#famiglia e sicurezza
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Anziano pavese smarrisce la via di casa e cammina per venti chilometri fino all’alessandrino, dove viene soccorso dai Carabinieri e ricondotto a casa, in salute. Volpedo
Volpedo – Un anziano si aggira in stato confusionale per il paese. Un passante avvisa i Carabinieri della locale Stazione, ma nel frattempo lo perde di vista. Iniziano le ricerche, con la pattuglia che si mette sulle tracce dell’uomo, percorrendo vie e vi
Volpedo – Un anziano si aggira in stato confusionale per il paese. Un passante avvisa i Carabinieri della locale Stazione, ma nel frattempo lo perde di vista. Iniziano le ricerche, con la pattuglia che si mette sulle tracce dell’uomo, percorrendo vie e vicoli per circa un’ora fino a rintracciarlo. L’anziano è infreddolito e inizialmente non è in grado di fornire indicazioni utili…
#aiuto agli anziani#Alessandria news#Alessandria today#anziani e memoria#anziani in stato confusionale#anziano ritrovato#anziano smarrito#anziano vagante#assistenza sociale#Carabinieri Volpedo#Emergenza 118#Emergenza sanitaria#emergenza sanitaria 118#famiglia e sicurezza#forze dell’ordine e soccorso#Google Italia#Google News#infreddolito e disorientato#intervento tempestivo#italianewsmedia.com#monitoraggio anziani#pattuglia Carabinieri#percorsi a piedi#perdita di orientamento#persone scomparse#Pier Carlo Lava#Pier Carlo Lava blog#Polizia e Carabinieri#prevenzione Alzheimer#prevenzione scomparse
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Basta, adesso! Magari domani…
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Sono stufa di essere umiliata e maltrattata così da te. Sono cresciuta in una famiglia normale. I miei mi hanno educata e fatto studiare a costo di tanti sacrifici. E grazie all'impegno e alla mia volontà di ferro, sono riuscita a ottenere tutto ciò che volevo dalla vita: un marito, dei figli, una casa, il rispetto di chi mi conosce e la stima di chi lavora con me. Sono una donna di profonda cultura. E senza voler essere falsamente modesta, avrei anche dei gusti raffinati. Resto comunque umile e alla mano. Però non so mentire e mi piace fare le cose alla luce del sole. Il ruolo di amante segreta e traditrice proprio non mi si addice. Eppure, per te e con te faccio tutto. Anche ciò che in materia di sesso neppure pensavo potesse esistere.
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Tutto con grandissimi sensi di colpa e sofferenza interiore; mi trasformo in ciò che non avrei mai immaginato poter essere. Purtroppo a te, bastardo figlio di puttana, non riesco a rinunciare. Ti devo leccare ovunque: mi urge. Adesso. Nel frattempo ora smetti di sorridere, che mi fai morire di voglia. Per favore strappami i vestiti di dosso e facciamo l'amore, ti prego. Ho urgenza di sentire le tue mani che mi frugano ovunque e aspetto impaziente di ascoltare le ulteriori bugie che saprai inventare, per giustificare il fatto che mi eviti da un mese e che mi stai facendo impazzire, dal desiderio di te. Dentro di me. E ci crederò, io cogliona innamorata pazza dei tuoi occhi e del tuo corpo forte e sensuale.
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Crederò a tutto, pur di continuare ad averti, a pensare a te come a qualcosa di bello nella mia vita, anche se invece oggettivamente me la stai distruggendo. Baciami. Subito. Sono annichilita, umiliata e mi faccio schifo. Faccio con te e per te tutte le cose che mi chiedi e contro cui, quando ero coerente con me stessa, puntavo il dito con sicurezza, quando qualche donna veniva scoperta fedifraga. Amica o estranea alla mia cerchia che fosse. Sono diventata di fatto un'ipocrita, troia, sporca, traditrice, disonesta persona. Una puttana affamata di cazzo e assetata di sborra. La tua. Accarezzami tutta, subito. Fammi male infilandomi d'un colpo, spaccami dove e come vuoi. Sono ormai una donna dalla doppia morale. E mi vergogno tantissimo. Ma l'unica lezione positiva imparata dalla mia relazione segreta e aleatoria con te è che veramente non si finisce mai di imparare, di ricredersi: sugli altri e su se stessi. Vieni qui, ora…
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RDA
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Oggi sono uscita per la seconda volta con la mia ex collega dell'università di Napoli, che da qualche mese si è trasferita dal centro-sud del Giappone a Tokyo.
Una tra le tante cose che ci siamo dette è stata:"No assolutamente non rimarrò a vivere in Giappone per tanto tempo".
È una cosa a cui penso da tempo: mi sono data come termine per pensarci il 2028 quando mi scadrà il visto, potrei anche rimanere qualche annetto in più, ma in questo paese non ce la si fa a rimanere a lungo. È impossibile perché è letteralmente insopportabile viverci, dopo un po'.
A volte lo sento un po' come un "fallimento": insomma, la "naturale" conclusione di una vita fatta a studiare una lingua e tutte le sfumature di un paese è quello di andarci a vivere, un giorno. Non è mai stato un mio grandissimo desiderio o l'obiettivo prefissato da tutta la vita, come nemmeno quello di venire qui 6 anni fa con la borsa di studio, per carità, però è successo e le occasioni me le sono prese in virtù della loro rarità. Però, ecco, si materializza questa opportunità di dare una degna conclusione al sangue buttato sui libri, e poi... capisci che non fa per te.
Poi però penso ai miei ex professori che dopo aver vissuto qui come ricercatori per 7 anni sono tornati a vivere a Castellammare di Stabia (manco in Europa o chessoio), cioè proprio a casa: hanno preferito Napoli al Giappone... LORO... quindi chi sono io per dire che il fatto che non voglio vivere più qui sia effettivamente da considerare un fallimento?
Una volta sotto un video su IG ho letto questo commento:
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Giuro su Dio che mi stavo per mettere a piangere per quanto lucida, precisa e puntuale sia la descrizione di questo paese che viene solo osannato a destra e sinistra per FUTILITÀ, quando, appunto, è una damigiana piena zeppa di merda.
È impossibile rimanere in questo paese perché tu devi dare TUTTO (soprattutto la pazienza per sopportare loro e la loro mentalità di merda), per avere indietro che cosa? Un bel cazzo di niente, anzi, ti devi sorbire pure il razzismo (sempre velato, perché loro sono "gentili ed educati"). Gli unici che possono rimanere sono: gli americani (perché sono letteralmente abbagliati dalla questione "sicurezza") che spesso so già sfondati di soldi (quindi grazie al cazzo che ti godi il miglior Giappone che possa esistere); quelli costretti dalle circostanze (lavoro troppo buono/famiglia ormai radicata qui); e qualche pazzo weaboo/nerd/quasi-hikikomori.
Per il resto, le persone normali con un cervello e che hanno la possibilità di andarsene, se ne vanno... sempre.
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All’Università di Milano, la libertà di espressione è sotto attacco! Ieri, 26 novembre 2024, durante l'incontro "Accogliere la Vita. Storie di libere scelte" organizzato da Obiettivo Studenti, collettivo studentesco vicino al Movimento Comunione e Liberazione, un gruppo di studenti e attivisti delle fila della sinistra radicale (Udu, Rebelot, Cambiare Rotta. Organizzazione Giovanile Comunista) ha interrotto l'evento, entrando con forza nell’aula che ospitava il convegno e come potete vedere dalle immagini non sono mancate bestemmie, insulti, violenze fisiche e verbali. A un ragazzo di #ObiettivoStudenti è stata versata dell’acqua addosso, l’addetto alla sicurezza dell’Università è stato spintonato e fatto cadere, fuori dall’Università si sono organizzati con cori offensivi, striscioni e fumogeni. L’evento è saltato e nonostante la presenza della Digos, relatori e partecipanti hanno abbandonato l’Università. Esprimiamo piena solidarietà agli organizzatori e ai relatori dell’incontro e chiediamo al Ministro dell’Interno,
@Piantedosim, di garantire maggiore sicurezza per chi ha posizioni pro-vita e pro-famiglia. È inammissibile che in Italia - come dimostrano anche i ripetuti attacchi materiali alla sede di Pro Vita & Famiglia - non sia più possibile esprimere liberamente opinioni non abortiste senza rischiare per la propria incolumità fisica. E al Ministro dell’Università
@BerniniAM chiediamo di intervenire per fermare le frange violente che soffocano il libero dibattito nelle università italiane. Orgogliosamente #ProVita. SEMPRE!
FASCIO-COMUNISTI ALL'OPERA.
MALEDETTE ZECCHE ROSSE
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Desidero l'amore nella mia vita. Perché credo che sia l'unica cosa a dargli un senso, una direzione, dei colori, un suono... Quando cresci in una famiglia priva di amore allora sai bene cosa significa vivere una realtà che ne è priva... e ne comprendi l'estrema importanza. Ricerco quella sensazione, quel calore che ti riempie, quella sicurezza, quel sapere di essere vista e accettata, accolta, protetta... quello scambio di emozioni ed energia potente tra due esseri che non hanno paura di mostrarsi per come sono, fragili... in un abbraccio di comprensione e non giudizio. Cerco anche attenzioni, piccoli gesti di gentilezza, la presenza, il saper camminare a fianco, le mani che si stringono... ma anche la passione, la voglia di mettersi in gioco e imparare, le follie inaspettate, i sogni e i momenti di crisi condivisi, le carezze e i baci che prendono fuoco, i discorsi intensi, la trasgressione ogni tanto...
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"Manifestazioni che elogiano a un massacro di donne, di bambini e di anziani dentro le loro case sono assurde. Cosa posso dire? Se gli italiani che vivono in un Paese liberale e democratico possono essere così imbecilli da manifestare in favore di un massacro. Sono ignoranti se pensano che manifestare per Hamas voglia dire manifestare per i palestinesi. Chi grida 'dal fiume al mare' non sa neppure di quale fiume e di quale mare si tratti. Sono persone che non sanno che Hamas butta gli omosessuali dai tetti dei palazzi e che le donne non possono fare nulla, sono proprietà dei loro mariti.
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Bologna mi fa sentire sempre come se qui le leggi della società fossero diverse da quelle che regolano la vita altrove. Per esempio: oggi ero a fare la spesa e un tipo che sembrava non so, un padre di famiglia, molto di cuore comunque, si è avvicinato alla cassa dopo aver attraversato tutto il supermercato e ha chiesto se ci fosse il topinambur. No, non c'era e allora cerca di uscire e il signore della sicurezza a cui voglio tanto bene ha scoperto che stava cercando di rubare del tonno in scatola. Mi sono tanto dispiaciuta e in realtà mi sento una merda e una borghese privilegiata del cazzo, mi odio tanto perché non posso fare niente di globale affinché queste cose non accadano a nessuno.
Però poi il tipo girava comunque per strada con una ragazza, in modo molto normale, erano tranquilli, con gli occhi dolci
Io mi sono sentita tanto scossa e sono tornata a casa e ancora un po' mi devo riprendere
Sto facendo le girelle alla cannella con la polpa di mele, ho acceso una candela, dal telefono suona la musica di Lana del Rey e piove ancora, mi sembra di non vedere il sole da settimane e forse è così. Mi sento sempre un peso sulla gola e sul cuore e spero sono che il tempo passi e le cose accadano e di superarle.
Io e G per poco non ci facevamo lo stesso regalo per i quattro anni e che bello starsi vicini anche se so che gli faccio male, mi dispiace così tanto che non si può dire. Lunedì mi rivedo con la mia psicologa, la mia per antonomasia perché con lei ho avuto i miei primi incontri in assoluto e anche perché sento, sentivo, che mi capiva davvero e che mi aiutava senza lasciarmi quel sospiro di insoddisfazione che mi lasciavano le altre.
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Il liberalismo, unica ideologia dogmatica rimasta, rivela la sua essenza proprio nella gestione del fenomeno migratorio. Ma andiamo per gradi e dall’inizio: il liberalismo nasce come ideologia borghese e mercantile per tutelare gli interessi della nascente borghesia compradora che liberatasi di Trono e Altare, trova la sua legittimazione culturale e politica nell’utilitarismo di Locke, Hume e altri , basandosi soprattutto sulle teorie di Hobbes dove l’assetto sociale e statuale è determinato dal ” contratto sociale ” tra i componenti e in quelle di Montesquieu sulla divisione dei poteri , dove prevale però chi detiene i mezzi economici.
Il liberalismo infatti concepisce solo diritti del tutto ” astratti” e non collegati in alcun modo alla concretezza materiale tranne quello alla proprietà privata ( anche questo soggetto alle differenze di censo) e alla libera impresa. Ad esempio il CD diritto al lavoro e’ il classico esempio di diritto che in realtà è esercitabile a condizione che la dinamica domanda/ offerta corrisponda alle necessità del ” mercato del lavoro ” ergo alle necessità del Capitale, altrimenti è un diritto inesigibile da parte del titolare del diritto stesso. Potremmo citare altri esempi di diritti totalmente svincolati dalla realtà e dalla dinamica materiale ( libertà di espressione, alla salute, alla sicurezza…) ed è proprio per questo che ad esempio in Italia dal 1948 si parla di Costituzione formale, in pratica mai attuata , e Costituzione reale, cioè quella parte che per prassi necessita per il funzionamento dell’economia di mercato.
Posto questo dato , nel caso del fenomeno migrazione, controllata o meno, assistiamo ad un classico dello Stato liberale. Cercare di agevolare l’ingresso di un esercito industriale di riserva , in modo più o meno surrettizio, cercando al contempo di introdurre l’idea culturale che la persona, come le merci, è spazialmente e temporalmente ” fungibile” .Ergo un congolese ad Oslo o un norvegese in Congo possono ” integrarsi” a vicenda perché sono persone che , in teoria , non soffrono alcuna influenza identitaria o ambientale.
Ora il marxismo , che lo ricordiamo nasce come liberalismo ” rovesciato”, nella sua corrente rappresentata da Adorno , Horkheimer ma anche dalla corrente francese che fa capo a Guattari , pone invece l’uomo come prodotto delle condizioni sociali, ambientali e della società in cui vive. Si arriva a dire , ed è per certi versi assolutamente inconfutabile, che l’uomo è determinato dalla famiglia, dal clima e dal paesaggio in cui vive , tralasciando usi, costumi, credenze religiose etc. Questi fattori determinano non solo chi li vive ma anche le generazioni successive che dovessero emigrare altrove, come dimostrano anche gli italiani che da generazioni vivono in altri paesi che mantengono uno stretto legame, magari spesso folkloristico, con le proprie origini.
Quindi l’origine come il DNA di ogni persona è ineliminabile, a onta dei” costruttori di diritti a tavolino” che continuano a parlare di inesistenti ” diritti universali” che si concretizzano solo nel ” diritto del capitale ” di spostare manodopera da un capo all’ altro del pianeta. I tentativi quindi di eliminare i dati identitari e qualitativi sia degli europei che degli immigrati, in nome di un astrattismo materiale che vorrebbe solo ” replicanti” consumatori globali o ” cittadini del mondo” non è logico, non è razionale e soprattutto genera violenza e problemi psichici che ben vediamo nella cronaca nera quotidiana anche e soprattutto con gli immigrati di terza generazione. I tentativi surrettizi tipo lo ” ius scholae” sono semplicemente risibili , ancora una volta non basta studiare Dante per sentirsi europei, anche perché primo non si capisce perché un africano dovrebbe sentirsi ” europeo” e viceversa, ma soprattutto perché la cd integrazione non può avvenire su queste basi di astrattezza puramente mercantile che non permette un effettivo dialogo tra culture e identità, ma al contrario lo mortifica e lo soffoca in nome del puro profitto di pochi.
-Kulturaeuropa
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Perché Luca Marinelli canta "The ghost of Tom Joad" di Bruce Springsteen
Tom Joad è il protagonista del romanzo più importante di John Steinbeck, probabilmente il più esistenzialista e sensibile scrittore americano del 900. Certamente uno dei più libertari (il rapporto di profonda amicizia con il filosofo libertario Edward Ricketts e i lunghi scambi di idee in scrittura influenzarono molto il pensiero di Steinbeck). Il capolavoro letterario esce negli Stati Uniti nel 1939 e noi lo conosciamo con il titolo di "Furore".
Woody Guthrie, il grande poeta cantautore antifascista, maestro di Bob Dylan, Leonard Cohen e Bruce Springsteen (tra i molti), scrisse la struggente ballata "Tom Joad" l'anno dopo, nel 1940. Nove anni prima che Springsteen venisse al mondo.
La storia di Furore, per chi non l'abbia mai letta, è l´epopea drammatica della trasmigrazione della famiglia Joad, assieme ad altre centinaia di poveracci, dall'Oklahoma attraverso il Texas, il New Mexico e l'Arizona, lungo la famosa Route 66 che conoscerà altre storie letterarie (Kerouac fra tutti), fino alla California, in cerca di un modo di vivere meno misero. Ci troveranno solo il modo terribile di sopravvivere: paghe da fame, caporalato, lavori da schiavi. Sono gli anni della Grande Depressione. Smagriti da un regime di lavoro che non bastava neanche lontanamente a nutrirli, picchiati, senza una casa, vivevano in baracche di fortuna (spaventosa la somiglianza con le città dormitorio dei migranti in Puglia oggi).
Ed è questa la storia che Springsteen, 55 anni dopo, nel 1995 vuole raccontare. Non certo per mettersi in competizione con il suo maestro Woody Guthrie (che lo stesso Springsteen definì "inarrivabile") ma per renderla più moderna e attuale ai nuovi lavori schiavisti negli Stati Uniti. Tom Joad, nel testo di Springsteen, è un fantasma ancora presente nell'America di oggi, come se cinquant'anni dopo, ben poco fosse cambiato.
E il testo è un pugno allo stomaco che toglie il respiro:
"Uomini a piedi lungo i binari diretti non si sa dove, non c'è ritorno; elicotteri della stradale che spuntano dalla collina,
minestra a scaldare sul fuoco sotto il ponte, la fila per il ricovero che fa il giro dell'isolato.
Benvenuti al nuovo ordine mondiale.
Famiglie che dormono in macchina nel Sud ovest. Né casa né lavoro né sicurezza né pace. La strada è viva stasera ma nessuno si illude su dove va a finire.
Sto qui seduto alla luce del falò
e cerco il fantasma di Tom Joad.
Tira fuori un libro dal sacco a pelo,
il predicatore accende un mozzicone e fa una tirata aspettando il giorno che gli ultimi saranno i primi e i primi gli ultimi.
In uno scatolone di cartone nel sottopassaggio ho un biglietto di sola andata per la terra promessa.
E tu hai un buco in pancia e una pistola in mano e dormi su un cuscino di sasso, ti lavi nell'acquedotto municipale.
Diceva Tom: Mamma, dovunque un poliziotto picchia una persona, dovunque un bambino nasce gridando per la fame,
dovunque c'è una lotta contro il sangue e l'odio nell'aria cercami, e ci sarò.
Dovunque si combatte per uno spazio di dignità per un lavoro decente, una mano d'aiuto, dovunque qualcuno lotta per essere libero, guardali negli occhi e vedrai me."
I Tom Joad di oggi, descritti da Springsteen, sono messicani, africani, sono le nuove vittime di un Nuovo Ordine Mondiale ancora affollato di poliziotti che picchiano, bambini che piangono per la fame, gente senza lavoro e senza libertà.
E allora perché un attore affermato e bravissimo come Luca Marinelli sceglie proprio, esponendosi, di cantare la poesia sociale di Springsteen? Non può essere semplicemente un caso.
Dopo gli insulti ricevuti da quell'area politica che governa l'Italia per aver interpretato Mussolini, e dopo la valanga di commenti feroci sui social, alla sua persona, alla sua sensibilità di attore, lui risponde con un urlo che ha ormai ottant'anni. Quell'urlo di rivalsa, di libertà che albergava in Steinbeck, in Guthrie. E questo lo rende simile ad Elio Germano, altro artista raro che esprime sempre il suo pensiero libertario contro le ingiustizie.
E la canta pure bene. Uno dei pezzi di Springsteen più difficili da interpretare. Quindi un grazie a Luca Marinelli che solleva ancora una volta quel grido degli oppressi. Di qualsiasi epoca.
Olmo Losca il video: https://x.com/MichelaMeloni1/status/1878807190137700720
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L’EUROPA TAGLIA L’USO DEI PFAS
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L’Unione europea ha stabilito una maggiore protezione per i cittadini europei dalle sostanze chimiche perfluoroalchiliche (i cosiddetti PFAS), considerate a rischio per gli ecosistemi e per la salute. La decisione è stata adottata il 19 settembre dalla Commissione europea tramite nuove norme che limitano l’uso dell’acido perfluoroesanoico (PFHxA) e delle sue sostanze affini.
La restrizione vieta la vendita e l’uso dell’acido perfluoroesanoico in tutti i prodotti, tra cui quelli tessili di consumo come giacche antipioggia, imballaggi alimentari come scatole per pizza, miscele di consumo quali spray impermeabilizzanti, cosmetici come prodotti per la cura della pelle, e in alcune applicazioni di schiume antincendio, senza comprometterne la sicurezza. Questa limitazione rappresenta un ulteriore riduzione dell’utilizzo dei PFAS, poiché il PFHxA veniva spesso utilizzato in sostituzione di un’altra sostanza già vietata, l’acido perfluoroottanoico o PFOA. La decisione si è basata sulla valutazione scientifica dei comitati dell’ECHA (Agenzia europea delle sostanze chimiche) e di analisi indipendenti esterne. La Commissione ha inoltre emesso disposizioni per limitare i livelli di PFAS contenuti nelle acque destinate al consumo umano.
I PFAS sono una famiglia di composti chimici sintetici utilizzati principalmente in ambito industriale la cui caratteristica è di essere molto resistenti ai processi naturali di degradazione, elemento che li rende particolarmente soggetti ad accumularsi nell’ambiente e nel corpo umano, causando potenziali danni agli ecosistemi e alla salute. I PFAS sono presenti in circa 10mila sostanze diverse attualmente in commercio e impiegate in molte lavorazioni, dai tessuti impermeabili alle padelle antiaderenti, dai cosmetici ai dispositivi medici.
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Fonte: Commissione europea; Eur Lex; foto di Pollinations AI
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Il 64% degli Italiani si Piace, il 95% Ritiene Importante l'Aspetto Fisico: Ecco i Dati del Sondaggio Vamonos-Vacanze.it
Un recente sondaggio condotto da Vamonos-Vacanze.it, tour operator specializzato in vacanze di gruppo, ha rivelato dati interessanti sul rapporto degli italiani con il proprio corpo e l'autostima.
Un recente sondaggio condotto da Vamonos-Vacanze.it, tour operator specializzato in vacanze di gruppo, ha rivelato dati interessanti sul rapporto degli italiani con il proprio corpo e l’autostima. Il 95% degli italiani ritiene importante l’apparenza fisica, mentre il 64% dichiara di piacersi guardandosi allo specchio. Nonostante ciò, solo il 16% degli intervistati si sente sicuro di sé,…
#alimentazione sana#amici e autostima#apparenza fisica#Autostima#autostima italiana#bellezza interiore#benessere interiore#canoni di bellezza#corpo positivo#Crescita Personale#Cura di sé#dieta sana#famiglia e autostima#fiducia in sé stessi#giudizio altrui#immagine corporea#immagine del corpo.#Influenza media#IRCM ricerca#media e bellezza#partner e autostima#Percezione di sé#pressione sociale#salute fisica#salute mentale#sicurezza in sé stessi#sondaggio italiani#sonno adeguato#Sport#sport e benessere
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"Premonizioni, presentimenti, previsioni"
La nostra mente elabora continuamente tutte le informazioni, tutti i particolari, tutte le piccole cose che accadono intorno a noi, particolari apparentemente insignificanti che al momento ci sfuggono ma che rimangono impressi nel nostro "hard disk" soprattutto quando riguardano persone a noi vicine e a cui siamo legati.
Personalmente mi è successo, e mi succede ancora, a volte come un flash improvviso altre nei momenti di profonda riflessione, che tutti questi particolari iniziano a prendere un senso, tutte queste tessere vengono allineate ed elaborate nel mio cervello, proiettate come filamenti di dna, e iniziano a formare un pensiero, un algoritmo, che mi porta a schematizzare i possibili avvenimenti futuri con tutte le varianti, paragonabili a una partita a scacchi.
È così che ho iniziato a "prevedere il futuro" per così dire, a creare con la mente situazioni, sogni (oppure incubi) ad occhi aperti, è così che riesco a vedere in anticipo tutto quello che può succedere.
Questo mi aiuta molto nella vita quotidiana, in famiglia con gli amici e anche nel lavoro perché riesco a capire in pochi istanti chi ho davanti, conosco già le risposte prevedo quasi sempre qualsiasi reazione ed evoluzione futura in un qualsiasi rapporto umano.
Molti la chiamano empatia, sensibilità, profondità; niente di tutto questo, si tratta solamente di un'ottima memoria di una spiccata intelligenza e velocità di elaborazione del pensiero.
Naturalmente spesso tutto ciò è anche causa di problemi, soprattutto con quelle persone riservate a cui non piace essere "lette dentro", per non parlare poi di tutti quelli (tanti) che indossano una maschera, poiché riesco a penetrarla con estrema facilità.
Molti attribuiscono queste premonizioni alla chiaroveggenza, a qualcosa di non scientifico, sovrannaturale e sensoriale, soprattutto quando questi scenari si concretizzano nella realtà.
Succede che una di queste previsioni non mi esce più dalla mente, un presagio particolarmente vivido e terribile, non mi fa più dormire, per settimane, un incubo ricorrente che mi sveglia ogni notte e mi terrorizza, riguarda una persona a me molto vicina, perché percepisco quasi con sicurezza che è in grave pericolo.
Quando quest' incubo si realizza quasi alla perfezione nella vita reale di questa persona, tranne per l'epilogo drammatico della morte, il mondo mi crolla addosso, è successo tutto come avevo previsto, non so più a cosa credere, non riesco a darmi una spiegazione razionale, il senso di colpa mi attanaglia perché avrei potuto fare qualcosa prima, nonostante avessi rivelato in parte il mio incubo a questa persona.
Da allora questi scenari e visioni che la mia mente costruisce sono sempre più frequenti, mi spaventano terribilmente, cerco di evitarli, provo a non pensare, di giorno ci riesco, ma il problema è la notte quando riesco a vedere in profondità il male che mi circonda. Ed ho paura.
Smokingago
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Nel filmato preso dal sistema di sicurezza dei tunnel di Gaza divulgato dalla Idf, si vede la signora Sinwar seguire il marito che cala nel rifugio viveri e un schermo tv alla vigilia del 7 ottobre 2023, portando con sé una borsa Birkin da 32.000 dollari. Ecco a cosa sono serviti gli "aiuti umanitari ai bambini di Gaza".
Si esatto, sto generalizzando, convintamente. Il livello di quei polli lo conosciamo benissimo. No non conosco la famiglia Sinwar, sto parlando dei polli che versano ai chiagni e fotti.
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Salis si dichiara innocente: dice di aver partecipato a delle contro-manifestazioni pacifiche che si erano tenute nel corso della giornata ma di non aver aggredito nessuno.
Dopo l’arresto, Salis è stata portata in un carcere di massima sicurezza a Budapest, dove si trova ancora in attesa del processo che inizierà a fine gennaio 2024. Per i primi sei mesi le sono stati impediti i contatti con la famiglia, che da settembre è riuscita a visitarla solo due volte e ha detto di averla vista molto provata.
L’Ungheria è uno stato semi-autoritario guidato dal governo di estrema destra del primo ministro Viktor Orbán, dove le violazioni dello stato di diritto sono diventate frequenti negli ultimi anni.
In una lettera che ha fatto arrivare in Italia attraverso i suoi avvocati all’inizio di ottobre, Salis ha detto che sta vivendo da mesi in «condizioni disumane»: nella sua cella ci sono topi, scarafaggi e cimici dei letti, che le hanno provocato una reazione allergica durante i primi tre mesi di detenzione. Nonostante le sue condizioni Salis ha detto che il personale del carcere non le ha fornito alcuna crema o medicina. Durante la prima settimana sono mancati carta igienica, sapone e assorbenti, e nei mesi successivi è capitato più volte che non le fosse dato da mangiare per cena.
Il colloquio con i suoi avvocati prima dell’udienza è durato pochi minuti ed è stato fatto in presenza di un poliziotto. Per presentarsi in tribunale le sono state ammanettate mani e piedi e le è stato messo al polso anche un guinzaglio di cuoio tenuto da un agente, che non l’ha staccato per tutta la durata dell’udienza. Le condizioni descritte da Salis non sono nuove: l’Ungheria è già stata condannata dalla Corte europea dei diritti dell’uomo per gravi violazioni dei diritti dei detenuti.
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Mi sento padre
Credo di essere diventato padre prima, intendo prima di diventarlo biologicamente.
Ho vissuto un prologo o, per usare un neologismo moderno, un prequel.
Sono convinto che divenni padre di me stesso il giorno in cui, sempre biologicamente, non fui più figlio di un uomo.
Quando mio padre morì rimasi orfano di una figura paterna che, nonostante i suoi umani limiti, era nel mio immaginario qualcosa di più grande e rassicurante. Ne avevo maledettamente bisogno, ma il destino me lo portò via.
Così dopo un percorso con uno davvero bravo divenni "papà" di me stesso. Non avevo alternative, meglio dire non avevo nessuno.
Nonni morti da tempo e zii, quelli a portata di mano e in vita, ostici ed egoisti da sempre.
Poi divenni padre. Non solo biologicamente, ma qualcosa si squarciò in me. Mille motivi per sentirsi padre.
Quando divenni padre per la seconda volta lo squarcio con i "mille" motivi raddoppiarono
Mi sento padre ogni volta che sento ridere i miei figli,
quando percepisco la loro forza d'animo,
quando mi abbracciano per rassicurarmi,
quando li abbraccio per dare loro forza,
quando mi rendo conto di come i miei figli siano migliori di me,
quando ripenso al fatto che appena nati mi vennero affidati, tra le mie mani che inaspettatamente divennero ferme e solide. Io che credevo che avrei tremato per tutto il tempo.
Mi sento padre quando mi raccontano i loro pensieri, i loro desideri,
quando uscendo di casa, dalla strada, si girano per vedere se sono alla finestra per salutarli ancora. E io ci sono.
Mi sento padre ogni volta che li sprono a lottare per i loro obiettivi,
lo sono di più quando mi scopro a nascondere le lacrime per i loro traguardi raggiunti.
Mi sento padre quando discutiamo,
quando li ascolto e do loro ragione,
quando gli esprimo il mio punto di vista e loro annuiscono,
quando mi spiegano e io capisco che quello in errore sono io.
Mi sento padre ogni volta che loro si sentono miei figli,
quando mi permettono di lenire i graffi metaforici che la vita gli lascia sulla pelle,
ogni volta che predico il rispetto per il prossimo,
a non fare mai del male a nessuno.
Così capita spesso che loro, abbracciandomi con le lunghe braccia, mi fanno sentire figlio a mia volta. Per qualche istante.
Mi sono sentito orgogliosamente padre, in passato, quando durante le competizioni sportive a cui i miei figli partecipavano, dagli spalti, non ero tra i padri che istigavano i figli a "colpire duro" per vincere sull'avversario.
Oppure quando ho rinunciato ai miei desideri, alle mie passioni, per proteggerli per stare loro vicino. Concedendo il mio cuore solo a loro.
Mi sento padre ogni giorno che mi appare una nuova ruga, un capello bianco, un fardello in più sulle spalle che la vita mi lascia "generosamente". Per ogni livido sulla pelle, per ogni ferita nell'anima, per ogni sussulto del cuore strozzato sul nascere.
Sono un padre nel momento che lotto per il benessere della mia famiglia,
quando cado miseramente per un mio errore,
quando mi rialzo stoicamente, con la determinazione di chi non vuole deludere i propri figli.
Mi sarei già lasciato andare da tanto se non fossi padre.
Sono un padre perché soffro, gioisco, li sento, li ascolto e cerco di essere un punto di riferimento per loro,
per poi accorgermi che essi sono per me un punto di riferimento.
Mi sento padre quando mi prendo cura di una madre anziana e ammalata, come se fosse mia figlia. Lei che mi cerca e mi chiede sicurezza. Come una bimba.
Sono un padre fragile, quando ogni sera goccia dopo goccia cerco di chiudere la giornata.
Quest'anno mi faccio gli auguri, per il padre che sono e per come sopravvivo in questo importante ruolo.
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La terribile esperienza vissuta da Roberto Baggio e dalla sua famiglia, recentemente vittime di un'efferata rapina, non è un caso isolato.
È il segnale di un'emergenza che si sta diffondendo a macchia d'olio in tutto il Paese: la crescente insicurezza. Impianti di sorveglianza e allarmi sono utili, ma non possono sostituire la reale presenza delle forze dell'ordine sul territorio.
La criminalizzazione del diritto all'autodifesa ha gettato nell'incertezza i cittadini. Se Baggio avesse provato a difendersi, oggi sarebbe vittima di un'odissea giudiziaria perpetrata da una magistratura sempre più connivente con il crimine.
Non possiamo più accettare questa situazione. È ora di ribadirlo con forza: difendersi è un diritto. È tempo di ripristinare la legalità, di dare alle forze dell'ordine i mezzi per garantire la sicurezza dei cittadini e di ribaltare la logica perversa che premia i criminali e punisce le vittime.
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