#arresto Alessandria
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Arrestato un Soggetto con Ordine di Carcerazione: Operazione della Polizia di Stato di Alessandria
La Polizia di Stato di Alessandria arresta un uomo ricercato per diversi reati grazie all’intervento tempestivo della Squadra Volante durante un’operazione di controllo del territorio.
La Polizia di Stato di Alessandria arresta un uomo ricercato per diversi reati grazie all’intervento tempestivo della Squadra Volante durante un’operazione di controllo del territorio. Alessandria – 21 ottobre 2024 – Nell’ambito delle attività di controllo del territorio, la Polizia di Stato di Alessandria ha arrestato un uomo di origine marocchina, gravato da un ordine di carcerazione per una…
#arresto Alessandria#arresto marocchino#arresto notturno#arresto per furto#attività di controllo#collaborazione cittadini-polizia#condanna definitiva#Controllo del territorio#criminalità Alessandria#forze dell’ordine Alessandria#Fotosegnalamento#furto e rapina#Giustizia#lesioni personali#lotta alla criminalità#operazione di sicurezza#Operazioni di Polizia#Ordine di carcerazione#Polizia di Stato#polizia e criminalità#prevenzione crimine#reati contro la persona#reati gravi#Sala Operativa Polizia#segnalazioni cittadine#Sicurezza Pubblica#Sicurezza Urbana#spaccio di stupefacenti#Squadra Volante#tutela dei cittadini
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Cuneo, operazione "Pater Familias": condannati i ladri da uno a otto anni di carcere
Cuneo, operazione "Pater Familias": condannati i ladri da uno a otto anni di carcere Tra il 26 luglio ed il 13 settembre dello scorso anno, i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo dei Carabinieri di Cuneo avevano tratto in arresto 9 persone in esecuzione di due ordinanze di custodia cautelare emesse dal GIP presso il Tribunale di Asti ritenendole responsabili di associazione per delinquere finalizzata ai furti in abitazione, all’indebito utilizzo di strumenti di pagamento ed alla falsificazione di targhe, contestando loro la commissione di ben 64 furti in abitazione commessi nel cuneese ed in provincia di Alessandria ed Asti nel periodo compreso tra il dicembre del 2022 ed il luglio del 2023. Le investigazioni, in particolare, coordinate dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Asti, avevano dimostrato come gli indagati avessero costituito un’associazione strutturata, ove ognuno aveva compiti predefiniti sia nella commissione dei furti che nelle attività collaterali come l’elusione delle investigazioni mediante la periodica bonifica dei veicoli in uso e la fittizia intestazione dei mezzi a proprio nome. Era stato altresì evidenziato l’uso di targhe clonate (nel corso delle indagini era stato censito l’uso di 23 targhe false) ed il sistematico cambio di colore delle autovetture attraverso la tecnica del wrapping, cioè applicando delle pellicole adesive sulla carrozzeria. Lo scorso 14 giugno il Tribunale Ordinario di Asti - Ufficio del GIP, in sede di giudizio abbreviato, ha condannato: A.C. alla pena di anni 8 e mesi 4 di reclusione ed Euro 4.000 di multa, oltre che al pagamento delle spese processuali e delle spese di mantenimento in carcere, dichiarando l’imputato interdetto sine die dai pubblici uffici ed in stato di interdizione legale durante l’esecuzione della pena; A.L.M. alla pena di anni 6 e mesi 6 di reclusione ed Euro 3.000 di multa, oltre che al pagamento delle spese processuali e delle spese di mantenimento in carcere, dichiarando l’imputato interdetto sine die dai pubblici uffici ed in stato di interdizione legale durante l’esecuzione della pena; S.C. alla pena di anni 6 e mesi 8 di reclusione ed Euro 3.000 di multa, oltre che al pagamento delle spese processuali e delle spese di mantenimento in carcere, dichiarando l’imputato interdetto sine die dai pubblici uffici ed in stato di interdizione legale durante l’esecuzione della pena; P.F. alla pena di anni 5 e mesi 6 di reclusione ed Euro 2.000 di multa, oltre che al pagamento delle spese processuali e delle spese di mantenimento in carcere, dichiarando l’imputato interdetto sine die dai pubblici uffici ed in stato di interdizione legale durante l’esecuzione della pena; C.A. alla pena di anni 1 e mesi 10 di reclusione ed Euro 4.000 di multa, oltre che al pagamento delle spese processuali; D.D. alla pena di anni 1 di reclusione ed al pagamento delle spese processuali; C.N. alla pena di anni 1 di reclusione ed al pagamento delle spese processuali. A.C., A.L.M. e P.F. sono stati condannati anche al risarcimento dei danni, morali e materiali, alle parti civili. Altri due indagati sono, al momento, irreperibili sul territorio nazionale. È bene, inoltre, ricordare come quella in esame sia solo la sentenza di primo grado, ragione per la quale gli imputati debbano ancora considerarsi innocenti sino all’emanazione di una sentenza di condanna definitiva. La sentenza di cui trattasi, ottenuta grazie, se non soprattutto, alle querele presentate dalle vittime, assolutamente necessarie per l’instaurazione del procedimento penale, costituisce una sia pur parziale e limitata risposta alla preoccupazione della popolazione, ed alla correlativa richiesta di incremento della sicurezza, per un fenomeno, quale quello dei furti in abitazione e delle truffe in danno di anziani che rappresenta una piaga sociale che attanaglia il territorio.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Un arresto e un espulso, stretta antiterrorismo in Italia
A Milano è stato arrestato un algerino ricercato per terrorismo. Ad Alessandria è stato espulso un marocchino che aveva rotto tre crocifissi e minacciato agenti. E’ il 59esimo allontanato quest’anno perché pericoloso, mentre sono 18 gli arrestati appartenenti a formazioni terroristiche oppure estremisti religiosi. Sono i segnali di una stretta sugli ambienti a rischio che gli apparati di…
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25 lug 2023 19:08
"SEMBRAVA UNA BELVA IN GABBIA" - RITROVATI I DIARI DELL'UOMO CHE SCORTÒ E SORVEGLIO’ BENITO MUSSOLINI NELLE SETTIMANE SEGUENTI ALLA SUA DEPOSIZIONE - IL MARESCIALLO CURTI SCRISSE TUTTO NEI SUOI QUADERNI “DURANTE LA SUA PERMANENZA A LA MADDALENA BADOGLIO CONSENTE A MUSSOLINI DI RICEVERE DONI CHE ARRIVANO DA HITLER E DA GÖRING”. SULLO SFONDO LA PREOCCUPAZIONE MAGGIORE È QUELLA CHE IL PRIGIONIERO POSSA FINIRE IN MANO TEDESCA O ANGLOAMERICANA. “GLI ORDINI DI ROMA SONO DI NON LASCIARLO CADER VIVO: GLI SI SCARICA LA PISTOLA ADDOSSO E LO SI SPEGNE!” -
Estratto dell'articolo di Andrea Parodi per “la Stampa”
Osservatelo mentre passeggia sulla terrazza con lo sguardo truce. In quell'animo non vi è dignità, in quel cuore non vi è umanità. Sembra una belva in gabbia». Parole che descrivono Benito Mussolini, da pochi giorni deposto a seguito del suo arresto, il 25 luglio 1943.
La terrazza è quella di Villa Webber, all'isola della Maddalena, dove per venti giorni, dal 7 al 28 agosto, Mussolini viene rinchiuso prima del trasferimento al Gran Sasso.
A scrivere queste parole, lucide, è un testimone d'eccezione. L'autore è Edoardo Curti, un maresciallo dei Carabinieri Reali scelto dagli Alti Comandi per la missione più importante della sua vita: scortare e sorvegliare l'ex Duce nelle settimane immediatamente seguenti alla sua deposizione. Parole che emergono da un diario, casualmente riscoperto dai due figli solamente quindici anni fa, che sta per essere pubblicato da Edizioni Remedios, piccola casa editrice di Casale Monferrato, in provincia di Alessandria, dove Curti andrà a vivere dopo la guerra, al comando della locale stazione dei Carabinieri.
(...)
Da due anni Edoardo Curti, che nel 1943 ha 43 anni, si trova a Roma in missione con scopi investigativi per conto del Comando Generale dei Carabinieri Reali.
Quel 27 luglio viene scelto come uno degli uomini di fiducia per la missione. Mussolini viene portato prima in auto a Gaeta, poi in nave a Ponza, e da lì, sempre via mare, a La Maddalena, in Sardegna, per la sua permanenza più lunga, prima che un idrovolante lo trasporti «in continente», con destinazione Gran Sasso.
«È probabile che mio padre – spiega Graziano, l'altro figlio – abbia sentito la necessità, in quei giorni, di scrivere un diario, ben conscio di essere testimone di un momento di grande importanza, non solo per la sua vita professionale».
Dettagli che hanno colpito soprattutto la professoressa Giovanna Sotgiu, storica della Maddalena, che ha ritrovato passaggi di estrema importanza. «Per esempio, viene descritto per la prima volta il numero della scorta di Mussolini – spiega Sotgiu – composta da 70 carabinieri e 30 metropolitani». Ma anche incroci di testimonianze che la convincono sulla bontà del racconto di Curti: «Vengono citate le diverse visite di don Salvatore Capula, dettagli che coincidono con la versione del prelato».
Don Capula è il parroco della Maddalena negli anni della guerra. Viene chiamato da Mussolini per il supporto religioso, compresa la Messa officiata in ricordo del figlio Bruno, morto esattamente due anni prima in un incidente aereo. Celebrazione a cui lo stesso Curti partecipa, descrivendola nel diario. Sotgiu è tra i pochi ad aver avuto accesso alle carte di don Capula, custodite ancora oggi in un luogo segreto per sua specifica richiesta.
Durante il periodo della Maddalena, Mussolini è ospitato in località Padule, all'interno di Villa Webber, residenza ottocentesca di James Phillipps Webber, un ricco inglese che la costruisce in un improbabile stile moresco-italiano come propria abitazione per gli ultimi anni della sua vita. Risulta essere in cattive condizioni già all'epoca, oggi si trova in uno stato di completo abbandono.
Qui l'ex Duce (che Curti spesso paragona a Napoleone, per il comune destino di essere confinato in un'isola dopo la destituzione) viene spesso apostrofato con considerazioni personali. «Curti è un uomo che conosce bene il suo tempo ed è in grado di valutare i suoi contemporanei sulla base dei loro comportamenti – spiega Sotgiu -; profondamente negativa è la valutazione sulla impreparazione mostrata dalle autorità in tutta la vicenda dei trasferimenti di Mussolini».
Nel diario più volte esprime la sua contrarietà su quelle scelte. Si chiede perché scegliere Ponza (dove racconta esserci «solo due vecchie mitragliatrici» a difendere l'intera isola), ma nutre riserve anche sulla Maddalena. Dal diario di Curti emerge anche un altro dato, inedito, sottolineato dalla professoressa Sotgiu: «Durante la sua permanenza a Maddalena Badoglio consente a Mussolini di ricevere doni che arrivano da Adolf Hitler e da Hermann Göring – conclude -; Hitler lo omaggia di 22 volumi di opere di Friedrich Nietzsche, mentre Göring gli farà recapitare un busto dell'imperatore Federico II di Prussia».
Sullo sfondo la preoccupazione maggiore è quella che il celebre prigioniero possa finire in mano tedesca o angloamericana. «Sarebbe un'onta incancellabile per l'Italia», dice. Precisa anche quale sia l'estremo comando superiore che gli viene impartito: «Gli ordini di Roma sono di non lasciarlo cader vivo e, in ogni caso, meglio lascialo cadere in mano inglese che tedesca: gli si scarica la pistola addosso e lo si spegne!».
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TORTONA.
Operazione “Taxi driver”, 12 persone in arresto per spaccio di sostanze stupefacenti. Comando Provinciale di Alessandria – Tortona (AL) Un incidente mortale avvenuto a Sale(AL) ha permesso ai Carabinieri di avviare approfondite indagini su un traffico di droga in cui erano coinvolte alcune persone di origine marocchina. I Carabinieri della Compagnia di Tortona al termine delle indagini hanno…
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Novi: in manette parcheggiatore abusivo 23enne
Nell’ambito dei servizi svolti dai Carabinieri di Novi Ligure finalizzati a fronteggiare il fenomeno dei parcheggiatori abusivi che, con atteggiamento molesto, chiedono denaro ai cittadini che parcheggiano nelle piazze principali del Comune di Novi Ligure, i militari della Compagnia e dell’Aliquota Radiomobile di Novi Ligure hanno tratto in arresto un nigeriano di 23 anni responsabile di resistenza, violenza e lesioni a pubblico ufficiale. I Carabinieri sono intervenuti in Piazza Gobetti notando il prevenuto richiedere denaro in modo petulante agli autisti che parcheggiavano in quella piazza. Una prima pattuglia si avvicinava al soggetto intimandogli di fermarsi per essere sottoposto a controllo. Il nigeriano, vedendosi circondato anche da un’altra pattuglia dei Carabinieri, si dava alla fuga. La pronta reazione dei militari consentiva di bloccare il ventitreenne nell’adiacente via Edilio Raggio. Nella circostanza, i carabinieri, scesi dalle loro autovetture, bloccavano il soggetto ingaggiando con lo stesso una breve colluttazione poiché lo stesso tentava in tutti i modi di divincolarsi, cercando di colpire i miliari. Tratto in arresto e condotto presso la Caserma dei Carabinieri di Novi Ligure, l’uomo veniva trovato in possesso di numerose monete per un totale di 42,58 euro, sottoposti a sequestro amministrativo. Successivamente è stato tradotto presso la casa circondariale di Alessandria su disposizione della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Alessandria. L’uomo, domiciliato a Serravalle e irregolare sul territorio nazionale, già colpito da provvedimento di espulsione nel luglio 2016, è stato trovato in possesso di numerose ricevute di schedine, il che lascia intendere che lo stesso non esercitasse l’attività di parcheggiatore per sopravvivere, come si potrebbe pensare, ma che avesse una evidente attitudine alle “scommesse” presso sale giochi del Comune di Novi Ligure. http://dlvr.it/PpyQk4
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Nella “mensa dei poveri” si pagavano le tangenti, 43 arresti in Lombardia e l’ombra della ‘ndrangheta
Nuovo post su italianaradio http://www.italianaradio.it/index.php/nella-mensa-dei-poveri-si-pagavano-le-tangenti-43-arresti-in-lombardia-e-lombra-della-ndrangheta/
Nella “mensa dei poveri” si pagavano le tangenti, 43 arresti in Lombardia e l’ombra della ‘ndrangheta
Nella “mensa dei poveri” si pagavano le tangenti, 43 arresti in Lombardia e l’ombra della ‘ndrangheta
Corruzione, finanziamento illecito ai partiti politici, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, false fatturazione per operazioni inesistenti, auto riciclaggio e abusi d’ufficio. Sono questi i reati contestati a vario titolo a 43 persone finite stamani in arresto (una dozzina quelle in carcere) in Lombardia e tra cui spiccano i nomi di esponenti politici, amministratori pubblici e imprenditori. Ma spunta anche l’ombra della ‘ndrangheta calabrese: ad uno degli indagati, centrale nell’inchiesta, Daniele D’Alfonso dell’azienda Ecol Service, imprenditore del settore dei rifiuti e delle bonifiche ambientali, è infatti l’unico al quale è stata contestata anche l’aggravante di aver agevolato il clan di ‘ndrangheta dei Molluso, in pratica facendone lavorare uomini e mezzi negli appalti che – secondo gli inquirenti – sarebbero stati ottenuti grazie alle tangenti. L’accusa di associazione a delinquere per D’Alfonso ha colpito anche l’ex coordinatore provinciale di Forza Italia di Varese, Gioacchino Caianiello, indagato in relazione al Piano di governo del territorio e alle sue varianti. Un altro nome “pesante” finito nell’inchiesta quello di Pietro Tatarella, candidato Azzurro nella circoscrizione Nord-Ovest alle europee del 26 maggio prossimo. E sempre tra le file di Forza Italia, in manette per corruzione anche il consigliere regionale e sottosegretario della Regione Lombardia all’area Expo nella giunta Fontana, Fabio Altitonante; mentre per l’ipotesi di finanziamento illecito è stata inoltrata richiesta alla Camera dei Deputati per l’autorizzazione all’arresto del parlamentare Diego Sozzari, vicecoordinatore in Piemonte del partito. Tra i 43 coinvolti spiccano ancora dirigenti di aziende municipalizzate e Comuni della Lombardia, come quello del direttore del settore Urbanistica di Milano (accusato di abuso d’ufficio), o ancora il responsabile operativo dell’azienda che gestisce i rifiuti nel capoluogo, l’Amsa, a cui si contesta la turbativa d’asta e la corruzione. Per gli inquirenti, comunque, e come accennavamo, un ruolo cardine e principale personaggio dell’inchiesta è appunto l’imprenditore D’Alfonso. L’ipotesi è che attraverso delle consulenze fittizie e altre utilità, abbia ricompensato Tatarella. Dalle intercettazioni telefoniche emergerebbe difatti che i due si sarebbero incontrati in un noto ristorante milanese, vicino alla Regione. Il locale era già comparso in diverse indagini e nel linguaggio degli indagati era diventato “la mensa dei poveri”, a cui ha così preso il nome l’indagine di oggi, coordinata dalla Dda. A eseguire il blitz sono stati u carabinieri di Monza Brianza e la Guardia di Finanza di Varese; gli arresti sono stati effettuati tra Lombardia e Piemonte, particolare tra le province di Milano, Varese, Monza e della Brianza, Pavia, Novara, Alessandria, Torino e Asti. In dodici sono finiti in carcere, sedici invece ai domiciliari, in tre sottoposti all’obbligo di dimora e altri dodici all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Milano Raffaella Mascarino, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, in particolare dall’Aggiunto Alessandra Dolci e dai Sostituti Silvia Bonardi, Adriano Scudieri e Luigi Furno. Le investigazioni che hanno portato al blitz sono state sviluppate dalle fiamme gialle di Busto Arsizio e dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Monza. Da queste emergerebbero due sodalizi criminali, attivi tra il milanese e varesotto, e costituiti – secondo gli invetigatori – da esponenti politici, amministratori pubblici e imprenditori. Nell’indagine c’è anche un episodio di “istigazione alla corruzione”, non andata in porto, nei confronti del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, che è parte offesa e non risulta indagato.
Corruzione, finanziamento illecito ai partiti politici, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, false fatturazione per operazioni inesistenti, auto riciclaggio e abusi d’ufficio. Sono questi i reati contestati a vario titolo a 43 persone finite stamani in arresto (una dozzina quelle in carcere) in Lombardia e tra cui spiccano i nomi di esponenti politici, amministratori pubblici e imprenditori. Ma spunta anche l’ombra della ‘ndrangheta calabrese: ad uno degli indagati, centrale nell’inchiesta, Daniele D’Alfonso dell’azienda Ecol Service, imprenditore del settore dei rifiuti e delle bonifiche ambientali, è infatti l’unico al quale è stata contestata anche l’aggravante di aver agevolato il clan di ‘ndrangheta dei Molluso, in pratica facendone lavorare uomini e mezzi negli appalti che – secondo gli inquirenti – sarebbero stati ottenuti grazie alle tangenti. L’accusa di associazione a delinquere per D’Alfonso ha colpito anche l’ex coordinatore provinciale di Forza Italia di Varese, Gioacchino Caianiello, indagato in relazione al Piano di governo del territorio e alle sue varianti. Un altro nome “pesante” finito nell’inchiesta quello di Pietro Tatarella, candidato Azzurro nella circoscrizione Nord-Ovest alle europee del 26 maggio prossimo. E sempre tra le file di Forza Italia, in manette per corruzione anche il consigliere regionale e sottosegretario della Regione Lombardia all’area Expo nella giunta Fontana, Fabio Altitonante; mentre per l’ipotesi di finanziamento illecito è stata inoltrata richiesta alla Camera dei Deputati per l’autorizzazione all’arresto del parlamentare Diego Sozzari, vicecoordinatore in Piemonte del partito. Tra i 43 coinvolti spiccano ancora dirigenti di aziende municipalizzate e Comuni della Lombardia, come quello del direttore del settore Urbanistica di Milano (accusato di abuso d’ufficio), o ancora il responsabile operativo dell’azienda che gestisce i rifiuti nel capoluogo, l’Amsa, a cui si contesta la turbativa d’asta e la corruzione. Per gli inquirenti, comunque, e come accennavamo, un ruolo cardine e principale personaggio dell’inchiesta è appunto l’imprenditore D’Alfonso. L’ipotesi è che attraverso delle consulenze fittizie e altre utilità, abbia ricompensato Tatarella. Dalle intercettazioni telefoniche emergerebbe difatti che i due si sarebbero incontrati in un noto ristorante milanese, vicino alla Regione. Il locale era già comparso in diverse indagini e nel linguaggio degli indagati era diventato “la mensa dei poveri”, a cui ha così preso il nome l’indagine di oggi, coordinata dalla Dda. A eseguire il blitz sono stati u carabinieri di Monza Brianza e la Guardia di Finanza di Varese; gli arresti sono stati effettuati tra Lombardia e Piemonte, particolare tra le province di Milano, Varese, Monza e della Brianza, Pavia, Novara, Alessandria, Torino e Asti. In dodici sono finiti in carcere, sedici invece ai domiciliari, in tre sottoposti all’obbligo di dimora e altri dodici all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria. I provvedimenti sono stati emessi dal Gip del Tribunale di Milano Raffaella Mascarino, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, in particolare dall’Aggiunto Alessandra Dolci e dai Sostituti Silvia Bonardi, Adriano Scudieri e Luigi Furno. Le investigazioni che hanno portato al blitz sono state sviluppate dalle fiamme gialle di Busto Arsizio e dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Monza. Da queste emergerebbero due sodalizi criminali, attivi tra il milanese e varesotto, e costituiti – secondo gli invetigatori – da esponenti politici, amministratori pubblici e imprenditori. Nell’indagine c’è anche un episodio di “istigazione alla corruzione”, non andata in porto, nei confronti del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana, che è parte offesa e non risulta indagato.
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Arrestato spacciatore del Mali ricercato in tutta Europa
Arrestato spacciatore del Mali ricercato in tutta Europa
Alessandria – Su di lui gravava un mandato di arresto europeo emesso dall’Autorità Tedesca per produzione, vendita e acquisto di stupefacenti. Per questo, lo scorso giovedì pomeriggio, la Squadra Mobile di Alessandria, nel corso di un controllo avvenuto a Castelceriolo, ha fatto scattare le manette ai polsi del maliano Alieu Dibba, 23 anni, residente a Cremona e in regola sul territorio…
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Fermato ad Alessandria il killer di Rozzano: Manuel ucciso per un paio di cuffie
Daniele Rezza, un 19enne di Rozzano, è stato arrestato ad Alessandria dopo aver confessato di aver ucciso Manuel Mastrapasqua, un uomo di 31 anni, per sottrargli un paio di cuffie wireless del valore di 20 euro
Daniele Rezza, un 19enne di Rozzano, è stato arrestato ad Alessandria dopo aver confessato di aver ucciso Manuel Mastrapasqua, un uomo di 31 anni, per sottrargli un paio di cuffie wireless del valore di 20 euro. L’omicidio è avvenuto nella notte tra il 10 e l’11 ottobre 2024, mentre la vittima rientrava dal lavoro. Dopo il delitto, Rezza è stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza e…
#accoltellamento Rozzano#Alessandria#Arresto#arresto Alessandria#arresto killer#confessione killer#criminalità giovanile#crimine giovanile#Cronaca Italiana#cronaca Milano#Cronaca nera#Daniele Rezza#delitti Rozzano#delitto Rozzano#fermo polizia#furti e rapine#furto cuffie#furto cuffie wireless#Investigazioni#Manuel Mastrapasqua#omicidio cuffie#omicidio per furto#omicidio Rozzano#Polizia Alessandria#reati giovanili#reati Rozzano#reati violenti#Sicurezza Pubblica#Sicurezza stradale#violenza urbana
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Voghera, serie di furti in abitazione e truffe a danno di anziani: 6 arresti nel campo nomadi di Verolengo
Piemonte, serie di furti in abitazione e truffe a danno di anziani: 6 arresti nel campo nomadi di Verolengo. Nelle prime ore di lunedì 13 maggio, i militari della Compagnia Carabinieri di Voghera, con l’ausilio del personale dei Comandi Provinciali di Pavia, Torino e Vercelli, nonché delle unità cinofile di Volpiano, hanno tratto in arresto 6 individui ritenuti responsabili di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di numerose rapine, furti in abitazione e truffe commessi negli ultimi mesi nelle province di Pavia, Alessandria e Vercelli. L’operazione è iniziata all’alba, quando i militari hanno fatto irruzione nei campi nomadi di Verolengo, Vercelli, Mantova e Castelnuovo Magra (SP) facendo scattare le manette per i componenti della banda. L’attività investigativa condotta dall’Aliquota Operativa del NORM della Compagnia di Voghera, iniziata nel mese di aprile 2023, scaturisce da una serie di furti in abitazione, rapine e truffe attuate specialmente in danno di anziani e commesse da soggetti che utilizzavano un’autovettura Volkswagen Golf GTI di colore nero e con targhe fittizie, ovvero clonate da altri veicoli della stessa marca e modello. La successiva scrupolosa analisi, effettuata mediante i dati estrapolati dai lettori targhe installati nella Provincia di Pavia, ha permesso di individuare un’autovettura Volkswagen Golf GTI, con caratteristiche identiche a quella utilizzata dai malfattori, ma intestata ad una donna domiciliata in un campo nomadi nel Comune di Verolengo (TO), risultata essere convivente di un soggetto gravato da numerosi pregiudizi penali proprio per furti in abitazione e truffa in danno di persone anziane. Grazie ai servizi di osservazione controllo e pedinamento i militari sono riusciti a dimostrare l’utilizzo dell’autovettura con targhe fittizie da parte di quattro soggetti di sesso maschile, tre dei quali residenti nel campo di Verolengo e uno in quello di Vercelli. L’indagine ha sinora consentito di attribuire al sodalizio 10 furti in abitazione, 2 rapine (commesse a Dorno il 4 dicembre 2023 e una a Frassineto Po il 15 gennaio 2024 e 2 truffe (commesse una a Voghera e una a Cervesina con la tecnica dei falsi impiegati delle società di erogazione del gas). La banda, oltre all’autovettura Golf GTI, aveva la disponibilità di un’autovettura Mini Cooper “S” di colore nero usata per commettere gli stessi reati. Inoltre, i Carabinieri del Nucleo Operativo di Voghera sono riusciti ad appurare che, all’interno del campo, oltre alla batteria dei quattro soggetti, ve n’era una seconda composta da tre soggetti di sesso maschile che aveva in uso un’altra autovettura Volkswagen Golf GTI di colore nero e che si rendeva responsabile di furti in abitazioni commessi nella provincia di Vercelli con analoghe modalità. L’attività di indagine è stata condotta nell’ambito del Procedimento Penale n. 2621/2024 mod. 21 della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Pavia, coordinata dal Procuratore Capo dott. Fabio Napoleone e diretta dal Sostituto Procuratore dott. Andrea Zanoncelli. Le attività di indagine proseguono al fine di completare gli accertamenti relativi alle responsabilità degli indagati e, soprattutto, di addebitare al sodalizio eventuali ulteriori episodi delittuosi.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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Alessandria, Rapinatore Minorenne Aggredisce la Direttrice del Negozio: Arrestato dai Carabinieri
Un tentativo di furto si trasforma in violenza ad Alessandria, con un giovane rapinatore fermato dalla prontezza delle forze dell’ordine. Un grave episodio di violenza si è verificato ad Alessandria, nel quartiere “Cristo”, dove un tentativo di furto è sfociato in un’aggressione fisica. La vicenda ha avuto luogo presso un esercizio commerciale, quando un giovane di 17 anni ha cercato di uscire…
#aggressione direttore negozio#aggressione direttrice negozio#aggressione minorenne#Alessandria#antitaccheggio#arresto giovani#arresto rapina impropria#Carabinieri Alessandria Cristo#Carabinieri Stazione Alessandria#criminalità minorile#cronaca Alessandria#Cronaca locale#delinquenza giovanile#episodi violenti Alessandria#furti Alessandria.#furti commercio#furto merce negozio#furto negozio#giovane rapinatore#giustizia minorile#intervento Carabinieri Alessandria#intervento tempestivo#Istituto Penale Minorenni Torino#minorenne arrestato#Prevenzione Criminalità#Prevenzione furti#protezione commercianti#Pubblico Ministero Minorenni#Quartiere Cristo#quartiere Cristo Alessandria
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Aggressioni a Novi Ligure: Arrestato il Responsabile grazie alle Indagini dei Carabinieri
Il lavoro investigativo dei Carabinieri di Novi Ligure porta all’arresto dell’aggressore di due donne, identificato grazie alle telecamere e all’attività di pedinamento.
Il lavoro investigativo dei Carabinieri di Novi Ligure porta all’arresto dell’aggressore di due donne, identificato grazie alle telecamere e all’attività di pedinamento. Una mattina di agosto a Novi Ligure è stata segnata da due gravi episodi di aggressione che hanno coinvolto due donne, rispettivamente di 56 e 54 anni. Gli eventi si sono svolti in via Pietro Isola, nei pressi di un bar e di un…
#aggressione agosto#aggressione donne#aggressione fisica#aggressione Novi Ligure#allarme sicurezza#Arresti domiciliari#Arresto Carabinieri#Braccialetto elettronico#Carabinieri indagini#Carabinieri Novi Ligure#Cronaca locale#Cronaca nera#cronaca Novi Ligure#episodi di violenza#GIP Tribunale Alessandria#giustizia Alessandria#identificazione aggressore#identificazione sospettato#indagini Alessandria#indagini Novi Ligure#leggi sicurezza pubblica.#misura cautelare#pedinamento Carabinieri#perquisizione domiciliare#prevenzione aggressione#prevenzione aggressioni#prevenzione crimini#Procura Alessandria#protezione cittadini#reati contro donne
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Rapina a un distributore dopo una truffa fallita: Arrestati due malviventi grazie alle indagini dei Carabinieri (foto e Video)
Due trasfertisti del crimine arrestati dopo una rapina a un distributore di carburante: fallita la truffa del corriere, si sono dati alla fuga con 800 euro.
Due trasfertisti del crimine arrestati dopo una rapina a un distributore di carburante: fallita la truffa del corriere, si sono dati alla fuga con 800 euro. Alessandria – È stato un pomeriggio di terrore per un anziano gestore di un distributore di carburante sul lungo Tanaro. Due criminali, dopo il fallito tentativo di attuare una “truffa del corriere”, hanno messo in scena una rapina ai danni…
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Arresto a Casale Monferrato: 430 grammi di Hashish Sequestrati dalla Polizia di Stato.
La Squadra Investigativa del Commissariato di Casale Monferrato porta a termine un’operazione antidroga con l’arresto di un cittadino straniero
La Squadra Investigativa del Commissariato di Casale Monferrato porta a termine un’operazione antidroga con l’arresto di un cittadino straniero. La Polizia di Stato ha arrestato un uomo di 38 anni a Casale Monferrato, accusato di detenzione di stupefacenti a fini di spaccio. L’operazione, condotta dalla Squadra Investigativa del Commissariato di P.S. di Casale Monferrato, è stata il risultato di…
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Tentano l’assalto a un laboratorio orafo di Valenza: arrestati due rapinatori “in trasferta” da Crotone. I Carabinieri di Alessandria bloccano un tentativo di rapina a Valenza, sventando il colpo di una banda proveniente da Crotone
Valenza – Fallisce il tentativo di rapina organizzato da una banda di rapinatori provenienti dalla provincia di Crotone, che giovedì 29 agosto 2024 ha cercato di svaligiare un laboratorio orafo in via Martiri di Lero.
Valenza – Fallisce il tentativo di rapina organizzato da una banda di rapinatori provenienti dalla provincia di Crotone, che giovedì 29 agosto 2024 ha cercato di svaligiare un laboratorio orafo in via Martiri di Lero. Il gruppo, composto da quattro individui, ha agito a mezzogiorno, travisato e armato di pistola, tentando di forzare l’ingresso del laboratorio. Uno dei rapinatori ha finto di…
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Monza Brianza: truffe ai danni di anziani. Individuato sodalizio nel Nord Italia: arrestate 4 persone tra i 30 e i 61 anni
Monza Brianza: truffe ai danni di anziani. Individuato sodalizio nel Nord Italia: arrestate 4 persone tra i 30 e i 61 anni. Il 05 marzo 2024, nelle province di Milano e Napoli, il Nucleo Investigativo del Comando Provinciale Carabinieri di Monza Brianza, supportato dai Comandi dell’Arma competenti per territorio, ha arrestato 4 persone, tutte di nazionalità italiana e di età compresa tra i 30 e i 61 anni, in esecuzione di un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Monza. Nel corso dell’operazione, su delega del pubblico ministero, sono state altresì eseguite perquisizioni personali e locali a carico dei medesimi indagati. Il provvedimento si basa sui gravi indizi di colpevolezza acquisiti nell’ambito di un’articolata indagine che ha portato alla luce, secondo l’impianto accusatorio ritenuto valido dal Giudice cautelare, l’esistenza di un sodalizio organizzato, avente basi operative individuate a Napoli e Milano, dedito alla consumazione di una serie indeterminata di truffe nelle regioni del Nord Italia, inclusa la provincia di Monza e della Brianza, ai danni di persone anziane o comunque particolarmente vulnerabili. Le indagini, dirette dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Monza che ha richiesto l’emissione della misura cautelare, sono state avviate a seguito di due denunce sporte presso le Stazioni Carabinieri competenti da altrettante vittime residenti rispettivamente a Vimercate e a Seregno, e si sono successivamente sviluppate per alcuni mesi attraverso l’analisi dei tabulati telefonici, l’intercettazione delle utenze telefoniche in uso agli indagati, servizi di osservazione e pedinamento, acquisizione di registrazione video, accertamenti patrimoniali e analisi dei dati acquisiti. Significativo rilievo indiziario hanno assunto le attività di riscontro effettuate sul territorio mediante appositi servizi di osservazione e pedinamento, grazie ai quali, in svariati casi, con il supporto delle Compagnie Carabinieri competenti, è stato possibile intervenire nell’immediatezza, controllare e perquisire gli indagati e recuperare il provento (contanti e oggetti preziosi), rinvenuto nella loro disponibilità, di truffe appena consumate, restituendolo quindi alle vittime. Gli episodi oggetto di indagine si sono verificati, oltre che nel territorio brianzolo, in altre località lombarde (Cantù, Voghera e Crema) e Piemonte (Alessandria e Novara). Il collaudato modus operandi accertato in sede di indagine prevedeva un primo contatto telefonico con la vittima da parte di un sedicente carabiniere o avvocato, il quale le riferiva di aver ricevuto, da parte di un prossimo congiunto, la richiesta di chiamarla e di rappresentarle l’impellente necessità di somme di denaro (comprese di massima tra i 3.000 e i 12.000 euro) per rimediare a una disavventura (arresto a seguito di un sinistro stradale o guida senza assicurazione) in realtà mai avvenuta. Nel corso della conversazione fraudolenta, l’autore sfruttava l’età della vittima e la sua predisposizione affettiva, facendo leva, in particolare, sulla prospettazione dell’esposizione a pericolo del congiunto e dell’urgenza dell’intervento, in modo da destabilizzarla emotivamente e non concederle tempo per consultarsi o riflettere sulla situazione. Una volta carpita la fiducia dell’interlocutore, questi veniva raggiunto da un emissario (che si fingeva in genere dipendente dello studio legale) al quale consegnava la somma richiesta. Le risultanze investigative raccolte hanno consentito la formulazione di 8 distinti capi di imputazione inerenti ai reati di associazione per delinquere finalizzata alla truffa e di concorso in truffa aggravata. Secondo la prospettazione accusatoria, infatti, gli autori agivano in una forma stabile ed organizzata che contemplava, tra l’altro, la ripartizione di compiti e ruoli, l’esistenza di basi operative (una delle quali individuata in un appartamento sito nei pressi della Stazione Centrale di Milano) e la predisposizione di risorse materiali (veicoli a noleggio, utenze telefoniche, etc.) per gli spostamenti e per l’esecuzione delle azioni fraudolente. In particolare i ruoli erano così delineati: - il capo, un 41enne residente a Napoli (il c.d. “centralinista”), che pianificava il compimento delle azioni delittuose; - l’uomo di fiducia del capo, un trentenne anch’egli residente a Napoli, con compiti logistico-organizzativi; - i due cc.dd. “operativi”, un 47enne e un 61enne, entrambi domiciliati nel milanese, incaricati di recarsi dalla vittima per la riscossione del profitto delle truffe. Gli arrestati sono stati tradotti presso le rispettive Case circondariali di riferimento, a disposizione dell’Autorità giudiziaria che ha emesso il provvedimento. Ulteriori approfondimenti investigativi saranno effettuati per verificare il coinvolgimento del presunto sodalizio in altri episodi verificatisi nell’area di operatività del gruppo.... #notizie #news #breakingnews #cronaca #politica #eventi #sport #moda Read the full article
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