#anno lunare
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Capodanno cinese, è l'anno del Serpente: il nuovo anno lunare inizia oggi e i festeggiamenti si concluderanno il 12 febbraio…
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Felice Capodanno lunare!. L’Istituto Confucio accoglie l’Anno del Serpente con una serie di iniziative a partire dal 26 gennaio
Il giorno 29 gennaio ricorre il Capodanno cinese che quest’anno è dedicato al Serpente, animale non esattamente simpatico ai nostri occhi, che tuttavia all’interno dell’oroscopo cinese simboleggia arguzia, intuizione, saggezza, spirito critico.
Il giorno 29 gennaio ricorre il Capodanno cinese che quest’anno è dedicato al Serpente, animale non esattamente simpatico ai nostri occhi, che tuttavia all’interno dell’oroscopo cinese simboleggia arguzia, intuizione, saggezza, spirito critico. L’Istituto Confucio dell’Università di Torino si appresta a celebrare questa festa, che riguarda di fatto tutti i paesi dell’Asia Orientale e che è stata…
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Il tredicesimo novilunio dell'anno
Mentre sta calando il sipario su questo 2024, il cosmo ci regala il secondo novilunio del mese di dicembre, un evento raro che prende il nome di Luna Nera.Quasi fosse fortuitamente cronometrata, arriverà questa sera alle 23:26 quando la giornata del 30 dicembre volge al termine, esattamente 34 minuti prima che l’orologio scocchi la mezzanotte della vigilia di Capodanno, annunciando sia un nuovo…
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Dennis the Short
BC/AD The BC/AD system of numbering years was invented in 532 AD by Dennis the Short. Also known as Dionysius Exiguus, he is best known as the inventor of the Anno Domini era. He didn’t know it was 532 AD. If anything it was 287 After Diocletian. He reckoned that 532 years had passed since the incarnation, and so began the years of the Christian calendar.
532 years in the Julian calendar had a certain significance which was discovered by a friend of his, Victorious of Aquitaine. A period of 532 years covers a complete cycle of New Moons (19 years, known as the Metonic cycle, is a period between phases of the moon on the same date because calendars based on the moon and those based on the sun do not match. They only line up once every 19 years) and correspondence between days of the week and of the month, which recur every 28 years. The product of 19 and 28 is the interval in years (532) between recurrences of a given phase of the Moon on the same day of the week and month. So 532 years is sometimes called a Victorian period after the astronomer Victorius of Aquitaine, its first calculator; and sometimes Dionysian after Dionysius Exiguus, who applied this number when he calculated the year of Christ’s birth. Dionysius Dennis the Short was born about the year 470 in Scythia Minor, now the area Dobruja that is shared by Romania and Bulgaria. He became a monk at a community of Scythian monks in Tomis, now Constanta. About 500, he moved to Rome where he led a monastery as abbot and was a member of the Roman Curia. EASTER Dionysius Dennis the Short also developed tables for future dates of Pascha that returned the Christian West to the use of the principles used by the Church of Alexandria for observing the feast of Pascha. Pascha is a transliteration of the Greek word, which is itself a transliteration of the Aramaic pascha, from the Hebrew pesach meaning Passover. Pascha normally falls either one or five weeks later than the feast as observed by Christians who follow the Gregorian calendar. However, occasionally the two observances coincide, and on occasion they can be four weeks apart. The reason for the difference is that, though the two calendars use the same underlying formula to determine the festival, they compute from different starting points. The older Julian calendar's solar calendar is 13 days behind the Gregorian's and its lunar calendar is four to five days behind the Gregorian's.
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55 years ago… 1969, June 25 Final lunar EVA training days for the Apollo 11 Moonwalkers with Edwin Buzz Aldrin in full spacesuit wearing a NASA-issued Omega Speedmaster chronograph on long black velcro strap on the righthand wrist. On launch day, Apollo 11 Lunar Module Pilot Edwin "Buzz" Aldrin wore his Speedmaster on the lefthand wrist (Armstrong and Collins on the righthand wrist). The Apollo 11 "Eagle" stayed 21.5 hours on the Moon and the Moonwalkers performed a 2 hours 31 minutes long lunar EVA collecting 21 kilograms of lunar rocks & samples. Amrstrong left his NASA n° 46 in the Lunar Lander as a backup time piece. During the Apollo 11 lunar EVA, Aldrin wore the NASA n° 43 Speedmaster on the righthand wrist, afterwards not noticed by Omega marketing who added an extra watch at his lefthand wrist in the black & white drawing. Anno 2024 only 4 of the 12 are still with us; Edwin Aldrin (A11), David Scott (A15), Charles Duke (A16) and Harrison Schmitt (A17). (Photos: NASA/Omega/MoonwatchUniverse)
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Chi l'avrebbe mai pensato che per vivere un po' di magia celtica sarebbe bastato andare ai colli della mia città in questa notte di San Giovanni e seguire la tradizione di questa festa nella versione cristiana che non si discosta di molto dalla Beltane celtica, anche qui fanno da protagonisti il legame della vita contadina con i quattro elementi e i balli "attorno" al fuoco, oltre che l'acqua come purificazione e il salto del fuoco come prova per suggellare una promessa ed anche l'acqua-rugiada da tenere in un barattolo di vetro sul davanzale della finestra durante una notte di luna piena, il che somiglia davvero molto al rituale dell'acqua lunare, tant'è che anche in questo caso al mattino bisogna lavarsi il viso con quest'acqua caricata di energia spirituale; inoltre entrambe le feste segnano l'inizio dell'estate.
La festa di San Giovanni
La notte di San Giovanni tra il 23 e il 24 giugno si celebra una festa antichissima probabilmente risalente all'epoca italica, è la festa dei fuochi tant'è che dopo 6 mesi da questa festa ci troviamo nel periodo natalizio con un fuoco che contiene il sole che si fa via via più debole e con le giornate sempre più corte, mentre durante questa festa che corrisponde al giorno più lungo dell'anno abbiamo il fuoco di San Giovanni che purifica e che segna l'inizio del periodo più importante del ciclo calendariale agrario cioè il tempo del raccolto. Altro elemento purificatore è l'acqua, infatti il rituale del ramajietto prevede due prove quella dell'acqua e quella del fuoco da fare insieme alla persona che si sceglie come compare o commare a fiure.
In questa notte magica fiorisce la felce e quindi è la notte perfetta per scambiarsi dei mazzi di erbe aromatiche, i ramajietti, in cui ogni pianta ha la sua simbologia. Come ad esempio l'iberico, l'erba di San Giovanni i cui fiori gialli ricordano il sole e dai quali se vengono strofinati esce un succo rosso che richiama il sangue versato da San Giovanni, e attraverso questo scambio si rafforza il legame di solidarietà e d'amore tra le due persone che diventano più che parenti, appunto compare quindi come un padre e commare come una madre.
Un tempo questa festa avveniva nelle buie campagne dove a illuminare c'erano tanti fuochi accesi in ogni contrada, e si aspettava l'alba danzando la quadriglia intorno al fuoco e andando in spiaggia ad attendere il sorgere del sole e dentro al sole si doveva riuscire a vedere la testa di San Giovanni che si bagna per tre volte nell'acqua, inoltre una volta arrivata l'alba ci si bagnava nella rugiada come ad iniziare una nuova vita purificati, oppure si raccoglieva la rugiada in dei barattoli di vetro e dopo averla lasciata sul davanzale della finestra per tutta la notte ci si lavava il viso purificando così anima e mente oppure ancora si rompeva un uovo e si conservava l'albume dentro un bicchiere d'acqua tenendolo sul davanzale della finestra, al mattino l'albume aveva preso una forma particolare e la tradizione vuole che la forma di un grande e maestoso veliero simboleggi un anno meraviglioso, mentre quella di una barchetta più piccola un anno un po' così così in cui bisogna darsi da fare e remare per renderlo migliore.
Questa quindi è una festa contadina legata al ciclo calendariale agrario motivo per cui il simbolo del ramajietto è proprio un mazzetto di nove erbe aromatiche e medicinali legate quindi alla natura e ai suoi elementi: il sole e quindi il Fuoco, l'Acqua, l'Aria e la Terra che si ritrovano insieme in questo simbolo. Queste erbe rappresentano le sensibilità come la vista, l'olfatto e la meraviglia della natura, motivo per cui la civiltà contadina ricorreva a queste piante nel momento del bisogno.
Il rituale del ramajietto:
Viene prima di tutto pronunciata la promessa di volersi sempre bene davanti alla fontana:
Cumpare e cumparozz facemc ste nozz
Se ci vulem bene a lu paradise c'artruvem
Se male ci purtem a l'infern ci niem
Dopo aver pronunciato insieme questa promessa per sugellarla ci si abbraccia.
Dopodiché tenendosi per mano si fa il salto del fuoco e infine se questo vincolo viene accettato con impegno si conferma riconsegnandosi il ramajietto il giorno di San Pietro e Paolo, quindi dopo una settimana di riflessione.
Costumi tradizionali:
Per quanto riguarda le dame, queste indossavano abiti tradizionali del paese in cui vivevano, perché ci sono differenze tra i paesi sulla costa e quelli dell'entroterra in particolare i colori vivaci e il corpetto più alto e robusto per la costa e più basso ad esempio nel chietino, inoltre il costume della costa poteva venire arricchito di seta, frutto del commercio marittimo dell'epoca. Entrambe impreziosite con la classica presentosa abruzzese, anch'essa con le sue varianti in base alla zona, si tratta di un gioiello con intarsi in filigrana a riccioli o ad altre forme, dorata e a forma di stella con molteplici punte e uno o più cuori al centro. Inoltre l'abito cambiava nel momento in cui sposandosi si andava a vivere in un paese differente, indossando quindi quello del posto.
Invece gli uomini indossavano tutti delle vesti molto simili tra loro perché non volevano essere riconosciuti.
#pensieri per la testa#persa tra i miei pensieri#fotografia#foto#scatto fotografico#reportage fotografico#reportage#cultura#storia#tradizione#folklore#tradizione abruzzese#Montesilvano Colle#lu ramajiette#erbe#piante#acqua#fuoco#natura#legame#cumpare#commare#san giovanni#magia#alchimia#Beltane#abruzzesi#acqua lunare#promessa#costumi tradizionali
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Posizione letto: #6
Descrizione: La postazione è lasciata quasi come l’ha trovata a inizio anno, col corredo Grifondoro tradizionale cui si aggiungono altri due grandi cuscini e un tappeto rotondo. Dietro al letto ha attaccato qualche polaroid magica con immortalate diverse persone ( due bimbe piccole, la sorella, i genitori ), mentre ai piedi del baldacchino ci sono un cestello di vimini e un grande baule con rifiniture d’argento, comprese le sue iniziali ( MHVB ), e adducatissimo per contenere anche i vestiti che non metterà mai/non ricorda d’avere. È molto gelosa di una valigetta in pelle di drago con dentro pennellini, colori, vecchie bustine di tea e altri oggetti bizzarri, per questo le cambia regolarmente postazione: passa agevolmente da sopra al materasso a sotto il comodino e non la lascia maneggiare a nessuno. Varie riviste ed un calendario lunare ricoprono la superficie di quest’ultimo, assieme ad una piantina arcobaleno, la cuccetta della sua puffola e un set di spazzola e specchio in argento lavorato. Nel cassetto conserva letterine e tutti quei compiti che aspettano d’essere finiti e consegnati.
Abitudini del pg: non è mai felice di alzarsi ma ha scelto d’essere mattiniera due giorni su sette ( lunedì, mercoledì ) per andare a correre, occasioni in cui riesce a gestire “bene” il tempo per fare tappa fissa in doccia e avere un aspetto dignitoso a colazione. Negli altri cinque dorme fino all’ultimo e ci mette molto ad alzarsi, tant’è che nel bagno passa il minimo insindacabile. Quando si mette a letto le tende del baldacchino sono sempre chiuse, anche nei frequenti riposini pomeridiani, e significa che non vuole essere disturbata e/o disturbare gli altri. Nel complesso non passa troppo tempo in dormitorio, preferisce appollaiarsi su una delle poltrone che attorniano il camino della Sala Comune e fare lì le sue cose.
Ordine: Lascia che siano gli elfi a rassettare il letto e recuperare i vestiti sporchi, benché li accumuli in prima persona in un cestello di vimini. Gli oggetti strettamente personali non li lascia mai in giro.
Puzza: si lava da una alle due volte al giorno, quindi intorno a lei e nei suoi spazi aleggiano l’odore dello shampoo e del bagnoschiuma.
Animali: una puffola color crema di cui si prende cura l’indispensabile, lasciandole fare quello che le pare per il resto del tempo.
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🇷🇺 🌛 🇺🇸🇪🇺 🇬🇧 Mentre è da un anno che ci raccontano come la Russia stia per finire i missili, stia smontando le lavatrici per prendere i microchip e che i soldati al fronte combattono con le pale vi faccio notare sommessamente che ieri il razzo vettore Soyuz-2.1b con la stazione Luna-25 è stato lanciato dal cosmodromo di Vostochny in direzione Luna. Mentre gli americani fantasticano di missioni lunari, i russi come al solito arrivano primi.
Di sicuro hanno smontato tutte le lavatrici e le lavastoviglie da Vladivostok fino a San Pietroburgo per lanciare il missile e per preparare la navetta robotica che lavorera per oltre un anno in automatico sul Polo Sud Lunare. ❤️
Giuseppe Masala
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Di che anno sei?:)
I dei non hanno età. Vivo da prima del primo raggio di sole e della prima carezza della luce lunare. Ho seduto tra i dei di Valinor cantando con l'Unico per la genesi del mondo che conosciamo.
Ma comunque potrei anche avere 24 anni.
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alcune frasi asperse da contesto da Cronorifugio, di Gospodinov:
«poi tutto può - e deve - dissolversi» / «quand'è che il quotidiano diventa storia?» / «muoiono sempre gli altri, e noi mai» / «ma come fa un'ora a colmare anni di assenza» / «odore di impazienza, di novità, di deposito e di negozio, odore di gioia» / «e quanto passato può sopportare un uomo?» / «come si salva quello che non si può salvare?» / «se non ci sono mostri, non ci sono nemmeno eroi» / «una lotta epica senza epos» / «continuano a darsi del lei, anche se al momento entrambi non hanno un persona più vicina di quella che sta loro di fronte» / «i suoi dissensi col sistema erano fisiologici» / «senza memoria, nessun crimine» / «se fosse un film, sullo sfondo dello schermo vuoto, mentre passano i titoli di coda, si udirebbe uno sparo» / «sta ricordando, dico, ecco perché piange» / «sembrava il Funes di Borges» / «se accettiamo che le rivoluzioni siano antiquate e romantiche» / «la morbida tirannia di ogni maggioranza» / «tutto quello che non ho il coraggio di fare si trasforma in storie» / «nell'ora della nebbia azzurra» / «come un'isola viola in acque di argento lunare» / «e quale correttezza politica, proprio qui dove ci insultiamo invece di dirci ciao?» / «tentava di accendere la pipa col battifuoco e strofinava il percussore sulla pietra focaia per ottenere una scintilla. c'era qualcosa di tutta la letteratura bulgara e delle fiabe popolari, in quel gesto» / «nulla può risvegliare il passato come il kitsch» / «là dove c'è il buio, sonnecchia sempre un miracolo» / «il deficit di erotismo nel tardo socialismo» / «un giorno nutre un anno intero» / «dovevo subito ubriacarmi di limonata» / «prima o poi ogni utopia si trasforma in romanzo storico» / «Portocalia Portugalova, così la chiamavo» / «il romanticismo non stava più nel frigorifero, la gente voleva ballare e un nuovo sentimentalismo spirava sulle acque del nord» / «un'abitudine piuttosto che una convinzione, le alitava intorno» / «dove ferve la preparazione di un'insurrezione» / «per tutta la vita qualcuno ha abusato del mio caldo cuore sudorientale» / «il mostro innocente del passato» / «la sensazione di riproducibilità tecnica» / «possono proibirti anche di piangere, se ti proibiscono di avere i capelli lunghi»
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Xi’an
Iniziamo dicendo che il Mandarino è la lingua ufficiale di tutta la Cina.
Si trova 16 ore e 35 minuti da noi ed è 7 ore in avanti nel fuso orario.
Cosa dire per rappresentarlo meglio?
Come tutta la Cina il capodanno lunare é la festività più importante per i locali cioè Il Capodanno Cinese, anche detta Festa della Primavera, che cade tra la fine di giugno e la metà di febbraio e dura ben tre giorni.
Cosa vedere a Xi’an? Dei consigli?
1 ) L’esercito di terracotta
2 ) La grande Moschea
3 ) Mura della città
4 ) piccola Pagoda dell’oca Selvaggia
5 ) Torre della Campana e del Tamburo
1 L’esercito di Terracotta
L'Esercito di Terracotta, si trova nel distretto di Lintong a circa 35km dal centro della città ed è parte del grande mausoleo del Primo Imperatore Qin Shi Huang.
La città è diventata famosa in tutto il mondo proprio per la presenza di questo sito archeologico che attira ogni anno milioni di turisti sia dalla Cina sia dal resto del mondo.
Essendo molto frequentato in molti rimangono delusi dalla confusione che spesso si può trovare, ma il consiglio è quello di arrivare lì la mattina presto all'apertura quando sembra esserci meno gente.
Qui si trovano circa 8000 reperti tra soldati, arcieri, armi e bighe che hanno più di 2000 anni di storia e sono il frutto di lavoro di più di settecento artigiani dell'epoca.
Dal dicembre 1987 il Mausoleo del Primo Imperatore e l'Esercito di Terracotta sono Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO.
2 La grande Moschea
Durante la dinastia Tang, l'Islam venne introdotto in Cina dai mercanti arabi che commerciavano con quelli dell'impero cinese. Sembra, quindi, che la Grande Moschea di Xi'an risalga al 742 d.C. sebbene abbia subito diversi lavori di restauro nel corso degli anni.
Ciò che rende speciale questo luogo è la perfetta combinazione tra architettura cinese tradizionale e architettura islamica. Tutta l'area della Moschea copre un'area di 13000 metri quadrati ed è composta da quattro cortili progettati seguendo lo stile cinese. La sala della preghiera non è visitabile e solo i fedeli hanno accesso.
4 mura della città
La cinta muraria di Xian permettono, dopo diversi lavori di ampliamento e di restauro, di fare il camminamento di ronda tutto attorno. Ogni 120 metri circa si può trovare un bastione, vale a dire una delle torri da cui i soldati facevano la guardia e avvistavano i nemici.
Fare una passeggiata sulle mura è sicuramente una delle attività più raccomandate a Xi'an e vi permetterà di vedere la città da un'altra prospettiva. C'è anche la possibilità di fare il percorso lungo le mura affittando una bicicletta che si può prendere direttamente sopra la cinta. Uno dei momenti migliori per fare questo tour, sia a piedi che in bici, è sicuramente quello del tramonto quando la vista da lassù regala colori stupendi.
5 torre della campana e del tamburo
Nella maggior parte delle città cinesi antiche possiamo trovare una Torre del Tamburo e una Torre della Campana che venivano suonate durante il giorno per scandire i momenti principali della giornata (come l'apertura o la chiusura delle porte di ingresso alla città) o per ricordare momenti importanti dell'anno, come ad esempio, l'inizio delle stagioni.
Questi due monumenti di Xian si trovano molto vicini l'uno all'altro e sono davvero spettacolari grazie anche ai lavori di restauro a cui sono stati sottoposti. Purtroppo però i due edifici, ma specialmente la Torre della Campana, hanno perso parte del loro fascino a causa dello sviluppo urbano circostante: la Torre si trova al centro di un incrocio trafficatissimo!
Cosa mangiare di tradizionale?
Roujiamo (hamburger di carne)
Yangrou paomo (pane pita inzuppato nella zuppa di agnello)
Tagliatelle Biangbiang (tagliatelle con carne di maiale stufata e tagliata a mano)
Liangpi (tagliatelle fredde)
Youpo mian (tagliolini all’olio)
Zenggao (torta di riso)
Huluji (pollo a forma di zucca)
Ravioli di zuppa
Guokui (pane secco)
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@who-canceled-roger-rabbit
The ancient Sumerian and Egyptian calendars would cover most of recorded history. Another thing I like about the Egyptian calendar in particular is that they divide the year into neat 30-day months with a 5-day festival period at the New Year.
the year-to-year calendar isn’t the issue, it’s the year era numbering, and as far as I know, neither the ancient Egyptians nor the ancient Sumerians had a consistent long-term year numbering scheme. i don’t think any culture did until the early Middle Ages (which is when both the Christian anno Domini and Jewish anno mundi dating schemes were developed; the Hijra year of course does not predate the actual Hijra). most used the local king or dynasty as a reference point.
as far as calendars go, the gregorian calendar is probably the most accurate calendar that has been historically widely used, that doesn’t require frequent external correction. yes, its months could be more evenly distributed, and yes, it uses a system of awkward leap days, but most of its deficiencies are down to the fact that the earth just has a really awkward ratio of rotational period to orbital period, and the lunar orbital period is not a neat fraction or multiple of the year. so, unless and until we start doing some serious planetary megaengineering, whatever calendar we pick as the civil standard is going to be at least somewhat unsatisfactory in that respect.
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Pitosto che perdar na tradision, ze' meio brusar un paese,, questo sentivo dire a casa mi quando ero piccino.
Stasera son nda " a BATTAR MARZO.
Iera anca un fià fresco, ma ne è valuta la pena; ne vale sempre la pena portar avanti le tradizioni dei nostri veci, dei nostri genitori.
Un popolo che non mantiene vive le proprie tradizioni, le proprie storie, le proprie radici,,, è destinato a scomparire...
Ringraziando chi mi ha aperto la porta di casa, per condividere un paio di chiacchere, e assaporare assieme un goccio.
Grazie a tutti.
BATI MARSO
“Bati, bati Marso,
che’l mato va descalso
cavàeo no morire
che l’erba butarà.”
Un tempo i rustici che vivevano tra le vie centuriate, erano convinti che il “Sapere” fosse stato tramandato ai loro antenati direttamente dagli dei e quindi ogni passo in avanti, per un villico, era la perdita di un frammento dell’antica “Conoscenza”. Per tale ragione nell’Ottocento i contadini compivano le stesse azioni dei loro avi congelando il mondo rurale per millenni. Tuttavia anche se il secolo appena trascorso ha visto eclissarsi molte delle nostre antiche tradizioni, a cavallo tra il mese di febbraio e quello di marzo si può sentite il familiare “bacan del batti marso”. Una remota pratica che consisteva nel gironzolare per le strade battendo su pentole, barattoli, bidoni e qualsiasi altro strumento casalingo inventato per l’occasione.
Lo scopo era di far scappar via l’inverno e risvegliare gli spiriti della terra, propiziare e incoraggiare la rinascita della natura; un auspicio per l’arrivo della PRIMAVERA!
CAO DE L’ANO E BATI MARSO:
CAPODANNO VENETO:
I festeggiamenti per il primo giorno dell’anno (cao de l’ano) erano una festività riconosciuta dalla Serenissima Repubblica di Venezia. Secondo la tradizione nei giorni che precedono o seguono il primo marzo, la gente usciva nelle strade con pentole, coperchi e altri strumenti musicali fatti in casa battendoli e facendo una gran confusione. Questo era il modo per scacciare il freddo dell’inverno e propiziare l’arrivo della bella stagione: da qui il nome di Bati Marso.
In alcuni casi questa usanza si è tramandata nei secoli ed è arrivata fino ai giorni nostri. In alcune parti del Veneto si usa ancora pronunciare questa filastrocca
Vegnì fora zente, vegnì
vegnì in strada a far casoto,
a bàtare Marso co coerci, tece e pignate!
A la Natura dovemo farghe corajo, sigando e cantando,
par svejar fora i spiriti de la tera!
Vegnì fora tuti bei e bruti.
Bati, bati Marso che ‘l mato va descalso,
femo casoto fin che riva sera
e ciamemo co forsa ea Primavera.
Vegnì fora zente, vegnì fora!. . . .
Fino al 1797, anno dell’invasione napoleonica, il Capodanno in Veneto si festeggiava il 1° marzo, in linea con una tradizione molto più antica del calendario gregoriano, ovvero quella romana, più vicina al ciclo lunare e con dieci mesi anziché dodici.
Il termine ‘more veneto’ (=secondo l’uso veneto, a modo veneto), che veniva abbreviato in m.v. accanto alla data utilizzata nei documenti e nelle annotazioni, indicava proprio il diverso uso secondo lo stile più diffuso dell’epoca, che era, appunto, l’attuale gregoriano, introdotto nel VI secolo da papa Gregorio Magno.
L’usanza di origini molto antiche, secondo tale sistema faceva coincidere i mesi di settembre, ottobre, novembre e dicembre effettivamente con il settimo, l’ottavo, il nono e il decimo mese dell’anno, come indicato dal nome.
L’uso di collocare l’inizio dell’anno in corrispondenza con l’inizio della bella stagione, del risveglio naturale della vita in primavera, era una pratica arcaica alquanto diffusa, che possiamo tuttora trovare anche nel calendario cinese.
Testimonianze odierne dell’antica tradizione del capodanno veneto si hanno ancora in alcune zone della pedemontana berica, dell’altopiano di Asiago e in varie feste locali del Trevigiano, del Padovano e del Bassanese, dove è celebrata come l’usanza del Bruza Marzo, del Bati Marzo o del ciamàr Marzo, simboleggiante il risveglio della nuova stagione.
BATI MARSO
"A l'epoca de ła Serenìsima Republica, el Cao de ano, invesse che al 1° de genaro come previsto dal całendario giulian e dopo da queło gregorian, el cascava el 1° de marso. Sta tradission par che ła vegna da l'antico całendario che doparava i Romani prima de Giulio Cesare, che el faxéa scominsiar l'ano dal méxe de marso (e difati in sta maniera i mesi de setenbre, otobre, novenbre e diçenbre i vien a èsar efetivamente i méxi numaro sete, oto, nove e diexe come dixe el nome). Par no far confuxion, i Veneti de na òlta in parte a ła data i ghe scrivéa more veneto, cioè leteralmente "a ła maniera Veneta". Donca, ła data, metemo, del "14 febraro 1703" a Venessia ła deventava "14 febraro 1702 more veneto", parché el febraro l'era efetivamente l'ultimo méxe de l'ano vecio, e el 1703 el scominsiava soło in marso".
Ła festa del Bati Marso ła se svolgéa apunto in tei ultimi jorni de l'ano, e ła prevedéa de 'ndar in giro par łe strade batendo su cuèrciołi, pignate e altri strumenti muxicałi "fati in caxa" faxendo un gran bordèło, con l'intento de far scampar via l'inverno e el fredo e propiziarse l'arivo de ła beła stajon, par poder scuminsiar i laori 'gricołi."
L. Tosatto
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LA LUNA PIENA DEL BUDDHA
Buongiorno Anime Belle,
siamo dentro al corridoio dell’Eclissi che si conclude venerdì con la Luna Piena in scorpione conosciuta anche come il Vesak, la Luna del Buddha ovvero la “luna del risveglio”.
Questa Luna Piena in Scorpione è un’energia intensa che può evidenziare uno stato di inquietudine e di “scontento cosmico” dovuto al fatto che si forma una quadratura con la Luna nera (Lilith) facendo emergere insofferenza e inquietudine; c’è Mercurio retrogrado, l’eclissi e pertanto siamo chiamati ad un viaggio introspettivo, un viaggio nelle nostre profondità, la dove risiede sia il nostro malcontento, sia il nostro potere personale.
Non tutti vivremo questo evento nello stesso modo: chi ha già svolto un processo di trasformazione e accolto ciò che ne è emerso, ora potrebbe avere idee più chiare e anche la forza per decidere su aspetti importanti della propria vita, ovvero assumersi la responsabilità delle proprie scelte, diventare proattivo invece di attaccare o incolpare le situazioni esterne per i problemi o malesseri della propria vita.
Vedete, tutto il cielo spinge in questa direzione: gli eventi che stiamo vivendo (con più intensità) da qualche anno, hanno la funzione di “risvegliarci” da un sonno in cui l’essere umano è caduto tanto tempo fa e Plutone in aquario, da ieri per altro retrogrado, ha iniziato un lento lavoro di trasformazione sociale.
Questo non significa che venerdì saremo tutti “risvegliati”, ma che, anche in modo impercettibile, emergerà nella nostra coscienza la necessità di cambiare qualcosa nella nostra vita. Questo può produrre appunto uno stato di insofferenza oppure di eccitazione: dipende da come siamo. La cosa importante è che ognuno si assuma la responsabilità del proprio cambiamento. Del resto, il Nodo Lunare Sud in Scorpione ci ricorda che per andare al Nodo Nord in toro è necessario attraversare una metamorfosi, una morte per poi rinascere a nuova vita.
“Gli ho chiesto la forza
e Dio mi ha dato difficoltà per rendermi forte.
Gli ho chiesto la saggezza
e Dio mi ha dato problemi da risolvere.
Gli ho chiesto la prosperità
e Dio mi ha dato cervello e muscoli per lavorare.
Gli ho chiesto il coraggio
e Dio mi ha dato pericoli da superare.
Gli ho chiesto l’Amore
e Dio mi ha affidato persone bisognose da aiutare.
Gli ho chiesto favori
e Dio mi ha dato opportunità.
Non ho ricevuto nulla di ciò che volevo
ma tutto quello di cui avevo bisogno.
La mia preghiera è stata ascoltata.”
Antica poesia indiana
Oggi caffè bello fumante con un biscotto all’anice!
Francesco Akash Ballarini
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Zodiaco Cinese e segno corretto: a seguire il link per associare data di nascita e segno e attenzione perché l'anno solare non sempre aiuta, visto che il calcolo va fatto con anno e calendario lunare.
#29gennaio#anno2025#calendariolunare#CapodannoCinese#comunitàcinesi#FestadelleLanterne#Serpente#zodiacocinese#Drago
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55 years ago… 1969, July 16 On launch day, Apollo 11 Lunar Module Pilot Edwin "Buzz" Aldrin wore his NASA-issued Omega Speedmaster NASA n° 43 on the lefthand wrist (Armstrong and Collins on the righthand wrist). Moonwalkers Armstrong & Aldrin wore Speedmaster 105.012-65 versions while Collins wore a Speedmaster 145.012-68. The Apollo 11 "Eagle" stayed 21.5 hours on the Moon and the Moonwalkers performed a 2 hours 31 minutes long lunar EVA collecting 21 kilograms of lunar rocks & samples. Commander Neil Armstrong left his NASA n° 46 in the Lunar Lander as a backup time piece. During the Apollo 11 lunar EVA, Aldrin wore the NASA n° 43 Speedmaster on the righthand wrist, afterwards not noticed by Omega marketing who added an extra watch at his lefthand wrist in the black & white advertising drawing. During transfer to the NASM - National Air & Space Museum in Washington D.C., Aldrin's historic Omega Speedmaster got lost. For a moment it was rumoured it had stayed at the NASM after all and would be revealed for the 50th anniversary in July 2019. As this didn't happen, we have to assume that this famous Moonwatch has truly disappeared. Anno 2024 only of the 12 are still with us; Edwin Aldrin (A11), David Scott (A15), Charles Duke (A16) and Harrison Schmitt (A17). (Photos: NASA/Omega/EH Space Art/MoonwatchUniverse)
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