#operazione di polizia
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divulgatoriseriali · 8 months ago
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Cracolândia: la storia del mercato all’aperto del crack a San Paolo (Brasile)
Nel cuore pulsante della città di San Paolo, tra le vie trafficate e i quartieri animati, si staglia un’ombra inquietante: Cracolândia. Questo nome, quasi sussurrato tra le conversazioni, porta con sé un peso enorme, una storia fatta di sofferenza e degrado che si intreccia con il tessuto stesso della metropoli brasiliana. Una ferita aperta, profonda e dilaniante, che si insinua nel cuore urbano…
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pier-carlo-universe · 13 days ago
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Clandestini Identificati dalla Polizia di Stato ad Alessandria: Un Intervento Esemplare sulla A26
Operazione della Polizia Stradale di Alessandria sventa un tentativo di immigrazione clandestina su un camion
Operazione della Polizia Stradale di Alessandria sventa un tentativo di immigrazione clandestina su un camion. Il 23 ottobre scorso, un intervento della Sezione Polizia Stradale di Alessandria – Sottosezione di Ovada ha permesso l’identificazione di tre persone nascoste all’interno di un camion. La segnalazione, partita dal Centro Operativo della Polizia Stradale di Genova, ha portato la…
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campadailyblog · 4 months ago
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Operazione Mondo di Mezzo: Il Blitz di Roma
L’Operazione Mondo di Mezzo ha rivelato una vasta rete di corruzione e criminalità a Roma. Questa indagine ha scoperto gravi reati come corruzione, estorsione e usura. Anche riciclaggio di denaro e associazione di tipo mafioso sono stati trovati. Questi crimini erano legati all’assegnazione illecita di appalti e finanziamenti pubblici. Roma Capitale e le sue aziende municipalizzate erano…
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osappleobeneduci · 5 months ago
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CATTURATO ALLA STAZIONE TIBURTINA DI ROMA EVASO DAL CARCERE DI LIVORNO
L’evaso ieri pomeriggio dal carcere di Livorno, è stato catturato oggi alla stazione ferroviaria di Roma Tiburtina dopo una fuga durata poco più di 24 ore. Il fuggitivo era riuscito con l’aiuto dall’esterno presumibilmente con una corda, a scavalcare il muro di cinta del penitenziario, facendo perdere le sue tracce temporaneamente. Grazie all’immediata attivazione del Nucleo Investigativo…
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FERRARA. Operazione “Bravi Ragazzi”. Inneggiavano al Duce, minacciavano i clienti e plaudivano alla morte dei poliziotti uccisi da dai nazifascisti.
I poliziotti delle Digos di Ferrara, Bologna, Ravenna, coordinati della Direzione centrale della Polizia di Prevenzione, hanno perquisito le abitazioni di 24 giovani ferraresi indagati per apologia di fascismo, propaganda e istigazione dell’odio razziale, minaccia e vilipendio delle Forze Armate. L’indagine della Polizia è nata da un gravissimo episodio avvebuto in locale del quartiere ebraico…
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mezzopieno-news · 4 months ago
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RITROVATI 200 BAMBINI SCOMPARSI NEGLI STATI UNITI
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La polizia statunitense ha realizzato una estesa operazione nazionale della durata di sei settimane che ha portato al ritrovamento di 200 bambini scomparsi, tra cui bambini dispersi e bambini rapiti da persone non affidatarie.
L’operazione We Will Find You 2 (ti/vi troveremo) è la seconda operazione nazionale intensiva di ricerca di bambini scomparsi ed è stata condotta dal 20 maggio al 24 giugno concentrandosi su aree geografiche con alti focolai di bambini spariti. I bambini che sono dichiarati scomparsi possono essere in grave pericolo e possono essere vulnerabili al traffico sessuale minorile, agli abusi, allo sfruttamento e ad altri crimini. La ricerca ha coinvolto diversi enti e associazioni sul territorio ed ha portato al recupero di 123 bambini che sono stati allontanati da situazioni pericolose in cui sono stati trovati. Altri 77 bambini sono stati localizzati in luoghi sicuri, secondo le forze dell’ordine e le agenzie di assistenza all’infanzia. Il bambino più piccolo recuperato aveva cinque mesi.
“Non ci sono parole per descrivere il terrore provato dai bambini scomparsi, dalle loro famiglie e dalle loro comunità”, ha affermato il Procuratore generale Merrick B. Garland. “Operation We Will Find You è un esempio lampante dei risultati che possiamo ottenere quando ci uniamo nella nostra missione per trovare i bambini scomparsi”, ha affermato la Presidente del National Center for Missing and Exploited Children, Michelle DeLaune. ” Dietro ogni statistica c’è un bambino che merita di crescere al sicuro dai pericoli” ha aggiunto.
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Fonte: Department of Justice; US Marshals; foto di Shvili
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cutulisci · 9 months ago
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Ogni volta che la politica manda a effetto una operazione contro la classe operaia, i primi a gioirne o, “meglio”, i primi a dare manifestazioni esteriori della loro contentezza non sono i “pezzi grossi”, commissari di polizia od ufficiali delle regie guardie o dei carabinieri, ma sono i più umili agenti, i più modesti carabinieri, l’ultima delle guardie regie. Sono cioè gli agenti del governo usciti dalle file del proletariato più arretrato, costretti a questo passo dalla miseria o dalla speranza di trovare, abbandonando il campo o l’officina, una vita migliore, dalla persuasione di divenire qualche cosa di più di un povero contadino relegato in un paesetto sperduto fra i monti, di un manovale abbruttito dal quotidiano lavoro d’officina. Questa gente odia, dopo averne disertato le file, la classe lavoratrice con un accanimento che supera ogni immaginazione. “Ecco le armi”, urlò trionfante non so se un agente investigativo od un carabiniere in borghese, scoprendo una rivoltella durante la perquisizione all’ “Ordine Nuovo”. E rimase stupito, spiacente che nonostante tutta la buona volontà non si riusciva a trovare nulla di compromettente per il nostro giornale. all’ “Ordine Nuovo”. E rimase stupito, spiacente che nonostante tutta la buona volontà non si riusciva a trovare nulla di compromettente per il nostro giornale. all’ “Ordine Nuovo”. E rimase stupito, spiacente che nonostante tutta la buona volontà non si riusciva a trovare nulla di compromettente per il nostro giornale. Pochi minuti dopo, un altro agente udendo uno scambio di parole tra il commissario ed un nostro redattore, esclamò: : “Finiremo per arrestarli tutti! Li arresteremo tutti!” A questo pensiero la sua bocca si aprì ad un riso tanto cattivo da sbalordire chiunque non sia abituato a questo genere di fratellanza umana. Ho compreso allora perché nelle caserme e nei posti di polizia, carabinieri, guardie regie ed agenti gareggino nel bastonare gli operai arrestati, nel rallegrarsi delle loro torture. E’ un odio di lunga data. Gli agenti dello Stato addetti al mantenimento dell’ordine pubblico sentono attorno a sé il disprezzo che tutta la classe lavoratrice ha per i rinnegati, per quelli che sono passati nell’altro campo, per i mercenari che impegnano ogni loro energia per soffocare qualsiasi movimento del proletariato. E al disprezzo del proletariato s’aggiunge quello di gran parte della borghesia che guarda con occhio diffidente tutta rinnegati questa puzza di questura. Perché? Perché questa è la sorte di tutti i mercenari: al disprezzo e all’odio degli avversari s’aggiunge quasi sempre il disprezzo dei padroni. Ed è naturale, è umano che nell’animo di questa gente mal pagata, che non sempre riesce a procurarsi quanto occorre per una vita piena di stenti e di privazioni e che si sente circondata da una barriera che la divide dagli altri uomini, che la mette quasi fuori dalla società, germogli l’odio, metta radici la crudeltà: odio contro quelli che prima erano i fratelli, i compagni di lavoro e che ora disprezzano con maggior forza, crudeltà che si esplica contro di essi sotto mille forme diverse. Così, arrestare un operaio è una gioia, un trionfo, bastonarlo e malmenarlo, una festa, rinchiuderlo in carcere una rivincita. Solo nel momento in cui essi tengono un uomo fra le mani e sanno di poter disporre della sua libertà, della sua incolumità, sentono di possedere una forza che in qualche momento della vita li rende superiori ai loro simili. La gioia di acciuffare un uomo non proviene dalla consapevolezza di servire la legge, di difendere l’integrità dello Stato: è una piccola bassa soddisfazione personale, è la gioia di poter dire: “Io sono più forte”. Quale altra gioia possono essi provare? Quanti di essi sono in grado di formarsi una famiglia senza che la vita di stenti diventi vita di patimenti? Non è forse vero che a molti di questi transfughi del proletariato la vita non riserva altre soddisfazioni che qualche umile offerta di una passeggiatrice notturna in cerca di protezione?
Noi li abbiamo visti pochi giorni or sono nella nostra redazione. Moltissimi, dall’abito, potevano benissimo essere scambiati per operai in miseria. E’ certo che erano umilmente, più che umilmente vestiti non solo per introdursi tra gli operai, per raccoglierne i discorsi, per spiarli, ma anche perché non potrebbero fare diversamente. E guardavano con gli operai veri, quelli che si dibattono tra la reazione e la fame e cercano affannosamente la via della liberazione. Essi comprendevano, sentivano che chi lotta è sempre superiore a chi serve. E quando hanno ammanettato i giovani che difendevano il giornale del loro partito il giornale della loro classe, il loro giornale, gli agenti hanno avuto un lampo di trionfo, hanno riso. Ma non era un riso spontaneo, giocondo. Era un riso a cui erano costretti dalla rabbia, dal disprezzo degli altri, dalla loro vita, dal destino a cui non potevano sottrarsi. Quel riso era la smorfia di Gwynplaine.
(A.Gramsci “L’Ordine Nuovo”, 30 agosto 1921)
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marcoleopa · 10 months ago
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Le sentenze non si commentano, recita un vecchio adagio, ma, quando diventano vincolanti e smantellano, porzione dopo porzione, passo dopo passo, i capisaldi della carta Costituzionale, non riesco a tacere ed accettare passivamente la demolizione dell'architrave stessa del concetto di democrazia.
Con una precisa operazione di stigmatizzazione dell'evento del reato, gli ermellini, dopo silviodarcore che già aveva aperto la stura agli ex repubblichini di Salò, spalancano la strada alle interpretazioni di parte del reato medesimo, che sarà valutato dagli organi di polizia e, successivamente, se mai approderà in sede giudiziale, dal collegio giudicante che dovrà valutare se le fattispecie del reato, sono quelle previste dalle leggi Scelba e Mancino.
In breve: se commemorativo, il saluto rientrerà nella libertà di espressione...se pubblico, nella probabile ricostituzione del partito fascista, da valutare
E noi che speravamo di non morire democristiani, dovremo fare i conti con la Mediaset generation, sempre più ricettiva dei disvalori di quei repubblichini, oggi al governo della Repubblica.
Attendo il riesame delle stragi del terrorismo nero, da piazza Fontana a Bologna, passando per l'Italicus e il golpe Borghese, per segnare la definitiva riabilitazione completa dei repubblichini.
Disgusto, oltre ogni possibile immaginazione.
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rosaleona · 2 years ago
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Israele, un’altra notte di violenza nella moschea al-Aqsa. Polizia israeliana spara proiettili e granate contro fedeli musulmani
Israele, un’altra notte di violenza nella moschea al-Aqsa. Polizia israeliana spara proiettili e granate contro fedeli musulmani https://www.ilfattoquotidiano.it/2023/04/06/israele-unaltra-notte-di-violenza-nella-moschea-al-aqsa-polizia-israeliana-spara-proiettili-e-granate-contro-fedeli-musulmani/7122429/
Se dei musulmani avessero fatto la stessa cosa in una chiesa o in una sinagoga, si parlerebbe di terrorismo. Ma dato che le vittime sono loro, allora si parla di operazione di anti-terrorismo.
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ballata · 6 months ago
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L'ufficiale Cap.. Arnon Zamora, 36 anni, che guidava il team dello Yamam ( ebraico : יחידה מרכזית מיוחדת , romanizzato : Yeḥida Merkazit Meyuḥedet ; Unità centrale speciale, nota anche come Unità nazionale antiterrorismo) ferito durante l' operazione di salvataggio degli ostaggi di sabato , è morto in ospedale a causa delle ferite, ha annunciato lo stesso giorno la polizia israeliana.
Zamora è stato ferito a morte durante l'operazione di salvataggio che è riuscita a garantire il ritorno dei 4 ostaggi dalla prigionia di Hamas.
#kia #yamam #israel🇮🇱 #hero #soldier #specops #molonlabe #robertonicolettiballatibonaffini
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conte-olaf · 2 years ago
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AGGIORNAMENTO DELLA SETTIMANA
🔗Continua la repressione dei giornalisti impegnati nelle aree del sisma: Mahmut Altıntaş, giornalista dell'Agenzia Mezopotamya (MA), e Sema Çağlak, giornalista di JINNEWS, sono stati arrestati mercoledì mentre coprivano le conseguenze del terremoto a Birecik e a Urfa. I due cronisti stavano raccogliendo informazioni sui lavori di soccorso in corso in un edificio crollato dove erano stati trovati 21 morti, quando sono stati raggiunti dalla polizia che li ha aggrediti e arrestati e rilasciati dopo un interrogatorio. Al momento sono 63 i giornalisti trattenuti o denunciati, innumerevoli quelli allontanati dalle aree del sisma. Il leader del partito di governo MHP Devlet Behçeli ha affermato che coloro che si raccontano dell'incapacità dell'istituzione statale di fornire in tempo soccorso hanno "sangue corrotto", "mancano di carattere" e sono "miserabili collaborazionisti di potenze straniere posizionate all'interno della prima linea dell'occupazione interna".
‼️Nel frattempo le squadre di soccorritori di Austria, Germania, Israele e Spagna hanno interrotto le operazioni e lasceranno la Turchia. Le prime tre hanno dichiarato che per “ragioni di sicurezza” non ci sono le condizioni necessarie per operare nel paese; i soccorritori spagnoli invece hanno dichiarato il ritiro dalle operazione perché lo stato turco ha deciso di iniziare a rimuovere le macerie usando mezzi pesanti anche laddove ci sono ancora persone vive, il che equivale a condannare queste a morte.
❌Il convoglio di aiuti della Mezzaluna Rossa curda è ancora bloccato al confine informale tra la zona autonoma siriana nord-orientale e l'area del regime. Il governo di Damasco continua a negare all'organizzazione umanitaria l'accesso alla zona terremotata, anche se numerose persone sono in attesa di aiuto. Inizialmente, metà delle merci e almeno un'ambulanza dovevano essere consegnate al regime come condizione per proseguire il viaggio, ma Damasco ora chiede che l'intero convoglio sia consegnato alla Mezzaluna Rossa Araba Siriana (Sarc). "Questo è inaccettabile per noi", ha detto Fee Baumann, che coordina il convoglio di aiuti di Heyva Sor. "Sappiamo quanto la SARC lavori a stretto contatto con il regime e sappiamo anche che molto probabilmente i nostri aiuti non arriveranno dove devono andare se li consegniamo".
🗣️Dal 9 Febbraio Il Consiglio esecutivo del KCK ha deciso di interrompere tutte le azioni militari e ha annunciato un cessate il fuoco unilaterale a tutte le forze militari e all'opinione pubblica. La decisione è stata presa per sostenere la solidarietà reciproca dei popoli del Kurdistan e della Turchia nelle condizioni straordinarie causate dal terremoto, per salvare persone ancora vive sotto le macerie, e per facilitare il recupero dei corpi intrappolati. Nella dichiarazione il co-presidente del consiglio esecutivo del KCK ha detto: "Non intendiamo aggiungere dolore al dolore, abbiamo deciso di non agire a meno che lo Stato turco non ci attacchi. La nostra decisione sarà valida fino a quando il dolore della nostra gente non sarà alleviato e le loro ferite non saranno guarite”.
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canesenzafissadimora · 1 year ago
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Ancora una volta alla Geo Barents è stato assegnato il porto di La Spezia, la mia città.
Ancora una volta la ormeggera' mio marito.
La prima volta, con l'infinito coraggio e la schiettezza che lo contraddistinguono, disse apertamente al comandante delle operazioni che con tutti i soldi spesi per navi d'appoggio, polizia a frotte, elicotteri nei cieli, a controllare questo pugno di uomini, donne e bambini disperati,u avremmo potuti far venire tutti quanti comodamente in aereo, rispettandone la dignità.
Ecco quella volta, appena sbarcati, giusto il tempo di una prima accoglienza, furono rimandati tutti in pullman a Bari.
Operazione direi di una logica disarmante.
Poi penso a mia figlia, che da mesi sta cercando un volo conveniente per Santo Domingo e scarta sistematicamente quelli con scalo più lungo di tre ore.
Prospettive di vita.
La fortuna di nascere dalla parte giusta del mondo.
Di giustizia sociale e morale neanche l'ombra.
L'unica ombra che sappiamo offrire è quella di un tendone per le visite mediche e quella di una pensilina in attesa di imbarco per tornare al sud.
L'unica ombra che sappiamo offrire è quella dei pregiudizi o nel miglior caso del menefreghismo.
E cerchiamo voli senza scali.
La comodità prima di tutto, quando si va in vacanza.
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Irene Renei
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pier-carlo-universe · 19 days ago
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Scimmie in Fuga da una Struttura di Ricerca in South Carolina: Caccia Aperta delle Forze dell’Ordine
La polizia intensifica le ricerche per catturare le scimmie evase da un centro di ricerca in South Carolina.
La polizia intensifica le ricerche per catturare le scimmie evase da un centro di ricerca in South Carolina. Un insolito incidente ha avuto luogo in South Carolina, dove un gruppo di scimmie è riuscito a fuggire da una struttura di ricerca, scatenando una vera e propria caccia all’uomo – o meglio, alla scimmia. Secondo quanto riportato da CBS News, la polizia ha lanciato un’operazione di ricerca…
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raffaeleitlodeo · 11 months ago
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Post del 26 dicembre 2021
E’ morto Desmond Tutu. Su ogni testata lo vedo celebrato come “l’arcivescovo che ha combattuto e vinto l’apartheid”. Sicuramente Tutu è stato anche questo. Al contempo mi piace ricordarlo per quella che secondo me è la sua eredità più importante. Che non riguarda tanto l’abbattimento del regime dell’apartheid, che è praticamente imploso sotto la spinta della lotta popolare interna (specialmente quella nonviolenta) e delle pressioni internazionali. Il contributo più prezioso di Tutu (e di Mandela) è stato a mio avviso quello riguardante la transizione dal vecchio sistema razzista al nuovo assetto egualitario. E’ in quel momento che le figure di Tutu e Mandela si stagliano come esempio indimenticabile di classe dirigente responsabile, lungimirante, spiritualmente ispirata alla realizzazione ciò che di meglio l’essere umano può fare anche nei momenti di grande dolore e difficoltà collettivi.
E’ il Desmond Tutu presidente della “Truth and Reconciliation Commission” che vorrei celebrare oggi. La Commissione per la Verità e la Riconciliazione nasceva, tra mille problemi, dalla consapevolezza che solo in un’ottica di inclusione e collaborazione tra la popolazione bianca e quella nera poteva nascere il nuovo Sud Africa. E per fare questo si richiedeva un grande sforzo a entrambe le parti. Ai bianchi si chiedeva di abbandonare una visione del mondo fondata su esseri umani che valgono di più ed esseri umani che valgono di meno, e di smantellare il sistema statale che aveva sorretto e reso possibile questa visione (sistema giuridico, istituzioni, polizia, servizi segreti, carceri speciali ecc…). Ai neri la proposta di Mandela e Tutu richiedeva uno sforzo ancora maggiore: rinunciare alla rivalsa e alla vendetta, ripercorrere insieme ai bianchi le proprie responsabilità riguardanti le violenze e gli atti terroristici commessi durante la lotta di liberazione; non pensare a uno “stato dei neri” che soppiantasse quello "dei bianchi", ma realizzare un nuovo organismo plurale che includesse tutte le componenti. Si chiedeva a tutt* di rinunciare a una parte costitutiva della propria identità, irrigidita da anni di violenze e ingiustizie, per crearne una nuova, più ampia e più umana. Per fare questo la Commissione in primis ha rinunciato a emettere sentenze e a comminare pene e punizioni. Come disse Mandela “la Commissione non fa giustizia, fa verità”. Arriva un momento in cui tra le due opzioni c’è da fare una scelta. Se si sceglie una, si perde l’altra. In Sud Africa scelsero la verità, come forma più elevata di giustizia, rinunciando alla giustizia punitiva. Alla Commissione arrivarono contestazioni feroci da parte di chi criticava la concessione dell’amnistia individuale ai torturatori e agli assassini bianchi che decidevano di uscire allo scoperto e testimoniare. Eppure quella è stata la strada con cui in breve tempo si è fatta chiarezza su ciò che era successo nei decenni del regime segregazionista, e con cui si è riusciti ad aprire una nuova pagina di storia, senza passare per un altro bagno di sangue collettivo. La Commissione si è fatta carico di questo grandissimo trauma passato, gettando le basi per il nuovo Stato e rendendo possibile un futuro di convivenza che sembrava impossibile. Si potrebbe parlare a lungo della specifica grandezza di questa operazione e anche delle tante difficoltà che il Sud Africa ha comunque continuato ad avere (ed ha tutt’ora). Ma io qui voglio limitarmi a ricordare un testo di Ingrid de Kok, redatto il giorno dell’apertura dei lavori della Commissione, che secondo me descrive meglio di ogni altro la figura di Desmond Tutu e la nuova pagina di storia dell’umanità di cui è stato redattore:
Il primo giorno, dopo poche ore di testimonianze, l’arcivescovo ha pianto. Ha appoggiato il capo grigio sul lungo tavolo di carte e protocolli e ha pianto.
Cameramen nazionali e internazionali hanno ripreso il suo pianto, le lenti appannate, le spalle singhiozzanti, la richiesta di aggiornamento.
Non importa quello che pensavate – prima o dopo – dell’arcivescovo, dell’accordo, della commissione, o quello che gli antropologi accorsi fin lì per crimini e dolori meno studiati, hanno detto del suo discorso, né quante tesi di dottorato, libri, e istallazioni ne siano derivate e neppure se pensate che questa poesia semplifichi, celebri romanticizzi, mistifichi.
C’era il lungo tavolo, abiti porpora inamidati e dopo poche ore di testimonianze l’arcivescovo, presidente della commissione, ha appoggiato il capo sul tavolo e ha pianto. È così che è cominciata.
(15 aprile 1996, East London, Sud Africa)
Urbano Grandier, Facebook
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osappleobeneduci · 2 years ago
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Operazione antidroga Carcere di Salerno: 52 arresti per spaccio droga e introduzione cellulari
Nella prima mattinata di oggi, giovedì 25 maggio, gli Agenti della Polizia di Stato e della Polizia Penitenziaria hanno avviato un’importante operazione nel carcere di Salerno. Sono state eseguite ben 56 ordinanze di custodia cautelare nei confronti di altrettanti soggetti, tutti accusati di gravi reati legati al traffico di droga e all’introduzione di telefoni cellulari all’interno dell’istituto…
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NAPOLI. operazione “Alto impatto” a Caivano, 400 agenti di Polizia, Carabinieri e finanzieri usati per lo spot elettorale di Giorgia Meloni.
  L’operazione “Alto Impatto” a Caivano nel quartiere “Parco Verde” ha impegnanto oltre 400 uomini e donne delle forze dell’ordine per realizzare un patetico spot elettorale voluto dalla premier e dal ministro dell’Interno per risollevare le sorti nei sondaggi di Giorgia Meloni, Fratelli d’Italia e del governo di centro destra. Nell’operazione sono stati sequestrate modestissime quantità di…
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