria in latino. Suonava così: “Insunt in mente nostra conceptus vere universales, quibus a parte rei respondet natura his conceptibus expressa. Nihilominus haec natura, ut a parte rei existit, non est universalis, sed singularis”. Ricordo che i confratelli più anziani in ricreazione, talvolta, quando se ne presentava l’occasione, sorridendo amavano ripeterla. 2. Ecco la traduzione italiana: “Nella nostra mente vi sono concetti veramente universali, ai quali corrisponde da parte della realtà la natura espressa con questi concetti. Tuttavia questa natura in quanto esiste nella realtà non è universale, ma singolare”. 3. Intanto che cosa si intende per universali? Gli universali sono dei concetti che abbracciano un insieme di soggetti che hanno tutti la medesima natura. Ad esempio, il concetto di uomo viene riferito a tutti quelli che possiedono una natura umana, che è costituita di corpo e di anima razionale. 4. Come emerge subito, gli universali, in quanto sono concetti, non esistono nella realtà. Esistono solo nella nostra mente. Nella realtà esistono i singoli soggetti, dai quali noi astraiamo attraverso l'intelletto un'identica natura comune a tutti. Rispondendo alla tua domanda finale: gli universali esistono solo nella mente, sono astrazioni. Ma il fondamento di questa astrazione è nella realtà. 5. Tra i cosiddetti realisti (in filosofia sono detti realisti quelli che affermano che ai nostri concetti corrisponde la realtà esistente nella natura) alcuni asseriscono che gli universali esistono fuori dall'intelletto e fuori dalla realtà. Questa prima accezione è propria di Platone il quale affermò che le idee (i concetti universali) esistono in se stesse, sono incorruttibili ed eterne. Stanno nel cosiddetto iperuranio. Ad esse la materia plasmata dal demiurgo che in qualche modo vi corrisponde. 6. Altri dicono che l’universale non si moltiplica nei singoli soggetti, ma è una sola in tutti, i quali si distinguono fra di loro solo a motivo degli accidenti. Questa è stata la sentenza del dialettico parigino Guglielmo Campellense (1070-1121), secondo il quale ad esempio l'umanità esiste oggettivamente nella realtà, mentre i soggetti umani si distinguono a motivo degli accidenti. A questa tesi vengono ricondotti anche Hegel (1770-1831) e Schelling (1175-1854), secondo i quali esiste uno spirito assoluto, mentre le realtà singole non sono che apparizioni (epifenomeni) della natura universale. 7. Tutti costoro (menzionati nei numeri 5 e 6) appartengono al cosiddetto realismo esagerato. 8. Secondo altri, invece, tra i quali Aristotele (384-322 a. C
.), San Tommaso (1225-1274) e molti scolastici nell'universale va distinto un duplice elemento: la materia, vale a dire ciò che è contenuto nel concetto universale, e cioè la natura; e la forma, e cioè l’universalità. Secondo costoro l'universalità c'è solo nell’intelletto, mentre la materia esiste nei soggetti reali. Questo è il cosiddetto realismo moderato. 9. Scrive San Tommaso: “Si deve poi sapere che l'universale è ciò che inerisce a molti, non già che esista in molti (sciendum autem quod universale est quod natum est pluribus inesse, non autem pluribus inest; le parole sono tratte da Aristotele, Metaphisica 7,13); perché vi sono universali che contengono sotto di sé solo un singolare, come il sole e la luna” (In Metaph., 7,13). Ti ringrazio del quesito, un po' ostico per chi non è avvezzo alla filosofia. Ti auguro ogni bene, ti benedico e ti ricordo nella preghiera. Padre Angelo
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LETTERA DI UN VETERINARIO AL PAPA Predicare l’amore e seminare l’odio
Mi presento, ho 62 anni, sono un Veterinario ed ho 2 figli di cui uno autistico, sono padre e proprietario di animali, genitore coscienzioso ed a contatto quotidianamente col mondo dell’animalismo e col mondo della disabilità, padre e veterinario contemporaneamente. Una frase che i miei clienti mi ripetono costantemente è “chi non ha mai avuto un cane/gatto non riesce minimamente ad immaginare il mondo di amore che queste creature sanno donare. Ecco, lei non ha mai avuto un cane o un gatto, lo si capisce dal modo in cui sottovaluta la questione, non è colpa sua, me ne rendo conto, se avesse provato quel tipo di affetto che il suo predecessore conosceva bene (Papa Ratzinger amava la compagnia dei gatti) non avrebbe detto cose tanto superficiali e fuorvianti. La cosa grave che, mi permetta, non le fa onore è il creare la contrapposizione “chi ama gli animali non ama i bambini”, è un concetto errato e divisivo, chi ama la vita riconosce il dolore, negli occhi di un bambino o di un animale, amare vuol dire immedesimarsi, capire, ascoltare, quella dell’amore è una ginnastica quotidiana e non è mai divisiva, l’amore per la vita, sotto qualsiasi forma, arricchisce e non impoverisce. Ma davvero lei crede che quello di Francesco di Assisi, il santo povero, l’uomo che camminava a piedi scalzi e coperto di umili panni, fosse tempo perso?, che non avrebbe dovuto parlare agli uccellini, scrivere il cantico delle creature, ammansire il lupo di Gubbio? Ma lo sa che il santo d’Assisi diceva: “Se avete uomini che escluderanno una qualsiasi delle creature di Dio dal rifugio della compassione e della pietà, avrete uomini che trattano nello stesso modo i simili” Ma ha mai visto la benedizione degli animali che si tiene in molte chiese il 17 gennaio nella tradizionale festa di S. Antonio Abate? E’ un tripudio di gioia, vecchietti e bambini ognuno col proprio animaletto domestico, tutti uniti dalla fede e dalla speranza, io stesso ci andai portando Tommasino un gatto reso diversamente abile dall’aggressione di un branco di cani nella speranza di un miracolo Ma davvero lei crede che la fame nel mondo sia dovuta allo spreco di risorse per acquistare le crocchette? E no, qui divento cattivo io!, ma non è che forse dovrebbe preoccuparsi della ristrutturazioni degli immobili da 700 mq del cardinale Bertone finanziate coi soldi delle elemosine?, non dovrebbe preoccuparsi degli spot a pioggia per l’8 per mille? (nel 2004 sono costati 4.650.000,00 euro, non oso pensare adesso) per accaparrarsi la gestione di fondi che normalmente andrebbero comunque alla beneficenza ma che passando per voi vengono ridotti da spese folli? Ma lo sa quanti bambini avreste saziato coi 4 milioni dati a Mediaset e Rai? Gesù diceva “quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà” e allora tutti questi spot autocelebrativi per l’8 per mille? Il vangelo lo citate solo quando vi conviene? Per giudicare bisogna conoscere la gente, non il lusso. Lei non ha la minima idea di quante vite hanno salvato gli animali, di quanto un gatto possa curare la depressione di un anziana vedova e col nido svuotato, di quanto un cane possa essere di aiuto all’autostima di un ragazzo disabile, di quanto un cucciolo possa aiutare un bambino abbandonato dal padre fuggito con un’altra donna, di quanto un cagnolino possa attenuare il dolore di una coppia di anziani che hanno perso il loro unico figlio, tutte storie di vita che non potrebbero sfociare nell’adozione di un bambino, tutte storie di vita che lei dal suo trono dorato non vede. Le persone, caro Papa, non fanno più figli perché non se lo possono permettere, perché in Italia un fitto costa quanto uno stipendio e quindi si deve lavorare fulltime in due, perché a Milano un asilo nido costa più dello stipendio di un call center, perché ti offrono solo lavoro precario ed orari impossibili… Con quale presupposto una persona coscienziosa e non ricca può fare un figlio? Vuole più accudimento per i bambini? Faccia la guerra al precariato, al lavoro nero, allo sfruttamento e si troverà circondato da persone felici di fare figli ma, la prego, la smetta di far guerra agli animali, sono creature di Dio, sono un dono per l’anima, sono una palestra per imparare la tolleranza, il rispetto, sono una manna dal cielo nell’universo di solitudine ed alienazione che sempre di più attanagliano le nostre metropoli. L’amore, quello vero, non divide ma aggrega, in ogni cuore ogni sentimento crea lo spazio per uno nuovo. L’amore per la vita, qualunque vita, è un valore totalizzante e mai riduttivo. Amare insegna ad amare. La donna che lei ha pubblicamente scacciato e deriso è una credente ed ha 50 anni, non è propriamente l’età per fare o adottare figli, certamente avrà sbagliato dicendo “mi benedice mio figlio?” ma lei che ha benedetto finanche una lussuosa Lamborghini bianca forse avrebbe potuto perdonarla, in ogni caso quel cagnolino sarà importante per quella donna e lei era venuta fiduciosa ad incontrarla. Una occasione persa.
(Dottor Vincenzo Minuto, Medico Veterinario)
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LETTERA DI UN VETERINARIO AL PAPA
Predicare l’amore e seminare l’odio
Mi presento, ho 62 anni, sono un Veterinario ed ho 2 figli di cui uno autistico, sono padre e proprietario di animali, genitore coscienzioso ed a contatto quotidianamente col mondo dell’animalismo e col mondo della disabilità, padre e veterinario contemporaneamente.
Una frase che i miei clienti mi ripetono costantemente è “chi non ha mai avuto un cane/gatto non riesce minimamente ad immaginare il mondo di amore che queste creature sanno donare.
Ecco, lei non ha mai avuto un cane o un gatto, lo si capisce dal modo in cui sottovaluta la questione, non è colpa sua, me ne rendo conto, se avesse provato quel tipo di affetto che il suo predecessore conosceva bene (Papa Ratzinger amava la compagnia dei gatti) non avrebbe detto cose tanto superficiali e fuorvianti.
La cosa grave che, mi permetta, non le fa onore è il creare la contrapposizione “chi ama gli animali non ama i bambini”, è un concetto errato e divisivo, chi ama la vita riconosce il dolore, negli occhi di un bambino o di un animale, amare vuol dire immedesimarsi, capire, ascoltare, quella dell’amore è una ginnastica quotidiana e non è mai divisiva, l’amore per la vita, sotto qualsiasi forma, arricchisce e non impoverisce.
Ma davvero lei crede che quello di Francesco di Assisi, il santo povero, l’uomo che camminava a piedi scalzi e coperto di umili panni, fosse tempo perso?, che non avrebbe dovuto parlare agli uccellini, scrivere il cantico delle creature, ammansire il lupo di Gubbio?
Ma lo sa che il santo d’Assisi diceva: “Se avete uomini che escluderanno una qualsiasi delle creature di Dio dal rifugio della compassione e della pietà, avrete uomini che trattano nello stesso modo i simili”
Ma ha mai visto la benedizione degli animali che si tiene in molte chiese il 17 gennaio nella tradizionale festa di S. Antonio Abate? E’ un tripudio di gioia, vecchietti e bambini ognuno col proprio animaletto domestico, tutti uniti dalla fede e dalla speranza, io stesso ci andai portando Tommasino un gatto reso diversamente abile dall’aggressione di un branco di cani nella speranza di un miracolo
Ma davvero lei crede che la fame nel mondo sia dovuta allo spreco di risorse per acquistare le crocchette? E no, qui divento cattivo io!, ma non è che forse dovrebbe preoccuparsi della ristrutturazioni degli immobili da 700 mq del cardinale Bertone finanziate coi soldi delle elemosine?, non dovrebbe preoccuparsi degli spot a pioggia per l’8 per mille? (nel 2004 sono costati 4.650.000,00 euro, non oso pensare adesso) per accaparrarsi la gestione di fondi che normalmente andrebbero comunque alla beneficenza ma che passando per voi vengono ridotti da spese folli?
Ma lo sa quanti bambini avreste saziato coi 4 milioni dati a Mediaset e Rai?
Gesù diceva “quando fai l’elemosina, non suonare la tromba davanti a te, come fanno gli ipòcriti nelle sinagoghe e nelle strade, per essere lodati dalla gente. In verità io vi dico: hanno già ricevuto la loro ricompensa. Invece, mentre tu fai l’elemosina, non sappia la tua sinistra ciò che fa la tua destra, perché la tua elemosina resti nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”e allora tutti questi spot autocelebrativi per l’8 per mille? Il vangelo lo citate solo quando vi conviene?
Per giudicare bisogna conoscere la gente, non il lusso. Lei non ha la minima idea di quante vite hanno salvato gli animali, di quanto un gatto possa curare la depressione di un anziana vedova e col nido svuotato, di quanto un cane possa essere di aiuto all’autostima di un ragazzo disabile, di quanto un cucciolo possa aiutare un bambino abbandonato dal padre fuggito con un’altra donna, di quanto un cagnolino possa attenuare il dolore di una coppia di anziani che hanno perso il loro unico figlio, tutte storie di vita che non potrebbero sfociare nell’adozione di un bambino, tutte storie di vita che lei dal suo trono dorato non vede.
Le persone, caro Papa, non fanno più figli perché non se lo possono permettere, perché in Italia un fitto costa quanto uno stipendio e quindi si deve lavorare fulltime in due, perché a Milano un asilo nido costa più dello stipendio di un call center, perché ti offrono solo lavoro precario ed orari impossibili… con quale presupposto una persona coscienziosa e non ricca può fare un figlio?
Vuole più accudimento per i bambini? Faccia la guerra al precariato, al lavoro nero, allo sfruttamento e si troverà circondato da persone felici di fare figli ma, la prego, la smetta di far guerra agli animali, sono creature di Dio, sono un dono per l’anima, sono una palestra per imparare la tolleranza, il rispetto, sono una manna dal cielo nell’universo di solitudine ed alienazione che sempre di più attanagliano le nostre metropoli.
L’amore, quello vero, non divide ma aggrega, in ogni cuore ogni sentimento crea lo spazio per uno nuovo.
L’amore per la vita, qualunque vita, è un valore totalizzante e mai riduttivo.
Amare insegna ad amare.
La donna che lei ha pubblicamente scacciato e deriso è una credente ed ha 50 anni, non è propriamente l’età per fare o adottare figli, certamente avrà sbagliato dicendo “mi benedice mio figlio?” ma lei che ha benedetto finanche una lussuosa Lamborghini bianca forse avrebbe potuto perdonarla, in ogni caso quel cagnolino sarà importante per quella donna e lei era venuta fiduciosa ad incontrarla.
Una occasione persa
(Dottor Vincenzo Minuto, Medico Veterinario)
Sono d’accordo con questo veterinario e voi??
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